Sentieri Letterari Agosto 2014

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Sentieri Letterari Il Magazine Agosto 2014

Addio al cartaceo?

Il dilemma che divide i lettori

I nuovi generi letterari

Una generazione alla rovina

“Emma l'ape Regina” Il primo Vegan Fantasy italiano

Reader's Bench

La panchina più culturale del web


Š Federica Pavan


Editoriale Sentieri Letterari Magazine Direttore responsabile: Lucia Savoia

Collaboratori Ginevra Amadio Antonia Galise Ilaria Giordano Maria Abate

Copertina: Silvia Frassina

Altri illustratori: Federica Pavan

Contatti:

sletterari@gmail.com

Quando

decidemmo di aprire un blog letterario molti dubbi si presentarono davanti a noi:il tempo per scrivere,il tempo per leggere, la capacità di conciliare gli impegni quotidiani divisi tra università, lavoro e hobbie. Vederci ora ci rende fieri di aver superato quel grande muro di paure che ostacolava i nostri sogni. Tutto ciò è stato possibile, non solo,grazie ai lettori di "Sentieri Letterari" che ogni giorno leggono i nostri articoli,commentano e ci fanno sentire importanti,ma anche grazie all'appoggio trovato in professori,libri e famiglia. Oggi siamo qui perchè abbiamo deciso di fare un ulteriore passo avanti: aprire una rivista letteraria. Il desiderio è nato dal bisogno di poter spaziare su argomenti differenti ma sempre legati al mondo della letteratura ,dell'editoria ( digitale e non) e della critica. Il filo conduttore di questo primo numero è: "IL PROGRESSO",ciò che oggigiorno continua in modo impellente a trasformare le nostre vite. Parleremo di digitale e cartaceo anche attraverso l'intervista alla casa editrice Agemina,discuteremo di formazione(ciò che manca e cosa andrebbe migliorato) nel nostro bel paese;inoltre abbiamo dato spazio ad illustratori e scrittori emergenti che ci hanno raccontato la loro opera e le difficoltà della scalata al successo. Ringraziamo coloro che troveranno il tempo di leggere la nostra rivista e continueranno a regalarci la loro opinione sul nostro blog. Lucia Savoia

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Sommario Note Legali: Sentieri Letterari Magazine ai sensi della legge nº 62 del 07/03/2001 non può considerarsi un'opera editoriale in quanto è una rivista letteraria aperiodica e senza scopo di lucro Le informazioni, le immagini e il testo nella rivista sono vincolati dalla legge sul copyright,autorizziamo pertanto lo scaricamento e la visione dei materiali ad uso strettamente personale non a fini commerciali. Nel caso in cui sulla rivista vengano utilizzati contenuti di terze parti essi possono chiedere la rimozione degli stessi Non è consentito modificare,riprodurre o trasmettere i materiali presenti sulla rivista ,è proibito l'uso del contenuto senza un preliminare permesso scritto dalla redazione,eccetto il caso in cui si voglia visualizzare la rivista,stamparne una copia per uso personale senza scopo di lucro.

Le interviste di Sentieri Letterari 27 Incontro con l'editoria l'intervista alla direttrice di Agemina

33 Reader's Bench la panchina più culturale del web

Autori Emergenti 6 "Emma l'Ape Regina" Il primo Vegan Fantasy italiano

10 "Tequila Suicide" L'incontro tra passione e ossessione

37 L'angolo della poesia Simonetta (Met) Sambiase e le sue composizioni

Le opinioni di Sentieri Letterari 3 Addio al Cartaceo? Il dilemma che divide i lettori

13 I nuovi generi letterari una generazione alla deriva

33 Al bando le storie letterarie professori insegnate a leggere

Le recensioni di Sentieri Letterari 16 "Quattro sberle benedette" Il nuovo esilarante romanzo di Andrea Vitali

18 "La distanza da Helsinki" l'esordi di Raffaella Silvestri

24 Haruki Murakami La letteratura che porta lontano

Web e Letteratura 31 Il libro Sospeso Donare è un'atto d'amore

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25 Incontro con l'editoria – i segreti del mestiere Svelati dalla casa direttrice della editrice Agemina

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Il Libro Sospeso

Addio al cartaceo?

Il primo Vegan Fantasy italiano "Emma l'ape Regina"

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Illustratori

Le Illustratrici del mese Silvia Fassina Giovane artista, animatrice per bambini ed illustratrice diplomata nel 2009 presso lo IED di Milano. Ha collaborato e pubblicato illustrazioni di racconti e segni zodiacali per la rivista FilmTv. E' animatrice e truccabimbi presso la ludoteca "Il nano Gigante" a Milano, dove ha decorato pareti ed allestito feste durante l'anno (Pasqua, Halloween, Natale, ecc..). Di recente è arrivata 2^ al concorso d'illustrazione con tema Pinocchio indetto dal gruppo "Illustratori". Le piace disegnare con tecniche e materiali diversi, in particolare il caffè che, oltre a darle una bella carica rinvigorente, arricchisce e profuma il foglio. Potete vedere le sue opere sul sito: www.silviafassina.blogspot.com. Per contattarla, inviate una mail a: silviafassina@gmail.com

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Federica Pavan nasce a Treviso un giorno d'autunno del 1989. Sin da piccola ama vivere in mondi lontani animati da personaggi bizzarri che le fanno sempre compagnia. Le piace disegnare, tagliare, incollare e colorare per dare sostanza al vortice di immagini che le frullano in testa. Nel 2013 si laurea a pieni voti in Conservazione dei Beni e delle Attività Culturali presso l'Università Ca' Foscari di Venezia e nello stesso anno capisce che deve abbandonare l' università per concentrarsi sulla sua vera passione: l' illustrazione. Finisce così a Roma dove, sotto l'occhio attento di Simone Rea, segue il corso di Illustrazione di Infanzia alla Scuola Romana del Fumetto e un corso di Incisione e Grafica d'Arte presso la Scuola di Arti Ornamentali di San Giacomo. Recentemente ha saputo della sua ammissione alla scuola EINA di Barcellona, dove per anno seguirà un corso di Illustrazione Creativa e Tecniche della Comunicazione Visiva. Da allora continua testardamente a disegnare, tagliare, incollare e colorare e spera di farlo per ancora tanto, tanto tempo. A breve apparirà anche su Internet con un bellissimo sito!


Addio al cartaceo? Libri o Ebook? Il dilemma che divide i lettori A cura di Ginevra Amadio

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Le opinioni di Sentieri Letterari Quando ci si trova dinnanzi alle innumerevoli e sempre nuove possibilità di comunicazione che la digitalizzazione ci offre sorge sempre, inevitabilmente, un angoscioso interrogativo: siamo vicini alla morte del libro?,il cartaceo è destinato a soccombere, vittima anche lui di una “rottamazione” ad opera del “nuovo che avanza”?

I

o stessa, quando conduco un’intervista, non dimentico mai di porre la fatidica domanda circa il destino della carta stampata. Come tanti cambiamenti, anche questo spaventa. Per non allargare troppo il discorso e limitandosi a parlare del prodotto librario, non si può non ricordare come Giovanni di Heidelberg, meglio conosciuto come Tritemio, si fosse lanciato in un’appassionata difesa degli scribi in seguito all’invenzione della stampa da parte del suo connazionale Gutenberg. Ne “L’elogio degli amanuensi” infatti, l’abate letterato tedesco avverte il bisogno di salvare la pratica scrittoria attraverso un elogio degli scriptonia monastici e dei loro “devoti copisti”, ormai in via di estinzione. La storia ha dato poi ragione a Gutenberg e lo stesso Tritemio dovette adattarsi al nuovo corso stilando una prima, rudimentale bibliografia intitolata “Liber de scriptoribus ecclesiasticis”. Non che questo debba essere necessariamente il destino di chi, amante del cartaceo, conduce una vera e propria battaglia al digitale. Quanti di noi acquistano compulsivamente libri anche se ne hanno a casa una pila intera che aspetta solo di essere letta? Quanti continuano a trascrivere note di possesso, reazioni alla lettura a margine o semplici richiami ad altri testi? Quanti tengono il segno con la famosa “orecchietta”? Ebbene, inconsapevolmente o no, tutto questo fa di noi dei veri e propri paladini del Libro.

