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Perche’ credere in qualcuno che non vediamo? Di Sara e Beatrice IIG L.S. "Chi è Dio? Esiste davvero? Perché credere in qualcuno che non vediamo?" Tutti noi, almeno una volta, ci siamo posti queste domande. Spesso per credere in qualcosa, abbiamo bisogno che esso sia “reale”, che sia tangibile e che lo sentiamo davvero vicino a noi. Per questo ci viene difficile credere nell’esistenza di un Dio che non abbiamo mai visto, mai toccato e mai udito. Ma riflettendoci bene, il mondo in cui viviamo è troppo perfetto per essere frutto solamente di una serie di eventi del tutto casuali. Molti credono in Dio anche se non hanno fiducia nella Chiesa, poiché questa ha commesso e commette numerosi errori, ma non bisogna dimenticare che la Chiesa è costituita da uomini, che come tali possono sbagliare. Non a caso Gesù, tra i suoi apostoli, coloro a cui avrebbe affidato la Chiesa, scelse Giuda che lo tradì, Pietro che lo rinnegò e Tommaso che non credette alla sua risurrezione prima di averlo visto e toccato. Per quanto riguarda il male, spesso siamo così stupidi da attribuirne la colpa a Dio senza capire che i VERI artefici della sofferenza e del dolore la maggior parte delle volte siamo noi! E le catastrofi naturali? Queste non riguardano Dio, bensì la natura che è stata creata e che deve compiere il suo corso. Perciò prima di attribuire tutte le colpe a Dio, di cui spesso mettiamo in dubbio la stessa esistenza, proviamo a interrogarci e a capire i nostri sbagli.

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Un cioccolatino aiuta a sopportare una dieta?… tra trasgressione e onestà Di Simone Testa II G L.S. Vi è mai capitato di mettervi in tasca cinque euro di resto che non vi spettavano? O di fregarvi la penna del compagno di banco? O di parlare male di qualcuno che non lo merita? Probabilmente si! E probabilmente non vi siete sentiti disonesti per questo: per la maggior parte di noi, simili sciocchezze non rappresentano atti di disonestà e non minacciano il nostro senso di integrità morale. Eppure non possiamo dire che azioni come queste siano “oneste”. Qualcuno potrà difendersi dicendo che si tratta di piccole trasgressioni che non hanno nulla a che vedere con le questioni fondamentali dell’esistenza, sulle quali ci si sente in dovere di essere più rigorosi. Dove sta il limite tra trasgressione e onestà? Un cioccolatino aiuta a sopportare una dieta… Il permesso di tenere un angolo in disordine aiuta un genitore a far si che il figlio tenga ordinato il resto. Allo stesso modo, una trasgressione o un comportamento integerrimo, permette di mantenere sano uno schema di moralità e onestà. In ognuno di noi, coesistono parti positive e parti negative, oneste e disoneste. In situazioni di normalità sono le prime ad emergere in quanto sono quelle che ricevono più rinforzi dall’ambiente esterno, dai nostri genitori e dagli insegnanti.. ma ciò non significa che le altre, le negative, non facciano sentire la loro voce. Se pensiamo alla nostra età di adolescenti, età dell’ORO delle trasgressioni, viene da pensare che queste siano il nostro modo di dire NO al mondo adulto: no ad assomigliare ai nostri genitori, no a fare ciò che ci chiedono, no ad essere una loro appendice. Ma trasgressione, se usata bene e limitatamente, aiuta a crescere, aumenta l’immagine di SE'.. ovviamente se si tratta di una piccola trasgressione e comunque, non si nasce perfetti… l’onestà non è un tratto del carattere, ma l’adeguamento volontario a delle regole sociali. Ecco, è la regola che divide il bene dal male, il possibile dall’impossibile. “Legge” infatti, significa limite del possibile e l’onesta può essere intesa come adesione a questo limite. Trasgredire significa superare il limite e sporgersi nel campo dell’impossibile. Dove c’è la legge il desiderio è ingabbiato. La legge non è altro che la regolamentazione del desiderio. E' su ciò che si struttura la legislazione di un Paese alla base della vita sociale e del comune senso morale. 2


E se ci trovassimo noi a scaldare biberon? Di Giovannea Alongi, Miriana Greco 2 G L.S. Al giorno d’oggi sono molte le giovani ragazze che per poche precauzioni prese o per qualcosa andato storto restano incinte senza il supporto delle famiglie o del proprio ragazzo. Spesso noi ragazze pensiamo: e se capitasse a noi? Mettiamoci nei loro panni. Non capiremo mai senza aver provato sulla nostra pelle cosa si prova a tenere una piccola creatura in grembo a quell’ età con la spensieratezza di una bambina, che deve scaldare il biberon, cambiare i pannolini, senza che sia passato tanto tempo da quando la sua mamma faceva tutto questo per lei. Dati statistici recenti confermano che le gravidanze sono sempre più precoci e diffuse. Forse anche perché si parla poco di tutto ciò e si fa poca educazione sessuale nelle scuole. Quindi è conseguenza di una inadeguata informazione nell'età adolescenziale. Ma fortunatamente in Italia hanno preso vita molte associazioni. Anche a Canicattì il 3 Febbraio del 2000 nasce ufficialmente il C.A.V. (Centro aiuto alla vita) impegnato da oltre 10 anni ad aiutare le ragazze in difficoltà a portare avanti la gravidanza , che ha anche salvato più di 500 bambini dall’aborto. Forse anche la scuola potrebbe offrire il suo contributo informando i giovani sulle precauzione da prendere e sui servizi gratuiti che il nostro Paese ci offre al riguardo.

