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REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO
ITALIA
anno 116 Numero 189 Anno
Con 2 bronzi ITALIA a 19
FABRIZIO DONATO terzo nel salto triplo
MARTINA GRIMALDI terza nella 10 km
STRA
Usain Bolt è nato a Trelawny (Giamaica) il 21 agosto 1986. Cinque ori: a Pechino nei 100, 200 e 4x100 e Londra 100 e 200. Sopra dopo l’arrivo dei 200 insieme ai connazionali Blake 2° e Weir 3°
ilCommento
IL PIU’ GRANDE DI SEMPRE DELLO SPRINT
BOL BO LT
di FAUSTO NARDUCCI
Dio l ha mandato sulla terra e lui, il discepolo Usain, ha guardato in alto uscendo sul rettilineo che l ha portato a mettere in ginocchio il mondo con un maestoso 19 32. Ieri nei 200 metri Bolt non guarda va il cielo che l ha creato ma il tabellone luminoso, lui mito moderno ha avuto il tempo di specchiarsi nella sua immagi ne computerizzata.
Trionfa nei 200 (19 32) doppiando l oro dei 100 come a Pechino: nessuno ci era mai riuscito. E dominio giamaicano con Blake e Weir. Negli 800 Rudisha strepitoso record
L’ARTICOLO A PAGINA 4 UN COMMENTO DI ANDREA MONTI PAG. 25 ALTRI SERVIZI DAGLI INVIATI DA PAG. 2 A 25
GIOIE AZZURRE TERZI NEL SALTO TRIPLO E NEL FONDO
CANOA DOPO 8 OLIMPIADI
CON BRASILE E SERBIA
BOXE OGGI LE SEMIFINALI
Donato e la Grimaldi salvano atletica e nuoto
Sinfonia Idem chiude quinta Farà la giornalista
Volley e Settebello questa notte vale 2 medaglie
Cammarelle, Russo e Mangiacapre un tris per l’oro
BUONGIOVANNI, POLI ALLE PAGINE 891011
CRIVELLI, PASTONESI PAGINE 1213
ARCOBELLI, CHIABOTTI, PASINI PAG. 1617
MARTUCCI A PAGINA 14
MILAN MENTRE LA TRATTATIVA PER KAKÀ È IN STALLO
EUROPA LEAGUE L’HAJDUK PASSA A MILANO
JUVENAPOLI SUPERCOPPA
Conte e Mazzarri sfida di tormenti e orgoglio
La furia di Galliani Brivido Inter «Allegri, così no!» perde 20 e rischia tutto
MALFITANO, OLIVERO PAGINE 3435
La batosta con il Real (15) non è andata giù all’ad «Non si fanno nove cambi, il tecnico ha sbagliato»
IL ROMPI PALLONE
Stramaccioni: «Non mi ero esaltato dopo il 30 dell’andata, non faccio drammi adesso». Follia degli ultrà croati: un arrestato e 33 fermati
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BOCCI E LAUDISA ALLE PAGINE 2627
3 Galliani e Allegri: gelo dopo l’15 col Real
BREGA, FROSIO, TAIDELLI E VERNAZZA PAGINE 303132
DI GENE GNOCCHI
3 Diego Milito consolato da Andrea Stramaccioni
PEGASO
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Dopo lo sbarco di Curiosity oggi su Marte ha trovato rifugio anche Allegri: «Spero che Galliani non mi cerchi qui».
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 10 AGOSTO 2012
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LONDRA 2012 ATLETICA laBussola
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I NUMERI
Oggi LE PRIME FINALI
Cleri nella 10 km Poi fari sulla vela Tante speranze azzurre nella tarda mattinata londinese. Alle 13, ora italiana, ci giochiamo la medaglia sia al Serpentine con Valerio Cleri, impegnato nella 10 km di fondo, sia a Weymouth, dove Zandonà e Zucchetti, ora quarti, provano il sorpasso nella medal race della 470. Alle 14 tocca anche a Conti e Micol, che però partono dal settimo posto.
DENTRO O FUORI
Cinque semifinali E c’è Sarmiento Cinque semifinali da seguire: i pugili Mangiacapre (15.30), Russo (16.45) e Cammarelle (23.30) non si accontenteranno di un podio già sicuro; in prima serata l’Italvolley sfida il Brasile (ore 20.30), il Settebello ci prova con la Serbia (20.50). È anche il giorno di Sarmiento (taekwondo, 80 kg): ottavi alle 10.45, finale alle 23.30.
Domani CHANCE AZZURRE
Speranza De Luca nel pentathlon La prima carta da giocare è Eva Lechner nella mountain bike (ore 13.30). Perso Schwazer nella 50 km, la gara di marcia che interessa gli italiani sarà la 20 km femminile (partenza ore 18) con Giorgi e Rigaudo tra le outsider. Qualche chance in più soprattutto per De Luca (ma in gara c’è pure Benedetti) nel pentathlon (ultima prova alle 19.45).
TAEKWONDO E BOXE
Molfetta da podio Italiani sul ring? Gli appassionati di calcio non perderanno Brasile Messico (ore 16). Ma le speranze italiane sono ancora negli sport da combattimento augurandoci di ritrovare in finale Mangiacapre nei superleggeri (22.15) e Russo nei massimi (23.15). In gara ci sarà sicuramente Carlo Molfetta, tra i favoriti nella categoria +80 kg del taekwondo: ottavi contro Gulov (12.15), finale alle 23.30.
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gli ori giamaicani sui 200 alle Olimpiadi: prima della doppietta di Bolt, aveva vinto Donald Quarrie a Montreal ’76
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le medaglie giamaicane nella storia dei Giochi olimpici: 16 d’oro, 28 d’argento e 8 di bronzo, tutte nell’atletica tranne il bronzo di David Weller nel ciclismo (km da fermo) ai Giochi di Mosca ’80
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i primati del mondo sui 200 battuti o eguagliati in una finale olimpica: Livio Berruti a Roma 1960 (20"5, record eguagliato), Tommie Smith a Città del Messico 1968 (19"8), Michael Johnson ad Atlanta 1996 (19"32) e Usain Bolt a Pechino 2008 (19"30)
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le finali olimpiche dei 200 senza statunitensi sul podio, esclusa quella di Mosca ’80 boicottata: Amsterdam 1928, Sydney 2000 e Londra 2012
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DAL NOSTRO INVIATO
PIERANGELO MOLINARO LONDRA
Ce l’ha fatta. Usain Bolt entra nella leggenda che cercava da quattro anni: diventare il primo sprinter a doppiare ai Giochi l’oro di 100 e 200 metri in due edizioni successive. Ma l’ha raggiunta con i sudori freddi della paura. Paura del compagno di allenamenti Yohan Blake che stava per addentarlo sul traguardo. A Usain quella linea di luce, che rappresenta la porta del tempo verso la storia, non era mai apparsa tanto lontana. Ha chiuso i 200 in 19"32, mica noccioline, la terza prestazione di sempre nella sua carriera dopo il 19"19 di Berlino 2009 e il 19"30 con cui quattro anni fa a Pechino stupì il mondo cancellando quel Michael Johnson che aveva lasciato tutti senza fiato proprio con 19"32 ai Giochi di Atlanta 1996. Cambiano i tempi, un limite che fino alla comparsa di questo Dio nero bastava per volare, adesso non permette più nemmeno di correre sicuri e gigioneggiare sul traguardo. La lotta Per tutto il rettilineo
Usain ha fissato il tabellone elettronico per vedere dove fosse Blake. Lo vede quotidianamente in allenamento, sa quanto vale e non gli bastava il vantaggio con cui era entrato in rettilineo, ma soprattutto vedeva la spia del suo serbatoio accendersi. Sapeva che lui in settima corsia poteva sparare i suoi cavalli già in curva, mentre Blake nella quarta era obbligato ad accarezzare l’acceleratore. Dopo la squalifica nella finale dei 100 dello scorso anno ai Mondiali di Daegu, Bolt non ha preso alcun rischio in partenza (0.180 secondi, la reattività di un bradipo, non di uno sprinter), ma quando ha aperto la falcata ha scavato una vera voragine con gli avversari. Nel raccordo con il rettilineo è sbucato con un vantaggio di almeno tre metri e mezzo su Blake. Il passato Quattro anni fa, Usa-
in non avrebbe guardato il tabellone, ma solo i metri che lo dividevano dalla gloria, invece questo rettilineo è stato per il re una sofferenza vera. Nella sua testa probabilmente non c’era la sconfitta subita nei campionati giamaicani a Kingston il 1˚ luglio, dove Blake ha chiuso in 19"80 contro il suo 19"83, ma ronzava il 19"26 con cui il compagno vinse l’ultimo grande 200 della scorsa stagione, a settembre al meeting di Bruxelles. Il suo primato del mondo (19"19) non era poi tanto inavvicinabile. Ieri in Usain si è vista tutta la stanchezza accumulata nei cinque
Zitti
Bolt nella storia Rivince pure i 200 Nessuno mai c’era riuscito Usain vola in 19"32 ed evita la rimonta di Blake Dopo il bis di Pechino nei 100, fa altrettanto sulla distanza doppia. Con Weir è tris Giamaica
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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LE SUE IMPRESE AI GIOCHI
Usain Bolt ha vinto 5 ori olimpici: analizziamoli nel dettaglio
l’Analisi di GIANNI MERLO
La leggenda dei fenomeni solitari
S Adesso le leggende di questa
100 Pechino 16-8-2008 9"69 record del mondo
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200 Pechino 20-8-2008 19"30 record del mondo
S 4x100 Pechino 22-8-2008 37"10 record del mondo
S
tutti sprint in cinque giorni e probabilmente i limiti di una preparazione complicata dal mal di schiena che lo perseguita ormai da due anni e delle sue conseguenze sul nervo sciatico. Sofferenza Insomma, un Bolt
forse più umano ma che proprio nella sofferenza di questo trionfo ha dato l’esatta dimensione della determinazione e della voglia di vincere che lo alimenta. Quegli ultimi passi quasi in folle non erano questa volta il segno della sicurezza ma della spinta esaurita. Comunque ce l’ha fatta e aver avuto vicino un avversario di valore rende ancora più onore alla sua vittoria. Blake Questo Blake arrivato alle sue spalle è grandissimo ed il 19"44 di ieri sera è la prova generale dello scettro quando Sua Maestà Bolt deciderà di abdicare. L’unico fatto che fa pensare
1 Tutti zitti: Usain Bolt ferma la storia
REUTERS
2 Il trionfo AFP 3 Sul traguardo il campione zittisce il mondo, ma Blake è vicinissimo AP 4 Podio giamaicano: Warren Weir, 22, bronzo; Usain Bolt, 25, oro; Yohan Blake, 22, argento AP 5 Il ringraziamento AP 6 Bandiera di una nazione REUTERS
sono quelle smagliature sui deltoidi che raccontano una cute dilatata troppo in fretta sotto la spinta di muscoli prorompenti. Vabbé. Però sembra non conoscere l’acido lattico, il suo rettilineo è stato straordinario. Tripletta E non è tutto: perché
la Giamaica, nonostante abbia l’estensione dell’Abruzzo e tanti abitanti quanto Roma, ieri sera in questi 200 metri ha occupato anche il terzo gradino del podio con il nome nuovo, Warren Weir, ventiduenne che ha dimostrato talento e consistenza portando nell’occasione il primato personale a 19"84. L’ultima tripletta in questa distanza era stato realizzato dagli Stati Uniti otto anni fa ad Atene grazie a Crawford, Williams e Gatlin. E non è finita. Perché sabato per Bolt, Blake e compagnia c’è da conquistare anche l’oro della 4x100. Sarebbe un’ulteriore
tripletta come a Pechino. Certo, la sofferenza della schiavitù ha selezionato un genoma eccezionale per i giamaicani, ma medaglie come queste sono anche frutto di un sistema scolastico efficiente dal punto di vista sportivo, dove lo sport fa parte della cultura e dove i talenti non si sprecano. © RIPRODUZIONE RISERVATA
clic SETTE GLI EN PLEIN NELLA STORIA DEI 200 Quella di ieri è la prima tripletta maschile giamaicana ai Giochi olimpici. Nei 200 è la settima volta con un podio tutto di una Nazione: prima c’erano riusciti 6 volte gli Stati Uniti.
100 Londra 5-8-2012 9"63
S 200 Londra 9-8-2012 19"32
Olimpiade sono due. La prima l’ha firmata il guerriero masai David Rudisha, elegante, regale, gentile, composto negli 800 metri, stabilendo un primato mondiale stratosferico, 1’40”91 proprio davanti a Lord Coe, che di questa specialità è un esperto. L’altra, annunciata, del simpatico istrione Usain Bolt, che ha offerto un grande spettacolo nonostante la fatica. Nessuno aveva mai centrato la doppietta 100-200 in due Olimpiadi successive, neppure Carl Lewis. Nella curva è stato impressionante, poi è entrato in riserva di benzina e con il mestiere ha dato una lezione al compagno: Yohan Blake, il gattone. Bolt per metà gara è stato a livello di nuovo primato del mondo. Come Rudisha è stato in testa dal primo metro all’ultimo, non ha lasciato spazio alle illusioni degli avversari. Questi due fuoriclasse hanno dei punti in comune. Sono entrambi molto corretti, educati e rispettosi degli avversari e del pubblico. Non hanno mai avuto un gesto arrogante. Sono più alti della media, quindi sviluppano falcate morbide, belle a vedersi, e hanno in comune la specialità di partenza in giovane età: i 400, che adesso evitano accuratamente. E hanno lo stesso tipo di idiosincrasia per la distanza superiore a quella che praticano: Usain non vuole sentire parlare di allungare la volata fino ai 400, mentre David rimanda sempre l’idea di provare seriamente i 1500. Non hanno bisogno di stimoli particolari per esprimersi in pista. Fanno sempre tutto da soli. David non ha bisogno di gregari ed é una rarità questo fai da te. Usain è esuberante, si carica in mezzo alla gente, non può vivere in solitudine, perché l’attenzione e la passione della gente lo alimenta. David è un masai, un guerriero, e deve mantenere un tono, l’educazione che ha ricevuto gli impone la moderazione. Esprime la gioia con un lampo negli occhi.
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VENERDÌ 10 AGOSTO 2012
LONDRA 2012 ATLETICA
di FAUSTO NARDUCCI
Usain, il più grande sprinter di sempre
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Usain Bolt è nato a Trelawny (Giamaica) il 21 agosto 1986 AFP
identiKit & CARRIERA
DALLA PRIMA
Da sinistra: Blake (22 anni), Bolt (25) e Weir (22) REUTERS
Dio l’ha mandato sulla terra e lui, il discepolo Usain, ha guardato in alto uscendo sul rettilineo che l’ha portato a mettere in ginocchio il mondo con un maestoso 19"32. Ieri nei 200 metri Bolt non guardava il cielo che l’ha creato ma il tabellone luminoso, lui mito moderno ha avuto il tempo di specchiarsi nella sua immagine computerizzata prima di regolare il conto con l’unico atleta capace di impensierirlo per uno spicchio di stagione. L’Olympic Stadium, già folgorato dal record mondiale di David Rudisha sugli 800 in 1’40"91, si è ammutolito di fronte al più grande spettacolo di questa Olimpiade mentre Yohan Blake, il piccolo arrampicatore della specialità, si inchinava alla legge del primo uomo al mondo a realizzare all’Olimpiade la doppietta della doppietta nello sprint. Bolt ha controllato l’attacco dell’irrispettoso connazionale, ha pure perso qualche metro insignificante ma poi è ripartito in progressione. Sul traguardo, come il più irridente dei dominatori, si è quasi fermato, forse ha accusato un attimo di umanissima stanchezza e si è permesso quel gesto che per chiunque altro poteva apparire come un insulto. Bolt, giocherellone dello sprint, col dito davanti alle labbra non diceva di star zitti nè a Blake nè alla folla impazzita ma al mondo dello sport che di fronte a lui ha l’obbligo di fermarsi ad ascoltare il suono divino delle sue scarpe dorate sul tartan. Il crono di ieri mette Bolt alla pari di Michael Johnson che 16 anni fa ad Atlanta vinse i 200 con lo stesso 19"32 (quarta prestazione mondiale di sempre) ma il giamaicano ha in più alle spalle la fatica dei 100. La sua seconda doppietta olimpica, anzi, a 26 anni non ancora compiuti lo porta dritto dritto nella leggenda. Fino a ieri mattina il giamaicano entrava nella storia olimpica come secondo a realizzare il bis dei 100 dopo Carl Lewis nell’84 e ’88 (escludendo Atene 1906). Da ieri invece è primo quasi in tutto. Primo a conquistare quattro ori olimpici nello sprint (Lewis si fermò a tre), primo a fare il bis sui 200 (sempre escludendo Atene 1906) e quindi primo a fare l’en plein in due Olimpiadi. Se Carl Lewis si può considerare il più grande atleta della storia olimpica grazie ai 9 ori complessivi, Bolt secondo noi è il più grande di sempre nello sprint. Gli manca lo sconfinamento nel lungo che permise a Owens e Lewis di realizzare l’ineguagliato poker di Berlino ’36 e Los Angeles ’84, ma ha dalla sua una continuità sui 200 senza eguali. E a Lewis manca anche il record mondiale dei 200 che nella sua epoca rimase saldamente in mano al nostro Mennea. Bolt ha una vita davanti e ancora due giorni in questa Olimpiade per completare la sua corsa nel libro dei record: domani lo attende la finale della 4x100 che potrebbe regalargli la seconda tripletta consecutiva alle Olimpiadi, un record anche questo. A proposito di leggende, il Bolt degli 800, il keniano David Rudisha ha avuto l’unico torto di scegliere il giorno sbagliato per diventare il primo uomo della storia sotto l’1’41": un record senza lepri, tutto di un fiato e in solitaria che vale anche di più. E lo stesso (unico) torto ha avuto Fabrizio Donato, catapultato dai suoi salti tripli a un 17.48 che regala il primo bronzo dell’atletica e la diciannovesima medaglia dell’Italia all’Olimpiade. Una delle più grandi giornate di sport vissute in uno stadio olimpico.
URLO DI BOLT «Tutto il mondo l’ha visto: adesso sono leggenda» Il giamaicano: «Finale difficile, ho sentito la stanchezza. Ora mi divertirò nella 4x100»
La festa di Bolt: in alto, la sua «mitica» posa; sopra, bacia la pista e fa flessioni davanti a Blake e fotografi AFP/AP
ANDREA BUONGIOVANNI LONDRA
no uscito da una difficile stagione e sono arrivato là dove volevo».
Può mangiare il pollo fritto e star su fino alle tre di notte con le ragazze della Nazionale svedese di pallamano. Può fare il clown anche pochi secondi prima dal via e allenarsi quando ne ha voglia. Ma Usain Bolt continua a far sembrare tutti gli altri ornamenti decorativi. Geoff Weightmann e Gary Hill, gli speaker di campo, restano senza voce. Gli 80.000 dell’Olimpico paiono tarantolati. Il mondo lo ammira e scoppia. Ma come fa uno alto 196 centimetri a correre in quel modo? Come fa a volare così? E’ un fenomeno fisico, un’anomalia genetica. E’ un lampo che trafigge (di nuovo) la notte di Londra. «Ho centrato l’obiettivo che inseguivo — urla — so-
Il più grande Dicevano che Yohan Blake, il suo scudiero, avrebbe potuto impensierirlo: il 1o luglio, nell’ultimo scontro diretto, lo aveva battuto. Proprio sui 200. E due giorni prima aveva fatto lo stesso nei 100. Erano i Trials giamaicani di Kingston: è passato poco più di mese, sembra un secolo. Non che Bolt passeggi. Ma, insomma, la superiorità resta netta. Uno così, forse, non si troverà mai più. «Adesso — ammette — sono una leggenda, il più grande atleta vivente. Non ho più nulla da dimostrare. Appartengo alla stessa categoria di Michael Johnson e per me è davvero un enorme onore. Sono cresciuto guardandolo migliorare record del
DAL NOSTRO INVIATO
mondo a ripetizione. E’ un grandissimo». Ma stavolta gli sprinter statunitensi restano giù dal podio: nella storia della specialità era successo non più di due volte. Questa notte, sia chiaro, è solo made in Jamaica. Un-due-tre. Oro, argento e bronzo. «Don’t rush», «Vai tranquillo» sussurrano laggiù, sull’Isola. Non ditelo a chi, del correre, ha fatto una professione. Super Giamaica Per esempio a Usain, a Yohan e a Warren Weir, il baby che non ti aspetti. Ma quando è successo che tre medagliati fossero allenati tutti dallo stesso coach? Mister Glen Mills, barbetta bianca e pancetta rotonda, merita un monumento e qualcosa di più. «Starò impazzendo di gioia — sorride Bolt — sarà contento come un bambino. Abbiamo confermato che, in fatto di ve-
locità, siamo il miglior Paese al mondo». Sono già nove le medaglie verdeoro conquistate a Londra 2012: tutte grazie all’atletica, naturalmente. A Pechino 2008 furono undici. Con le 4x100 il bilancio conclusivo potrà diventare molto simile. Intanto Usain gongola: «Questa finale è stata più difficile di quanto mi aspettassi — ammette — all’uscita di curva ho cominciato ad avvertire la fatica e ho capito che avrei dovuto rimanere concentrato. Evidentemente i sei turni in sei giorni si sono fatti sentire. Ma mi piace correre in settima corsia, mi dà modo di controllare la situazione al meglio. Adesso la staffetta: ho ancora molta voglia di divertirmi». La sua sola presenza è garanzia di spettacolo. Blake & Weir E’ mancato solo il record del mondo. Il suo 19"19 è rimasto lontano. Ammesso che importi. «Era alla mia portata — spiega — ma all’ingresso in rettilineo ho avvertito un lieve fastidio alla schiena. Ho spinto praticamente fino in fondo, di più non avrei potuto dare. Va benissimo anche così. E’ stato un anno difficile. E adesso ho troppe persone da ringraziare. Su tutti i miei tifosi in Giamaica e a Kingston». Blake accetta la sconfitta. E ci mancherebbe altro. «Sono felice — sottolinea The Beast, uno che fa le flessioni anche quando guarda la tv — e dico grazie a Usain e a tutta la Giamaica. E’ la mia prima Olimpiade. Non potrei pretendere di più. Questa tripletta ha un peso enorme, come i miei due argenti». E Weir? L’ultimo arrivato non sta più nella pelle: con 19"84 ha pure migliorato il personale di 15/100, dopo che già ai Trials era cresciuto a dismisura. Pochi mesi fa era un signor nessuno. «Provo sentimenti incredibili — ammette — per la Giamaica tutta è un momento fantastico. Dedico questa medaglia alla mia mamma e alla mia fidanzata». Vecchio Frankie In pista, la notte magica si conclude con la premiazione. Ed è bello e giusto che a consegnare le medaglie sia il namibiano Frankie Fredericks, oggi membro Cio, ieri grande duecentista, argento a Barcellona 1992 e ad Atlanta 1996. I tre si scatenano. E l’inno è una cavalcata. E’ un cerchio che si chiude. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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LONDRA 2012 ATLETICA 1
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Birra e coriandoli Londra è Giamaica per una notte Delirio per la tripletta e festa in Brick Lane I bimbi saltano sui gonfiabili a forma di Bolt DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
STEFANO BOLDRINI LONDRA
Truman Bolt, Truman Giamaica. Truman Bolt show, nell’area di una vecchia fabbrica di birra dismessa, in Brick Lane, la via più modaiola del momento a Londra. Si chiamava Truman la birra prodotta tra questi edifici di mattoni scuri, oggi un’area eventi, dove per l’Olimpiade è stata adottata la Giamaica. Tre Kingston boys oro, argento e bronzo,
nella finale dei 200 metri e un cannone spara al cielo coriandoli gialli, verdi e neri, i colori della bandiera. La gente urla, in un cocktail di rasta, pelli color ebano, donne splendide, ragazzi. Solo una ragazza piange per l’emozione. «No woman, no cry», avrebbe cantato Bob Marley stasera. Bob, quanto ci manchi in una giornata così. Amavi il calcio, vecchio Bob, ma Bolt e i suoi fratelli ti avrebbero convertito all’atletica, nostra regina dello sport.
La festa La gente è impazzita e salta con i gonfiabili che riproducono il gesto della freccia di Bolt. C'è scritto, sulla gomma verde e gialla: Bolt armas. Le braccia di Bolt. E quando quelle braccia tagliano il traguardo, tutti ad imitare il gesto di Usain, come tanti replicanti di questa notte tenera di Londra, cielo azzurro dopo una giornata di sole. Anche il tempo è stato benevolo per non guastare la festa che consegna alla storia il più grande sprinter dell’atletica
1 Un tifoso di Bolt festeggia davanti al proprio negozio a Brixton, il quartiere giamaicano di Londra 2 Locali pieni e gente che esulta in tutta Londra 3 e 4 Il Veranda bar è stracolmo di tifosi giamaicani: scatta la festa per la tripletta nei 200 REUTERS/UTS/AFP
leggera: quattro ori olimpici, superando quota tre di Carl Lewis, il bravo ragazzo americano. Speriamo che sia tutto vero quello che vediamo, speriamo soprattutto che sia tutto pulito. Sarebbe atroce, per l’atletica e per questa massa adorante, per un popolo orgoglioso che sta celebrando i 50 anni della sua indipendenza e per il popolo dell’atletica rivitalizzato da un totem come Bolt, scoprire un giorno che anche lui, pure lui, è stato sedotto dalla
chimica. No Bolt, no betray. No Bolt, non tradire la fiducia di miliardi di persone. I bambini C’è una mini pista d’atletica sotto i teleschermi che trasmettono la gara. I bambini si lanciano e mimano la corsa. Sono bianchi, neri, mulatti. Una pelle sola: la corsa. Dieci metri, forse quindici, poi esultano e mimano il gesto di Bolt, eroe trasversale che supera le barriere dello sport. Piace ai tifosi del calcio, e da
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queste parti si continua a scommettere in suo provino con il Manchester United, la sua squadra del cuore. Memorabile la vignetta di due giorni fa, con Alex Ferguson con il fischietto in bocca, Rio Ferdinand accanto al santone scozzese e Bolt che esulta sulla linea di porta. Ferguson urla: «Usain, the ball». Hai dimenticato il pallone, Usain, e forse questa satira da mezza sterlina è un avvertimento: non superare certi confini, non diventare un personaggio da circo. La folla ti vuole così, capace di fermare il mondo quando scatti dai blocchi e corri verso l’impossibile, bravissimo ad abbattere muri e unire popoli di tutti i continenti. Anche ieri il mondo ha trattenuto il fiato per vedere Usain Bolt, figlio del sole e della Giamaica, l’uomo che tutti gli sport vorrebbero avere e che appartiene, beata lei, solo all’atletica. Appartiene anche a questa massa adorante che urla «Bolt», mentre sul maxischermo scorrono le immagini dei tre giamaicani avvolti dalla bandiera. Che bello, stasera, essere giamaicani. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LONDRA 2012 ATLETICA la scheda DAVID RUDISHA 23 ANNI OLIMPIONICO DEGLI 800
David Rudisha (Afp) è nato a Kilgoris (Kenya) il 17 dicembre 1988. È alto 190 cm e pesa 68 kg. È figlio di Daniel Rudisha, argento nella 4x400 a Città del Messico 1968. Lo ha scoperto padre Colm O’Connell, pigmalione di tanti campioni keniani.
2006 Oro ai Mondiali Juniores di Pechino (1’47"40)
2007 Oro ai Campionati africani juniores di Ouagadougou (1’46"41) 2008 Oro ai Campionati africani di Addis Abeba (1’44"20) 2010 Oro ai Campionati africani di Nairobi (1’42"84) 2011 Oro ai Mondiali di Daegu (1’43"91) 2012 Alla prima partecipa zione ai Giochi, oro a Londra 2012 (1’40"91)
Record del mondo Ne ha firmati già 3: i primi due nel 2010 nell’arco di una settimana (1’41"09 a Berlino e 1’41"01 a Rieti), l’ultimo ieri (1’40"91)
Rudisha corre da solo Uno sprint di 800 metri per il record: 1’40"91 «La giornata perfetta» A casa del mito Coe sbriciola il mondiale. Poi lo provocano: «Non sfiderò Bolt sui 400». Amos argento per il Botswana DAI NOSTRI INVIATI
RICCARDO CRIVELLI VALERIO PICCIONI LONDRA
Ha fatto finta che gli avversari non esistessero. Che sulla scena fossero solo in tre: lui, la pista, il tempo. David Lekuta Rudisha s’è sentito Paavo Nurmi, ma non aveva il cronometro in mano come il mitico finlandese: sono state le sue gambe a dirgli che stava facendo qualcosa di grandissimo. Non soltanto l’oro negli 800, ma pure il record del mondo, già suo, a cui ha tolto dieci centesimi. Lepre di se stesso In poco più di 100 secondi, Rudisha ha messo d’accordo due cose che generalmente litigano: l’oro olimpico e il primato. Perché qui ha dovuto fare tutto da solo, diventando la lepre di se stesso. Il keniano di etnia masai, figlio d’arte e della Rift Valley, l’ha fatto. Un capolavoro. Ma anche un rischio, enorme. Per rincorrere il record del mondo avrebbe potuto rovinare tutto perché da dietro è rinvenuto sul rettilineo conclusivo l’outsider di un’altra Africa: Nejil Amos, 18 anni, del Botswana. 1’40"91 contro 1’41"73. Rudisha, però, i dubbi dice di non averli mai avuti: «Stavo bene, sono in gran forma. Ero convinto di poter correre in 1’40", c’era bel tempo, a quel punto ho deciso
Ha corso a quasi 29 all’ora. Tra i 400 e i 600 ha dato il micidiale strattone Bronzo per Timothy Kitum: così la festa del Kenya diventa completa
clic DI JUANTORENA NEL ’76 L’ULTIMO MONDIALE IN UNA FINALE OLIMPICA L’ultima volta in cui gli 800 olimpici vennero corsi a suon di record del mondo fu il 25 luglio 1976, a Montreal, quando il cubano Alberto Juantorena vinse in 1’43"5, cancellando il primato stabilito tre anni prima dall’azzurro Marcello Fiasconaro (1’43"7). Il record mondiale era caduto in una finale olimpica altre tre volte: 1912, 1932 e 1968.
che avrei provato. E’ stata una giornata perfetta». Tutti i finalisti sono finiti sotto gli 1’44", un filotto pazzesco. Quasi 29 all’ora Rudisha ha cor-
so i suoi 800 metri alla velocità di 28,540 chilometri orari. Ma è stato fra i 400 e i 600 che ha dato il micidiale strattone che ha messo k.o. pure il suo primato. Là dove l’acido lattico straripa fra i comuni mortali e la pista s’impenna anche restando piatta, David ha piazzato un formidabile 25"26. E’ stato il parziale in cui ha avuto ragione di quanto aveva fatto due anni fa a Rieti, dov’era stato più
veloce ai 400 (ieri 49"28, allora 48"9). Poi nel finale ha tirato su una diga contro l’avanzare della fatica e degli avversari. Aveva calibrato tutto, non poteva sbagliare, se c’era un dubbio non era sulla vittoria, ma sul record. Ma Rudisha non ha fatto le cose a metà, è riuscito a centrare il doppio, clamoroso obiettivo che s’era proposto venendo qui a Londra, a casa di uno che lo stesso primato del mondo se lo prese trentuno anni fa: Sebastian Coe. La promessa Erano venuti qui,
all’inizio di febbraio, insieme, quando ancora le Olimpiadi
Cronologia record 800 FIASCONARO HA RESISTITO 3 ANNI 1’49"6 ROBINSON (Usa) New York 11.7.37 1’48"4 WOODERSON (Gb) Motspur P. 20.8.38 1’46"6 HARBIG (Ger) Milano 15.7.39 1’45"7 MOENS (Bel) Oslo 3.8.55 1’44"3 SNELL (N.Zel) Christchurch 3.2.62 1’44"3 DOUBELL (Aus) C.Messico 15.10.68 1’44"3 WOTTLE (Usa) Eugene 1.7.72 1’43"7 FIASCONARO (Ita) Milano 27.6.73 1’43"5 JUANTORENA (Cub) Montreal 25.7.76 1’43"4 JUANTORENA (Cub) Sofia 21.8.77 1’42"4 COE (Gb) Oslo 5.7.79 1’41"73 COE (Gb) Firenze 10.6.81 1’41"73 KIPKETER (Dan) Stoccolma 8.7.97 1’41"24 KIPKETER (Dan) Zurigo 13.8.97 1’41"11 KIPKETER (Dan) Colonia 24.8.97 1’41"09 RUDISHA (Ken) Berlino 22.8.10 1’41"01 RUDISHA (Ken) Rieti 29.8.10 1’40"91 RUDISHA (Ken) Londra 9.8.12
erano lontane: freddo, deserto e sogni. «Mi aveva fatto visitare lo stadio. Io gli dissi: sarai fiero della mia corsa». Una promessa mantenutissima. Illustrata dall’immagine del suo arrivo: prima David con la bocca chiusa che neanche lo sforzo più tremendo riesce a fargli aprire, poi un urlo, la voglia di gridare tutta la felicità che aveva addosso. Fantatletica Ora i suoi due padri, l’ex quattrocentista Daniel e padre Colm O’Connell, lo scopritore che vide Rudisha «conoscere» gli 800 metri sulle piste di sterrato, possono essere orgogliosi. E si può anche ritornare alla fantatletica, a un pazzesco, impossibile confronto con Bolt sui 400 o sui 600, a metà strada, su cui sarà bellissimo giocare dai prossimi giorni. Anche se lui, dopo aver esagerato in pista invita a non farlo con le parole: «Un domani una sfida sui 400 contro Bolt? Ma no, sono gli 800 la mia gara». E allora godiamoci in santa pace le sue falcate. Magari il Rudisha 2012 non ha finito, magari quel primato del mondo lo riattaccherà presto, magari a Rieti la sua pista portafortuna. C'è tempo. Ha 23 anni. E poi a Londra, David non ha trovato solo la medaglia d’oro e il record del mondo, ma anche un grande avversario, Amos e il suo Botswana. Qualcosa ci dice che saranno grandi anni per la storia degli 800 metri. Eaton e la Spotakova Nel frulla-
to delle emozioni ha trovato posto anche il decathlon di Ashton Eaton, la nuova stella della specialità. Ma qui l’impresa alla Rudisha non c’è stata: è arrivato l’oro, non il primato. E’ stato nell’asta (5 metri contro i 5,30 del record) e nei 1500 (4'33", 19 secondi più lento) che lo statunitense ha ceduto di più, ma intanto il primo posto era già in cassaforte. Come quello di Barbara Spotakova, con la conferma che la Repubblica Ceca è davvero la casa del lancio del giavellotto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
CON PISTORIUS
Il Sudafrica ripescato nella 4x400
Oscar Pistorius era il più atteso nelle batterie della 4x400, soprattutto perché correva per la prima volta in terza frazione. Ma il testimone della squadra sudafricana non gli è mai arrivato. Il secondo frazionista, Ofentse Mogawane, è caduto, ostacolato da un keniano. La giuria ha accolto il ricorso e ha ammesso la 4x400 sudafricana alla finale, in programma stasera alle 22.20, come nona squadra. Rivedremo quindi Oscar Pistorius in gara. Intanto la connazionale Caster Semenya ha stabilito il miglior tempo nelle semifinali degli 800 (finale in programma domani) con 1’57"67, nettamente meglio delle prestazioni che aveva fatto registrare nel resto della stagione, dove una sola volta era andata sotto i 2’00". Sono state semifinali velocissime: la marocchina Hachlaf con 1’58"64 è rimasta fuori dalla finale.
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DUE A MEDAGLIA FINO A METÀ GARA
Ecco l’andamento della gara del triplo maschile. Nel 5˚ e 6˚ salto la classifica relativa ai primi 4 posti non è cambiata. 1˚ salto 1. Donato 17.38 2. Copello (Cuba) 16.92 3. Greco 16.90 2˚ salto 1. Claye (Usa) 17.54 2. Donato 17.44 3. Greco 17.34 3˚ salto 1. Claye 17.54 2. Donato 17.45 3. Greco 17.34 4˚ salto 1. Taylor (Usa) 17.81 2. Claye 17.62 3. Donato 17.48 4. Greco 17.34
DAL NOSTRO INVIATO
RICCARDO CRIVELLI twitter@RiccardoCrivel2 LONDRA
Il giorno più bello della carriera nell’occasione più importante, l’ultimo treno su cui saltare per scrivere la storia. E non è una metafora: dei salti, Fabrizio Donato ha fatto una ragione di vita, tanto che il fisico ormai gli chiede il conto salato di un’esistenza sempre per aria. Eppure ci credeva nonostante gli acciacchi e ci credevano in famiglia, la moglie Patrizia (Spuri, ex atleta azzurra, ndr) e la figlia Greta, sei anni e mezzo, che nella valigia per Londra gli ha messo le scarpe e una maglietta con la scritta «Papi sei un campione»: «E infatti la medaglia è
«Per vincere bisogna ripartire ogni giorno dalle sconfitte» Donato: «Il bronzo dovrebbe riportare questo sport sulle prime pagine per la sua bellezza. Chissà se fossi stato bene...» dedicata a loro, ancora devo realizzare ciò che ho fatto — dice il fresco bronzo olimpico — questo è il coronamento di tutto: e grazie anche al mio allenatore Roberto Pericoli, che
in questi giorni mi ha tenuto tranquillo ed è riuscito a farmi capire che qui potevo fare qualcosa di importante nonostante non fossi al cento per cento».
Quanti dolori Ha gli occhi che brillano di una felicità fanciullesca, quasi ingenua, Fabrizio, perché a trentasei anni ha costruito un sogno da bambino: «Non ci credo, non ci cre-
DONATO BALZA DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA BUONGIOVANNI LONDRA
In ginocchio vicino alla buca della sabbia, come un bambino che gioca: Fabrizio Donato vince il bronzo olimpico del triplo — come Giuseppe Gentile a Città del Messico 1968 — e reagisce così. Lo sguardo fiero e le braccia al cielo. Martedì compirà 36 anni: ci ha messo tanto a entrare nella storia. Ma, meraviglioso esempio di longevità, adesso ci entra dalla porta principale. Il laziale, nei giorni più tristi dell’atletica tricolore, regala un bel raggio di sole. Per il movimento è la sessantesima medaglia a cinque cerchi: in qualche modo era attesa, ma è enorme lo stesso. Anche perché al quarto posto finisce Daniele Greco, uno che a 23 anni ha davanti un futuro pieno di gloria. Buon avvio La vigilia era stata
tribolata. Fabrizio, che alla sua età non può non dover fare i conti con una specialità che consuma, accusa un’infiammazione al tendine d’Achille sinistro. Salta imbottito di antidolorifici. Daniele ha problemi di crampi di origine nervosa. Entrambi, martedì, avevano gestito al meglio la qualificazione: un solo salto, qualche rischio calcolato e via. Poi la finale. I primi tentativi sono da sempre una cartina di tornasole. Dicono bene. Tra i dodici protagonisti, Greco è il quinto a scendere in pedana. Subito dopo tocca a Donato. Il poliziotto atterra a 16.90, il finanziere plana a 17.38. È un risultato che vale già molto. Per esempio la leadership al termi-
Il fantastico bronzo dell’uomo normale Nei giorni bui dell’atletica, il 35enne supera gli acciacchi e sale sul podio del triplo. Greco 4˚. Taylor vince: 17.81
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I NUMERI
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le medaglie dell’atletica italiana alle Olimpiadi: 19 d’oro, 15 d’argento e 26 di bronzo
ne del primo turno. Tra i due italiani si inserisce solo il cubano Copello: 16.92. Per i favoriti, gli statunitensi Taylor e Claye, arrivano invece due nulli. Il film La serata è favorevole: calda, con la pedana quasi sempre a favore di vento. Claye, in apertura del secondo giro, spara un 17.54. Greco cresce a 17.34, Donato a 17.44: con Taylor di nuovo senza misura, gli azzurri sono secondo e terzo. Nel turno successivo cambia poco: nullo
per Daniele, 17.45 per un regolarissimo Fabrizio e Taylor a un 17.15 di sicurezza, giusto per entrare tra gli otto che possono proseguire. Si fermano in quattro, ma due tra coloro che restano, è come se fossero fuori: proprio Copello è frenato da un acciacco muscolare, il pericoloso bahamense Sands — a quel punto quarto con 17.19 — ha il tendine rotuleo destro a pezzi. Nell’effettuare la quarta prova si spaccherà del tutto e sarà costretto a uscire in barella: l’immagine dell’infortunio è cruda.
In crescendo Tocca a Taylor: stavolta ha le briglie sciolte. E infatti: il suo è un gigantesco 17.81, un oro messo in banca. Ecco quel che si temeva: Greco parte per la rincorsa e allo stacco è vittima di crampi al polpaccio sinistro: è un altro nullo. Donato, invece, cresce ancora: 17.48 (+0.6). Hop e step sono da manuale, misurati a 5.70 e 5.92, il jump (5.86) manca un po’ di propulsione. Ma come chiedergli di più? Claye, adesso, è a sei centimetri. Non fosse
che migliora a sua volta: 17.62. La gara, di fatto, finisce qui. Gli azzurri, in accordo con lo staff tecnico (in tribuna ci sono Roberto Pericoli, Raimondo Orsini e il capo settore Angelo Zamperin) rinunciano al quinto turno. Devono solo temere il nigeriano Oke e il francese Campaore: ma non sono un vero pericolo. All’ultimo tentativo Daniele fa 16.92, Fabrizio un nullo. E la festa può cominciare. Uomo normale Con Donato, da poco più di un mese anche campione europeo, trionfa l’atletica dell’uomo «normale», come ama definirsi. Di chi vive anche da marito e da padre. Di chi al mattino accompagna la figlia Greta all’asilo, va al campo (a Castelporziano), torna a casa (a Ostia) e ritorna al campo. Distrazioni? I due cani di famiglia. «E’ una vita piena di soddisfazioni — racconta sempre — guai a chi, riferendosi, all’atletica, usa la parola sacrificio». Questo bronzo brilla come un oro. © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’ALTRO AZZURRO IL 23ENNE NON HA RIMPIANTI
Sorriso Greco: «Un giorno farò 18 metri» Quarto ma felice: «Un mese fa avrei messo la firma, i due americani inavvicinabili»
Daniele Greco, 23 anni, personale di 17,47 ANSA
LONDRA
Ci sono legni che possono darti gioia. Daniele Greco è quarto all’Olimpiade, un piazzamento che di solito ti lascia con un muso lungo così, ma a 23 anni c’è un universo davanti: «Sapevo che c’era una sola medaglia a disposizione, perché gli americani almeno stavolta erano inavvicinabili e che me la giocavo con Fabrizio. Complimenti a lui, evidentemente è un disegno che si compie, la meritava per tutto quello
che ha saputo fare in carriera. Fino a un mese fa, se mi avessero detto che stavo qui a giocarmi una chance così importante, ci avrei messo la firma». Ricambio In una specialità che premia con i primi due posti un triplista nato nel 1990 e un’altro nel 1991, il ricambio generazionale vedrà Daniele assoluto protagonista: «Voglio al più presto raggiungere la maggiore età della specialità, cioè i 18 metri — sorride ma senza scherzare — devo soltanto migliorare qualche dettaglio tecnico e im-
parare a gestire le tensioni di un evento importante: qui ero un po’ nervoso, mi sono venuti i crampi molto presto e infatti ho effettuato solo tre salti: l’unico, piccolo rammarico, così, è pensare a cosa avrei fatto con a disposizione una gara intera». La chiusura è per Schwazer: «Per l’atleta, non provo compassione, ha sbagliato e va punito. Ma sono convinto che non abbia fatto tutto di testa sua, perciò il doping va estirpato dalla radice e non solo dalle foglie». ri.cr. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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do, mi ci vorrà qualche giorno. Dopo l’oro di Helsinki e fino a tre settimane fa stavo benissimo, non nascondo che puntavo ad avvicinare i 18 metri — riconosce senza spocchia — poi sono arrivati i dolori: prima la schiena e quando sono guarito si è infiammato un tendine: i fisioterapisti della federazione e del Coni mi hanno rimesso insieme per miracolo». Pare l’esposizione di una cartella clinica: «Lo sapete, io non so mentire: agli Europei avevo dichiarato di sentirmi esplosivo e vinsi l’oro, qui la gamba faceva male ad ogni salto ed infatti ho dovuto usare la forza a scapito della scorrevolezza, chissà dove avrei potuto arrivare con una forma fisica perfetta».
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Erede Ma non c’è rammarico,
Dopo gli Europei mi sentivo esplosivo: volevo puntare ai 18 metri, poi i dolori
L’ORO EUROPEO E LE AMBIZIONI
è una serata di gioia e di gloria, che serve pure a restituire il sorriso all’atletica italiana ammaccata dal caso doping che ha coinvolto Alex Schwazer. Donato non ha peli sulla lingua: «Chi ama questo sport, chi ne accetta le regole e i sacrifici, sa che si può vincere e sa che bisogna ripartire più forti il giorno dopo ogni sconfitta. Spero — confessa — che questo podio ci rimetta nelle prime pagine dei giornali per le grandi prestazioni che siamo ancora capaci di ottenere». E la sua merita una vetrina speciale, quarantaquattro anni dopo i balzi di Gentile ai Giochi di Città del Messico 1968: «L’ho conosciuto — racconta emozionato — e sono orgoglioso di avere fi-
nalmente raccolto la sua eredità. Adesso spero di incontrarlo, mi piacerebbe davvero». Cerchio che si chiude È un cer-
chio che si chiude e a questo punto il futuro agonistico del campione di Latina può prendere tante direzioni: «Non lo so, ci devo pensare, adesso sono troppo emozionato per capire cosa dovrò fare da grande. Quando a luglio sono tornato dagli Europei di Helsinki, mia moglie mi ha detto che dovevo ritirarmi perché si smette con una medaglia. E cosa facevo, lasciavo tutto sul più bello senza giocarmi l’opportunità di una grande Olimpiade?». A volte, non seguire i consigli ti porta in paradiso. © RIPRODUZIONE RISERVATA
NELLA STORIA la scheda ORO AGLI EUROPEI 2O12 SUO IL RECORD ITALIANO: 17.60 E 17.73 INDOOR
I salti nella leggenda di Fabrizio Donato, bronzo olimpico nel triplo. Sopra, la maglietta celebrativa della figlia Greta, la prima tifosa AP-REUTERS-EPA-IPP
Fabrizio Donato è nato a Latina il 14 agosto 1976. Ha cominciato a gareggiare con l’Atletica Frosinone allenato da Antonio Ceccarelli. Ha vinto il primo titolo italiano nel 2000, anno in cui ha battuto anche il record italiano
saltando 17.60 metri alla Notturna di Milano il 7 giugno, misura che tuttora vale il primato nazionale. Vanta anche il record indoor (17.73 stabilito nel 2011 a Parigi). Limitatamente alle gare all’aperto, ha vinto sette campionati italiani e un oro agli Europei di Helsinki il 30 giugno 2012 con un 17.63 ventoso. Oggi gareggia per le Fiamme Gialle ed è allenato da Roberto Pericoli. Sposato con Patrizia Spuri, ha una figlia.
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IL TRIPLISTA 3˚ NEL 1968
Lo esalta pure Gentile «Un grande, che gioia» «Quanto mi fa piacere, porca miseria». Giuseppe Gentile esulta dopo la medaglia di bronzo di Fabrizio Donato, a distanza di 44 anni dal suo terzo posto a Città del Messico. All’Olimpiade messicana Gentile fece il record del mondo (17.10) in qualificazione. Lo ritoccò in finale, portandolo a 17.22, ma non bastò per il titolo, perché in quei Giochi storici per i salti l’azzurro venne superato dal brasiliano Nelson Prudencio (17.27) e da Viktor Saneyev (17.39). Il suo fu però un bronzo «pesante», come quello di Donato. «Hanno fatto una cosa grande», dice Gentile includendo anche Greco, che ha concluso al quarto posto: «Daniele ha ampi margini di miglioramento, non soltanto per l’età». Il saltatore siciliano trapiantato a Roma, che fu anche attore con Maria Callas in «Medea» di Pasolini, ha seguito la gara alla tv. E dice che forse Donato «ha tirato troppo il secondo balzo». Ma non vuole esagerare... «E’ stato grande». Questo triplo è stato una battaglia contro gli avversari, ma anche contro gli acciacchi. Il tendine d’Achille di Donato, i crampi di Greco. «Ma sì, il salto triplo è così. Volete sapere qual è il modo per descriverlo? Vince chi riesce a fare meno gare. Come un tesoro che bisogna centellinare. Donato l’ha fatto. Bravo, grande». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Ci salva lei Bronzo Grimaldi La prima del nuoto arriva da Hyde Park Finalmente medaglia: nella 10 km in acqua gelida (20 gradi) la bolognese, sempre tra le prime, resiste alla Payne DAL NOSTRO INVIATO
STEFANO ARCOBELLI LONDRA
L’ora di Grimmi. Un incendio di passioni e colori ad Hyde Park: lo scenario più suggestivo del mondo (del fondo). Il bronzo della fatica in acque libere lo pesca Martina Grimaldi, bolognese di 23 anni, che rompe l’incantesimo olimpico del nostro nuoto e conquista la prima medaglia dei caimani tricolori. L’azzurra sa sempre far bene i calcoli (non
Gara accorta, resta davanti con coraggio, senza timore di scoppiare
Nelle prime tre dal secondo giro in poi, Grimmi subisce il ritorno della Anderson a caso è studentessa di statistica): anche invertendo le posizioni, Grimmi c’è. Da anni c’è, perché le piace il nuoto di contatto: è una ragazza da combattimento, in acqua. Martina aveva vinto il test event un anno fa, aveva preso l’argento ai Mondiali 2011. Raccoglie, stavolta, il bronzo ai Giochi: nel computo delle probabilità è un risultato da accogliere con gioia immensa. Dieci chilometri di bracciate, due ore di gomitate, colpi proibiti e un sorpasso grintosamente evitato. Il podio lo completa con l’ungherese d’oro Eva Risztov e con l’americana Haley Anderson. Il podio Grimmi lo costruisce metro dopo metro, e lo difende in quell’ultimo interminabile chilometro.
