1 a.s. 2012-13
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Cerchi un ago nel pagliaio o cerchi lavoro? Giorno per giorno ci ritroviamo ad assistere a scene che ci fanno riflettere. Vediamo delle persone, molto più spesso anziani, che rovistano tra i sacchi d' immondizia e raccolgono la carne, la frutta che i supermercati gettano. Sentiamo di padri di famiglia che perdono il lavoro perché le aziende fanno dei tagli, e si disperano perché non sanno come sfamare la propria famiglia. Persone che vanno a lavorare "a giornata" per pochi soldi, ma ormai è pure difficile trovare un impiego per vendemmiare, per la raccolta delle olive, perché si fanno lavorare di più gli stranieri, per lo più i Rumeni, perché vengono sottopagati, mentre gli Italiani vogliono essere pagati in modo più onesto. Per questo i disoccupati sono sempre di più: giovani che
devono mantenersi, padri con una famiglia sulle spalle, e magari figli da mantenere all' università. In Italia la situazione è veramente più tragica del previsto. Forse le nuove generazioni non si impegnano molto? No, la verità è che cercare lavoro è diventato come cercare un ago in un pagliaio. Quasi impossibile trovarlo. I giovani d' oggi capiscono il periodo di crisi, alcuni reagiscono non volendo più sapere nulla della scuola, altri hanno ancora più voglia di studiare per riuscire a diventare qualcuno nella vita; ma spesso questi ultimi o restano con un diploma nel cassetto o vanno a lavorare nelle campagne o gravano sulle spalle dei genitori fino ai quarant'anni, o nel migliore dei casi, o trovano un lavoro, dignitoso, solo dopo parecchi anni (i più fortunati). La situazione è tra le peggiori in Europa, ma Monti continua a ripetere agli italiani: "Ci risolleveremo". Giovanna Alongi II G 2
Il piccolo principe Il piccolo principe è un racconto di grande semplicità che affronta alcune problematiche di cui tutti gli uomini, anche adulti, non sempre riescono a cogliere il vero significato. La vita ha un senso? Quali sono i valori più importanti della nostra esistenza? Il libro racconta di un viaggio che un bambino compie attraverso vari pianeti. Egli incontra alcuni personaggi tra cui: un vecchio re che passa la sua giornata a dare ordini; un ubriacone che bevendo spera di annullare la vergogna di bere; un uomo d’affari che conta le stelle; un geografo che sta seduto, riflettendo su come sia fatto il suo pianeta. Tutti questi personaggi sono abbastanza negativi, perché appaiono egoisti e si preoccupano solo di se stessi. L’unico a cui il piccolo principe dà una maggiore attenzione è un uomo che accende e spegne il lampione del suo pianeta ogni minuto: egli è l’unico che si preoccupa di qualcos’altro. Il piccolo principe giunse sulla Terra e incontrò un serpente, una rosa, una volpe che gli rivela il messaggio su cui si basa la sua esistenza. La volpe utilizza queste parole “non si vede bene che con il cuore; l’essenziale è invisibile agli occhi”. Nel suo pianeta il piccolo principe coltivava una rosa, con cui spesso litigava, ma ora che egli è lontano dalla sua rosa, capisce perché questa spesso si era rivelata antipatica e capisce che anche se non andavano d’accordo si volevano molto bene, quindi avrebbe dovuto capirla nel profondo, piuttosto che fermarsi alle apparenze. Il piccolo principe racconta tutti questi incontri ad un pilota che aveva incontrato nel deserto, egli era rimasto fermo nel Sahara e cercava di riparare il suo aereo. I due, ad un certo punto, hanno sete, allora cercano un pozzo nel deserto, cosa che sembra assurda, ma non per il piccolo principe che sostiene che il deserto nasconde un pozzo e così quando lo trovano, bevono felici.
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Il piccolo principe Il giorno dopo il piccolo principe incontra il serpente e capisce che è arrivato il momento di ritornare sul suo pianeta e per riuscirci deve liberarsi del corpo e per questo si fa mordere e muore. Con lui muoiono tutti i sogni dell’autore, che vuole sottolineare che quando si diventa adulti non bisogna dimenticare l’ingenuità che si ha da bambini, solo così si può vedere oltre ciò che gli occhi non vedono, ma il cuore si. Egli ha lasciato nel pilota un grande insegnamento, tutto ciò rivela un altro messaggio: facendosi mordere dal serpente egli si libera del corpo che è troppo pesante, come l’uomo che, liberandosi dalle cose superflue, dall’egoismo, riesce a vivere meglio di prima. L’autore Antoine de Saint-Exupéry, ha il pregio di scrivere con uno stile semplice ed essenziale, che è comprensibile a tutti, ma che rivela grandi contenuti. Egli ha compreso il valore della vita e vorrebbe dare ai lettori, grandi e piccoli, la chiave di lettura dell’esistenza umana; chi si accosta al racconto può raccogliere il messaggio oppure voltare le spalle al protagonista, alla sua semplicità, alla sua essenzialità, dipende tutto dall’atteggiamento con cui ci si pone alla lettura. Se “Il piccolo principe” è un testo molto apprezzato e conosciuto in tutto il mondo è forse perché molti hanno raccolto il messaggio dell’autore e sono riusciti ad identificarsi con i semplici personaggi protagonisti, confrontandosi con le loro stesse debolezze.