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La tecnologia ci sta assalendo! Dalla forchetta dimagrante al forno che gioca. Di Luigi Farruggio, Marcello Maiorana II G L.S. Si è svolto a Las Vegas dall’8 all’11 gennaio il CES 2013 (Consumer Electronics Show) l’annuale fiera dell’elettronica . Oltre ai numerosissimi smartphone,tablet,computer e TV… presentati quest’anno, andiamo a scoprire i più comuni oggetti indispensabili divenuti “curiosi gadget”. Tra questi abbiamo… LA FORCHETTA CHE CI AIUTA A PERDERE PESO: chiamata Hapifork. Questo utensile “intelligente” è capace di registrare i vostri tempi nel consumare il cibo e può, se necessario, migliorarli. L’ obiettivo è quello di farci comprendere che: si mangia troppo in fretta e talvolta senza rendersi conto di quanto si stia mangiando. IL CELLULARE CHE SI RICARICA OGNI 15 ANNI: chiamato SpareOne, in apparenza sembra un semplice cellulare, ma nasconde un qualcosa di sensazionale! Nasce come cellulare di emergenza per contattare soccorsi e numeri di emergenza. In breve tempo si pensa che tutte le strutture di emergenza ne avranno uno poiché è dotato di una batteria quasi inesauribile: può restare in stand-by per 15 anni. IL SENSORE CHE FA PARLARE LE PIANTE: chiamato Flower Power, consiste in un sensore bluetooth che ci avvisa (tramite un App da scaricare nel nostro smartphone) quando le nostre piante hanno bisogno di acqua, fertilizzante, sole e ombra. Un grande passo avanti nel mondo della botanica! IL FORNO CHE GIOCA AD ANGRY BIRDS: chiamato RF4289 è un forno dotato di un sistema operativo Android 4.1. Questo significa che potrete giocare ad Angry Birds mentre il forno cuoce la torta o potrete scaricare ricettari. Sarà messo in vendita quest’ estate al prezzo di 4500$. AFFRETTATEVI A COMPRARLO!

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Fumare?! No, grazie.. preferisco vivere! Di Loredana Messina, Alessia Ferrante Bannera II G L.S. Fumare una sigaretta dal principio fa sentire grandi, (meglio se con una birra nell'altra mano). Tutto inizia così per gioco, magari per non sentirsi inferiori agli altri, poi diventa un'abitudine, un bisogno, fino a trasformarsi in una vera e propria dipendenza, certo meno grave della dipendenza dalla droga, ma comunque assai dannosa. E' una grossa assurdità sentire i fumatori dire che "tanto fanno del male a se stessi, che la vita è la loro e possono farne quello che vogliono"; in realtà si tratta di egoismo, in quanto rovinano la vita anche dei loro cari. Non è certo piacevole per chi ti vuole bene vedere che ti danneggi con le tue stesse mani, come se non succedessero già abbastanza disgrazie che da un giorno all'altro ti cambiano l'esistenza. Ora parleremo di cose molto interessanti, soprattutto per gli adolescenti. Nei fumatori è stata riscontrata una diminuzione della fertilità, nell’uomo l’impotenza è più frequente del 50% tra i fumatori rispetto a chi non fuma,le sigarette riducono gli spermatozoi vitali, compromettendo la fertilità maschile. E' principalmente per questi effetti che il fumo risulta nocivo alla sessualità. Ma non basta: si sa che le molte sostanze contenute nel fumo possono provocare una diminuzione significativa della capacità erettile. Senza contare i rischi alla circolazione sanguigna,alla pressione del sangue, alla funzionalità cardiaca. Provoca anche disturbi del sonno, depressione, ansia, mal di testa, difficoltà di concentrazione, insonnia e aumento dell’appetito. Molti fumatori pensano di smettere ma non essendo realmente convinti di questa loro decisione non ce la fanno ad abbandonare questo “maledetto vizio”.Parlandone con persone di diversa fasce di età abbiamo riscontrato situazioni similari fra di esse; la maggior parte dei fumatori ha iniziato nella fase della prima adolescenza. “Disturbo

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se fumo?”. “Le dispiace se muoio?”.


Violenza sulle donne oggi è diventato un gioco Di Flavia Costanza II G L.S. Purtroppo la violenza sulle donne oggi è diventata una realtà molto diffusa. In Italia solo nel 2012 oltre 100 donne sono state uccise. molte altre perseguitate e altre ancora stuprate. La conseguenza della violenza non è necessariamente la morte della vittima, ma certo lascerà in lei un segno indelebile che rimarrà nella memoria della donna per sempre. Nessun uomo riuscirà a farle dimenticare il dolore provato dalle mani sconosciute che si impadronivano del suo corpo. Per sempre e dico PER SEMPRE la donna rimarrà segnata da un trauma psicologico che le comporterà paura e che le impedirà di vivere libera e spensierata la vita che aveva tanto desiderato sin da piccola. Le ore più pericolose per una donna sono le ore notturne. Una donna non è più libera di uscire da sola da casa per la paura che qualche uomo possa aggredirla e farle del male. A volte vengono uccise dal proprio marito, dal proprio fidanzato a causa della gelosia. A volte invece vengono seguite da uno stalker, che può essere l’ex fidanzato, l’ex marito o anche una persona sconosciuta, che però sa tutto di lei. Le donne prese sotto mira sono soprattutto le ragazze dai 17 ai 30 anni. Spesso molte donne denunciano alle autorità le violenze subite, ma molto spesso esse non fanno niente; alcune volte agiscono dopo il fatto compiuto; invece altre volte agiscono in tempo e arrestano i responsabili di questi atti che però dopo poco ore o giorni vengono rilasciati per vari motivi (tra cui anche l’infermità mentale). Molte associazioni aiutano queste donne, danno loro forza, coraggio, aiuto ma tutto questo non potrà cancellare quello che esse hanno subito. In un mondo così noi donne come possiamo andare avanti? Chi ci darà la sicurezza che in un domani noi ragazze non proveremo quello che molte donne stanno provando oggi?

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“miegliu chi sacciu ca chi sapiri” Di Valeria Palumbo, Chiara Grimaldi IV C L.S. “Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te” lasciando perdere l’ambito cattolico, è una massima molto significativa per vivere bene nel mondo. Ma purtroppo non sempre questo accade.. Proprio qualche giorno fa’ in una classe del nostro liceo, quando gli alunni erano nel campetto accanto la scuola durante l’ora di ed. fisica, qualcuno è entrato dentro la classe e rovistando nello zaino dei malcapitati ha preso i portamonete e ha rubato dei soldi. Potremmo rimproverare i ragazzi derubati per avere lasciato in buona fede i soldi nella classe? Ma avere fiducia nel prossimo è davvero così rischioso? In questi momenti possiamo davvero capire il significato di tutti quei consigli ricevuti dagli adulti che all’apparenza possono sembrare “soffocanti” e limitativi per la nostra percezione del mondo. Forse noi non diamo tanta importanza alle loro parole perché non accettiamo la loro visione della società.

