© ph. Massimiliano Ricci - Diana Lauro - Creeo
periodico Agossto 2017 - Anno VI - nr. 65 - Mensile a diffusione gratuita
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#attualità
Vaccini?
Una decina di sporche ragioni
Gesù...
salito in cielo in astronave
Vesuvio, quale domani?
DALILA PASQUARIELLO
UNA MISS “SOTTOCOPERTURA”
ta Elisabet no Poligna
6
Appcon untamento l’estate
App per le tue vacanze
RIP
CHESTER BENNINGTON
IL MADE IN ITALY VESTE LE SPOSE
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#INDICE
QUESTO MESE su SEI
© Pina Longobardi
o5 EDITORIALE o6 ATTUALITà
IN DI CE ...d’argento e di viola
o8 ATTUALITà
figli di dio o degli …alieni?
10 COVER
dalila pasquariello
cover
DALILA PASQUARIELLO
pic indolor?
18 ATTUALITà
la montagna incantata
22 RITRATTI
mela morsicata o mela bacata?
20 NEAPOLIS
napoli tra miti, leggende e amore.
24 IL POSTER DI SEI 27 NEW
dalila pasquariello
28 PRIMO PIANO
tutti i “demoni” di chester
le spose di elisabetta
2017
36 LIFESTYLE
app...untamento con l’estate
38 GUSTO
insalata capricciosa
42 RELAX
ora d’aria
CHE SEGNO SEI
paginaquattro
oroscopo di agosto
#EDITORIALE
APPUNTI
© Pina Longobardi
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Amo le domeniche d’agosto, i vecchi film in programmazione, le strade vuote senza traffico, le serrande abbassate dei negozi, con i cartelli che annunciano le agognate ferie. Mi piace chiacchierare con le cassiere perché alle casse non c’è fila ed osservare i giovani papà che riempiono le auto di valigie di ogni misura; le mie preferite sono i trolley di Frozen colorati d’argento e di viola, perché i sogni dei bambini ne sono certa hanno questi colori. Amo i nuovi spazi che si creano in città e i rumori che in casa normalmente non riesco più a sentire ma, quello che soprattutto amo dell’estate inoltrata è: il lento intercedere del tempo. Quel tempo che m’induce ad essere “peggiore” perché in ferie io m’ammalo di cattive abitudini quali: dormire tanto, mangiare a piacimento, oziare fino alla noia. Provateci ad essere peggiori! Abbandonate sulla strada delle vostre vacanze le tre signore che portiamo sempre con noi: l’apparenza, la perfezione e la felicità a tutti i costi. Perché, a dirla tutta, la signora Apparenza ci ha fatto perdere il gusto di vivere davvero, schiavizzandoci, chi più e chi meno, a sua sorella: miss Perfezione che esige da noi corpi perfetti, in costumi perfetti, fotografati in angoli di case “perfettamente” in ordine, con cani “perfettamente” intelligenti e gatti “perfettamente” in posa esattamente come in posa siamo noi col sorriso “perfetto”, i capelli in ordine, l’abbronzatura giusta e la frase ad effetto che serve a raccontare che siamo pure esseri intelligentemente “perfetti” o presunti tali. Infine c’è sua signora Felicità, fateci caso: siamo tutti felici nei selfie! Sorrisi così sbiancati dal fotoritocco che nemmeno il nostro dentista riconosce. Spacciamo attimi di felicità a dimostrazione che noi siamo parte dei migliori, quelli che sanno come si vive davvero, che conoscono i posti più belli e appartengono alla categoria più giusta: “no gay”, “no
omofobi”, “no musulmani”, “no migranti”, “no adulteri”, “no tutto”. E se invece quest’estate decidessimo di essere i peggiori?
Quelli senza cellulare, quelli spettinati, che fanno castelli di sabbia con i figli senza fotografarli al mondo intero? Amandoci di nascosto come si faceva da ragazzi quando non si aveva ancora l’approvazione dei genitori? Io quest’estate decido di essere così e riscoprire il gusto nuovo ma antico delle emozioni vere e semplici, dipingere i miei sogni d’argento e di viola per ritrovare la bimba smarrita in me, perché ho capito che a morire dovremo farlo tutti ma vivere davvero è esclusiva di pochi. paginacinque
c i P ? r o l o d n
#ATTUALITA'
CAMPO MINA...TO
© Mina Giuliano
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Le conseguenze della corsa al vaccino a tutti i costi
Con il decreto legge che reintroduce l’obbligatorietà delle vaccinazioni per accedere al contesto scolastico, in Italia sembra essere tornata di moda l’infallibile filosofia dell’ “Adulti e vaccinati”, quella sorta di vademecum teso a ribadire come, nel passaggio dallo status di poppante a quello di essere consapevolmente pensante, sia indispensabile qualche accurata iniezione per acquisire una certa “immunità”! paginasei
I vaccini hanno salvato molte vite soprattutto quelle delle... case farmaceutiche Nell’ambito del Piano Nazionale della prevenzione vaccinale, la profilassi obbligatoria, attualmente, prevede la somministrazione di una decina di vaccini per i minori di età compresa tra 0 E 16 ANNI: numeri record se si consi-
dera che in Italia non si registra alcun drammatico focolaio di emergenza epidemiologica!
Per il governo la parola d’ordine è “immunizzazione di massa”, ampiamente corredata da ingigantiti allarmismi, grosse sanzioni e da un fitto calendario vaccinale: spazio, dunque, ad un provvedimento drastico e coercitivo, esibito come misura di attuazione necessaria ed oltremodo urgente per la conquista dell’immunità di gregge! La superficialità nel proporre e la fretta nell’agire, come sempre, soffocano il dialogo e alimentano realistiche e comprensibili polemiche: a questo punto vien da chiedersi, infatti, “melius est abundare perché quam deficere” proprio in un paese che, paradossalmente, detiene uno dei più bassi tassi di mortalità infantile su scala mondiale! Mentre da un lato i no-vax protestano perché definire i vaccini del tutto innocui sarebbe un’eresia e, per contro, le aziende
farmaceutiche sentitamente ringraziano per il business milionario pronto a concretizzarsi, la salute viene mera-
mente ricondotta ad un parametro di riferimento categoricamente deciso a tavolino, SENZA ALCUNA POSSIBILITÀ DI APPELLO! Si profila all’orizzonte un ulteriore inasprimento della situazione perché non si è disposti ad attuare alcuna sostanziale mediazione nell’interesse dei più giovani.