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Sfotto mentre godo Ladies, James è tornato Gentleman, il mio flow non è cambiato. Pronti alla battaglia? Contro di me nessuno si scaglia. Cambio aspetto, qua ti aspetto, godi col mio nuovo effetto. Guardati allo specchio, hai più di un difetto! Impara a parlare, compra una vocale, tu senti ma non riesci ad ascoltare. Chiudi la bocca, apri le orecchie, sono stanco delle tue storie vecchie. Guarda come ti pare, banale? Mica male! Per uno come te che non sa rappare. Immerso nel mio spino, bevo un po’ di vino, ma vedi caro amico, osserva come scrivo. E sfrutto questa dote di cui tu sei privo. E non fare lo schivo, da lontano mi descrivo, sono James e di me puoi fare solo un divo. Punto primo: mettiamo le cose in chiaro, da te non mi paro, al massimo mi preparo, quindi mettiti al riparo. Secondo: con il mio testo ti affondo, qui resto e con odio profondo ti molesto, moralmente, ops dimenticavo nel tuo cervello non c’è niente. Terzo: ti ricordo che un terzo del tuo pezzo innalza il mio disprezzo. Ricorda che l’amore per la musica non ha prezzo. Quarto: sei pronto all’impatto? Continuo a cantare e la canzone terminare, ora che la mia navicella d’ingegno è pronta a volare. Quinto: non ho ali come un angelo dipinto ma dai tuoi occhi escono lacrime d’amianto, per questo pezzo nessun rimpianto, ma solo il tuo infantile pianto. E ti sfotto in questo modo. E ti sfotto mentre godo. Yo! James. 5
Mamma…Ho perso l’autobus! Il sogno di ogni studente è quello di andare a scuola serenamente,con dei servizi che non creino problemi. Purtroppo non è cosi per tutti,soprattutto per noi pendolari che per recarci a scuola,viaggiamo giorno per giorno da un paese all’altro. È diventata un’utopia prendere l’autobus e avere un posto dove poter stare comodi e tranquilli! Si è costretti a viaggiare in 300 su autobus di 50 posti e per mancanza di quest’ultimi,a stare seduti a terra,perdere l’autobus quasi ogni giorno.Infatti le agenzie di viaggio oltre a non offrire e garantire mezzi idonei per un trasporto più efficiente,non si adegua agli orari scolastici dopo essere stati retribuiti abbastanza bene dai vari comuni e dai contribuiti delle famiglie degli studenti,che pagano per avere un trasporto sicuro per i propri figli, perché i figli rimangono alla fermata. Questo crea innumerevoli disagi agli studenti, perché
stanchi e affamati dopo una giornata di scuola, non vedono l’ora di tornare a casa,quando invece rimangono alla stazione dell’autobus per qualche ora ad aspettare il successivo autobus perché il precedente è partito in anticipo…E per questo talvolta non possono partecipare alle varie attività extracurriculari e pomeridiane proposte dalla scuola poiché l’autobus non c’è durante il pomeriggio. Nonostante le continue proteste, la situazione rimane comunque uguale e statica e più volte ci siamo interrogati 6
sulla migliore forma per porre rimedio alla situazione, che giorno dopo giorno diviene sempre più impossibile. I nostri consigli sono: -Adeguare gli orari degli autobus a quelli scolastici; -Mettere a disposizione più mezzi con un posto a sedere a persona; -Creare delle linee dirette. Tocca a voi: adesso attendiamo una risposta preferibilmente positiva! Noemi, Selene e Melania I C L. C.
inizialmente erano le più temute, ma con molto impegno le studiamo quotidianamente. Il Liceo Il Liceo. Anche noi, siamo entrate a far parte di questo infatti, è una scuola seria, nuovo mondo, diverso e tutto dove non si trascura nulla, dove ci sono persone da scoprire. E' già dal 14 Settembre che frequentiamo competenti; non si può questa scuola e quindi anche prendere nulla alla leggera, si deve dare il massimo. Non è noi ci siamo fatti un'idea di un gioco; c'è competizione cosa significhi frequentare il anche tra noi, è normale, Liceo Classico. Abbiamo subito notato la differenza tra però c'è anche l'amicizia, il rispetto e il sapersi aiutare l'un il liceo e la nostra scuola l'altro. Dovremo studiare di media. Innanzitutto non ci più, a volte dovremo sono più i nostri vecchi compagni e professori che ci superare difficoltà maggiori; la strada sarà in salita, ma se hanno accompagnato e il risultato è quello di ottenere sostenuto durante tutti e tre un'ottima preparazione, gli anni; ci sono nuove perchè rinunciare a tutto materie da noi fino a poco questo? E poi si sa, la scuola tempo fa sconosciute; IL PASSAGGIO DALLA SCUOLA MEDIA ALLE SUPERIORI
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un determinato lavoro. Ma la scuola è cambiata molto nel corso degli anni, infatti è molto diversa rispetto quella di ieri. All’epoca dei nostri nonni l’ordine era molto importante: i banchi erano posti a coppie e si trovavano dietro le linee delle mattonelle, non si potevano spostare e sporcare; la cattedra era posta su un gradino che serviva a riconoscere l’importanza del professore. Se durante le lezioni l’alunno parlava , dava fastidio, o durante le interrogazioni non era preparato, il professore, che aveva una bacchetta in LA SCUOLA DI IERI E DI OGGI mano, lo frustava fino a quando non sanguinava oppure lo costringeva a La scuola è un’ organizzazione che educa le mettersi dietro la lavagna con i ceci sotto le ginocchia. persone e che trasmette ai Gli alunni avevano tre o giovani una vasta cultura. I quattro libri a testa, inoltre suoi compiti sono molti e si avevano solo quattro o dividono in due categorie: cinque professori che socializzazione, cioè ritenevano che la calligrafia l’insegnamento di valori, fosse molto importante; infatti linguaggi, conoscenze gli studenti scrivevano tutti attraverso i quali gli studenti allo stesso modo, con una diventano membri della società, e selezione, cioè fare grafia chiara. Si andava a scuola a piedi, pochi in modo che gli alunni siano potevano permettersi di preparati al fine di svolgere
non è solo "studiare e studiare", ma si possono svolgere molte attività, stare insieme agli altri, conoscere nuove persone, nuovi amici. Si ha un confronto diretto con la realtà, non si è più bambini, si cresce , si cerca di migliorare per diventare qualcuno domani e noi ci impegneremo senz'altro per raggiungere i nostri sogni e ce la metteremo tutta per trascorrere cinque anni indimenticabili. D'Angelo Tatiana I D L.C. Raia Monica I D L.C. Lana Roberta I D L.C. Lazzaro Federica I D L.C.