Hyde Park per una gara olimpica. Martina estenuata e liberata, la campionessa mondiale sfatta e vinta. Un confronto massacrante e stupendo. Grimmi non riusciva a divincolarsi da questa star nata a Johannesburg, ma lo fa nell’occasione che contava di più. Brilla Il suo bronzo brilla perché è il frutto di una prova accorta e coraggiosa, sempre davanti, senza timori di scoppiare. In sei giri del percorso, Grimmi non scende mai dal podio se non dopo l’ottavo posto al primo giro quando tutte erano in fila per tre, raccolto in due secondi. Una continuità in gara come una continuità in carriera. In ogni lago, bacino, mare: la bolognese sa pescare nel gelo canadese, nello stagno cinese, nel bacino inglese che segna una temperatura di 20 gradi e offre un colpo d’occhio eccezionale tra anatre che volano e papere che cercano quiete. Non è giornata per la fauna, è il momento di dare tutto o di scoppiare. Jessica Roux viene soccorsa dopo 5 km, il gruppo si sfalda di boa in boa, ma là davanti Eva non molla e Grimmi neppure. Sbuca la più vecchia del circuito,
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I NUMERI
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i Giochi olimpici a cui ha preso parte Martina Grimaldi: 10a a Pechino nella 10 km, 3a ieri a Londra sempre nella 10 km
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le medaglie mondiali vinte da Martina Grimaldi: 1a nella 10 km a Roberval nel 2010, 2a nella 10 km a Shanghai nel 2011, 3a nella 10 km a Roma nel 2009
la tedesca Angela Maurer, affianca l’italiana e si becca pure un’ammonizione: la pagherà alla fine, quinta. Eva, Grimmi e l’americana non perdono mai la rotta: la nostra vede i piedi dell’ungherese e prova a raggiungerla ma l’intento è rischioso e difendere la posizione diventa fondamentale per prendere la medaglia, l’unica cosa che conta e per la quale la bolognese è reduce da un anno di sacrifici straordinari, 16 chilometri al giorno senza esitare mai. Non tentenna neanche in gara: semplicemente resiste, a un secondo, anche prima dell’ultimo giro. Finale L’entrata nel rettilineo toglie ogni patema: la Payne è incapace di accelerare, Grimmi è capace di completare l’operazione proprio come l’aveva cominciata. Sempre davanti, perché non è gara per tentazioni tattiche astruse, nè per chi è prudente. Attardarsi equivale a perdersi. Bisogna mantenere lo stesso ritmo alto. E Martina da anni ha imparato la lezione. Ben sorretta da una condizione smagliante, non riesce solo a riprendersi la seconda posizione nell’ultima boa. Ogni bracciata sbagliata potrebbe risultare decisiva. L’azzurra era stata decima a Pechino. A Londra è terza. Sta già calcolando come si arriva d’oro a Rio 2016. Ma non ci sarà un’altra giornata come questa. Grimmi di bronzo, Hyde Park uno spettacolo unico. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Curiosità Consumo di calorie per 17 piatti di pasta Più di 5000 bracciate 10000 calorie Durante la 10 km di fondo le nuotatrici consumano circa 10000 calorie che equivalgono a circa 17 piatti di pasta
Rifornimenti Il podio della 10 km: da sinistra Haley Anderson (2a), Eva Risztov (1a) e Martina Grimaldi (3a) REUTERS
OGGI GLI UOMINI
Fiducia Cleri «Gara subito da aggredire»
Sorpasso Nella penulti-
ma boa, Grimmi patisce solo il sorpasso della novità Anderson, emersa alle selezioni di Setubal, ma resiste all’attacco disperato della più attesa, la campionessa mondiale e argento uscente Keri Anne Payne. La diva di casa finisce quarta e a quattro decimi dalla bolognese tenace, concreta e superstiziosa. Grimmi da sola e l’altra trascinata dal boato tempestoso e festoso di duecentomila inglesi, accorsi per la prima volta ad
Durante la gara si fanno 3 rifornimenti: le atlete consumano maltodestrine (nella foto EPA)
Martina Grimaldi è nata a Bologna il 28 settembre 1988, è un’atleta delle Fiamme Oro ANSA
Saranno 25 anche gli uomini della 10 km, tra questi Valerio Cleri, 4˚ a Pechino 2008, e il tunisino Oussama Mellouli, l’olimpionico dei 1500 tornato sul podio a Londra, e convinto di poter realizzare la doppietta di medaglie piscina acque libere. Il favorito è il tedesco Thomas Lurz, mentre l’azzurro ha avuto la conferma dalla medaglia della Grimaldi che «bisogna prendere subito in mano la gara anche se cercherò inizialmente di controllare gli avversari. Spero di far tesoro dell’esperienza di 4 anni fa, anche se lì gareggiai con la febbre e qui arrivo con la massima serenità, dopo la delusione di Shanghai. È una sensazione bellissima gareggiare con quest’atmosfera».
Perdita peso A fine gara, dopo aver nuotato per 10 km, si arriva a perdere circa 1,5 kg di peso
Bracciate Le migliori nuotatrici in gara arrivano ad una frequenza di 44 bracciate al minuto. Avendo chiuso la gara in 1h57’ 41", la Grimaldi ha coperto la distanza del percorso con 5177 bracciate.
Battiti In gara la frequenza cardiaca arriva a 160 battiti al minuto
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L’arrivo di Martina Grimaldi, 23 anni, alla fine del 6˚ giro del Serpentine Lake (1,67 km a giro) INSIDEFOTO
Grimmi, la statistica «Stavolta merito un 10» Iscritta all’università, ama Vasco e Ligabue: «La medaglia è per l’Emilia del terremoto. Ora mi metto sotto con gli esami» DAL NOSTRO INVIATO
MARISA POLI LONDRA
«Spero di aver regalato emozioni a tutti, ci speravo e sono molto felice». La medaglia di bronzo è un talismano che scaccia la fatica: Martina Grimaldi ce l’ha al collo ed è la più sorridente dopo la premiazione della 10 chilometri. Non si ferma più Martina, «Marti» per i genitori, «Grimmi» per i colleghi, single, appassionata di pizza e gelato, di cinema, Vasco Rossi e Ligabue. «Sono strafelice, dedico questa medaglia al mio allenatore, ai miei genitori, ai miei zii, a tutti i miei amici, alle Fiamme Oro, alla mia squadra di base, l’Azzurra91 e all’Emilia colpita dal terremoto». Come Jessica Rossi, l’ha seguita?
«Sì, tutta la gara. Piattello per piattello». La sua è la prima medaglia del nuoto a questi Giochi. Ci ha pensato?
«Il mio compagno di squadra, Marco Orsi, era qui e mi aveva parlato del clima che c’era al
villaggio. Io ho cercato di isolarmi un po’, perché patisco se sento la tensione. Qui sono nella cameretta con le mie amiche del sincro, Giulia Lapi e Mariangela Perrupato, ci hanno messo insieme e va benissimo».
Era questa la tattica studiata?
«Ho fatto la mia solita gara. Ho cercato di stare nel gruppo di testa sin dall’inizio. Ci ho sempre sperato, ci siamo preparati per questo».
Ci sono stati colpi proibiti?
«Vedevo che arrivavano le ammonizioni, ma non si leggevano i numeri e quindi non si capiva a chi le davano. Un po’ di colpi ci sono stati, soprattutto dietro alle boe, quando i giudici non potevano vederci, ci si buttava un po’ sott’acqua». Com’è andata con l’acqua fredda?
«Ai Mondiali di Shanghai mi ero abituata al caldo, ma in fondo io preferisco l’acqua fredda. In piscina, durante la stagione, i miei compagni mi dicono sempre di stare zitta, non vogliono che dica che l’acqua è calda. Qui in compenso mi sono presa un po’ di alghette».
Quando ha capito di essere da medaglia?
«L’ho capito all’ultimo giro, ho sentito che veniva su l’americana e allora ho cercato di resistere e di tenere a bada la Payne. Le avversarie di questa gara non le ho incontrate tante volte, ma sapevo che erano forti, quando ho visto la Ristzov andare via ho cercato di raggiungerla. E’ andata più o meno come volevo. Ho provato a tenere botta per tutta la gara, ho cercato di ricucire sempre gli strappi».
sarie. Poi quando ho toccato per terza ho fatto urlo liberatorio dopo una stagione intensa, è stato un anno impegnativo, con allenamenti duri. Per me è una medaglia pesante in tutti i sensi».
Progetti fuori dal nuoto?
La linguaccia di Martina Grimaldi dopo la medaglia olimpica vinta AFP
«
Orsi mi ha detto del clima al villaggio. Sento la tensione, per fortuna non c’ero MARTINA GRIMALDI SUI VELENI TRA NUOTATORI
«
Vorrei arrivare a Rio ma quattro anni sono lunghi. Le motivazioni ci sono, si vedrà... MARTINA GRIMALDI SUL FUTURO
Il momento più difficile?
«Alla fine ho dovuto stringere i denti per mantenere il bronzo e per tenere dietro le avver-
«Sono iscritta all’università, statistica, ma per ora è ancora tutto fermo lì, perché in Italia non si riesce a fare come negli altri Paesi: a fare sport a questo livello e studiare. Negli ultimi due anni praticamente non ho dato esami, però ne è valsa la pena. Quindi va bene così». Continuerà fino a Rio?
«Lo spero, quattro anni sono lunghi, per ora le motivazioni ci sono. Mi piacerebbe, comunque si vedrà». Come numero di partenza aveva il 10. Lei che voto si dà?
«Direi che come voto 10 mi basta». © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA FAMIGLIA LA GIOIA DI PAPÀ PINO: «È STATA SUPER»
La madre: «Ho fatto dieci km a piedi...»
Pino Grimaldi e Patrizia (a destra): i genitori di Martina esultano per il bronzo LONDRA
Una sofferenza nella sofferenza, prima di liberare la gioia: Patrizia e Pino Grimaldi, i genitori attrezzati di tricolore e con altri parenti al seguito per la loro vacanza stagionale, vivono le due ore di gara ai bordi del percorso, senza fermarsi un attimo: «Abbiamo fatto la 10 km a piedi...» dirà dopo mamma Grimaldi, insegnante, che indica la svolta della figlia dopo il 10˚ posto di Pechino: «Cominciò a prendere medaglie agli Europei di Dubrovnik e non s’è più fermata. Quando Grimmi si pone un obiettivo lo raggiunge, è una che non molla mai. È una ragazza tranquilla e riservata, solo se la conosci bene diventa un’emiliana simpatica». E papà aggiunge: «E’ stata super brava, ma ho temuto il quarto posto, dicevo: "Meglio ottava o nona che quarta". È stata una gara da brividi, a soffrire non ci si abitua mai. Il suo miglior pregio? La cocciutaggine: ha saputo tenere il profilo basso e si era
preparata davvero bene». Piange lo zio Massimo e abbraccia papà Grimaldi, un ingegnere di professione che giocava a volley: «Me la sentivo: doveva essere lei la medaglia olimpica del nuoto». Testa Fabio Cuzzani è l’allenatore di Grimmi: ha due orecchini e si sarebbe ritirato «se avessimo vinto l’oro. È davvero dura stare un anno fuori di casa. Martina è stata molto brava e ora dovremo lavorare ancora per poter vincere l’Olimpiade: lei ha ancora molti margini. Avevamo sempre creduto di poter mettere la mano davanti alla Payne. Martina ha tattica e astuzia: è riuscita a spostare anche i 3 rifornimenti, sa metterci sempre l’astuzia giusta. Quando ho sentito quel boato della folla ho temuto la beffa, ma la pressione ha divorato l’inglese. Prima di partire le ho detto: "È stato più difficile entrare nelle prime 10 ai Mondiali che un podio ai Giochi. Non mi piace avere torto, dammi ragione..."». s.a. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 10 AGOSTO 2012
LONDRA 2012 CANOA DAL NOSTRO INVIATO
te Hansen, danese, 18 anni più giovani. E poi quella di una sola generazione successiva: Anne Rikala, finlandese, 13 anni più giovane, e Sofia Paldanius, svedese, 15 anni più giovane. Ma c’è sole, c’è luce, c’è un corpo armonioso e una barca musicale, e la Scala di Eton è una prova dell’esistenza di Dio. Ai 250 metri Osypenko (53"67) ha un battito di ciglia (56 centesimi) di vantaggio su Kozak, e un sospiro (2"09) su Josefa, ottava. Se il primo movimento non è stato vivace, il secondo e il terzo sono travolgenti, quasi trionfali, e ai 400 metri Josefa è addirittura terza. Vola. Poi sarà un po’ lei che plana e cala, saranno un po’ Hartley e Paldanius che crescono, vince Kozak su Osypenko e Hartley, Josefa chiude con il secondo tempo nella seconda parte (57"460), con il quinto finale (1’53"223).
Josefa Idem, 47, è nata a Goch, in Germania ANSA
MARCO PASTONESI DORNEY (Inghilterra)
A volte la canoa suona come Mozart, a volte come gli U2. Dipende. Dall’acqua e dall’aria, dai sentimenti e dai silenzi. E dal canoista. Forza, ritmo, velocità, scorrevolezza. In stato di grazia, canoa e canoista si sposano, si fondono, si sovrappongono. E insieme, volano. Ottava Olimpiade «Dai, ragazzi
— fa Guglielmo Guerrini ai figli Janek, 17 anni, e Jonas, 9 — che oggi andiamo a un concerto speciale». Guerrini è il marito e l’allenatore di Josefa Idem. Il concerto speciale — nel suo cuore e nella sua testa, mai così vicini — è Herbert von Karajan, con i Berliner Philharmoniker, al Teatro alla Scala. Stavolta la Scala è il lago di Dorney, a 3 km da Windsor, a meno dal paradiso, sede del centro di canoa e canottaggio dell’Eton College, la prima gara nel 1818 contro Westminster, adesso 30 mila spettatori, otto corsie, 2200 metri, ma ne bastano 500 per lo sprint K1. Herbert von Karajan e i Berliner Philharmoniker sono lei, Josefa Idem, che chi può chiama semplicemente Sefi. Moglie, mamma, donna di quasi 48 anni. E atleta infinita. Ottava Olimpiade. Acqua quattro. Undici e un quarto, 16 gradi, 80% di umidità. Pronti, via. L’ouverture di Josefa von Karajan è un allegro ma non troppo. Settima su otto. Accanto, le figlie di due generazioni successive alla sua: Danuta Kozak, ungherese, 23 anni più giovane, Rachel Cawthorne, britannica, 24 anni più giovane, Bridgitte Hartley, sudafricana, 19 anni più giovane, Inna OsypenkoRadomska, ucraina, e Henriet-
Nona Sinfonia Il concerto è sta-
Idem, sinfonia di forza prima della nuova vita
to, forse, la «Nona Sinfonia» di Beethoven. «Ho provato a partire forte — dirà poi Josefa von Karajan — e mi è mancato qualcosa nel finale. Ai 400, quando ho visto che ero terza, magari ho pensato troppo al traguardo che si avvicinava. Ma era una finale olimpica, e tutte abbiamo cercato di andare oltre i nostri limiti». Sotto ha una maglia bianca a maniche lunghe, sopra una canottiera tricolore, il body è azzurro davanti, nero e azzurro dietro. I capelli raccolti alla nuca. Gli occhiali da sole, che poi si toglie. Si stringe addosso Janek e Jonas. Per stringere Guglielmo, le basta un sorriso. Nel pomeriggio andranno tutti e quattro a vedere il castello di Windsor. Forse è già cominciata una nuova vita. Terrestre. La «Nona», strano o in anticipo per un’ottava, è stata comunque grandiosa. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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VENERDÌ 10 AGOSTO 2012
«Sono fiera dell’Italia alla faccia dello spread» Josefa lascia: «Racconterò emozioni, magari da giornalista» DAL NOSTRO INVIATO
RICCARDO CRIVELLI twitter@RiccardoCrivel2 LONDRA
Un’epoca che si chiude, un’altra vita che si schiude. Grazie, Josefa. Perché nello sport italiano ci sarà un prima e un dopo Idem, per l’imperitura gloria di un monumento al talento, all’umanità e alla profondità di pensiero. Quando esce dall’acqua, il viale verso la zona mista diventa il sentiero degli eroi: «Sì, mi ritiro. Era la mia ultima Olimpiade, lo sapete». Semplicità Eppure, quando
l’avvicina un’agenzia straniera, la frase di commiato in inglese lascia il futuro sospeso nell’aria: «Non posso giurare che non mi rivedrete più». Solo momenti: «No, no, smetto. Ho imparato tanto dallo sport, è ora di restituire qualcosa». Saranno gesti semplici a scandire le prime ore, i primi giorni di Sefi donna, madre e moglie: «Ho promesso a Jonas, il piccolo, di andare a comprare qualche souvenir, poi quando torno a casa farò una corsetta tra i prati e finalmente mi concederò un bicchiere di vino con mio marito Guglielmo, non saremo più atleta e allenatore ma due sposini in luna di miele». Italiana Una tedesca che si innamora di un romagnolo e l’idil-
Josefa Idem se ne va assieme al marito, Guglielmo Guerrini col Kayak IPP
lio genera alcuni dei successi più esaltanti della nostra storia sportiva: «Vengo da un paese - sorride la Idem - che tante volte pensa in grande quando non dovrebbe, mentre voi italiani siete maestri nel buttarvi giù da soli. Io ho sempre pensato che l’Italia sia molto meglio di come viene rappresentata, alla faccia dello spread. Vi occorre solo un po’ più di disciplina». Quella maglia azzurra lei la sente ancora viva nella carne e sulla pelle: «Ho scritto pagine meravigliose e ne vado fiera. Soprattutto, ho avvertito forte l’orgoglio di essere italiana quando nessuno, di fronte alle sconfitte che subivo, mi ha mai detto che dovevo ritirarmi. C’è sempre stato un grande rispetto per me». Ispirazione Certo, non tutto funziona: «Ho sentito Grillo criticare le Olimpiadi. E’ una patacca. Perché non si fa un giro delle scuole per sentire i ragazzini che si esaltano solo per i calciatori, pensando che il denaro e la bellezza oggi siano tutto? Io ci vado, da loro, e grazie all’ideale olimpico spero di dare buoni consigli». Ma la Idem è andata oltre il tempo: «Il motto di questa Olimpiade è "Ispirare una nuova generazione". Ecco, io sono contenta di aver ispirato la mia, di generazione, di aver dimostrato che a quarant’anni e oltre non si deve cominciare a pensare al divano di casa, ma che invece non c’è età per realizzare i sogni». Il futuro sarà «raccontare le sensazioni degli altri, magari da giornalista», ma la descrizione di una carriera immortale è racchiusa in poche parole: «Sono stata il bello dello sport». Bello come le sue lacrime d’addio. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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8 Olimpiadi: 1 oro, 2 argenti, 2 bronzi
1984
1988
1992
Prima Olimpiade con la Germania Ovest; nel K2 vince il bronzo con la Schüttpelz. È quinta nel K4 500
Seconda volta ai Giochi con la Germania Ovest, non conquista medaglie: è 9a nel K1 e 5a nel K4
Alla terza Olimpiade, Josefa gareggia con l’Italia ma non vince medaglie: nel K1 sfiora il podio ed è 4a
IPP
IPP
ANSA
1996
2000
2004
Ad Atlanta partecipa alla quarta Olimpiade della carriera. Questa volta vince il bronzo nel K1 500 metri
L’attesa medaglia d’oro, nel K1 500, arriva a 35 anni alla quinta partecipazione, a Sydney
L’ungherese Janic domina la gara. Josefa, all’Olimpiade numero 6, è medaglia d’argento
ANSA
AP
ANSA
3a K2 500
3a K1 500
K1 500 - K4 500
1a K1 500
4a K1 500
2a K1 500
GLI ITALIANI PIÙ PRESENTI AI GIOCHI ATLETA
2008
2a nel K1 500 A 43 anni e alla settima Olimpiade in carriera, Josefa conquista la medaglia d’argento nel K1 500 LAPRESSE
SPORT
GIOCHI PERIODO
Piero D’Inzeo equitazione 8 (1948-1976) Raimondo D’Inzeo equitazione 8 (1948-1976) Josefa Idem canoa velocità 8 (1988-2012) Andrea Benelli tiro a volo 6 (1988-2008) Ilario Di Buò tiro con l’arco 6 (1984-2008) Angelo Mazzoni scherma 6 (1980-2000) Giovanni Pellielo tiro a volo 6 (1992-2012) Alessandra Sensini vela 6 (1992-2012) Josefa Idem a Londra ha eguagliato le 8 presenze olimpiche di Piero e Raimondo D’Inzeo, anche se le prime due presenze la canoista azzurra le fece con la Germania Ovest. Nel mondo, con più partecipazioni ci sono solo il canadese Ian Millar nell’equitazione (10, dal 1972 al 2012), il velista austriaco Hubert Raudaschl (9, dal 1964 al 1996) e il tiratore lettone Afanasijs Kuzmins (9, dal 1976 al 2012).
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 10 AGOSTO 2012
LONDRA 2012 BOXE
Pugni di gloria L’Italia del ring si fa in 3 «Possono farcela tutti» Il c.t. Damiani: «Mangiacapre è la stella, sembra Benvenuti. Russo tiri fuori gli attributi. E Cammarelle è un vincente» ORE 15.30: 64 KG
ORE 16.45: 91 KG
ORE 23.30: +91 KG
Vincenzo Mangiacapre contro Roniel Iglesias Sotolongo (Cuba), 23 anni, iridato 2009, rapido, tecnico. Pronostico: 50 e 50
Clemente Russo contro Teymur Mammadov (Aze), 19 anni, argento iridato 2011, alto, poco mobile. Pronostico: 45 e 55
Roberto Cammarelle contro Magomedrasul Medzhidov (Aze), 25 anni, iridato 2011, solido, potente. Pronostico: 35 e 65
DAL NOSTRO INVIATO
VINCENZO MARTUCCI twitter@vincemartucci LONDRA
Domani accadrà: «Come cittì, faccio fatica ad esser disponibile come negli ultimi 10 anni, l’allenatore deve vivere coi ragazzi, l’ho fatto volentieri, mi sono divertito, abbiamo vinto tutto quello che potevamo vincere, ma ora ho 54 anni». Domani, magari: «Che idea se si combattesse mascherati, truccati, con magliette anonime, gli arbitri non capirebbero e si vedrebbe sempre chi è stato il più bravo». Ma oggi, forse per l’ultima Olimpiade, Francesco Damiani sarà all’angolo dei tre azzurri in semifinale, e quindi già sicuri almeno del bronzo. Il primo sarà il 64 chili, Vincenzo Mangiacapre.
«Forse è la stella dei Giochi. Esordiente, 23 anni, sapevamo che era bravo e forte, si è messo in carreggiata anche come serietà e sacrifici, e ha fatto bronzo europeo, mondiale e ora olimpico. E non è finita. Ha grande fantasia, con questo modo di schivare i colpi millimetrico e poi guardare l’avversario in faccia. Gli dico sempre: "Ma tu rischi". E lui: "Io li vedo quando partono". Ha un dono e lo sfrutta». La scuola di Marcianise è sempre ricca di talento.
«I maestri si dedicano a questo sport e agli allievi da quando sono molto giovani. Ma Vincenzo ha il pugilato che mi ricorda un po’ Benvenuti, Maurizio Stecca: crea le situazioni, porta i colpi, cambia sempre, il rovescio della medaglia è che devi essere molto preparato, convinto di quello che fai». Ha un avversario temibile, Iglesias Sotolongo.
«Campione del mondo 2009, e bronzo a Pechino, è ancora lì ed è il più bravo dei cubani, ma tre mesi fa ad Assisi hanno fatto un match alla pari. Ha il 50% di possibilità di passare in finale, ma lo deve aggredire, deve fare il lavoro che fa andando avanti, non può farlo andando indietro. Schivi uno, schivi due, non schivi tre: il cubano ha mestiere, è molto abile a portare molti colpi in pochi secondi... Vincenzo contro l’ungherese ha già pagato lo scotto dell’esordio, davanti a 8000 persone, lui vuole
qui
Londra
vincere l’oro e se batte il cubano, poi contro l’ucraino ce la fa». Il 91 chili Clemente Russo non è quello di Pechino 2008.
«Viene da due anni nelle World Series, sempre come vincente, ma con un pugilato totalmente diverso da quello che c’è qui, la sua preoccupazione è tornare rapido e veloce. Contro il cubano ha vinto nettamente, ma ha mostrato i difetti del semi-professionismo, ha legato, e ha anche pagato l’esordio, non è riuscito a fare quello che voleva. Ora deve fare una semifinale capolavoro, come 4 anni fa contro l’americano. È preparato, deve mostrare gli attributi». L’avversario di oggi, l’azero Mammadov, è giovane e molto alto (1.96), magari è stato anche un po’ aiutato dagli arbitri.
«Sono andati avanti i due migliori azeri. Questo è campione d’Europa e vice campione del
Oggi gli azzurri impegnati in semifinale: anche se perdono vanno sul podio mondo, molto tecnico, è l’uomo adatto per Clemente: soffre i rapidi e i difficili da colpire, e ha solo una ripresa e mezza, poi scoppia. Clemente è l’azzurro che ha più probabilità di arrivare in finale». Il più 91 chili, l’oro di Pechino, Roberto Cammarelle, rischia grosso con Medzhidov.
«Ha il compito più difficile: tecnicamente, l’azero è inferiore, ma fisicamente è un carro armato e potrebbe mettere in difficoltà Roberto che ha problemi alla schiena: il 20 maggio aveva due ernie e rischiava l’Olimpiade, è al 60% o poco più della condizione, gli manca quella rapidità sul primo colpo che a Pechino è stata importantissima. Ma il pugilato è strano: in Cina, fece un quarto bruttissimo, lo insultai pure, poi ha fatto semifinale e finale di eccezionale velocità. È stato il più forte che ho avuto l’onore di allenare in questi 10 anni, il più vincente di tutti, un peso massimo con il pugilato alla Ali, alla Leonard». Oggi accadrà. © RIPRODUZIONE RISERVATA
c
di STEFANO BOLDRINI
Quante medaglie oggi? Orgoglio Gran Bretagna Il passaparola viaggia da East London a West London, da Stratford a Chelsea, passa da Brick Lane a Liverpool Street, attraversa il London Bridge, si allunga verso Trafalgar Square, percorre Chelsea e raggiunge Hammersmith: quante medaglie abbiamo vinto oggi? L'Olimpiade è un fenomeno traversale, che in una nazione suddivisa in classi fa dialogare il portiere dello stabile con ricco manager della City, il proprietario dei negozietti che lo scorso anno furono distrutti dai riots con il pensionato gaudente. «Quante medaglie abbiamo vinto oggi?». E il conteggio dei trionfi è il collante umano di questo paese in piena sbornia da Giochi. Sta andando persino meglio di quelle che erano indicate come stime sin troppo
ottimistiche. L'Olimpiade sta rompendo barriere ben più di quanto faccia il calcio. Il football è un happening di novanta minuti, mentre Londra 2012 è una sbornia lunga diciassette giorni. «Quante medaglie abbiamo vinto oggi?» e il britannico, seppure la crisi economica cominci a picchiare duro, si sente superiore al resto dell'Europa, comprese le eterne rivali Francia e Germania. Noi siamo la Gran Bretagna, orgogliosi della nostra posizione e della nostra unicità. Siamo un ponte tra l'America e l'Europa. Dietro la Cina e gli Stati Uniti ci siamo noi. Siamo sempre una potenza. Ora, con questa valanga di ori, argenti e bronzi, lo siamo anche nello sport. «Quante medaglie abbiamo vinto oggi?».
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LONDRA 2012 PALLAVOLO E PALLANUOTO
ore 20.30
QUI BRASILE
Vissotto è in forte dubbio: c’è Wallace Quasi certamente oggi Leandro Vissotto non sarà della partita. L'ex bomber di Cuneo, ben noto al pubblico italiano per la sua lunga militanza nel nostro campionato (ha vinto anche lo scudetto con Trento), infortunatosi sul 5 pari del quarto di finale contro l'Argentina non dovrebbe riuscire a recuperare l'infortunio muscolare all'inguine. Ieri l'opposto brasiliano è stato visto ancora zoppicare e anche
Semifinale contro il Brasile che domina da un decennio
se ha dichiarato alla stampa del suo Paese che ha iniziato il trattamento fisioterapico, sembra difficile possa recuperare per la partita di questa sera contro l'Italia. Al suo posto dovrebbe quindi essere schierato Wallace che ha giocato gran parte della World League, quando Vissotto è stato operato. Per il resto confermata la squadra molto simile a quella che ha vinto il Mondiale italiano due anni fa a Roma, con Bruno (visto nel 2011 a Modena), figlio del c.t. Bernardi nho, in regia, e con Dante e Murilo in banda e Sidao Lucas al centro. Sergio (ex Piacenza) libero
SIAMO 4-2 PER LORO TUTTE LE SEMIFINALI COL BRASILE (a.a.) Ecco tutte le volte che abbiamo incrociato il Brasile in semifinale. L’ultimo successo risale a 14 anni fa: al Mondiale vinto in Giappone OLIMPIADE 1984 Los Angeles (Usa)
Italia-Brasile 1-3
MONDIALE 1990 Rio de Janeiro (Bra)
Italia-Brasile 3-2
WORLD LEAGUE 1993 San Paolo (Bra)
Italia-Brasile 0-3
MONDIALE 1998 Tokyo (Giap)
Italia-Brasile 3-2
OLIMPIADE 2008 Pechino (Cina)
Italia Brasile 1-3
MONDIALE 2010 Roma 2010
Italia-Brasile 1-3
LA NOTTE CHE VA Fortebraccio Savani sfida i brasiliani
LA CARICA LA TRANQUILLITA’ DEL C.T.
«Bellissimo incontrare i numeri uno» Berruto non ha paura: «Con gli Usa siamo stati super, possiamo ripeterci»
Le battute del capitano sono l’arma in più: «Loro favoriti, meglio per noi» DAL NOSTRO INVIATO
GIAN LUCA PASINI twitter@GianLucaPasini LEYTON
Il giorno prima degli esami è ancora nel rifugio azzurro fuori dal Villaggio Olimpico, sede dell’ultimo allenamento prima della semifinale di stasera, otto e mezzo (di sera, ora italiana) di fuoco. A due passi da qui è nato - nel 1899 - Alfred Hitchcock, genio cinematografico dei thriller, il Maestro del Brivido. Nella palestra azzurra ci sarebbe (forse) il materiale per uno dei suoi film: quale Italia giocherà contro i tre volte campioni del mondo del Brasile? I tifosi si sono eccitati per la vittoria sugli Usa, come si erano depressi per la sconfitta con la Bulgaria, Cristian Savani, in qualità di capitano, ci riesce a dare una risposta? «Spero proprio quella che hanno visto con gli Stati Uniti. Siamo riusciti a ritrovare il nostro gioco, cosa che avevamo un po’ perso nelle altre partite. E adesso che lo abbiamo ritrovato contiamo di tenerlo con noi fino alla fine di questa Olimpiade». La battuta è stata l'arma in più dell'Italia, tutti i giornali (anche stranieri) parlano del vostro servizio, Savani è stato uno di quelli che ha pestato di più (4 ace, sono stati 9 quelli di squadra), come si fa a liberare il braccio?
«Liberando la testa. Togliendoci alcuni fardelli che ci portavamo dietro a causa del peso della manifestazione e anche della pressione che c'è tutte le volte che l'Italia viene a giocare l'Olimpiade. E' stato questo il segreto». Italia-Brasile è una sfida particolare, affrontare i tre volte campioni del mondo, i campioni olimpici di Atene: è un peso o uno stimolo?
«Io la vedo sempre come una occasione di conquistare la possibilità di giocare una finale olimpica, di affrontare i brasiliani che sulla carta sono più
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I NUMERI
7
Sfide Olimpiche Tra Italia e Brasile 7 sfide alle Olimpiadi: tutte vinte dai brasiliani
11
Ace Savani Cristian Savani è il migliore in questo fondamentale per l'Italia
12
Muri Mastro Gigi Mastrangelo e Alessandro Fei hanno ottenuto 12 muri, nel Brasile il migliore è Sidao con 11
92
Punti Lasko E’ il migliore tra gli azzurri, nel Brasile è Murilo, con 57 (a.a.)
LONDRA
forti. Non siamo noi quelli che hanno l’obbligo di vincere».
La sera prima della partita con gli Stati Uniti ha trovato la tranquillità: «Non chiedetemi perché non saprei dirvelo. Forse avevo visto la mia squadra…». Mauro Berruto, il ct, ha imposto una regola: parlare poco di quello che è successo l'altro ieri e di quello che accadrà. Gli interessa solo l’oggi. Allora si può fare una digressione: ai Giochi l’Italia non ha mai vinto col Brasile: «E’ solo uno stimolo in più. Cosa c’è di più bello che incontrare i numeri 1 del mondo. Sappiamo che sarà ancora più difficile di quello che è stato con gli Usa, perché la posta in palio è più alta e perché l'avversario più forte».
Già con gli Stati Uniti non eravate i favoriti, questa posizione di outsider è quella che vi aiuta di più?
«Forse sì. Con le altre squadre nel girone eliminatorio - quando eravamo sotto di 2-3 punti facevamo fatica a gestirci. Mentre con gli Stati Uniti anche quando ci siamo trovati in svantaggio (ad esempio nel primo set), sapevamo che eravamo noi a sfidarli: è uno stimolo per giocare meglio e andarli a riprendere». Sistemata la parte tecnica avete ritrovato anche il carattere? Il vostro carattere?
«Il carattere c'è sempre stato, non abbiamo mai mollato. Mi hanno detto che qualcuno ha scritto degli articoli in cui si diceva che mancava la voglia o mancavano le palle (come si dice). Ma questa è l'Olimpiade, solo per esserci, si dà il 110%. L'impegno e la voglia non sono neppure da mettere in discussione. Sicuramente dal punto di vista tecnico non eravamo al top, il nostro gioco non era fluido come lo è stato contro gli Usa: è solo questa la differenza che c'è stata fra le gare della pool e i quarti». So che non c'è stato molto tempo in questa trasferta londinese. Ma Savani si sta godendo un po’ questi Giochi?
«Penso che questi siano i primi e probabilmente anche gli ultimi Giochi che farò, quindi mi sono ripromesso che mi sarei goduto tutto, dal primo all'ultimo minuto. Niente e nessuno me li potrà rovinare. Il mio augurio - prima di partire - era quello di stare qui fino all'ultimo giorno. Lo abbiamo ottenuto, sono contentissimo. Ma adesso non mi basta più». L'Italia sta diventando un po' ingorda?
«Sì – come si dice - l'appetito vien mangiando…». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Cristian Savani, 30 anni TARANTINI
L’ALTRA SEMIFINALE ALLE 16
Placì porta la Bulgaria tra i grandi dopo 32 anni: oggi contro la Russia Dopo 32 anni la Bulgaria è tornata in una seminale olimpica. L'ultima volta era accaduto nel 1980 quando Bulgaria e Unione Sovietica si contesero il titolo ai Giochi di Mosca (andato all’Urss in cui giocava Viatcheslav Zaytsev, padre di Ivan). Se la squadra di Sofia c'è riuscita lo deve anche a un italiano, Camillo Placì, allenatore ombra (nominalmente il primo è Naydenov) della squadra orfana di Kaziyski. Contenderà l'accesso in finale alla Russia (di cui Placì era secondo 4 anni fa, quando vinse il bronzo a spese dell'Italia) che in semifinale ha regolato (3 0) la Polonia di Anastasi e Gardini.
Borsa Ai tifosi che hanno bisogno di certezze Berruto risponde con una battuta da economista. «Saper dire che Italia vedremo è come prevedere l’andamento della borsa in questi giorni. Penso che una prestazione così la dovessimo ai nostri tifosi, e a noi stessi: la cosa più difficile nel momento più difficile». A proposito di difficoltà, il c.t. stupisce tutti quando si parla di battute: «Sì, si può fare ancora una prestazione così. E’ stata eccezionale, ma si può ripetere, magari con qualche altro giocatore. La battuta è il nostro fondamentale di punta. Può andare meno bene con un atleta un giorno e nell’altro si cambia Mauro Berruto, 43 anni, protagonista». Non sve- c.t. dal 2010 TARANTINI la le carte, ma la partita con gli Usa ha confermato che l’Italia ha priorità al servizio: qualcuno deve tirare a tutto braccio per scardinare la ricezione, qualcuno che non deve sbagliare. Poi ci sono gli inserimenti tattici della battuta melliflua (jump flot). Due panchine Berruto è uno dei pochissimi che ha battuto il Brasile con due Nazionali. «Con la Finlandia, in World League e con l'Italia in Coppa del Mondo a novembre. «Ma non ho ricette. Sono stati due episodi. Se avessi la ricetta in tasca vi assicuro che sarebbe molto bello…». Sarà anche una partita tattica: l'infortunio di Vissotto può mescolare le carte. «Non so chi faranno giocare, né mi interessa. Abbiamo preparato la partita con tutti i 12 brasiliani, che sono 12 campioni. A seconda di chi manderanno in campo prepareremo le contromosse». E magari Berruto avrà un’altra battuta mediatica tipo le palle di toro di Bari? «Dovrò essere più educato. Non cercavo la mediaticità, mi interessava quello che s’era visto in campo. Ora non si torna indietro. C'è la semifinale olimpica. Vedremo ancora lo stesso atteggiamento». g.l.p. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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ore 20.50
QUI SERBIA
Prlainovic-Filipovic Attacco super Sono il miglior attacco del torneo, hanno segnato 80 gol su 191 tiri e quasi il 42% di realizzazione. Hanno i due migliori realizzatori, Andrija Prlainovic, 20 gol, e Filip Filipovic, 14, reduci dalla Champions league vinta con la Pro Recco. Ma la Serbia arriva alla sfida con l’Italia in una strano stato d’animo, dopo il successo sull’Australia che a metà del terzo periodo era avanti 8 5: «Non so come abbiamo fatto a vincere ha
Tempesti guida gli azzurri Così cerchiamo un posto in finale
detto il tecnico Dejan Udovicic probabilmente il fatto che loro non avessero nulla da perdere ha fatto la differenza. Una partita da dimenticare in fretta». L’Italia ha battuto la Serbia 8 7 nella finale mondiale di Shanghai 2011, ha perso sempre 8 7 la finale della World League e, all’Europeo di Eindhoven 2012, sono stati loro a batterci in semifinale. Dall’altra parte del tabellone, la Croazia di Ratko Rudic, unica squadra sempre vincente a Londra, sfida il Montenegro che ha eliminato la Spagna e si conferma come a Pechino tra le semifinaliste olimpiche.
DAL 2000: 14 PODI SU 15 ANNO
TORNEO
2000 Jugoslavia Olimpiadi 2001 Jugoslavia Europei 2001 Jugoslavia Mondiali 2003 Serbia-Mont. Europei 2003 Serbia-Mont. Mondiali 2004 Serbia-Mont. Olimpiadi 2005 Serbia-Mont. Mondiali 2006 Serbia Europei 2007 Serbia Mondiali 2008 Serbia Europei 2008 Serbia Olimpiadi 2009 Serbia Mondiali 2010 Serbia Europei 2011 Serbia Mondiali 2012 Serbia Europei
MEDAGLIA bronzo oro argento oro bronzo argento oro oro argento bronzo oro bronzo argento oro
LE DUE MEDAGLIE d A 20 ANNI DALL’ORO SULLA SPAGNA
Pietro Figlioli, 28 anni AFP
«Voglio un Saettebello per battere i colossi» Campagna «Serbi più grossi e più alti, dobbiamo bruciarli in velocità. Sogno di giocarmi l’oro contro la Croazia di Rudic»
HA DETTO
«Che crescita C’è lo spirito dei Giochi ’92»
S
Pomilio: «Anche a Barcellona diventammo grandi alla fine» Attolico: «La strada è giusta»
Difesa «Loro non sono mai scesi sotto gli 11 gol. Puntiamo a una gara con punteggio basso: non dobbiamo concedere reti facili»
S Esperienza «Stavolta non potremo sorprenderli come a Shangai. Ma anche noi negli ultimi due anni abbiamo giocato gare di questo livello»
S DAL NOSTRO INVIATO
LUCA CHIABOTTI LONDRA
Alessandro Campagna ha scelto il regalo che vorrebbe ricevere per celebrare i 20 anni dalla medaglia d’oro del Settebello a Barcellona. «Campagna contro Rudic nella finale olimpica» dice il tecnico, ovvero il già santone e l’allora giocatore olimpionici in un cerchio che si chiude. Ieri alla vigilia della semifinale con la Serbia, il c.t. ha annullato uno dei due allenamenti: «Ho detto ai ragazzi di andare a fare un bel giro e di non pensare troppo alla partita: prima di dormire vedranno il filmato che abbiamo preparato». Bisogna sempre studiare anche se i serbi non hanno troppi segreti: nell’ultimo anno, li abbiamo incontrati in due finali e nella semifinale dell’Europeo. Quando conta, c’è sempre Italia-Serbia.
«È la cosa che mi fa più piacere e mi interessa di più: dal 2010 l’Italia c’è sempre stata nelle partite che contano. Poi a volte si vince, altre si perde ma è la dimostrazione di una continuità di lavoro ad alto livello molto positiva». Che partita sarà?
«Molto diversa dai quarti vinti con l’Ungheria per lo strapotere fisico dei serbi. Durante le
presentazioni delle squadre noi sembriamo degli sfigatelli. Dovremo sgusciare come saponette per evitare di farci prendere con due mani o trovarci in uno contro uno con giocatori che hanno in ogni ruolo 10 chili e 10 cm più di noi. Dovremo essere più veloci, scattanti. Fisicamente sarà molto dura». Hanno segnato 80 gol in 6 gare, 29 in più dell’Italia.
«Le loro statistiche sono impressionanti, puntiamo a una gara col punteggio basso, dobbiamo essere molto aggressivi e, soprattutto, non concedere loro gol facili. Non sono mai scesi sotto gli 11».
vano di avere a che fare con dei bambini. Restano più esperti ma ormai anche noi abbiamo giocato negli ultimi due anni tante partite come questa». Dopo la vittoria con l’Ungheria ha dichiarato di aver ritrovato la comunicazione con Felugo e la squadra che si era interrotta.
«È stato un anno molto difficile, c’era il trionfo mondiale da digerire nel subconscio. Io avevo subito detto che a Shanghai
Il messaggio non era arrivato?
cheSfida MEDIA ALTEZZA (Ita Ser)
Loro più esperti, conta?
1.90
«L’aspetto mentale è fondamentale. Non li sorprenderemo come a Shanghai, quando pensa-
MEDIA PESO (Ita Ser)
90 kg
1.93
ALTEZZA 2.05 1.94 1.89 1.92 1.86 1.89 1.84 1.93 1.85 1.91 1.92 1.86 1.90
«È normale che ogni tanto le parole dell’allenatore non arrivino a tutti nello stesso modo. Ma è meglio fare una cosa magari sbagliata ma tutti assieme che 13 diverse. E che poi sia giusta o sbagliata, si giudica dopo. Da due o tre partite, questa comunicazione è tornata». © RIPRODUZIONE RISERVATA
97 kg
GLI AZZURRI... NOME Tempesti Perez Gitto Figlioli Giorgetti Felugo Giacoppo Gallo Presciutti Fiorentini Aicardi Premus Pastorino
abbiamo vinto perché siamo stati i più bravi non i più forti. Due anni fa eravamo undicesimi nel ranking mondiale, non bisogna dimenticarlo. Ho detto ai giocatori: "Dobbiamo essere dei peones perché se ci consideriamo campeones sbagliamo". Abbiamo dimostrato di saper mettere la nostra forza e la personalità nei momenti importanti delle partite, ma bisogna restare umili al di fuori».
...E I RIVALI SERBI PESO 97 98 76 97 78 82 92 92 84 84 104 101 84
RUOLO portiere difensore difensore attaccante attaccante attaccante difensore attaccante attaccante difensore centroboa centroboa portiere
Stefano Tempesti, 33, il più alto: 205 cm AFP
NOME ALTEZZA Soro 1.98 Saponjic 1.91 Gocic 1.92 V.Udovicic 1.93 Mandic 1.90 D. Pijetlovic 1.86 Nikic 1.94 Aleksic 1.97 Raden 1.87 Filipovic 1.93 Prlainovic 2.00 Mitrovic 1.94 G. Pijetlovic 1.94
PESO 98 98 107 94 91 95 105 100 94 91 106 85 100
RUOLO portiere difensore difensore difensore difensore centroboa centroboa attaccante difensore attaccante attaccante difensore portiere
Carattere «Abbiamo dimostrato di saper mettere la nostra forza e la personalità nei momenti più importanti, ma bisogna restare umili anche al di fuori»
S Dialogo «È stato un anno molto duro, c’era il trionfo mondiale da digerire. Ora tutti nel gruppo mi seguono, da due-tre partite è tornata la comunicazione giusta»
DAL NOSTRO INVIATO
STEFANO ARCOBELLI LONDRA
Se il ricordo è vivo, il presente è vivissimo. Vent’anni di differenza in un 9 agosto scolpito nella memoria, vissuto dentro l’Olimpiade. Il trionfo di Barcellona, il terzo ai Giochi dopo quelli di Londra 1948 e Roma 1960, è stato un anniversario celebrato, come si dice, «lavorando». Il Settebello è una macchina di medaglie, e il ricorso storico può aiutare quelli che c’erano allora e quelli che ci sono ancora. In altri ruoli: Sandro Campagna fa il c.t., Amedeo Pomilio fa l’assistente del c.t., Francesco Attolico fa l’allenatore dei portieri, Bruna Rossi fa sempre la mental coach del gruppo e Gianni Fedele fa l’assistente video. Speranza Il miglior modo di ricordare quel trion-
fo per 9-8 dopo sei tempi supplementari contro la Spagna alla piscina Picornell, è «essere in mezzo ad un’altra Olimpiade — fa Attolico — rivivere certe emozioni da dentro credo sia qualcosa di unico e speciale. Ricordo il sottopassaggio prima di entrare in vasca, vedevo gli spagnoli nervosissimi e noi tranquilli e consapevoli. Eravamo partiti in sordina, ci chiamavano Italietta rispetto all’Italiona della pallavolo, ma facemmo una semifinale e una finale alla grande. Mi ritrovo in Tempesti, che è stato mio secondo a Sydney, e vedo ancora la Amedeo Pomilio negli continuità con quella anni Novanta PIERANUNZI squadra: lui è ora il più forte, quello che dà sicurezza alla squadra, le copre bene le spalle. Io ero alla prima Olimpiade, Stefano è in piena maturità. E intanto continuiamo a scambiarci consigli e opinioni. Anche qui abbiamo imboccato una bella strada che dobbiamo proseguire». Precedente Il miglior modo di ricordare il venten-
nale è, per Pomilio, «quell’approccio mentale che rivediamo ora: finimmo in crescendo e questo confronto bisogna tenerlo vivo. I ragazzi hanno fatto un grande passo avanti, di testa e di cuore, un po’ come noi nel ’92. La Serbia come la Spagna? È squadra più fisica rispetto alla nostra, ma può essere un’arma a doppio taglio come gli spagnoli in casa: erano aggressivi ma in loro subentrò poi la paura. Psicologicamente la situazione è delicata per i serbi. Gallo come me? Sta crescendo bene». Il miglior modo di ricordare il ventennale è in una battuta della psicologa Rossi: «Quella fu la finale più bella, sofferta e storica in assoluto dopo un avvicinamento non esaltante, poi ci metto quella di un anno fa vinta contro i serbi ai Mondiali. Non era male... Ora stiamo lavorando per Londra...». Brividi continui. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LONDRA 2012 IL CASO
I Carabinieri sospendono Schwazer: paga dimezzata Due ore a Bologna: ha reso la pistola. L’acquisto di Epo in Turchia è «poco credibile» per gli inquirenti. E c’è uno stage a Tenerife... DAI NOSTRI INVIATI
PIERANGELO MOLINARO VALERIO PICCIONI LONDRA
Per Alex Schwazer, dopo la positività all’eritropoietina resa nota dal Cio il 6 agosto, comincia la resa dei conti. Il primo atto, per ora formale, si è svolto ieri presso la sede del gruppo sportivo dei carabinieri a Bologna. Il marciatore ha reso al comandante del gruppo sportivo dell’Arma, il maresciallo Ottaviano Iuliano (ex quattrocentista) pistola, manette e distintivo. Inoltre gli è stata comunicata la «Sospensione in via cautelativa», che comporta anche il dimezzamento dello stipendio. Alex era accompagnato dal fratello minore e da un amico. È arrivato nella caserma poco prima delle 9 entrando dalla porta principale e l’ha lasciata poco dopo le 11 da un’uscita secondaria.
Alex Schwazer lascia la caserma di Bologna LIVERANI
me e tutti quanto gli stavano intorno. Sì, gli ho chiesto se durante la nostra collaborazione ha avuto rapporti col dottor Ferrari e Alex me l’ha negato. L’ultima volta che ci siamo incontrati, presente Carolina, il 27 luglio a Oberstdorf, davanti alla sua tensione gli avevo anche detto che poteva anche non partecipare all’Olimpiade ed essere felice lo stesso. Certo, ora voglio sapere perché si è dopato e lui mi ha risposto che si sentiva schiacciato dall’immagine dell’atleta invincibile. Penso che
non dica tutta la verità. Se condanno l’atleta Schwazer, l’uomo mi ha fatto pena. È a pezzi. Non bisogna lasciarlo solo, quando mi sbollirà la rabbia cercherò forse di aiutarlo anch’io». Intanto ieri, dal sito, il marciatore ha ringraziato per i messaggi di sostegno. «Ho a casa quattro medaglie, ma la vita è tutt’altro. È assurdo perdere parenti e amici per andare più forte in una gara». (ha collaborato Michele Marescalchi) © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’arrivo dell’azzurro nella 50 km di Pechino 2008 EIDON
Dalla Turchia Ma a questo punto per il marciatore potrebbero anche esserci problemi oltre confine perché ha detto di aver acquistato l’Epo in una farmacia di Antalya, «dove questa sostanza si può avere senza ricetta», pagandola 1500 euro. Il presidente dell’Ordine dei farmacisti di Antalya, Kerem Zabun, ha dichiarato che vorrebbe sapere
Didoni lo incontra: «Non dice tutta la verità. Lo aiuterò, ma deve sbollirmi la rabbia» Il messaggio di Alex sul web: «A casa ho quattro medaglie, ma la vita è tutt’altro» da Schwazer in quale farmacia e in quali circostanze avrebbe acquistato la sostanza, perché il commercio dell’Epo in Turchia è regolato da un registro. Non solo: anche gli inquirenti italiani sono assolutamente convinti che il «percorso» turco per assumere non sia praticabile vista la difficoltà di trasporto dell’Epo, sia tecnica, sia doganale. E 1500 euro di Epo sono una quantità anche fisicamente ingombrante. Quanto alla meccanica del monitoraggio degli ultimi giorni prima del controllo Wada, sarebbe stata una sorta di messaggio finale con la parola «ultima» (dose? fiala?), captato con una intercettazione telematica, a far muovere gli ispettori. Dall’ambiente della marcia trapela, inoltre, che nel febbraio 2010 l’azzurro avrebbe svolto un collegiale ai piedi del Pico de Teide (Tenerife), uno dei campus di Michele Ferrari. L’incontro Ma ieri a Bologna c’è stato anche l’incontro Schwazer-Didoni. «Voglio guardarlo negli occhi», aveva detto il tecnico mercoledì. «Alex fra le lacrime si è scusato con me — ha detto Didoni —, ma gli ho detto di farlo con tutti quanti l’hanno aiutato in questo anno e mezzo. Gli ho detto che ha tradito,
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LONDRA 2012 BASKET TAEKWONDO Ecco Sarmiento argento nel 2008 Mauro Sarmiento, che conquistò la medaglia d’argento a Pechino nel 2008, entra stamattina in gara nella categoria 80 kg e affronta nel primo turno Rasul Abduraim, del Kirgizistan, un avversario che non dovrebbe procurargli particolari problemi. Estremamente difficile, invece, si presenterebbe il secondo turno, nel quale l’azzurro dovrebbe trovare la testa di serie numero 1 del tabellone, Ramin Azizov, dell’Azerbaigian, che è stato terzo ai Mondiali 2011 e secondo agli Europei 2012 e che esordisce contro lo statunitense Steven Lopez, oro a Sydney e ad Atene, bronzo olimpico di Pechino. Sarmiento, agli ultimi Mondiali e agli Europei, era arrivato fino ai quarti di finale.