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Il governo procede come da consolidata prassi, senza preventive richieste di confronto con le famiglie o prudenti anamnesi, fino a sconfinare sulla strada della violazione della libertà di scelta terapeutica. Nell’Europa della libero arbitrio, LORENZIN&COMPANY non solo si arrogano il diritto di decidere da soli cosa sia più giusto ma, a muso duro, minacciano di punire dissidenti ed eventuali inadempienze, intervenendo direttamente nelle faccende private dello stesso nucleo familiare, fino a minarne la stabilità. Il Decreto in questione, infatti, non solo impone forti sanzioni ai genitori che non rispettano le regole stabilite ma nega l’ammissione ai nidi e alle scuole materne dei bambini non in regola con le vaccinazioni, indipendentemente da provenienza e status sociale e culturale, aprendo la strada ad una vera e propria cultura della discriminazione.
A dispetto della ben nota reclame anni ’80, questa volta sarà inutile sperare in quella agognata Pic indolor in grado di far sorridere qualsiasi bambino!
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#ATTUALITA'
PRIMO PIANO
© Marilena Imparato
Figli
di DIO o degli
…ALIENI? Se da un momento all'altro crollassero le nostre convinzioni?
Se tutto ciò su cui abbiamo fondato il credo della nostra intera esistenza si distruggesse inesorabilmente come un fragile castello di sabbia? Ci troveremmo smarriti, confusi e probabilmente incapaci di accettarlo.
Le prime teorie sulla nascita dell'umanità, si perdono nella notte dei tempi e quasi ogni religione volge il proprio sguardo verso il cielo, come se da quell'immenso spazio potessero arrivarci risposte, miracoli, eventi soprannaturali. Basterebbe pensare alla paginaotto
civiltà egiziana e le sue piramidi che puntano al firmamento, fino ad arrivare ai raduni di Medjugorje, in cui tutti restano in trepidante attesa con lo sguardo verso il sole, cercando di carpirne movimenti e pulsazioni eccezionali. Dal cielo però, c'è chi invece aspetta da anni conferme di segnali provenienti da
FORME DI VITA EXTRATERRESTRI. Conferme che sembrerebbero essere arrivate ai giorni nostri attraverso una recente scoperta all'interno di una grotta messicana, dove nel marzo scorso sono state rinvenute autentiche incisioni su pietra che rappresentano sembianze umanoidi a contatto con l'uomo. Questi esseri, sono rappresentati come i classici alieni dell'immaginario collettivo, con grandi teste, occhi enormi e dotati di sole tre dita alle mani e ai piedi.
L'epoca a cui risalgono è quella della civiltà Maya. Esperti geologi, archeologi e
storici hanno ispezionato la grotta confermando l'autenticità di questi reperti ricostruendone in sequenza la "STORIA" che rappresenterebbe un atterraggio alieno di una navicella per poi concludersi con un vero e proprio incontro con la razza umana nelle vesti di un tribale Maya. Su un' incisione è possibile notare chiaramente vari oggetti volanti con un astronauta che controlla la navicella e un cerchio che raffigurerebbe la terra. Mentre in un'altra è visibile una sorta di martello pronto a colpire una cometa. "Questi ritrovamenti sono
la prova che i Maya furono costretti a fuggire dopo l'invasione di esseri con intenzioni oscure" ha dichiarato Luis
Augusto Garcia Rosato, Ministro per il Turismo messicano. La conferma dell'esistenza di forme di vita extraterrestri, sconvolgerebbe tutte le religioni sollevando anche seri dubbi sull'autenticità della nostra specie. Se fossimo in
attesa di segni celesti perché è in realtà quella la nostra provenienza?
Questo unirebbe religione ed ufologia in una matassa indissolubile senza inizio né fine. L'idea, non sarebbe poi così nuova, basti pensare alle teorie basate su antichi manoscritti egiziani che racconterebbero la vita di Gesù Cristo fino alla crocifissione. Secondo queste scritture, in lingua copta, Pilato è un fedele discepolo pronto a sacrificare il proprio figlio al posto del Messia. In questo testo, Gesù è descritto come un essere capace di mutare le sue sembianze e per
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questo Giuda fu costretto a baciarlo per identificarlo agli occhi dei Romani. "Gli ebrei
dissero a Giuda: come lo arresteremo? Lui non ha una sola forma, il suo aspetto cambia. A volte è bianco, a volte rosso, a volte è giovane, a volte vecchio". L'esistenza
di questo manoscritto, naturalmente non ci mette a confronto con una inconfutabile verità, bensì con una credenza dell'epoca a cui siamo liberi di guardare dubbiosi o incuriositi. Anche alcuni passi della BIBBIA, potrebbero essere letti in chiave "UFOLOGICA". Gesù che appare, scompare, sale verso il cielo. Questa immagine ricorrente, il cielo, che diventa anche buio durante un'eclissi al momento della morte del Messia. Siamo abituati a vedere la natura soprannaturale del Cristo semplicemente in chiave religiosa per cui immaginarlo come un "alieno" potrebbe suonare addirittura blasfemo ma in effetti non è così. La provenienza celeste del Messia, che è anche quella della nostra anima secondo le più note religioni, non sarebbe altro che una conferma di vita al di là di quella del nostro pianeta. Forse ci sconvolgiamo per un qualcosa di cui abbiamo sempre parlato anche se in altri termini, giusti o sbagliati che siano. L'ESISTENZA DELL'ANIMA, presente in più religioni, suggerisce spesso un volo verso il "cielo" come un ritorno alla nostra reale essenza. Secondo alcune credenze i Lux (esseri di luce) e i rettiliani (simili ai serpenti), altri non sarebbero che due specie aliene tramandate a noi con i nomi di ANGELI E DEMONI, in eterna lotta fra loro per il possesso della coscienza umana. Credenze, verità, teorie religiose, scientifiche o fantascientifiche. Al di là di tutto, la morale che può
essere tratta come unico fil rouge da questa intricata faccenda, è quella del messaggio d'amore per la Vita, la Luce in tutte le sue forme, unico potere capace di riconsegnarci degnamente verso l'eternità.
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#COVER
Dalila Pasquariello
© Pina Longobardi
Con il loro stile bon ton, sempre elegante e di classe hanno annunciato la storia di oltre mezzo secolo della tv e di un’Italia che cambia ma resta sempre la stessa. Erano le mitiche “signorine buonasera”, che fine hanno fatto? Abbiamo chiesto questo ed altro a Dalila Pasquariello attrice ed ex annunciatrice RAI.
