Corriere dello Sport 13-6-2012 | SAS

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Thiago è il più forte del mondo, cederlo è un delitto Così impossibile puntare a scudetto e Champions Concludo lEuropeo, poi deciderò se rimanere Froci in Nazionale? Mi auguro che non ci siano... Dall'inviato

Andrea Santoni CRACOVIA - I tempi drammaturgici di un attore consumato: un lungo silenzio, una domanda retorica ( «E' ufficiale?» ), ancora silenzio, poi un sospiro, lungo, come un'incertezza di Balotelli davanti a Casillas. Dunque il "pezzo": toni dolenti per un testo durissimo. Titolo? «Cedere Thiago Silva è un delitto» . Ora, è un fatto che Antonio Cassano non è uno che va tanto per il sottile e non sempre usa, diciamo eufemisticamente, le sfumature dei grigi per esprimersi (e ieri, come vedremo dopo, ne ha dato prova anche su temi extracalcistici scivolosissimi). Ma quando fa centro, fa centro sul serio. E senza sbagliare soggetto, verbo e complemento, ha espresso quello che giustamente tantissimi pensano, non solo milanisti dello spogliatoio, non solo tifosi rossoneri, sulla questione di «Ora bisogna mercato del momento. La prima conferenza stampa europea essere chiari sugli del fantasista azzurro è stata così caratterizzata, tra le tante obiettivi della cose, comprese le classiche esuberanze del barese, da un prossima stagione autentico attacco al Milan. Il mio futuro? Io unidea ce lho. Chissà... » MAI - L'operazione che sta portando in queste ore il formidabile difensore brasiliano alla corte parigina di re Carletto Ancelotti non piace assolutamente a Cassano. Che lo ha spiegato più volte, ripetutamente: «Dare via Thiago è dura, dura, dura... Non si può sostituire uno così, al di là delle cifre che si leggono e si ascoltano. Lui è il 50% della squadra: se va via, dopo si potrà lottare solo per entrare in Champions, né per vincerla né per lo scudetto. Detto questo poi, basta essere chiari nel dichiarare gli obiettivi per la prossima stagione» . Un tema, questo, chiave nella visione cassaniana: «Loro, al Milan, fanno i conti: ma io nella mia ignoranza, non lo darei mai via».

IN FUGA - Non gli basta neppure l'ipotesi, che c'è, di un arrivo di Balotelli al Milan. Anzi, se ce ne fosse stato bisogno, ieri Cassano ha lasciato trasparire una certa freddezza nei confronti del compagno, pur mascherata nel cazzeggio ( «Mi hanno detto che devo fargli da tutor, figuratevi, e a me chi ci pensa?» ), a differenza della simpatia natuarle e tattica verso Di Natale ( «Lo chiamo il cecchino: gli dai mezza palla e fa gol, che gli vuoi dire... ». Poi ha espresso la sua contrarietà anche a questa 3 of 166


possibile operazione, seppur in entrata: « Già siamo cinque attaccanti, se arriva anche Mario che facciamo? Come Oronzo Canà, il 5-5-5... Lui non deve dimostrare niente, se eventualmente arriva Balo, io posso rimanere, posso andare via. Ora penso all'Europeo, poi vedremo, ne parlerò con chi di dovere. Se resto o vado, boh, vediamo, una certa idea ce l'ho ». Ecco, un bel carico da mettere sul piatto. La sensazione nettissima è che il numero 10 azzurro stia immaginando il suo ritrovato futuro lontano da Milano, lontano dal Milan. C'è «Balotelli al Milan? stato, e deve interessare, perché non è suonato come una Già siamo cinque provocazione, anche un riferimento alla Samp appena punte: facciamo il tornata in serie A (« E' un sogno che tengo per me: lì c'è 5-5-5 di Oronzo stato il mio miglior passato, che non scorderò... e chissà, Canà? Ibra se è magari... »). arrabbiato ha ragione» L'IRA DI IBRA - Prima di avventurarci nei futuribili del barese, c'è da registrare un ultimo capitolo dell'attacco di Cassano al Milan. In questo ragionamento è stato coinvolto anche Ibrahimovic: « Se ho sentito Ibra sull'argomento Thiago Silva? No, è un mesetto che non ci sentiamo. Se è arrabbiato, io gli do ragione. Quando parlerà, sarà diretto come sempre. Io ripeto: è un delitto perdere Thiago per qualsiasi cifra. Non si vende il più forte al mondo ».

A CADUTA - C'è stato spazio per tante altre questioni: il suo stato di forma ( «Non ho 90'. Me ne bastano 70' fatti al massimo» ), il sentirsi "miracolato non credente" per essere qui, vivo e protagonista. Con sensibilità, Antonio è stato il primo azzurro, in queste tre settimane europee, a ricordarsi di Beppe Rossi ( «Mi spiace non sia qui, ci manca» ). Poi, lo scivolone, atteso quanto indotto: «Cecchi Paone ha detto che in Nazionale ci sono dei gay? Il mister mi aveva avvertito che mi avreste fatto questa domanda... Se penso quello dico... Spero non ce ne siano...Se ci sono froci, se la vedessero loro. Cecchi Paone è stato con qualcuno di noi? Lo dicesse lui...Io me la cavo così, altrimenti mi attaccano da tutte le parti». Speranza vana. La grevità della risposta (con le sue implicazioni omofobe) ha scatenato una giostra di reazioni pavloviane. Al che, ieri sera alle 22, la Federazione ha inviato la precisazione sulle dichiarazioni del giocatore: «Mi dispiace sinceramente che le mie dichiarazioni abbiano acceso polemiche e proteste tra le associazioni gay: l'omofobia è un sentimento che non mi appartiene; non volevo offendere nessuno e non voglio assolutamente mettere in discussione la libertà sessuale delle persone. Ho solo detto che è un problema che non mi riguarda e non mi permetto di esprimere giudizi sulle scelte di altri, che vanno tutte rispettate» . E dire che proprio Prandelli a Cecchi Paone aveva scritto la prefazione all'ultimo libro sull'argomento (rapporto tra sport e omosessualità), editato da poco. Quando si dice la tempestività delle battaglie di civiltà.

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AMMUTINAMENTO? Anche Ibra e Boateng sono pronti a reagire Dalla redazione MILANO - Ammunitamento. O quasi. Ieri Cassano è stato chiaro, dal ritiro azzurro, criticando senza pietà la scelta del Milan di vendere Thiago Silva. Boateng è tornato a Milano dalla vacanza esotica con Melissa Satta e sembra anche lui di pessimo umore per la cessione del difensore brasiliano. «Spero che Thiago non parta, senza di lui sarebbe molto difficile», ha scritto su Twitter. Un segnale di indebolimento che non farà sicuramente piacere a Ibrahimovic che si era congedato da Milanello auspicando la conferma di tutti i top-players con larrivo di almeno quattro-cinque rinforzi di un certo livello. Bisognerà vedere come reagirà adesso quando, presumibilmente fra oggi e domani, gli comunicheranno che Thiago Silva è stato ceduto. Non la prenderà sicuramente bene, così come del resto stanno facendo i tifosi del Milan che stanno scatenando la loro rabbia su internet.

ADDIO? - Ma a questo punto anche Ibrahimovic e lo stesso Boateng potrebbero decidere di «fuggire» dal Milan? Il potente centrocampista dattacco ghanese ha ottime richieste dalla Premier League mentre lo svedese, nonostante i 35 gol segnati complessivamente la scorsa stagione con la squadra di Allegri, viene considerato inaccessibile a causa dellingaggio (1 milione di euro netti al mese) che, almeno per quanto riguarda il contratto con il club di via Turati, gli sarebbe garantito almeno fino al 30 giugno 2014. Il Milan ha fatto e sta facendo di tutto per trovare un acquirente che si accolli anche le due prossime rate (16 mln) da versare al Barcellona per completare il pagamento del suo «cartellino». Il bilancio verrebbe sgravato di altri 64 milioni divisi in 2 anni.

fur.fed.

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PER ANCELOTTI UNA SQUADRA STELLARE Sta nascendo un Paris Saint Germain che spaventa le grandi dEuropa. I quattrini degli sceicchi avevano già riportato la scorsa stagione in Ligue 1 campioni del calibro di Pastore, Tiago Motta, Sissoko, Menez, Alex, Diego Lugano, oltre al talentino made in France Kévin Gameiro. Questanno non si baderà al risparmio, cè una Champions che mister Ancelotti vuole giocarsi subito da protagonista. Ecco i colpi ad effetto: prima Ezequiel Lavezzi, adesso Thiago Silva, uno degli attaccanti e il difensore più forte del mondo. Il Barcellona sè inchinato.

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Thiago in vendita già da due mesi Dalla redazione

Furio Fedele MILANO - Oggi Thiago Silva potrebbe diventare un giocatore del Paris St. Germain. Il blitz di Galliani (ieri nella tarda mattinata era già a Parigi) si è prolungato nella giornata odierna. Dopo essere stato a lungo nella sede del Psg, presente anche il numero 1 della società Nasser Al - Khelaifi, Galliani ieri sera è andato a cena con Leonardo. I due si ritroveranno questa Oggi il brasiliano al mattina per definire gli Psg: al Milan ultimi dettagli. Le cifre, andranno 42 comunque, dovrebbero milioni più 4 di essere ormai chiare e bonus certificate: 42 milioni più 4 di «bonus» al Milan; 7,5 mln garantiti per 5 anni allormai ex-milanista.

0,01 PER CENTO - Come spesso accade nel mercato della «pedata», anche la minima e quasi irrisoria certezza può diventare una realtà. Thiago Silva, 27 anni, 93 partite Galliani aveva garantito poche ore prima e 5 gol in Serie A (Lapresse) dellassalto del Psg che «Thiago Silva resta al Milan al 99,99 per cento» . Ma lofferta del Psg è stata tale che nessuno questa volta, a differenza di quanto era accaduto con Pato (27 mln più il «bonus» di 8), ha avuto il coraggio di rifiutarla. Dopo Lavezzi, quindi, Ancelotti in questa sessione mercantile ha ottenuto anche Thiago Silva. Che ogni anno raddoppierà, quasi, i suoi introiti personali.

SODDISFATTO ... - ...O rimborsato. Fra i più convinti e giustificati fautori delloperazione-Thiago al Psg cè stato soprattutto il presidente Berlusconi. Che ha seguito con grande attenzione levolversi della situazione. Anche perchè questa soluzione di mercato permetterà al Cavaliere di azzerare il deficit . Infatti ai 46 milioni incassati per Thiago Silva, bisogna aggiungere i 30 risparmiati dopo le dismissioni di ben 8 «senatori» andati in Il brasiliano scadenza di contratto. risparmiato dopo linfortunio del 25 marzo proprio in vista della RETROSCENA - Nel frattempo è emerso anche un cessione importante retroscena. Il Milan ha iniziato a trattare la cessione di Thiago Silva già 2 mesi fa trovando subito una folta platea di pretendenti (Barcellona, Psg, Manchester City, Real Madrid e Chelsea) pronti ad affrontare unasta senza precedenti. Si comprende, 8 of 166


quindi, come mai il brasiliano non abbia più messo piede in campo nel finale di campionato dopo linfortunio (recidivo) muscolare accusato dopo soli 10' in Milan-Roma (2-1) del 25 marzo. Il pericolo di un altro «stop», così come è successo con Pato dopo il «gran rifiuto» di gennaio sempre al Psg, avrebbe causato un importante danno economico.

SOMMOSSA - Galliani quando tornerà a Milano dovrà poi gestire almeno due problemi di non poco conto: lira dei tifosi rossoneri che minacciano addirittura una marcia su...via Turati potrebbe essere solo parzialmente attenuata, questo è laltro problema, da almeno un paio dacquisti eccellenti. Nessuno fra i possibili candidati (Dedè, Astori, Acerbi, Silvestre) a Ora la società sarà sostituire Thiago Silva potrebbe essere immediatamente costretta a allaltezza della situazione. Ma il Milan sarà costretto ad ingaggiare almeno ingaggiare almeno 2 difensori centrali perchè oltre che a due centrali. La Thiago si tratterà di trovare anche lalternativa a Nesta. rabbia dei tifosi

ALLEGRI - Il tecnico rossonero ha seguito in presa diretta levolversi della situazione. Ieri mattina è stato a lungo in sede in via Turati. Ha cercato di scrutare, anche se era ben conscio dellesito finale, quello che sarebbe stato il destino di Thiago. Cercando di individuare strategie e soluzioni per ricostruire praticamente lintera difesa. Dove si attende, con comprensibile attenzione, un netto miglioramento, fin dagli Europei, del francese Mexes.

CASSANO - Sempre in via Turati non sono state certo gradite le esternazioni di ieri pomeriggio di Cassano che ha duramente criticato la cessione del difensore brasiliano. Un atteggiamento incomprensibile, a maggior ragione se si valuta quello che il Milan ha fatto per il fantasista barese quando è rimasto vittima, lo scorso autunno, del problema al cuore che ha rischiato di porre fine alla sua carriera agonistica.

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Divisi al vertice Dalla redazione

Furio Fedele MILANO - Scontro frontale. Fra Barbara e papà Silvio. La cessione di Thiago Silva sta dilaniando il Milan fin nelle viscere della Famiglia Alta tensione tra Silvio Berlusconi. Laddio del campione brasiliano Berlusconi, proprietario del appare molto probabile ma ha fatto andare su Milan, e la figlia Barbara, eletta tutte le furie Lady B. Contraria, contrarissima, il 20 aprile scorso nel alla partenza del fenomenale difensore Consiglio dAmministrazione di brasiliano. Si tratta di uno «sgarbo» che sta Via Turati creando altissima tensione nel popolo rossonero. Una decisione avallata, ovviamente, dal Il sì alla cessione di Cavaliere che la scorsa settimana aveva respinto al mittente Thiago Silva ha (la figlia, che dallo scorso 20 aprile era stata eletta nel Cda di mandato su tutte le via Turati) qualsiasi riflessione sulla cessione di Ibrahimovic furie Barbara e Thiago Silva. Ieri, in serata, il Cavaliere ha spiegato le sue Berlusconi Scontro ragioni: «I conti vanno male, non ci posso fare niente, mi con papà Silvio che danno 46 milioni...» . Evidentemente papà Silvio si è spiega: «I conti ricordato anche di quando lo scorso 12 gennaio, nel pieno vanno male, mi della trattativa per acquistare Tevez, Galliani aveva già danno 46 milioni...» ceduto Pato al Psg per 27 milioni di euro più 8 di bonus. A quei tempi si disse e si scrisse che fu Barbara a bloccare tutto per non far emigrare il suo «fidanzato», anche se il presidente non avrebbe gradito larrivo di Tevez.

GOLPE - Come detto la scorsa settimana Lady B. era stata ricevuta a Villa San Martino, quartier generale del presidente rossonero, e aveva chiesto al padre di «risparmiare» i top-players Thiago Silva e Ibrahimovic, togliendoli dal mercato per non indebolire la squadra di Allegri. A nulla sono servite le sue richieste, argomentate e giustificate con un piano di risanamento in essere che aveva già dato i suoi frutti con le dismissioni di ben 8 giocatori in scadenza di contratto. Ma papà Silvio non ha voluto sentire ragioni. Il suo golpe , se la cessione di Thiago Silva dovesse andare in porto, sconfesserebbe anche in maniera Il drastico netta e precisa la linea di condotta di Lady B. che aveva risanamento dei instaurato, di comune accordo con lad Galliani, una politica conti presuppone del contenimento delle spese (dismissioni dei «senatori» e lintenzione di «spalmatura» degli ingaggi) che alla fine avrebbe proddotto rendere il club più un «tesoretto» 30-35 milioni di euro. appetibile agli investitori stranieri TIMORE - Barbara Berlusconi sta vivendo, quindi, il momento più difficile e complicato della sua breve ma intensa avventura milanista. Mai e poi mai avrebbe voluto legare il suo nome a unopera di ridimensionamento così massiccia e complicata che potrebbe avere serie ripercussioni sulle ambizioni del club di via Turati. Lady B. teme che la vendita di Thiago Silva possa garantire, è vero, lintroito di una cifra importante (40-45 milioni di euro) a scapito, però, di un grave 13 of 166


indebolimento della rosa di prima squadra e del conseguente rischio di mancare la qualificazione alla Champions League edizione 2013-2014. Lady B., quindi, ha paura che a quel punto la cessione di Thiago Silva diventerebbe inutile e svantaggiosa.

SCENARI - Il risanamento, drastico, dei conti e del deficit (rispettivamente di 70 milioni e di 67 milioni 344.000 euro negli ultimi due bilanci) presuppone quasi certamente lintenzione da parte di Silvio Berlusconi di rendere piĂš appetibile e conveniente lavvicinamento di investitori stranieri (la Dinastia Al Maktum del Dubai) alla societĂ . Valutata 700-800 milioni, potrebbe essere acquistata in blocco, a patto che i conti siano in ordine e le spese di gestione nella norma.

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Rescisso il contratto Aquilani si avvicina al Milan

con

il

Liverpool

Dalla redazione MILANO - (fur.fed) Sono al rialzo, le quotazioni rossonere di Alberto Aquilani. Il centrocampista ha ottenuto, dopo il blitz di inizio settimana a Liverpool, la rescissione del contratto (un biennale da 4 milioni netti a stagione) dal club inglese e adesso aspetta di incontrare Galliani per stipulare un nuovo accordo. Lunico dettaglio che resta da definire è legato alla «buonuscita»: si ipotizza un «bonus» di 4 milioni a fronte di un risparmio, al lordo delle tasse per il club inglese, almeno 3 volte superiore. Non dovrebbero esserci problemi, anche se manca ancora lufficialità dei Reds. Galliani a fine campionato aveva indicato ad Aquilani la strada per ...tornare a Milanello facendo obbligatoriamente tappa a Liverpool per trovare una soluzione con la società proprietaria del suo «cartellino». Il centrocampista ha parlato di persona con il nuovo allenatore Brendan Rodgers che ha chiaramente detto al giocatore che non sarebbe rientrato nei suoi piani. Invece Aquilani sarà molto utile ad Allegri che dopo aver perso Gattuso, Seedorf e Van Bommel in scadenza di contratto dovrà fare anche a meno di Flamini che non ha trovato il nuovo accordo.