I libri, quelli con la L maiuscola per noi appassionati difensori, continuano ad affollare gli scaffali delle nostre librerie. Eppure, dalla parte degli oppositori (per continuare ad usare una terminologia da "Chanson de geste") arrivano dati, o per meglio dire previsioni, alquanto destabilizzanti. TechCrunch data la fine del cartaceo nel 2019. Secondo John Biggs saranno sufficienti solo due anni affinché gli eBook arrivino a sorpassare ogni altra forma di pubblicazione. Parallelamente, è ovvio, il mercato degli eMagazine andrà ad imporsi sempre di più su riviste e quotidiani. Una visione piuttosto estremista e decisamente provocatoria. Il fatto è che occorre tener conto di un fattore fondamentale: la capacità d’uso del mezzo librario, cartaceo o digitale che sia. C’è chi, come Biggs, considera cellulosa e inchiostro relitti del passato già da ora. Chi, come il patron di Amazon Jeff Bezos, vede nel potente Kindle lo strumento del futuro. Proprio Bezos e la sua azienda sono attualmente al centro di una disputa con la casa editrice Hachette; il multimilionario è accusato di fare pressioni sulle case editrici allungando i tempi di consegna dei libri sconsigliandone la prenotazione. Dalla parte degli editori si sono schierati scrittori come David Baldacci e Paul Auster, dall’altra invece chi, proprio grazie ad Amazon, ha avuto modo di farsi conoscere pubblicando, a sue spese, la propria opera. Un bel dilemma, insomma.


È vero che, come in ogni caso, la verità sta nel mezzo. Bisogna riconoscere alla digitalizzazione e ad internet il merito di aver, in qualche modo, ricostruito ciò che hanno contribuito a demolire; si pensi all’iniziativa della British Library di digitalizzare i manoscritti e gli inediti dell’epoca vittoriana e romantica, oppure al portale Internet culturale con cataloghi e collezioni digitali delle biblioteche italiane. Le nuove

tecnologie,però, non possiedono la capacità di sostituire completamente il libro. Pur apprezzando il tentativo o l’idea che un giorno si possa addirittura giungere ad una grande e gratuita biblioteca virtuale (Liber liber insegna), il problema sarà quello dell’uso e dell’organizzazione. Un’organizzazione che possa fungere non solo da servizio di consultazione ma da orientamento e guida nella sfera intellettuale. Forse, per citare la

Lavagnino, in futuro tanti dimenticheranno com’era buono il profumo di una biblioteca. A me piace pensare di no, che non sarà così. Occorre adattarsi ai tempi è vero, ma questo non implica la cancellazione di quanto di buono e proficuo si sia costruito e, senza voler muovere nessuna guerra agli eBook, possiamo continuare ad allenare (alcuni dicono sforzare) la nostra vista sul caro e vecchio cartaceo.

Voi cosa preferite?




Autori Emergenti

Quando il fantasy diventa Green nasce: "Emma l'ape regina" a cura di Lucia Savoia "Se l'ape scomparisse dalla faccia della terra,all'uomo non resterebbero che quattro anni di vita." Sono queste le parole che Albert Einstein pronunciò in favore del piccolo insetto, e che oggi più che mai tornano a ricordarci quanto ogni essere vivente sia indispensabile per l'ecosistema. Dopo l'uscita di MORE THAN HONEY, documentario proiettato nei cinema italiani lo scorso settembre;la campagna musicale di Andrew bird con la canzone "Desperation breeds" ; a lanciare il suo grido d'allarme è Sandra Rotondo autrice del primo fantasy italiano : "Emma l'ape Regina" pubblicato dalla casa editrice Albatros . La scrittrice, non solo, apre una finestra sul mondo del piccolo insetto giallo-nero ma ci svela, attraverso la storia di Emma, l'importanza di vivere in modo ecocompatible. Emma Sommers è la classica bava ragazza:intelligente,perspicace,dipendente del "Nettare" un bar a forma di margherita nel quale si vendono solo cibi biologici . Sebbene abbia solo 18 anni e giorni felici, tra miele e fiori, abbiano caratterizzato la sua infanzia, la scomparsa prematura dei suoi genitori adottivi l'ha resa una donna matura e responsabile,conscia delle proprie scelte. Molti i personaggi che la circondano ,

si intrecciano e proteggono la nostra protagonista. Una persona speciale,vegana e naturalista, sempre accompagnata dall'amore per le api, uno strano legame che col passare del tempo si farà più intenso. La sua semplice esistenza,infatti,verrà sconvolta da un evento che la costringerà a riconsiderare se stessa,i suoi obiettivi, i suoi affetti . Un grande mistero aleggia intorno alla sua vita,Emma è parte di un disegno più grande, di un mondo in cui coesistenza e coperazione sono fondamentali: il mondo delle Api . Sandra Rotondo costruisce in modo impeccabile il suo romanzo svelandoci passo dopo passo il passato e il presente, le emozioni e i pensieri della giovane Emma. Con uno stile semplice e fluente,mantenendo la curiosità del lettore sempre viva pagina dopo pagina, la scrittrice riesce a trasportarci in un mondo che ha l'odore dei fiori e il sapore del miele. Vuole trasmetterci l'amore per la natura,i prodotti biologici, il rispetto dovuto alla nostra madre terra e a tutti gli esseri che la popolano. Nulla è lasciato al caso ,ogni pensiero della nostra protagonista e ogni evento hanno un messaggio ben preciso. Un Vegan fantasy che darà a tutti la possibilità di valutare le proprie scelte.

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Come nasce il suo amore per la scrittura e in questo caso : "Emma l'ape regina "? L'idea di Emma non è venuta da me.Essa è nata da sola,da un mio cambiamento e dalla decisione di diventre vegana.Nel momento in cui mi sono resa conto che la mia scelta di vita non era più quella di mangiare indiscriminatamente una parte di esseri viventi, che ritenevo simili a me, Emma è nata. Dunque Emma rispecchia la sua vita? Si quello in cui credo in questo momento: l'essere vegano e il rispetto per ogni forma di vita. Come e quando nasce l'amore per la natura,la scelta di adottare uno stile di vita ecocompatibile e rispettoso per ogni essere umano? Il malessere e l'insoddisfazione nei confronti di me stessa Sandra Rotondo è nata a c'era da tempo.Ciò che ha fatto scattare il cambiamento è Roma, con "Emma l’Ape Regina" è alla sua prima stato l'amore per il mio cane,per quindici anni una presenza esperienza letteraria.La sua costante nella mia vita,vivevo in completa simbiosi con opera è disponibile su: IBS,In lui .Quando è venuto a mancare si è portato via una parte di Mondadori,La feltrinelli,Il filo me e in qualche modo io gli dovevo qualcosa .Da lì ,facendo online. anche una ricerca su internet e guardando documentari riguardanti tutto ciò che ai nostri occhi è nascosto, è iniziato il mio cambiamento.

"Il nostro scopo è cambiare mentalità e ruscire a coinvolgere più persone. In questo modo si può far parte del futuro,io non vedrò questo futuro, però, so che ne faccio parte e questa è la cosa che mi rende felice."

Svolge a tempo pieno la carriera di scrittrice oppure è una passione che accompagna un diverso percorso di vita? No,non c'è un diverso percorso di vita,mi piacerebbe che questo diventasse il mio nuovo percorso.Spero di portare avanti la mia causa con il libro,io cerco di spronare il lettore a ragionare, sebbene dietro l'opera ci sia una storia di fantasia anche d'amore ,non bisogna dimenticare che Emma è un ape e che fa parte della comunità di api,le quali lavorano per noi e per questo dobbiamo rispettarle,perchè come noi fanno parte dell'ecosistema.


Com'è essere una scrittrice emergente in questo momento?si avverte qualche particolare difficoltà in un periodo in cui il digitale sembra stia prendendo il sopravvento? Da una parte c'è un fetta di lettori che ama il digitale, io stessa spesso usufruisco degli ebook, ma non per questo non amo il libro.La bellezza di riprendere il libro in mano si avverte nell'odore della carta,soprattutto carta reciclata;quando lo apri e ti piace la storia,nel momento in cui hai bisogno di rileggere qualche frase, qualche passaggio .Ritornando agli ebook, è vero che prendono una fetta di mercato ed ecologicamente parlando potrebbero essere il futuro, ma dall'altra parte, ecologicamente parlano, se ci fosse un buon riciclo dei materiali che usiamo, probabilmente, anche i libri potrebbero continuare a far parte del nostro mondo.In ogni caso è difficile rinunciare al libro in se, anche se per supportare il mercato e i gusti differenti devono coesistere entrambe le strutture .

Un forte messaggio ci arriva attraverso il suo libro ,cosa pensa che ogni essere umano nel proprio piccolo potrebbe fare per aiutare la natura ? Giá fare un passo avanti nell'alimentazione è un grande passo.Ci sarebbero meno sacrifici animali, più rispetto per l'ambiente , per chi dall'altra parte del mondo non ha nulla perchè i grandi capi della terra non permettono che il cibo arrivi a destinazione per dare da mangiare ai famosi onnivoria che si nutrono di tutto,alla fine, stanno deforestando il pianeta. La maggior parte dell'agricoltura viene data agli animali per poi finire nello stomaco degli onnivori,questa agricoltura potrebbe essere destinata ai paesi del terzo mondo. Altra cosa importante è il riciclo dentro casa . Il nostro scopo è cambiare mentalità e ruscire a coinvolgere più persone,in questo modo si può far parte del futuro.Io non vedrò questo futuro, però, so che ne faccio parte e questa è la cosa che mi rende felice.