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andare in macchina. Inoltre la scuola veniva frequentata fino alla quinta elementare. I motivi per cui una volta si stava a casa soltanto dopo aver avuto la licenza elementare, ed a volte neanche quella, erano o il bisogno di trovare un lavoro, oppure per aiutare i genitori. Oggi invece la situazione è molto diversa: non c’è più una disposizione fissa dei banchi e non si usa più il gradino per arrivare al docente. Inoltre è migliorato il modo di trattare i ragazzi; l’alunno viene punito attraverso le note o punizioni di vario tipo. E’ cambiato il rapporto professore-alunno: oggi come ieri si è intimoriti dalla reazione del docente anche se con una differenza: i ragazzi possono esprimersi più liberamente e vengono compresi e valorizzati maggiormente. Per raggiungere le scuole oggi ci sono vari tipi di trasporti, ad esempio i pullman, che agevolano soprattutto gli alunni pendolari. Oggi è obbligatorio frequentare la scuola fino all’età di quindici anni o almeno si cerca di
frequentarla fino al raggiungimento del diploma, perché senza di esso è difficile trovare lavoro. Secondo noi, la scuola di oggi è migliore rispetto al passato. I ragazzi sono più motivati ad apprendere,poiché le lezioni sono meno noiose e più diversificate. 1^ C L.C. Ferraro Erika Piraino Francesca Alice Scanio CADUTA DEI VALORI
Sono tanti i problemi che affliggono la società in cui viviamo a cominciare dalla mafia, la droga, il poco rispetto per gli altri… Osservando meglio il fenomeno, si evidenzia ai nostri occhi che la gente, ormai, non crede più nei veri valori che, una volta, erano alla base della vita, quali: la famiglia, il rispetto, la libertà, l’amore, l’amicizia e tanti 9
altri. Questo problema è molto grave, perché soprattutto i giovani stanno crescendo con una mentalità menefreghista ed egoista, dato che pensano solo a se stessi senza alcun rispetto per i più grandi e per le cose degli altri. Inoltre i loro comportamenti non sono più originali, tutto va secondo la moda e non usano più fantasia e pensieri propri, ma seguono gli idoli del momento, per esempio nel campo musicale i ragazzi a cui non piacciono i ritmi di percussioni seguiti da tutti gli altri, vengono considerati fuori dal mondo. La questione si pone anche per gli adulti, i quali hanno sostituito i veri valori con un unico grande pensiero: il denaro. Tanti, infatti, non rispettano più la fedeltà coniugale, l’amore e la giustizia, ma hanno come scopo della vita i soldi e la carriera. Noi ragazzi che ci siamo accorti, insieme agli insegnanti, della brutta piega che sta prendendo la nostra società, vogliamo cercare di cambiare le cose e di far capire a tutti quelli che “se ne fregano” che di vita ne
abbiamo solo una e non possiamo sprecarla, cercando di raggiungere obiettivi frivoli, ma dobbiamo ricominciare a credere nei sentimenti giusti che portano l’umanità a vivere in armonia e uguaglianza. Aurora Cino I D L.c.
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HALLOWEEN ? NO GRAZIE, SONO CATTOLICO
Tra i vari attacchi che la religione cristiana sta subendo vi è la festa di halloween che coincide con la celebrazione dei Santi. Importata dagli Stati Uniti assieme a molti film e spettacoli degradanti, si sta espandendo anche nel nostro Bel Paese in cui vive il Vicario di Cristo.Il 31 ottobre, è una data importante non soltanto nella cultura celtica, ma anche nel satanismo. È uno dei quattro sabba delle streghe. I primi tre segnavano il tempo per le stagioni benefiche: il risveglio della terra dopo l’inverno, il tempo della semina, il tempo delle messe. Il quarto sabba (31 ottobre) celebrava la fine della “stagione calda,” del sole e l’inizio della “stagione delle tenebre e del freddo” della fame e della morte.La celebrazione di halloween ha origini pagane e pone le sue radici nella civiltà celtica. Infatti, gli antichi Celti, che vivevano nei territori che oggi sono la Francia, l’Inghilterra, la Scozia, il Galles, celebravano la vigilia
del nuovo anno, il 31 ottobre, in onore di Samhain, il principe della morte. I Celti credevano che in questo giorno gli spiriti malvagi dei morti ritornavano per creare confusione e caos fra i viventi. La festa doveva placare Samhain e gli spiriti dei defunti. La festa cattolica di Tutti i Santi non è legata ad halloween.Venne inaugurata da papa Gregorio IV nell’anno 840. D’altronde, originariamente, si celebrava a maggio e non il 1° novembre, al fine di spodestare il culto a Samhain. La parola halloween ha origine cattolica, infatti, nella tradizione Cattolica, il 1° novembre è il giorno nel quale vengono festeggiati tutti i Santi. Il giorno dedicato a “Tutti i Santi” (in inglese All Saints’ Day) aveva una denominazione antica: All Hallows’Day. Presso i popoli dell’antichità la celebrazione di “ Tutti i Santi” iniziava al tramonto del 31 ottobre e pertanto la sera precedente al 1° novembre era chiamata “All Hallows’ Eve” che venne abbreviato e poi trasformato 11
in Halloween. Il simbolo di halloween è la zucca intagliata con la faccia. Questo è probabilmente il segno più popolare associato alla festa. Deriva da una leggenda che parla dell’incontro fra un uomo irlandese di nome “ Stingy Jack” e il diavolo, al quale vendette l’anima. Halloween, nonostante non lo si dica, come invece si dovrebbe, è una ricorrenza magica (di fatto, la magia è esercitare potere, in modo occulto, nei confronti di qualcuno). Il mondo dell’occulto cosi lo definisce: “ è il giorno più magico dell’anno, è il capodanno di tutto il mondo esoterico, è la festa più importante dell’ anno per i seguaci di satana”.La Bibbia invece afferma: “Guai a coloro che chiamano bene il male e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre, che cambiano l’amaro in dolce e il dolce in amaro”(Is 5,20).I simboli di questa festa sono i pipistrelli, i gatti neri, la luna piena, streghe, fantasmi … queste figure hanno poco a che vedere con la vigilia
