Gazzetta dello Sport 05/09/2012 | SAS

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www.gazzetta.it mercoledì 5 settembre 2012 1,20 €

REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFER NO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO

ITALIA

L’INCHIESTA DELLA GAZZETTA

n 210 anno 116 ­ Numero Anno

BABY BOOM

GIOIELLINI IN VETRINA SETTE GIOCANO IN ITALIA TRE ALL’ESTERO

I 10 GIOVANI CHE POSSONO CAMBIARE IL CALCIO ITALIANO 3 Lorenzo Insigne, 21 anni. Gioca a Napoli REPORPRESS

L’ex capitano della Juve scaricato dal club bianconero ha deciso Niente Sion e neppure Liverpool: andrà a giocare in Australia

ALE DEL PIERO VA AL SYDNEY: OGGI L ANNUNCIO

3 A PAGINA 18

TENNIS US OPEN

Errani­Vinci storico derby C’è in palio la semifinale Sara e Roberta nel doppio sono già tra le prime 4 coppie ALLE PAGINE 20­21

di GIANNI VALENTI

UN ATTO DI CORAGGIO

Il tennis femminile italiano vivrà oggi a New York un’altra giornata storica. Sara Errani e Roberta Vinci si sfideranno in un derby tutto azzurro: chi vince approda alle semifinali degli Us Open, uno dei quattro tornei più importanti del mondo.

di SANDRO VERONESI

L’ARTICOLO A PAGINA 19

PRIMO CARTELLINO

Dove finisce il mondo comincia l’Australia. Un altro mondo, un’altra vita. Per quanto ormai paese tra i più evoluti, per quanto ormai integrata nel sistema globale, l’Australia rimane l’ultima frontiera, perché di più ultime non ce ne sono. Nello sport come nella letteratura, nell’economia come nell’architettura, l’Australia non ha ancora finito di esprimere il proprio potenziale, che è altissimo.

F.1 IL PILOTA VERSO MONZA

Alessandro Del Piero, 37 anni, con una T­shirt che riproduce la foto di quando era tesserato da bambino

Alonso e Ferrari «Correrò solo per la rossa» ALLIEVI, IANIERI, PERNA PAG. 22­23

L’ARTICOLO A PAGINA 2

9 771120 506000

ECCO IL NUOVO CALENDARIO DELLA SERIE A

BIANCHIN, CALVI, GARLANDO PAG. 6­7 UN COMMENTO DI ARRIGO SACCHI PAG. 7

BYE BYE

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DA CONSERVARE

JUVE DAL RITIRO AZZURRO

MILAN LA RIVELAZIONE

INTER BUONE NOTIZIE

Buffon: «Zeman è un grande E bravo Totti»

Spalletti: «Galliani mi ha bloccato e poi scaricato»

Via ai rientri Handanovic ok e Alvarez quasi

GRAZIANO A PAGINA 9

PASOTTO A PAGINA 10

TAIDELLI ALLE PAGINE 12­13

IL ROMPI PALLONE DI GENE GNOCCHI

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Bobo Vieri spiato avrà 1 milione di euro di risarcimento. Due milioni a chi lo spiava.

PARALIMPIADE A LONDRA INIZIATIVA GAZZETTA

LA CUCINA PASSIONE ITALIANA

Minetti: bronzo ma di rabbia Tocca a Zanardi

In edicola a € 5.99

MOLINARO, SPERONI PAG. 19­27


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 5 SETTEMBRE 2012

PRIMO PIANO

giornata e poi ha deciso di sposare il progetto australiano, perché è davvero questo ad averlo convinto. Il ruolo di ambasciatore del calcio mondiale in Australia dà un colore diverso agli ultimi anni della sua carriera e probabilmente gli consentirà di arricchire il proprio bagaglio personale con quelle conoscenze che potranno essergli utili in una futura avventura dirigenziale o politica sempre all’interno del mondo del calcio. Il progetto globale dell’avventura australiana ha convinto Ale più della possibilità di giocare con una maglia prestigiosa (Liverpool), in una bella città (Olympiacos, ad Atene), in Champions League (Braga, Celtic), in Premier League (Tottenham, Southampton), nella casa del calcio (Flamengo, San Paolo), in una dimensione più tranquilla (Sion), in un mare di soldi (Thailandia).

La svolta di Del Piero Ambasciatore a Sydney per 2 anni e 3,2 milioni Oggi l’annuncio ufficiale dell’accordo. Non è stata una scelta semplice perché lunedì si era fatto avanti il Liverpool... DAL NOSTRO INVIATO

G.B. OLIVERO TORINO

Sedicimila chilometri più a est c’è il nuovo mondo di Alessandro Del Piero. Sydney e l’Australia aspettano il campione che dovrà essere anche maestro e ambasciatore: non è solo una sfida, ma anche una bellissima avventura e un progetto globale. Ale giocatore, ma anche manifesto del calcio e simbolo di un movimento che vuole crescere coinvolgendo i giovani e garantendo visi-

l’intervento

di SANDRO VERONESI

Dove finisce il mondo comincia l’Australia. Un altro mondo, un’altra vita. Per quanto ormai Paese tra i più evoluti, per quanto ormai integrata nel sistema globale, l’Australia rimane l’ultima frontiera, perché di più ultime non ce ne sono. Nello sport come nella letteratura, nell’economia come nell’architettura, l’Australia non ha ancora finito di esprimere il proprio potenziale, che è altissimo. Laddove non ha una tradizione propria, è necessario che la tradizione attraversi i sette mari per gettarvi un seme, e se questo accade è quasi certo che finirà per produrre frutti impor-

bilità e attenzione al campionato australiano. Sedicimila chilometri più a est c’è un’altra bella storia da vivere. Prima, restano solo due cose da fare: firmare il contratto e preparare il trasloco. Il contratto è pronto (biennale da circa 1,6 milioni di euro all’anno), gli ultimi dettagli sono stati sistemati e ieri a tarda ora mancava solo il definitivo ok di Del Piero prima dell’annuncio ufficiale. La giornata Ieri pomeriggio si è svolta la riunione decisiva. Nella sede della Edge, la società

che cura gli interessi e le attività di Alessandro, si sono incontrati Stefano Del Piero, il consulente finanziario Dario Tosetti e i dirigenti del Sydney FC guidati dall’amministratore delegato Tony Pignata. La riunione è durata poco meno di tre ore: alle 19.30 gli australiani sono usciti dal portone di corso Marconi senza sbilanciarsi ma mostrando un certo ottimismo: «Proseguono i lavori — ha detto Pignata —, ci sono ancora alcuni particolari di cui parlare. L’Australia è un grande Paese ed è pronto ad acco-

gliere Del Piero. Siamo fiduciosi, ma il giocatore non ci ha ancora detto sì e non ha firmato». Vero che manca la firma, meno vero che non ci sia nemmeno l’assenso di Ale. Il progetto Al mattino, infatti,

Come Beckham L’annuncio dell’accordo è atteso per oggi. E’ stata addirittura prenotata per le 11 di stamattina la sala conferenze dell’hotel Principi di Piemonte, ma alle 23.30 di ieri non era ancora stato ufficializzato l’incontro con la stampa. Un pizzico di mistero, ma probabilmente nulla di più, anche

l’ex capitano della Juve aveva dato al fratello Stefano la disponibilità al trasferimento a Sydney. Una decisione non semplice anche per l’improvviso inserimento del Liverpool. Lunedì i Reds avevano formulato un’offerta concreta. Il giocatore ci ha riflettuto per una

L’ultimo atto di coraggio da pioniere del calcio tanti. Nel calcio non era ancora accaduto che la tradizione si trasferisse in Australia, ma da domani, a quanto pare, comincerà ad accadere. Alessandro Del Piero che lascia l’Europa e approda a Sydney è probabilmente la più importante impresa di pionierato che fosse ancora possibile nel mondo dello sport globalizzato: quello che il fuoriclasse juventino (perché gobbo resta, su questo non ci piove) porterà con sé, negli anni che passerà a giocare a pallone in Australia, è esattamente ciò che serve a un Paese come quello per avviare il processo che possa portarlo a competere a livello mondiale. Del resto, negli sport con la palla sono già abbastanza forti, da quelle parti, e se il calcio

In campo lontano dalle tossine del calcio europeo A Sydney qualità della vita più alta

Alessandro Del Piero, 37 anni. 6 scudetti con la Juventus ANSA

è rimasto un po’ indietro è colpa anche di quel loro football autoctono, selvaggio e scamiciato, che giocano con mani e piedi a imitazione del rugby classico - in cui peraltro sono maestri. Certo, l’offerta economica è importante, e la qualità della vita a Sydney è una delle più alte del mondo: fattori questi che hanno certo concorso a spingere Del Piero fino a quelle sponde. Ma sbaglierebbe chi si limitasse a parlare di que-

sto per commentare la sua scelta, così come sbaglierebbe chi pensasse a questa sua traversata come a un ritiro mascherato, a un’uscita di scena. È un atto di coraggio, piuttosto, l’ennesimo, di chi ha sempre vissuto il calcio in purezza, e di purezza in questo nuovo mondo ne troverà assai. Pianterà un seme potentissimo, Del Piero, a Sydney: e in quella terra ancora straniera alle tossine che inquinano il calcio europeo, quel seme produrrà una pianta forte, semplicemente perché non c’è ragione che ciò non accada. Non ci sarà da sorprendersi se tra dieci anni la nazionale australiana si troverà tra le più forti del mondo. © RIPRODUZIONE RISERVATA


MERCOLEDÌ 5 SETTEMBRE 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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A Nella nuova vita

PRIMA DI ALE

S Roberto Vieri in Australia dal 1977 al 1982 nel Marconi Sydney. Il figlio Christian (nella foto) esordisce nel 1987 sempre col Marconi e poi passa al Prato

un oligarca russo e la sfida al rugby Campionato a 10 squadre, tra un mese il via Del Piero troverà l’ex Milan Kalac e 50mila italiani

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domande a... BENITO CARBONE Ex giocatore Sydney

S Francesco Graziani nel 1988 sceglie il Leichhardt Tigers di Sydney, dove però la sua avventura è molto fugace: gioca appena 2 partite se fino a quando non ci sarà la firma sul contratto restano possibili altre soluzioni. Intanto Gigi Buffon saluta così Del Piero: «Ale non lascia l’Italia e la Juve per sua volontà. Ha ancora voglia di sentirsi importante, l’Australia è una scelta particolare. Io gli auguro ogni bene perché abbiamo condiviso tanti successi e molti momenti della vita». Il Sydney FC si era già fatto vivo con Del Piero tre mesi fa, poi il progetto ha preso corpo e negli ultimi dieci giorni si è sviluppata la trattativa. Ale sarà per l’Australia quello che Beckham è stato per l’America: non una vecchia gloria in cerca dell’ultimo contratto, ma un campione che vuole ancora dare tanto allo sport che ama. Del Piero non ha ancora studiato la logistica, con lui si dovrebbero spostare la moglie Sonia e i tre figli Tobias, Dorotea e Sasha oltre al preparatore atletico personale Giovanni Bonocore. Il club ha garantito un appoggio totale anche sotto questo punto di vista. In Australia il campionato scatta tra un mese e Del Piero avrà così il tempo di conoscere i nuovi compagni e di allenarsi con loro. Il 12 settembre 1993 Ale esordì con la Juve. E’ passata una vita, è un altro mondo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il SONDAGGIO

E’ lo sportivo più amato dagli italiani: un marchio leader Passa il tempo, scolora il bianconero sulla maglia, ma Del Piero resta sempre il più amato in Italia. Non solo tra i calciatori ma pure tra gli sportivi. Lo certifica un sondaggio di Sport+Markt secondo cui la popolarità dell’ex numero 10 della Juventus supera addirittura quella ottenute da Beckham e Schumacher nei rispettivi paesi d’origine, Inghilterra e Germania. Del Piero è il campione in attività preferito del 17% degli intervistati (tra i 16 e i 69 anni), più del doppio di Valentino Rossi, secondo a quota 8%; poi Federica Pellegrini (7%) e Francesco Totti (6%). Del Piero è apprezzato sia dalle donne che dagli uomini e, nonostante abbia visto sempre la stessa maglia, è stimato in ogni parte dell’Italia: il 26% dei suoi ammiratori proviene dal nord-ovest, il 35% dal sud e dalla Sicilia. «Quello che è chiaro è che Del Piero, nonostante non sia più tra i protagonisti della Serie A, rimane uno dei "marchi" di maggiore valore dello sport italiano — spiega Giorgio Brambilla, direttore di Sport+Markt Italia —. Per le aziende associate a Del Piero, questo risultato è un sogno perché è raro che un singolo sportivo sia così popolare in tutto il Paese, non solo tra i tifosi di una certa squadra, ma tra tutta la popolazione, femminile e maschile».

S Angelo Colombo, dopo le belle pagine scritte col Milan e uno scudetto, nel 1994 firma per il Marconi Sydney dove disputa 17 gare e mette a segno anche 3 reti

S Nicola Berti corsa e dinamismo con la maglia dell’Inter, nel 1999 vola in Australia al Northern Spirit dove chiude la carriera. Per lui 8 presenze e 1 rete

L’Allianz Stadium dove giocano il Sydney e due squadre di rugby AFP ALEX FROSIO

Sulla home page del Sydney Morning Herald, il più importante quotidiano della città, campeggia il fotone di Ben Barba, eletto miglior giocatore della Rugby League, il rugby che si gioca in 13, lo sport più seguito in Australia. La notizia di Del Piero vicino al Sydney è due titoli sotto Ben Barba. Insomma, il calcio non è il primo interesse sportivo degli aussie. A-League e soldi russi Il campio-

nato professionistico, l’A-League, è nato soltanto nel 2004, anno in cui è stato fondato anche il Sydney Fc. Partecipano 10 squadre (una della Nuova Zelanda) e il regolamento è un po’ complicato: 27 giornate di regular season (i club si affrontano tre volte), poi playoff un po’ particolari - prima contro seconda: chi vince va in finale, chi perde sfida la vincente degli spareggi tra le altre 4 -, e «Grand Final» per eleggere i campioni. Si comincia il 6 ottobre, e questa è una buona notizia per Ale, che avrà tutto il tempo per abituarsi e allenarsi nella nuova realtà. I club hanno un salary cup di circa 2,5 milioni di dollari, ma è ammesso un giocatore fuori budget: Del Piero sarà quello del Sydney. Del resto di soldi da spendere ce ne sono. E anche qui sono russi: il proprietario è l’oligarca russo David Traktovenko, dal 2003 al 2005 presidente dello Zenit. Patrimonio

stimato: oltre 500 milioni di dollari. Finora, il Sydney ha vinto due volte il campionato: nel 2005-06 e nel 2009-10. Prima di Del Piero, ci hanno giocato Benny Carbone, il giapponese Kazu Miura, l’ex calypso boy Dwight Yorke e il brasiliano Juninho. Ora al massimo Ale avrà come compagni di squadra l’idolo di casa Brett Emerton, che vinse una Coppa Uefa con il Feyenoord, e Caleb Rufer, 21enne figlio di Wynton, l’unico calciatore neozelandese famoso. L’allenatore è Ian Crooke, inglese che qualcuno ricorda da giocatore nel Norwich di fine anni Ottanta. Ma una faccia nota c’è, quella di Zeljko Kalac: l’ex Perugia e Milan è il preparatori dei portieri, e si è già vantato di non aver mai preso gol da Ale (in 4 partite ufficiali). Lo stadio Il Sydney si allena nel-

le strutture della Macquarie University e gioca le partite interne all’Allianz Stadium, condiviso con il rugby. Che, come il cricket nell’impianto a fianco, riempie più facilmente lo stadio. La capienza è di 45.500, il record per il calcio risale allo spareggio mondiale del 1993 tra l’Australia e l’Argentina di Maradona, 43.697 spettatori. Il Sydney di media ne ha fatti, nella stagione scorsa, poco meno di 12 mila. Ma i circa 50 mila italiani in città sono pronti a comprar biglietti per vedere Del Piero. A loro, piacerà più di Barba. © RIPRODUZIONE RISERVATA

«L’Australia vale la nostra B E Ale riempirà tutti gli stadi» Benito Carbone, 41 anni, nel 2006 ha giocato nel Sydney Fc quattro partite come «guest player», giocatore ospite, segnando 2 gol. Da allenatore, ha guidato Pavia e Varese.

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Che effetto fa giocare in Australia? «Esperienza stupenda in un posto meraviglioso. Roba da prendere la famiglia e trasferirsi subito in Australia».

2 Del Piero ci pensa. «Il suo entourage mi ha chiamato per chiedermi com’è stata la mia esperienza. Ma la scelta dipenderà solo da lui. Per me Ale è ancora un grandissimo calciatore, potrebbe benissimo giocare in Spagna o Inghilterra. Ma se vuole chiudere la carriera in un posto tranquillo e rilassante, Sydney è la scelta giusta».

3 E il livello calcistico? «Vale la nostra Serie B. Non c’è stato il boom che ci si aspettava dopo il Mondiale 2006, il calcio non è lo sport nazionale, ma è molto seguito, soprattutto dagli italiani. Riempivano lo stadio per me, figurarsi se arriva Del Piero...».


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 5 SETTEMBRE 2012


MERCOLEDÌ 5 SETTEMBRE 2012

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PRIMO PIANO

Bendtner parte in salita Conte da conquistare e via i chili di troppo Ieri prima seduta per il danese con i compagni: è un po’ sovrappeso. Il tecnico lo studia sui dvd

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I NUMERI

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gol segnati con la maglia dell’Arsenal in 99 partite. Ha realizzato anche una tripletta in Champions nel 2010 all’Emirates contro il Porto.

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reti realizzate la scorsa stagione con la maglia del Sunderland in 27 partite. Era in prestito dall’Arsenal.

18

gol segnati con la maglia della nazionale maggiore danese in 48 partite. Oltre alle due al Portogallo a Euro 2012, va segnalata anche una rete al Mondiale 2010 contro il Camerun

DAL NOSTRO INVIATO

G.B. OLIVERO VINOVO (Torino)

La Juve non c’è: è sparsa in giro per il mondo. Ma c’è Niklas Bendtner e così il primo allenamento della settimana assume un significato diverso. Il gigante danese era già sceso in campo a Vinovo venerdì e sabato scorso, ma quella di ieri era la prima seduta di lavoro con i nuovi compagni. O quello che ne resta: a causa degli impegni delle nazionali, ieri a parte i portieri c’erano solo Matri, Quagliarella, Caceres, Chiellini, De Ceglie. Sovrappeso Niklas è arrivato a

Vinovo con l’auto aziendale e prima di iniziare l’allenamento ha stretto la mano a tutti i ragazzi della Primavera chiamati da Conte per aggregarsi al gruppo. Poi via di corsa con un programma molto semplice: riscaldamento, esercizio otto contro otto senza porte per perfezionare il possesso palla e poi una parte atletica che ha fatto davvero piombare il danese nel nuovo mondo. Un lavoro importante per tutti e soprattutto per lui che appare un po’ in sovrappeso. Attesa Non è un mistero che Conte sia rimasto molto perplesso per l’acquisto del danese. E il percorso per arrivare a Bendtner è stato tortuoso: la Juve prima ha cercato un top player (Van Persie, Jovetic, Suarez, Higuain), poi ha puntato su Llorente, quindi ha capito di doversi accontentare di

un buon attaccante meno caro (Dzeko, Berbatov), infine ha virato su una scommessa come Bendtner. C’era la possibilità di riprendere Borriello, ma probabilmente la società non ha voluto riproporre lo stesso attacco della scorsa stagione con Giovinco al posto di Del Piero. Conte avrebbe ripreso Borriello perché Marco conosce il sistema di gioco, si era ambientato benissimo e avrebbe anche sfruttato il duro lavoro atletico della sua breve esperienza juventina. Con Bendtner, invece, il tecnico deve ripartire da zero. In tutti i sensi: naturalmente sa chi è Niklas, ma ha voluto studiarlo su dvd espressamente preparati per lui. E’

IL DIFENSORE

Chiellini si lancia «300 partite in bianconero» VINOVO (g.b.o.) Alla Nazionale Giorgio Chiellini non rinuncerebbe mai, ma dopo il lungo stop per infortunio e il ritorno a Udine è più utile allenarsi qui con continuità. Ieri è uscito prima dal campo per un dolore a una coscia, ma solo per precauzione. Poi ha detto a Juve Channel: «A Udine ho provato sensazioni positive. Mi mancano 3 partite per arrivare a 250 con la Juve. Ho come obiettivo 300 gare: al J Museum, ho visto che le maglie erano dei giocatori arrivati a questo traguardo».

la scheda NICKLAS BENDTNER ATTACCANTE 24 ANNI

Nicklas Bendtner è nato a Copenaghen il 16 gennaio 1988. Attaccante, prima punta, molto abile nel gioco aereo, è alto 1, 94 e pesa 94 kg. Ha cominciato a giocare nella squadra danese del Kiobenhavns e ci è rimasto fino al 2005.

2005 Comincia l’avventura inglese. Viene acquistato dall’Arsenal.

2006 Viene prestato al Birmingham City: in 42 partite segna 11 gol

2007 Torna all’Arsenal, fino al 2011. Poi va al Sunderland

probabile che il danese debba attendere a lungo prima di avere qualche chance, come è accaduto ad altri giocatori. Proprio Borriello arrivò nei primissimi giorni di gennaio e debuttò da titolare in campionato solo il 18 febbraio nonostante il tecnico lo apprezzasse e fosse convinto della sua utilità. La maglia di Trezeguet Bendtner può aggiungere fisicità in certi momenti delle partite, può essere una sponda preziosa se capirà in fretta i meccanismi della squadra e i movimenti dei centrocampisti, è un’alternativa a Matri che però in questo momento è una riserva in quanto la coppia d’attacco titolare è composta da Vucinic e Giovinco. Dimostrando di non avere paura dei paragoni, Bendtner ha scelto la maglia di David Trezeguet: con il numero 17 sulle spalle cercherà di rispolverare quelle qualità che avevano fatto innamorare Wenger e che in effetti lo avevano proposto all’attenzione generale come un potenziale grande attaccante. I gol Bendtner ha capito subito

che deve salire in corsa sul treno bianconero. Le sue prime parole, raccolte dal sito bianconero, dimostrano un approccio sereno e grintoso: «Penso sia un momento importante per la mia carriera, sono arrivato nel più importante club italiano: è una grande opportunità per la mia crescita. Spero di portare entusiasmo, tanto cuore e buon gioco. Voglio cercare di esprimermi al massimo e di

Nicklas Bendtner, 24 anni, al primo allenamento con la Juve che ieri lo ha mostrato al pubblico LAPRESSE

restare umile. So esattamente come Conte fa giocare la squadra e spero di mettermi subito a sua disposizione. Vorrei essere parte di qualcosa di speciale e di grandioso, aiutando la Juve a vincere ancora. Ai tifosi dico solo che sono orgoglioso e che cercherò di segnare molti gol». E proprio i gol sono il grande punto interrogativo: in carriera solo una volta Bendtner è andato in doppia cifra. Era il 2006-07, giocava nel Birmingham e arrivò a quota 11. Ma era la serie B inglese. Con l’Arsenal al massimo ne ha fatti 9. Chissà che la maglia di Trezeguet non lo aiuti a sbloccarsi.

GIOCHEREBBE COSI’

GDS

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IL VICE DI CONTE

Gazzetta.it

Alessio fa ricorso al Tnas contro la squalifica

Gazza

Tvf FORLAN RITROVA IL GOL: CHE DOPPIETTA AL FLAMENGO

Alessio nel box di Conte LAPRESSE ROMA Il Tnas ha ricevuto istanza di arbitrato da parte di Angelo Alessio, collaboratore del tecnico Juve, Antonio Conte, nei confronti della Figc. L'istanza si riferisce alla decisione della Corte di Giustizia Federale in base alla quale Alessio è stato prosciolto dall’accusa di omessa denuncia per Novara Siena ma sanzionato per AlbinoLeffe Siena con la squalifica di 6 mesi. Alessio ha chiesto abbreviazione dei termini procedurali e sospensiva.

L’attaccante uruguaiano ritrova il gol dopo un lungo digiuno: Forlan trascina l’Internacional e segna due gol al Flamengo. Guarda i gol su Gazzetta.it.

INTERVISTE AGLI AZZURRI VERSO BULGARIA-ITALIA Dal ritiro di Coverciano tutti i video con interviste e conferenze stampa degli azzurri in vista del debutto dell’Italia di Prandelli nelle qualificazioni mondiali, venerdì a Sofia con la Bulgaria.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 5 SETTEMBRE 2012

L’INCHIESTA Sopra la panca DI ARRIGO SACCHI

I nostri ragazzi finalmente titolari La sensibilità di Prandelli ha dato una spinta alla nuova tendenza Che cosa sta succedendo al calcio italiano? Si sta trasformando da spendaccione a risparmiatore e da antico a moderno? Questo trasformismo dipende solo dalla contingente situazione economica o da un futurismo fino a qualche mese fa imprevedibile? Ho sempre pensato che in Italia non si giocasse un calcio per giovani: c’era poca pazienza e pianificazione, si interpretava sempre un calcio più individuale, difensivo, pieno di mestiere e discontinuità. Inoltre mancava un’idea di gioco importante che riuscisse a dare personalità e crescita ai giovani. Solo alcuni mesi fa la Fifa aveva indicato i club italiani come i secondi più vecchi d’Europa: peggio di noi solo Cipro.

Fratellini Dalla Serie A alla Nazionale Il potere è degli Under 23 Nelle prime due giornate in campo 71 giovani, ben 24 italiani Ecco i 10 talenti che possono cambiare il nostro calcio con Insigne e Destro nella scia di Balotelli IN EUROPA Il CONFRONTO CON I CAMPIONATI PIÙ IMPORTANTI

Ciro Ferrara, ex allenatore dell’Under 21, 14-15 mesi fa doveva girare sui campi della Lega Pro per veder giocare ragazzi in età per la nostra Nazionale minore. Nel marzo 2011 si giocò contro la Germania che allineava calciatori con 250 presenze nel loro massimo campionato, mentre noi arrivavamo solo a 10! Nel febbraio 2012 giocammo contro la Francia che aveva 13 calciatori titolari nella Ligue 1 di allora e 3 che avevano partecipato alla Champions, mentre noi avevamo solo Destro che militava nel Siena. Domenica in Serie A si è verificato ciò che solo sei mesi fa sembrava impensabile: sono partiti titolari De Sciglio, El Shaarawy, Florenzi, Capuano, Verre, Destro, Immobile, Sampirisi e Fabbrini a cui si sono aggiunti durante la partita Marrone e Romagnoli oltre a diversi giovani stranieri. Inoltre non bisogna scordare Balotelli, Borini Verratti che giocano in grandi club europei (Manchester City, Liverpool e Psg) e pagati fior di quattrini. Se per i club italiani può sorgere il dubbio che il ricorso ai giovani sia più una necessità che una volontà, questo discorso non vale per i nostri stranieri o per i giocatori pagati lautamente (Destro, El Shaarawy per esempio). Sicuramente la vocazione e la sensibilità verso i giovani del nostro c.t. Prandelli ha dato una spinta importante oltre a un valore a tutto il movimento delle nazionali giovanili. Le buone prove dei vari Destro, De Sciglio e Florenzi stanno dando coraggio a tutti.

GDS

ALESSANDRO FLORENZI CLASSE 1991 ROMA CENTROCAMPISTA

STEPHAN EL SHAARAWY CLASSE 1992 MILAN ATTACCANTE

MATTIA DE SCIGLIO CLASSE 1992 MILAN DIFENSORE

CIRO IMMOBILE CLASSE 1990 GENOA ATTACCANTE

Interessantissima da parte della Juventus la creazione di un’accademia dove si studia e ci si allena. Tuttavia, perché questa tendenza possa trovare continuità e qualità, saranno fondamentali maggiori investimenti, qualificare ulteriormente la figura degli allenatori dei settori giovanili, porre un limite agli acquisti selvaggi dei tanti giovani stranieri e dare uno stile di gioco che sia il filo conduttore. La Figc e le nazionali giovanili sono impegnate a disputare circa un centinaio di partite internazionali per fare acquisire esperienza. Di tutto questo si deve ringraziare la Figc e i club che ci aiutano e collaborano affinché il «made in Italy» sia sempre più aggiornato.

Personaggio/1

DAL NOSTRO INVIATO

GIUSEPPE CALVI GALLIPOLI (Lecce)

All’improvviso, ha scoperto Zdenek Zeman e un’altra Roma. Così, Alessandro Florenzi si è preso un’altra vita, ha capito che i suoi sogni possono davvero realizzarsi. Il ragazzo «ammazza-Inter» sorride, trascina i compagni sulla strada dell’allegria, durante l’allenamento della nazionale under 21, a Taurisano. «A Milano mi è andata bene, magari sono stato anche fortunato a trovarmi nel posto giusto — dice il centrocampista di scuola romanista, 21 anni —. Per il gol, devo ringraziare Tot-

Florenzi, il baby che ha stregato Zeman «A San Siro il giorno più bello della mia vita» ti, che mi ha messo quella palla: Francesco ha colpi unici, solo lui può inventare certe giocate. E poi tutti i compagni mi hanno aiutato. Sì, al Meazza mi sono goduto il giorno più bello della mia vita». Palestra Crotone E’ tornato alla casa-madre fortificato dall’esperienza maturata a Crotone. Dopo i successi con le giovanili giallorosse, in B ha dimostrato duttilità sul piano tattico, sino a diventare addirittura un goleador: 11 reti in 35 presenze. «La stagione trascorsa a Crotone mi ha arricchito, in particolare mi ha consentito di esprimermi in diversi ruoli. Sen-

za l’avventura nella squadra calabrese, forse non sarei riuscito a meritarmi la nazionale under 21 e il rientro alla Roma. Certo, non mi illudo di aver conquistato già la fiducia di Zeman. Ma, giorno dopo giorno, mi rendo conto che anch’io posso dare il mio contributo, per sognare con la mia Roma. Sino allo scudetto? Non ha senso parlarne. Dobbiamo solo correre e correre, a testa bassa: poi a marzo, guarderemo la classifica». Zeman per sempre Era prepara-

tissimo, sulla materia Zeman aveva immagazzinato i racconti degli azzurrini dell’under 21. Così, Florenzi si è consegnato

al maestro boemo. «Soprattutto Verratti, Insigne e Immobile mi avevano descritto il personaggio Zeman, risultato decisivo per la loro esplosione nel Pescara. Mi sono bastati pochi giorni, durante la preparazione, per capire quale fortuna capiti a un giocatore che è allenato dal boemo. Non parla tanto, però basta quel poco che dice per trasmettere le idee sul suo calcio. Zeman ha saputo tirare fuori il meglio da tanti giocatori; devo sfruttare la mia grande occasione. Con me insiste tanto sui tempi e sui movimenti che devo fare, per dettare e realizzare gli inserimenti. Mi vuole più spesso in area avversa-

«

La stagione in B a Crotone mi ha arricchito: senza, forse non sarei tornato a Roma

ALESSANDRO FLORENZI CENTROCAMPISTA ROMA

ria, in modo da provare a segnare qualche gol pure in Serie A. Ho cominciato bene». Insigne, arrivederci Riparte dagli 11 sigilli apposti nel Crotone e non si pone limiti sulle presenze nel suo primo vero campionato in A, dopo l’unica apparizione, nell’esordio, il 22 maggio 2011, in Roma-Sampdoria. «Cerco di prendermi tutto. Anche i complimenti di Insigne, che ha detto di aspettarmi nella nazionale maggiore. Il suo salto è un bel segnale lanciato da Prandelli per noi dell’under 21. Possiamo sperare. Chissà, un giorno...». © RIPRODUZIONE RISERVATA


MERCOLEDÌ 5 SETTEMBRE 2012

d’Italia a cura di LUCA BIANCHIN E LUIGI GARLANDO

Il primo gol della Roma a San Siro è buona fotografia del nostro calcio attuale: Francesco Totti, quasi 36 anni, manda in gol Alessandro Florenzi, che ne ha 15 di meno. La sofferta contingenza economica, che ha indotto molte stelle a lasciarci o a snobbarci, ci ha spinti a due soluzioni forzate: tenerci stretti i vecchi campioni che, con una concorrenza ridotta, prolungano la loro competitività (il trentenne Kakà nella Liga fa molta più fatica); scommettere sui giovani talenti che costano meno. I gol li fanno il vecchio Klose e il giovane Immobile. Si sono infoltiti gli estremi generazionali, si è prosciugata la classe media dei fuoriclasse in carriera. Ma se la crisi vera colpisce duro e le percentuali della disoccupazione giovanile vengono aggiornate quotidianamente per eccesso, nel mondo del pallone succede il contrario: i giovani guadagnano posti di lavoro, trovano occasioni di gloria che prima sognavano. Per necessità, più che per scelta, siamo diventati un campionato per giovani. E le statistiche lo dimostrano. LORENZO INSIGNE CLASSE 1991 NAPOLI ATTACCANTE

MATTIA DESTRO CLASSE 1991 ROMA ATTACCANTE

FABIO BORINI CLASSE 1991 LIVERPOOL ATTACCANTE

Svolta verde Rispetto alle prime due giornate della scorsa serie A, i giocatori di 23 anni o meno hanno segnato il doppio dei gol (10-5) e raccolto 26 presenze in più (112-86). È il record degli ultimi 5 campionati. Hanno segnato Jovetic (3 gol), Ekdal, Immobile, Merkel, Coutinho, Belfodil, Nico Lopez, Florenzi. Hanno guadagnato la vetrina le corse di El Shaarawy, i dribbling di Insigne, le parate di Perin... Sono già arrivati alla Nazionale maggiore De Sciglio e Destro. Abbiamo mandato Verratti a Parigi e Borini in Inghilterra, dove lavora già il nostro miglior progetto di fuoriclasse: Balotelli. Non importa se è stata la crisi a forzarci la mano, conta che l’abbiamo fatto, perché mettere in campo dei giovani è il modo migliore per costruirci un futuro.

Intensità Una svolta virtuosa, anche se forzata, che può solo farci bene. Prandelli, dovendo fare gli auguri al campionato dalle pagine della Gazzetta, auspicò: «Mi aspetto di vedere più intensità, per adeguarci ai ritmi del gioco europeo». Non a caso, le squadre uscite meglio dai blocchi (Juve, Napoli, Lazio, Roma) sono quelle che hanno prodotto il calcio più propositivo e intenso. E non è un caso che la rinnovata Nazionale di Prandelli abbia sfiorato il titolo europeo con un gioco coraggioso e atleticamente intenso. Sulla stessa strada devono mettersi ora i club che un tempo dettavano legge in cop-

MARCO VERRATTI CLASSE 1992 PSG CENTROCAMPISTA

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Le presenze totali in Serie A per i giocatori 23enni del nostro campionato in questa stagione.

pa. Non abbiamo più i solisti di prima, ma con il nostro magistero tattico e una nuova intensità agonistica possiamo rimontare le graduatorie. E se cerchiamo ritmi alti e gioco aggressivo, niente di meglio che forze fresche e gambe giovani. All’estero lo sanno da tempo. Zeman ci crede Nonostante la svolta estiva, per le cifre restiamo staccati dal resto del continente. Però abbiamo agganciato l’Inghilterra. Nelle prime due giornate (considerate per avere un dato omologo) la Premier ha messo in campo 71 under 23, proprio come noi. Pareggiamo anche il conto dei giovani di casa: 24 inglesi in Premier, 24 italiani in serie A. Sono ben 6 le società che nelle prime due giornate non hanno schierato neppure un under 23 italiano: Palermo, Cagliari, Parma, Fiorentina, Inter e Lazio. Nel Chievo nessun under 23 in assoluto. Dietro al Pescara (8), la squadra più giovane dei primi due turni è la Roma di Zeman: 7 under 23. Nella Premier è l’Aston Villa la squadra che ha impiegato più giovani (9), più dell’Arsenal (6) che vanta una tradizione imberbe e del Liverpool (6) di Borini,

MATTIA PERIN CLASSE 1992 PESCARA PORTIERE

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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sempre in campo, come l’ex interista Santon nel Newcastle. Il vecchio Ferguson si è già messo in tasca un paio di gol under 23: Rafael e Kagawa. Logica Psg Nelle prime due

giornate la Liga ha schierato 5 under 23 più di noi (76), ma notare: sono quasi tutti spagnoli (51), più del doppio dei nostri. Dato che fa gongolare il loro c.t. Del Bosque. L’Athletic Bilbao del mago Bielsa è la squadra che ha schierato più giovani (9). Il Barcellona (Jordi Alba, Sanchez, Tello) batte il Real Madrid (Ozil, Morata) 3-2. Nelle prime due giornate del campionato francese il numero degli under 23 sale a 99. Una ripartizione uniforme, con picchi del Sochaux (9) e del Tolosa (9). Il faraonico Psg, che ha frenesia di gloria e milioni da spendere per il prodotto finito, è fermo a 3: Sakho, Verratti, Pastore. L’ex milanista Aubameyang, classe ’89, ha già regalato tre reti al St. Etienne. Baby-Germania Ma il vero giardino dell’infanzia è la Bundesliga, che nelle prime due giornate di campionato ha scatenato ben 110 under 23, di cui 59 tedeschi, e li ha mandati in rete ben 17 volte. Record che vale doppio, perché è un campionato a 18 squadre. La Germania si fida dei giovani perfino in porta: Ter Stegen, Leno, Zieler... Friburgo e Borussia Moenchengladbach ne hanno proposti addirittura 10. Il baby-club del Borussia Dortmund è tremendo (Gotze, Hummels, Reus, Subotic, Gundogan, Perisic), il bambinone Muller (Bayern Monaco) ne ha fatti 3 nelle prime due giornate. Il Rinascimento della Nazionale tedesca è nato dalla scelta di dare la chiave ai ragazzini. Ok, all’Europeo li abbiamo sculacciati con Balotelli, ma la strada giusta è la loro. Seguiamola, approfittando della crisi, se vogliamo evitare brutte rivincite in Brasile. © RIPRODUZIONE RISERVATA

MARIO BALOTELLI CLASSE 1990 MANCH. CITY ATTACCANTE

Cresciuto nelle giovanili del Napoli, si è fatto le ossa con Zeman al Foggia e al Pescara prima di tornare in Campania

Personaggio/2

MARCO PASOTTO MILANO

Non è mai stato un tipo banale. Se lo fosse, non andrebbe in giro con i capelli a cresta e non si farebbe scolpire dall’hair stylist di fiducia righe orizzontali sui lati della testa. E comunque, se Stephan El Shaarawy fosse un tipo banale, a 19 anni terrebbe un profilo basso e non si piazzerebbe davanti ai microfoni raccontando che vuole — non sogna: vuole — il Mondiale brasiliano. Stephan è in chiara fase di maturazione, sul campo e fuori. E mostrare personalità aiuta senz’altro. Soprattutto

El Shaarawy si racconta: «La mia cresta, Ibra e Gattuso. Ed è dura non montarsi la testa...» quando l’occasione è rappresentata da un’intervista che non parla solo di calcio, ma mostra ai lettori qualche piega della personalità diversa dal solito. «Gioca e basta» Stefano, come lo chiama Allegri, si è raccontato a Max, il mensile della Gazzetta dello Sport, che sarà in edicola domani (e online su Max.gazzetta.it). A partire dalla cresta, che evidentemente oltre agli estimatori ha pure qualche detrattore: «Mi hanno chiesto di rasarla appena ho messo piede a Milanello. Poi me l’ha chiesto anche qualcuno nello spogliatoio, ma un compagno mi ha difeso: "Se si pettinano co-

sì Hamsik, Neymar e Cissè, non vedo perché non possa farlo anche lui", ha detto davanti a tutti. Così, il dibattito si è chiuso». Probabilmente Cecchi Paone inserirebbe il Faraone nella categoria metrosexual, i maniaci del look e della cura personale. «Appena Gattuso si è accorto delle prime aggiustatine alle sopracciglia ha cominciato a cazziarmi di brutto: "Tu devi pensare solo a giocare, hai capito?". Grande. Mi mancherà». Presunzione Siparietti che aprono per un attimo le porte dello spogliatoio, il posto sacro dove si scherza, si litiga e si prendono le grandi decisioni. Dove, per

un giovane come Stephan, davanti a tanti campioni c’è molto da imparare. «Ibrahimovic? Grande impresa farsi stimare da lui, ma pensavo peggio. Il segreto è passargli la palla, o inizia a ringhiare. Bisogna saperlo prendere. Altrimenti qualche dispetto te lo fa». Zlatan, personaggio dall’ego smisurato come molti suoi colleghi. A questo proposito El Shaarawy riflette: «Quando vedi i calciatori ti viene da dire: "Ma come cazzo fanno a essere così presuntuosi?". L’ho pensato anch’io mille volte. Poi ti ci trovi dentro, con la gente che ti chiede foto e autografi, che ti pompa, e cominci a sentirti un fenomeno anche se

«

A Zlatan va passata la palla sennò ringhia. Donne? Io cucco su Facebook

STEPHAN EL SHAARAWY ATTACCANTE MILAN

non vuoi. Credevo fosse più facile non cascarci, invece è dura. Per fortuna c’è mio padre a tenermi con i piedi ben piantati per terra». Rimorchio online E’ il contorno

del successo: a qualcuno dà alla testa, altri per fortuna sono in grado di gestirlo. Un contorno in cui finisce anche il sex appeal, che aumenta esponenzialmente nel caso dei calciatori. Il Faraone lo gestisce così: «Arrivi in Serie A e immediatamente l’attenzione erotica intorno a te si moltiplica. Mi piace. Ma io cucco su Facebook. Si trova parecchia roba online». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 5 SETTEMBRE 2012

NAZIONALE

A

ALTRE COPPIE

S La coppia d’attacco più giovane schierata dalla gestione di Cesare Prandelli è stata quella con Antonio Cassano e Mario Balotelli: età media 25,5

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DAL NOSTRO INVIATO

Riaspettando Balotelli, Prandelli disegna l’attacco che dovrà provare a far male a Bulgaria e Malta seguendo le stesse linee guida che usa per il resto della squadra: giocatori con un buon minutaggio in questa prima parte della stagione, qualità coniugata all’intensità, una buona miscela di esperienza e freschezza. La benzina verde non manca: basta vedere le ultime convocazioni del c.t., dunque il buon travaso dall’Under 21 (e Mangia sta lavorando già in proiezione futura su Immobile, El Shaarawy e Gabbiadini) e, volendo, anche l’attenzione dei bookmaker esteri, che distribuendo quote relative agli under 24 della serie A, offrono il primato di Immobile a 8 e di Insigne a 15 (i più quotati, Bendtner e Bojan, sono dati a 7). Giovani-vecchi La coppia candi-

data a partire titolare venerdì a Sofia, Giovinco-Osvaldo, rispecchia l’identikit di cui sopra: a parte Pazzini, che accusa piccoli cigolii del ginocchio e comunque a questo giro si è ripre-

S In Nazionale c’è anche la coppia d’attacco formata da Lorenzo Insigne e Mattia Destro: età media 21 anni. Se giocassero sarebbero i più giovani in assoluto

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ANDREA ELEFANTE FIRENZE

La coppia più verde dell’era Prandelli dopo il duo formato da Cassano-Balotelli

VENERDI’ A SOFIA

NovItalia Prandelli sceglie l’attacco atomico Giovinco-Osvaldo Venerdì in campo a Sofia un tandem inedito e con un’età media di appena 26,2 anni 3

so la maglia azzurra al fotofinish, lo juventino e il romanista sono i giovani-vecchi del reparto. Perché hanno iniziato rispettivamente la sesta e la quinta (più una nell’Espanyol) stagione in serie A - e niente non è - ma in due fanno un’età media di 26.2 anni. Guardando indietro, la stessa di coppie tipo Anastasi-Pulici o Chinaglia-Pulici (parliamo del 1975) o tipo Vieri-Ravanelli (1997).