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L O P I N I O N E UNA MOSSA CHE

CHIUDE

UN EPOCA

di Alberto Polverosi

Fra tutte le linee di pensiero che affiorano in questo tumulto milanista, scegliamo la più semplice, ma anche la più chiara e la più onesta. La linea di Cassano: se vendete Thiago Silva, dovete fare chiarezza sull'obiettivo. Non sarà più Grande Milan, nonostante quello che potrà dire Silvio Berlusconi. Che in questi giorni ha chiarito chi comanda in famiglia: lui. E dietro di lui, sua figlia Marina, da sempre agguerrita rivale di Galliani e delle spese per il Milan. Barbara non ha apprezzato. Tutt'altro. Fino a pochi giorni fa, il Milan era alle prese con la difficile fusione di due anime, quella storica di Galliani e quella rinnovatrice di Barbara. A fatica, avevano trovato l'accordo sulla linea del taglio degli anziani e sulla spalmatura degli ingaggi. Sarebbe servita per mantenere il Milan ai livelli richiesti dalla sua storia. Tutto inutile. Il capo, l'unico vero capo, ha deciso di incassare 46 milioni per Thiago Silva. Forse è una mossa che prelude alla cessione della società, di sicuro è una mossa che chiude un'epoca. Ma, come chiede Cassano, almeno ditelo.

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Lady B. e il Milan

Barbara Berlusconi e Adriano Galliani avevano trovato di recente una linea comune per interagire in via Turati. Il risanamento dei conti e il contenimento delle spese, soprattutto gli ingaggi dei giocatori, sono i principali obiettivi della loro ÂŤalleanzaÂť (Getty Images)

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Barbara&Pato, una liason iniziata nel marzo 2011, sono diventati la coppia regina della Serie A. Un amore a prima vista che, a dire il vero, almeno inizialmente non aveva certo esaltato papà Silvio che, però, lo scorso gennaio aveva bloccato la cessione del brasiliano al Psg (Insidefoto)

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Uno dei principali obiettivi che si è imposta Barbara Berlusconi da quando ha messo piede in via Turati riguarda lammodernamento dello stadio di San Siro, anche se il suo grande sogno è rappresentato da uno stadio completamente nuovo (Ansa)

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Buone notizie: Barzagli corre Dagli inviati CRACOVIA - L'Uefa ha annunciato di aver aperto un'inchiesta su presunti episodi di razzismo di tifosi spagnoli contro Mario Balotelli, durante Spagna-Italia di domenica scorsa. Questi supposti 'buuu' razzisti, che l'attaccante azzurro comunque non ha denunciato, sarebbero stati invece registrati da alcuni giornalisti inglesi presenti a bordocampo, notizia poi riportata sui media d'Oltremanica. «A seguito di nuove informazioni indipendenti, l'Uefa sta Oggi trasferimento svolgendo maggiori approfondimenti. Non ci sono, degli azzurri a comunque, procedimenti disciplinari aperti in questo Poznan LUefa ha momento». Questo il testo di un comunicato stampa emesso aperto uninchiesta ieri dal massimo organismo calcistico europeo. per i cori razzisti a Un tema, quello del razzismo, caldissimo comunque, alla Balotelli vigilia del match contro la Croazia. L'attaccante del City, alla vigilia dell'Europeo, aveva minacciato di abbandonare il campo nel caso avesse sentito cori razzisti provenire dalle tribune contro di lui. Una presa di posizione che aveva provocato la reazione di Michel Platini, presidente dell'Uefa: «Spetterà all'arbitro interrompere la partita, se il giocatore lascerà il campo. Senza il consenso del direttore di gara, il giocatore che uscisse dal terreno di gioco verrà sanzionato come da regolamento». La risposta del francese non è piaciuta a Mino Raiola, procuratore di Balotelli, raccolte dal Daily Mail: «Mi sarei aspettato una reazione differente dell'Uefa dopo le parole di Mario riguardo ai comportamenti razzisti. Non credo che fino a questo momento Platini abbia fatto qualcosa per migliorare la situazione dei giocatori oggetto di razzismo».

BARZAGLI CORRE - Il professor Enrico Castellacci ha fatto il punto medico sugli azzurri: «Barzagli sta rispettando il programma, siamo soddisfatti perché monitorizzandolo tutti i giorni sta andando bene. Non sarà pronto per giovedì, ma si sapeva già, il nostro tentativo è rimetterlo a disposizione di Prandelli per lunedì con l'Irlanda». Il difensore ieri pomeriggio ha ripreso a correre anche sul campo.

OGGI A POZNAN - La Nazionale si trasferirà stamattina a Poznan, dove domani è in programma Croazia-Italia.

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BALOTELLI-DI NATALE: IL REBUS Ballottaggio fra le due punte azzurre. Prandelli scioglierà oggi lenigma

Dall'inviato

Alberto Polverosi CRACOVIA - Balotelli o Di Natale. E' l'unico dubbio che Prandelli si sta portando dietro alla vigilia della partita più importante del girone. Domani, contro la Croazia, giocherà la stessa formazione che ha pareggiato contro la Spagna, con lo stesso modulo, il 3-5-2, con De Rossi in mezzo a Bonucci e Chiellini, con Maggio e Giaccherini esterni, con Pirlo in mezzo a Marchisio e Thiago Motta. Ieri pomeriggio Prandelli ha provato questa squadra sul campo del Municipal di Cracovia, ma senza risolvere il dubbio: partire con Balotelli o con Di Natale. Per ora le possibilità sono al 50 per cento.

PERCHE' BALOTELLI - Questa Nazionale dipende dal gioco che riesce a produrre, non da Mario, non dalla sua giornata, dritta o storta che sia. Domenica era storta e l'Italia ha fatto Il ct ha investito lo stesso una bella molto su Mario e partita. Ma sul talento non vuole del citizen, Prandelli ha bruciarlo. Totò non investito molto, ha ha i 90 sulle puntato sulla coppia gambe, ma si è con Cassano, ha inserito alla grande costruito (più nella sua IL CAMBIO CONTRO LA mente che sul campo, visto che insieme SPAGNA Di Natale sostituisce hanno giocato solo tre partite) un attacco pieno Balotelli. Poi realizzerà il gol di forza e di tecnica. Se ora lo mette fuori, gli dà del vantaggio una bella botta. Poi c'è un aspetto fisico: potrebbe aver bisogno di uno che fa a spallate in mezzo alla difesa dei croati per aprire lo spazio agli inserimenti di Marchisio e Thiago Motta. Terza ragione: Di Natale titolare è un cambio quasi certo, non ha nelle gambe 90 minuti di corsa e combattimento, al contrario di Balotelli. E lo stesso si dica di Cassano: due sostituzioni certe in attacco, come successo contro la Spagna (la prima era per Balotelli, per ragioni tecniche e tattiche, non atletiche), sono tante. E poi, quando Totò entra nel secondo tempo, fa valere di più il suo spunto. Lo sanno bene Piquè e Sergio Ramos.

PERCHE' DI NATALE - Se contano gli allenamenti, gioca Di Natale. Visti ieri, in quella mezz'ora di partitella aperta alla stampa, non c'era paragone. Di Natale ha segnato, Balotelli ha sbagliato e per quei suoi errori continui si è anche un po' indispettito. E' arrivato a Coverciano già in buone condizioni e giorno dopo giorno la sua forma è

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migliorata. A Prandelli è piaciuto moltissimo non il gol, ma la preparazione di quella rete, l'uscita dalla linea per dettare l'assist a Pirlo. Lo scatto, l'intuito, il guizzo di Di Natale sono l'ideale per giocare accanto a Cassano (che ha fatto capire di preferirlo a Mario come partner d'attacco) e davanti a Pirlo. Poi c'è il giallo che pesa sulla testa di Balotelli: la partita sarà diretta da un arbitro inglese, Webb, uno che ne conosce bene le storiche intemperanze, e in campo ci saranno avversari che in passato hanno usato anche l'arma della provocazione. Sotto questo profilo, Totò è invece una certezza.

GLI ALTRI - Prandelli si aspetta una Croazia a due punte (Jelavic e Mandzukic) che, almeno sul piano tattico, si addice ancora di più alla difesa a tre rispetto all'attacco della Spagna. De Rossi resterà nello stesso ruolo di domenica scorsa, con l'accortezza di fare un passo avanti in più, come gli ha ricordato Prandelli in questi giorni. Lo vuole più partecipe alla costruzione del gioco. Resteranno intatte anche le due fasce: Giaccherini, che aveva chiuso in difficoltà nel secondo tempo contro la Spagna, ha recuperato bene, così come Maggio. Uno dei due potrebbe riposare alla terza gara contro l'Irlanda, se l'Italia batterà la Croazia. Si va avanti anche con lo stesso centrocampo. Al ct è piaciuta l'interpretazione tattica di Thiago Motta, il suo modo di coprire gli attacchi continui di Giaccherini, gli è piaciuto anche nel palleggio, nonostante qualche pallone perso per strada. Lo stesso si dica di Pirlo, giocatore che Prandelli, a giusta ragione, non toglierebbe nemmeno sotto tortura.

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RIDE SOLO LA REPUBBLICA CECA Vince la squadra di Bilek (ma la Grecia spera ancora), pari tra Polonia e Russia

GRECIA-REP. CECA Jiracek-Pilar avvio a razzo Gekas accorcia

1-2

Grecia-Repubblica Ceca 1-2 GRECIA (4-3-3): Chalkias 5 (23' pt Sifakis 6); Torossidis 6 K. Papadopoulos 5,5 Katsouranis 5,5 Holebas 5; Fotakis 5,5 (1' st Gekas 6) Maniatis 5,5 Karagounis 6; Salpingidis 6 Samaras 5 Fortounis 5,5 (26' st Mitroglou). A disp. Tzorvas, Tzavellas, Malezas, Liberopoulos, Makos, Ninis, Fetfatzidis. Ct: Fernando Santos 5,5. REPUBBLICA CECA (4-2-3-1): Cech 5; Gebre Selassie 6,5 Sivok 6 Kadlec 6 Limbersky 6; Hubschman 6,5 Plasil 6,5; Jiracek 6,5 Rosicky 7 (1' st Kolar 6; 45' st Rajtoral sv) Pilar 6,5; Baros 5 (19' st Pekhart 6). A disp. Lastuvka, Drobny, Suchy, Hubnik, Petrzela, Darida, Necid, Rezek, Lafata. Ct. Bilek 6,5. ARBITRO: Lannoy (Fra) 6 Arbitri d'area: Fautrel (Fra) e Buquet (Fra) Guardalinee: Cano (Fra) e Annonier (Fra) Quarto uomo: Jug (Slo) MARCATORI: 3' pt Jiracek (RC), 6' pt Pilar (RC), 7' st Gekas (G) AMMONITI: Rosicky (RC), Torossidis (G), Jiracek (RC), K. Papadopoulos(G), Salpingidis (G), Kolar (RC) NOTE: spettatori 41.105 circa. Angoli 4-1 per la Repubblica Ceca. Minuti di recupero: pt 1'; st 3'. Dall'inviato

Edmondo Pinna WROCLAW - La Repubblica Ceca si riscrive all'Europeo, alla fine le bastano sei minuti per mettere in ghiaccio il risultato, con l'uno-due Jiracek-Pilar che stende una Grecia rattoppata, soprattutto in difesa. Ed è proprio sulla fragilità del reparto arretrato ellenico (privo di Avraam Papadopoulos infortunato, torneo finito per lui, e Papastathopoulos squalificato) che Bilek ha costruito le sue momentanee fortune, rimandando tutto alla partita contro la Polonia, ultimo match di questo girone, per decidere il proprio destino. La squadra di Rosicky (sontuoso finchè i suoi 32 anni glielo hanno concesso, con o senza inno cantato), però, ha provato a gettare alle ortiche una partita che aveva portato dove voleva: avanti di due reti, difesa accorta e tentativi di colpire in contropiede. La sfida ha vissuto su due protagonisti negativi, il portiere ellenico Chalkias (uscito dopo le due sberle per un problema alla gamba destra provvidenziale...) e ben di più il suo collega, campione d'Europa con il Chelsea, considerato fra i migliori al mondo, Cech. Una serie di orrori degni dei campetti delle parrocchie (con tutto il rispetto) e non di un Europeo, orrori ed errori che hanno tenuto in bilico il risultato.

FATTORE NUMERO UNO - I tre gol che hanno griffato la partita nascono dalla velocità delle azioni della Repubblica Ceca, che ha spinto subito forte a destra con Gebre Selassie ed ha affidato a Rosicky la regia, e dal pressing disperto della Grecia nella ripresa. Soprattutto, però, nascono da incertezze ed errori dei due numeri uno. Chalkias sulla prima rete s'è fermato a metà strada di un'uscita che doveva essere più decisa, sul filtrante di Hubschman (un fattore decisivo per la manovra di Bilek) per 34 of 166


Jiracek (che ha ringraziato Holebas per la dormita), mentre sul secondo non è riuscito ad agguantare quel pallone, che gli è passato sopra il guantone, poi finito sul ginocchio di Pilar, contrastato vanamente da Katsouranis. Peggio ha fatto Cech: è uscito mobido su un cross di Samaras, il pallone gli è scivolato dalle mani come una saponetta forse perché preoccupato, il portiere, della vicinanza di Sivok, per Gekas è stato un gioco da ragazzi infilare nella porta sguarnita.

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POLONIA-RUSSIA Ancora Dzagoev Gravi incidenti: 56 arresti, 10 feriti

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Polonia-Russia 1-1 POLONIA (4-2-3-1): Tyton 6; Piszczek 6 Wasilewski 6 Perquis 6,5 Boenisch 5,5; Dudka 6 (28' st Mierzejewski sv) Polanski 7 (40' st Matuszczyk sv); Blaszczykowski 7,5 Murawsky 6,5 Obraniak 6,5 (48' st Brozek sv); Lewandowski 6. A disposizione: Sandomierski, Wojtowiak, Kaminski, Rybus, Wawrzyniak, Sobiech, Wolski, Grosicki. CT: Smuda 6. RUSSIA (4-3-3): Malafeev 7; Anyukov 6 Berezutski 6,5 Ignashevich 6 Zhirkov 5,5; Shirokov 6 Denisov 6,5 Zyryanov 5,5; Dzagoev 7 (35' st Izmailov sv) Kerzhakov 6 (25' st Pavlyuchenko 5,5) Arshavin 6,5. A disposizione: Akinfeev, Shunin, Sharonov, Kombarov, Kokorin, Granat, Progrebnyak, Nababkin, Glushakov, Semshov. CT Advocaat 6. ARBITRO: Stark (Ger) 6 Arbitri d'area: Meyer e Aytekin (Ger) Guardalinee: Salver e Pickel (Ger) Quarto uomo: Vad (Ung) MARCATORI: 37' pt Dzagoev (R), 12' st Blaszczykowski (P) AMMONITI: Lewandowski (P), Denisov (R), Dzagoev (R), Polanski (P) NOTE: Spettatori 55.000. Angoli 6-3 per la Russia. Angoli 6-4 per la Russia. Recuperi: 2' pt e 3' st. Dall'inviato

Fabio Massimo Splendore VARSAVIA - Piange di gioia Blaszczykowski, piange e bacia lo scudetto sulla sua maglia, perché questa Polonia a caccia di eroi per restare dentro il suo Europeo deve ringraziare capitan "Kuba", che ha evitato il ko probabilmente decisivo. Al 12' della ripresa si è messo in posizione di luce consentendo a Polanski di vederlo e servirlo: poi ci ha pensato lui a scaricare il sinistro in rete. Un'esecuzione perfetta, imprendibile per Malafeev, fino ad allora impeccabile almeno in due occasioni, su Obraniak e Lewandowski. E poi miracoloso su Polanski, con un intervento prodigioso di piede. Quel gol è servito per evitare la sconfitta che avrebbe messo la Polonia con un piede fuori dalla manifestazione. E Smuda con un piede e mezzo fuori dalla nazionale. Ora la Polonia sa una cosa: che battendo la Repubblica Ceca sarà nei quarti con le sue gambe. Russia-Grecia, a quel punto, dirà solo chi arriverà primo nel girone.

SCONTRI - Il pomeriggio era stato piuttosto movimentato: l'annunciato e autorizzato corteo dei tifosi russi per festeggiare la ricorrenza dell'indipendenza, arrivato al ponte sulla Vistola è stato impattato dagli hooligans polacchi, il braccio dell'ala conservatrice del Paese: le autorità locali erano mobilitate (oltre diecimila poliziotti) sono stati necessari idranti, lacrimogeni e pallottole di gomma per disperdere i due schieramenti (un centinaio di persone) ed evitare il peggio. Dieci feriti (sette polacchi, due russi e un tedesco), 56 arresti: un clima da guerriglia. Dalle tribune, allo Stadio Nazionale di Varsavia, l'atmosfera non ha smesso di restare calda e sull'inno russo sono piovuti fischi assordanti. Deve essere apparso anche un deprecabile striscione antisemita che non sarà passato inosservato all'Uefa.

SI GIOCA - In campo per fortuna c'è agonismo, ma non si trascende. Smuda cambia qualcosa, toglie Rybus e sul quel fronte sposta Obraniak che fa bene. In mezzo entra 36 of 166


Dudka e Murawski si mette al centro del tridente dietro Lewandowski, che fa un grandissimo lavoro, ma dovrebbe fare anche gol. Quando Dzagoev, tutto solo, timbra al 37' del primo tempo, la Polonia sembra sulle gambe. In un paio di circostanze, su Kerzhakov e Dzagoev, gli interventi in area sono a rischio rigore. Ma nella ripresa fanno meglio i polacchi dei russi e alla fine capitan Kuba, il vero simbolo di questa nazionale, va a raccogliere l'abbraccio del suo stadio con la squadra. E' felice ma sa che la sua Polonia non ha ancora fatto nulla: deve battere i cechi. Alla Russia basterĂ pareggiare con la Grecia per essere ai quarti.

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LA MOVIOLA DI GRECIA-REP. CECA La Grecia può recriminare Tanti dubbi sul gol annullato di Alberto Abbate ROMA - Urla la Grecia contro larbitro francese Lannois (alla seconda uscita allEuropeo) per un gol annullato che avrebbe riaperto la sfida con la Repubblica Ceca (il risultato era sul 2-0). Eppure il fischietto era partito bene: giusto convalidare la prima rete dei cechi, Jiracek è in posizione regolare quando viene servito da Hubschman (lo tiene in gioco Holebas). Raddoppio al 6: cè una leggera spinta del cecchino Pilar al centrale Katsouranis - servito da un cross di Gebre Selassie - non tale da fischiare fallo. E poi il caso scottante, quello del mancato 2-1. E il 40', cross dalla destra, Fotakis colpisce di testa, sembra in linea con i giocatori cechi. Nel dubbio il guardalinee Cano alza la bandierina: episodio difficile da chiarire con certezza, la sensazione è che Sivok, con la punta del piede, tenga in gioco il centrocampista ellenico. La svista è doppia: è inesistente (minuto 72') loff-side fischiato a Gekas: era tutto solo davanti alla porta.