di Samhain. Si tratta però di simboli usati nel mondo occulto che hanno trovato un posto naturale nella festa di halloween. Le notti di luna piena sono il momento ideale per praticare certi riti occulti. I gatti neri sono associati alle streghe per superstizione. Ai pipistrelli vengono attribuite capacità occulte perché hanno caratteristiche di uccello e di demonio.Le origini di halloween, sono strettamente connesse alla magia, alla stregoneria e al satanismo. Quest’ultimi riconoscono nel 31 ottobre uno dei giorni più importanti dell’anno: la vigilia di un nuovo anno per la stregoneria. Halloween apre una porta all’influsso occulto nella vita delle persone. L’enfasi di halloween è sulla paura, sulla morte, sugli spiriti, la stregoneria, la violenza, i demoni. I bambini sono particolarmente influenzabili in questo campo. L’industria cinematografica ha contribuito abbondantemente al dannoso influsso di halloween, promuovendone e glorificandone i contenuti. 12
Molte persone sono state coinvolte nel mondo dell’occulto a causa dell’influenza e dei film, in quanto questi suggeriscono che possiamo possedere capacità soprannaturali. Halloween non si trova nella Bibbia; mentre le celebrazioni religiose cristiane dei defunti e dei santi che vengono celebrate in giorni vicini hanno lo scopo di farci meditare sulla permanenza temporanea in questo mondo e di riavvicinarci alla comunione con i defunti, con lo scopo di pregare per alleviare la loro permanenza e sofferenza nel Purgatorio e di venerare i Santi, halloween, al contrario è estranea a questo contesto di preghiera ed inserisce i partecipanti in una atmosfera pagana. Non solo, ma in tale atmosfera precristiana o anticristiana molti prendono “dimestichezza” con l’horror e le streghe in modo da non temere piu’ tali prodotti infernali.Non è quindi difficile scoprire, per chi è veramente cristiano, il vero regista di tale festa alternativa alle celebrazioni cristiane dei santi e dei defunti: Satana. Asaro Alessia I C L.classico Molito Giulia I C L.classico Cinquemani Salvatore I C L.classico
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IL DDL APREA: LA PROTESTA DEGLI STUDENTI
Per noi studenti di tutta Italia è giunto il momento di far sentire la nostra voce, il nostro dissenso, la nostra PROTESTA, contro un governo EGOISTA formato da Parlamentari che non mirano al benessere della nostra società, ma al benessere delle proprie tasche. La nostra disapprovazione è dovuta al cosiddetto Disegno Di Legge (ddl) Aprea che a breve verrà approvato dalle due Camere. Il DDL consiste nell’apportare innumerevoli modifiche al sistema amministrativo della scuola pubblica, trasformandola così in un’azienda privata, creando vari disagi a noi studenti e a tutto il personale scolastico. Alcuni cambiamenti che verranno apportati sono: la diminuzione dei membri che fanno parte del consiglio d’istituto. Quest’ultimo sarà presieduto principalmente da uno o due dirigenti di aziende private, esso/i cercherà/anno di trarne un beneficio economico personale escludendo quello
della scuola. L’articolo 1 comma 3 della legge 953 Aprea, infatti, afferma che: “Alle istituzioni scolastiche è riconosciuta autonomia statutaria, nel rispetto delle norme generali sull’istruzione”. In altre parole il diritto di rappresentanza degli studenti in Consiglio D'Istituto potrebbe essere eliminato del tutto escludendo definitivamente i ragazzi dai luoghi decisionali delle loro scuole; l’aumento del monte ore settimanale per i docenti, da 18 si passerà a 24, non maggiormente retribuite, di conseguenza molti docenti entreranno in cassa integrazione e non ci sarà posto per i giovani che subito dopo aver conseguito la laurea si ritroveranno senza posto di lavoro, quindi senza FUTURO; Ma la conseguenza più drastica riguarderà noi STUDENTI, in quanto non avremo più parità di diritti, poiché questa Legge favorirà lo sviluppo economico dei Privati penalizzando le Scuole Statali, creando così scuole di serie A e B, togliendo 14
la libertà di pensiero e di parola a noi GIOVANI che siamo il FUTURO dell’Italia, coloro che rappresentano un domani migliore. Lo scorso 12 ottobre 2012 il Flc e la CGIL hanno indetto uno sciopero generale che ha coinvolto tutto il mondo della scuola. Tutti, dagli studenti agli insegnanti fino ad arrivare al personale scolastico, hanno manifestato occupando 90 piazze italiane. La protesta ha toccato tutta l’Italia, coinvolgendo, inoltre, anche i lavoratori di tanti altri settori. Gli studenti durante la manifestazione e i vari cortei che si sono susseguiti in questo periodo di agitazione, hanno chiesto investimenti, lo stop alla Legge Aprea sulla privatizzazione della scuola e tutela del diritto allo studio. DIFENDIAMO IL NOSTRO FUTURO,DIFENDIAMO LA NOSTRA SCUOLA! NON CI AVRETE MAI COME VOLETE VOI! Liceo Classico “Ugo Foscolo” Classe 1D: Alongi Alessia Aronica Giulia Martire Chiara
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ACHILLE PER LE VIE DEL MIO PAESE…
Giunto nei pressi di Piazza IV Novembre , scorsi da lontano un uomo strano ; alto, muscoloso , biondo con i capelli lunghi , ma la caratteristica che mi carpì primamente fu il vederlo vestito in corazza e calzari . Era una giornata d'inizio anno scolastico come tutte le altre . Dopo essere tornato a casa e aver pranzato , decisi di fare una bella passeggiata , dato che il tempo lo permetteva , per le vie del mio paese : Canicattì. La mattina di quello stesso giorno con la mia professoressa di lettere discutemmo in classe di uno dei poemi omerici, cioè l'Iliade. Il personaggio fondamentale di questo poema epico è Achille, in quanto la narrazione dell'Iliade si basa sull'ira di questo personaggio nei confronti di Agamennone. Egli ci viene descritto come un uomo forte, glorioso , valoroso in battaglia , ma anche irascibile e vendicativo. Quell'uomo inoltre
aveva tutte le caratteristiche fisiche del famoso eroe greco, che ci vengono fornite da Omero , utilizzando gli epiteti, i quali ci permettono di completare come un puzzle la descrizione del suo aspetto sia interiore che esteriore . Mi avvicinai a lui per avere una risposta al mio grande interrogativo. Ero talmente distratto dalla visione di quel personaggio, che pochi minuti prima stavo per finire schiacciato sotto un'auto, anche se riuscii a scansarmi, era questione di secondi . Comunque , riuscii ad avvicinarmi a quel tipo strano e non dovetti più avere nessun dubbio: era il Pelide Achille. Ero a pochi metri da lui, e in cuor mio provavo gioia e scalpore . Dunque, carpii la situazione e decisi di iniziare un dialogo con lui chiedendogli : "Che ore sono ?" Achille mi rispose : "Non so cosa siano le ore" . Sapevo che non avrebbe potuto rispondermi , ma poi gli chiesi di seguirmi e gli dissi che sapevo chi fosse e anche che conoscevo parte 16 della sua vita.