Sei uno scrittore emergente?Hai scritto un libro e vuoi che la tua opera venga vagliata e abbia la possibilità di essere recensita dal Team di Sentieri ? Contattaci e invia la tua opera a: sletterari@gmail.com La nostra redazione sarà felice di visionarla .



Autori Emergenti

Tequila Suicide L'incontro tra passione e ossessione A cura di Lucia Savoia "Gideon Kelta è un tipo solitario". Sono queste le parole con cui Diandra Elettra Moscogiuri descrive uno dei protagonisti del suo primo libro,Tequila Suicide edito da "Sensoinverso". Gideon è un tipo come tanti,pieno di interessi e impegni universitari totalmente mimetizzato nella grande città a causa della mancanza di tratti particolari,fidanzato con Timo . Sebbene la sua vita proceda tranquillamente, dopo un increscioso incidente automobilistico, i tratti negativi del suo carattere si sono amplificati e le paranoie hanno comnciato ad affollare la sua mente:che Timo sia rimasto con lui solo perchè si sente in colpa di aver causato l'incidente? inoltre: "Perchè le cose vanno così? Chi ha deciso tutto questo? Cosa rimane di me se mi tolgono tutto? ". Gideon infatti si sente debole, totalmente dipendente da Timo,dalla passione e dai sentimenti incapace di farne a meno,attraversato dalla terribile voglia di evadere e non essere se stesso. Differentemente,Elia Devon, suo amico e compagno d'orchestra , ha un'approccio onirico alla vita ,non ha voglia di viverla sul serio e vuole rimanere un personaggio esterno a qualsiasi storia per la paura di soffrire e farsi male.Capace di controllare le sue emozioni è immune a tutto.

La loro vita è destinata a cambiare nel momento in cui il nostro protagonista stanco di vestire i suoi panni e alla ricerca della superficialità emotiva,comprenderà il debole di Elia nei suoi confronti e ubriaco,ad una festa,cercherà di renderlo una persona più libera e meno schematica baciandolo e tradendo Timo. Questo semplice evento muterà il rapporto dei due ragazzi, rendendo Gideon sempre più schiavo di se stesso e lasciando in Elia la sofferenza di un rifiuto e la consapevolezza di dover cambiare i suoi comportamenti,cominciare a vivere e rischiare. A rendere tutto più complesso l'arrivo di Noah vecchio amico del protagonista, dipendente dalle droghe e organizzatore di feste etiliche ed orgiastiche che metterà Gideon ed Elia nei guai. In "Tequila Suicide" ogni personaggio cerca di distaccarsi dal proprio io, dalle proprie abitudini ,ognuno vuole incarnare qualcos'altro e qualcun'altro per finire, poi, nello stesso punto e ricomponendo il puzzle del proprio essere. Diandra Elettra Moscogiuri racconta una storia in cui devastazione passione e rabbia sono protagoniste, circondando e rendendo la sua opera più reale attraverso l'uso dello slang giovanile.

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Come nasce la sua passione per la scrittura e Gideon è un concentrato di tutti i miei difetti, e soprattutto Tequila Suicide? di tutti i miei errori passati. Ecco perché ho cercato di renderlo il più antipatico possibile. La mia passione per la scrittura è innata. Ho sempre Timo e Camelia sono le sue radici, ecco perché amato scrivere fin da quando ero piccola, e ho ho messo loro dei nomi di pianta. provato più volte a creare un romanzo, ma prima di Ma lui li sradica, mettendoli in crisi per i suoi riuscire a dar vita a una storia che avesse capo e coda capricci. Noah, infine, è un condensato di rabbia ho dovuto fare parecchi tentativi. Tequila Suicide e irruenza, è sboccato, irrispettoso, e lo sento nasce dalla raccolta di tanti piccoli frammenti del parte di me pur essendo il mio opposto. mio passato, scritti pian piano negli anni, messi da parte, e poi riuniti in un’unica storia. C’è molto di si è ispirata a qualche autore per la me in questo romanzo, anche se la trama è frutto di nascita del suo romanzo,quali sono i suoi fantasia. autori preferiti?

Come nasce,invece, la decisione di rappresentare questa storia,ricordiamo che i protagonisti sono omosessuali e vivono cercando di evadere da se stessi assumendo sempre un nuovo ruolo? In realtà il fattore dell’omosessualità è solo un dettaglio, che ha poco a che fare col tema centrale del romanzo, ovvero la fuga dal destino, e l’alienazione. L’omosessualità è solo una parte del protagonista, ha altre mille sfaccettature che lo tormentano e lo mettono in crisi, paradossalmente. Ho voluto parlare di questi personaggi che cercano di scappare dal destino che qualcun altro ha disegnato per loro, ma nel momento in cui si ribellano ad esso, iniziano a vagare per la trama senza uno scopo, e piano piano iniziano a sgretolarsi, perdere forma, i ruoli si mischiano e solo quando ricompongono lo schema, tutto ricomincia daccapo. Parlo di questo cerchio che compone le loro storie che, nel momento in cui si rompe, crea come una distorsione.

Il mio mentore è stato Irvine Welsh, l’autore di Trainspotting. Prima di appassionarmi ai suoi romanzi, Tequila Suicide era stato scritto in modo diverso, con uno stile che non mi convinceva abbastanza, perché non trasmetteva le sensazioni giuste. Volevo imparare a scrivere in modo diretto e crudo. Dopo essere andata a caccia nelle librerie per mesi, e mentre il mio pavimento si riempiva di carta straccia per le varie prove, sono riuscita a creare uno stile tutto mio. Devo dire che gli devo molto. Se non avesse mai scritto Porno, probabilmente starei ancora lì a cercare lo stile perfetto.

Com'è essere un'artista emergente in un periodo in cui tutti possono auto-pubblicarsi e attraverso l'editoria digitale la possibilità di veder nascere la propria opera è sempre più facile? Nonostante sia facile pubblicare opere, di questi

C'è qualcosa di lei nei due protagonisti Elia e tempi, credo che sia sempre più difficile trovare Gideon? si è ispirata a esperienze passate o romanzi originali e ben impostati. semplicemente è frutto di fantasia?

Ultimamente ho iniziato a leggere molti romanzi auto pubblicati, proprio perché avevo voglia di A dire il vero c’è molto di me in tutti i personaggi, addentrarmi in un mondo più amatoriale, però Elia rappresenta quella parte di me che cerca di devo dire che finora sono rimasta delusa. alienarsi dal mondo per proteggere i propri sentimenti,vuole fare appello all’atarassia, in modo Farsi conoscere è difficile, eppure ho avuto da non sporcare la propria arte con la paranoia, ma in molte occasioni di pubblicizzare il mio libro, un secondo momento viene corrotto,e in quel anche perché ho la fortuna di avere contatti in più città d’Italia, quindi sono molto soddisfatta momento perde il controllo di sè


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Le opinioni di Sentieri Letterari

I nuovi lettori Una generazione alla deriva A cura di Antonia Galise

"Siamo una generazione alla deriva, senza cultura e senza giudizio" Rispetto al secolo scorso la scena letteraria è sicuramente molto mutata, degradandosi costantemente nel corso del tempo. Considerato come il secolo delle crisi, il '900 è stato il periodo più contraddittorio per la storia della letteratura, dominato dalle atrocità delle guerre e dalle enormi difficoltà post-belliche.Il secolo delle nuove tenedenze letterarie, racconti d'appendice, sotto generi mal considerati, articoletti di poco conto. Eppure grandi personalità hanno animato quella scena, basti ricordare Calvino, Pirandello, Montale, Moravia, Fitzgerald, Kerouak, Kundera, Sanguineti e molti altri Grandi, che ancora oggi lasciano il vuoto e l'eccitazione di chi ha saputo affrontare il periodo più difficile della storia umana.

Quei critici che guardavano in malo modo al '900, non hanno potuto constatare ciò che è diventata la Letteratura nel ventunesimo secolo: mercificata, massificata, commerciale, senza stile e di poco conto. I grandi classici sono ormai obsoleti e disprezzati, bisfrattati per un qualsiasi Federico Moccia. Che cosa ne è stato dei grandi autori intramontabili, coloro che sapevano scandagliare l'animo umano e scoprire i segreti celati dalla mente!?

Ancora poche, pochissime voci, rallegrano la letteratura italiana. Il libro in sè è stato messo da parte, superato dai nuovissimi aggeggi elettronici, dai videogiochi e dai media che sempre più spesso cercano di rimbeccillire la popolazione anzichè educarla. Niente classici, dunque, per i lettori del ventunesimo secolo, niente più Calvino, Montale o Moravia; niente più letture dalle "Mille e una notte".