TUFFI Piattaforma cinese La Bakti è ottava Noemi Batki è ottava nella finale della piattaforma, con 350.05 punti. Fino all’ultimo dei cinque tuffi, è in lotta per la medaglia di bronzo. Alla fine del quarto turno è sesta, lontana solo 3, 25 punti dal terzo posto, dopo essere stata terza alla fine del primo e del terzo turno. Chiude con un’ottima prova nel doppio e mezzo rovesciato raggruppato, che però ha solo 2,7 come coefficiente di difficoltà, per cui, pur ottenendo due 9, due 8,5 e tre 8 accumula solo 72,25 punti, che la rigettano indietro. A vincere è la cinese Chen Ruolin, campionessa olimpica e mondiale in carica, con 422.30, davanti all’australiana Brittany Brobben, 360.50, e alla malese Pandelela Rinong Pamg, 359.20.
L’Argentina sfida gli Usa «Vecchi? No, longevi» Alle 22 la semifinale: Ginobili (35 anni), Scola (32), Nocioni (32) batterono le stelle Nba ai Mondiali 2002 e ad Atene 2004 DAL NOSTRO INVIATO
LUCA CHIABOTTI LONDRA
Los Longevos sono ancora lì, dopo 10 anni. Manu Ginobili, Luis Scola, Andres Nocioni, Luis Gutierrez c’erano già, al Mondiale di Indianapolis, quando scioccarono il mondo battendo per la prima volta gli Stati Uniti con le stelle Nba. Carlos Delfino è arrivato due anni dopo ad Atene, e gli argentini eliminarono gli americani in semifinale, unica squadra riuscita a batterli due volte, vincendo poi l’oro. La generazione Dorada ha scritto la storia del basket: Manu ha vinto tre titoli Nba con gli Spurs, Scola, e Delfino giocano ancora in America, Nocioni è tornato in Europa mentre Pablo Prigioni, entrato nel gruppo nel 2006 in tempo per conquistare il bronzo a Pechino, debutterà tra i pro’ da 35enne la prossima stagione.
Usa donne in finale L’Australia va k.o. Nel remake delle ultime tre finali olimpiche, gli Stati Uniti hanno battuto l’Australia 86 73 conquistando la 40a vittoria consecutiva ai Giochi e giungendo ad una sola gara dal quinto oro di fila. Le americane non avevano mai perso nei 16 scontri precedenti, ma le australiane con la Harrower e la Cambage (19 punti) a centro area hanno condotto fino all’intervallo (47 43). Poi sei punti in fila firmati Whalen, Augustus e Charles, miglior realizzatrice con la Taurasi, 14 a testa, hanno concretizzato il break decisivo. «Quando pensi a un’Olimpiade, sai che devi battere l’Australia per vincerla — dice coach Auriemma —. Ma spero che le mie ragazze capiscano che stavolta c’è un’altra partita da giocare per l’oro».
CICLISMO BMX: De Vecchi esce ai quarti
Kobe Bryant, 33 anni, contro Emanuel Ginobili, 35, nella partita del girone di qualificazione vinta dagli Usa 126-97 AP Longevi E’ la squadra più vec-
chia che abbia mai partecipato ai Giochi: «Gli altri cambiano, noi siamo sempre gli stessi, sempre un po’ più lenti — dice Ginobili —. ma non chiamateci vecchi, è meglio longevi». Per strada hanno perduto per limiti d’età Sconochini, che commenta i Giochi per Espn latina, Oberto, Pepe Sanchez, ma lo spirito è sempre lo stesso: «Siamo fratelli, giochiamo come 12 fratelli» dice Chapu Nocioni. Sono rimasti anche nel nostro cuore: Ginobili e Delfino sono diventati grandi giocatori nel nostro Paese, i cognomi tradiscono origini e stili di vita che conosciamo bene. La moglie di Delfino è di Imola, prima dei Giochi, Carlos era a Ravenna per la riabilitazione dopo un’operazione, in Romagna sono nati i suoi gemelli. «Ogni parte del mio cor-
BASKET
Ginobili: «Gli altri cambiano, noi siamo sempre gli stessi, sempre un po’ più lenti»
Chapu Nocioni: «Siamo come fratelli e giochiamo come 12 fratelli»
po è morto — ha detto mercoledì dopo aver giocato 6 gare in 12 giorni senza aver fatto la preparazione — nel secondo tempo non sentivo più le gambe. Ma credere in quello che fai è più importante di ciò che il tuo corpo è in grado di darti. Sono qui più moralmente che fisicamente». La semifinale Oggi, ancora, una
semifinale con gli Stati Uniti, come nel 2008. LeBron e Carmelo Anthony non sono i ragazzini sculacciati nel 2004, c’è Kobe che nei quarti contro l’Australia ha realizzato quattro triple in 66". Nelle qualificazioni, gli americani li hanno schiantati fisicamente nella ripresa. «Abbiamo una possibilità su 100 di batterli ma faremo il possibile» dice Delfino. Ma non è la cosa
importante, per chi la storia l’ha già scritta. La generazione Dorada vuole vincere un’altra medaglia, se di bronzo va bene lo stesso, per chiudere un’epopea. «Non è facile essere ancora qui, dopo 10 anni — dice Manu — per farlo abbiamo dovuto mettere da parte la famiglia e tante altre cose ma ne è valsa la pena». Spiega Krzyzewski: «Hanno due tra i più forti giocatori della storia del basket internazionale, Ginobili e Scola, ma il loro segreto è che sono meglio come squadra che presi uno per uno». Succede quando si è fratelli, si hanno «huevos» e, in attacco, ci si capisce telepaticamente. Sulla carta è impossibile che possano vincere, ma come si fa a non soffrire per loro?
Niente da fare per Manuel De Vecchi nel torneo olimpico della BMX. Il veronese, 32 era partito bene nei quarti (con un secondo posto), ma poi ha chiuso settimo restando fuori dai 16 che oggi disputeranno le semifinali e poi si giocheranno le medaglie. «Peccato — ha detto il c.t. Ludovic Laurent — lottare per le medaglie era difficile, però eravamo venuti qui con l’obiettivo di centrare almeno la semifinale». Favorito è l’americano Connor Fields, che ha vinto tutti e tre i round della sua batteria dei quarti. Domani sarà invece la volta della mountain bike femminile con l’azzurra Eva Lechner, che si sente in ottime condizioni di forma. Domenica la prova maschile con Marco Aurelio Fontana, quinto a Pechino.
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BOXE TITOLI ALL’IRLANDESE TAYLOR EX NAZIONALE DI CALCIO E ALLA SHIELDS (USA) CHE S’ISPIRA A ROCKY
«Babyface», la prima donna d’oro Noemi Batki, 24 anni REUTERS
VELA Zandonà-Zucchetti oggi per il podio (l.b.) Dopo un pomeriggio di attesa (vana, causa le condizioni instabili del vento), il comitato di regata ha deciso di annullare la medal race del 470 maschile e di posticiparla a oggi, prima di quella femminile. Quindi a Weymouth, prima scenderanno in acqua Gabrio Zandonà e Pietro Zucchetti (in terza posizione nella classifica generale e con possibilità di arrivare al bronzo), poi toccherà alle ragazze con Giulia Conti e Giovanna Micol, settime e più lontane dalla zona del podio. «Siamo cresciuti — dice Zucchetti all'inizio i risultati non erano incoraggianti. L'ultimo anno e mezzo è stato difficile: solo 24i agli ultimi campionati del Mondo di dicembre, avevamo mille dubbi e lì ci siamo demoralizzati».
L’inglese Adams (51 kg) è nella storia dei Giochi: «Un sogno, questo non è X Factor» DAL NOSTRO INVIATO
MARCO PASTONESI LONDRA
Anche loro sanno di palestre e scantinati, di cuoio e sudore. Anche loro posano con il pugno chiuso e il bicipite a palla. Anche loro schivano e rientrano, pungono e colpiscono, portano uno-due e ganci. Anche loro accendono arene di musica e luci, di silenzi e penombre, e poi le incendiano di spettatori istintivi e di umori primitivi. E anche loro, da ieri, hanno le medaglie d’oro olimpiche. La prima della storia è quella della britannica Nicola Adams, 51 kg, che in finale ha sconfitto la cinese Cancan Ren. Viene da Burmatofts, vicino a Leeds, la chiamano «Babyface», viso da bambino, anche se ha 29 anni e «da quando ne ave-
vo 12 sognavo il momento di salire su un ring e regalare un oro alla Gran Bretagna». Mamma Dee aveva portato in una palestra lei e il fratello Kurtis per fare un po’ di sport, senza accorgersi che Nicola gironzolava sempre attorno al ring e poi sul ring. Cinque anni di movimenti, poi di allenamenti, infine di esibizioni prima dell’esordio. «Quattro anni fa ho smesso di boxare perché non avevo una sterlina, il problema non era vincere o perdere ma campare. E tre anni fa perché sono caduta dalle scale e mi sono rotta una vertebra». Adesso è nella storia. «Vincere qui non è come a "X Factor" o al "Il grande fratello"». Irish La seconda olimpionica è l’irlandese Katie Taylor, 60 kg, che in finale ha superato la russa Sofya Ochigava. Katie ha 26 anni, combatte da quando ne ha 12, però intanto giocava anche a calcio (in Nazionale, anche contro l’Italia) e a football gaelico, sul ring il suo allenatore è il padre Peter, dal 2005 non perde un torneo internazionale e non a caso è stata scel-
Manuel De Vecchi, 31 anni AP
LA POLEMICA Ucraina: «Ci hanno rubato sei podi»
Nicola Adams, 29 anni, colpisce la cinese Ren Cancan, 24 AFP
ta come portabandiera. Il terzo oro è quello di Claressa Shields, categoria 75 kg, ed è anche l’unico del pugilato Usa. Claressa ha 17 anni, è di Flint, Michigan, che la Fbi considera una delle città americane più pericolose. E non si parla di rapine, ma di omicidi. «La mia storia — racconta — è come quella di Rocky Balboa. I suoi film li ho visti e rivisti, e quello che mi è piaciuto di più è quando picchiava quel russo grande e grosso». Ieri Claressa ha sconfitto proprio una russa, Nadezda
Torlopova, che di anni ne ha 33, quasi il doppio. «Ma il mio eroe è Ray "Sugar" Robinson, tant’è che io mi chiamo "Baby Robinson". Mi piace come danzava sul ring. Quando sono stressata, mi guardo uno dei suoi match. L’altra sera, uno di quelli contro Jake La Motta». Anche se poi, quando si scioglie, Claressa assomiglia più a «Toro scatenato». «Sono venuta qui per l’oro. L’ho vinto ma all’annuncio ero suonata. Non dai pugni, ma dall’emozione». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il premier ucraino Mikola Azarov sostiene che i suoi connazionali siano stati privati di sei medaglie a causa delle decisioni «ingiuste» degli arbitri. «Parlando francamente — ha detto il primo ministro in un'intervista all'agenzia Interfax — gli arbitri sono tanto ingiusti che ci hanno privati di sei medaglie». Una dichiarazione simile era stata rilasciata ieri dall’ambasciatore ucraino in Gran Bretagna, Volodimir Khandohiy, secondo cui «gli atleti ucraini sono sempre stati soggetti a giudizi più severi rispetto agli altri. Per vincere in qualsiasi sport gli ucraini, così come tutti quelli dell’ex Urss, devono essere una spanna sopra gli altri, così che nessuno abbia il minimo dubbio che siano i migliori».
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LONDRA 2012 CALCIO PALLANUOTO Setterosa chiude 7o Usa campioni Il Setterosa batte la Gran Bretagna 11 7 (2 3, 4 0, 3 2, 2 2) e chiude il torneo femminile al 7o posto. Quattro gol per Tania Di Mario (18 in totale), tripletta per la Emmolo. Bilancio: due vittorie, entrambe contro la Gran Bretagna, e 4 sconfitte (Australia, Russia, Usa e Cina). Primo oro per gli Stati Uniti reduci dall’argento di Pechino: 8 5 (1 1, 4 1, 2 0, 1 3) alla Spagna. Bronzo all’Australia (come nel 2008), che ha battuto l’Ungheria ai supplementari 13 11 (2 1, 5 3, 3 4, 1 3, 1 0, 1 0). Italia-Gran Bretagna 11-7 (2 3, 4 0, 3 2, 2 2). Italia: Gigli, Abbate, Casanova 1, Radicchi, Pelle 1, Lapi, Di Mario 4 (2 rig.), Bianconi, Emmolo 3, Rambaldi 1, Cotti, Frassinetti 1, Gorlero. All. Conti.
CALCIO Laurea ad honorem per Pelè a Londra Pelè è arrivato ieri a Londra e ha subito visitato Casa Brasil, spazio del comitato olimpico brasiliano in cui si promuove il Paese che organizzerà i Mondiali di calcio 2014 e, a Rio de Janeiro, i Giochi 2016. Successivamente O’ Rei si è spostato al Victoria & Albert Museum per ricevere una laurea ad honorem conferitagli dall’Università di Edimburgo come omaggio al contributo dato dall’ex fuoriclasse a cause sociali ed ambientalistiche e per tutto ciò che ha fatto nel mondo del calcio. Pelè dovrebbe assistere domani alla finale del torneo olimpico del calcio tra Brasile e Messico. Probabile la presenza alla cerimonia di chiusura di domenica sera.
Usa, ragazze d’oro Ma onore al Giappone Una doppietta della Lloyd regala il successo alle americane Le asiatiche si confermano ai vertici. E la banda Zac cresce... DAL NOSTRO INVIATO
FABIO BIANCHI twitter @fabiowhites LONDRA
Era già tutto previsto. Se i giornali giapponesi mandano a vivere in Italia una ventina di corrispondenti esclusivamente per seguire i vari Nagatomo e Morimoto, significa che a Tokyo ci tengono parecchio al pallone. Ai tempi di Nakata, i giornalisti al suo seguito erano molto meno. L’interesse è cresciuto a dismisura e con esso, la qualità del calcio giapponese. Se poi metti nel motore un insegnante come Alberto Zaccheroni, il salto di qualità è garantito. Dal 2010, come c.t. della nazionale, ha vinto alla grande la Coppa d’Asia e ora è vicino alla qualificazione per Brasile 2014. Soprattutto, ha fatto crescere la tattica e diminuire l’età dei giocatori. Dice: «Il Giappone ha una media d’età più bassa dei 25 anni. Nell’ultima partita era 24,8». Molti dei suoi giovani erano qui all’Olimpiade, e oggi giocheranno contro la Corea del Sud la finale per la medaglia di bronzo. Meritavano di più. Hanno esordito battendo la super Spagna campione d’Europa, hanno subito gol soltanto nella sfortunata semifinale con il Messico. Come le donne: campioni del mondo in carica, hanno perso per 2-1 la finale per l’oro contro gli Stati Uniti, che si son presi la rivincita della finale mondiale (medaglia di bronzo il Canada, che ha beffato la Francia).
LA CHIUSURA Adele, gli Who e forse gli Stones Alla cerimonia di chiusura di domenica (alle 22 ora italiana), è certa la presenza di George Michael, che l’ha annunciato su Twitter, mentre tra i pressochè sicuri ci sono le Spice Girls, i Take That, Adele e gli Who. Il cantante inglese Ed Sheeran ha dichiarato a una radio australiana che canterà con i Pink Floyd, ma questi ultimi hanno smentito. Si mormora anche di una partecipazione dei One Direction, di Elton John, dei Rolling Stones, dell’ex Oasis Liam Gallagher e Kate Bush. Di sicuro ci saranno anche alcuni artisti brasiliani, come Marisa Montem, BNegao e Seu Jorge (ancora incerto, invece, Michel Telò), per il passaggio di consegne, anche musicale, tra Londra 2012 e Rio de Janeiro 2016.
CICLISMO Doping, Hamilton perde l’oro 2004
La statunitense Carli Lloyd, 30 anni, festeggia dopo aver battuto la giapponese Miho Fukumoto, 28 AP
La partita D’altronde gli Usa in 4
statunitensi. Sono passate in vantaggio con la scatenata Carli Lloyd e poi la star del gruppo, il bel portiere Hope Solo, ha dovuto fare alcune prodezze per mantenere il vantaggio. All’alba del secondo round poi, gli Usa hanno raddoppiato con un gran tiro della solita Lloyd. Il Giappone non ha mollato e Ogimi ci ha messo il piedino vincente dopo una serie di tiri e respinte. Ma i gol sono finiti: Usa le migliori, almeno all’Olimpiade. Ma onore alle ragazze giapponesi. Forse la prossima volta le faranno viaggiare in prima classe come i maschi.
edizioni avevano vinto 3 ori e un argento e ora ne aggiungono un altro. Ma il Giappone, in un Wembley da tutto esaurito (quasi 90 mila persone) ha dato filo da torcere alle ragazze
Il boom Zac con la crescita delle donne non c’entra. O forse sì? È che in Giappone sono tutti pazzi per il calcio ora. Lui lo vede in giro per l’isola: «Giocano tutti,
ragazzi, donne e bambini. Un vero boom. In tv il pallone non ha superato, e probabilmente non lo farà mai, il baseball che è lo sport nazionale. Ma si sta avvicinando al sumo, il che è un risultato pazzesco. Con la nazionale i biglietti vanno a ruba. E in campionato gli stadi sono quasi pieni, nonostante ora i brasiliani tornino a casa a giocare, perché là guadagnano di più, e anche i giapponesi se ne vanno all’estero. Così la nazionale acquisisce esperienza internazionale ma per me è un po’ problema comunque: non li posso avere spesso a disposizione. Non solo Honda e Kagawa, i miei giocano tutti in Europa, sono 26-27 in tutto. Ci siamo accorti di loro». Il merito, ovvio, è anche suo. Un giornalista argentino, durante i quarti Giap-
pone-Egitto ha twittato: «Qui non c’è, ma è impressionante il lavoro che sta facendo Zaccheroni con la federazione giapponese. Molto lavoro sui giovani». Lui si schernisce: «Mi diverto come un matto a insegnare qui. Giochiamo un bel calcio. La materia prima c’è, come la cultura di base. I giapponesi sono ottimi giocatori e allievi perfetti. Non si tirano mai indietro. Giocano un calcio tecnico e sono corretti. Occhio, non poco furbi, ma corretti. E ci sono molti giovani fortissimi, ben poche nazioni ne hanno così tanti. Non so in quanto tempo, ma il Giappone arriverà ad alti livelli. Se ci qualifichiamo per il Mondiale, potremmo già essere la sorpresa». Occhio ai samurai ragazzi. Parola di Zac.
Il Cio ha deciso di revocare al ciclista Tyler Hamilton la medaglia d’oro conquistata ai Giochi di Atene 2004, dopo l’ammissione da parte dello statunitense di aver fatto uso di sostanze dopanti. Oggi a Londra ci sarà un incontro del Board del Cio che renderà ufficiale la nuova classifica della cronometro su strada, promuovendo al primo posto il russo Viatcheslav Ekimov, al 2o l’americano Bobby Julich e al 3o l’australiano Michael Rogers. Dopo anni di smentite, Hamilton ha recentemente dichiarato al programma tv «60 Minutes» di essersi dopato più volte in carriera. Il Cio ha affrettato i tempi della decisione in quanto a giorni, passati 8 anni, sarebbe andato in prescrizione.
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GINNASTICA RITMICA PRIMA GIORNATA DI QUALIFICAZIONI POSITIVA PER L’ITALIA
Farfalle, un passo verso il riscatto Edson Arantes do Nascimento, Pelè
LONDRA 2012 Parco Olimpico: 2 milioni di biglietti Da quando il Parco Olimpico ha aperto i battenti al pubblico, è stato preso da assalto da migliaia di spettatori, che ogni giorno, pur non avendo necessariamente biglietti per assistere dal vivo alle gare che si disputano negli impianti situati all’interno del Parco, vi si recano per respirare l’aria olimpica, pagando 10 sterline per entrare. Ieri il comitato organizzatore ha reso noto che mercoledì è stato scannerizzato il biglietto numero due milioni. Purtroppo, al contrario di quanto accadeva sempre al fortunato Gastone nei fumetti di Topolino, il duemilionesimo spettatore non ha ricevuto nessun tipo di premio. In totale sin qui a Londra sono stati oltre 2.700.000 i paganti che hanno assistito ad eventi dal vivo.
Dopo la prova alle palle, azzurre seconde dietro la Russia. Blanchi: «Più forti che mai» DAL NOSTRO INVIATO
GENNARO BOZZA LONDRA
Il tabellone delle gare di ritmica, diventato maledetto nell’ultimo anno per le Farfalle azzurre, si illumina con un 28.100 che riporta un po’ di giustizia in un ambiente ferito dalle polemiche. La prima giornata delle qualificazioni, con l’esercizio con le 5 palle, e soprattutto con giurie neutrali, al contrario di quanto accaduto a Pechino e nelle altre manifestazioni internazionali, dà il riconoscimento più importante alle tre volte iridate: sono le stesse di sempre, quelle che stupirono ad Atene 2004, che furono beffate a Pechino, che hanno conquistato ori mondiali e che puntano di nuovo a una medaglia olimpica. Davanti a loro, c’è so-
lo la Russia, con 28.375, ma non è più la distanza siderale vista agli Europei, quando le azzurre furono stroncate prima ancora di salire in pedana. Il punteggio della difficoltà tecnica è 9.400 per Italia e Russia, agli Europei era mezzo punto più basso per le Farfalle. Favore L’esercizio è lo stesso, sia pure con piccoli miglioramenti, è evidente che prima «c’era del marcio in Danimarca». Un atteggiamento di favore per la Russia rimane, ma è attenuato. Lo si vede nel punteggio dell’esecuzione, 9.350 per le russe, 9.200 per le azzurre, dovrebbe essere il contrario. La Russia sbaglia diversi passaggi, manca la sincronia. L’Italia è quasi perfetta, c’è solo una palla «ballerina» salvata dalla Savrayuk, che dice: «Siamo soddisfatte, concentriamoci per la seconda giornata di qualificazione e per domenica». E per arrivare in finale si batte anche Julieta Cantaluppi nell’individuale. Per ora è 19a, con 51.875 punti, a 2,75 dalla qualificazione. Oggi ci prova con nastro e clavette. Il presi-
Tyler Hamilton sul podio ad Atene
OLIMPIADI Kenya candidato per i Giochi 2024
L’esercizio delle Farfalle con le 5 palle, al centro Angelica Savrajuk AP
dente federale Riccardo Agabio abbraccia Elisa Santoni, Elisa Blanchi, Anzhelika Savrayuk, Marta Pagnini, Andreea Stefanescu e Romina Laurito: «Il nostro esercizio si stacca di molto dalle altre. E’ pura fantasia, creazione sublime della mente di Maccarani. Meritavamo un decimo in più». La c.t. Manuela Maccarani: «Finalmente i punteggi rispecchiano il valore in pedana». Oggi la seconda parte, l’esercizio con 2 cerchi e 3 nastri, domenica la finale. La Santoni: «Possiamo
giocarci la medaglia, dopo un anno passato a rincorrere il podio, ingiustamente». E la Blanchi: «Hanno cercato di buttarci giù, ma noi siamo più forti che mai». Poi, una dedica speciale, per i ginnasti arrivati quarti. In coro: «Ci dispiace tanto per Busnari e glielo abbiamo già detto di persona». Busnari e basta! E l’espressione stupita sul volto, quasi a dire: ci sono altri quarti posti nella ginnastica? A Vanessa Ferrari fischieranno le orecchie. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il Primo Ministro del Kenya, Raila Odinga, ha annunciato che il suo Paese si candiderà per ospitare l’Olimpiade 2024. «Sarebbe la prima a disputarsi nel continente africano, ci vogliamo provare e siamo convinti che saremo pronti per presentare Nairobi come possibile sede» ha detto Odinga a Casa Kenya, ritrovo londinese degli atleti della sua nazione. In passato ci sono già state candidature africane, l’ultima delle quali quella dell’Egitto nel 2008, mentre nel 2004 il Sud Africa era stato battuto da Atene. Il Cio deciderà la sede dei Giochi 2024 nel 2017. Per quelli del 2020 sono in corsa Tokyo, Madrid e Istanbul (la scelta avverrà l’anno prossimo). Nel 2016 la prima volta in Sud America, a Rio de Janeiro.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 10 AGOSTO 2012
LONDRA 2012 LA GUIDA
oggi
domani
il programma di oggi
LE FINALI DA NON PERDERE
Julieta Cantaluppi, 27
Cleri nella 10 km L’asta alle 20 Taekwondo, c’è Sarmiento Ore 13 NUOTO
ATLETICA Ore 20 finale asta U. 20.10 batterie 4x400 D: Italia (Bazzoni, Spacca, Bonfanti, Grenot). 20.35 finale martello D. 20.45 batterie 4x100 U (Collio, Riparelli, Manenti, Cerutti). 21.05 finale 5000 D. 21.40 finale 4x100 D. 21.55 finale 1500 D. 22.20 finale 4x400 U.
Ore 17.40 CICLISMO
Bmx uomini Ore 20 ATLETICA
Asta uomini Ore 20.35 ATLETICA
Martello donne Ore 21.05 ATLETICA
5000 donne Ore 21.40 ATLETICA
1500 donne Ore 22.20 ATLETICA
4x400 uomini
BOXE Semifinali uomini: 49 kg, 56 kg, 64 kg (15.30 Mangiacapre c. Sotolongo, Cuba), 75 kg, 91 kg (16.45 Russo c. Mammadov, Aze), +91 kg (23.30 Cammarelle c. Medzhidov, Aze).
PALLAMANO Semifinali torneo maschile. Ore 18 Ungheria-Svezia. 21.30 Francia-Croazia.
CICLISMO Bmx. Ore 16 semifinale D. 16.08 semifinale U. 17.30 finali D. 17.40 finali U.
Ore 23.30 TAEKWONDO
-80 kg uomini Italiani in gara: Sarmiento
LOTTA Libera. Ore 14 eliminatorie 55 e 74 kg. 18.45 ripescaggi, finali 3˚ e 1˚ posto. NUOTO Fondo. Ore 13 10 km U: Cleri. Sincro. 16 squadre, programma libero.
CANOA Sprint. Ore 10.30 batterie K1 200 U. 10.51 C1 200 U. 11.19 K1 200 D: Murabito. 11.47 K2 200 U. 12.16 semifinale K1 200 U. 12.30 semifinale C1 200 U. 12.51 semifinale K1 200 D. 13.12 semifinale K 200 U.
Ore 21.55 ATLETICA
HOCKEY PRATO Torneo femminile. Ore 9.30 finale 11˚ posto Belgio-Stati Uniti. 12.30 finale 5˚ posto Cina-Australia. 16.30 finale 3˚ posto: Nuova Zelanda-Gran Bretagna. 21 finale 1˚ posto Olanda-Argentina.
BASKET Semifinali torneo maschile. Ore 18 Spagna-Russia. 22 Stati Uniti-Argentina.
CALCIO Torneo maschile. Ore 20.45 finale 3˚ posto: Sud Corea-Giappone.
4x100 donne
LE FINALI DA NON PERDERE
Nella 20 km c’è la Rigaudo Mountain bike con Lechner Orari italiani
Maratona 10km uomini Italiani in gara: Cleri
CAPITOMBOLI A DUE RUOTE INIZIATA LA BMX
GINNASTICA Ritmica. Ore 13 all around individuale (rotazione 3 e 4): Cantaluppi. 15.50 all around a squadre Italia (Santoni, Bianchi, Savrayuk, Stefanescu, Romito, Pagnini).
PALLANUOTO Semifinali torneo maschile. 5-8˚ posto: 15.30 Stati Uniti-Spagna; 19.30 Ungheria-Australia. 1-4˚ posto: 16.40 Croazia-Montenegro; 20.50 Italia-Serbia. PALLAVOLO Semifinali torneo maschile. Ore 16 Bulgaria-Russia. 20.30 Brasile-Italia. TAEKWONDO Elimiminatorie 67 kg D e 80 kg U: ore 10.45 Sarmiento c. Abduraim (Kir). 16 quarti. 18 semifinali. 21 ripescaggi. 22 finali 3˚ e 1˚ posto. TUFFI Ore 20 eliminatorie piattaforma U: Dell’Uomo, Chiarabini. VELA Ore 13 finale 470 U (Zandonà, Zucchetti). 14 finale 470 D (Conti-Micol). 15 semifinali Elliott.
Ore 10 ATLETICA
Marcia uomini 50 km Ore 13.30 CICLISMO
Mountain bike donne Italiane in gara: Lechner Ore 16 CALCIO Finale Ore 18 ATLETICA
uomini
Marcia donne 20 km Italiane: Giorgi, Rigaudo Ore 19.30 PALLAVOLO Finale donne Ore 19.45 PENTATHLON Combinata uomini
Italiani: Benedetti, De Luca Ore 20 ATLETICA Alto donne Ore 20.30 ATLETICA 5000 uomini Ore 22 ATLETICA 4X100 uomini Ore 22.15 BOXE 64kg uomini
Italiani: Mangiacapre ev. Ore 23.15 BOXE 91 kg
uomini Italiani: Russo ev. Ore 23.30 TAEKWONDO
+80kg uomini Italiani: Molfetta
Truppa felice: «Il futuro è tutto mio» Equitazione E’ 15a e raccoglie applausi nel dressage: «Cavallo nervoso, a Rio sarò da podio» Un bel sorriso e qualche bella pacca sul collo di Eremo del Castegno: Valentina Truppa ha chiuso il suo debutto all’Olimpiade con il 15˚ posto nella finale del dressage — vinta dalla britannica Charlotte Dujardin con uno strepitoso 90.089 — con una buona prova a 78.214 (75.143 tecnico, 81.286 artistico), non sufficiente però per migliorare l’ottavo posto di Pia Laus a Barcellona, unica azzurra con lei a essersi qualificata in una finale olimpica. Valentina è entrata per prima sul rettangolo e la sua prova ha raccolto molti applausi: «Sono andata meglio che nel Grand Prix, ma consapevole che le medaglie si assegnano oltre l’80%» ha detto conclusa la gara. Eremo del Castegno era meno nervoso e distratto che nella prova precedente quando è stato condizionato dal viavai dei fotografi: «Ma i cavalli hanno la memoria lunga, si ricordava che c’era qualcosa che lo spaventava in quel punto ed era teso». Resta una prova convincente per una amazzone di 26 anni in uno sport che ha visto in gara ultrasettantenni: «So che ho un’età nella quale in altre discipline ci si ritira — dice —. Ma in questa finale, sotto i 30 anni eravamo in pochi, ci sono avversarie che hanno ottenuto il record all’ottava Olimpiade e oltre i 50. Anche il mio cavallo è giovane, sta entrando nell’età migliore che è tra i 12 e i 17 anni. Con tutti i punti interrogativi della vita di ogni atleta, possiamo ripresentarci a Rio. Se Londra fosse stata l’anno prossimo, credo che avremmo potuto competere per una medaglia». chiabo © RIPRODUZIONE RISERVATA
I risultati Atletica UOMINI FINALI. 200 (+0.4): 1. Usain BOLT (Giam) 19"32; 2. Yohan BLAKE (Giam) 19"44; 3. Warren WEIR (Giam) 19"84; 4. Spearmon (Usa) 19"90; 5. Martina (Ola) 20"00; 6. Lemaitre (Fra) 20"19; 7. Quinonez (Ecu) 20"57; 8. Jobodwana (Saf) 20"69. 800: 1. David Lekuta RUDISHA 1’40"91 (record del mondo; precedente 1’41"01, stesso atleta, 29 agosto 2010, Rieti); 2. Nijel AMOS (Bot) 1’41"73; 3. Timothy KITUM (Ken) 1’42"53; 4. Solomon (Usa) 1’42"82; 5. Symmonds (Usa) 1’42"95; 6. Aman (Eti) 1’43"20; 7. Kaki (Sud) 1’43"32; 8. Osagie (Gb) 1’43"77.
Valentina Truppa, 26 anni, in sella a Eremo del Castegno dopo una prova
Triplo: 1. Christian TAYLOR (Usa) 17.81 (+0.6); 2. Will CLAYE (Usa) 17.62 (+0.6);
TUTTE LE 19 MEDAGLIE DELL’ITALIA A LONDRA 2012 DATA Sabato 28/7 Sabato 28/7 Mercoledì 1/8 Giovedì 2/8 Sabato 4/8 Domenica 5/8 Lunedì 6/8 Sabato 28/7 Sabato 28/7 Domenica 29/7 Lunedì 30/7 Giovedì 2/8 Lunedì 6/8 Sabato 28/7 Domenica 29/7 Venerdì 3/8 Lunedì 6/8 Giovedì 9/8 Giovedì 9/8
GARA
AZZURRI
ORO Scherma, fioretto individuale D Elisa Di Francisca Arco a squadre U M. Frangilli, M. Galiazzo, M. Nespoli Canoa slalom, K1 U Daniele Molmenti Scherma, fioretto a squadre D E. Di Francisca, A. Errigo, V. Vezzali, I. Salvatori Tiro a volo, fossa olimpica D Jessica Rossi Scherma, fioretto a squadre U V. Aspromonte, A. Baldini, A. Cassarà, G. Avola Tiro a segno, carabina 50 m 3 posizioni U Niccolò Campriani ARGENTO Scherma, fioretto individuale D Arianna Errigo Tiro a segno, pistola 10 m U Luca Tesconi Scherma, sciabola individuale U Diego Occhiuzzi Tiro a segno, carabina 10 m U Niccolò Campriani Canottaggio, doppio U Alessio Sartori, Romano Battisti Tiro a volo, fossa olimpica U Massimo Fabbrizi BRONZO Scherma, fioretto individuale D Valentina Vezzali Judo, 52 kg D Rosalba Forciniti Scherma, sciabola a squadre U A. Montano, D. Occhiuzzi, G. Tarantino, L. Samele Ginnastica, anelli Matteo Morandi Nuoto, fondo 10 km D Martina Grimaldi Atletica, triplo U Fabrizio Donato
3. FABRIZIO DONATO 17.48 (+0.6; 17.38/+0.4, 17.44/+0.1, 17.45/-0.2, 17.48/+0.6, N, N); 4. GRECO 17.34 (+0.9; 16.90/-0.5, 17.34/+0.9, N, N, N, 16.92/-0.3); 5. Sands (Bah) 17.19 (+0.2); 6. Compaore (Fra) 17.08 (0.0); 7. Oke (Nig) 16.95 (+0.7); 8. Copello (Cuba) 16.92 (+0.5); 9. Adams (Rus) 16.78 (+0.2); 10. Bin Dong (Cina) 16.75 (+0.3); 11. Laine (Hai) 16.65 (+0.8); 12. Platnitski (Bie) 16.19 (-0.7). Decathlon: 1. Ashton EATON (Usa) punti 8869 (10"35/+0.4; 8.03/+0.8; 14.66; 2.05; 46"90; 13"56/+0.1; 42.53; 5.20; 61.96; 4’33"59). 2. Trey HARDEE (Usa) p. 8671 (10"42/+0.4; 7.53/+1.1; 15.28; 1.99; 48"11; 13"54/+0.1; 48.26; 4.80; 66.65; 4’40"94); 3. Leonel SUAREZ (Cuba) p. 8523 (11"27/+0.7; 7.52/+0.5; 14.50; 2.11; 49"04; 14"45/+1.0; 45.75; 4.70; 76.94; 4’30"08).
3’01"70; 5. Polonia 3’02"86 (el.); 6. Germania 3’03"50 (el.); Kenia sq.; Sudafrica n.f (ripescato dopo ricorso). II. 1. Bahamas 2’58"87; 2. Usa 2’58"87; 3. Russia 3’02"01; 4. Venezuela 3’02"62; 5. Australia 3’03"17 (el.); 6. Giappone 3’03"86 (el.); Repubblica Dominicana sq.; Giamaica n.f. DONNE
3. Martins PLAVINS-Janis SMEDINS (Let); Finale: Brink-Reckermann (Ger) b. Emanuel-Alison (Bra) 2-1 (23-21, 16-21, 16-14). 3˚posto: Plavins-Smedins (Let) b Nummerdor-Schuil (Ola) 2-1 (19-21, 21-19, 15-11).
Boxe
FINALE. Giavellotto: 1. Barbora SPOTAKOVA (R.Cec) 69.55;
DONNE
2. Christina OBERGFOLL (Ger) 65.16;
2. REN Cancan (Cina);
3. Linda STAHL (Ger) 64.91;
3. Marlen ESPARZA (Usa); Chungneijang Mery Kom HMANGTE (Ind). Finale: Adams (Gb) b. Ren Cancan (Cina) 16-7.
4. Viljoen (Saf) 64.53; 5. Huihui Lu (Cina) 63.70; 6. Molitor (Ger) 62.89; 7. Ratej (Slo) 61.62; 8. Palameika (Let) 60.73; 9. Mitchell (Aus) 59.46; 10. Abakumova (Rus) 59.34; 11. Hjalmsdottir (Isl) 59.08; 12. Gleadle (Can) 58.78. Qualificazioni. 800. Semifinali (in finale le prime due di ogni batteria e i 2 migliori tempi): I. 1. Jelimo (Ken) 1’59"42; 2. Poistogova (Rus) 1’59"45. II. 1. Semenya (Saf) 1’57"67; 2. Arzhakova (Rus) 1’58"13; 3. Busienei (Ken) 1’58"26; 4. Johnson Montano (Usa) 1’58"42. III. 1. Savinova (Rus) 1’58"57: 2. Niyonsaba (Bur) 1’58"67. Alto (in finale con 1.96 o le migliori 12): 1. Radzivil (Uzb) 1.96; 2. Beitia (Spa), Chicherova (Rus), Green (Sve), Hellebaut (Bel), Lowe (Usa), Melfort (Fra), Shkolina (Rus) 1.93; 9. Ayhan (Tur) 1.93; 10. Barrett (Usa), Gordeeva (Rus), Palsyte (Lit) 1.93. 4x100. Batterie (in finale le prime tre di ogni batteria e i 2 migliori tempi): I. 1. Usa 41"64; 2. Trinidad e Tobago 42"31; 3. Olanda 42"45; 4. Brasile 42"55; 5. Nigeria 42"74; 6. Bahamas 43"07 (el.); 7. Svizzera 43"54 (el.); 8. Giappone 44"25 (el.). II. 1. Ucraina 42"36; 2. Giamaica 42"37; 3. Germania 42"69; 4. Polonia 43"07 (el.); 5. Colombia 43"21 (el.); 6. Russia 43"24 (el.); 7. Bielorussia 43"90 (el.); Francia sq.
Basket DONNE Semifinali: Australia-Usa 73-86; Russia-Francia 64-81. UOMINI
51 Kg. 1. Nicola ADAMS (Gb);
60 Kg. 1. Katie TAYLOR (Irl); 2. Sofya OCHIGAVA (Rus); 3. Mavzuna CHORIEVA (Tag); Adriana ARAUJO (Bra). Finale: Taylor (Irl) b. Ochigava (Rus) 10-8. 75 Kg. 1. Claressa SHIELDS (Usa); 2. Nadezda TORLOPOVA (Rus); 3. Marina VOLNOVA (Kaz); LI Jinzi (Cina). Finale: Shields (Usa) b. Torlopova (Rus) 19-12.
Calcio DONNE 1. STATI UNITI; 2. GIAPPONE; 3. CANADA. Finale: Stati Uniti-Giappone 2-1 (Lloyd/U all’8’ p.t.; Lloyd/U al 9’, Ogimi/G al 18’ s.t.); 3˚ posto: Canada-Francia 1-0 (Matheson al 47’ s.t.).
Canoa velocità UOMINI C2. Finale: 1. Peter KRETSCHMER-Kurt KUSCHELA (Ger) 3’33"804; 2. Andrei BAHDANOVICH-Aliaksandr BAHDANOVICH (Bie) 3’35"206; 3. Alexey KOROVASHKOV-Ilya PERVUKHIN (Rus) 3’36"414; 4. Bezugliy-Prokopenko (Aze) 3’37"219; 5. Radon-Dvorak (R.Cec) 3’37"601; 6. Torres-Bulnes (Cuba) 3’42"357; 7. Dumitrescu-Mihalachi (Rom) 3’43"005; 8. Huang Maoxing-Li Qiang (Cina) 3’48"930.
4. Van Alphen (Bel) p. 8447; 5. Warner (Can) p. 8442; 6. Freimuth (Ger) p. 8320; 7. Kasyanov (Ucr) p. 8283; 8. Sviridov (Rus) p. 8219; 9. Coertzen (Saf) p. 8173; 10. Behrenbruch (Ger) p. 8126.
Semifinali (oggi): Argentina-Usa; Spagna-Russia.
Beach volley
K4. Finale: 1. Australia (T. Smith-D. Smith-Stewart-Clear) 2’55"085;
Qualificazioni. 4x400. Batterie (in finale i primi tre di ogni batteria e i 2 migliori tempi): I. 1. Trinidad e Tobago 3’00"38; 2. Gran Bretagna 3’00"38; 3. Cuba 3’00"55; 4. Belgio
UOMINI
2. Ungheria (Kammerer-Toth-Kulifai-Pauman) 2’55"699;
1. Julius BRINK-Jonas RECKERMANN (Ger); 2. EMANUEL-ALISON (Bra);
3. Repubblica Ceca (Havel-Trefil-Dostal-Sterba) 2’55"850;
VENERDÌ 10 AGOSTO 2012
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IL MEDAGLIERE
vistointv 1
LA GAZZETTA DELLO SPORT
2 di ENRICA SPERONI
L’ultima di Sefi: ha dato luce agli anni della maturità
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Pronti, partenza, tutti giù per terra. Sono iniziate le gare ciclistiche della Bmx, una delle discipline più divertenti dell’Olimpiade. Nella foto (1) Brooke Crain (Usa) è protagonista di una caduta spettacolare durante le qualifiche femminili. Non è da meno l’italiano Manuel De Vecchi (2) impantanato in uno scontro di gruppo durante i quarti di finale di ieri. Per finire l’incredibile doppio volo dell’equadoregno Falla (3) con il casco giallo, perfettamente coordinato con quello del neozelandese vestito di nero, Kurt Pickard. AP/EPA/GETTY IMAGES
Ore 11.08: la aspettavamo e le siamo stati con gli occhi addosso nonostante il regista inglese avesse deciso di giocare proprio durante la finale del K1 500. I primi piani di singole canoe rubavano inquadrature alla sfida, ma la rimonta della Idem in corsia 4 sino a sfiorare il bronzo l’abbiamo vista e abbiamo visto anche l’ultimo colpo di pagaia della svedese che l’ha scalzata dal quarto posto. Federico Calcagno ha incorniciato la gara della 47enne azzurra con «straordinaria prestazione» e lo ringraziamo per non avere mai pronunciato in telecronaca la parola «peccato». Josefa ha mostrato al mondo cosa può fare il talento se coltivato e allenato nel rispetto del corpo. Con il quinto posto nella sua ottava Olimpiade ha dato luce agli anni della maturità non in contrapposizione alla giovinezza (sarebbe stato patetico oltre che frustrante), ma puntando sul valore dell’esperienza. L’ungherese Kozak, 25enne olimpionica, non era ancora nata quando la Idem debuttò ai Giochi di Los Angeles '84. Che soddisfazione dev’essere
4. Germania 2’56"172; 5. Danimarca 2’56"542; 6. Slovacchia 2’56"771; 7. Russia 2’57"375; 8. Romania 2’58"223.
Lotta
Pallavolo
LIBERA DONNE
DONNE
DONNE
55 kg. 1. Saori YOSHIDA (Giap);
Semifinali: Corea del Sud-Stati Uniti 0-3 (20-25, 22-25, 22-25); Brasile-Giappone 3-0 (25-18, 25-15, 25-18).
K1. Finale: 1. Danuta KOZAK (Ung) 1’51"456; 2. Inna OSYPENKO-RADOMSKA (Ucr) 1’52"685; 3. Bridgitte HARTLEY (Saf) 1’52"923; 4. Paldanius (Sve) 1’53"197; 5. IDEM 1’53"223; 6. Cawthorn (Gb) 1’53"345; 7. Hansen (Dan) 1’54"110; 8. Rikala (Fin) 1’54"333. K2. Finale: 1. Franziska WEBER-Tina DIETZE (Ger) 1’42"213; 2. Katalin KOVACS-Natasa DOUCHEV JANICS (Ung) 1’43"278; 3. NAJA Karolina-Beata MIKOLAJCZYK (Pol) 1’44"000; 4. Wu Yanan-Zhou Yu (Cina) 1’44"136; 5. Schuring-Schwarz (Aut) 1’44"785; 6. Vasconcelos-Gomes (Por) 1’44"924; 7. Carrington-Taylor (N.Zel) 1’46"290; 8. N. Moldovan-O. Moldovan (Ser) 1’48"941.
Ciclismo UOMINI Quarti (i primi quattro in semifinale): serie I. 1. Van der Biezen (Ola) 3 p. II. 1. Fields (Usa) 3 p. III. 1. Willers (N.Zel) 4 p.; 7. DE VECCHI p. 29 (el.). IV. 1. Van Gendt (Ola) 7 p.
2. Tonya Lynn VERBEEK (Can); 3. Jackeline RENTERIA CASTILLO (Col); Yuliya RATKEVICH (Aze); Finale: Yoshida (Giap) b. Verbeek (Can); Bronzi: Renteria Castillo (Col) b. Lazareva (Ucr); Ratkevich (Aze) b. Zholobova (Rus). Semifinali: Verbeek (Can) b. Renteria (Col); Yoshida (Giap) b. Zholobova (Rus). Quarti: Renteria (Col) b. Antes (Ecu); Verbeek (Can) b. Lazareva (Ucr); Yoshida (Giap) b. Ratkevich (Aze); Zholobova (Rus) b. Mattsson (Sve). 72 kg. 1. Natalia VOROBIEVA (Rus); 2. Stanka Zlateva HRISTOVA (Bul); 3. Guzel MANYUROVA (Kaz); Maider UNDA (Spa); Finale: Vorobieva (Rus) b. Hristova (Bul); Bronzi: Manyurova (Kaz) b. Wang Jiao (Cina); Unda (Spa) b. Marzalyuk (Bie). Semifinali: Vorobieva (Rus) b. Wang Jiao (Cina); Hristova (Bul) b. Unda (Spa); Quarti: Wang Jiao (Cina) b. Saenko (Mol); Vorobieva (Rus) b. Manyurova (Kaz); Unda (Spa) b. Ochirbat (Mong); Hristova (Bul) b. Ali (Cam).
Dressage Freestyle: 1. Charlotte DUJARDIN-Valegro (Gb) punti 90.089; 2. Adelinde CORNELISSEN-Parzival (Ola) p. 88.196; 3. Laura BECHTOLSHEIMER-Mistral Hojris (Gb) p. 84.339. 15. Valentina TRUPPA-Eremo Del Castegno p. 78.214.
Ginnastica RITMICA. All around. Individuale (dopo 2 rotazioni): 1. Dmitrieva (Rus) 57.800; 2. Kanaeva (Rus) 57.625; 3. Charkashyna (Bie) 56.450; 19. CANTALUPPI 51.875.
UOMINI 58 kg.
DONNE 49 kg.
4. Payne (Gb) 1h57’42"2; 5. Maurer (Ger) 1h57’52"8; 6. Aspord (Fra) 1h58’43"1; 7. Beresnyeva (Ucr) 1h58’44"4; 8. Villaecija (Spa) 1h58’49"5.
1. WU Jingyu (Cina); 2. Brigitte YAGUE ENRIQUE (Spa); 3. Lucija ZANINOVIC (Cro); Chanatip SONKHAM (Tha). Finale: Wu Jingyu (Cina) b. Yague Enrique (Spa).
Sincro squadre. Programma tecnico:
57 kg.
1. Russia 98.100; 2. Cina 97.000; 3. Spagna 96.200; 4. Canada 94.400; 5. Giappone 93.800. 6. Gran Bretagna 87.300; 7. Egitto 77.600; 8. Australia 77.500.
3. Marlene Harnois (Fra); Tseng Li-Chen (Taiwan). Bronzi: Harnois (Fra) b. Hamada (Giap); Tseng Li-Chen (Taiwan) b. Mikkonen (Fin); Semifinali: Jones (Gb) b. Tseng Li-Chen (Taiwan); Hou Yuzhuo (Cina) b. Harnois (Fra); Quarti: Tseng Li-Chen (Taiwan) b. Paoli (Lib); Jones (Gb) b. Hamada (Giap); Harnois (Fra) b. Wahba (Egi); Hou Yuzhuo (Cina) b. Mikkonen (Fin).
Pallamano DONNE Semifinali: Norvegia-Corea del Sud 31-25; Spagna-Montenegro 26-27.
Hockey prato
Pallanuoto
UOMINI
DONNE
Semifinali: Australia-Germania 2-4; Olanda-Gran Bretagna 9-2. Finale 7˚ posto: Pakistan-Corea del Sud 3-2; Finale 9˚ posto: Argentina-Nuova Zelanda 1-3.
1. STATI UNITI; 2. SPAGNA; 3. AUSTRALIA. Finale: Stati Uniti-Spagna 8-5; Terzo posto: Australia-Ungheria 13-11; Quinto posto: Cina-Russia 16-15 (d.t.s.); Settimo posto: ITALIA-Gran Bretagna 11-7.
Semifinali (oggi): Ungheria-Svezia; Francia-Croazia.
UOMINI Semifinali (oggi): Croazia-Montenegro; ITALIA-Serbia.
Brindisi Italia con Grimaldi Idem e Donato
68 kg.
1. Eva RISZTOV (Ung) 1h57’38"2; 3. MARTINA GRIMALDI 1h57’41"8;
Gazzetta.it
1. Joel GONZALEZ BONILLA (Spa); 2. LEE Daehoon (S.Cor); 3. Alexey DENISENKO (Rus); Oscar MUNOZ OVIEDO (Col). Finale: Gonzalez (Spa) b. Lee Daehoon (S.Cor).
Fondo 10 km. Finale:
UOMINI
Finale (oggi): Olanda-Argentina; 3˚ posto (oggi): Nuova Zelanda-Gran Bretagna.
Taekwondo
DONNE
Nuoto
A squadre (dopo 1 rotazione): 1. Russia 28.375; 2. ITALIA 28.100; 3. Bielorussia 27.900.
DONNE
Semifinali (oggi): Brasile-ITALIA; Russia-Bulgaria.