della sua vita. Egli rimase sbalordito . Allora gli chiesi: "Come sei arrivato ai giorni nostri nel 2012 d.C. ?" Achille fece scena muta , come se non volesse svelarmi il suo segreto, ma iniziò a raccontarmi avventure da me sconosciute per terra , per mare e anche le sue tecniche di guerra. Passeggiammo tutto il pomeriggio e scambiammo qualche parola , ma di colpo mi girai e in un attimo scomparve: rimasi deluso , ma anche soddisfatto di quell'incontro. Tornato a casa , decisi di non raccontare niente a nessuno e pensai tra me e me : "Oh no! I miei compiti!" Feci tardi e mi addormentai sul caro libro di epica, riflettendo sullo splendido meriggio passato con uno dei personaggi piÚ belli e affascinanti che la storia abbia mai conosciuto. Amedeo Catanese
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ULISSE PER LE STRADE DI CANICATTI…
Ma quale Belen! Quale fidanzata! Quale top model in costume! La persona dei miei sogni è un’altra … magari non sarà una persona bellissima ed affascinante, magari non sarà un uomo da far impazzire le donne, ma sicuramente lui è unico nel suo genere. Sguardo fiero, petto in fuori, mento alto … sembrava una specie di gladiatore. Chiunque l’avesse visto avrebbe sicuramente preferito chiamare un istituto per la cura dell’infermità mentale, ma io no, non avevo dubbi su chi fosse, ero sicurissimo. Quel giovane era Ulisse. Ulisse? Cosa fa un eroe del suo calibro, un trascinatore di genti (“fatti non foste per viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza”), un combattente, un Uomo come lui in un paesino di provincia come Canicattì? La curiosità, me l’ha insegnato Ulisse, è sempre cosa buona, ed è per questo motivo che decisi di andare da lui, parlargli, conoscerlo
, apprendere. Lo chiamo.. :”Ulisse!”. Egli si gira, mi guarda stupito: era da tanto che qualcuno non lo riconosceva. “Ulisse” continuo io “ma… come mai sei qui? Io sono Ettore (non il troiano!) e sono sempre stato, nonostante il nome, un tuo grande… diciamo ammiratore; tu sei sempre stato per me fonte di ispirazione e ora vorrei apprendere da te quanto piu’ tu possa insegnarmi. “Ma tu” risponde lui “tu non sai come sono realmente andate le cose? Perche’ sono ancora qui?”. “No, Ulisse… raccontami tu, che sei piu’ esperto!”. Ah, caro Ettore… c’è tanto da raccontare! Allora… tu ben sai come fini’ la guerra di Troia, no?”. “Si, signore, con la caduta di Troia per mezzo del famoso cavallo.”. “Bene! E dimmi… tu sai anche che alla fine, seppur incontrando molte difficoltà sono tornato in Patria?”. “Si, Ulisse.”. “Sbagliato! Mio caro Ettore, questo è quello che dicono i libri di letteratura! Non ti ho io stesso insegnato che le cose vanno verificate da sé 18
? Non eri tanto curioso?”. “Si, signore… hai ragione… ma… allora cos’è successo?” “I libri, in parte, non si sbagliano… si, è vero che sono tornato ad Itaca, ma quello che non sanno è che dopo essere tornato a casa la vita era per me troppo monotona, troppo noiosa… e così mi misi in viaggio con dei marinai, su un’imbarcazione alquanto fatiscente, alla ricerca di… non so neanch’io cosa stessi cercando, ma di sicuro non era ad Itaca. Avevamo navigato per giorni ed eravamo senza viveri sulla nave. Abbiamo visto un’isola che sembrava abitata e allora abbiamo deciso di lasciare la nave su quest’isola dove c’era una donna che…” “Scusa se ti interrompo, ma la curiosità è troppa… è stato così facile arrivare a parlare con la donna?” “Ma no! Ettore, è normale che ci sono state alcune difficoltà! Devi sapere che nell’isola c’erano dei giganti terribili. Come abbiamo fatto a sconfiggerli?.
Merito della mia astuzia. Tutti sanno che i giganti sono molto attratti dal cibo ed io li ho presi per la gola… non hanno saputo resistere. Proseguo: mi avvicino sempre di piu’ al palazzo della donna. L’entrata è trionfale, le porte sono decorate in oro e le maniglie sono in argento placcato. Dentro, il palazzo è grandissimo. Lei era nella camera da letto che dormiva… entrando nella camera rimasi stupito: i muri erano di un verde smeraldo accecante, ma bello. Presi di forza la donna che, spaventata, si alzo’… la tensione era alta! Ad un tratto…” “Ulisse, visto che stai raccontando la..” Si sente un grido! Sembra l’urlo straziante dei dannati all’inferno dantesco! La voce diceva:”Ettore! Dai che è tardi! Svegliati che oggi hai il compito di italiano!”. Ettore La Carruba I C L.C
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L’EVENTO DI CANICATTI’
Il popolo canicattinese è rimasto sconvolto di fronte al FUSION DAY, un evento che ha avuto luogo il 21 ottobre presso Palazzo Stella alle ore 17.00, caratterizzato da una nuova realtà tra cinema e azione. La parola Fusion Day sta a significare il gemellaggio tra la CINEWORLDCORPORATION di Canicattì , capitanata da Livio Facciponte, e la PRIMA COMPAGNIA ECHO di Caltanissetta, capitanata a sua volta da Massimo Di Gloria. Con questo patto di amicizia fra le due associazioni si porteranno al termine le ultime scene del film della CWC. Durante la grandiosa serata è avvenuta una conferenza stampa insieme ad un intervento teatrale dell’attrice Serenella Bianchini , a seguire la prima proiezione del trailer del film di Canicattì,intitolato AGONY. L’evento ha contribuito ad arricchire il bagaglio culturale di Canicattì grazie all’introduzione di un nuovo sport : SOFT AIR, un’attività ludica di squadra basata sulle tecniche di piani militari . All’evento hanno partecipato importanti autorità politiche e militari , tra cui : il sindaco Lillo Firetto di Porto Empedocle , il rappresentante di Naro Pippo Morello e il sindaco di Caltanissetta , a rappresentare Canicattì il vicesindaco Gaetano Rizzo ; e ad alcuni di essi sono state recapitate varie targhe consegnate dalle modelle Kimberly Amato , Dalila Mendola, Antonietta Cacciato e Rosina Giuliana. La cerimonia è stata di taratura riservata, infatti sono stati previsti 250 biglietti di cui magicamente sono stati occupati nell’arco di pochi giorni chiudendo le liste degli invitati. L’avvenimento ha superato i limiti della nostra immaginazione creando delle aspettative trasgressive e piene di stupore, con questa occasione la CWC sta crescendo sia nel campo organizzativo che in quello cinematografico , lasciando a bocca aperta coloro che seguono passo passo i movimenti e i progetti organizzati da essa… la CWC si sta evolvendo! A cura di Di Pasquali Nives e Marra Palma I D L.C. 20
SCACCHI: UNA PROSPETTIVA AVVINCENTE…
Il luogo esatto d'origine non è del tutto certo, ma molti propendono per l'India. Alcuni storici comunque sostengono che gli scacchi abbiano avuto la culla in Cina. Il gioco consiste in una battaglia tra due giocatori che si affrontano guidando due eserciti, composti dai vari pezzi degli scacchi, l'esercito bianco e quello nero. A turno i giocatori eseguono una mossa, spostando i pezzi sulla scacchiera, un pezzo per ogni mossa. Inizia chi ha i pezzi bianchi, che avrà un leggero vantaggio proprio perché muove per primo. Vince il giocatore più abile che riesce a dare scacco matto, cioè ad imprigionare il re avversario. I pezzi degli scacchi non si muovono tutti allo stesso modo, come ad esempio le pedine del gioco della dama, ma ogni pezzo ha un movimento preciso. Questo gioco non è molto diffuso tra i giovani come gli altri sport, perché chi non lo conosce