La mafia, un cancro morale! Di Eleonora Sanfilippo V C L.S. La mafia impone la sua presenza in ogni istituzione, in ogni gestione pubblica per affermare i propri interessi… dobbiamo prendere consapevolezza di questo fenomeno al fine di combattere e ostacolare ogni prassi mafiosa. Ciò che forse ci fa restare in una situazione di sottomissione è la paura di reagire che condiziona le coscienze e suscita insicurezza verso ciò che il potere politico e amministrativo ci impone. La mafia evita ogni forma di clamore si rende discreta per mimetizzarsi così da non essere identificata nell’immediato. Le intimidazioni non fanno altro che aumentare la convinzione di un assoluto potere. E in un clima di contraddizione continua è spontaneo citare una frase di Leonardo Sciascia “Pena antica e dolore nuovo, le pietre dei falansteri impastate di sangue ma anche di sudore onesto. La mafia che distribuisce equamente lavoro e morte, soperchieria e protezione.” Il fenomeno è piuttosto complesso come l’intreccio di interessi e alleanze che vi è dietro. La malavita abusa del suo potere e arriva sin dove non trova limiti. La speranza di una riconquista della legalità non va persa e questo è uno dei valori che molte associazioni ripropongono soprattutto alle nuove generazioni per costruire un futuro migliore. L’ONLUS è un’associazione contro tutte le mafie, ingiustizie e illegalità volta a una ribellione e a una difesa del più debole. Ognuno di noi da solo non può abbattere questo muro che è stato imposto ma tutto lo stato che siamo noi possiamo curare questa malattia che infesta il nostro territorio. Fronteggiare la mafia è un compito arduo sia per impartire l’educazione e certi valori sia per ricercare le radici su cui si basa la criminalità organizzata così da colpire i punti più deboli e vulnerabili. La nostra vita non deve inoltrarsi in un clima di accettazione ma è giusto imboccare la via più idonea per accendere gli animi e affermare l’idea del bene, la sfida contro il male!!

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La conoscenza amplia i nostri orizzonti Di Valeria Palumbo IV C L.S. Il liceo classico e scientifico di Canicattì, come tante altre scuole italiane, ha aperto le porte, con l’Open Day di domenica 17 febbraio 2013, ai futuri uomini e donne delle società per presentare loro il suo piano di offerta formativa e quindi far conoscere parte della nostra realtà. Dico che è una parte perché la realtà scolastica non forma solo culturalmente ma anche dal punto di vista umano, poiché si viene a contatto con persone nuove e un ambiente diverso rispetto a quello in cui un ragazzo di scuola media è abituato vivere. Inoltre è incoraggiante, in questo clima di fermento e disagio, per i futuri liceali lo slogan di quest’anno : “La conoscenza fa vedere gli orizzonti”. La conoscenza rende possibile la realizzazione dei nostri sogni, visti spesso come mete irraggiungibili, e la rende meno faticosa, poiché è in grado di fornirci gli strumenti per sapere come farli nostri. L’open day delle scuole è una grande opportunità che serve alla scuola per farsi conoscere nel territorio. Un grande augurio ai ragazzi che concluderanno le scuole medie di fare la scelta migliore per la loro vita futura!

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Spegnila prima che ti spenga lei... Di Dario Vella, Gabriele Gallea IIG L.S. Cosa attira gli adolescenti verso il vizio del fumo? Un’indagine recente indica che la maggior parte degli italiani inizia a fumare tra i 13 e i 16 anni. In genere si incomincia a fumare nell’adolescenza: si inizia con poche sigarette e poi si finisce per fumare sempre di più. Il pericolo più importante è quello della nicotina che influenza il cervello e il comportamento. La maggioranza degli adolescenti inizia per gioco o per sentirsi accettati da un gruppo che li rifiuta o che li ritiene inferiori. Inizialmente è solo una prova che si trasforma, in seguito, in vizio stimolante a cui non possono fare a meno. Uno dei luoghi più frequenti per iniziare è all’aria aperta in compagnia di amici, lontano dai genitori, come ad esempio scampagnate o gite. C’è anche chi fuma per liberarsi dallo stress e dalla noia di tutti i giorni come la scuola o i litigi con i genitori. Di solito si inizia con le cosiddette “Bionde”, chiamate così per il colore del tabacco, perché sono quelle che contengono meno nicotina. Ma non tutti gli adolescenti, per fortuna, fumano; alcuni perché l’odore li disgusta, perché hanno paura di essere scoperti o di rovinarsi la salute. Il fumo, come si sa già, causa moltissimi effetti negativi, ad esempio: Aumenta le possibilità di malattie ai polmoni; Crea dipendenza; Effetti negativi sul cervello; A lungo andare causa tumori; Rovina i denti; Causa affaticamento precoce Rovina la pelle e brucia le papille gustative;

Si potrebbe continuare all’infinito ad elencare gli effetti negativi, ma la verità è che ai giovani non importa cosa le sigarette possano causare, perché fumando riescono a dimenticare tutte le preoccupazioni che li circondano. Smettere di fumare è una missione molto difficile, specialmente per chi fuma da tanto tempo: esistono molti modi per smettere di fumare, ma nessuno funziona se non c’è la cosa più importante, la volontà di smettere. Al giorno d’oggi esistono molte campagne anti-fumo e lo stato cerca di fermare il fumo tra i giovani mettendo nuove leggi sul divieto di fumo tra i minori e installando nuovi apparecchi nei distributori di sigarette che impongono la tessera sanitaria per acquistare le sigarette, cosicchè solo i maggiori di 16 anni possono acquistarle. Insomma, per concludere, “SPEGNI QUELLA SIGARETTA PRIMA CHE LEI SPENGA TE, GETTALA PRIMA CHE LEI GETTI TE, DIMENTICALA PRIMA CHE LEI DIMENTICHI TE, SPROFONDALA PRIMA CHE LEI SOTTERRI TE.....IN UN FUTURO CHE NON TI APPARTERRA' PIU', SOLO PERCHE' L' HAI VOLUTO TU!”. 9


