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Atleta
Mensile di cultura e informazione sportiva
Anno VI numero 5
maggio 2014
Successo da leggenda Vittorie
che fanno sognare
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• FABIO SETTA Quando lo sport lo hai dentro, non c’è ostacolo che non puoi superare. Quando la passione per lo sport è la molla che ti spinge a continuare ad allenarti e a soffrire, quotidianamente, non c’è gara che può spaventarti. Poi il risultato positivo può arrivare o meno. Dipende anche da altri fattori. Nel caso di Antonio Borrelli, a cui è dedicata la nostra prima pagina, il risultato alla fine è arrivato. Una passione incredibile per la bici. Sin da piccolo, un vizio ereditato in famiglia. Le prime gare poi la decisione per motivi lavorativi di limitarsi all’attività amatoriale. Ma sempre con passione ed entusiasmo che l’hanno portato a conquistare il titolo mondiale cicloamatoriale. Un successo notevole, storico. Come storico è lo scudetto conquistato dalla Pdo Salerno, nella pallamano femminile. È il quarto tricolore negli ultimi cinque anni. E come ha detto il presidente Pisapia a vincere non ci si abitua proprio mai. È questo di maggio un numero ricco di vittorie, come quella della PB63 Lady promossa in A1, di giovani di successo come i pugili Mouhiidine e Magliacano, di storie, come quella degli Arcieri Arechi, di appuntamenti, come quelli patrocinati dal Coni. Un numero che può anche far sognare chi magari punta a emulare le gesta e le vittorie dei nostri protagonisti. Nostri e vostri. Mese dopo mese, l’Atleta si conferma la casa degli sport migliori.
Mialzosuipedali... Una vita in sella a una bicicletta: Antonio Borrelli, quanta strada fino al titolo mondiale cicloamatori A sentirlo parlare della passione per lo sport che pratica, sembra di ascoltare un ragazzino che scopre l’amore per la prima volta. Antonio Borrelli ha entusiasmo da vendere, da fare invidia persino ad un ventenne. Lui di anni ne ha 42 ma è l’amore per le due ruote a mantenerlo giovane, un attaccamento che gli hanno trasmesso il papà e lo zio che furono veri “pionieri” del ciclismo dilettantistico in quel di Cava de’ Tirreni. Di strada ne ha fatta Borrelli, nella vita e nello sport, sempre in sella ad una bici, fino a raggiungere il tetto del mondo, vincendo il Mondiale Cicloamatori nel settembre del 2013, in Italia: “Ci ho creduto, ho studiato bene tutto il percorso della competizione e ho capito che era adatto alle mie caratteristiche. È stato il coronamento di un intenso lavoro, accompagnato da tanti sacrifici e da un ritiro duro e faticoso”. Il ciclismo è stato spesso vittima di spiacevoli scandali legati al doping ma Antonio Borrelli è un atleta vecchia maniera: “Questo è uno sport ‘masochistico’, perché la bici è sofferenza e al ciclista piace soffrire! Richiede molto sacrificio ma ti ripaga con sensazioni indescrivibili. Vengo da una scuola che ha sempre creduto nell’onestà e nella lealtà verso gli altri”. Lui è un passistascalatore, un ciclista abbastanza completo e quando gli si chiede se ha qualche rimpianto per non essere riuscito ad arrivare nel professionismo, risponde che “è sbagliato vivere di rimpianti”. La vita imposta il suo gioco e non sempre si riesce a farsi trovare pronti al momento giusto: “Ho fatto tutte le categorie giovanili fino al dilettantismo, non ho avuto la maturazione mentale per raggiungere
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livelli agonistici più alti. Ero giovane e mi dividevo tra bici, studio e lavoro”. Proprio per esigenze lavorative, per un periodo, Borrelli ha dovuto rinunciare a sellino e manubrio ma la passione per questo sport è stata più forte di qualunque altra cosa: “Iniziando a lavorare in fabbrica ho dovuto mollare ma ho subito sentito la mancanza della bici e così ho intrapreso la carriera amatoriale, ritagliando più spazio per gli allenamenti e per la vita da vero atleta”. È vero che il ciclismo che pratica è a livello amatoriale ma l’impegno che mette è al pari di un vero professionista: “Faccio circa quattro ore di allenamento al giorno, seguo un’attenta alimentazione e negli ultimi anni il livello tra gli amatori si è fatto più alto e competitivo”. Dalla vittoria mondiale, Borrelli sta vivendo un periodo d’oro, inanellando grossi traguardi: “Ho vinto già 12 competizioni, sto facendo belle cose ma il segreto è tutto nell’energia che mi trasmette la casacca che indosso. Da anni gareggio con l’Autotrasporti Convertini e sento un dovere nei confronti della maglia e di chi mi segue che mi spinge a dare sempre il massimo”. Il tutto fa di Antonio Borrelli un campione, nella vita e nello sport. (red.atl.)
all’interno
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I nostri servizi, le nostre interviste
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La Pdo Salerno ha conquistato il quarto scudetto della sua storia «A vincere non ci si abitua mai, coronato un ciclo stupendo»
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“Vogliamo riportare la squadra in serie A1!”. Questo l’obiettivo del Circolo Canottieri Antonio Offredi di Amalfi che partecipa al campionato di serie B di Canoa Polo. “In passato siamo arrivati anche sesti nel massimo campionato, ora vogliamo tornare a quei livelli”
A Chia, in Sardegna Dino Selce della Podistica Battipaglia ha conquistato il titolo italiano nella categoria SM45: “Il momento più duro è stata la salita negli ultimi 200 metri, ma il duro lavoro fatto in allenamento quotidianamente ha dato i frutti sperati”
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«Successo che corona un ciclo fantastico di cinque anni»
Il patron Rossini: «Realizzato un sogno»
La Pdo Salerno al termine di una stagione super ha conquistato il quarto scudetto della sua storia
PB63 Lady promossa in A1: «Abbiamo scritto la storia»
Comevoi nessuno mai MerAvigliose
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• STEFANO SABLONE
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Una squadra leggendaria. Un gruppo meraviglioso. Una società competente. Gli elogi non basterebbero mai per la Jomi Pdo Salerno. Come ormai non ci sono più aggettivi per definire una società che è la più vincente nella storia dello sport salernitano. Nella finalissima contro Conversano è arrivato il quarto scudetto della storia. L’ennesimo miracolo porta come al solito la firma del presidente Mario Pisapia, del direttore sportivo Pasquale Loria, del coach Giovanni Nasta e naturalmente del gruppo di giocatrici che si è confermato ancora il più forte del nostro Paese. Eppure quest’anno il trionfo è stato meno scontato del previsto. A inizio stagione l’addio di Federspieler sembrava ridimensionare i piani di una società che ha però attinto dal proprio florido vivaio lanciando le varie Ferrentino, Casale e Iacovello, ovvero le future campionesse. Per non parlare dell’esplosione di Diome, del rendimento di Belotti, arrivata da Sassari ma subito decisiva, Prunster, una saracinesca, Coppola, al quinto scudetto
personale, Avram ed Ettaqi, ormai punto fisso anche della nazionale e del gran ritorno di Pavlyk. La Jomi ha vinto anche per questo. Anzi, stavolta ha stravinto. L’ha fatto conducendo in testa, anche se a braccetto con la sorprendente Conversano, la stagione regolare,
ni fino all'ultimo secondo nella decisiva gara 3 al Palapalumbo, una struttura che sta diventando ogni anno sempre più piccola considerato il numero di tifosi della squadra cara al presidente Pisapia. "A vincere non ci si abitua mai, non fosse altro perché non è mai
perdendo solo una gara, dominando fase a orologio e play off e infine, come nella migliore tradizione, soffrendo e vincendo nella serie di finale. Pareggio in gara 1, pareggio in gara 2 a Conversano ed emozio-
semplice. E' uno Scudetto che corona ancora di più un ciclo di cinque anni fantastici in cui siamo cresciuti tanto e i risultati sono lì a confermarlo". Quattro scudetti, tre Coppe Italia due Supercoppe italiane, un Handball Trophy, questo è l’impressionante ruolino di marcia della Pdo Salerno in Italia. Ora magari perché non puntare all’Europa? "E' chiaro che quando si vince in Italia, i tifosi giustamente iniziano a sognare anche qualche risultato in Europa. Onestamente sappiamo che tra una squadra come la nostra, ma qualsiasi squadra italiana, e i top team europei c'è una differenza molto ampia sia per la presenza di un maggior numero di giocatrici straniere che possono essere tesserate, sia per un discorso d’investimenti economici. Io credo che iniziare ad accumulare esperienza internazionale, partecipando sistematicamente alle coppe, sia già un passo importante. Per puntare a vincere in Europa bisogna partire da lontano e noi vogliamo farlo puntando sulle nostre squadre giovanili".
Acquisire esperienza internazionale partecipando alle coppe ogni anno è importante
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“A inizio stagione effettivamente la promozione non era l’obiettivo primario, ma con il passare del tempo il gruppo ha dimostrato carattere e voglia di vincere. Nella Poule Promozione, di fatto, ci siamo resi conto che la serie A1 poteva anche non restare più un sogno”. E il sogno si è avverato. Nel modo più bello, perché sofferto, cercato desiderato. La PB63 Lady ha conquistato dopo una stagione entusiasmante la promozione in serie A1 di basket femminile: “E’ stata scritta” – continua il presidente del club battipagliese, Giancarlo Rossini - una pagina bellissima della nostra storia, la squadra e lo staff tecnico si sono meritati questo traguardo e il grande calore dimostrato dalla città di Battipaglia che ci ha seguito con una passione impressionante”. Un campionato lungo, con la squadra di Coach Riga sin dall’inizio tra le protagoniste. Poi l’amarezza della sconfitta contro Vigarano nella finale play off e poi il successo netto contro Torino nello spareggio per l’ultimo posto per la serie A1: "E' qualcosa d’incredibile” – conferma il coach battipagliese – “Abbiamo raggiunto un risultato che non ci aspettavamo nemmeno nelle più rosee aspettative. Nel raduno pre-campionato in Trentino c’eravamo posti l'obiettivo di provare a fare bene ma mai avremmo pensato di poter essere promossi”. E a fare la differenza è stato anche un gruppo unito, coeso e determinato guidato alla grande dal capitano Elena Riccardi: “Questo traguardo ripaga tutto quello che ho fatto sempre con grande passione. Dopo l’amarezza della passata stagione, quest’anno siamo ripartite con la giusta mentalità e giorno dopo giorno è cresciuta la consapevolezza dei nostri mezzi. Quando vinci ti senti più forte nella vita quotidiana, ma ovviamente quando vinci il merito è di tutti”. E dopo i festeggiamenti, si sta lavorando già in vista della prossima stagione: “L’idea è quella di non stravolgere il progetto avviato due stagioni fa” – conclude il presidente Rossini, anzi daremo seguito a tutto ciò. Per cui riconfermeremo gran parte del roster attuale, con la voglia anche di trattenere Treffers. A loro, ovviamente, aggiungeremo delle pedine per rinforzare l’organico”.
