Per una biografia intellettuale di Carlo Dionisotti

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quaderni aldo palazzeschi

Angela Giuntini

E 26,00

Per una biografia intellettuale di Carlo Dionisotti Regesto di carteggi Angela Giuntini

Individuare, catalogare, studiare e commentare il carteggio fra Carlo Dionisotti e alcuni fra i più importanti rappresentanti della cultura italiana ed europea del Novecento: da Benedetto Croce ad Arnaldo Momigliano, da Aldo Garosci a Vittorio Cian a Giulio Einaudi. Compilare un regesto in grado di documentare, attraverso le lettere, il percorso che ha portato alla felice scoperta della connessione esistente fra storia della lingua italiana e letteratura, in una nuova prospettiva storico-critica. Perché affidarsi alle lettere? Principalmente perché l’insegnamento di Dionisotti è solo in parte affidato alle pubblicazioni: l’epistolario può costituire da un lato la faccia nascosta della sua attività di guida, dall’altro un esempio di profonda fiducia nella collaborazione nel campo degli studi. Nell’informalità di conversazioni private o di scambi intellettuali, le lettere costituiscono così la necessaria cornice e la chiave interpretativa per larga parte dell’attività di Dionisotti.

Per una biografia intellettuale di Carlo Dionisotti

Angela Giuntini nasce e studia a Firenze fino a conseguire il PhD internazionale in Italianistica. Vince una Borsa di Studio per un progetto di ricerca alla Syracuse University (NY) e l’“Anna Panicali Poem Award” all’Università di Udine; collabora come cultrice della materia per Letteratura comparata all’Università di Firenze. Studia teatro ed espressione mimica teatrale con Orazio Costa Giovangigli, con il Moscow University Theatre e con Giorgio Albertazzi. Divide la sua vita fra lo studio, l’insegnamento e l’attività di attrice.

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centro di studi ÂŤaldo palazzeschiÂť UniversitĂ degli Studi di Firenze Dipartimento di Lettere e Filosofia

quaderni aldo palazzeschi nuova serie

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La collana ospita ricerche di area italianistica compiute da allievi dell’Ateneo fiorentino, giudicate meritevoli di pubblicazione dal Consiglio Direttivo del Centro di Studi «Aldo Palazzeschi». L’Università di Firenze intende in questo modo onorare la memoria e la patria sollecitudine di Aldo Palazzeschi, che l’ha costituita erede del suo patrimonio ed esecutrice della sua volontà.


Angela Giuntini

Per una biografia intellettuale di Carlo Dionisotti Regesto di carteggi

SocietĂ

Editrice Fiorentina


Š 2015 Società Editrice Fiorentina via Aretina, 298 - 50136 Firenze tel. 055 5532924 info@sefeditrice.it www.sefeditrice.it isbn: 978-88-6032-347-7 issn: 1721-8543 Proprietà letteraria riservata Riproduzione, in qualsiasi forma, intera o parziale, vietata In copertina: Giulio Greco, Fiordiluna, tecnica mista su cartoncino, cm 23x21, anno 2002 (per gentile concessione)


indice

prefazione 11

1.da romagnano sesia a torino: la prima formazione 15 1. Il «ricordo favoloso di quegli anni» 2. Torino e l’Istituto Sociale dei Gesuiti

17 21

carteggio carlo dionisotti-aldo garosci (1946-1987)

23

carteggio carlo dionisotti-carlo brugo (1979-1991)

47

2. da torino a roma passando per vercelli: le lettere a vittorio cian 57 1. Gli anni universitari e l’incontro con Cian 2. L’allestimento degli Indici del «Giornale Storico della Letteratura Italiana» 3. Il trasferimento a Roma 4. L’attività politica e la collaborazione alla Einaudi 5. Ultime lettere al vecchio maestro

59 61 65 70 75

carteggio carlo dionisotti-vittorio cian (1934-1950) 79 carteggio carlo dionisotti-natalino sapegno (1937-1984)

119

3. l’approdo a oxford e gli anni di londra: l’italia da lontano 125 1. L’invito di Momigliano 2. L’Italia vista da lontano

127 134

carteggio carlo dionisotti-arnaldo momigliano (1926-1986) 141 carteggio carlo dionisotti-giorgio agosti (1950-1956)

211


4. geografia e storia della letteratura italiana 261 1. Storia di un testo e di un metodo

263

carteggio carlo dionisotti-casa editrice einaudi (1938-1978) 271 carteggio carlo dionisotti-carlo cordié (1939-1977) 307 carteggio carlo dionisotti-alessandro bonsanti (1977) 311

5. erudizione e critica 313 1. Fra «Libertà e articolazione» 2. «Il patriarca della Ragione che superò Croce» 3. I «Ricordi della scuola italiana»

315 319 328

carteggio carlo dionisotti-benedetto croce (1937-1950) 333 bibliografia 347 Opere di Carlo Dionisotti Bibliografia critica su Carlo Dionisotti

347 348

Indice dei nomi 351


«Le radici si sono fatte forse anche più fitte e profonde e sradicarsi, anche verso un colle più libero, costa fatica e un poco di strazio». (Carlo Dionisotti ad Arnaldo Momigliano, Roma, 17 novembre 1946)