DAL NOSTRO INVIATO

FIRENZE

Rivincita Poli: «E’ un’occasione da non perdere Deluso dall’Inter» Il centrocampista: «Devo ripagare la fiducia del c.t.»

La Nazionale è a Coverciano per preparare le prime due partite di qualificazione al Mondiale 2014 in Brasile. Gli azzurri giocheranno venerdì 7 a Sofia contro la Bulgaria (20.45 italiane, Raiuno) e martedì 11 a Modena contro Malta (sempre allle 20.45, su Raiuno) Terremotati Domenica 9 settembre, alle 17.45, gli azzurri, in vista della gara contro Malta al Braglia di Modena, si alleneranno al campo Comunale di Medolla, uno dei paesi dell’Emilia colpiti dal terremoto nella scorsa primavera: un’iniziativa di solidarietà voluta dal c.t. Cesare Prandelli

1. Pablo Osvaldo, 26 anni, centravanti italo-argentino 2. Cesare Prandelli, 55 anni, c.t. della Nazionale 3. Sebastian Giovinco, 25 anni, attaccante

Antonio & Mario Un’età media non bassissima in assoluto, se si ripensa a quando l’attacco della Nazionale era affidato a Prati e Anastasi, che in due totalizzavano 41 anni. Ma stiamo parlando del giugno 1968

DALLA SAMP ALL’AZZURRO

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Andrea Poli è un pezzo del nuovo che in azzurro avanza anche a centrocampo e solo avanti ormai guarda anche lui: incrociando le dita, ha smesso di voltarsi per vedere cosa ha alle spalle. L’Inter, così pare, gli ha lasciato addosso le scorie di un unico rimpianto, uno solo: «Non voglio entrare troppo in discorsi di mercato che fanno parte di certe dinamiche societarie: dico solo che dopo la scorsa stagione ci stava l’idea di essere riscattato e avevo indicazioni in questo senso. Non è

stato facile vivere emotivamente l’attesa data dallo stallo della trattativa, ma ho superato quei momenti: peccato solo aver iniziato a lavorare con la Samp 10 giorni più tardi degli altri. Però ora sono in un club che conosco bene, dove Ferrara mi ha dato fiducia, mi ha fatto sentire subito importante». Basta partenze ad handicap Fatte le debite proporzioni, anche Prandelli. «Devo solo ringraziarlo per la chance (la seconda, dopo quella di Berna a Ferragosto, ndr): lui non ha nascosto la sua voglia di rinnovare, noi dobbiamo tenerci pronti e

cogliere le occasioni». Può esserlo anche il 3-5-2 su cui il c.t. ha fatto capire di voler lavorare: «Mi piace fare l’interno, riesco a conciliare bene la fase offensiva e quella difensiva». Anche perché le gambe stanno già bene, per essere settembre: «Invece negli ultimi due anni, per colpa degli infortuni, praticamente avevo dovuto saltare la prima parte della stagione: ora per colpa di quel piccolo ritardo in avvio non sono ancora al 100%, ma almeno stavolta non parto ad handicap».

Andrea Poli, 22 anni, in azione a Coverciano PEGASO

a.e. © RIPRODUZIONE RISERVATA

DOPPIO ALLENAMENTO PAZZINI A RIPOSO, MA NULLA DI GRAVE

Balzaretti e Astori out, in difesa ecco Acerbi Convocato il milanista, mentre buone notizie per De Rossi: è recuperabile DAL NOSTRO INVIATO

FIRENZE

Dopo Peluso, a Coverciano arriva il milanista Acerbi. Tornano a casa Balzaretti e Astori, entrambi fuori causa per leggeri stiramenti al bicipite femorale. Ci resta probabilmente male Andrea Ranocchia, ancora una volta ai mar-

gini del progetto Prandelli. De Rossi ci prova «E’ intanto recuperabile De Rossi - spiega il professor Castellacci subito dopo le verifiche mediche del caso -. Il ragazzo deve smaltire un trauma contusivo distorsivo alla caviglia, con leggera sofferenza legamentosa esterna. Proviamo a metterlo a di-

sposizione per la Bulgaria». Poca cosa, poi, il problema al ginocchio che ieri ha impedito a Pazzini di scendere in campo. «Penso di essere pronto già per venerdì», ha spiegato il bomber del Milan. Sale Giovinco Ieri mattina parti-

tella a campo ridotto, con Buffon a tratti esaltante nello sbarrare la via del gol a chiunque passasse dalle sue parti. Quindi, nel pomeriggio, prime prove tattiche. E in vista della sfi-

da di Sofia salgono le azioni di Sebastian Giovinco. Ecco l’undici testato nella seduta pomeridiana, naturalmente a porte chiuse: Buffon fra i pali; Barzagli, Bonucci e Ogbonna in difesa; Maggio e Giaccherini sulle fasce; Pirlo in regia; Nocerino e Marchisio interni; Giovinco accanto a Osvaldo in attacco. E’ evidente che nel caso in cui Daniele De Rossi recuperasse, toccherebbe a Nocerino sedersi in panchina. Ma se da centrocampo in giù tutto sembra

piuttosto chiaro e deciso (con appunto l’unico dubbio di De Rossi), in avanti i giochi non possono essere ancora dati per definitivi. In questo senso sarà decisiva l’odierna giornata di allenamenti. Come da tradizione, è infatti 48 ore prima della gara che il c.t. azzurro fa le vere prove generali a livello di formazione. E allora sia Destro sia Insigne sperano ancora nel «ripescaggio» m.gra. © RIPRODUZIONE RISERVATA

(Italia-Jugoslavia 1-1) ed è l’esame di un passato molto più recente a indicare che pure Giovinco e Osvaldo, in realtà, rispecchiano una tendenza: quella a ringiovanire (senza traumi) la Nazionale. Prandelli ha cercato di farlo da subito e al primo appuntamento cruciale della sua gestione, l’Europeo della scorsa estate, ha puntato buona parte delle sue fiches - dopo aver perso Giuseppe Rossi - sulla coppia Balotelli-Cassano. Età media 25,5, dunque leggermente inferiore a quella di Giovinco-Osvaldo: per trovarne una più giovane bisogna risalire a tre anni fa, dunque al pre-Prandelli, quando in Italia-Cipro 3-2 dell’ottobre 2009 il tandem scelto da Lippi fu Giuseppe Rossi-Gilardino (24,6). Nell’era Prandelli Ma esclusa la

soluzione Balotelli-Cassano, la coppia Giovinco-Osvaldo è la più giovane dell’era dell’attuale c.t., che in questi due anni abbondanti ha schierato anche Rossi-Cassano (26.3), Giovinco-Cassano (26.6), Cassano-Pazzini (26.7), Cassano-Borriello (27.9) e Cassano-Di Natale (31.9). C’è di più: escluso Pazzini, con qualunque delle punte che ha convocato Prandelli volesse modificare l’attacco, l’età media scenderebbe sensibilmente. Perché Destro, Borini e Insigne hanno solo 21 anni e ci si assesterebbe sui 24 anni: dunque diventerebbe la coppia più giovane mai schierata titolare dal c.t. Per ritrovarne una più verde bisognerebbe andare indietro di sette anni abbondanti, quando contro la Scozia nel marzo 2005 giocarono Gilardino e Cassano, ovvero il terzo attacco più giovane di sempre nella storia della Nazionale. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Dietro i due titolari, incalzano i ventunenni Destro, Borini e Insigne

CONTRO LA MIOPIA

Balotelli si è operato agli occhi Mario Balotelli ha preso tutti in contropiede. Lunedì, e non ieri come inizialmente previsto, si è sottoposto all’intervento agli occhi per eliminare la miopia. Un giorno d’anticipo per bruciare fotografi e giornalisti appostati sotto il «Centro di chirurgia laser» del dottor Emanuele Scuri a Brescia, dove SuperMario si è fatto operare. Tutto è andato bene. Un’ora circa la durata dell’intervento, eseguito con tecnica «lasik». Poi «Balo» è tornato nella casa della sua famiglia a Brescia. Deve stare a riposo assoluto per qualche giorno, finché non avrà recuperato la vista al cento per cento. Potrebbe ritornare a correre nel week-end e a riprendere gli allenamenti nei primi giorni della prossima settimana. L’obiettivo dell’attaccante del Manchester City è quello di essere disponibile per la prima grande sfida di Champions, contro il Real Madrid di Mourinho al Bernabeu il 18 dicembre.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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NAZIONALE

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Buffon

HA DETTO

«Mi piace Zeman e questa Italia con tanti giovani»

S Su Zeman «E’ uno che porta la gente allo stadio. Ottiene risultati straordinari, vedi il miracolo Pescara, con un gioco divertente, che appassiona i tifosi»

Il portiere loda il boemo e Totti: «Straordinari» E sulla Juve: «Non ci sentiamo soli contro tutti» DAL NOSTRO INVIATO

MIRKO GRAZIANO FIRENZE

Pochi soldi, ciao fenomeni, campionato più povero tecnicamente, spazio ai giovani. Crisi nera del calcio italiano? Gigi Buffon è già oltre: «Ci vedo parecchi aspetti positivi in questa nuova era». Il più grande portiere italiano di tutti i tempi si riferisce per esempio «al maggiore spazio che troveranno i giovani. Cosa importantissima in chiave-Nazionale. Ha ragione Prandelli: senza quei giocatori che risolvono da soli le partite, tutti si sentiranno in dovere di dare di più». Come gli stessi tecnici, «che dovranno tornare ad allenare veramente — continua Buffon —. Nelle grandi squadre, infatti, finora servivano più che altro "gestori" di fenomeni...». Così, invece, pu-

L’INIZIATIVA

Il sogno Europeo della Nazionale In edicola 2 dvd

L’impresa sfiorata. E’ il doppio dvd realizzato dalla Gazzetta sul secondo posto dell’Italia all’Europeo. Il primo dvd è il film del torneo, mentre il secondo contiene tutti i gol. A 12,99 euro.

re ad altissimi livelli, si tornerà a costruire e a sperimentare, costruendosi magari in casa il top player. «Messi e Iniesta sono fuoriclasse al servizio della squadra, e quindi ancor più decisivi secondo me, proprio perché cresciuti con la mentalità che il gioco e il gruppo siano le cose più importanti». E con Conte i bianconeri sono già avanti in questo senso: «E’ vero, il mister ha riportato la Juve allo scudetto con un lavoro eccezionale sul campo. La cosa più importante che ci ha trasmesso nella passata stagione è la consapevolezza di essere forti. Il fatto che sia squalificato non ci aiuta di certo, lassù in tribuna è un leone in gabbia. In ogni modo restiamo competitivi, pure in Europa». Zeman e Totti Buffon tifa eviden-

temente per una rivoluzione italiana a livello di mentalità, da

NO ALLA NAZIONALE

UNDER 21 DOMANI CONTRO IL LIECHTENSTEIN

Berbatov sotto attacco in Bulgaria

Il progetto Mangia conquista Immobile «Cura dei dettagli e idee chiare» El Shaarawy sarà impiegato come esterno

Dimitar Berbatov, 31 anni SOFIA (Bulgaria) Dopo le critiche dei tifosi viola e juventini, arrivano anche gli strali dei connazionali e della stampa bulgara per Dimitar Berbatov, colpevole di aver rifiutato la convocazione in nazionale per il doppio impegno contro Italia e Armenia, partite valide per le qualificazioni al Mondiale 2014 in Brasile. Il neo attaccante del Fulham è stato pesantemente criticato sui siti internet. «Berbo ha tradito il c.t. Lubo Penev»: così titola il quotidiano sportivo Meridian, mentre il sito Sportline parla di «decisione priva di dignità morale». Da sempre l'attaccante bulgaro divide il suo Paese d’origine. I critici accusano Berbatov di rallentare il gioco, mentre altri ammirano il suo senso del gol. «E' un giocatore incredibile ha detto ai media bulgari una vecchia gloria del calcio britannico, Denis Law, ex torinista . Non riesco a ricordare tutte le sue reti, ma so come tocca la palla e come attacca gli spazi».

Ciro Immobile, 22 anni LIVERANI DAL NOSTRO INVIATO

GIUSEPPE CALVI GALLIPOLI (Lecce)

Basterebbe un punto, ma Devis Mangia pretende ovviamente molto di più. Va oltre la pratica della qualificazione all’Europeo, gli interessa allevare la nuova creatura, diffondendo il suo calcio. E’ entusiasta il c.t., durante l’allenamento coccola qualche giocatore con lezioni particolari. Nel 4-4-2 che prepara per la prima sfida, domani contro il Liechtenstein, potrà risultare determinante l’applicazione di El Shaarawy nel ruolo di esterno di centro-

campo. «In questa zona non devi venire a prendere il terzino», spiega Mangia al milanista. E poi collauda i meccanismi della difesa, spronando a dare ampiezza all’uscita sugli esterni (schierati De Sciglio e Frascatore), quando la pressione arriva sui centrali, Romagnoli e Capuano. Nato a Cernusco sul Naviglio, ha sangue salentino, per le origini del padre, di Galugnano (Lecce): qui è quasi di casa e ha trascorso qualche giorno di vacanza a Otranto. L’allenatore cerca rapidità di esecuzione, l’arma necessaria per passare spesso al 4-2-4: prova Viviani e Marrone in mezzo, con Florenzi ed El Shaarawy lesti a fare le fionde tattiche, per supportare Immobile e De Luca (nessun problema dopo un colpo al naso nell’allenamento a Taurisano). Immobile veloce Incassato l’augurio dell’ex partner Insigne («è stato carino a prevedere per me e Florenzi lo sbarco nella Nazionale di Prandelli»), Ciro Immobile si sente già dentro al calcio di Mangia. E schizza, velocissimo, nelle ripartenze. «Metto a frutto le lezioni di Zeman - fa notare l’attaccante del Genoa -. Anche in questa Under 21 c’è tanto del boemo, che ha aiutato a crescere me, Capuano e Romagnoli. Mangia assomiglia a Zeman, per la cura dei minimi dettagli e per la capacità di far conoscere il suo progetto. Ci teniamo non solo a qualificarci ma a mettere in pratica le lezioni del nuovo c.t.». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Gigi Buffon, 34 anni, ha esordito in Nazionale il 29 ottobre 1997 sostituendo Pagliuca nella sfida con la Russia (1-1), andata dello spareggio per il Mondiale ’98. Subisce l’autorete di Cannavaro ANSA

qui la coerente stima per Zeman, «uno che porta la gente allo stadio. Ottiene risultati straordinari, vedi il miracolo Pescara, con un gioco divertente, che appassiona i tifosi. La sua idea di calcio non tramonta mai». Mica male se detto da uno juventino, «ma non commento lo Zeman fuori dal campo, il personaggio è questo e va preso così. Non voglio essere io a dire se ha torto o ha ragione un uomo che ha 30 anni più di me. E poi ognuno deve essere libero di esprimere il proprio parere». Grande Gigi, capitano di buon senso, come l’amico Totti, «un fenomeno, sta dimostrando a tutti che certi giocatori decidono solo loro quando è il momento di chiudere la serranda». E allora buon Juve-Roma, per molti il vero duello-scudetto. «La rivalità è forte, c’è sempre stata. Tocca a noi addetti ai lavori non avvelenare troppo il clima

attorno a certe sfide». Già pesante è però il clima generale attorno alla Juve, vedi il Napoli che non si presenta alla premiazione di Supercoppa e le forti tensioni seguite al rigore di Udine: «Sì, il clima non è dei migliori. Oltretutto, si è poi visto che certe polemiche non erano giustificate dagli episodi in questione. Comunque, non ci sentiamo soli contro tutti: dire questo sarebbe un modo per creare alibi e copiare quelli che si lamentano sempre». Testa al mondiale Il tempo di applaudire Giovinco («si messo in discussione lontano dalla Juve, e ha avuto ragione»), poi un monito deciso a chi considera facile il cammino verso Brasile 2014: «Siamo favoriti, ma nel girone ci sono 3/4 potenziali outsider, quindi massima attenzione se non si vogliono guai». © RIPRODUZIONE RISERVATA

S su Totti «E’ un fenomeno, sta dimostrando a tutti che certi giocatori decidono solo loro quando è il momento di chiudere la serranda»


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 5 SETTEMBRE 2012

SERIE A L’INTERVISTA A SKYSPORT 24 IL TECNICO DELLO ZENIT SAN PIETROBURGO SVELA UN RETROSCENA

Spalletti: «Il Milan mi ha bloccato e poi scaricato» «Con Hulk e Witsel possiamo dire la nostra anche in Champions, ma Allegri è favorito» MILANO

Look nuovo — un paio di baffetti sottili alla Clark Gable — e abitudini antiche. Luciano Spalletti misura ogni parola e non lascia al caso nemmeno il termine apparentemente più innocuo. Ma poi, da innamorato del calcio qual è, si lascia andare volentieri a

chiacchierare di pallone. Fra meno di un mese per lui e il suo Zenit arriverà il primo confronto col Milan, gruppo C di Champions: il 3 ottobre per l’esattezza, quando i rossoneri andranno in scena al Petrovskij di San Pietroburgo. Spalletti sembra tranquillo. Il presidente Dyukov gli ha appena regalato Hulk e Witsel («acquisti straordinari — ha detto ieri Galliani —. Immagino che lo Zenit avrà speso una cifra iperbolica») e l’ex tecnico di Udinese e Roma prova a tracciare un bilancio: «Sono due campioncini — ha detto a Sky —, un investimento per avere un contributo di qualità ora e per il futuro».

nuovoLook

Luciano Spalletti, 53 anni, con l’inedito baffo. Il tecnico toscano allena lo Zenit San Pietroburgo da dicembre del 2009 SKY

Allegri sa che cosa fare Qualità da mettere in campo in Coppa, dove lo Zenit coltiva certe ambizioni: «Fin qui abbiamo giocato un buon calcio, vincendo qualcosa — dice Spalletti —. Ora in Champions vogliamo provare a fare qualcosa in più. La favorita del girone comunque è il Milan. Noi, Anderlecht e Malaga abbiamo i nostri equilibri. Può darsi che sarà un girone carico di difficoltà come l’anno scorso (lo Zenit è poi uscito agli ottavi col Benfica, ndr)». Insomma, nonostante il buon mercato in entrata il tecnico toscano non se la sente di pronosticare la sua squadra prima nel girone: «Il Milan ha rinnovato molto, è vero, ma ha rinnovato bene e

IN QUESTA STAGIONE GIÀ DIECI K.O.

ha a disposizione grandi calciatori. Pazzini, De Jong e Zapata sono giocatori forti ed esperti. E poi c’è un allenatore che sa dove mettere le mani». Sedotto e abbandonato E pensa-

re che al posto di Allegri avrebbe magari potuto esserci lui. Spalletti conferma: «E’ vero, Galliani mi ha contattato... e poi "scontattato" — racconta sorridendo —. Mi aveva chiesto se ero disponibile per la panchina rossonera ma poi mi ha telefonato dicendomi "mister mi liberi dall’impegno preso con lei". E io l’ho liberato. Il mio lavoro lo faccio volentieri da qualsiasi parte». m.pas. © RIPRODUZIONE RISERVATA

TENSIONE SION

Per Gattuso un nuovo allenatore Abate Distorsione caviglia destra. Ha già saltato Sampdoria e Bologna

Ambrosini Contusione al piede destro. Out con la Samp, rientrato a Bologna

Boateng Operato per una frattura alla mano destra. Prognosi: 15 giorni

Didac Vilà Alle prese con la pubalgia, che gli ha impedito di trasferirsi a Valencia

Mexes Rientrato dall’Europeo con un ginocchio in disordine

Montolivo A Bologna ha riportato una lesione di primo grado alla coscia destra

Muntari In Ghana ha fatto crac il crociato anteriore sinistro

Pato Ennesimo guaio muscolare: distrazione all’adduttore sinistro

Robinho Con la Samp ha riportato una distrazione di primo grado alla coscia destra

Strasser Ha una frattura alla caviglia sinistra, stesso punto di un precedente k.o.

Galliani ci ripensa «Juve favorita ma anche noi puntiamo al titolo» «Con Allegri piena sintonia. Sono preoccupato per gli infortuni: è quello il nostro problema» MARCO PASOTTO MILANO

Ci hanno impiegato diverse settimane, durante le quali tutto sono sembrati tranne che sulla stessa lunghezza d’onda. Ma alla fine Adriano Galliani e Massimiliano Allegri sono tornati a condividere teorie e dottrine stagionali. Un’unità di pensiero sancita ieri dall’a.d. rossonero all’ingresso in Lega: «La Juve parte favorita per lo scudetto perché è la squadra campione in carica, ma il Milan deve cercare di vincere sempre perché si chiama Milan. Non possiamo darci traguardi minori. L’obiettivo è quello, poi certe stagioni vanno bene e altre no. Comunque la squadra è buona, dobbiamo fare un buon campionato». In pratica, la fotocopia del concetto che aveva ribadito Allegri venerdì scorso. Tant’è vero che Galliani conclude: «Io e l’allenatore abbiamo detto le stesse cose in maniera diversa. Ossia che il Milan, in quanto Milan, deve sempre giocare per vincere». Divergenze concettuali rientrate, a quanto pare. Con una netta sottolineatura da

«

Allegri non ha più alibi, basta parlare di terzo posto: ora si gioca per vincere ADRIANO GALLIANI A.D. MILAN

«

Mai parlato di terzo posto. E dire che la Juve è favorita non è una vergogna MASSIMILIANO ALLEGRI ALLENATORE MILAN

parte del numero due di via Turati: «Con il tecnico non c’è alcun tipo di problema, siamo in piena sintonia. Siamo molto soddisfatti di Allegri, che ci ha regalato due ottime annate». Grande cruccio Questa è la parte che luccica. Poi c’è un tunnel di cui si continua a non intravvedere la fine, prima causa dello scudetto emigrato a Torino e tutt’ora fonte di grandissime preoccupazioni. La nuova stagione è iniziata come si era con-

clusa la vecchia: in mezzo a una miriade di infortuni. Per il momento gli accorgimenti non sono serviti a niente. Riunioni specifiche, dossier mirati, massima attenzione alla prevenzione: nulla, ogni partita registra qualche ferito in battaglia. «Siamo preoccupati — racconta Galliani —. Stiamo marciando alla media di un infortunio muscolare a gara. E’ il problema del Milan: lo sa l’allenatore, il preparatore atletico, il medico sociale. Dobbiamo trovare una soluzione». Un problema enorme, se è vero che da quando è iniziata la stagione sono già dieci i giocatori finiti ai box per un tempo più o meno lungo. Il cruccio maggiore, come ricorda Galliani, riguarda i guai di natura muscolare. Nell’ordine: Pato (in allenamento), Robinho (a San Siro) e Montolivo (a Bologna), tutti giocatori di primissimo piano. A ciò si deve aggiungere anche un allarme dell’ultima ora che riguarda Pazzini: ieri Giampaolo, in ritiro con la Nazionale, non si è allenato per un lieve versamento articolare al ginocchio destro. Il giocatore è parso ottimista e non dovrebbe essere una cosa grave, ma in casa

SION (Svi) Terremoto a Sion. Nel giro di cinque giorni l’isola felice, tanto decantata da Gattuso nei suoi primi mesi svizzeri, diventa un inferno bello e buono. Prima arriva il no grazie, cortese ma risoluto, di Del Piero che non cede alla corte serrata del presidente Constantin. Poi, sabato, una mazzata di quelle che lasciano il segno. I biancorossi colano a picco sul loro terreno contro il San Gallo (0 3), e scivolano al 3˚ posto cedendo il primato in classifica ai rivali di giornata. E dal naufragio non si salva nemmeno Gattuso: il vero trascinatore della prima parte di stagione per una volta va a vuoto, regalando troppi palloni agli avversari. Ma quello che accade in campo è nulla rispetto al putiferio che si scatena nel dopo partita. Il tecnico del Sion, Fournier, perde la tramontana. Insulta pesantemente alcuni suoi giocatori e lava i panni sporchi in pubblico svelando alla stampa che la settimana prima tre calciatori si erano presentati alticci prima del match contro lo Zurigo. E dopo 48 ore di riflessione finisce per dare le dimissioni. E adesso? Ringhio ha come sempre la risposta giusta: è lui, infatti, da vero capitano a tirare il gruppo nel periodo di ossigenazione in quota agli ordini del nuovo allenatore Decastel. p.l.g. © RIPRODUZIONE RISERVATA

CAMPIONATO E COPPA

Abbonamenti, c’è tempo fino al 14 e al 18

Massimiliano Allegri, 45 anni, con l’a.d. Adriano Galliani, 68 REUTERS

rossonera le antenne sono ovviamente dritte. Lezioni milanesi A proposito di

Pazzini, Galliani ha raccontato l’affare con l’Inter: «Con Moratti ci siamo messi d’accordo in due minuti, è un signore. A Milano gli scambi si possono fare senza problemi, in altre piazze non sarebbe possibile. I tifosi di Milan e Inter vanno al derby insieme. Da questo punto di vista Milano dà lezioni a tutto il resto d’Italia. Kakà?

Non ci siamo mai messi d’accordo col Real perché noi chiedevamo un prestito e non una cessione definitiva. Quindi non c’è stata nessuna offerta a Ricky». Da un sogno tramontato a uno impossibile: «Cristiano Ronaldo è triste? Vorrei essere triste come lui, anche vista la fidanzata che esibiva a Montecarlo — scherza Galliani —. Comunque non vedremo mai in Italia gente che guadagna cifre come le sue». © RIPRODUZIONE RISERVATA

MILANO Ultimi giorni per la campagna abbonamenti rossonera. Per il campionato ci sarà tempo fino al 14 settembre, vigilia di Milan Atalanta. La tessera comprende l’ingresso gratuito agli ottavi di Coppa Italia (San Siro, 13 dicembre, contro la vincente di Chievo Reggina). Unica eccezione per gli abbonamenti al 2˚ anello verde, che occorrerà sottoscrivere entro l’11 settembre. Per quanto riguarda la Champions, l’ultimo giorno utile sarà il 18 settembre, in concomitanza con Milan Anderlecht.


MERCOLEDÌ 5 SETTEMBRE 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SERIE A

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I FEDELISSIMI E LE NEW ENTRY DZEMAILI, BRITOS, BEHRAMI ED INSIGNE IN CAMPO CONTRO LA FIORENTINA

I NUMERI

2

vittorie per il Napoli come all’avvio del campionato 2011-12. Per i partenopei un gol in meno segnato e subìto rispetto a 12 mesi fa quando si impose per 3-1 a Cesena e poi al San Paolo contro il Milan.

37

DARCO

S Walter Mazzarri, 50 anni, toscano. Allena in serie A dal 2004, quando prese il timone della Reggina: è alla guida dei partenopei dal 2009 LAPRESSE

MIMMO MALFITANO NAPOLI

Due vittorie, sei punti e tanto entusiasmo: tutto questo è il Napoli di Walter Mazzarri, dell’uomo che ha saputo fare grande un ambiente ed un club che soltanto da sei stagioni ha ritrovato il calcio che conta, dopo tre anni vissuti tra serie C e B. Lui ha saputo prendere al volo il testimone che gli ha passato Roberto Donadoni (la sua esperienza è durata pochi mesi) dopo l’era di Edy Reja, l’artefice del ritorno in serie A. Ed ha subito imposto a tutto l’ambiente un cambiamento radicale, assumendosi per intero la responsabilità tecnica e rispondendo coi risultati alle sollecitazioni di Aurelio De Laurentiis. Oggi, il suo Napoli è quasi una macchina perfetta, che ha nella continuità tecnica il suo punto forte. Nel corso delle 4 stagioni fin qui vissute sulla panchina napoletana, Mazzarri ha cambiato qualcosa, di anno in anno, senza mai ricorrere a rivoluzioni o mutamenti tattici. Gruppo storico Con lui, sono cresciuti in tanti ed ancora oggi i suoi insegnamenti stanno favorendo gli inserimenti dei nuovi, di quelle poche novità che la squadra ha saputo accogliere nell’interesse generale. C’è un gruppo storico, in ogni

Mazzarri cala il settebello per lo scudetto

0,69

Da Cannavaro a Cavani: nel Napoli 7 titolari su 11 sono gli stessi degli ultimi 2 campionati modo, al quale lavora l’allenatore. L’asse portante del Napoli attuale, per intenderci. Giocatori che con Mazzarri sono cresciuti in maniera esponenziale, raggiungendo tutti le rispettive nazionali. Il solo Paolo Cannavaro, il capitano, è fuori dal giro dell’Italia, ma avrebbe meritato una maggiore attenzione, secondo il suo tecnico ed il club. L’esperienza napoletana ha aperto le porte della nazionale a Cristian Maggio e Morgan De Sanctis, mentre Hamsik e Cavani sono rispettivamente i leader di Slovacchia e Uruguay. Senza contare la rivalutazione di Goran Pandev da lui espressamente voluto, come Cavani, d’altra parte.

Novità tecniche Se l’è saputo

modellare il suo Napoli, Mazzarri. Quotidianamente lavora all’aspetto tattico, a quel sistema di gioco che gli ha permesso di disputare la Champions League e di vincere la coppa Italia. E, soprattutto, tende a valorizzare le caratteristiche dei singoli, un po’ com’è avvenuto con Edinson Cavani che da esterno d’attacco, come agiva a Palermo, l’ha saputo trasformare in punta centrale. Ed i 66 gol realizzati dall’uruguaiano negli ultimi due anni ne confermano la bontà della scelta. Oppure lo spostamento di Zuniga sulla fascia sinistra, lui che è un destro naturale. In questo modo si è saputo garantire una

le presenze per De Sanctis e Hamsik nel campionato scorso, quindi 36 per Inler e 35 per Cavani. De Sanctis, alla quarta stagione a Napoli, ha saltato in campionato solo una gara su 116.

maggiore copertura difensiva, rispetto ad Andrea Dossena, mancino puro, che resta comunque uno dei titolarissimi. Scommesse Ne ha fatte parec-

chie, quest’anno, Mazzarri. Dal mercato sono arrivati Insigne, El Kaddouri e Uvini che vanno ad aggiungersi ad Edu Vargas. Per loro, ci sarà la grande opportunità dell’Europa League e della coppa Italia, perché quest’anno l’allenatore ha voluto due squadre in modo da conservare le energie giuste per provarci in campionato. Non è più un segreto: Mazzarri vuole lo scudetto per chiudere un ciclo.

la media gol a partita di Cavani con il Napoli. In 98 gare ufficiali ha segnato 68 gol (50 in campionato, 7 in Europa League, 5 in Champions League, 5 in Coppa Italia e 1 nella Supercoppa di Lega)

Classifica SQUADRE

PT

JUVENTUS NAPOLI LAZIO SAMPDORIA* ROMA CATANIA TORINO* GENOA INTER MILAN FIORENTINA CHIEVO PARMA CAGLIARI UDINESE BOLOGNA PALERMO PESCARA ATALANTA** SIENA***

6 6 6 5 4 4 3 3 3 3 3 3 3 1 0 0 0 0 -1 -5

PARTITE

RETI

G

V

N

P

F

S

2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2

2 2 2 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0

0 0 0 0 1 1 1 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 1 1

0 0 0 0 0 0 0 1 1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 1 1

6 5 4 3 5 5 3 4 4 3 3 2 2 1 2 1 0 0 1 1

1 1 0 1 3 4 0 3 3 2 3 2 2 3 6 5 6 6 2 2

■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS ■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE ***Siena 6 punti; **Atalanta 2 punti; *Sampdoria, Torino 1 punto di penalizzazione La classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti; 2) a parità di partite giocate, differenza reti; 3) gol segnati

3a giornata Sabato 15 settembre PALERMO-CAGLIARI ore 18 MILAN-ATALANTA ore 20.45 Domenica 16 settembre CHIEVO-LAZIO ore 12.30 FIORENTINA-CATANIA GENOA-JUVENTUS NAPOLI-PARMA PESCARA-SAMPDORIA ROMA-BOLOGNA SIENA-UDINESE TORINO-INTER ore 20.45

Taccuino CORTE FEDERALE

«Terzi e Vitiello: c’era la combine» ROMA I calciatori del Siena Roberto Vitiello e Claudio Terzi par teciparono attivamente alle combi ne delle partite contro il Novara e l'AlbinoLeffe. E’ il giudizio della Cor te federale nelle motivazioni della sentenza d'appello per il calcio scommesse. Per Vitiello 4 anni in primo grado, confermati in appel lo; per Terzi 3 anni e 6 mesi confer mati in appello.

ATALANTA

Schelotto: stiramento Out 2-3 settimane ZINGONIA (g.m.) Schelotto salterà il Milan: la risonanza magne tica ha evidenziato un leggero stira mento al collaterale del ginocchio destro. Non si tratta di un infortu nio serio, ma costringerà l’esterno italo argentino (k.o. nella sfida col Cagliari) a uno stop di 2 3 settima ne. Colantuono si consola con il re cupero di Carmona.

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INCIDENTI GENOA-SIENA

FIORENTINA

BOLOGNA

CAGLIARI

TORINO

Preoccupa Aquilani, Della Rocca si opera E Migliaccio si presenta: «Sono pronto»

Pioli, due rebus: portiere e punta Gilardino in pole

Pinilla: «Con l’Atalanta volevo giocare!»

Agostini dopo l’addio al Cagliari «Grazie Cairo»

BOLOGNA Adesso il Bologna dopo i due k.o. in campionato deve affrontare il dilemma delle nuove gerarchie e dei cambi di formazione. Tra errori difensivi e vuoti in attacco non si vedono certezze e Pioli ha tre giocatori arrivati al fotofinish del mercato, ovvero Pazienza, Kone e Gilardino, da inserire in corsa. Pioli qualche dubbio in più ce l'ha guardando alla papera di Agliardi contro il Milan e alla sterilità di Acquafresca: entrambi rischiano il posto alla ripresa del campionato quando il Bologna affronterà la Roma. In porta e in avanti Curci e Gilardino appaiono le opzioni più probabili ma anche in difesa non si vede leadership tra i tre centrali. Dopo due giornate Pioli è chiamato a fare scelte che potrebbero essere radicali.

ASSEMINI (Ca) La molla che manda la tifoseria in tilt scatta su twitter ieri a metà mattina: «Chiarisco che non è stata una decisione mia non giocare con l'Atalanta. Io volevo giocare!» cinguetta Mauricio Pinilla. Parole pesanti. Si scatena il finimondo. Su social network e blog, ironie e commenti pesanti: «Non hai giocato per andare in nazionale; l’infortunio è finto, hai preferito il Cile al Cagliari; con l’Atalanta avresti segnato i rigori e avremmo vinto» e così via. Giovedì sera. nel test all’Is Arenas, Pinilla segna ma dopo 15’ lascia, toccandosi l’adduttore. Una contrattura, Il Cagliari tiene a riposo il bomber. Domenica la chiamata dal Cile. Pinilla parte. Ora, i cileni, a stretto giro, potrebbero rimandarlo a casa.

TORINO A 33 anni, dopo 8 a Cagliari, Alessandro Agostini si è trovato all’improvviso fuori squadra. Ad una giornata dalla fine della scorsa stagione i dirigenti gli hanno dato il benservito. Una doccia fredda per il terzo giocatore con più presenze in rossoblù dopo Gigi Riva e Nené. Libero di scegliersi un’altra squadra? No, perché il difensore aveva ancora un anno di contratto, quindi fuori rosa. Ci sono voluti gli avvocati ed una causa legale per liberare Agostini dalle catene. Ed è arrivato il Torino. «Una situazione triste che non ha spiegazioni — dice —, Ringrazio il presidente Cairo, che mi ha voluto al contrario di altri club che quando hanno annusato la mia situazione contrattuale si sono tirati indietro. Spero di ricambiare la fiducia».

Andrea Tosi

Mario Frongia

Francesco Bramardo

FIRENZE Tra allarme e tranquillità c’è una via di mezzo nella quale si inserisce l’inizio di stagione di Alberto Aquilani. Il numero 10 viola soffre per una tendinopatia achillea che ne sta frenando l’inserimento in maglia viola. In tribuna in Coppa Italia contro il Novara, 12 minuti (ed un assist) nella prima di campionato, inchiodato in panchina a Napoli. Sempre per lo stesso fastidio, che lo costringerà ad altri giorni di allenamento differenziato. Presto per dire se alla ripresa del campionato l’ex Liverpool sia in grado di giocare. Ancora peggio è andata ad un altro nuovo acquisto, Francesco Della Rocca. L’ex centrocampista del Palermo oggi sarà sottoposto ad intervento chirurgico di ernioplastica addominale. Dopo l’operazione saranno più chiari i tempi di recupero.

Aggrappati a JoJo Partenza sprint

invece per Jovetic. Due gare, tre gol, giocate da fuoriclasse per l’attaccante montenegrino. «La sua conferma — spiega l’amministratore delegato Mencucci — è stata la cosa più bella». Ed ancora: «Aveva molte richieste, ma è stato felice di rimanere: e bravissimo il nostro presidente a convincerlo». Di JoJo ha parlato anche Giulio Migliaccio, presentato ieri. «Fa la differenza, ha grandi qualità ed è il nostro valore aggiunto. Averlo tenuto testimonia la voglia di far bene della nostra società. Dopo 5 anni a Palermo avevo bisogno di nuovi stimoli. Ci ho messo tre minuti ad accettare l’offerta viola. Posso giocare in mezzo al campo come dietro. E non mi vergogno a dire che mi esalto nella fase difensiva. So qual è il mio compito, sono pronto». Giovanni Sardelli © RIPRODUZIONE RISERVATA

Pm chiede per 12 il giudizio immediato GENOVA Il giudizio immedia to è stato chiesto dal pm della pro cura di Genova, Biagio Mazzeo, per 12 tifosi del Genoa ritenuti pro tagonisti dei disordini in Genoa Sie na del 22 aprile.

SIENA

Osti lascia il club Rosina si presenta COLLE VAL D'ELSA (a.l.) Stefano Osti lascia il Siena. Lo stori co segretario generale è stato nel club bianconero per 18 anni com plessivi, in due periodi differenti: dal 1980 all’1987 e dal 2003 a oggi. Intanto oggi si presenta Rosina.

CASO RICCIONE

Oggi decide il giudice Ciuffetelli lascia RICCIONE (g.ber.) Oggi il giu dice sportivo di D decide in merito alla gara non disputata domenica sul campo della Tuttocuoio, dove il Riccione si è presentato con due distinte squadre. Si è dimesso San dro Ciuffetelli, tecnico della squa dra che ha già giocato la Coppa e che fa capo a Lauro Galli.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SERIE A PARLA TRONCHETTI PROVERA

«Stramaccioni come Mou Che acquisto» «L’Inter diverte pure Moratti. I cinesi daranno nuova forza»

A

VICINI AL RIENTRO

S Ricardo Alvarez 24 anni. Il centrocampista offensivo sta superando i problemi al ginocchio che lo hanno frenato per tutto il precampionato.