Le scelte dei pochi che trovano ancora la forza di leggere si orientano sempre più spesso verso un insignificante Fabio Volo, un ingenuo Moccia o un'oscena Erika Leonard con le sue cinquantamila sfumature (Una donna di gusto non leggerebbe mai un simile romanzo, così volgare e degradante). Tutto ciò appare impensabile e oltre il limite del possibile: davvero abbiamo dimenticato cosa si prova a leggere un buon libro? Quei romanzi ricchi di insegnamenti in cui era facile percepire la magia della storia e farla propria, vivere capire e crescere insieme ai personaggi?! Di certo un romanzo di Moccia non ha nulla da insegnare, se non a scrivere sui muri. Il vero problema è il modo in cui ci si avvicina alla lettura. I programmi scolastici, con quei mille autori da imparare e studiare con monotonia, per quanto fantastici possano essere, non fanno altro che annoiare gli studenti (e quindi probabili lettori) che ovviamente non sceglieranno mai un Leopardi o un Pirandello, considerati bigotti e ortodossi. I pochi coraggiosi che ancora si avvicinano ai Grandi, che siano essi moderni o classici, ne restano talmente affascinati da non poterne più fare a meno.

Inoltre gli "scrittori" che maggiormente vengono prediletti non hanno alcuno stile particolare, spesso le grammatiche e le frasi sono scorrette, non è presente alcun vocabolo ricercato e particolare: si scrive come si parla, cioè molto male. Ogni genere letterario possiede un peculiarità incantevole, sia esso un romanzo rosa, un giallo, un saggio o un fantasy; ciò che conta sono gli insegnamenti che possiede, le emozioni che trasmette e il modo in cui è scritto. Distinguere un Grande romanzo da un romanzo commerciale è semplice, basta il gusto e l'amore per la letteratura, così da evitare di poter cadere in un terribile sbaglio.

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ŠFederica Pavan


Le Recensioni di Sentieri Letterari

"Quattro sberle benedette" Il nuovo esilarante romanzo

A cura di Ginevra Amadio

di Andrea Vitali “Quattro sberle non hanno mai ucciso nessuno” [..] “Soprattutto quando sono, come in questo caso”, aggiunse il prevosto, “benedette”.

M

a a chi saranno dirette? Forse all’appuntato Misfatti, siciliano, da parte del brigadiere sardo Efisio Mannu? Oppure al sacrestano Bigè? O a Don Sisto Secchia, smunto e mancante di empatia?. fatto sta che in quel di Bellano di schiaffi ne volerebbero eccome. Lo sanno benne i frequentatori del bordello lecchese sito in "via Isola 14" che, dall’oggi al domani, ha chiuso i battenti per malattia. Ma quale malattia?!


E pensare che c’è chi ha raccontato balle alla moglie, chi ha macinato chilometri in bicicletta, chi ha smesso i panni abituali per recarsi lì. Ecco, appunto,i panni abituali, quelli di servizio insomma. Ma c’è lavoro e lavoro e anche questo lo sanno bene in quel di Bellano. Sembra saperlo bene soprattutto l’autore (o l’autrice) di alcune lettere anonime che giungono alla caserma dei carabinieri ancora una volta agli ordini del maresciallo Maccadò. Quartine in rima per l’esattezza, condite di qualche grossolano errore ma frutto di una mente allenata. Il brigadiere Mannu sa che il maresciallo non approva la lettura di suddette letterine; andrebbero stracciate, bruciate, meriterebbero di diventare inutile cenere. Inoltre il Maccadò è “fuori uso”per la nascita del primo figlio e ha la mente altrove per via di una domanda di trasferimento inviata frettolosamente. Meglio non disturbarlo con queste sciocchezze, né dar soddisfazione al “mangiacarrubbe” Misfatti d’indagare. Le cose filerebbero lì se le quartine non continuassero ad arrivare, giungendo con impudenza anche in canonica. Come trattare allora certe questioni spinose che sembrano coinvolgere anche la Chiesa? La questione è delicata e occorre indagare con la massima riservatezza. Una parola sconosciuta però alla Scudiscia, perpetua del prevosto e non troppo lontana dalla sua antesignana manzoniana; sconosciuta anche alla signora appuntata, moglie del Misfatti e perfetta pettegola di paese. Inoltre le capacità investigative dell’Arma sono messe a dura prova dai reciproci tiri mancini del Mannu e del Misfatti e dalla spiazzante ingenuità del carabiniere semplice Viavattène. Da Lecco poi vogliono informazioni circa il proprietario del caffè Arizona, tale Tartarella, un nome che suona familiare al “mangiapecore”Mannu. Come muoversi in questa giungla di accuse senza prove e di sot-

-tile omertà? A frequentare ragazze di facili costumi si rischia di restare intrisi dell’odore del peccato (Violetta di Parma per l’esattezza), ma il reato qual è? Andrea Vitali racconta tutto questo, tenendo alta l’attenzione del lettore e stimolando la sua curiosità attraverso una vena di mistero mista ad ironia. Si assiste alla rappresentazione di fatti del tutto normali, di superstizioni e detti popolari che generano però comicità ed interesse; il vaticinare sul sesso del Maccadò junior osservando la forma della pancia della signora o affidandosi agli “ortaggi oracolari”, la non tanto tradizionale “cena coi morti” di casa Misfatti , la forzata convivenza dell’appuntato con le ossa del defunto padre della Gerolina, amica della moglie. L’autore come sempre si diverte a tratteggiare i vizi e le ipocrisie dei suoi personaggi, prigionieri forzati dei loro ruoli che però si ritrovano, inevitabilmente, spiazzati dagli eventi. Protagonista è ancora una volta il lago, presenza fissa nei romanzi di Vitali, che consola e ascolta i compaesani, si fa interprete dei loro sentimenti assumendo caratteristiche quasi antropomorfe. La folla di personaggi è poi sempre quella che il lettore ha imparato a conoscere, con piccole aggiunte necessarie e assolutamente calibrate. Ci si sente a casa nei libri di Vitali, si impara a conoscere le vie di Bellano, a predire le azioni dei suoi simpatici (chi più, chi meno) abitanti, lasciandosi trasportare in un vortice di spassose situazioni spesso al limite dell’assurdo. Chi già conosce quest’autore non potrà rinunciare ad una nuova, esilarante avventura.Chi invece ancora non ha avuto il piacere di fare la conoscenza di Ernesto Maccadò & Co. , leggendo queste pagine ammetterà di aver trovato una bella sorpresa.



Viola e Kimi sono ricchi ma non lo sanno. "La distanza da Helsinki" l'esordio di Raffaella Silvestri A cura di Maria Abate Non è di talent show che vogliamo parlare, ma se non fosse stato per “Masterpiece” probabilmente il romanzo di Raffaella Silvestri non avrebbe visto la luce, o almeno non con tanta risonanza. È arrivato secondo "La distanza da Helsinki",secondo, tra ben settantadue libri aspiranti alla finale. Il 30 marzo 2014 a conquistare il podio è stato Nikola Savic con "Vita Migliore", e a deciderlo è stata una giuria importante composta da: Giancarlo De Cataldo, Andrea De Carlo, Taiye Selasi non sconosciuti ai lettori. Se sia giusto o meno che l'arte della scrittura venga immessa in un game show non sta a noi dirlo, ma se questo può riavvicinare i giovani alla lettura ben venga. Di sicuro, però, Rai Tre può vantarsi di aver lanciato un format mai sperimentato prima e una scrittrice in gamba. Raffaella Silvestri si è laureata all'Università di Cambridge e della sua esperienza inglese ha costellato l'intero romanzo. È un corso d'inglese della durata di un mese, a Londra, a far incontrare Viola e Kimi, i protagonisti della storia. È ancora questo corso d'inglese che segnerà la vita intera dei due protagonisti. Potremmo parlare di destino o di scelte non pienamente consapevoli, ma i due adolescenti resteranno legati per sempre, seppur in modo strano. Forse nemmeno di stranezza si può parlare; non è la prima volta che due persone non riescono ad avvicinarsi completamente, seppur molto vicine. Era successo già ad Alice e Mattia, protagonisti del romanzo "La solitudine dei numeri primi" di Paolo Giordano. Come Alice, Viola è oppressa da un padre che non coglie le sue reali aspirazioni, che vorrebbe plasmarla a sua immagine e somiglianza.Come Alice,


Viola riesce a distaccarsene, certo, ma per tutta la vita si sentirà una fallita, un'inetta. La convinzione di essere sbagliato è comune anche a Kimi, chiuso e riservato per via del suo quasi autismo. Anche suo padre gli ha sempre detto cosa fare e cosa non fare, cosa dire e cosa non dire, perché "le persone “normali” certe cose non le pensano neanche". I due giovani, nel frivolo trambusto della classe non potevano non notarsi, dotati come sono della capacità innata di percepire l'interiorità degli altri ad un solo sguardo. Sarà Viola, più estroversa e solare, a rompere il ghiaccio, sebbene a Kimi non interessi molto ciò che dice. È la sua voce a catturarlo, perché “instabile, molto colorata […] è dappertutto allo stesso tempo, con un'intonazione diversa per ogni parola”. Egli percepisce la realtà in modo diverso, tramite i colori e la musica, e quando finalmente accetta di aprirsi di più con Viola, la definisce “una specie di luce gialla che satura lo spazio” ,lo esprime ad alta voce senza preoccuparsi della stranezza della frase; ha capito che con lei non deve temere proprio nulla.