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OLANDA-GERMANIA (ore Loew cerca conferme Van Marwijk col dubbio

20.45)

Dall'inviato

Massimo Basile DONETSK - Sneijder dice che questa Olanda cotta e nervosa come un hamburger non ha bisogno di psicologi. « A me servirebbe per dormire, ma per la squadra no. Se abbiamo problemi, dobbiamo risolverli tra no i». Wes ha ragione. Lo psicologo migliore, come sa ogni buon calciatore, è il pallone. Mettiamo da parte, per un momento, la piccola routine delle vigilie che paralizza il carrozzone dei giornalisti: il tedesco Loew dice « sarà una battaglia », l'olandese Van Marwijk ribatte « siamo pronti » (dai Bert, chi direbbe, non siamo pronti?), e dribbla il tema del giorno (Huntelaar e Van Persie insieme) con « è una storia irritante ». Salviamo, invece, quel momento che è l'allenamento della vigilia a cui i tifosi non possono assistere e che racconta Huntelaar potrebbe molto, di calcio e di stato mentale. partire titolare. Il Ct tedesco: «Sarà battaglia» CALCIO OPEN - Nel Metalist Stadium, costruito in mezzo a palazzoni tipo Scampia, ma privi di parabole, alle otto di sera va in scena la lezione di calcio degli orange, unici a mantenere open un allenamento alla vigilia della « battaglia ». Un'ora e mezzo di spettacolo, fatto di passaggi, sovrapposizioni, ripetute di cross dal fondo fino alla partitella undici contro undici in cui si delinea una delle idee possibili: lanciare Huntelaar dall'inizio in un 4-2-3-1 con Robben, Sneijder e Van Persie alle spalle. Anche i tedeschi giocheranno con questo modulo, consacrato agli Europei del Duemila.

SECONDO ATTO - L'allenamento spettacolo, comincia nel silenzio cupo che dà ritrovarsi a correre sul campo in cui hai perso al debutto, e vedi le ombre degli avversari ovunque, e finisce in allegria con una partitella intensa, in cui Sneijder è il più feroce. Il più deciso. Forse un segno di quello che l'interista ha in animo di fare stasera. Emerge in ogni attimo dell'allenamento il dna di una squadra, e dunque di una cultura: la dolce ossessione per lo stile, l'abilità nel modellare il pallone a ogni tocco, tratti di football insegnati nelle scuole calcio olandesi dove, a differenza di quelle italiane, si abituano i bambini a giocare non partite di sette contro sette in cui nascondersi nella media, ma di due contro due, tre contro tre, perché i piccoli sviluppino il senso del duello individuale. Van Marwijk, rispetto alla vigilia con la Danimarca, sceglie per scaramanzia la metà campo opposta e lascia che i giocatori diano vita a un torello brasiliano in uno spazio non più largo di dieci metri in cui i due in mezzo cercano di intercettare il pallone che gli altri, in cerchio, con un solo tocco, si scambiano in modo fulmineo. E' incredible come il pallone passi tra selve di gambe per non fermarsi mai. Poi passano alla seconda fase, in cui costruiscono sovrapposizioni con la palla che procedono per linee verticali, segno che - stavolta - l'Olanda eviterà lo stucchevole rondò di passaggi orizzontali, per andare ad attaccare finalmente l'area. Nella la partitella Afellay viene dirottato con le riserve, Huntelaar passa in quella con Van Persie, Sneijder e Robben. Forse è pretattica, ma Afellay corre a capo chino, come svuotato. Il gioco degli olandesi si dipana in dribbling stretti e asfissianti, ricerca ossessiva di spazi improvvisi, le due armi che l'Olanda userà contro i tedeschi. Più Sneijder, l'uomo chiave, l'unico a squarciare il silenzio dello stadio con le sue urla, come a caricare i compagni, prima

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che Van Persie, di destro, sfiori l'incrocio con un colpo a girare e Van Marwijk fischi la fine, restando seduto in panchina, da solo, con i suoi dubbi.

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LEuropeo invoca i suoi campioni Dall'inviato

Antonio Maglie LVIV - Non vorremmo scomodare Puccini (e la sua Tosca) né Cavaradossi ma alla fine di questa seconda giornata, decisiva già per molti (Olanda e Portogallo, Svezia, Francia e Inghilterra, Italia, Spagna e chi più ne ha più ne metta) vorremmo poter intonare la romanza « e lucevan le stelle e olezzava la terra ». Perché, per ora, la scena è stata dominata da quelle considerate cadenti (Arshavin) o cadute (Schevchenko). Europei e Mondiali sono così: aspetti l'incoronazione di Messi e arriva quella Cristiano Ronaldo, di Iniesta, aspetti che Van Persie e Cristiano Ronaldo Sneijder non hanno salga in cattedra e inciso: le big invece spopola Modric. orfane delle loro E' una specie di stelle maledizione. Che ha, però, anche serie motivazioni tecniche e atletiche. I tornei riservati alle nazionali sono stati sempre sistemati in questo periodo, cioè a giugno. Solo che la stagione dei club si è allungata e infittita; i migliori (che poi sono gli uomini-simbolo delle grandi squadre, quelli da cui dipendono i destini nel bene e nel male) lottano su tutti i fronti, arrivano alle soglie dell'estate più spremuti dei limoni, svuotati come una noce di cocco alleggerita del latte e della polpa, pronti alla ferie ma obbligati a ricominciare. E' il calcio, bellezza, si potrebbe dire parafrasando Humprey Bogart. Ma di loro il calcio non può fare a meno perché con tutti il rispetto per i gregari, alla fine quelli che contano sono i leader cioè quei giocatori che danno sostanza allo spettacolo e valore al prezzo del biglietto.

SORPRESE - Si ricomincia, con meno tempo a disposizione e con qualche vantaggio che gli altri, approfittando dell'opacità delle Stelle, si sono guadagnati. La Danimarca, ad esempio, non avrebbe mai potuto immaginare di affrontare la sfida di oggi con il Portogallo in una posizione di forza; l'Olanda mai avrebbe potuto pensare che la sfida con la Germania avrebbe assunto i caratteri di uno «spareggio» crudele (con la Germania, però, già in vantaggio): dentro o fuori. E persino l'Ucraina dell'Immortale Shevchenko non godrebbe di una Cresce la voglia di così affascinante vista sulla qualificazione se Francia e spettacolo ed Inghilterra non avessero deciso di seguire i consigli di emozioni Finora Buffon: meglio due feriti che un morto. Le «Stelle» stando a 43 of 166


guardare hanno consentito ai «pedalatori» di correre, di marciare decisi ma non nudi verso la meta, di andare oltre le attese, anzi le speranze, hanno consentito a squadre partite con timide ambizioni di trasformarsi improvvisamente (o solo per un giorno) in favorite. A questo punto, però, chi ha battuto la fiacca non può più recriminare sul latte versato e non può più attestarsi su una posizione prudententemente di attesa: è il momento di buttare in campo tutto quello che si ha, a cominciare dalla classe perché, poi, non ci sarà veramente più tempo per rimediare (ammesso che basti quello ora a disposizione). Non è possibile che Van Persie sia quello dell'ultima sfida, che Ronaldo, l'uomo da cento gol, sia in grado di confezionare in novanta minuti soltanto un tiro in porta, che Sneijder offra di sé una versione tanto opaca dopo essere stato il trascinatore dell'Olanda ai Mondiali di due anni fa, che Benzema giri alla larga dall'area di rigore. hanno brillato i protagonisti che nessuno si aspettava

GERARCHIE - L'Europeo ha bisogno di spettacolo e di emozioni: le possono offrire solo i grandi Campioni. E poi la seconda giornata è quella che stabilisce in larga misura le gerarchie finali, è quella che porta ai quarti o ti rispedisce a casa, deluso e amareggiato, ti allunga le vacanze ma ti sporca irrimediabilmente l'immagine agonistica. Se da qualche parte ci sono ancora energie da utilizzare, questo è il momento per buttarle nella mischia. E poi tutti insieme potremo intonare: « E lucevan le stelle ».

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DANIMARCA-PORTOGALLO Portogallo al bivio ma Bento ci crede

(ore

18)

Dall'inviato LVIV - « Ho un sogno: vincere qualcosa con il Portogallo e conquistare il Pallone d'Oro ». Cristiano Ronaldo indica chiaramente i suoi obiettivi. Ma oggi per centrarli dovrà veramente fare gli straordinari perché la sua squadra è all'ultimo appello. La sconfitta con la Germania ha complicato la vita e la Danimarca può affrontare questa sfida con animo decisamente più tranquillo. Tutto dipende da lui, dall'uomo dei cento gol in stagione, dal « diamante» per giunta ben tagliato che Paulo Bento ha a sua disposizione. Contro i tedeschi non ha fatto una gran figura. Luis Figo ha fornito una spiegazione: Ronaldo è un finalizzatore, la squadra deve costruire le condizioni per mandarlo in gol. Il ct, Paulo Bento ieri ha confermato: « Dobbiamo dargli delle opportunità». Facile a dirsi più difficile a realizzarsi. La Danimarca, poi, oggi giocherà senza pressione e con grande attenzione, con quel suo modulo che porta la bellezza di nove uomini dietro la linea della palla e lascia Bendtner a rilanciare un contropiede che contro l'Olanda ha avuto effetti velenosissimi.

SOSTEGNO - Certo il Portogallo avrebbe voluto un altro esordio ma le ultime amichevoli non lasciavano ben sperare. Bento dalla sfida con la Germania ha tratto anche qualche motivo di conforto: nel primo tempo la sua squadra ha fatto benino, dopo il gol di Gomez ha cercato con grande convinzione (e una certa sfortuna) il pareggio. Dal Brasile prova a confortare la sua vecchia squadra l'uomo che negli ultimi anni l'ha portata più lontano, Luiz Felipe Scolari, il vecchio ct: « Anche io nell'Europeo del 2004 cominciai male ma poi ci riprendemmo e arrivammo sino alla finale». Scolari è convinto che il Portogallo non « abbia problemi e che se continua a giocare con la stessa attenzione tattica mostrata spesso, non potrà che vincere». Un incoraggiamento e, soprattutto, un augurio. Ma la situazione non è semplice. Questa volta qualcosa dovrà venir fuori dal cilindro di Cristiano Ronaldo. Un esame per tutti. Un esame soprattutto per lui, l'uomo che vuole vincere tutto, per il Portogallo e per sé.

ant.mag.

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le reti segnate dal portoghese con la maglia della Nazionale Cristiano Ronaldo ha totalizzato 91 presenze e 32 centri con il Portogallo. Lattaccante viene da una stagione trionfale con il Real Madrid: la conquista della Liga ai danni del Barca è stata condita da 60 reti complessive tra campionato e coppe.

Cristiano Ronaldo, 27 anni, è a caccia del primo acuto ad Euro 2012. A sinistra, dallalto, gli olandesi Robin Van Persie e Wesley Sneijder (La Presse / Ansa)

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L A C A R T O L I N A La poesia e i gol I due Shevchenko anima della vecchia e nuova Ucraina Dall'inviato

Antonio Maglie KIEV - Lui, Andriy, trionfa sui campi di calcio, nel nome di una Ucraina indipendente ma con qualche problema nei rapporti con gli oppositori e i principi sacri della democrazia liberale; Lui, Taras, troneggia nelle piazze, reso immortale con enormi statue di bronzo e da versi che inneggiavano a ciò che oggi i suoi connazionali hanno: l'indipendenza del loro Paese. Per le statue c'è tempo, per le feste, invece, l'emozione va colta al volo. Andriy Shevchenko e Taras Shevchenko: il primo figlio del nostro tempo, anzi di quella dorata leva del pallone che si richiama all'anno di grazia 1976 (Totti, Nesta, Ronaldo), impegnato a dare al paese una propria storia del calcio dopo aver per anni contribuito a rendere grande quella dell'Urss, compreso l'ultimo capitolo scritto da Lobanovsky; il secondo figlio di un tempo antico, dell'Ottocento quando si nasceva servi della gleba, si diventava faticosamente «liberi» e poi si finiva nelle galere degli Zar perché reclamavi l'indipendenza dell'Ucraina attraverso le poesie (« Amate l'Ucraina/ e pregate il Signore»). L'accostamento può apparire blasfemo perché, poi, in comune hanno veramente poco: un ragazzotto che tira calci a un pallone e un poeta che nella letteratura ucraina ha assolto al ruolo che è stato di Puskin in Russia o di Manzoni in Italia. Eppure, ognuno nel proprio tempo e ognuno a proprio modo (decisamente più rilevante e decisivo quello svolto da Taras) hanno contribuito a rendere l'Ucraina ciò che è oggi, pur tra mille contraddizioni (dal caso Timoshenko in già). Il poeta Shevchenko è padre della Patria e della letteratura; il calciatore Shevchenko è «padre» di una forma artistica moderna che, comunque, contribuisce alla definizione dell'identità di un popolo e per comprendere che anche di questo si tratta bastava percorrere, nella fonda e calda notte di Kiev, le strade del centro, immergersi in una festa che aveva il sapore della «prima volta» perché per la prima volta, a livello calcistico, questo Paese si sente autonomo anche nell'Immaginazione di un obiettivo sportivo. Come il poeta nato servo della gleba, cresciuto pastore e diventato Anima della Patria.

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Lescott punta Ibra Fabregas pensa a Rafa Europei, mercato, anche il grande tennis. E tutta una pioggia di tweet. Jaleon Lescott « Grazie per tutti i messaggi ricevuti subito dopo il mio gol alla Francia, sto già pensando alla prossima partita, contro la Svezia». @JoleonLescott Rio Ferdinand «Benvenuto allo United, Nick Powell, un giovane dalle grandi qualità e un luminoso futuro davanti. Buona fortuna» @rioferdy5 Cesc Fabregas «Che partita Nadal! Io penso che sia lo sportivo più forte che la Spagna abbia mai avuto. Sono molto contento. Congratulazioni anche a Nole, è stato un vero sportivo». @cesc4official

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CR7 fa le... valigie Piquè pensa a Gabi Super Facebook: il solito Cristiano Ronaldo impazza con un video di tipo... intimo, mentre il barcellonista Piquè ha voluto ricordare un collega che ha chiuso la sua carriera. Il video di Ronaldo Sulla sua pagina ufficiale Cristiano Ronaldo ha postato orgoglioso un video che lo ritrare nella sua camera dalbergo intento a preparare il borsone. Poi dicono che le stelle del calcio non sanno rimboccarsi le maniche... In realtà il video è un po una scusa per ringraziare?? il suo sponsor tecnico. Shakira? No, Milito junior Una dedica affettuosa, ma stavolta la fidanzata Shakira non centra. Piquè ha postato una sua foto scattata in compagnia di Gabi Milito, suo compagno per anni che ha appena chiuso la sua carriera nellIndependiente: «Si ritira Gabi Milito, uno dei grandi. E stato un piacere giocare con lui a Saragozza e nel Barcellona e imparare tanto da lui!».

In alto, la pagina di Cristiano Ronaldo di Facebook, con la foto scattata nella sua camera dalbergo; sopra, la dedica di Piquè al suo amico Gabi Milito, che ha appena concluso la sua carriera

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Repubblica Ceca da record Mai due gol nei primi 6 minuti DANZICA - Nelle fasi finali degli Europei di calcio mai si erano registrate due reti «lampo», come quelle segnate dalla Repubblica Ceca contro la Grecia. Luno-due firmato da Jiracek al 3' e da Pilar al 6' non trova infatti eguali nelle precedenti edizioni di questa competizione e rappresenta un record assoluto di «velocità». In precedenza questo tipo di primato apparteneva alla finalissima Spagna-Russia 2-1 del 20 giugno 1964, quando però fu segnata una rete per parte: al 6' vantaggio spagnolo con Pereda e all'8' pareggio russo di Khusainov. La rete più veloce resta, comunque, quella del russo Kirichenko in Russia-Grecia 2-1 del 20 giugno 2004.

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Rai, ancora grandi ascolti Sette milioni per Ucraina-Svezia ROMA - Ancora grandi risultati per gli incontri del gruppo D trasmessi lunedÏ dalla Rai. Alle 18 la partita tra Francia e Inghilterra è stata seguita su Rai1 da 4 milioni 444 mila appassionati, pari al 32.21% di share; in totale, considerando anche il simulcast su RaiSport 1 e RaiHD, ha ottenuto 4 milioni 928 mila spettatori e uno share del 35.72%. Molto bene anche il secondo incontro tra Ucraina (nella foto, Shevchenko) e Svezia: su Rai1 ha avuto 6 milioni 614 mila spettatori e il 24.78% e in simulcast con RaiSport 1 e RaiHD alle 20.45 ha raggiunto 7 milioni 389 mila spettatori e il 27.68%.

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Keane sfida i Campioni «LIrlanda non ha paura» DANZICA - «Spero di vedermela con Fernando Torres, e di sfidarlo faccia a faccia». Dalla zona mista dello stadio di Gdynia, cittadina praticamente attaccata a Danzica, la stella dell'Irlanda Robbie Keane lancia il guanto di sfida al centravanti spagnolo suo ex compagno di squadra nel Liverpool. «A noi dell'Irlanda non importa così tanto se la Spagna si schiera con sei centrocampisti e nessun attaccante risponde Keane - tanto sappiamo che loro sono fortissimi comunque, con tanta qualità in ognuno dei giocatori. Non a caso sono i campioni del mondo». Ieri intanto, in allenamento, Trapattoni ha provato varie soluzioni tattiche, anche se non sembra orientato a fare molti cambiamenti rispetto alla squadra che ha perso contro la Croazia. L'avvicendamento più probabile sembra quello di Walters dello Stoke City in avanti al posto di Doyle.

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Scommessi 5 milioni su Spagna-Italia Su Di Natale soltanto mille euro... ROMA - L'Italia di Cassano e Balotelli conquista gli scommettitori: sulla gara, secondo i dati degli operatori di gioco interpellati da Agipronews, sono stati giocati circa 5 milioni di euro. Il 20%, circa un milione di euro, è stato puntato 'live', cioè a partita in corso. Si tratta delle stesse cifre che di solito 'muove' una partita di livello internazionale. In pochi invece, alla vigilia, hanno avuto fiducia in Totò Di Natale: nella scommessa sul primo marcatore di Italia-Spagna, poco meno di mille euro sono stati puntati sull'attaccante.