3. Terrence Jennings (Usa); Rohullah Nikpah (Afg). Bronzi: Jennings (Usa) b. Silva (Bra); Nikpah (Afg) b. Stamper (Gb). Semifinali: Tazegul (Tur) b. Stamper (Gb); Bagheri Motamed (Iran) b. Silva (Bra); Quarti: Tazegul (Tur) b. Husarov (Ucr); Stamper (Gb) b. Fejzic (Ser); Silva (Bra) b. Abulibdeh (Gio); Bagheri Motamed (Iran) b. Nikpah (Afg).
2. Haley ANDERSON (Usa) 1h57’38"6;
Equitazione
UOMINI
per Sefi condividere anche quest’ultima splendida avventura con tutta la famiglia. Non solo il marito allenatore, anche i figli ormai grandi (17 e 9 anni), quindi consapevoli della grandezza della mamma e al tempo stesso della sua normalità. Adesso saranno contenti anche di averla sentita dire (come promesso?): smetto, io mi fermo qui. C’è un’altra vita da vivere con lo stesso entusiasmo, con la stessa passione. Cosa sia stato lo sport per la Idem, lo lasciamo dire a lei rubandolo dal suo sito. «Un sacrificio lo sport? Sacrificio è non avere il pane ogni giorno, non avere un tetto sopra il capo. Lo sport è un grande impegno». PS Una bella sorpresa, una manciata di minuti rilassanti ce li ha regalati Valentina Truppa in sella a Eremo del Castegno nel Dressage. Una danza al trotto e galoppo con la colonna sonora di O' sole mio, Volare, Marina Marina Marina, Con te partirò. EdC sgambettava con grazia (se in cuor suo pensava «chi me l'ha fatto fare?» l’ha ben mascherato) e la voce di Claudio Icardi era quella che ci voleva.
Tuffi DONNE Piattaforma 10 m. Finale: 1. CHEN Ruolin (Cina) 422.30; 2. Brittany BROBEN (Aus) 366.50; 3. Pandelela Rinong PAMG (Malai) 359.20; 4. Melissa Wu (Aus) 358.10; 5. Koltunova (Rus) 357.90; 6. Sanchez (Mex) 356.20; 7. Steuer (Ger) 351.35; 8. BATKI 350.05; 9. Hu Yadan (Cina) 349.50; 10. Filion (Can) 349.10; 11. Benfeito (Can) 345.15; 12. Prokopchuk (Ucr) 344.55. Semifinale: 1. Chen Ruolin (Cina) 407.25; 2. Benfeito (Can) 359.90; 3. Broben (Aus) 359.55; 10. BATKI 325.45.
Martina Grimaldi col bronzo della 10 km LAPRESSE La giornata olimpica minuto per minuto con la cronaca di tutti i campi di gara e gli approfondimenti sulle gare principali con i big italiani e stranieri. BOLT SHOW L'attesa a Casa Giamaica, che vi abbiamo mostrato in un video ieri, è stata ben ripagata ieri sera dallo show di Usain Bolt e dai suo due valletti sul podio dei 200. Ma ad accendere d’azzurro lo Stadio Olimpico ha provveduto anche il nostro Fabrizio Donato, bronzo nel triplo a distanza di 44 anni da quello di Giuseppe Gentile. E a Casa Italia il triplista laziale ha festeggiato la medaglia che, a fine serata, si e' andata ad aggiungere a quella conquistata in mattinata da Martina Grimaldi ad Hyde Park. Anche con la bolognese abbiamo chiacchierato nel covo azzurro, dove ha ricevuto il giusto tributo anche Josefa Idem. La Signora della canoa, quinta nella sua decima finale olimpica, nel giorno dell’addio si è soffermata ancora sul caso Schwazer e ha parlato del suo futuro: «Voglio voltare pagina». LE GALLERY Ogni giorno le immagini più belle dell’Olimpiade nelle gallery dedicate alle imprese da ricordare. E nel nostro speciale tutti i risultati in tempo reale, il programma e il medagliere. RCS
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 10 AGOSTO 2012
VENERDÌ 10 AGOSTO 2012
di ARONNE ANGHILERI
l nuoto italiano nel mese di maggio si era illuso di IEuropei essere ai vertici anche in campo mondiale agli di Debrecen, dove aveva vinto sei medaglie d’oro e portato sul podio tutte le sei staffette in programma. Che equivoco. Un tempo i campionati d’Europa si disputavano ogni quadriennio, ora sono inflazionati e avviliti a fare da antipasto ai Giochi Olimpici. Una manifestazione di categoria B (di cui è responsabile la Len) trascurata da chi ha idee chiare e mire precise. Con l’eccezione del ranista Gyurta, vittorioso a Debrecen ed a Londra, agli Europei erano assenti Agnel, Muffat, Manaudou fratello e gli staffettisti francesi, le velociste olandesi, perfino la bielorussa
laRiflessione
daglie olimpiche, e dichiara che vuole «dedicarsi ad una vita più semplice». Federica Pellegrini dopo il flop londinese decide di prendersi un anno sabbatico «durante il quale dedicare meno tempo al nuoto e di più alla vita». Tania Cagnotto sfiora di un niente il tanto agognato podio e si sfoga dicendo che «era il mio sogno ma la vita è un’altra!». E poi c’è Alex Schwazer: due anni fa si lamentava «non riesco più a gioire, non mi diverto più», ieri suo padre ha dichiarato «spero che adesso possa condurre una vita normale. Mio figlio psicologicamente non reggeva più». Quattro atleti, il primo e l’ultimo ormai ex ma per motivi ben diversi, per i quali sport agonistico e vita normale sono condizioni impossibili da conciliare, tant’è che per godere della seconda è necessario interrompere la prima. Ma perché accade questo? Perché il sistema sport è all’esasperata ricerca
Schwazer durante la drammatica conferenza REUTERS
Herasimenia. Tutti sul podio a Londra. Sul quale l’Italia non è salita (dissolte le sei staffette), limitandosi a quattro quinti posti. Due della Pellegrini, prevedibili dopo una stagione che non concedeva illusioni, uno della bravissima e semi sconosciuta delfinista Ilaria Bianchi, l’altro del fondista Gregorio Paltrinieri, campione europeo a 17 anni, alla fine gravato della responsabilità di salvare l’onore della squadra tutta. «Una figuraccia» ha sintetizzato il presidente Barelli. I due salvatori della Patria meritano almeno un 9 in pagella. Ilaria sarebbe dovuta salire sul podio a Debrecen, ma fu squalificata per essere riemersa troppo tardi dal tuffo di partenza, e non ha fatto in tempo a montarsi la testa. A Londra ha migliorato il record
laPuntura
IL SISTEMA CI CHIEDE SEMPRE DI PIÙ ECCO PERCHÉ GLI ATLETI SCOPPIANO osa sta accadendo nel mondo dello sport? C Michael Phelps chiude una straordinaria carriera, culminata con il record assoluto di me-
della prestazione a tutti i costi. Sembra che questo sistema sia diventato una sorta di Conte Ugolino che per sopravvivere si ciba dei figli che ha cresciuto. Le imprese non sono mai abbastanza grandi e quando lo sono davvero vengono quasi subito relegate a punto di partenza per traguardi ancor più ambiziosi. Un esempio? Usain Bolt ha stracciato tutti gli avversari sui 100 metri, facendo il primato olimpico. Ma qualcuno è riuscito a rammaricarsi perché il mancato record del mondo, auspicando l’impresa sui 200. E in tutto questo la gente comune, categoria della quale tutti facciamo parte, ha le sue gravi responsabilità. Abbiamo la colpa di non saperci accontentare, e non solo per quanto riguarda le gesta dei nostri campioni, ma questo è un discorso complesso che non possiamo approfondire perché ci porterebbe troppo lontano. Siamo egoisti in generale ma in particolare con gli sportivi, altra categoria della quale faccio parte e in nome della quale credo di poter parlare. Ho vissuto sulla mia pelle le pesanti critiche ricevute per aver deciso di affiancare delle esperienze giornalistiche, professione che ambisco ad esercitare in futuro a tempo pieno, alla mia carriera di schermitrice. E come me, ma anche di più, sono stati criticati i colleghi che hanno accettato di prendere parte a trasmissioni televisive di varia natura. Il sistema, del quale la stessa gente comune fa parte, ci vuole «puri», dedicati esclusivamente allo sport, anche se questo vuol dire tagliarci fuori dalla vita normale. Sembra non ci sia spazio per i compromessi: o dentro o fuori! Ed allora diventa del tutto normale che gli atleti si sentano schiacciati da un peso che a volte diventa insopportabile. Perché si sa che nella vita per raggiungere risultati importanti, qualunque strada si decida di percorrere, sono necessari dei sacrifici ma nello sport sembra ormai che ad essere sacrificata sia la vita stessa. © RIPRODUZIONE RISERVATA
di ROBERTO PELUCCHI
f Roberto Formigoni ha detto che premierà la ginnasta Vanessa Ferrari dopo la beffa olimpica. Magari con una bella vacanza pagata da Daccò.
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ilCommento
Bolt, l’Olimpiade ha trovato l’icona perfetta
A Londra è Bolt-mania: due ragazzi lo imitano davanti lo stadio REUTERS di ANDREA MONTI
ono venuto a Londra «S per cementare il mio status di leggenda vivente».
TwitTwit
IL CINGUETTIO DEL GIORNO
JOSEFA IDEM Canoista, olimpica azzurra
Grazie a tutti per i vostri messaggi che mi commuovono. È stata la mia ultima gara, è stato bello sognare insieme. @josefaidem
DAI PUGNI DELLA SHIELDS AL CALCIO LO SPORT FEMMINILE ORA È UNO SHOW onne. Col velo o in dolce attesa, in pista o in vasca, in barca o in volo, più o meno belle d’aspetto, più o meno in carne, più o meno giovani, bambine come mamme. Comunque, chiaramente, donne. E quindi femminili. Ma anche sempre più capaci di entusiasmare, e di avvincere le folle, come atlete. L’Olimpiade estiva numero 30 è lo specchio della società mondiale che, fortunatamente, cresce, e si evolve. Ed ha quindi una forte connotazione al femminile. Non ci stupiamo, ma ci stupiamo. Perché non facciamo più paragoni uomo-donna, non diciamo più «il basket maschile si gioca sopra il canestro e quello femminile sotto», non parliamo più di potenza diversa, di allenamenti diversi, di potenzialità diverse, di spettacolo diverso. Dopo aver registrato premi uguali nei tornei (almeno nel tennis), audience tv uguali, richiami media uguali, stadi pieni uguali, risposte di sponsor uguali, se non maggiori (leggi Sharapova). Applaudiamo, tifiamo, e restiamo sempre più a bocca aperta. Perché il pugilato che sbarca ai Giochi buca il video con la 17enne Claressa Shields (nella foto), detta «Cannonball» per la velocità dei colpi, e una tecnica «da uomo». Perché nel calcio, lo sport più amato dai maschietti, non c’è ancora, forse, un’atle-
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di LORENZO CASTELLANI
Cestista, portabandiera Spagna
ta-manifesto come Keira Knightley, ma quel suo film, «Sognando Beckham», ha finalmente abbattuto le barriere culturali e fisiche, in molti ruoli (aspettando quello di portiere), ma soprattutto nei tiri in porta e nel dribbling. Perché nel tennis, le sorelle Williams servono come gli uomini, meglio di certi uomini, e hanno colpi perentori come loro. Perché, nel tiro a volo, la nostra Jessica Rossi sfida gli uomini nei test pre-olimpici come nei punteggi ai Giochi e vorrebbe tornare a gareggiare nel trap con i colleghi maschi. Perché, pallacanestro e pallavolo esaltano, come gli uomini, atleti sempre più alti e insieme coordinati e, morfologicamente, obiettivamente, belli. Perché le nuotatrici non sono mai state così armoniche e brave e ce n’è pure una, la cinese Ye, che è più veloce di Lochte nei 400 misti. Perché non c’è davvero uno sport più al maschile che al femminile: al contrario, in generale, qui a Londra, donna e uomo sono sempre più vicini. Uniti nel gesto tecnico e nell’intensità dell’azione. Da italiani, poi, abbiamo la fortuna di avere una ricchezza in più: da Vezzali e le sue sorelle a «nostra signora delle piscine», Pellegrini, dalle invidiatissime dee del beach volley alla inesauribile Idem, dalla sfortunata Cagnotto alle piccole-grandi tenniste terribili, alle leggiadre acrobati della ginnastica e del sincronizzato. E ancora e ancora. E vinciamo un oro storico.
dei 100 (57”27), seconda europea per soli 10/100. Gregorio ha praticamente ripetuto il 14’48”92 del record, ancora primo europeo, preceduto da un cinese, un canadese, un tunisino. Ci sono le premesse per immaginare un futuro molto interessante, Anche se quel quinto posto è stato commentato come deludente da vari cronisti. Badiamo alle cifre, per il più giovane di quella finale, valutiamo che ha mantenuto l’umiltà iniziale ed il senso di equilibrio, pur facendo parte di una squadra nella quale troppi compaiono ormai nella rubrichetta twit twit della Gazzetta o in servizi fotografici su riviste, piuttosto che negli ordini di arrivo.
laVignetta
PAU GASOL
laConferma
di VINCENZO MARTUCCI
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RIVALUTIAMO PALTRINIERI E BIANCHI QUINTI MA CON UN FUTURO DAVANTI
ilNuoto
di MARGHERITA GRANBASSI
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Una foto incredibile. Preghiamo per le Filippine! @paugasol
MARCO ORSI Nuotatore, olimpico azzurro
Bronzo bronzo bronzooooooooo bravissima Grimmi !!!!!!!! Troppo contento un bronzo che vale ORO !!! @bomber orsi
LORENZO JOVANOTTI Cantante italiano
Oggi ho vinto 2 gran premi della montagna (però ero solo, mi sa che non vale). La fibra di carbonio è un materiale pazzesco! @lorenzojova
FRANCESCA PICCININI Pallavolista, olimpica azzurra
Chiedo mille volte scusa ai tifosi per questa fase sfortunata, volevamo l’oro @francesca p79
Usain Bolt è semplicemente un genio della comunicazione. E sa di esserlo. Certo, non è che gli manchi l’autostima. Eppure fateci caso: questa concezione del sé spavalda, beffarda, talora smodata, non dà fastidio a nessuno. Anzi lo rende irrefrenabilmente simpatico, probabilmente è il segreto della sua alchimia di vincente. In un mondo di sbruffoni, tutti hanno capito che lui è un ragazzo di parola. Nel tempo impiegato a leggermi fin qui, circa venti secondi, l’uomo-fulmine ha percorso i 200 metri che lo portano dritto nel mito. L’apogeo dell’era Bolt, per sempre ci sarà un prima e un dopo col suo monumento piantato nel mezzo come spartiacque. Da ieri sera l’atletica, sport caro agli dei, ha il suo Mercurio, messaggero veloce e aggraziato. Più prosaicamente, l’enorme macchina scenica dell’Olimpiade di Londra trova l’icona che cercava e l’immagine che la consacra come memorabile: quella splendida freccia giamaicana col dito puntato al cielo e il sorriso furbetto stampato sul volto appena luccicante di sudore è uno spot di livello planetario, la fotografia che rimarrà un simbolo di speranza nell’anno gramo per eccellenza. Non so se Bolt sia il più grande velocista di sempre, a occhio direi di sí ma affido agli straordinari esperti della Gazzetta il giudizio definitivo. Una cosa, tuttavia, rimane certa: Bolt è la macchina comunicazionale perfetta. A questo punto non c’è remoto angolo del mondo dove non conoscano il suo nome. Davanti a un obiettivo e in pochi secondi, tra capriole, gesti, smorfie, sorrisi e ammiccamenti è in grado di declinare la parola gioia in venti modi diversi. Un esperanto dell’emozione sportiva che lo proietta al di là delle barriere dei costumi e dei linguaggi. Le sue interviste sono un’onda gentile e spumeg-
giante come il mare del Caribe da cui proviene, ti massaggiano, non ti travolgono. Bolt parla di sé e di noi senza urtare nessuno. È, per dirla coi sociologi, pre-politico nel senso che di politica non parla proprio e dai discorsi sgradevoli si tiene lontano, ciò che lo rende universalmente gradevole. Carl Lewis, il suo unico grande rivale nella galleria delle icone, si faceva fotografare con scarpe da donna rosse fiammanti ed era definito dalla stampa dell’epoca outspoken che potremmo tradurre col termine «provocatorio». Anche lui era e rimane un eroe dei media ma soprattutto un perfetto prodotto americano nel breve attimo in cui gli Usa, liquidato il disturbo sovietico, toccano l’apice solitario della propria potenza. Bolt, invece, è etichettato dalla stampa come bombastic, parola che racchiude in un suono diversi concetti: dirompente, divertente, frizzante. Sopra le righe ma dentro i limiti del comune sentire. Questo spiega perché Bolt sia un insieme perfetto di prodotto e comunicazione. La Coca Cola vivente dei nostri tempi. I giornali lo utilizzano come simbolo polivalente, buono per ogni occasione. La Puma, che lo scoprì quando era nessuno, gli versa annualmente 9 milioni di dollari, tutti ben spesi. Visa e la telecom giamaicana seguono a ruota. Piuttosto stupisce che l’uomo più veloce del mondo sia solo sessantatreesimo nella classifica dei paperoni dello sport con 20,3 milioni di dollari all’anno, dietro a cestisti, calciatori e piloti. Visto il rendimento impeccabile, meriterebbe di più. Ma pure foderato di soldi, Bolt non suscita invidia. A parte qualche sbandata per le auto veloci e le belle donne, i suoi guadagni vanno in attività sociali attraverso la Usain Bolt Foundation e alla famiglia che peraltro continua a vivere in un villaggio dove l’acqua arriva a singhiozzo e l’elettricità per le strade non c’è proprio. Chi non comprerebbe un’auto usata da un uomo così? © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 10 AGOSTO 2012
PRIMO PIANO L’AMICHEVOLE DI NEW YORK
Robinho fa 1-1, poi il Real dilaga K.o. con 5 sberle Il tour negli Usa dei rossoneri finisce con la disfatta contro Ronaldo &C. Okay solo Acerbi REAL MADRID MILAN
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PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Di Maria (R) al 24’, Robinho (M) al 33’ p.t.; Cristiano Ronaldo (R) al 4’ e 21’, S. Ramos (R) al 36’, Callejon (R) al 44’ s.t. REAL MADRID (4-2-3-1) Casillas (dal 40’ s.t. F. Collado); Fernandez (dal 1’ s.t. Arbeloa), Pepe (dal 25’ s.t. Albiol), Varano (dal 1’ s.t. S. Ramos), Coentrao (dal 29’ s.t. Sahin); Khedira (dal 1’ s.t. Xabi Alonso), Diarra (dal 25’ s.t. Granero); Di Maria (dal 17’ s.t. Callejon), Ozil (dal 17’ s.t. Kakà), Cristiano Ronaldo (dal 35’ s.t. Morata); Benzema (dal 1’ s.t. Higuain). ALL. Mourinho. MILAN (4-3-3) Abbiati (dal 1’ s.t. Amelia); Abate (dal 1’ s.t. De Sciglio), Bonera, Acerbi (dal 1’ s.t. Yepes), Antonini (dal 1’ s.t. Mesbah); Flamini (dal 14’ s.t. Constant), Ambrosini (dal 24’ s.t. Traorè), Nocerino (dal 31’ s.t. Valoti); Boateng (dal 14’ s.t. Emanuelson), Cassano (dal 1’ s.t. El Shaarawy), Robinho. ALL. Allegri.
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HANNO DETTO
S Abbiati «Questa partita non cancella le cose positive delle precedenti amichevoli»
S S. Ramos «Contento per il gol, su gran passaggio del mio amico Kakà»
ARBITRO Marrufo (Usa) AMMONITI Nocerino e Boateng NOTE Spettatori paganti 49.474.
«ALLEGRI, MAI PIU’» Galliani infuriato «Figuraccia Milan La colpa è tutta del nostro tecnico» L’amministratore delegato: «Sono incazzato nero. Non si possono fare 9 cambi contro il Real, non è un test qualunque. Errori gravi» DAL NOSTRO INVIATO
ALESSANDRA BOCCI NEW YORK
Adriano Galliani è livido. Il Real Madrid ha shakerato il Milan e il cocktail non gli è andato giù. «Ma dico, si rende conto? Nove cambi, nove. L’allenatore ha commesso un grave errore e ora vado a dirglielo». Galliani impugna nervosamente una mazza da baseball, dono degli Yankees. Non è il momento di tentare contraddittori e Allegri è lesto a capire. Galliani lo incrocia e parlotta in un angolo, l’allenatore si allontana con la faccia scura. Poi il vicepresidente torna verso i giornalisti, sempre più scocciato. La faccia è abbronzata, il tono tutt’altro che vacanziero o amichevole. E guai a dirgli che questa con il
Cristiano Ronaldo, 27 anni, segna il gol del 3-1 INFOPHOTO DAL NOSTRO INVIATO
NEW YORK
Una superiorità totale. Tecnica, e anche fisica. Contro il Milan, il Real Madrid ha faticato a centrare la porta nei primi venti minuti, ma non ha mai perso il controllo del gioco e del campo. Una dozzina di occasioni da gol nitide sono capitate fra i piedi degli uomini di Mourinho, e cinque sono state realizzate. Il Milan ha momentaneamente pareggiato con una bella azione Cassano-Nocerino-Robinho, tutta di prima. Il brasiliano ha concluso in rete con un tocco di classe, ma è stato soltanto un lampo. Il Milan non è mai riuscito a impensierire il Real Madrid, e ha faticato a difendersi dagli attacchi a ondate di Di Maria e Cristiano Ronaldo. Il portoghese sembrava giocare senza fatica. Idolatrato dalle comunità ispano-americane, Ronaldo ha creato e ha segnato, leggero come una piuma: in estasi i cinquantamila dello Yankee Stadium, trasformato per l’occasione in campo da soccer. Il Milan invece grondava per mantenere almeno le apparenze di una difesa. Lampanti le carenze: troppo alto il ritmo per Cassano, troppo indietro di preparazione Boateng, ancora acerbo De Sciglio. Inoltre Ambrosini è uscito infortunato mentre Montolivo era indisponibile per un problema muscolare al polpaccio destro.
al.bo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Difficoltà Galliani trova appena
la voglia di sibilare due o tre frasi sull’affare Kakà. «Ho incontrato Florentino Perez a pranzo. Il ritorno di Ricky è un’operazione complicata, quasi impossibi-
DAL NOSTRO INVIATO
NEW YORK
La sua lotta è capire, ogni mattina. Capire se può tornare quello di prima, e se non lo è perché non ha recuperato bene dagli infortuni, o perché a trent’anni è vecchio nonostante una vita da atleta e un’alimentazione esemplare, o semplicemente perché non lo fanno giocare e non sente fiducia. Ricardo Izecson dos Santos Leite, Ricky al Milan, Kakà nel mondo, è solo. Nel grande Real Madrid, difficile che chi cade possa anche risorgere. Ieri Kakà è partito per Philadelphia con la squadra e il Milan è tornato in Italia. Un breve incontro che gli ha lasciato la maglietta di Robinho e l’emozione di aver rivisto vecchi amici.
Strapotere La nota positiva per Allegri è la pre-
stazione di Acerbi nel primo tempo. Nel secondo, Bonera ha cercato di resistere, ma la difesa era crollata e dopo i tanti cambi anche il centrocampo era in balia dei blancos. I gol del Madrid avrebbero potuto essere di più. Al 24’ apre Di Maria, con un tiro da fuori su respinta di Abbiati. Al 4’ del secondo tempo entra nel vivo lo show di Cristiano, che imbeccato da Lassana Diarra segna un gol molto simile a quello sbagliato contro la Spagna, che avrebbe aperto le porte della finale europea al Portogallo. Al 21’ raddoppia Cristiano. Nel finale, dopo un tiro da fuori di Nocerino che impegna Casillas, due gol propiziati da Kakà, ancora amatissimo dal pubblico americano: testa di Sergio Ramos su calcio d’angolo per il 4-1, poi Callejon pescato in mezzo all’area completa la manita. Aggiungendo un palo di Di Maria e una traversa di Higuain, il quadro è completo. È il quadro della differenza attuale fra i campioni di Spagna e i vicecampioni della Serie A.
Real Madrid era appunto un’amichevole. «Quando si gioca con il Real non bisogna pensare in questo modo. Siamo a New York, davanti a sessantamila persone, stadio pieno, occhi di tutti addosso, milioni di occhi collegati in tv. Non è mica la partita di Solbiate Arno. Anche Mourinho ha fatto tanti cambi? Ma l’ha vista la panchina del Real? Kakà, Higuain, Arbeloa. Nove cambi non si fanno. È stato un errore gravissimo e non tollero queste figuracce. Sono incazzato nero, lo scriva». Fatto.
S Sergio Ramos, 26 anni, a destra, ringrazia Kakà per l’assist dopo la rete del 4-1 al Milan REUTERS
Uno fra tanti Il Real Madrid è la Microsoft del
calcio, un’azienda gigantesca dove contano i numeri e i prodotti che funzionano. E il prodotto Kakà non funziona più. Si è inceppato, anche se la pubalgia è sparita e il ginocchio non fa male. Mourinho gli ha detto che per lui non sono previsti assolo e neppure passi a due. Kakà è arrivato nel 2009 da etoile, adesso è uno del corpo di ballo e neppure da prima fila. Mourinho, spietato ma sincero, glielo ha spiegato qualche settimana fa. Mourinho vuole Modric, che per ora il Madrid non prende e pare che questo lo innervosisca molto. Modric non arriva se Kakà non parte, Kakà non parte se non ci sono offerte. Kakà ha cercato una soluzione, ma le porte di chi prima lo cercava ora sono chiuse: niente Psg e niente dal Chelsea, spaventati anche dall’ingaggio troppo alto. Il Brasile ancora non fa per lui, restano gli amici del Milan che però non hanno soldi da spendere. E resta la richiesta del Madrid, che vorrebbe rientrare di
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Le amichevoli americane Milan-Chelsea 1-0 Milan-Olimpia 3-1 Real Madrid-Milan 5-1 le, e non voglio illudere nessuno. Parleremo ancora, ma è molto difficile concludere l’affare». Ecco. E poi figuriamoci se ora ha voglia di parlare di mercato. Dopo la manita schiaffata dal Real Madrid sulla faccia della squadra più titolata al mondo. Kakà esce dallo spogliatoio, incontra Galliani e lo abbraccia. Per un momento almeno, la mazza da baseball non sembra un’appendice del braccio del vicepresidente infuriato.
Difesa muta Lo scontento di Galliani dopo un risultato del genere era prevedibile. Il senso di queste tournée è anche commerciale, e naturalmente perdere come un Deportivo Pinco Palla qualsiasi non può far piacere. Il Milan ha da tempo avviato un’azione sul mercato americano, per cercare di contrastare i grandi numeri dei club spagnoli e inglesi anche fra i tifosi di qui. Il marchio del Milan funziona e una sconfitta del genere non è positiva sotto questo aspetto. E poi c’è la questione del club più titolato al mondo, che porta il suo blasone a New York e lo ritrova fatto a brandelli dallo scalpiccio sfrontato di Cristiano Ronaldo. Allegri come sempre ha interpretato il ruolo a modo suo, ha parato il fulmine e si è difeso con poche parole. «C’è an-
IlCaso L’AFFARE KAKÀ
Ricky d’accordo sulla riduzione dell’ingaggio Ma non basta... Perez non lo svende, Galliani non può fare follie. Il brasiliano, bloccato, agli ex compagni ha detto che pur di tornare, giocherebbe anche da regista
«
L’operazione Kakà è un affare quasi impossibile e non voglio illudere i tifosi ADRIANO GALLIANI A.D. MILAN
una parte dei 67 milioni spesi per il suo cartellino nel 2009. Quindi per il momento il club spagnolo non è assolutamente interessato al prestito gratuito su cui sta lavorando il Milan, unica proposta che il club rossonero ha avanzato nelle prime conversazioni con Florentino Perez e gli altri dirigenti del Real. Il ritorno a casa è difficilissimo. Resta qualche rimpianto, anche se Kakà è religioso e insieme razionale, e sa che i rimpianti non portano a niente.
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I NUMERI
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È stata una batosta. Ogni partita va interpretata nel modo giusto, altrimenti rischi le brutte figure
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CANONIERO
cora molto da fare». Un understatement poco adatto alle abitudini passate della Casa, ma Allegri è fatto così. Rimugina in silenzio.
pare l’amaro. Il Milan aveva cominciato il precampionato in modo più brillante del solito ed è caduto fragorosamente nel finale.
Obiettivi I nove cambi che han-
Il programma Intanto il Milan è
no fatto infuriare Galliani secondo l’allenatore sono motivati dalla necessità di testare i giovani contro le squadre top e evitare infortuni ai più vecchi prima dell’inizio del campionato, ma è logico che il risultato a Galliani non sia andato giù e prevedibile che non sia garbato neppure a Berlusconi. «Questa squadra deve crescere, si cresce con le vittorie, ma anche con le sconfitte», aveva detto Allegri nella conferenza dedicata alla stampa americana a mezzogiorno, a poche ore dalla partita. Un avviso ai naviganti che non serve a dissi-
rientrato in Italia questa mattina da New York, via Francoforte. Doppio allenamento per tutti oggi e domani, poi da lunedì tre giorni di vacanza per il Ferragosto. Dal 16, la squadra ricomincerà a lavorare a ritmo serrato. Da verificare al rientro le condizioni di Ambrosini uscito malconcio dopo uno scontro in area con un giocatore del Real Madrid, e soprattutto quelle di Montolivo, che mercoledì è rimasto a riposo a causa di un fastidio muscolare al polpaccio destro.
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MERCATO LE STRATEGIE PER L’ATTACCO
Pista Borriello Tutto dipende dal prestito C’è anche Matri nei piani, ma la Juve fatica a cederlo. E comunque il prezzo è alto
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gli acquisti del Milan effettuati fino ad oggi: i giovani portieri Gabriel (Cruzeiro) e Pazzagli (Fiorentina); i difensori Acerbi (Chievo) e Zapata (Villarreal); i centrocampisti Montolivo (Fiorentina), Constant (Genoa) e Traoré (Nancy).
MAX ALLEGRI, allenatore del Milan
Adriano Galliani, 68 anni e Massimiliano Allegri, 44. L’a.d. non ha condiviso la gestione dell’amichevole contro il Real
i milioni incassati dal Milan con la doppia cessione di Ibrahimovic e Thiago Silva al Paris Saint German. Affare da 150 milioni se si includono anche i soldi risparmiati dagli ingaggi lordi dei due.
LA GAZZETTA DELLO SPORT
NEL 2000 MILAN-REAL FINI’ 1-5 BERLUSCONI IN TRIBUNA A SAN SIRO VOLEVA CACCIARE ZACCHERONI
Marco Borriello, 30 anni, è ai margini alla Roma REUTERS CARLO LAUDISA twitter@carlolaudisa MILANO
La rincorsa all’attaccante è appena cominciata e il Milan gioca di rimessa. È paradossale (visto che mancano solo 21 giorni alla chiusura del mercato), ma la strategia è ancora tutta da fare. O meglio. L’a.d rossonero Adriano Galliani in questi giorni sta gettando più di un amo per la pesca finale. Detto che l’affare-Kakà con il Real Madrid è destinato a una soluzione in extremis, altrettanto va messo in preventivo per la casella di centravanti. E in quest’ottica va letto l’approccio con la Roma per Marco Borriello. L’ipotesi di uno scambio con Antonio Cassano è stata presto raffreddata dalla Roma, già al completo sul fronte d’attacco. Ma è chiaro che il contatto per il barese scoperchia un caso con cui i rossoneri convivono da qualche settimana. FantAntonio al rientro dall’Europeo ha mostrato il broncio. E certe sue esternazioni, tipo il ritrovato feeling con la Sampdoria, hanno riportato d’attualità le voci su
Un altro 5-1 in un Milan-Real Madrid causò una bufera tra i rossoneri: è il k.o. a San Siro nell’agosto 2000. I Blancos segnarono con Morientes, Eto’o, Rivera e Guti (2). Il gol del Milan fu realizzato da Shevchenko. In panchina c’era Zaccheroni, in tribuna Berlusconi, talmente furibondo da minacciare di cacciare il tecnico. Lo stesso presidente voleva correre ai ripari mettendo in allerta Arrigo Sacchi per un eventuale cambio in corsa. Ci fu però la levata di scudi a favore del tecnico da parte delle vecchia guardia, Zac si rifece a pochi giorni di distanza vincendo il preliminare di Champions a Zagabria.
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Il discorso con la Roma è già stato avviato, ma per il centravanti napoletano si può profilare una soluzione soltanto alla fine del mese
«
Se resta è ok, se va via pure. Ma se se ne va, non andrà via gratis, devono pagarlo JOSE MOURINHO ALLENATORE REAL MADRID
Attesa Chissà che cosa sarebbe potuto essere al Real Madrid? Se non avesse incontrato la grazia debordante di Cristiano Ronaldo, se non avesse incontrato Mourinho che aveva già schiantato Sheva, se non avesse avuto problemi fisici. Se, se, se. Ora resta il club con il suo distacco, Florentino Perez formale e gentile in giacca e cravatta. Restano i compagni educati, Cristiano primo fra tutti, e Sergio Ramos che lo ringrazia per la palla gol dell’altra sera. Resta, alla fine, l’attesa. Perché la lotta di Kakà è capire e insieme aspettare. Immaginare che cosa possano essersi detti Galliani e Florentino Perez, chiedersi se possa esserci una soluzione prima della fine del mercato, perché questi venti giorni lo prosciugherebbero. Tornare Alcuni ex compagni lo hanno chiamato nei giorni scorsi, lui si è informato, vuole sapere tutto quello che è diverso al Milan. Ha sentito che lo vorrebbero far giocare davanti alla difesa e ha pensato che non sarebbe male. Kakà sa di non essere quello del 2007, non ha più lo spunto di cinque anni fa, ma il calcio rimane nei suoi piedi e nella sua testa. Kakà sa anche che il problema non è questo: il ruolo, la classe. Il problema sono i soldi, e sarebbe disposto a tagliarsi parte dell’ingaggio, ma forse neppure questo basterà. E allora restano la lotta per capire chi sei, l’attesa per poterlo dimostrare. E il freddo perfetto di una squadra dove non sei mai stato te stesso.
Ricardo Kakà, 30 anni, trequartista brasiliano, in azione nella sfida contro il Milan. A destra l’abbraccio con Cristiano Ronaldo, 27 AFP-AP
al.bo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
S Antonio Cassano, 30 anni, all’arrivo a New York: valigia pronta?
una sua partenza. Proprio come un anno fa, di questi tempi. Ma la situazione è molto fluida e anche la tournée americana sembra sia servita a medicare gli umori. Ecco perché i piani rossoneri sembrano orientati a concentrarsi soprattutto sulla sostituzione numerica di Zlatan Ibrahimovic. Il primo nome comparso sui taccuini milanisti è stato quello di Alessandro Matri, cresciuto nelle giovanili e plasmatosi a Cagliari proprio con Max Allegri. Ma il dialogo con la Juve è difficile, anche perché i bianconeri faticano a mettere il centravanti lodigiano. E semmai lo sacrificherebbero per una cifra vicina ai 16 milioni spesi per il suo acquisto. E ciò cozza non poco con le esigenze milaniste. Nel budget, infatti, c’è solo un’operazione low cost. Vale a dire un prestito. Pista Borriello Per questo motivo l’approccio con la Roma potrebbe avere un seguito dopo Ferragosto. Due estati fa Galliani vendette Borriello al club giallorosso per 10 milioni. Nel frattempo, però, il centravanti è uscito dal progetto giallorosso. L’investimento per Mattia Destro oscura lo stesso Osvaldo, acquistato la scorsa estate proprio per dare il cambio a Borriello. E nonostante un contratto di altre tre stagioni adesso Borriello è un vero e proprio esubero. Peraltro il suo ingaggio da 4 milioni netti impone una soluzione entro il 31 agosto. Anche a costo di una cessione low cost. E il Milan appare sensibile, si sa, a questa prospettiva. Tanto più che Borriello già manda segnali al suo vecchio ambiente. Il rossonero lo attrae sempre. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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PRIMO PIANO TANTI AUGURI A...
Lodetti corre ancora e va a 70 Compleanno speciale per l’ex mediano del Milan: «Io tra Rivera e Berlusconi» ALBERTO CERRUTI
Ridendo e correndo, oggi sono 70. Settant'anni vissuti con il contagioso entusiasmo di Giovanni Lodetti, ieri centrocampista nel Milan di Rocco, oggi opinionista sul canale tematico rossonero. Una bella storia, tutta da raccontare. «Arrivare a 70 anni è un sogno, perché secondo me nella vita contano tre cose: l'amore di mia moglie Rita, la salute e la fede». E così persino la Coppa Campioni vinta nel 1969 passa in secondo piano. «L'emozione più forte è stata a 13 anni al campo Scarioni. Mi accompagnò il prevosto del mio paese, proprietario del cartellino. Feci un provino nel Milan e mi consegnarono una
Giovanni Lodetti (a destra) esce dal campo con Gianni Rivera. I due centrocampisti sono stati trascinatori del Milan di Nereo Rocco OLYMPYA
maglia rossonera a strisce strette, con il collo a v. Quel brivido me lo sento ancora addosso». Brera e Rivera Per tutti Lodetti era «basleta», il gregario di Rivera. «Fu Brera a chiamarmi "basleta", perché il mio mento
pronunciato gli ricordava la pentola piatta dell'Oltrepo per mondare il riso, la "basleta". Non mi dava fastidio, come non mi dava fastidio correre per Rivera, il più grande con cui ho giocato, mentre Suarez è stato il più grande avversario».
Umiltà e anche ironia, riaffiorata in una cerimonia per Bulgarelli. «Non vedevo Rivera da molti anni. Si presentò in ritardo e allora gli dissi: "Gianni, non dovevi preoccuparti, tanto ci sono ancora qua io a correre per te"». Rivera il capitano, Liedholm e Rocco i maestri. «Liedholm era un professore di tecnica, Rocco uno straordinario psicologo. Prendeva in giro me e Trapattoni e ci chiamava "le due cocorite" perché parlavamo sempre». Ricordi belli, ma anche tristi, perché 70 è anche il numero di un anno nero. «Il mondiale del '70 per me fu un dramma. Una sera, in Messico, il massaggiatore Tresoldi mi dice che i dirigenti mi vogliono parlare. Trovo Valcareggi, il professor Fini, il commissario
Mandelli e un altro dirigente. Mandelli mi spiega che sarebbero arrivati Boninsegna e Prati, al posto dell’infortunato Anastasi, per cui io rimango fuori dalla lista. Rispondo a Valcareggi che non è giusto e cercano di calmarmi, promettendomi soldi e una vacanza ad Acapulco con mia moglie, ma scelgo la libertà al posto dei quattrini, dico "Andate tutti a dare via il c..., prendo il primo aereo e torno a casa"». Poco più tardi altra botta. «Vengo scaricato dal Milan. Mi chiama la segretaria Rina e mi passa al telefono il mio nuovo presidente della Sampdoria. In due mesi mi crolla tutto addosso». Il coinquilino Berlusconi Scarica-
to dal Milan, ogni lunedì torna
a Milano, nella sua casa di via San Gimignano che gli aveva trovato un giovane Silvio Berlusconi, conosciuto attraverso Padre Eligio. «Abitavamo nello stesso palazzo, io al settimo piano, lui al sesto. Conoscevo sua madre e suo padre, il commendator Luigi che mi chiamava Giuanin come mia mamma. Uscivamo spesso insieme, Berlusconi con la prima moglie, io con la mia, quando ero già un po' stempiatello mentre lui si curava molto i capelli fin da allora. Andavamo in un piano bar di corso Vercelli, dove Berlusconi suonava al pianoforte e cantava». E naturalmente Giuanin e Silvio parlavano di calcio. «Lui ne capiva. Era un milanista sfegatato e ricordo quella sera del '69 in cui avevamo pareggiato 0-0 a San Siro con il Celtic, sotto una nevicata. Andammo a cena e lui già faceva la formazione per il ritorno. Voleva tre punte e io gli dicevo "Silvio stai calmo, se andiamo allo sbaraglio ci massacrano"». A Novara si chiude la carriera di Lodetti, non la sua amicizia con Berlusconi che voleva il Milan. «Una mattina suo papà mi prende in disparte e mi dice: "Giuanin, diga al me fioeu che ciape no el Milan, perché l'è un debit". Berlusconi mi ripeteva che voleva fare un regalo ai suoi figli. E allora dico a suo papà: "Comendatur, mi sa che stavolta perdiamo la battaglia"». Lo sconosciuto Ceramica Mentre Berlusconi prende il Milan, Lodetti lavora per un'azienda di ceramica e una mattina, con la scritta «ceramica» sulla tuta, corre nel parco Trenno. «Mi accorgo che c'è una squadra con uno in meno che sta perdendo 5-1 e chiedo di entrare. Muoio dalla voglia di giocare, ma uno risponde: "lascia stare, siamo tutti giovani". Ritorno e un altro dice: "lasciamolo entrare". Entro, rimontiamo e alla fine mi chiedono come mi chiamo. Faccio vedere la tuta e rispondo "Ceramica". Da quella mattina, per vent'anni, ogni sabato sono là e per tutti sono "Ceramica" e basta. Mi diverto come all' oratorio, fino a quando un giorno passa uno in bicicletta e urla "Uhei Lodetti". Gli faccio segno di tacere, ma ormai sono scoperto». Oggi, a 70 anni, Giovanni Lodetti, continua a correre e a divertirsi nella sua nuova vita di tutti i giorni, felice di stare bene con chi gli vuole bene. E allora 70 di questi giorni, grande Giuanin. © RIPRODUZIONE RISERVATA
la scheda GIOVANNI LODETTI 70 ANNI EX CENTROCAMPISTA
Giovanni Lodetti è nato il 10 agosto 1942 a Caselle Lurani (Lo). Centrocampista dai piedi buoni e dotato di grande fiato, ha legato i suoi trionfi al Milan dove ha iniziato a giocare fin dalle giovanili: l’esordio in Serie A nella stagione 1961-1962.
1961-1970 In rossonero 288 presenze (26 gol). Vince due scudetti, due Coppe dei Campioni, una Coppa Italia, una Coppa delle Coppe e una Coppa Intercontinentale. Dopo il Milan, ha giocato con Sampdoria, Foggia e Novara
1968 Vince l’Europeo con la Nazionale
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MAGIC+3 CAMPIONATO LE QUOTAZIONI AGGIORNATE DEL GIOCO CON MEDIASET PREMIUM
Zapata, la novità del listone Voglia di riscatto a prezzi contenuti: il difensore del Milan costa 8 e può rivelarsi un affare PORTIERI Cod.
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FREY N. GABRIEL DA SILVA GAMBERINI GARICS GARRIDO GASTALDELLO GLIK GRANQVIST GRAVA HEGAZY HEINZE HERTAUX JOKIC JONATHAN JUAN KONKO LABRIN LACZKO LEGROTTAGLIE LICHTSTEINER LUCARELLI LUCCHINI LUCIO MACEACHEN MAICON MANFREDINI MANTOVANI MARCHESE MARTINEZ M. MASIELLO A. MASIELLO S. MATHEU MBAYE MESBAH MESTO MEXES MIGLIORINI MILANOVIC MORERO MORETTI E. MORGANELLA MORLEO MOTTA MUNOZ MUSTAFI NAGATOMO NASTASIC NATALI NETO L. NEUTON OGBONNA PACI PALETTA PAPP PASQUAL PASQUALE PELUSO PERICO PERROTTA M. PIRIS PISANO E. PISANO F. POLENTA PORTANOVA POTENZA RADU RAIMONDI RANOCCHIA RINAUDO RODRIGUEZ GON. RODRIGUEZ GUI. ROMAGNOLI A. ROMAGNOLI S. ROMULO RONCAGLIA ROSI ROSSETTINI ROSSINI RUBIN SAMUEL SANTACROCE SARDO SCALONI SILVESTRE SORENSEN SPOLLI STANKEVICIUS STENDARDO *TERLIZZI TERZI TOMOVIC VELAZQUEZ VITIELLO VOLTA VON BERGEN YEPES ZACCARDO ZANON *ZAPATA ZAURI ZIEGLER
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ACQUAH ALLAN ALMIRON ALVAREZ R. AMBROSINI ANGELO ANSELMO AQUILANI ARMERO ASAMOAH BADU BARRETO E. BARRIENTOS BASHA BATTOCCHIO BEHRAMI BENTIVOGLIO BERTOLACCI BERTOLO BIABIANY BIAGIANTI BIONDINI BIRSA BJARNASON *BLASI BOATENG BOLZONI BONAVENTURA BORJA VALERO BRADLEY BRIENZA BRIGHI BROCCHI *BRUGMAN BUCHEL CAMBIASSO CANA CANDREVA CARMONA CASARINI CASCIONE CASTRO CAZZOLA CEPPELINI CERCI CHIARETTI CHIBSAH CIGARINI COFIE COLUCCI CONSTANT CONTI COPPOLA COSSU COUTINHO CRUZADO CUADRADO D'AGOSTINO DE FEUDIS DE ROSSI DELLA ROCCA DESSENA DI MATTEO DIAMANTI DONADEL DONATI DOSSENA DZEMAILI EDERSON EKDAL EMANUELSON ERIKSSON ESTIGARRIBIA FELIPE MELO FERNANDEZ M. FERREIRA PINTO FLAMINI FLORENZI FOGGIA GALLOPPA GARGANO GAZZI GENTSOGLOU GIACCHERINI GOBBI GOMEZ GONZALEZ
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Costo
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Il fantacalcio rosa è anche sul web Magic+3 è anche su internet. Potete seguire gli aggiornamenti su gazzetta.it/magicpiu3 e partecipare alle nostre iniziative su facebook e twitter
Cristian Zapata, 25 anni AFP 581 582 583 584 585 586 587 588 589 590 591 592 593 594 595 597 596 598 599 600 601 602 603 604 605 606 607 608 609 610 611 612 613 614 615 616 617 618 619 712 620 621 622 623 625 626 627 628 629 630 631 632 633 634 635 636 637 638 639 640 641 642 643 714 644 645 646 713 647 648 649
GOROBSOV GRECO GUANA GUARENTE GUARIN HAMSIK HERNANES HETEMAJ ILICIC INLER ISLA IZCO JANKOVIC JORQUERA JUAN ANTONIO KONE KRHIN KRSTICIC KUCKA KURTIC LAMELA LANZAFAME LAZAREVIC LAZZARI LEDESMA LJAJIC LLAMA LODI LORES LUCIANO LULIC LUND NIELSEN MAGGIO MAICOSUEL MANNINI MARCHI MARCHISIO MARQUINHO MARRONE MARTINEZ J. MATUZALEM MAURI MERKEL MIGLIACCIO MODESTO MONTOLIVO MORALEZ MORETTI F. MORRONE MUDINGAYI MUNARI MUNTARI MUSACCI NAINGGOLAN NINIS NOCERINO OBI OBIANG OLIVERA ONAZI PADOIN PAGANO PALLADINO PALOMBO PAROLO PARRAVICINI PASQUATO PAZIENZA PEPE PEREYRA PEREZ
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1 3 4 4 14 22 16 6 11 12 12 6 13 7 11 3 5 3 7 3 17 3 2 8 11 5 2 18 2 6 13 4 12 9 6 1 17 9 2 7 4 5 9 7 5 11 16 1 5 7 6 3 1 9 6 15 6 5 5 1 4 1 7 6 8 2 4 3 11 4 6
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PERROTTA S. PINZI PIRLO PIZARRO PJANIC POGBA POLI PULZETTI QUINTERO RADOVANOVIC RAMIREZ RENAN RICCHIUTI RIGONI L. RIGONI M. RIOS RIVEROLA RODRIGUEZ R. ROSSI RUI SAMPAIO SALIFU SAMPIRISI SANTANA SCHELOTTO SCIACCA SCOZZARELLA SESTU SEYMOUR SNEIJDER SODDIMO SORIANO STANKOVIC STEVANOVIC STOIAN STRASSER SUCIU TACHTSIDIS TADDEI TAIDER TISSONE TOGNI TOZSER TRAORE VACEK VALDES VALIANI VARGAS J. VAZQUEZ VERDI VERGASSOLA VERRE VIDAL VIOLA VIVES WEISS WILLIANS ZAHAVI ZANETTI ZUNIGA
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4 9 18 6 11 2 7 3 3 2 21 4 3 8 14 8 3 4 11 2 4 1 10 9 2 1 2 3 20 2 2 4 6 2 1 1 6 5 4 6 3 6 7 3 10 5 10 4 3 8 1 15 3 4 10 7 5 8 9
ATTACCANTI Cod.
