Lo sguardo teso

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Debora Scrofani    Lo sguardo teso

Debora Scrofani è nata a Firenze. Laureata in Lettere Moderne, ha conseguito il titolo di specialista in Storia dell’arte e l’abilitazione all’insegnamento. Svolge il ruolo di docente di Storia dell’arte presso gli Istituti di Istruzione Secondaria Superiore. Con alcuni amici condivide la passione per il tango argentino e la poesia. Questa è la sua prima raccolta poetica.

euro 8,00

Debora Scrofani

Lo sguardo teso

Società

Editrice Fiorentina

Uno sguardo nuovo e vero sul reale è ciò che permette di carpire il Mistero che vi si cela. Uno sguardo serio, che sfondi le apparenze e faccia cogliere il valore assoluto dentro le circostanze, talvolta apparentemente ostili. Uno sguardo sincero, capace di travalicare il muro della menzogna e dell’istintività. Questi versi sono “voci di esperienze” vissute dall’autrice, trasfigurate in un linguaggio poetico a tratti scarno ed essenziale ma non per questo meno potente. La poesia, che si trasforma in domanda e si scioglie in preghiera, permette così di catturare la positività dell’esistenza. Ma ciò è reso possibile solo da uno “sguardo teso”.



Debora Scrofani

Lo sguardo teso

SocietĂ

Editrice Fiorentina


Filo diretto con l’autore debora.scrofani@gmail.com

© 2018 Società Editrice Fiorentina via Aretina, 298 - 50136 Firenze tel. 055 5532924 info@sefeditrice.it www.sefeditrice.it facebook account www.facebook.com/sefeditrice twitter account @sefeditrice isbn 978-88-6032-482-5 Proprietà letteraria riservata Riproduzione, in qualsiasi forma, intera o parziale, vietata Il disegno di p. 6 è di don Enrico Banchini (per gentile concessione)


A don Raffaello Rugiadi, per l’introduzione alla fede. A don Luigi Giussani, per il dono del carisma, fonte di grazia per la mia vita. A don Enrico Banchini, per la sua appassionata testimonianza di amore a Cristo.



Perché i versi non sono, come crede la gente, sentimenti (che si hanno già presto), sono esperienze. (R.M. Rilke) La parola è impotente, la parola non riuscirà mai a dare il segreto che è in noi, mai. Lo avvicina. (G. Ungaretti)



Prefazione

Avevi quindici anni quando ti incontrai nei corridoi dell’Istituto Tecnico per il Turismo. Avevi quindici anni e uno sguardo intenso. Guardavi il mondo, la realtà con desiderio e voglia di interrogarli e di capire. Ti animava una vivacità che rendeva la tua vita densa, intensa. In quella scuola, così dominata da un’ideologia irreligiosa che cercava accanitamente, sistematicamente solo di imporsi su tutti, insegnanti e studenti, hai ricevuto il «dono di un’imprevista compagnia, soffio carnale del [Suo] Spirito» e, da allora, «volti che popolano il [tuo] cuore» sono stati la storia particolare in cui ti ha incontrato il Mistero e dove zampilla irrefrenabile la vita, come anni dopo anni hai semplicemente, lucidamente riconosciuto. Poi sei cresciuta e ti sei inoltrata nella vita degli adulti. «Poi conoscesti il dolore che toglie il gusto alle cose ma riempie le parole, di vita le colora: tu lo vivesti allora, tu lo vivesti allora», come canta in una sua profonda canzone Claudio Chieffo. E le tue parole sono diventate nel tempo sempre più trasparenti e per questo leggere. Le prove, che non ti hanno

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dunque risparmiato, sono diventate occasione di un entusiasmo più consapevole, messo alla prova; un entusiasmo nutrito di ragioni, di fede e che per questo non si è ripiegato, anzi si è imposto su ogni tentazione di amarezza, scetticismo, delusione, sconfitta. Così hai potuto sorprendere in te una posizione umana aperta, ogni volta, a un «nuovo e desiderato inizio». Poi… oggi. Scrivi in Silenzi: «Taccio. / E il cuore solo ora / riposa già». Il silenzio conquista gli spazi della vita e permette la presenza discreta e insieme, misteriosamente, il Suo fragore. E la corrispondenza alle tue, nostre attese si avvera. Una Presenza si impone e domina la vita. Così le tue poesie raccontano questa storia: che non si giunge alla pienezza, al compimento saltando la croce, ma abbracciandola fino a scoprirsi “una” con Chi alla croce ha dato tutto il suo abissale, vertiginoso senso. Di vittoria. La resurrezione si inizia a sperimentare su questa terra. Gilberto Baroni