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L ARBITRO DI Italia-Croazia a Webb: con lui due ko in 4 gare

DOMANI

Qualche anno fa, ripensando a quando aveva 19 anni e il papà, arbitro pure lui, lo aveva portato al corso, ripensando a quanta strada aveva fatto dai campi della Northern Counties East League al badge da internazionale conquistato nel 2005, ha deciso di appende le manette e il distintivo al chiodo. Howard Webb da Rotherham faceva il poliziotto, evidentemente la sua è una passione per la legalità. Solo che è molto meglio farla rispettare in campo (anche se passa per essere un direttore di gara estremamente permissivo, vedi il calcio in pieno petto di De Jong a Xabi Alonso nella finale del Mondiale di due anni fa, punita solo con un giallo). Un anno d'oro, il 2010, visto che Webb ha diretto anche la finale della Champions League fra l'Inter e il Bayern a Madrid. E' stato preso di mira, nel 2011, da Babel (Liverpool), che ha postato su internet una sua foto "taroccata" con la maglia dello United. Il giocatore ha preso 10mila sterline di multa. E' stato l'arbitro di Tottenham-Bolton (quarti di finale di FA Cup), la partita che ha visto il dramma di Muamba, crollato a terra dopo un arresto cardiaco. Con la nostra Nazionale, Webb vanta 4 precedenti: una vittoria (Ucraina-Italia 1-2 agli Europei del 2008), un pareggio (Grecia-Italia 1-1 in amichevole nel 2008) e 2 ko (Brasile-Italia 2-0, amichevole del 2009, e Slovacchia-Italia 3-2, Coppa del Mondo 2010). A livello di club, tredici precedenti: sette vittorie (5 di squadre impegnate in Champions league), 4 pareggi e 2 ko.

e.pi.

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La Croazia in bicicletta non fa paura

Landatura piuttosto sghemba non ricorda esattamente quella tipica del Tour de France, latteggiamento generale somiglia più a quello di una famiglia impegnata nella scampagnata domenicale che ai protagonisti di una «classica» delle Fiandre. Ecco i nostri rivali del girone, i temutissimi croati (da sinistra Mario Mandzukic, Ivan Perisic e Gordon Schildenfeld) in versione due ruote (ma con la bandierina del loro Peese bene in evidenza) mentre si rilassano nei pressi del campo di allenamento polacco di Warka. Certo, visti così, i nostri avversari di domani non fanno granchè paura, speriamo che a Poznan contro gli azzurri di Prandelli non ritrovino uno sprint da Cipollini e finiscano fuori tempo massimo...

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Dorien ama Afellay e tifa per la sua Olanda

Ecco Dorien Rose, modella olandese apparsa in numerosi servizi fotografici, sfilate di moda, spot pubblicitari, programmi TV e video. Da adolescente era una grande appassionata di cavalli, ha gareggiato diversi anni nel dressage, ma la passione dello sport la conserva ancora perchè attualmente il suo compagno è il calciatore del Barcellona Ibrahim Afellay. Ovviamente agli Europei 2012 tifa Olanda e non si perde neanche una partita degli Orange.

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Tra Grecia e Rep. Ceca è anche sfida tra bellezze

Rivali sportive (una tifa Grecia, laltra Repubblica Ceca) ma anche di bellezza. Due bei sorrisi per una sfida nella sfida, immortalata dallobiettivo del fotografo sulle tribune di Wroclaw, prima della partita di ieri pomeriggio. In campo ha vinto e si è rilanciata la Repubblica Ceca, sul piano della bellezza la Grecia, a nostro parere, ha vinto il confronto. Siete daccordo?

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Del Bosque non si pente, anzi «Con lItalia ho fatto la cosa giusta» DANZICA - «Ho fatto la cosa giusta e se dovessimo rigiocare contro l'Italia schiererei esattamente la stessa formazione. Fabregas l'avevo visto molto bene in allenamento». Intervistato nel ritiro da Gniewino da alcune emittenti del suo paese, le uniche abilitate oggi a parlare con lui, il ct della Spagna Vicente Del Bosque ha cercato di smorzare le polemiche intorno alla scelta di schierare contro l'Italia una formazione senza punte di ruolo. «È chiaro che contro l'Irlanda giocheremo con un 9, però dipende da cosa intendete voi con questo numero. Ho 48 ore di tempo per decidere, e intanto rilevo che anche quando non esistono problemi, come in questo momento, si va sempre a cercare qualcosa di negativo. Nel calcio tutti credono di avere ragione, poi chi fa le scelte siamo noi allenatori».

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Murdoch preme per la Superlega di Pietro Guadagno e Andrea Ramazzotti MILANO - I primi passi verso la nascita di una Superlega Europea sono stati mossi ieri sera, in uno dei monumenti del neoclassicismo milanese, Villa Reale. In pieno centro a Milano invitati dalla News Corporation, il principale investitore internazionale in diritti sportivi, si sono ritrovati dirigenti di grido del mondo del pallone, amministratori delegati dei più importanti top investitor di Sky e personaggi di spicco La cena di gala del mondo della della News finanza. Ufficialmente il Corporation calcio è stato un loccasione per argomento di contorno, parlarne Con il non certo allordine del varo della giorno, ma in realtà tra i competizione addio tavoli della cena di gala Champions ed con menù a base di Europa League pesce si è parlato molto della Superlega europea, lobiettivo sempre meno nascosto dei top club del Vecchio Continente.

MURDOCH SPINGE - A tifare per la rivoluzione copernicana del mondo del pallone è soprattutto Rupert Murdoch, il magnate australiano di nazionalità statunitense che fiuta un business milionario dopo un investimento (in diritti tv) che comunque sarebbe corposo in un momento di crisi delleconomia mondiale. Lidea, in passato già sponsorizzata dalle società riunite nellEca, pare sia stata rilanciata in questi giorni proprio dal grande boss della tv mondiale, ieri sera presentatosi insieme al figlio James e a José Maria Aznar, ex premier spagnolo e adesso membro del board di News Corp. Trovarsi a cena insieme a presidenti tanto influenti nel panorama calcistico internazionale non ha fatto altro che rafforzare lidea di Murdoch che ieri sera ha approfondito il discorso con Sandro Rosell, il numero uno del Barcellona arrivato appositamente a Milano in mattinata Il magnate fiuta il insieme al dirigente mega affare e si blaugrana che si confronta con le occupa dei diritti

Paperone delle televisioni Rupert Murdoch, 81 anni: nel 2012 Forbes ha stimato il suo

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televisivi, con il presidente dellInter Massimo Moratti e il figlio Angelomario, il presidente della Juventus Andrea Agnelli, il patron del Napoli Aurelio De Laurentiis, il direttore organizzativo del Milan Umberto Gandini (Galliani era a Parigi per la trattativa di Thiago Silva) e il presidente onorario del Bayern Monaco, Franz Beckenbauer. personalità del pallone

patrimonio in 8,3 miliardi di dollari Andrea Agnelli, 36 anni, presidente della Juve (Getty Images) Aurelio De Laurentiis con Stefano Domenicali (Ansa) Massimo Moratti, 66 anni, patron dellInter (Getty Images)

ORGANIZZAZIONE - Il modello della Superlega è noto: un torneo riservato ai top club dei 5 più importanti campionati europei (Premier League, Liga, Serie A, Bundesliga e Ligue 1), senza retrocessioni e senza nuovi innesti (almeno nella fase iniziale). Una specie di Nba in salsa europea, anche se il nuovo torneo andrebbe "mixato" con i campionati nazionali che certo non potrebbero scomparire anche se obbligatoriamente vedrebbero ridotto il numero delle formazioni partecipanti. E non a caso anche lattuale (dimissionario) presidente della Lega di Serie A, Maurizio Beretta, ieri sera era presente e ha ascoltato le chiacchiere in libertà dei proprietari dei club con Murdoch. Non sono mancati neppure il numero della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, il responsabile della gestione sportiva del Cavallino, Stefano Domenicali, gli organizzatori del torneo di Wimbledon, I nodi da sciogliere Briatore e i volti noti di Sky (Gianluca Vialli, Paolo Rossi, però sono molti: Simona Ventura, Ilaria DAmico, Antonio Rossi, Yuri Chechi e difficile ipotizzare Fiona May). una data di partenza Servirà altro tempo PREVISIONI - Difficile ipotizzare una data di partenza della Superlega europea perché in questo momento ci sono troppe incognite, troppi nodi da sciogliere, ma il fatto che alcuni tra i più importanti protagonisti del panorama calcistico ne abbiamo discusso a margine della serata organizzata dalla New Corp (stasera bis a Roma con le istituzioni e il mondo della politica) lascia intendere che il progetto è serio e che le grandi del Vecchio Continente, sempre interessate a nuovi introiti, stiano prendendo in seria considerazione lidea. Il varo della nuova Lega segnerebbe laddio alla Champions League e allEuropa League. Si andrebbe verso un calcio ancora più globale, con le tv al centro di tutto, con lobiettivo di riportare la gente allo stadio con grandi sfide ogni settimana. Le piccole inevitabilmente perderebbero terreno e il calcio sarebbe ancora meno romantico e più legato al business. Servirà ancora tempo, ma la strada imboccata è questa. Murdoch spinge e i presidenti non sembrano insensibili. Il futuro è sempre più vicino.

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NAPOLI PIONIERE «Cambiamo il calcio» Ora la preghiera di De Laurentiis può essere esaudita Dalla redazione

Antonio Giordano NAPOLI - Ma che calcio fate? Una, due, cinque, dieci volte: fino ad annoiarsi da sé e a sbuffare, sprofondato in quelluniverso « obsoleto, usurato, incapace di cambiare». Ciak, si gioca: e in quel macrocosmo che affascina in qualsiasi anfratto della terra, cè qualcosa dantico da rimettere al centro del campo, per restituire fascino al gioco più «vecchio» del mondo. « Non so più in che lingua dirlo: qui bisogna cambiare, cambiare, cambiare». Così parlava De Laurentiis, ancor prima daccomodarsi al tavolo con Murdoch, mentre intorno saccendevano le luci abbaglianti della Champions: « Questa è una formula da cambiare o persino da contestare, come quella dellEuropa League. Sono competizioni che non sarmonizzano con i campionati nazionali; e poi ci sono sorteggi che sono affidati al caso: io sostengo da anni che serve una ristrutturazione globale del calcio, partendo da un vero e proprio campionato europeo che si affianchi alla nostra serie A, magari ridimensionata nel numero delle partecipanti». Il calcio di Aurelio De Laurentiis, quellidea di azienda che produce spettacolo e però anche profitto, è in un blog che sforna soluzioni a raffiche, alternative e prospettive da mille e una notte; una giostra della felicità per club da assimilare ad imprese moderne e lungimiranti e da tenere distanti da uno Jurassic park nel quale non cè futuro: « Mi spiace dover prendere atto che esista una incapacità di vedere il calcio da unottica industriale. Qui si parla ancora di retrocessioni, invece. Errare è umano, ma...», Ma, perseverando diabolicamente, il block-notes nel quale cè racchiuso il De Laurentiis-pensiero pare un decalogo per lanciarsi nellera moderna e lasciarsi alle spalle quella glaciale dei bilanci complessi, boccheggianti, colmi di perdite e privi di prospettive con ricavi: « Per quanto mi riguarda, ridurrei la serie A e la porterei a 14-16 squadre ed allestirei un campionato Continentale con sessanta squadre. Si dovrebbe sottrarre il calcio alle grandi organizzazioni ed attrezzarsi per un grandissima manifestazione europea: in questo caso, il fatturato sarebbe di alcune decine di miliardi di euro. Bisogna organizzare un incontro tra i proprietari dei club più autorevoli». Detto. E fatto.

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STRATEGIE Dai, Lotito: stavolta prendi Krasic

BIANCOCELESTI

di Fabrizio Patania ROMA - Un esterno dattacco sulla fascia destra. Un altro Lulic dalla parte opposta. Gli occhi di Petkovic sono caduti su Milos Krasic, centrocampista serbo della Juventus, considerato da Marotta e Conte in uscita. E una candidatura che torna dattualità. Lo voleva Reja, trattativa faticosa a fine gennaio, la Lazio lo avrebbe preso a condizione di avere un diritto di riscatto. Quando la Juve si convinse a cederlo, disse no Krasic, si sarebbe trasferito solo in prestito. Non accettava una comproprietà. Non se ne fece di niente, ma poi sono arrivate anche le dichiarazioni del serbo, che forse si è reso conto di aver preso posizioni sbagliate. A gennaio il Oggi sarebbe presidente non è disponibile al riuscito a regalare trasferimento alla Lazio Milos Krasic, 27 anni, esterno lesterno alla Lazio. e anche a restare nel offensivo della Juventus e Ora glielo chiede campionato italiano. La della Serbia (Fotopress) Petkovic notizia è che piace a Vladimir Petkovic: tra i nomi proposti e ipotizzati dal ds Tare cè anche quello dellesterno della Juventus, scadenza 2014, valutato 6,5 milioni dal club bianconero. Era un pupillo di Del Neri, non rientra nei piani di Conte.

SCENARI - Oggi è ancora difficile ipotizzare una trattativa per Krasic. Nellorganico della Lazio ci sono troppe incertezze, cè da chiarire il caso relativo a Zarate, è in via di definizione laffare Yilmaz (a giorni atteso nella Capitale), verrà riscattato Candreva, Petkovic metterà Hernanes al centro del suo progetto e quasi certamente dovrà trovare un posto anche a Ederson. Ieri sè fatto sentire Antonio Caliendo, manager del brasiliano ex Nizza e Lione. Ha annunciato che entro una settimana si presenterà a Roma per superare le ultime formalità delloperazione e mettere la firma sul contratto che lo legherà alla Lazio nei prossimi cinque anni. Lotito lo cerca da tempo, non rinuncerà al suo acquisto. E alla fine, quasi certamente, dovranno essere fatte delle scelte. Un esterno dattacco, però, Petkovic lo vuole. E la candidatura di Krasic scavalca quella di Tranquillo Barnetta, svizzero-italiano, esterno di fascia del Bayer Leverkusen, appena rientrato da un grave infortunio. Barnetta può avere un vantaggio: è svincolato e può essere tesserato a parametro zero.

PELUSO - La Lazio dovrà coprire anche la fascia sinistra. Cerca un terzino che completi la catena tra Radu e Lulic. Balzaretti era e resta la prima scelta, ma lesterno

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azzurro dovrà chiarire i suoi rapporti con il Palermo. Zamparini gli sta offrendo un prolungamento del contratto. Sta invece prendendo consistenza la candidatura di Federico Peluso, 28 anni, terzino sinistro dellAtalanta. E entrato anche nellorbita e nei pensieri della Juve, ma Lotito sta facendo sul serio. Peluso è nato a Roma ed è un tifoso laziale, cresciuto nel settore giovanile biancoceleste. Sarebbe unoperazione intelligente riportarlo a casa e porterebbe vantaggi anche per la lista europea. LAtalanta ha chiesto informazioni su Floccari, che forse non verrà riscattato dal Parma. La Lazio ha messo nel mirino Peluso. Tre in corsa per un posto. Cè anche luruguaiano Mathias Abero, esterno del Nacional Montevideo, classe 90. Costa due milioni. Tra venti giorni ritirerà il passaporto italiano.

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Mou e Mancini spesa allInter di Pietro Guadagno MILANO - Quando si fa la spesa da amici, di solito si spende meno o, quantomeno, si ottengono condizioni speciali. Ed è esattamente ciò che si augurano Josè Mourinho e Roberto Mancini, pronti entrambi a bussare alla porta nerazzurra. Il primo vuole Maicon, il secondo ha messo nel mirino Ranocchia. Non troveranno sbarramenti (soprattutto il portoghese), ma l'Inter è comunque decisa ad ottenere il massimo da operazioni che possiedono tutti i crismi per essere decisive per il rafforzamento della squadra. L'idea, infatti, è che il terzino Il Real vuole brasiliano, sul quale cè Maicon, servono 10 anche il Chelsea, porti milioni: Debuchy o nelle casse di corso Piszczek gli eredi E Vittorio Emanuele un per Ranocchia il sostanzioso tesoretto: City può mettere nella migliore delle sul piatto uno tra ipotesi una decina di De Jong e Kolarov milioni di euro per il cartellino, a cui aggiungere il risparmio degli oltre 8 milioni di euro lordi per l'ingaggio previsto per l'ultimo anno di contratto. E' diverso, invece, il discorso per il centrale. Le mosse interiste (la caccia a Silvestre e la conferma di Chivu) lasciano intendere che non viene considerato in cima alle gerarchie, nonostante Lucio stia cercando un'altra sistemazione. Verrà sacrificato, però, solo se in cambio arriveranno almeno 15 milioni di euro (è costato 18... e ha imposto la cessione di Destro) oppure altri giocatori più funzionali al progetto.

COME CARVALHO - Intanto anche dalla Spagna arrivano conferme in merito ai piani dello "Special One". Il messaggio fatto recapitare a Florentino Perez è che Maicon, nonostante i 31 anni da compiere il prossimo 26 luglio, possa ancora essere una pedina importante almeno per un paio di stagioni. Qualcosa di simile venne fatto anche con Ricardo Carvalho, che, nell'estate 2010, con un anno in più rispetto al brasiliano, fu prelevato dal Chelsea dietro il pagamento di ben 8 milioni di euro. Ad ogni modo, dopo lo spostamento di Sergio Ramos in mezzo, sulla corsia destra del Real si è aperto un buco, tappato in maniera non adeguata da Arbeloa. Al momento, però, pare che le "Merengues" siano disposte a mettere sul tavolo interista non più di 5 milioni di euro, mentre al terzino verrebbe garantito un biennale da 4 milioni di euro a stagione. Insomma, l'intesa ancora non c'è ma l'operazione sembra ormai avviata e difficilmente si impantanerà, come Lolandese può accadde 2 estati fa. Quando Mourinho era appena sbarcato dare sostanza alla sul piante Real, infatti, Maicon fu ad un passo dal seguirlo, mediana Lex laziale ma chiese cifre esorbitanti per l'ingaggio (quasi 7 milioni di sarebbe lideale per euro all'anno) e non se ne fece più nulla. L'Inter comunque garantirsi spinta ha già individuato una doppia alternativa per la corsia destra: sulla sinistra Debuchy del Lille e Piszczek del Borussia Dortmund. Guarda caso sono le stesse opzioni di riserva del Real Madrid... Non 87 of 166


c'è verso: i destini di Mou e del club nerazzurro sembrano proprio destinati ad incrociarsi.

DENARO O SCAMBI? - La prospettiva appare identica pure con Mancini. Il Manchester City, infatti, cerca un difensore centrale per innalzare il livello del reparto arretrato. La prima scelta era Thiago Silva, ma il Paris Saint-Germain con la sua offerta monstre ha sbaragliato la concorrenza. E allora Ranocchia potrebbe essere un'adeguata soluzione alternativa. Come premesso, l'Inter non farà barricate, ma cercherà di mettere in piedi l'operazione più vantaggiosa. Magari uno scambio, visto che in casa City ci sono almeno un paio di elementi su cui corso Vittorio Emanuele ha messo gli occhi da tempo. Si tratta di De Jong e di Kolarov. Il primo ha il contratto in scadenza nel 2013 e andrebbe a rafforzare una linea mediana che necessita di un giocatore con le caratteristiche del frangiflutti davanti alla difesa (l'alternativa infatti è il bolognese Mudingayi). Il secondo, invece, garantirebbe una spinta adeguata lungo la corsia mancina, qualora, con l'addio di Maicon, Nagatomo venisse dirottato a destra. Da ricordare, per concludere, che Ranocchia piace parecchio pure alla Juventus. Conte lo ha già avuto alle sue dipendenze (prima ad Arezzo e poi a Bari) e sarebbe prontissimo a riabbracciarlo.