Dalila
Pasquariello Ciao Dalila, benvenuta su Sei Periodico come ti sei appassionata al mondo dello spettacolo? All’età di 18 anni partecipai al PON sulla legalità “Sicurezza per lo Sviluppo del Mezzogiorno d’Italia. L’obiettivo era narrare i due volti diversi di una stessa città: Napoli. Le riprese avvennero tra i quartieri di Scampia e quello di Chiaia e coinvolse 30 studenti, tra i quali io. Successivamente, assieme ad un’amica fotografa, mandai l’iscrizione al concorso di Miss Italia, mi selezionarono e
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partecipai vincendo la fascia di Deborah, correva l’anno 2011. Grazie a quel concorso fui poi chiamata dalla Rai che stava selezionando nuovi volti per l’incarico di annunciatrice e così anche io sono finita nell’albo delle Signorine Buonasera. Da Fulvia Colombo a Dalila Pasquariello in 65 anni la tv “annunciata” dalle signorine buonasera è cambiata in meglio o in peggio? Nell’ultimo ventennio la tv ha maltrattato le donne, negli anni ’50 -’60-‘70 sul piccolo schermo la figura femminile era
elegante, sobria, signorile, col tempo la figura femminile è stata sempre più spogliata e basta. Ti sei ispirata ad un modello annunciatrice della “vecchia guardia”? Quando ho cominciato nel 2013 la tv era totalmente cambiata, ho dovuto creare un modello che mi rappresentasse e mi somigliasse anche nella vita privata. Ho cercato sempre di essere molto carina e garbata anche negli annunci istituzionali dove non è che puoi dire molto ma un sorriso può fare la differenza .
Identikit:
Dalila Pasquariello
Nata a: napoletana del Vomero Il: 22/10/1992 Segno zodiacale:
Bilancia Pregio:
l’altruismo Piatto preferito:
pasta e patate
Ultimo viaggio: Ibiza Ha paura di: stendermi sui prati
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Ph. Massimiliano Ricci - Diana Lauro - creeo . Ka1000la by Farmacia Loreto Gallo . Digital Agency: Rif Raf . Mua: Nunzia Capuozzo . Hair Stylist: Naomi Liccardo . Stylist: Michele Esposito
dalila.pasquariello Dalila Pasquariello Perché poi mamma Rai ha rinunciato alle annunciatrici? Credo siano diventate obsolete rispetto ai tempi moderni e poi il digitale è più economico anche se meno magico. Un pezzo d’Italia archiviato senza troppa nostalgia? Direi piuttosto uno specchio in cui le donne non si riflettevano più, mentre negli anni ’50-’60 erano un punto di riferimento per il sesso femminile, quotidianamente entravano nelle case di milioni di italiani diventando icone di uno stile che oggi non c’è più, ora abbiamo le fashion blogger (ride). Ti ha fatto piacere aver ricoperto il ruolo? Mi ha fatto molto piacere! Da conduttrice ad attrice per la fiction “Sotto Copertura” come ti sei calata nel ruolo della vivandiera Anna? Non è mai facile per un attore dare autenticità ad un personaggio, io, sul set, ho avuto la fortuna di conoscere la squadra che si occupò dell’operazione nella vita reale. Da loro ho appreso quei retroscena che la sceneggiatura non contemplava, arricchendo il personaggio. Ha influito positivamente essere napoletana nel tuo ruolo? Assolutamente si. Al provino è stata la mia arma vincente. Ho reso un’interpretazione naturale e ho messo nel mio personaggio una buona percentuale di Dalila, alla fine delle riprese la sofferenza della protagonista divenne un po’ la mia. “Sotto copertura” possiamo definirla la fiction anti-gomorra? Si, l’altro lato della medaglia che ha descritto il lavoro di una squadra investigativa che ha dato un grossissimo contributo alla società e ha mostrato un lato diverso di certe realtà.
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Quindi il messaggio è che Napoli può cambiare? Purtroppo passa più spesso un altro messaggio: “A Napoli - si dice - i giovani non hanno né voglia né speranze!”, ma essi hanno bisogno di credere nel cambiamento. Non sono d’accordo con certi titoli vergognosi di testate che scrivono che i napoletani si bruciano da soli. Penso che si speculi sulla nostra città per vendere giornali, diciamolo ai giovani che sono quelli che ne risentono di più. Che rapporto hai avuto con “Don Matteo” alias Terence Hill e cosa ti ha insegnato? Lui è una persona molto discreta e non molto loquace, fa parte di quella generazione di grandi attori che non si è più ripetuta. Un uomo molto dolce non è per niente l’attore che si tira arie. Sul set non usa controfigure, mi ha stupito vedere che se la scena esige che deve scendere le scale con la bici lo fa lui, non ama essere aiutato. Da lui ho imparato che la semplicità è il segreto dei grandi artisti e forse la potenza di questa fiction è proprio narrare questi valori semplici della vita oggi sempre più smarriti. Uno Stato che nega il diritto di scegliere se
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vaccinare o meno i propri figli è uno stato libero e democratico? No dai ti prego, le vaccinazioni in Italia e nel mondo hanno debellato virus che una volta rendevano invalide molte persone. Io sono stata vaccinata come tanti altri giovani italiani e credo nella scienza e nella medicina. Sicuramente la questione vaccini andrebbe sorvegliata non dalla politica ma dalla medicina per ridurre al minimo i rischi e al massimo l’efficacia. La vita di un’attrice è fatta anche di valigie, viaggi e alberghi, ti piace essere figlia del mondo? A momenti si altre volte ci soffro un po’. Amo viaggiare, soprattutto in Italia ma convivo da poco e ultimamente mi spiace vivere lontana da casa e dal mio uomo Quindi in amore il cuore batte, chi è l’altra metà della mela? Un avvocato napoletano, un uomo semplice con un gran senso della famiglia, è un tradizionalista, il suo carattere introverso compensa il mio molto socievole. A proposito di amore, secondo una ricerca di Badoo le napoletane sui social sono le più difficili da conquistare, concordi? I complimenti sui social
costano davvero poco, se fatti da una donna ad un’altra valgono un po’ di più. Sarò anacronistica ma trovo che si viveva meglio quando le nostre vite non erano alla mercé del mondo virtuale. Socievole, espressiva, comunicativa in quale di queste tre attitudini ti riconosci di più? Caratterialmente sono molto socievole ma non invadente, a primo impatto preferisco più comunicare con un sorriso che con le parole. L’Italia è una vera officina artistica o è meglio formarsi all’estero? Se avessi una proposta per l’estero la coglierei al volo, tipo per l’America dove il cinema è tutta un’altra storia. E quelle valigie dietro la porta, parti per lavoro o vacanza? È una fuga romantica di qualche giorno Spagna. Buon viaggio Dalila, mandaci una cartolina e ci saluti i lettori? Signori e signore spero di avervi raccontato un qualcosa che vi abbia dato un’idea di me e spero che in futuro avrò qualcos’altro da raccontarvi, seguitemi e continuate a leggere questa bella rivista.
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Napoli può cambiare dipende dai giovani e dalla loro voglia di farcela
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Ci sono “uomini” che alzano le mani sulle donne e si sentono forti poi ci sono i veri uomini che alzano le mani e dicono “STOP” alla violenza perché le donne non si toccano…
e tu da che parte stai?
attoriperlavita@email.it campagna contro il femminicidio a cura di Benito Gaudino Raimo - Testimonial Angela Ascione
Istruzione e Formazione
DIPLOMATI CON NOI!