Sfotto in questo modo Di James Ladies, James è tornato Gentleman, il mio flow non è cambiato. Pronti alla battaglia? Contro di me nessuno si scaglia. Cambio aspetto, qua ti aspetto, godi col mio nuovo effetto. Guardati allo specchio, hai più di un difetto! Impara a parlare, compra una vocale, tu senti ma non riesci ad ascoltare. Chiudi la bocca, apri le orecchie, sono stanco delle tue storie vecchie. Guarda come ti pare, banale? Mica male! Per uno come te che non sa rappare. Immerso nel mio spino, bevo un po’ di vino, ma vedi caro amico, osserva come scrivo. E sfrutto questa dote di cui tu sei privo. E non fare lo schivo, da lontano mi descrivo, sono James e di me puoi fare solo un divo. Punto primo: mettiamo le cose in chiaro, da te non mi paro, al massimo mi preparo, quindi mettiti al riparo. Secondo: con il mio testo ti affondo, qui resto e con odio profondo ti molesto, moralmente, ops dimenticavo nel tuo cervello non c’è niente. Terzo: ti ricordo che un terzo del tuo pezzo innalza il mio disprezzo. Ricorda che l’amore per la musica non ha prezzo.

Quarto: sei pronto all’impatto? Continuo a cantare e la canzone terminare, ora che la mia navicella d’ingegno è pronta a volare. Quinto: non ho ali come un angelo dipinto ma dai tuoi occhi escono lacrime d’amianto, per questo pezzo nessun rimpianto, ma solo il tuo infantile pianto. E ti sfotto in questo modo. E ti sfotto mentre godo. Yo!

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Il mondo che vorrei… Di Morena Monachino, Elisa La Verde II G L.S. Il mondo che vorrei, Farebbe più giustizia Per tutti quelli che La guerra l'hanno vista, E coi loro occhi chiedono di più Salvali anche tu.(Laura Pausini)

Nel mondo che noi vorremmo, quel milione e mezzo di bambini che furono uccisi dai nazisti vorremo che fossero ancora vivi , ancora lì per le strade persi nella loro spensieratezza. Il 27 gennaio giornata della memoria, ricordiamo tutti coloro che hanno dovuto passare i loro ultimi giorni nei lager, ricordiamo i bambini che non cresceranno più. Per i nazisti era importante ucciderli perché essi rappresentavano le nuove generazioni, il futuro; se non venivano sterminati erano utilizzati per esperimenti medici, particolare attenzione era rivolta ai gemelli che subivano trattamenti “speciali”. Molti erano costretti ai lavori forzati e i ragazzi invece venivano arruolati nell’esercito. Nonostante sia passato più di mezzo secolo, al mondo esiste ancora lo sfruttamento minorile. È ripugnante il fatto che bambine di soli 4 anni nei paesi dell’oriente, siano costrette a prostituirsi perché vendute dai loro genitori. Ci rendiamo conto perché lo sfruttamento è presente nei paesi sottosviluppati? Come possono pretendere che ci sia un miglioramento se infangano la purezza dei bambini che sono il domani? Nonostante ci sia l’UNICEF che tutela i diritti dei bambini come: il diritto alla vita, la protezione dagli abusi, all’ascolto, esistono queste assurdità. Ricordiamoci che nessuno ha diritto di calpestare i nostri sogni perché questi ci portano ad essere ciò che siamo, quindi cari amici prendiamo le armi e combattiamo.

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Carnevale 2013 Di Facciponte, Migliorini e Piraneo 2G L.S. “ A Carnevale ogni scherzo vale” , così recita il motto fiorentino, tutto quindi è permesso nei giorni precedenti la Quaresima, infatti il termine Carnevale deriva da “carnem levare”, cioè abolire la carne, perché anticamente indicava il banchetto d’addio alla carne che si teneva subito prima della Quaresima. In tempi antichi fra i divertimenti carnevaleschi era molto di moda il gioco del pallone. I giovani giravano per le città passandosi tra loro una palla fatta di stracci che andava a finire sempre nelle botteghe e nei negozi. Il gioco si faceva più divertente quando pioveva perché il pallone ricoperto di fango andava a sporcare le sete dei mercanti che alla fine dovettero ricorrere alla legge. Il carnevale in Sicilia è sempre stato e sempre sarà il sinonimo del divertimento estremo nel travestimento. Anticamente i festeggiamenti duravano un mese, a partire dal giorno seguente l’ Epifania fino al mercoledì delle ceneri. Le prime notizie storiche del carnevale siciliano risalgono al 1600 e riguardano la città di Palermo, col passare del tempo l’usanza si diffuse in tutta la Sicilia, diventando una vera e propria tradizione. In Sicilia si poteva assistere a delle danze particolari come quella “Degli schiavi” o la così chiamata “Balla-Virticchi”. Tra le maschere siciliane più caratteristiche ricordiamo quelle dei “Jardinara” dei “Varca” dei “Briganti” e del “Cavallaccio”. Durante questo periodo anche la cucina ha la sua importanza, tra i piatti tipici ricordiamo i “Maccheroni al ragù”, l’antico “Minestrone del giovedì grasso” e poi tra i dolci “Le teste di Turco” e la “Pignolata”. Speriamo che anche voi abbiate passato un buon carnevale come noi! 1 2


“Canta che ti passa” Di Pierluigi Gaglio, Felice Pileo 2 G L.S. La musica è un importante mezzo per sfogarsi, per rilassarsi e, soprattutto per gli adolescenti, è una ragione di conforto.