Nome
Squadra
801 803 804 805 806 807 808
ABBRUSCATO ACQUAFRESCA ALFARO AMAURI ANTENUCCI BARRETO D.S. BELFODIL
PES BOL LAZ PAR CAT UDI PAR
Costo
13 16 5 18 11 9 10
809 810 811 812 813 903 814 815 816 817 818 819 820 821 822 823 824 825 826 827 828 829 830 831 832 833 834 835 836 837 838 839 840 904 841 842 843 844 902 845 846 847 848 849 850 851 852 853 854 855 856 857 858 859 860 861 862 863 905 864 865 866 867 868 869 870 871 872 873 874 875 876 877 901 878 879 880 900 881 882 883 884 885 887 886 888 889 890 891 892 893 894 895 896 898 899
BERGESSIO BIANCHI BOAKYE BOGDANI BOJAN BORRIELLO BUDAN CALAIO' CAPRARI CASSANO CATELLANI CAVANI CELIK CHAVEZ CORAZZA DE PAULA DENIS DESTRO DI MICHELE DI NATALE DIOP DOUKARA DYBALA EDER EL HAMDAOUI EL SHAARAWY FABBRINI FLOCCARI GABBIADINI GILARDINO GIMENEZ GIOVINCO HERNANDEZ IAQUINTA IBARBO ICARDI IMMOBILE INSIGNE JONATHAS JOVETIC KEKO KLOSE KOZAK LARRIVEY LARRONDO LONGO MANIERO MARILUNGO MATRI MAXI LOPEZ MEGGIORINI MEHMETI MICCOLI MILITO MORIMOTO MOSCARDELLI MURIEL NENE' NICO LOPEZ OKAKA OSVALDO PABON PALACIO PALOSCHI PANDEV PAOLUCCI PAPONI PARRA PATO PAZZINI PELLE' PELLISSIER PINILLA PISCITELLA POLO POZZI QUAGLIARELLA RAGUSA RENNELLA ROBINHO ROCCHI RODRIGUEZ F. ROZZI SANSONE G. SANSONE N. SAU SEFEROVIC SGRIGNA THEREAU THIAGO TIRIBOCCHI TOTTI VARGAS E. VUCINIC ZARATE ZE EDUARDO
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17 16 6 10 15 13 13 17 14 17 5 33 4 2 2 1 25 22 14 35 2 2 14 16 16 14 10 12 13 18 7 20 17 10 16 2 17 15 15 24 2 25 8 10 8 6 3 10 18 19 11 2 26 31 11 10 15 11 1 4 23 15 23 13 17 4 5 14 23 16 6 16 21 4 7 14 17 13 5 18 11 3 1 16 1 15 3 8 15 13 8 27 9 22 13 9
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 10 AGOSTO 2012
EUROPA LEAGUE RITORNO TERZO TURNO PRELIMINARE DISORDINI NEL POMERIGGIO FURTI NEI NEGOZI DEL CENTRO DI MILANO
Follia degli ultrà croati: 1 arrestato, 33 fermati Circa 150 tifosi dell’Hajduk hanno tentato di aggredire i sostenitori nerazzurri. Scontri vicino a San Siro: feriti tre agenti MILANO
Gli ultrà dell’Hajduk Spalato in azione a San Siro. In primo piano lo striscione della «Torcida 1950» PAOLUCCI
Un arresto e 33 fermi: questo il bilancio degli scontri di ieri tra le forze dell’ordine e i tifosi dell’Hajduk Spalato che hanno provato a entrare in contatto con i supporter nerazzurri. Poco prima dell’inizio del match, infatti, circa 150 sostenitori croati hanno cercato lo scontro vicino al «Bar Sport», nei pressi dello stadio, con la tifoseria interista. Le forze dell’ordine sono intervenute per evitare contatti e alla fine hanno fermato 33 ultrà del-
l’Hajduk Spalato. Nel bilancio rientrano anche tre agenti feriti. Per calmare gli animi sono stati usati anche lacrimogeni. I tifosi croati fermati sono stati trasportati nella Questura di via Fatebenefratelli dove attendono eventuali provvedimenti a loro carico. Un arresto Non era stata una
giornata serena nemmeno nelle ore antecedenti il match. Disordini si sono verificati anche nel centro di Milano. Specialmente in via Torino, nelle adiacenze di piazza Duomo dove solitamente si radunano gli ultrà delle squadre che raggiun-
gono il capoluogo lombardo. Un tifoso dell’Hajduk Spalato è stato arrestato per furto di generi alimentari all’interno di un supermercato della catena «Billa». I tifosi croati che avevano raggiunto Milano muniti di biglietto erano oltre tremila e molti hanno sfruttato la calda giornata estiva per visitare la città. Non tutti però, a quanto pare, visto il bilancio della serata. Bilancio parzialmente negativo per l’Inter di Stramaccioni e ancora una volta completamente negativo per quanto riguarda i tifosi ospiti. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Da paura L’Inter scivola sul nuovo prato 0-2 dall’Hajduk Avanti coi brividi La vittoria a Spalato garantisce ai nerazzurri la qualificazione. A San Siro troppi errori in zona-gol. E così diventa sempre più urgente acquistare rinforzi in ogni reparto SEBASTIANO VERNAZZA MILANO
Se non fosse calcio d’agosto, ci sarebbe da preoccuparsi. L’Inter si qualifica al playoff di Europa League nel modo peggiore, con una sconfitta ai confini dell’eliminazione. Zero a due e benedetto sia il 3-0 dell’andata in Croazia. Ieri sera, sulla nuova erba di San Siro, all’Hajduk Spalato sarebbe bastato un altro golletto per trascinare i nerazzurri ai supplementari, esito impensabile alla vigilia. Urgono rinforzi Per fortuna è
estate. La preparazione è in corso e il mercato è aperto. C’è tempo per regalare rinforzi ad Andrea Stramaccioni. L’Inter, così come è strutturata oggi, sembra destinata ad una stagione di mediocrità, neppure aurea. Non migliori per niente (anzi) se passi da Maicon a Jonathan e sei destinato a peggiorare di molto se ritieni che Sneijder sia in vendita, destinato al miglior offerente. Quali rinforzi? Uno per reparto. In difesa un esterno basso, se Maicon verrà ceduto. A centrocampo qualcuno che faccia girare palla meglio di Cambiasso e Guarin. In attacco l’alternativa a Milito, dato che Pazzini è finito nel girone dei reietti. I nuovi soci cinesi si mettano una mano sul cuore e l’altra sul portafogli.
Falsa partenza L’Hajduk ha imbarazzato l’Inter con un avvio ad alta velocità e intensità. I croati sfondavano sulle fasce, specie sulla destra, e arrivavano con facilità davanti ad Handanovic. Per ripararsi dal moto ondoso in aumento, «Strama» è passato dal 4-3-2-1 iniziale ad una sorta di 4-4-2, proprio lui che non impazzisce per il sistema di gioco più basico dell’universo calcistico. Differente soluzione non c’era. Sneijder in appoggio a Milito; Coutinho ala sinistra e Zanetti sull’altro ver-
La difesa è insufficiente: Ranocchia e Samuel ancora troppo insicuri sante; Cambiasso e Guarin in mediana. Ad aggiustamento in corso, è però arrivato il gol dell’Hajduk, su rigore concesso per fallo di Samuel su Vukovic e trasformato da Vukusic (e speriamo di non aver fatto confusione con cognomi così affini). Una brutta botta, ma va detto che prima e dopo lo choc dello svantaggio l’Inter ha avuto le sue occasioni. Coutinho ha preso una traversa, «Cou» e Milito si sono presentati più volte davanti a Blazevic e hanno fallito le conclusioni.
Ivan Vukovic, 25 anni, attaccante montenegrino, marcato da Walter Samuel scaglia uno splendido sinistro: è il gol dello 0-2, l’Hajduk Spalato qui inizia a crederci AFP
La grande paura Un gol dell’In-
ter non sarebbe stato scandaloso e però si sa come vanno le cose in certi frangenti. Sbaglia qui e sbaglia là, si finisce per pigliare un’altra rete. L’evento si è verificato a inizio ripresa, quando Vukovic (non Vukusic) ha imbroccato il gol della carriera con splendida girata su cross di Jozinovic. A quel punto il tifoso medio interista - che molte ne ha viste - è sprofondato dentro le sue ataviche paure, e quando Vukusic ha sfiorato un palo, ha sentito freddo alla faccia della calura agostana. Bene o male l’Inter è rimasta aggrappato al ciglio del cornicione, non è caduta di sotto. Blazevic, il portiere dell’Hajduk, ha compiuto meraviglie. «Strama» verso la fine si è cautelato con un cambio anni Sessanta - fuori Sneijder e dentro Silvestre - e ha chiuso con la difesa imbottita. A proposito, se non fosse stato per Handanovic, sullo 0-1 protagonista di due parate salva-qualificazione su Milic e su Vukusic, saremmo qui a processare Samuel e Ranocchia, e pure Jonathan e Mbaye. Contro l’Hajduk, fase difensiva da cinque in pagella. Samuel coi cingoli arrugginiti, Ranocchia insicuro di sè come l’avevamo lasciato alla fine della stagione scorsa. Vabbé, è andata. Siamo a Ferragosto, a posto così, ma per passare un buon Natale bisognerà inventarsi qualcosa. © RIPRODUZIONE RISERVATA
la Moviola DI MAR.GE.
Netto il fallo di Samuel Giusti i «gialli» Partita sulla carta non difficile per l’arbitro francese Turpin. Che però alla lunga si rivela più impegnativa del previsto. Il direttore di gara transalpino, soprattutto nel primo tempo, interrompe spesso il gioco per tenere in mano le redini del match, e nelle occasioni chiave prende decisioni azzeccate. Come nel caso del rigore assegnato contro l’Inter: al 21’ Samuel, saltato da Vukovic nella propria area, falcia il giocatore dell’Hajduk Spalato. Il direttore di gara però si dimostra molto generoso con i nerazzurri e grazia il difensore nerazzurro che, già ammonito, rischia l’espulsione. Nella ripresa, quando il tasso agonistico sale, l’arbitro deve tenere a bada l’irruenza dei croati con qualche cartellino giallo e, nel finale, lascia correre molto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IlPersonaggio STRAMACCIONI
Primi dubbi Ma il tecnico li dribbla «Siamo ancora in fase di costruzione e dopo l’andata eravamo rilassati I fischi dello stadio? Non li ho sentiti...» ALEX FROSIO MILANO
Per chi ha visto l’Inter passeggiare a Spalato, o si è anche solo limitato a guardare il risultato, c’è da restare allibiti. E un punto di domanda grande come lo stadio Meazza finisce in fondo alla frase: come è possibile che l’Inter, dominan-
te giovedì scorso, abbia passato il turno con il fiatone contro un Hajduk che una settimana fa «valeva» al massimo la nostra Serie B? Andrea Stramaccioni rimpicciolisce quel punto interrogativo con ragionevolezza, perché tutto sommato l’obiettivo (il playoff di Europa League) è raggiunto, ma anche semplicemente guardando il calendario e il risulta-
VENERDÌ 10 AGOSTO 2012
LA NOTA LIETA DEBUTTO POSITIVO PER IL MANTO APPENA REALIZZATO
Niente zolle traditrici o buche L’erba rinforzata di San Siro supera il primo test ufficiale MILANO (a.fr.) Non si può nemmeno dire che è stata tutta colpa del campo. Di qualche rimbalzo assassino, di una zolla malandrina. No, il campo era perfetto. Una decina di addetti prima della gara e durante l’intervallo sono passati con i soliti rastrelli a sistemare le zolle. Questione d’abitudine, forse, perché di zolle assassine, colpevoli per anni di infortuni e spettacoli indegni dei campioni che ci hanno giocato, sul prato di San Siro non ce ne sono più. Ieri è iniziata l’era del nuovo 2.0. I tradizionalisti hanno poco da temere: sul tappeto del Meazza
non c’è plasticoso sintetico. Il prodotto si chiama GrassMaster, è «erba rinforzata», perché la base rimane pur sempre naturale. A giudicare dai primi calci tra Inter e Hajduk l’impressione è che il pallone faccia un po’ fatica a
viaggiare rasoterra. Per dire: anche il rigore di Vukusic per lo 0 1, calciato appunto rasoterra, sembra ballonzolare verso la rete. Ma sulla regolarità dello scivolamento, nessun dubbio. Poi è anche una questione di «secchezza» (ieri a Milano ha fatto un caldo bestiale), e comunque su questo punto i responsabili della Desso, l’azienda olandese che ha realizzato l’impianto, sono tranquilli: la scorrevolezza migliorerà con l’utilizzo. Insomma, più ci si gioca, meglio è. Quindi, il contrario di prima, quando troppe partite ravvicinate, tra Inter e Milan, finivano per spelacchiare irrimediabilmente il prato di casa, costringendo la «M I Stadio», la società di partnership rossonerazzurra per la gestione di San Siro, a frequenti rizollature. © RIPRODUZIONE RISERVATA
INTER
(4-2-3-1) Blazevic; Vrasajevic, Maloca (dal 10’ p.t. Jonjic), Milovic, Jozinovic; Radosevic, Milic; Oremus, Vukovic (dal 38’ s.t. Lustica), Andrijasevic (dal 14’ s.t. Caktas); Vukusic.
PANCHINA Belec, Mundingayi, Livaja, Benassi.
PANCHINA Vugdelija, Stojanovic, Maglica, Ozobic. ALLENATORE Krsticevic. ESPULSI nessuno. AMMONITI Radosevic e Vrsajevic per gioco scorretto, Vukovic per c.n.r.
ALLENATORE Stramaccioni. ESPULSI nessuno. AMMONITI Samuel per gioco scorretto. GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 0-1
MARCATORI Vukusic su rigore al 22’ del p.t.; Vukovic al 13’ del s.t. ARBITRO Turpin (Francia). NOTE paganti 44.154, incasso di 342.805 euro. Angoli 4-2, In fuorigioco 2-1. Minuti di recupero: 2 nel primo tempo; 3 nel secondo tempo POSSESSO PALLA
FALLI SUBITI
H. SPALATO 47%
TIRI IN PORTA
IIIII
c GOL! 22’ Samuel atterra Vukovic. Rigore trasformato da Vukusic.
24’ Milic solo davanti ad Handanovic, che esce e mette la palla in angolo. 45’ Coutinho sfiora la traversa con tiro al volo.
to dell’andata: «Non siamo riusciti a ripetere la prestazione dell’andata, ma non mi ero esaltato allora e non faccio drammi adesso. Non è intelligente fare drammi il 9 agosto. E sarò sincero: dopo il 3-0 di Spalato ci siamo permessi di caricare a livello atletico e nei singoli un po’ si è visto. Soprattutto contro una squadra come l’Hajduk che è biologicamente più avanti di noi sotto il profilo fisico». Idea di gioco Il debutto euro-
peo casalingo di Strama non può valere quello disgraziato di un anno fa in nerazzurro di Gasperini (0-1 in Champions contro il Fenerbahce). Perché allora era un’Inter teoricamente fatta e finita — come, si può discutere — questa è ancora un work in progress: «Stiamo lavorando per costruire un’idea di gioco basata sulla qualità, sul palleggio — spiega l’allenatore nerazzurro — e non basta un mese per riuscirci. E comunque non ho visto un’Inter sulla corda: non siamo mai andati in difficoltà a difesa schierata. Abbiamo concesso occasioni quando abbiamo sbagliato in fase di palleggio, e purtroppo la percentuale di palle perse è aumentata rispetto all’andata. Ma abbiamo costruito le nostre occasio-
INTER 11
IIII HAJDUK SPALATO 4
SECONDO TEMPO 5’ Vukusic davanti alla porta: altro miracolo di Handanovic in uscita. c GOL! 13’ Jozinovic da sinistra per Vukovic: la bellissima girata trova l’incrocio opposto. 24’ Ranocchia di testa, Radosevic salva davanti alla porta. 29’ Volo di Blazevic su tiro a girare di Sneijder. 34’ Vukusic si gira in area e sfiora il palo.
ni, tra l’altro proprio dopo il loro primo gol: quindi la reazione è apprezzabile, non si può dire che la squadra fosse appagata dopo la vittoria dell’andata. Certo, mi fa rabbia non aver segnato, e il bilancio della serata non può essere positivo, ma serenamente dico che ci può stare. Sapevamo che c’era da lavorare e continuiamo a farlo». Un innesto I lavori in corso coinvolgono anche il progetto tattico (nel finale Strama è ricorso addirittura alla difesa a tre, con Silvestre al posto di Sneijder, «per costruire il possesso palla da dietro con i tre centrali, avevo bisogno di congelare il pallone») ma anche sul mercato. L’Inter 2012-13 non è ancora al completo: «Numericamente c’è bisogno di un innesto a centrocampo ma lo sappiamo da prima di questa partita. Di chi ho bisogno? Di un giocatore forte. Questo è l’anno zero, il nostro presidente ha voglia di costruire una grande Inter». Il finale con i fischi del (tanto) pubblico scivolano via: «Non li ho sentiti. Dispiace aver perso così — ammette Strama — davanti a questi tifosi. Voglio ringraziarli ma ci tengo a farlo sul campo, non a parole». E stasera si può anche dimenticare. © RIPRODUZIONE RISERVATA
AND.
RIT.
Anzhi (Rus)-Vitesse (Ola) Kups (Fin)-Bursaspor (Tur) Arsenal Kiev (Ucr)-Mura (Slo) Dila (Geo)-Anorthosis (Cip) Bnei Yehuda (Isr)-Paok (Gre) Ruch (Pol)-Plzen (R.Cec) Apoel (Cip)-Aalesund (Nor) Tromso (Nor)-Metalurg Donetsk (Ucr) Kalmar (Sve)-Young Boys (Svi) Aik Solna (Sve)-Lech Poznan (Pol) Ried (Aut)-Legia Varsavia (Pol) Heerenveen (Ola)-Rapid Bucarest (Rom) Twente (Ola)-Mlada Boleslav (R.Cec) Steaua (Rom)-Spartak Trnava (Slo) Servette (Svi)-Rosenborg (Nor) Asteras (Gre)-Maritimo (Por) Gomel (Bie)-Liverpool (Ing) Genk (Bel)-Aktobe (Kaz) Horsens (Dan)-Elfsborg (Sve) Stella Rossa (Ser)-Omonia (Cip) Videoton (Ung)-Gent (Bel) Dundee Utd (Sco)-Dinamo Mosca (Rus) Eskisehirspor (Tur)-O. Marsiglia (Fra) St. Patrick’s (Irl)-Hannover (Ger) Hajduk (Cro)-INTER (Ita) Vojvodina (Ser)-Rapid Vienna (Aut) Athletic Bilbao (Spa)-Slaven Koprivnica (Cro) Sarajevo (Bos)-Zeta (Mon) Admira Wacker (Aut)-Sparta Praga (R.Cec)
2-0 1-0 0-3 0-1 0-2 0-2 2-1 1-1 1-0 3-0 2-1 4-0 2-0 0-1 1-1 1-1 0-1 2-1 1-1 0-0 1-0 2-2 1-1 0-3 0-3 2-1 3-1 2-1 0-2
2-0 0-6 2-0 sospesa 1-4 0-5 1-0 1-0 0-3 0-1 1-3 0-1 2-0 3-0 0-0 0-0 0-3 2-1 3-2 6-5 d.c.r. 3-0 0-5 0-3 0-2 2-0 0-2 1-2 0-1 2-2
INTER 5 Rodrigo Palacio, 30 anni PEGASO
NON ERA NELL’ELENCO
Palacio va in panchina ma non può: allontanato MILANO
IIIIII IIIIIIIIIII HAJDUK SPALATO 6
TERZO TURNO PRELIMINARE
DI LUCA TAIDELLI
MBAYE C’È, JONATHAN GRIGIO SOLO SNEIJDER INVENTA CALCIO
HAJDUK SPALATO 6
TIRI FUORI
MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 17’ Volata di Zanetti sulla destra e cross per Coutinho, che colpisce la traversa.
Stramaccioni, 36 anni FORTE
INTER 13
31
EUROPA LEAGUE
le Pagelle
2
(4-3-2-1) Handanovic; Jonathan, Ranocchia, Samuel, Mbaye (dal 10’ s.t. Nagatomo); Zanetti, Cambiasso, Guarin; Sneijder (dal 39’ s.t. Silvestre), Coutinho (dal 9’ s.t. Longo); Milito.
INTER 5
Nessuna sorpresa nel ritorno del terzo preliminare di Europa League. Tra le big, passano Liverpool (a segno Borini nel 3-0 con il Gomel), Anzhi (grazie alla doppietta di Eto’o), Twente, Hannover e Athletic Bilbao. Bene anche Marsiglia (3-0 ai turchi dell’Eskisehirspor) e Steaua Bucarest (che ribalta la sconfitta dell’andata con lo Spartak Trnava). LA FORMULA Oggi a Nyon alle 13.30 sorteggio dei playoff di Europa League (andata il 23 agosto, ritorno il 30) che daranno l’accesso alla fase a gruppi. Parteciperanno le 29 squadre che hanno superato il terzo turno preliminare (tra cui l’Inter) e le altre già qualificate di diritto alla fase dei playoff (tra cui la Lazio): entrambe le italiane saranno teste di serie. Il Napoli, detentore della Coppa Italia, sarà di scena soltanto dalla fase a gironi. In corsa anche le 14 squadre già eliminate dalla Champions, il cui sorteggio si svolge sempre oggi: con un’italiana, l’Udinese, che non è testa di serie tra i «non» campioni.
H.SPALATO
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INTER 53%
Coppe, oggi sorteggi Doppietta Eto’o: Anzhi okay Liverpool: a segno Borini
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Chiamiamoli inconvenienti da inizio stagione. Perché a doversi assestare non sono soltanto il nuovo manto erboso e il gioco della squadra di Stramaccioni. Prima dell’inizio del match, quando lo speaker ha urlato il nome di Coutinho, sul maxischermo è apparso quello di Pazzini, che in effetti sino a poco tempo fa indossava il 7 ora sulle spalle del brasiliano. Ma il giallo è legato a Palacio. L’argentino, tra i migliori all’andata, non era nella distinta, ma è stato visto da tutti in panchina. Il Trenza aveva un problema al polpaccio destro e ha provato sino all’ultimo ad andare almeno tra le riserve. Alla fine è stato deciso di non rischiare e tra i 18 è finito il baby Benassi. L’ex Genoa però è passato comunque in panchina, prima di essere allontanato per evitare una multa.
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IL MIGLIORE
7 HANDANOVIC
Si scalda con una presa facile su un sinistro di Vukovic, gli si inceppa il radar sul rigore di Vukusic, ma la sua uscita su Milic — innescato da un colpo di genio di Rodosevic — salva l’Inter da uno 0 2 da pannolone. Ancora più bravo a inizio ripresa, quando ipnotizza il solito Vukusic. Incolpevole sulla girata di Vukovic. JONATHAN 5 Se ne sta buono nella cuccia, manco Andrijasevic fosse Ribery. Resta il fatto che dietro non dà mai una sensazione di sicurezza e le poche volte che spinge non salta l’uomo nemmeno a pagarlo. Mezzo voto in più per una buona diagonale su Vukusic che poteva creare non pochi problemi.
SAMUEL 5 Non è al meglio e si vede. Pronti via e si prende un giallo per un’entrataccia su Oremus. Ancor più grave il fallo in area su Vukovic, sotto gli occhi di Turpin che è pure di manica larga a non espellerlo. C’è sempre lui sulla magia di Vukovic, ma in quel caso è dura dargli colpe. «Muro» comunque con spifferi da inizio stagione. MBAYE 6 All’esordio assoluto, il ragazzino senegalese in avvio non sbanda. Anzi, trova subito il fondo e per poco non manda in rete Coutinho. I suoi 17 anni però si vedono quando azzarda un retropassaggio vietato ai cardiopatici e in alcune incertezze nello scalare la marcatura. NAGATOMO 6 Escluso a sorpresa dall’undici iniziale, il giapponese accende la fascia sinistra e tiene basso Oremus.
Il capitano Capitan Zanetti, che nell’andata del playoff, il 23 agosto, toccherà quota 800, approfondisce il concetto: «L’Hajduk ha meritato di vincere, sono stati bravi a sfruttare due nostre disattenzioni. Dobbiamo fare tesoro in fretta di questi errori».
CAMBIASSO 5,5 All’Inter manca come il pane un regista basso. Il Cuchu non lo è, anche se non si tira mai indietro. Ma non può certo essere lui a velocizzare il gioco della squadra.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
SNEIJDER 6,5 L’unico in grado di far correre la palla e inventare calcio. Col passaggio al 4 4 2 fa la seconda punta, ma senza trovare la porta. (dal 39’ s.t. Silvestre s.v.) COUTINHO 6 Sbaglia molto, ma non si tira mai indietro. Finché
RANOCCHIA 5,5 Parte bene, ma si lascia sfilare con troppa facilità Milic su cui deve uscire a valanga Handanovic. Il difensore soffre maledettamente la velocità di Vukusic.
Wes e Diego Mentre Sneijder non ha gradito la sostituzione con Silvestre, visto che al momento di lasciare il campo ha preso a calci una bottiglietta, Milito ha sofferto la mancanza del connazionale. «Dobbiamo migliorare l’intesa in attacco, ma sapevamo che avremmo sofferto la loro forza fisica, essendo più indietro nella preparazione». Handanovic è essenziale, come quando para: «Meglio che una serata così ci sia capitata adesso e non più avanti».
lu.tai.
autoritario rispetto a Spalato. Fatica a trovare posizione e tempi per l’inserimento, ben marcato da Radosevic. Sembra scuotersi con una «sabongia» che fa tremare Blazevic, ma anche nel secondo tempo gira spesso a vuoto. Splendida però una verticalizzazione che mette Longo davanti al portiere.
ZANETTI 6,5 Due discese da ovazione. Sul primo cross servirebbe un ariete alla Pazzini, sul secondo un pizzico in più di fortuna visto che dopo un rimpallo Coutinho centra il palo. Quando però si allarga ulteriormente perché Strama ordina il passaggio al 4 4 2, Jozinovic gli prende meglio le misure. Porta su una marea di palloni, anche se da una sua leggerezza rischia di arrivare il 3 0 di Vukusic.
GUARIN 5,5 Meno brillante e
Wesley Sneijder, 28 anni FORTE l’Inter è schierata con l’albero di Natale è quello che cerca la porta più di tutti, trovando un palo su rimpallo ma fallendo una volée di destro. Da esterno del 4 4 2 è un pesce fuor d’acqua. E si vede. LONGO 6 Strama gli chiede di aiutare in copertura e ripartire. Lui vorrebbe spaccare il mondo e a volte esagera. Intelligente un tocco d’esterno sull’uscita di Blazevic, «ronaldesco» in un aggancio al volo. MILITO 5 La benda che gli tocca dopo una capocciata con Maloca fotografa la sua gara da guerriero poco lucido. Manca il controllo su un babà di Sneijder, poi strozza un destro quasi fosse un centravanti normale e ne sballa un altro. ALL. STRAMACCIONI 5,5 E’ anche colpa sua se la squadra non risponde come a Spalato, ma il tecnico ha il merito di leggere la partita auto costringendosi all’abiura del 4 4 2 per tamponare le fasce. Ci mette la faccia andandosi a scusare sotto alla curva. Ottimista quando dice che a questa squadra manca solo «qualcosina».
HAJDUK 7 Blazevic 6,5; Vrsajevic 6,5, Maloca sv (Jonjic 6), Milovic 6, Jozinovic 6,5; Radosevic 6,5, Milic 6; Oremus 6,5, Vukovic 7,5 (Lustica sv), Andrijasevic 6,5 (Caktas 6); Vukusic 7. All.: Krsticevic 7.
TERNA ARBITRALE: TURPIN 6 Lascia giocare, vede bene sul rigore, quando risparmia il secondo giallo a Samuel. Gringore 6-Danos 6,5
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MERCATO
Lo scambio Spunta Lennon per Julio Cesar All’Inter interessa l’esterno del Tottenham Prosegue il dialogo con il Bologna per Ramirez MATTEO BREGA LUCA TAIDELLI MILANO
Spunta un nome nuovo sull’asse Inter-Tottenham. Nell’affare che porterebbe Julio Cesar a Londra, i nerazzurri stanno provando a inserire Aaron Lennon. In una giornata, quella di ieri, fatta di contatti telefonici, è nata questa ipotesi. Nella lista dei «sacrificabili» di Villas-Boas infatti c’è anche il nome dell’ala destra inglese. Lennon, classe 1987 (25 anni compiuti il 16 aprile), non pare rientrare nei piani del nuovo allenatore portoghese e il contratto in scadenza nel 2014 potrebbe trasformarlo in un’occasione da prendere al volo. Cresciuto nel Leeds, fu acquistato dal Tottenham nell’estate del 2005 per un milione e 200 mila euro. Con gli Spurs ha vinto una Carling Cup nel 2007-08, mentre con l’Inghilterra (nessun gol in 19 presenze) ha disputato il Mondiale tedesco del 2006, quello
A centrocampo si insegue De Jong olandese del City: oggi il vertice con il suo agente sudafricano del 2010 e l’Europeo del 2008, saltando l’ultimo torneo continentale in Polonia e Ucraina. La trattativa A questo punto bisognerà vedere se Inter e Tottenham troveranno un punto d’incontro sulle valutazioni di Julio Cesar e di Lennon: in poche parole se si potrà costruire uno scambio alla pari oppure se uno dei due club chiederà anche un conguaglio cash. Lennon sarebbe un elemento valido per lo scacchiere di Stramaccioni e anche a livello economico andrebbe a inserirsi nel puzzle societario. Non va scordato che pure Van der Vaart è nella lista partenti. Ausilio e Branca lo hanno preso in considerazione, ma sotto il
S
profilo tattico e quello economico non sarebbe così affascinante. Su Julio Cesar però non c’è solo il Tottenham. Anche l’Arsenal e la Roma (Stekelenburg non sembra legare con Zeman) restano alla finestra sul portiere brasiliano.
Da sinistra in senso orario: Aaron Lennon, 25 anni AFP; Julio Cesar, 32 FORTE; Nigel De Jong, 27 AFP; Rafael van der Vaart, 29 AP; Gaston Ramirez, 21 FORTE
Centrocampo Sul fronte De Jong non ci sono stati contatti ieri. Il manager dell’olandese, Rodger Linse, non si è incontrato con gli uomini mercato interisti, rinviando a oggi l’appuntamento. Nella lista delle priorità la casella del centrocampista occupa un posto molto in alto. Paulinho stava in cima, ma il recente rinnovo con il Corinthians rende tutto più complicato. La clausola da 15 milioni frena ogni discorso. Ecco perché il discorso con l’olandese del Manchester City ha ripreso quota: con 9 milioni si potrebbe togliere a Mancini il centrocampista che guadagna 2,5 milioni l’anno di base (uno in più con i bonus). De Jong dovrebbe limitare le sue richieste, ma il fatto di essere voluto
da Stramaccioni potrebbe indurlo ad abbassare le pretese pur di far parte del gruppo interista. Ramirez Per quanto riguarda invece Ramirez continuano i contatti tra l’entourage dell’uruguaiano e l’Inter. Si tratta di un periodo interlocutorio durante il quale magari si proverà ad abbassare la richiesta del Bologna (20 milioni) pigiando sulla volontà di Ramirez e sul fatto che almeno un paio di pedine nerazzurre piacciono agli emiliani (uno tra Juan e Longo, con l’Espanyol che segue la punta). I due però non lascerebbero a titolo definitivo Milano, ma solo in prestito con diritto di riscatto e controriscatto in favore dell’Inter. Le alternative a Ramirez sono i soliti noti: Schurrle, Menez e Nené. Ma sono giocatori monitorati più per paura di restare all’asciutto che per profondo interesse. Perché la logica che sta dietro alla scelta di Ramirez è di prospettiva. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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DOMANI LA SUPERCOPPA ITALIANA
meno 1 QUI JUVE Tifosi cinesi in maglia bianconera PECHINO Ieri all’Olympic Park, la zona creata in occasione dei Giochi del 2008 all’interno della quale c’è anche lo stadio Bird’s Nest, il Nido d’Uccello, si sono visti tifosi cinesi con la maglia della Juventus. L’attesa sale e gli organizzatori si aspettano
LE PROBABILI FORMAZIONI DELLA SFIDA (ORE 14 ITALIANE, RAI1) quasi il tutto esaurito (80 mila spettatori) mentre i più pessimisti attendono 50 mila persone. Biglietti meno cari dell’anno scorso per il derby di Supercoppa Milan-Inter, ma pur sempre costosi per la media cinese (si va dall’equivalente di 40 all’equivalente di 400 euro). Oggi la Juventus prova il campo del Bird’s Nest, ieri invece si è allenata di pomeriggio all’Olympic Sport Center: una prova tattica alla presenza anche di Beppe Marotta, arrivato in mattinata dall’Italia. gb.o.
3-5-2
BUFFON
BARZAGLI
BONUCCI (MARRONE)
VIDAL LICHTSTEINER
LUCIO
MARCHISIO PIRLO
MATRI (GIOVINCO)
QUI NAPOLI
DE CEGLIE (ASAMOAH)
VUCINIC
All.: Conte
Britos e Behrami le due novità per Mazzarri PECHINO Due sole le novità nella formazione del Napoli rispetto ai soliti titolarissimi: Britos e Behrami saranno gli unici volti nuovi di questo Napoli. Il primo giocherà in sostituzione di Aronica in difesa, mentre il secondo prenderà il posto a
centrocampo di Gargano che potrebbe anche essere ceduto prima della fine del mese. Stessa sorte potrebbe toccare all’attaccante Edu Vargas, ma in prestito. A lui Mazzarri ha già fatto capire di preferire il nuovo arrivato Lorenzo Insigne. Ieri pomeriggio il Napoli si è allenato nello stadio dove si giocherà la finale di domani pomeriggio. Dopo la spy story di martedì, il tecnico del Napoli ha preteso le porte chiuse per tutti, proprio come farà il collega juventino Conte per la rifinitura di oggi. mi.mal.
DE SANCTIS
CAMPAGNARO CANNAVARO
BEHRAMI MAGGIO
3-5-1-1
BRITOS
HAMSIK INLER
ZUNIGA
PANDEV
CAVANI
All.: Mazzarri
Giovinco e Insigne: il volo Piccoli e geniali Il Nido di Pechino segna l’inizio dell’avventura Juve-Napoli propone una sfida nella sfida: il futuro del calcio italiano, in cerca di rilancio, passa anche da loro. Con Prandelli spettatore interessato DAL NOSTRO INVIATO
LUIGI GARLANDO PECHINO (Cina)
ster e guadagnare almeno un pezzo di partita, una porzione di palcoscenico. Non serve molto. Nel Nido di Uccello a Bolt bastarono meno di dieci secondi per entrare nella leggenda. Un nido è l’ideale per spiccare il volo. Insigne è ai primi respiri di calcio grande, ma in fondo anche Giovinco, che pure ha già consumato i tacchetti in Serie A, è a un inizio. Un conto è arrivare in prima squadra dalla Primavera o ritornare da un prestito, un conto è costringere la Juve campione d’Italia a comprarti, quando Del Piero libera il 10. È adesso che la Formica deve volare sul serio. Sarebbe bello, alla prima partita decisiva della stagione, veder incidere due ragazzi zeppi di talento. Sarebbe una pacca sulle spalle al nostro calcio malato e saccheggiato dai paperoni. Un anno fa la Supercoppa di Pechino aveva in copertina Ibrahimovic ed Eto’o, fuggiaschi.
FACCIA A FACCIA SONO I PORTIERI I COMPAGNI PIÙ ALTI
Vucinic ieri: «Giovinco è come Del Piero». Pandev l’altro giorno: «Insigne mi ricorda Messi». Badabum... Due pietre di paragone che gravano sulle spalle dei ragazzi più dei sacchi d’acqua di Zeman. Ma è anche così che si rafforza l’anima, sopportando il peso delle attese. A patto di non esagerare con il carico e con le pretese.
dio olimpico di Pechino sarà esaurito, giurano qui, come un anno fa. Il campionato spagnolo è stato vicino a un accordo per giocare in Cina la sua Supercoppa. Ora ci sta lavorando la Bundesliga. Se continuiamo ad avere credito da queste parti è perché ricordano ancora i nostri successi di club e i nostri campioni, quando l’Eldorado eravamo noi. Viviamo di rendita. Giovinco e Insigne, piccoli al centro del grande Nido d’Uccello, come il bimbo che teneva per mano Yao Ming, gigante del basket cinese durante l’inaugurazione dei Giochi, servono a dimostrare che abbiamo anche un futuro. Simbolo Il Nido è rimasto ai giorni di Pechino 2008. Stessi addobbi di allora. È un nonno paziente, carico di gloria, che si mette in posa: una media di diecimila cinesi al giorno passano a fotografarlo e a far giocare i bambini con l’aquilone negli ampi spazi attorno. Nel Nido approdò la marcia trionfale Alex Schwazer, poi stritolato dall’incapacità di reggere il paragone con quel giorno glorioso. Ricordiamocelo ora che Giovinco e Insigne proveranno a volare. Lasciamo stare Del Piero, Messi e riferimenti pesanti come petrolio che appesantiscono le ali: solo Sebastian e Lorenzo. Non è poco. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Talento Sebastian
I NUMERI JUVE
Giovinco e Lorenzo Insigne, stesso talento puro in confezione da viaggio: 164 centimetri. Stessa orgogliosa predestinazione nascosta nel cognome: Insigne è un aggettivo celebrativo; Giovinco è un’affermazione di successo, prima persona indicativo, con l’«io» pronunciato alla spagnola. Lorenzo ha già incantato nella bella estate partenopea, Sebastian è stato la nota più lieta di un attacco incrinato dai dubbi e dagli infortuni. Insigne e Giovinco potrebbero ritrovarsi presto all’ombra lunga di Balotelli o sfidarsi per affiancare SuperMario. Di sicuro saranno preziosi nel cammino che porterà gli Azzurri verso il Brasile. Rivali Intanto domani si sfideranno a Pechino. Si metteranno in punta di piedi per farsi notare dai mi-
Grande attesa Domani lo sta-
Non c’è il 10 di Del Piero Non c’è il «10» di Del Piero nei numeri della Juve 2012 13 comunicati ieri. A meno che non serva per un eventuale top player. A Giovinco va il 12. PORTIERI 1 BUFFON 13 LEALI 30 STORARI DIFENSORI 2 LUCIO 3 CHIELLINI 4 CACERES 5 MASI 11 DE CEGLIE 15 BARZAGLI 16 ZIEGLER 19 BONUCCI 26 LICHTSTEINER CENTROCAMPISTI 6 POGBA 7 PEPE 8 MARCHISIO 20 PADOIN 21 PIRLO 22 ASAMOAH 23 VIDAL 24 GIACCHERINI 33 ISLA 39 MARRONE ATTACCANTI 9 VUCINIC 12 GIOVINCO 18 BOAKYE 27 QUAGLIARELLA 32 MATRI D’ARCO
4
I NUMERI
6,49
La media-voto di Giovinco nel campionato scorso disputato con il Parma: tra gli attaccanti hanno fatto meglio solo Ibrahimovic con 6,59 e Di Natale con 6,46
15
Le reti di Giovinco nell’ultimo campionato in 36 partite, mentre ne aveva segnate in tutto 16 nelle precedenti 99 gare
1
Presenza in serie A per Insigne, all’età di 18 anni, in Livorno-Napoli 0-2 del 24 gennaio 2010
37
Gol per Insigne negli ultimi due tornei: 19 con il Foggia in Prima Divisione nel 2010-11 e 18 con il Pescara tra i cadetti nella passata stagione
4
domande a... FRANCO CAUSIO Ex calciatore di Mattia Bazzoni
Campionato molto fisico: la loro fantasia fa la differenza Franco Causio, 63 anni, commentatore televisivo, ex calciatore. Vanta 6 scudetti, una Coppa Italia e una Coppa Uefa vinti con la Juventus tra il 1970 e il 1981. Nell’82 è stato campione del mondo.
1 Giovinco e Insigne, può descriverli da un punto di vista tecnico? «Brevilinei, bravissimi nell’uno contro uno. Grande rapidità di gambe e capacità di saltare l’avversario. Sono fondamentali per creare la superiorità numerica e far nascere situazioni pericolose». 2 A differenza della scorsa stagione devono sgomitare per il posto. Come li vede all’appuntamento con due grandi squadre? «Per Giovinco sarà un’annata importante. Si parla poco di lui, ma è un giocatore determinante. Se Marotta, Paratici e Conte lo hanno voluto, significa che credono molto in lui. Insigne è uno dei migliori talenti italiani con Immobile e Verratti. Un patrimonio del nostro calcio, che deve essere gestito attentamente. Mazzarri dovrà tutelarlo, non fargli pesare la maglia azzurra e il ruolo di erede di Lavezzi». 3
Come si compensa la mancanza di centimetri in altezza? «Con la rapidità e il talento. Piccolo non significa poco forte fisicamente. Quando io o Bruno Conti partivamo sulla fascia non era facile fermarci».
4 C’è ancora spazio nel calcio italiano per gli attaccanti tascabili? «Oggi più di prima. In un campionato molto fisico sono gli unici a fare la differenza». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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DOMANI LA SUPERCOPPA ITALIANA
4
le Supercoppe Italiane vinte dalla Juventus: 1995, 1997, 2002, 2003. Il Milan è a quota 6 successi, l’Inter a 5
28
gli scudetti vinti dalla Juventus (la società aggiunge i 2 di «calciopoli»). Sono inoltre 9 le Coppe Italia in bacheca
MOVIMENTI IN ATTACCO
Chiamata di Vucinic «Arriva una punta? Più siamo, meglio è» «Giovinco o Matri con me? Non so se gioco titolare io...» Barzagli: «Lucio sarà prezioso» PECHINO
Giovinco nuovo Ale Nella lista ufficiale (che può essere ancora modificata e integrata) presentata ieri dalla Juve nessuno ha il numero 10, ma l’eredità di Del Piero secondo Vucinic è un problema che si può risolvere in fretta: «Giovinco assomiglia tanto ad Ale. Giocare con lui è facile perché è molto tecnico. Per me non cambia niente se in attacco faccio coppia con Seba o con Matri, sono due campioni, e in realtà non so nemmeno se contro il Napoli gioco io...». La concorrenza in avanti potrebbe aumentare con un nuovo acquisto: «Di
17 maggio Filippo Carrobbio rivela a Palazzi il coinvolgimento di Conte nella combine delle partite con Novara e AlbinoLeffe 13 luglio Colloquio di 3 ore e mezzo con Palazzi: respinte tutte le accuse
1 agosto Proposto il patteggiamento: 3 mesi più 200 mila euro di multa Mirko Vucinic, 28 PHOTOVIEWS
queste cose non so nulla, chiedete a Marotta. Non so se serve un altro attaccante: se fossimo stati scarsi davanti non credo che avremmo vinto lo scudetto, però di sicuro più siamo e meglio è».
2 agosto Palazzi propone 15 mesi di squalifica
La difesa Chi domani a Pechi-
no giocherà senza dubbio è Andrea Barzagli: «Siamo tutti al top, concentrati sulla partita e consapevoli di aver preparato bene il primo impegno ufficiale — dice il difensore —. Il Napoli ha grandi qualità, ma la finale di Coppa Italia fu decisa da un paio di episodi e lo stesso accadrà in Supercoppa. Noi sappiamo quali sono i pregi dei nostri avversari e loro conoscono bene noi: più che la tattica conteranno il carattere e la voglia di vincere». In difesa con Barzagli dovrebbero esserci Bonucci (se sarà assolto dalla Disciplinare) e Lucio, già assolto dal compagno per gli errori commessi nelle prime amichevoli: «Durante il ritiro si lavora talmente tanto che un po’ di stanchezza è inevitabile — spiega Andrea —. Poi alla Juve lavoriamo su concetti difensivi diversi da quelli a cui lui era abituato all’Inter. Però Lucio con la sua esperienza sarà molto prezioso». gb.o. © RIPRODUZIONE RISERVATA
SEMPRE CALDA LA PISTA PELUSO
G.B. OLIVERO PECHINO (Cina)
A guardarlo così, da lontano, dalla tribuna, durante l’allenamento, sembra tutto uguale. Sembra il solito Antonio Conte: concentrato, attento, preoccupato solo da quello che fanno i suoi giocatori. Naturalmente non è così. Oggi molto probabilmente l’allenatore della Juve saprà che per dieci mesi non potrà fare quello che più gli piace: sedersi in panchina e guidare da lì la sua squadra. La definizione di dodicesimo uomo in campo è sempre applicata ai tifosi, alla curva. Conte ha dimostrato di essere il primo allenatore a meritarla tutta per sé. Nel corso della scorsa stagione spesso è sembrato che fosse lui a trascinare la Juve come fanno i giocatori più importanti: non si tratta di tattica, quella si prepara in settimana, ma di approccio. Conte è un vincente e comunque un uomo che persegue la vittoria con tutto se stesso: a un giocatore, anche se distante da lui al punto da non riuscire a sentirlo durante la gara, basta uno sguardo verso l’allenatore e un suo gesto per ricavare un’iniezione supplementare di fiducia e convinzione. Ecco cosa perderà la Juve se le anticipazioni della sentenza della Disciplinare saranno confermate oggi.
Tormento Conte Deve sdoppiarsi tra Cina e Italia Che sofferenza Il tecnico della Juve vive una strana vigilia, tra il caso scommesse e la sfida a Pechino
Sofferenza Quello che da lonta-
no sembra il solito Antonio Conte è in realtà un uomo provato e soprattutto arrabbiato: il volto sembra scavato, magari è solo l’espressione accigliata e poco serena, ma è evidente che si tratta di una persona sofferente. Senza voler entrare nel merito della vicenda e lasciando a ognuno la libertà di giudicare, si percepisce in modo chiaro il motivo della sofferenza. Conte ritiene fermamente di essere innocente e per questo motivo non voleva patteggiare: quella decisione, forzatamente condivisa, è stato un atto d’amore nei confronti della Juve i cui legali erano convinti che sarebbe stato il male minore. Si sbagliavano e adesso, però, le conseguenze rischia di pagarle soprattutto lui e poi anche la squadra. Un anno fa di questi tempi ci si chiedeva quanti punti avrebbe fruttato il nuovo stadio alla Juve: ovviamente non si poteva fare un calcolo matematico e non si può fare nemmeno adesso, ben sapendo però che è stato un fattore molto importante per lo scudetto. Allo stesso modo è impossibile ipotizzare quanti punti costerà alla Juventus la squalifica di Conte, ma un contraccolpo di sicuro ci sarà.
Il tempo E questo è un aspetto
che preoccupa Conte almeno quanto la sua vicenda personale e i contrasti interni alla società con il «corvo» che ha messo in giro voci di dimissioni contrarie al carattere, allo spirito e anche al piglio con cui Conte sta affrontando la questione. L’inserimento di Giulia Bongiorno nel collegio difensivo è la dimostrazione della volontà di lottare, mica di arrendersi. Avanti a testa alta: questo è il motto di Antonio, che così è riuscito a svolgere a Pechino il suo lavoro con la consueta professionalità nella settimana sicuramente più difficile. C’è un’altra frase che Conte ha ripetuto spesso, anche pubblicamente, nei mesi scorsi e che ritorna in questi giorni bui: «Il tempo è galantuomo». Non importa quanto tempo: magari 10 mesi in primo grado e poi forse 5 o 6 alla fine di tutta la trafila. Importa che poi emerga la verità. Perché questa è la differenza con il calcio: il campo di solito non dice bugie, il più forte vince. Mentre secondo Conte a condannarlo sono bugie, invidia e cattiveria.
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I NUMERI
43
le vittorie di Antonio Conte in partite ufficiali in due stagioni sulla panchina della Juventus
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le sconfitte subite. Il tecnico leccese ha pareggiato 26 volte
© RIPRODUZIONE RISERVATA
CONCLUSI GLI INTERROGATORI AMMISSIONI PARZIALI DA STELLINI, GILLET E LANZAFAME
Marotta torna su Llorente spiato ieri in Europa League Fernando Llorente e la Juventus, una storia che prende quota. I bianconeri hanno messo il bomber dell’Athletic Bilbao sul loro taccuino e lo considerano giusto per lo scacchiere di Conte. Il rinnovo del contratto che non arriva tra Llorente e i baschi ha rimesso in moto i dirigenti bianconeri che hanno ripreso i contatti e stanno monitorando con attenzione il calciatore. Non a caso, ieri, nella gara di Europa League in Croazia contro lo Slaven Belupo, persa dalla squadra di Bielsa 2 1, erano presenti degli emissari della Juventus per rivedere da vicino l’attaccante (entrato in campo nella ripresa). La Juve sta valutando l’approccio al
TUTTE LE TAPPE
26 luglio Arriva il deferimento per doppia omessa denuncia relativa alle partite contro Novara e Albinoleffe
DAL NOSTRO INVIATO
Ha scelto il numero 9, quello dei centravanti, ma non per questo cambierà il suo modo di giocare. Mirko Vucinic resterà sempre il solito grande attaccante che segue l’istinto per scegliere in quale zona del campo fare la differenza. Poi se riuscirà a segnare di più e arrivare in doppia cifra sarà sicuramente felice, ma non cambierà la sua vita né la stima della sua società. La Juventus non l’ha acquistato per vincere la classifica cannonieri, ma lo scudetto e il gol decisivo a Trieste contro il Cagliari l’ha segnato proprio Vucinic. Che domani, a meno di sorprese dell’ultimo momento, sarà titolare al fianco di Matri o Giovinco: «La mia condizione è buona, ho smaltito gli acciacchi, ho corso tanto — racconta —. Sono pronto a sfidare il Napoli, che in passato ci ha messo in difficoltà e che vogliamo battere per dimostrare di essere ancora i più forti».
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calciatore, sul quale pesa comunque anche l’interesse del Manchester City. I prossimi giorni saranno importanti a riguardo. La Juve non trascura la pista Dzeko. Marotta cerca anche una alternativa sulla sinistra. Così, resta in piedi l’ipotesi Peluso, nonostante l’Atalanta non sia disposta a fare sconti sul costo del cartellino. Non è escluso che dal cilindro esca un outsider. Non a caso continua il monitoraggio di possibili soluzioni alternative. Concluso positivamente intanto il trasferimento di Felipe Melo al Galatasaray in prestito oneroso (2 milioni) con diritto di riscatto. Alessandro Russo © RIPRODUZIONE RISERVATA
Inchiesta di Bari: Esposito, Guberti e Parisi non parlano
sore dell’Inter Andrea Ranocchia e Daniele De Vezze che in questi giorni sono stati sentiti nella caserma dei carabinieri dai pm e dal capitano Barbera. Mercoledì Barreto e Caputo avevano detto di non aver avuto sentore di combine per quella partita.
renti hanno anche le informazioni — sebbene de relato — fornite da Vittorio Micolucci. Ora i magistrati stanno valutando anche se, venuti a conoscenza della presunta combine, i gruppi organizzati di scommettitori abbiano a loro volta «comprato» l'informazione e da chi.
do soprattutto su Salernitana-Bari (3-2) penultima di campionato della stagione 2008-2009.