“Una scrittura raffinata che racconta un dolore nascosto.” Taiye Selasi Anche la ragazza davanti a lui non si preoccupa dei capelli spettinati, del sudore e delle scarpe maleodoranti scagliate nell'erba dopo aver giocato a lanciarsi un frisbee. Le premesse per un rapporto duraturo ci sono: Qual è, allora, il problema? È l'incomunicabilità, che deriva dall'antico rapporto con i rispettivi padri,a frenarli a malincuore. Eppure è grazie a Viola, alla sua luce gialla e alla sua voce polifonica, che Kimi ha smesso di vomitare ogni volta che il peso della realtà gli opprime lo stomaco. La ragazza,però, ha un atteggiamento che l'adolescente proprio non capisce: lei ci prova ad adattarsi ai comportamenti dei suoi coetanei, anche se non le va per davvero,lui invece no. Alla vigilia del mese di permanenza a Londra,infatti,quando lei va a ballare e a divertirsi con le persone normali, lui la lascia andare, nonostante il dolore. La prima separazione darà il via a un rapporto tormentato, che la Silvestri ci mostra in episodi sparsi anche al di là dell'adolescenza, e che aprirà la strada ad una sorta di rassegnazione. Kimi e Viola,nonostante tutto, resteranno sempre insieme, in modo anticonvenzionale, come anticonvenzionale è tutto ciò che li riguarda.


Inserto Speciale

La Divina Commedia Viaggio ai confini del mondo A cura di Antonia Galise Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita. Ahi quanto a dir qual era è cosa dura esta selva selvaggia e aspra e forte che nel pensier rinova la paura! Tant' è amara che poco è più morte; ma per trattar del ben ch'i' vi trovai, dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte. Io non so ben ridir com' i' v'intrai, tant' ero pien di sonno a quel punto che la verace via abbandonai.

Q

ueste terzine, le più conosciute di tutta la letteratura italiana, aprono la strada verso il fantastico mondo della Commedia. Dante Alighieri, politico e scrittore fiorentino del 1300, compie un viaggio oltre i limiti del conoscibile, oltre la realtà tangibile, oltre le comuni convenzioni, per educare e insegnare agli uomini quale fosse il giusto cammino da percorrere in terra. Una figura affascinante e insieme misteriosa quella dello scrittore che per anni, lontano dalla patria che amava più di ogni altra cosa, cercò di riscattare la sua persona dalle infamanti accuse politiche. L'importanza della Commedia sta proprio in questo: il viaggio che Dante compie non è solo religioso, ma politicosociale,un riscatto che lo facesse sentire un eletto. Disprezzato in terra, riconosciuto in cielo.Inferno, Purgatorio e Paradiso sono i regni che Dante visita in soli tre giorni,

dal venerdì santo alla domenica di Pasqua; osservando così le pene più brutali, l'espiazione delle colpe, e la glorificazione dei beati. Suo maestro e compagno di viaggio è Virgilio, che lo sostiene per ben due Regni, mostrando all'allievo cosa spetta agli uomini dopo la morte. Il Paradiso, invece, è il regno di Beatrice, la fanciulla che Dante confessa di aver amato dall'età di otto anni. Non è una novità che la maggior parte dei lettori della Commedia preferisca l'Inferno a


a tutti gli altri regni, più vivo, più sentito, e più vicino alla natura peccatrice degli uomini. L'abisso infernale si apre agli antipodi di Gerusalemme, come secondo le scritture del tempo, in corrispondenza della montagna purgatale. Gli ignavi sono i primi peccatori che il poeta incontra, puniti per non aver mai preso una posizione politica in vita, tra cui papa Benedetto, disprezzato per aver lasciato il papato ad Alessandro Borgia, l'acerrimo nemico di Dante. Golosi, Lussuriosi, Invidiosi, traditori della patria e del prossimo, suicidi e avari, tutti sono puniti secondo il contrappasso (ovvero una pena che fosse simile o del tutto inversa alla colpa).

La storia di Paolo e Francesca è forse tra le più conosciute dell'opera: Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende, prese costui de la bella persona che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende. Amor, ch’a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m’abbandona. Amor condusse noi ad una morte. Caina attende chi a vita ci spense". Confessa Francesca a Dante. E' lei che per tutto il canto racconta la sua storia, l'amore puro, forte e sincero che Paolo nutriva per lei, il trasporto della donna verso di lui, il terribile omicidio con cui il marito li punì.

Dante attinge informazioni dalla storia, dalla cronaca del tempo, dalla conoscenze culturali. Non è un caso quindi che nel girone dei lussuriosi s'incontrino le personalità più conosciute, tra cui Achille, Cleopatra e Antonio, Semiramide, Paolo e Francesca.

Storie passionali, tormentate e offuscate dai sensi sono raccontate nell'inferno, con una vivacità tale da renderle quasi reali, le più reali di tutta l'opera.Lo stesso Dante ne percepisce il fascino e il trasporto, l'abisso verso il quale il male conduce gli uomini.


Lette in epoca moderna la storia di Paolo e Francesca non pare poi così sconvolgente, ma per la mentalità trecentesca il peccato carnale andava contro tutte le leggi, le regole sociali e religiose. Non è solo l'amore ad essere punito severamente, ma anche altre colpe, che paiono ancor più nobili se lette in chiave moderna: Pier delle Vigne, notaio alla corte di Federico II, nonché grande poeta siciliano, è punito come suicida, trasformato in un arbusto arido e deforme per aver rinnegato il corpo in vita. La sua morte è tra le più moralmente nobili dell'opera, preferendo il suicidio piuttosto che essere considerato un traditore di corte. La presenza di Virgilio è indispensabile a Dante per poter comprendere il significato delle pene, necessaria per continuare il viaggio dall'abisso di sofferenza verso la redenzione. Il purgatorio, così come il Paradiso, sono tra i canti meno letti: l'uno manca di forza espressiva, l'altro contiene allegorie così complicate da essere difficilmente comprensibile senza un'adeguata parafrasi o spiegazione.

Gli uomini sono peccatori, difficilmente comprendono le glorie offerte da un Paradiso agognato e forse esistente: le pene, le colpe, i peccati e le sofferenze dell'inferno sono comuni a tutti gli uomini, li avvicinano e li rendono simili anche attraverso i secoli. La realtà dei fatti è così chiara da essere difficilmente equivocabile. L'intera Commedia è compita da mille metafore, allegorie e similitudini, attinte da tutti i campi della conoscenza, dalla scienza alla letteratura, dalla medicina all'alchimia. La mescolanza dei saperi è tipica del '300, un secolo ricco di storia e di cultura, ma troppo influenzato dalla presenza dominatrice e aberrante della Chiesa. L'aggettivo "Divina" venne aggiunto in seguito da Giovanni Boccaccio, che ne aveva compreso la magnificenza. L'estremo realismo con cui Dante affronta il viaggio ha spinto molti critici, italiani e stranieri, a considerare maggiormente la personalità dell'autore, per decifrarne al meglio il significato. Sull'opera sono stati scritti tanti, forse troppi saggi critici, che allontanano il lettore dal significato autentico del viaggio: la Commedia cerca semplicemente di decifrare la natura umana, l'animo più intimo, le passioni inconfessate, i sogni e la speranza di trovar pace dopo una vita di sofferenze e mortificazioni. L'unica opera che è stata conservata quasi intatti, apprezzata e studiata in tutto il mondo, essa rappresenta l'orgoglio italiano, il riscatto di tante aberrazioni: la cultura italiana, anche a distanza di secoli, resta la più autentica e la più conosciuta, la più apprezzata di tutti i tempi.

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Le Recensioni di Sentieri Letterari Nato a Kyoto nel 1949 Murakami è uno scrittore,traduttore,saggista e maratoneta giapponese.Tra i suoi romanzi più famosi annoveriamo: "Norvegian Wood","Kafka sulla spiaggia","1Q84"," Dance Dance Dance"

Haruki Murakami La letteratura che porta lontano a cura di Ilaria Giordano

C

he questo signore, nato a Kyoto nel 1949 da due professori di letteratura, abbia suscitato l'interesse della critica mondiale è ormai un fatto sul quale non possiamo non soffermarci a riflettere. Cosa vi è nei romanzi di Murakami di cosi prezioso da aver stregato i lettori di tutto il mondo? In “1Q84” troviamo Aomame, giovane ragazza serial killer,che uccide su commissione uomini che hanno fatto violenza sulle donne; e Tengo, giovane professore di matematica che si ritrova a dover essere il ghost writer di una misteriosa ragazza di 16 anni Fukaeri, fuggita dai suoi genitori, capi di una setta religiosa.