Per noi giovani la musica è la colonna sonora della nostra vita e accompagna molti momenti della giornata. La mattina, con le cuffiette del nostro MP3 ci incamminiamo verso la scuola, mentre la nostra canzone preferita ci trasmette messaggi e ci fa provare grandi emozioni, ci da la carica giusta per affrontare la giornata e ci mette di buon umore . Spesso usiamo la musica per allontanare i problemi e le difficoltà e ci rifugiamo in essa per trovare un rifugio dove il mondo esterno non può penetrare. Essa è una medicina che ci rilassa quando abbiamo crisi di ansia, e a volte ci aiuta a concentrarci nello studio. Negli ultimi anni il rapporto tra i giovani e la musica è diventato sempre più stretto, perchè le canzoni oggi riflettono in modo sempre più realistico la vita di tutti i giorni con i suoi problemi le sue delusioni e speranze. Noi giovani ascoltando le canzoni troviamo dei punti in comune tra l’argomento del testo e la nostra vita e ci sentiamo compresi, consolati del fatto che non siamo stati i soli a vivere un’esperienza spiacevole. La musica è dunque un'amica silenziosa che ci aiuta e tiene per mano senza chiederci nulla in cambio.

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Un capodanno nel mistero Di Gianluca Munna 2G L.S. Non siamo soli? Questa è la domanda su cui ci interroghiamo da molto tempo, ma oggi siamo tormentati ancor di più da questa domanda. È successo infatti questa notte che la città di Canicattì con i suoi cittadini è stata avvolta nel terrore e nel mistero. Verso le 23:00 del 31 dicembre dell'anno appena passato, si sono verificati a Canicattì strani fenomeni paranormali. Come ci raccontano alcuni testimoni in alto nel cielo sono state avvistate tre sfere bianche luminose che ruotavano attorno ad un asse fisso ma che non si muovevano dal punto in cui erano e che emanavano un rumore assordante. Poi,dopo esser state per alcuni minuti lì alte nel cielo, sono scomparse. Era il capodanno e si sarebbe potuto trattare di fuochi pirotecnici ma questa ipotesi è da escludere in quanto il rumore che emanavano era penetrante e altissimo. E allora di cosa si trattava? È possibile che non siamo gli unici abitanti dell’universo? E se fosse così si tratterebbe sicuramente di un popolo più evoluto del nostro e che potrebbe disprezzare i nostri costumi. Ma non c’è niente di strano nel pensare ad un altro popolo, d’altronde anche il vangelo ci spinge a pensarlo. Infatti nella lettera ai Filippesi di San Paolo, egli ci presenta Gesù come il signore di tutte le potenze del cielo e della terra. Inoltre fin dall’antichità possiamo notare nei dipinti strani oggetti volanti identificabili con quelli ancora oggi avvistati. Ma se esistessero davvero sarebbero creature ostili o amichevoli? E quali sono le loro intenzioni? Per quale motivo si fanno vedere e poi misteriosamente scompaiono? Non si tratta infatti dell’unico avvistamento di strani oggetti volanti. Un uomo intervistato manifesta pubblicamente il suo terrore: “Stavo in casa con mia moglie e i miei due bambini, quando ad un tratto siamo stati sorpresi da un rumore improvviso. Era davvero insopportabile! Siamo subito usciti fuori da casa e abbiamo alzato lo sguardo al cielo: tre sfere luminose che ruotavano attorno ad un asse! I miei figli erano terrorizzati! La prima cosa che hanno ipotizzato è stata la presenza aliena. E anche io non ero molto tranquillo, non sapevo cosa sarebbe potuto accadere!”. Un altro testimone ha affermato di aver visto solo 2 sfere bianche. Allora è stato interpellato il centro ufologico che ha potuto studiare il fenomeno attraverso testimonianze in videoclip. I video erano stati effettuati tramite cellulari e sicuramente la risoluzione non era delle migliori! Ma gli studiosi si sarebbero solamente potuti basare su queste riprese. Da queste, si sono potuti accorgere che le luci erano solamente parte di quello che realmente era apparso nel cielo: “Vedete! Le luci non sono l’unica cosa apparsa nel cielo, sono solamente i vertici di qualcosa di immensamente grande! Un mezzo di trasporto di cui noi terrestri non conosciamo l’esistenza, nemmeno i dirigibili sono così grandi e inoltre ha una forma piramidale! Difficile costruire un tale mezzo di trasporto! Siamo sicuramente alla presenza di un UFO”. Con questo termine (unknown flighting object) si intende un oggetto volante non identificato. Gli ufologi hanno spiegato inoltre il perché il secondo testimone abbia visto solo 2 sfere e non tre: 1 “tutto dipende 4


dalla posizione in cui si trovavano! Infatti trattandosi di qualcosa di solido e possente, una luce potrebbe esser stata coperta dalla stessa sagoma”. Il mistero è stato ampliato dalla scomparsa di una donna e dal ritrovamento, presso una campagna in contrada Calici di strane forme geometriche, i cosiddetti “cerchi nel grano” scavate perfettamente nel terreno. Queste figure sono molto somiglianti ai cerchi ritrovati precedentemente in provincia di Ancona e Modena. Si tratta allora veramente di alieni? E queste figure sono un messaggio che ci hanno voluto lasciare, un avvertimento magari? Questo non possiamo saperlo perché nonostante i vari “cerchi” sparsi sul nostro pianeta, non siamo ancora riusciti a decifrarli. Ancora si tratta quindi di un mistero e le indagini stanno continuando, e alcune pattuglie di polizia sono andate alla ricerca della donna scomparsa. Ma intanto i cittadini canicattinesi sono atterriti dalla paura per quel che è successo la scorsa notte e per quel che potrebbe accadere ancora!