S Marco Tronchetti Provera, 64, presidente Pirelli EPA MILANO

«Stramaccioni ha le qualità, l’entusiasmo e la capacità di dare entusiasmo alla squadra. Mi ricorda Mourinho. Confermo che è il migliore acquisto». Ai microfoni di Sky Sport24 Marco Tronchetti Provera applaude il tecnico nerazzurro e conferma la fiducia di tutta la società, non certo scalfita dal k.o. con la Roma.

Cristian Chivu 32 anni. Il difensore si è infortunato a Spalato il 2 agosto. Per lui lussazione al secondo dito del piede destro

Inter divertente «Devo dire che è un’Inter che mi

diverte - aggiunge Tronchetti, membro del cda nerazzurro -, che corre, è un cantiere aperto, con tante novità che credo possano darci delle soddisfazioni. È una squadra che deve avere continuità, non a caso gioca meglio in trasferta che in casa». Capitolo Zeman: «Ama il buon calcio. E diciamo che in alcuni casi ci siamo trovati ad avere le stesse idee... Moratti? Impossibile non vederlo entusiasta. Magari sofferente, ma in questo momento prevale l’entusiasmo. "L’ingresso dei cinesi è un rafforzamento della squadra e la dimostrazione che ha nel suo dna l’essere aperta al mondo». La Juventus però resta la squadra da battere anche per questa stagione: «Ha più continuità, più esperienza, pur essendo una squadra giovane ha già potuto darsi un suo gioco. Le altre se lo stanno costruendo». La tripletta di sabato del neo-milanista Pazzini infine non lo ha addolorato: «Pazzini è un ottimo giocatore, è chiaro che il paragone immediato può portare a facili critiche. In realtà abbiamo una squadra che si è rinnovata, c’erano delle scelte da fare e, con dispiacere, Pazzini è andato al Milan». Parla Fassone A margine dell’assemblea di Lega,

ha fatto il punto anche l’ad nerazzurro Marco Fassone. «La squadra è sicuramente in crescita - ha detto - visto che ci sono state tante novità. Spiace perdere come contro la Roma, però ci può stare». A proposito della trattativa già ben avviata con i cinesi, Fassone ha spiegato che «il contratto con i cinesi è stato chiuso a inizio agosto. Siamo in una fase tecnica e tutto sta andando avanti secondo i tempi previsti. Cassano? Si è inserito bene nel gruppo come sa fare lui, alla sua maniera». lu.tai.

S Joel Obi 21 anni. Il centrocampista nigeriano è fermo da metà maggio per uno strappo alla coscia sinistra. E’ inserito nella lista per l’Europa League

S Dejan Stankovic 34 anni il prossimo 11 settembre. A maggio si è sottoposto a un intervento di pulizia del tendine d’Achille sinistro

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AGGRAPPATI

ALL’ INTERV Da Handanovic a Cassano Strama spera nella sosta Il portiere è ormai pronto, il barese cerca la forma e col Toro torneranno Samuel e Alvarez. Aspettando Chivu e Stankovic LUCA TAIDELLI MILANO

Dieci giorni per ricaricare le pile dopo il mini tour de force di quattro gare in poco più di una settimana. Dieci giorni per recuperare uomini importanti e per migliorare la condizione di due elementi chiave come Samuel e Cassano. Dieci giorni per trarre i giusti insegnamenti dal k.o. con la Roma. Andrea Stramaccioni avrà poca esperienza, ma non è tipo che si esalta nelle vittorie o si deprime nelle sconfitte. Anzi, dodici mesi fa, quando iniziò la sua avventura sulla panchina della Primavera nerazzurra con un tremendo 1-7 servito dal Tottenham, il tecnico romano non cercò alibi e si mise a lavorare ancora di più. E alla fine arrivarono il trionfo

nella baby Champions e lo scudetto (ma con Bernazzani in panchina, visto che lui era stato promosso in prima squadra).

Antonio Cassano, 30 anni, e Walter Samuel, 34. Lontani dalla miglior condizione BOZZANI/FORTE

be tornare in gruppo in questi giorni per poi forzare la prossima settimana. I due più indietro Oltre a un lavoro tecnico-tattico per compattare la squadra soprattutto in chiave difensiva davanti ad Handanovic, Strama e i preparatori atletici avranno un occhio particolare per Samuel e Cassano. In aggiunta ai mesi di stop per il problema al cuore e un Europeo acciuffato per i capelli, l’attaccante paga un ritardo di condizione dovuto anche al fatto di aver iniziato la preparazione con quasi un mese di ritardo rispetto ai compagni. Per lui in questi giorni non è previsto un lavoro specifico, ma si punta a fargli perdere un paio di chili e guadagnare minuti di autonomia. Un po’ appesantito è anche Samuel, il cui fisico massiccio

Handa, rientro vicino Una sosta

per le nazionali da sfruttare al massimo, prima di un ciclo di sette gare che si aprirà in casa del Torino, il 16 settembre, e chiuderà col derby del 7 ottobre. Alla ripresa servirà l’Inter migliore, anche se cinque dei sette nazionali Nagatomo, Guarin, Gargano, Pereira e Palacio, gli altri sono Sneijder e Belec - saranno impegnati dall’altra parte del mondo e non saranno alla Pinetina prima di giovedì 13. Con la Slovenia non è invece andato Samir Handanovic, che punta a rientrare a Torino dopo l’intervento al menisco. Il portiere lavora ancora a parte, ma dovreb-

STASERA A BUSTO ARSIZIO LA FINALE DI SUPERCOPPA CON LA ROMA

IN CAMPO ALLE 20.30

Primavera nerazzurra a caccia dell’ultimo trofeo

Gioca Mbaye Diretta tv su quattro canali

De Rossi, il tecnico più longevo, ritrova Bernazzani che lo eliminò all’esordio nel torneo 2003-04

Busto Arsizio, ore 20.30 INTER (4-3-3) Cincilla; Bandini, Donkor, Pasa, Mbaye; Belloni, Benassi, Duncan (Acampora); Terrani, Forte, Garritano. All. Bernazzani ROMA (4-2-3-1) Svedkauskas; Rosato, Somma, Carboni, Yamnaine; Lucca, Cittadino; Frediani, M. Ricci, Bumba; Ferrante. All. De Rossi ARBITRO Maresca di Napoli TV Mediaset Premium, Sportitalia 1, Inter e Roma Channel. Albo d’oro ’04 Lecce, ’05 Lecce, ’06 Juve, ’07 Juve, ’08 Sampdoria, ’09 Genoa, ’10 Genoa, ’11 Fiorentina.

FRANCESCO ODDI ROMA

Dopo aver vinto praticamente tutto quello che c’era da vincere a livello di settore giovanile nella scorsa stagione – scudetto Primavera, Berretti e Giovanissimi –, l’Inter questa sera si giocherà con la Roma l’unico titolo che ancora le

manca, la Supercoppa Primavera. Trofeo maledetto Da quando è stata istituita, nel 2004, la società nerazzurra ha vinto il campionato nel 2007 e la Coppa Italia l’anno prima, e in entrambi i casi dovette arrendersi alla Juventus. Nel 2006 finì addirittura 5-1, Marchisio e Giovinco in campo, e De Ceglie che fece tre gol. Anche la Roma l’ha giocata e persa due volte, entrambe in casa, un anno fa all’Olimpico, 2-3 con la Fiorentina, nonostante i gol di Viviani e Caprari. Per l’Inter San Siro è sacro: è l’unico grande club a non averlo concesso alla Primavera, si giocherà a

tre Romagnoli e Nico Lopez non sono partiti: dalla società fanno sapere che in Primavera non si vedranno più. Mentre il brasiliano Lucca, arrivato in estate dall’Internacional di Porto Alegre e portato in ritiro da Zeman è stato arruolato. L’Inter – che ha Bianchetti squalificato dopo l’espulsione in campionato – può permettersi di decidere in giornata: sono in ballo Cincilla, Duncan e Livaja. Quest’ultimo però, visto che il vice-Milito non è arrivato, è il più importante per la prima squadra: facile che lasci il posto a Francesco Forte, romano e scartato dalla Roma, anni fa, dopo un provino.

Busto Arsizio, alle 20.30, per la diretta televisiva quattro opzioni: SportItalia 1, Mediaset Premium e i canali tematici di Inter e Roma. Assenze Alberto De Rossi ritroverà Bernazzani: il padre di Daniele è il tecnico più longevo del campionato Primavera, esordì nel 2003-04, venne eliminato nei quarti proprio dal tecnico che a marzo ha preso il posto di Stramaccioni, con un 2-1 firmato Eliakwu, Virga e Marino. Sette dei giocatori che erano in panchina nell’Inter-Roma dei grandi sarebbero stati utilizzabili stasera, l’unico certo di esserci è il portiere della Roma Svedkauskas, men-

De Rossi, tecnico Primavera Roma

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y «Porteremo alla Figc

7 GARE IN 22 GIORNI

Samir Handanovic, 28 anni, sloveno. Prima stagione all’Inter

Dopo la sosta per le nazionali, l’Inter è attesa da un tour de force che comprende cinque gare di campionato (tra cui il derby) e due di Europa League 16 settembre Torino-Inter (ore 20.45) SERIE A

20 settembre Inter-Rubin Kazan (ore 21.05) EUROPA LEAGUE

V ALLO da sempre lo costringe a un avvio di stagione in salita. Specialmente a 34 anni e dopo aver subito due interventi per la ricostruzione del crociato. Quella dell’argentino è una presenza fondamentale per dare peso ed esperienza in difesa.

Si svuota l’infermeria Anche perché l’altro veterano, Chivu, è ancora ai box dopo la lussazione al secondo dito del piede destro. Difficile che il romeno ci sia a Torino, ma dovrebbe rientrare il 23 contro l’Atalanta. Al pari di Alvarez e Stankovic infatti non è stato inserito nella lista per la fase a giorni di Europa League per poter recuperare al meglio e lavorare alla Pinetina piuttosto che sottoporsi alle massacranti trasferte di Baku e Kazan. Stesso discorso per Alvarez, che pure nei giorni scorsi ha già fatto qualcosa in gruppo, e Stankovic. Con il serbo, il cui recupero sarebbe importantissimo visto che manca un regista basso, verrà usata la massima prudenza data l’età e la delicatezza della parte infortunata, il tendine. Vicino al rientro anche Joel Obi, che dopo lo strappo alla coscia accusato a metà maggio potrebbe tornare a disposizione entro 15/20 giorni. A differenza degli altri lungodegenti, il nigeriano è in lista perché «giocatore locale A» per le normative Uefa.

A 6 ANNI DALLA MORTE

«Ciao Giacinto: leali, coraggiosi, forti grazie a te»

23 settembre Inter-Siena (ore 15) SERIE A

26 settembre Chievo-Inter (ore 20.45) SERIE A

30 settembre Inter-Fiorentina (ore 20.45) SERIE A

4 ottobre Neftçi-Inter (ore 19) EUROPA LEAGUE

7 ottobre Milan-Inter (ore 20.45) SERIE A

Ieri a Treviglio è stata celebrata una Messa in onore di Giacinto Facchetti a sei anni dalla sua scomparsa. Il club di Moratti, attraverso il sito ufficiale, ha scritto: «Sai Giacinto cosa ci hai lasciato? La consapevolezza di poter giocare o lavorare o tifare per l’Inter seguendo la sua linea di continuità. Poter essere leali, coraggiosi, forti e semplici. Avresti detto nerazzurri. Per sempre con noi». Anche Javier Zanetti ha rivolto un toccante pensiero all’ex presidente: «Caro Giacinto, il Capitano che sono, lo sono anche grazie a te. Milano ti pensa, io ti ricordo con affetto e il mondo nerazzurro non ti scorderà mai. Ciao Cipe, tuo Javier».

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la sentenza su Vieri» Ma c’è la prescrizione Il legale di Bobo punta a riaprire il fronte sportivo dopo il risarcimento. L’Inter: «Investigazioni regolari» MARCO IARIA twitter@marcoiaria1

I PROTAGONISTI DELLA VICENDA 1

Le investigazioni illegali subite da Christian Vieri non hanno determinato minori possibilità di guadagno né la mancata partecipazione al Mondiale 2006. Hanno sì causato «innegabile e comprovata sofferenza» ma non una «malattia psico-fisica». È così che il giudice Damiano Spera ha stabilito un milione di euro di risarcimento, contro una richiesta di 21 milioni, condannando Inter e Telecom al pagamento in solido più interessi e spese legali. Com’è scritto nelle motivazioni della sentenza di primo grado, è stato riconosciuto all’ex attaccante nerazzurro il danno non patrimoniale per la violazione della privacy e si è tenuto conto della durata dell’attività illecita, «protrattasi per circa 4 anni». Fronte sportivo Il legale di Bobo, Danilo Buongiorno, ha annunciato che trasmetterà la sentenza alla procura federale per tentare di riaprire il fronte sportivo. Il reato ipotizzato è quello della slealtà (articolo 1), ma i fatti sono già caduti in prescrizione. Spiega l’avvocato Mario Stagliano, esperto di diritto sportivo: «Il codice vigente all’epoca prevedeva la prescrizione dopo 2 anni per le società e dopo 4 per i dirigenti. Non si scappa. Eventuali fatti nuovi? Si riferiscono comunque al periodo delle investigazioni, quindi coperto dalla prescrizione». I tempi, appunto. Ecco la ricostruzione del Tribunale di Milano. Una prima tranche spionistica si è conclusa nel 2000 (la cosiddetta operazione Progetto Care), poi c’è una telefonata del 2004 della segreteria di Marco Tronchetti Provera a Giuliano Tavaroli, capo della sicurezza di Telecom: «Guardi, la cercherà il dottor Moratti, ha bisogno di una mano, le chiederà una consulenza, tra virgolette». Tava-

3

1 Christian Vieri, 39 anni, ai tempi dell’Inter AFP 2 Giuliano Tavaroli, ex capo della sicurezza di Telecom ANSA 3 Massimo Moratti, presidente dell’Inter ANSA

IL CASO LA GIUNTA DEL COMITATO OLIMPICO CONGELA LA NORMA SULLE SOSPENSIONI DEI DIRIGENTI CONDANNATI

Lotito, è disgelo col Coni Torna in consiglio federale Accordo sempre difficile sullo statuto della Figc: è pronto il commissario VALERIO PICCIONI

Aveva detto tutto una foto, all’Olimpico, la sera di Lazio-Palermo. Il presidente del Coni, Gianni Petrucci, sorrideva con quello della Lazio, Claudio Lotito. Il segnale del fatto che le battaglie di una volta a colpi di comunicati sull’affitto dell’Olimpico sono davvero morte e sepolte. La dimostrazione è venuta ieri dalla deci-

sione della giunta del Coni di congelare l’articolo 11 del codice etico. In base al quale Lotito, condannato per calciopoli, era stato «sospeso cautelarmente» dal consiglio federale del calcio. Ricorrendo poi all’Alta Corte del Coni, al Tribunale Civile e al Tar del Lazio. Norma vulnerabile Le ragioni di Lotito erano state sempre respinte. Ieri, però, a sorpresa, è stato lo stesso Coni (la Feder-

calcio era stata informata, ma non è sua l’iniziativa) a riconsiderare il caso, vista un’ulteriore memoria difensiva di Lotito in cui si sosteneva fra l’altro che la condanna di Napoli è in prescrizione dalla fine di luglio. Ha spiegato il segretario Pagnozzi che la mancanza dei termini di scadenza della sospensione «poteva indebolire la norma». Sarà dunque il consiglio nazionale a fissare il tempo. «Forse fra 24 e 36 mesi». Il commento di Lotito è stato per una volta al miele: «Non ci sono né vincitori né vinti, è solo una questione di interpretazio-

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roli ha confermato precisando però che si trattava di Calciopoli e non di Vieri. In più c’è l’ex dipendente della società di telecomunicazioni, Caterina Plateo, che ha detto di aver annotato i numeri in entrata e uscita dalle utenze di Bobo nel 2002 o 2003. Parliamo, comunque, di fatti esauritisi nel 2004: fuori tempo massimo per la procura Figc che, nel 2007, aveva già archiviato l’inchiesta partita dalle prime rivelazioni sui dossier «non essendo emerse fattispecie di rilievo disciplinare procedibili ovvero non prescritte» e che, nel 2010, non aveva dato seguito a un esposto di Vieri il quale chiedeva la revoca dello scudetto 2006 assegnato all’Inter. «Vieri vuole solo avere giustizia — dice l’avvocato Buongiorno — perché la sua squadra si è comportata in modo il-

legale. Se poi ci sarà la prescrizione ci adegueremo». Reazioni «Siamo un po’ sorpresi dalla sentenza», commenta il d.g. dell’Inter Marco Fassone. Verrà fatto ricorso, anche perché, rileva il legale Fabio Judica, «è stato stabilito che la carriera di Vieri non è stata intaccata dal comportamento del club. Comunque ci affidammo a un’agenzia investigativa per verificare se il suo comportamento fosse conforme al regolamento del club». Secondo il giudice, però, l’allora vice presidente dell’Inter Carlo Buora «nel momento in cui procedeva a conferire l’incarico di investigazione a Tavaroli poteva ben prevedere come possibile l’esecuzione di illecite attività di controllo anche del traffico telefonico di Vieri». © RIPRODUZIONE RISERVATA

ASSEMBLEA DI SERIE A

ne giuridica. E poi io sono un uomo delle istituzioni».

Tra seconde squadre e multiproprietà in Lega si riparla di campionato riserve

Niente accordo Lotito torna dunque oggi in consiglio federale. Che discuterà la riduzione da 27 a 20 dei suoi membri. Beretta parla di «ultimo tentativo» per salvare l’assemblea del 17 settembre. Macalli potrebbe proporre l’esclusione del rappresentante degli arbitri per conservare un posto in più per le leghe. Ma l’ipotesi più probabile è il commissario ad acta che «avrà il potere di stabilire le quote di rappresentanza», dice il Coni. Intanto la Figc ha scelto il suo arbitro per il ricorso di Antonio Conte al Tnas (arrivato ieri anche il ricorso del vice, Angelo Alessio), si tratta dell’avvocato Enrico De Giovanni. Ma qui la «pace» è molto lontana.

MILANO (m.iar.) Nell’assemblea in cui la Lega di A ha ribadito di non avere intenzione di scendere sotto quota 3 in consiglio federale, è stato rispolverato un progetto vecchio di 2 anni: il campionato riserve. In realtà, sarebbe un ritorno al passato, cioè a quel torneo De Martino soppresso negli anni ’70. Organizzare un campionato per chi non ha spazio in prima squadra, soprattutto ora che l’età dei Primavera è stata abbassata, sarebbe la soluzione meno traumatica, ma quella più ambiziosa — nutrita da diverse società — resta l’iscrizione di seconde squadre in Lega Pro, nell’ambito di una riforma dell’area professionistica. Senza dimenticare il caso delle

© RIPRODUZIONE RISERVATA

multiproprietà dopo la moratoria di una stagione concessa al Salerno di Lotito. Di tutto questo discuterà un gruppo di dirigenti di club la prossima settimana. Oggi a Roma Beretta incontrerà l’Aic per definire la convenzione promo pubblicitaria: «È opportuno che non ci sia discontinuità su diversi prodotti, incluso il tradizionale album di figurine». È stato dato mandato al presidente di Lega di chiudere, eventualmente, la lunga trattativa sul pacchetto dei diritti tv rimasto invenduto (ex «Quelli che il calcio» e primi gol in chiaro). Sono invece chiuse nel cassetto le bozze sulla governance e la ripartizione dei proventi: un consiglio ad hoc verrà convocato nel giro di 10 giorni.


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SERIE A

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UNDICI COLPI PER IL BOEMO DESTRO LA PERLA Destro Attaccante 21 anni, acquistato via Genoa

LE PARTENZE

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PHOTOVIIEWS

Goicoechea Portiere Uruguaiano, 24 anni, arrivato in prestito dal Danubio

Castan Difensore 25 anni, brasiliano, preso dal Corinthians per 5 milioni

Marquinhos Difensore 19 anni, brasiliano, in prestito dal Corinthians

Dodò Difensore 20 anni, brasiliano, ex Corinthians, svincolato

Piris Difensore 23, paraguaiano, in prestito dal Deportivo Maldonado

Balzaretti Difensore 30 anni, terzino azzurro, arrivato dal Palermo per 4,5 milioni

Bradley Centrocamp. 25 anni, statunitense, dal Chievo per 3,25 milioni

Tachtsidis Centrocamp. 21 anni, greco, comproprietà col Genoa per 2,5 milioni

Florenzi Centrocamp. 21 anni, riscattato dal Crotone per 1,25 milioni

Uruguay, Argentina, Stati Uniti, Romania, Francia, Paraguay, Bosnia, Olanda, Lituania, Grecia e Costa d’Avorio). D’altronde, nessuna meraviglia. La Roma in stile Usa punta molto sulla internazionalizzazione. Non a caso ieri si è saputo che anche la creazione delle divise ufficiali (fino al 2016) sarà affidata all’estero, visto che saranno firmate dalla maison svizzera Philipp Klein. Perciò, liquidata con una punta di malinconia la sterile polemica tra l’a.d. Pannes («abbiamo acquistato una società insolvente») e l’ex presidente Rosella Sensi («non era bancarotta, spero che cessi questo atteggiamento denigratorio»), resta invece il dato oggettivo di una rivoluzione che ha toccato anche la presidenza, visto che al primo «front man» Tom DiBenedetto è subentrato il ben più solido James Pallotta, che ha subito dichiarato la sua intenzione di «portare la Roma ai vertici».

Revolution La super Roma Zeman, mercato e rosa straniera Col nuovo corso Usa abbassata anche l’età media della squadra: 24,4 anni MASSIMO CECCHINI ROMA

Proprio vero, la rivoluzione non russa. Ma se il dna statunitense rende la proprietà geneticamente allergica ad una parola che ha il sapore del socialismo, non c’è dubbio che la Roma abbia impresso una svolta netta non solo nei confronti dell’era Sensi, ma anche rispetto alla scorsa stagione. Gioco & Mercato Basti pensare alla scelta dell’allenatore. Si è passati da Luis Enrique, che preferiva un gioco orizzontale a costo di dar vita ad un possesso palla estenuante, agli schemi di Zeman, che prevedono massimo due-tre tocchi prima della immediata verticalizzazione. Insomma, nessuna continuità rispetto al passato recente, tant’è

la storia

NICOLA BERARDINO

Puoi stregare l’Italia del pallone con la Roma che vince contro l’Inter, ma poi in casa ti arriva un esonero che fa molto male. Salta la panchina di Zeman, quella di Karel, figlio di Zdenek, tornato a risplendere col suo 4-3-3 domenica sera a San Siro. Due giorni felici per il tecnico della Roma, poi ieri pomeriggio l’Alma Juventus Fano, formazione di Seconda divisione, ha deciso di cambiare allenatore. La sconfitta interna di domenica contro l’Alessandria è stata marchiata da uno 0-6 che ha scosso la dirigenza marchigiana. Forti paure sul futuro dopo un avvio di stagione deludente: solo sconfitte (3 in Coppa Italia), difesa in tilt e nessun gol segnato. Così Karel ha perso un’altra chance. A 35 anni sembrava aver trovato la strada giusta. Le esperienze negative di Bojano, Maglie e Manfredonia un blocco del passato superato con la salvezza conseguita a Fano, dove era arrivato a marzo. Domenica, il naufragio contro l’Alessandria, i tifosi

Solo 11 i reduci di Luis Enrique. E a Trigoria record di «nazioni» presenti: ben 13 Il neo presidente giallorosso Pallotta è certo di riportare il club ai vertici che a dimostrarlo è arrivato un mercato vigoroso. Dopo appena una stagione sono andati via Kjaer, Heinze, Josè Angel, Gago, Borini e Bojan, senza contare gli ereditati Curci, Cicinho, Cassetti, Pizarro, Juan, Rosi, Greco, Simplicio, Okaka e Borriello, oltre ai baby Viviani, Pi-

scitella, Verre e Caprari. Segnalato come siano rimasti solo 11 giocatori del periodo di Luis Enrique, a Trigoria sono arrivati altrettanti acquisti (Goicoechea, Castan, Marquinhos, Dodò, Piris, Balzaretti, Lucca, Bradley, Tachtsidis, Florenzi e Destro, oltre al portiere della Primavera, Svedskauskas) che hanno avuto un immediato effetto collaterale: l’internazionalizzazione massiccia della rosa. Estero & Moda Nel giro di 2-3 an-

ni, infatti, la suggestione di una Roma con venature autoctone in stile Athletic Bilbao (presidenza e dirigenza capitoline, una prima squadra con radici cittadine grazie ai vari Totti, De Rossi, Aquilani, Galloppa, Greco, Curci, Rosi etc.) è stata sostituita dalla rosa più «straniera» della storia giallorossa, con 13 nazioni rappresentate (Italia, Brasile,

Lucca Centrocamp. 18, brasiliano, dall’Internacional per 700 mila euro

39,3

i milioni di euro spesi dalla Roma nella sessione estiva di mercato. Le entrate sono state 18,1 milioni di euro.

Largo ai giovani Ma non basta. Analizzando i giocatori a disposizione di Zeman si vede che l’età media della rosa è di 24,4 anni, cioè assai meno non solo rispetto ai 30,9 anni dell’ultima giornata di campionato dell’era Sensi, ma anche ai 27,7 della prima gara di Serie A della gestione di Luis Enrique. Insomma, se a tutto ciò aggiungiamo la nuova hospitality dell’Olimpico e l’intenzione della dirigenza di tagliare il più possibile i biglietti omaggio a politici, vip o presunti tali, sembra quasi un peccato segnalare come la (eccellente) iniziativa di non commentare mai le decisioni arbitrali sia invece ormai andata in archivio. Ma nella sfida a questo zarismo cultural-calcistico italiano, d’altronde, qualsiasi Lenin ne uscirebbe sconfitto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

KJAER Difensore 23 anni Danese, è tornato al Wolfsburg per fine prestito.

S JOSÉ ANGEL Difensore 23 anni Spagnolo, è passato in prestito alla Real Sociedad.

S HEINZE Difensore 34 anni Argentino, ha rescisso il contratto ed è passato al Newell’s Old Boys.

S GAGO Centrocam. 26 anni Argentino, era in prestito dal Real Madrid e adesso è stato acquistato dal Valencia.

S BOJAN Punta 22 anni Spagnolo, è stato preso dal Barcellona nell’estate 2001, ora è in prestito al Milan per 250 mila euro.

S BORINI Punta 21 anni In comproprietà con il Parma, la Roma l’ha preso alle buste per 5,3 milioni e poi l’ha ceduto al Liverpool per 13,3 milioni di euro.

Ma il figlio di Zdenek è al 4o esonero: fatale una Juve che non vedono più nel loro tecnico il figlio di Zeman e passano alla contestazione: le promesse sul bel calcio che verrà non incantano senza punti in classifica.

Nel luglio 2010 quando Zdenek venne richiamato a Foggia e non seppe trattenere le lacrime alla presentazione nel teatro Ariston, Karel non riuscì a non riflettersi nel volto del padre rigato dall’emozione.

la scheda KAREL ZEMAN 35 ANNI ALLENATORE

Il rapporto Chi conosce Zdenek

Zeman sa che segue le sorti del figlio in panchina come se fossero le sue. Come un padre, ma non solo. Perché il tecnico della Roma vede nel suo primogenito in panchina una parte di sé per portare avanti il suo calcio. Non è solo come un genitore che si rivede nel figlio avviato nel suo stesso lavoro. Molto di più. «A Fano è venuto a vedermi una settimana e mi ha detto che gli piaceva come lavoravo — ha detto a luglio Karel nel ritiro della Roma a Riscone —. Ma io non gli chiedo niente e lui e non mi consiglia, vuole che cammini con i miei piedi». Era in ansia Zdenek quando l’11 novembre 2007 Karel esordì in panchina: in serie D a Bojano. Ci rimase malissimo quando 2 anni fa, mentre stava ripartendo con il Foggia in Prima divisione, il figlio venne esonerato dal Manfredonia in Eccellen-

Gli studi Una laurea in lingue, il

Nato a Napoli il 5 luglio 1977, figlio di Zdenek Zeman, è laureato in Lingue, e ha preso il patentino di seconda categoria a giugno. Aveva come compagni di corso Simone Inzaghi, Franceschini, Maspero e Giovanni Tedesco.

2007-08 Prima esperienza al Bojano, in Serie D: esonerato. 2009-10 Passa al Maglie (Eccelenza), ma chiude con un esonero

2010-11 Va al Manfredonia (Eccellenza): esonerato.

2011-12 Al Fano, in Seconda Divisione, ottiene la salvezza.

2012-13 Perde 6 0 alla prima giornata e viene esonerato.

Padre e figlio insieme: Zdenek Zeman, 65 anni, con Karel, 35 VECE TONY

za dopo 7 giornate. Padre e figlio sono un tutt’uno sul piano calcistico. Fede assoluta nel 4-3-3 di Zdenek. Che ha spesso confidato ad amici la base di Karel tecnico. «Ha visto le mie partite degli ultimi 25 anni...». Come dire non poteva avere scuola migliore. Un forte feeling pure sul piano emotivo.

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gli esoneri in carriera per il figlio di Zeman: però al Fano la scorsa stagione aveva ottenuto la salvezza.

patentino di tecnico di seconda categoria conseguito a giugno, Karel sa che il mestiere di allenatore è legato principalmente ai risultati. A casa Zeman si insegue il calcio spettacolo, ma non le fiabe. Il 4-3-3 di famiglia non è la chiave di una giostra, però viene ritenuto l’unico modo per arrivare a vincere. Ora Karel tornerà a allargare lo sguardo sulle partite del papà, le vedrà più da allenatore che da figlio. Aspetterà un’altra chance. Non si sente un figlio d’arte, ma dall’illustre padre ha imparato anche che bisogna saper aspettare. Domenica sera sentiva che la sua parentesi a Fano stava per finire ma, vedendo il padre felice come un bambino a 65 anni dopo stagioni difficili, avrà pensato che bisogna solo crederci. Non solo nel 4-3-3. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE BWIN IL PERSONAGGIO

Sassuolo, ecco Berardi La stella nata per caso In vacanza in Emilia, è stato notato mentre giocava a calcetto «In Calabria non mi vedeva nessuno, ora mi serve la patente» mi. Ero un ragazzino praticamente svincolato».

DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA TOSI SASSUOLO (Modena)

Nel suo repertorio ci sono colpi da sudamericano. E' il suo stile?

Il primato solitario del Sassuolo ha il sorriso giovane di Domenico Berardi, l'attaccante che sabato sera ha spianato la strada al successo dei neroverdi con un gol (il suo primo da professionista) e un assist ricevendo in cambio cori e applausi dai tifosi al momento della sua sostituzione nel corso della ripresa. A 18 anni compiuti il mese scorso, Berardi ha bruciato le tappe diventando titolare in una squadra ambiziosa dopo solo due anni di apprendistato nelle giovanili. La sua è una storia molto curiosa. Nato a Cariati Marina in provincia di Cosenza (la cittadina natale anche di Ciccio Cozza, attuale allenatore del Catanzaro, ex calciatore anche di Reggina, Milan e Salernitana), sulla sponda jonica calabrese, Berardi è diventato calciatore dopo un viaggio di piacere. Come ha cominciato?

«Tutto è iniziato quasi per caso tre anni fa quando sono salito a Modena dal mio paese di Bocchigliero, nell'entroterra della Sila, per venire a trovare mio fratello Francesco studente universitario. Avrei dovuto trattenermi in Emilia solo per pochi giorni, e per passare un po' il tempo ho giocato a calcetto con alcuni amici di Francesco, uno di questi mi ha segnalato a Luciano Carlino, assistente delle giovanili del Sassuolo, che mi ha contattato per un provino. Da quel momento è cambiata la mia vita».

«Mi piace il gioco e la mentalità offensiva del Brasile. Ma cerco di essere anche concreto. In serie B bisogna soprattutto correre». Come è approdato in prima squadra?

«L'anno scorso sono andato in panchina con Pea a Genova nell’andata degli sfortunati playoff persi contro la Sampdoria. Questa estate ho fatto tutto il ritiro sempre come aggregato della Primavera. Lavorando forte ho convinto il nuovo allenatore Di Francesco e nel giro di un mese mi sono trovato titolare. E' successo tutto così in fretta che ancora fatico a crederci». La famiglia che dice?

Domenico Berardi (Sassuolo) ha segnato in B a 18 anni e 1 mese POLARIS

Ha fatto due anni nelle giovanili e ora Di Francesco l’ha lanciato: il gol alla seconda gara

E dove ha cominciato a giocare nel Sassuolo?

«Ho iniziato negli Allievi Nazionali e l'anno scorso sono entrato nella Primavera guidata da Paolo Mandelli segnando 13 gol». In Calabria ha provato con qualche club?

«Sì, a 13 anni giocavo nel Castello, in una scuola calcio del Cosenza, come trequartista e poi esterno sinistro. Facevo bene ma nessuno veniva a veder-

«Papà Luigi lavora all'Anas, mamma Maria è casalinga. Entrambi mi hanno sempre sostenuto. Sabato erano in tribuna e hanno esultato al mio gol. Lo dedico a loro». Passioni e interessi?

«Sono tifoso interista. Mi piacciono Messi e Ibrahimovic, ma non ho un modello a cui ispirarmi. Nessun hobby, oggi penso solo al calcio. Con gli studi non sono bravo, dovrò impegnarmi per prendere la patente di guida». L'auto potrà comprarla presto grazie al contratto triennale che ha firmato poco tempo fa con il Sassuolo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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I NUMERI

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gli anni di Werther Gaiani quando ha segnato in serie B: era il 29 giugno 1925 e il ragazzo segnò all’esordio nel Molinella contro la Pro Vercelli

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anni, 2 mesi e 21 giorni: era l’età di Andrea Belotti quando ha segnato in B nell’AlbinoLeffe a Livorno. E’ stato il più giovane marcatore della scorsa stagione

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i marcatori più giovani di Berardi nelle ultime 7 stagioni di B: sono Forestieri (Genoa, 16 anni e 11 mesi), Djuric (Cesena, 17 anni e 6 mesi), Zigoni (Treviso, 17 anni e 8 mesi), Bradaschia (Treviso, 17 anni e 9 mesi), El Shaarawy (Padova, 17 anni e 10 mesi), Spezzani (Modena, 18 anni, 1 giorno), Okaka (Modena, 18 anni, 22 giorni) e Giacobbe (Portogruaro, 18 anni, 27 giorni)

Taccuino ASSEMBLEA DI LEGA

Novità in rete: parte la web tv MILANO (m.b.) L’Assemblea della Lega di B ha individuato sei date dedicate a B Italia: la squadra di Piscedda farà due amichevoli in Italia (con la Russia?), due all’estero e due raduni (il primo il 18 e il 19); si pen sa a un test con una rappresentativa della Mls ameri cana, forse negli Usa. L’idea è inserire le date nella pausa di gennaio o a fine stagione. Ieri è stata presen tata anche la proposta di una web tv dedicata al cam pionato di B accessibile dal sito della Lega. La novità potrebbe trovare una realizzazione pratica già questa settimana. L’idea è quella di inserire highlight, rubri che e approfondimenti. La Lega di B ha anche accolto le 5 Onlus che entreranno a far parte del Progetto B Solidale «La nuova Piattaforma per la Responsabilità Sociale». Le Onlus scelte sono: Dynamo Camp per la categoria «Infanzia», l’Associazione Alzheimer per la «Terza età», l’Agsas per la «Diversa abilità», la Fonda zione Borgonovo per la «Ricerca scientifica» e la Fon dazione Banco alimentare per il «Disagio sociale». Per quanto riguarda invece i diritti tv domani si chiuderà la trattativa per i primi diritti in chiaro. La B si vedrà subi to nel tardo pomeriggio in Rai, mentre Sportitalia man tiene i diritti del pacchetto «Platinum» che consente di trasmettere le immagini delle gare dalle 20.30 in poi.

MERCATO

Vicenza, è in arrivo Semioli Il Grosseto è vicino all’ingaggio di Mendicino (ex Gubbio). Il Vicenza può cedere Gavazzi alla Samp in cambio di Padalino, Laczko e anche Semioli: invece il Catania, per Gavazzi, offre Keko e Paglialunga.

IL GIUDICE SPORTIVO

Tre giornate a Succi e Turchi MILANO Tre giornate Succi (Cesena) per avere colpito un avversario a palla lontana, e Turchi (Lancia no) per averne spintonato uno mettendogli le mani al volto. Due giornate a Pucino (Varese), una a Nardini (Modena), Goian e Porcari (Spezia). Dirigenti inibito fi no al 25 il d.s. Milanese (Varese). Ammende: Brescia 6.000 euro, Livorno 3.000, Verona 2.000.

LA SITUAZIONE

Sassuolo e Livorno al comando Questa la classifica dopo due giornate: Sassuo lo e Livorno p. 6; Varese ( 1) 5; Spezia 4; Vicenza, Bre scia, Cittadella, Crotone e Pro Vercelli 3; Modena ( 2) e Verona 2; Bari ( 5), Reggina ( 3), Empoli ( 1) e Lancia no 1; Ternana, Juve Stabia e Cesena 0; Padova ( 2) e Ascoli ( 1) 1, Novara ( 4) 2; Grosseto ( 6) 5. Così il prossimo turno. Sabato: Modena Varese (ore 18) e Ve rona Reggina (20.45). Domenica (ore 15): Bari Terna na, Crotone Cittadella, Empoli Sassuolo, Juve Sta bia Vicenza, Lanciano Ascoli (a Pescara), Pado va Grosseto, Pro Vercelli Livorno (a Piacenza), Spe zia Brescia (ore 18), Cesena Novara (20.45).

LEGA PRO LA SQUADRA PIU’ ATTESA

Troppo forte questo Lecce Unica insidia: il... mercato GIUSEPPE CALVI LECCE

Travolgente, eppure discontinuo. Micidiale, per quanto sia ancora incompleto. Se il buongiorno si vede dal mattino, il Lecce sembra attrezzato per recitare da protagonista principale. Metabolizzate in tre mesi due retrocessioni e ricostruita sul mercato, all’esordio ha saputo stupire con mezz’ora di calcio spettacolare; poi si è consegnato alla reazione della Cremonese. Dal confronto tra le «presunte» favorite nella corsa-promozione nel girone A, domenica è emersa soprattutto l’efficacia del progetto di Franco Lerda nella fase offensiva. Per quanto la difesa giallorossa sia ancora da organizzare — Vanin appena inserito, Martinez e Tomi saranno pronti tra 15 giorni — l’allenatore ha già offerto al campionato un cocktail esplosivo. Giacomazzi-Bogliacino Ceduto Delvecchio, ha abbandonato il 4-3-3, per puntare sul 4-2-3-1 ed esaltare le caratteristiche di

IL MODULO DI LERDA

divertirsi alla guida di una macchina elegante e potente. A centrocampo e in attacco, il Lecce vanta «firme» abituate alla copertina in Serie A. E, guidati da leader come Giacomazzi, Bogliacino, Jeda, Corvia (sempre che rimanga) e lo stesso Pià, anche i furetti Falco e Chiricò potranno mettere al servizio della squadra fantasia e assist. Mercato batticuore Dopo la sen-

GDS

alcuni calciatori. Rapidità di esecuzione, tagli degli esterni offensivi e qualità nella costruzione del gioco: così, nella metà campo avversaria, il Lecce può lasciare segni indelebili sull’asse Giacomazzi-Bogliacino, con Memushaj bravo a fare da schermo alla difesa, le frecce Falco (o Chiricò) e Pià pronti ad accentrarsi in area e Jeda (era indisponibile Corvia) abile anche nel dettare assist per i compagni. Considerato che tra circa 40 giorni dovrebbe essere recuperato Chevanton, Lerda avrà davvero l’opportunità di

Capucho Jeda, 33 anni, è tornato al Lecce dal Novara DAPRESS

tenza di condanna emessa dalla giustizia sportiva, e per la proroga sino a lunedì concessa per il mercato del Lecce (come per Grosseto e Vicenza), Lerda trema al solo pensiero di poter perdere qualcuno dei protagonisti. «Spero che i Semeraro si mettano la mano sulla coscienza e non cedano i giocatori che sono sotto il loro controllo. Sarebbe un peccato rovinare una squadra così», è stato il messaggio, forte, trasmesso dal tecnico domenica. Per le trattative in uscita, è nel mirino di diversi club soprattutto Corvia, già trattenuto il 31 agosto mentre era destinato al Verona: il Grosseto propone in cambio Curiale e conguaglio e anche il Brescia è interessato. Il Lecce cerca di completare il centrocampo con l’acquisto di De Feudis, che non troverebbe spazio nel Torino. Antonio Tesoro, responsabile dell’area tecnica, tratta per quel ruolo anche De Rose, in uscita dalla Reggina. © RIPRODUZIONE RISERVATA

PRIMA DIVISIONE

IL GIUDICE SPORTIVO

Venerdì in tv gioca il Latina col Catanzaro

Due giornate a Mingazzini e a Napoli

Questa la situazione nei due gironi di Prima divisione dopo la prima giornata.

FIRENZE Il giudice della Lega Pro ha squalificato 19 giocatori (5 di Prima divisione, 14 di Seconda), tutti espulsi. PRIMA Due giornate a Mingazzini (Pisa) e Napoli (Prato); una a Dall'Oglio (Barletta), Pesenti (AlbinoLeffe) e Salvi (Treviso). Allenatori: una a Auteri (Nocerina). Ammende: 1.500 euro Como. SECONDA Due giornate a Cozzolino (Pro Patria); una a Proietti e Toninelli (Bassano), D'Anna (Fondi), Bagaglini e Scarsella (Martina), Tuia e Rinaldi (Salernitana), Raparo (Bellaria), Esposito (Arzanese), Evola e Salustri (Milazzo), Storani (Renate), Gasperoni (Rimini). Allenatori: due giornate a Graziani (L'Aquila). Ammende: 3.000 euro Salernitana, 1.000 Pro Patria.