SONO APERTE LE ISCRIZIONI PER L’ANNO ACCADEMICO 2017/18 Liceo Scientifico Liceo Classico Liceo Linguistico Liceo Scienze Umane
Istituti Tecnici Tecnologici: Geometra - Meccatronico Chimico Informatico Nautico - Elettronico
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#ATTUALITA'
IL PUNTO
Foto Cesare Abbate
© Rossana Partenope di Poce
Mentre il Sun ha prima pubblicato e poi cancellato Napoli tra le città più pericolose al mondo e la testata giornalistica “Libero” ha pubblicato un titolone asserendo che a Napoli ci si brucia da soli ci si chiede cosa accadrà dopo i terribili roghi di questo luglio da dimenticare.
La montagna incantata. Il Vesuvio ha 400.000 anni: a tanto si data la sua attività primordiale. Il mondo intero viene a visitare Pompei ed Ercolano fermate dalla eruzione del 79 d.C., tuttavia, pochi sanno che nel 1631 il sistema Somma-Vesuvio si abbassò di colpo di 480 metri a causa delle spaventose esplosioni che portarono alla nascita del culto di San Gennaro che fu il solo allora, a salvare tutto il Golfo. L’attività del vulcano non si è mai fermata dalla prima memoria storica (3600 a.C. Eruzione di Avellino) ed è proseguita nel corso del ‘700 e dell’800. Nel marzo del 1944 il Vesuvio ebbe la sua ultima eruzione che portò alla modifica del cono, con eventi di moderata intensità: Terzigno, Pompei, Scafati, Angri, Nocera, Poggiomarino e Cava, subirono danni a causa delle ceneri come pure Napoli, graziata dal vento, ma Massa di Somma e San Sebastiano furono distrutte dalla lava. Oggi però, i danni ingenti li ha fatti l’uomo e la sua incapacità di gestire un’emergenza sin troppo prevedibile: l’eccezionale siccità e l’ondata di caldo dell’anno 2017 erano annunciate da tempo, e così nelle settimane paginadiciotto
centrali di luglio, da una stima ancora approssimativa dei danni, un terzo degli 8.482 ettari del parco Nazionale del Vesuvio, nato il 5 giugno del 1995, sono andati in fumo. Aldilà delle polemiche e della natura
certamente dolosa degli incendi, non possiamo tacere la presenza delle discariche abusive e autorizzate che negli anni dell’emergenza rifiuti sono state aperte sulle falde del monte: per i suoi innumerevoli interessi, il Parco
acqua, semi e frutta per le specie duramente provate, oltre a spegnere i focolai residui attorno agli alberi.
Se la tutela e la lotta a salvare l’intero ecosistema del Monte Somma-Vesuvio sembrava inutile a molti, i dati turistici parlano chiaro: NEL 2016 IL NUMERO DEI VISITATORI AL PARCO AMMONTA A 670.000 PRESENZE, CON PUNTE AD AGOSTO DI QUASI 100.000 TURISTI AL MESE. Un trend assolutamente in crescita se si considera che nel 2011 eravamo a 460.000 visitatori. Il dato più recente è impressionante: il primo maggio del 2017 si contavano 4.512 accessi giornalieri al sentiero del Gran Cono. Dunque stiamo parlando, di un indotto non indifferente che cresceva di 70.000 presenze annue: un vero busi-
Forse però, l’esempio più incredibile ci viene direttamente dal cono del vulcano; dal 1944 dopo le ultime attività eruttive, i ricercatori hanno osservato che esiste un lichene unico al mondo: LO STEREOCAULON VESUVIANUM. Il lichene dal “SOLIDO STELO” come narra il suo nome greco, è una forma di vita primitiva che ricopre la lava fredda e vive in un ambiente estremo dove nient’altro può resistere. Ostinatamente aggrappato fin dentro al cratere dove le fumarole emettono gas mortali, lo Stereocaulon polverizza la roccia vulcanica e prepara il terreno per la crescita delle altre piante pioniere: la valeriana rossa (Centranthus ruber), l'Elicriso (Helichrysum litoreum), l'Artemisia (Artemisia campestris) e la Romice rossa (Rumex scutatus). Ad esse seguirà la presenza delle ginestre, divise in tre sottospecie sul Vulcano, e via via di tutte le forme di flora, fino agli alberi ad alto fusto. Lo Stereocaulon del Vesuvio nelle notti di luna emette un bagliore iridescente che lo rende brillante, e continua la sua lenta opera di sopravvivenza silenziosamente: ci ispireremo tutti alla
Nazionale del Vesuvio è stato sempre un caso.
ness in termini economici per biglietterie, trasporti, aree ristoro e guide turistiche (FONTE PARCO
NAZ.VESUVIO) La distruzione di intere aree del parco non riguarda quindi solo la fauna e la flora, di cui ricordiamo molte specie endemiche, ma anche quella dell’immagine di una parte sana dell’economia del Golfo. Un esempio meritevole ci giunge dall’azione dei volontari che già domenica 17 luglio, la giornata più disastrosa per i roghi sul vulcano, si sono coraggiosamente diretti sui sentieri a portare soccorso agli animali: www.seiagenzia.it
Operazione spontanea e volenterosa che ha mostrato al mondo l’azione positiva del cuore dell’intera baia di Napoli, e che è stata replicata per giorni, e continua tuttora.
sua tenacia, per proseguire la tutela del nostro amato vulcano, la nostra Montagna Incantata.
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Yiannis Gaitis, Greek artist ( 1923 - 1984)
TRA MITI, LEGGENDE E AMORE.
NAPOLI
MITI&LEGGENDE
© Rossana Partenope di Poce
#NEAPOLIS
Alla fine dell’Ottocento, Matilde Serao pubblica le sue “Leggende Napoletane”, e tra esse la versione moderna del mito della sirena Parthenope e del suo amore Cimone: la sirena non è morta, non ha tomba e Napoli è la città dell’amore. Questa è
sinteticamente la lettura alle soglie del Novecento.
Il mito si presta nel tempo a subire variazioni di significato, preferendo le versioni che meglio si addicono al momento storico come, del resto, molto dopo Omero si predilesse la lettura del suicidio delle sirene per il mancato amore di Orfeo. E se una città può perdere le sue pietre una ad una ma non i suoi miti come sostiene Italo Calvino, il mito assume nuovi significati generazione dopo generazione e immaginario dopo immaginario.
paginaventi
Possiamo oggi provare a leggere diversamente il racconto fondatore di Napoli?