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Il presidente del club salernitano, Antonio Gressani: «La nostra disciplina è anche una filosofia di vita»
Un bersaglio da colpire, inseguendounsogno
L’Arcieri Arechi ha già confermato di essere una fucina per la forgiatura dei giovani talenti del tiro con l’arco: adesso sulle orme dei fratelli Mandia si affacciano nuovi potenziali campioni pronti a regalare grandi emozioni
• ANGELO DE NICOLA Il personaggio frutto della fantasia di Collodi è il simbolo di una manifestazione sportiva che avvicina i bambini al tiro con l'arco, antico e nobile sport. Scoccando freccia dopo freccia il futuro campione si avvicina sempre di più al bersaglio più importante: la qualificazione alla fase successiva. Con una cornice di pubblico di oltre 200 persone e 60 atleti partecipanti la nuova edizione del Trofeo Pinocchio, gara di carattere regionale, ha visto trionfare 12 promettenti arcieri che hanno conquistato la possibilità di proseguire il cammino agonistico accedendo alla fase nazionale. Luigi Montanino, Michele Sarno, Viviana Viscardi, Giuseppe De Vivo, Raffaella Casolaro, Marco Di Furia, Laura Cuomo, Giuseppe De Francesco, Lorenzo Giordano, Magdalena Montanino, Lucrezia Orlando classificati primi nelle
rispettive classi di appartenenza accedono alla fase nazionale, rappresentando la Campania. "Con orgoglio abbiamo organizzato il nuova edizione del Trofeo Pinocchio presso il nostro campo di tiro al parco archeologico di Pontecagnano - dice Antonio Gressani, presidente della Società sportiva Arcieri Arechi - grazie alla preziosa collaborazione di Grazia Guariglia e Carmine Giordano, in qualità di direttore dei tiri, Giuseppina Boccardo arbitro di gara, e il responsabile del campo Emanuele Fumarola, senza dimenticare la supervisione del nostro segretario Giuseppe Scalese, la manifestazione sportiva si è svolta come programmato e nel migliore dei modi. Il nostro obiettivo è sempre diffondere questo settore sportivo tra i giovani, che rappresentano il futuro di questo settore. E' nei ragazzi che confidiamo le nostre speranze e l'Arcieri Arechi, più volte, ha confermato di essere fucina di forgiatura per giovani talenti di questo sport. Già i fratelli Mandia si stanno distinguendo a livello internazionale e come loro ci sono tanti altri promettenti allievi che stanno dimostrando, gara dopo gara, di avere potenzialità latenti nel tiro con l'arco. Mi auguro - prosegue il
presidente - che la nostra Regione con la tecnica e l'entusiasmo dei giovani atleti si distingua e un grande risultato sarebbe essere tra le prime quattro d'Italia". Un fedele compagno d'allenamento e di gara: l'arco olimpico. "I ragazzi hanno usato in gara l'arco olimpico che sarà impiegato anche nella fase nazionale - prosegue il presidente Gressani - insegniamo ai bambini l'amore per lo sport, ma anche la cura della propria attrezzatura sportiva. L'arco è un compagno fedele che non tradisce l'arciere a patto che sappia utilizzarlo nel modo corretto. Con i nostri corsi di tiro con l'arco iniziamo dalle basi e i ragazzi già in poco tempo sono in grado di disputare una gara indoor, dove il bersaglio è più vicino rispetto a quello che si posizione nelle gara all'aperto. L'importante però non è solo partecipare alla gara, ma imparare i fondamentali di questo nobile sport. Il tiro con l'arco è anche una filosofia di vita che riserva tesori di vita quotidiani per l'arciere. Dopo decenni trascorsi in questo settore ora desidero trasmettere tutto quello che mi è stato insegnato dai miei maestri, dando così la possibilità a tanti altri giovani di realizzare i propri sogni".
«Pazienza eirisultatiarrivano»
Il delegato Fita Scalese: «Siamo sempre pronti Guariglia: «Per prendere confidenza con l’arco bastano due mesi» ad aiutare per questo sport è nata da subito Arechi è diventata una fucina di le nota subito e riesce a tirarle Salerno città e provincia con un i giovani campo indoor e quello estivo forgiatura per giovani campioni e oggi rifarei questa scelta che mi fuori dall’atleta promettente. Mi presso l'area archeologica adiadi questo settore. "Siamo sempre è costata dei sacrifici in allenaritengo fortunato per aver iniziaper realizzare cente lo stadio di Pontecagnano pronti ad aiutare i giovani a reamento e tanto tempo dedicato, to in questa società sportiva che Faiano". Occorrono anni per lizzare i propri sogni in questo ma mi ha ripagato con grandi il loro sogno è ormai diventata dal 1992 ad diventare un arciere abile, ma meraviglioso settore - commenta soddisfazioni nel corso delle gare oggi un importante punto di per provare serve solo un po' di di diventare il delegato Fita Giuseppe Scalese che ho disputato. Gara dopo riferimento per gli appassionati pazienza. "Diciamo che servono - la nostra scuola di Tiro con gara, anno dopo anno si contidel settore sul nostro territorio. al-meno 5 anni di preparazione campioni. l’arco ha una grande tradizione e nua a migliorare andando avanRifarei mille volte la scelta del per diventare un arciere di alto vanta tanti allievi che si sono già ti grazie alla passione che cresce La nostra Scuola distinti livello, ma per iniziare a prendetiro con l’arco, che richiede sia in campo nazionale nel cuore per questo meravigliore confidenza con l'arco e provatante grandi sacrifici ma regala che internazionale. Invito tutti i so settore sportivo. Bisogna iniha una grande re la prima gara bastano anche soddisfazioni. E' uno sport belragazzi che sono interessati a ziare bene e con un buon maedue mesi - dice il tecnico Grazia lissimo e invito tutti i ragazzi a imparare questo sport, che non stro, il resto verrà da solo. Se ci tradizione» Guariglia - siamo a disposizione ha assolutamente costi elevati e provarlo unendosi alla grande sono potenzialità latenti per il È con un arco di passione sportiva, mentre si tende una corda di determinazione con una freccia di speranza che si può colpire il bersaglio più difficile. Le Olimpiadi sono l'obiettivo di ogni atleta e nel tiro con l'arco la società sportiva Arcieri
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di Salerno e Provincia
Gianpiero Scafuri Direttore editoriale
la nostra società è a disposizione per fornire tutta l’attrezzatura per provare a tirare. I giovani che sono interessati possono contattarci al nostro sito web, archieriarechi.it, oppure iscrivendosi al nostro gruppo facebook. Stiamo lavorando per diffondere questo sport a
Mensile di cultura e informazione sportiva Direzione c/o Asd “Il Podio” via Giulio Pastore, 17 84100 Salerno
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Direttore responsabile
Angelo De Nicola Caporedattore
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Autorizzazione del tribunale di Salerno n. 20/2009 del 29-04-2009 Stampa Arti Grafiche Capozzoli via Irno, snc loc. Sardone 84098 Pontecagnano Faiano Salerno
di tutti gli allievi che sceglieranno di affidarsi a noi e consiglieremo loro quale tipo di arco si presta meglio alle loro caratteristiche. Ogni arciere è diverso dall'altro e ha potenzialità differenti. È necessario avere un buon maestro e al tempo stesso l'allievo si deve armare di pazienza per acquisire la tecnica base che gli permette di migliorare costantemente fino a raggiungere un livello tale da gareggiare e mettersi in luce con altri suoi colleghi". Il giovane arciere condivide la sua esperienza. "Consiglio a tutti i ragazzi di praticare questo sport che conquista l'atleta fin dal primo approccio con l'arco commenta Davide Lon-go, atleta dell'Arcieri Arechi - la passione
tiro con l’arco il bravo maestro
famiglia degli Arcieri Arechi".
servizio video sul canale webtv www.Youtube.com/redazioneatleta
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Patron Montuori: «Futuro importante per le bocce a Baronissi»
Mito del volley, ha lanciato Zorzi e Gardini
«IlprossimoannosaràB» Innomedelprof
Svanisce in finale il sogno promozione della Enrico Millo: La palestra del Pastena di Battipaglia «Siamo un gruppo giovane e impareremo dalle sconfitte» è stata intitolata ad Aleksander Skiba Erano a un passo dal compiere l'impresa, ma nell'arco della finale di ritorno con Rende il pronostico è stato ribaltato facendo sfumare il sogno di serie B. Ora la società bocciofila Enrico Millo di Baronissi sta pianificando la nuova stagione ripartendo da quell'ultima e fatale gara. "La categoria superiore ci è sfuggita per poco e questo ci deve far riflettere soprattutto su come è maturata quell'ultima sconfitta che ha ribaltato completamente il positivo risultato che avevamo ottenuto al termine della gara di andata al bocciodromo di Aiello di Baronissi - dice Franco Montuori, presidente dell'Enrico Millo - questi cali di concentrazione non si dovranno più ripetere in futuro e la sconfitta ci deve far maturare. Il nostro è un gruppo pieno di giovani e con grandi potenzialità, ma nel momento decisivo è indispensabile mantenere la calma e giocarsi fino in fondo la gara. Il prossimo anno punteremo ancora alla serie B e stiamo pianificando con tutta calma il nuovo campionato". Gruppo da riconfermare e progetto bocciodromo sempre in corso. "Sì, tutti i gio-
catori che hanno fatto bene in questa stagione agonistica meritano la riconferma. Come detto in precedenza bisogna solo lavorare sulla determinazione nel momento di difficoltà per evitare che a un passo dalla meta non riusciamo ad ottenere il risultato a lungo sodato. Siamo un gruppo giovane e dobbiamo imparare anche dalle sconfitte che ci insegnano anche più delle vittorie. Il nostro obiettivo resta puntare sui giovani talenti di questo settore, continuando a lottare per regalare a Baronissi la gioia della serie B. Parallelamente non perdiamo le speranze di poter migliorare la nostra
Un altro obiettivo è la costruzione della terza pista al bocciodromo
struttura sportiva, che è ormai un punto di riferimento per gli appassionati di questo sport nella Valle dell'Irno. Siamo fieri del lavoro che abbiamo svolto e vorrei con l'aiuto del futuro primo cittadino realizzare l'agognata terza pista per offrire ancora più possibilità ai ragazzi". La scuola di bocce per allenare i futuri campioni. "Un altro progetto importante da realizzare è quello della nostra scuola di bocce. Vorrei dare la possibilità a tanti bambini della provincia di Salerno di imparare questo sport meraviglioso senza doversi preoccupare dei costi e senza gravare sulle spalle dei genitori. Tutti devono praticare lo sport e nel caso delle bocce, un gioco che ha una ultra centenaria tradizione all'Enrico Millo, è un'attività sana e li aiuta a imparare il valore del gruppo e il rispetto dell'avversario che vanno sempre rispettati e mai temuti. Il prossimo anno lotteremo ancora per la serie B, e non ci fermeremo fino a quando questo importante traguardo che ci siamo prefissi non sarà raggiunto. Mi auguro - conclude Montuori - con una struttura migliore e nuovi progetti realizzati".