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IL PRESIDENTE Moratti: Giovinco? A chi non piace... Destro è forte Longo il futuro MILANO - In attesa dell'assalto finale per Lucas e di un'eventuale missione per il talento brasiliano del San Paolo ( «Bisogna valutare quello che vogliamo fare»), Massimo Moratti ieri sera ha fatto capire che l'alternativa al fenomeno verdeoro è Giovinco, l'azzurro per il quale è già stata intavolata una trattativa con Ghirardi: «A chi non piace uno come Giovinco...», ha detto uscendo insieme al figlio Angelomario dalla serata organizzata da Murdoch alla quale era presente anche il presidente della Juve, Andrea Agnelli. «Non mi ha chiesto Ranocchia perché di mercato non abbiamo parlato. Abbiamo solo scherzato sulle tre stelle e sulla scritta che metteranno sulle loro maglie (30 sul campo, ndi) » . Poi il discorso Destro, vicino all'Inter, ma non ancora nerazzurro : «E' forte, ma abbiamo anche Longo che è bravo e si sta costruendo. Dobbiamo decidere cosa fare con lui. Non è automatico che Destro arrivi. Maicon al Psg? Gli arabi stanno allestendo una squadra importante con grandi investimenti, ma prima che se ne vada Maicon dobbiamo decidere di venderlo».

TRATTATIVE CALDE - L'agente del brasiliano Paulinho è nuovamente sbarcato in Italia e vedrà i dirigenti dell'Inter. Piace come De Jong e Mudingayi. Nelle prossime ore previsto un faccia a faccia con il Palermo per Silvestre, anche se l'ultima proposta interista (la seconda metà di Viviano e poco più di 4 milioni di euro) non ha soddisfatto Zamparini che valuta l'argentino 15 milioni. In Italia è sbarcato pure Sam Hallardyce, il manager del West Ham che ha chiesto informazioni su Castaignos per cui il Feyenoord è in pole. Definito, infine, il rientro a Milano del portiere Bardi. Il presidente del Livorno Spinelli: per la seconda metà del cartellino incasserà 2 milioni, più le conferme di Siligardi e Dell'Agnello.

a.ram-p.gua.

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le gare ufficiali giocate da Maicon in maglia nerazzurra dal 2006 ad oggi Il brasiliano Maicon, 30 anni, laterale destro dellInter, ha giocato dal 2006 ben 247 gare ufficiali con la maglia nerazzura, mettendo a segno 20 gol, di cui 16 in campionato e 3 in Champions League. Con lInter ha vinto 4 scudetti, una Champions e un Mondiale per club, 3 edizioni della Supercoppa Italiana e 2 edizioni della Coppa Italia (LaPresse)

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FINALI ALLIEVI Lazio-Inter, botta e risposta La Fiorentina batte il Milan CHIANCIANO (m.g./infopress) - Partono con il botto le squadre toscane nella final eight riservate agli allievi in corso di svolgimento nella provincia di Siena. La Fiorentina supera non senza soffrire un Milan che per poco, non riesce a pareggiare dopo un inizio stentato. L'Empoli, invece, bissa il successo del 2011 contro il Catania. Un anno fa i biancoazzurri si imposero 2-0 con gol di Rovini e Frugoli che si sono ripetuti ieri nel poker inflitto ai rossoazzurri. Nel girone 1 non riesce alla Lazio la rivincita sull'Inter dopo la finale Primavera persa a Gubbio. Pari giusto con tante occasioni tra Roma e Sampdoria. La situazione Girone 1: Lazio-Inter 1-1: 7' pt Pedrabassi (I), 30' pt Lombardi (L); Roma-Sampdoria 0-0; Girone 2: Empoli-Catania 4-1: 14' st Rovini (E), 16' st Cacciapuoti (E), 26' st Addamo (C), 27' st Frugoli (E), 37' st Angeli (E); Milan-Fiorentina 1-2: 29' pt Capezzi su rig. (F), 13' st Gondo (F), 33' st Piccinocchi (M). Il programma di oggi (2ª giornata) Ore 18: Girone 1: Inter-Roma (Montepulciano), Sampdoria-Lazio (Torrita di Siena); Girone 2: Milan-Catania (S.Casciano dei Bagni); Empoli-Fiorentina (S. Quirico d'Orcia). Domani riposo, venerdì terza giornata, domenica le semifinali, martedì la finale.

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LE ALTRE TRATTATIVE Catania-De Luca: si fa. Ds Siena: cè Antonelli di Ettore Intorcia ROMA - Il Catania sta intensificando i contatti con il Varese per regalare al nuovo tecnico Rolando Maran uno dei suoi pupilli, Giuseppe De Luca (20), attaccante rivelazione dell'ultimo torneo cadetto. Il Varese valuta il giocatore circa 4 milioni di euro, accetterebbe di fare cassa subito, cedendolo a titolo definitivo, ma non sarebbe contrario ad una soluzione diversa. Si può ragionare su un prestito con diritto di riscatto, magari per la metà per consentire al Varese di restare sul giocatore in prospettiva futura. Le altre priorità? Intanto sciogliere il rebus portieri, con la candidatura di Alberto Frison (24), seguito pure da Cagliari, Palermo e Pescara.

Stefano Antonelli, 48 anni, consulente dellUdinese

IL SIENA SCEGLIE - Svolta clamorosa in casa Siena: il club toscano, alla ricerca del nuovo direttore sportivo, ha deciso di puntare forte su Stefano Antonelli (48), attuale consulente di mercato dell'Udinese. Strapparlo al club friulano non è facile, perché Antonelli è un consigliere prezioso per Gino Pozzo, una colonna del suo progetto. Però il presidente Mezzaroma lo vuole a tutti i costi in Toscana e confida molto sui suoi ottimi rapporti personali con patron Pozzo per convincerlo a cedergli" Antonelli. Una risposta ufficiale è prevista nell'arco di 48 ore.

INTESE E RISCATTI - A Milano giornata di contatti frenetici. Palermo e Chievo hanno parlato a lungo, in ballo c'è una trattativa che può portare lo statunitense Michael Bradley (24) in Sicilia e Jasmin Kurtic (23), quest'anno in prestito a Varese, a Verona. Il Bologna ha chiuso una doppia operazione con la Juve: ha riscattato l'altra metà di Saphir Taider (20) e rinnovato la comproprietà di Frederik Sorensen (20). Nei piani degli emiliani ci sarebbe anche la conferma di Robert Acquafresca (25) ma con il Genoa non c'è (per ora) margine d'intesa, anche perché sull'attaccante c'è da tempo il Chievo: il centravanti può fungere da contropartita nell'operazione Francesco Acerbi (23), da riscattare tutto per poi girarlo al Milan, anche se sul giocatore ci sono anche l'Inter (interessata alla metà del Chievo), la Juve e anche la Roma. Tornando ad Acquafresca, il ragazzo piace anche al Torino che deve rinnovare il parco attaccanti a disposizione di Ventura.

ALTRE OPERAZIONI - Genoa sempre molto attivo, anche sul fronte sudamericano. Dopo un interesse per Juan Manuel Martinez (27) del Velez Sarsfield, spunta un suo omonimo, Matias Martinez (24), difensore del Racing Avellaneda. La Roma riscatterà Alessandro Florenzi (21) dal Crotone: il giocatore interessa al Pescara. Sasa Bjelanovic (33) lascia l'Italia: l'attaccante del Verona è a un passo dal far ritorno in Croazia, sta accordandosi con il Rijeka di Fiume. Per il Parma riprende quota lipotesi Jeremy Perbet (27), attaccante francese del Mons.

@ettoreintorcia 92 of 166


@ettoreintorcia

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IL PRIMO OBIETTIVO Van Persie non spaccherà lo spogliatoio TORINO - S'allunga la lista dei grandi candidati in attacco - L'Equipe estrae Nené del Psg -, ma il primo obiettivo rimane Robin Van Persie e ogni giorno c'è un indizio incoraggiante. Rene Girard, allenatore del Montpellier, conferma che «Wenger vuole Giroud» e la mossa sottende evidentemente il divorzio tra l'olandese e l'Arsenal. Rimarrebbero due ostacoli, la concorrenza del City e lo stipendio elevato, ma il padre di Van Persie, Bob, depenna Manchester («E' impossibile che mio figlio giochi in un'altra squadra di Premier») e adesso Fabio Quagliarella garantisce sull'equilibrio del gruppo: «Gelosie per un ingaggio troppo alto? Sono solo stupidaggini. Se arriva un grande calciatore Si avvicina il come Van Persie, è divorzio con normale che gli venga lArsenal, il suo fatto il giusto contratto: probabile arrivo a in uno spogliatoio Torino ben visto da compatto come il Quagliarella: «È un nostro queste cose non top player, è giusto ci sfiorano che guadagni di minimamente». più»

BIANCONERO

CON LOLANDA AGLI EUROPEI Robin Van Persie, 28 anni, attaccante (Ap)

SCENARI - Quagliarella, che ieri ha giocato a foot volley con Simone Pepe e Michele Pazienza, si fida in assoluto delle strategie bianconere: «La società - aggiunge a Sky - sta allestendo una rosa adatta ad affrontare tutte le competizioni: i nostri dirigenti sanno benissimo come accostarsi a questi grandi scenari». E in effetti tutto procede speditamente. A parte il top player (monitorati anche Luis Suarez, Gonzalo Higuain e Edin Dzeko), viene ratificato l'accordo con l'Udinese per Kwadwo Asamoah, appena rientrato dal Ghana («per sistemare le cose» scrive su twitter) e Mauricio Isla: le visite mediche sono fissate tra giovedì e venerdì. E proseguono i contatti con l'Atalanta per Federico Peluso, conteso dalla Lazio, e Manolo Gabbiadini; con il Brescia per Omar El Kaddouri (scambio con la metà del cartellino di Fausto Rossi); con il Pescara per Marco Verratti e, naturalmente, con Parma e Cesena per definire, senza ricorrere alle buste, le comproprietà di Sebastian Giovinco e di Emanuele Giaccherini. Tutti appuntamenti fissati tra oggi e domani, confermati nonostante il rinvio dell'assemblea di Lega.

VALUTAZIONE - A Milano, intanto, vengono messe a punto le due compartecipazioni con il Bologna: rinnovata quella di Frederik Sorensen, mentre Saphir Taider è stato riscattato dal club rossoblù per 2,5 milioni di euro. L'ad Beppe Marotta chiede ancora di Gaston Ramirez, ma la valutazione elevata spinge l'uruguaiano all'estero. Quello con il dg emiliano Roberto Zanzi non è l'unico incontro bianconero della giornata. Fabio Paratici, coordinatore dell'area tecnica, vede infatti Sam Allardyce, dirigente del West Ham, che secondo fonti inglesi avrebbe assunto informazioni su Eljero Elia e Milos Krasic: la Juve, però, giura che si è trattato solo di un colloquio d'amicizia. 95 of 166


PRESTITO - Con identica decisione, viene demolita l'interpretazione data a un incrocio con Giovanni Sartori, ds del Chievo: non c'è nessuna trattativa in corso per Fracesco Acerbi, in comproprietà tra i veneti e il Genoa e già promesso al Milan. Si trova anche il tempo per imbastire il prestito del portiere Timothy Nocchi, rientrato da Carrara, alla Juve Stabia. Sul fronte cessioni, Alessandro Matri si tira fuori: «Non vado da nessuna parte, rimango alla Juventus» assicura l'attaccante a SportItalia.

a.ba.

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JUVE, LEALI GIGANTE BAMBINO Portiere di 19 anni, ieri è entrato in casa bianconera: quante emozioni

di Antonio Barillà TORINO - L'emozione che non ha mai conosciuto tra i pali, l'assale ai primi passi nel mondo Juve. Nicola Leali, gigante bambino, ha il batticuore, e se così non fosse sarebbe un marziano. Visite mediche: l'iniziazione bianconera. La camicia a quadri che vola via per applicare gli elettrodi, il tapis-roulant, le luci dei monitor. E i sogni che si dipanano tra la clinica Fornaca di Sessant e il Centro di medicina dello sport. E i ricordi che affondano fino alle elementari, con gli zainetti a delimitare le porte in cortile...

ACROBAZIE - Nicola è un numero uno, però non lo sa ancora: ama l'attacco, come tutti i piccini, e il gol non è un nemico ma un desiderio. Finché nella squadretta di Cavriana, il suo paese dell'Alto Mantovano, un paio di acrobazie in allenamento folgorano Sergio Girardi: è stato Corteggiato anche portiere di Inter, Palermo e Genoa, capisce al volo di aver di dal Barcellona, in fronte un fenomenino. Lo forgia, lo lancia e... lo perde dopo Italia lo volevano gli esami di quinta: attraverso Roberto Clerici, il Brescia gli Milan e Napoli Per mette gli occhi addosso. Nella squadra biancazzurra, Nicola la metà sborsati 3,5 arriva in realtà a dodici anni - la prima tappa è la Voluntas, milioni al Brescia società satellite: ci sono passati già Baronio e Pirlo, Bonazzoli e Bonera - e scala d'un fiato le giovanili. Sempre con i più grandi, perché più forte di chi ha la stessa età, difatti a sedici anni viene eletto miglior Primavera nel ruolo, s'affaccia in prima squadra e finisce a un passo dal Milan, la squadra di cui era tifoso da bambino: Ariedo Braida offre 2 milioni di euro per la metà, ma Gino Corioni dice no.

METÀ - A diciott'anni debutta in A (a Cesena, sotto la curva romagnola, senza tremori né sbavature) e diventa titolare dell'Under 19. Poi, quando il Brescia rotola in B, difende per un buon tratto la porta. Lo spia il Barcellona, viene abbinato a Napoli e Udinese, lo Sporting Lisbona si fa avanti. Niente da fare, la Juve è determinata e ha appeal da vendere: vince l'asta, investendo 3,5 milioni per la metà e vincolando il ragazzo con un contratto quinquennale; adesso che ci sono persino le visite, l'annuncio è davvero formalità. C'è Buffon, alla Juve: paragone, ma anche modello. Inevitabile, per chi negli ultimi dieci anni ha indossato i guantoni in un settore giovanile, anche se Nicola, per fede, ha mitizzato Dida e poi, più grandicello, ha studiato anche Sorrentino e Handanovic. Forse non l'incrocerà nemmeno, Gigi, essendo destinato al prestito (Novara e Bari candidate), o forse l'affiancherà solo in uno spicchio di ritiro, sognato anche per allenarsi con Pirlo e magari, come confidò una volta sorridendo, intercettargli una punizione su dieci.

STABILITÀ - In campo, benché predestinato, conserva margini di miglioramento: ha qualità fisiche notevoli (1,90 per 80 kg), ma deve ancora strutturarsi, eccelle in reattività ma può crescere nella gestione del pallone con i piedi, è apprezzato per applicazione e... curiosità: chiede spesso ai preparatori il perché degli esercizi. La dote migliore è la freddezza, la forza di non demoralizzarsi: quella capacità di addomesticare l'emozione che vacilla in questo primo giorno di Juve e che anche

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Buffon, paragone e modello, ha rilevato: «Quando il Brescia viveva il periodo peggiore, non ha commesso errori grossolani: significa avere stabilità mentale, è importante per stare in una big». Fuori dal campo, Leali è un ragazzo semplice e riservato: ha sospeso il liceo scientifico quest'anno quando si sono sommati gli impegni in Primavera, prima squadra e Nazionale, ma a settembre si iscriverà in quinta e completerà gli studi; è fidanzato da quattro anni con Francesca; ha appena preso la patente e comprato una Mini, sollevando, dopo tanti anni, dall'impegno di accompagnarlo i genitori e Monica, la sorella più grande.

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«Riflessivo, essenziale come Zoff» TORINO - Graziano Battistini, manager da sempre vicino a Leali ed ex portiere di Udinese, Verona e Bari: siamo davvero di fronte al nuovo Buffon? «Ormai è un ritornello, però lo trovo fuori luogo: da una parte c'è un fuoriclasse, dall'altra un ragazzo con tutte le qualità per far bene che Il manager però non dimostrato Battistini: «È ancora nulla. Eppoi sempre padrone Gigi fuori dal campo è Ieri visite mediche tra la clinica della situazione, un estroverso: Nicola Fornaca di Sessant e il Centro anche nei momenti no, è tranquillo e di medicina dello sport di delicati» riflessivo». Torino per il nuovo giocatore In campo? della Juventus, ex portiere del «Riflessivo anche lì, Brescia, Nicola Leali essenziale: più Zoff che Castellini, per fare un (LaPresse) paragone d'antan». E' una sua scoperta? «No, me ne parlò Sergio Girardi, il primo maestro. Andai a vederlo e mi resi conto che aveva sul serio qualcosa in più». Per esempio? «Essere sempre padrone della situazione, anche nei momenti delicati. Oltre naturalmente alle qualità tecniche e alla voglia di apprendere cose nuove e migliorarsi» In cosa può crescere ancora? Qual è l'aspetto su cui lavorare maggiormente? «E' un talento completo, impostato sia tra i pali che nelle uscite, e ha la giusta personalità. Detto questo, penso possa migliorare in tutto e per tutto: deve maturare attraverso esperienza, inciampando nelle difficoltà e superandole». Come si gestiscono responsabilità e pressioni sempre più grandi? «Con il solito equilibrio: Nicola, fortunatamente, sa farsi scivolare addosso qualsiasi cosa».

a.ba.

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TOTTI DICE SÌ A ZEMAN Il capitano raccoglie linvito del tecnico:è pronto ad accettare di giocare sulla fascia

di Roberto Maida ROMA - Per Zeman è disposto a tutto. Se gli verrà chiesto, Francesco Totti si metterà serenamente da una parte. Sulla fascia sinistra o anche in panchina, al limite. Cè molto altro, oltre al rapporto tra allenatore e giocatore, tra Totti e Zeman: un rispetto così profondo da assomigliare a unamicizia. Lo dimostra il pranzo improvvisato lunedì, lo confermano i tanti incontri ANCORA A TAVOLA... Ieri che sono avvenuti nel corso degli anni. Lidea di come oggi, Zeman e Totti si tutti e due (e la speranza) è non guastare mai la intendono in campo e pure a stima reciproca a causa di una scelta tecnica. pranzo. Il capitano della Roma Davanti alla convenienza personale, ci sarà ha rivisto il suo allenatore sempre linteresse generale. Cioè la Roma. E proprio davanti a una tavola così Zeman potrà sentirsi libero di scegliere ( imbandita «Totti non deve essere gestito, Totti deve fare Preferisce fare il giocatore come tutti gli altri » ha spiegato), mentre Totti ancora il ammira così tanto il maestro da essere pronto ad accettare centravanti però il ogni decisione. boemo avrà via libera. Lipotesi di un doppio ruolo ORIENTAMENTO - E chiaro che, se potesse autogestirsi, Totti giocherebbe centravanti. Si vede lì ormai, vicino alla porta avversaria. E il ruolo che lha conquistato con il fruscio dei palloni finiti in rete e con il rumore dei record demoliti. Un godimento che dà dipendenza, che ti costringe ad alimentare lambizione. Totti non voleva tornare indietro, nel senso dei metri da occupare in campo, lanno scorso e per questo, forse, allinizio non si è trovato in sintonia con Luis Enrique. E allora parlerà chiaro a Zeman, ammesso che non labbia già fatto: per me è meglio stare in prima linea, a costo «di prendere calci» , però poi decidi tu.