In “Kafka sulla spiaggia”, pluripremiato romanzo, veniamo a conoscenza di Tamura Kafka, quindicenne scappato di casa il giorno del suo compleanno, per fuggire da una profezia edipica fattagli dal padre ("ucciderai tuo padre e giacerai con tua madre e tua sorella"),e troviamo Nakata, un dolce vecchietto dall'aria un po' stupida, capace di comprendere e saper parlare il linguaggio dei gatti. In “L'uccello che girava le viti del mondo” il trentenne Toru Okada,lasciato misteriosamente e senza

spiegazioni dalla moglie, che si imbatte in strani personaggi femminili, e si ritrova a passare intere giornate nel buio di un pozzo vicino casa sua, nel quale sembra si trovi una strana forza che cambiera molte cose della sua vita. In “Norwegian wood” Watanabe Tōru, si ritrova ad essere innamorato, in due modi diversi, di Naoko: la ragazza del suo migliore amico morto suicida, rinchiusa in un istituto psichiatrico, e di Midori: compagna di corso di università, maliziosa e stravagante. In “After Dark” Mari, una ragazza introversa, vive nell'ombra di una sorella (piu bella e piu amata di lei) che fugge


che fugge di notte in un bar per scappare dalla routine quotidiana, e troviamo Takahashi, un giovane sassofonista nottambulo deciso a dare una svolta alla vita di Mari. Dunque, cosa vi e di cosi intrigante in questi libri? I fattori di successo di questo autore giapponese sono molteplici. I Personaggi di Murakami sono meravigliosi ed originali, al confine tra realta e fantasia, dotati sempre di mille sfaccettature interessanti e complessi. A stupire è che sono sempre persone comuni, quasi prototipi scontati di esseri viventi riscontrabili in tutte le societĂ

"La memoria umana è veramente qualcosa di strano: c'è conservata dentro un sacco di roba inutile, un sacco di cianfrusaglie, come in un cassetto. Mentre le cose importanti, quelle realmente necessarie, svaniscono una dopo l'altra.

"

-After Dark-

il venditore porta a porta l'insegnante di ginnastica) e analizzati piu da vicino diventano creature fantastiche, dotate di intelligenze paranormali o di poteri inaspettati, di pensieri che non avremmo immaginato (il venditore porta a porta viaggia nello spazio durante il coma, la sedicenne scrittrice diventa un corpo magico che trasferisce informazioni ad un popolo misterioso che dialoga con la Terra tramite alcune persone, l'insegnante di ginnastica diventa serial killer,). Le trame dei libri di Murakami non sono mai scontate, sempre inaspettate,come se la storia si stesse creando da sola pagina

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dopo pagina. Il suo modo di raccontare è sempre diretto al cuore, sincero, attraverso l'uso di frasi corte, d'effetto, e soprattutto pulite, chiare e decise, cosi decise da rimenere impresse a lungo nella mente. Murakami ha il potere, mai riscontrato prima d'ora nella letteratura contemporanea, di essere uno scrittore non scrittore, ovvero di saper raccontare e scrivere storie che sembrano non essere state scritte. Storie che sembrano nate in un modo lontano, delle quali risuona l'eco della loro trama, che solo l'autore riesce a percepire e fermare nero su bianco. Storie che vivono nell'aria che

respiriamo e che finiscono per sbaglio su un libro che abbiamo l'onore di poter leggere. Ogni opera di questo autore inizia e finisce lasciandoci quest'impressione, di non aver avuto nĂŠ un inizio nĂŠ una fine. Cosa facevano i personaggi prima di arrivare qui su questa pagina, dove vivranno alla fine di questo libro? Cosa faranno conclusa l'ultima pagina? Ci lascia questo Murakami Haruki, la sensazione di aver appena assistito ad un piccolo miracolo, ad una piccola parte di una immensa ed infinita storia, che porteremo con noi per tutta la vita.


© Casper Fammé



Le Interviste di Sentieri Letterari

Incontro con

l'Editoria

A cura di Ginevra Amadio Sentieri Letterari Magazine vi propone l'intervista a Pina Vicario, direttrice della casa editrice fiorentina Agemina,che ci svelerà i segreti di questo fantastico mestiere a contatto con i libri Quando e come nasce Edizioni Agemina? Nel 1981, mio nipote Roberto Vicario ebbe l’idea di pubblicare il mio primo libro per ragazzi “Pinocchio in rime” (rivisitazione integrale, in quartine a rima baciata, del “PINOCCHIO” di Carlo Collodi) e si lanciò nell’avventura editoriale con l’apertura della piccola “Edizioni Agemina”, con sede, a quei tempi, a Sesto Fiorentino (FI). Seguirono varie pubblicazioni di storia locale (Collana: Paesi, fatti, personaggi), che ebbero un buon successo di pubblico e di vendita, testi di poesia, di narrativa adulti e ragazzi. Nel 1992 per motivi familiari, l’attività fu sospesa e riaperta nel 2003 dalla sottoscritta (Pina Vicario), con gestione individuale e con capitale quasi zero. Quest’anno siamo all’undicesimo anno di attività, mai in passivo. E, con i tempi che corrono, ci si può considerare fortunati.

"La chiave di violino" di Annamaria Nato è una delle opere appena pubblicate dalla casa editrice Agemina.


Quali collane costituiscono la vostralinea editoriale? Vorreste parlarcene? L’Agemina pubblica libri di “varia” in genere. Mantiene ancora la collana che ha riscosso tanto successo nella passata gestione, cioè: “Paesi, fatti personaggi”, storia locale, l’ultimo, in ordine di uscita è “I MIGRANTI tra eroismo e utopia” I flussi migratori visti da Sud, ma ci sono stati autori come Paolo Paoletti, Domenico Guzzo, Marisa Brambilla e Gianni Fantoni, Sergio Cerreti e Gianni Batistoni. Altre collane interessanti sono: “I gialli Agemina” tra i quali continua a furoreggiare il libro di Annamaria Naso “La chiave di violino”. L’ultimo nato è “… un buon caffè mi farebbe bene” di Vanna Paoli. “I TIPI”, collana di narrativa adulti: uscirà a breve “Sassi sulla Strada” di Nicoletta Corsalini e Antonio Ranellucci. “The Best”, tra questi il più venduto è stato “Alla corte del nonno, masticando liquirizia” di Mela Mondì Sanò. L’ultimo in ordine di tempo è: “Il canto di Trishna” di Maria Bruno. “Esperienze”, raccoglie testi autobiografici relativi a vicende umane eccezionali:Mariella Santoro “Vita d’amore”, e Marco Herbst “Un grido senza voce”. Marco colpito di SLA all’età di soli cinque anni. “I libri dell’anima” i libri che toccano la sfera dell’interiorità, ricordiamo “Pezzettino mio” di Emma Nocera”.“Educazione e formazione”, tra i quali “Emozione che fanno ingrassare” di Matteo Sinatti, già esaurito. “Critica letteraria”: ricordiamo “Scrivere, raccontare, raccontarsi” di Mariangela Ciceri, già esaurito, e - di prossima uscita - “Oriana Fallaci: Amore, vita e morte nelle sue opere” di Nicoletta Corsalini. “La Biblioteca dei ragazzi” narrativa ragazzi tra i quali il più ricercato continua ad essere “Favole mostruose e non” (tutto illustrato a colori) di Annunziata Bertolone. “La Fenice” collana di poesie, che raccoglie molti poeti, tra questi anche i libri dei vincitori del Premio di poesia Agemina. Nel 2014 i premiati

sono: Anna Alessandrino con “Oltre l’azzurro dei cieli” e Giovanna Manfredi Gigliotti con “Sui banchi di scuola”. Libri d’arte e fotografici. Ci sono particolari criteri da seguire nel selezionare le opere da pubblicare? Certamente! Soprattutto l’impatto con la prima lettura del testo: se cattura subito l’attenzione, è fatta. Si privilegiano, comunque, libri che hanno caratteristiche originali in fatto di idee, di personaggi, di qualità della scrittura, di stile. Importanti sono le capacità dell’autore di proporsi al pubblico. Come avviene la promozione dei libri da voi pubblicati? Ci sono particolari difficoltà nell’ottenere un’adeguata attenzione da parte del pubblico? Se il libro ha qualcosa di geniale, che possa far leva sull’attenzione del lettore, credo che il passaparola sia di grande impatto per il mercato librario. Sono di grande utilità anche le recensioni su riviste e giornali; le presentazioni al pubblico, magari con la partecipazione di un relatore dal nome prestigioso. Anche le presentazioni in TV e Radio locali sono utili er far arrivare la notizia agli appassionati di lettura. Oggi, si sa già, che il libro è stato un po’ dismesso da gran parte della popolazione, non si sa se per l’economia in recessione o se per l’attenzione rivolta ai media e alla digitalizzazione in genere. Che tipo di rapporto instaurate con gli autori? L’Agemina cerca di mantenere un ottimo rapporto con i propri AUTORI. Sono seguiti sin dal primo passo fino alla pubblicazione, con la massima cura per quanto riguarda il progetto grafico, l’impaginazione, la revisione, la correzione delle bozze, la stampa e l’approdo sul mercato. Chi conosce bene il campo dell’editoria e le difficoltà iniziali sa già quali saranno le linee da seguire. Per i nuovi, invece, si cerca di alleviare in qualche modo il primo impatto con il mercato che non sempre si presenta facile.