Le ammissioni Non c'è nessuna conferma da parte dei magistrati, ma sull’ipotesi che per combinare Salernitana-Bari sarebbero stati «investiti» 250 mila euro (come ha raccontato Andrea Masiello) i pm avrebbero avuto ammissioni da parte di alcuni calciatori. Nei giorni scorsi ammissioni parziali avrebbero fatto Stellini e Gillet (almeno sul clima che si viveva nello spogliatoio del Bari in quel periodo) e anche mercoledì Davide Lanzafame avrebbe confermato alcuni particolari. Gli inqui-
Strategia Il fatto che molti degli
FRANCO CIRICI MAURIZIO GALDI
Ieri dovrebbe essere stata l'ultima giornata di interrogatori della seconda tranche dell’inchiesta di Bari. Al momento i magistrati non hanno ancora deciso se e quando sentire il tecnico Antonio Conte come persona informata dei fatti relativamente alle partite che si sono disputate nelle stagioni in cui era alla guida del Bari. In questa fase i magistrati stanno indagan-
Gli interrogatori Davanti al pm
Giuseppe Dentamaro, che con il collega Ciro Angelillis segue l'inchiesta sulle presunte combine delle partite del Bari, ieri Stefano Guberti, Alessandro Parisi e Marco Esposito (tutti e tre accompagnati dall’avvocato Piero Nacci Manara) si sono avvalsi della facoltà di non rispondere come aveva fatto già il difen-
indagati si siano avvalsi della facoltà di non rispondere è dettata dalle esigenze (manifestate dai loro avvocati) di conoscere prima le contestazioni che venivano fatte. Inoltre quando la Procura di Bari trasmetterà gli atti (non prima della fine di ottobre) alla Procura federale sarà in quella sede che i difensori sceglieranno la linea difensiva per la giustizia sportiva in base alle contestazioni che verranno loro fatte. © RIPRODUZIONE RISERVATA
VENERDÌ 10 AGOSTO 2012
Orgoglio Mazzarri «Il mio Napoli piace a tutti e ispira le big» «Pure i bianconeri hanno adottato la nostra difesa a tre La loro imbattibilità non ci spaventa»
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I NUMERI
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Le vittorie di Walter Mazzarri sulla panchina del Napoli in quattro stagioni
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Le sconfitte subite dal tecnico, i pareggi sono invece 63
DAL NOSTRO INVIATO
MIMMO MALFITANO PECHINO (Cina)
Quella domanda finale l’ha turbato. Ma doveva aspettarsela dopo quanto accaduto martedì all’allenamento della Juve. La spy story, con due emissari a osservare di nascosto il lavoro di Antonio Conte, ha irritato non poco l’ambiente juventino. E ieri pomeriggio Walter Mazzarri ha risposto infastidito a chi gli ha chiesto il motivo di quella spiata. «Mi viene da sorridere. Di questa storia non parlo, io discuto solo di calcio vero e non di sciocchezze». Ha chiuso in fretta l’argomento, il tecnico napoletano, concentrato sulla finale di Supercoppa. Pagina storica Mazzarri vuole
aggiungere un altro capitolo importante alla sua storia napoletana. Ormai di questa squadra è il simbolo, colui che ha saputo darle quell’acume tattico e quello spirito caratteriale che le ha permesso di ben figurare in Champions e di vincere la coppa Italia, proprio contro la Juve a maggio. «Abbiamo fatto un buon ritiro e
onorato al meglio le amichevoli con il gioco e i risultati. La Juve ha giocatori di ottimo livello da inserire in un organico già fortissimo. Dobbiamo confrontarci con una squadra che nel campionato scorso non ha perso nemmeno una partita e questo la dice tutta sulla sua validità». Maggiore attenzione Occhio a
non distrarsi, dunque. Mazzarri ha chiesto ai difensori più concentrazione considerate le tante reti subite nelle amichevoli estive: prenderne una contro la Juve potrebbe essere deleterio. «Prendiamo troppi gol sui calci piazzati, ma è un problema che in Italia riguarda molte squadre. Dovremo stare più attenti nelle marcature a uomo, ne ho già parlato con i miei ragazzi. Ma la fase difensiva sta funzionando in modo soddisfacente». Napoli non è di certo il suo punto d’arrivo, perché Mazzarri è uno tra gli allenatori che ha maggiore mercato, in Italia e in Europa, e non è escluso che qualche club di prestigio possa interessarsi a lui per il prossimo futuro. Intanto si avvia a cominciare una nuova stagione col Napoli. «Sono quattro con questa ed è un motivo di grande orgoglio per me continuare a vivere la crescita e la scalata di questa squadra e del club. In questo calcio sto stabilendo quasi un record di longevità, in panchina, e questo mi dà stimoli e soddisfazioni». Squadra pronta Poche le novità nella formazione che affronterà la Juve: in difesa ci sarà Britos in luogo di Aronica, mentre a centrocampo Behrami verrà preferito a Gargano. «I ragazzi sono concentrati, gli stimoli non mancheranno. Ma è ovvio che ad agosto non si può essere già rodati e al di là della volontà dei giocatori possono esserci cali di rendimento dalla mattina alla sera. Discorso che vale anche per la Juve. M’inorgoglisce, poi, il fatto che tante squadre, compresa la Juve, abbiano adottato il modulo con la difesa a 3, ispirandosi al mio credo tattico. Ciò sta a significare che il calcio che proponiamo piace sia in Italia sia all’estero».
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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HA DETTO
S Sulla Juve «Ha giocatori di ottimo livello da inserire in un organico già fortissimo. Dobbiamo confrontarci con una squadra che nel campionato scorso non ha perso nemmeno una partita»
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la Supercoppa Italiana vinta dal Napoli ventidue anni fa, nel 1990, in finale proprio contro la Juventus
gli scudetti vinti dal Napoli, nel 1987 e nel 1990. Nell’albo d’oro degli azzurri ci sono anche 4 Coppe Italia
IL PATRON DEL CLUB AZZURRO
De Laurentiis cinese «Il torneo del Dragone sarà un bel business»
Il presidente sogna S un campionato fra Sul Napoli «Prendiamo le migliori europee troppi gol sui e asiatiche calci piazzati. Dovremo stare a Natale o in estate
più attenti nelle marcature a uomo, ne ho già parlato con i miei ragazzi. Ma la fase difensiva sta funzionando in modo soddisfacente»
S Su Conte «Non penso ai suoi problemi e a quelli del suo club. Ma so anche che questa situazione non farà perdere concentrazione, ma di sicuro aumenterà le motivazioni di chi dovrà affrontarla»
Vicenda Conte Mazzarri non s’è voluto sbilanciare più di tanto: «Non penso ai suoi problemi e a quelli del suo club. Sono abituato a guardare solo in casa mia. Ma so anche che questa situazione non farà perdere concentrazione, ma aumenterà le motivazioni di chi dovrà affrontarle. In campo i bianconeri non ne risentiranno. Vedrete, verrà fuori una partita godibile». © RIPRODUZIONE RISERVATA
DAL NOSTRO INVIATO
PECHINO
Discute di economia, di alta finanza, Aurelio De Laurentiis. «Il futuro è della Cina» dice riferendosi alla produttività di questa nazione che da anni ha invaso i mercati internazionali. Ed è da queste parti che il presidente del Napoli vorrebbe progettare un domani fatto di calcio e cinematografia. Pechino non gli è nuova, per intenderci. C’è già stato nella scorsa primavera, per il festival del cinema, e in quell’occasione ha avuto anche l’opportunità di avviare contatti per aprire a un avvenire artistico: il progetto verrebbe sostenuto dalla sua azienda, la Filmauro. Futuro Ma è il calcio ad affol-
lare i pensieri di De Laurentiis, quell’insieme di iniziative che vorrebbe attuare nel giro di un anno e che dovrebbero riguardare una nuova manifestazione che vada al di là della Supercoppa Italiana che domani sera il suo Napoli contenderà alla Juventus. Ha allo studio, per esempio, l’organizzazione della Dragon Cup, torneo che si sarebbe dovuto svolgere il 7 agosto, ma che per una serie di inghippi burocratici è dovuto saltare. «Vorrei che restasse un appuntamento abituale: un mini campionato da giocare durante la pausa natalizia o durante quella estiva. La coppa dovrebbero disputarsela le migliori formazioni europee e cinesi, del Far Est. In questo modo si creerebbe un forte business
Aurelio De Laurentiis REPORPRESS
e tanto entusiasmo tra la gente», ha spiegato De Laurentiis. Mercato libero Potrebbe esse-
re una delle aperture per favorire la crescita del calcio cinese, secondo il presidente del Napoli. «La nostra struttura societaria ci permetterebbe di ingaggiare tanti giovani calciatori cinesi e portarli a Castelvolturno per curarne la crescita sportiva e culturale. Ma fino a quando non chiariranno cosa vorranno fare da grandi sarà difficile che questo progetto possa essere attuato», dice il numero uno del Napoli. «Farebbero bene le autorità calcistiche locali a prendere in considerazione l’apertura al mercato estero, consentire alle società di acquistare un maggior numero di calciatori stranieri, magari europei che sono quelli più pronti, per meglio pubblicizzare e vendere il prodotto». Sull’eventualità di avere come partner nel Napoli uno o più imprenditori cinesi, il presidente ha tagliato corto: «Chissà, ma io sono abituato a comandare da solo, a non dover dar conto». mi.mal © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL DERBY DISCUSSO
DISCIPLINARE
LE ATTIVITÀ COLLATERALI
Genoa-Samp 2011 Il pm va verso l’archiviazione
Oggi sentenze L’appello parte dal 20 agosto
Probabile archiviazione per l’inchiesta sulla presunta combine sul derby 2011 tra Genoa e Sampdoria. Il magistrato titolare dell’indagine, Biagio Mazzeo, ha ricevuto dalla Digos i verbali realizzati sentendo, come persone informate dei fatti, il capitano rossoblù Marco Rossi e l’ex difensore doriano Luciano Zauri: i due avrebbero detto di non sapere nulla di collette dei giocatori della Samp destinate a «comprare» quel derby che, vinto dal Genoa, spinse i doriani verso la serie B. Il pm Mazzeo aveva già sentito 13 giocatori del Genoa in ritiro. Tutti hanno negato la combine.
Questa mattina saranno rese note le sentenze della Disciplinare relative ai due procedimenti che si sono svolti dal 1o al 4 agosto. Ora le difese hanno tempo per gli appelli che partiranno lunedì 20 davanti alla Corte di giustizia federale. Per chi vorrà ricorrere al Tnas (soprattutto eventuali società retrocesse) con la procedura d’urgenza si potrebbe arrivare alla decisione sin dai primi giorni di settembre. L’11 settembre è convocata la Disciplinare per le posizioni stralciate il 31 maggio, mentre gli altri filoni (Napoli e Cremona) finiranno oltre metà settembre.
A Pechino il calcio italiano piazza affari Germania e Spagna pronte a imitarlo Imponente la struttura della Lega che segue l’evento in Cina. Il d.s. Brunelli: «Un’occasione per il made in Italy» MATTEO BREGA
Il bacino è immenso: 425 milioni di famiglie. Il calcio italiano interessa a così tante persone in Cina che ridurre l’evento della Supercoppa italiana (sotto l’egida della Figc) a Juve-Napoli sarebbe un errore. Ecco perché la macchina organizzativa della Lega Calcio si è spostata in maniera corposa:
12 persone della struttura di via Rosellini, i funzionari antidoping, la squadra arbitrale (4 direttori di gara e 3 assistenti) e gli ispettori della procura federale. «Ci sono le basi per fare del calcio italiano un punto di riferimento — spiega Marco Brunelli, d.g. della Lega Calcio —. Questa è un’occasione concreta per promuovere il nostro movimento anche in Cina». Tanto che anche la Liga spagno-
la e la Bundesliga tedesca stanno pensando di organizzare qualche evento da quelle parti. Intanto la macchina organizzativa della Lega è imponente, suddivisa in tre alberghi e distribuita su quattro campi da gioco a Pechino. La televisione cinese che seguirà Juve-Napoli è Beijing Tv, ma anche le altre emittenti hanno avuto (e avranno visto che oggi si svolgerà un evento all’ambasciata italiana) la possibilità di seguire gli appuntamenti dedicati a sponsor e tifosi. E la promozione del «Made in Italy» proseguirà con altri eventi durante l’anno. La Supercoppa a Pechino PHOTOVIEWS
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CALCIO D’ESTATE
Budan: «Vado avanti. Lo devo a mia figlia» Il croato del Palermo dopo il dramma: «Mollare sarebbe una sconfitta. Il ritiro con mia moglie mi ha aiutato» FABRIZIO VITALE PALERMO
Ha scelto il calcio come terapia. L’elaborazione del dolore attraverso la vita del campo. Igor Budan ha deciso di intraprendere questa via per cercare di superare la morte della piccola Amber, la figlia di 2 anni scomparsa meno di un mese fa per un attacco fulminante di meningite. L’unico modo per non farsi sopraffare dalla tragedia, una via di fuga, seppure parziale, per provare a non pensare, per resistere all’istinto di smettere e mollare tutto.
La spinta È tornato ad allenarsi
già in ritiro e se non fosse stato per la moglie Dina che lo ha seguito a Malles dove ha trovato il sostegno dei compagni e della società, sarebbe stato tutto più difficile. «È stata lei che in qualche modo mi ha dato spinta dicendomi: "Dai, dobbiamo ripartire e andare avanti con la vita" — racconta Budan con gli occhi lucidi per la commozione — Abbiamo deciso insieme di ripartire dal mio lavoro, perché dietro la mia passione ci sono i miei genitori, c’è tutta una carriera, smettere o prendere una pausa non avrebbe portato a niente». Martedì al Barbera uno striscione in memoria della
figlia gli ha testimoniato tutto il sostegno della tifoseria. «Voglio ringraziare tutti, i tifosi, i compagni, il presidente, sua moglie – spiega Budan — Mi hanno dato la forza di ripartire. Zamparini mi ha dato la possibilità di stare in un altro albergo con la mia famiglia ed è stato importantissimo, mi ha detto: "dovete stare insieme in questo momento"». Obiettivo Adesso il suo obiettivo
è tornare come prima per diventare un sostegno per i suoi cari. «Bisogna ritrovare il senso della vita che per me è vivere – continua Budan - c’è anche l’altra bambina, ci sono situazioni che
Igor Budan, 32 anni, attaccante, al Palermo dal 2008 DAPRESS
non mi permettono di fermarmi, farei del male a tante persone». L’idea di lasciare il calcio, però, lo ha sfiorato. La voglia di combattere come ha sempre fatto in una carriera costellata da infortuni dai quali è sempre riemerso, è stata più forte di tutto. Oggi Budan, però, è chiamato alla prova più difficile. «Sì, mi alleno, però se non riuscirò a provare l’adrenalina che avevo un tempo in tutte le partite, è inutile continuare — spiega — Il mio obiettivo è tornare a sentire quelle sensazioni. Per me la mezza stagione vissuta da protagonista l’anno scorso è stata importantissima. Ho capito di avere ancora tanta energia. Ci vorrà del tempo sicuramente, ma non voglio essere un peso per gli altri. Però oggi smettere lo vedrei come una sconfitta, perciò voglio finire diversamente». © RIPRODUZIONE RISERVATA
identiKit & CARRIERA
v De Rossi via? Fiorentina sì! Fatta per Pizarro «Se avete Sollievo Viviano 100 milioni...» Il cileno firma per un anno a ingaggio ridotto Il portiere dovrà fermarsi solo due settimane
Il d.s. Sabatini: «Daniele è la Roma» Difesa: Uvini sorpassa Rhodolfo
ALESSANDRA GOZZINI FIRENZE
DAL NOSTRO INVIATO
Nel nuovo gioco delle costruzioni viola Montella saprà come divertirsi: con i mattoncini a disposizione sarà possibile tirar su tutta una serie di squadre. Al centrocampo di qualità si è aggiunto un altro pezzo, David Pizarro, arrivato dalla Roma: in mezzo era il fondamento che mancava per incastrare tutte le parti. L’architettura di base prevede ora Pizarro in regia, con due solide colonne ai lati, Borja e Aquilani, struttura che lancia la mediana viola a livelli altissimi. Per fabbricare l’intesa con l’ex giallorosso è stata necessaria la rescissione dell’accordo con la Roma e poi la firma sul nuovo contratto, un anno con opzione sul secondo a 750mila euro netti in busta paga, dunque con notevole taglio dello stipendio. Da gennaio al City di Mancini, Pizarro (classe ’79) era poi rientrato dal prestito in Premier e ora girato a titolo definitivo a Firenze, quarta tappa italiana dopo Udinese, Inter e Roma. Trattativa progettata da tempo e realizzata nel dettaglio negli ultimi tre giorni: ieri l’arrivo in città, le visite mediche e l’annuncio ufficiale. Oggi, alle 13, il pubblico saluto.
«Per metterci a tavolino a parlare di De Rossi ci dovrebbe arrivare un’offerta mostruosa. Quanto? Diciamo cento milioni, quanto De Laurentiis chiede per vendere Edinson Cavani». Walter Sabatini mette in chiaro le cose sulla vicenda De Rossi, dopo averla un po’ stuzzicata mercoledì scorso («Ci sono cose nel calcio che non possono essere previste, in caso di offerta la valuteremmo»). Il d.s. della Roma ci scherza su, ovviamente, perché sa che un’offerta da cento milioni non arriverà mai. Ma è uno modo come un altro per ribadire l’incedibilità di Daniele, anche di fronte all’assalto che dall’Inghilterra dicono potrebbe arrivare da un momento all’altro da parte del Manchester City (35 milioni più bonus).
ANDREA PUGLIESE IRDNING (Austria)
Emiliano Viviano, 26 anni, in prestito alla Fiorentina dal Palermo REUTERS
altro mattone verrà aggiunto all’attacco. Il candidato più nominato resta Babel, per cui è già in ponte l’intesa con l’Hoffenheim: resta semmai da innalzare l’accordo con il giocatore, per cui la Fiorentina aspetterà ancora due-tre giorni. Altrimenti ritorno sulla pista Gomez o virata su una terza ipotesi. L’assemblaggio potrà in ogni caso essere rivisto a seconda dell’avversario e della partita: il fondamento dell’impianto resterà sempre il possesso palla, su cui Montella lavora dal primo giorno di ritiro. Viviano ok Il portiere di tutta
Moduli Con l’ultimo botto,
Montella avrà a disposizione un reparto ampio, che permetterà il gioco delle costruzioni, considerata anche l’abbondanza nei pezzi di ricambio; l’edificio iniziale potrà essere il 3-5-2 installato a Istanbul, ma sarà possibile allestire anche altri moduli. Nell’officina viola è quotatissimo Mati Fernandez, ora parcheggiato per leggero infortunio. Per caratteristiche consentirà di edificare il gruppo passando dal trequartista o dal 4-2-3-1. Liberando Cuadrado a destra sarà invece possibile ri-organizzare il 4-3-3. Senza scordare che i botti non sono finiti, e che un
David Pizarro, 32 anni
l’impalcatura resta Viviano, per cui gli accertamenti di ieri hanno escluso complicazioni al ginocchio, come già previsto due sere fa dopo il crollo del Telekom Arena («Ma io ho avuto paura, anche se non mollo mai!» ha fatto sapere attraverso l’official website). Il problema del numero uno è di altro tipo: «Lesione di lieve entità all’inserzione dei tendini della coscia» come spiega il report medico del club, per cui sarà necessario uno stop di una quindicina di giorni, due settimane di lavoro differenziato che gli faranno saltare la prima uscita ufficiale in coppa Italia (ci sarà Neto), ma non il debutto in campionato. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Niente clienti «Daniele per noi è
una guida, uno dei conduttori della nostra vicenda sportiva — continua Sabatini — E non abbiamo in mente di cederlo. Le mie parole erano un rilievo al sistema calcio: se si concretizzasse un’offerta mostruosa la ascolteremmo e, naturalmente, la valuteremmo anche». Come è giusto che sia nei doveri di un club che vuole guardare al futuro, con una programmazione economica che dia continuità. «Ma non siamo in cerca di clienti per De Rossi, perché Daniele per noi è di straordinaria importanza — chiude il d.s. — Un giocatore non sostituibile, che ci metterebbe anche in condizioni difficili da affrontare nel caso arrivasse una proposta indecente». In buona sostanza, la Roma e De Rossi non si separeranno, a meno di cataclismi e scenari difficili da immaginare. Almeno per 4 motivi: la qualità (immensa) del giocatore, la sua romanità (con Totti, è l’idolo della gente), la voglia di Daniele di restare a Roma (al City poteva andarci già qualche mese fa, guadagnando anche di
Daniele De Rossi, 29 anni, centrale della Roma ANSA
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I NUMERI
359 le partite giocate da Daniele De Rossi con la Roma
43
le reti complessive del centrocampista con i giallorossi
87
i cartellini gialli presi nella sua carriera da romanista; i rossi invece sono 5
più) e l’eventuale difficoltà di reperire un sostituto di pari livello a costi adeguati. Intanto, nella caccia al centrale, Bruno Uvini (su cui però c’è pure il Napoli) sembra aver scavalcato Rhodolfo. In uscita Heinze, destinato al Newell’s Old Boys. Totti e Marteen Intanto oggi
(10.30) Francesco Totti a Villa Stuart verrà visitato nuovamente dal professor Pier Paolo Mariani, con un’ecografia di controllo per verificare se l’infiammazione al tendine peroneo è svanita o meno, grazie alle sedute di fisioterapia di questi giorni. Totti dovrebbe riaggregarsi al gruppo nella seduta di allenamento del 13 mattina, o al più tardi alla ripresa post-Ferragosto del 16. Ieri, infine, Marteen Stekelenburg ha lasciato il ritiro di Irdning con un permesso della società: il 13 avrebbe dovuto aggregarsi alla nazionale olandese per la partita in programma contro il Belgio, Stek ha anticipato di qualche giorno per stare vicino alla moglie nella nascita del secondo figlio. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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CALCIO D’ESTATE TORINO GETAFE
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IN FORMA
PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Sarabia (G) al 23’ p.t., Bianchi (T) al 29’ p.t., Meggiorini (T) al 30’ s.t. TORINO (4-2-4) Gillet (dal 24’s.t. L.Gomis): D’Ambrosio (dal 1’s.t. Darmian), Glik (dal 1’s.t. Di Cesare), Ogbonna (dal 24’s.t. Rodriguez), Masiello (dal 40’s.t. Barbosa); Brighi (dal 1’s.t. Basha), Gazzi (dal 1’s.t. Vives); Verdi (dal 14’s.t. Sansone), Sgrigna (dal 1’s.t. Meggiorini), Bianchi (dal 24’s.t. Diop), Stevanovic (dal 24’s.t. Pagano).
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HA RINNOVATO AL 2017
Benatia: «Udinese, ora meriti la Champions»
Matteo Brighi L’ex romanista illumina. In campo solo per 45’. Oggi il contratto
ALLENATORE Ventura. GETAFE (4-2-3-1) Codina; Arroyo (dal 1’s.t. Valera), Lopo, Rafa, Manè; J. Rodriguez (dal 17’s.t. Michel), Lacen (dal 1’s.t. Xavi Torres) ; Hugo (dal 44’p.t. Lafita), Barrada (dal 17’s.t. Castro), Sarabia (dal 17’s.t. Pedro Leon); Miku (dal 1’s.t. Colunga). ALLENATORE Luis Garcia. ARBITRO Massa di Imperia NOTE Spettatori 2500 circa. Angoli: 5-4
S Rolando Bianchi Un gran gol. Partecipa, soffre, protegge la palla. Motivato. Rolando Bianchi, 29 anni, esulta dopo il gol del pareggio nella sfida vinta dal Torino 2-1 sugli spagnoli del Getafe LAPRESSE
DAL NOSTRO INVIATO
FRANCESCO BRAMARDO BORGOMANERO (No)
È un Toro che cresce, nel gioco e nella convinzione. A meno di brutti scherzi da scommessopoli, la rosa di Ventura con un po’ di qualità potrebbe dire la sua. Le sensazioni arrivano dal blocco di amichevoli, un crescendo di risultati, dal Siena alla Lazio, al Novara, per chiudere contro il Getafe. Squadra coriacea, ben messa in campo e solida fisicamente quella di Luis Garcia, non da meno il Torino che nel primo tempo ha concesso una decina di minuti di gioco agli avversari per poi dettare i tempi e trovare gli spazi con Brighi in cattedra, Due gli squilli dall’amichevole; Brighi c’è (e oggi il club depositerà il contratto in Lega dopo l’ok dei medici), e Guillermo Rodriguez, ieri il debutto, non può che crescere, suo l’assist per il gol partita, la personalità non gli manca. Torino senza Santana e Caceres,
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Brighi lancia il Toro E oggi sarà granata
IN RITARDO
Il centrocampista brilla con il Getafe: contratto ok Ventura vince grazie ai gol di Bianchi e Meggiorini Getafe privo del capitano Gavilan, rimasto in Spagna per la morte improvvisa del padre. Gol Su una palla persa a centro-
campo ospiti in vantaggio al 23’ con un tiro da fuori area di Sarabia, con Gillet che tocca con la punta delle dita ma non basta. Un minuto dopo Verdi centra la traversa con un’azione personale. Al 29’ Bianchi anticipa l’uscita di Codina, pescato sul filo del fuorigioco da una perla di Brighi. Nella ripre-
sa cala il ritmo, complici i cambi che spezzettano il gioco. Sostituzioni inverse, per il Toro le seconde linee a centrocampo, crescono i titolari nella squadra Luis Garcia con Valera e Xavi Torres. Il gol partita alla mezz’ora. Lancio di Rodriguez dalla difesa, Meggiorini sul filo del fuorigioco aggancia e buca di sinistro il portiere in uscita. Soddisfatto Ventura: «Ho visto spirito di squadra, la giusta interpretazione della gara e applicazione. Se poi ar-
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Ventura riva anche il risultato contro 64 anni un avversario al quale abbiamo concesso solo una distrazione, che aveva vinto senza storia in trasferta contro il Bruges… Brighi? Per noi è importante, una volta che giocherà senza più pensare al polpaccio... Ora speriamo di recuperare da lunedì Santana». Gillet, convocato in nazionale belga, tornerà disponibile solo il 16 agosto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Danilo D’Ambrosio A destra troppe leggerezze. Paga la preparazione.
S Alessandro Sgrigna Primo tempo di sofferenza. Generoso ma poco pungente.
ANTIPASTO DI SERIE A ALLE 21
Sampdoria all’esame Schalke Maxi Lopez: «Si fa sul serio»
Pescara-Genoa senza Immobile Niente amarcord all’Adriatico
L’argentino: «Capiremo meglio il nostro livello. Venire a Genova è stata la svolta»
DAL NOSTRO INVIATO
FILIPPO GRIMALDI BAD KLINKERCHHEIM (Austria)
Sarà Maxi Samp? L’argentino ci spera. Da stasera si fa sul serio: «Una partita importante, che ci dirà finalmente qualcosa sul nostro livello», ammette Maxi Lopez, una delle sorprese più liete del precampionato sampdoriano. Un avversario tosto, lo Schalke 04 di Huntelaar, impegnato nel preliminare di Champions, per la squadra di Ferrara, che dovrà rinunciare a Berardi, Juan Antonio e Obiang. È l’ultimo atto prima di chiudere la seconda fase del ritiro, in preparazione al trittico coppa Italia (con Juve Stabia o Frosinone), trofeo Gamper e debutto in campionato a San Siro con il Milan.
cere per la mancata riconferma di Allegri: «Ero alla ricerca di un progetto importante e, nonostante l’interessamento del Napoli, con il quale c’erano già stati contatti in passato, ho preferito dire sì alla Samp. La scelta più giusta, un progetto ideale che risponde a ciò che cercavo. Anche a livello familiare la Sampdoria si è rivelata una scelta vincente, perché sia mia moglie che i miei tre figli sono rimasti subito conquistati da Genova. Non solo: anche a livello tattico il 4-3-3 è un modulo che conosco bene, già dal Catania». Sulle cessioni illustri della sua ex squadra, Maxi Lopez ha le idee chiare: «Di sicuro il campionato italiano si è livellato verso il basso. E il Milan avrà bisogno di rinforzi per continuare a lottare per certi traguardi». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Io c’ero Le ultime due, contro
L’argentino Maxi Lopez, 28 anni
Barcellona e rossoneri, sono tappe che appartengono al passato del nuovo attaccante blucerchiato: «Al Camp Nou ritroverò tanti amici, là ho sempre ricevuto grandi accoglienze. Poi penseremo ai rossoneri, speriamo che quel giorno siano in una giornata poco felice». Maxi Lopez ha già archiviato il dispia-
COSÌ IN CAMPO A SANKT VEIT AN DER GLAN (ore 20.15) SAMPDORIA (4-3-3) Romero; De Silvestri, Gastaldello, Costa, Castellini; Munari, Krsticic, Poli; Estigarribia, Maxi Lopez, Eder. All. Ferrara SCHALKE 04 (4-2-3-1)Hildebrand; Uchida, Papadopoulos, Howedes, Fuchs; Hoger, Neustadter; Farfan, Holtby, Draxler; Huntelaar. All. Stevens IN TV diretta SportItalia
STEFANO MARTORANO UDINE
Le big possono aspettare, anzi dovranno aspettarlo ancora e ripassare la prossima estate per sottrarre Medhi Benatia all’Udinese. Il difensore marocchino ha prolungato il contratto con il club bianconero fino al 30 giugno del 2017, motivando così la scelta: «Era la cosa più giusta per far capire alla gente che non volevo andare via. Ho parlato col tecnico e col presidente e mi hanno fatto capire che ero importante. Dopo due stagioni perfette, sono contento di rimanere un anno in più». Benatia chiarisce ma sembra tradire una prossima partenza parlando di «una stagione in più». «Potevo andare via dopo il primo anno ma non l’ho fatto. Ho rinnovato e ora dipende tutto dalla famiglia Pozzo». Questioni personali a parte, Benatia si gusta l’Europa: «Non basta arrivarci vicino, conta giocarla la Champions e quest’anno vogliamo passare il playoff». Guardando alla nuova Udinese, Benatia vede Di Natale come l’imprescindibile. «Bisogna ripartire da lui. Totò può arrivare a quota 30 gol, lui è uno che la butta dentro sempre». © RIPRODUZIONE RISERVATA
test in agenda
IL TEST ALLE 20.15 IN DIRETTA TV: MANCANO OBIANG, BERARDI E JUAN ANTONIO
PESCARA Il Pescara targato Giovanni Stroppa torna a giocare tra le mura amiche dello stadio Adriatico Cornacchia, a distanza di appena 48 ore dallo 0 0 con il Levante, per avere il primo assaggio di Serie A contro il Genoa. Tutti a disposizione nell’allenamento della vigilia, anche lo slovacco Weiss, reduce da una leggera forma di bronchite, che è tornato a lavorare in gruppo eseguendo esercizi tecnico tattici insieme agli altri assenti nella sfida contro gli spagnoli. I reduci dal pari con gli iberici hanno invece svolto lavoro di scarico nell’unica seduta prevista, al termine della quale la squadra ha posato per le Figurine Panini. Per la sfida al Genoa, che sarà preceduta da un allenamento mattutino, Stroppa dovrà fare a meno di Perin, Capuano, Romagnoli e Crescenzi, convocati da Devis Mangia nell’Under 21, mentre saranno a disposizione gli altri nazionali Celik, Quintero e Bjarnason che raggiungeranno le rispettive rappresentative solo dopo il match. Il tecnico pescarese sembra intenzionato a riproporre il 4 3 3 e in corso d’opera troveranno spazio
Mehdi Benatia, 25 anni PLP
Bjarnason e Quintero mentre difficilmente saranno della contesa Jonathas e Blasi ancora in ritardo di preparazione. Il Genoa dal suo canto chiude la seconda e ultima fase del ritiro all’Adriatico. Al termine della partita per i rossoblù (privi dell’ex Immobile e di Sampirisi, che a fine mattinata dovranno rispondere alla convocazione con l’Under 21) è previsto il rientro a Genova. In ogni caso, il bilancio di De Canio è sin qui positivo: «Vedo il campionato come un obiettivo ancora abbastanza lontano, ma mi pare che già ora la squadra abbia raggiunto una condizione quantomeno discreta. Ai tifosi dico solo una cosa, e non per fare il ruffiano: noi faremo sempre il massimo, di questo devono essere tranquilli». Luciano Rapa © RIPRODUZIONE RISERVATA
COSÌ IN CAMPO A PESCARA (ore 20.45) PESCARA (4-3-3): Anania, Zanon, Cosic, Terlizzi, Balzano, Nielsen, Colucci, cascione, Caprari, Abbruscato, Calik. All. Stroppa. GENOA (4-3-3) Frey; Tomovic, Canini, Von Bergen, Moretti; Biondini, Merkel, Seymour; Rossi, Gilardino, Zé Eduardo. All. De Canio.
Domani anche Atalanta-Chievo Cagliari coi maltesi OGGI ore 20.15 SAMPDORIA-Schalke (Ger) a Sankt Veit an der Glan (Austria) (in diretta su Sportitalia) ore 20.45 PESCARA-GENOA a Pescara DOMANI ore 14 NAPOLI-JUVENTUS Supercoppa italiana a Pechino (Cina) ore 17 NK Novigrad (Cro)-BOLOGNA a Novigrad (Croazia) ore 20 Southampton (Ing)-UDINESE a Southampton (Inghilterra) ore 20.45 ATALANTA-CHIEVO a Bergamo ore 20.45 SIENA-R. Sociedad (Spa) a Siena ore 21 CAGLIARI-La Valletta (Mal) a Tempio (OT) ore 21 LAZIO-Getafe (Spa) a Roma 12 AGOSTO ore 20.30 PALERMO-PARMA a Palermo 14 AGOSTO ore 18 CHIEVO-UDINESE a Mogliano Veneto (TV) 15 AGOSTO ore 17 TORINO-Cheraschese a Mondovì (CN) ore 20.30 Sassuolo-BOLOGNA a Sassuolo 16 AGOSTO ore 17 JUVENTUS A-JUVENTUS B a Villar Perosa (TO) ore 21 LAZIO-Malmoe (Sve) a Roma
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 10 AGOSTO 2012
MERCATO
Lazio-Granqvist, il Genoa dice no Chievo su Gregus Lotito a sinistra punta Aogo. Il Palermo lavora per Antonelli e Giorgi. Il Parma non molla Rolin CALVI-CIERI-DI FEO
Lazio, colpo di scena nella trattativa col Genoa per lo scambio Granqvist-Carrizo. I rossoblù hanno bloccato l’affare per l’opposizione del tecnico De Canio, che considera lo svedese fondamentale. L’operazione è sfumata, anche se la Lazio non sembra rassegnata. Forte anche dell’accordo raggiunto con Dahlin, agente del difensore, la Lazio nutre ancora speranze. Ma Lotito è già al lavoro per un’alternativa: c’è sempre Xandao in pole, aperta la pista Rever, ma nelle ultime ore sono cresciute le quotazioni di Rajkovic dell’Amburgo. Con i tedeschi la Lazio è pronta a trattare anche Aogo, diventato l’obiettivo per la fascia sinistra. Il Genoa intanto in porta si riprenderà Lamanna dal Bari, valuta Drenthe (svincolato) e punta l’attaccante Lopez Macri (I. Cordoba). Tra Napoli e Siena Mentre la
stampa inglese riporta di un ritorno di Mazzarri su Raul Meireles (Chelsea, costa sui 9 milioni), il Napoli pensa al centrale Uvini: anche la Roma lo vuole ma in prestito, il San Paolo lo cede solo a titolo definitivo (si può fare a circa 2 milioni con percentuale sulla vendita futura), gli azzurri ci pensano e potrebbero anche appoggiarlo poi al Siena. I toscani oltre a Mesto (Genoa), tengono in
Dennis Aogo, 25 anni LIVERANI
Luca Antonelli, 25 anni LAPRESSE
stand by la pista Caldirola (Cesena) e dovrebbero tesserare Rosina che sta brillando.
Angan (Molde). Il Bologna aspetta Gabbiadini: dovrebbe averlo dopo Ferragosto, quando la Juve stringerà con l’Atalanta. La Samp tessera l’attaccante finlandese Hambo (’95, Hjk) e per chiudere con Maresca (c’è già l’accordo) aspetta di cedere Tissone e Palombo. Il Chievo in mezzo tratta col Genoa per Seymour mentre l’ultima idea porta allo sloveno Gregus (Banik). In attesa di valutare Cauteruccio (Quilmes), il Torino tiene vive le piste Bojinov, Antenucci e Barreto per l’attacco, mentre in mezzo si continua a lavorare per Pazienza e Biondini. All’estero: per Mutu pista Ajaccio, per il portiere Donnarumma (Milan) idea Metalurg, Scapuzzi (su cui c’è il Siena) potrebbe restare in Premier.
Altre trattative A sinistra il Palermo lavora per Antonelli: fumata grigia nell’incontro di ieri, proposto ancora al Genoa il portiere Tzorvas, c’è anche da trattare sull’ingaggio, le parti si rivedranno; viva la trattativa per l’esterno Giorgi con il Novara, dove andrebbe Mehmeti. Il Parma in difesa non molla Rolin (Nacional), e può accelerare in caso di offertona per Paletta (ci pensa il Wolfsburg). In avanti il Pescara punta sempre Vossen (Genk), aspetta un incontro con la Lazio per vari obiettivi (Foggia su tutti, ma anche Alfaro, Kozak e Floccari) e valuta due obiettivi dal torneo norvegese: Diomande (Stromgodset, comunitario) e
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le trattative delle venti di
ATALANTA
BOLOGNA
A
ARRIVI Kone (c, Pescara FP), Radovanovic (c, Novara FP), Brivio (d, Lecce), Matheu (d) e Parra (a, Independiente). PARTENZE Stendardo (d, Lazio FP), Brighi (c, Torino), Polito (p), Doni (c) e Mutarelli (c, fine contratto), Carrozza (c, Verona), Minotti (c, Lanciano) OBIETTIVI Sardo (d, Chievo), Troisi (a, Kayserispor), Melazzi (a, Danubio), Gomez (c, Banfield), Gavazzi (c, Vicenza).
ARRIVI Riverola (c, Barcellona), Pasquato (a, Torino), Carvalho (d, Genoa), Curci (p, Roma), Abero (a, Nacional), Motta (d, Catania, Guarente (c, Siviglia), Natali (d, Fiorentina), Umunegbu (a, Milan) PARTENZE Rubin (d, Siena), Vitale (d, Ternana), Raggi (d, Monaco), Di Vaio (a, Montreal), Belfodil (a, Parma), Loria (d, f.c.), Gillet (p, Torino), Mudingayi (c, Inter) OBIETTIVI Gabbiadini (a, Atalanta), Longo (a, Inter), Varela (a, Porto)
CAGLIARI
CATANIA
CHIEVO
ARRIVI Sau (a, Juve Stabia FP), Ragatzu (a, Gubbio FP), Rossettini (d, Siena), Camilleri (d, Feralpi Salò), Avelar (d, Karpaty) PARTENZE Canini (d, Genoa), El Kabir (a, Mijallby) OBIETTIVI Battaglia (c, Huracan), Migliore (d, Crotone), Rigione (d, Inter), Giorgi (c, Siena), Barillà (c, Reggina), Morrone (c, Parma), Bouy (c, Juventus)
ARRIVI Alvarez (c, Saragozza FP), Andujar (p, Estudiantes FP), Antenucci (a, Torino), Keko (c), Moretti (c) e Sciacca (c, Grosseto, FP), Doukara (a, Vibonese), Morimoto (a, Novara), Salifu (c, Fiorentina), Frison (p, Vicenza), Castro (c, Racing) PARTENZE Seymour (c, Genoa FP), Ebagua (a, Varese), Motta (d, Bologna), Carrizo (p, Lazio FP), Kosicky (p, Novara), Suazo (a) e Campagnolo (p, f.c.) OBIETTIVI De Luca (a, Varese), Antei (d, Grosseto), Melazzi (a, Danubio), Adejo (d, Reggina)
ARRIVI Guana (c, Cesena), Bentivoglio (c, Padova FP), De Falco (c, Bari FP), Fatic (d) e Gallozzi (c, Empoli FP), Papp (d) e Farkas (d, Vaslui), Cofie (c, Sassuolo), Di Michele (a, Lecce), Stoian (c, Bari), M. Rigoni (c, Novara) PARTENZE Gulan (d, Modena), Sammarco (c, Spezia), Acerbi (d, Milan), Mandelli (d, f. c.), Uribe (a, A. Nacional), Bradley (c, Roma) OBIETTIVI De Luca (a, Varese), Melazzi (a, Danubio), Morrone (c, Parma), Seymour (c, Catania), Gregus (c, Banik)
FIORENTINA
GENOA
INTER
ARRIVI Seferovic (a, Lecce FP), Hegazy (d, Ismaily), El Hamdaoui (a, Ajax), Roncaglia (d, Boca), Cuadrado (c, Lecce), Lupatelli (p, Genoa), Viviano (p) e Della Rocca (c, Palermo), Fernandez (c, Sporting), Valero (c) e Rodriguez (d, Villarreal), Aquilani (c, Milan), Pizarro (c, Roma). PARTENZE Salifu (c, Catania), Montolivo (c, Milan), Amauri (a, Parma), Kharja (c, El Arabi), Kroldrup (d) e Marchionni (c, f.c.), Natali (d, Bologna), Gamberini (d) e Behrami (c, Napoli), De Silvestri (d, Samp) OBIETTIVI Babel (a, Hoffenheim), Gomez (a, Catania)
ARRIVI Seymour (c, Catania FP), Immobile (a, Pescara), Lazarevic (c, Padova), Polenta (d, Bari), Rennella (a) e Von Bergen (d, Cesena), Polo (a, Universitario), Toszer (c, Genk), Anselmo (c, Palmeiras), Velazquez (d, Independiente), Canini (d, Cagliari), Tomovic (d) e Bertolacci (c, Lecce), Piscitella (a, Roma) PARTENZE Palacio (a, Inter), Constant (c, Milan), Sculli (a, Lazio), Belluschi (c, Porto), Lupatelli (p, Fiorentina) OBIETTIVI Martinez (d, Racing), Benassi (p, Lecce), Drenthe (c, Everton)
ARRIVI Coutinho (a, Espanyol FP), Jonathan (c) e Mariga (c, Parma FP), Palacio (a, Genoa), Donati (d, Padova FP), Handanovic (p, Udinese), Silvestre (d, Palermo), Mudingayi (c, Bologna) PARTENZE Zarate (a, Lazio FP), Palombo (c) e Poli (c, Samp FP), Lucio (d, Juve), Forlan (a, Internacional), Castaignos (a, Twente), Faraoni (c, Udinese) Cordoba (d) e Orlandoni (p, f.c.) OBIETTIVI Ramirez (c, Bologna), Cissokho (d, Lione), Fernando (c, Porto),
JUVENTUS
LAZIO
MILAN
ARRIVI Iaquinta (a) e Martinez (c, Cesena FP), Pazienza (c, FP), Asamoah (c) e Isla (c, Udinese), Giovinco (a, Parma), Leali (p, Brescia), Masi (d, Pro V.), Pogba (c, Man. Utd), Lucio (d, Inter) PARTENZE Borriello (a, Roma FP), Chibsah (c, Parma), Elia (c, Werder), Krasic (c, Fenerbahçe), Manninger (p), Grosso (d) e Del Piero (a, f.c.) OBIETTIVI Bocchetti (d, Rubin), Peluso (d, Atalanta), Andreolli (d, Chievo), Alves (d, Zenit), Llorente (a, Atl. Bilbao), Jovetic (a, Fiorentina)
ARRIVI Carrizo (p, Catania FP), Sculli (a, Genoa FP), Zarate (a, Inter FP), Cavanda (d, Bari FP), Floccari (a, Parma FP), Foggia (c, Samp FP), Ederson (c, Lione) PARTENZE Del Nero (c), Artipoli (d) e Makinwa (a, fine contratto) OBIETTIVI Hetemaj (c, Chievo), Mayuka (a. Young Boys), Xandao (d, Sporting), Sigthorsson (a, Ajax), Poulsen (d, Az Alkmaar), Pocognoli (d, Standard Liegi), Aogo (d, Amburgo), Granqvist (d, Genoa), Ziegler (d, Fenerbahçe), Pazienza (c, Udinese)
ARRIVI Gabriel (p, Cruzeiro), Acerbi (d, Chievo), Pazzagli (p) e Montolivo (c, Fiorentina), Constant (c, Genoa), Traoré (c, Nancy), Zapata (d, Villarreal) PARTENZE M. Lopez (a, Samp), Seedorf (c, Botafogo), Nesta (d, Montreal), Gattuso (c, Sion), Van Bommel (c, Psv), Aquilani (c, Fiorentina), Zambrotta (d) e Inzaghi (a, f.c.), Thiago Silva (d) e Ibrahimovic (a, Psg), Desole (d, Monza). OBIETTIVI Matri (a, Juve), Yanga Mbiwa (d, Montpellier), Kakà (c) e Diarra (c, Real), Astori (d, Cagliari)
NAPOLI
PALERMO
PARMA
ARRIVI Insigne (a, Pescara FP), Rinaudo (d, Novara FP), Bariti (c, Vicenza), Gamberini (d) e Behrami (c, Fiorentina) PARTENZE Lavezzi (a, Psg), Fideleff (d, Parma) OBIETTIVI Armero (c, Udinese), Cissokho (d, Lione), Ocampos (a, River Plate), Uvini (d, San Paolo), Palombo (c, Inter), Wallace (d, Fluminense), Floccari (a, Parma), El Kaddouri (c, Brescia)
ARRIVI Benussi (p, Torino FP), Cetto (d, Lilla FP), Di Matteo (c, Lecce FP), Garcia (d, FP), Morganella (d) e Ujkani (p, Novara), Kurtic (c, Varese FP), Viola (c, Reggina), Brienza (c, Siena), Dybala (a, I. Cordoba), S. Sosa (a, Cerro L.), Rios (c, Chivas). PARTENZE Aguirregaray (d, M. Wand.), Silvestre (d, Inter), Bacinovic (c, Verona), Acquah (c, Parma), Viviano (p) e Della Rocca (c, Fiorentina), Balzaretti (d, Roma). OBIETTIVI Giorgi (c, Novara), Antonelli (d, Genoa), Ziegler (d, Fenerbahçe)
ARRIVI Pellé (a, Samp FP), Ninis (c, Panathinaikos), Pigliacelli (p, Roma), MacEachen (d, Penarol), Amauri (a, Fiorentina), Chibsah (c, Juve), Belfodil (a,Bologna), Vanzo (c, Tubize), Pabon (a, A. Nacional), Parolo (c, Cesena), Fideleff (d, Napoli), Acquah (c, Palermo), Rosi (c, Roma) PARTENZE Jonathan (c) e Mariga (c, Inter FP), Okaka (a, Roma FP), Floccari (a, Lazio FP), Ferrario (d, Lecce FP), Feltscher (d, Padova), Pereira (c, Roda), Giovinco (a, Juve), Valiani (c, Siena) OBIETTIVI Rolin (d, Nacional), Palombo (c, Samp), El Kaddouri (c, Brescia)
PESCARA
ROMA
SAMPDORIA
ARRIVI Abbruscato (a, Vicenza), Cosic (d, Stella R.), Bjarnason (c, St. Liegi), Colucci (c, Cesena), Quintero (c, Envigado), Celik (a, Gais), Weiss (c, Espanyol), Perin (p, Padova), Ragusa (a, Reggina), Crescenzi (d, Crotone), Blasi (c, Lecce), Terlizzi (d, Varese), Jonathas (a, Brescia) PARTENZE Kone (c, Atalanta), Immobile (a, Genoa), Insigne (a, Napoli), Sansovini (a, Spezia), Ariatti (c, f.c.), Gessa (c, Cesena), Verratti (c, Psg) OBIETTIVI Rodriguez (c, M. Wanderers), Kozak (a, Lazio), Vossen (a, Genk), Foggia (c, Samp)
ARRIVI Borriello (a, Juve), Okaka (a, Parma), J. Sergio (p, Lecce), Florenzi (c, Crotone), Guberti (c, Torino), Pizarro (c, City), Dodò (d) e Castan (d, Corinthians), Tachtsidis (c, Verona), Bumba (c, T. Mures), Bradley (c, Chievo), Piris (d, S Paolo), Destro (a, Siena), Balzaretti (d, Palermo) PARTENZE Cicinho (d, Recife), Kjaer (d, Wolfsburg), Cassetti (d, f.c.), Gago (c, Valencia), Viviani (c, Padova), Borini (a, Liverpool), Juan (d, Internacional), Greco (c, Olympiacos), Simplicio (c, Cerezo), Curci (p, Bologna), J. Angel (d, Real S.), Rosi (c, Parma) OBIETTIVI Torosidis (d, Olympiacos)
ARRIVI Sammarco (c, Chievo FP), Palombo (c) e Poli (c, Inter FP), Cacciatore (d, Varese FP), Tissone (c, Maiorca FP), M. Lopez (a, Milan), Maccarone (a, Empoli FP), De Silvestri (d, Fiorentina), Berni (p, Braga), Estigarribia (c, Juve) PARTENZE Foggia (c, Lazio FP), Pellé (a, Parma FP), Fornaroli (a, Panathinaikos), Gentsoglou (c, Livorno) OBIETTIVI Pazienza (c, Juve), Kasami (c, Fulham), Melazzi (a, Danubio), Maresca (c, Malaga), Ortiz (c, Olimpia)
SIENA
TORINO
UDINESE
ARRIVI Dellafiore (d) e Paci (d, Novara), Rubin (d, Bologna), Valiani (a, Parma), Campagnolo (p, Catania), Verre (c, Roma), R. Rodriguez (c, Belgrano), Neto (d, Nacional M.) PARTENZE Brkic (p, Udinese FP), Giorgi (c, Novara FP), Rossettini (d, Cagliari), Brienza (c, Palermo), A. Rossi (d, Cesena), Codrea (c, f.c.), Gazzi (c, Torino), Destro (a, Roma) OBIETTIVI Caldirola (d, Brescia), Floccari (a, Parma), Rosina (c, Zenit), Scapuzzi (a, Man. City), Mesto (d, Genoa)
ARRIVI Gillet (p, Bologna), Brighi (c, Atalanta), Migliorini (d, Chieti), Sansone (a, Sassuolo), Santana (c, Cesena), Gazzi (c, Siena), Caceres (d, Maiorca), Rodriguez (d, Cesena) PARTENZE Iori (c, Cesena), Oduamadi (a, Varese), Benussi (p, Palermo), Coppola (p. Milan), Pasquato (a, Bologna), Guberti (c, Roma), Surraco (c, Udinese), Antenucci (a, Catania), Morello (p), Zavagno (d), Pratali (d) e Gasbarroni (c, f.c.) OBIETTIVI Barreto (a, Udinese), Pazienza (c, Juventus), Tissone (c, Maiorca), Biondini (c, Genoa), Bojinov (a, Lecce), Cauteruccio (a, Quilmes)
ARRIVI Silva (d, Novara FP), Angella (d, Reggina FP), Brkic (p, Siena FP), Muriel (a) e Obodo (c, Lecce FP), Faraoni (d, Inter), Forestieri (a, Bari FP), Mazzarani (c, Novara FP), Pawlowski (p, Lechia D.), Allan (c, Vasco), Willians (c, Flamengo), Heurtaux (d, Caen), Maicosuel (c, Botafogo) PARTENZE Pazienza (c, FP), Asamoah (c ) e Isla (c, Juve), Floro Flores (a) e Torje (c, Granada), Handanovic (p, Inter) OBIETTIVI Saponara (a, Empoli), Manninger (p, Juventus), Muralha (c, Flamengo), Aquino (c, Cruz Azul)
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MONDO
Francia al via Cercasi rivali per il Psg milionario La squadra di Ancelotti e Ibrahimovic è condannata a vincere: Montpellier, Lione e Lilla a caccia del miracolo
gna acquisti esagerata per un Psg che non può deludere neppure in Europa. Proporzioni Campagna acqui-
sti che ha spolpato la Serie A, finora impensabile in Ligue 1. Il ds Leonardo ha speso 145 milioni, quanto il bilancio annuale del Lione, nella speciale classifica secondo solo al Psg che punta anche le coppe nazionali e viaggia con un budget previsionale stimato a 300 milioni, più di ogni italiana, dieci volte circa quello del Lorient, prima vittima sacrificale del mostro parigino, domani. La Ligue 1 infatti rischia di trasformarsi in bagno di sangue anche se Sirigu frena: «Siamo molto forti, non imbattibili». Secondo il sondaggio annuale dell’Equipe però il Psg sarà campione di Francia per l’85% dei giocatori, per tutti gli allenatori sondati e per il 94,7% dei presidenti. Lilla e Montpellier arrivano a 7 e 2,5%. Percentuali mai viste. Playstation Normale se in squa-
dra c’è Ibra candidato capocannoniere al 68,2%. I centrali di Ligue 1 scherzano: «In fondo lo conosciamo grazie alla playstation». Potrebbe non bastare, come dice Zebina, ex compagno di squadra dello svedese alla Juve, oggi al Tolosa: «Se fermi lui ti prendi gol da Lavezzi». Ma sarà curioso vedere Ibra esibirsi in località non proprio turistiche come Troyes o Annecy, campo dell’Evian Thonon Gaillard. O far
Marsiglia in versione low cost, il Bordeaux può inserirsi in zona Europa Zlatan Ibrahimovic, 30 anni, è il colpo dell’anno in Francia: il Psg non sembra avere rivali AFP
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ALESSANDRO GRANDESSO Twitter @calciofrancese PARIGI
I NUMERI
300
i milioni del bilancio stimato del Psg, dietro solo a Real Madrid, Barcellona, Manchester Utd e Bayern
145
i milioni spesi dal Psg per comprare Ibra, Thiago Silva, Lavezzi, Verratti e Lucas
Di solito chi vince un campionato parte tra i favoriti anche per quello successivo. Non funziona così in Francia. In Ligue 1 c’è una squadra condannata a stravincere e altre 19 rassegnate a guardare, a cominciare dal Montpellier campione in carica, in campo stasera nell’anticipo contro il Tolosa. Lo scudetto del Psg di Ibra infatti non è neppure materia di dibattito. La questione, semmai, è sapere con quanto anticipo i giochi saranno chiusi e come. Oltre al trionfo si attende lo show. Almeno alla pari dei botti estivi che hanno portato alla corte di Ancelotti non solo lo svedese, ma pure Thiago Silva, Lavezzi, Verratti e da gennaio Lucas. Una campa-
IL PROGRAMMA
Subito i campioni Ligue 1 in diretta su Sportitalia Il campionato francese sarà trasmesso da Sportitalia, che già domani sera alle 21 darà in diretta la partita del Paris Saint Germain contro il Lorient. Stasera debutta il Montpellier campione. Il programma della prima giornata. Oggi: Montpellier Tolosa. Domani: Evian Bordeaux; Nancy Brest; Nizza Ajaccio; Psg Lorient; Rennes Lione; St Etienne Lilla; Sochaux Bastia; Troyes Valenciennes. Domenica: Reims Marsiglia. Stasera, in serie B, il Monaco di Ranieri ospita l’Istres.