Le sirene sono tra le più tenaci figure che popolano il mare e la memoria della nostra città: tutti sappiamo che nascono come uccelli e che nel medioevo finiscono con l’avere la coda di pesce; iconograficamente sono comparse agli albori della storia letteraria e sui vasi della prima colonizzazione greca provenendo da un lontano immaginario orientale. Verso la metà del V secolo a. C., mentre Neapolis prende il posto di Cuma nel dominio del Golfo, l’arrivo della flotta ateniese al comando del navarco Diotimo contro la pericolosa Siracusa, regala alla nostra città una gara come quella che si svolgeva ad Atene: la lampadedromia, ovvero una corsa
annuale con le fiaccole. Il poeta Licofrone ci riporta che: «Un giorno
in onore della prima di queste dee sorelle il condottiero di tutta la flotta dell’Attica, obbedendo all’oracolo, farà eseguire la corsa delle fiaccole, la quale in seguito sarà ancora più celebrata dal popolo dei napoletani...».
[la ninfa Parthenope]
E’ probabile che il rito della corsa delle fiaccole si sia mantenuto vitale per secoli fino all’età augustea, come testimoniano gli studi delle liste dei vincitori dei giochi isolimpici nei recenti scavi della Stazione metropolitana di piazza Nicola Amore. Certamente il culto della sirena deve essere stato tenace per lunghissimo tempo. La sirena è un essere del confine, del limite tra la vita e la morte: proprio come Napoli e Cuma poste all’estremo della conoscenza dei Greci d’Occidente e dei loro esperimenti di città. Napoli è deinos, scrive in un breve saggio Raffaele La Capria, citando solamente l’attributo che Sofocle usa nel coro sua Antigone: «Molte cose sono tremende, ma di tutte la più terribile è l’uomo…». La parola deinos in Greco ha una doppia valenza: meraviglioso e terribile al contempo; anche per Prometeo, l’eroe dell’umanità che paga cara la sua disobbedienza, vale lo stesso concetto di terribilmente-meraviglioso. Non esiste in Italiano una parola che contenga i due concetti, e per questa nostra città contemporanea, addolcita fin troppo nel secolo scorso da una leggenda d’amore, si nasconde forse qualcosa in più della ricerca di un sepolcro sempiterno e di una storia d’amore.
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Nella figura della sirena esiste un grande monito: in fondo dalla vita in giù, la parte animale è sempre in agguato. L’istinto e la ragione dell’uomo stanno nel mito fondatore di Napoli divisi nel mezzo dalla pancia che contiene lo stomaco, dove risiede l’istinto. Anche se dapprincipio il corpo della sirena è quello di un uccello, la metà animale e quella umana convivono sempre in lei in una oscillazione di senso che inganna la vista: la sirena rappresenta ora l’uno e ora l’altro, mantenendoli in equilibrio. Quando si parla dei grandi contrasti della città di Parthenope, raramente si ricorre alla sua primitiva immagine fondante: la natura ambigua della donna uccello che la caratterizza. Eppure il primo e grande mistero della formazione di Napoli, sta in questo culto tra il Monte Echia e la nuova città che sorse poco lontana: Napoli dalla duplice fondazione. La ragione dei marinai che sfidavano gli scogli e i pericoli del mare di tutta l’Italia del Sud, vide nelle sirene un patrimonio importante che mutò nei secoli la sua regione geografica. La presenza di quel canto, che da sempre assomiglia allo stridio degli uccelli e richiama la morte - e mai ha avuto voce umana o gradevole melodia - avverte del pericolo della stasi; nel mistero del suo mito fondante, Napoli nasconde la sempiterna natura duale della città che si rinnova in rapporto al dominio di una delle sue parti: animale o umana. Terribilmente meravigliosa è Napoli, deinos: come l’apparizione di ogni sirena racchiude una lotta per tutti quelli che amano sfidare con la ragione e l’astuzia l’istinto animale.
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TIM COOK
#NEW
che vvero a v a s o da . n folli i e a p à , lit ve otremm ondo ssibi tagrane e t o p S re la pian erso ì p are il m a da ibelli, ai odo div ro. cos v e l o r o bi m bs v misti, ai se in m loro lav a o J c e le co glio il nfor da Stev
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Dopo 12 anni dal celebre discorso di Steve Jobs agli studenti di Stanford, Tim Cook, CEO di Apple
ha tenuto quello di congedo agli studenti del MIT di Boston.
Un discorso che non ha brillato certamente come quello del fondatore della Apple e che ha messo in discussione il rapporto dell’uomo con la tecnologia, un eloquio molto in linea con l’indole gentile del Ceo uomo così diverso dal suo predecessore. Tim Cook confida che nel prossimo futuro non sia tecnologia al servizio dell’umanità ma l’uomo, preoccupato che per le «persone
che pensano come i computer, senza valori o compassione, senza preoccuparsi delle conseguenze». Un invito NON
COERENTE col suo ruolo di dirigente di una multinazionale altamente tecnologica che mentre paginaventidue
incoraggia i ragazzi a misurare il proprio «impatto in termini di umanità e non di “mi piace”», dimentica che gli ultimi smartphone nati a Cupertino sono dotati di funzioni di autoaggiornamento dei social. Un discorso umanitario, in cui cita MARTIN LUTHER KING e IL SANTO PADRE e che fa assomigliare il numero uno della Apple più ad un padre missionario che ad un carismatico dirigente di una della multinazionali più innovative al mondo. Peccato che predica bene sulle parole di Papa Francesco «La carne
dell’umanità è ferita dall’ingiustizia, dalla sopraffazione, dall’odio e dall’avidità» ma razzola male, basta ricordare il reportage del NEW YORK TIMES
.
di appena 5 anni fa in cui si raccontavano le dure condizioni lavorative dei dipendenti Apple negli stabilimenti cinesi. La mela morsicata rischia sempre di più di trasformarsi in una mela bacata nelle mani del burattinaio Cook che appare sul palco sempre di nero vestito, scimmiottando l’ex CEO, gesticola come lui, si rifà alle sue parole, ma non ha una visione chiara e coeren-
te della Apple e se Steve Jobs era un genio, Tim Cook non è certo un visionario ne un brillante oratore. Alla Apple manca quell’uomo che basava la propria leadership sul controllo ossessivo, sul conflitto e la competizione che servivano a tirare fuori prodotti innovativi e davvero unici, basti pensare a iMac, iPod e iPhone, tutti prodotti nati da due gruppi di lavoro in competizione tra loro, oggi questa competizione è diventata una diatriba tra dirigenti medi e che non ha al centro l’evoluzione Apple. Da quando Tim Cook è alla guida, la società ha raddoppiato le vendite vivendo ancora dei lasciti di Jobs. La differenza c’è e si vede
perché sul palco non è Steve Jobs a camminare.