pensa che sia noioso e monotono; ma non è così perché sviluppa le capacità logiche, fa aumentare l’ autocontrollo, aiuta a riflettere prima di fare qualcosa e come dice un grande scacchista, A. Aleckine, <Grazie agli scacchi ho temprato il mio carattere, perché questo gioco ci insegna ad essere obiettivi>. Aiuta, inoltre, anche a socializzare, perché ogni anno molti ragazzi e ragazze si incontrano per disputare dei tornei anche a livello nazionale. È un gioco semplice ma nello stesso tempo complicato, perché non ci sono molte regole ma per giocare bene si deve pensare molto su ciò che si sta facendo. Spero che questo sport possa diffondersi anche nella mia città dove al momento son pochi i giovani che lo praticano. Polizzi Vincenzo II A LS
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TITOLO: NAUFRAGHI VIVI IN UN MARE D’AMORE SOTTOTITOLO: “COSA ABBIAMO Davanti una pagina bianca e DA PERDERE, È TUTTO GIÀ mille idee, mille parole SCRITTO”…. aspettano di essere
trascritte…. Si potrebbe dire molto sulla nostra contemporaneità, sulle problematiche riguardanti questa crisi, il debito pubblico, le soluzioni rigide, le disoccupazioni, per non parlare delle conseguenze correlate ma ho deciso in questa pagina di compiere non un esame sull’attualità ma uno svago della mente iniziando un viaggio sulle orme della vita, sulla vera arte, sulla musica. Trovare un attimo per noi stessi, per ascoltare la nostra interiorità è un buon punto di partenza per affermarsi nel mondo… capire cosa davvero vogliamo, di cosa il nostro cuore sente il bisogno. Il segreto è trovare la forza di raggiungere la felicità in questa vita che spesso vanifichiamo in scelte di poco conto, come il mare che infrangendosi contro gli scogli trova sempre la forza per riprovarci; e impari che la felicità è fatta di cose
piccole ma preziose e bastano le note di una canzone per commuoversi. Tutto accade per un motivo e non si finisce mai di imparare, d’imparare a stupire la gente, a renderla felice con un sorriso sincero, a credere nel vero amore che ti fa vivere cosciente di quando sia bella la vita. Il senso dell’esistenza è la passione per tutto quello che facciamo in ogni singolo giorno, è da ricercare negli occhi di chi ti ama, nella complicità di uno sguardo, nel mare che rispecchia impetuoso le nostre ombre, in un abbraccio affettuoso, in una mano tesa pronta a sfiorare il profilo della tua vita, ad ascoltare le note che fuoriescono dalla tua voce. La potenza della musica ti fa scordare le parole, confonde pensieri che navigano da un porto all’altro della mente , ti volti e vedi la tua vita su un palco… dopo un momento di silenzio, ricomincia il viaggio!! La vita è un’opera di teatro, non ci sono prove iniziali e sarai tu a decidere se quando il sipario verrà calato ci saranno gli applausi!! SANFILIPPO ELEONORA 5C 22
RECENSIONE: IL GABBIANO JONATHAN LIVINGSTON
Il gabbiano Jonathan Livingston è un breve romanzo di Richard Bach che, con un linguaggio semplice e accessibile a tutti, riesce ad esprimere anche se implicitamente un significato molto profondo. Questo libro narra la storia di un gabbiano anticonformista che riesce ad elevare il volo da mezzo per la caccia ad un’arte, uno stile di vita, il suo nome è Jonathan Livingston. Egli era sempre stato chiaramente diverso dagli altri, era sempre intento a sperimentare nuove tecniche di volo ed a raffinare quelle già acquisite, tralasciando spesso i bisogni primari quali il cibo e il riposo. Nonostante egli si fosse ripromesso più e più volte di divenire un gabbiano normale come tutti gli altri finiva sempre con l’infrangere la promessa non appena l’idea di una nuova tecnica di volo gli balzava in testa, fino al punto di farsi esiliare dal suo stesso stormo per la sua condotta poco disciplinata. Ma il periodo dell’esilio non diventa per Jonathan causa di angosce e nostalgia, anzi egli riesce a trovare la sua libertà e a dedicarsi a pieno a quella che era la sua vera passione: il volo. Un giorno due gabbiani dalla bellezza inusuale lo invitano a seguirli per imparare a volare più in alto ed egli, prima tentennante per la strana proposta, accetta volando con loro su nel cielo, finché non giunge in un luogo che sembra il paradiso, una scogliera che nonostante fosse molto simile a quella dalla quale proveniva non era gremita di gabbiani, ma ve ne erano molto pochi e tutti dediti al volo, a sperimentare proprio come faceva lui. Lì Jonathan sembra dimenticare il luogo natio e si dedica agli allenamenti con il suo nuovo istruttore, un gabbiano chiamato Sullivan; inoltre lì conosce Ciang, un anziano gabbiano che dalle sue abilità appariva tutt’altro che anziano. Questi gli rivela che il luogo in cui si trova non è il paradiso, esso infatti secondo il saggio non esiste; esistono invece vari mondi in cui le anime si dirigono o “trasmigrano” 23
allo scopo di raggiungere la perfezione, nel loro caso la perfezione nel volo, che, spiega l’anziano, non consiste nell’assoluta abilità o nell’ampia gamma di tecniche di volo che potrebbe imparare, quanto nella convinzione di non avere dei limiti, di essere perfetti. Grazie alla comprensione di questo insegnamento Jonathan diventa l’allievo di Ciang, impara a volare con il pensiero superando ogni limite e gli si sostituisce a maestro quando questi trasmigra in un mondo superiore. Così affiancato da Sullivan addestra i novellini che arrivano dagli altri mondi, fino a che non sente il fortissimo bisogno di far ritorno al suo stormo, poiché se vi è qualcuno che, come lui un tempo, vorrà imparare a volare, lui potrà essergli al fianco per fargli da mentore ed alimentarne la voglia di perfezione, così dopo un’iniziale scoraggiamento causato dalle parole di Sullivan, Jonathan fa ritorno al suo stormo. Lì incontra Fletcher un giovane gabbiano come lui esiliato dallo stormo per la sua voglia di volare, Jonathan gli fa da maestro ed oltre che farlo migliorare nel volo gli dà altri insegnamenti, la cosa fondamentale per lui è che bisogna convincersi che il corpo è solo una materializzazione del pensiero e che quindi rompendo le catene che pongono dei limiti al pensiero anche il corpo non avrà limiti e sarà possibile raggiungere la perfezione. A Fletcher seguono altri esiliati che dopo un percorso di insegnamento in esilio fanno ritorno allo stormo, e pian piano, dopo un periodo di diffidenza, Jonathan attrae gran parte dello stormo tra in suoi discepoli, a questo punto vedendo la sua opera in quel luogo compiuta decide di andare via, in un altro stormo per aiutare qualche altro gabbiano con la voglia di volare, al suo posto resta Fletcher che accetta di continuare il cammino intrapreso da Jonathan nello Stormo. E’ un libro che colpisce per il profondo significato che cela sotto le spoglie di un racconto fantastico con protagonisti dei gabbiani; é una metafora per dire, che gli uomini troppo spesso si pongono dei limiti “invalicabili” che 24
invece potrebbero essere spezzati dalla sola convinzione che tali non sono e che coloro che avendo un pensiero libero si trovano disprezzati dalla società non si devono abbattere, ma continuare anche con più forza ad esprimere ciò che sono. Nicosia Luca I^E SCUOLE MAL RIDOTTE? DA NOI QUESTO E ALTRO!!