A
LA GRIGLIA
INGHILTERRA DOPO L’INFARTO DEL 17 MARZO
Muamba si opera per tornare in campo Un intervento al cuore è l’unica speranza per il rientro del giocatore del Bolton DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
STEFANO BOLDRINI LONDRA
Un’operazione al cuore per tornare a giocare. Fabrice Muamba, il centrocampista del Bolton di origine congolese, 24 anni, sopravvissuto ad un malore in campo avvenuto nella partita in casa del Tottenham, il 17 marzo scorso, con il cuore pompato da defibrillatore e massaggi per 78 minuti, si è affidato in Belgio al cardiologo Pedro Brugada. L’intervento è imminente: dovrebbe avvenire nelle prossime ore. Muamba è già tornato in campo 25 minuti durante le vacanze trascorse a Dubai, nella struttura di un hotel nel quale soggiornavano altri calciatori, tra i quali Henderson del Liverpool e Richardson del Sunderland. «Shauna, vado a giocare con un gruppo di amici» disse alla sua fidanzata a Dubai. «Sei sicuro?», la risposta. «Sì, il calcio mi manca». L’idoneità Ed è quello che ha Fa-
brice cinguettato due giorni fa su twitter: «Voglio tornare a giocare». Per questa ragione,
risplendere, di riflesso, il Reims, club storico, in Ligue 1 dopo 33 anni.
Taccuino
Rivali Risolta a priori la pratica
ARGENTINA
scudetto, restano due posti Champions. A contenderseli il Montpellier, che ha perso il capocannoniere Giroud (Arsenal), ma si gioca la carta della continuità contro un Lilla che ha ceduto Hazard, ma si è rinforzato con Kalou a parametro zero dal Chelsea e il creativo Martin (10 milioni al Sochaux). E il Lione che scommette sui giovani e la rinascita di Gourcuff. Mentre il Marsiglia, senza Deschamps e in versione low cost, rischia il tracollo. Outsider anche Bordeaux che parla un buon calcio. Domani, il Psg comincia in casa contro il Lorient. Come un anno fa quando i bretoni rovinarono la festa vincendo 1-0.
Coppa al Boca Jrs
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BUENOS AIRES Il Boca Ju niors ha vinto la Coppa Argentina contro il Racing Avellaneda per 2 1. Decidono le reti di Silva, ex Fiorenti na, e Viatri. Per il Racing in gol Viola (68'). La Coppa d’Argentina è stata ripristinata dopo 43 anni di assenza: l’edizione del 1969 fu vinta proprio dal Boca.
LE CONVOCAZIONI
Fabrice Muamba, 24 anni
Muamba si è affidato ad un cardiologo di fama internazionale. Da qualche giorno, il cuore di Muamba è costantemente monitorato. L’operazione non garantirà automaticamente a Muamba di poter realizzare il suo sogno: servirà infatti l’idoneità agonistica e non è una procedura semplice, soprattutto dopo quanto è avvenuto il 17 marzo scorso. La sua sopravvivenza e il fatto che non riportò alcun danno dopo 78 minuti vissuti tra la vita e la morte furono già considerati un miracolo. La sua storia commosso tutta la Gran Bretagna. Ora Muamba cerca un altro miracolo. La sua voglia di calcio è comprensibile, ma vale la pena rischiare ancora? E chi avrà il coraggio di firmare l’idoneità agonistica? © RIPRODUZIONE RISERVATA
Jallet (Psg) e Capoue (Tolosa). La Fran cia affronta l’Uruguay il 15 agosto.
RICORSO DELLA RUSSIA
Via il rischio del -6 MOSCA Accolto il ricorso del la Russia all’Uefa contro la possibile penalizzazione di 6 punti in caso di vio lenze dei suoi tifosi nelle partite della nazionale. La punizione era stata deci sa dopo le intemperanze dei tifosi al l’Europeo.
Mexes, niente Francia
BULGARIA
PARIGI Prime convocazioni per Didier Deschamps, nuovo c.t. del la Francia, e prime esclusioni eccellen ti. Scontate quelle di Nasri e Menez, squalificati per motivi disciplinari do po l’Euro, fuori a sorpresa il milanista Mexes. I debuttanti sono Varane (Real Madrid), Yanga Mbiwa (Montpellier),
Sonzogni al Botev Il Botev Vratsa, serie A in Bulga ria, dove il presidente è il manager ita liano Peppino Tirri, oggi aspetta l’arri vo di Giuliano Sonzogni. Il tecnico fir merà il contratto per la guida della squadra che esordirà domani contro il Beroe.
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MERCATO SERIE BWIN E LEGA PRO
Spezia, c’è Sammarco Ora tutto su Tiribocchi Pro Vercelli: Sini. Livorno: Gentsoglou. Ternana: Botta In Prima: Bianchi va all’Entella, Mandelli verso il Lumezzane BINDA-RUSSO
Il triennale era pronto, ma lo Spezia si è reso conto che Morrone non era convinto di lasciare Parma. Nessun problema, il d.s. Nelso Ricci ha proposto lo stesso contratto a Sammarco (Sampdoria, era al Chievo) che ha accettato ed è l’ennesimo colpo della squadra ligure, che non intende fermarsi qui. Adesso si lavora per l’attacco e, pur tenendo monitorata la prima idea Paulinho (Livorno) e pur avendo ricevuto la proposta di prendere Maccarone (Sampdoria, era a Empoli), l’attenzione si è spostata su Tiribocchi, che è in uscita dall’Atalanta: anche il Vicenza (orientato ora su Ragatzu del Cagliari) ha cercato l’attaccante nerazzurro, ma adesso lo Spezia è balzato in pole position ed è pronto a lanciare l’assalto decisivo, tanto è vero che Ricci tra oggi e domani è atteso a Bergamo per concludere la trattativa con il collega Pierpaolo Marino.
PRIMA DIVISIONE
Ora è ufficiale: la Seredova è nella Carrarese
Simone Tiribocchi, 34 anni, è nel mirino dello Spezia FOTOGRAMMABERGAMO
Altre di B Ceduto Masi alla Ju-
ve, la Pro Vercelli ha trovato il sostituto: si tratta di Sini della Roma, che da poco ha lasciato il Livorno dove aveva giocato nella scorsa stagione. Lo stesso Livorno ha definito la trattativa con la Sampdoria e ha ingaggiato il greco Gentsoglou. Il Verona ha ufficializzato (mandandoli già in campo ieri sera) Moras (ex Cesena) e Dino Martinovic dal Nova Gorica, dove potrebbe tornare in prestito. Ufficiali anche alla Ternana l’arrivo di Botta dal Vicenza e al Novara quello di Alhassan dal Genoa. Slitta l’incontro tra il Varese e Carrozzieri (ex Lecce), anche perché crescono le possibilità di portare Rinaudo (Napoli, ex Novara) alla corte di Castori, mentre per il centrocampo si allontana De Feudis (dovrebbe restare al Torino). Il Padova sfoltisce la rosa dei candidati per la difesa: è spuntato il nome di Morero del Chievo, ma il club smentisce pure questo, come ha fatto con Brosco (Pescara), Ludi (Novara) e il già citato Carrozzieri. Il
Seconda: dopo i due flop, stavolta il Mantova ceduto a una cordata di bergamaschi Modena può fare un colpo sudamericano: il mediano Novick del Penarol, uruguaiano con passaporto ungherese. Prima divisione Fresca di ripe-
scaggio, l’Entella ha piazzato un bel colpo per festeggiare e sistemare la difesa: si tratta di Alberto Bianchi, bandiera dello Spezia. Lumezzane scatenato: dopo Marcolini, Samb e Carlini, è stata fatta una proposta allo svincolato Mandelli (ex Chievo), che dovrebbe accettare. Altro arrivo alla Nocerina: si tratta di Nicola Russo, ex Andria, svincolato dal Taranto e appena tesserato dal Parma. Il Treviso ha in prova Conti, ex Carrarese. Il Latina ha scelto l’attaccante: si tratta di Angelilli, preso dalla Reggi-
na ma la stagione scorsa al Marino in D. Aggregato al Trapani il centrocampista Giordano, ex Siracusa: il club valuta la sua condizione dopo l’infortunio e poi decide se ingaggiarlo. Altro giovane al Viareggio: è Sandrini dal Vicenza. Seconda divisione Dopo i tentativi falliti alla Platinum e da De Pasquale, il Mantova è stato venduto (sarà la volta buona?) ad un gruppo di imprenditori bergamaschi: Ezio Passera rileva il 50% del club, rimangono in società i soci Bompieri, Tirelli e Savoia, il nuovo presidente sarà Bruno Bianco; come allenatore è stato contattato Giuliano Sonzogni, (con Frutti destinato alla Berretti), che però proprio oggi vola in Bulgaria per discutere la proposta del Botev Vratsa. Invece il Melfi ha preso il giovanissimo Lombardi dal Genoa, mentre Faroni (Lumezzane) va al Castiglione, Triarico (Lecce) a L’Aquila e Lo Nardo (Messina) al Foligno.
CARRARA (m.b.) La notizia era già stata annunciata, ma ora è ufficiale e porta un tocco di bellezza nel mondo della Lega Pro: Alena Seredova (qui sotto, nella foto Liverani) diventa presidente onoraria della Carrarese. La nomina è arrivata dall’assemblea dei soci, che ha anche rinnovato il Cda. Un consiglio di amministrazione nel segno del proprietario unico Gigi Buffon: è stato nominato come presidente (al posto di Fabio Oppicelli) l’avvocato carrarese Lorenzo Trombella, 41 anni, già docente di diritto tributario all’Università di Siena; fa parte dello studio Giovannini & partners di Pisa, che cura gli interessi legali della famiglia di Gigi Buffon insieme all’avvocato Marco Valerio Corini. Amministratore delegato della Carrarese è stato confermato Andrea Borghini; l’altra novità è l’ingresso nel cda come consigliere di Cristiano Bottici, altro uomo di fiducia di Buffon.
A
le amichevoli
NOMI Verona, è un gran bel poker CALDI
Il Lecce si presenta con 6 gol Ascoli: Zaza segna e va k.o.
S Simone Sini, 20 anni, difensore, passa dalla Roma alla Pro Vercelli: la stagione scorsa era al Livorno, che l’avrebbe rivoluto IEZZI
S Stefano Botta, 25 anni, centrocampista, dopo 4 stagioni al Vicenza, è l’ultimo rinforzo della Ternana. Ha giocato anche con Genoa e Cesena LAPRESSE
PRO PATRIA-VERONA 1-4 MARCATORI Rivas (V) al 25’, Maietta (V) al 28’ p.t.; Bruccini (PP) al 12’, Grossi (V) su rigore al 25’, Alba (V) al 37’ s.t. PRO PATRIA (4-3-1-2) Sala (dal 28’ s.t. Vavassori); Andreoni (dal 15’ s.t. Bonfanti), Nossa (dal 28’ s.t. Botturi), Polverini (dal 37’ s.t. Spanò), Pantano (dal 28’ s.t. Beccaro); Bruccini (dal 28’ s.t. Greco), Vignali (dal 15’ s.t. Ghidoli), Campinoti (dall’8’ s.t. Artaria); Giannone (dal 15’ s.t. Giorno); Serafini (28’ s.t. Viviani), Cozzolino (37’ s.t. Vernocchi). All. Firicano. VERONA p.t. (4-3-3) Rafael; Crespo, Maietta, Ceccarelli, Fatic; Laner, Bacinovic, Martinho; Carrozza, Gomez, Rivas. S.t. (4-3-3) Nicolas; Belfanti (dal 32’ Martinovic), Pesoli, Moras, Loque (dal 33’ Alba); Russo, Jorginho, Martinho ( 10’ Arzamendia); Grossi, Verdun, Berrettoni. All. Mandorlini. BUSTO ARSIZIO (Va) (m.b.l.) L’Hellas chiude con un poker sulla Pro Patria la quarta amichevole stagionale. Senza Hallfredsson, a riposo come Abbate, Albertazzi e Bjelanovic, il Verona sfrutta la rapidità di Carrozza e Rivas, sbloccando il risultato proprio con l’argentino e raddoppiando con Maietta su corner. Nella ripresa la Pro (bene Giannone) accorcia con una punizione di Bruccini, ma poi il Verona dilaga. LECCE-MATERA 6-0 MARCATORI Corvia al 7’ e al 25’, Jeda al 40’, Delvecchio al 44’, Corvia al 45’ p.t.; Falco al 15’ s.t. LECCE (4-3-3) Benassi (1’ s.t. Petrachi; dal 36’ s.t. Gabrieli); Diniz (dal 1’ s.t. Donati), Ferrario (dal 25’ s.t. Semenzato), Esposito (dal 18’ s.t. Romeo), Mazzotta (15’ s.t. Legittimo); Delvecchio (dal 25’ s.t. Palumbo), Giacomazzi (17’ s.t. Grossmuller), Memushaj (15’ s.t. Bogliacino); Chiricò (1’ s.t. Falco), Corvia (15’ s.t. Pià), Jeda (26’ s.t. Speziale). All. Lerda. LECCE (g.cal.) Contro il Matera (serie D), Lerda ha presentato il Lecce al Via del Mare per la prima amichevole davanti a 500 tifosi. L’allenatore, ben oltre il 6-0, ha apprezzato l’applicazione degli schemi e l’intraprendenza di Chiricò.
S
JESINA-ASCOLI 0-2 MARCATORI Colomba al 4’ p.t.; Zaza al 15’ s.t. ASCOLI (3-5-2) Guarna (dal 1’ s.t. Maurantonio); Prestia, Ricci (dal 30’ s.t. Scognamillo), Faisca (dal 43’ s.t. Foglia); Scalise (dal 10’ s.t. Conocchioli), Colomba (dal 1’ s.t. Hanine), Di Donato (dal 20’ s.t. Margarita), Fossati (dal 10’ s.t. Capece), Pasqualini (dal 30’ s.t. Reali); Soncin (dal 10’ s.t. Zaza; 43’ s.t. Famà), Falconieri (30’ s.t. Gragnoli). All. Silva. JESI (An) (p.e.) Nell’ultima amichevole prima della Coppa Italia, l’Ascoli conferma il buon momento vincendo 2-0 sul campo della Jesina (serie D). Positivo l’esordio di Ricci, ex Cesena, schierato al posto di Peccarisi, febbricitante. Ascoli in gol dopo 4’ con Colomba, nella ripresa il raddoppio diZaza, che poi esce per una contusione: è lui l’uomo in più.
Savvas Gentsoglou, 21 anni, centrocampista greco della Samp è passato al Livorno. Il giocatore ha esordito giovanissimo nell’Aek di Atene
SASSUOLO-LEGNAGO 0-0 SASSUOLO (4-3-3) Pomini (dal 1' s.t. Pigliacelli); Gazzola (1' s.t. Laverone), Bianco (dal 1' s.t. Massoni), Terranova (dal 1' s.t. Marzorati), Longhi (dal 1' s.t. Frascatore); Valeri (dal 1' s.t. Bianchi), Magnanelli (dal 1' s.t. Troiano), Missiroli (dal 1' s.t. Bambozzi); Troianiello (dal 1' s.t. Laribi), Pavoletti (dal 1' s.t. Falcinelli), Luppi (dal 1' s.t. Berardi). All. Di Francesco. SASSUOLO (Mo) (s.f.). Non va oltre lo 0-0 contro il Legnago (serie D) il Sassuolo, che allunga a tre gare il digiuno offensivo e conferma come la squadra, con la quale si è allenato Chibsah, sia indietro. Da segnalare una traversa di Troiano e occasioni di Missiroli, Laribi e Berardi. FORCOLI-LIVORNO 1-1 MARCATORI De Rosa (F) su rig. al 38’ p.t.; Gioè (L) all’8’ s.t. LIVORNO primo tempo (4-3-3) Mazzoni; Salviato, Ceccherini, Lambrughi, Gemiti; Remedi, Luci, Belingheri; Siligardi, Paulinho, Dionisi. Secondo tempo (4-3-3) Mazzoni; Meola, Gasbarro, Di Bella, Diana (dal 28’ Lignani); Prutsch, Molinelli, Schiattarella; Bigazzi, Gioè, Dell’Agnello. All. Nicola. FORCOLI (Pi) (f.f.) Polveri bagnate per il Livorno nell’ultimo test, contro il Forcoli (serie D), prima del debutto in Coppa. Nicola ha schierato l’undici titolare che ha chiuso il primo tempo sotto e senza tirare. Nella ripresa Nicola ha cambiato dieci giocatori e il pari è arrivato con il giovane Gioè. LEGA DI B Assegnati alla Rai i diritti radiofonici fino al 2015 La Lega di B, chiuso il bando, ha assegnato alla Rai per le prossime tre stagioni (quindi fino al 2015) il pacchetto Radio Live avente ad oggetto i diritti per la piattaforma radiofonica in ambito nazionale.
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SERIE D IL PROSSIMO CAMPIONATO
Nuovi gironi, brutte notizie: botte a giocatori del Lecco Proprio nel giorno della presentazione dei nuovi gironi di serie D (in sovrannumero Spal, Foggia e Taranto, ripescato anche il Cynthia), un gravissimo fatto si è verificato a Lecco. Quattro giocatori sono stati aggrediti fuori dallo stadio da alcuni facinorosi durante la presentazione della squadra: sarebbero stati fatti oggetto di schiaffi e calci. Quando la ventina di giocatori stava lasciando lo stadio, i teppisti (ostili verso la nuova proprietà di Joseph Cala) hanno cominciato a insultarli, e quando un gruppetto ha avuto una minima reazione verbale, sono partiti i colpi. Valentin Jmurov, moldavo che avrebbe dovuto essere tesserato a breve, racconta: «Siamo stati picchiati, ma non abbiamo detto o fatto nulla. Allora ci siamo rifugiati dentro lo stadio e dopo un po’ siamo stati fatti uscire da una porta secondaria». L’allenatore Stefano Franciosa: «Quattro giocatori sono stati aggrediti, è vergognoso. Non so con quanti giocatori partiremo, molti non erano ancora tesserati». Cala ha annunciato di volersene andare: «A Lecco non è possibile fare calcio, pagatemi quel che ho speso: 100mila euro».
GIRONE A Asti Bogliasco Borgosesia Bra Chiavari Chieri Derthona F. Caratese Gozzano Imperia Lavagnese Novese Santhià Sestri Lev. Tortona Trezzano Verbania Verbano
GIRONE B
GIRONE C
GIRONE D
GIRONE E
GIRONE F
GIRONE G
GIRONE H
GIRONE I
Alzano Cene Atl. Montichiari Caravaggio Caronnese Castellana Darfo F. Perginese Lecco Mapellobonate Mezzocorona Olginatese Pergolettese Pontisola Pro Sesto San Giorgio Sant’Angelo Seregno Seriate Trento Voghera
Belluno Cerea Clodiense Este Giorgione Kras Repen Legnago Montebelluna Pordenone Porto Tolle Real Vicenza Sacilese Sambonifacese San Paolo Sandonà Jesolo Sanvitese Tamai Tr. Valdagno Union Quinto V. Vecomp
Bagnolese Camaiore Castelfranco Castenaso Fidenza Forcoli Formigine F. Juventus Lucchese Massese Mezzolara Pavullese Pistoiese Pro Piacenza Riccione Rosignano Spal Tuttocuoio
Arezzo Bastia Casacastalda Castel Rigone Deruta Fiesolecaldine Flaminia Lanciotto Pianese Pierantonio Pontevecchio Sansepolcro Scandicci Spoleto Sp. Terni Todi Trestina Viterbese
Amitermina Ancona Astrea Celano Civitanovese Fidene Isernia Jesina Maceratese Marino Ol. Agnonese Recanatese Renato Curi Sambenedettese San Cesareo San Nicolò Termoli Vis Pesaro
Anziolavinio Arzachena Budoni Casertana Civitavecchia Cynthia Hyria Nola Isola Liri Lupa Frascati Ostia Mare Porto Torres S. Basilio Pal. Sant’Elia Sarnese Selargius Sora Torre Neapolis Torres
Battipagliese Bisceglie Brindisi Ctl Campania Grottaglie Foggia Fortis Trani Francavilla Gladiator Ischia Matera Monospolis Nardò Pomigliano Potenza P. Internapoli S. Antonio Ab. Taranto
Acireale Agropoli Città di Messina C. Montalto C. Normanno Cosenza Gelbison Licata Messina Nissa Noto Palazzolo Pro Cavese Ragusa Ribera Sambiase Savoia Vibonese
VENERDÌ 10 AGOSTO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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LEGA PRO I CALENDARI
Campionati più ridotti con la musica firmata Mogol Otto club in meno e adesso le sentenze Il compositore ha scritto un nuovo inno Bertotto diventa c.t. al posto di Veneri ALBERTO PAOLI FIRENZE
Davanti a circa 300 persone e alle telecamere di Sportitalia, la cerimonia in Palazzo Vecchio per la presentazione dei calendari di Lega Pro è durata due ore. Con molte novità. Il nuovo selezionatore, dopo i 12 anni con Veneri, è l’ex difensore Valerio Bertotto: avrà come secondo Massimilano Moras e come preparatore Salvatore Sciuto. La Lega avrà un inno, suonato e cantato durante la cerimonia, scritto da Mogol, presente in sala e molto applaudito. E il pallone ufficiale è un Puma a spicchi bianchi e rossi di alta tecnologia. Date e orari Si parte il 2 settembre (ore 15) e si finisce il 12 maggio. Si gioca sabato 22 dicembre, poi si riprende il 6 gennaio; altra sosta per tutti a Pasqua, ben 7 i turni di stop complessivi per la Prima B, che ha solo 16 squadre, mentre la Prima A ne ha 17 e ogni domenica una riposa. Dal 28 ottobre solito orario delle 14.30, dal 31 marzo si torna alle 15, dal 19 maggio alle 16. Macalli «Partiamo per una nuo-
va avventura — ha detto il presidente Mario Macalli — e i calendari escono senza X e Y, ma non siamo tranquilli, perché
abbiamo notizie non buone: alcune società sono già in difficoltà. Temo che le classifiche le debbano riscrivere ancora i giudici. Mi auguro che nel calcio tornino imprenditori importanti, ne abbiamo avuti troppi di personaggi che hanno tolto immagine a questa Lega». Macalli dice anche qualcosa sul calcioscommesse, che dopo le sentenze potrebbe rivedere l’organico della Prima (arrivano Grosseto e Lecce, salgono Nocerina e Vicenza?): «Sembrava che tutto derivasse dalla Lega Pro, ma non c'è un nostro giocatore implicato». Altri pareri «Dobbiamo fare sistema tutti quanti — ha detto il presidente federale Abete — anche perché è necessario rimanere competitivi con i giovani. Questa Lega in cinque anni ha perso 58 società: la riforma è indispensabile e infatti la Lega Pro ha proposto per il 2014-15 una sola Divisione con tre gironi». Una riflessione da Nicchi, presidente dell'Aia: «In Lega Pro gli arbitri cominciano a fare sul serio. Sono già stati selezionati, quindi possiamo intravedere le loro qualità».
Prima divisione - Girone A
17 squadre
1a GIORNATA 2-9-2012 6-1-2013 AlbinoLeffe-Alto Adige Como-San Marino Pavia-Feralpi Salò Reggiana-Lumezzane Trapani-Carpi Treviso-Cuneo Tritium-Entella Vicenza-Cremonese Riposa: Portogruaro
2a GIORNATA 9-9-2012 13-1-2013 Alto Adige-Pavia Carpi-Reggiana Cremonese-AlbinoLeffe Cuneo-Vicenza Entella-Treviso Feralpi Salò-Trapani Lumezzane-Portogruaro San Marino-Tritium Riposa: Como
3a GIORNATA 16-9-2012 20-1-2013 AlbinoLeffe-Entella Cremonese-Feralpi Salò Pavia-Lumezzane Portogruaro-Carpi Reggiana-Cuneo Trapani-Treviso Tritium-Como Vicenza-San Marino Riposa: Alto Adige
4a GIORNATA 23-9-2012 3-2-2013 Carpi-Cremonese Como-Portogruaro Cuneo-AlbinoLeffe Entella-Trapani Feralpi Salò-Reggiana Lumezzane-Alto Adige San Marino-Pavia Treviso-Vicenza Riposa: Tritium
5a GIORNATA 30-9-2012 10-2-2013 AlbinoLeffe-Treviso Alto Adige-Carpi Cremonese-Lumezzane Pavia-Entella Portogruaro-San Marino Reggiana-Como Trapani-Cuneo Vicenza-Tritium Riposa: Feralpi Salò
6a GIORNATA 7-10-2012 17-2-2013 Carpi-AlbinoLeffe Como-Vicenza Cuneo-Cremonese Entella-Reggiana Lumezzane-Feralpi Salò San Marino-Alto Adige Treviso-Portogruaro Tritium-Pavia Riposa: Trapani
7a GIORNATA 14-10-2012 24-2-2013 AlbinoLeffe-San Marino Alto Adige-Cuneo Cremonese-Treviso Feralpi Salò-Como Lumezzane-Trapani Pavia-Carpi Portogruaro-Tritium Vicenza-Entella Riposa: Reggiana
8a GIORNATA 21-10-2012 3-3-2013 Carpi-Lumezzane Como-Pavia Cuneo-Portogruaro Entella-Cremonese Reggiana-AlbinoLeffe Trapani-Vicenza Treviso-Alto Adige Tritium-Feralpi Salò Riposa: San Marino
9a GIORNATA 28-10-2012 10-3-2013 Alto Adige-Como Cremonese-Reggiana Feralpi Salò-Entella Lumezzane-Vicenza Pavia-Treviso Portogruaro-Trapani San Marino-Carpi Tritium-Cuneo Riposa: AlbinoLeffe
10a GIORNATA 4-11-2012 17-3-2013 AlbinoLeffe-Feralpi Salò Como-Cremonese Cuneo-Pavia Entella-Lumezzane Reggiana-Alto Adige Trapani-Tritium Treviso-San Marino Vicenza-Portogruaro Riposa: Carpi
11a GIORNATA 11-11-2012 24-3-2013 Alto Adige-Feralpi Salò Carpi-Treviso Como-Trapani Lumezzane-Cuneo Pavia-Vicenza Portogruaro-Entella San Marino-Reggiana Tritium-AlbinoLeffe Riposa: Cremonese
12a GIORNATA 18-11-2012 7-4-2013 AlbinoLeffe-Lumezzane Cremonese-Pavia Cuneo-San Marino Entella-Carpi F. Salò-Portogruaro Reggiana-Tritium Trapani-Alto Adige Treviso-Como Riposa: Vicenza
13a GIORNATA 25-11-2012 14-4-2013 Alto Adige-Cremonese Carpi-Feralpi Salò Como-Cuneo Pavia-Trapani Portogruaro-AlbinoLeffe San Marino-Entella Tritium-Treviso Vicenza-Reggiana Riposa: Lumezzane
14a GIORNATA 2-12-2012 21-4-2013 AlbinoLeffe-Pavia Cremonese-Tritium Cuneo-Carpi Entella-Alto Adige Feralpi Salò-Vicenza Lumezzane-Como Reggiana-Portogruaro Trapani-San Marino Riposa: Treviso
15a GIORNATA 9-12-2012 28-4-2013 Como-Entella Pavia-Reggiana Portogruaro-Cremonese San Marino-F. Salò Trapani-AlbinoLeffe Treviso-Lumezzane Tritium-Carpi Vicenza-Alto Adige Riposa: Cuneo
16a GIORNATA 16-12-2012 5-5-2013 AlbinoLeffe-Como Alto Adige-Portogruaro Carpi-Vicenza Cremonese-San Marino Entella-Cuneo Feralpi Salò-Treviso Lumezzane-Tritium Reggiana-Trapani Riposa: Pavia
17a GIORNATA 22-12-2012 12-5-2013 Como-Carpi Cuneo-Feralpi Salò Portogruaro-Pavia San Marino-Lumezzane Trapani-Cremonese Treviso-Reggiana Tritium-Alto Adige Vicenza-AlbinoLeffe Riposa: Entella
le soste Per tutti 30-12 e 31-3. E poi: Prima A e B 21-1, Prima B 21-10, 25-11, 24-2 e 21-4, Seconda 10-2
S Valerio Bertotto, 39 anni, debutta come allenatore da c.t. della Lega Pro: ha giocato con Alessandria, Udinese, Siena e Venezia GMT
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Prima divisione - Girone B
2
16 squadre
1a GIORNATA 2-9-2012 6-1-2013 Avellino-Prato Catanzaro-Barletta Frosinone-Carrarese Nocerina-Andria Perugia-Benevento Pisa-Latina Sorrento-Gubbio Viareggio-Paganese
2a GIORNATA 9-9-2012 13-1-2013 Andria-Pisa Barletta-Perugia Benevento-Viareggio Carrarese-Avellino Gubbio-Frosinone Latina-Catanzaro Paganese-Sorrento Prato-Nocerina
3a GIORNATA 16-9-2012 20-1-2013 Avellino-Paganese Catanzaro-Benevento Frosinone-Andria Nocerina-Latina Perugia-Gubbio Pisa-Barletta Sorrento-Carrarese Viareggio-Prato
4a GIORNATA 23-9-2012 3-2-2013 Andria-Perugia Barletta-Nocerina Benevento-Avellino Carrarese-Viareggio Gubbio-Pisa Latina-Sorrento Paganese-Catanzaro Prato-Frosinone
5a GIORNATA 30-9-2012 10-2-2013 Avellino-Barletta Carrarese-Benevento Catanzaro-Andria Frosinone-Nocerina Paganese-Gubbio Perugia-Pisa Sorrento-Prato Viareggio-Latina
6a GIORNATA 7-10-2012 17-2-2013 Andria-Sorrento Barletta-Latina Frosinone-Avellino Gubbio-Benevento Nocerina-Perugia Pisa-Carrarese Prato-Paganese Viareggio-Catanzaro
7a GIORNATA 14-10-2012 3-3-2013 Avellino-Perugia Benevento-Andria Carrarese-Prato Catanzaro-Nocerina Gubbio-Barletta Latina-Frosinone Paganese-Pisa Sorrento-Viareggio
8a GIORNATA 28-10-2012 10-3-2013 Andria-Latina Frosinone-Barletta Nocerina-Paganese Perugia-Carrarese Pisa-Catanzaro Prato-Gubbio Sorrento-Benevento Viareggio-Avellino
9a GIORNATA 4-11-2012 17-3-2013 Avellino-Sorrento Barletta-Andria Benevento-Prato Catanzaro-Frosinone Gubbio-Viareggio Latina-Perugia Paganese-Carrarese Pisa-Nocerina
10a GIORNATA 11-11-2012 24-3-2013 Benevento-Paganese Carrarese-Gubbio Frosinone-Pisa Nocerina-Avellino Perugia-Catanzaro Prato-Latina Sorrento-Barletta Viareggio-Andria
11a GIORNATA 18-11-2012 7-4-2013 Andria-Carrarese Avellino-Gubbio Barletta-Paganese Catanzaro-Prato Latina-Benevento Nocerina-Viareggio Perugia-Frosinone Pisa-Sorrento
12a GIORNATA 2-12-2012 14-4-2013 Avellino-Latina Benevento-Frosinone Carrarese-Catanzaro Gubbio-Nocerina Paganese-Andria Prato-Barletta Sorrento-Perugia Viareggio-Pisa
13a GIORNATA 9-12-2012 28-4-2013 Andria-Avellino Barletta-Carrarese Catanzaro-Sorrento Frosinone-Paganese Latina-Gubbio Nocerina-Benevento Perugia-Viareggio Pisa-Prato
14a GIORNATA 16-12-2012 5-5-2013 Avellino-Catanzaro Benevento-Pisa Carrarese-Nocerina Gubbio-Andria Paganese-Latina Prato-Perugia Sorrento-Frosinone Viareggio-Barletta
15a GIORNATA 22-12-2012 12-5-2013 Andria-Prato Barletta-Benevento Catanzaro-Gubbio Frosinone-Viareggio Latina-Carrarese Nocerina-Sorrento Perugia-Paganese Pisa-Avellino
Seconda divisione - Girone A
18 squadre
1a GIORNATA 2-9-2012 6-1-2013 Casale-Milazzo Castiglione-Bellaria Fano-Alessandria Forlì-Mantova Monza-Giacomense Pro Patria-Savona Renate-Rimini Santarcangelo-Bassano Valle d’Aosta-Venezia
2a GIORNATA 9-9-2012 13-1-2013 Alessandria-Pro Patria Bassano-Renate Bellaria-Valle d’Aosta Giacomense-Santarcangelo Mantova-Fano Milazzo-Forlì Rimini-Monza Savona-Casale Venezia-Castiglione
3a GIORNATA 16-9-2012 20-1-2013 Casale-Bellaria Castiglione-Giacomense Fano-Milazzo Forlì-Alessandria Monza-Bassano Pro Patria-Rimini Renate-Savona Santarcangelo-Venezia Valle d’Aosta-Mantova
4a GIORNATA 23-9-2012 27-1-2013 Alessandria-Santarcangelo Bassano-Castiglione Bellaria-Fano Giacomense-Forlì Mantova-Renate Milazzo-Pro Patria Rimini-Valle d’Aosta Savona-Monza Venezia-Casale
5a GIORNATA 30-9-2012 3-2-2013 Alessandria-Milazzo Fano-Giacomense Mantova-Bassano Monza-Bellaria Pro Patria-Castiglione Renate-Venezia Rimini-Forlì Santarcangelo-Savona Valle d’Aosta-Casale
6a GIORNATA 7-10-2012 17-2-2013 Bassano-Alessandria Bellaria-Rimini Casale-Santarcangelo Castiglione-Milazzo Forlì-Fano Giacomense-Pro Patria Savona-Mantova Valle d’Aosta-Renate Venezia-Monza
7a GIORNATA 14-10-2012 24-2-2013 Alessandria-V. d’Aosta Fano-Castiglione Mantova-Giacomense Milazzo-Savona Monza-Casale Pro Patria-Venezia Renate-Forlì Rimini-Bassano Santarcangelo-Bellaria
8a GIORNATA 21-10-2012 3-3-2013 Bellaria-Milazzo Casale-Rimini Castiglione-Santarcangelo Fano-Renate Forlì-Pro Patria Giacomense-Bassano Savona-Alessandria Valle d’Aosta-Monza Venezia-Mantova
9a GIORNATA 28-10-2012 10-3-2013 Alessandria-Castiglione Bassano-Bellaria Forlì-Savona Mantova-Casale Milazzo-Giacomense Pro Patria-Valle d’Aosta Renate-Monza Rimini-Venezia Santarcangelo-Fano
10a GIORNATA 4-11-2012 17-3-2013 Casale-Renate Castiglione-Forlì Fano-Pro Patria Giacomense-Alessandria Monza-Mantova Santarcangelo-Rimini Savona-Bellaria Valle d’Aosta-Bassano Venezia-Milazzo
11a GIORNATA 11-11-2012 24-3-2013 Alessandria-Monza Bassano-Venezia Bellaria-Renate Castiglione-Savona Forlì-Santarcangelo Giacomense-Casale Milazzo-Valle d’Aosta Pro Patria-Mantova Rimini-Fano
12a GIORNATA 18-11-2012 7-4-2013 Casale-Alessandria Fano-Bassano Mantova-Rimini Monza-Forlì Renate-Milazzo Santarcangelo-Pro Patria Savona-Giacomense Valle d’Aosta-Castiglione Venezia-Bellaria
13a GIORNATA 25-11-2012 14-4-2013 Alessandria-Rimini Bassano-Casale Bellaria-Mantova Castiglione-Monza Forlì-Venezia Giacomense-V. d’Aosta Milazzo-Santarcangelo Pro Patria-Renate Savona-Fano
14a GIORNATA 2-12-2012 21-4-2013 Bassano-Savona Bellaria -Pro Patria Casale-Forlì Mantova-Milazzo Monza-Santarcangelo Renate-Giacomense Rimini-Castiglione Valle d’Aosta-Fano Venezia-Alessandria
15a GIORNATA 9-12-2012 28-4-2013 Alessandria-Renate Castiglione-Mantova Fano-Casale Forlì-Bellaria Giacomense-Venezia Milazzo-Monza Pro Patria-Bassano Santarcangelo-V. d’Aosta Savona-Rimini
16a GIORNATA 16-12-2012 5-5-2013 Bassano-Forlì Bellaria-Giacomense Casale-Castiglione Mantova-Alessandria Monza-Pro Patria Renate-Santarcangelo Rimini-Milazzo Valle d’Aosta-Savona Venezia-Fano
17a GIORNATA 22-12-2012 12-5-2013 Alessandria-Bellaria Castiglione-Renate Fano-Monza Forlì-Valle d’Aosta Giacomense-Rimini Milazzo-Bassano Pro Patria-Casale Santarcangelo-Mantova Savona-Venezia
le squadre Dopo le 8 esclusioni sono rimaste 69 squadre (da 77): 33 in Prima divisione (da 36) e 36 in Seconda (da 41)
Seconda divisione - Girone B
69
18 squadre
1a GIORNATA 2-9-2012 6-1-2013 Aprilia-Arzanese Borgo a Bugg.-Normanna Campobasso-Hinterreggio Fondi-Poggibonsi Gavorrano-V. Lamezia Martina-Foligno Melfi-Teramo Pontedera-Chieti Salernitana-L’Aquila
2a GIORNATA 9-9-2012 13-1-2013 Arzanese-Campobasso Chieti-Salernitana Foligno-Aprilia Hinterreggio-Borgo a B. L’Aquila-Pontedera Normanna-Fondi Poggibonsi-Martina Teramo-Gavorrano Vigor Lamezia-Melfi
3a GIORNATA 16-9-2012 20-1-2013 Aprilia-L’Aquila Borgo a B.-V. Lamezia Campobasso-Poggibonsi Fondi-Chieti Gavorrano-Arzanese Martina-Teramo Melfi-Foligno Pontedera-Hinterreggio Salernitana-Normanna
4a GIORNATA 23-9-2012 27-1-2013 Arzanese-Salernitana Chieti-Campobasso Foligno-Pontedera Hinterreggio-Aprilia L’Aquila-Fondi Normanna-Gavorrano Poggibonsi-Melfi Teramo-Borgo a Bugg. Vigor Lamezia-Martina
5a GIORNATA 30-9-2012 3-2-2013 Borgo a Buggiano-Aprilia Campobasso-Pontedera Fondi-Teramo Gavorrano-Hinterreggio L’Aquila-Arzanese Martina-Normanna Melfi-Chieti Poggibonsi-V. Lamezia Salernitana-Foligno
6a GIORNATA 7-10-2012 17-2-2013 Aprilia-Campobasso Chieti-Martina Foligno-Borgo a Bugg. Hinterreggio-L’Aquila Melfi-Gavorrano Normanna-Arzanese Pontedera-Fondi Teramo-Poggibonsi V. Lamezia-Salernitana
7a GIORNATA 14-10-2012 24-2-2013 Arzanese-Hinterreggio Fondi-Aprilia Gavorrano-Campobasso L’Aquila-Foligno Martina-Melfi Normanna-V. Lamezia Poggibonsi-Chieti Salernitana-Borgo a Bugg. Teramo-Pontedera
8a GIORNATA 21-10-2012 3-3-2013 Aprilia-Teramo Borgo a Bugg.-Arzanese Campobasso-L’Aquila Chieti-Gavorrano Foligno-Vigor Lamezia Hinterreggio-Salernitana Martina-Fondi Melfi-Normanna Pontedera-Poggibonsi
9a GIORNATA 28-10-2012 10-3-2013 Arzanese-Pontedera Fondi-Melfi Gavorrano-Foligno L’Aquila-Martina Normanna-Chieti Poggibonsi-Borgo a Bugg. Salernitana-Campobasso Teramo-Hinterreggio Vigor Lamezia-Aprilia
10a GIORNATA 4-11-2012 17-3-2013 Aprilia-Poggibonsi Borgo a Bugg.-L’Aquila Campobasso-V. Lamezia Chieti-Teramo Foligno-Normanna Fondi-Gavorrano Martina-Hinterreggio Melfi-Arzanese Pontedera-Salernitana
11a GIORNATA 11-11-2012 24-3-2013 Arzanese-Foligno Campobasso-Martina Gavorrano-Poggibonsi Hinterreggio-Chieti L’Aquila-Melfi Normanna-Teramo Pontedera-Borgo a Bugg. Salernitana-Aprilia Vigor Lamezia-Fondi
12a GIORNATA 18-11-2012 7-4-2013 Aprilia-Pontedera Borgo a B.-Campobasso Chieti-L’Aquila Foligno-Hinterreggio Fondi-Arzanese Martina-Gavorrano Melfi-Salernitana Poggibonsi-Normanna Teramo-Vigor Lamezia
13a GIORNATA 25-11-2012 14-4-2013 Aprilia-Martina Arzanese-Teramo Borgo a B.-Gavorrano Campobasso-Foligno Hinterreggio-Poggibonsi L’Aquila-Normanna Pontedera-Melfi Salernitana-Fondi Vigor Lamezia-Chieti
14a GIORNATA 2-12-2012 21-4-2013 Chieti-Borgo a Buggiano Fondi-Foligno Gavorrano-L’Aquila Martina-Arzanese Melfi-Aprilia Normanna-Pontedera Poggibonsi-Salernitana Teramo-Campobasso V. Lamezia-Hinterreggio
15a GIORNATA 9-12-2012 28-4-2013 Aprilia-Gavorrano Arzanese-Poggibonsi Borgo a Buggiano-Fondi Campobasso-Normanna Foligno-Chieti Hinterreggio-Melfi L’Aquila-Teramo Pontedera-V. Lamezia Salernitana-Martina
16a GIORNATA 16-12-2012 5-5-2013 Chieti-Aprilia Fondi-Campobasso Gavorrano-Salernitana Martina-Pontedera Melfi-Borgo a Buggiano Normanna-Hinterreggio Poggibonsi-L’Aquila Teramo-Foligno Vigor Lamezia-Arzanese
17a GIORNATA 22-12-2012 12-5-2013 Aprilia-Normanna Arzanese-Chieti Borgo a Bugg.-Martina Campobasso-Melfi Foligno-Poggibonsi Hinterreggio-Fondi L’Aquila-Vigor Lamezia Pontedera-Gavorrano Salernitana-Teramo
maggio: i play I playoff (semifinali) e i playout si giocano 26 maggio e 2 giugno, con le finali dei playoff 9 e 16 giugno
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 10 AGOSTO 2012
TUTTENOTIZIE & RISULTATI Baseball STASERA GARA-1
Ciclismo/ 1 IL VELOCISTA VERONESE
Via alle Italian Series È San Marino-Rimini
Guardini, ciao Scinto In vista c’è l’Astana
MAURIZIO CALDARELLI
CIRO SCOGNAMIGLIO twitter@cirogazzetta
La tradizione contro il presente. Si sintetizza così l'inedita sfida tricolore tra San Marino e Rimini, che si apre stasera al Serravalle. Per i romagnoli (undici scudetti) è il tredicesimo assalto al titolo, per i Titani, campioni nel 2008 e 2011, è la quinta serie finale, la quarta negli ultimi cinque anni . Sarà un duello che corre sui 16,5 km. della Superstrada che divide lo stadio dei Pirati da quello sammarinese. I sammarinesi di Bindi si sono guadagnati le Italian Series con un poker conclusivo, partito con un big-inning in gara3 con Nettuno. Rimini dopo una partenza lenta (1 vittoria su 4 gare) ha preso il pass con le doppiette su Bologna e Nettuno. I riminesi di Catanoso vogliono regalare al presidente Zangheri, per i suoi 80 anni, uno scudetto che manca dal 2006. San Marino punta sulla potenza del line-up (41 hr), Rimini ha qualcosa in più sul monte (2.41 di media pgl in semifinale). Chi vincerà? «E’ duro far pronostici - dice Catanoso - le due squadre si somigliano. La finale sarà de-
Basket ULTIMA PROVA GENERALE
Marcos Tabata, 26 anni SAVIOLI/FIBS
cisa dagli episodi». «Si affrontano due buone squadre - ribadisce Bindi - che hanno numeri molto simili. Sarà una serie stretta, da assegnare a gara6-gara7. Vincerà chi è più forte mentalmente». San Marino è senza Yepez (in prima Pantaleoni). In garauno sul monte il dominicano Rodriguez (San marino)e il venezuelano Tabata (Rimini), rilievi Cubilan e Cruceta. La serie: (ore 21, dir. Rai Sport Due), oggi gara1 e domani gara2, T&A San Marino-Rimini; gara3, gara4 e ev. gara5 giovedì 16, venerdì 17 e sabato 18, Rimini- San Marino; ev. gara6 e gara7, venerdì 24 e sabato 25, San Marino-Rimini.
Pallavolo PESARO PERDE I PEZZI
Italia sconfitta La Klineman 72-70 in Croazia a Villa-Novara Alla seconda sconfitta nelle ultime tre gare, la Nazionale perde 72-70 a Porec contro la Croazia l’ultimo test prima delle gare di qualificazione a Eurobasket al via domenica col Portogallo. Migliori realizzatori Datome con 19 punti, Hackett con 10 e Poeta e Aradori con 9. Tra i croati 20 di Simon e 17 di Bogdanovic, con il rientro di Ukic rispetto al 78-70 azzurro della sera prima a Trieste. Nel punto a punto finale, Bogdanovic segna il canestro decisivo a 2" dalla fine dopo un contestato contatto con Poeta. All’ultimo assalto Aradori non pareggia. «Non abbiamo raccolto per quanto prodotto, fischi sbagliati e stanchezza ci hanno danneggiato», dice il c.t. Pianigiani. MERCATO Perso Ksistof Lavrinovic, da ieri sera ufficiale allo Zalgiris (biennale), Siena ha esteso fino al 2014 con Carraretto e Ress. Caserta ha firmato per due anni la 30enne ala lituana Zygimantas Jonusas, l’anno scorso 14,8 punti in Germania (Hagen). Biennale di Rakocevic alla Stella Rossa. In Nba si torna a parlare di Dwight Howard, che in uno scambio a quattro a cui si lavora finirebbe ai Lakers con Harrington, con Iguodala a Denver, Bynum a Philadelphia e Gasol e Afflalo a Orlando.
PESARO (cam.ca.) La Robur ha ridotto sensibilmente il suo budget, anche se pare abbia due sponsor in dirittura d'arrivo che però dovranno incrementare la cifra messa sul tavolo. Il guaio è che - con il prolungarsi dei tempi delle operazioni - il club biancorosso perderà delle giocatrici. Prima fra tutte, l'opposto americano Alix Klineman, che andrà a Villa Cortese-Novara per il dispiacere della dirigenza che ha provato in tutti i modi a trattenerla. Oltre a lei partirà - anche per scelta tecnica - la schiacciatrice Laura Saccomani, destinata a Crema, forse in prestito. Potrebbe cambiare maglia pure la centrale Elisa Manzano, mentre la posizione di Serena Ortolani è in standby: occorre capire se l'opposto vorrà restare in una squadra che lotterà per la salvezza. L'abbandono di Valter Scavolini sta costando caro. MERCATO A-2 DONNE (f.c.) Frosinone s’è assicurata la 24enne schiacciatrice campana Giusy Astarita, nell’ultimo triennio a Pontecagnano. Ornavasso ha prolungato con le schiacciatrici Serena Mossetti e Maria Chiara Gloder. A Fontenallato va il libero, 18enne, Michela Musiari.
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Franco Arturi farturi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Ruggiero Palombo rpalombo@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it
PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTI Roland Berger Giuseppe Rotelli AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Umberto Ambrosoli, Andrea Bonomi C., Fulvio Conti, Luca Garavoglia, Piergaetano Marchetti, Paolo Merloni, Carlo Pesenti, Giuseppe Vita DIRETTORE GENERALE Riccardo Stilli
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DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI Giulio Lattanzi
Andrea Guardini all’Astana. Firma e ufficialità non ci sono ancora, ma le parti sono vicine e, salvo sorprese, sarà una questione di giorni. Il 23enne velocista veronese è avviato così a lasciare la Farnese di Luca Scinto, la squadra con la quale ha debuttato nei pro’ con ottimi risultati: 11 successi nel 2011 (l’italiano più vincente) e già 10 quest’anno con la perla della vittoria di Vedelago al Giro, quando sconfisse l’iridato Mark Cavendish. «Flash» adesso si sente pronto ad affrontare la sfida di una squadra ProTour, con conseguente rialzo dell’asticella di aspettative, obiettivi e risultati: ed è avviato a diventare compagno di squadra di Vincenzo Nibali, il grande colpo di mercato già ufficializzato dal team kazako. A questo proposito, continua il lavoro per allestire un vero e proprio gruppo attorno al 27enne siciliano: resta aperta in particolare la questione della preparazione atletica, visto che il tecnico Paolo Slongo rimarrà alla Liquigas. E a questo proposito Beppe Martinel-
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internazionale di fantini, con in gara anche i nostri Lanfranco Dettori e Cristian Demuro. La Turner è la top inglese e monta i cavalli della regina. La Sutherland è attualmente la migliore negli Stati Uniti e così la Wilson per il Canada REUTERS
Andrea Guardini, 23 anni AFP
li, d.s. dell’Astana, è in contatto con Luca Guercilena, attualmente sull’ammiraglia di RadioShack: hanno parlato anche ieri e si incontreranno di nuovo a breve. Di sicuro all’Astana non andrà Chris Froome, che dopo il 2˚ posto al Tour dietro al compagno Bradley Wiggins sarà il capitano di Sky alla Vuelta: attesissima la sfida a Contador. In Spagna (il via sabato 18) ci sarà anche Eros Capecchi (Liquigas), pure lui al centro del mercato: è molto vicino infatti alla firma con la Movistar di Eusebio Unzue. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Beach volley Rugby Riecco Greta e Marta Oggi Treviso e Zebre (c.f.) Dopo il 5˚ posto ai Giochi di Londra, Marta Menegatti e Greta Cicolari tornano in campo la prossima settimana nella tappa di Stare Jablonki (Pol) dello Swatch World Tour.