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Non ci sono più PRODOTTI-SORPRESA e la segretezza, che dovrebbe servire a proteggere le indiscrezioni sull’arrivo di nuovi prodotti, è percepita come una mancanza di idee. Ad oggi dall’assenza di Jobs ci sono stati solo accorgimenti ma non prodotti rivoluzionari, in fondo lo stesso Steve Jobs aveva riserve su Tim che, pur descrivendolo come un negoziatore migliore di lui, non lo reputava un uomo da prodotto. Tim Cook non è andato oltre, a cinque anni dalla sua ascesa dimostra di non aver saputo inquadrare quella visione del mondo informatico che Steve Jobs, insieme Wozniak, sono riusciti a regalare al mondo. Un uomo
che ha visto e tracciato il nostro presente tecnologico in un concetto di semplicità e minimalismo che la visione “francescana” di Cook storpia e sotterra in un’emulazione terribilmente noiosa.
paginaventitre
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© seiperiodico | Agosto 2017 | © Massimiliano Ricci - Diana Lauro - Creeo
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ELISABETTA POLIGNANO
#NEW
All I know Time is a valuable thing Watch it fly by as the pendulum swings Watch it count down to the end of the day The clock ticks life away
Tutti i “demoni” di Chester Il musicista del gruppo nu metal Linkin Park è stato trovato morto nella sua casa di Los Angeles. Un’infanzia resa drammatica da molestie sessuali dalla separazione dei genitorie e dipendenze da droga e alcol. Soffriva da tempo di depressione.
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La depressione è il cancro dell’anima e può vincere su tutto, Chester Bennington ci ha provato a lottare «Ci ho provato così tanto - scrisse in “In the end” - e sono andato così lontano ma alla fine non conta neppure» ma non ce l’ha fatta. Il cantante ha deciso di spegnere per sempre quella voce inconfondibile, a volte dura altre volte dolcemente melodica. È crollato vittima della vita, degli abusi sessuali subiti da bambino, della droga e dell’incomprensione di un mondo popolato di demoni. Una volta un attore di teatro mi ha detto "un artista vive come un fu-
nambolo che trova il suo equilibrio solo quando sale sul palco, il vero problema è quando da esso scende e si confronta con se stesso".
Per Chester Bennington la corda si è spezzata a soli 41 anni il 20 luglio scorso. A noi piace immaginarlo accanto all’amico Chris Cornell, due anime fragili che si sono incrociate nello stesso destino.
paginaventisette
#PRIMO PIANO
ELISABETTA POLIGNANO
Le spose
di
Vent’anni al servizio delle spose, le sue vere muse ispiratrici, perché come ci ha detto “il wedding è il mondo dei sogni che diventano realtà” . Era da tempo che desideravo intervistarla, finalmente su Sei Periodico: Elisabetta Polignano la stilista delle spose. Colei che ha fatto del viaggio uno dei tratti distintivi della sua creatività. Benvenuta su Sei Periodico cara Elisabetta, stilista e donna con una passione: rendere magico il giorno del si. Quando ha cominciato a vestir spose? Sin da piccolina mi ha sempre affascinato questo straordinario mondo creativo fatto di stoffe meravigliose, ricami pregiati e di paginaventotto
Identikit: Nome: Elisabetta Cognome: Polignano Nata a: putignano Giorno del compleanno:
9 marzo Pregio: amore e rispetto del vero made in Italy, creativitĂ ed energia, profonda empatia con la spose
Difetto: è da troppo tempo che non mi concedo una magnifica vacanza a ...Napoli!
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paginaventinove
L’abito da sposa ...IL CAPO PER UN GIORNO e ...
per quel giorno
si riconosce scegliendolo
...col cuore
sofisticate lavorazioni capaci di realizzare abiti da sogno. Attratta da questo mondo ho cominciato a frequentare laboratori e ricamatrici per imparare come si confezionava un abito da sposa. Poi decisi di frequentare a Bari un corso di stilista che mi completasse e mi permettesse di affinare le capacità già acquisite. Nel 1983 mi sono trasferita a Milano per intraprendere gli studi di architettura e durante quegli anni mi mantenevo disegnando collezioni per alcune aziende.
Perché Putignano, il suo paese natio, è considerata la patria dell’abito da sposa? Perché era una città in cui esistevano tantissimi laboratori e sartorie artigianali, oggi purtroppo, con la crisi del settore manifatturiero, lo è un po’ meno. Come e quando è nato il brand di Elisabetta Polignano? Nel 1997 è nato il brand “Elisabetta Polignano” (www.elisabettapolignano.com), qui, nella capitale della moda italiana, ho iniziato la mia grande avventura. Un marchio che da sempre fa del “made in Italy” il suo fiore all’occhiello. Nel tempo ho dato vita a 6 linee: EP Elisabetta Polignano, paginatrenta
Vision, Signature, Vittoria Sposa, Joie de Vivre e Privée, quest’ultima dedicata al mercato Usa. Come fonde il suo essere donna con l’identità imprenditoriale? Sono una donna che ama il suo lavoro, non potrei fare altro! Colgo l’ispirazione osservando tutto quello che ho intorno e ciò che è capace di emozionarmi. Le mie creazioni si distinguono da tantissime cose: dal design, dalla cura meticolosa dei dettagli e delle finiture, dalla sartorialità, dal taglio delle linee. E poi dai tessuti, rigorosamente 100% made in Italy, lievi e impalpabili. Per me è essenziale anche amare i colori: dal rosso “Polignano” al nero. Il matrimonio oggi è un fenomeno sociale che ha subito forti evoluzioni, come si adegua Elisabetta ai tempi e alle tecniche che cambiano? Per quanto riguarda le mie creazioni, arte e cultura hanno da sempre un influsso particolare. Entrambe hanno svariati punti di contatto, a cominciare dalle emozioni da cui scaturiscono e che suscitano. Ultimamente trovo molto all’avanguardia l’uso dei tessuti tecnici, che sviluppano temi classici. Per me la qualità dei tessuti è una caratteristica irrinuncia-
bile, molto ma molto importante: per i miei capi lavoro solo sete provenienti esclusivamente da tessiture italiane, che rendo tridimensionali e trasformabili. Per il proprio giorno speciale, si veste quindi un sogno e con le mie creazioni voglio testimoniare quanto sia realizzabile e alla portata di tutte. Ogni sposa ha il suo abito, come nasce questo incontro? L’abito da sposa giusto è quello che veste la personalità di ogni donna, prima ancora che la sua fisicità. Per prima cosa, quindi, è bene definire che tipo di matrimonio si ha in mente. In generale, se le nozze vengono celebrate di giorno, la sposa può osare di più: sì allora a un abito più fresco, di tulle, più giocoso, dal colore vivace e brillante. Per il matrimonio di pomeriggio o di sera, invece, l’abito chiede colori più impostati e forme più strutturate. Oppure si può puntare su un accessorio colorato. Ma attenzione, il colore è per le spose dalla forte personalità. Sembra facile ma come si riconosce il proprio abito? L’abito da sposa è il capo …per un giorno e per quel giorno… si riconosce scegliendolo col cuore, non solo con gli occhi. Molte future spose pensano già di