Come il 70% delle scuole italiane anche la nostra risente della mancanza di strutture sicure e a norma. La divisione in tre strutture (bienni nuovo- biennio vecchio- triennio) allude a tre realtà e problematiche diverse. L'unica struttura a norma è il biennio nuovo costruito da qualche anno. A differenza di questo edificio, il biennio vecchio e il triennio presentano diverse situazioni critiche come: strutture non a norma di sicurezza; aule inadatte ad ospitare gli studenti, nate
dall'abbattimento dei muri dei bagni e dei ripostigli; accessi non adeguati per gli studenti diversamente abili. In aggiunta a questi problemi bisogna anche citare le aule di fisica, di chimica e d'informatica che non dispongono di attrezzature adeguate per lo svolgimento degli esperimenti che le lezioni richiedono. Campetti mal curati e mancanza di una palestra attrezzata tale da consentire lo svolgimento delle attività sportive quando piove o fa brutto tempo. Perché tutto questo nella nostra scuola? Perché la regione non ci finanzia? Speriamo che il nuovo governo tenga presente i molteplici problemi da risolvere riguardanti le edilizie scolastiche in Sicilia. Flavia Costanza
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Luce
Pura energia dispersa nel vuoto, Il mondo si riempie col suo infinito moto. Forza esplosiva della natura, Responsabile di una stella nascitura. Costante fonte di vita Uniformemente distribuita. Insuperabile in velocità Che incessante, mantiene con assiduità. Perfetta e preziosa aura che sfavilla, Causa effettiva della primordiale scintilla. Col suo arrivo tutto è chiaro e distinto, Il suo passaggio è un brillante variopinto. La sua azione dona ordine all’universo, Sempre caotico e controverso. In questo regno di caos perenne, E’ l’unico punto fermo indenne. Come quando si fa garante della visione del mondo, Allo stesso modo si insinua, in ciò che l’anima nasconde nel profondo. Emozione, sentimento, passione e dolore Legati indissolubilmente dal potere dell’Amore. Messina Ottavia Ramona 4°A Liceo classico
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UN’ESPERIENZA FANTASTICA! COMENIUS WALK AND LEARN
“Un’esperienza fantastica” è stata quella nostra,proprio come dice il titolo. Sembrava un qualcosa di irraggiungibile quando la nostra Prof Cacciatore,nonché coordinatrice, ci ha scelti per partecipare al Comenius,progetto che ci ha permesso di poter fare scambi culturali con Paesi appartenenti all’Unione Europea. Dopo tanta fatica,sforzo,impegno siamo riusciti ad accogliere ragazzi e ragazze provenienti dall’Estonia,Bulgaria,Ungheria e Romania. Gli obiettivi previsti sono stati realizzati:abbiamo trascorso un’intensa settimana tra attività giornaliere, momenti di condivisione,scambio culturale,degustazioni tipiche siciliane ecc…L’unico fattore che ci accomuna è l’inglese il quale ci ha dato la possibilità di poter comunicare e trascorrere con facilità le intere giornate. Il progetto consiste principalmente nella mobilità da un Paese all’altro infatti siamo stati in Bulgheria
nel mese di Aprile, in Ungheria nel mese di Maggio,nell’Aprile 2013 saremo in Romania e a Maggio in Estonia ma dal 15 al 20 di Ottobre abbiamo ospitato i Paesi già menzionati. I nostri amici Europei hanno avuto l’opportunità di conoscere la Sicilia e parte dell’Italia. Con “walk and learn”,camminando e imparando appunto, hanno conosciuto la storia, la cultura e le usanze tipiche di ogni paese da cui proviene ciascuno di noi (Canicattì,Campobello di Licata, Ravanusa,Racalmuto,Castrofi lippo e Ravanusa). Alla fine dell’ospitalità dalle loro opinioni ne siamo rimasti soddisfatti perché hanno saputo cogliere la calorosità del nostro Paese. Le lacrime infatti non sono riuscite a colmare la mancanza che abbiamo sentito subito dopo la loro partenza.
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Occupazione: cos’è rimasto.