Tupac risorge per una notte al Coachella Festival Di Caruano La Magra III C L.S. 15 aprile 2012, al Coachella Festival i fan del compianto rapper vanno in delirio quando vedono Tupac Amaru Shakur sul palco, ma non è lui, è il frutto di un’ avanzata tecnologia, è un ologramma Quanti di noi si sono chiesti guardando guerre stellari, se saremo arrivati mai a vedere degli ologrammi proprio come nella fantascientifica saga cinematografica ideata da George Lucas, ciò è diventato realtà di fronte a migliaia di fan del rap che assistevano al concerto di artisti come, Eminem, Snoop Dogg, Dr Dre, vere e proprie colonne portanti del rap americano, quando hanno visto comparire il famoso rapper ormai defunto. A molti saranno passati i brividi per la schiena, e molti pensieri nella mente. Ma torniamo indietro di 17 anni, era il 7 settembre 1996, Tupac dopo aver assistito ad un incontro di pugilato tra Mike Tyson e Bruce Seldon al MGM Club in Las Vegas, ebbe un violento diverbio con Orlando Anderson, un criminale affiliato alla gang losangelina dei Crips, che in passato aveva derubato una delle sue guardie del corpo. Dopo qualche ora Tupac fu ucciso in un agguato. Tra i principali indiziati vi è lo stesso Orlando Anderson e secondo alcuni vi è anche dietro il rapper di New York, Notorius B.I.G pseudonimo di Cristiopher George Latore Wallace III, a causa della faida che vi era tra i due e della guerra musicale che vi era tra West Coast ed East Coast. Alcuni investigatori pensano che dietro questa uccisione ci sia l’ordine segreto degli Illuminati, spesso criticati aspramente dal rapper e attivista Tupac. Vi sono altre teorie che vogliono che Tupac Amaru Shakur sia vivo, e abbia semplicemente inscenato la morte per proteggersi, cambiando identità e andando a vivere altrove, vi sono molte 1 teorie chiamate: “le teorie del settimo giorno” che vi invitiamo a leggere poiché molto 5 interessanti.


Gli hanno sparato il 7 settembre 1996. E’ morto dopo 7 giorni in ospedale. E’ morto a 25 anni, 2+5=7. Tupac ha recitato in 7 film. Dei 12 colpi che hanno esploso contro Tupac, 5 lo colpirono, 12-5=7. Tupac è morto alle 4:03 cioè 4+3=7. Nella canzone Hail Mary (Ave Maria) si sentono 52 rintocchi di campana, 5+2=7. In Bomb First pezzo dell’album The Don Killuminati, vi sono 6 colpi di pistola al settimo Tupac inizia a rappare. Nel film Gang Related Tupac alloggia nella stanza numero 7 Nel video I wonder if heaven got a ghetto uscito prima della morte, una donna entra in una stanza numero 7 e l’orologio indica le 4:03 la stessa ora della morte. Vivo o morto che sia è stato un grande uomo, molti fan vivono con la speranza di rivederlo in carne ed ossa, altri si sono rassegnati alla morte del rapper. Ma una cosa è certa: rivedere quell' ologramma ha fatto emozionare migliaia di persone in tutto il mondo. (foto) Statua in Germania, in memoria di Tupac Shakur

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Interviste Di Gabriella Gambino II C L.S. (Intervista a un corsista E.C.D.L.)

Perché hai deciso di intraprendere questo progetto? Per approfondire le mie conoscenze tecnologiche e conoscere vari campi dell’informatica. È la prima volta che ti dedichi a quest’attività? No, alle scuole medie ho già aderito a questi tipi di progetti, conseguendo vari tipi di attestati. Quali sono, secondo te, gli obiettivi di questo progetto? Aumentare le mie conoscenze personali, integrare i miei rapporti sociali. Questo progetto, pensi sia utile per aumentare le tue competenze didattiche? Sì, certamente. Come pensi possa ritenersi utile per tuo futuro? Potrebbe servire in un futuro per i corsi universitari e potrebbe fornirmi anche opportunità ampie di lavoro. I tuoi genitori ti spingono a confrontarti con questi progetti extracurriculari? Non sempre, molto spesso credono siano un perdita di tempo e sottraggono tempo da dedicare allo studio. Da quali fonti sei venuto a conoscenza di questo progetto? Mi è stato suggerito da amici, perché la nostra scuola spesso non li pubblicizza chiaramente i suoi progetti. Tutti i corsisti possiedono il materiale adeguato? No, la scuola non possiede affatto materiale 1 didattico adeguato, tutti i corsisti non possie7

dono una macchina propria, per questo non ci aspettiamo risultati eccezionali (Intervista a un corsista English for life II)

Perché hai deciso di intraprendere questo progetto? Per poter migliorare il “mio” inglese, e poter andare autonomamente all’estero. È la prima volta che ti dedichi a quest’attività? Si, non avevo mai frequentato tali progetti. Quali sono, secondo te, gli obiettivi di questo progetto? Aumentare le conoscenze linguistiche e culturali. Questo progetto, pensi sia utile per aumentare le tue competenze didattiche? Si, essendo l’Inglese la lingua più utilizzata credo che sarà molto utile per il mio futuro I tuoi genitori ti spingono a confrontarti con questi progetti extracurriculari? Si, certo. Da quali fonti sei venuto a conoscenza di questo progetto? Tramite la mia insegnante di lingue, che mi ha stimolato affinché frequentassi questi corsi pomeridiani. Tutti i corsisti possiedono il materiale adeguato? Per studiare l’inglese non occorrono grandi risorse materiali e tecnologiche; bisogna soltanto avere tanta voglia di apprendere e migliorarsi.


1° Concorso “Antonino Sciascia”. Di Denise Milazzo IV C L.S. Domenica 17 febbraio 2013 durante l’open day rivolto ai futuri liceali provenienti dalle scuole medie si è svolta la premiazione di quegli alunni che hanno partecipato al 1°concorso Antonino Sciascia “Inventa e Costruisci il tuo futuro”. Lo scopo principale è stato quello di valorizzare la figura del medico e dello scienziato al quale è dedicato il nostro liceo. I partecipanti hanno realizzato un modello interattivo/ sperimentale,accompagnato da una breve relazione descrittiva il cui argomento era attinente al programma di Scienze svolto nelle scuole secondarie di primo grado. Ciascuno di loro ha prodotto un buon lavoro ma i premi (offerti da alcune importanti e generose ditte della città)sono andati ai seguenti alunni: 1° premio:Giardina Gioacchino Savio 3a F Scuola Media “G.Verga” (Canicattì).*Argomento:Circuito elettrico ed eruzioni vulcaniche+ 2° premio:Cimino Giovanni 3a F Scuola Media “G.Verga”(Canicattì) *Telegrafo + 3° premio: Farruggio Pietro 3a C Scuola Media “Gangitano”(Canicattì) * Le fasi della luna+ 4° premio:Sophia Giglia 3aB Scuola Media “Luigi Russo” (Delia) * La barca Magnetica+ 5° premio: Aprile Antonio,Cubani Nicolò,Di Falco Walter Pio,Frangiamone Calogero,Polizzi Matteo 3a F Scuola Media “Gangitano” (Canicattì) *Sistema Solare+ I lavori vincitori hanno riscosso molto interesse tra il pubblico dei ragazzi partecipanti all’open day.