GIRONE A Entella, Como, Lecce, Feralpi Salò, Reggiana, Carpi e Cuneo p. 3; Alto Adige 1; Portogruaro*, Tritium, San Marino, Pavia, Lumezzane, Trapani e Treviso 0; Cremonese (-1) -1; AlbinoLeffe (-10) -9. (*ha già riposato). Così domenica (15): Alto Adige-Pavia; Carpi-Reggiana; Cremonese- AlbinoLeffe; Cuneo-Lecce; Entella-Treviso; Feralpi Salò-Trapani; LumezzanePortogruaro; San Marino-Tritium. Riposa Como. GIRONE B Pisa, Catanzaro, Perugia e Viareggio p. 3; Frosinone (-1) 2; Andria, Nocerina, Avellino, Prato, Gubbio e Sorrento 1; Barletta, Benevento, Paganese, Carrarese e Latina 0. Così domenica (15): Andria- Pisa; Barletta-Perugia; Benevento-Viareggio; Carrarese-Avellino; GubbioFrosinone; Latina-Catanzaro (venerdì, ore 20.30); PaganeseSorrento; Prato-Nocerina. SECONDA DIVISIONE Domenica la partita Chieti-Salernitana (girone B) sarà trasmessa in diretta su Sportitalia, sempre con inizio alle ore 15.

CASALE DEFERITO La Procura Figc, a seguito di segnalazione della Covisoc, ha deferito il Casale alla Disciplinare per non aver provveduto, entro il 30 giugno, al deposito della fideiussione e della documentazione attestante il pagamento delle ritenute Irpef e dei contributi Inps ai propri tesserati; nonchè per non aver provveduto entro il 6 luglio al deposito della documentazione attestante il ripianamento totale della carenza patrimoniale.


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MONDO

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I NUMERI

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gol segnati da Cristiano Ronaldo in 149 presenze con la maglia del Real Madrid

CHI PIANGE

L’ombra di Messi 10 dietro la tristezza di Cristiano Ronaldo

Cristiano Ronaldo, 27, festeggia coi compagni PHOTOVIEWS

reti segnate in altrettante gare dal centravanti portoghese nell’ultima Champions

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trofei vinti in carriera. Con il Man Utd: una Champions, un Mondiale per club, 3 Premier League, una Coppa d’Inghilterra, 2 Community Shield, 2 Coppe di Lega inglese. Con il Real: una Liga, una Coppa di Spagna, 2 Supercoppe spagnole. Con lo Sporting Lisbona: una Supercoppa portoghese

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le reti in nazionale in 96 presenze con la maglia del Portogallo

S Cristiano Ronaldo, 27 anni, attaccante del Real Madrid e della nazionale portoghese. Con il Manchester Utd ha vinto il Pallone d’oro nel 2008 IPP

Mentre il Barcellona dà un aumento a Leo il portoghese non si sente valorizzato dal Real E scrive su Facebook: «I soldi non c’entrano» PAOLO CONDÒ

Leo Messi non era nemmeno sceso dall’aereo che decine di microfoni e registratori pendevano dalle sue labbra. Ecco la risposta, che non è evasiva come sembra, ma profondamente seccata: «Non mi dovete nemmeno chiedere cosa pensi della tristezza di Ronaldo, perché non ho niente a che vedere con questo argomento. L’ha detto lui, parlatene con lui». Alle sue spalle Gonzalo Higuain, anche lui a Buenos Aires per le partite della nazionale argentina, alzava le mani per trarsi d’impaccio: «Nello spogliatoio non aveva anticipato nulla, l’ho scoperto da giornali e tv anch’io». Più o meno nello stesso momento a Rozas, la Coverciano spagnola, Xabi Alonso se la sbrigava in fretta: «Ciascuno di noi è fatto a suo modo, io parlo per me e sono un uomo felice». Alvaro Arbeloa elargiva qualche concetto un po’ più elaborato: «Cristiano ha lo stesso diritto alla tristezza di chiunque, e se ciò che gli manca sono le dimostrazioni d’affetto cercheremo di dargliele. Non ne abbiamo mai parlato, la sua uscita ha sorpreso tutti, ma non credo che il problema sia il denaro». Il messaggio In ossequio a un copione che con il passare delle ore sembra sempre più studiato, nella giornata di ieri Ronaldo è sparito alla vista dei giornalisti portoghesi perché il lieve infortunio col quale si è presentato in nazionale (venerdì con-

tro Lussemburgo è atteso in campo) l’ha tenuto in terapia nella sala medica. Nel pomeriggio ha lasciato però filtrare, attraverso il suo entourage, un breve messaggio, «tutto ha una soluzione». Le soluzioni si trovano ai problemi pratici - il contratto c’entra sicuramente - e aiutano a risolvere anche quelli

no che l’abbia fatto per ottenere più soldi, ma il tempo dimostrerà che non è così. Mando un grande abbraccio a tutti i madridisti: stiano tranquilli, la mia voglia di vincere con la maglia del Real non è cambiata, darò tutto per continuare a far-

altri due club senza limiti di spesa. Ecco Facebook In serata Ronaldo ha aggiornato il suo profilo facebook con parole seccate verso le illazioni economiche: «Il fatto che abbia raccontato della mia tristezza ha sollevato un gran polverone. Molti dico-

Il giocatore fa gola a molti: se va via da Madrid, ManCity pronto alla maxi offerta

Fase calante In realtà le tessere del mosaico sembrano andare a posto: Ronaldo ha chiesto al presidente un adeguamento del contratto in via non ufficiale (per la trattativa arriverà Mendes) perché a seccarlo potrebbe essere stata la notizia che il Barcellona senza esserne richiesto - ha intenzione di aumentare un’altra volta stipendio e durata del legame con Messi. A conferma di un’attenzione che Ronaldo, sceso in tre anni al decimo posto nella classifica dei calciatori più pagati del mondo, non avverte da parte del Real. Gira e rigira si torna a Messi, alfa e omega di ogni incubo del portoghese. Di più: adesso c’è pure Iniesta, che ha preceduto i due fenomeni al premio Uefa ed è un candidato forte al Pallone d’oro. Cristiano si aspetta un poderoso endorsement da parte del Real, ma dentro al club c’è chi spinge per Casillas, per cavalcare i trionfi spagnoli senza per questo dare un’altra gioia al Barça...

filosofici, come il sostegno a una candidatura al Pallone d’oro piuttosto che a un’altra. Come già si diceva ieri, se Cristiano avesse voluto lasciare il Real Madrid non avrebbe parlato a mercati più importanti ormai chiusi. A questo proposito è saltata subito fuori - poteva non esserci? - la notizia di una maxi offerta del Manchester City, 120 milioni al Real e 20 netti al giocatore per quattro stagioni, ma se ci chiedeste di mettere la mano su questa storia non rischieremmo la fine di Muzio Scevola. Qualcuno ha tirato in ballo anche il Paris St.Germain, che ha smentito dicendo di avere già nel cast il numero uno - ossia Ibrahimovic - e vedrete che di qui alla soluzione del rebus entreranno in ballo pure Chelsea e Anzhi, gli

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BRASILE IL GIOCATORE SI GIUSTIFICA: «ERO SOLO STANCO, AVEVO AVVISATO IL CLUB DELL’ASSENZA»

Incidente in auto dopo la festa Ancora guai per Adriano L’attaccante salta l’allenamento, il Flamengo annuncia: «Sarà multato» MAURICIO CANNONE RIO DE JANEIRO

Adriano sparisce, beve una birra e la sua BMW si scontra con una moto e poi chiede scusa ai compagni. «Un film già visto», dicono vari cronisti e tifosi locali.

Stanco Lunedì scorso Adriano non si è fatto vivo all’allenamento del Flamengo. Un poliziotto della Vila Cruzeiro, favela in cui il giocatore è cresciuto, conferma ai media brasiliani che il centravanti era in un locale a bere qualche birra, ma dice di non averlo visto investire la moto. Ieri in un comunicato l’ufficio stampa di Adriano ha affermato che l’attaccante non era all’allenamento perché era stanco e che aveva informato la società. L’entourage del giocatore conferma l’incidente, ma specifica che entrambi i veicoli viaggiavano a bassa velocità e che nessuno si è ferito. Sul

Adriano, 30 anni, in allenamento con la maglia del Flamengo INFOPHOTO

lo». Suonano come frasi propagandistiche. Prima Jorge Mendes, il suo procuratore, aveva emesso addirittura un comunicato per dire di essere al corrente della tristezza del suo assistito. Forse una giustificazione al fatto che l’incontro di Cristiano con Florentino Perez sia avvenuto in sua assenza.

sito del Flamengo Zico, direttore tecnico della società, ha detto che l’attaccante verrà multato per l’assenza. Produttività L’ex centravanti di Inter, Parma, Fiorentina e Roma ha firmato col Flamengo un contratto a gettone fino a dicembre, con uno stipendio molto più basso di quelli che percepiva quando faceva parlare di sè sul campo invece che fuori. «È la mia ultima chance. Ho sbagliato», aveva detto il giorno della presentazione. Quella di lunedì è la seconda assenza da quando è tornato al Flamengo. E ieri Adriano si è fatto vivo agli allenamenti del Flamengo, dopo l’assenza «incriminata» di lunedì e ha chiesto scusa: «Prenderò una multa per questo e so che la prossima volta il mio contratto sarà rescisso». © RIPRODUZIONE RISERVATA

OGGI IN CAMPO CONTRO IL CRUZEIRO

Pochi spettatori, Botafogo in crisi Lo stipendio di Seedorf ora è in dubbio RIO DE JANEIRO (m.can.) Clarence Seedorf è arrivato al Botafogo solo un paio di mesi fa, ma in Brasile c’è già un dubbio: riuscirà la società a pagare lo stipendio dell’ex milanista? Finora non ci sono notizie ufficiali di ritardi nei pagamenti da parte del club, ma in città molti sono scettici: «Non sarà una sorpresa se l’avventura col Botafogo finirà presto». Secondo alcune indiscrezioni lo stipendio dell’olandese si aggirerebbe intorno ai 300mila euro al mese. Il giorno della presentazione di Seedorf, è stato chiesto al presidente del club se c’erano gli sponsor per pagare i suoi compensi e la risposta è stata «Il nostro sponsor è la tifoseria».

L’arrivo dell’ex milanista ha fatto aumentare il numero degli abbonati da 8 a 17 mila e ha fatto vendere oltre 30 mila magliette, ma la media di pubblico allo stadio è ancora bassa rispetto agli altri club di Rio: 10.997 spettatori a partita. Intanto, dopo l’assenza nella vittoria di domenica sul Coritiba per problemi muscolari, si aspetta il suo ritorno in campo nella partita di oggi sul campo del Cruzeiro. Curiosità statistica: il centrocampo del Botafogo ha guadagnato in qualità con il suo arrivo, ma senza di lui la squadra ha vinto di più. Con Seedorf in campo tre vittorie, due pareggi e cinque sconfitte, senza di lui sei trionfi, due pari e tre sconfitte. © RIPRODUZIONE RISERVATA


MERCOLEDÌ 5 SETTEMBRE 2012

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E CHI RIDE ALESSANDRO GRANDESSO twitter@calciofrancese PARIGI

Non più sceicco, ma re, messia. Zlatan Ibrahimovic è il nuovo sovrano di Francia. Re Sole nella Ville Lumière. E non solo per lo stipendio faraonico, ma soprattutto per il ruolo di faro di un Psg che ha trovato nello svedese il suo eroe. Anzi, l’eroina, sostanza dagli effetti stupefacenti e dall’alto tasso di dipendenza. Zlatan di Francia non solo ha messo la doppia firma sul primo successo stagionale del Psg a Lilla, domenica (1-2), ma con il secondo doublé in tre uscite che gli garantisce il primo posto in classifica cannonieri, è anche il solo marcatore della squadra di Ancelotti. Quanto basta per innescare l’Ibramania. Insolente Ibrahimovic conqui-

S Zlatan Ibrahimovic, 31 anni, attaccante, è passato quest’estate dal Milan al Paris Saint Germain per 21 milioni di euro AFP

sta di nuovo la prima pagina dell’Equipe. Stavolta non per lo stipendio da 14 milioni di euro netti l’anno, ma per le sue prestazioni che «fanno dimenticare anche il suo ingaggio». Un titolo, un’idea: «Troppo Forte!», sentenzia l’Equipe che all’incoronamento di luglio si era sbilanciata con un cubitale: «Gigante». Profezia diventata oggi realtà visto che «con un’insolente impressione di potenza e facilità, a Ibrahimovic è bastato un mese per dimostrare il suo talento fuori norma». A tutto ciò, scrive sempre l’Equipe, si aggiunge «un’aura innegabile che ha conquistato la Ligue 1».

4

gol segnati da Ibrahimovic in 3 presenze con la maglia del Paris Saint Germain questa stagione

L’esultanza di Ibrahimovic dopo i due gol al Lilla IPP

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reti in 8 presenze nella scorsa edizione della Champions League, disputata con la maglia del Milan

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Segna solo lui: Ibra è il nuovo re di Francia Con quattro reti in tre gare giocate lo svedese trascina il Psg e vola in classifica cannonieri: non era mai partito così forte in campionato del Lione, afferma: «Quando Ibrahimovic gioca così, il Psg si ritrova facilmente nella metà campo avversaria, ogni pallone che tocca diventa pericoloso».

L’Èquipe 4 SETTEMBRE 2012

Messia Un’aura divina visto

che il titolo a pagina tre lo santifica: «È il Messia». Di sicuro, con quattro reti in tre partite giocate, su sei tiri in porta, Ibrahimovic è il salvatore del Psg impantanatosi dopo tre pareggi che odoravano di crisi. Lo dice anche il centrale del Lilla, Aurelien Chedjou: «Senza offese per i suoi compagni, ma Ibra da solo conta per metà squadra». Ne sa qualcosa il portiere del Lilla, e dei Bleus, Mickael Landreau: «Ibra è piuttosto eccezionale, ti ridicolizza». Remi Garde, allenatore

I NUMERI

Superlativi E soprattutto effica-

PER I FRANCESI «TROP FORT!» La prima pagina dell’Èquipe definisce Ibra «Troppo forte» e all’interno un ampio servizio sul «messia».

ce, visto che Ibrahimovic con il Psg sta effettuando il miglior debutto stagionale in carriera: quattro reti dopo quattro turni, mai visto prima. Così l’Equipe comincia a preoccuparsi: «Faremo fatica a trovare altri superlativi». Piovono intanto elogi. Ancelotti: «Fantastique». Leo: «Immenso». E l’ex rossonero spiega di non essere al top: «La gamba destra mi fa ancora male». Nonostante ciò, per Le Figaro, Ibra è «indispensabile». Forse anche qualcosa

di più: «L’Ibra-dipendenza è una realtà per un Psg in cantiere». Anche se Le Parisien mette l’accento sullo «spirito di gruppo», novità a Lilla.

trofei vinti in carriera. Con l’Ajax: due campionati olandesi, una Coppa e una Supercoppa d’Olanda. Con l’Inter: 3 campionati e 2 Supercoppe italiane. Col Barcellona: un campionato, 2 Supercoppe di Spagna, una Supercoppa europea e un Mondiale per club. Col Milan: un campionato e una Supercoppa Italiana

33

reti in nazionale con la maglia della Svezia (in 88 presenze)

Storia In ogni caso, per Ancelotti l’Ibra-dipendenza non è un problema, se poi di gol ne fa a valanga. L’8 agosto, nel sondaggio annuale di precampionato, il 68% dei 243 giocatori di Ligue 1 intervistati vedevano in Zlatan il futuro re del gol, capocannoniere a maggio. Intanto Ibra è entrato negli annali del Psg con il gol più rapido della storia del club, siglato a Lilla dopo 27 secondi. E come scrive ancora l’Equipe, la messa del Messia non è ancora finita. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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Taccuino SPAGNA

Abidal nella lista Champions del Barça BARCELLONA Il nazionale francese Eric Abidal, che ha subito un trapianto di fegato lo scorso aprile, è stato inserito dal Barcello na nella lista dei 25 giocatori che potranno disputare la prossima Champions League. Lo scorso 24 agosto, Abidal aveva dichiarato sul suo profilo Facebook di aver «piano piano ripreso gli allenamen ti in palestra». Di recente è anche tornato allo stadio per assistere al la vittoria del Barça sulla Real So ciedad.

FRANCIA

Evian, via Correa dopo 4 giornate EVIAN Salta la prima panchi na in Ligue 1. È quella dell'Evian, che ha dato il benservito a Pablo Correa dopo il pessimo avvio di sta gione che ha visto la squadra rac cogliere un punto dopo quattro giornate. Al suo posto il direttore sportivo Pascal Dupraz.

MONDIALI 2014

Brasile, allarme stadi «Lavori in alto mare» RIO DE JANEIRO Secondo un rapporto pubblicato dal ministe ro dello Sport brasiliano, sei delle dodici città ospitanti non hanno an cora completato il 50% dei lavori agli impianti. Le situazioni più criti che sono quelle dell’Arena das Du nas di Natal, nel Nord Est del Pae se (30% dei lavori completati al mo mento), e il Beira Rio di Porto Ale gre, con il 33%.

UCRAINA

Addio alla nazionale per Shovkovskiy KIEV Il portiere dell'Ucrai na, Olexandr Shovkovskiy, ha deci so di lasciare la nazionale dopo 18 anni. Il 37enne ha perso la seconda parte della scorsa stagione oltre a Euro2012 a causa di un infortunio alla spalla e il ct dell'Ucraina, Oleh Blokhin, ha rivelato che il giocatore della Dinamo Kiev lascerà prima dell'inizio delle qualificazioni per il Mondiale2014.

URUGUAY

Arbitri in sciopero contro il Peñarol MONTEVIDEO Il Penarol cri tica gli arbitri e i fischietti urugua yani si rifiutano di dirigere le parti te del club di Montevideo. L'Audaf, l'associazione nazionale degli arbi tri, non cambierà idea se non arri veranno le scuse formali di Edgar Welker: il vicepresidente del Peña rol, dopo il pareggio per 1 1 contro il River Plate, ha criticato aspra mente l'operato del direttore di ga ra, Liber Prudente.

IL CASO SI PROFILA UNA VERTENZA CON IL FISCO SPAGNOLO DOPO IL PAGAMENTO DELLA CLAUSOLA DI 40 MILIONI ALL’ATHLETIC BILBAO

INGHILTERRA

Rischio Bayern: 70 milioni per Javi Martinez

Owen, accordo per una stagione con lo Stoke City

Applicata la legge spagnola, ora i tedeschi in un tunnel. A Ronaldo e Figo andò meglio

Michael Owen ha firmato per un anno con lo Stoke City fino al giugno 2013. Il 32enne attaccante, dopo l’addio al Manchester United, era senza squadra. Il contratto firmato dall’ex centravanti della nazionale inglese prevede robusti bonus sulla base dei gol realizzati. Il rinnovo per un’altra stagione sarà automatico se il giocatore raggiungerà un determinato numero di presenze. Il nome di Owen era stato accostato negli ultimi giorni al Liverpool, squadra in cui aveva giocato nella prima parte della sua carriera, dal 1996 al 2004.

CARLO LAUDISA twitter@carlolaudisa MILANO

L’accorto Bayern Monaco stavolta rischia di pagare davvero caro Javi Martinez. Per il difensore basco la società bavarese è andata al muro contro muro con l’Athletic Bilbao e la scorsa settimana ha

chiuso la pratica depositando 40 milioni di euro alla Lega spagnola, garante dell’applicazione della legge spagnola (ley laboral 1006). Ora Rummenigge e Hoeness contano di chiudere la pratica con un accordo preventivo con il Fisco tedesco. Una soluzione che potrebbe far chiudere i conti con una spesa relativa. Ma dietro l’angolo c’è l’insidia del pagamento dell’Irpef in Spagna. Javi Martinez ha trascorso a Bilbao più di 183 giorni nel 2012 e tutti gli emolumenti ricevuti in quest’anno ricadono sotto la giurisdizione tributaria spagnola. E il Bayern per «girare» quei 40 milioni a Martinez può farlo solo sotto forma di

retribuzione. Così si prospetta un altro braccio di ferro che rischia di far salire il prezzo addirittura a 70 milioni.

Javi Martinez, 24 anni EPA

I precedenti Solo nel caso del passaggio di Robert Ayala al Villarreal ci fu una situazione identica, ma l’importo della clausola era di soli 6 milioni di euro. Era andata ben diversamente, invece, per il trasferimento di Ronaldo dal Barcellona all’Inter nel ’97. In quel caso il club di Moratti usufruì di una clausola inserita nel contratto del brasiliano. Il suo agente di allora, Giovanni Branchini, s’era premunito e non si pose il problema del pagamento diretto. Invece nel

2000 il Barcellona giunse ad un gentleman agreement con il Real per Luis Figo. I catalani, infatti, incassarono direttamente 60 milioni. Llorente-Juve Ovviamente queste notizie dai Paesi Baschi riguardano indirettamente anche alla Juve, sempre più sulle tracce di Fernando Llorente. Il presidente dell’Athletic è deciso ad usare la stessa linea per il centravanti, senza concedere sconti sulla clausola di 36 milioni di euro. Certo, Llorente (a differenza di Martinez) ha il contratto in scadenza a giugno. Ma, occhio, Urrutia non molla. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 5 SETTEMBRE 2012

SPECIALE CALENDARIO

Gli anticipi e posticipi della A Ecco le date e gli orari sino alla sosta di dicembre, tutte le altre partite la domenica alle 15

Le 19 giornate La 14a divisa su 4 giorni 4a GIORNATA 3-2-13 RITORNO

3-3-13 RITORNO

13-1-13 RITORNO ATALANTA CHIEVO FIORENTINA GENOA JUVENTUS MILAN PALERMO PESCARA ROMA SIENA

LAZIO BOLOGNA UDINESE CAGLIARI PARMA SAMPDORIA NAPOLI INTER CATANIA TORINO

7-4-13 RITORNO

10-2-13 RITORNO

16ª GIORNATA 5-5-13 RITORNO PARMA FIORENTINA CHIEVO JUVENTUS GENOA CATANIA MILAN NAPOLI UDINESE LAZIO

14-4-13 RITORNO

8-5-13 RITORNO

SAMPDORIA PALERMO ATALANTA PARMA BOLOGNA LAZIO JUVENTUS CAGLIARI INTER UDINESE

ANDATA 4-11-12

30-3-13 RITORNO

sab. 3 ore 18 MILAN sab. 3 ore 20.45 JUVENTUS ore 12.30 PESCARA BOLOGNA CATANIA FIORENTINA NAPOLI SAMPDORIA SIENA ore 20.45 ROMA

MILAN NAPOLI SIENA PESCARA SAMPDORIA BOLOGNA TORINO ROMA CATANIA FIORENTINA

CHIEVO INTER PARMA UDINESE LAZIO CAGLIARI TORINO ATALANTA GENOA PALERMO

15ª GIORNATA

ANDATA 25-11-12

21-4-13 RITORNO

ANDATA 2-12-12

28-4-13 RITORNO

ven. 30 ore 20.45 CATANIA sab. 1 ore 20.45 JUVENTUS ore 12.30 NAPOLI BOLOGNA GENOA INTER LAZIO SIENA UDINESE ore 20.45 FIORENTINA

CATANIA GENOA SIENA ROMA BOLOGNA FIORENTINA JUVENTUS NAPOLI INTER UDINESE

MILAN TORINO PESCARA ATALANTA CHIEVO PALERMO PARMA ROMA CAGLIARI SAMPDORIA

19ª GIORNATA

ANDATA 22-12-12 ven. 21 ore 18 PESCARA ven. 21 ore 20.45 CAGLIARI ore 12.30 INTER ATALANTA BOLOGNA PALERMO SAMPDORIA SIENA TORINO ore 20.45 ROMA

24-2-13 RITORNO

11ª GIORNATA 17-3-13 RITORNO

18ª GIORNATA PALERMO INTER SIENA SAMPDORIA ROMA TORINO ATALANTA PESCARA CAGLIARI BOLOGNA

ANDATA 7-10-12 sab. 6 ore 18 CHIEVO sab. 6 ore 20.45 GENOA ore 12.30 ROMA CATANIA FIORENTINA PESCARA SIENA TORINO ore 20.45 MILAN ore 20.45 NAPOLI

MILAN ROMA GENOA TORINO CATANIA PESCARA SIENA CHIEVO NAPOLI FIORENTINA

ANDATA 31-10-12

sab. 24 ore 20.45 PALERMO ATALANTA CHIEVO PESCARA SAMPDORIA TORINO ore 20.45 MILAN lun. 26 ore 19 CAGLIARI lun. 26 ore 21 PARMA mar. 27 ore 20.45 LAZIO

LAZIO MILAN PALERMO CHIEVO ATALANTA CAGLIARI PESCARA PARMA GENOA TORINO

ANDATA 16-12-12 sab. 15 ore 18 UDINESE sab. 15 ore 20.45 LAZIO ore 12.30 FIORENTINA CATANIA CHIEVO GENOA JUVENTUS MILAN PARMA ore 20.45 NAPOLI

17-2-13 RITORNO

14ª GIORNATA

ANDATA 18-11-12

27-1-13 RITORNO CAGLIARI ATALANTA LAZIO CATANIA JUVENTUS PARMA SAMPDORIA BOLOGNA UDINESE INTER

7a GIORNATA

ANDATA 30-9-12

mar. 30 ore 20.45 PALERMO ore 20.45 ATALANTA ore 20.45 CAGLIARI ore 20.45 CHIEVO ore 20.45 INTER ore 20.45 JUVENTUS ore 20.45 LAZIO ore 20.45 PARMA ore 20.45 UDINESE gio.1 ore 20.45 GENOA

PALERMO GENOA JUVENTUS INTER LAZIO ATALANTA CAGLIARI PARMA UDINESE CHIEVO

ANDATA 16-9-12 sab. 15 ore 18 PALERMO sab.15 ore 20.45 MILAN ore 12.30 CHIEVO FIORENTINA GENOA NAPOLI PESCARA ROMA SIENA ore 20.45 TORINO

MILAN ATALANTA GENOA ROMA PALERMO FIORENTINA CHIEVO SIENA PESCARA JUVENTUS

10a GIORNATA 10-3-13 RITORNO

17ª GIORNATA

ANDATA 9-12-12

20-1-13 RITORNO BOLOGNA CAGLIARI CATANIA INTER LAZIO NAPOLI PARMA SAMPDORIA TORINO UDINESE

sab. 29 ore 18 PARMA sab.29 ore 20.45 JUVENTUS ore 12.30 UDINESE ATALANTA BOLOGNA CAGLIARI LAZIO PALERMO SAMPDORIA ore 20.45 INTER

JUVENTUS ATALANTA INTER PARMA CAGLIARI LAZIO PALERMO SAMPDORIA UDINESE BOLOGNA

ANDATA 28-10-12

sab. 17 ore 18 JUVENTUS sab. 17 ore 20.45 NAPOLI BOLOGNA CATANIA FIORENTINA INTER SIENA UDINESE ore 20.45 SAMPDORIA lun. 19 ore 20.45 ROMA

CATANIA JUVENTUS SAMPDORIA UDINESE NAPOLI ROMA FIORENTINA SIENA BOLOGNA INTER

ANDATA 2-9-12 1-3 1-1 3-2 1-3 3-0 2-1 2-0 2-1 3-0 1-4

13ª GIORNATA

ANDATA 11-11-12

3a GIORNATA

6a GIORNATA

ANDATA 26-9-12

sab. 27 ore 18 SIENA sab. 27 ore 20.45 MILAN ore 12.30 CATANIA BOLOGNA FIORENTINA PESCARA SAMPDORIA TORINO ore 20.45 ROMA ore 20.45 NAPOLI

NAPOLI MILAN BOLOGNA SIENA FIORENTINA CATANIA TORINO SAMPDORIA PESCARA ROMA

12ª GIORNATA

sab. 8 ore 18 ATALANTA sab. 8 ore 20.45 ROMA CAGLIARI PALERMO PESCARA SIENA TORINO dom. 9 ore 20.45 INTER lun. 10 ore 19 SAMPDORIA lun. 10 ore 21 BOLOGNA

0-1 2-0 2-1 2-0 2-0 0-1 0-3 0-3 2-2 0-0

9a GIORNATA

ANDATA 21-10-12

sab. 10 ore 18 CAGLIARI sab. 10 ore 20.45 PESCARA ore 12.30 PALERMO CHIEVO GENOA LAZIO MILAN PARMA TORINO ore 20.45 ATALANTA

ANDATA 26-8-12

mar. 25 ore 20.45 FIORENTINA ore 20.45 CATANIA ore 20.45 CHIEVO ore 20.45 GENOA ore 20.45 MILAN ore 20.45 NAPOLI ore 20.45 PESCARA ore 20.45 ROMA ore 20.45 TORINO gio. 27 ore 20.45 SIENA

FIORENTINA CHIEVO TORINO PALERMO PESCARA ROMA NAPOLI SIENA MILAN GENOA

8a GIORNATA sab. 20 ore 18 JUVENTUS sab. 20 ore 20.45 LAZIO ore 12.30 CAGLIARI ATALANTA CHIEVO INTER PALERMO PARMA UDINESE ore 20.45 GENOA

2a GIORNATA

5a GIORNATA

ANDATA 23-9-12 sab. 22 ore 18 PARMA sab. 22 ore 20.45 JUVENTUS ore 12.30 SAMPDORIA ATALANTA BOLOGNA CAGLIARI CATANIA INTER UDINESE ore 20.45 LAZIO

1ª GIORNATA

12-5-13 RITORNO CATANIA JUVENTUS GENOA UDINESE PARMA FIORENTINA LAZIO NAPOLI CHIEVO MILAN

ANDATA 6-1-13

19-5-13 RITORNO CATANIA CHIEVO FIORENTINA GENOA JUVENTUS LAZIO MILAN NAPOLI PARMA UDINESE

TORINO ATALANTA PESCARA BOLOGNA SAMPDORIA CAGLIARI SIENA ROMA PALERMO INTER


MERCOLEDÌ 5 SETTEMBRE 2012

paralimpiadi in tv di ENRICA SPERONI

nnalisa Minetti, un bronzo mai visto. L'azA zurra, in gara nei 1500 non vedenti con la guida Andrea Giocondi, nell’ultimo giro di pista è stata letteralmente dimenticata dal regista inglese. L’avevamo lasciata terza, dietro la russa e la spagnola, ed è scomparsa. Talmente incredibile che gli stessi telecronisti, dopo aver raccontato l’oro della Pautova e l’argento della Congost, hanno annaspato nel vedere sul traguardo la coppia ceca, e dietro un testa a testa con caduta. Ma dove diavolo è finita Annalisa? La trova Francesca Porcellato, voce Sky, e ci rassicura: è arriva-

allaRibalta

di LUCA CALAMAI

è un verbo di gran moda nel mondo della C’ politica italiana: «rottamare». E’ il cavallo di battaglia scelto da Matteo Renzi per invocare un cambio generazionale. L’idea di puntare sui giovani ha fatto proseliti anche nell’azienda calcio. Investire sui ventenni non spaventa più nessuno anzi, è diventato una specie di fiore all’occhiello. Da mostrare con orgoglio. Le prime due giornate di campionato, però, hanno portato alla ribalta anche qualche «vecchietto» niente male. Per carità, non vogliamo creare due poli da contrapporre. Sarebbe un clamoroso autogol. Stiamo solo parlando di un patrimonio di esperienza e di classe che merita di essere salvaguardato e che può servire da traino (e da lezione?) anche per il nuovo che cresce. Prendiamo Totti. Il capitano della Roma è l’unica variazione sul tema che Zeman si concede. Lui può andare dove lo porta il cuore invece che dove è indicato dagli schemi. Totti crea e il resto della squadra raccoglie i frutti. Ricordate contro l’Inter gli assist per il ragazzino Florenzi e per Osvaldo? Magie. In una Roma che mescola espe-

Francesco Totti, 35 anni, decisivo contro l’Inter REUTERS

rienza e gioventù Francesco è il vecchio saggio al quale consegnare i palloni più complicati. Osvaldo e Destro possono vincere la classifica raccogliendo le invenzioni del loro capitano. E Pirlo? Chiedete alla Formica Atomica Giovinco cosa vuol dire averlo alle spalle. Un giorno il fuoriclasse della Juve dovrà fare i conti con la sua carta d’identità. Un giorno. Ma intanto è più che mai l’anima, il leader, il punto di riferimento tattico della formazione bianconera. Abbiamo passato due mesi a parlare dei suoi possibili eredi. Verratti in testa. Ma, alla fine, l’originale è ancora di un altro pianeta. La presenza di Pirlo in cabina di regia permetterà a Marchisio e Vidal di completare il loro processo di maturazione e aiuterà Giovinco a uscire definitivamente dal bozzolo allontanando lo scomodo fantasma di Del Piero. Pure il calcio milanese, alla ricerca di nuove storie da raccontare e di nuovi top-player, si affida, in questo momento di passaggio alla solidità di vecchi guerrieri come Javier Zanetti e Ambrosini. Non a caso due capitani. Per l’argentino ormai non esistono più aggettivi. La sua esperienza può essere di grande aiuto anche al giovane tecnico Stramaccioni che ha entusiasmo in dosi industriali, ottime idee ma poca abitudine a stare, come diceva il Trap, «in cima alla montagna». Ambrosini, invece, spariti Ibra, Thiago Silva, Seedorf, Nesta deve recitare due parti in commedia: fare da pesce pilota dentro lo spogliatoio rossonero e puntellare un centrocampo che Allegri sta reinventando. Ci sono, infine, un paio di vecchietti che insegnano senza aprire bocca. Ma scaraventando palloni in rete. C’è la firma dell’intramontabile Klose dietro il primo posto in classifica della Lazio e del «solito» Maxi Lopez dietro la rivelazione Sampdoria. Due centravanti che si muovono come squali dentro l’area di rigore avversaria. E peccato che sia sparito dalla scena Superpippo Inzaghi. Uno di «quella stirpe». I nostri bomberini hanno materia a disposizione per diverse lezioni. Perché giovane è bello ma non tutto il «vecchio» è da rottamare. Qualcosa merita anche di essere copiato.

ta da un po’, il bronzo è suo. Le crediamo sulla parola. Ma poi su Rai Sport per fortuna, una telecamera dedicata, ci fa rivivere l’emozione di Annalisa. Certo, quella regia inglese che non ha seguito un’atleta da medaglia, con un fisico non da poco ... Ma la Minetti (foto AP) il regista distratto può liquidarlo cantando la canzone con cui ha vinto il Festival di Sanremo: «Senza te o con te» per me fa lo stesso. Io sono sul podio. Continuiamo a parlare di donne, Dei loro passi nella storia. La finale dei pesi -82,5 kg è stata una miniera. Loveline Obiji, 22enne nigeriana, ha sol-

di STEFANO FROSINI

Ginnasta a Londra

E' #DelPiero lo sportivo più amato dagli italiani. Ooooddio piango! IDOLO @CarlottaFerlito

Roberta Vinci (sin.) e Sara Errani, amiche e compagne di doppio ANSA

OSCAR PISTORIUS Atleta paralimpico

Domani giorno di gara, non vedo l’ora di tornare in pista! Sono ancora molto dispiaciuto per la mia reazione di lunedì nel fervore del momento... scusate... @OscarPistorius

JORGE LORENZO Pilota MotoGP

Prima mattinata di prove terminata qui ad Aragon. La moto va bene, e abbiamo migliorato il tempo fatto qui qualche mese fa @lorenzo99

TACHTSIDIS, DE ROSSI E FLORENZI LE SICUREZZE DELLA ROMA DI ZEMAN

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Sfida tra amiche la testa conterà più del braccio

CARLOTTA FERLITO

laMister

dell’importanza dell’organizzazione di gioco ma, signori, quando si ha un campione così, tutto diventa semplice. Con Tachtsidis di fronte alla difesa e De Rossi centrocampista interno, Zeman risolve il rebus della zona mediana e il giovane Florenzi regala quantità e qualità. Il greco Tachtsidis in quella posizione va rivisto: ottimo nella visione di gioco e nell’infilare la palla nei corridoi della retroguardia interista, ma troppo lento ed impacciato nei contrasti diretti. Buono nell’intercetto ma quando deve recuperare ed entrare nella linea difensiva per ricompattare il reparto mostra evidenti limiti tattici. Ma è giusto dargli tempo. Per De Rossi la posizione che Zeman ha scelto per lui è quella che permette al giallorosso di esprimersi al meglio in fase offensiva. Poco importa al boemo se ci rimette un po’ in copertura. Le qualità di Daniele sono ben note, tempi di inserimento, ricerca della porta ed intuizione del gol ne fanno uno dei migliori giocatori al mondo. Nella Roma di Zeman, la differenza la fanno le incursioni improvvise dei centrocampisti interni,

dallaPrima

IL CINGUETTIO DEL GIORNO

Moglie di Wesley Sneijder

maggi e tributi a Francesco Totti. Per chi O ama questo sport, la prestazione del capitano è puro calcio. Sono una convinta sostenitrice

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TwitTwit

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così come ha fatto Florenzi contro l’Inter nell’occasione del gol. La Roma non è ancora al top della condizione fisica e fino a quando non raggiungerà questo presupposto sarà difficile vedere quelle continue verticalizzazioni che contraddistinguono le squadre di Zeman. Per ora i tifosi si godano il tentativo di raddoppiare e triplicare sulle fasce che diventerà, a breve, molto più efficace e continuo. Se vogliamo trovare un neo, alla Roma manca una maggiore convinzione dei difensori esterni di accompagnare l'azione offensiva. Se Stramaccioni imputa la sconfitta ad un "calo mentale" della sua squadra fa un grave errore. I nerazzurri, in fase difensiva, hanno lasciato spazi infiniti alle incursioni romaniste. Abbiamo visto Zanetti avvicinarsi alla panchina e dialogare con il tecnico quando, per l'ennesima volta, si vedeva messo in mezzo a due/tre giallorossi. I nerazzurri non sono mai riusciti ad attaccare la difesa romanista alle spalle, là dove potevano far male con ripartenze veloci e repentini uno-due. Ma per attaccare la profondità il tecnico aveva bisogno di Palacio e di schierare da subito il 4-3-3. Sneijder trequartista centrale, trovando gli spazi occupati da Tachtsidis ha faticato, la squadra è sembrata priva di personalità ma anche intimorita, balbettante con i soli Guarin e Nagatomo efficaci nei dribbling e nelle giocate.

levato 145 kg e quando è stata sicura dell’oro si è buttata dal lettino per rotolarsi dalla gioia, come dire: non ho gambe per saltare, ma non sarà questo a fermarmi. C'è l'irachena Ali in pedana col velo e già il vederla in gara è un successo. Ma ecco Tatiana Smirnova, una russa di 56 anni metà matrona e metà massaia che ha cominciato ad allenarsi 3 anni fa. É l'unica che non ha bisogno della carrozzina. Capelli corti, occhiali rossi, aspetto da nonna pimpante ed estroversa. Dopo aver sollevato 112 kg, stritola in un abbraccio l'allenatore che potrebbe essere suo figlio. Poi manda un bacio a tutti e il messaggio è chiaro: questa sì che è vita.

Errani e Vinci si giocano la semifinale degli Us Open: intensità contro fantasia

YOLANTHE CABAU

di CAROLINA MORACE

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MINETTI, LA MEDAGLIA SULLA PAROLA E TATIANA, 112 KG SOLLEVATI A 56 ANNI

laVignetta

C’È QUALCHE VECCHIO FENOMENO CHE VA COPIATO NON «ROTTAMATO»

LA GAZZETTA DELLO SPORT

Anche il nostro piccolo James è un grande fan dell’Inter! Così carino! @YolantheCabau

MARCO ORSI Nazionale italiano di nuoto

Si ricomincia per una nuova stagione !!! Oggi palestra e nuoto ... Emmnh nuoto ... Bagnetto ihihih @bomber orsi

DARIO CATALDO Vincitore di una tappa Vuelta

Se ha ragione @lorenzojova nel dire che «ogni cicatrice è un autografo di Dio» credo mi abbia scambiato per la sua agenda!! #saporedasfalto @DarioCataldo

di GIANNI VALENTI

tennis femminile italiano oggi a New York un’alItralvivrà giornata storica. Sara Errani e Roberta Vinci si sfideranno in un derby tutto azzurro: chi vince approda alle semifinali degli Us Open, uno dei quattro tornei più importanti del mondo. E’ la prima volta che raggiungiamo un risultato del genere. C’è da esserne fieri: siamo l’unica nazione che ha infilato due tenniste tra le otto che stanno giocando per il titolo. Il nostro Slam, comunque vadano le cose, l’abbiamo già vinto. Con una storia che non è solo agonistica ma viene esaltata dal suo contenuto umano. Sara e Roberta, infatti, oltre ad essere le più forti tenniste italiane del momento e formare la coppia numero uno in assoluto nel doppio, sono grandi amiche. Le migliori, una per l’altra. Condividono piccoli segreti, problemi, gioie e delusioni per dieci mesi all’anno, girando il mondo per tornei. In quella che per scelta è una vita errante fatta non solo di gloria e denaro ma anche di fatica e solitudine, dove si è sempre a caccia di una sponda psicologica forte che non può essere quella dell’allenatore. Così è nata la loro amicizia, quella di ragazze dall’animo semplice con la più piccola Sara (25 anni) che recita il ruolo della trascinatrice mentre Roberta (29) porta, quando servono, pillole di saggezza. Un meraviglioso destino le ha messe oggi una contro l’altra in una sfida che nemmeno potevano sognare, dal valore assoluto per la loro carriera. Per anni all’ombra di Francesca Schiavone e Flavia Pennetta, si ritrovano adesso su un palcoscenico di prima grandezza, protagoniste insieme. Il culmine di una stagione esaltante, di crescita oltre ogni possibile pronostico.