...con Dario Mongioy ci completiamo in amore e nel lavoro
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paginatrentuno
sapere quale sia l’abito giusto per loro ma non sempre è così, perché spesso è solo frutto di influenze esterne e suggestioni. Perciò consiglio di non portare mai troppe persone con sé al momento della scelta dell’abito. Ogni futura sposa deve guardarsi dentro e “riconoscersi”. Dove trovano le spose Elisabetta Polignano? Oggi le mie creazioni sono presenti in due atelier monomarca, nella sede principale di Oleggio (Novara) e a Saronno (Varese), e in 90 boutique in Italia, oltre che in Giappone, Stati Uniti, Emirati Arabi, Arabia Saudita e Cina. Lei quale tipo di donna veste per il fatidico Si? Non mi rivolgo mai ad una tipologia in particolare ma alla sposa come status di donna che vuole essere bella per quel giorno essendo semplicemente se stessa, al 100%. Le nazioni ispirano le sue collezioni, dopo India e Giappone cosa vedremo sulle passerelle di Elisabetta Polignano? Le mie Collezioni 2018 sono ispirate a Venezia, mi incantano i suoi colori, la fine architettura dei suoi palazzi, la sua innata eleganza, che ho pensato di trasferire al mio “mondo della sposa”. I miei capi vogliono essere così una dedica speciale al made in Italy che abbraccia paginatrentadue
il mondo intero e un omaggio alle mie muse, tutte le donne vere, e alla bellezza di ognuna. Lei è sposata? Dove ha preso il suo abito da sposa? Sì, con Dario Mongioy. Insieme ci completiamo, c’è una perfetta e meravigliosa complicità tra noi. Mi segue da sempre in questa mia avventura e oggi è infatti il Direttore generale del brand. Il mio abito da sposa l’ho realizzato io! Abito bianco seta di taffetà, corto davanti e lungo dietro, con applicazioni di pizzo sdrucito dal mood shabby chic. Al posto delle classiche decolleté indossavo dei sabot con calzini e i capelli li ho raccolti con delle trecce. La sua musa ispiratrice? Tutte le mie future spose sono le donne “vere”, autentiche e sono loro le mie muse ispiratrici. I miei abiti sono “atti d’amore” dedicati ad ognuna di loro. Organizzerebbe una sfilata a Napoli e cosa le piace della nostra città? Sarebbe un sogno e mi piacerebbe davvero tantissimo, Napoli è una delle città più belle al mondo ed è assolutamente unica! La amo molto e ne apprezzo tantissimo i colori, il calore dei suoi abitanti, la visceralità, la schiettezza e la lealtà. Sensuale e mai volgare, qual’ è il diktat per
una sposa? Le parole d’ordine sono equilibrio e sobrietà, in questo modo non c’è rischio di sconfinare nel volgare. Indossare un abito da sposa non è come indossare un jeans e una maglietta, è qualcosa di molto, molto importante, che va sentito nella propria identità. Succede prima a me quando lo creo: prendo la matita ed è lei a seguire il mio cuore. E se una donna è abbastanza matura ma non vuole indossare il classico tailleur da seconde nozze? Va da sé che il modello più appropriato è anche quello capace di esaltare la sua bellezza di donna e celare i punti meno forti della sua silhouette ma sempre senza nascondere, né mistificare. Una sposa matura non deve cedere a compromessi né a rinunce. L’abito esprime uno stile in grado di esaltare la bellezza di ognuna. Prima di chiudere mi saluta le spose d’autunno con un consiglio per la stagione in cui andranno all’altare? Più che un consiglio, a questo punto, farei loro un augurio: di essere felici e pienamente consapevoli della bellezza del momento che si apprestano a vivere, di godere di ogni fase dei preparativi legati al loro giorno più bello, senza ansia né stress, di rispettare sé stesse e ascoltare sempre il loro cuore.
La casa è il vostro corpo più grande. Vive nel sole e si addormenta nella quiete della notte; e non è senza sogni. (Kahlil Gibran)
Una sposa nel suo abito porta con se i sogni di bambina, la certezza dell’amore, la bellezza di un attimo che si ferma
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LA BUONA CUCINA
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Ingredienti per 4 persone • 100 gr carote • 100 gr sedano rapa • 1 peperone rosso • 100 gr prosciutto cotto (in un’unica fetta) • 100 gr scamorza dolce • 50 gr. di cipolline sott’olio • 250 gr maionese • 1 cucchiaino di aceto
Diff. BASSA
10 MIN
L’estate è anche tempo d’insalate, si preparano in un batter d’occhio e sono gustosissime, soprattutto quando l’afa ci assale e la voglia di stare ai fornelli si riduce. Ideali per un pranzo leggero o ottima alternativa per accompagnare una grigliata con gli amici, il segreto è: fatele sfiziose! Proprio come questa saporita insalata capricciosa.
e n o i z a r a p e Pr
a i in un redient g d a in e li se tutti g maione a ll ettete a m e insiem o. rapa e ciotola iaino di acet malgamate edano s il e h e e a c n e t ro un cuc e bene e minuti le caro il pepe t er 20 p la Lavate Pulite anche o o c s ig e fr M . . in eli fredda enete spellat posito tutto. T r vite sempre soprattutto i semi. on l’ap ello e t c e li e e n g s , n o lt t lie circa e hire l’insalata a pranzo, un co eli a ju icc Tagliat oppure con e diventino Per arr e mangiarla a con dei ch ili. t rl t let o utensile ato in modo s o v pagna se molto ffil accom cereali. la e t molto a arelle molto s e h re c t i an po oa list enne tto, dorati delle a juli tto co e crostini iu e c t s a ro li Tag il p ll ’olio a e ine da scamorz ene le cipoll b scolate
Consigli: in alternativa al prosciutto e formaggio potreste arricchire l’insalata tocchetti di pollo alla piastra. Conservatela in frigo per 3 o 4 giorni coperta da pellicola trasparente in modo che la maionese non si ossidi. www.seiagenzia.it
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fate il vostro gioco...
CRITTOGRAFICO COME SI GIOCA: Il crittografico è uno schema di parole crociate dove non sono presenti le definizioni. Per risolvere lo schema ad ogni numero deve corrispondere la medesima lettera.
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FUTOSHIKI COME SI GIOCA: Inserire i numeri da 1 a 5 in ciascuna colonna e riga senza che si ripetano (come nel sudoku) i simboli tra le caselle indicano se un numero è maggiore o minore dell’altro (es. “4 < ?” significa che il 4 è più basso del numero alla sua destra; poichè il numero più alto da inserire è 5, al posto del ? non vi può che essere che un 5!)