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“A me mi piace l’itagliano!” Di Salvatore Intorre, Gioele Pelonero, Calogero Zirafi III C L.S.

Pertuttavia, nonostante il òdierno scorretto huso degl’itagliano, kuesta linghua e anchora la piyù parl’ata nel territorio entro i confini dello Stibale. In fact, this l’inguagio à huna certa raffinatecca que le conferisse huna notevole heleganza stilistika in poesia y in prosa. Ma però, l’itagliano sta conoscento hun kalo di utilicco leghato a li so’ radici nni li vari regioni de l’Italia… neh! Cmq sihuramente (da!) huesto hontenuto stilistiho è alhuanto migliorabile.

Naturalmente questo era solo un gioco… sperando che ve ne siate accorti! Volendo provare a delineare il perché della degenarazione della lingua italiana, presenteremo un excursus storico-culturale a partire dalle origini ai nostri giorni. Le sue radici sono legate fortemente al volgare fiorentino del Medioevo, utilizzato da Dante, nella sua “Comedìa”, in tutte le sue sfumature di significato (come si evince dalle frequenti polisemie) e di stile. La Toscana, infatti, si trovava al centro dell’Italia sia geograficamente, che culturalmente. Geograficamente, in quanto era posizionata in modo tale da essere inserita in più vie commerciali; culturalmente, in quanto, con la presenza di numerosi generi letterari, era in corso una ricerca di quello che Dante chiamò il “volgare illustre”, un idioma, cioè, che fosse una summa delle più belle parole dei quattordici volgari italiani. Questa lingua fu individuata, successivamente, nelle stesse opere dello scrittore fiorentino. Bisogna, però, ricordare che i volgari derivano dalla lingua latina. Infatti, la maggior parte dei termini di uso quotidiano hanno origine latina o greca. Quindi, volendo fare una riflessione, potremmo dire che lo scorretto uso dell’italiano è legato al non conoscere adeguatamente queste lingue. D’altronde le lingue si evolvono ed è giusto che sia così, ma la cosa sbagliata è che si introducano anche espressioni corrette . Questo accade perché anche scrittori di fama usano frasi sgrammaticate. Da qui l’uso frequente di forme errate come “ma però”, “ma bensì”, “a me mi”, che ripetono per due volte la stessa cosa, può essere legato sia alla ignoranza delle regole grammaticali , ma anche alla diffusione di romanzi scritti in modo molto sgrammaticato. Speriamo che in questo articolo si riesca a trovare un invito a riscoprire la raffinatezza dell’italiano, la sua eleganza, la sua armonia, la sua bellezza, racchiuse nella semplicità che vi auguriamo di trovare nel dedicarvi alle lingue, come scrigno di quel tesoro che è il sentimento umano. 2 0


Ci sembrava di essere in America Di Denise Milazzo IV C L.S.

L’HMUN PROJECT(HARVARD MODEL UNITED NATIONS) ha dato la possibilità a noi,22 ragazzi,non solo di conoscere l’America ma soprattutto di partecipare alle conferenze che si sono tenute presso l’Università di Harvard a Boston dal 31 Gennaio al 4 Febbraio 2013.Dopo circa un mese di intensa preparazione e duro lavoro siamo riusciti ad affrontare le specifiche problematiche che ci sono state assegnate prima della partenza. Ognuno di noi ha simulato il cosiddetto “delegato” che svolge il proprio lavoro all’interno del Palazzo di Vetro A New York,rappresentando un Paese diverso da quello di provenienza. Per esempio alcuni di noi hanno rappresentato la Malaysia,altri il Gabon. È stata qui la parte più difficile perché durante le conferenze si doveva far alleanza con rappresentanti di altri Paesi diversi che fossero in pieno accordo con la nostra posizione. La conferenza pertanto ci ha permesso non solo di mostrare le nostre abilità con gli altri e la nostra preparazione,ma anche di socializzare e conoscere le culture di circa 193 Paesi. Soltanto due scuole italiane si trovavano lì insieme a noi. Sono stati 4 giorni pesanti ma allo stesso tempo sono stati facilitati dall’unione e dall’allegria che si sono create all’interno del gruppo. A volte la sveglia mattutina faceva brutti scherzi ma al sol pensiero di andare al famoso Starbucks coffee per fare colazione tutti insieme diventavamo attivi per lo svolgimento della giornata. Il viaggio si è concluso con i 3 giorni a New York. Trascorsi all’insegna dell’apprendimento e del divertimento,New York è stata una tappa fondamentale del nostro viaggio. Abbiamo visitato i musei più importanti,il memorial di John Lennon, Ground Zero,il Ponte di Brooklyn,Rockfeller centre,Time Square,Wall Street.. Ci ha fatto sognare ad occhi aperti quando al 102° piano l’abbiamo vista dall’osservatorio( Empire State Building) e ci ha trasmesso profonde emozioni soprattutto dopo aver visto la Statua della Libertà,simbolo principale di NY stessa.