Soprattutto per Sara Errani entrata di forza tra le dieci giocatrici più forti al mondo con una cavalcata cominciata in gennaio (allora era n˚45 del ranking) quando ha raggiunto i quarti di finale agli Australian Open, e proseguita poi con la vittoria in quattro tornei e la strepitosa finale conquistata al Roland Garros e poi persa contro Maria Sharapova. In otto mesi ha cambiato la sua vita e anche le gerarchie di casa nostra, capitalizzando un lavoro oscuro di anni che l’ha portata a giocare un tennis di grande intensità e intelligenza, impreziosito da una sensibilità importante sulla racchetta. La smorzata è diventata così un’arma supplementare che le permette di compensare il gap fisico con avversarie fisicamente spesso più dotate. Proprio il doppio giocato in continuità con Roberta (insieme hanno vinto finora sette tornei e sono in semifinale anche a New York) le ha permesso di completarsi a rete. Resta il tallone d’Achille di un servizio ancora non all’altezza. E che dire della Vinci? Tra le due, possiede il tennis stilisticamente più bello: servizio, tocco e volée. E’ cresciuta molto, anche psicologicamente, durante un’annata fatta di ottimi piazzamenti (ottavi a Wimbledon e Indian Wells) e impreziosita dal successo ottenuto a Dallas. Numero 38 delle classifiche mondiali nel 2010, mal che le vada si ritroverà lunedì al 15˚ posto. «L’amicizia vale più di uno Slam», ha detto del match con l’amica. Tutto vero, ma chi vincerà? Le statistiche nude e crude dicono Errani: nei confronti conduce 3-2 e si è imposta negli ultimi tre scontri diretti. La verità è che sul cemento della Grande Mela sarà un turbinio di sensazioni ed emozioni. La testa conterà più del braccio. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 5 SETTEMBRE 2012

TENNIS US OPEN

STORICO DERBY D’ DAL NOSTRO INVIATO

VINCENZO MARTUCCI NEW YORK

Troppa roba per due che vanno da sempre «piano piano». Con la semifinale pure in doppio, Sara si prende anche il numero 1 del mondo, e Roberta il 2. Con i primi quarti in assoluto di due italiani nello Slam, l’Italia diventa per la prima volta la nazione più rappresentata fra le donne in questi storici Us Open. Con gli incroci di vittorie-sconfitte di New York, oltre alla sicura qualificazione al Masters di doppio, lunedì Saretta sale sicuro almeno al numero 8 (da 10) del mondo e Robertina almeno al 15 (da 19). Sara Errani e Roberta Vinci ridono e scherzano come sempre. Da tre anni si allenano e giocano in doppio insieme, si frequentano anche fuori dal campo, insieme ai fidati allenatori Pablo Lozano e Francesco Cinà, ma oggi la loro grande amicizia fa un test importante. «No, alla fine è solo una partita di tennis, la nostra amicizia è inattaccabile», fende i dubbi Roberta, che usa la racchetta come un fioretto. «Spero, penso, che qualsiasi cosa succederà, poi andremo lo stesso a cena assieme, come alla vigilia di questo match sicuramente importante», dubita Sara che, quando ti strangola col suo gioco incalzante e cattivo da fondo, fa male male. «Se mi bussa alla porta e non riesce a dormire, la lascio entrare come farei prima di un altri qualsiasi match. Coccolarla? Beh, adesso, anche coccolarla poi...». Rispetto Roberta è «molto con-

tenta, quasi eccitata», Sara svicola: «Non posso dire che, dopo Melbourne e Parigi, sono abituata ai quarti Slam, sento la tensione di un torneo molto importante». Roberta lo sa, lo ha sempre saputo: «Sara è molto

Gazzetta.it DIRETTA SUL SITO DELL’INCONTRO TRA LE AZZURRE Sul sito la diretta in tempo reale, punto per punto della sfida di semifinale tra le due giocatrici italiane. Dopo la partita l’intervista a Errani e Vinci e il commento delle altre partite.

Sara Errani è nata a Bologna il 29 aprile 1987

Vince Sara

E’ regolare e può far male con il passante

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La classifica mondiale Wta pone a suo favore, sulle sue ormai solide spalle, i favori del pronostico, anche in virtù delle ultime tre affermazioni nei testa a testa con l’amica e compagna di doppio, dopo averci perso le prime due. Sara potrebbe accusare una certa pressione, ma con il supporto dell’indomito carattere e della grande forza mentale, oltre che dei risultati ottenuti quest’anno che l’hanno lanciata fra le prime 10 del mondo, dovrebbe riuscire a domare l’ansia da derby. Da naturale attendista, amante della terra rossa, una volta sul cemento la romagnola ha trovato una dimensione tennistica più aggressiva e questo atteggiamento potrebbe risultare vincente. Forgiata dalle sedute di allenamento alla corsa lunga, cercherà di portare la Vinci sul territorio a lei meno gradito, giocando profondo e tenendola lontana dalla rete, e quindi dall’attacco. Da sempre impeccabile nella lettura tattica, Sara farà affidamento sulla regolarità, sulla costanza di rendimento e sull’efficacia dei passanti, tenendo ben presente che l’alta percentuale di prime palle potrebbe risultare un fattore determinante. Paolo Bertolucci

ALTEZZA

1.64 PESO

60 CLASSIFICA

10 PROSSIMA

8 TORNEI

6 NEL 2012

4 SU VINCI

3 vinte

Errani contro Vinci La sfida dell’amicizia Sara: «Se vinco io spero che mi inviti lo stesso a cena» Roberta: «E’ solo una partita, ma perché non c’è il pari?» forte, solida, molto dura mentalmente, sbaglia poco, da fondo mette una grande pressione, magari non ha un servizio molto forte. Comunque, per batterla, devo giocare una grande partita. Non sarà una passeggiata. Il veloce aiuta me, sulla terra rossa sarebbe ancora più difficile». Sara, che ha vinto le ultime tre volte contro l’amica, dopo averci perso le prime due, sa che ha una sola via: «Lottare, lottare come sempre, e dare il massimo. Il suo gioco dà fastidio perché è completo ed aggressivo». Inutile chieder loro

laribalta di RINO TOMMASI

La semifinale nascosta di Maud Levi

Maud Levi Rosenbaum, classe 1902

Non succede spesso in questo torneo, ma fortunatamente ogni tanto ci capita di dover cercare negli albi d’oro dei Campionati degli Stati Uniti qualche vecchio risultato che segnali la presenza di tennisti italiani da queste parti. Il primo italiano a giocare questo torneo, che allora si disputava a Forest Hills, è stato uno studente bolognese, Vittorio Cuccioli

che trovandosi a New York nel 1937 riuscì a farsi accettare l’iscrizione e fu sconfitto al primo turno in quattro set dall'inglese Clarence Jones. Più qualificata, ma sfuggita per ragioni anagrafiche, era stata nel 1930 la partecipazione di Maud Rosenbaum sposata Levi, che era nata a Roma ma si era trasfertita negli Stati Uniti. La Maud è stata

un pronostico. «Ce la giochiamo, come due professioniste, tutt’e due vogliamo vincere», dice la Errani. «Purtroppo non c’è il pareggio, l’X della schedina», puntualizza la Vinci. Che ammette: «Mi piace il mio tennis così pieno di varietà, a 29 anni ho smesso di aver paura, non sono più negativa se le cose vanno male, le vittorie dano tranquillità». Coppia Giocano in tandem in

campo, come fuori, senza «un capitano»: «Ci conosciamo talmente bene che ci alterniamo,

sconfitta in semifinale nel 1930 dall’americana Harper e nel 1934 nei quarti dalla Andrus. Tempo fa ne avevo chiesto notizie a Giorgio De Stefani, che l’aveva conosciuta ma non la considerava una grande giocatrice. Questa piccola e parziale ricerca è naturalmente suggerita dalla doppia impresa di Sara Errani e di Roberta Vinci che lunedì scorso hanno occupato lo stadio Louis Armstrong di Flushing Meadows infilando due vittorie contro pronostico che consegnano alla storia del tennis il primo quarto di finale completamente italiano in uno Slam e ci garantiscono una presenza in semifinale che allunga la serie d’oro dal nostro tennis femminile dopo la doppia impresa di Francesca Schiavone a Parigi.

una volta decide lo schema una, un’altra l’altra, e ci confortiamo e stimoliamo a vicenda». Sono reali, umane, sincere. «Che bella sensazione essere numero 1 del mondo in doppio, che soddisfazione come coppia, è un anno pazzesco, siamo proprio una coppia forte. Potrei andare al Masters anche in singolare? So che c’è la possibilità, ma la Stosur ha poi perso?», bluffa malissimo la Errani scoppiando in una risata irrefrenabile consultando l’amica: «Sia lei sia la Li possono ancora vincere uno dei grandi tornei,

fra Tokyo e Pechino, e i miei 900 punti di vantaggio spariscono». Le formichine hanno cominciato a correre: «Al numero 1 abbiamo cominciato a credere pian pianino, come sempre. Certo, dopo la vittoria del Roland Garros... Noi siamo due ragazze che non chiediamo tutto e subito, ma abbiamo i nostri obiettivi, ed è giusto che li raggiungiamo, col lavoro». La molla-orgoglio è fenomenale: «Vogliamo andare avanti per noi stesse e per le persone che ci sono più vicine, e siamo contente di farci notare anche in Italia, è

davvero bellissimo». Sfogo Una volta fuori dalla mor-

sa di microfoni e taccuini italiani, si perdono nelle domande incrociate in inglese e spagnolo. «Prima del match io mangio riso e formaggio», rivela Sara. «Troppo facile: Sara tifa Milan, l’idolo era Maldini», racconta Roberta. «Il mio colpo migliore non è la lotta, dai, è la smorzata», ammicca Sara. Che incalza: «Roberta giocherà in rosa, e anch’io, preferiamo quella tenuta a quella bianca. Saremo uguali, come in doppio. Chi chiama subito dopo aver vinto? Spero me». Roberta ha un dubbio: «Davvero se non avessi giocato a tennis avresti scelto il basket, e come facevi piccolina come sei?». E giù risate. «La so, la so: macché sci sulla neve, sicuro surf sul mare», decide Roberta per Sara. «Anch’io lo so: le Maldive», Sara svela il posto preferito di Roberta. Fortuna che, per abitudine, non si riscaldano mai assieme prima del match. Altrimenti, come avrebbero fatto oggi? © RIPRODUZIONE RISERVATA

COPPA DAVIS

la guida

Seppi, Fognini Bolelli e Bracciali contro il Cile

Murray domina il bombardiere Raonic La Azarenka elimina la Stosur e resta n.1

I convocati del c.t. Corrado Barazzutti per i playoff del Gruppo Mondiale di Coppa Davis del 14-16 settembre a Napoli contro il Cile: Andreas Seppi, Fabio Fognini, Simone Bolelli e Daniele Bracciali. La sfida si svolgerà nell’Arena allestita sul lungomare all’altezza della Rotonda Diaz. NADAL GOLFISTA (pe.m.) Anche se Nadal non può giocare a tennis per i problemi al ginocchio sinistro, non ha problemi con il golf. Nel campionato delle Isole Baleari a Maiorca ha chiuso 13˚ su 54 iscritti con 166 colpi (81+85).

Lo spauracchio Milos Raonic non impensierisce più di tanto un motivatissimo Andy Murray che vola ai quarti annientando il bombardiere con una prestazione superba: «C’è solo una tattica che ti può far sopravvivere quando devi affrontare uno come Raonic, uno da 10 ace a set: rispondere bene, e poi rimanere estremamente concentrato, servire bene e sfruttare le occasioni che ti concede». Murray appare sicuro come non mai sul dritto, da sempre suo tallone d’Achille, e molto solido al servizio: contro Raonic perde solo 6 punti sulla prima senza mai concedere palle break. Victoria Azarenka vince una sfida intensa, culminata al tie break del terzo set, contro la campionessa uscente Samantha Stosur. «La qualità del nostro tennis — ha raccontato la Azarenka — è stata molto elevata, ero tesissima perché sapevo che una palla

avrebbe potuto cambiare radicalmente l’esito del match». La bielorussa parte forte e poi resiste al ritorno dell’australiana; un successo che le consente di arrivare per la prima volta in semifinale agli Us Open e di rimanere numero 1 del mondo indipendentemente dal risultato finale. Per la pioggia che ieri pomeriggio ha insidiato tutti i match di Flushing Meadows, provocando sospensioni e ritardi, sono stati spostati tutti a oggi tutti gli incontri juniores, compreso quello di Gianluigi Quinzi, impegnato nel secondo turno. Il sedicenne marchigiano, testa di serie numero tre e vincitore quest’anno al Bonfiglio, affronta il croato Boma Coric. Luca Marianantoni Uomini, ottavi: Murray (Gb) b. Raonic (Can) 6-4 6-4 6-2. Donne, quarti: Azarenka (Bie) b. Stosur (Aus) 6-1 4-6 7-6 (5).


MERCOLEDÌ 5 SETTEMBRE 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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ITALIA NEI QUARTI Roberta Vinci è nata a Taranto il 18 febbraio 1983

Vince Roberta

Risposta, rete, cambi di ritmo: deve variare

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In età matura certi risultati potrebbero stupire, ma vengono assaporati e digeriti con più naturalezza. In campo, oggi, la pugliese avrà un solo verbo a disposizione: comandare gli scambi! Il rischio dovrà essere il suo mestiere, e potrà farlo solo assumendo una posizione sul campo molto avanzata. Con i piedi vicino alla riga di fondo, la variazione dei tagli, gli angoli di tiro e il cambio di ritmo potranno consentirle di offrire palle dal contenuto sempre diverso. Sicuramente si ribellerà ad ogni tentativo di scambi affannosi, per non sprecare preziose energie e non compromettere la lucidità nelle frequenti sortite a rete. L’aggressione nella ribattuta sulla seconda palla di servizio ed un uso equilibrato della smorzata per stanare l’ avversaria potrà essere la chiave decisiva per smantellare le certezze della Errani. Soprattutto, Roberta dovrà prendere molti rischi ed accettare di commettere degli errori, senza per questo cambiare atteggiamento e sistema di gioco contro un’avversaria che conosce benissimo. E che, altrimenti, negli scambi da fondo le è superiore. Paolo Bertolucci

ALTEZZA

1.63 PESO

60 CLASSIFICA

19 PROSSIMA

15 TORNEI

7 NEL 2012

1 SU ERRANI

2 vinte

mero 1 del mondo, e in singolare, oggi, nei primi quarti di sempre di tennisti italiani in uno Slam.

vinse insieme il doppio juniores al Roland Garros, ma la perse da pro, emigrando al Parioli Roma con Vittorio Magnelli. Così piccola e fragile, così sensibile e legata alla famiglia (passava ore al telefono con casa), Roberta fu soprattutto la spalla di doppio della moglie del tecnico, Sandrine Testud, e arrivò al n. 12 del mondo e anche al Masters. Ma i primi lampi in singolare non passarono inosservati: semifinale a Tashkent 2002, a Eastbourne 2005 (dalle qualificazioni, battendo Zvonareva e Myskina con serve & volley inedito per un’azzurra), terzo turno a Wimbledon, con 3 ace di fila (!) a Clijsters.

Talento Roberta, 29 anni, è di Taranto. Da bambina, spiccava per sensibilità del tocco e pulizia dei gesti. A 16 anni, ha cambiato il rovescio, da due a una mano («Mi faceva sempre male il polso»), preoccupata: «Temevo che mi prendessero a pallate, col rovescio solo in back, poi ho capito che dava fastidio a tante». Molto legata all’altra pugliese, Flavia Pennetta, ci

Cinà Col talento, Roberta è arrivata al numero 41 del mondo. Per amore, è arrivata a Palermo. E, per amore, e delusioni e infortuni, 4 anni fa, ha meditato il ritiro. L’ex pro Francesco Cinà l’ha rilanciata: primo torneo vinto a Bogotà 2007 (terra), nuovi stop fisici, nuovo acuto a Barcellona (terra), urrah a Lussemburgo 2010 (indoor) e, coi progressi fisici (resi-

Orgoglio e sacrificio Sono diventate grandi Piccole ma di talento, Errani e Vinci sono passate attraverso delusioni e difficoltà prima di esplodere: sempre con il sorriso NEW YORK

Vinci & Errani, Errani & Vinci. Legate dal sorriso, sempre. E da educazione, rispetto, orgoglio, e tanto lavoro. In comune hanno anche occhi espressivi, che bruciano, e quella piccola, troppo piccola taglia, dicevamo tutti: 1.63 Robertina, 1.64 Saretta, per 60 chili. Eppoi anche i difficili inizi e un cammino tortuoso per arrivare al successo, in uno slalom parallelo che si congiunge in doppio, arrivando fino al nu-

Roberta Vinci e Sara Errani in doppio: sono la prima coppia al mondo REUTERS

stenza) e tecnici (dritto e servizio), ecco l’esplosione del 2011 con tre titoli (Barcellona terra, Den Bosch erba, Budapest terra), primo tennista italiano, dopo Barazzutti ’77. Vinci è cresciuta pian pianino, fino «al miglior tennis di sempre» (chiosa Cinà), di quest’anno, con il titolo sul cemento di Dallas — prima azzurra uomini compresi a imporsi su tutte le superfici — e il nuovo salto di qualità negli Slam e in classifica (lunedì sarà almeno 15-record). Che potesse battere le più forti si sapeva, ora lo fa con continuità. Spagna Il tennis non è solo ten-

nis conferma infatti la storia della sua «sorella minore», Sara Errani, 25 anni, da Massa Lombarda. Che, dopo aver provato tutte le vie italiane e anche quella di Nick Bollettieri in Florida, otto anni fa, ha cominciato a trasformarsi da brutto anatroccolo in cigno, a Valencia, all’Accademia Val (già di Kirilenko, Medina Garrigues, Safin, Andreev e Ferrer), con il maestro Pablo Lozano. Il tabù-servizio è diventato «un sistema per prendere subito in mano il gioco», il fisico minuto è diventato un motorino instancabile guidato da un computer impeccabile, il 5-7 7-6 6-3 di Acapulco 2007 contro la Garbin le ha dato coscienza di sé, il

Roberta nel 2007 voleva ritirarsi, Sara ha scelto la Spagna per la maturazione primo successo, sull’amata terra rossa, a Palermo 2008, l’ha convinta, quello di Portorose (indoor), l’ha rassicurata. Però la classifica è rimasta lì, fra le prime 50 del mondo, insieme ai dubbi su un salto di qualità che non arrivava, malgrado l’abnegazione della romagnola. Poi, miracolo, ecco Excalibur, la nuova racchetta Babolat, più lunga di un centimetro, e il boom di quest’anno: i quarti agli Australian Open, l’impensabile finale al Roland Garros e quattro tornei vinti (Acapulco, Barcellona, Budapest e Palermo), nobilitati dai quarti sul cemento di New York, con un’altra lezione di tattica alla Kerber, che non ha varietà e cervello di «Ciqui la terribile». v.m. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 5 SETTEMBRE 2012

FORMULA 1 VERSO IL GP D’ITALIA Sotto la partenza del GP d’Italia 1922, il primo a Monza. A lato il via del 2011 AFP

MONZA

La leggenda compie 90 anni Dai 100 mila del ’22 ad Alonso: una storia ricca di uomini, trionfi e drammi PINO ALLIEVI

I novant’anni del GP d’Italia a Monza sono una scatola dalla quale escono centinaia di personaggi imprevedibili. Uno, attualissimo, su tutti: il presidente del Consiglio Mario Monti. Che proprio di recente ha raccontato a Ferruccio Pinotti su «Sette» come il regalo più bello che abbia mai ricevuto sia stata la notte trascorsa accanto alla coppa conquistata da Fangio a Monza nel 1955. Il campionissimo argentino era amico del papà di Monti (nato vicino a Buenos Aires) e aveva invitato la famiglia ad assistere alla gara in cui aveva poi dominato con la Mercedes. Mario aveva solo 12 anni e Fangio chiese al signor Monti il favore

di custodire a casa il trofeo, troppo ingombrante, annunciando che sarebbe passato a ritirarlo il giorno dopo. Così fece, regalando un sogno a un ragazzo che avrebbe poi avuto un futuro ben distante dai circuiti, ma non meno impervio. Centomila Monza è da sempre

la passerella di una mondanità allargata. Politici (cominciando da Mussolini), attori, sportivi, dive, economisti, letterati. E tanti signor nessuno, perché tali erano i centomila che il 10 settembre del 1922 applaudirono il successo di Bordino con la Fiat 807. La prima di 83 edizioni del GP d’Italia. Ben diecimila di quegli spettatori raggiunsero l’Autodromo in automobile: quell’anno le auto circolanti in Italia erano 40 mila e

una su 4 era lì! Un successo da subito, tanto che l’anno dopo furono venduti quasi 130 mila biglietti in un crescendo proseguito nel tempo. L’auto era il futuro presente, le corse erano una sfida nello spazio, i piloti erano eroi di un altro pianeta. C’era un alone di leggenda che faceva diventare tutto magico, nei confronti tra macchine che erano l’espressione della potenza di nazioni, più che di industrie. Ma spesso bisognava fare i conti col fato. Quando Ugo Sivocci, pilota ufficiale dell’Alfa Romeo, perse la vita provando la P1 col numero di gara 17 in vista del GP del 1923, la marca milanese ritirò le sue vetture. E il 17 non venne mai più usato da nessuna delle marche italiane impegnate nelle corse.

Ferrari la adorava Ascari ci morì e per Regazzoni vincere qui valeva come un Mondiale L’avventura di Ferrari a Monza parte da quegli anni. Pilota, poi gestore delle Alfa quando l’azienda si trovò in difficoltà economiche, infine costruttore dal 1947. Le sue foto a Monza sono innumerevoli. Si fermano alle qualifiche del GP del 1970, quando d’improvviso le prove vennero interrotte. «Che cosa è successo? », chiese al dottor Mauro Mori, commissario a tempo perso: «C’è stato un incidente, è morto Rindt», fu la risposta. Ferrari chiamò

l’autista e disse: «Andiamocene». Non tornò mai. Ferrari adorava Monza. Gli piaceva quella pista immersa in un parco nobile in cui si respirava la velocità dentro un’atmosfera rimasta incantata sino ai nostri giorni. Seguiva le sue macchine (due, la 750 e la 860, le chiamò «Monza» come atto d’amore), seguiva i suoi piloti su uno degli impianti più rischiosi, quando il termine sicurezza era ignoto. Ferrari Ferrari adorava pranza-

re al ristorante dietro la pista, dove immancabilmente voleva un Soave Bolla freddissimo, insieme con la cotoletta alla milanese anche se doveva evitare i grassi. Ferrari a Monza ha vissuto gioie e dolori. Le gioie: il trionfo da manager con Nuvo-

lari e Campari, che disputarono in coppia il GP d’Italia del 1931 tenutosi sulla distanza-record di 10 ore, quello con Alberto Ascari nel 1949, le imprese di tanti suoi eroi moderni partendo da Phil Hill sino a Surtees, Scarfiotti (ultimo italiano a spuntarla nel 1966), Regazzoni, Scheckter. Berger, che trionfò nel 1988, il mese dopo la scomparsa di Ferrari: «Accadde qualcosa di sorprendente, il motore aveva una potenza mai vista prima. E mai ritrovata dopo...». Le imprese di Schumi e Barrichello sono cose recenti. I drammi: la scomparsa misteriosa di Alberto Ascari durante una prova nel 1955, la tragedia di Von Trips nel 1961, quando finì fuori alla Parabolica travolgendo 14 spettatori. Prestigio Monza è un romanzo a tinte forti, intriso di fascino e leggende. Dice Jackie Stewart che la più bella corsa della sua vita la fece qui nel 1973, dopo una rimonta eccezionale in seguito a una foratura. Giunse quarto, ma il mondiale fu suo. Per Clay Regazzoni i trionfi con la Ferrari nel 1970 e 1975 valevano quanto due titoli iridati. Schumacher si commuove quando pensa ai bei momenti (tanti) sul podio dell’Autodromo. Alonso anche, riferendosi al 2010. Andretti ricorda il tripudio per la pole ’82. Leader Immagini nitide, imprese, drammi in un susseguirsi di tracciati via via più moderni, sicuri e impoveriti nell’appeal perché è immancabile che sia così. Sino a questa edizione in cui, per l’ennesima volta, una Ferrari si presenta a Monza in testa al campionato. Pronta a scrivere una nuova pagina di un libro senza fine. © RIPRODUZIONE RISERVATA


MERCOLEDÌ 5 SETTEMBRE 2012

Appunti IERI LA PRESENTAZIONE

I terremotati al gran premio (p.a.) Andare e tornare da Monza? Una caccia al tesoro tra lavori in corso, senza segnalazioni nè indicazioni: i politici accorsi ieri alla presentazione del GP avrebbero fatto meglio a pensare a questo aspetto, piuttosto che perdersi in parole inutili. Che del resto sono la caratteristica di un Autodromo tormentato, in cui in tanti anni non è mai uscita un’idea per cambiare qualcosa o far diventare Monza un vero tempio museo della velocità. Pazienza. Domenica i piloti troveranno la novità di un muro di 300 metri alla destra della prima chicane, per evitare tagli di strada. E poi rettilineo e Parabolica riasfaltati. Con l’avvento di Federico Bendinelli a.d. della Sias, altra novità è Claudio Garavini direttore di corsa (Daniele Galbiati aggiunto). Grande l’impegno Rai con 14 ore di diretta. Invitata una rappresentanza di terremotati dell’Emilia.

DOPO LA SQUALIFICA

Lotus di Grosjean a D’Ambrosio Sarà Jerome D’Ambrosio a sostituire lo squalificato Romain Grosjean al volante della Lotus a Monza. Il belga, 26 anni, terzo pilota del team inglese, tornerà al volante di una F.1 dopo avere disputato il 2011 con la Virgin, ottenendo come miglior risultato il 14o posto in Australia e Canada. Intanto in casa McLaren è bufera intorno a Lewis Hamilton, che su Twitter ha postato la foto della telemetria della qualifica della sua McLaren. Contro Lewis si è schierato anche il compagno Jenson Button. «Lavoriamo duramente per migliorare la vettura e tenere certe cose segrete e private. Non volevo vederlo su Twitter. È stata pubblicata tutta la telemetria delle qualifiche, non solo quella riguardante l'alettone posteriore. Sono rimasto molto sorpreso e deluso».

Jerome D’Ambrosio, 26 anni COLOMBO

TEST MOTOGP

Pedrosa record Lorenzo a 5 decimi Jorge Lorenzo e la Yamaha migliorano il tempo fatto ad Aragon nel test di giugno, ma non basta contro lo scatenato Dani Pedrosa (al lavoro su sospensioni ed elettronica della sua Honda), che nel primo dei tre giorni di prove sulla pista spagnola va mezzo secondo più forte del maiorchino e della pole record. Sempre deludente Rea sulla Honda ex Stoner. Al Mugello i ragazzi italiani, Andrea Iannone e Michele Pirro, hanno girato invece con la Ducati piuttosto regolarmente finché la pioggia non ha interrotto con mezz’ora d’anticipo il test. Nessun tempo, ma buone sensazioni (con prestazioni simili). Oggi sempre per la pioggia prove a rischio, mentre a Vairano (Pv) Petrucci prova la Suter Bmw. I TEMPI DI ARAGON: 1. Pedrosa (Honda) 1’47"983; 2. Lorenzo 1’48"471; 3. Spies (Yamaha) 1’48"647; 4. Bradl (Honda) 1’49"570; 5. Rea (Honda) 1’50"679.

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IL VIA ALLE 14 Domenica a Monza (5.793 m) si corre l’83O GP d’Italia, 13a prova (su 20) del Mondiale 2012. In programma 53 giri per 306,720 km

S Programma Venerdì prove libere 10-11.30 e 14-15.30. Diretta su Rai Sport 2 Sabato prove libere 11-12 su Rai Sport 2. Qualifiche alle 14 su Rai 2 Domenica gara alle 14 su Rai 1

S Biglietti Sabato da 60 a 150 euro Domenica da 80 a 570 euro Abbonamenti 3 giorni (venerdì, sabato e domenica): da 95 a 580 euro

S Viabilità L’Autodromo non è raggiungibile con auto e moto private. Venerdì, sabato e domenica bisogna lasciare l’auto nei parcheggi P+Bus navetta o in quelli predisposti dall’Autodromo a Biassono. Dai parcheggi a pagamento partono bus navetta gratuiti (oppure 3 e per chi non ha il biglietto del parcheggio)

S Classifiche Piloti 1. Alonso 164 2. Vettel 140 3. Webber 132 4. Raikkonen 131 5. Hamilton 117 6. Button 101 7. Rosberg 77 8. Grosjean 76 9. Perez 47 10. Schumacher 35 11. Massa 35 Costruttori 1. Red Bull 272 2. McLaren 218 3. Lotus 207 4. Ferrari 199

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Alonso «Ho giurato amore eterno alla Ferrari» «Se avrò ancora fame a fine 2016 continuerò: ma solo per Maranello» PAOLO IANIERI

È la settimana che vale (quasi) una stagione intera. Perché anche negli anni in cui tutto andava storto, conquistare Monza per la Ferrari rappresentava un salvacondotto per ottenere il perdono dei tifosi. Figurarsi ora che ci si arriva con Alonso in vetta al Mondiale. Di Monza, della magia Ferrari, di Spa e tanto altro ha parlato ieri Fernando in una chat sul sito Ferrari, a cui hanno partecipato 5.000 tifosi. Ecco l’Alonso pensiero. Monza «È sempre speciale, le

aspettative sono molto alte. Tutti noi, piloti, tecnici, meccanici diamo il 110%. Vogliamo combattere per le prime posizioni, per la vittoria, l’unico obiettivo che abbiamo». La pista «Dal punto di vista dei piloti è strana, ci sono solo cinque curve e due chicane che danno poche opportunità di fare la differenza. Non è difficile per un pilota, ma serve un’auto molto veloce sul dritto». Volata finale «A Monza una vittoria vale sempre 25 punti. È importante conquistare qualche gara in più. Monza è una questione emotiva e di grande gioia, ma in ottica Mondiale cambia poco vincere lì o in Co-

d

HA DETTO

rea. La nostra gara storta è stata Spa, ora arriveranno per gli altri. La pressione non è su di noi, potevamo permetterci un GP sbagliato, gli altri no».

Fernando Alonso 31 anni, ha vinto 3 GP nel 2012 REUTERS

«

Avversario «A Monza ho solo

S su Grosjean «Ho una buona relazione con lui Mi ha scritto un sms per chiedermi scusa, ha detto che non aveva calcolato bene la distanza»

S su Armstrong «Lance per me è sempre stato un riferimento e lo sarà sempre, nonostante quello che verrà deciso. È un idolo, per il suo passato, per la sua storia»

sentito il tifo a favore, quello contro (in Renault e McLaren; n.d.r.) non lo avvertivo. Non ci fai attenzione, resti concentrato su quello che devi fare. Ma dal 2010 la gara è più bella». F2012 «Se è l’auto giusta per

puntare al titolo? Credo di sì. Dopo tante difficoltà a inizio campionato quando non entravamo in Q3, ora siamo in una posizione di vantaggio e quindi perché non pensare di stare davanti le ultime 8 gare?». La gara dell’anno «Sono due: co-

me emozioni e come fine settimana è Valencia, è quello in cui ho goduto di più. Come guida, invece, sono orgoglioso e felice della Malesia, dove eravamo veramente lenti, abbiamo fatto una gran rimonta, azzeccando tutte le mosse». Grosjean «Ci siamo parlati. Con lui ho una buona relazione, siamo stati compagni in Renault e dopo l’incidente mi ha mandato un sms chiedendomi scusa, dicendo che non aveva calcolato bene la distanza». Partenze «Sono contro l’idea di

«

Armstrong «Non dico niente,

Biglietti cari? Vale pure per il calcio però là lo show dura 90’ da noi tre giorni Sono contro le partenze lanciate toglierebbero una buona fetta dello spettacolo FERNANDO ALONSO IRIDATO 2005-06

avere via lanciati, arriveresti ancor più veloce alla prima curva e poi ci perderemmo uno dei momenti più belli della F.1, dove devi calcolare il rischio, essere sveglio a prendere decisioni. C’è tempo di reazione, preparazione, una parte troppo grossa dello show». Regolamenti «A me piace tanto la tecnologia e poter guidare le auto più veloci. Tutte le regole che vanno indietro sono un peccato: sentire parlare di auto elettriche è un dispiacere». Biglietti cari «So che costano tanto, ma vale per altri sport. Sono andato a vedere la Nba e i biglietti erano cari, idem per il calcio, ma le partite durano 90’, da noi 3 giorni».

aspetto le decisioni finali, ma è triste quando senti queste notizie, considerando che Lance per me è sempre stato un riferimento e lo sarà sempre, nonostante quello che sarà deciso. È un idolo, per il suo passato e la sua storia». Futuro «Il mio contratto con la Ferrari scadrà a fine 2016 e non so ancora quali saranno i miei sentimenti allora. Se sarò motivato, se avrò ancora fame continuerò solo con la Ferrari, questo è sicuro. Se invece sarò stanco prenderò le mie decisioni. Corro da tanti anni, è faticoso, so che prima o poi arriverà il giorno in cui dire basta». Riti «La mattina prima del via ci sono i meeting per studiare la strategia, la parata, il pranzo. Facile trovare la concentrazione, più dura rilassarsi, ma dipende dal carattere. Io preferisco stare solo, chiamo la mia famiglia, parlo con il papà, la mamma o gli amici che mi calmano». Museo «A casa ho tutte le Formula 1 con cui ho corso, presto sarà pronto un museo dove potrò mettere in mostra tutti i kart, le monoposto e le F.1 della mia carriera, oltre a tute, i caschi miei e di altri piloti, i trofei che ho vinto». © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’ESODO PER DOMENICA FEDELISSIMI PERFINO NEGLI STATI UNITI E IN BRASILE: UNA TESSERA COSTA 24 EURO

Due tribune per il popolo del Cavallino Così si muove il tifo organizzato: 100 fan club in tutto il mondo e 12 mila iscritti

vo Massimo Rivola. Ci sono oltre 100 Scuderia Ferrari club nel mondo. Quindici solo in Emilia Romagna: uno anche a Finale, tra le città più colpite dal terremoto. In sette anni, su iniziativa di singoli appassionati, ne sono nati anche negli Stati Uniti, in Brasile, Canada, Lussemburgo e Belgio. Se ne occupa Mauro Apicella della Gestione Sportiva.

LUIGI PERNA

Le mille facce della passione ferrarista. Saranno più o meno tanti i tifosi dei fan club ufficiali presenti nel fine settimana di Monza. Riempiranno di rosso la tribuna della curva 1. Mentre all’Ascari ci sarà una gradinata riservata ai disabili. Arriveranno in pullman da ogni parte d’Italia: sveglia all’alba e via tutti insieme come in un’allegra gita. La fisionomia è eterogenea. «Si va dal classico appassionato con cappellino e bandiera, ai clienti gentleman possessori di automobili del Cavallino. Questo è il massimo per il nostro marchio», spiega il direttore sporti-

I tifosi della Ferrari sotto il podio di Monza 2004 ANSA

Fenomeno Il popolo rosso è in espansione. Gli iscritti sono oltre 12 mila, con un aumento delle adesioni del 40% nell’ultimo anno: la tessera costa 24 euro (6 euro per i bambini). Un fenomeno che va al di là della fantastica stagione di Fernando Alonso, atteso a Monza da leader di un Mondiale più incerto che mai. «Se un club è attivo, un intero paese diventa ferrarista, come a Castenedolo, vicino a Brescia — racconta Rivola —. In altri casi ci siamo avvicinati ai fan club più lontani, per esempio provando a Nardò, vicino a Lecce, con Bruni, Fisichella e Vilander».

Beneficenza Le iniziative vanno

ben al di là della cena sociale. Oggi (inizio alle 20) si terrà un triangolare di calcio allo stadio Brianteo di Monza tra Nazionale piloti, Scuderia Ferrari Club e Confindustria locale, per raccogliere fondi destinati alla cura delle leucemie dei bambini. In campo anche Michael Schumacher, Sergio Perez e Felipe Massa, che giocherà un tempo con i piloti e un altro con la Ferrari. «L’anno scorso abbiamo battuto i piloti. Vettel era... arrabbiato» sorride Rivola. Tra gli altri eventi capitano serate in piazza con una F2002 ex Schumi guidata da un test driver e i meccanici che fanno i pit stop, gare di kart o esibizioni con telai da F.1 al posto dei carretti in legno, lanciati in discesa. «Con il sito, la community e le videochat teniamo aggiornati i tifosi. Abbiamo sperimentato la loro generosità in occasione del terremoto in Emilia. Ora dobbiamo pensare ai ferraristi di domani, portando a Maranello i bimbi delle scuole». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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CICLISMO TRA ITALIA E SPAGNA

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CONTADOR 2o A 28"

Sacha Modolo. 25 anni, batte Max Richeze (a sinistra): è il suo sesto successo stagionale, il 16o da professionista BETTINI

Modolo-jet decolla nel salotto di casa Il Padania Che sprint del trevigiano a un chilometro da dove abita e dove si sposerà a dicembre. Petacchi 3o

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DAL NOSTRO INVIATO

MARCO PASTONESI SAN VENDEMIANO (Treviso)

Casa Modolo è un chilometro diritto e piatto, qui a San Vendemiano. A metà fra il municipio e la scuola elementare, ogni anno, più volte l’anno, tirano una striscia, alzano uno striscione, allestiscono una tribuna, sistemano le transenne, insomma: stabiliscono un traguardo. Poi, lentamente, il chilometro si popola, si anima, e si gode — nove volte su dieci — la volata. Una volata di sogni, quelli dei giovanissimi. Una volata di speranze, quelle di esordienti, allievi e juniores. Una volata di gomiti, quelli dei dilettanti. Una volata di muscoli, quelli dei professionisti. Ieri, nella 2ª tappa del Padania, Sacha Modolo ha vinto in casa. A casa Modolo. Su quel chilometro diritto e piatto, su quel traguardo fra municipio e scuola elementare. Perché Sacha è nato (a Conegliano), è cresciuto (a Vazzola), e abita (a Bocca di Strada) a due passi da qui. Perché qui ha vinto, in volata, da esordiente, da allievo e infine da dilettante, al secondo anno, l’Internazionale di San Vendemiano. Perché qui si sposerà il 1˚ dicembre. E perché qui, pri-

COLBRELLI LEADER

ARRIVO 1. Sacha MODOLO (Colnago-Csf) 223 km in 5.24’16", media 41,299; 2. Richeze (Arg, Nippo); 3. Petacchi (Lampre-Isd); 4. Napolitano; 34. Nibali.

S CLASSIFICA 1. Sonny COLBRELLI (Colnago-Csf); 2. Brambilla; 3. Pozzovivo; 10. Pellizotti a 4"; 16. Nibali a 7".

S OGGI 3ª tappa, Castelfranco Veneto-Merate 229 km. (Tv: RaiSport 2 alle 19)

notizie Tascabili

ma o poi, con calma, una cosa alla volta, cercherà anche una casa, o magari una villetta, che non sia in affitto. Insomma, ci manca poco che Modolo, per via Alcide De Gasperi, debba pagare l’Imu. Gimkana Ha un gran bel naso da

corridore, Modolo, un naso d’altri tempi. E nella sua genuinità, sembra appartenere proprio a un’altra epoca, più terra-terra. Lui che viene dalla terra, «da piccolo salivo sugli alberi, mi nascondevo tra i rami e non rispondevo ai richiami della nonna». Lui che alla terra fa riferimento, «il lavoro, i trattori, la vendemmia, il tempo dettato da quello che nasce, che cresce, che cade, che si spegne». Lui che sulla terra comincia a giocare, «e a fare sport, non ciclismo ma calcio, però avevo bisogno di uno sport più individuale. Così, quando a una festa che si chiamava "parco party", il Pedale Marennese organizzò una gimkana, ci provai. Mi videro, mi tesserarono, mi consegnarono una bici nera». Però ieri Modolo ha ringraziato di appartenere a uno sport ormai collettivo, e di contare su una squadra (metà, a dire la verità, perché l’altra metà si sta risparmiando per le due ultime

tappe, di montagna, decisive) a sua disposizione. «Fuga a cinque e, dietro, solo il nostro Canola a tirare. Ai -60 avevamo quasi 7’ di svantaggio. Abbiamo sacrificato anche Coledan. A quel punto siamo stati aiutati anche dalle squadre di Petacchi, Napolitano e Richeze. Ai -15 ho pensato che ce l’avremmo fatta. Ai -4 abbiamo raggiunto i fuggitivi. All’ultimo chilometro c’era il caos. Ai 5-600 metri è rispuntato Coledan, ai 350 è scattato Colbrelli, ai 200 sono uscito io anticipando Petacchi. E ho pedalato fino all’ultimo metro perché temevo di essere rimontato». Resta Settima vittoria del 2012

(sei individuali e la cronosquadre dell’altro ieri), Modolo rimarrà alla Colnago anche nel 2013: «Non sono esplosivo come Guardini, né eclettico come Viviani, né giovane come Nizzolo. Sbaglio quando calcolo troppo, quando non mi getto, quando penso al giorno dopo. Si dice: meglio un uovo in mano che una gallina per aria». © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL LIBRO DI HAMILTON sul doping di Armstrong

è a pagina 35

Senza età

Evans chiude il 2012 Stagione finita per Cadel Evans. Il 35enne australiano della Bmc, 7˚ al Tour dopo averlo vinto l’anno prima, ha annunciato che non andrà in Canada: «Mi dispiace davvero, ma non posso compromettere anche la prossima stagione».