Prefazione

Questo lavoro nasce da un progetto di ricerca per un Dottorato internazionale in Italianistica, bandito dall’Università degli Studi di Firenze. Quello che voleva essere un regesto completo dell’epistolario di Carlo Dionisotti si è dovuto ridurre, strada facendo, al tentativo di redigere le lettere contenute almeno nei Fondi notificati. In stesura finale, oltre al puro regesto, ci si augurava naturalmente di poter pubblicare, se non tutte le lettere identificate, almeno stralci significativi di esse. In uno sfibrante alternarsi di concessioni e dinieghi, e perdurando le difficoltà di ottenere l’autorizzazione degli eredi alla pubblicazione, il progetto prese dunque la definitiva forma di regesto con l’aggiunta però di un’introduzione, a ciascun fondo studiato, che facesse luce sui rapporti intercorsi fra i corrispondenti. Si trattava di una sorta di medaglioni, di brevi saggi biografici-letterari in grado di collocare fatti, circostanze e avvenimenti che avevano unito corrispondente e destinatario. Questi “capitoli introduttivi”, insieme al regesto vero e proprio, sono stati poi diretti a formare questo volume che certo non ha come obiettivo un’esauriente ricostruzione del percorso intellettuale di Dionisotti, ma tenterà almeno di fornire materia, in base a elementi documentari quali le lettere, su alcuni momenti significativi della vita e dell’opera del grande studioso. Perché affidarsi alle lettere? Principalmente perché l’insegnamento di Dionisotti è solo in parte affidato alle pubblicazioni: l’epistolario (del quale sono stampate finora solo alcune parti) può costituire da un lato la faccia nascosta della sua attività di guida, dall’altro un esempio di alta fiducia nella cooperazione nel campo degli studi.


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Del resto i corrispondenti di Dionisotti sono tutti di grande calibro: da Benedetto Croce ad Arnaldo Momigliano, da Aldo Garosci a Vittorio Cian, a Natalino Sapegno e così via su questo stesso tenore. Ne viene fuori quasi una biografia di protagonisti còlti nel loro quotidiano e il valore dei documenti è in un certo qual modo esemplare, nel proiettare cioè da un osservatorio di intellettuali momenti spesso drammatici della cultura italiana nel dopoguerra. Nelle lettere si avverte la passione del mestiere di italianista e insieme la coscienza civile della cultura italiana in quel momento in Europa; si leggono le parole di un laico che non ha mai tradito la propria vocazione di militante antifascista. La corrispondenza con gli amici Garosci e Agosti, ma soprattutto quella con Arnaldo Momigliano, documentano anche l’approdo di Dionisotti a Oxford, fino a ora difficilmente inseribile con sufficiente chiarezza nella fenomenologia dell’emigrazione intellettuale o piuttosto nell’ultima appendice dell’esilio che aveva sconvolto la vita di molti studiosi durante il fascismo. Ai momenti caldi di quell’epoca risalgono le lettere a Vittorio Cian, senatore fascista e nazionalista, professore universitario cui Dionisotti rimarrà sempre legato da riconoscenza e devozione, nonostante la giurata inimicizia con Benedetto Croce maestro, solo più tardi discusso, del giovane Dionisotti. Le lettere della casa editrice Einaudi si susseguono negli anni Sessanta, Settanta e Ottanta come una sorta di assedio a Carlo Dionisotti da parte di tutti i collaboratori, con il finale e collettivo entusiasmo a seguito di ogni promessa di pubblicazione, prima fra tutte quella di Geografia e storia della letteratura italiana, sintesi della sua esperienza di italianista e insieme discorso di respiro amplissimo coinvolgente la letteratura italiana tutta. Nella proficua informalità di conversazioni private o di scambi “tecnicamente” intellettuali, le lettere possono dunque offrire il necessario contesto per ricostruire larga parte dell’attività di Dionisotti. Soprattutto permettono di capire le sue inquietudini, i suoi tormenti, le sue convinzioni: dove sta andando, e con quali obiettivi. Sarebbe lungo, anche se doveroso, ringraziare tutti quelli che hanno reso possibile il mio lavoro di ricerca. Tra loro voglio ricordare il dott. Andrea D’Arrigo dell’Istituto Storico per la Resistenza di


prefazione   13

Torino, la dott.ssa Elena Borgi responsabile dell’Archivio dell’“Accademia delle Scienze” di Torino (e a questo proposito sottolineo il provvidenziale intervento di Claudio Magris che, in qualità di socio, mi ha permesso l’accesso all’Accademia), il prof. Riccardo Di Donato dell’Università di Pisa, il prof. Claudio Vela dell’Università di Cremona, il prof. Bruno Germano presidente della “Fondazione N. Sapegno” di Aosta, la dott.ssa Gloria Manghetti del Gabinetto Vieusseux di Firenze, il dott. Roberto Fuda, responsabile dei Fondi Notarili dell’Archivio di Stato di Firenze, il prof. Giovanni Tesio, il dott. Antonio Ria, la dott.ssa Claudia Borgia della “Fondazione Franceschini” di Firenze, la dott.ssa Marta Herling dell’“Istituto Italiano per gli Studi Storici B. Croce” di Napoli e Carlo Brugo, presidente del Museo Etnografico di Romagnano Sesia. Ma visto che siamo in ambito di ringraziamenti, desidero ringraziare il professor Riccardo Bruscagli per la paziente guida e per aver esteso ben oltre i confini istituzionali di tutor il suo competente appoggio al mio lavoro. Sono, inoltre, debitrice al professor Franco Contorbia per le preziose indicazioni e l’amichevole sostegno. La mia profonda gratitudine alla professoressa Enza Biagini, che mi ha fornito gli strumenti teorici per poter affrontare questo difficile percorso e senza la quale non avrei potuto approdare alle affascinanti sponde della ricerca. Un grazie particolare, infine, al professor Gino Tellini e alla professoressa Ernestina Pellegrini, che mi hanno sollecitato a mettere insieme queste carte che altrimenti non avrebbero avuto altro destino se non quello di una tesi di dottorato.


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