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Il mio sogno: diventare il calciatore più forte del mondo Di Gianluca Munna II G L.S. il calcio: una parola, sei lettere ma infinite emozioni, lo sport più bello del mondo, il mio primo amore. Molti mi chiedono: “ma che ci trovi di bello a rincorrere quel pallone?”, io rispondo che non si può spiegare, per capirlo si deve provare a giocare. Il calcio: quello per cui vivo, in poche parole. Fin da piccolo amo giocare a calcio, ma la mia passione è stata ostacolata per molto tempo dal mio carattere timido e riservato. Da piccolo, infatti, mi sono limitato solamente a giocare per strada con il mio gruppo di amici. Poi però la mia voglia di giocare e farmi conoscere dalla gente è aumentata, così decisi di iscrivermi alla scuola calcio. Mio padre acconsentì e comincia subito il mio primo allenamento. Non ero molto forte ma sapevo toccare il pallone discretamente. A fine allenamento mio padre ritardò la venuta al campo per venirmi a prendere e così io aspettai solo fuori in mezzo alla strada. Ecco allora che il mio carattere prese il sopravvento e decisi di non giocare più in una scuola calcio. Continuai però ad allenarmi per strada, affinando sempre più la mia tecnica, la capacità di palleggio e il mio tiro. Dopo due anni circa, all’età di nove anni, un nuovo desiderio nacque in me: diventare il calciatore più forte del mondo. Un desiderio assurdo e probabilmente irraggiungibile, ma cosa c’è di male nel sognare? Allora decisi di iscrivermi ad una squadra di calcetto di una comunità salesiana. Subito conquistai la fiducia del mister, che vide in me un buon talento e mi assegnò la fascia di capitano. È vero, era una squadretta da quattro soldi, ma per me era già una grande emozione giocare ogni singola partita. Dopo due anni cambiai squadra, capii che se avessi voluto diventare un “grande” del calcio, avrei dovuto giocare in squadre di livello superiore e di calcio a 11. Allora mi iscrissi nella squadra di Basilio Foti, un grande allenatore come anche un grande maestro di vita. Fin dai primi allenamenti il mister pose l’occhio su di me e subito feci bella figura. Ricordo benissimo ancora la prima partita con i miei nuovi compagni e ricordo benissimo le parole che il mister mi disse: “Mi raccomando, la squadra è sulle tue spalle, devi essere tu a fare la differenza, hai un gran talento e lo devi mettere a disposizione di questa squadra in questo momento”. Furono queste le parole che mi hanno fatto capire che il mio sogno non è del tutto un’ assurdità, non è irraggiungibile ne solo un’ immaginazione come molti mi dicono, tutto potrebbe un giorno realizzarsi. Quindi entrai in campo più carico che mai con una categoria superiore a quella a cui sarei dovuto appartenere, con l’intendo di mostrare la mia superiorità agli avversari e agli spettatori. Ci riuscii con un gol strepitoso. Lo ricordo come se fosse stato ieri. Al secondo tempo rubai palla a centrocampo e mi diressi verso la porta avversaria, dribblai gli avversari come fossero birilli ed eccomi uno contro uno con il portiere. Mi venne incontro e con un colpo sotto, la palla scavalcò il portiere sopra la testa e si insaccò in rete. Che emozione, il mio primo gol a porte grandi. Il cuore mi batteva a mille, mai avevo provato un’ emozione simile fino a quel giorno e i miei compagni tutti ad abbracciarmi. La partita si concluse quindi 1 a 0 con il mio gol. Continuai così ad allenarmi duramente fino a giungere ad oggi. Ancora la gente mi chiede cosa mi piace del calcio e perché continuo a giocare. Io rispondo che del calcio non c’è niente che non mi piaccia e che non posso spiegare perché gioco altrimenti dovrei spiegare perché vivo! Intanto continuo ad inseguire il mio sogno, non costa niente: meglio vivere con il rimpianto di non averlo realizzato che con il rimpianto di non averci provato. 2 3


Let it snow Di Pietro Di Fazio II G L.S. Per iniziativa dei rappresentanti del Liceo Classico e Scientifico ‘Ugo Foscolo’, molti studenti dei rispettivi indirizzi hanno partecipato ad una gita sulla neve, evento che aveva già riscosso molto successo nell’anno scolastico precedente. Siamo partiti domenica 24 Febbraio 2013, alle ore 6:00 del mattino. Destinazione il monte Etna, località molto ambita per il turismo invernale. Dopo circa due ore di viaggio, intorno alle 8:30 siamo arrivati in quel luogo che, a causa della nebbia mattutina, sembrava quasi incantato; le pareti del grande vulcano erano tutte innevate. A questo punto è iniziata la vera avventura! Tutti noi ragazzi, dopo aver indossato l’abbigliamento necessario, ci siamo subito gettati in quel fantastico luogo. Sembrava di vivere in un film! Ci siamo divertiti dosi come dei bambini per circa tre ore. Poi ci siamo recati al Centro Sicilia per un po’ di salutare shopping e di caldo riposo: Verso le 19 tutti in pullman per il ritorno a casa. Negli occhi di tutti si vedeva la stanchezza ma anche la gioia di una giornata diversa da tutte le altre. Essendo uno degli organizzatori è stato per me motivo di soddisfazione vedere i miei compagni divertirsi in questo modo e dimenticare , almeno per un po’, le fatiche scolastiche.

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Perché credere in qualcuno che non vediamo?

2. Un cioccolatino aiuta a sopportare una dieta?.. Tra trasgressione e onestà 3. E se ci trovassimo noi a scaldare biberon? 4. La tecnologia ci sta assalendo! Dalla forchetta dimagrante al forno che gioca 5. Fumare ?! No, grazie.. Preferisco vivere 6. Violenza sulle donne oggi è diventato un gioco 7. Miegli chi sacciu ca chi sapiri La mafia, un cancro morale! 8. La conoscenza amplia i nostri orizzonti 9. Spegnila prima che ti spenga lei 10.Sfotto in questo modo 11.Il mondo che vorrei 12.Carnevale 2013 13.Canta che ti passa 14.Un capodanno nel mistero 15.

Tupac risorge per una notte al Coachella Festival

17. Interviste 18. 1° concorso “Antonino Sciascia” 20. A me mi piace l’itagliano 21. Ci sembrava di essere in America 23. il mio sogno: diventare il calciatore più forte del mondo

Supervisor :

Mariella Pirovano Maria Pia Carmina

Grafica & Sviluppo Web: Francesco Rotondo Stampa:


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