(red.atl.)
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Un omaggio doveroso per un uomo che ha davvero fatto la storia di questo sport. In Europa, ma anche in Italia e anche, so-prattutto in provincia di Salerno. E’ stata intitolata ad Aleksander la palestra presente all’interno dello stadio “Pastena” di Battipaglia. In questo modo, la città di Battipaglia vuole rendere omaggio a un’importante personalità della pallavolo internazionale che nella stagione 1988-89 condusse il Volley Ball Club Battipaglia alla storica promozione in serie A1. Fu proprio nella palestra che porterà il suo nome, da oltre vent’anni dedicata esclusivamente alla pallavolo, che Skiba allenò la squadra battipagliese nella sua prima esperienza in massima serie. Il Professore Skiba è unanimemente ricordato per aver lanciato nell’Olim-
venna con la quale ha vinto cinque titoli nazionali. In patria ha portato il Plomin alla vittoria del titolo nazionale e della Coppa dei Campioni e la sua Nazionale per ben due volte alla medaglia d’argento ai Campionati Europei e a un quarto posto alle Olimpiadi di Mosca, nel 1980. Non meno vincente la sua carriera di giocatore tanto in Polonia e in Nazionale quanto in Italia. La città di Battipaglia ha così reso onore a questo insigne uomo di sport nel corso di una cerimonia alla quale hanno preso parte le diverse società locali di pallavolo quali l’Aps Gatto, Asd Pallavolo Battipaglia, Nuovo Oratorio Santa Maria della Speranza, Volley Club Battipaglia. Presenti anche alcuni ex atleti di quel mitico Vbc Battipaglia che conquistò la promozione in
po del volley internazionale giocatori come Andrea Zorzi, Paolo Tofoli, Andrea Gardini, Luca Cantagalli, Claudio Galli, tutti facenti parte della Nazionale Juniores che, sotto la guida dell’allenatore polacco, conquistò la medaglia d’argento ai Campionati Mondiali di categoria del 1985. Inoltre, Aleksander Skiba vanta anche 32 presenze alla guida della Nazionale maggiore italiana che, nel 1987, condusse alla qualificazione ai Campionati Europei. Come squadre di club, Skiba ha diretto la Santal Parma ed è stato responsabile tecnico del settore giovanile della Messaggero Ra-
A1 e che sono stati allenati da Skiba, come Amedeo Ianuale, capitano della compagine giallo nera passata in tre anni dalla serie B alla A1, Nicolò Palumbo, Cherubino Gambardella, Rino Esposito, Teodoro Cicatelli, Osvaldo Olivieri, Roberto Corvo, Domenico Monaco. Un gruppo di giocatori che ha fatto la storia della pallavolo salernitana e che per una sera si è ritrovato in campo per un amichevole d’esibizione contro la Pallavolo Battipaglia, che milita in serie C, per omaggiare e ricordare nel migliore dei modi il grande professor Skiba.
La cultura della canoa e l’amore per il mare
Promozione e diffusione, questa è la mission del Club Canoa Salerno del presidente Taiani «È un’attività completa e vogliamo farla conoscere coinvolgendo specialmente i più piccoli» • VINCENZO MONETTI “Eravamo quattro amici al bar che volevano cambiare il mondo”. Recita così uno dei motivi più famosi di Gino Paoli. Adriano Taiani, insieme ad un gruppo di appassionati, il mondo non l’ha cambiato ma si sta impegnando a fondo per far crescere il movimento della canoa nel saler-
nitano. Da una sua idea nasce il Club Canoa Salerno (di cui ne è presidente), associazione sportiva dilettantistica pronta ad accogliere chiunque avesse voglia di cimentarsi in uno sport a stretto contatto con il mare: “Questa iniziativa nasce da un gruppo di amici uniti dalla passione per la canoa; siamo attivi da gennaio 2013 e siamo affiancati dall’ASI e
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riconosciuti dal Coni”. Sono soprattutto i più piccoli ad essere attratti dall’opportunità di provare un’attività così entusiasmante e per favorire ciò Taiani ha dato vita ad una vera scuola di kayak: “In questo campo siamo la prima associazione sportiva dilettantistica a Salerno e vogliamo promuovere la cultura della canoa da mare e l’amore per le acque e la loro tutela. - aggiunge il presidente - D’estate i ragazzi sono felicissimi di provare questa disciplina e il nostro unico intento è quello di far praticare uno sport divertendosi. Noi non abbiamo un profilo agonistico, cerchiamo di avvicinare i più piccoli a questo mondo istruendoli; quando e se vorranno praticare la canoa a livelli più alti, il nostro compito finisce e facciamo in modo che siano le società professionistiche a prendersi cura dei giovani talenti”. Per promuovere la canoa,
tante sono le iniziative che Taiani e soci hanno intrapreso con diverse scuole del distretto di Mercatello: “A giugno daremo il via a queste collaborazioni con la Giovanni XXIII e tanti altri istituti scolastici che ci permetteranno di entrare in contatto con i bambini e di svelar loro i segreti e il fascino del kayak”. “La nostra missione - prosegue Taiani - è quella di promuovere lo sport della canoa da mare. A Salerno, oltre noi, non c’è nessuno che si occupi di questo, non c’è la concezione della canoa, di come debba essere praticata, non c’è una cultura sportiva in merito ad essa. Noi vogliamo che questo sport si diffonda il più possibile e possa coinvolgere grandi e piccini”. Adriano, che da anni pratica canottaggio, con l’aiuto di qualificati allenatori, offre una grande possibilità ai giovani: “Come associazione dilettantistica non abbiamo nes-
suno scopo di lucro, i costi della scuola sono molti economici e mettiamo a disposizione tutto, dalla struttura all’attrezzatura, avvalendoci di due tecnici della ‘Federazione Italiana Canoa Kayak’ e tanta volontà di trasmettere la nostra esperienza”. Al Centro Polivalente ‘Il Melograno’, dove ha sede il Club, i più piccoli devono recarsi solo armati di voglia di divertirsi ma perché un adolescente dovrebbe fare canoa? “È uno sport che aiuta a sviluppare tutti i muscoli ma, soprattutto, il motivo per cui una persona dovrebbe decidere di fare canoa è il contatto con il mare, ti permette di provare una sensazione di libertà che qualsiasi altro sport non riuscirebbe a regalarti; il contatto con la natura è straordinario”. Ai ragazzi non resta che andare a trovare il Club Canoa Salerno per cimentarsi in una nuova avventura.
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L’istruttore Carmine Cobalto: «In passato siamo arrivati anche al sesto posto in serie A. È ora di riprovarci»
Con la pagaia per un gol che vale la A
Ad Amalfi va a gonfie vele la squadra di canoa polo del Circolo Canottieri Antonio Offredi «Il nostro grande obiettivo è riuscire a riconquistare la massima serie già in questa stagione» • ANNACATERINA SCARPETTA Sarà merito dell’acqua limpida e cristallina della costiera oppure dell’aria fresca e pulita che si respira in riva al mare se il Circolo Canottieri Antonio Offredi di Amalfi continua a vantare rilevanti risultati oltre che un glorioso passato. Nasce nel 1985, contando atleti soprattutto per la regata storica. Solo successivamente, però, si è sviluppato un altro settore: la canoa polo. Si tratta di uno sport di squadra che si svolge in acqua con la palla. Un gioco simile per alcuni aspetti alla pallanuoto, dove i giocatori (cinque in campo e tre in panchina) si muovono su canoe, una disciplina particolare e divertente. Oggi il suddetto circolo, però, effettua solo attività relative alle varie discipline che riguardano esclusivamente la canoa. “Venti sono gli atleti che ad oggi si allenano e si cimentano nelle differenti discipline canoistiche ma tanti altri partecipano in modo amatoriale, seguendo le lezioni tenute da me, Andrea Paolillo, Alfonso Mammato e Pasquale Florio che, prima di divenire allenatore, è stato un atleta della massima serie” spiega l’istruttore Carmine Cobalto. Fino a due anni facevano parte del circolo ben tre squadre che gareggiavano in serie A, in serie A1 e l’ultima under 21. “Grazie a questi formidabili gruppi che si
erano formati - continua l’allenatore Cobalto - abbiamo ottenuto importanti risultati tra cui, con particolare orgoglio ricordiamo il sesto posto in serie A, la finale under 18 persa al Golden Goal, e le promozioni dalla B alla A1”. Tanti sono i ragazzi che hanno mosso i primi passi nel mondo delle canoe eppure qualcuno è riuscito a raggiungere livelli altissimi e a contraddistinguersi nel panorama nazionale. “Tra questi sicuramente è da menzionare Enrico Siani convocato nell'under 21 e ancora presente in nazionale. Ma non è il solo - dichiara con fierezza l’istruttore - anche altri sono riusciti a
conquistare la convocazione”. Ma, ad oggi, come si sta muovendo il circolo canottieri Antonio Offredi? “Il nostro obiettivo immediato è riuscire a totalizzare un buon punteggio e a raggiungere una rispettabile posizione nel campionato italiano a cui stiamo partecipando. Dopo la prima giornata del campionato di serie B girone 3 sud siamo primi a otto punti dalla seconda e puntiamo ai play off, un risultato che ci rende speranzosi”. Ma il circolo amalfitano guarda lontano e a proposito dei programmi per il futuro afferma: “Vogliamo riportare la squadra in serie A1! Quest'anno ci siamo potuti iscrivere solo al campionato di serie b anche perché siamo un gruppo di amici con alcuni simpatizzanti che ci danno una mano, il circolo non vive nella ricchezza e ci autofinanziamo. Nonostante ciò la passione è tanta ed, infatti, ci siamo impegnati per organizzare, in collaborazione col nostro amico e sponsor " Tonino Beach", escursioni lungo la costa in canoa in vista della calda stagione”. Tutto ciò puntando sempre ad incrementare le presenze ai corsi di canoa base che si tengono da giugno a settembre in acqua per bambini/e dai sette anni in su e che formeranno i nuovi campioni di domani, pronti a dare lustro al nostro territorio.