Quali sono i problemi che una piccola casa editrice può incontrare? Certamente quello del mercato librario. La grande distribuzione fagocita librerie e lettori. L’Agemina cerca di pubblicare libri, che non perdano di valore nel tempo. Oggi, molti libri, che entrano nel mercato con tanto chiasso e finiscono negli scaffali di casa di un lettore qualunque, che spesso non si degnerà neppure di aprirlo.

Tra i testi pubblicati dalla casa editrice troviamo :"Oriana Fallaci-Amore vita e morte nelle sue opere" di Nicoletta Corsalini

Si parla molto della potenziale scomparsa del libro; davvero gli eBook soppianteranno il cartaceo? Qual è la posizione di Agemina a riguardo? L’Agemina è stata sin da subito molto scettica al riguardo. Le mode passano presto. Nessuno strumento elettronico potrà mai sostituire un libro cartaceo, né l’odore della carta e dell’inchiostro. C’è stata inoltre una certa editoria che si è ingegnata subito nel proporre “libro istantaneo”, “pubblica il tuo libro gratis”, “hai un libro nel cassetto, puoi pubblicarlo subito gratis” e tutti gli autori sono caduti nella trappola. Per la verità, ogni libro, va curato meticolosamente. L’editore serve a questo. Cosa rappresenta per voi l’editoria e cosa vi sentite di consigliare a chi vorrebbe entrare in questo mondo? Per l’Agemina l’editoria rappresenta qualcosa di importante perché un libro nasce dall’esperienza di ogni autore, dal suo modo di considerare il mondo e le cose, dal suo vissuto, dalla sua cultura, dal suo modo di tradurre in parole un momento più o meno importante della propria vita, un evento storico, un avvenimento importante. Entrare nel mondo del libro significa avere cultura, competenze, conoscenze, saggezza, pratica. Il momento attuale, a mio parere, non è tra i più adatti perché si potrebbe sfociare facilmente nel compromesso o nell’imbroglio. Fabbricare cultura nell’Italia di oggi: una missione o una sfida difficile? A mio parere sia l’una che l’altra cosa, perché la missione spesso non paga e la sfida è la più difficile, perché battere i colossi dell’editoria, che hanno una propria distribuzione capillare e ricchi capitali è davvero una sfida difficile. Che consiglio dare agli aspiranti scrittori in cerca di editore? Se l’autore ritiene di avere scritto un buon libro, lo può proprone all’editore prescelto attenendosi ai consigli che di volta in volta riceve. Pubblicare un libro non significa diventare subito famosi. Occorre studio e costanza. Avete novità in arrivo? Le novità sono tantissime: pronti per la stampa ci sono i due libri della Corsalini già menzionati e altri in fase di preparazione tra i quali: Maria Bruno con “Nato in paradiso”.


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In alto : libri sospesi nella libreria :"Il mio libro" A sinistra: Cristina Di Canio davanti la sua libreria in: via Sannio 18 MILANO http://www.ilmiolibromi.it

@Stefania Ciocca

A destra:Interno della libreria "il mio libro" Al centro: il logo della libreria di Cristina Di Canio


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Donare è un atto d'amore: nasce il #librosospeso a cura di Lucia Savoia "Nella vita è più bello donare che ricevere" diceva Carla Maria Franzero.Lo sanno bene coloro che da mesi sono diventati complici di una grande catena di generosità. Prendendo spunto dal "Caffè sospeso ", di pura tradizione napoletana, nella libreria milanese di Cristina Di Canio "Il mio libro" nasce: il "Libro sospeso" ( #librosospeso) diffuso attraverso twitter in tutta Italia. Un giorno, un lettore, nonche cliente della libreria, ha voluto pagare un opera e lasciarla al cliente che sarebbe venuto dopo,è da questa semplice azione e dalla propaganda svolta sul web che il fenomeno è diventato un cult, inserendosi anche nelle catene organizzate più famose come la "Feltrinelli". In un'epoca in cui i romanzi digitali stanno prendendo il sopravvento,e il vecchio libro di carta,per alcuni, così pesante e spesso poco pratico rischia di essere abbandonato a se stesso;un gesto di generosità come questo riunisce i lettori, rende gli sconosciuti parte di un mondo più grande,di una comunità viva amante del suono e dell'odore della carta stampata . Donare un libro è un atto d'amore non solo per la lettura ma anche per il lettore che vorrà

accoglierlo tra le sue braccia e nella sua libreria. Il donatore trasmette attraverso la scelta del suo dono un messaggio particolare;dalla letteratura rosa,al grande classico passando infine alla narrativa contemporanea ogni opera è accettata e può fare la differenza nella vita di una persona. Chiunque voglia saperne di più e conoscere i "libri sospesi" presenti nella libreria può seguire il profilo twitter (@IlMioLibro_MI),facebook o semplicemente andare di persona in "via Sannio 18" a Milano ,sarete accolti da una libraia sognatrice che vi condurrà in un mondo di iniziative per accaniti lettori .

Donare un libro è un atto d'amore non solo per la lettura ma anche per il lettore


Reader's Bench La panchina più culturale del web Nell'era 2.0 riuscire a fare delle proprie passioni un lavoro è diventato molto più semplice. Lo staff di "Sentieri Letterari" ha avuto il piacere di intervistare Clara Raimondi direttrice del blog letterario nonché magazine: Reader's Bench-La panchina dei lettori. Il blog, grazie allo staff competente e alla sua linea editoriale, è riuscito ad ottenere una posizione di rilievo nell'ampio panorama dei portali letterari sul web .Clara ci ha svelato i retroscena del blog e della sua vita di scrittrice e lettrice Quando Bench?

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Reader's

RB nasce il 13 settembre 2010 dalla mia passione e quella di Claudio Turetta,eravamo già amici ed essendo lettori accaniti, abbiamo pensato di aprire un blog in cui parlare di libri, volevamo avere memoria di ciò che leggevamo e confrontarci. Avendo, però, già fatto ufficio stampa e lavorato con realtà che organizzavano eventi culturali, ho pensato che creare un blog che non leggesse nessuno non aveva senso;ho cominciato,così, a dare una linea editoriale al portale,non fare,dunque, solo recensioni ma parlare di libri a 36oº . Dopo un anno è nato il primo embrione della rivista(Reader's Bench Magazine) fin da subito siamo andati alle fiere più importanti.E così il blog nato come scommessa è diventato molto famoso .

Com'è composta la vostra redazione ? Quali sono i volti che si nascondono dietro la panchina più culturale del web? Tra le principali figure che lavorano per la nostra rivista e il nostro blog ci sono Diego Rosato vicedirettore, il direttore editoriale sono io, il direttore responsabile è Simone Di Biasio, Veronica Di Biasio è l'Editorial Designer, il caporedattore Daniele Campanari .I nostri collaboratori provengono da tutta italia, sono circa trenta e vanno dai venti ai quarant'anni .


Come nasce o da cosa il vostro nome? L'idea del nome in inglese l'ha avuta Claudio Turetta ,lo abbiamo però registrato in entrambe le lingue.

Nell'era 2.0 la possibilità di creare piattaforme online è sempre più ampia cosa distingue il vostro blog letterario dagli altri,qual'è la marcia in più che vi rende unici? I risultati che abbiamo ottenuto derivano da due fattori principali:il numero dei collaboratori ,siamo quasi trenta ragazzi,e la scelta di coprire qulsiasi genere,con un offerta molto diversificata,noi facciamo informaione( e non solo) a 360º nel mondo letterario. Mentre gli altri pubblicavano solo recensioni che spesso erano "scopiazzature"di quarti di copertina, le nostre erano personali. I lettori hanno visto subito la differenza tra gli articoli freddi e quelli scritti in prima persona, ricchi di pareri anche tecnici dei nostri collaboratori. Diamo la nostra personale interpretazione anche alle news, i ragazzi di Reader's Bench mettono del proprio negli articoli.

