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Sergio Tatoli
everybody needs space Tutto è iniziato nell’ovale, il cortile del Politecnico di Milano, dove tutti i giorni gli studenti si ritrovano per mangiare durante la pausa. Un gruppo ha iniziato a parlare di quanto fossero poche le possibilità che hanno gli studenti di far conoscere i propri lavori tramite l’università. Cosi è nata l’idea di fare una mostra per loro stessi. Inoltre, solo due settimane dopo ci sarebbe stato uno degli eventi più importanti nell’ambito del design: il Salone Internazionale del Mobile. Una grande occasione. Si è sparsa la voce tra la gente in università e presto ci furono vari interessati a collaborare all’iniziativa. Alcuni studiavano design degli interni, altri comunicazione e altri ancora moda. Si era formato un gruppo di circa una decina di persone. In seguito poi alla creazione di una pagina su facebook per pubblicizzare il futuro evento, il gruppo si è allargato notevolmente. Un componente del gruppo diede la buona notizia, che lo spazio dove stava lavorando, poteva per una settimana essere abidito ad ospitare la mostra, pagando ovviamente un affitto corrispondente. Iniziarono i lavori... Per prima cosa ci si divise in gruppi: gli studenti di interni si occuparono dell’allestimento, quelli di comunicazione di tutta la parte grafica e pubblicitaria e gli artisti che riempirono lo spazio con le loro opere. Dato che non ci furono sponsor ad appoggiare l’evento, il tutto doveva essere autofinanziato. Venne subito il dibattito per scegliere la tematica della
mostra e seguendo le tendenze di quest’ultimo periodo, tenendo presente anche il limitato budget a disposizione, si decise di optare per “il riciclaggio e/o il riutilizzo”. L’elemento principale per allestire lo spazio espositivo fu la scatola. Scattò cosi la ricerca per tutta la città per recuperare il più possibile scatole in buone condizioni. Una volta chiara la tematica ed il nome, il passo seguente fu quello di creare il logotipo: la sezione del cartone ondulato con nome sottostante. Dalla progettazione alla realizzazione passò solo una settimana. L’inaugurazione fu fatta il 13 Aprile 2011 e si stimò per questo primo giorno un afflusso di circa quattrocento persone. La tipologia di opere esposte era molto varia: vestiti riciclati, una sedia fatti in tubi di cartoni anch’essi riciclati, un porta rivista dotato di grucce, un porta dvd fatto con vhs, progetti di grafica, xilografia, fotografia e tante altre interessanti proposte. La gente apprezzò il lavoro, tanto che un paio di espositori ricevettero proposte di acquisto per i loro oggetti. Non finì qui, il terzo giorno a gran sorpresa entrò un giornalista che lavorava per www.ilgiornale.it. Incantato dall’entusiasmo dei ragazzi decise di concedere loro un’intervista, facendo cosi per loro pubblicità. Di giorno in giorno il numero dei visitatori cresceva fino a domenica 17 Aprile, data di chiusura dell’evento. Un giorno triste per tutti, ma altrettanto glorioso per aver lasciato un gran ricordo di un‘esperienza che ha dato tanto, e ha fatto crescere questi piccoli progettisti che lavorando affiatati in team hanno saputo stupire tutti.
objects DISHPLAY_LAMPADE designers
RIFT VALLEY_ABITI Giulia Oggioni fashion designer
GRUCCIA_PORTARIVISTE Lorenzo Sanna designer
REVERSE UMBRELLA Alessandra Spiccia designer
L’INVENTATORE_XILOGRAFIE Clara Cloro illustratrice
VHS BOOKSHELF_PORTA DVD’s
objects 28 TUBES_POLTRONA designer
LA MONDA_MANIFESTI J. Navarrete/P. Montoya graphic designers
MISURINO_DOSA VIVANDE designers
LA MONDA_MAGLIE J. Navarrete/P. Montoya graphic designers
7 ANNI DI SFIGA_LAMPADA Fabio Sisto designer
LA MONDA_FLYERS/STICKERS J. Navarrete/P. Montoya graphic designers
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info
Pubblicazioni http://www.ilgiornale.it/salone_mobile_2011/e_ce_gia_chi_ha_inventato_contro_fuorisalone/16-04-2011/articolo-id=517745-page=0-comments=1
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