Pedalata tra i templi di Paestum Entusiasmo per il Renais Day: la due giorni di spinning che ha coinvolto tanti appassionati L’assessore Sica: «È sempre importante riuscire a coniugare eventi sportivi con il turismo» • BARBARA TROTTA Due giorni per gustare tutta la bellezza dello spinning nell’emozionante scenario dei templi di Paestum: è questa l’iniziativa, denominata Renais Day by Eruption, a cui hanno potuto partecipare centinaia di persone
venerdì 9 e sabato 10 maggio. L’evento, giunto già alla sua quattordicesima edizione, è stato organizzato dalla Fispin (Federazione Italiana Spinning) in collaborazione con il Comune di Capaccio Paestum. «È stato un momento unico – ha
Long ride e Candle ride le lezioni che a suon di musica hanno esaltato gli atleti
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ricordato, Francesco Sica, consigliere delegato allo Sport – dove si sono uniti sport e spettacolo. Sono giunte persone provenienti da tutta Italia, che durante le bellissime serate si sono molto divertite. L’Amministrazione ha dato la sua massima disponibilità a quest’appuntamento, che ha contribuito a portare la conoscenza della nostra città in tutta Italia». Lo spinning, come è noto, si pratica su bicicletta fissa, di solito al chiuso. Si pedala con un sottofondo musicale e la guida di un istruttore, che durante ogni momento della lezione, detta i ritmi di pedalata, portando i partecipanti a condividere un viaggio immaginario in pianura, collina e montagna. I templi di Paestum, quindi, sono stati uno scenario ideale portando gli atleti a viaggiare non solo nello spazio della loro fantasia, ma anche nel tempo, fino alla Magna Grecia. La prima lezione, denominata “Candle Ride”, condotta dal Master Instructor Giuseppe
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Meglio, si è tenuta venerdì, mentre sabato si sono avute due Long Ride, la prima guidata dallo stesso Beppe Meglio e da Carmelo Di Giacomo, e la seconda da Daniele Iacoboni e Roberto Sara. «Quando abbiamo avuto la richiesta dell’associazione Fispin, - ha continuato ancora, Sica - abbiamo subito aderito. La nostra Amministrazione è molto disponibile a dare voce a eventi sportivi che portano anche turismo, al soggiorno di persone nella nostra città, che in questo modo hanno modo di visitarla». Questo, comunque, non è stato l’unico evento importante previsto per maggio- giugno. Domenica 25, ad esempio, nel parco di villa Salati, c’è stata la “giornata
degli dei” . Sono stati montati 8 campi di calcetto e hanno partecipato circa 500 bambini tra i sette e i dieci anni, di 30 società sportive provenienti da tutto il Centro-Sud. Dal 25 e il 30 maggio si è tenuto anche il Campionato Italiano Interautostradale di Ciclismo, con in gara gli atleti di tutta Italia che lavorano nelle concessionarie delle autostrade. A giugno, poi, la città è già pronta ad ospitare i Campionati Nazionali di Volley femminile under 18, con 28 squadre partecipanti. Sono tutti eventi, dunque, che dimostrano l’impegno di questo territorio nella promozione non solo dello sport, ma anche di turismo e cultura.
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Un ideale gemellaggio tra volley e forze dell’ordine
Rete, pallone e divise Tanti bambini hanno aderito al progetto della Fipav che ha unito allegra aggregazione sportiva e legalità • TITTI GIORDANO Quest’anno, alla seconda edizione della manifestazione “Volley in sana legalità” vi era oltre il trenta % in più di bambini tra i 6 e gli 11 anni che hanno allegramente partecipato a questo momento di gioco e di apprendimento dell’importante impegno che svolgono le
forze dell’Ordine per tutti i cittadini. Il progetto è promosso dal Comitato provinciale Fipav di Salerno, presieduto da Massimo Pessolano e vi hanno aderito, oltre le Istituzioni locali, la Polizia di Stato, i Carabinieri, la Guardia di Finanza e i Vigili del Fuoco. Due giorni dedicati alle scuole ed alle
Tutti i partecipanti hanno mostrato curiosità e interesse
Associazioni sportive che con gli oltre 200 atleti hanno organizzato circa 20 gare di mini volley che si sono svolte con il consueto spirito agonistico ma senza vincitori e vinti dato che lo spirito della manifestazione è quello di avvicinare i ragazzi alla legalità, insegnando loro che “la divisa è amica!” Infatti, i ragazzi, presso il Comando Provinciale dei Carabinieri, hanno potuto partecipare al momento dell’alzabandiera, cantare l’inno di Mameli, vedere un filmato sull’Arma ed assistere all’esibizione del robot antisabotaggio. Un momento particolarmente interessante per i ragazzi, poi, è stato quando la Polizia scientifica ha mostrato come si rilevano le impronte digitali, attirando molto la loro attenzione. “Sono rimasto colpito dalla grande curiosità dei ragazzi per ogni cosa che le Forze dell’Ordine mostravano,- ha affermato il Presidente Pessolano -”. La curiosità dei bambini mi ha dimostrato che da questa esperienza imparano che la divisa, di qualun-
que Ordine sia, è indossata da uomini che sono amici dei cittadini. “Infatti, i bambini, hanno attentamente vissuto e gradito l’esperienza di visitare le Caserme cittadine, vedendo cose e luoghi che spesso neanche i genitori che li accompagnavano avevano mai visto. Come la dimostrazione fatta con i cani antidroga che è stata una delle più gradite, insieme a quella della visita alla motovedetta e il giro di prova dell’ elicottero della Guardia di Finanza. “Un momento che mi ha personalmente emozionato, ha affermato Pessolano, è stato presso il Comando dei vigili del fuoco, quando sono stato portato ad una quarantina di metri di altezza e da lì ho lanciato il pallone di volley a suggellare questa collaborazione esistente tra lo sport e l’impegno di chi indossa la divi-
sa”. Il secondo giorno della manifestazione, presso il Parco dell’Irno, i piccoli atleti salernitani hanno passato la giornata partecipando alle gare di minivolley, le cui regole di gioco sono uguali a quelle del volley ma, considerato il momento ludico, non sono poi state applicate alla lettera. Infatti, se capitava che un giocatore toccasse la rete, nella foga di ribattere la palla, non veniva penalizzato, rientrando il tutto nel semplice piacere del gioco. “Una esperienza, afferma il Presidente Pissolano, che credo diventerà per noi, un appuntamento annuale, visto il sempre crescente interesse sia dei ragazzi che dei genitori che hanno la possibilità di avvicinare i loro figli alla conoscenza ed al rispetto della legalità unita ad un momento di allegra aggregazione sportiva.”
«Tra gli obiettivi futuri che mi sono prefissato c’è sicuramente il campionato europeo che si svolgerà in Turchia»
Salite, discese e poi via verso il trionfo
Dino Selce ha conquistato il titolo campione italiano di Half Marathon nella categoria SM45 «Sapevo che il duro allenamento in fase di preparazione avrebbe prodotto i risultati sperati» Quest'anno a Barcellona, il record mondiale femminile di 1h05'12” è stato ottenuto dalla keniota Florence Kiplagat. L'atleta Dino Selce è, invece, l'attuale campione italiano nella categoria SM 45. Su ben mille e trecento partecipanti, la resistenza e la velocità del nostro podista, gli hanno permesso di ottenere un onorevolissimo decimo posto nella classifica generale ed il primo nella sua categoria. Membro della SD Podistica Sele di Battipaglia, è allenato da alcuni mesi dal bravo tecnico Gianfranco Taddeo. “Ho partecipato,
La Half Marathon, ovvero la Mezza Maratona, è una specialità sia maschile che femminile dell'atletica leggera. Si tratta di una corsa su strada percorrendo una distanza di 21,0975 chilometri ed è una competizione molto popolare tra atleti amatoriali, in quanto pur affrontando una distanza sufficientemente lunga, non eguaglia le estreme difficoltà fisiche che si raggiungono durante una maratona, pur rimanendo una gara di un livello di difficoltà di tutto rispetto. Impropriamente è anche chiamata “ maratonina”.
Quarant’anni di grande karate Il prestigioso traguardo tagliato dal maestro Antonio Bracciante è stato celebrato nel corso della XXIV Edizione del Memorial intitolato alla memoria del fratello Ciro Quarant’anni di karate. Un traguardo importante quello appena tagliato dal Maestro Antonio Bracciante. E la celebrazione di quest’anniversario è arrivata a sorpresa, quando forse neppure lui se l’aspettava. Nel corso della cerimonia di presentazione della XXIV edizione del Memorial Ciro Bracciante, uno dei figli del Maestro ha preso la parola per svelare la sorpresa riservata al padre. Sul tatami i ragazzi dello staff hanno portato dei cartelloni giganti con le immagini più belle e significative dei 40 anni di carriera di Bracciante, oltre naturalmente aduna gigantografia di Ciro. Il Maestro particolarmente commosso ha lasciato per un attimo il campo gara tra gli applausi del pubblico. Un gesto importante e soprattutto di grande affetto. Nel momento ideale e più sentito, quello del Memorial. Un Memorial che oltre ad essere una gara sportiva, è anche emozione, amicizia e sani valori sporti-
vi. Oltre che un grande successo. Infatti La XXIV edizione del Memorial di Karate “Ciro Bracciante” - Trofeo nazionale Fijlkam è stato un grande trionfo. 93 società partecipanti per il Kumite, 32 società per il Kata, 36 per il Gran Premio Giovanissimi con 1400 atleti partecipanti. Numeri da capogiro, numeri impressionanti che neppure un campionato nazionale riesce a totalizzare. Ma il Memorial Bracciante va al di là. Nato per ricordare Ciro Bracciante, il fratello del maestro Antonio, scomparso nel 1990, l’appuntamento è cresciuto anno dopo anno, diventando un punto cardine del calendario del Karate. Anche in questa XXIV edizione sono arrivate società da tutta Italia: da Roma, da Foggia, da Ostia, da Caserta, giusto per citarne alcune. Presente al gran completo anche la provincia di Salerno, con tantissime società e tantissimi allievi. Una vera e propria festa del Karate. Un grande evento, un grande appuntamento che per due
giorni, sabato e domenica, ha richiamato presso il Palazzetto dello sport di Pontecagnano il meglio del Karate italiano. Per quanto concerne i risultati nel kumite al primo posto si è classificata la Shizoku Karate Avellino del M° Emilio Fotino, che ha preceduto lo Shirai San Valentino del M° Antonio Califano, l’AISC Napoli del M° Massimo Portoghese e lo Sporting S.Egidio del Monte Albino del M° Antonio De Angelis. Per quanto concerne il Kata, invece, primo posto per il Team Capasso del M° Nicola Capasso di Casal di Principe, secondo per FI. Maddaloni del M° Luigi Fiorinelli, terzo per Arcobaleno del M° Diego Esposito e quarto Piazzola Roma del M° Antonio Piazzola. “Voglio ringraziare ancora una volta, i tecnici, le società e tutte le famiglie che mi sono state vicino ancora una volta per rendere il Memorial Ciro Bracciante un grande evento, una grande festa del karate”. (red.atl.)