INCERTEZZA - Altrettanto chiaramente gli parlerà Zeman. Anzi, lui già lha fatto. «Se avesse continuato a giocare esterno come quando ero io alla Roma - ha detto spesso - Totti si sarebbe risparmiato e avrebbe potuto giocare fino a 50 anni» . Questo non significa che abbia già deciso di spostare Totti sulla fascia. Il passato è passato, il giocatore è cresciuto e non può avere il passo di un ventunenne. Anche Zeman ha considerato, osservando le partite della Roma di Luis Enrique, che allontanare Totti dalla zona dei gol può essere un gesto di autolesionismo. In questo momento, in teoria e non in pratica, sta solo pensando alla soluzione più funzionale per la squadra. «Devo vedere la squadra in ritiro e valutare molte cose» ha detto ai dirigenti nelle prime riunioni, senza sbilanciarsi in un senso o nellaltro. Lappuntamento per le prove empiriche è rimandato a Riscone. Con la consapevolezza che la scelta potrà essere influenzata dal mercato, da chi andrà e chi verrà: se partissero Osvaldo e Borini ed entrassero al loro posto due esterni puri, Totti avrebbe la strada spianata per il ruolo di centravanti; se invece mancassero gli esterni, Totti potrebbe trovare spazio in una posizione più decentrata. E tutto in fieri . Ora è tempo di vacanze. E di concerti: ieri

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sera Totti è andato allOlimpico con la moglie Ilary. per lo show di Madonna.

INTESA - Non è da scartare anche lipotesi intermedia. A seconda della disponibilità dei giocatori e delle caratteristiche degli avversari, cioè, Totti potrebbe essere utilizzato anche come elastico. Una volta prima punta, una volta esterno. Un momento centravanti, un altro rifinitore. Soprattutto a partita in corso, la sua capacità di essere decisivo in ogni zona del campo sarà unarma preziosa a cui Zeman, che nel biennio 1997-99 ha trasformato Totti da talento a campione, non rinuncerà facilmente. Insieme, aiutandosi e capendosi, Zeman e Totti sapranno rendere la Roma più bella.

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IL CAGLIARI Cellino: non vendo i big

BLINDA

NAINGGOLAN

di Giuseppe Amisani CAGLIARI - «I giocatori buoni cerchiamo di tenerli a Cagliari». Ha concluso così ieri il suo intervento ai microfoni di Radio Kiss Kiss un Massimo Cellino che sembra più attento alle questioni legato allo stadio o meglio alle varie soluzioni per dare una casa alla squadra rossoblù, piuttosto che al mercato.

CALMA PIATTA - Non ama scoprire in anticipo le sue carte, ma stavolta la sua visione sulle Radja Nainggolan, 24 anni, trattative non sembra frutto di una forzatura. uomo mercato del Cagliari, o «Mercato in questo momento non ce n'è -le comunque ambito da tante parole di Cellino- perché ora sto pensando solo società. Il Napoli è una di allo stadio» . Da una queste ma Cellino ha detto no parte c'è Is Arenas a pure allo Spartak Mosca: per il «Radja al Napoli? Quartu Sant'Elena che suo gioiello vuole almeno 18 Lo escludo, ho già almeno per tre anni milioni rifiutato proposte ospiterà la formazione importanti da altri isolana, dall'altra c'è il club per lui» grosso nodo di una soluzione definitiva che ancora sembra lontana. Le scaramucce con il comune di Elmas per il progetto di Santa Caterina non fanno presagire nulla di buono anche se l'ente locale si dice pronto a proseguire l'iter burocratico. Sul versante cagliaritano tutto tace. Nella zona di via San Paolo non sembrano esserci le condizioni di spazio sufficienti e a questo punto la soluzione potrebbe essere ripensare al vecchio Sant'Elia, ammesso che si riesca a trovare una formula che accontenti il Cagliari e il Comune proprietario dello stadio. Cellino si diverte a duettare con i cronisti della radio partenopea. «Nainggolan al Napoli? E' una mezz'ala e in quella posizione avete Hamsik, cosa ve ne fate di Nainggolan? E uninvenzione dei giornalisti e non mi risulta che il Napoli lo voglia. A me non lo ha mai chiesto, poi ho rifiutato tante proposte per Radja».

I GIOIELLI - Non andrà al Napoli forse, ma il centrocampista belga potrebbe essere sacrificato per far cassa e permettere alla società di completare qualche altra operazione, a cominciare da riscatti e comproprietà. Anche perché pur volendo tenere i giocatori buoni a Cagliari, è impossibile riuscirci con tutti rispettando il bilancio. Ecco perché a Nainggolan, davanti a un'offerta importante di una squadra di alto livello, potrebbe essere consentito di partire, ma gli altri rimarranno a Cagliari. «Volete anche Ibarbo? Ma li volete tutti? No, sicuramente rimarrà a Cagliari». Il colombiano sarà uno dei punti di forza della squadra che, comunque, andrà rinforzata soprattutto in difesa.

LE TRATTATIVE - Con Astori che dovrebbe restare, nonostante le richieste, Cellino attende di capire le evoluzioni su Canini che potrebbe cambiare aria. Al suo posto il

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Cagliari ha messo gli occhi sul centrale del Bari Ceppitelli che andrebbe a contendere il posto ad Ariaudo. Resta linteresse sul terzino sinistro Marchese del Catania, ma non solo: anche Longhi del Sassuolo è sul taccuino del dg Francesco Marroccu.

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A PALERMO UN Zamparini: Miccoli resta

SI

TANTO

ATTESO

di Paolo Vannini PALERMO - «Miccoli resta al 99%» . La frase del presidente Zamparini, rilasciata a Radio Radio, apre il cuore alla speranza dei tifosi rosanero che si attendono la conferma del capitano, entrato nella storia del club come miglior realizzatore di sempre (71 reti fra coppe e campionato). La vicenda resta ingarbugliata e con più di un aspetto da chiarire, ma la presa di posizione del patron è netta e sembra non lasciar adito a dubbi. Miccoli ha un contratto ancora per una stagione, dopo una serie di Fabrizio Miccoli, 32 anni, colloqui con Zamparini capitano e leader del Palermo pare sia stata trovata cui ha legato il suo nome con il «Il ragazzo mi ha unintesa di massima. record dei gol segnati fra detto che rimane e Miccoli resterà a campionato e coppe: 71, ne sono felice» Cè disposizione di meglio di chiunque altro nella anche il barese Sannino, con cui si è storia rosanero Gazzi nel mirino brevemente incontrato nel giorno della presentazione del tecnico al Barbera. La durata del suo accordo dovrebbe essere allungata a giugno 2014. «Il giocatore mi ha chiesto di rimanere e ne sono molto felice» , la dichiarazione del presidente. Dettagli e particolari andranno limati, ma è cresciuto lottimismo relativamente alla permanenza di Miccoli in rosanero.

DUBBIO VIVIANO - Maggiori invece le perplessità su Viviano. Il portiere sembrava dover essere un punto fermo ma Zamparini ha già promosso Ujkani. Il presidente considera il ragazzo kosovaro che ha fatto esperienza a Novara pronto per la responsabilità da titolare e fa capire che laccordo con lInter prevedeva per Viviano un semplice parcheggio?? in rosanero. La situazione resta comunque in evoluzione perchè il portiere nel giro azzurro potrebbe rientrare nella trattativa Silvestre che piace a Moratti. Il difensore ha però un ottimo mercato anche allestero: Tottenham, Atletico Madrid e Zenit San Pietroburgo hanno manifestato interesse per litalo argentino. Ma i rosa non cedono sul piano economico: intendono incassare almeno qualcosa in più di quanto un anno fa è stato pagato al Catania (7,3 mln di euro).

IL NOME NUOVO - Zamparini ha confermato quella che nei giorni scorsi era stata una semplice indiscrezione. Oltre a Bradley, a centrocampo il Palermo segue il 29enne Alessandro Gazzi, ex Bari e Siena, un vero tuttofare graditissimo allallenatore Sannino. Il presidente lha citato espressamente parlando della situazione di Migliaccio: «Se dovesse andar via, potrebbe sostituirlo uno fra Bradley e Gazzi» ha detto Zamparini a Radio Radio. Ma i rosa non hanno abbandonato la pista Arevalo Rios. Per quanto concerne Federico Balzaretti, Perinetti ribadisce lintenzione di

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tenerlo allungandogli il contratto che scadrĂ nel 2013. Dal club giunge poi unulteriore conferma: non ci sarĂ il rientro di Davide Cassani. La Fiorentina, che laveva preso in prestito lanno scorso, manterrĂ limpegno relativo al riscatto del giocatore.

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ATTACCO NUOVO A Se ne va anche Immobile ora tocca a Elyounoussi

PESCARA

di Giancarlo Febbo PESCARA - Prima gli offrirà un caffè, poi gli darà una notizia non bella. Niente da fare per Insigne, almeno per il momento. Resterà al Napoli, c'è solo un piccolo margine di speranza che possa essere nuovamente concesso in prestito, ma se ne riparlerà eventualmente a fine mercato. Perciò Giovanni Stroppa, che stamattina incontrerà il diesse Delli Carri per poi andare insieme a visitare le sede del ritiro di Rivisondoli, dovrà cominciare a ragionare su un Pescara senza i suoi gioiellini offensivi. Dopo Immobile, saluta anche Insigne. Magari si procederà a un tentativo con la Roma per raggiungere Alessandro Florenzi (21), lo scorso anno al Crotone, ma senza farsi troppe illusioni. A breve dovrebbe, invece, sbloccarsi l'affare Elyounoussi (24). Per l'attaccante esterno norvegese di origini marocchine siamo ai dettagli con gli olandesi dell'Heerenveen, ai quali il Pescara ha offerto 600mila euro. Tarik ha caratteristiche simili a quelle di Insigne, probabilmente non è la stessa cosa, però sulla carta può rappresentare uno dei punti fermi dello scacchiere di Stroppa.

STESSA IDEA - Il successore di Zeman dovrebbe in partenza basarsi su un modulo 4-3-3, salvo poi spingersi ad impiegarne altri, ad esempio il 4-2-3-1 che ha spesso utilizzato nel SudTirol. Non a caso uno dei concetti che il neo allenatore biancazzurro ha tenuto a rimarcare nel giorno della sua presentazione è stato quello della duttilità tattica, prendendo ad esempio lo juventino Conte che sembrava un integralista, mentre ha vinto mostrando una grande elasticità. Da Stroppa ci si aspetta qualche asso dalla manica, anche in virtù del suo suggestivo doppio salto dalla Lega Pro alla serie A. Ovvio che il tecnico auspichi rinforzi, però al momento è importante contenere le uscite. Dopo quelle dei due napoletani, peraltro i soli in prestito secco, l'emorragia dovrebbe arrestarsi. Una fortuna è che Verratti e Capuano siano pescaresi e vogliano disputare almeno un'altra stagione con la maglia della squadra del cuore. Per Caprari verrà esercitata l'opzione di riscatto (1,2 milioni) e diventerà a metà con le Roma, le altre compartecipazioni dovrebbero confermare in biancazzurro anche Romagnoli (Milan) e Brosco (Parma). Maniero, invece, verrà lasciato alla Juventus.

LA FOTOGRAFIA ATTUALE - A oggi il Pescara avrebbe più o meno questo volto: Anania tra i pali, difesa a quattro con Zanon, Romagnoli, Capuano e Balzano, oltre a rincalzi affidabili come Brosco e Bocchetti, quindi un centrocampo con Verratti vertice basso affiancato da Nielsen e Cascione, infine un tridente offensivo con Caprari a destra, Elyounoussi a sinistra e il capitano Sansovini restituito al ruolo di centravanti. Nessuno si illude che possa bastare, sarebbe un vaso di coccio tra vasi di ferro, però con la prospettiva di avvolgerlo con materiale più resistente e poco costoso (a trovarlo). Delli Carri ci sta provando e scandaglia il fronte scandinavo a caccia di giocatori "già fatti", di non eccessive pretese e con buona capacità di inserimento. In pratica spera di replicare l'esperienza dell'anno scorso con il danese Nielsen, arrivato a gennaio e subito protagonista nei rigidi schemi di Zeman, cosa oggettivamente non facile. Con Stroppa, peraltro aperto a letture più ampie nell'applicazione degli stessi, a maggior ragione il gioco dovrebbe funzionare.

g.f./GieffePress

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Il Giappone di Zac pareggia in Australia: Mondiale più vicino BRISBANE (Australia) - Il Giappone di Zaccheroni pareggia 1-1 contro l'Australia in un match per le qualificazioni asiatiche ai Mondiali 2014. Giapponesi in vantaggio con Kurihara al 65' ma l'Australia, in dieci per l'espulsione di Milligan al 55', ha pareggiato con Wilkshire al 70' su rigore. I risultati: Gruppo A: Corea del Sud-Libano 3-0, Iran-Qatar 0-0, ha riposato Uzbekistan. Classifica: Corea del Sud 6 punti; Iran e Qatar 4; Uzbekistan e Libano 1; Gruppo B: Australia-Giappone 1-1, Iraq-Oman 1-1, ha riposato Giordania. Classifica: Giappone 7, Iraq, Australia e Oman 2; Giordania 1. Le prime due squadre per girone qualificate alla Coppa del Mondo, le due terze agli spareggi. LIBERTADORES - Stanotte il derby brasiliano SANTOS (ecp) - Il grande derby brasiliano delle semifinali della Libertadores potrebbe avere uno dei pratagonisti più attesi, dopo Neymar ovviamente (che da solo vale tutto il Corinthians, 55 milioni di euro): Paulo Henrique Ganso, a distanza di 19 giorni dall'intervento in artroscopia al ginocchio destro (effettuato il 25 maggio) dovrebbe infatti essere in campo questa sera con la maglia numero 10 del Santos, campione in carica, contro il Corinthians. Semifinali andata: ore 2.50 di domani (Sky Sport 1 e SuperCalcio): Santos-Corinthians (ritorno il 20). Ore 1,15 di venerdì Boca-Universidad de Chile (ritorno il 21). IN ARGENTINA - Aggredito Battocchio (Udinese) UDINE - Il giovane centrocampista italo-argentino dell'Udinese Cristian Battocchio è stato aggredito e rapinato a Rosario, sua città natale Da quanto si è appreso a Udine, tre o quattro balordi si sarebbero avvicinati al giocatore per rubargli circa 500 pesos. Il calciatore avrebbe riportato delle lesioni al volto, in particolare alla mascella, ma sta bene. Oggi partirà per l'Italia per sottoporsi agli accertamenti. TIFOSI SAMP FERITI - Fermato ultrà del Genoa GENOVA - Un ragazzo di 19 anni tifoso del Genoa è stato fermato dagli agenti della squadra mobile di Genova per l' aggressione di sabato sera a Molassana nella quale sono rimasti feriti gravemente 3 tifosi doriani. Il giovane deve rispondere di tentato omicidio e lesioni.

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Il Napoli riporta a casa Insigne Dalla redazione

Antonio Giordano NAPOLI - L'ora X sta per scattare e stamani sarà veramente un altro giorno: si comincerà all'alba, con Riccardo Bigon che debutta?? al mercato, e per farlo sceglie di lanciare il suo sguardo nel futuro, prenotandolo con Lorenzo Insigne. Il mercato entra nel vivo, gradualmente: ma il primo passo serve per rinforzare il progetto, per continuare a credere in se stessi, per pianificare costruendo un ponte che consenta di restare tra le stelle. Si scrive Insigne e però si legge Oggi vertice per il Napoli, persino in nuovo contratto fra dialetto, perché l'idea Bigon e il manager della prima ora, quasi del giocatore al all'alba, conduce dritto quale sarà affidata al cuore di quello leredità di Lavezzi scugnizzo che ha incantato a Pescara (dopo averlo fatto a Foggia) e che rappresenta la prospettiva entusiasmante nella quale credere. Lorenzo Insigne, 21 anni L'APPUNTAMENTO - Le dieci, o giù di lì: si appena compiuti, torna nel vedranno all'Hilton, l'epicentro estivo del footbal Napoli dove ha esordito in nostrano, la fiera dei sogni in cui Lorenzo Insigne serie A il 24 gennaio 2010, in viene catapultato (virtualmente) dai suo manager occasione della gara vinta Ottaiani & Andreotti, attesi da Bigon per dagli azzurri a Livorno (2-0) discutere del contratto, per verificare (concretamente) il grado di fiducia conquistato da quel genietto esaltatosi con Zeman ed ora proiettato ad accogliere e condividere (con Pandev, con Vargas) l'eredità di Lavezzi.

LA PRIORITA' - Diciamoci tutto: s'usa così, in casi del genere. E, per cominciare, il Napoli scoprirà che la precedenza gli è inevitabilmente, sentimentalmente concessa da un figliol prodigo che sta aspettando il momento buono per tornare alla casa-madre e poi viverla da protagonista, senza pretese e senza presunzione, però con l'orgoglio del senso d'appartenenza e la consapevolezza di poter recitare d'attore, zoccolo duro d'un discorso affidato ai manager: «Non siamo venuti qui per battere cassa, ma semplicemente per capire quanto il Napoli creda in Lorenzo».