S FINO A MADRID Domani: Aguilar de CampooValladolid, 204 km (per velocisti) Venerdì: Peñafiel-La Lastrilla, 178 km (per velocisti) Sabato: La Faisanera-Bola del Mundo, 170,7 km (arrivo in salita, 11,4 km all’8,6%) Domenica: Cercedilla-Madrid, 115 km (per velocisti)

Il d.s. di Indurain: «Quasi impossibile battere Rodriguez» DAL NOSTRO INVITO

CLAUDIO GHISALBERTI TORRELAVEGA (Spagna)

«Rodriguez è sempre stato un grandissimo professionista, un atleta meticoloso che ha dato importanza a ogni dettaglio di questo sport: preparazione, alimentazione, bicicletta...Un uomo dalla forte disciplina. Vive per il ciclismo». Gli elogi a Purito, maglia rossa della Vuelta che oggi riparte da Santander dopo il secondo giorno di riposo, non arrivano da uno qualsiasi. Ma da Eusebio Unzue, 57 anni, direttore sportivo della Movistar, cioè la squadra spagnola più forte della storia, quella che fu di Indurain e Delgado. Unzue è un esperto di grandi corse a tappe — capace di vincere 7 Tour, 2 Giri e 3 Vuelta — che ha avuto in squadra Joaquin per tre anni, dal 2006 al 2008. Unzue, si aspettava una crescita così di Rodriguez?

«Guardate il suo palmares, ogni anno è cresciuto un pochino. Nel 2009 ha scoperto che poteva cominciare a lottare per la generale e ha lavorato molto su questo aspetto». Perché allora se lo è lasciato sfuggire?

«Purito è ambizioso e ha trovato un team, la Katusha, che gli ha offerto soldi e un progetto. Qui c’era e c’è Valverde che aveva la priorità. Gli obiettivi agonistici erano uguali, quindi non facili da condividere. Da persona intelligente ha capito che doveva cambiare strada». Tatticamente che corridore è?

«Molto intelligente. Sa ottimizzare gli interessi comuni degli avversari per trarne beneficio. Questa Vuelta è un esempio. Ha trovato noi, Sky e la Saxo che dovevamo lavorare e lui ha risparmiato la squadra. Poi nei finali complicati e con bre-

Joaquin Rodriguez, 33 anni BETTINI

vi salite esplosive è imbattibile da cinque anni. Se sul Cauberg prende il volo non lo riprendono più e il Mondiale è suo. Ha ancora dei limiti a crono, infatti ha perso il Giro, ma è molto migliorato». Come si può batterlo allora?

«L’unico rimedio è lasciarlo con il vento in faccia. Ma va così forte che non è facile. Contador ci sta provando, ma con quello che ha fatto vedere nelle ultime due tappe, Joaquin ha lasciato capire che è quasi impossibile batterlo». Allora Vuelta finita?

«No, sabato sulla Bola del Mundo ci sarà corsa. Alberto è come se fosse staccato 150-200 metri. Basta poco per ribaltare la situazione, però io mi aspetto un epilogo molto simile a quello del Cuitu Negru. Sarà un finale spettacolare della Vuelta più bella della storia». La classifica impone una domanda: Rodriguez straordinario o Contador non ancora al top?

«Joaquin straordinario. Alberto non è ancora al top, ma cresce giorno per giorno. Se avesse avuto 20 giorni di corsa in più nelle gambe il risultato sarebbe stato diverso». E Valverde?

«Senza la caduta di Valdezcaray avrebbe lottato per la vittoria, ma il podio è un risultato magnifico con la stagione dura che ha avuto». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Dopo la frattura al piede Mondiali mtb (f. cal.) Dopo 8 giorni in ospedale, Alfredo Martini è rientrato a Sesto Fiorentino col piede destro ingessato per la frattura del malleolo. Martini, 91 anni, presidente onorario Fci, porterà il gesso per 20 giorni.

«Il Tour non l’ho goduto»

L’australiano

S OGGI 17ª tappa, SantanderFuente Dè, 187 km (arrivo in salita). Tv: diretta Eurosport, 16

Anche Unzue incorona Purito: «È uno che vive per il ciclismo»

Martini lascia l’ospedale

Wiggins rivela «Non mi sono divertito al Tour, non me lo sono goduto»: così Bradley Wiggins, la maglia gialla che ha vinto un criterium dietro derny lunedì a Wetterem (Belgio). Da domenica, il 32enne inglese di Sky sarà al Giro della Gran Bretagna, come Ivan Basso.

&

SI RIPARTE COSÌ: 1. Joaquin RODRIGUEZ (Spa, Katusha) 63.38’24’’; 2. Contador (Spa, Saxo-Tinkoff) a 28’’; 3. Valverde (Spa, Movistar) a 2’04’’; 4. Froome (Gb) a 4’52’’; 5. Moreno (Spa) a 6’58’’; 6. Gesink (Ola) a 7’28’’; 7. Talansky (Usa) a 8’28’’; 8.Ten Dam (Ola) a 9’; 9. Anton (Spa) a 9’11’’; 10. Roche (Irl) a 11’44’’; 11. Marczynski (Pol) a 12’33’’; 12. Intxausti (Spa) a 13’07’’; 13. Monfort (Bel) a 13’34’’; 14. De Clercq (Bel) a 13’40’’; 15. Niemiec (Pol) a 14’35’’; 19. Nocentini a 20’15’’; 28. Capecchi a 35’48’’; 43. Cunego a 59’15’’; 44. Tiralongo a 1.01’43’’; 46. Cataldo a 1.02’22’’

VUELTA DOPO IL RIPOSO, SUBITO ARRIVO IN SALITA

Festa a Chiuduno Da sinistra: Tradati, 2o; Moser; Pasqualin, 3o MOSNA

Tebaldi ritrova gli amici

Marco Aurelio Fontana, 27, bronzo a Londra BETTINI

Moser, la voglia infinita È Tricolore giornalisti

Un libro per Valerio Tebaldi, pro’ negli anni 90 (2 tappe al Tour) e d.s. della Colombia Coldeportes: venerdì (19.15) a Chiuduno (Bg) la presentazione al Palasettembre, con i suoi capitani Bugno e Corti.

Fontana guida l’Italia: in Austria per stupire

È come un fuoco infinito che non guarda all’età. Francesco Moser, 61 anni, è il plurivittorioso italiano di sempre con 261 successi. Eppure non si ferma mai. L’anno scorso ha voluto vincere il Tricolore ex professionisti (ha superato Pierino Gavazzi), domenica quello per giornalisti pubblicisti gentlemen over 55. Ebbene sì: a Pergine Valsugana, a casa sua, Moser si è messo la maglia tricolore battendo Alfredo Tradati e Claudio Pasqualin, noto procuratore di calcio e ciclismo. Per la cronaca, Moser è arrivato 6˚ assoluto

Domenica Granfondo

La «Dolomiti» ad Arabba Si corre domenica, con partenza e arrivo ad Arabba (Belluno), la 7ª Dolomiti Classic, granfondo su due percorsi: km 80 con Giau e Falzarego, km 130 con Duran, Staulanza, Giau e Falzarego

(m. gaz.) Dopo le gare per i funamboli del downhill, la rassegna iridata della mountain bike di Leogang Saalfelden (Aut) entra nel vivo con il trial e il cross country. Domani l’Italia di Hubert Pallhuber (affiancato da Paola Pezzo per le donne) ha concrete speranze di medaglia nella staffetta con Beltain Schmid, Luca Braidot, Eva Lechner e Marco Aurelio Fontana: quest’ultimo, bronzo a Londra, sabato ha la gara individuale. E il giorno prima, tra gli under 23, occhio a Gerhard Kerschbaumer.


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ATLETICA MEETING DI ROVERETO

OLIMPIADI

Grenot ingolfata Terza nei 400: 51"24 Il record è lontano Brilla Vesely: giavellotto a 85.66, da oro a Londra Donato nel lungo si ferma a 7.66, Meucci 3o nei 5000 DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA BUONGIOVANNI ROVERETO (Trento)

Sembrava tutto perfetto: il meteo (22-23˚), la corsia (la terza) e, soprattutto, la qualità delle avversarie (di valore assoluto). Libania Grenot, nei 400 del 48˚ Palio della Quercia, dopo il 50"55 di quindici giorni fa a Budapest e il 22"85 nei 200 di domenica a Padova, pareva avere a portata di mano qualcosa di grande. Forse persino il 50"30 del proprio record italiano. L’italocubana, con la leader mondiale stagionale Antonina Krivoshapka prezioso riferimento una corsia più al largo, almeno fino ai 250, forte di un’azione facile ed elegante, conferma le attese. La russa, sesta all’Olimpiade, si presenta in rettilineo con un certo margine, ma la gara di Libania — come tante, troppe volte nel recente passato — finisce lì. I suoi ultimi 80 metri sono tutti in salita, segno che la resistenza alla velocità non è quella che dovrebbe essere. La Krivoshapka chiude in un sontuoso 49"94, la giamaicana Christine Day sbuca da dietro e si tuffa sulle fotocellule insieme alla finanziera: 51"24 per entrambe, ma piazza d’onore per la caraibica. Peccato. Che Vesely Non è serata nem-

meno per gli altri azzurri più attesi: Fabrizio Donato, applauditissimo dal bel pubblico trentino, si cimenta nel lungo. Ma si vede che non è la sua specialità: è quarto con 7.66, 37 cm meno del proprio primato, a 36 dal vincitore, il russo Morgunov. Daniele Meucci, nei 5000, è sul ritmo del suo fresco 13’19"00 fino al 3˚ km (8’01"), poi non fa meglio di terzo in 13’28"91. Il risultato migliore in chiave tricolore resta così quello di Veronica Borsi nei 100 hs: 13"07, a 2/100 dal personale che vale il quinto tempo nazionale all-time. Quello più prestigioso in assoluto arriva dalla pedana del giavellotto: il

risultati A ROVERETO Uomini. 100. I (+1.0): 1. Clarke (Giam) 10"12; 2. Newman (Usa) 10"16; 5. Riparelli 10"35; 6. Collio 10"43; 7. Cerutti 10"43. II (+0.4): 3. Obou 10"42; 4. Tumi 10"43. 400. I: 1. Yousif (Sud) 45"46; 2. Cisneros (Cuba) 45"47; 7. Tricca 47"34. II: 3. Juarez 46"86; 4. Lorenzi 47"12; 5. Severi 47"55. 800: 1. Melly (Ken) 1’45"33; 2. Bube (Dan) 1’45"33; 3. Benedetti 1’46"29. 1500 u. 23: 2. Abdikadar 3’41"88. 5000: 1. Ibrahimov (Aze) 13’11"34; 3. Meucci 13’28"91; 8. Chatbi 13’41"93; 11. Nasti 13’44"49. 110 hs (-0.6): 1. Linsha (Bie) 13"46; 2. Abate 13"63; 4. Tedesco 13"83. Lungo: 1. Morgunov (Rus) 8.02 (0.0); 4. Donato 7.66 (+0.2). Giavellotto: 1. Vesely (R.Cec) 85.66; 2. Lempesis (Gre) 80.00; 3. Pyatnytsya (Ucr) 79.84; 9. Bonvecchio 72.07. Donne. 100 (+0.6): 1. Ryemyen (Ucr) 11"20; 2. Lalova (Bul) 11"27; 6. Hooper 11"73. 400: 1. Krivoshapka (Rus) 49"94; 2. Day (Giam) 51"24; 3. Grenot 51"24; 6. Spacca 53"48. 1500: 1. Kuria (Ken) 4’03"18; 12. Berlanda 4’14"27; 13. Magnani 4’17"58. 100 hs (+0.2): 1. Skrobakova (R.Cec) 12"95; 2. Borsi 13"07; 3. Cattaneo 13"13; 6. Pennella 13"74. 3000 u. 23: 1. Samiri 9’37"63. Alto: 2. Demo 1.82. Triplo: 1. Sestak (Slo) 14.10 (-0.4); 7. La Mantia 13.34 (-0.3). Peso: 1. Borel (Tri) 18.82; 5. Rosa 17.28. A ZAGABRIA Uomini. 100 (-0.4): 1. R. Bailey (Usa) 10"02; 2. Collins (S.K.) 10"14. 400: 1. Rooney (Gb) 45"78. 1500: 1. Makhloufi (Alg) 3’32"58; 2. Magut (Ken) 3’33"31; 3. Komen Kipchirchir (Ken) 3’33"39. 110 hs (-0.4): 1. Richardson (Usa) 13"07; 2. Oliver (Usa) 13"22; 3. Fourie (Saf) 13"28. 3000 sp: 1. Birech (Ken) 8’11"80; 2. A. Mutai (Ken) 8’12"47. Peso: 1. Hoffa (Usa) 21.80; 2. Majewski (Pol) 20.70. Disco: 1. Okoye (Gb) 67.25; 2. Cadee (Ola) 65.67. Martello: 1. Pars (Ung) 79.14; 2. Fajdek (Pol) 78.80. Donne. 100 (-0.6): 1. Jeter (Usa) 11"07. 200 (-0.2): 1. Felix (Usa) 22"35; 2. A. Bailey (Giam) 22"95. 400: 1. Whyte (Giam) 50"08. 800: 1. Vessey (Usa) 1’59"61; 2. Martinez (Usa) 1’59"63. 100 hs (-0.5): 1. Crawford (Usa) 12"68; 2. Harrison (Usa) 12"74. Lungo: 1. Proctor (Gb) 6.79 (+0.3). Disco: 1. Perkovic (Cro) 65.79.

Aleen Bailey, non fa meglio di 22"95. Arrivederci al 2013: miss Felix si presenterà come una dei personaggi più «pesanti» del movimento. Lo è e lo sarà anche Carmelita Jeter: pure la californiana passa e chiude. La sua vittoria nei 100 (11"07/-0.6) è ancora indicativa. Makhloufi c’è Il meeting regala

altri diversi botti. Dei cinque campioni individuali a cinque cerchi, si confermano in quattro. Felix a parte, gli applausi maggiori — neanche a dirlo — vanno a Sandra Perkovic, primo oro olimpico dell’atletica

Futuro In generale, è ora di

guardare al futuro. Andrew Howe, che resta una delle punte azzurre, riprenderà per esempio ad allenarsi intorno al 20 (pensando al lungo e agli Euroindoor di marzo a Göteborg), giorno in cui, a Roma, verrà ufficialmente presentata la candidatura di Alfio Giomi alla presidenza Fidal. La riunione di ieri della sua cordata a margine del meeting, ha stabilito che non ci saranno primarie: Enzo Parrinello, possibile alternativa, resta in squadra senza puntare alla poltrona più importante. © RIPRODUZIONE RISERVATA

croata. La 22enne discobola non si accontenta di far passerella e con un buon 65.79 centra il record del meeting. Rimanendo ai lanci, non delude l’ungherese Kristian Pars che, in una gara di martello dai buoni contenuti, si impone con 79.14. Esce invece sconfitto il polacco Tomasz Majewski: nel peso, la sfida con lo statunitense Reese Hoffa, è vinta da quest’ultimo con 21.80 (a 20.70). L’algerino Taoufik Makhloufi non si schierava sui 1500 dalla magica notte di Londra, quando con un finale irresistibile bruciò tutti i favoriti. E’ ancora la sua volata a far la differenza: con un 3’32"58 mette in fila sette keniani. Venerdì sera, in un contesto di super prestigio, ci riproverà a Bruxelles, nell’ultima tappa di Diamond League. A Zagabria, intanto, piace nuovamente lo statunitense Jason Richardson: l’argento olimpico domina i 110 hs in 13"07. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Quarant’anni fa a Monaco il massacro degli israeliani L’irruzione dei palestinesi al villaggio cambiò per sempre i Giochi: 17 morti DAL NOSTRO INVIATO

Nei 400 la russa Krivoshapka (Rus) vince in 49"94 davanti a Day e alla Grenot (51"24) LAPRESSE

Felix, l’ultimo lampo Domina i 200 in 22"35 Finisce su una nota alta la splendida stagione di Allyson Felix (nella foto). La 26enne statunitense, al 62o Hanzekovic Memorial di Zagabria, penultima tappa del Challenge Iaaf (l’ultima domenica a Rieti), vince i 200 con un eccellente 22"35 (-0.2). Per la donna più decorata dell’Olimpiade di Londra (tre ori, tra mezzo giro di pista, 4x100 e 4x400, oltre a un 5o posto nei 100), è una ciliegina sulla torta. Anche perché, nell’occasione, corre senza concorrenza: la piazzata, la giamaicana

S Vitezslav Vesely Il 29enne ceco lancia il giavellotto a 85.66, record del meeting di Rovereto. Dopo la beffa olimpica, si conferma il numero 1

S

29enne ceco Vitezslav Vesely spara un 85.66, misura che gli sarebbe valsa l’oro olimpico. L’allievo del grande Jan Zelezny respinge così al mittente l’ucraino Oleksandr Pyatnytsya, a Londra d’argento e si conferma il più costante della stagione. Con ancora più rimpianti per quanto non fatto ai Giochi: quel quarto posto, con in finale una spallata di cinque metri inferiore a quella della qualificazione, grida vendetta.

L’ANNIVERSARIO L’ATTACCO E LA STRAGE

LE ALTRE GARE

Veronica Borsi A Rovereto la 25enne laziale corre i 100 hs in 13"07, a soli 2 centesimi dal personale. Un tempo che vale il quinto crono italiano all-time

A ZAGABRIA CHIUDE LA STAGIONE COME LA JETER

ZAGABRIA (Croazia)

A

GIAN LUCA PASINI twitter@GianLucaPasini MONACO (Germania)

S Taoufik Makhloufi A Zagabria il 24enne algerino, vincitore a sorpresa dei 1500 olimpici di Londra, torna nella specialità e si conferma: 3’32"58

S Sandra Perkovic La 22enne croata, primo oro olimpico del Paese in atletica, manda in estasi il pubblico di Zagabria: il disco è suo con 65.79

Da quell’alba del 5 settembre 1972 fa la storia olimpica non fu più la stessa. Esiste un prima e un dopo: perché per la prima volta i Giochi Olimpici moderni furono sospesi dopo un tragico bagno di sangue. Poco dopo le 4 del mattino di quel giorno di 40 anni fa un commando di terroristi palestinesi di una organizzazione chiamata Settembre Nero si introdusse nel Villaggio Olimpico prendendo in ostaggio 11 membri della delegazione israeliana nella palazzina 31 di Connollystraße. Ai palestinesi bastò scavalcare una recinzione di 2 metri per introdursi nella zona dove vivevano gli atleti che partecipavano ai Giochi di Monaco. Che per la rappresentativa con la Stella di David sulla bandiera aveva un significato particolare, erano i primi dopo l’Olocausto, dopo i 6 milioni di morti in Germania nei campi di concentramento… Le misure di sicurezza attorno al Villaggio erano piuttosto blande e le cronache dell’epoca raccontano che gli stessi atleti potevano scavalcare le reti e uscire dalla zona recintata con facilità. Non si voleva dare a Giochi un’immagine militarizzata.

Nelle indagini gli errori della polizia tedesca e un allarme sottovalutato

I nove atleti israeliani uccisi all’aeroporto

Der Spiegel Come ha scritto quest’anno il giornale tedesco Der Spiegel, l’azione palestinese chiamata Ikrit e Biram (nomi di due villaggi arabo-cristiani espropriati nel ’48 e i cui terreni vennero assegnati a coloni israeliani) era stata annunciata circa 3 settimane prima da un informatore palestinese a Beirut. Aveva parlato di un’azione militare per portare all’attenzione del mondo – con la ribalta dell’Olimpiade – la questione palestinese. Le autorità tedesche sottovalutarono l’informazione e non vennero prese — come sottolineato in molti reportage successivi — contromisure. Quando il commando composto da 8 terroristi entra nel Villaggio Moshe Weinberg e Yossef Romano cercano di opporre resistenza e vengono uccisi quasi subito. Trattativa Inizia una estenuan-

te trattativa in cui i palestinesi comandati da Luttif Afif (detto Issa) chiedono la liberazione di oltre 234 detenuti in Israele, mentre al governo tedesco viene chiesta la liberazione di Andreas Baader e Ulrike Meinhof i fondatori della Rote Armee Fraction (una sorta di Brigate Rosse tedesche). Alla fine i terroristi ottengono la promessa che un aereo li porterà in Egitto. Mentre il mondo resta con il fiato sospeso e i familiari dei sequestrati «muoiono» più volte durante la giornata mano a mano che si susseguono le 5 scadenze fissate dai terroristi. Alle 10.10 di sera un elicottero militare palestinesi e israeliani all’aeroporto Nato di Fürstenfeldbruck dove le forze speciali tedesche (GSG9) hanno pianificato l’attacco per cercare di liberare gli ostaggi. La trappola deve scattare quando due terroristi salgono sul Boeing 727 sul quale sono pronti sei poliziotti travestiti da piloti. Mentre gli altri palestinesi dovrebbero essere uccisi da cecchini. Ma incredibilmente i poliziotti sull’aereo decidono di non procedere, tutto passa nelle mani dei tiratori scelti che non conoscono neppure il numero esatto che compone il commando: è una strage, 9 ostaggi israeliani, un poliziotto tedesco e 5 palestinesi muoiono. I Giochi dopo poche ore riprendono fra le proteste, ma non saranno mai più gli stessi. E le polemiche sulle tante deficienze di quella operazione non sono chiuse neppure dopo 40 anni. Come il conflitto israeliano-palestinese che continua a lasciare una lunga traccia di morte. © RIPRODUZIONE RISERVATA


MERCOLEDÌ 5 SETTEMBRE 2012

PARALIMPIADI LONDRA

NUOTO

carriera paralimpica.

Du Toit da record: 12˚oro in carriera

Allontana così dalla classifica delle nuotatrici più medagliate dell’era moderna dei Giochi la

La sudafricana Natalie Du Toit, 28 anni, ha vinto ieri sera nei 400 sl S9 il secondo oro a Londra ed il dodicesimo della sua

statunitense di origine russa Jessica Long, 20 anni, ieri seconda nei 100 dorso e dunque ancora ferma a 10 ori.

BIG IN GARA

MEDAGLIERE NAZIONE

O

A

B

1. CINA 2. GRAN BRETAGNA 3. RUSSIA 4. UCRAINA 23. ITALIA

52 22 22 18 3

38 30 22 14 4

40 25 17 17 4

TOT 130 77 61 49 11

Oggi la Legnante Zanardi e Pistorius Oggi è giornata di big. In mattinata, alle 11, la finale del peso T12 donne, con la nostra Assunta Legnante. Al pomeriggio, alle

Da Sanremo a Londra: Minetti bronzo di rabbia

ATLETICA Martina Caironi Finale 100 T42, Ore 20.35 NUOTO Immacolata Cerasuolo 200 misti SM8 Batteria ore 10.39, finale 18.37 CICLISMO Viganò, Pittacolo, Tarlao, Bargna Cronometro C1/5, Ore 11.30 SCHERMA Matteo Betti Spada individuale cat. A Qualificazioni ore 10, finali ore 18.45 TENNISTAVOLO Podda, Pezzutto, Brunelli Torneo femminile a squadre C1/3 Ore 17.30

PIERANGELO MOLINARO LONDRA

La gara Annalisa ed Andrea si

sono classificati terzi, un bronzo che luccica come l’oro e nobilitato da quel gran tempo che migliora il precedente mondiale dei non vedenti che loro stessi detenevano, 4’50"55, nonostante Annalisa sia soprattutto una specialista degli 800 metri, distanza su cui Giocondi per anni ha vestito la maglia azzurra. «Siamo partiti troppo forte — spiega Andrea — ai 1000 metri siamo passati in 3"15. Davanti le due "ipo" erano imprendibili, ma il bronzo non ce lo dovevamo far scappare. Sono convinto che Annalisa

15.30, la prova a cronometro di handbike con Alex Zanardi e con Vittorio Podestà. In serata il ritorno di Oscar Pistorius, dopo la polemica sulle protesi. Il sudafricano alle 20.10 affronta le batterie dei 100, e alle 23.14 sarà impegnato nella finale della staffetta 4x100.

APPUNTAMENTI DA SEGUIRE

DAL NOSTRO INVIATO

RISULTATI a pagina

&

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Elisabetta Mijno, 26 anni di Moncalieri, delle Fiamme Azzurre ALBERGA

I NOSTRI ERRORI

Macchi in foto al posto di Addesi Ieri a pagina 30, relativamente al servizio sulla sospensione, in via cautelativa (per valori ematici anomali), del ciclista Pierpaolo Addesi, per errore abbiamo pubblicato una foto dell’altro azzurro Fabrizio Macchi. E’ stata una svista di cui ci scusiamo con entrambi gli interessati e ovviamente con i lettori.

può correre ancora più veloce in una gara con meno tensioni». Sì, perché la Minetti nella vigilia questa sfida l’ha corsa mille volte. «L’ho visualizzata davvero tanto, sapevo quello che dovevo fare», dice Annalisa. Subito in partenza la russa Pautova, poi oro in 4’37"65; e la spagnola Congost (argento) sono scappate e la copia azzurra si è messa davanti alle altre atlete con guida. La chiave è stata dopo il secondo giro, quando la ceca Sedlackova e la sua guida li hanno passati. «Quel momento ci è servito per riprendere fiato in vista della progressione finale», spiega Giocondi. «E no, quella non po-

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OGGI

Cieca, corre con una guida e cede a due ipovedenti Altri due podi azzurri: argento Mijno, 3˚ Morlacchi

Complimenti Minetti, complimenti Giocondi, ma che rabbia. Annalisa Minetti e la sua guida hanno stabilito un primato del mondo, 4’48"88 sui 1500, ma non è bastato per vincere l’oro. Colpa dei criteri di classificazione paralimpici e degli accorpamenti di categorie a cui il comitato internazionale (Ipc) è stato costretto per approdare in televisione. La Minetti, non vedente totale e costretta a correre con una guida a cui è unita da una cordicella; ha dovuto affrontare chi un poco ci vede e che utilizza la guida come la coperta di Linus e chi ci vede ancora di più, che infatti gira in bicicletta per il villaggio olimpico...

LA GAZZETTA DELLO SPORT

Annalisa Minetti, 35 anni di Rho, con la guida Andrea Giocondi AP

teva arrivarmi davanti, non esiste proprio, mi sono detta. Lì tutta l’adrenalina è uscita», aggiunge Annalisa. Il terzo posto è stato come il tappo di una bottiglia di champagne che ha sturato tutta la gioia di una ragazza che a vent’anni per una retinite pigmentosa ha perso la vista nell’arco di pochi mesi. Lei, che fece innamorare tutto il Paese a Miss Italia è che ora è una cantante di successo e mamma felicemente sposata, non sotterra l’ascia di guerra: «A Rio fra 4 anni ci saranno gli 800 metri: non mi batterà nessuno». Medagliere Complessivamente

ieri sono state conquistate tre

medaglie che hanno portato a 11 il bottino azzurro. In mattinata l’argento nella prova individuale dell’arco di Elisabetta Mijno, torinese di 26 anni, che, dopo aver superato il semifinale la cinese Li Jinzhi, nulla ha potuto in finale contro la fortissima iraniana Zahra Nemati, 27 anni, talento a livello assoluto della specialità. «Non è imbattibile, un giorno o l’altro la supererò», dice Elisabetta. Paraplegica dall’età di 5 anni per un incidente d’auto insieme alla mamma, la Mijno studia medicina, «Ed un giorno vorrei specializzarmi in chirurgia della mano. Per essere bravi ci vuole la stessa mano ferma di quan-

Federico Morlacchi, 18 anni AP

to scocchi una freccia». Il bis Nel nuoto non c’è solo Ce-

cilia Camellini abbonata al podio. Ieri sera il diciottenne Federico Morlacchi, che ha aperto giovedì il medagliere azzurro col bronzo nei 100 farfalla S9, si è superato col terzo posto anche nei 400 stile libero in 4’18"55. «Non pensavo potesse arrivare ad un tempo del genere», dichiara il suo preparatore Max Tosin. D’altra parte tutto riconoscono il talento di Federico, che soffre di un mancato sviluppo del femore sinistro, grande speranza in vista di Rio insieme alla Camellini. © RIPRODUZIONE RISERVATA

SONO STATE RIDOTTE LE CATEGORIE LA VITTORIA DELLA PAUTOVA E L’ARGENTO DELLA CONGOST SCATENANO LE POLEMICHE

Pancalli: «Gare così fanno perdere credibilità» Nell’84 gli ori erano 973, qui solo 506 per esigenze tv Ma si creano disparità

Polemiche Si può chiedere la ri-

LONDRA

A volte davanti alla televisione non si capisce. Perché vediamo nella stessa gara disabilità diverse? E poi gli atleti senza disabilità apparenti: perché sono alle Paralimpiadi? Alla base di tutto c’è una parola: classificazione. Ogni atleta gareggia in una categoria che gli viene data in base alle sue «capacità residue», dopo la valutazione di una commissione di medici e altri classificatori, ma ogni disciplina ha le sue specificità. Pochi problemi negli sport di squadra, ma le disparità sono evidenti soprattutto nell’atletica e nel nuoto.

Elena Pautova (Rus), ipovedente, medaglia d’oro

persone che hanno sofferto patologie come paralisi cerebrale, subìto incidenti in cui è rimasto offeso il cervello oppure che hanno un quoziente intellettivo, rilevato prima dei 18 anni, sotto i 70 punti (su una scala fino a 150). Sono fra i pochi che possono migliorare con la riabilitazione e, con lo sport, possono crescere la propria condizione. Accorpamenti Le disabilità di

Invisibili Quando non vediamo

disabilità si tratta di cerebrolesi,

per sé sono diverse una dall’altra: dalle amputazioni alle le-

Elena Congost, spagnola, ipovedente, argento ANSA

sioni spinali (paraplegie e tetraplegie), dove la funzionalità di un muscolo di schiena e addome determina rilevanti differenti potenziali, fino ad arrivare alle qualità intellettive. Un tempo la classificazione era molto più frazionata, ma per rendere più televisive e spettacolari le Paralimpiadi è stato necessario accorpare le categorie. Per capirci, nel 1984 vennero assegnate 973 medaglie d’oro, contro le 506 di Londra. Alla recente Olimpiade, con

più sport, gli ori in palio erano 302. Questo crea molte disparità. Essere ai limiti superiori delle capacità funzionali della categoria è un enorme vantaggio, essere ai limiti inferiori preclude ogni possibilità. Per questo si continua a riclassificare e si parla anche di «doping della classificazione», dove farsi accettare in una categoria inferiore significa diventare competitivi, non per aumento delle capacità, ma per il più basso livello del nuovo ambito.

classificazione. A Londra prima del via sono state esaminate 245 domande: 142 atleti sono stati confermati nella categorie, 40 «promossi» nella categoria inferiore. E non mancano le polemiche. E’ il caso degli Stati Uniti che, arrivati a Londra, hanno visto tre atleti spostati in classi diverse (più alte) da quelle con cui si erano presentati. Corruzione? Se si comprano gli arbitri nel calcio, non si possono comperare le commissioni classificatrici? Speriamo di no. «Gare come quella della Minetti fanno perdere credibilità al movimento. I criteri sono migliorabili — afferma il presidente del Cip Luca Pancalli —. Quello delle classificazioni deve essere un aggiornamento continuo, con messa in discussione dei criteri. Va bene lo spettacolo, ma il concetto paralimpico deve rimanere quello di gare dove gli atleti competono con pari opportunità». pa.m. © RIPRODUZIONE RISERVATA

GUIDA

Atletica e nuoto seguono principi molto diversi Queste, a larghe linee, le classificazioni in nuoto e atletica. ATLETICA T sta per Track, pista. Da 11 a 13: Non vedenti e ipovedenti. 20: disabilità intellettiva. 31 38: disabilità celebrale, da 31 a 34 con uso della carrozzina. 40 46: atleti con arti incompleti (amputati e focomelici). 51 58: atleti che gareggiano sulla carrozzina o in posizione seduta (lanci). NUOTO Tre classi, disabili motori, di vista ed intellettivi divisi per cosa possono fare in acqua. S sta per swimming, nuoto. Più il numero aumenta minore è l’impedimento. 1: atleti con i maggiori impedi menti. 10: minori impedimenti. 11 13: non vedenti e ipovedenti 14: disabilità intellettiva.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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BASKET QUALIFICAZIONI ALL’EUROPEO 2013

Cento volte Italia Gigli: «Uniti come al Mondiale 2006» «Una fortuna avere tre azzurri Nba, ma non sono venuti sempre: la cosa ci ha squilibrato» Angelo Gigli ha appena superato le 100 presenze in Nazionale. Le ha viste un po’ tutte, in questi anni difficili per la maglia azzurra: quando non c’era, come l’anno scorso in Lituania, è stato per colpa dei troppi infortuni. «Ho vissuto Nazionali molto diverse tra loro, sempre con alti e bassi anzi, con molti più bassi — racconta —. Questa squadra mi ricorda quella del Mondiale 2006: un gruppo unito, grande entusiasmo, chimica giusta. Un’Italia che non aveva grandi stelle ma giocava bene al di la del risultato».

A

«Si dice che i lunghi maturino più lentamente e probabilmente è vero. Comunque, anche se gioco centro puro non sarò mai un pivot di 120 chili di posizione, la rapidità resta la mia caratteristica, posso portare un blocco o tagliare più velocemente, correre per aprire il campo ai miei compagni» Non è più giovane, non è ancora vecchio. Come si sente?

Già qualificati, ora il 1 posto

S Shawn Huff (Finlandia) di Cremona e l’anno scorso a Forlì, 15.8 punti di media, E’ primo assoluto nella percentuale da 3 punti (72.2%) e complessiva (67.4%)

Cos’ha di diverso la Virtus?

«Che tutto lo staff è lì, un’ora prima dell’allenamento o un’ora dopo, a lavorare per te e con te, trascurando anche gli impegni personali. Quest’anno ho curato moltissimo i fondamentali da centro e ovviamente i risultati si sono visti: ho aggiunto al mio gioco una dimensione in post basso e spalle a canestro più solida».

Da allora poi cosa è successo?

Con Poeta avete fatto lobbing per convincere Mancinelli a venire alla Virtus?

«Abbiamo avuto la fortuna di avere tre giocatori Nba ma solo una volta sono venuti tutti, a volte erano due, altre uno come oggi. Cosa che ci ha tolto un po’ di equilibrio. Quest’anno col solo Gallinari abbiamo meno talento dell’anno passato ma ci siamo responsabilizzati di più».

«Sì, ma sappiamo cosa c’è dietro: è stato capitano della Fortitudo... Giocare con lui per me è l’ideale, passa la palla benissimo. Ed è un grande compagno anche fuori campo». C’è la Turchia ma, intanto, vi siete qualificati all’Europeo.

In campo, lei ha un ruolo che è un po’ di Bargnani e un po’ di Gallinari. Non si sente schiacciato?

«Spero di esserci e di far parte di questa Nazionale ancora a lungo. La gara di oggi è particolare: noi abbiamo raggiunto il nostro obbiettivo, ma non dobbiamo mollare. I turchi vogliono batterci e bene. Almeno questa è l’atmosfera che si sta respirando qui». Angelo Gigli, 29 anni, 101 presenze in Nazionale, della Virtus Bologna CAST

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la guida

GLI ALTRI In Turchia alle 19 su SportItalia «ITALIANI» o

Come si cambia ruolo a 29 anni?

«Maturo. E fisicamente sto meglio adesso che a 21 anni. Ho patito molti infortuni, ma in queste condizioni posso finalmente pormi come obbiettivo di migliorare ancora e molto. E Bologna è il posto migliore per riuscirci».

LUCA CHIABOTTI

«Questo è il primo anno in cui gioco centro e non da ala forte. Cambia ovviamente molto avere al fianco Bargnani o no: con lui in campo, il mio compito era adeguarmi alle sue decisioni.

Sceglieva lui se tagliare verso canestro o allargarsi per il tiro da tre e io dovevo agire di conseguenza. Senza il Mago, faccio il centro e tutte le soluzioni sono più codificate».

S Markoishvili (Georgia) di Cantù è 1o nei recuperi (3.2) e top scorer degli «italiani» a 16.4 punti di media davanti a Huff (15.8), Ignerski (Pol/Sassari, 15.2), Kangur (Est/Siena, 13.7)

Stasera a Kayseri (ore 19, diretta SportItalia 2), l’Italia affronta la Turchia nella penultima gara delle qualificazioni all’Europeo 2013. Già qualificata, l’Italia chiuderà al primo posto nel girone, che le darà un migliore fascia nel sorteggio dell’Europeo, se batte i turchi o se perde salvando il +9 della gara di andata. «Giochiamo contro una grande squadra, fuori casa — dice Simone Pianigiani — in una partita decisiva per loro. E' una di quelle gare dove se non sei al massimo vieni travolto. E proprio nella specificità della gara che, pur se già qualificati, troviamo le nostre motivazioni nel volere competere. Noi siamo sereni e siamo contenti di esserci guadagnati la possibilità di giocare questa partita con tranquillità. Ma tranquillità non vuol dire rilassatezza, anzi». La Turchia di Tanjevic, dopo la debacle in Rep. Ceca (perso 82-64), s’è parzialmente rifatta domenica in casa con la Bielorussia (91-62). La difesa italiana è quella che ha concesso meno punti agli avversari (59.3) delle 31 partecipanti. Gia’ qualificate, come noi, anche Montenegro, Croazia e Ucraina. Nel caso di un successo oggi, saranno all’Europeo anche Germania e Finlandia. L’Italia chiuderà le qualificazioni sabato a Trieste contro la Bielorussia. Gruppo A Serbia-Slovacchia; Montenegro-Estonia; Israele-Islanda. Classifica: Montenegro 7 vinte-0 perse; Serbia, Estonia, Israele 4-3; Islanda, Slovacchia 1-6. Gruppo B Germania-Bulgaria; Azerbaigian-Svezia. Riposa: Lussemburgo. Classifica: Germania 5-0; Azerbaigian, Bulgaria 3-3; Svezia 3-2; 2-3; Lussemburgo 0-6. Gruppo C Croazia-Ucraina; Austria-Ungheria. Riposa: Cipro. Classifica: Croazia 5-0; Ucraina 5-1; Ungheria 2-3; Austria 2-4; Cipro 0-6. Gruppo D Olanda-Lettonia; Georgia-Bosnia. Rip.: Romania. Classifica: Georgia 4-1; Bosnia 4-2; Lettonia 3-2; Olanda 2-4; Romania 1-5. Gruppo E Finlandia-Polonia; Svizzera-Belgio. Riposa: Albania. Classifica: Finlandia 5-0; Polonia 4-2; Belgio 3-2; Svizzera 2-4; Albania 0-6. Gruppo F Turchia-Italia; R.Ceca-Portogallo. Riposa: Bielorussia. Classifica: Italia 6-0; Rep. Ceca 4-2; Turchia 3-2; Bielorussia 1-5; Portogallo 0-5. Formula Si qualificano all’Europeo 2013 (4-22 settembre) le prime due di ogni girone e le 4 migliori terze. Già qualificate Spagna, Francia, Russia, Macedonia, Lituania, Grecia, Gran Bretagna e Slovenia.

SU TWITTER

Howard incontra Jabbar I tifosi Lakers ora sognano S Janar Talts estone di Varese, 6o a rimbalzo (8.6) è il migliore dei nostri davanti a Simmons (Bul/Brindisi) 8.5 e Sanikidze (Geo/Siena) 8. Il canturino Tyus (Isr) è 2o nella % da 2: 74.5

Dopo aver espresso su Twitter il desiderio di allenarsi con Kareem Abdul Jabbar, Dwight Howard ha incontrato l’ex stella dei Lakers twittando poi una foto assieme col commento «per molti anni a venire». Cosa che ha fatto sperare i tifosi di Los Angeles in prolungamento del contratto del pivot arrivato da Orlando. NO MARCUS (m.i.) Marcus Walker della Sigma Barcellona (LegaDue) non ha superato le visite mediche e non ha ottenuto l'idoneità sportiva. AMICHEVOLI Roma Galatasaray 68 74 (Taylor 15, Czyz 14), Roma Mariupol 84 88 (Goss 32, Jones 15).