afferma il campione italiano, a questa gara che si è tenuta a Chia, in provincia di Cagliari, con il desiderio di vincere, sapendo che il mio duro allenamento avrebbe potuto portare i suoi frutti. Pratico questa disciplina da circa quattro anni per circa un'ora, un'ora e mezzo al giorno, seguito da alcuni mesi dall'allenatore Taddeo che mi è stato di ispirazione. Inoltre, ho sempre usato per la preparazione muscolare l'olio visus, conosciuto ed usato anche da altri corridori. La gara di Chia è stato un percorso bellissimo fatto, però, di salite e discese. Il momento più difficile, dove ho dovuto fare uno sforzo maggiore, è stato proprio negli ultimi 200 metri che erano particolarmente in salita. Gli atleti che partecipavano alla gara avevano un colore diverso a seconda della categoria e verso gli ultimi giri di boa, dato che ero partito tra i primi, ho capito che ero in testa e avevo la vittoria in pugno.” Un risultato certamente meritato che ha visto, al momento della proclamazione del vincitore, l'atleta Dino Selce, indossare la maglietta bianca con impresso il logo della federazione italiana di atletica leggera, con scritto “Campione Italiano Master” e le striscie del Tricolore. Ma questo traguardo è solo l'inizio. “Per il futuro, dice Dino Selce, vorrei partecipare ai Campionati Europei che si svolgeranno su una pista in Turchia. Questa vittoria italiana voglio dedicarla al mio compagno di corsa Max, al mio allenatore ed all'atleta Antonio Meluzio, tutte persone che mi hanno incoraggiato in questo sport che amo e che spero mi possa portare altre soddisfazioni come questa vittoria nazionale”. (tigi)
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Il giovane talento è cresciuto all’Olympic Planet dei fratelli Moffa
«La boxe regala emozioni uniche»
Abbes Mouhiidine ha conquistato il Trofeo Azzurrini: «Allenandomi sempre al top, arriverò alle Olimpiadi»
Magliacano, la nuova promessa allevata dalla Pugilistica Salernitana
C'era la voglia di allenare le giovani promesse degli sport da combattimento, facendole salire su quel ring dove si combatte per realizzare un sogno che s'intravede solo in allenamento, ma quando suona la campana può diventare realtà. Questo era il sogno di Gianluigi e Gennaro Moffa, una vita spesa per il combattimento, e oggi maestri dell'Olympic Planet di Mercato San Severino dove è nato uno dei 9 sodalizi della boxe in provincia di Salerno affiliati alla federazione italiana. "Il nostro progetto del centro di avviamento agli sport da combattimento è in corso per aiutare i ragazzi a trovare il settore più adatto alle loro caratteristiche dice Gianluigi Moffa - sono più di 35 anni che dedico sforzi e faccio sacrifici per gli sport da combattimento e da 6 mi sono impegnato insieme a Gennaro per la creazione di una palestra per allenare i ragazzi al pugilato, uno sport tutt'altro che violento e che come tipo di allenamento risulta adatto per migliorare il fisico di chiunque. Nella nostra provincia
• ANTONIO SICA
Un talento olimpico Adrenalina pura
la boxe è ancora poco sviluppata perché manca ancora il seguito degli appassionati e la consapevolezza che non è uno sport peri-
Gli sport da combattimento sono la mia vita, ma ci vuole grande costanza per migliorare
coloso. Infatti non è necessario salire sul ring, ma si può anche solo allenarsi per migliorare sotto il profilo atletico con pesi, attrezzi e sacco". Anche il solo allenamento del pugilato risulta efficace per raggiungere risultati. "Non tutti sono fatti per il combattimento, ma un atleta che sale sul ring è da noi scelto quale ragazzo maturo e pronto per sostenere l'incontro - aggiunge il maestro Gennaro Moffa - È una crescita graduale, servono almeno 3 anni per preparare adeguatamente un pugile, che solo dopo può dirsi pronto per provare un primo incontro". Al sacco della palestra Olympic Planet tira pugni un promettente pugile quindicenne che per velocità e tecnica rammenta ai veterani il mito di Muhammad Ali. Con il suo diretto ha tenuto a distanza gli avversari, con il suo gancio ha abbattuto antagonisti che sembravano avvantaggiati dal pronostico e confidando sul preciso montante ha realizzato di recente il sogno di vittoria al Trofeo degli Azzurrini, Abbes Aziz Mouhiidine."Gli sport da combattimento sono la mia vita e fin da quando ero piccolo mi sono allenato con costanza e passione per poi vincere le gare che sognavo - commenta Abbes - mi affascinano le arti marziali, in particolare il karate e la kickboxing, ma anche la boxe. Bisogna allenarsi molto e costantemente e solo in questo modo, come mi ricordano i miei maestri Gianluigi e Gennaro, si possono ottenere grandi risultati nel combattimento". Allenamento dopo allenamento e incontro dopo incontro il giovane pugile continua a sognare. "Sogno di partecipare alle Olimpiadi per ricompensare i miei maestri e la mia famiglia che mi ha sempre sostenuto, soprattutto nei momenti difficili. Sogno di emergere in questo settore e mi impegnerò sempre per raggiungere il mio obiettivo”. (adn)
Adrenalina, determinazione e talento; è questa la ricetta vincente del miglior pugile campano in carica della categoria juniores, Danilo Magliacano. Il giovane salernitano ha già ottenuto diversi ottimi risultati, nonostante la sua recente adesione a questo sport, come egli stesso confessa: "Ho iniziato solo 2 anni fa. Andai in palestra semplicemente per allenarmi e migliorare il mio fisico, ed è proprio lì che ho conosciuto la Pugilistica Salernitana", l'associazione sportiva che è riuscita a guardare oltre, ritrovando nel ragazzo un grande talento per la boxe. Danilo racconta con
questa è stata la mia marcia in più, io ho combattuto per lui, è stato il mio punto di forza." Il campione Magliacano, nelle sue parole, dimostra tutto la sua spontaneità e il suo amore per questo sport, indicandolo come motore di crescita mentale, che educa i ragazzi ad una maggiore consapevolezza di se stessi e degli altri e proprio su quest'ultimo punto dice: "la boxe imprime un rispetto dell'avversario, non come nel calcio dove si fanno la guerra, noi dopo un match ci abbracciamo, andando al di là degli stupidi campanilismi. A dimostrarlo è stata anche la mia vittoria, accompagnata dagli ap-
tanta emozione la sua vittoria, provando a spiegare come ci si sente su un ring: "sei solo con te stesso, e sei un infuso di ansia e adrenalina, contro un altro campione che ha il tuo stesso obiettivo." Prima ancora che campione, Danilo dimostra di essere anche un grande uomo, saldo nei suoi principi, infatti egli attribuisce buona parte della sua vittoria al suo maestro Vincenzo Casella, che in quel giorno di trionfo non è potuto essere lì: "Il mio maestro ha avuto sempre fiducia in me e mi ha cresciuto, ma a causa di un malore non è potuto venire, e
plausi del popolo napoletano presente." Danilo conclude la sua intervista con un inno alla vita definendo le emozioni della boxe "migliori di qualsiasi altra droga", invitando così i suoi coetanei a rinunciare a sensazioni effimere. In ogni caso questo trionfo ha dimostrato a pieno il valore di questo ragazzo, che in poco tem-po ha saputo farsi apprezzare, infatti il suo nome sembra già essere accostato ai guantoni azzurri della nazionale, e chi sa, magari un giorno regalerà la gioia di qualche medaglia a tutta la nazione.