In seguito alle due settimane di occupazione svoltasi quest’anno nel nostro liceo, andiamo a raccogliere le opinioni dei nostri rappresentanti. Riportiamo qui di seguito le domande proposte e le relative risposte. Quali sono i motivi che ci, e vi hanno spinto ad occupare l’istituto? Grazie all’informazione on-line, abbiamo individuato che il problema relativo alla scuola pubblica stava degenerando in seguito al D.d.L. 953 (ex Aprea) che prevedeva fondamentalmente la privatizzazione della scuola. Non potevamo restare fermi a guardare, così abbiamo deciso di creare una rete per coinvolgere più scuole possibili. A proposito di questa rete, spiegateci un po’… Questa rete nasce come un movimento apartitico sotto il nome di “Area 51”. Un movimento del tutto spontaneo, nato dall’ idea dei rappresentanti del liceo classico e scientifico “U. Foscolo”, che ha avuto come obiettivo di unificare sotto lo stesso simbolo gli studenti dell’interland canicattinese, anche se il riscontro è stato superiore alle aspettative: siamo infatti riusciti a coinvolgere scuole di tutta la Sicilia e addirittura di Puglia, Campania e Toscana. Quali saranno le sorti future del movimento Area 51? - Non sappiamo chi prenderà le redini del movimento quando noi non saremo più in questo liceo. Sappiamo per certo che Area 51 non diventerà mai un sindacato in quanto apartitico, non ci lasceremo sopraffare da nessuno e continueremo sempre per la nostra strada. AREA 51 non si ferma davanti a nessuno! Cosa vuol dire davvero per te “occupazione”? Di Fazio: L’occupazione per me è un tipo di protesta estrema che, fatta in modo corretto, senza ostacolare la volontà e il lavoro di chi non la condivide, può portare a ottimi risultati. Bufalino: Per me occupazione vuol dire mettere in risalto il
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disagio di una situazione scolastica critica e dimostrare di saper amministrare autonomamente la gestione dell’istituto. Da questo risulta che l’occupazione, se bene organizzata, può essere la forma di protesta più efficace e formativa che si possa attuare. Consapevoli delle responsabilità e dei rischi che sarebbero ricaduti su di voi firmando a nome della scuola, vi è pesato prendere questa decisione? Di Fazio: Io, credendo fermamente in questa protesta, ho dato tutto me stesso per essa. I sacrifici sono stati tanti, ma sono contento di averla portata a compimento. Bufalino: Assolutamente no. Sapevo già dall’inizio che da rappresentante d’istituto avrei avuto ugualmente delle responsabilità, quindi la firma è semplicemente l’amplificazione di una responsabilità preesistente. L’occupazione di quest’anno quali risultati ha, alla fine, riportato? - Dopo due settimane di protesta, si è arenato al senato il D.d.L. 953. Per noi studenti di tutta Italia questa è stata una grande vittoria da considerare come punto di partenza per il futuro. Intervistiamo adesso il nostro rappresentante alla consulta, nonché neo presidente alla consulta studentesca agrigentina, Angelo Cuva. Cos’è stata per te l’occupazione? L’occupazione per me è la forma di protesta più efficace e più adatta al momento che abbiamo vissuto in questo “autunno caldo”, che abbiamo affrontato grazie anche alla creazione della rete di lotta “Area 51” che ha permesso il coinvolgimento di varie scuole della nostra provincia e non solo. L’occupazione per un ragazzo significa protesta, ma anche sacrificio perché, ad esempio, dormire sui banchi la prima volta può essere una bella esperienza ma dopo una settimana o addirittura due diventa una questione di sacrificio. Inoltre l’occupazione è anche sinonimo di divertimento però erroneamente questo è il significato che l’opinione pubblica ha nei confronti della stessa e noi del liceo in questi anni abbiamo dimostrato il contrario, infatti la mattina ci siamo concentrati prettamente sulle attività di studio, mentre il pomeriggio abbiamo creato varie attività ricreative volte alla socializzazione dei ragazzi. Sono soddisfatto della mia scuola e dei risultati ottenuti.
Matteo Burgio Messana Adriana IV C
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Che giudizio danno i giovani sulla politica Italiana?
Il quadro politico Italiano ha un aspetto devastante: i politici sono in grado di fare solo promesse che poi non sanno mantenere. La sensazione è che il loro unico scopo sia quello di raggiungere e soprattutto mantenere il potere conquistato. Attualmente siamo governati da soggetti che agiscono con il solo scopo di fare i propri interessi e non quelli del popolo italiano, evitando accuratamente di tradurre in fatti concreti tutto quello che viene promesso in campagna elettorale. Sono sempre meno i giovani che parlano di politica, forse perché nessuno li coinvolge all’interno di tutto questo, pensano tutti solo a come tenere i soldi in tasca e nient’altro. Per questo i dati raccolti dal sondaggio fatto a più di cento alunni dello scientifico collimano perfettamente con le nostre riflessioni. I giovani hanno bisogno di motivi in più per credere nella politica e nel loro futuro. Hanno soprattutto di una classe politica onesta, intelligente e capace di far traghettare l’Italia aldilà di questo terribile momento di crisi. Tu condividi e quanto la scelta di una buona percentuali di siciliani che si sono astenuti dal voto? Percentuali primo e secondo anno
Percentuali terzo, quarto e quinto anno
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Tra le risposte più interessanti sottolineamo i risultati alla prima domanda, dai grafici si evince che mentre i ragazzi di quattordici-quindici anni condividono l’astenzione del voto, i più grandi lo considerano un grave errore, perché hanno la consapevolezza che la democrazia migliora attraverso la scelta elettorale. 30
Tu personalmente quanto ti senti vicino/lontano dalla politica? Per rispondere usa una scala da 1 a 10 dove 1 vuol dire che ti senti lontanissimo, e 10 vicinissimo alla politica. Percentuale primo e secondo anno
Percentuale terzo,quarto e quinto anno
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Quando avrai l’età per farlo andrai a votare?
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In generale preferiresti votare per…? Percentuale primo e secondo anno
Percentuale terzo,quarto e quinto anno
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In generale preferiresti votare per…?
Saresti disposto a entrare in politica per dare il tuo contributo?
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Intervista Riccardo: Che cosa i politici italiani dovvrebbero cambiare nel loro modo di agire? Martina: “Secondo me dovrebbero rispecchiare di più la mentalità giovanile, liberandosi da forme mentali antiche,e sarebbe giusto che ci fossero leader politici più giovani in grado di fare i nostri interessi”. Claudia: “Quando salgono al potere dovrebbero ricordarsi più spesso delle idee e soprattutto dei programmi che avevano presentato alla cittadinanza durante la campagna elettorale”. Lucrezia: “Dovrebbero imparare a conoscere più da vicino la realtà del Paese, cercando di ascoltare le difficoltà e i desideri della gente”. Martina: “Dovrebbero pensare un po’ meno a mantenere la poltrona e mettere al primo posto l’interesse del Paese e quindi del cittadino, anche a costo di andare controcorrente e di incontrare molte difficoltà nella realizzazione delle loro promesse: alla gente in fondo interessa vivere bene”. Lucrezia: “Dovrebbero riuscire ad essere più sinceri. I politici si comportano in maniera scorretta, non sono in grado di mantenere le promesse fatte per arrivare alla carica a cui ambivano”. Claudia: “ L’atteggiamento che io non sopporto nei politici è dato dalla loro incapacità di ammettere che sono state fatte delle scelte sbagliate. Non sanno assumersi le responsabilità delle loro azioni”.
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La redazione di CarpeNEWS Vi augura buone festeâ&#x20AC;Ś!
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