FOOTBALL AL VIA LO SPORT PIU’ SEGUITO DAGLI AMERICANI

Peyton super stella, Eli campione La Nfl riparte dei fratelli Manning DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

MASSIMO LOPES PEGNA Twitter @Pegnarol NEW YORK

In televisione, Peyton Manning è ovunque: in uno spot al volante di una Buick mentre impartisce ordini al sistema di bordo come fossero i suoi receiver e sotto una gigantesca antenna parabolica mentre suggerisce agli spettatori di abbonarsi a direct tv per non perdersi una partita del suo football. Non è bello come il ragazzo che è andato a sostituire a Denver, Tim Tebow, e non ha una supermodel per moglie (Gisele Bundchen) come l’altro grande figo della Nfl, l’arcirivale dei Patriots, Tom Brady. Ma la sua espressione da bamboccione piace da morire all’America. Sondaggio Un sondaggio di qualche tempo fa lo aveva messo in cima alla classifica dell’uomo che vorresti come «role model»: più su di Roger Federer e Dereck Jeter (degli Yankees). E meglio anche del fratello minore Eli, stesso aspetto da imbranato, che nel febbraio scor-

Peyton Manning, 36 anni, dei Denver Broncos REUTERS

so guidò inaspettatamente i New York Giants alla vittoria nel Super Bowl e lo sorpassò nella specialissima classifica di famiglia: Eli due trionfi nella Super Partita, Peyton uno solo e una sconfitta. La percezione, però, è che sia ancora lui il numero uno dei Manning. Nonostante l’anno passato, sia rimasto bloccato a bordo campo tutta la stagione («Come stare die-

Eli Manning, 31 anni, dal 2004 ai New York Giants AP

tro alla lavagna mentre i tuoi amici sono in cortile a spassarsela») per via di una delicatissima operazione alle vertebre cervicali. Nonostante a marzo, gli Indianapolis Colts, a cui aveva dedicato la sua intera vita da quarterback, lo abbiano scaricato senza troppi complimenti. Un dispiacere durato un paio di settimane, il tempo di firmare con i Broncos un contrat-

to da cinque anni per 96 milioni di dollari. A Denver sono impazziti: sono andati in 41 mila a seguire il suo primo allenamento. Sembrava impossibile poter battere la popolarità di Tebow, ma in Colorado sono cowboy, gente concreta, e con Manning alla regia già si fantastica il primo SB dal 1998. I pronostici della Bibbia, Sport Illustrated, alimentano questa spe-

ranza: Broncos alla finalissima, battuti solo dalla corazzata Green Bay. Calma E i Giants, campioni in

carica? Secondo SI, neppure ai playoff. Ma Eli, che al telefono ha una voce da raccomandare agli insonni, fa proprio della calma la sua grande arma: «Se riusciamo a essere più continui dell’anno passato, abbiamo delle chance». Noioso, ma efficace. Del resto, è nel dna di famiglia. Niente night club e copertine osé sui magazine, come i rivali cittadini dei Jets, Mark Sanchez e Tebow, ma tante ore di studio: «Mi sono rivisto al computer ogni singola mia azione di un anno fa, giusto per vedere dove e come posso migliorare». E’ la stessa caparbietà di Peyton, che dicono abbia l’armadietto nello spogliatoio stipato di appunti sulle altre squadre e lo scantinato di casa traboccante di video. «Ci sentiamo ogni settimana e scambiamo informazioni sui nostri avversari: ci incoraggiamo a vicenda», dice Eli che da piccolo era costretto a imbottirsi di cuscini per fare da bersaglio ai lanci del fratellone. Aggiunge il più piccolo dei Manning: «L’unica chance di scontrarsi sarà al Super Bowl». A New Orleans, la città dove sono nati e cresciuti e dove papà Archie ha giocato per i Saints: un finale che sognano anche a Hollywood. © RIPRODUZIONE RISERVATA

SU ESPN AMERICA

Stanotte sfida GiantsCowboys Domani alle 2.30 di notte, prima sfida in diretta della nuova stagione del football Usa su Espn America (canale 214 di Sky): si parte con New York Giants Dallas Cowboys ma saranno almeno cinque le gare Nfl trasmesse ogni settimana in diretta. Dopo New York Dallas (in replica alle 14 di giovedì), ci saranno ben tre dirette nella notte tra domenica 9 e lunedì: New Orleans Saints Washington Redskins, seguita da Green Bay Packers San Francisco 49ers e dall’attessima Denver Broncos Pittsburgh Steelers con il debutto di Peyton Manning con la nuova maglia. La copertura settimanale della Nfl si chiude, ovviamente, con il Monday Night che debutta con Cincinnati Bengals Baltimore Ravens. seguito stavolta anche da Oakland Riders San Diego Chargers. Tutte le 130 gare della Nfl che verranno trasmesse quest’anno da Espn America saranno in HD.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Golf INCREDIBILE TRAGUARDO DI TIGER: E’ IL PRIMO A SUPERARE QUESTA CIFRA

Woods diventa mister 100 milioni solo di premi nel Pga Usa DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

MASSIMO LOPES PEGNA Twitter @Pegnarol NEW YORK

Quasi una routine, come se i 544 mila dollari incassati lunedì per il terzo posto al Deutsche Bank fossero spiccioli di poco conto. Invece Tiger, grazie a quest’assegno, ha stabilito un altro record: è diventato il primo giocatore a oltrepassare la soglia dei 100 milioni di dollari (100.350.700 per l’esattezza) nei tornei del Pga. Per capire l’enormità dell’impresa, basta pensare che al 2˚ posto in questo speciale ranking di Paperoni c’è Phil Mickelson staccato di oltre 33.5 milioni. Woods ha raggiunto il traguardo storico nonostante i suoi 74 successi nel Pga lo mettano alle spalle di Sam Snead che trionfò 82 volte. Ma Snead aveva giocato fra il 1937 e il 1968 quando la posta in palio era molto più bassa: il suo assegno più cospicuo fu di 28mila dollari e alla fine riuscì a mettere insieme la miseria (non per quei tempi, però) di 620.126 dollari. L’uomo del boom «Snead ha

giocato in un’altra era e io sono stato abbastanza fortunato da fare questo mestiere proprio nel momento in cui i montepremi hanno raggiun-

to il massimo», ha minimizzato Tiger. Sorvolando sul fatto che se le borse sono oggi su questi livelli è proprio per merito suo. Infatti, è dal 1996, anno in cui Tiger è diventato professionista, che il golf non è più considerato uno sport di nicchia e gli indici tv si sono impennati. Miliardo Ma è persino norma-

le che Woods non si sia scomposto quando lo hanno avvertito del suo nuovo primato. Perché tre anni fa ne aveva

stabilito uno ancora più straordinario: nel 2009 la rivista Forbes lo aveva riconosciuto, facendogli i conti in tasca, come il primo sportivo della storia ad avere superato il miliardo di dollari. Come non è riuscito neppure a Michael Jordan e Michael Schumacher, ora, invece, obiettivo dichiarato di LeBron James. A raggiungere quella cifra avevano contribuito i contratti faraonici di Nike (105 milioni per 5 anni, rinnovato due volte) e di Gatorade (altri 100), più

una serie di interessi nella costruzione di campi da golf, diritti sui giochi al computer e un’altra serie di sponsorizzazioni. Dopo il 2009, però, era stato travolto dallo scandalo a luci rosse che ne aveva sporcato l’immagine, facendogli perdere molti dei contratti da testimonial. Mentre il costoso divorzio gli aveva dimezzato il patrimonio. Difficile provare pena, però, per chi è appena diventato mister 100 milioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA

AL TPC BOSTON

McIlroy rimonta, vince e ora guida la FedEx Cup

Coni IERI LA GIUNTA

Pallavolo DONNE

Pellegrini sarà capo di giuria

Il 19 febbraio le elezioni

Coppa Italia: no I 24 convocati alla prima fase per l’Europeo

Federica Pellegrini, 24 anni LAPRESSE

20 KM USA (d.m.) Matt Tegenkamp (58’30”) e Renee Metvier Baillie (1h07’04”) hanno vinto i campionati nazionali di 20 km a New Haven (Usa, Connecticut). Uomini: 1. Tegenkamp 58’30”; 2. Puskedra 58’48”; 3. Maiyo (Ken) 59’39”. Donne: 1. Metvier Baillie 1h07’04”; 2. Pritz 1h07’21”; 3. Rotskhin 1h07’59”. SUL BRENTA (d.m.) Ahmed Nasef (1h08’23”) e Marzena Michalska (1h21’40”) hanno vinto la Maratonina del Brenta a Vittorio Veneto (Tv).

Baseball Liddi è già a Seattle in Mlb

TORNA ZAMORA (r.g.) A Grugliasco (To), il 5 ottobre, nella serata targata Loreni imperniata sul vacante titolo del Mediterraneo massimi leggeri tra Maurizio Lovaglio (12-8-0) e il bulgaro Konstantin Semerdjiev (30-14-2) già visto in Italia, rientrano il superleggero Brunet Zamora (22-1-2) dopo la sconfitta europea col russo Denis Shafikov (29-0-1) e il leggero Max Ballisai (15-1) fermato dallo spagnolo Lora (15-9-5) per l’Intercontinentale Wba. Nel programma, il medio Zerbini (1-2), il supergallo Limone (9-1) e il Stefano Abatangelo (13-2-1).

Tiger Woods, 36 anni, fresco di 3˚ posto al Tpc Boston di Norton EPA

(v.p.) C’è la data delle elezioni del Coni. Almeno «in linea di massima». Il successore di Gianni Petrucci, lo ha detto lui stesso, sarà quasi certamente scelto il 19 febbraio 2013, in anticipo sulla scadenza naturale di maggio-giugno. La Giunta di ieri s’è occupata di Olimpiadi. Il presidente del Coni ha definito i risultati «esaltanti», ma si è poi corretto con un più prudente «buoni». Si è parlato anche delle spese della trasferta, che è costata alla Coni Servizi 1 milione e 700mila euro. Quanto ai premi per le medaglie, 6 milioni di euro come proiezione in attesa della fine delle Paralimpiadi, i vincitori dovrebbero ricevere gli assegni entro settembre. Petrucci ha riferito poi dell’invito di Montezemolo di portare tutti i medagliati a casa Ferrari a Maranello. Quindi i complimenti a Pianigiani e al «suo» basket, che ritroverà da presidente fra qualche settimana: «Sei vittorie su sei partite è qualcosa di importante, anche psicologicamente. Non succedeva dai miei tempi...».

BRAVA FERRARO (si.g.) A Gross Gerau (Ger), vittoria di Federica Ferraro nei 5000 metri di marcia su pista in 22’06”6, record personale e 2˚ tempo dell’anno in Italia.

Boxe

Il numero 1 Rory McIlroy ha vinto il Deutsche Bank Championship al Tpc Boston di Norton (par 71, 1.440.000 $ al vincente, 8 mln di montepremi). passando in testa alla FedEx Cup dopo la 2a delle 4 gare che assegnano i 10 milioni di premio. Con un ultimo giro da 67 colpi, ha chiuso a 264( 20), superando Oosthuizen (S.Af, 265, 19) che lo precedeva di 4 colpi. Una rimonta con un giro finale da 66 colpi ( 5) frutta a Tiger Woods il 3˚ posto a 266 ( 18).

Gianni Petrucci, 67 anni ANSA

MONDIALI 24 ORE (d.m.) Sabato a Katowice (Pol) si disputano i campionati mondiali di 24 ore su strada. Questa la formazione dell’Italia. Uomini: Andrea Accorsi; Marco Baggi; Gastone Barichello; Ivan Cudin; Diego Di Toma; Vito Intini; Stefano Montagner; Antonio Tallarita; Paolo Rovera. Donne: Monica Barchetti; Monica Casiraghi; Lorena Di Vito; Maria Ilaria Fossati; Annemarie Gross; Monika Molnig; Virginia Oliveri; Sara Valdo.

Alex Liddi lunedì sera ha chiuso il campionato di AAA alla grande battendo 3/4 con un fuoricampo, l'11˚ in stagione, ma i suoi Tacoma Rainiers sono stati sconfitti 4-6 a casa di Fresno (org. San Francisco Giants). Liddi ha chiuso l'annata battendo 270 (80/296) con 18 doppi e 30 punti battuti a casa. Ieri sera era già a Seattle, dove i Mariners lo hanno integrato in rosa per la partita contro i Boston Red Sox.

Nuoto A MISS ITALIA DA VENERDÌ

Federica Pellegrini sarà la prossima presidente di giuria a Miss Italia. Un mese dopo l’Olimpiade di Londra chiusa senza medaglie, la campionessa olimpica di Pechino passerà dall’altro lato della barricata e avrà il compito di giudicare le aspiranti miss (venerdì a Montecatini è in programma l’anteprima del concorso di bellezza, lunedì la serata finale). Per l’annuncio ufficiale mancherebbe solo la firma. Il presidente del Coni, Gianni Petrucci, ieri dopo la riunione della Giunta, ha risposto a una domanda proprio sui molteplici impegni extrasportivi della Pellegrini. «Preoccupato? No, lei è un fenomeno, si conosce meglio di tutti gli altri. Quando ritornerà a gareggiare sarà sempre la Pellegrini, cioè un fenomeno». La Pellegrini è tornata a parlare del rebus allenatore. La veneta si è espressa con una breve messaggio dalle pagine del suo blog: «Chi sarà? Non preoccupatevi lo saprete per primi! — ha scritto la Pellegrini ai suoi fan — Adesso devo proteggere la mia idea!».

Atletica

(cam.ca.)Nessuna deroga da parte della Fivb sulle date dei tesseramenti delle giocatrici straniere, così la Lega femminile ha confermato l’annullamento della fase preliminare di Coppa Italia di A-1 prevista dal 16 settembre al 7 ottobre. Ai quarti si qualificheranno le prime 8 al termine del girone di andata. Il campionato di A-1 inizierà regolarmente il 21 ottobre, la data della Supercoppa, ora fissata per il 14 ottobre, sarà stabilita più avanti. Per la A-2 è confermato il primo turno di Coppa Italia, previsto per il 23 e il 30 settembre. Intanto Pesaro ha firmato la centrale Cristina Chirichella, 195 cm classe ’94, capitano della nazionale juniores medaglia di bronzo all’Europeo di Ankara. AMICI (m.mar) Prima amichevole stagionale per Piacenza, che oggi alle 18 affronta in trasferta Modena. MEZZO SECOLO RUINI (a.p.) La Ruini Firenze, cinque scudetti fra il 1963 e il 1973 (dieci volte sul podio), festeggerà il mezzo secolo dalla fondazione con una cerimonia al PalaMattioli giovedi 20 settembre per iniziativa di Piero Vannucci, schiacciatore dell’epoca e azzurro.

Baseball LE SCELTE DI MAZZIERI

Hockey ghiaccio ARRIVO AL PONTEBBA (m.l.) L’Asiago ha confermato l’esperto difensore 36enne Michele Strazzabosco avviato al traguardo delle 20 stagioni in A. Il Pontebba ha ingaggiato il 27enne difensore italo-canadese David Urquhart (ex Valpellice).

Ippica Roma: 11-8-7-13-10 7a corsa - m 1900: 1 Esteja Dan (A. Fiori); 2 Sterling Sensation; 3 Red Surprise; 4 Marina Friendly; 5 Wedding Present; Tot.: 12,29; 12,27, 3,93, 3,27 (580,03). Quinté: n.v. Quarté: n.v. Tris: e 3.506,40. OGGI QUINTÉ A ROMA A Tordivalle (inizio convegno alle 14.55) scegliamo Millionaire Dany (10), Nota d’Accordo (7), Impeto Lux (5), Impavido As (2), Numinoso Dei (14) e Mondrian Ans (16). SI CORRE ANCHE Trotto: Torino (15.05) e Montecatini (15.15) Galoppo: Milano (14.35).

Marco Grifantini, 26 anni OLDMAN/FIBS

(m.c.) Il manager azzurro Marco Mazzieri ha ufficializzato i 24 convocati per l’Europeo, che scatta venerdì in Olanda. Ultimi tagliati Clerici, Sabbatani, Persichina e Mazzuca. Lanciatori. Mariotti (Quebec); Grifantini e Cicatello (Parma); Panerati, D’Angelo, Pugliese e Cillo (Bologna); Da Silva e Cooper (S.Marino); Richetti e D’Amico (Nettuno). Ricevitori: Latorre (Fresno); Reginato (S.Marino). Interni: Colabello (New Britain); Vaglio e Infante (Bologna); Santora (Rimini); Pantaleoni (San Marino); Granato. Esterni: Avagnina (San Marino); De Simoni (Parma); Ambrosino (Nettuno); Chiarini (Rimini); Ermini (Bologna). IBW Annullata per maltempo l’ultima giornata dell’Italian Baseball Week di Nettuno.Il torneo è andato alla Spagna di Mazzotti, sconfitta lunedì dall’Italia, che ha segnato i punti alla 5a, dopo essere rimasta a secco con Noguera.

Busto con la Coppa Italia 2011

SOLIS SPAGNOLO (r.g.) Il massimo cubano Odlanier Solis (18-1), plurititolato nei dilettanti (oro ad Atene 2004 e tre titoli iridati) e già sfidante (sconfitto) di Vitali Klitschko nel 2011 (nell’occasione si ruppe una gamba) combatterà il 12 ottobre a Madrid (Spa) contro il norvegese residente a Valencia, Leif Larsen (16), 37 anni, sui 10 round.

SPAGNA-ITALIA 1-3. Punti, Italia 000.030.000: 3 (7bv-0e); Spagna 100.000.000: 1 (3-3). Lanc.: v. Panerati, p. Cruz, s. Pugliese.

TORDIVALLE CORRE Roma trotto oggi riprenderà regolarmente l’attività: i dipendenti della Società di Corse, che lamentano il mancato pagamento delle retribuzioni arretrate, hanno sospeso le 5 ore di sciopero proclamate per oggi, pur mantenendo lo stato di agitazione. Il trotter romano proseguirà nell’attuale gestione affidata alla Società Ippodromo Tor di Valle S.r.l. in liquidazione sino al prossimo 30 settembre, data di scadenza dell’ultima proroga della convenzione vigente con l’Assi-Unire.

Nuoto COVENTRY IN KENYA (al.f.) La due volte campionessa olimpica Kirsty Coventry, membro della commissione atleti del Cio e ambasciatrice di Arena, domani e venerdì sarà in Kenya nel distretto Kitui (125 km a est di Nairobi) per visionare le due opere di Amref per la distribuzione dell’acqua nei villaggi della zona. «L’importanza dei progetti idrici non può essere trascurata — dice la Coventry — Arena sta sostenendo Amref nella realizzazione di una grande opera per aiutare le comunità locali a trovare ed ottenere questa preziosa risorsa. Sono orgogliosa di rappresentare queste due società e il lavoro che stanno compiendo». COACH RADIATO (al.f.) Kenneth Fuller, head coach della Pennsylvania High School arrestato a maggio, è stato radiato a vita dalla federnuoto americana per aver compiuto per tre volte violenza sessuale su un'atleta minorenne dopo averle somministrato degli alcolici.

Pallanuoto UNDER 19 A Canet en Roussillon (Fra) si

Ippica Emorragia cerebrale

Il driver Bazire migliora ancora Jean-Michel Bazire, uno dei migliori driver del mondo, sta meglio. Da quella maledetta domenica di luglio, quando fu colpito da un’emorragia cerebrale a Enghien, le sue condizioni sono in costante miglioramento. «Ho fatto molti progressi negli ultimi giorni, ora muovo il braccio sinistro in maniera quasi perfetta. Per quanto riguarda la capacità di parlare sto progredendo molto, grazie all’aiuto di un logopedista. Io e lui stiamo facendo un duro lavoro che sta dando i suoi frutti, anche se qualche parola ancora non esce fluida». Il prossimo appuntamento per verificare la situazione clinica di JMB è fissato per il 1˚ ottobre quando si sottoporrà a una risonanza magnetica.

è chiusa la prima fase dell’Europeo Under 19. Una grande Italia batte 8-7 l’Ungheria, chiude a punteggio pieno e approda direttamente ai quarti: domani sfiderà la vincente di Montenegro-Olanda.

Paralimpiadi Risultati Londra 2012 ATLETICA Finali. Donne. Finale 1500 T12: 3. Minetti (guida Giocondi) 4’48"88 (primato mond.; prec. 4’50"45 della stessa atleta). NUOTO Finali. Uomini. 400 sl S8: 3. Morlacchi 4’18"55. Qualificazioni. Uomini. 400 sl S9: 4. Morlacchi 4’24"06. 100 rana SB4: 6. Morelli 1’47"30. 100 sl S12: 9. Sottile 56"11. Donne. 50 sl S6: 12. Romano 38"79. SCHERMA Fioretto cat. A. Uomini. Semifinale: Datsko (Ucr) b. Cima 15-3. Quarti. Uomini: Cima b. Francois (Fra) 15-14. Pool. Uomini: Yusupov (Rus) b. Betti 5-3; Chen (Cina) b. Betti 5-0; Pender (Pol) b. Betti 5-4. Datsko (Ucr) b. Cima 5-0; Cima b. Wyganowski (Pol) 5-3; Cima b. Chung (Hkg) 5-4; Silva (Bra) b. Cima 5-4. Donne. Lao (Mac) b. Trigilia 5-4; Fan (Hkg) b. Trigilia 5-2; Rong (Cina) b. Trigilia 5-3; Bernard (Fra) b. Trigilia 5-4. TIRO Carabina 50 mt SH1: 26. Ciani 580. VELA Skud18. Reg. 7: 6. Italia (Gualandris Zanetti). Reg. 8: 5. Italia. 2.4mR. Reg 7: 15. Olmi. Reg. 8: 9. Olmi. Sonar. Reg 7: 12. Italia (Squizzato Dighe Protopapa).

Rugby QUATTRO NAZIONI Sabato 3˚ turno del Quattro Nazioni. Nell’Australia che riceve il Sudafrica torna Beale estremo (con Ashely-Cooper a secondo centro) e debutta Shipperley all’ala. Nell’Argentina, in Nuova Zelanda, rientri di Hernandez all’apertura e di Luguizamon flanker. GATLAND È ufficiale: il neozelandese Warren Gatland, c.t. del Galles, sarà l’allenatore dei Lions britannici in tour in Australia nel giugno-luglio 2013. D’APICE UFFICIALE (r.p.) Tommaso D’Apice è ufficialmente un giocatore del Gloucester. Il tallonatore della Nazionale, rimasto senza contratto dopo la fine dell’avventura degli Aironi, ha concluso il suo periodo di prova nel club di Premiership e ha firmato. «Sono molto orgoglioso — dice —, il Gloucester è una grande squadra fatta di grandi uomini per una grande stagione. Mai arrendersi».

Varie Berruto e Bianchini stasera a Urbino Stasera alle 21 alla Festa Democratica nazionale Scuola e Università di Urbino, dibattito sui temi della lealtà e della tenacia nello sport con Mauro Berruto, c.t. della Nazionale di pallavolo bronzo all’Olimpiade di Londra, e Valerio Bianchini, ex tecnico di basket.


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MERCOLEDÌ 5 SETTEMBRE 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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ALTRI MONDI

Il fatto del giorno

_l’asse Italia-Francia

DI GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it

L’alleanza Monti-Hollande si rafforza sempre di più? C’è «una identità di vedute sulla crisi» dopo l’incontro di ieri a Roma. La Tav si farà e per salvare l’euro è pronto un piano in tre tappe Ieri il presidente francese Hollande è venuto a Roma per incontrare Monti, ne è uscito un altro comunicato tutto rose e fiori, i due sono d’accordo su tutto, l’euro è intoccabile, eccetera eccetera. Notiamo intanto che: domani si riunisce il Consiglio europeo per dare il via libera o (solo teoricamente) per bloccare le intenzioni di Draghi, un consiglio che sarà di battaglia dato che il rappresentante della Bundesbank non vuole che la Banca centrale europea (cioè Draghi) compri i titoli dei Paesi sotto attacco; l’incontro di ieri tra il presidente francese e il premier italiano si inserisce in una girandola di faccia a faccia tra i leader europei davvero notevole: Monti-Merkel il 29 agosto, Hollande-Rajoy il 30, Monti-Barroso e Merkel-Rajoy domani, Monti-Rajoy il 20 settembre. Questo iper-attivismo significa che la battaglia contro chi vuol far saltare l’euro non è affatto vinta e i leader non sono per niente tranquilli. Infatti — ed è il terzo punto da sottolineare — i mercati ieri hanno reagito con molta incertezza alle presunte novità, e in particolare all’audizione di Draghi, lunedì, davanti alla Commissione Affari Economici dell’Ue: a una prima rezione allegra è seguita una specie di depressione ieri, con cadute provocate anche da un nuovo voto di Moody’s secondo cui l’outlook (prospettiva) del debito Ue è passato da sta-

sbank) spiegando che la Banca centrale europea sarebbe intervenuta solo sui titoli a breve e ribadendo il suo no alla trasformazione del fondo Esm in banca, atto che avrebbe consentito a questa istituzione di finanziarsi a Francoforte e con quei soldi soccorrere gli Stati. Il fondo Esm, d’altra parte, aspetta la sentenza dei giudici di Karlsruhe, mercoledì prossimo.

4 Monti e Hollande, dicendosi d’accordo, hanno richiamato le conclusioni del 28-29 giugno, quindi significa che stanno appoggiando Draghi.

Il presidente francese François Hollande e il nostro premier Mario Monti ieri a Roma AFP

bile a negativo (resta la tripla A), e poi vanno male i dati Usa sull’industria manifatturiera, cosa che ha abbattuto Wall Street.

1Mi pare che questo incontro italo-francese ci metta nelle condizioni di scrivere un articolo fiacco.

Non è detto. Ci sono due punti notevoli. Il primo: Monti e Hollande hanno ribadito con una certa determinazione che la Tav si farà, e che la cosa verrà studiata nel dettaglio in un summit da tenersi a Lione. Il secondo: i due si sono richiamati di continuo al Consiglio europeo del 28-29 giugno. Questo non va sottovalutato.

2 Perché? Si ricorda? In quel Consiglio, riunito mentre all’Europeo di calcio l’Italia eliminava in semifinale la Germania, passò il principio dello scudo fiscale, e i

notizie Tascabili

4

I NUMERI

-0,2

Il calo in Borsa Seduta in leggero calo ieri a Piazza Affari, che è stata più solida delle altre Borse europee per l’allentamento della tensione sui titoli di Stato: l’indice Ftse Mib ha ceduto lo 0,29% a 15.222

giornali scrissero che la Merkel, irritatissima, era stata sconfitta. Come s’è capito poi, la Merkel si fece sconfiggere piuttosto volentieri, tant’è vero che nelle settimane successive si vide nascere una frattura tra la direzione politica tedesca (la Kanzlerin) e la direzione finanziaria (Bundesbank). Lei ricorderà che cosa s’intende per «scudo fiscale».

3 Ehm, sarà meglio rinfrescarmi la memoria.

La Bce è autorizzata a intervenire, cioè a comprare titoli spagnoli o italiani, quando il differenziale tra Btp o Bonos con l’analogo tedesco supera una certa soglia. Questo principio è stato alla base dell’intervento di Draghi al Consiglio europeo di luglio e, a quanto si capisce, anche del suo discorso di lunedì alla Commissione dell’Unione europea. Draghi lo ha reso meno indigeribile a Weidmann (il presidente della Bunde-

La fabbrica sarda

5 Possiamo dire che è fatta? Con prudenza. Hollande ieri ha elencato le tre tappe del cammino europeo: applicazione di quanto deliberato il 28-29 giugno; soluzione a ottobre del problema greco con l’idea che quel Paese non debba assolutamente uscire dall’area euro (intanto ieri Atene ha venduto buoni per 1,137 miliardi a sei mesi con un tasso leggermente più basso dell’asta precedente, che è una buona notizia); infine la battaglia di dicembre sull’unione fiscale e bancaria. Lì, lo scontro sarà grosso tra quelli che vogliono mettere sotto il controllo della Banca centrale europea solo le cosiddette «banche sistemiche» (ancora una volta i tedeschi) e gli altri che vogliono affidare a Francoforte la vigilanza su tutto. Le Landesbanken, pubbliche, hanno i conti piuttosto malmessi...

LO STUDIO OGGI È A 428

CRESCITA: SERVE UN PATTO

S Il governo incontra parti sociali Produttività, crescita e lavoro: dopo la fase del rigore il governo vuole una scossa all’economia. Per questo stamattina incontrerà le imprese e martedì i sindacati. Verranno illustrate le nuove misure, discusse poi nel pomeriggio in Consiglio dei Ministri. L’idea è quella che le parti sociali mettano a punto tra loro un «patto per la produttività», come ribadito dal ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera (nella foto): «Noi faremo tutto ciò che si può fare per appoggiarlo», ha detto

Ignazio Visco, 62 anni, è il governatore di Bankitalia AP

Bankitalia: «Uno spread esagerato Giusto a 200» Un valore ingiustificato, senza fondamentali nell’eco nomia reale del Paese. Dopo la presa di posizione, netta, del governatore Ignazio Visco, solo un paio di mesi fa, Banki talia è tornata ieri a esprimersi sullo strano andamento dello spread, ancora assai sopra i 400 punti (ieri è sceso legger mente a 428, con il tasso al 5,67%): conti alla mano, si fa notare che il valore più corretto per l’Italia sarebbe di meno della metà di quello attuale. Ad approfondire il tema quattro studiosi (Antonio Di Cesare, Giuseppe Grande, Michele Manna e Marco Taboga) che hanno dedicato alla questione un dossier dal titolo un po’ astruso: «Stime recenti dei premi per il rischio sovrano di alcuni Paesi dell’area dell’euro». Hanno chiarito «tecnicamente» che il differenziale di rendimento fra Btp e Bund «dovrebbe collo carsi su valori dell’ordine dei 200 punti», sottolineando che «il recente andamento è in larga parte riconducibile a fenomeni di contagio non legati alle condizioni del Paese». Mettendo a confronto Italia, Spagna, Irlanda, Porto gallo e Germania, fanno notare che il saliscendi del differen ziale «non può dipendere dagli andamenti macroeconomici e fiscali dei singoli Paesi». Una parte significativa dello spread, rilevano ancora i quattro studiosi, è spiegata dal «forte calo del rendimento del Bund tedesco», ma a pesare sono soprattutto «fenomeni di contagio che riflettendo invece l’emergere tra gli investitori di timori sulla solidità dell’unione monetaria».

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La bozza del dI Salute

La «guerra» delle auto

Sarà vietata la pubblicità di lotterie e scommesse

Forse omicidio-suicidio

Palermo, trovati in mare i cadaveri di due fidanzati Due cadaveri recuperati in mare, l’ipotesi sempre più forte di trovarsi davanti a un caso di omicidio-suicidio. Così la pensano gli investigatori di Palermo, dopo il ritrovamento dei corpi di Giuseppe Mignano, operaio 25enne, e della fidanzata Francesca Inghilleri, 19 anni, nelle acque di Terrasini, non lontano dal capoluogo siciliano. I due sono andati via da casa, lunedì sera, su uno scooter (trovato a poca distanza dalla costa), e i familiari non hanno più avuto notizie. Ieri mattina, attorno alle 10.30, la Capitaneria ha individuato il corpo del ragazzo; dopo alcune ore, è stato il turno della ragazza. La Procura di Palermo ha aperto un’inchiesta: i due sarebbero caduti da almeno 20 metri, e per il momento sono due le ipotesi sulla morte; la prima è di omicidio-suicidio, la seconda è di un doppio suicidio, ma non si esclude la caduta accidentale. Sui corpi sarà fatta l’autopsia.

Proprio così. E non è una posizione da poco, anche se Weidmann sembra isolato. Ancora ieri Klaas Knot, presidente della Banca centrale olandese e membro del direttorio Bce, ha ribadito che in situazioni di emergenza la Bce può acquistare. Ricordiamo che Amsterdam, a rigore, sta nella squadra dei duri.

A

Gli operai Alcoa su un silos a 70 metri d’altezza ANSA

Passera: «Salvare l’Alcoa sarà quasi impossibile» La sorte dell’Alcoa di Portovesme è segnata. Nel giorno in cui i sindacalisti dello stabilimento sardo hanno incontrato i leader di Pdl, Pd e Udc per discutere del futuro della fabbrica di alluminio di proprietà degli americani, tre operai sono saliti per protesta su un silos dell’acqua a oltre 70 metri di altezza, mentre il ministro per lo Sviluppo economico, Corrado Passera, ha spento qualsiasi entusiasmo: «Non ci sono stati dei veri impegni per possibili acquisizioni, è una situazione quasi impossibile, di scarso interesse per gli investitori, e il governo continuerà a lavorare per risolvere il ca so». Il governatore Cappellacci: «Fate il possibile».

Vietare la pubblicità di tutti i giochi finalizzati alla riscossione di denaro. Lo prevede l’ultima bozza del «decretone salute» presentata dal ministro della Sanità Renato Balduzzi. Scompare la tassa sulle bibite gasate, ma si inaspriscono le norme per «prevenire fenomeni di ludopatia». Il progetto prevede che siano «vietate le comunicazioni commerciali audiovisive e radiofoniche, dirette o indirette, che inducano all’acquisto di prodotti o alla partecipazione ad Renato attività di gioco, quali Balduzzi lotterie, concorsi a premio, ANSA scommesse sportive, finalizzate alla riscossione di denaro la cui vincita sia determinata esclusivamente dal caso». Pubblicità vietata anche «sulla stampa», nei cinema e sui mezzi di trasporto. Previste anche multe salatissime.

Martin Winterkorn, capo di Volkswagen, e la nuova Golf

Nuova Golf: debutto show E la 500L andrà negli Usa (co.ca.) Nel giorno del lancio in grande stile da parte della grande rivale Volkswagen, della nuova Golf (presentata a Berlino, disegnata da Walter de Silva, italiano come Giorgietto Giugiaro, il progettista della prima serie nel 1974), Sergio Marchionne si mostra pessimista sul futuro dell’auto. «Ho paura che la luce nel tunnel sia quella di un treno» dice l’a.d. della Fiat in visita allo stabilimento serbo di Kragujevac, ma annuncia che la 500L (in arrivo a ottobre) sarà in vendita anche negli Usa da metà 2013. Entusiasmo, invece, a Berlino dove al debutto della Golf avrebbe dovuto essere presente anche la Cancelliera Angela Merkel, poi assente per ragioni di sicurezza.


LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 5 SETTEMBRE 2012

ALTRI MONDI

LE PREVISIONI

La pioggia insiste: da venerdì c’è il sole Il brutto tempo e la pioggia su gran parte dell’Italia conti nueranno fino a tutto domani. La regione più colpita è il Lazio: a

Test di Medicina Provano in 77mila Ce la farà uno su 8 Iniziate tra le contestazioni le prove d’accesso all’università: domande pure su spread e Imu FILIPPO CONTICELLO

Lunga e intensa la stagione del test, con le solite file di neodiplomati agguerriti e desiderosi di metter piede all’Università. Quella 2012 è iniziata ieri, dopo mille polemiche e promesse di rinnovamento lanciate dal ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo: via al questionario per Medicina e Odontoiatria e i numeri, spietati, riducono la speranza degli studenti. I posti disponibili sono circa 11 mila (10.173 per gli aspiranti dottori e circa 900 per gli aspiranti dentisti) e a contenderseli saranno in 77 mila: lotta serrata visto che solo uno su otto strapperà l’immatricolazione. Quello di ieri è lo scoglio più appuntito, il test per la facoltà più ambita, ma è solo l’inizio della stagione: oggi si prova a entrare nella facoltà di Medicina in inglese, domani tocca ad Architettura e lunedì a Veterinaria. Martedì 11 settembre è il giorno atteso da chi vuole misurarsi in una delle variegate «Professioni sanitarie»: chi si vede ostetrica, infermiere, logopedista avrà il suo bel da fare. Resta poi la programmazione locale dei corsi che i singoli atenei pubblicano sui propri siti. Intanto, nell’attesa dei risultati, la Conferenza Nazionale di Medicina e Chirurgia ha distribuito dati inquietanti sulla nostra geografia universitaria: superare i test è assai più facile al sud che al nord, dove il punteggio minimo di ammissione è nove volte superiore. Dal 2003, di media, si passa dai 47

la convention democratica

A Napoli gli aspiranti medici hanno fatto il test al Palabarbuto ANSA

Ovunque proteste contro il numero chiuso. E oggi si prosegue con le facoltà in inglese punti necessari a Padova ai 38 che bastano a Foggia. Inutile sbirciare Su e giù per il Paese, scene simili: nelle aule concentrazione massima, fuori qualche piccola tensione perché si è riaperta la solita polemica sul numero chiuso. Per questo, le associazioni studentesche hanno organizzato flash-mob e contestazioni chiedendo «l’eliminazione di ogni

barriera all’accesso all’Università». Il Codacons minaccia un ricorso europeo, ma nel mirino c’era soprattutto il ministro: «Profumo di chiuso. ConTESTiamolo!», si leggeva ovunque su tanti striscioni e cartellini. Sulle pagine dei test, invece, domande su spread, Imu, muro di Berlino, anche se gli studenti hanno trovato più ostici i quesiti di biologia. Per entrare in graduatoria c’è una soglia minima di 20 punti, ma il ministero ha elaborato il solito artificio per evitare di far copiare. Nei compiti, tutti uguali, l’ordine delle domande era diverso. Traduzione per i più furbi: inutile sbriciare dal vicino.

DUE NUOVI VIRUS

Gli esperti «L’influenza quest’anno sarà dura» L’estate non è ancora finita e già si comincia a parlare di influenza. Gli esperti dell’Amcli, l’Associazione Microbiologi Clinici Italiani, stimano che quest’anno sarà più aggressiva e con due nuovi virus, richiedendo «un’attenzione maggiore alla vaccinazione da parte delle categorie deboli». Sulla base dei dati dell’Oms a disposizione, circolerà ancora il ceppo virale pandemico del 2009 (il virus A/H1N1 2009), ma faranno la loro comparsa altri due ceppi (un virus B e uno H3N2). Quindi la composizione del vaccino per la prossima stagione contiene un virus (A/H1N1 2009) uguale a quello delle due stagioni precedenti, mentre i virus H3Ne e B sono differenti. «Dopo l’anno della pandemia — ha spiegato il presidente dell’Amcli, Pierluigi Clerici — abbiamo avuto due stagioni influenzali relativamente più tranquille poiché hanno circolato gli stessi ceppi virali. Ma adesso ci si aspetta una stagione influenzale meno mite e più complessa. Richiederà un’attenzione maggiore alla vaccinazione».

UNA 24ENNE MAROCCHINA

Donna uccisa nel Po «Colpita 19 volte» Si chiama Laila Mastari la donna marocchina di 24 anni il cui corpo è stato trovato dome nica nelle acque del Po a Torino,

avvolto dentro un telo di plasti ca. La donna, come ha rivelato l’autopsia, è stata colpita con 19 coltellate. Nella serata di ieri è stato rintracciato l’ex marito: agli investigatori l’uomo, che vive nel Cuneese, ha spiegato di non avere notizie e di non sentire Laila da diversi mesi.

d Lusi resta in cella

IL RIESAME IL «BUCO» NELLA MARGHERITA

NON MOLLO IL POSTO «Ho scelto di restare nel Consiglio della Lombardia per gli stessi motivi che mi hanno avvicinato alla politica: l’ammirazione per le idee di libertà di Berlusconi. Non mi arrendo alle prime difficoltà: gli ostacoli mi motivano a essere più forte e tenace. Chiara Danese (parte civile contro di lei nel processo Ruby bis, ndr) a Miss Italia? Patrizia Mirigliani dovrebbe invitare pure me»

«È stato reticente e molto ambiguo»

Luigi Lusi, 50 anni, è a Rebibbia dal 20 giugno LAPRESSE

«Ambiguo, reticente e volutamente confuso», quindi non si muoverà dal carcere. Il Tribunale del Riesame di Roma ha confermato gli arresti per il senatore Luigi Lusi, l’ex tesoriere della Margherita accusato di associazione a delinquere e appropriazione indebita per il buco di oltre 25 milioni dalle casse del partito. Secondo i giudici per Lusi, detenuto a Rebibbia dal 20 giugno, dopo il via libera di Palazzo Madama all’arresto, «non c’è allo stato attuale un luogo alternativo al carcere», visto che esiste ancora il «pericolo di inquinamento delle prove». I pm si erano detti favorevoli agli arresti domiciliari (misura da eseguire, nel caso, in un convento in Abruzzo), ma per il Riesame nel corso dei diversi interrogatori Lusi «non ha mai mostrato alcuna resipiscenza», ovvero pentimento. Interrogatori in cui il senatore aveva tra l’altro rivolto pesanti accuse agli ex esponenti della Margherita Francesco Rutelli ed Enzo Bianco, che si sono poi rivelate infondate. I pm continuano, intanto, l’indagine su altri 2 milioni di euro in assegni liberi: nel giro di qualche settimana concluderanno gli accertamenti con il deposito degli atti. «Mantenerlo in carcere è una sorta di esecuzione anticipata della pena prima del processo», hanno detto gli avvocati del senatore. Secco il commento di Francesco Rutelli: «Nessuno può rallegrarsi della detenzione di una persona. Allo stesso tempo, però, non si può non rimarcare la chiarezza dei pronunciamenti: la Margherita è stata una vittima».

IL LEADER DI SEL LA BINDI CONTRARIA

Vendola e le nozze gay «Voglio sposare Eddy»

NICOLE MINETTI CONSIGLIERE PDL IN LOMBARDIA

Una vaccinazione anti-influenza

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Michelle è la regina di Charlotte E Obama spera nel bel tempo... mo afroamericano ad avere questo compito.