«La Kick boxing ha cambiato la mia vita»
Luigi Liguori dell’Asd Life di Polla ha conquistato il titolo al campionato italiano seniores Wkf: «Ho iniziato con le arti marziali, ma quando ho scoperto questa disciplina non l’ho lasciata più» Come la maggior parte dei grandi campioni, anche Luigi Liguori inizia il suo percorso nella disciplina della kick-boxing in tenera età e proprio nelle sale della palestra del padre Carmine, proprie-
tario dell'Asd Life, una scuola sportiva di Polla. “Non sono immediatamente approdato a questo sport - spiega Luigi - inizialmente ho praticato arti marziali tra cui il judo, la
boxe, il jeet kune doo e il jujitso. Solo dopo essermi cimentato in diverse discipline del combattimento, mi sono perdutamente innamorato della kick-boxing e non l’ho lasciata più”. Un amore che ha condotto il giovane Liguori a brillanti risultati in breve tempo. “Ho iniziato a disputare i primi combattimenti in ambito nazionale nella stagione 2012/2013 combattendo nella categoria dei juniores e conquistando il titolo juniores e il diploma di campione italiano. Que-st’anno, invece, dopo il primo successo a livello nazionale, mi sono riscritto al campionato italiano Wkf (Word kickboxing Federation) nella categoria dei seniores”. Ed è stato proprio in quest’occasione che l’atleta del-l’Asd Life, dopo aver affrontato e vinto ben 3 tappe (Manfredonia, Aversa e
Vasto), si è qualificato a punteggio pieno alle finali del 27 aprile che si sono disputate a Nettuno, vicino Roma. “Sono stati momenti emozionanti ed io ero carico di adrenalina. Nella mia categoria gli otto finalisti erano tutti molto bravi e con qualche anno in più di me eppure, dopo aver vinto due incontri, sono riuscito ad arrivare alla finalissima con un atleta romano. Per un momento ho temuto di non potercela fare perché il mio avversario era molto più grosso di me fisicamente ma sono riuscito a vincere ai punti conquistando il titolo italiano Wkf con il cinturone”. Un titolo importante che racchiude sacrifici, privazioni, duri allenamenti, tutto pienamente compensato dal commuovente momento in cui l’arbitro alzando il braccio del giovane Luigi lo proclama campione ed il padre immediata-
mente sale sul ring per abbracciarlo. Un istante che la-scia senza parole. “Questo sport mi ha cambiato completamente la mia vita - commenta emozionato Liguori - trascorro ogni giorno in palestra ad allenarmi per tre o quattro ore, cercando di migliorare sempre di più e concentrandomi al massimo ad ogni allenamento. Sono molto ambizioso e ho tanti progetti per il mio futuro”. Tra questi c'è il mondiale che si terrà a Praga, nel mese di novembre, a cui si è qualificato duranti i campionati italiani. Ma l’atleta di Polla spera di poter continuare questa disciplina portando avanti anche tutte le altre attività presenti alla Asd Life, in modo da riuscire ad affiancarsi a suo padre, suo maestro nello sport come nella vita. (acsca)
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Furno approda in Premiership
Dopo l’esperienza al Biarritz il ragazzo di Ceppaloni è stato ingaggiato dai Newcastle Falcons «Sono emozionato per aver avuto la chance di giocare in questa squadra e non la sprecherò» • MICHELE IACICCO
Nuova stagione e nuova avventura per Joshua Furno. Il ragazzone residente a Ceppaloni ha deciso di dire addio al Biarritz e tentare una nuova avventura, quella inglese. Infatti, la seconda/terza linea che proviene dal vivaio del Rugby Benevento, ha deciso di accettare l’offerta del Newcastle Falcons, club di Premiership che ha tanta voglia di fare una grande squadra. Furno è il nono colpo della compagine diretta da Dean Richards che ha cambiato completamente faccia alla sua rosa dopo il penultimo posto raggiunto in questa stagione. «Sono felice di giocare nei Newcastle Falcons ha dichiarato Furno-. Non vedo
l'ora di conoscere i ragazzi e mettermi al lavoro. Ho giocato in Pro 12 e Top 14 e sono emozionato ad avere la chance di mettermi in gioco anche in Premiership. Lavorerò duro per guadagnarmi la possibilità di essere protagonista del futuro della squadra». Dunque è un Furno molto motivato quello che si appresta a vivere questa nuova avventura. Per lui, però, prima ci sarà l’impegno con la nazionale italiana nel tour estivo nelle isole pacifiche. Il sannita è ormai diventato una delle colonne della nostra selezione disputando un grandissimo 6 Nazioni e confermando partita dopo partita di essere una delle seconde linee più forti d’Europa. Proprio grazie alle sue grandissi-
Doppio titolo italiano
me prestazioni con la maglia azzurra il suo valore di mercato è aumentato e ha avuto la possibilità di approdare in un club che prende parte ad uno dei campionati più belli ed avvincenti dell’intero globo. Furno prende il posto nel roster del Newcastle di un altro italiano, quel Carlo Del Fava che a metà della sua seconda stagione in bianconero è stato costretto al ritiro per problemi cervicali. Inoltre, a Newcastle, Joshua troverà Sinoti Sinoti, suo ex compagno di squadra, e questo non ha fatto altro che aumentare la voglia del miglior rugbista sannita di tutti i tempi di calcare il manto erboso di Kingston Park per aiutare il suo nuovo club a rincorrere posizioni importanti
del ricco campionato inglese. Per Furno giocare in Inghilterra sarà anche più semplice visto che è nato in Australia e che conosce bene la lingua. Dunque questa è stata la migliore scelta possibile sia per il prose-
guo della sua carriera a livello di club, che per la nazionale. Dall’Australia all’Inghilterra passando per il Sannio e la Francia, è questo l’incredibile viaggio del più grande talento del nostro movimento.
«Preferisco gareggiare negli 800. Ora punto agli europei juniores»
Strappotricolore Sveva, un futuro da protagonista Tedesco e Di Rubbo super
Francesco Tedesco e Giulia Di Rubbo, classe esordienti, si laureano campioni d’Italia nel sollevamento pesi. Gli atleti della ASD Royal Gym di Montecalvo Irpino vincono il titolo 2014 conquistando l’oro nello strappo, nello slancio e nel complessivo. Alla finale nazionale del 3 e 4 maggio, disputatasi al PalaPellicone di Ostia Lido, perfetta la gara di Di Rubbo, che resiste alle sue avversarie nelle prime prove, per poi spazzarle, archiviando la pratica con un totale di 88 kg ( 36kg nello strappo e 52kg nello slancio). Altra storia per Tedesco, vincitore indiscusso con 190 kg di totale( 87 + 103). Alieno. Siete felici di questo risultato? Siamo strafelici. E’ stata una gioia incontenibile vincere il titolo in questo modo, da compagni di squadra, di allenamento, e davanti gli occhi fieri dei nostri allenatori, delle nostre famiglie e del presidente di Fipe Campania, Pontoriere, tutti accorsi a sostenerci.
Parlateci un po’ della gara. All’inizio la tensione era alle stelle - racconta Di Rubbo - ma la voglia di salire sul gradino più alto del podio cresceva sempre di più. La classifica era molto corta, le avversarie brave ed agguerrite. I miei allenatori sono stati bravissimi ad adottare la giusta strategia e a tenermi concentrata. Il resto l’ho fatto io. Diversa la mia gara - diceTedesco - perché era troppo il distacco da miei avversari, quindi ero sicuro di vincere. Mi ero prefissato comunque di migliorare il mio record in gara, riuscendoci nello strappo. Come vivete gli allenamenti in palestra? Come puro divertimento - dice Tedesco. La palestra è la mia seconda casa afferma Di Rubbo.
Crescita continua e ottimi risultati per la nuotatrice Schiazzano: «Non mi aspettavo neppure io i tempi ottenuti nelle ultime gare» • JOSÈ ASTARITA È entrata a far parte quasi di diritto nella particolare sezione dedicata agli atleti del mese Sveva Schiazzano. La giovane nuotatrice massese rientra tra i candidati ai Top Sports Awards 2014 dopo lo scudetto conquistato a Riccione lo scorso marzo. “A dir la verità non mi aspettavo i tempi che ho ottenuto, perché ai regionali ero molto lontana”, se la ride l’atleta dell’Ulysse Swimming Sorrento, che svela il retroscena della scommessa con il suo coach Marco Veno. “In ogni gara importante scommettiamo che c’è sempre un 2 nei tempi” ammette maliziosamente Sveva, “Negli ultimi tre anni sono sempre migliorata”. Una ragazza che passo dopo passo stupisce tutti, tecnici, amici e anche se stessa. Tanto amore per il nuoto, ma anche tanto lavoro a casa a sgobbare sui libri. “La cosa difficile è fare bene tutte e due le cose” si schernisce la Schiazzano, “In gara il cronometro ha lo stesso metro di giudizio per tutti, nella scuola c’è solo qualcuno che ti giudica nel bene e nel male”. Una perla di filosofia che lascia intravedere quello che la nuotatrice costiera predilige: lo sport. Tra marzo e aprile la gioia della vittoria e le gare agli assoluti a dividere la vasca con Federica Pellegrini. Emozioni e sensazioni diverse anche per gli obiettivi che la Schiazzano e Veno si erano preposti. “Tutto diverso da una gara all’altra”, commenta la fondista, “Agli italiani di categoria volevo vincere. Agli assoluti provare a fare i tempi”. Tempi che però non sono venuti, ma a spiegare tutto è il tecnico Veno che interviene nel discorso. “Beh aveva fatto per la prima volta nella sua vita i cinque mila nella categoria 98-99 chiudendo quarta in Italia. Morta negli ultimi mille metri”. La figura di Veno è come un semafo-
ro per la Schiazzano. Una sorta di vigile di gara che con gesta e urla lancia gli input decisivi alla sua atleta. “Sono cose di consuetudine” ammette Sveva, “Descriverli è difficile, ma li conosco tutti”. Giù via una sonora risatina per la nuotatrice dello Swimming. quattrocento e ottocento metri stile libero sono il suo terreno di caccia. “Preferisco gli ottocento” ammette la Schiazzano, “Io faccio la mia gara senza badare alle avversarie, ma nell’ultima esperienza che mi ha portato alla vittoria avevo una tensione altissima, perché volevo battere chi in passato mi aveva battuto”. Due nuovi ori che hanno una dedica ben fissa nella mente di Sveva. “A tutte le persone che mi hanno aiutato, ma soprattutto ai miei genitori che si prodigano per me”. Il prossimo obiettivo è già nel mirino della nuotatrice costiera. “Gli Eurojunior. Al Sette Colli proverò a fare il tempo dai quattrocento ai millecinque. In quale categoria? Basta andarci”.
La Kick boxing club Avellino brilla a Catania
La squadra di Ranucci conquista 4 medaglie agli italiani nel Light-contact Incetta di premi ai Campionati italiani disputati a Catania per la Kick boxing Avellino guidata dal maestro Michele Ranucci. Grandi risultati nella specialità del Lightcontact: gli atleti solofrani, già campioni regionali e interregionali, Alberto Ambrosone cintura nera nella categoria -84Kg e Carlo Siano cintura giallo-verde -75kg hanno sconfitto nelle finali rispettivamente la squadra toscana del Grosseto e quella laziale del
Formia. Siano, che ha facilmente conquistato la medaglia d’oro e il gradino più alto del podio, si è confermato il migliore atleta italiano nella sua categoria. Buon piazzamento anche per la giovane atleta solofrana Ambrosone Filomena (non ha ancora compiuto quindici anni) che ha raggiunto il podio con il terzo posto nella categoria +65kg cadetti. Altra medaglia di bronzo quella di Giuseppe Ciampa nella categoria del -79kg.