Ciclismo KITTEL OK (ni.li.) Bis per Marcel Kittel all’Eneco Tour: il 24enne tedesco dell’Argos-Shimano, già a segno nella 1a frazione, ha vinto a Bergen op Zoom (Ola) la 4a tappa. Battuti allo sprint Roelandts e Giacomo Nizzolo; 4˚ Boonen, passato 1˚ della generale con gli abbuoni. Giornata tranquilla per Contador, che ha chiuso in gruppo. Oggi 5a tappa da Hoogerheide ad Aalter (184 km, diretta Eurosport 2 dalle 14.30). NAVARRO Colpo doppio per Daniel Navarro al Tour de l’Ain (Fra): ha vinto la 3a tappa a Montreal-la-Cluse con uno scatto nel finale ed è nuovo leader. Buon 4˚ posto del tricolore crono Dario Cataldo.
Longo Borghini bronzo agli Europei under 23
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Top jockette contro i maschi ad Ascot
Nella foto, da sinistra le tre migliori fantine del mondo, Emma Jayne Wilson, Hayley Turner e Chantal Sutherland, alla presentazione della Shergar Cup di domani ad Ascot. Le ragazze formeranno una delle 4 squadre in lizza nel torneo
Ciclismo/ 2 LA PIEMONTESE SUL PODIO NELLA CRONO
(g.de maio) Prima medaglia per l’Italia ai campionati europei giovanili su strada. Il merito è di Elisa Longo Borghini, 21enne verbanese di Ornavasso, bronzo nella cronometro under 23 di Goes (Olanda). Un bronzo che poteva anche essere un argento: se infatti il successo dell’olandese Anna Van Der Breggen è stato netto, la piemontese ha chiuso a 3" dalla seconda piazza della tedesca Mieke Kroger. Rispetto alla medaglia d’oro, il distacco è stato di 54". L’azzurra è figlia della ex fondista Guidina Dal Sasso e sorella del professionista Paolo Longo Borghini. Corre per il team norvegese Hitec Products-Mistral Home: «Non me l’aspettavo questo podio, sono felicissima. Ho cercato di sfruttare soprattutto i tratti più tecnici e le curve, per limare qualcosa alle avversarie, e sono riuscita fare un ottimo tempo. Voglio fare bene anche nella prova in linea (domani, ndr)». Molto soddisfatto il c.t. Dino Salvoldi: «Elisa è un grande talento, è stata la migliore giovane all’ultimo Giro
Ippica DOMANI NELLA SHERGAR CUP
Ippica Moses 1˚ a Enghien L’italiano Moses Rob (Levesque) 1˚ in volata al Prix de le Porte d’Italie (m 2875) in 1.15.5 su Torn. Piva e Amour d’Occagnes. OGGI MONTEGIORGIO QUINTE’ (ore 22.30, inizio 10.40). Al San Paolo una volata per 16. Indichiamo Oracle Om (8), Ozel Van (12), Ogill Rum (15), Orsola Cipriani (7), Orzata Jet (2), Olimpia Lj (5). ANCHE Gal.: Livorno (21.10). Tr.: Pontecagnano(19.15),Cesena(21),Livorno (21.10).
Elisa Longo Borghini, 21 BETTINI
d’Italia potrà avere un ruolo importante anche ai prossimi Mondiali». In mattinata si era disputata la crono uomini junior, vinta dal danese Wickma Krigbaum davanti all’irlandese Ryan Mullen e allo sloveno Matej Mohoric. Primo degli azzurrini Giacomo Peroni, 7˚ a 46”. La competizione europea prosegue stamattina con la crono donne junior (azzurre: Riverditi, Romanin, Sanguineti), mentre alle 15 c’è la crono maschile under 23, con Coledan, Davide Martinelli e Florio.
(e.sp.-ma.p.) A tre settimane dalla Celtic League, test contro squadre di Premiership oggi per Treviso e Zebre. A Monigo (ore 20.30), il Benetton ospita i London Wasps di Andrea Masi (dalla panchina): esordio per il centro sudafricano La Grange e per l’ala tongana Loamanu, con Morisi, Iannone e Favaro titolari. Incontro su 4 tempi da 20’. Le Zebre chiudono il tour in Francia alle 20 a Millau con il Northampton Saints. Confermato il triangolo allargato con Sinoti estremo e Venditti e Sarto alle ali. In panca Sole, ristabilitosi.
Tennis NADAL-MURRAY K.O. Rafa Nadal ha annunciato su Facebook che non sarà neanche a Cincinnati per i problemi al ginocchio che gli hanno fatto perdere l’Olimpiade. Intanto a Toronto avanza Djokovic mentre l’oro olimpico Andy Murray, dopo aver eliminato Cipolla, lascia per problemi al ginocchio destro. A Toronto (Can, 3.218.700 $, cemento) uomini 2˚ turno: Djokovic (Ser) b. Tomic (Aus) 6-2 6-3. STRA-VINCI, FLAVIA STOP Strepitosa Roberta Vinci, al 2˚ turno di Montreal travolge in 44’ 6-0 6-0 la serba Ivanovic, 12a al mondo. Flavia Pennetta abbandona per problemi al polso destro: era avanti 4-1 con la sudafricana Scheepers. Stop di 10 giorni, niente Cincinnati e US Open a rischio. A Montreal (Can, 2.168.400 $, cemento) donne 2˚ turno: Safarova (R.Cec) b. Karatantcheva (Kaz) 6-4 6-4 Kvitova (R.Cec) b. Pervak (Kaz) 4-6 7-6 (0) 6-0, Scheepers b. PENNETTA per abbandono, VINCI b. Ivanovic (Ser) 6-0 6-0, Bartoli (Fra) b. Peng (Cina) 6-1 6-3, Suarez (Spa) b. Lisicki (Ger) 3-6 6-3 6-4, Wozniak (Can) b. Jankovic (Ser) 6-2 6-3.
Golf ULTIMO MAJOR
Iniziative STELLE NBA
Pga: Manassero ok
In edicola Durant
Matteo Manassero ha concluso in 71 colpi ( 1) il turno iniziale del 94˚ Us Pga Championship, quarto e ultimo major stagionale a Kiawah Island nel South Carolina. Il veronese ha avuto difficoltà in avvio ed è passato al giro di boa gravato di due bogey (13ª e 18ª), poi ha cambiato passo nel rientro con quattro birdie in sette buche per terminare con il terzo bogey sull’ultima. Tra gli score dei giocatori che hanno concluso il turno spicca il 67 ( 5) di Rory McIlroy Buona prova anche di Tiger Woods ( 3). Francesco Molinari 2 a metà gara.
Ottava uscita della collana Gazzetta «Le Stelle Nba ai Raggi X», questa settimana dedicata a Kevin Durant, fresco finalista Nba e attualmente impegnato all’Olimpiade di Londra con gli Stati Uniti. Il libro è in vendita a 4,99 euro più il prezzo del quotidiano.
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VENERDÌ 10 AGOSTO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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MOTOMONDIALE OGGI L’ANNUNCIO
Yamaha: è il Rossi day Questa mattina, salvo sorprese dell’ultima ora, la Yamaha annuncerà l’ingaggio di Valentino Rossi (e la Ducati la separazione): per il pesarese si tratta di un ritorno perché aveva già corso con la Casa di Iwata dal 2004 al 2010, conquistando quattro titoli e 46 GP. Valentino rientrerà nel team ufficiale a fianco di Jorge Lorenzo e avrà probabilmente con se Jeremy Burgess. Il contratto sarà biennale con l’opportunità di collaudare la moto che servirà alla Yamaha per tornare in Superbike dal 2015, campionato al quale potrebbe partecipare lo stesso Rossi.
il confronto 2011-2012
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Dovi firmerà prima di Indy con la rossa
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Il contratto sarà biennale Crutchlow nel junior team?
DOPO LE PRIME 10 GARE
vittorie
0 podi
1 pole
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© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Peggio di un anno fa L’addio alla Ducati nasce dai numeri
minor distacco in gara
Vale dopo 10 gare ha 82 punti contro i 108 del 2011 è dietro pure ad Hayden che in prova lo batte 8-2
posizione in classifica
GIOVANNI CORTINOVIS
«Il 2011 è finito? Questa è una bellissima notizia, quando inizia a girare così non c’è niente da fare», dichiarava lo scorso novembre Valentino Rossi dopo la caduta al primo giro nel GP di Valencia. Sperava — e tutti i ducatisti con lui — in un 2012 differente. Un auspicio rispettato ma non nella direzione agognata perché dopo la prima parte di campionato il bilancio è persino peggiore dell’anno passato. E di certo i numeri hanno avuta la loro importanza nella scelta di Rossi di lasciare la Ducati, con la quale ovviamente terminerà la stagione. Gambero Deficitari sono so-
prattutto i punti raccolti e di conseguenza la posizione in classifica: nel 2011 dopo 10 gare Rossi era quinto dietro a Casey Stoner, Jorge Lorenzo, Andrea Dovizioso e, per soli due punti, a Dani Pedrosa. Il Dottore aveva raccolto 108 punti, senza patire alcuno zero. Quest’anno, invece, Rossi è 8o con 82 punti, dietro non solo a Lorenzo, Pedrosa, Stoner e Dovizioso ma anche a Cal Crutchlow, Stefan Bradl e Ni-
A
ECCO CHI RITROVA
S Jorge Lorenzo 25 anni Corre con la Yamaha in MotoGP dal 2008 e ha vinto il titolo 2010. Si trova in testa al Mondiale 2012 con 205 punti. Lo spagnolo è stato compagno di Rossi per tre stagioni
cky Hayden. D’altro canto, fatta eccezione per il 2o posto in Francia, Rossi quest’anno vanta come migliori risultati un 5o (Mugello) e un 6o (Germania). Nel 2011 invece oltre al 3o posto a Le Mans il pesarese fu 4o in Olanda, tre volte 5o (Spagna, Portogallo e Catalogna) e tre 6o (Inghilterra, Italia e Usa). Prima guida Ciò che più sor-
prende è il confronto tra Rossi e Hayden: l’anno scorso a questo punto lo statunitense accusava un ritardo di 14 punti mentre ora, pur avendo 10 punti in meno del 2011, lo precede, anche se solo di due lunghezze. Persino più netto è il dominio di Hayden in qualifica, dove l’anno scorso il bilancio registrava un cinque pari: nei 10 turni di prove ufficiali sin qui disputati ha preceduto Rossi 8 volte, restandogli dietro solo in Portogallo (9o Rossi 10o Hayden) e Francia (7o Rossi 11˚ Hayden). Negli ultimi sei GP Hayden è sempre partito davanti all’italiano, un’onta che Vale aveva patito anche l’ultimo anno in Yamaha da Lorenzo. Ma in quell’occasione Rossi era reduce dall’operazione alla gamba destra e faticava a ritrovare la forma fisica.
Distacchi In qualifica solo in
due occasioni Rossi ha limitato il distacco dalla pole entro il secondo ma sempre senza andare sotto gli 8 decimi (0"871 in Portogallo e Catalogna). Invece, sia in Qatar sia in Inghilterra il divario è arrivato a 2" e ha sfiorato i 3 e mezzo in Spagna. Nelle 18 qualifiche 2011 la soglia dei 2" era stata superata solo in tre occasioni. Anche sul passo di gara non ci sono stati miglioramenti, perché in 6 delle 9 gare concluse Rossi ha rimediato un ritardo sul traguardo superiore ai 20", accusando oltre mezzo minuto in Qatar, Spagna e Inghilterra, oltre al giro per la sosta ai box ad Assen. Anche nella prima parte del 2011 concluse sei volte attardato di oltre 20", ma se non altro in Catalogna rimediò solo 7"371 da Stoner e meno di 5" da Lorenzo. Quest’anno, invece, il minore distacco è di 9"905 da Lorenzo in Francia. E siamo a metà campionato...
7"371
9"905
miglior qualifica
7o
7o
giri veloci
1
1
punti
108
82
5o
8o
ritardo dal capoclassifica
85 p.
123
differenza punti con Hayden
+14 p.
GLI EREDI DEL PESARESE
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PAOLO IANIERI
Adesso che l’addio di Valentino Rossi dalla Ducati è cosa certa, si apre ufficialmente la campagna per il suo successore sulla Desmosedici. Un posto, quello di compagno del riconfermato Nicky Hayden, che negli ultimi giorni si è ristretto a una cerchia di quattro nomi, due italiani e due inglesi: Andrea Dovizioso, Andrea Iannone, Cal Crutchow e Scott Redding. In pole Ma con il passare delle ore assume sempre più peso la candidatura di Dovizioso: il pilota di Forlì negli scorsi giorni ha già ricevuto un’offerta dalla Ducati e nei prossimi, sicuramente prima della partenza per Indianapolis, potrebbe arrivare la firma che lo legherebbe per i prossimi due anni a Borgo Panigale. Fino a quel momento restano da sciogliere soprattutto dettagli (e dubbi) di natura tecnica, Andrea vuole avere la sicurezza che la Ducati non ripeta gli stessi errori commessi in questi due anni con Rossi e in questo senso l’arrivo di Audi come neo proprietaria rappresenta una buona garanzia: i tedeschi hanno infatti ribadito che, Rossi o non Rossi, la MotoGP rimane una risorsa importante su cui puntare e il contributo dei tecnici Audi dovrebbe permettere a Ducati di risolvere i problemi che dall’addio di Casey Stoner l’hanno fatta precipitare lontano dal podio. Staff A lavorare con Dovizioso potrebbero poi
A sinistra Rossi sul podio del GP di Francia 2011; a destra su quello di Le Mans 2012 EPA AP
rientrare alcuni degli ex tecnici e meccanici Ducati che due anni fa avevano seguito Stoner alla Honda Hrc. Adesso però che l’australiano ha annunciato il ritiro a fine stagione, per molti di loro non c’è più spazio, visto che il neo arrivato Marc Marquez, consolidando la moda degli ultimi anni, ha deciso di portare con sé dalla Moto2 la propria squadra. Crutchlow Ma l’approdo di An-
drea alla Ducati, non chiude le porte neppure a Crutchlow, suo attuale compagno alla Yamaha Tech3, che continua a interessare a Borgo Panigale, anche se Hervé Poncharal, perso Dovi, proverà a non lasciarsi scappare anche l’inglese. Si era ventilata la possibilità di tre moto nel team interno come era accaduto nel 2001 alla Honda con Stoner, Dovizioso e Dani Pedrosa, ma alla fine sarà più probabile vedere Crutchlow nel neonato junior team, al fianco di Andrea Iannone, che ieri ha compiuto 23 anni. Saltasse Crutchlow, ecco allora che Redding diventerebbe il giusto candidato.
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A CASA DEL CAMPIONE NESSUN RIMPIANTO PER IL DIVORZIO DA BORGO PANIGALE
Taccuino
Gioia a Tavullia: «Tornerà grande»
PRESIDENZA FOTA
Il Fan Club pensa già alla trasferta per il primo test
Martin Whitmarsh, respon sabile della McLaren, non si ricandi derà alla presidenza della Fota, l’as sociazione dei team di F.1. Al suo posto potrebbero essere eletti Ross Brawn (Mercedes) o Eric Bouillier (Lotus).
MAURIZIO BRUSCOLINI TAVULLIA (Pesaro Urbino)
Valentino Rossi per Tavullia è un «bene pubblico», un campione planetario che in questo lembo di terra marchigiana ai confini con la Romagna ha
portato, e porterà, solo benefici. A Tavullia ne sono tutti consapevoli e ieri mattina la soddisfazione per il ritorno alla Yamaha si respirava in ogni angolo del paese. A cominciare dal Caffè dello Sport dove il titolare, che si chiama Graziano come il babbo del campione e che ha chiamato il suo primogenito Valentino, ha detto: «Finisce un incubo, Rossi torna alla Yamaha e speriamo lotti per la vittoria come ai bei tempi».
Entusiasmo All’ingresso del ri-
storante pizzeria da Rossi, stanno ancora facendo le pulizie: «Ieri notte abbiamo fatto tardi — racconta una dipendente —, nessuno andava a dormire, tutti a dire la loro su come sarà la prossima stagione in Yamaha e la sfida con Lorenzo». Valore «Un Valentino anonimo,
in lotta per le posizioni di rincalzo — spiega un cliente dal barbiere — fa male al "pil locale": è uno dei più grossi contribuenti
della nostra provincia, con quello che arriva al Comune dalla sua denuncia dei redditi, possiamo costruire una scuola all’anno».
Whitmarsh stop
Valencia Mancano 9 gare al ter-
mine della stagione, ma al fan club stanno già pensando di organizzare un paio di pullman per il 13 novembre, quando a Valencia nei test dopo gara Valentino tornerà a sedersi sulla mai dimenticata M1. © RIPRODUZIONE RISERVATA
GARA SLALOM RINVIATA
Santopatre: due morti La gara di Slalom «Memorial Grimaldi», valida per il tricolore e in programma nel fine settimana a Santopatre (Frosinone) è stata rin viata al 21 ottobre dopo che merco
ledì sera Francesco Cascone, 27 anni e e Vittorio Canestraio, 52, so no morti, finendo fuori strada con la Renault Clio del team Santopa tre Racing Team che stavano ripor tando alla sede della scuderia.
MONDIALE SPEEDWAY
Tappa a Terenzano (i.m.) Il Mondiale speedway sbarca in Italia: sabato all’Olimpia stadium di Terenzano (Udine) si di sputa l’ottava tappa. Cancelli aper ti dalle 18, autografi dalle 18.15, ga ra alle 20. Ingresso da 10 a 55 eu ro. Il pilota wild card schierato dal l’Italia è l’oriundo argentino Nicola Covatti. In testa al campionato l’americano Greg Hancock.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 10 AGOSTO 2012
ALTRI MONDI
Il fatto del giorno
_il vero problema
DI GIORGIO DELL'ARTI gda@gazzetta.it
Ma s’è capito come Monti vuole tagliare il debito? Bisognerà ridurlo di 50 miliardi all’anno. Sono allo studio almeno due proposte: una è del ministro Grilli, l’altra di un ampio gruppo di esperti Mario Monti si sta occupando del debito pubblico, studiando un piano che potrebbe essere sottoposto già al consiglio dei ministri di oggi e che comunque sarà all’ordine del giorno della ripresa settembrina. I dati di partenza sono questi: la nostra economia calerà quest’anno del 2,5%, la produzione scenderà del 7%, un inizio di uscita dalla recessione non avverrà prima del 2014. In queste condizioni il governo condivide l’opinione di Berlusconi che una patrimoniale forte, capace di produrre 200-400 miliardi di incassi, avrebbe effetti depressivi talmente gravi da far pagare il beneficio della riduzione del debito con una caduta drammatica della domanda. Bersani, nel programma concordato con Vendola, parla di patrimoniale, ma allude a interventi leggeri sui grandi patrimoni ripetuti però ogni anno. Una strategia simile è stata adoperata in Francia, ma senza grandi risultati.
1 A che punto è il nostro debito?
È a 1960 miliardi, pari al 123,4% del Prodotto Interno Lordo (Pil). Il Pil – le ricordo – è il numero che rappresenta tutto quello che produciamo e consumiamo. Quindi: noi produciamo e consumiamo per 100, ma dobbiamo restituire un debito di 123. Abbastanza pazzesco: se una famiglia si presentasse in banca a chiedere un mutuo presentando questi conti verrebbe rimandata a casa con tanti saluti. E sarebbe stata rimandata a casa con tan-
ta subito una procedura ben pensata, ma forse troppo prudente. È poi arrivata sul tavolo del presidente del Consiglio la proposta Amato-Bassanini (e altri nove: fanno tutti capo al centro studi Astrid, che raccoglie economisti di formazione molto varia): un mix di sei proposte che prevede vendita di immobili, rincaro delle concessioni, cessione di partecipazioni (Enel, Eni, Finmeccanica, Poste Italiane), obbligo per gli enti previdenziali di acquistare più titoli di Stato, tassazione dei capitali detenuti in Svizzera mediante una convenzione con quel Paese, manovre fiscali sul debito. Questa ricetta porterebbe a un calo del debito di una quarantina di miliardi l’anno (due punti e mezzo di Pil).
Palazzo Diedo a Venezia: uno dei beni che lo Stato italiano si prepara a mettere sul mercato per ridurre il suo debito pubblico ANSA
ti saluti anche vent’anni fa, quando le banche ci sorridevano volentieri. Mario Monti ha spiegato l’altro giorno che il rapporto debito/Pil sarebbe più basso se non ci fossero i 45 miliardi che abbiamo dovuto prestare alla Grecia, all’Irlanda e al Portogallo per contribuire al loro salvataggio. Ma anche un rapporto del 120% è folle. Quindi si tratta di progettare un abbattimento di questa esposizione gigantesca, abbattimento che ci è stato imposto dal cosiddetto Fiscal compact.
te di debito eccedente il 60% del Pil è uguale quindi a 1000 miliardi. Prendendo alla lettera il Fiscal compact dovremmo quindi tagliare ogni anno 200 miliardi di debito. Il che è improponibile. Considerando che le nostre famiglie sono poco indebitate rispetto a quelle di altri Paesi, ci è stato concesso quindi un percorso che ci conduca intanto ad abbassare il debito pubblico fino al 100 per 100 del Pil: sono 350 miliardi, cioè almeno 50 miliardi l’anno.
2 Come sarebbe?
3 Mi pare durissima.
Sì, sottoscrivendo il Fiscal compact noi ci siamo impegnati – e se non lo faremo saremo gravemente sanzionati – a ridurre dal 2014 il nostro debito. Dovremo tagliare ogni anno un quinto della parte di debito che eccede il 60% del Pil. Questa formula astrusa è legata al fatto che il trattato di Maastricht ammette un indebitamento massimo pari al 60% del Pil. Ora il nostro Pil è di circa 1600 miliardi, il 60% di 1600 miliardi è pari a 960 miliardi. La par-
È durissima. Il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, aveva spiegato al direttore del Corriere della Sera, Ferruccio de Bortoli, la sua intenzione di procedere con dismissioni per l’1% del Pil l’anno. L’acquirente sarebbe stata la Cassa depositi e prestiti, pubblica ma i cui conti non sono considerati nel perimetro dello Stato (è così in tutti i Paesi, dato che in tutti i Paesi c’è una Cdp che amministra i soldi dei cittadini raccolti dagli uffici postali). È sembra-
4 Il governo vuol fare questo? Non si sa ancora. Certo, non si potrà fare a meno di dismettere immobili e partecipazioni, ed è probabile che si privilegi come acquirente la Cdp, perché il mercato non è di certo favorevole agli acquisti e il rischio è quindi di dar via dei gioiellini a quattro lire. Alfano del Pdl aveva ripreso la vecchia idea di Guarino di mettere tutto in un fondo che poi avrebbe emesso obbligazioni garantite dal patrimonio conferito. Il governo ha lodato la proposta, senza far notare che le garanzie conferite a questo fondo sarebbero tolte al debito pubblico, i cui tassi d’interesse salirebbero inevitabilmente…
5 Non c’era anche un terzo capitolo di spending review?
Sì. Il nuovo testo di legge sarebbe pronto: taglio ai soldi che si dànno ai partiti e ai sindacati, nuova sforbiciata sulla spesa pubblica. Verrà ripresa anche la delega fiscale per disboscare la giungla delle facilitazioni. Dopo questi provvedimenti – che impegneranno il resto della legislatura – si andrà a votare e la palla passerà al nuovo governo.
A notizie
GOLDMAN SACHS IN FUGA
Tascabili L’allarme della banca europea
La Bce avverte l’Italia: «Per le aziende cresce il rischio di insolvenza» S Venduti il 92% dei suoi Btp La Goldman Sachs scarica l’Italia: la banca d’affari Usa ha venduto sul mercato quasi tutti i titoli di Stato italiani che possedeva. Secondo quanto ha comunicato alla Sec, l’authority Usa di regolamentazione dei mercati, la riduzione è stata del 92%: l’esposizione di mercato ai bond del governo italiano è scesa a 191 milioni di dollari alla fine di giugno dai 2,51 miliardi di dollari della fine dei marzo. Goldman ha invece aumentato la propria posizione sui derivati per assicurarsi da eventuali rischi di default per il nostro Paese
Mario Draghi, 64 anni, presidente della Bce EPA Ecco un nuovo allarme della Bce che riguarda l’Italia. Nel bollettino di agosto la Banca centrale europea rileva infatti un crescente rischio per le imprese italiane, i cui tassi di insolvenza «sono cresciuti sostanzialmente nel periodo». Ma l’istituto presieduto da Mario Draghi torna a parlare di «un contesto di persistenti tensioni nei mercati finanziari e maggiore incertezza che gravano sul clima di fiducia». E di un possibile calo dell’inflazione. «Inaccettabili spread così difformi, ma euro è irreversibile», scrive la Bce ribadendo quanto già detto da Draghi, ovvero che servono «interventi strutturali» da parte dei governi sul fronte delle finanze pubbliche.
«Tour» di due parlamentari Idv e Pd
Visite ai boss in cella Insorgono Pdl e radicali Pdl e radicali all’attacco di Sonia Alfano (europarlamentare Idv) e Giuseppe Lumia (senatore Pd), che nei mesi scorsi hanno incontrato in carcere diversi esponenti mafiosi per indurli a collaborare con lo Stato. Per Maurizio Paniz (Pdl) si tratta di «una bassa iniziativa propagandistica», mentre i radicali hanno presentato un’interrogazione al ministro della Giustizia. Secca la replica della Alfano: «Chiaro perché hanno paura: cosa potrebbe dire un Provenzano se si pentisse a 360 gradi?».
Prezzi tornati ai livelli di 4 mesi fa
Carburanti ai massimi La Verde a 1,869 euro Torna a salire il prezzo dei carburanti, con la Verde a 1,869 euro/litro di media e punte di 1,952. Le principali compagnie ad eccezione di Ip hanno rivisto fra ieri e mercoledì i prezzi, tornati così ai massimi dal 18 aprile (benzina) e dal 22 marzo (diesel). E questo dopo le recenti campagne di sconti nei weekend. Una scelta determinata dal deprezzamento dell’euro e dalla crescita delle quotazioni internazio nali del greggio. Per Federconsumatori, l’aumento è in media di circa 30 centesimi rispetto al 2011.
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ALTRI MONDI
ABUSO DI ALCOL E DROGA
L’ex della Winehouse in coma: è overdose Poco più di un anno è passato dalla morte di Amy Winehouse, uccisa dall’alcol a 27 anni. E ora anche il suo ex marito,
Blake Fielder Civil (con lei nella foto Ap) è in coma per overdose di alcol e droga. Lo rivela il «Sun» spiegando che l’uomo, 30 anni, è stato ricoverato d’urgenza all’ospedale inglese di Dewsbury, nello Yorkshire. Quando morì Amy, il padre della popstar diede a lui la colpa dei problemi della figlia.
Fuoco anche a Roma L’Italia brucia ancora «Sono incendi dolosi» Roghi in calo, ma al Sud è sempre emergenza. Piromane preso a Pordenone. Nella Capitale in fiamme Monte Mario STEFANIA ANGELINI
Gli incendi continuano a non dare tregua. E così ieri è stata un’altra giornata difficile con squadre di vigili del fuoco e del corpo forestale dello Stato, Canadair ed elicotteri, in azione dalle prime ore del mattino. Dopo i 124 roghi boschivi divampati in tutta Italia mercoledì, ieri le fiamme hanno interessato soprattutto il Centrosud, colpendo vaste zone in Calabria, Sicilia, Puglia Campania, Lazio, Umbria, Toscana. In
Temperature più fresche da oggi al Nord: Nerone ci lascia e arrivano correnti baltiche tutto si contano 36 interventi, 10 dei quali nel Lazio. Ma l’emergenza non ha risparmiato nemmeno il centro di Roma: la zona più problematica è stata quella di Monte Mario, a nord della Capitale, dove le fiamme si sono propagate per mezzo ettaro. L’incendio — che si è sviluppato in via di Castel Madama — ha minacciato anche la Madonnina, la famosa statua che sovrasta l’ Olimpico. Secondo la Forestale, ci sono «ragionevoli elementi che riconducono all’ipotesi dolosa». Caccia ai piromani Intanto ieri
un piromane è stato arrestato dalla polizia di Pordenone: si
S Volontari in azione Volontari della Protezione Civile all’opera per spegnere le fiamme nella riserva naturale di Monte Mario, a nord di Roma ANSA
tratta di Alessandro Olto, 35 anni, residente a Codogne (Treviso). È stato colto sul fatto mentre incendiava dell’erba secca vicino al muro di recinzione di una ex caserma. E se le temperature roventi finora non hanno fatto altro che peggiorare l’emergenza incendi, da oggi la situazione dovrebbe migliorare perché Nerone, come dicono i meteorologi, avrebbe le ore contate: l’anticiclone africano dovrebbe lasciare il campo all’aria fresca dal mar Baltico. Roma oggi sarà ancora la città più calda d’Italia (36˚C) mentre al nord e sulle regioni adriatiche le temperature inizieranno a calare.
Allarme Fao Proprio in questi
giorni di caldo infernale sono arrivati dati preoccupanti che interessano l’intero pianeta. La siccità, infatti, ha danneggiato gravemente le coltivazioni di mais negli Usa, ipotecando i raccolti futuri e facendo così lievitare i costi. Di conseguenza, l’indice dei prezzi alimentari, che è una media dell’andamento di quelli dei cereali, della carne, dello zucchero e altri prodotti che compongono la dieta delle famiglie più povere (soprattutto nei Paesi emergenti), è salito del 6%, aumentando il rischio di un’emergenza simile a quella del 2008. © RIPRODUZIONE RISERVATA
GUERRA CIVILE APPELLO ALLA COMUNITÀ INTERNAZIONALE: «SUBITO UNA NO-FLY ZONE»
L’aviazione siriana martella Aleppo I ribelli si ritirano: migliaia in fuga Perso il quartiere roccaforte di Salah al-Din. E a Crotone sbarcano 108 profughi ANDREA LUCHETTA
Gli insorti hanno resistito un giorno. Poi, sconvolti da una notte di bombardamenti senza pari, hanno abbandonato il quartiere di Salah al-Din, loro roccaforte ad Aleppo. «I palazzi ci crollavano davanti. Impossibile restare» ha raccontato un ribelle al Guardian. «Un conto sono i carri armati. Ma contro i jet non si può combattere». Ragion per cui dai quartieri ancora in mano all’Esercito libero si è levato un appello
al-Halqi: un politico sunnita come la maggior parte degli insorti - originario di Deraa, città da cui 17 mesi fa è iniziata la rivolta. Le conseguenze del conflitto si fanno sentire anche in Libano, per anni sotto occupazione siriana. A Beirut è stato arrestato Michel Samaha, un ex ministro storicamente vicino ad Assad. Samaha è stato prelevato dai servizi di sicurezza e interrogato su un presunto piano per destabilizzare il Libano.
alla comunità internazionale: istituite subito una no-fly zone, come in Libia. A Tel Rifat, alla periferia di Aleppo, i bombardieri hanno distrutto una scuola e ucciso 6 persone della stessa famiglia, hanno raccontato i residenti all’Ap. I comandanti ribelli hanno ordinato di evacuare Salah al-Din all’alba. Duro colpo, anche perché il suo controllo ostacolava le linee di approvvigionamento dell’esercito regolare. «È una ritirata strategica» hanno spiegato. Aviazione e artiglieria ieri hanno martellato dei quartieri più vicini al centro storico.
In Calabria Nella notte di mer-
Nuovo primo ministro
Assad, intanto, ha scelto il suo nuovo primo ministro. Si tratta di Wael Nader
Un ribelle siriano in battaglia AP
coledì, intanto, a Crotone sono sbarcate da un peschereccio 160 persone. Di queste 108 sono profughi in fuga dalla Siria, appartenenti a 26 nuclei familiari. I due scafisti turchi sono stati arrestati. © RIPRODUZIONE RISERVATA
NELLA LORO VILLA FRANCESE
Voci su Pitt-Jolie: nozze nel weekend Pare che Brad Pitt e Angelina Jolie questo weekend diventeranno marito e moglie. Secondo un’indiscrezione della tv
ASSURDO A FIUMICINO
Turista ubriaco in aeroporto: finisce ai raggi X
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«France 3 Cote d’Azur» la coppia più bella di Hollywood potrebbe pronunciare il fatidico sì nella loro villa di Miraval, nel sud della Francia. Ma il condizionale è d’obbligo. E infatti il quotidiano locale «Var Matin» scrive che nessun matrimonio è previsto per questo weekend.
A Gazza
LIBERO COMPRA VIRGILIO
estate CONSIGLI E SPUNTI PER UN GIORNO DI FERIE
In Salento fino al 25 agosto
Notte della Taranta Tutti scatenati S Nasce super a ritmo di pizzica La foto ai raggi X del turista sul nastro bagagli a Fiumicino
Ubriaco e affaticato, si era addormentato sul nastro portabagagli, passando sotto gli scanner a raggi x che analizzano il contenuto delle valigie imbarcate: l’immagine che gli operatori dell’aeroporto romano di Fiumicino si sono trovati davanti mercoledì è quella di un uomo in carne e ossa. Si tratta di un turista norvegese di 36 anni, che, dopo aver bevuto alcol in attesa di partire e non avendo trovato nessuno al banco del check-in, avrebbe deciso di scavalcarlo, addormentandosi sul nastro portabagagli nel terminal 3. Nel frattempo il norvegese ha percorso una cinquantina di metri passando sotto lo scanner. Vedendolo, un’addetta alla sicurezza ha quindi fermato il nastro e ha avvisato la polizia. L’uomo è stato denunciato alla magistratura per procurato allarme. Ma non finisce qui, perché l’Enac ha chiesto chiarimenti alla società Aeroporti di Roma: «Pur trattandosi, dalle prime ricostruzioni, di un passeggero che aveva già superato i controlli di sicurezza e non portava con sé oggetti pericolosi, l’Ente chiede a tutti gli operatori negli aeroporti nazionali di mantenere sempre alta la vigilanza e di segnalare subito eventuali situazioni anomale». PORTO FRANCO La rubrica lettere
rinviata a domani
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IL CASO PUSSY RIOT
Vicepremier russo «Madonna ex p...»
Dopo Mosca, Madonna è a San Pietroburgo per un concerto, definito dalle autorità Usa, a rischio di violenze. Madonna nel suo show moscovita (nella foto Ap) si è schierata con la band delle Pussy Riot, in carcere per un brano anti Putin. Il vicepremier russo Dmitri Rogozin ieri ha insultato pubblicamente la popstar: «Ogni ex p... tende a dare in giro lezioni di morale».
portale italiano Rivoluzione nel panorama dei portali italiani, Libero, infatti, compra Virgilio. E dall’unione nasce, come si legge in una nota «il primo player italiano del mercato Internet». I due motori di ricerca daranno vita al più importante colosso Internet del nostro Paese: insieme i due siti hanno oltre 18 milioni di visitatori unici mensili e oltre 3,5 miliardi di pagine viste al mese. La vendita, per 88 milioni di euro, è stata annunciata da Telecom Italia che ha ceduto il 100% di Matrix (portale Virgilio) a Libero, società controllata da Weather Investment, cioè l’egiziano Naguib Sawiris (ex Wind)
Canti, balli, ma soprattutto tanto folklore. La notte della Taranta, il famoso festival della «pizzica» entra nel vivo. La manifestazione, che vedrà esibirsi i gruppi più rappresentativi della danza popolare, quest’anno toccherà 15 comuni del Salento, Stasera si fa tappa a Martignano (Le). Il festival chiude il 25 agosto con il concertone finale che sarà diretto da Goran Bregovic.
Da stanotte a domenica
Col naso all’insù a caccia di stelle: è San Lorenzo
Tutti con il naso all’insù, stasera, per la caccia alle stelle cadenti. La tradizione indica infatti la notte di San Lorenzo come la più «stellata» dell’anno, ma il picco sarà fra domenica e lunedì. La luna, poi, non disturberà lo spettacolo. Non resta che attrezzarsi. Come ogni anno, sono previste manifestazioni e serate promosse dall’Unione Astrofili Italiani (www.uai.it)
In ferie con lo smartphone
App per vacanzieri Un breve elenco di quelle più utili I preparativi per le vacanze ormai contemplano anche le app. È un agosto di sport, per chi oltre a guardarlo in tv vuole praticarlo, può essere utile Coach's eye, (solo per il mondo Apple, 3,99e), che permette di riprendere le proprie imprese sportive e riesa minarle al rallentatore. Per chi in vacanza viaggia e basta, meglio scaricare le app di TripAdvisor e Trivago (giudizi su alberghi e ristoranti) e le mappe di Google per orientarvi a New York come Singapore. Wikitude, invece, (ma solo per alcuni tipi di smartphone), vi porta nel mondo della realtà aumentata con informazioni suppletive su monumenti, ma anche locali dove passare la serata. Le foto è possibile farle con Photosynth (nella foto accanto il logo), app gratuita di Microsoft: scatti a 360˚ ricomposte a mosaico. Le impressioni di viaggio, il luogo che vi ha colpito o solamente le sensazioni che avete provato in un bosco o davanti a un monumento, invece, annotatele su Trip Journal (nella foto il logo, 2,99e). Luigi Ferro
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 10 AGOSTO 2012
47
ALTRI MONDI Oroscopo
21/3 - 20/4
21/4 - 20/5
21/5 - 21/6
22/6 - 22/7
23/7 - 23/8
24/8 - 22/9
LE PAGELLE
Ariete 7+
Toro 8
Gemelli 7
Cancro 7
Leone 6-
Vergine 7,5
DI ANTONIO CAPITANI
Stelle cadenti generose vi fanno ottenere molto, specie se sfoderate senso pratico maximo. C’è una bella fornicazione agrumata, pure.
IL MIGLIORE Protagonisti di primo piano, oggi date del tu alla fortuna. E sia al lavoro sia in vacanza nulla (o quasi) vi viene negato, manco di suino. Uau.
Ogni progetto riscuote consensi, anche per il ferragosto imminente. La vita sociale s’intensifica, quella suina non ne parliamo.
La Luna e tante stelle cadenti a forma di glutei vi portano notizione e fortune. Sudombelico troppo attento al dettaglio, però, noiosino.
Luna stortissima: il lavoro fa lievitare gli zebedei, la vacanza rompe. Questo, passa il convento. Ma avete un sudombelico atomico.
Che bella, la giornata vacanziera. E che successi nel lavoro! Oro, argento, bronzo e ogni preziosità brillano, poi, sulla fornicazione. Uau.
23/9 - 22/10
23/10 - 22/11
23/11 - 21/12
22/12 - 20/1
21/1 - 19/2
20/2 - 20/3
Bilancia 7
Scorpione 5,5
Sagittario 7
Capricorno 7,5
Acquario 6-
Pesci 7+
La Luna vi fa risolvere diversi problemi pratici, in città e in vacanza. Aleggiano pure afrori eccitanti nel lavoro e nelle intimità suine.
La Luna attira mille sguardi su di voi. Anche mille sudombelichi, a dire il vero. Lavoro e vacanza sono griffati “successo”, voi gioite.
Il vostro umore è offuscato da rogne, fallocefali insistenti e paranoie. Non è una giornatona. Ma potete fornicare ripetutamente, volendo.
Spigliati e comunicativi vi relazionate agli altri in modo molto vantaggioso per voi. Oltre che per i vostri ormoni, muy vispi. Lavoro Ok!
Le vostre ricchezze potrebbero rimpinguarsi. L’umore cupeggia un po’, ma ok lavoro, sport, sesso. Quest’ultimo onnivoro e idrovoro.
ANDREA PIRLO
Il partner rompe. La famiglia rompe. Tutta la galassia rompe. L’ideale sarebbe rifugiarvi in un buen retiro, al riparo. Se potete, fatelo.
Il centrocampista della Juve e della Nazionale è nato a Brescia il 19 maggio 1979 (Toro)
Gazzetta.it
Televisioni in chiaro RAIUNO 8.00 10.10 11.05 12.00 13.30 14.10 15.10 17.15 18.00 18.50 20.00 20.30 21.20 23.05 23.40 0.45 1.15
RAIDUE
TG1 UNOMATTINA UN CICLONE IN... E STATE CON NOI IN TV TG1 DON MATTEO 7 CAPRI HEARTLAND IL COMMISSARIO REX REAZIONE A CATENA TELEGIORNALE TECHETECHETÈ ME LO DICONO TUTTI Varietà TG1 60 SECONDI TV 7 L'APPUNTAMENTO SCRITTORI IN TV TG1 - NOTTE
7.30 10.10 10.35 11.20 12.10 13.00 13.30
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CARTONI ART ATTACK TG2 INSIEME ESTATE IL NOSTRO AMICO CHARLY LA NOSTRA AMICA ROBBIE TG2 XXX GIOCHI OLIMPICI LONDRA 2012 TG 2 TG2 XXX GIOCHI OLIMPICI LONDRA TG 2 RAI SPORT BUONANOTTE LONDRA HAWAII FIVE-0 METEO 2
RAITRE 10.10 11.15 12.00 12.15 13.10 14.00 14.55 15.45 17.10 19.00 20.15 20.35 21.05 23.15 23.20 23.55
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LA STORIA SIAMO NOI AGENTE PEPPER TG3 PER UN PUGNO DI... LA STRADA PER... TGR - TG3 LA CASA NELLA PRATERIA 14 ORE GEOMAGAZINE 2012 TG3 - TGR - BLOB COTTI E MANGIATI UN POSTO AL SOLE LA GRANDE STORIA Documenti TG REGIONE TG3 LINEA NOTTE ESTATE LUCARELLI RACCONTA
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ITALIA 1
TG5 - MATTINA UNA TARTARUGA DI... I CESARONI 3 TG5 BEAUTIFUL BELLI DENTRO BE MY BABY UNA RAGAZZA SPECIALE LA RUOTA DELLA FORTUNA TG5 VELINE ALE E FRANZ SHOW Varietà BOROTALCO NAVIGARE INFORMATI TG5 - NOTTE VELINE
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CARTONI DAWSON'S CREEK STUDIO APERTO STUDIO SPORT SOAP GOSSIP GIRL GLEE GIOVANI CAMPIONESSE LOVE BUGS III STUDIO APERTO STUDIO SPORT C.S.I. NEW YORK TRAPPOLA IN FONDO AL MARE MONSTER ARK LA PROFEZIA NAVIGARE INFORMATI NIP/TUCK
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PREMIUM
OLIMPIADE
15.20 RED PREMIUM CINEMA 17.20 THE YARDS PREMIUM CINEMA 17.40 PARIS CONNECTION MYA 19.25 CENTURION PREMIUM CINEMA 21.15 IN VIAGGIO CON UNA ROCK STAR PREMIUM CINEMA 23.00 WATERWORLD STEEL 23.10 ARTURO PREMIUM CINEMA 23.50 SABRINA MYA 01.05 BOOGIE NIGHTS PREMIUM CINEMA 03.45 UN ESE AL LAGO PREMIUM CINEMA
ATLETICA SKY 2/3D 20.00 FINALI
CICLISMO SKY 8
LOTTA SKY 11
16.00 BMX
14.00 55KG/74KG
Semifinali maschili e femminili Eurosport
18.00 SPAGNA - RUSSIA Semifinale maschile
22.00 STATI UNITI ARGENTINA
BOXE SKY 9 Semifinali
23.30 91KG SUPERMASSIMI MASCHILI
20.45 SUD COREA GIAPPONE Finale 3° posto maschile
CANOA SKY 11 10.30 SPRINT 200M
Semifinale 5°-8° posto maschile
Finale femminile 3° posto
32
ANCONA
20
29
AOSTA
18
28
BARI
22
33
BOLOGNA
20
33
CIELO
VENTI
CAGLIARI
22
34
Sole
Deboli
CAMPOBASSO
19
30
Moderati
CATANIA
22
33
FIRENZE
19
34
Finali
13.00 MARATONA 10KM
14.00 CLASSE 470
19 26
Torino 21 28
16 27
Milano
Venezia
Perugia
21 33
19 29
23
29
16
30
MILANO
22
31
ROMA
NAPOLI
23
35
20 36
32
Neve
Mossi
PERUGIA
19
31
POTENZA Nebbia
Agitati
19
30
REGGIO CALABRIA
26
34
ROMA
20
36
TORINO
18
29
19
28
MILANO
ROMA
TRENTO
Sorge
Tramonta
Sorge
Tramonta
TRIESTE
6:16
20:39
6:11
20:17
24
30
VENEZIA
21
32
SuperTennis
Ligue 1. SportItalia 2
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«Che palle!» e Mario Salvini ci raccontano la storia di Brittany Viola, la tuffatrice Usa in gara a Londra
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Domani
Dopodomani
Instabilità ancora accesa sui rilievi delle Venezie con rovesci o temporali tra pomeriggio e sera. Qualche fenomeno è atteso anche in Calabria, specie sull'Appennino e la tra Puglia e la Lucania interne. Temperature in ulteriore flessione.
Ancora venti dai quadranti settentrionali sulla maggior parte del territorio ma con tempo stabile e clima relativamente mite. Nuvolosità più diffusa sulla media e alta Val Padana e in Liguria ma senza piogge. Rovesci sulle Alpi occidentali.
Ancona
Firenze
L'AQUILA
25
16.00 SAN MARINO CHALLENGER
21 31
23 28
GENOVA
PALERMO
Giochi di Londra Ecco la vera storia di Brittany Viola
TENNIS
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Bologna Genova
Molto forti
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IL BLOG
19 29
Coperto
Temporali
Gazza on the road Donne al volante: è la 4a settimana
19 31
Forti
MARI
Da Kiawah Island, Stati Uniti Sky Sport Extra
20.15 SHALKE 04 SAMPDORIA
Tempo instabile sui rilievi in genere con rovesci o temporali diffusi, specie sul Triveneto, sulle Alpi occidentali e sull'Appennino centro-meridionale. Sulle pianure e sulle coste prevarrà il sole salvo velature. Temperature in calo. Trieste
21 29
IL VIDEO
20.00 PGA CHAMPIONSHIP
Oggi
Trento
GOLF
CALCIO
Campionato italiano. Finale Gara 1. Rai Sport 2
Finale femminile
Finale maschile. Eurosport
Aosta
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ALTRE DIRETTE
Primo trofeo della stagione in palio sabato a Pechino e i lettori del sito sono divisi tra Juventus e Napoli
La sintesi del viaggio di Silvia e Mariella sulla Gazzamobile verso il Giappone in memoria di Candido Cannavò
CICLISMO
Semifinale maschile
Juventus o Napoli: chi vincerà la supercoppa?
BALTIMORE ORIOLES KANSAS CITY ROYALS MLB. ESPN America
20.30 BRASILE ITALIA
MLB. ESPN America
VELA SKY 10
Rovesci
Pioggia
16.00 BULGARIA RUSSIA
21.00 SAN MARINO - RIMINI
NUOTO SKY 3
Finale femminile
15
23.15 67KG FEMMINILE/ 80KG MASCHILE
nale maschile
21.00 OLANDA ARGENTINA
min max
Finali 3° posto
20.50 ITALIA - SERBIA Semifi-
16.30 NUOVA ZELANDA GRAN BRETAGNA
ALGHERO
22.00 67KG FEMMINILE/ 80KG MASCHILE
Semifinale 5°-8° posto maschile
Classificazioni femminili 5°-6° posto
Ieri
Ripescaggi
19.30 UNGHERIA AUSTRALIA
12.30 CINA - AUSTRALIA
A CURA DI
Il sole oggi
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15.30 STATI UNITI - SPAGNA
Classificazioni femminili 11°-12° posto
GazzaMeteo
Nuvolo
Semifinali
PALLANUOTO SKY 5 09.30 BELGIO - STATI UNITI
1.00 1.05 1.10
TG LA7 IN ONDA (R) JAG AGENTE SPECIALE I MENÙ DI BENEDETTA TG LA7 MOVIE FLASH È ARRIVATO MIO FRATELLO IL COMMISSARIO... L'ISPETTORE... TG LA7 IN ONDA SOLDATI A CAVALLO Film RELAZIONI PERICOLOSE TG LA7 TG LA7 SPORT N.Y.P.D.BLUE
Eurosport 2
18.00 67KG FEMMINILE/ 80KG MASCHILE
Semifinale maschile
HOCKEY PRATO SKY 10/8
23.20
1.00
VOLLEY SKY 4
Quarti di finale
Semifinale maschile
21.30 FRANCIA - CROAZIA
Prova individuale a squadre. Qualificazioni
Qualificazioni e semifinali
Legenda
18.00 UNGHERIA - SVEZIA
15.45 ALL-AROUND
16.10 18.00 20.00 20.30 21.10
Qualificazioni
16.00 67KG FEMMINILE/ 80KG MASCHILE
PALLAMANO SKY 9/11
Prova individuale. Qualificazioni
Semifinali
CALCIO SKY 7
Finali maschili
13.00 ALL-AROUND
15.30 64KG SUPERLEGGERI MASCHILI
10.00 67KG FEMMINILE/ 80KG MASCHILE
19.30 55KG/74KG
GINNASTICA RITMICA SKY 7
7.30 9.55 10.35 11.30 12.30 13.30 14.05 14.10
Semifinale maschile
TAEKWONDO SKY 12
Ripescaggi maschili
Semifinali e finali maschili e femminili
Semifinale maschile
16.00 FINALE A SQUADRE
Qualificazioni maschili
18.45 55KG/74KG
17.30 BMX
BASKET SKY 6
NUOTO SINCRONIZZATO SKY 3/3D
IL SONDAGGIO
LA 7
24 28
L’Aquila 16 28
Campobasso
Bari
18 28
23 32
Napoli
Potenza
21 35
17 28
Cagliari
Catanzaro
25 32
20 32
Palermo
Reggio Calabria 24 34
21 33
Catania 24 31
Il sole domani MILANO
La luna ROMA
Sorge
Tramonta
Sorge
Tramonta
6:18
20:37
6:12
20:16
Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto
18 lug.
26 lug.
2 ago.
10 ago.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 10 AGOSTO 2012