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Nota introduttiva

Non sono una poetessa. Ci tengo a dirlo. Nella vita faccio altro. I miei versi, se così possiamo chiamarli, sono solo il balbettio, a volte confuso, a tratti più cosciente, di attimi di verità penetrata, oltre il muro delle apparenze. In essi ho voluto come fermare, fissare, la voce di esperienze che mi è capitato di vivere. Tutto è nato, nel lontano giugno 1999, da un grande innamoramento, un vero e proprio avvenimento. Poi, nel tempo, si è dipanata una libertà nuova, protesa a catturare il vero delle cose. Per lunghi anni ho gelosamente conservato quanto prodotto in un cassetto. Poi l’amica Silvia mi ha come esortato a condividere l’esperienza scaturita, affermando perentoriamente che «la bellezza deve essere condivisa». E così è nata questa nuova avventura che, nei volti, si fa carne, portando la promessa di un “per sempre”. «Basta un sì» – esclama l’amico Sergio, che profondamente commossa ringrazio – «e accadono cose mirabolanti».

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Un grazie di cuore agli amici prof. Gilberto Baroni, don Filippo Belli, Valentina Lingria, compagni di viaggio e di questa straordinaria avventura. Un grazie speciale alla mia famiglia. A mio padre, discreto e presente; a mia madre, partecipe e amorosa. Infine un ringraziamento particolare agli amici don Andrea, Giampaolo, Caterina, Piera, Silvio, Laura, Massimo, Giovanna, Laura, Mariolina, Giusy, Lucia, Veronica, Giuseppe, Sergio, Mirko, Paolo, Silvia, Piero, Silvia, Luca, serbatoio inesauribile di dialogo e condivisione, senza i quali questa misteriosa esperienza non sarebbe potuta accadere.


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Flashback (a Davide)

Nella stagione dei ricordi il sole pallido di una memoria: nostalgia di un piÚ acceso sole (d’agosto) che illuminava i nostri volti di sorrisi di tacita intesa.

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giugno 1999


Indice

9 Prefazione di Gilberto Baroni 11 Nota introduttiva

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15 Flashback 16 Alla Vergine di Lourdes 17 [Al tuo sacro letto] 18 Vocazione 19 Un nuovo inizio 20 [Non più bieca misura] 21 Promessa 22 Corrispondenza 23 Vacuità 24 L’opera 25 Libertà 26 Attesa 27 In cammino 28 Segno 29 [L’amara nostalgia di quest’ora] 30 Panta rei


31 Tu 32 Vento di cambiamento 33 In cattedra 34 Silenzi 35 Inattesa gratuità 36 Dentro una storia 37 La bocca parla dell’abbondanza del cuore 38 Assenza 39 [Oh estesa distesa] 40 Poesia 41 Dono 42 Frammenti (di vita) 43 Seme 44 Tu che tutto puoi 45 Postfazione di Filippo Belli


nella stessa collana

Pier Luigi Canzi, Per ripetuto caso, pp. 68, 2008. Giovanni Gut, Senza mai fermarsi, pp. 76, 2010. Carlo Cantagalli, Riverberi. Quarantaquattro sonetti, pp. 68, 2011. Walter Rossi, erfahrung. 140 caratteri in poesia, pp. 60, 2012. Carlo Villa, Eclisside, pp. 100, 2013. Emma Pretti, Un guaio che non è stato preso in esame, pp. 100, 2014. Walter Tripi, Londra, pp. 48, 2014. Carlo Cantagalli, Riverberi. Improvvisi e strambotti, pp. 76, 2015. Giacomo Soremic, Un lontano paradiso, pp. 52, 2016. Carlo Villa, Retrostrato, pp. 220, 2017. Carlo Cantagalli, Riverberi. Percorsi inversi. (Poesie 20151960), pp. 192, 2018. Raffaele Riela, Cinquanta. Poesie per strada, pp. 132, 2018. Carlo Villa, De te dedica narratur, pp. 256, 2018.


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