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Le irpine hanno stravinto il campionato di Prima Divisione senza perdere neppure una partita
Real Gesualdo, volley da veri fuoriclasse
Le pallavoliste allenate da Sonia e Alfonso Pugliese hanno ottenuto la promozione in serie D • LOREDANA ZARRELLA Braccia al cielo per le fuoriclasse del Real Gesualdo Volley che hanno ottenuto la promozione in sedie D dopo aver vinto tutte le partite della stagione. Un campionato di Prima divisione femminile che le pallavoliste allenate da Sonia e da Alfonso Pugliese hanno disputato in grande stile collezionando punteggi brillanti contro tutte le avversarie. Una grande e meritata vittoria, dopo i duri allenamenti: «Nonostante i loro impegni, di studio e di lavoro - ha commentato l’allenatrice Sonia Pugliese, che riveste il ruolo di alzatrice nella squadra - le ragazze hanno dimostrato grande passione in questo sport durante gli allenamenti e le gare. Il campionato di serie D, che prevede ancora più partite, sarà di certo più impegnativo ma sono fiduciosa. Le ragazze sono molto motivate». Dopo aver giocato le partite di andata e ritorno dei play-off contro Acca Montella, le ragazze del Real Gesualdo Volley si sono scontrate con il Quadrelle che hanno sconfitto, per 3 a 0, anche nell’ultima partita, disputata nel palazzetto di Sirignano. Grande gioia per tutte le giocatrici, per Sonia Pugliese, Alessandra Pompeo (schiacciatrice e capitano della squadra), Olimpia Cogliano (schiacciatrice), Sara Palumbo (centrale), Luigia Cagnetta (schiacciatrice), Jessica Carrabs (centrale), Giada Carrabs (alzatrice), Ester Finno (opposto), Francesca Carotenuto (centrale), Cristina Flammia (schiacciatrice). Un campionato ancora più impegnato ora le attende, un’avventura per cui serviranno nuove energie e nuovi sponsor, come ha sottolineato il presidente della società Silvana Bianco: «Confidiamo ora nell’aiuto di nuovi sponsor e finanziatori per poter affrontare il nuovo campionato». Arrivate imbattute fino all’ultima
partita, le pallavoliste della Prima divisione femminile del Real Gesualdo Volley hanno così fatto registrare il record di punteggi nella categoria. Un risultato da Guinness che le ha spinte ora a riprendere subito gli allenamenti per presentarsi in buona forma al nuovo campionato di serie D. In programma, nel frattempo, diverse amichevoli. Ottimo risultato nel campionato di Prima divisione anche per le ragazze del Quadrelle, arrivate alla finalissima: «Il nostro traguardo è stato raggiunto - ha commentato Il capitano del Qua-
Barca olimpica per Dell’Aquila
Il pluricampione lauretano gareggerà nella specialità quattro senza pesi leggeri Il team azzurro agli europei di canottaggio è tra i favoriti per la vittoria finale • STELLA COLUCCI L’Irpinia ai prossimi Campionati europei di canottaggio sarà rappresentata dal pluricampione Armando Dell’Aquila, l’atleta lauretano delle fiamme oro gareggerà nella specialità 4 senza categoria pesi leggeri. È figlio d’arte, suo padre Antonio partecipò in coppia con Abbagnale alle Olimpiadi del 1980 e 1984. Con i suoi ventisei anni e più di ventuno titoli in bacheca è uno dei vogatori di punta della squadra azzurra. Come si presenta l’Italia a Belgrado? Le gare saranno combattute ma l’Italia non tornerà a mani vuote. A quale vittoria è più legato? Ognuna ha un sapore particolare, racchiude mesi e anni di sacrifici. L’anno più sofferto è stato il 2012 per la mancata partecipazione all’Olimpiade di Londra. I numeri erano dalla mia parte ma il selezionatore azzurro decise di tenermi fuori.
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drelle Volley Pina Donnarumma - anzi la realtà dei fatti ha addirittura superato ogni aspettativa! Volevamo arrivare ai play off ma non speravamo di arrivare alla finalissima! Chiaramente una volta che ci sei arrivata vuoi vincere per cui è ovvio che la sconfitta ha lasciato l’amaro in bocca. Per quanto riguarda il futuro se ci dovesse essere un ripescaggio non ci tireremo indietro! In caso contrario, ripeteremo l’esperienza in prima divisione. Cercheremo di ottenere il titolo ovviamente senza andare a discapito del divertimento».
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Lei in quell’anno vinse il Mondiale? Fu il mio riscatto dopo la delusione per la mancata partecipazione all’Olimpiade, a Belgrado sarò su una barca olimpica e il mio sogno è quello di andare a Rio nel 2016. Quali sacrifici sono richiesti a un vogatore? Partecipando alla categoria pesi leggeri, all’allenamento costante di sei ore al giorno abbino anche una corretta alimentazione. Quali sono le componenti fondamentali in questo sport? Il livello è cresciuto negli anni, gli studi ingegneristici sono una costante per rendere le barche sempre più veloci e leggere. Le componenti sono quasi tutte in carbonio ormai. Quando ci sarà una nuova epopea tipo quella dei fratelli Abbagnale? Ripetere una leggenda non è mai semplice. Loro sono stati dei precursori, hanno fatto da spartiacque di un movimento che oggi è molto diverso da quei tempi. La competitività è
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5 maggio 2014
lirAtv a cura della redazione sportiva di Salerno parla di sport
a Lezione di... … danze caraibiche con il maestro Mario Desiderio presso la scuola di danza Arbostella. Ritmo, musica, sensualità, passione tutto questo sono le danze caraibiche che sono una danza sportiva a tutti gli effetti, con gare e campionati: “Partiamo subito con le basi della salsa cubana. La prima cosa da imparare è naturalmente il passo base che è davvero molto semplice. S’inizia con il piede sinistro avanti, per poi tornare a piedi paralleli e poi si muove il piede destro all’indietro. Dal punto di vista dei tempi il passo base si suddivide in tre passi e una pausa e ulteriori tre passi e nuova pausa. Quindi il conteggio è uno, due, tre, cinque, sei e sette. La seconda base della salsa cubana è il passo laterale con uguale conteggio dei tempi ma si parte spostando il piede sinistro lateralmente. Infine c’è la base dietro o “paso atras” con il piede sinistro che andrà indietro. La lezione continua con la spiegazione della base sul posto marciata. La battuta è sempre di otto tempi. Anche in questo caso con due pause e si parte sempre con il piede sinistro. Un passo davvero facile, l’importante è portare il peso su ogni passo che si fa. Può essere inoltre sviluppato sia in avanti che indietro. Tutti questi passi si sviluppano naturalmente nel ballo in coppia. Per quanto riguarda la dama tutti i passi base invece che con il sinistro, partono con il piede destro, in modo da essere complementari a quelli dell’uomo”. Dopo la salsa cubana il maestro Desiderio illustra la bachata, il lento per eccellenza nei paesi caraibici e anche il più semplice: “Si parte con l’andamento laterale con quattro passi verso sinistra e quattro passi verso destra. Sempre otto tempi. In ogni evoluzione del ballo il passo base è sempre questo. Così come nel passo in avanti o quello indietro. Importante il cuban motion, ovvero il movimento di bacino che regala a questo ballo semplice una grande sensualità. Ovviamente il passo base per la donna è inverso così come nella salsa, in modo da completarsi con quello dell’uomo”. Passiamo invece al merengue un ballo di allegria e sensualità. Il passo base è una marcia sul posto, in otto tempi, senza pausa. Ciò che caratterizza il merengue è il movimento del bacino, con flessione di una gamba mentre l’altra resta ferma. C’è poi il passo in avanti ma soprattutto può essere utilizzata facendo dei giri, marciando sia verso destra che verso sinistra. Tutti passi base da applicare ovviamente in coppia. Per i corsi vi diamo appuntamento a settembre per immergervi nel meraviglioso mondo delle danze caraibiche. Poi il 22 giugno invece ci sarà il saggio al Teatro Augusteo. Vi aspettiamo tutti”.
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IV Zonale Laser, Club Velico Salerno protagonista Nella puntata del 13 maggio focus sul Campionato zonale laser di vela disputatosi a Salerno. Ospiti in studio gli istruttori del Club Velico Salerno, Francesco Forestieri, istruttore di vela laser e Roberto Argenzio, istruttore optimist. I risultati per il sodalizio salernitano sono stati sicuramente positivi. Nella classe 4.7 il podio è stato interamente occupato da giovani velisti del Club Velico: Luigi Camarda, Mario
Marsilia e Alessandro Arcaro. “Il bilancio è sicuramente positivo” - ha dichiarato Francesco Forestieri - “sia dal punto di vista dei risultati che dal punto di vista organizzativo, grazie alla collaborazione di tutto lo staff del club velico. Salerno non è il posto ideale per le regate a causa del vento. Questa volta ci ha graziato e siamo riusciti a far disputare le quattro gare in programma. I risultati sono soddisfa-
centi in virtù del fatto che i nostri ragazzi sono molto giovani, fattore che ci lascia ben sperare per il futuro del nostro club velico”. E i giovani brillano anche nell’optimist: “Il nostro campionato zonale è ancora fermo” - afferma Argenzio - “ma abbiamo partecipato all’interzonale con buoni risultati e al Trofeo Kinder con Alessandro Mare assimilano Cinquanta che sono ai vertici della classifica”.
Salerno, over the… Bridge
Agli Italiani under 26 a Riccione vinti due bronzi e un argento dai ragazzi del circolo salernitano presieduto da Anna Greco Riflettori puntati sul bridge. Ospiti di Francesca de Simone nella puntata numero 33 di Salerno Parla di Sport i rappresentati dell’Associazione Circolo Bridge di Salerno. Agli ultimi campionati italiani under 26 di Riccione gli atleti salernitani hanno conquistato un bronzo a squadre, un bronzo a coppie e un argento a squadre. Grande soddisfazione per la presidente dell’associazione, Anna Greco: “Nella nostra città il bridge è praticato da tantissimi anni, ma da tempo non raccoglievamo risultati così importanti a livello nazionali. E’ stata un‘esperienza sicuramente positiva, dato che fino all’ultimo incontro siamo stati in corsa per l’oro”. A conquistare le preziose medaglie sono stati Luigi Pepe, Francesco Caposiena, Manuela e Michele De Filippis nella divisione esordienti e con Rossella Benincasa, delle nostre juniores che gioca da un paio d’anni”. “E’ stato molto impegnativo” - con-
ferma proprio Luigi Pepe - “con incontri dalla mattina alla sera ma soprattutto è molto divertente anche perché sei a contatto con tanti ragazzi”. Presente in studio anche l’istruttore federale Bruno De Filippis: “Risultati attesi? Beh, pensavo che avrebbero dovuto fare esperienza e divertirsi con l’obiettivo di misurarsi con altri ragazzi, senza pensare neppure al risultato, che non è l’obiettivo principale. Lo scopo principale è di stare insieme, divertirsi e praticare questo hobby. Il Bridge è uno sport che si fa soprattutto con la mente, lo paragonerei quasi agli scacchi. Anni fa nelle scuole sono stati lanciati molti progetti perché questo sport sviluppa qualità utili a livello scolastico, come memoria, attenzione e concentrazione. Il Bridge avvantaggia chi sa usare la logica, ma non solo. Anche la fantasia. Tanti ragazzi sono bravi con i piedi o grazie alle capacità fisiche ma ci sono tanti ragaz-
10 km di entusiasmo
Maratonina Città di Scafati: grande successo per la terza edizione con ben 850 atleti al via E’ stata un grande successo la terza edizione della Maratonina Città di Scafati, organizzata dall’Atletica Scafati. Ospiti in studio nel corso della trentaduesima giornata il presidente del sodalizio scafatese Carlo D’Ambrosio, l’atleta Annamaria Vanacore e l’atleta, nonché segretario, Pasquale Vitiello. “Il bilancio è sicuramente positivo” – ha dichiarato il presidente dell’Atletica Scafati, D’Ambrosio – “C’è stata una grande partecipazione con tanti atleti che arrivati da tutta la Campania e anche da regioni limitrofe. Credo sia andato davvero tutto bene, stando anche alle voci di corridoio che circolano nell’ambiente. Credo che abbiamo davvero fatto una buona figura dal punto di vista organizzativo”. Rispetto alle precedenti edizioni c’è stata qualche novità: “Rispetto alle due precedenti edizioni, da parte nostra con maggiore esperienza abbiamo cercato di risolvere quei piccoli problemi inevitabili di un’organizzazione chiamata a gestire 850 atleti. Il percorso ha attraversato il centro di Scafati ma anche in alcune zone più periferiche per cercare di coinvolgere in pieno tutta la città, prima di arrivare alla villa comunale dopo 10 km”. Tra le protagoniste della gara proprio Annamaria Vanacore: “Ho vissuto questa gara in tranquillità, anche perché fino a un minuto prima del via sono stata impegnata nell’organizzazione. E’ stato bello gareggiare sulle strade di casa, ma è stato bello anche organizzare e preparare questo evento. Per quanto riguarda la gara ha
vinto Fatima Moaaouya che è andata via già dai primi metri. Ho provato a inseguirla a starle dietro ma obiettivamente era troppo. Così ho chiuso al secondo posto mentre terza è arrivata Martina Rocco”. A fare il bilancio sulla gara maschile è invece Carlo Vitiello: “: E’andato tutto bene dal punto di vista organizzativo. Sono soddisfatto. Abbiamo avuto una grande risposta. Questa gara è diventata una classica, abbiamo ricevuto tanti complimenti. Ora tutti si aspettano che ogni anno ci sia qualcosa di nuovo e posso annunciare che dal 2015 ci saranno grandi novità. Passando all’epilogo della gara, questa III edizione della “Maratonina di Scafati” è stata vinta da Roqti che ha chiuso davanti a Gilio Iannone, mentre terzo è arrivato Giuseppe Soprano”.