Il mercato inizia con il rinnovo fino al 2017 del genio

MONEY, MONEY - I soldi non sono tutto e però aiutano a starsene meglio, a dare anche un significato tangibile alla propria professionalità, ad assaporare la crescita d'uno status professionale che resta in fase d'evoluzione e va arricchito (innanzitutto) sul campo e con ulteriori sacrifici. 111 of 166


L'Insigne attuale, il campioncino in erba che De Laurentiis, Bigon e Mazzarri vogliono far maturare nel Napoli tridimensionale, ha un accordo scadenza 2016 con ingaggio a scalare partito dai 70mila euro della stagione passata e destinato ad arrivare sino a 90mila strappati?? nel giugno del 2011 dai procuratori. «Il Napoli, ovviamente, è una scelta di cuore. Lorenzo è felice, sa che ci sono tre club italiani e tre stranieri che lo vorrebbero acquistare ed altri che lo prenderebbero volentieri in prestito; ma qui è un'altra cosa: ci basta avere solo la conferma che in lui si creda». che ha incantato Zeman

L'AZZURRO NAZIONALE?? - Le dimostrazioni abbondano: nelle dichiarazioni d'intenti?? di De Laurentiis, nel desiderio di Mazzarri di verificare in ritiro -e senza pressioni, né scadenze- la versatilità di quel gioiellino, nel carattere?? d'urgenza che Bigon concede alla pratica del rinnovo (contratto prolungato fino al 2017), elevandola a mossa d'apertura del suo mercato, incentrato in mattinata solo intorno ad Insigne, che ha occhi per sognare senza limiti di poter inserire nel nuovo contratto una serie di premi a prestazione -le presenze, i gol- ma soprattutto un cadeau particolare da incassare il giorno in cui dovesse arrivare la convocazione in Nazionale. Fidarsi è bene e può essere pure meglio...

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SENTITE SEBASTIANI (PESCARA)

«Verratti e Capuano? Piacciono al Napoli e De Laurentiis me li ha già chiesti» Dalla redazione NAPOLI - C'è un filo (diretto) che unisce, c'è una simpatia che sembra possa essere definita affinità e che potrebbe trasformarsi in collaborazione: c'è un viavai (per ora virtuale) sulla Napoli-Pescara e però, chissà cosa accadrà domani? «Vogliamo fare certe cose e speriamo di realizzarle. Il feeling esiste, m'interessa molto: vogliamo un rapporto con la società azzurra». Il Napoli chiama e il Pescara - attraverso il presidente Sebastiani - ha già risposto: perché in quel parco giochi allestito da Zeman, è cresciuta una gran bella gioventù al fianco o immediatamente alle spalle di Insigne: «Il nostro obiettivo è tenere Verratti e Capuano un altro anno con noi e ciò sarebbe una garanzia anche per chi li acquisterebbe. Terrei anche Insigne, ma piace anche a De Laurentiis, con il quale ci siamo sentiti». Al telefono, le loro voci, le rispettive strategie, i desideri da far sviluppare fino a farli diventar trattativa: Insigne, ovviamente, ma poi, tanto per gradire, pure Verrati e Capuano, i gioiellini esposti in vetrina nel corso d'una stagione straripante, chiusa trionfalmente esprimendo calcio e talenti. «Per Verratti c'è un discorso aperto con il Napoli, con la Juventus e con altre squadre. Vedremo se potranno esserci contropartite tecniche interessanti: a me piacciono alcuni calciatori azzurri». E al Napoli piace la freschezza di Verratti e, soprattutto, l'elasticità di Capuano, seguito e (praticamente) acquistato nell'agosto scorso, prima di puntare su Fideleff e di cominciare un tour del campionato cadetto per verificare la crescita di quell'esterno divenuto un centrale. Il mercato, per ora, lascia filtrare spifferi in ogni angolo dell'universo: Mudingayi è divenuta una (vecchia) nuova tentazione, un tormentone; mentre il tormento è nella lista dei trentadue dell'Uruguay per le Olimpiadi. Cavani c'è, per il momento: in attesa della scrematura, in attesa del responso di Tabarez, un'ombra che s'allunga sulla Supercoppa.

ant. gio.

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Tante sono le reti segnate agli ordini del tecnico boemo Prima a Foggia e poi a Pescara, sempre con Zeman nume tutelare a dirigere le danze in panchina. Dalla Prima Divisione alla Bwin non è cambiato niente: era forte prima con Marco Sau compare dattacco, tale è rimasto poi in combutta calcistica con Ciro Immobile. E nel giro della nazionale Under 21 azzurra

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Nuove verità su Udinese-Bari Salvatore Masiello fa chiarezza sulla telefonata a Pepe (atteso in Procura). Disciplinare: oggi la sentenza di Ettore Intorcia ROMA - Il cerchio continua a stringersi intorno al Bari. Oggi negli uffici della Procura Federale sfilerà lo staff dirigenziale al completo, in particolare il ds Angelozzi e il dg Garzelli, ma ieri gli 007 di Palazzi hanno continuato ad analizzare le gare incriminate, partendo ancora una volta da Bologna-Bari con le audizioni, piuttosto sbrigative, di Paponi e Meggiorini, ai quali è stata rivolta la solita domanda: Portanova ha informato la squadra della strana proposta ricevuta dai Masiello boys? Ma il nodo cruciale della giornata era un altro, chiarire con Salvatore Masiello lepisodio della telefonata a Simone Pepe, allora in forza ai friulani, prima di Udinese-Bari 3-3 del 2009-10. A raccontare lepisodio della telefonata è Andrea Masiello, il pentito??, che rivela anche del netto rifiuto opposto dallallora esterno dellUdinese, oggi alla Juve. Laltro Masiello, Salvatore, il presunto telefonista??, ha risposto DOPO LAUDIZIONE Salvatore alle domande degli 007 di Palazzi, «raccontando Masiello, alluscita dalla la sua verità», come ha spiegato lavv. Malagnini Procura Federale (Bartoletti) al termine di unaudizione durata oltre unora e mezza e improntata alla massima collaborazione. Salvatore Masiello non era mai stato ascoltato, ha potuto chiarire la sua posizione. E oggi pomeriggio in Figc sarà ascoltato Simone Pepe.

PARISI E GLI ALTRI - Tuttti gli ex giocatori del Bari hanno risposto a domande sulle gare per le quali Andrea Masiello si autoaccusa e accusa. Lo ha fatto Donati, che ha parlato unora e un quarto, senza avvocato, lo ha fatto anche Parisi, accompagnato invece dallavv. Rodella. Il giocatore, ora al Toro, era già stato ascoltato una prima volta in Federcalcio, sulla base di quanto emerso a Cremona. Nel frattempo sono arrivati gli atti di Bari che riguardano le partite del finale di stagione 20010-11, derby con il Lecce incluso. Ed è su quelle che si sono concentrate presumibilmente le nuove domande.

PARMA E SAMP - Ma ieri sono state analizzate anche altre due gare. Con Morrone si è parlato della sfida tra Bari e Parma, vinta a sorpresa dai biancorossi, già spacciati, e segnata da una rissa finale perché per gli emiliani quel ko poteva pesare tanto. Con Guberti, ex barese ma allora in blucerchiato, si è invece parlato di Bari-Sampdoria. Lesterno viene chiamato in causa non direttamente da Andrea Masiello ma da Carella che tira in ballo anche Palombo. Il legale di Guberti, lavv. Katia De Nicola, spiega: «E assolutamente estraneo alla vicenda, si è parlato di Bari-Samp, una gara che lui e i suoi compagni hanno giocato nel modo più vero. Non è escluso che agiremo per

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tutelare limmagine di Guberti».

SENTENZA - In giornata, probabilmente già in mattinata, è attesa la sentenza della Disciplinare sul primo processo del 2012, quello che tocca quasi esclusivamente gare degli scorsi campionati di B. In ansia, tra le società, la Reggina (chiesti 6 punti di penalizzazione) e Albinoleffe (addirittura -27). Il procuratore Palazzi ha invocato pene severe, con ben quattro richieste di preclusione (radiazione).

@ettoreintorcia

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S E R I E Reggina-Bonazzoli: cè il divorzio

B W I N

di Eugenio Marino REGGIO CALABRIA - Dionigi dovrebbe arrivare presto alla corte della Reggina e con il tecnico anche un gruppetto di ex tarantini distintisi nelle due ultime stagioni. Con loro numerose novità ed alcune conferme. L'idea rappresenta il progetto che Lillo Foti ha individuato con la determinazione di far bene per cancellare i troppi errori commessi nella gestione dell'ultimo campionato. Dionigi indicato successore di Breda avrebbe già sposato il progetto Reggina anche in ragione del suo rapporto con il presidente, il dg Giacchetta, l'amaranto e la città.

PARLA FOTI - Mentre è certa la conferma di Rizzato dovrebbe concretizzarsi l'addio di Bonazzoli. Per il capitano Rizzato resta in si registra una improvvisa distanza di pensiero con la amaranto. In arrivo società. Il presidente Foti lo ha ribadito in questi giorni il centrocampista durante alcuni interventi televisivi e radiofonici. « Difficile che Chiaretti. Per il rapporto possa essere prolungato - il suo pensiero - perché lattacco piace è emersa una qualche delusione durante la fase conclusiva Orlando della stagione. Bonazzoli non dovrebbe rientrare nei piani societari futuri». Un benservito per il capitano il quale avrebbe già disdetto l'appartamento del centro città e con la famiglia si è trasferito a Formentera. Dovrebbe rientrare a metà luglio per completare il ritiro degli effetti personali e definire il rapporto con la Reggina previsto dal contratto in scadenza nel 2013.

RIZZATO - La risoluzione contrattuale Reggina-Bonazzoli coincide, invece, con la conferma di Simone Rizzato. Il fluidificante, richiesto con insistenza dal Cesena, pare destinato a tracciare con efficacia la fascia sinistra del Granillo anche nella prossima stagione. Il 31enne vice capitano dopo essersi dichiarato« lusingato per le attestazioni di stima ricevute ed il compiacimento per le voci che lo riguardano», ha sempre ribadito in maniera decisa di avere «un contratto che mi lega ancora alla Reggina. Sto bene in questa città e nella società amaranto con cui spero di poter ottenere la promozione in A. Questo è l'obiettivo che inseguo e che manca nei risultati della mia carriera». Corretto e sensibile come sempre Rizzato ha ribadito il desiderio di rimanere in amaranto «e, comunque, mi rimetto alle decisioni societarie ed alle indicazioni del presidente Foti per la soluzione che più aggrada la Reggina».

IDEA LIBERACKI - Un attaccante, un centrocampista offensivo ed un difensore tra gli interessi dimostrati dalla società calabrese in questo inizio di settimana. Possibile obiettivo è Luca Orlando (21), attaccante della Paganese neo promossa in Prima Divisione grazie anche alle 16 reti messe a segno dal giocatore campano in 37 partite. Inserimento nel gruppo dei tarantini in procinto di trasferirsi in Calabria del centrocampista Lucas Chiaretti (25), brasiliano con esperienza anche ad Andria, autore di 7 gol in 26 gare a Taranto. Giovanissimo ma indicato promessa sicura, Adrian Liberacki (18), difensore di scuola romanista che piace anche alla Cremonese.

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Varese, la panchina a Castori Nocchi: Vado alla Juve Stabia Il Varese ha affidato la panchina Fabrizio Castori (57), la stagione scorsa fino al 2 dicembre alla guida dell'Ascoli. Castori subentra a Maran passato al Catania. L'ufficialità arriva prima del comunicato. Firma sul contratto e foto pubblicata su Facebook: così Timothy Nocchi (20) ha scavalcato ogni prassi del calciomercato e ha fatto sapere al mondo di essere il primo acquisto della Juve Stabia per la prossima stagione. Il portiere arriva in prestito dalla Juventus dopo aver disputato un campionato da protagonista con la maglia della Carrarese.

PISCITELLA VERSO CROTONE - Oltre all'attaccante Stefano Pettinari (21) nell'affare che porterà il centrocampista Alessandro Florenzi (21) alla Roma potrebbe arrivare a Crotone anche l'esterno offensivo Gian Mario Piscitella (19).

LA B ITALIA OGGI AFFRONTA LIRAN - Ospite della Figc presso il Centro Tecnico di Coverciano, la "B Italia" di Massimo Piscedda torna oggi in campo (ore 17) per un impegno internazionale contro l'U. 22 dell'Iran.

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LEGA PRO/SERIE D Balbo: «LArezzo in D condannato a vincere Utilizzerò il 4-3-3» Ipotesi-ripescaggio? di Giorgio Melani AREZZO - Archiviata la stagione con qualche rimpianto, lArezzo guarda al futuro. Come annunciato dal Corriere dello Sport-Stadio in anteprima, alla guida della squadra ci sarà Abel Balbo. Già nella passata stagione doveva allenare gli amaranto, poi unofferta irripetibile fece cambiare programma allex nazionale argentino che, adesso, con dodici mesi di ritardo, si riprende la panchina del Comunale. Anche nello staff tecnico non cambia niente: Michele Bacis e Fabio Tocci penserà esclusivamente alla Juniores. Mister Balbo ha già le idee chiare: «Purtroppo in Serie D non conta arrivare secondi per cui lobiettivo dellArezzo dovrà essere per forza il primo posto. Mimpegnerò al massimo per tagliare questo traguardo, già parto con il vantaggio di avere al mio fianco un uomo del valore di Bacis che gode completamente della mia fiducia». Ma come giocherà lArezzo di Balbo? «Dipenderà dai giocatori che avrò a disposizione. Lo schema di base sarà il 4-3-3 ma quello che conterà veramente sarà linterpretazione dei ragazzi. Voglio vedere una squadra aggressiva, veloce, che pressi alto e verticalizzi subito». Oltre allesperienza e al carisma di Bacis, Balbo può già contare su un innesto di livello a centrocampo, reparto più sofferente?? nel campionato appena concluso. Lannuncio lo da direttamente il direttore sportivo Martucci. «Andrea Bagnato giocherà con noi. E un centrocampista di qualità che non vede lora diniziare questa nuova avventura. Speriamo di completare lorganico con altri uomini di qualità e giovani di valore per poter allestire la formazione più competitiva possibile». In città la domanda più ricorrente è: in quale categoria giocherà la squadra? Seppur eliminato ai quarti di finale dei playoff, lArezzo non nasconde di credere nel ripescaggio in Lega Pro. La dirigenza è pronta per il salto di categoria, carte e garanzie ci sono, non rimane che aspettare gli sviluppi.

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CAMBIO DI PROPRIETA LAquila, nuova società Chiodi è il presidente Graziani lallenatore L'AQUILA (s.c./gfps) - L'Aquila cambia volto, in vista della prossima stagione in Seconda divisione. Entrano nel club imprenditori, mentre Archimede Graziani sarà il nuovo allenatore. Domani dal notaio aquilano Magnante Trecco sarà notificato il nuovo assetto societario con l'ingresso degli imprenditori edili Corrado Chiodi, che diventerà presidente e Massimo Mancini vice presidente. Più soci minori. In società rimarrà l'attuale patron Elio Gizzi.

IL MESSINA AI LO MONACO (s.c.) - L'accordo c'era già, ieri è stato acquisito il 67% delle quote societarie e oggi toccherà alla rimanente parte. Lo slittamento è stato causato dal mancato arrivo della procura a vendere spedita a mezzo raccomandata da Giuseppe Peditto, uno dei soci uscenti dell'Acr Messina (Serie D). Da ieri il Messina è a tutti gli effetti di proprietà della famiglia Lo Monaco. C'è tutto nella decisione di Pietro Lo Monaco di investire sul calcio messinese. Ieri, dal notaio Arrigo, l'investitura ufficiale è toccata al figlio Vincenzo.

NOCERINA, ARRESTATO IL PRESIDENTE (Lps) - Dopo l'amarezza per la retrocessione, ora anche l'arresto per Giovanni Citarella accusato di "associazione a delinquere finalizzata alla turbata libertà degli incanti, corruzione e falso in atto pubblico". Argomenti che non riguardano il calcio ma che potrebbero avere ripercussioni per quanto riguarda la Nocerina.

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Bertani in silenzio e Milanetto vuole denunciare lo Stato! Dall'inviato

Andrea Ramazzotti CREMONA Milanetto è pronto a chiedere i danni allo Stato quando sarà riconosciuta la sua innocenza. Il centrocampista del Padova, dalla scorsa settimana ai domiciliari, è convinto della sua estraneità ai fatti. « Quando sarà accertata in ogni sede ha tuonato l'avvocato Grassani chiederà allo Stato il risarcimento per quello che ha sofferto. Questo caso diventerà un precedente per gli errori che la Giustizia può commettere». Il legale del giocatore ha presentato appello al Tribunale del riesame contro i domiciliari sostenendo che Venerdì il Tribunale rispetto all'ordinanza del riesame iniziale molte delle deciderà sulla accuse hanno perso di richiesta di Mauri consistenza essendo le contestazioni prive di riscontri.

Omar Milanetto, 37 anni

BERTANI DURO - I legali dellattaccante della Samp avevano presentato un'istanza di scarcerazione e ieri, prima di decidere, il magistrato a voluto sentirlo per presentargli il quadro indiziario a suo carico. Bertani non ha però cambiato la sua linea e, dopo essersi avvalso della facoltà di non rispondere nell'interrogatorio di garanzia, ha ribadito: « Sono innocente e intendo difendermi nel processo. Abito a Legnano, a 500 metri da casa di Gervasoni, ma non sono come lui. Non mi interessa quello che dicono di me i pentiti e Gegic». Stamani Salvini darà parere favorevole alla scarcerazione (domiciliari o obbligo di firma) e il calciatore tornerà a casa dalla moglie, in attesa del terzo figlio (ieri mattina è andata a trovarlo in carcere), e dagli altri due bimbi. Bertani si è informato sulla promozione della Sampdoria ed è felice per la A ottenuta dai compagni. Il calcio però in questo momento non è in cima ai suoi pensieri anche perché per problemi di sovraffollamento della struttura e per la volontà di tenerlo separato dagli altri giocatori (quando erano ancora in carcere), fin dal 28 maggio è in infermeria dove, ha raccontato Grassani, « il suo vicino di stanza ha provato a dar fuoco alle lenzuola».

MAURI E BURINI Venerdì il tribunale del riesame di Brescia deciderà sull'istanza presentata dagli avvocati di Mauri che hanno impugnato lordinanza di custodia cautelare, mentre ieri interrogatorio per Luca Burini che insieme a Signori, Sartor e Ragone aveva aperto i conti svizzeri su cui sono arrivati oltre 700.000 euro da Singapore. Provato, ha raccontato di aver conosciuto uno degli uomini di Singapore, Piquet, dal quale aveva ricevuto il mandato di acquistare una squadra italiana (Modena o Piacenza) senza però mai ricevere una documentazione scritta. Burini, che oggi tornerà libero, ha aggiunto di essere uscito dallaffare appena capito che si

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parlava di scommesse, ma nel marzo 2011 Piquet iniziò a telefonargli minacciandolo per le puntate sfumate su Inter-Lecce.

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LE RICHIESTE DI PALAZZI

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di Marco Evangelisti Ora che è un simbolo lo hanno messo sottovetro. Il mastino di Castro è lì che dorme nel suo ultimo letto rivestito di bianco, rosso e blu. Vanno a vederlo, in fila dignitosa e disordinata, parenti e amici, ufficiali e impiegati, fiorai con le corone donate dai vertici del partito a cominciare da Fidel, Felix Savon che sul ring è riuscito a essere il suo erede ma nel cuore delle donne e degli uomini di Cuba no.