ELISABETTA ESPOSITO

«È Michelle la star della famiglia», dice il presidente. E alla star è toccato il compito non facile di tenere il discorso più importante della prima giornata della convention democratica di Charlotte, che si è aperta ieri alle 23 italiane con un programma fitto e decisamente intelligente. Michelle Obama aveva la missione di toccare il cuore degli americani, parlando di sé e di suo marito. Qualcosa di personale insomma, di intimo. E Barack, che ha seguito il discorso da casa assieme alle figlie (arriverà in North Carolina soltanto questa sera), aveva già annunciato: «Cercherò di nascondere le lacrime». Il momento è delicatissimo. I sondaggi indicano testa a testa con Romney, nonostante il suo di-

Roma ieri non ha mai smesso di piovere, con grandi disagi alla circolazione e ritardi nei voli su Fiumicino. In Sardegna un nubifragio ha investito la Gallura. Il Cnr ha intanto certificato che l’estate 2012 per l’Italia è stata la seconda più calda dal 1800, dopo quella torrida del 2003.

lafrase DEL GIORNO

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Tre fan di Obama a Charlotte, in North Carolina, per la convention AP

scorso alla convention repubblicana di Tampa sembra abbia avuto un impatto prossimo allo zero sull’elettorato. Così sul palco della Time Warner Cable Arena, oltre a Joe Kennedy III (figlio di Bobby), ecco salire Julian Castro, 38enne sindaco di

San Antonio: è stato il primo latinoamericano a pronunciare il keynote speech, il più importante discorso politico della convention. Un’ottima iniziativa per conquistare i fondamentali voti ispanici. Senza dimenticare che nel 2004 Obama fu il pri-

Domani Barack E mentre Bill

Nichi Vendola, 54 anni, e il compagno Eddy, 35 TODAY

Clinton prova il discorso che terrà stasera e il cardinale Dolan assicura la sua presenza a Charlotte dopo la benedizione di Tampa, la squadra del presidente studia il meteo. Domani Obama è atteso al Bank of America Stadium, stadio da 75 mila posti. All’aperto, ovviamente. Se come sembra dovesse piovere, tutto si sposterà alla Time Warner Cable Arena. Il presidente ha già detto: «Rispetto a quattro anni fa sarà un discorso diverso, gli americani già mi conoscono. Illustrerò come continuare su questo cammino di crescita». L’occupazione è all’8,3%, convincere gli incerti sarà dura. «È una scelta netta tra due visioni completamente diverse del nostro futuro».

Poche parole e una vecchia polemica che torna a galla dividendo il centrosinistra. Lunedì sera Nichi Vendola, ospite della festa del Pd di Reggio Emilia, ha annunciato di aver un sogno nella vita: «Ho 54 anni e voglio sposarmi con il mio compagno, lo rivendico» (il fidanzato, Eddy Testa, è un 35enne designer italo canadese, ndr). Come persona e come cristiano voglio chiedere per quale motivo progetti d’amore non possono essere liberati da un tappo di Medio Evo». La sua interlocutrice era la presidente del Pd, Rosy Bindi, che ha detto no a ogni idea di nozze, considerando «come paletto massimo ammissibile i "Dico"». Vendola, durante il dibattito, ha ribadito di non voler «stare con un acronimo»: «Basta con i mezzi diritti, in Italia ci sono standard civili da repubblica islamica». Poi ieri, il leader di Sel e candidato alle primarie, è tornato sulle nozze gay, invitando alla «misura» e alla «serietà»: «Sono questioni delicate, riguar dano la vita delle persone, niente propaganda».

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MERCOLEDÌ 5 SETTEMBRE 2012

ALTRI MONDI

IL RITORNO DI RAMAZZOTTI

Eros ai fan: «Il disco si chiamerà "Noi"» Eros Ramazzotti ritorna con «Noi». Il cantautore romano (nella foto) ha scelto Facebook per svelare agli oltre 1,6 milioni

di fan il nome del nuovo disco, che uscirà in tutto il mondo il 13 novembre, a oltre tre anni dall’ultimo album di inediti, «Ali e Radici». Come ha scritto Eros, «Noi» è un cd con «collaborazioni eccellenti, ricco di idee e grande musica», ed è il primo che esce con l’etichetta Universal.

TRA LA SALA E IL TAPPETO ROSSO DALLA STELLA FRANCO ALLA BELLA PORTOGHESE GUERRA 1

2

L’EVENTO A SAN FRANCISCO

Arriva l’iPhone 5: mercoledì il lancio Gli inviti sono partiti, il con to alla rovescia è iniziato. Merco ledì Apple raduna la stampa a San Francisco: non è specifica—

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BOBBY ANCORA PAPÀ

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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to di cosa si tratti, ma l’invito fa intravedere un 5. Pochi dubbi: verrà lanciato l’iPhone 5. Al la voro anche i rivali: oggi Nokia presenta il primo telefono con il sistema Windows Phone e Motorola il Droid Rzar. Domani Amazon dovrebbe presentare il nuovo e reader Kindle Fire.

LA SUPERSTAR ESCE L’11 SETTEMBRE

Dylan, il nuovo album per i 50 anni di carriera

S 3

1 Kim Ki-duk sul tappeto rosso: nel particolare, le scarpe, un po’ messe a ciabatta e un po’ slacciate; 2 La star di Hollywood James Franco, oggi in pista con «Spring Breakers», durante una proiezione; 3 La portoghese Victoria Guerra, uno dei volti di «Linhas de Wellington» AP/ANSA

Sangue e perdono La Pietà di Ki-duk convince Venezia Il coreano il più applaudito tra i registi in gara: «La violenza dei miei film? Racconto la realtà» DAL NOSTRO INVIATO

STEFANIA ANGELINI VENEZIA

Andare al cinema a vedere un film di Kim Ki-duk, per chi non conosce il regista, è una bella scommessa: per i primi cinque minuti la tentazione di alzarsi e andarsene, dopo aver cercato di coprirsi gli occhi per le scene decisamente troppo crude, è una tentazione fortissima. Gli addetti ai lavori, invece, sanno benissimo che la violenza è ricorrente nelle opere del coreano, già Leone d’Argento nel 2004 per Ferro 3. Ma alla fine, qui a Venezia, il suo Pietà ha ricevuto gli applausi più convinti tra i titoli in concorso. In attesa di capire se piacerà anche al grande pubblico quando uscirà nelle sale (in Italia il 14 settembre), il maestro, considerato uno degli esponenti più importanti del cinema d’avanguardia, ha cercato di spiegare perché nel nuovo lavoro è tornato a mette-

re tanto sangue, morti ammazzati e scene di torture varie: «Racconto semplicemente la realtà: i miei personaggi sono solo l’interpretazione del mondo che vedo. In questo caso, descrivo le conseguenze estreme del capitalismo e gli effetti devastanti che può avere il denaro», ha detto. Ecco allora che la storia, ambientata nei sobborghi di Seul, è quella di uno strozzino che stritola mani, le amputa, e getta le sue vittime dai burroni pur di farle azzoppare e riscuotere soldi. Le immagini parlano un linguaggio chiarissimo, la storia scorre spietata, fino a quando il prota-

«

Descrivo gli effetti devastanti che possono avere il denaro e il capitalismo KIM KI-DUK REGISTA COREANO

VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Franco Arturi farturi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Ruggiero Palombo rpalombo@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it

PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTI Roland Berger Giuseppe Rotelli AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Umberto Ambrosoli, Andrea Bonomi C., Fulvio Conti, Luca Garavoglia, Piergaetano Marchetti, Paolo Merloni, Carlo Pesenti, Giuseppe Vita DIRETTORE GENERALE Riccardo Stilli

Testata di proprietà de "La Gazzetta dello Sport s.r.l." - A. Bonacossa © 2012

Giù gli incassi: -8% «Ma la Mostra ha del miracoloso» Poca gente in giro, me no glamour, tempo non troppo bello. L’edizione numero 69 della Mostra del cinema di Venezia, a detta di molti, zoppica un po’. Anche il totale degli incassi dei biglietti è calato: rispetto allo scorso anno, è sceso dell’8%, mentre il numero dei film è diminuito del 20% (da 140 a 76). «Il de collo di questa Mostra con pochissimo tempo a disposi zione ha del miracoloso — ha detto il direttore Alberto Barbera, che ha preso il posto di Marco Muller —, e i segnali che riceviamo confer mano la bontà della nostra linea, che nei prossimi anni sa rà da integrare e migliorare».

Anche un po’ di Italia E ieri alla

Mostra c’erano anche due film italiani che hanno riscosso una buona accoglienza, entrambi ambientati a Napoli. Il primo è di Leonardo Di Costanzo, si intitola Intervallo, presentato nella sezione Orizzonti: è la storia di una ragazzina che viene sequestrata perché fa uno sgarro a un boss e un suo coetaneo è costretto a farle da carceriere. È molto particolare perché è tutto girato in un casermone abbandonato (un ex ospedale psichiatrico), praticamente con soli due attori scelti tra duecento giovani dei Quartieri Spagnoli, ed è tutto in dialetto napoletano. «Non è solo un film sulla camorra, è un fatto che sarebbe potuto accadere ovunque, semmai è sulla mentalità camorristica», ha spiegato Di Costanzo, all’esordio in un lungometraggio. È una storia vera, invece, quella che segna il ritorno alla regia di Vincenzo Marra con il docu-film Il gemello (nella sezione Giornate degli autori). C’è sempre Napoli di scena, ma in questo caso lo spunto è la vita di Raffaele, detto «il gemello», recluso nel carcere di Secondigliano. Marra è soddisfatto del suo lavoro: «Volevo usare il carcere e la capacità di relazionarmi con le persone e con gli spazi della mia terra, ma entrando davvero in un luogo di dolore...».

Bob Dylan, 71 anni: il suo primo disco è del 1962 AP Esce martedì, l’11 settembre, data non casuale quando di mezzo ci sono gli Stati Uniti. Figurarsi se si è messo al lavoro il menestrello d’America, uno dei cantori dell’anima profonda del Paese: nell’anniversario dell’attacco alle Torri Gemelle esce «Tempest» (nella foto piccola la copertina), nuovo disco di Bob Dylan: 10 brani originali del 71enne cantautore, arrivato al trenta cinquesimo album in studio. Il nuovo lavoro arriva nel 50˚ anniversario dell’uscita del disco di debutto «Bob Dylan», pubblicato da Columbia nel 1962, e segue «Together through Life», successo mondiale del 2009. Tra l’altro i quattro precedenti lavori in studio sono stati riconosciuti tra i migliori della carriera: «Time out of mind» del 1997 ha vinto il disco di platino e numerosi Grammy; anche «Love and theft» del 2001 ha ottenuto un disco di platino; «Modern time», pubblicato nel 2006, ha venduto oltre 2,5 milioni di copie. Proprio «Together through life» è stato il primo album di Dylan a debuttare al numero 1 sia negli Usa sia in Gran Bretagna.

l’attore americano

Addio al gigante Duncan Il buono del «Miglio Verde» Lo chiamavano Big Mike, perché era un gigante di più di due metri con bicipiti mai visti. Michael Clarke Duncan, l’attore 54enne che aveva fatto da spalla a Tom Hanks in «Il Miglio Verde» (nella foto), guadagnandosi, grazie alla parte di un condannato a morte buono, la nomination all’Oscar nel 2000, è morto lunedì a Los Angeles per alcune complicazioni al cuore: era in ospedale dal 13 luglio, da quando aveva avuto un infarto

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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it

IL DIRETTORE BARBERA

gonista si trova di fronte una donna che dice di essere sua madre. Nonostante questo e nonostante il male di cui è intriso tutto il film (c’è anche una scena di stupro), alla fine prevalgono i sentimenti: vendetta, perdono, pentimento e pietà, appunto.

«Ridivento padre a 67 anni» «Dovrebbe nascere nella seconda metà di novembre. A me piacerebbe chiamarlo Elvis, ma mi rendo conto che sarebbe un po’ grottesco». Bobby Solo ha rivelato a «Oggi» che diventerà di nuovo padre, a 67 anni. «Ho otto nipoti, quindi spero di vivere sino a 150 anni per stare più tempo con mio figlio». Il cantante è sposato da 16 anni con Tracy, che di anni ne ha 40: «Quando abbiamo preso il test di gravidanza e in 15 secondi ho visto la linea rossa che saliva, come l’applausometro, Tracy ha detto: "Oh my God, Roberto sono incinta"»

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La tiratura di martedì 4 settembre è stata di 429.367 copie

COLLATERALI *con Magic Libro e 9,19 - con Magic Manager e 11,19 - con Magic+3 Card 2012 e 21,19 - con Tessera Mediaset Premium e 14,19 - con dvd Buon Compleanno Sic e 11,19 - con Soldatini d’Italia N. 65 e 11,19 - con Paperinik N. 31 e 11,19 - con Capolavori delle grandi civiltà N. 28 e 11,19 - con Holly e Benji N. 27 e 11,19 - con War Movies N. 25 e 11,19 - con Alberto Sordi N. 36 e 11,19 con Aerei Collection N. 21 e 14,19 - con Grande Alpinismo N. 18 e 12,19 - con Calciatori Panini La Raccolta Completa N. 18 e 6,19 - con la Grande Storia del Giro N. 16 e 8,19 - con Lupin N. 17 e 11,19 - con Grandi Club Raggi X N. 13 e 4,19 - con Le Stelle della NBA N. 12 e 6,19 - con Ferrari Racing N. 34 e 14,19 - con Adesso Fai da te N. 9 e 6,19 - con Spider-Man N. 9 e 11,19 con Orologi Forze Armate N. 3 e 16,19 - con l’Uomo Tigre N.2 e 3,19 - con Cucina Italiana N. 2 e 7,19 - con Max e 3,50 - con Sportweek e 2,70 PROMOZIONI ARRETRATI Richiedeteli al vostro edicolante oppure ad A.S.E. Agenzia Servizi Editoriali - Tel. 02.99049970 - c/c p. n. 36248201. Il costo di un arretrato è pari al doppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero.

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 5 SETTEMBRE 2012

ALTRI MONDI Oroscopo

21/3 - 20/4

21/4 - 20/5

21/5 - 21/6

22/6 - 22/7

23/7 - 23/8

24/8 - 22/9

LE PAGELLE

Ariete 7

Toro 8

Gemelli 5,5

Cancro 7+

Leone 5,5

Vergine 7,5

DI ANTONIO CAPITANI

News economiche vi confortano. Ma non azzardare sarà comunque cosa buona e giusta. Il lavoro rompe, la fornicazione, invece, intrippa.

IL MIGLIORE Un solo segno al comando: il vostro. Lavoro, finanze e privato pedalano alla grande, il vostro fascino è in ascesa. E il sudombelico si fa lirico.

La vostra socievolezza cala, un cicinìn di fancacchismo compare: non lasciate nulla di incompiuto, nemmeno dal punto di vista suino.

Il lavoro è l’asso pigliatutto, oggi, specie se svolto in gruppo. I piani della giornata filano lisci, la fornicazione tonifica e reidrata.

Ussignùr, che Luna mantecazebedei, quella di oggi: fa crollare il morale, le energie, la fiducia. E crea intralci. Pure sudombelicali.

Col morale alto, ingranate la quarta e nel lavoro sfrecciate. L’amor, poi, vi candisce, il suino inside you condisce chiunque. Uau.

23/11 - 21/12

22/12 - 20/1

21/1 - 19/2

20/2 - 20/3

Sagittario 6-

Capricorno 7+

Acquario 5,5

Pesci 7,5

C’è uno smottamento degli zebedei: non ingigantite le sciocchezze, le cose sostanziali sono favorite. Lavoro e fornicazione compresi.

Riuscite a fare così tante cose che sembrate la reincarnazione di Superman. Solo l’amore sfigheggia, ma il suino è inarrestabile.

Lavoro e trasferte vi grattugiano gli zebedei come fossero mele annurche. Stringete i denti: passerà. Impedimenti fornicatori aleggiano.

Nel lavoro andate a segno. Ed emergete, raccogliendo una messe di consensi! La forma fisica migliora, il sudombelico è festaiolo.

23/9 - 22/10

23/10 - 22/11

Bilancia 6

Scorpione 6-

I pensieri funerei attirano sfighe a non finire. Scacciateli e tutto migliorerà. Anche finanziariamente. Guizzi suini ristorano, comunque.

C’è caso che oggi apriate gli occhi su cose che non avevate visto. Non fidatevi delle reazioni a caldo, però. Specie se sudombelicali.

ANDREA PIRLO

Il centrocampista della Juve e della Nazionale è nato a Brescia il 19 maggio 1979. Ha vinto tre scudetti e due Champions League

Gazzetta.it

Televisioni in chiaro HUNTER CARABINIERI RICETTE DI FAMIGLIA TG4 IERI E OGGI IN TV DETECTIVE IN CORSIA LA SIGNORA IN... TG4 FORUM HAMBURG L' AMORE E... TG4 TEMPESTA D'AMORE ACCERCHIATO Film 23.25 SPACE COWBOYS 1.55 TG4 NIGHT NEWS 2.15 MODAMANIA 2.55 NERONE 4.55 VINTAGE PARADE

7.30 9.40 10.50 11.40 12.30 13.30 14.05 14.10 16.10 18.05

RAITRE

TG1 LINEA VERDE UNOMATTINA UN CICLONE IN E STATE CON NOI IN TV TG1 DON MATTEO 7 LIVE IS LIFE CHE TEMPO FA IL COMMISSARIO REX REAZIONE A CATENA TELEGIORNALE TECHETECHETÈ LAST COP L'ULTIMO SBIRRO 23.05 MISS ITALIA 2012 LE FINALISTE 23.45 PASSAGGIO A NORD-OVEST 0.35 CINEMATOGRAFO

7.30 10.35 11.20 13.00 14.00 14.45 15.30 16.15 17.00 18.15 18.45 19.35 20.30 21.05

CARTONI TG2 INSIEME ESTATE IL NOSTRO AMICO... TG2 SENZA TRACCIA ARMY WIVES GUARDIA COSTIERA BLUE BLOODS 90210 TG2 COLD CASE GHOST WHISPERER TG2 BIAGIO ANTONACCI SUL 2 PENSIERO... 23.10 TG2 23.25 THE OTHERS 1.10 PARALIMPIADI LONDRA 2012 2.10 METEO 2

8.00 9.40 10.40 11.10 12.25 13.10 14.00 15.50

Film sul Digitale Terrestre

Lo Sport in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre

PREMIUM

IN DIRETTA

14.55 DYLAN DOG - IL FILM PREMIUM CINEMA 16.50 SE SCAPPI TI SPOSO MYA 16.55 FAST & FURIOUS 5 PREMIUM CINEMA 19.15 LA LEGGENDA DI BEOWULF PREMIUM CINEMA 21.15 ASCOLTA IL TUO CUORE MYA 21.15 HARRY POTTER E I DONI DELLA MORTE: PARTE I PREMIUM CINEMA 23.50 WHITE NOISE NON ASCOLTATE PREMIUM CINEMA 01.30 IL RAPPORTO PELICAN PREMIUM CINEMA

CALCIO

17.20 18.55 19.00 20.35 21.05 23.20 23.25 0.00 1.00

20.30 INTER - ROMA Supercoppa Italiana Primavera MP Calcio, Sportitalia

BASEBALL

2.30

BASKET 19.00 TURCHIA - ITALIA Qualificazioni Europeo SportItalia 2

CICLISMO

15

20

20

27

BOLOGNA

18

24

CIELO

VENTI

CAGLIARI

18

25

Sole

Deboli

CAMPOBASSO

14

23

Moderati

CATANIA

20

29

FIRENZE

15

27

Serie A. Highlights

22.00 VOLLEY: QUARTI DI FINALE

Serie A. Highlights

10.15 CALCIO: LAZIO - PALERMO

Serie A. Highlights

10.45 CALCIO: UDINESE - JUVENTUS

Eurosport

Serie A

CALCIO: UDINESE - JUVENTUS Serie A. Highlights

14 25

Torino 15 26

18 27

Milano

Venezia

18 26

Perugia

19 25

15 24

25

14

22

MILANO

17

24

ROMA

NAPOLI

18

24

18 22

Neve

Mossi

PERUGIA

14

23

Nebbia

Agitati

Il sole oggi MILANO

ROMA

POTENZA

14

24

REGGIO CALABRIA

22

30

ROMA

19

23

TORINO

15

21

17

27

TRENTO

Sorge

Tramonta

Sorge

Tramonta

TRIESTE

6:48

19:54

6:38

19:37

21

29

VENEZIA

19

28

Argentina tra stelle nascenti e parate davvero incredibili

GOLF: DEUTSCHE BANK CHAMPIONSHIP Us PGA Tour. Da Norton, Stati Uniti

AUTOMOBILISMO: TROFEO 500 ABARTH Gara 1. Da Imola

10.00 GOLF: JOHNNIE WALKER CHAMPIONSHIP

L’astro nascente Vietto e il centrocampista para rigori in «Tropico del calcio», blog sul calcio sudamericano

European PGA Tour. Da Gleneagles, Scozia

12.00 CALCIO: SASSUOLO CROTONE

www.gazzetta.it

Serie B

Domani

Dopodomani

Residua instabilità lungo le regioni adriatiche e al Sud con rovesci e temporali diffusi, e probabili fino a sera. Meglio al Nord e sui settori occidentali dove la pressione in aumento favorirà un buon soleggiamento. Più caldo ove stabile.

Ulteriore aumento della pressione atmosferica sull'Italia con tempo migliore. Annuvolamenti residui solo tra bassa Calabria e Sicilia tirrenica con possibili piovaschi. Altrove solo locali velature o nubi sparse. Temperature in aumento.

Ancona

Firenze

20

29

IL BLOG

19 21

21 26

L'AQUILA

22

16.30 RUGBY: ARGENTINA SUDAFRICA

Sul nostro sito video intervista ad Alessandra Mastronardi sulla sua esperienza con Woody Allen e sui tradimenti

Bologna Genova

GENOVA

PALERMO

Quattro Nazioni

21 27

Molto forti

Calmi

La Mastronardi parla di tradimenti e di Woody Allen

Gara 2. Da Imola

11.30 RUGBY: NUOVA ZELANDA ARGENTINA

Da Zandvoort, Olanda

SKY SPORT 2

9.30

IL VIDEO

10.15 AUTOMOBILISMO: TROFEO 500 ABARTH

SKY SPORT 3 7.30

Sondaggio sul nostro sito: Alessandro Del Piero ha fatto la scelta giusta andando al Sydney? Il 58% dice no

21 25

Coperto

Temporali

23.55 1.00 1.05

Del Piero, Sydney è la scelta giusta? I lettori dicono no

17.30 AUTOMOBILISMO: CAMPIONATO DTM

23.30 CALCIO: ASCOLI - BARI

Vortice perturbato attivo sull'Italia con piogge estese e temporali di forte intensità sul Nordest, buona parte del Centro e Campania. Rovesci diffusi anche sulla Sardegna a Nord e Ovest come sulla Puglia settentrionale. Variabile altrove. Trieste

Trento Aosta

23.05

TG LA7 COFFEE BREAK JAG AGENTE SPECIALE I MENÙ DI BENEDETTA TG LA7 MOVIE FLASH AMORE MIO AIUTAMI IL COMMISSARIO... L’ISPETTORE BARNABY TG LA7 IN ONDA SE STASERA SONO QUI Varietà UN CAPO IN INCOGNITO OMNIBUS NOTTE TG LA7 SPORT MOVIE FLASH

Quattro Nazioni

Ritorno Preliminare Champions League

Oggi

Forti

MARI

15.00 CALCIO: FAN CLUB MILAN 15.30 CALCIO: FAN CLUB ROMA 16.00 CALCIO: FAN CLUB INTER

SKY SPORT 1

Rovesci

Pioggia

16.30 CALCIO: FAN CLUB LAZIO 17.00 CALCIO: FAN CLUB NAPOLI 17.30 CALCIO: FAN CLUB JUVENTUS 21.00 CALCIO: UDINESE - BRAGA

20.00 20.30 21.10

IL SONDAGGIO

Serie B

10.30 CALCIO: NAPOLI - FIORENTINA

Da New York. Eurosport

9.00

8.40 9.50 10.50 11.30 12.00 12.05 12.55 14.05 14.45 15.30 16.35 18.55 19.35 21.10

Serie A. Highlights

01.00 US OPEN

Torneo maschile Sky Paralimpiadi 3

BARI

CALCIO: TORINO - PESCARA

10.00 CALCIO: CATANIA - GENOA

17.45 US OPEN

16.15 BASKET: SEMIFINALE

AOSTA

Serie A. Highlights

9.45

TENNIS

Torneo maschile Sky Paralimpiadi 4

24

CALCIO: BOLOGNA MILAN

9.30

Torneo maschile Sky Paralimpiadi 4

15.00 VOLLEY: QUARTI DI FINALE

17

Serie A. Highlights

Batterie e finali Sky Paralimpiadi 2

Sky Paralimpiadi 3

ANCONA

CALCIO: INTER - ROMA

9.15

20.00 ATLETICA

14.30 CALCIO A 5: SEMIFINALE

22

1.15 2.05 2.45

100kg. Maschile Sky Paralimpiadi 4

100kg. Maschile Sky Paralimpiadi 4

17

23.20

Finali. Sky Paralimpiadi 3

13.00 SOLLEVAMENTO PESI

min max

18.30 19.15 19.20 21.10

19.00 SOLLEVAMENTO PESI

Batterie e finali Sky Paralimpiadi 2

ALGHERO

17.40

18.30 NUOTO

11.00 ATLETICA

CARTONI DAWSON'S CREEK STUDIO APERTO SPORT MEDIASET CARTONI HELLCATS GIOVANI CAMPIONESSE LE COSE CHE AMO DI TE STUDIO APERTO METEO C.S.I. NEW YORK TUTTI PAZZI PER L'ORO L'INVIDIA DEL MIO MIGLIORE AMICO NIP/TUCK RESCUE ME STUDIO APERTO

8.10 10.30 12.25 13.00 13.40 15.00 16.45

Torneo femminile Sky Paralimpiadi 4

Torneo maschile Sky Paralimpiadi 4

Ieri

MATTINO CINQUE FORUM TG5 BEAUTIFUL CENTOVETRINE L'ISOLA DEI SOGNI POMERIGGIO CINQUE TG5 MINUTI POMERIGGIO CINQUE LA RUOTA DELLA FORTUNA TG5 VELINE STALKING LA STORIA DI CASEY UNA SCONOSCIUTA NELL'OMBRA TG5 - NOTTE VELINE NATI IERI

17.00 VOLLEY: SEMIFINALE

10.00 VOLLEY: QUARTI DI FINALE

A CURA DI

Nuvolo

1.00 1.30 2.15

NEW YORK GIANTS DALLAS COWBOYS

GazzaMeteo

Legenda

23.00

PARALIMPIADI

16.00 VUELTA Diciassettesima tappa. Santander-Fuente Dé Eurosport

20.00 20.40 21.10

NFL. Opening Game ESPN America

19.30 ST. LOUIS CARDINALS NEW YORK METS MLB ESPN America

8.50 11.00 13.00 13.40 14.10 14.45 16.30 17.40 17.45 18.30

FOOTBALL

18.00 ITALIA - TURCHIA Nazionale U20. Da Jesolo (Ve) Rai Sport 2

RICORDATI DI NAPOLI LA STORIA SIAMO NOI COMINCIAMO BENE TG3 COMINCIAMO BENE LA STRADA PER TGR - TG3 BOYS FROM COUNTY CLARE GEOMAGAZINE 2012 METEO 3 TG3 - TGR - BLOB UN POSTO AL SOLE MUSSOLINI: IL CADAVERE VIVENTE TG REGIONE TG3 LINEA NOTTE ESTATE DOC 3 RAI EDUCATIONAL

ITALIA 1

LA 7

RAIDUE

8.00 9.35 10.10 11.00 12.00 13.30 14.10 15.10 17.10 17.15 18.50 20.00 20.30 21.20

CANALE 5

RETE 4

RAIUNO

21 22

L’Aquila 13 21

Campobasso

Bari

14 18

22 28

Napoli

Potenza

20 21

13 21

Cagliari

Catanzaro

20 28

18 27

Palermo

Reggio Calabria 21 30

21 27

Catania 22 29

Il sole domani MILANO

La luna ROMA

Sorge

Tramonta

Sorge

Tramonta

6:49

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19:35

Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto

17 ago.

24 ago.

1 set.

8 set.


MERCOLEDÌ 5 SETTEMBRE 2012

TERZO TEMPO GazzaFocus

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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LETTERE

Esce oggi «The Secret Race» il libro sul doping alla Us Postal

PortoFranco A CURA DI FRANCO ARTURI Fax: 0262827917. Email: gol@rcs.it Twitter: @arturifra

L’insostenibile tristezza di Cristiano Ronaldo Cristiano Ronaldo, povero cocco, è triste. Lui? Che cosa gli manca? Forse il fatto di non esser decisivo come Messi o mezzo Barcellona, ma è colpa sua. Forse il fatto di esser roso da una invidia inspiegabile verso lo stesso argentino, Kakà ed Eto'o, laddove dovrebbe farsi un esame di coscienza sul perché, pur militando in una formazione stellare, non ha mietuto gli allori che sperava. E, se lui è triste, che cosa deve dire chi non lavora o peggio? Al Bimbetto farebbe bene un mese di miniera o di vanga in mano, con tutto il dovuto rispetto per le categorie appena menzionate. Guido Albertini

QUATTRO ANNI INSIEME Tyler Hamilton è nato a Marblehead (Usa) il 1˚ marzo 1971. Gregario di Armstrong dal 1998 al 2001 (è nel cerchio: festeggia con Hincapie il 3˚ Tour del texano, nel 2001), ha perso per doping l’oro olimpico crono nel 2004 AP/ANSA

«Il suo giardiniere ci portava l’Epo E Ferrari era il dio» Hamilton, l’ex gregario, racconta il doping di Armstrong: «Non tollerava chi si ribellava» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

MASSIMO LOPES PEGNA NEW YORK

Due anni di lavoro e sessanta interviste a Tyler Hamilton: The Secret Race, firmato da Daniel Coyle, l’autore anche di Lance Armstrong’s War, che uscirà oggi negli Usa, è una confessione lunga 287 pagine. Difficile non credere al racconto così ben dettagliato dell’ex compagno di squadra del Cowboy alla Us Postal dal 1998 al 2001, in cui spiega come il doping nel ciclismo fosse sistematico e non certo lasciato ai singoli. Ora, dice, si sente «liberato e in pace con se stesso, dopo anni di depressione e sensi di colpa».

«L’INIZIAZIONE» «Mi ci sono voluti 1000 giorni, circa tre anni, per usare il doping la prima volta. Avevo notato le sacche bianche appese al muro, ma ne usufruivano solo i più forti come Hincapie e Ekimov. E’ quando capisci che cosa vuol dire correre a "pane e acqua", mi riusciva difficile persino tenere il passo del gruppo. Ero disperato, senza energie. Il dottor Pedro Celaya mi offrì il primo ovulo rosso: testosterone. "Questo non è doping, è per la tua salute", mi disse. Non vado fiero di quella decisione, avrei potuto rifiutare, tornare a casa a finire l’università. Invece, non lo feci: sai che infrangi le regole, ma sei convinto di non imbrogliare perché come te fanno tutti. Quell’ovulo rosso era come una promozione. Poco dopo mi fu data la prima fiala di Epo: era il segnale che avevano fiducia in me e sarei andato al Tour ’98».

«EDGAR, CIOE’ L’EPO» «Era il ’98, e io e Lance instaurammo un rapporto di fiducia,

al punto che discutevamo di quanta Epo ci facevamo e con quale frequenza. Inventammo parole in codice per definirla: ci piacque Edgar, da Edgar Allan Poe. Lance aveva l’ossessione che altre squadre usufruissero di sistemi più avanzati. Divenne paranoico quando scoprì che nel 2001 Ullrich andò ad allenarsi in Sudafrica, dove avevano appena inventato un sangue sintetico, l’Hemopure».

«LANCE E VAUGHTERS» «Lance si sentiva invulnerabile, al punto che spesso parlava di Epo a voce altissima anche nei ristoranti. La cosa che lo faceva arrabbiare di più era quando qualcuno dei compagni si lamentava del doping. Jonathan Vaughters lo fece nel 1999, addirittura osò dire che si sentiva colpevole. Lance e Bruyneel non gradirono e l’anno dopo JV lasciò la squadra».

ce era fortunato perché le aveva grandi e ben visibili».

«ODIAVA PANTANI» «Lance amava la logica, Pantani correva con passione e istinto. E lui odiava questo suo modo di essere. Quando l’italiano andò in fuga all’inizio della tappa Courchevel-Morzine al Tour 2000, salita dopo salita sembrava imprendibile. Lance andò nel panico. In corsa fece chiamare Ferrari per chiedergli lumi e lui lo rassicurò: con quel passo, Pantani sarebbe crollato all’ultima salita. E così fu».

«IL GIARDINIERE IN MOTO» «Dopo lo scandalo Festina del 1998, dovevamo trovare un nuovo sistema per portare le fiale di Epo alle gare. Lance affidò il delicato incarico di corriere a Philippe, il suo giardiniere della villa a Nizza. Philippe fu so-

«COSI’ MI CACCIO’» «Prima del Giro di Svizzera 2001, andai a Ferrara da Ferrari che mi fece il classico test sul Monzuno: su quei 4 Km di salita al 9% battei il record di Lance. Ferrari sorrise: buon segno, perché non lo avevo mai visto allegro. Ma quando arrivai in ritiro, Lance era incavolato: "Monzuno eh? Non penserai mica di essere tu ora l’uomo da battere?". Il giorno dopo la situazione peggiorò quando il mio ematocrito risultò 49.5, troppo vicino al 50%. Lance era furioso, anche se pure lui a volte aveva quel valore. Persino sua moglie Kristin mi disse sarcastica: "Ho sentito che hai grandi numeri, Tyler". Lance si sentiva insidiato. Una mia intervista a Velonews, innocua, fu presa molto male da Armstrong. Fui costretto da Bruyneel a scusarmi. Ma non servì: al Tour venni lasciato a pane e acqua».

«RIIS VOLEVA SAPERE» «Così nel 2002 firmai per la Csc di Bjarne Riis. Nel nostro primo colloquio mi chiese quali metodi usavamo alla U.S. Postal. Gli raccontai tutto, ma non delle trasfusioni, forse perché non mi ero trovato bene. Lui rispose: "Devi assolutamente provarle, ti piaceranno moltissimo". Eravamo affidati al dottor Eufemiano Fuentes. Mi suggerì di usare il nome del mio cane per classificare le mie sacche di sangue. Ma il mio era troppo famoso, così divenni 4142, le ultime cifre del telefono di un mio amico».

«FERRARI E LE VENE» «Ferrari era il nostro dottore, il nostro dio e trainer. Lance non parlava altro che di lui, lo citava costantemente. Ferrari era fissato sulla questione peso. Qualcuno pensa che fosse una sorta di mago della chimica, invece insisteva soprattutto su tabelle, numeri e il fatto che dovessimo dimagrire. Ricordo ancora le sua cazziate: "Ah Tyler, sei troppo grasso". In effetti, nel momento in cui riuscii a perdere chili, sentii dei grandi benefici. Quando al Tour 2000 venne introdotto il controllo sull’Epo, a Ferrari ci vollero cinque minuti per trovare la soluzione: ci saremmo iniettati "Edgar" in dosi ridotte e in vena anziché sottocute. Così invece di 2000 unità al 3˚ o 4˚ giorno della settimana, ne avremmo fatto 300-400 ogni sera. Era importante non mancare la vena: Lan-

prannominato il motociclista, perché seguiva le tappe in moto. Lo chiamavamo su un cellulare segreto. Al traguardo, approfittando della confusione, faceva la sua consegna. Ma solo a noi tre scalatori: io, Lance e Kevin Livingston. Trovavamo le siringhe nel camper, per evitare il rischio di una perquisizione in hotel. Ci bastavano 30 secondi: Del Moral ci iniettava, mettevamo le siringhe nelle lattine di coca, poi il dottore sgattaiolava fuori nella mischia con le lattine schiacciate, come fossero spazzatura, nello zaino».

«CECCHINI, MAI DOPING» Una confessione lunga 287 pagine Ecco la copertina del libro di Tyler Hamilton «The secret race»: per ora è uscito soltanto negli Stati Uniti

«Cecco (il medico Luigi Cecchini, ndr) mi ha sempre sconsigliato di doparmi. Non mi ha mai dato nulla, neppure un’aspirina. Mi mise in guardia su Fuentes e disse di concentrarmi sui sistemi di allenamento». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Gli mancano ancora un paio di milioni di euro all’anno, evidentemente. Non riusciremo mai a capire, noi comuni mortali, la differenza che fa fra averne 10 o 12 a stagione, ma evidentemente siamo noi limitati. La colpa però non è sua, ma di chi lo insegue a quelle condizioni, tifosi compresi, quelli che vivono nella speranza di applaudire il «top player» nella propria squadra. Anzi, sa che cosa le dico? Che tanta spudoratezza me lo rende vagamente simpatico: per sfidare il mondo, la crisi, dirigenti e compagni ci vuole una faccia di bronzo da record. Ineguagliabile.

Lo smaltimento dei rifiuti Leggendo nel vostro sito, non noto nei titoli accenni al la simulazione di Pazzini che ha indotto l'arbitro in errore. Invece avevate dato ampio risalto alla vicenda di Krasic di due anni fa, con tanto di richiesta di prova tv. Complimenti per le puntuali segnalazioni e disamine sul caso Conte. Non vedo, però, la stessa puntualità per l'ultimo filone, quello che, se non erro, dovrebbe coinvolgere, tra le altri, il Napoli e, tra gli altri, Palacio, Mauri ecc ecc.. Aldo Iacovino (Roma)

Gazzetta di domenica 2 settembre 2012: in prima pagina «...Prima un rigore inesistente...»; nell’articolo a pagina 2 si legge di un rigore gentilmente offerto dall'arbitro poi di Cherubin che «in realtà subisce la trattenuta di Pazzini». Pagina 3, nella moviola si parla e si riparla del rigore regalato. Mi fermo qui ma potrebbe essere che in una pubblicità di uno shampoo a pagina 35 ci sia qualcosa sul rigore regalato al Milan, chissà. Mi chiedo e vi chiedo: ma della gomitata su Bojan nulla? Delle ammonizioni come se piovesse a senso unico nulla? Come mai di grazia? Ma non vi vergognate nemmeno un po'? Bruno Ascoli (Ancona)

«Pensiero magico» è un concetto che in psicologia definisce un’«elaborazione cognitiva in cui manca una relazione causale fra soggetto e oggetto». Ne rimaniamo vittima, per rimanere alle nostre piccole cose, ogni volta che, al termine di una stagione di calcio stracolma di schifezze e antisportività, chiudiamo gli occhi e concludiamo che la prossima sarà sicuramente meglio. Poi li riapriamo ed ecco qui i bidoni di spazzatura tutti al loro posto. Buona parte dell’immondizia intasa disgraziatamente la testa dei tifosi. Buono smaltimento.

Posticipi e pubblico Vorrei che mi spiegaste il senso del calendario della 14ª giornata: oltre ad anticipi tradizionali ci sarà un doppio posticipo il lunedì (ore 19 e 21) e Lazio-Udinese addirittura di martedì! Ecco, ma i 22 mila spettatori di Bologna-Milan e

i 23 mila di Udinese-Juve, i 15 mila per il ritorno in serie A del Toro non insegnano nulla? Gli stadi italiani sono vuoti ormai e a me pare che la tv abbia completamente fagocitato e svuotato di senso la fruizione del pallone. Claudia Paoli

I posticipi cui lei allude (ce ne sono due anche per il lunedì della sedicesima giornata) vanno a favore delle tre squadre italiane impegnate in faticose trasferte di Europa League, che si disputa di giovedì: una buona idea in questo caso. E’ vero che in Italia si vedono troppe partite in tv svalutando il prodotto e introducendo nel sistema uno sbilancio a favore degli introiti da diritti televisivi e che il modello più corretto sarebbe quello inglese. Ma lo svuotamento degli stadi (la peggior partenza degli ultimi 5 anni) si deve soprattutto all’antisportività, all’ordine pubblico e alla mentalità espressa dalle due lettere precedenti. Un clima che pesa almeno quanto l’inadeguatezza degli stessi impianti.

Che bello a San Siro... Siamo quattro tifosi abbonati al Milan da 26 anni e nonostante il ridimensionamento della squadra il nostro sostegno non verrà a mancare nemmeno quest'anno. Ma non accettiamo il ridimensionamento organizzativo della società. Quest'anno avevamo pensato di cambiare posto allo stadio e ci siamo avvalsi della prelazione speciale. Dopo aver passato mezza giornata in ben quattro filiali della banca indicata ci siamo arresi e abbiamo dovuto confermare il solito posto perché gli operatori non potevano mostrarci i posti liberi degli altri settori. Ci rechiamo allo stadio per Milan-Samp e troviamo il nostro settore chiuso per lavori tra lo stupore nostro e di tante altre persone che non sapevano niente. Siamo arrivati ai limiti della decenza. E poi si lamentano che non fanno abbonamenti... P.s.: il nostro settore è nel primo anello blu ed è il 102. Tralascio i problemi che persone come me, con problemi di disabilità, hanno per raggiungere il proprio posto e la situazione dei bagni. Paolo Riva (Parma)

Anche qui: ricominciamo esattamente da dove ci eravamo lasciati.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 5 SETTEMBRE 2012


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