zi che hanno qualità bellissime nelle capacità logiche, mnemoniche e grazie al bridge possono competere, vincere gare e conquistare medaglie”. A fare il punto sul movimento è Emilia Perre, promotore federale: “ Questo è uno sport che incuriosisce molto, anche se non è molto conosciuto. Tramite passaparola arrivano ogni anno nuove persone interessate a questo gioco che intriga. All’inizio si è un po' timorosi, in quanto l’approccio non è facilissimo. Il nostro obiettivo è di renderlo subito fruibile, facendo subito giocare i nuovi arrivati. Il bridge usa una lingua diversa, con le sue regole, le sue forme, come la matematica. Se iniziassimo con la teoria spaventeremmo tutti, quando invece lo scopo principale è divertirsi e stare in compagnia. A Salerno abbiamo numeri importanti, mentre c’è da dire che in Italia il numero dei praticanti è in calo”.
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pagina di informazione a cura del Coni Point di Salerno
GranGalà adAgropoli Il Coni ha patrocinato l’Italian Sport Awards, svoltosi ad Agropoli dal 17 al 20 maggio. Un vero e proprio Gran Gala dello sport italiano, nato con l’idea di omaggiare gli sportivi italiani che si sono contraddistinti durante l’anno e di premiare chi ha portato in alto il nome dell’Italia nella varie discipline. La sinergia con il Coni nasce dall’intento di promuovere e valorizzare la funzione sociale ed educativa dello sport, sia come crescita individuale che collettiva.“Il Coni oltre a patrocinare l’evento ha collaborato nell’organizzazione di un vero e proprio villaggio dello sport. Sono state invitate diverse federazione al fine di dare dimostrazioni in piazza di diverse discipline nei te giorni del’evento. Hanno partecipato l’Atletica leggera, la Scherma, le Arti Marziali, il Calcio, il Basket, la Danza, il Tiro con l’arco, il Ciclismo. Per tutte le federazioni è stato un momento importante per promuovere ulteriormente la propria disciplina. E’ stato un grande successo considerato che la partecipazione è stata notevole e tutti hanno potuto vedere finalmente qual è la realtà sportiva della provincia di Salerno”. Uno dei momenti più significativi dell’evento organizzato da Donato Alfani è stato certamente l’omaggio a Marco Pantani, a cui è stata dedicata questa edizione 2014.
Centoanni atuttosport
ManifestazioniepromozioneintuttalaprovinciaperilcentenariodelConi A Paestum “Il presente nel passato”, tra discipline antiche e moderne 100 anni a tutto sport. Tra passato, presente e futuro, il Coni si prepara a tagliare l’ambito traguardo di un secolo di vittorie e di soddisfazioni. E naturalmente sarà una festa a base di sport e di promozione. Infatti, per festeggiare il centenario è stata indetta la giornata nazionale dello sport dando la possibilità di organizzare in concomitanza manifestazione sportive: “Per questo” - dichiara il delegato provinciale del Coni di Salerno, la dottoressa Luca - abbiamo lanciato il progetto “Il presente nel passato” che si svolgerà il 7 e l’8 giugno a Capaccio Paestum”. La manifestazione che si svolgerà all’interno dell’area archeologica di Paestum, nasce con l’intento di rilanciare il binomio sport e cultura per la valorizzazione del territorio. Un progetto promozionale che si dividerà tra sport antichi e sport moderni, in due giorni di festa per tanti bambini. Parteciperanno alle gare le cinque colonie della Magna Graecia: Poseidonia, Elea Velia, Sibaris, Picentia e Salernum. Tanti i ragazzi under 16, almeno duecento, che si sfideranno nelle discipline sportive nate nell’antica Grecia e in quelle
più moderne. Per quanto riguarda le discipline del passato troviamo il Pancrazio e il Pugilato che saranno solo dimostrativi, mentre particolarmente interessanti saranno l’Oplitodromia, il Kottabos e la Lampadedromia. Quest’ultima è l’antenata della staffetta. Infatti, nel corso della gara gli atleti, organizzati in squadre si passavano una fiaccola. L’Oplitodromia, o corsa delle
“Signore,aiutamiaessereunverosportivo” Un momento di riflessione e di condivisione e di riscoperta di valori fondamentali: tanti giovani atleti al Duomo di Salerno per partecipare alla Pasqua dello Sportivo Un momento importante, di sport, di riflessione e di condivisione. La Pasqua dello Sportivo, manifestazione organizzata dalla delegazione provinciale Coni, in collaborazione con l’Ufficio Pastorale del Tempo Libero, Turismo e Sport della Diocesi di Salerno è andata in scena il 13 maggio presso il Duomo di Salerno. “Hanno partecipato tante federazioni” - ha dichiarato il delegato Luca - “tanti atleti per un momento di forte condivisione cristiana con il mondo dello sport e di riscoperta dei suoi valori fondamentali”. Momento di preghiera ma anche di promozione sportiva. Infatti prima della cerimonia si sono svolte delle brevi esibizioni di scherma, calcio, taekwondo e ginnastica ritmica. Ogni società ha poi sfilato con i propri gonfaloni e al momento dell’offertorio nel corso della Santa Messa ogni club ha regalato un attrezzo della propria disciplina. “Lo sport è insie-
me svago ed esercizio fisico quando l’uno e l’altro siano sottoposti a regole concordemente accettate. Attraverso lo sport i giovani si educano alla lealtà, al rispetto delle regole e dell’avversario ma soprattutto a giocare lealmente nella vita”. Prima della chiusura è stata letta anche la Preghiera dello Sportivo: “Signore aiutami a essere un vero sportivo. A vincere e restare modesto. A perdere e conservare il sorriso e la dignità. Ad accettare le decisioni dell’arbitro, giuste o ingiuste che siano. A saper vincere senza stravincere. A essere forte senza essere brutale. A pensare alla squadra e non solo a me stesso. Ad apprezzare l’avversario riconoscendo le sue abilità. Con te Signore posso vincere. Se sono sconfitto, donami, o Signore, la forza di accogliermi perdente e di renderti lode. Amen”.
armi, introdotta a Olimpia nel 520 a.c. si praticava indossando corazza, elmo e imbracciando un pesante scudo e si effettuava su un percorso pari a un doppio giro di stadio. A Paestum le cinque colonie si sfideranno in questa corsa a squadra composta di quattro elementi, oppure opliti, che alternandosi percorreranno 96 metri ciascuno, con il cambio del testimone che consisterà nel passaggio dell’armatura da un oplite all’altro. Il Kottabos, infine, non era un vero e proprio sport. Era più un gioco di società che consisteva nel lanciare stando stesi sul proprio Kline (letto) l’ultima goccia di vino rimasta nel calice cercando di colpire un piatto metallico posto su un’asta al centro del bacchetto. Un gioco che sarà riprodotto anche nel corso di questa manifestazione con il lancio di acqua colorata, e non certo vino, all’interno di un cratere. Per quanto riguardai giochi moderni le cinque squadre si sfideranno nel Canotaggio, nell’Atletica leggera, nel Taekwondo, nel Kung Fu e nel Karate. Due giorni di grande divertimento, insomma, e di sport e valori condivisi. “Contemporaneamente” - prosegue il delegato Luca - “si svolgeranno diverse manifestazioni per la Giornata Nazionale dello Sport. Quest’anno hanno aderito ben quaranta Comuni. Un risultato davvero straordinario, considerato che l’ano scorso erano appena dieci. Sono in programma manifestazioni in tutta la provincia che coinvolgeranno oltre 5mila ragazzi. In Costiera amalfitana, a Conca de’ Marini e furore si disputeranno le gare di canoa e canottaggio. A Salerno a Piazza Cavour e sul lungomare con gare di vela e nel vallo di Diano oltre mille ragazzi con promozione e dimostrazioni di tante discipline sportive”.
Sporteculturaperlavalorizzazionedelterritorio “Cilento No Limits”: a Controne una magnifica giornata con l’Atletica Leggera in piazza
I nostri servizi, le nostre interviste
In collaborazione con la dottoressa Prearo, ideatrice e project manager della manifestazione, il Coni Point di Salerno ha patrocinato gli eventi sportivi dell’evento “Cilento no limits”. Un viaggio alla scoperta di questa splendida terra, tra sport, cultura e arte. L’evento, andato in scena da marzo a maggio, è nato con l’obiettivo di promuovere il territorio dal punto di vista turistico, attraverso attività legate allo
sport, alla valorizzazione degli aspetti naturalistici e ambientali nonché all’arte nei suoi aspetti molteplici. Tanti eventi, tante gare ma anche promozione. Naturalmente il Coni, nella persona del delegato provinciale Mimma Luca, ha collaborato nella realizzazione degli eventi sportivi: “Il nostro obiettivo naturalmente è stato quello di promuovere l’attività motoria. Per questo motivo a Controne abbiamo portato l’atleti-
ca leggera in piazza. E’ stato un grande successo con tanti bambini che hanno preso parte all’evento”. Tra gli appuntamenti organizzati nell’area cilentana ci sono stati il Giro del Cilento di ciclismo, la maratona Paestum-Velia, gare di rafting e canoa, tiro con l’arco e trekking: “Lo sport e le bellezze del territorio possono essere un binomio importante per rilanciare il turismo nella nostra provincia”.
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