Pensa che i blog letterari tra cui il suo possano invogliare le persone a leggere o siano di aiuto per l'editoria? Entrambe a mio parere,i blog letterari non possono far altro che bene.Un po' hanno cambiato il mercato editoriale un po' i lettori.Le case editrici che non capiscono questa opportunità penso sbaglino.

Quanta importanza e soprattutto cosa significa per te scrivere e leggere ? Leggere e scrivere sono la mia vita.Anche prima di Reader's Bench,fin da bambina. Lavorando sul web,inoltre,devo sempre scrivere e leggere ,queste due passioni sono diventate la mia quotidianità e penso che quando una persona,appassionata, viene pagata per scrivere e leggere ha raggiunto l'obbiettivo della vita.

Avete sentito parlare dell'iniziativa "Il libro sospeso"? se potessi in questo momento lasciare un libro sospeso quale sarebbe? Naturalmente"Cent'anni di solitudine" di Gabriel García Marquez ,il mio libo preferito e il libro più bello che sia mai stato scritto.Il libro sospeso in assoluto

Quali sono i vostri proggetti futuri ? Oltre riaprire il blog hakerato due mesi fa,creeremo un sito di pura informazione editoriale distaccata dal nostro blog offrendo corsi di formazione e servizi non editoriali bensì sempre legati alla comunicazione e al giornalismo.

Un ultima domanda, da lettrice a lettrice qual'è il suo posto prediletto per leggere un libro? Sarebbe scontato dire la panchina ,credo che il posto prediletto da ogni lettore è il proprio letto la sera tardi quando la casa è in totale silenzio e rimani attaccato alle pagine fino a notte fonda,di nottate così ne ho vissute decine.


Le opinioni di Sentieri Letterari

"Al bando le storie letterarie" Professori insegnate a leggere A cura di Antonia La scuola italiana è un tabù di cui molte volte si è discusso. E' complicato poter fare un stima completa sulle mille carenze degli insegnamenti e degli insegnanti, non che sulle metodologie utilizzate per l'apprendimento. L'italiano, una delle materie più importanti soprattutto per la formazione della personalità e della cultura dell'allievo, è forse la disciplina meno considerata attualmente. I bambini delle scuole primarie non imparano nel modo opportuno la grammatica, non riescono a formulare frasi più complesse, ne riescono ad esprimersi adeguatamente. Ovviamente ogni caso è particolare, ma la maggior parte dei ragazzi hanno carenze importanti, lacune profonde che trascinano come una zavvorra per tutta la carriera scolastica. Le scuole secondarie forse affrontano ancora peggio il problema:coloro che non riuscivano a parlare decentemente a dieci anni, non riescono ad apprendere la lingua a tredici. La scuola, soprattutto in ambito umanistico, mette in vita ragazzi che non conoscono le regole basilari della lingua italiana, non sanno chi sia Dante Alighieri e sbadigliano solo alla vista della copertina di un libro.Giunti finalmente al liceo, o ad altri istituti superiori, i ragazzi ormai lacunosi non riescono più a recuperare e il problema si aggrava maggiormente sia per il carico scolastico sia per l'estrema tristez-

Galise

- za con cui la letteratura viene insegnata. I programmi ministeriali non sono in grado di trasmettere l'interdisciplinarietà degli insegmaneti e non tutti i professori sono in grado di collegare i vari eventi e le mille trasformazioni sociali e culturari in tutti gli ambiti nel corso del tempo. Gli alunni, stanchi di leggere mille storie letterarie, resoconti di un pensiero e di una vita vissuta mille anni prima, si allontanano dalle materie umanistiche. Pochi insegnanti puntano sulla lettura viva e diretta delle opere, pochi partono dalle composizioni poetiche o prosaiche che essi hanno scritto.


Se si leggesse un' “Operetta Morale” di Leopardi prima di studiarne la vita, forse molti studenti la smetterebbero di considerarlo un semplice deforme, brutto e depresso, e inizierebbero a valutarlo per il carico emotivo che trasmette, per l'impronta matura, consapevole e vivace che da' alle sue opere. Leggendo l'opera diretta, magari parafrasata e spiegata adeguatamente, qualsiasi allievo si esalterebbe alla lettura del Decameron di Boccaccio, per la sua trasgressività, per l'ironia vivace, per l'anticonformismo delle novelle. La stessa osservazione vale per gli altri autori studiati. I pregiudizi sui classici, la noia e la pesantezza con cui gli studenti sono costretti a passare le lezioni, hanno allontanato gli alunni dalla lettura e dalla letteratura, costringendoli a vivere nella beata ignoranza. Inoltre sempre più spesso, a cuasa di comportamenti poco ortodossi di molti insegnanti orientati verso le varie preferenze personali, verso i pregiudizi e a volte verso un'eccessiva severità, molti studenti, sfiduciati, smettono di impegnarsi negli studi, lasciandosi andare alla deriva. Non sempre viene premiato chi è preparato, ben formato, con una cultura personale e un senso critico sviluppato, ma chi impara passivamente, dimenticando ogni virgola imparata subito dopo un'interrogazione.La classe media italiana, sempre più ignorante e sempre più conformista, è il prodotto di una scuola e di uno stato che, anzichè puntare sull'educazione e sullo sviluppo del pensiero individuale, tende sempre più a creare burattini ignoranti e deludenti, facilmente condizionabili, che parlano per sentito dire, fingendo di amare un'arte che non conoscono.

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L' angolo

della

@Alex Shye

Poesia


Autori Emergenti

Poetessa del mese Simonetta (Met) Sambiase

Tutte le foto di questa rubrica sono di Sandra Tagliavini

Simonetta (Met) Sambiase ha studi artistici (Michele Sovente come docente di Letteratura contemporanea) e passione per la scrittura. Pubblicista ed impiegata, è presidente dell’associazione culturale Exosphere PoesiArtEventi di Reggio Emilia e vicepresidente dell’associazione RainStars. Ha curato vari progetti culturali poetici in collaborazione con PrimaveraDonna; è stata segnalata in vari concorsi nazionali ed ha pubblicato tre libri di poesie e una plaquette. Ha preso parte anche a varie antologie, insieme anche ai 100thousand poets for change, gruppo di cui fa parte nel suo territorio. In rete, il suo blog è Il Golem Femmina e collabora con il blog Carte Sensibili.


Per chi ancora ha le parole comunichiamole a gesti nelle orbite dei saluti, nell’aria degli abbracci da uomo a te, da giovane a nomade le parole non le sente ormai nessuno scivolano via come pelle di muta e si aprono fuggendo infliggendo dolori da raccogliere a terra ma il prossimo segno dev’essere di bocca la cartografia di un morso, di un succhio, di un gemito si deve leggere per strada ultravioletto che non si confonda al filo di una stoffa di un abito straniero, serico come una resurrezione sempre ci siamo persi luci senza notti, perle noi e ciottoli d’argento. Simonetta Sambiase


D’improvviso sei dimora pelle che si decontamina come d’estate l’acqua nelle fonti, nelle pareti questo è l’assedio: rosse frane di stupori corti venti nei denti e nel fiato e lenzuola e fughe incostanti a fare il contare dei vuoti e (di te) pieni molto più che dello sfamarsi le luminescenze notturne, il ripresentarsi in scena le mischie dei vuoti e delle ombre sei l’imposta da pagare, unità decimale di silenzi divisi ai ritorni fiori violenti, lingue (noi) della stessa carne e mentre diventi sempre più gigante io cucio le attese con gli uncini. Simonetta Sambiase


da I quaderni dell’Agnizione Nel freddo si sta fuori ogni notte espiando morti d’amore ma che (io\Lei) sia posseduta da uno spirito femmina o da un maiale che sia così abbandonata in una coperta di pali o in un fuoco fatuo ogni notte si attraverserà gloriosamente risorgendo striando e sperando che passi e ritorni nell’ampiezza di un sonno o del sogno. Simonetta Sambiase


da Capo Mundi Da capo a capo a Capo Mundi a te stesso daccapo qui\altrove\nei sogni in canali o fra le identità natali nelle agnizioni o sugli scogli quali sono i perimetri che frantumano i corpi i naufraghi, la gestazione la contrazione dei continenti i parametri che segnano le genti lo sguardo dei morti i vagiti delle creature appena arrivate. Di più a capo non c’è che il nulla eppure la rotta di ognuno è la nuova Babele dell’esser nati ma l’approdo si accartoccia all’approssimarsi della riva. Simonetta Sambiase


Tu e noi ruminiamo il vuoto dalla bocca mentre i giorni piombano nella terra quanto basta dicendo che ancora ci saranno terre e giorni e forse angeli dai libri sacri che ci benediranno la farina il grano e la frutta d’inverno. Simonetta Sambiase




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