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SUDOKU COME SI GIOCA: Le regole sono semplici: alcune caselle sono già fissate, le altre vanno riempite con numeri dall'1 al 9. La tavola è suddivisa in 9 quadranti da 3x3 caselle nelle quali vanno inseriti i numeri
dall’1 al 9 senza ripetizioni. Ogni riga orizzontale e verticale dell'intera tavola non deve contenere ripetizioni di numeri.
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Con le sillabe date formare dieci parole rispondenti alle definizioni. A gioco risolto nella colonna centrale si leggerà il cognome di uno scultore, pittore, architetto e poeta italiano.
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DEFINIZIONI: 1. L’attrice De Rossi 2. La stagione della vendemmia. 3. Luisa Veronica Ciccone in arte. 4. Tradito dal coniuge. 5. Re dell’antico Egitto. 6. Dominatore assoluto. 7. Può essere drammatica. 8. Lo stile del Bernini. 9. Astensione da ogni attività sessuale. 10. Un apprendista ...in classe.
SILLABE: AL - AT - AU - BA - BA - BAR - CA - CE - CO COR - DON - DRO - FA - LIE - MA - NA - NE - NE - NO NU - O - PA - RA - RA - ROC - STI - TA’ - TO - TRI - TUN VO. www.seiagenzia.it
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UNISCI I PUNTINI
COME SI GIOCA: Unisci i puntini da 1 a 77 e trova il simpatico animale che si nasconde. Un ottimo esercizio per ripassare a numerazione divertendosi.
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CINZIA MORGANTE DIANA LAURO MARILENA IMPARATO MASSIMILIANO RICCI MICHELE ESPOSITO MINA GIULIANO NUNZIA CAPUOZZO NAOMI LICCARDO ROSSANA PARTENOPE DI POCE Mensile a Diffusione Gratuita Anno VI • N. 65 • AGOSTO 2017 Aut. Tribunale di Torre Annunziata Num. Reg. 952/2011 Num. Reg. Stampa 11 del 03/11/2011
Chiuso in Redazione il 05/08/2017 Stampato da Sprint Italia www.seiagenzia.it redazione@seiagenzia.it
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Ancora poche settimane e poi che la liberazione abbia inizio. Ora ha un buon motivo per ripartire alla grande! Saturno è tornato per affrontare gli ultimi nodi irrisolti e ancora fino a settembre sarai impegnata a fare ordine. Venere continua a incupire la vita di relazione, aumenta le distanze e ti fa essere più solitaria del solito.
(22 Maggio - 21 Giugno)
Gemelli (24 Agosto - 22 Settembre)
Vergine (23 Novembre - 21 Dicembre)
Sagittario (20 Febbraio - 19 Marzo)
(21 Aprile - 21 Maggio)
Toro (23 Luglio - 23 Agosto)
Leone
Il tuo cuore sarà in letargo, forse solo in attesa degli stimoli giusti o proteso a capire che cosa ci vorrebbe per risvegliarsi alla autunno ed entrare in una fase diversa. L’amore non sarà uno dei settori più favoriti, ma nemmeno l’ultimo per importanza. Manca quel pizzico di pepe, di intensità travolgente che spesso tu desideri.
Pesci
L’ingresso di Giove in Vergine inaugura una nuova e fortunata fase della tua vita, in cui potrai trovare soluzioni e strade più consone alla tua felicità. Ogni cambiamento sarà baciato dalle stelle, ma avrai bisogno di considerare anche le più piccole cose con cura, perché dall’inaspettato potrebbero partire grandi progetti.
(23 Ottobre - 22 Novembre)
Agosto è un mese di conti, in cui riflettere sui propri obiettivi e pianificare nuove strategie. In viaggio o in città, sarai un turbine di idee e nuovi stimoli, la voglia di riscatto è tanta. A metà mese conquiste e nuovi incontri, mentre le coppie rafforzano l’intesa, le single riprendono contatto con la realtà e col naturale savoir faire che le contraddistingue.
Cara Toro, si apre una fase di nuove occasioni e progetti, soprattutto per chi ancora sta scontando le verifiche imposte dal ritorno di Saturno. Le stelle incitano a non rimandare più alcune decisioni e a uscire dalle insicurezze che aveva annebbiato la tua vita di relazione.
L’estate nel segno di Giove si chiude in bellezza, prove e sfide non solo ti hanno reso più forte ma anche più leggera e matura. Agosto è il tuo mese e quest’anno più che mai porterà risposte, soluzioni e nuove consapevolezze. In amore fino ad ottobre, Venere splende nel tuo segno e ti rende seducente e irresistibile, più del solito.
Scorpione
È il momento di provarci davvero. Quanto seminato negli scorsi mesi inizierà a dare i suoi frutti e già da metà agosto potrebbero arrivare le prime buone notizie. L’intraprendenza premia! upido ti invita alla leggerezza, sia in coppia che in libertà, fine agosto si preannuncia ricco di emozioni, soprattutto se lontano da casa.
(21 Gennaio - 19 Febbraio)
Come un bolide lanciato a tutta velocità, agosto sarà un mese senza confini. L’Ariete che è in te potrà finalmente esprimere tutta la sua natura istintiva aprendo porte al solo passaggio. L’amore segue l’entusiasmo generale, in una fase di espansione che sarebbe un peccato non vivere da appassionata quale sei.
Acquario
Capricorno
(22 Dicembre - 20 Gennaio)
Bilancia
(23 Settembre - 22 Ottobre)
Cancro
(22 Giugno - 22 Luglio)
Ariete
(20 Marzo - 20 Aprile)
OROSCOPOAgosto Il vacanziero agosto potrebbe essere per te un periodo di grande impegno professionale. Gli ultimi mesi hanno cambiato le carte in tavola, sia nel lavoro che nella vita personale e potresti non avere chiari i tuoi obiettivi. L’amore continua la sua fase di revisione, solo le coppie forti potranno superare le bufere estive. Saturno, sempre dissonante, continua a metterti alla prova ma adesso saprai affilare le armi e fare il grande salto, soprattutto professionale. In amore, inizia a farsi largo un bisogno di maggiore stabilità e concretezza, le single potrebbero sognare un porto sicuro per il futuro, meglio se con uno Scorpione o Capricorno. Agosto vede uno splendido Marte infonderti carica e voglia di vivere appassionatamente, senza pensare al domani. L’amore attraversa una fase scanzonata, è un mare aperto a ogni possibilità e non sei il tipo che si precluderà qualcosa. Le coppie confermano unioni, quelle in crisi si guardano già attorno, le single vagano libere a caccia di sguardi fugaci. In questo momento dell’anno, sarà come avere a che fare con la preparazione di un dolce. Ogni elemento andrà soppesato con attenzione per una riuscita ottimale. Avrai bisogno di capire cosa togliere o cosa aggiungere, o se lasciare tutto com’è. Agosto è un mese di stabilità delle passioni, meglio se lontano da follie e da troppe emozioni.
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