IL DESTRO - Teofilo Stevenson Lawrence, il pugile di zucchero. Dolci e velenosi erano i Il peso massimo suoi pugni, cubano scomparso specialmente il destro a 60 anni per un che attirava attacco cardiaco ha infallibilmente i punti sconvolto le regole vitali del nemico. Il dello sport pugile di zucchero moderno anche perché a tanti ricordava, in grosso, Sugar Ray Robinson e ancora perché era stato lo zucchero a portare a Cuba il padre immigrato da San Vicente. Oggi nella provincia di Las Tunas conficcano ombrelloni nella sabbia, allepoca tagliavano e raffinavano la canna. Dal padre ( che, guarda, si chiamava Teofilo e si dilettava di boxe), Teofilo imparò gioco di gambe e di tronco. Il destro è

Teofilo Stevenson Lawrence, nato a Puerto Padre (Cuba) il 29 marzo 1952. Record: 321 incontri, 301 vittorie. Campione olimpico dei massimi a Monaco 1972, Montreal 1976 e Mosca 1980: tre ori nella stessa categoria come è riuscito solo allungherese Laszlo Papp e allaltro cubano Felix Savon. Iridato nel 1974,

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tutto della madre Dolores Lawrence. Sai, voglio nel 1978 e nel 1986. Ritirato nel fare il pugile, confidò il Teofilo giovane allaltro 1988 dopo 22 anni di carriera appena compiuti quattordici anni, però non ho il tra i dilettanti. Lo storico coraggio di dirlo alla mamma. Beh, devi, rispose incontro tra Stevenson, a il Teofilo meno giovane. Diglielo tu, ribatté il sinistra, e Muhammad Ali: era ragazzo. Il padre si lasciò convincere e fu il 1996 (foto Barocci) costretto a schivare il destro di Dolores, che scheggiò una parete. Cominciano sempre con una bella storia queste vite straordinarie. Stevenson ha avuto il merito di non rovinare tutto con il seguito. Il merito e la fortuna. Di tanto in tanto ci ha provato a buttarsi via, con qualche donna, con qualche bicchiere, con qualche rissa. Ma senza esagerare e se ci provava intervenivano sempre a salvarlo la sua fama, il suo fascino, la sua terra. Lui non volle mai lasciarla: avrebbe dovuto, se dopo tre medaglie doro olimpiche, tre titoli mondiali, 301 incontri vinti su 321 disputati avesse accettato di diventare professionista. Figlio di un immigrato che lavorava nei campi COMPLOTTO - Gli avevano offerto cinque milioni per una di canna da stramba esibizione con Muhammad Ali. Lo avrebbero zucchero rifiutò coperto doro anche per pochi incontri, anche per uno solo. offerte milionarie in Ali lo evitò a scanso di guai, il resto a Teofilo non nome del interessava. Laffetto del popolo vale molto di più, dichiarò. socialismo Per lui il socialismo era il giardino dellEden. Restò sottovetro e si guadagnò le lodi estasiate di Fidel Castro, un posto nella memoria rivoluzionaria, la vicepresidenza della federazione e una carriera candida come una spiaggia caraibica. Gli servì quando spezzò un dente con una testata a unimpiegata dellaeroporto di Miami. Lo arrestarono e il governo cubano pagò la cauzione, lo riportò a casa e parlò di complotto della mafia americana. Era il 1999. Stevenson si era ritirato da più di dieci anni, salutato da una parata popolare carica di bandiere stellate per le vie di LAvana, ma era sempre Stevenson: luomo che aveva spazzato via lorgoglio degli Stati Uniti, la loro pretesa di essere soli al mondo e soli tra i pesi massimi, persino la loro grande speranza bianca: Duane Bobick, nella finale olimpica del 1972. Ha avuto allenatori sovietici, una bestia nera sovietica: Igor Visotski, che lo sconfisse due volte. Solidarietà e antisolidarietà proletaria. Ha insegnato ai giovani teoria e pratica di boxe rivoluzionaria, in ogni senso, fondando la splendida scuola cubana. Se nè andato prima che i tempi cambiassero troppo, prima di correre il rischio del rimpianto.

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La Io, lui e il più grande insieme a LAvana

testimonianza

di Andrea Barocci Il carro??, una vecchia Moskvich che sopravviveva a Cuba da oltre 25 anni, era riuscita miracolosamente ad arrivare a destinazione terminando la sua improbabile corsa davanti alla palestra Roberto Balado, nel cuore del Municipio La Lisa. In realtà, un piccolo cortile coperto da una tettoia di alluminio. Era il gennaio del 1996, nuvole cariche di pioggia e speranze deluse coprivano il cielo dellAvana preannunciando una pioggia calda e dolente. Il Gimnasio?? era affollato come non lo è mai stato. Giganti debano, ragazzini smunti, vecchie glorie del ring con un puro?? spento tra le labbra, Nel 1996 camminavano impazienti, in attesa di assistere allincontro Stevenson e Ali dei sogni: l'idolo nazionale Teofilo Stevenson, e Muhammad sincontrarono Ero Ali, semplicemente il migliore. Chissà quanti di loro lunico italiano sapevano che Ali, allora 54enne, non riusciva quasi più a presente. E la boxe parlare, colpito da quel perfido male che è il morbo di fu solo un gioco Parkinson. Cassius Clay, così continuavano a chiamarlo, era arrivato nella Capitale per consegnare medicinali per 500 mila dollari, per parlare con Fidel e, soprattutto, per un consulto con i medici cubani specializzati nel trattamento del morbo che si era impossessato del suo corpo ma non della sua anima ancora spavalda e ribelle.

FELICITA - Mi guardai intorno e vidi negli occhi di tutti qualcosa di molto simile alla felicità più pura, quella che in pochi attimi divenne anche la mia: ero lunico italiano sotto quella tettoia consumata dal sole, dai temporali e dallarte di arrangiarsi. Improvvisamente davanti all'ingresso comparve prima un'ambulanza, poi un pullmino grigio. Eccolo, eccoli: Ali e Stevenson. In tanti a Cuba avevano sperato di vedere il loro campione battere il migliore??. Ed ora Teofilo era lì, a fianco di quell'avversario che avversario non era mai stato, a proteggerlo dalla folla con le sue spalle possenti, tenendogli sempre una mano sulla spalla destra. Perchè già 16 anni fa Ali faticava persino a camminare: una farfalla senza più ali. Per un istante tutti rimasero impietriti di fronte al suo sguardo spento, al tremore incontrollato. Poi iniziò la festa, allegra e spontanea con canti e applausi. Stevenson continuava a sorridere con le labbra e Rividi Teofilo dopo con gli occhi, sempre ad un passo da Ali: un angelo custode un anno. Davanti a appesantito eppure ancora alto, bello, elegante. Il miracolo?? sé aveva due avvenne pochi minuti più tardi. Ali, salito a fatica sul ring, si grossi bicchieri: ritrovò di fronte un ragazzino di undici anni con una maglietta uno dacqua, uno di rossa e con un logoro caschetto protettivo: incassò?? rum qualche colpo timido dal rivale??, accennò il suo leggendario passo, fece finta di venire colpito, tra le urla della gente ormai definitivamente conquistata. Teofilo aveva capito che il palcoscenico invocava anche lui. Salì sul ring, e per la prima volta si ritrovarono di fronte, sul quadrato, due leggende. Proprio allora un leggero tremore costrinse Ali a infilare i pollici delle mani nella cintura per controllarsi. Però subito rialzò le braccia, accennando a tirare qualche pugno al suo rivale immaginario Teofilo. Che grande match sarebbe stato... Dopo pochi minuti il migliore era già affaticato: Stevenson, premuroso, lo aiutò a sedersi, mentre un cielo sempre più cupo si abbassava su una città stanca, logora, sporca, bellissima. 130 of 166


RUM E SOLITUDINE - Rividi Teofilo un anno più tardi, in un paladar, un ristorante del Centro Avana. Era solo, seduto di fronte ad un tavolino troppo piccolo per lui, indossava una lucente maglietta nera. Mi avvicinai, gli ricordai di quel giorno al Municipio La Lisa, gli dissi che io ero stato lì, a sognare ad occhi aperti. Mi rispose in maniera confusa: «Sì... guarda le mie foto appese a quella parete ». Io invece guardai prima i suoi occhi, lucidi e tristi, poi i due enormi bicchieri posati sul tavolo: uno conteneva acqua, laltro rum bianco. E capii che ogni leggenda, anche la più grande, nasconde sempre un blues da piangere in solitudine.

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I l r e t r o s c e n a Così saltò la sfida da cinque milioni «Ali si tirò indietro» La sfida del secolo. Mancata. Rimarrà il grande rimpianto di tutti gli appassionati di boxe, e soprattutto di Waldo Santiago. In quella stessa mattina del gennaio di 16 anni fa lex presidente della federboxe cubana si lasciò andare ai ricordi svelando una serie di retroscena inediti sul mancato accordo tra Stevenson e Ali. Nel 1978 era riuscito a mettere a segno il colpo del secolo: aveva organizzato tre incontri tra l'allora campione del mondo dei massimi americano, alla fine della carriera, e il re dei dilettanti: «Avevo superato mille difficoltà. Alla fine avevamo firmato un contratto per effettuare tre incontri da tre riprese negli Usa. Alla nostra federazione erano stati garantiti 5 milioni di dollari, 50 biglietti aerei in prima classe e 50 posti a bordo ring. Un colpo sensazionale. Poi però...» Tutto si bloccò improvvisamente. Secondo Santiago a causa del fuoriclasse statunitense : «E stato Ali a bloccare laccordo con una telefonata che fece dagli Stati Uniti a Stevenson. Disse che aveva riflettuto molto su questi incontri e che non desiderava salire sul ring: si rese conto che da queste sfide aveva tutto da perdere e nulla da guadagnare. Rinunciò all'ultimo momento»

a.b.

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Cuba e gli atleti Dopo la rivoluzione è sbocciato lo sport Ma in molti fuggono Prima del 1º gennaio 1959, giorno che a Cuba segna linizio del trionfo della Rivoluzione??, solo il 2% degli alunni frequentava lezioni di educazioni fisica. Pochi cubani erano riusciti a mettersi in luce a livello mondiale: Ramon Fonst nella scherma, Eligio Sardinas (più conosciuto come Kid Chocolate) nella boxe, Josè Raul Capablanca negli scacchi, oltre ad una serie di ragazzi nel baseball, lo sport nazionale. Dal 1959 è stato abolito il professionismo dando la possibilità a tutti i cubani di avere libero accesso alle strutture sportive. E stato creato quello che attualmente è lIstituto nazionale dello sport, educazione fisica e ricreazione (Inder). Sono oltre 10.000 le istallazioni relative alle discipline olimpiche. Sono stati infine creati una Scuola Superiore di Educazione Fisica, un Istituto di Medicina Sportiva, la Scuola di Perfezionamento Atletico e la Scuola di Avviamento allo Sport. In queste strutture sono nati i campioni degli ultimi decenni come Alberto Juantorena, oro nei 400 e negli 800 a Montreal 1976. Dalla fine del 1991, con la fine dellUrss e dei rapporti commerciali, lInder ha creato un sistema di autofinanziamento. I principali introiti dello sport dellisola provengono dai contratti di tecnici sportivi che operano allestero, dai premi, da parte degli ingaggi che ricevono gli atleti nelle competizioni internazionali e dalle sponsorizzazioni. Alberto Juantorena Leonel Negli ultimi anni numerose le fughe allestero di Marshall sportivi (soprattutto di baseball, boxe e pallavolo) che hanno chiesto asilo politico. Famosa la fuga di 5 pallavolisti (tra cui Leonel Marshall, figlio del presidente della federvolley) che nel 2001 lasciarono il ritiro della Nazionale in Belgio e arrivarono a Roma. Rimasero fermi per due anni prima di poter tornare in attività.

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Batterlo è stata la mia fortuna Damiani vinse loro iridato a Monaco 1982 sconfiggendo lasso caraibico L'uomo che ha battuto Teofilo Stevenson. Aveva 24 anni, Francesco Damiani, quando sul ring di Monaco di Baviera ai Mondiali dilettanti nel 1982 sconfisse il già tre volte campione olimpico cubano: quella vittoria lo fece conoscere al mondo intero. «Con la sua scomparsa ho perso anche una parte della mia vita, almeno sportiva - ha dichiarato l'attuale c.t. azzurro - Di sicuro un grande amico. Il ricordo più bello, però, non è legato tanto a quella vittoria, ma a un'emozione successiva. Una volta gli mostrai una registrazione del nostro match, che lui non aveva mai visto. Alla fine mi disse: Non credevo di aver perso così nettamente??. É stato il più bel complimento che io abbia mai ricevuto».

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di Paolo Scalera Se Casey Stoner ha preso tutti di sorpresa con l'annuncio del suo ritiro a fine stagione, Jorge Lorenzo non è stato ieri da meno con la conferma dell'accordo che lo terrà in Yamaha sino alla fine del 2014. Due anni di contratto firmati per una cifra attorno ai 18 milioni di euro. Ha deciso rapidamente, il maiorchino. In realtà gli è bastato mandare il suo manager, Marcus Hirsch, a parlare con il 18 milioni per due vicepresidente anni. «Per sempre esecutivo della Honda, con loro» Shuhei Nakamoto, per far capitolare la casa di Iwata. Per Lin Jarvis - il manager che lo aveva fortemente voluto e preferito a Valentino Rossi due stagioni fa - era un imperativo categorico tenerlo. L'alternativa, infatti, era far rientrare Rossi e se all'epoca gli era stato preferito Jorge perché più giovane, figuriamoci ora che Vale ha 33 anni.

SPIAZZATO - Inutile girarci attorno: la firma di Lorenzo spiazza il Fenomeno e pur non impedendo un suo eventuale ritorno nel team a cui ha regalato quattro titoli iridati, lo pone certamente in una posizione subordinata. «Sono estremamente felice - ha infatti spiegato Jorge Lorenzo - La Yamaha ha fatto grandi sforzi per tenermi e voglio ringraziarli. Sono stato trattato come un membro della famiglia dal 2008 e adoro lavorare con loro. Rimanere è sempre stata la mia priorità. Adesso potrò concentrarmi

Jorge Lorenzo, 25 anni, in azione con la Yamaha M1 Nelle foto piccole, da sinistra: Valentino Rossi, Andrea Dovizioso, Dani Pedrosa

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sul campionato, ripagare la loro fiducia. Il mio sogno di finire la carriera con loro è sempre più vicino a essere realtà» . A questo punto della storia, infatti, il pesarese dovrebbe accettare sicuramente un ingaggio molto inferiore, ma non è questo il problema visto che lui stesso a Barcellona ha detto di aver «guadagnato La firma spiazza bene negli ultimi anni» e di essere dunque «disposto a Vale perché ridurmi lo stipendio» . lalternativa alla Ovviamente il nostro ha altre frecce al suo arco: potrebbe far Ducati ora è solo valere il suo peso mediatico visto che sarebbe probabilmente lHonda, che lui seguito da sponsor importanti. Ma a questo punto perché lasciò malamente non fondare una sua propria squadra? Il problema sta nei regolamenti: le Case non possono schierare più di quattro moto ufficiali e se Vale non firmasse per correre come secondo di Lorenzo non ci sarebbe posto per lui nel team Tech 3 con Dovizioso e Crutchlow in lotta per sostituire Ben Spies e Bradley Smith con già un contratto firmato. D'altro canto la situazione in casa Honda non è molto diversa. Anzi anche ieri l'HRC ha ribadito, per voce di Livio Suppo: «Ci sono pochissime possibilità per Rossi di approdare nel team ufficiale, ma se vuole correre con una moto satellite, è benvenuto» .

LUOMO GIUSTO - In realtà la Honda può dire finché vuole che la priorità è confermare Dani Pedrosa: gli serve una prima guida e Valentino sarebbe l'uomo giusto, se non se ne fosse andato a fine 2003 sbattendo la porta. Una cosa che i vertici giapponesi fanno fatica a La risposta dimenticare. giapponese arriva Una soluzione potrebbe essere una delle due squadre attraverso Suppo satelliti, LCR o Gresini, per una soluzione del tipo di quella «Se vuole una adottata con Marco Simoncelli. Il problema in questo caso è moto satellite è il rappresentato dalla mina vagante che è Marc Marquez. Il benvenuto» pilota spagnolo, protetto dalla potente compagnia petrolifera, è destinato alla MotoGP, solo la "rookie rule" gli impedisce di entrare in una squadra ufficiale al suo primo anno in classe regina, ma la Honda sta lavorando per farla abrogare. Qualora accadesse Repsol venderebbe l'anima al diavolo per avere Rossi in coppia con Marquez. Sarebbe il loro dream team. In tutta questa confusione, però, potrebbe guadagnarci la Ducati che non avrà ancora una moto competitiva, ma ha un progetto e sponsor importanti. Inoltre la casa italiana è di importanza capitale per il campionato, e ciò avrà il suo peso, perché non la si può privare di un pilota di punto. Le prossime settimane si presentano decisamente interessanti, più nel paddock che in pista, a questo punto.

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P r o d u z i o n e Ultima Vespa come il primo amore ROMA - Ogni tanto ci rincontriamo. Lei è sempre rossa, come la prima volta che incappammo luno nellaltra e, dopo pochi attimi attoniti, ci ritrovammo a correre assieme verso il mare, come se ci conoscessimo da sempre. Sono passati venticinque anni, forse trenta, da allora e anche se lessere motociclista mi ha mantenuto bene, sono invecchiato un po. Non corro più come un pazzo, non piego più per il solo piacere di sentire la pedana grattare sullasfalto, ma il piacere di guidarla, tenerla fra le braccia, guardarla innamorati, è lo stesso di quella lontana estate. Daltro canto il primo amore è per sempre e lei non è cambiata. Non sappiamo proprio come faccia a mantenersi così: ha il fisico sinuoso Cambia la di una ragazzina, e tecnologia, non lo quel vitino da...Vespa, spirito: che ve lo confessiamo affascinante e ci ha sempre fatto docile, ha motori impazzire. 125 e 150. E una versione sport LA PROVA - Labbiamo riprovata qualche giorno fa quando due vecchi amici di sempre, Roberto Maria Zerbi e Paolo Pezzini, ci hanno combinato un appuntamento al Gianicolo. Laria A fianco la Vespa LX 3V in calda, il cielo profondo e terso, lombra fresca: posizione statica nel centro di cera tutto quel che doveva esserci, ma la paura Roma, più a sinistra la Vespa S di trovare una estranea, invece dellamante di 3V in movimento davanti al allora ci attanagliava. Del resto non è che lei Colosseo I prezzi partono da avesse un carattere facile: innanzitutto fumava 3.620 euro per la versione 125 come una turca e poi se non aveva voglia di della LX mettersi in moto, per convincerla a partire dovevi sudare. Così quando labbiamo rivista con quellabitino rosso, giovane come se per lei il tempo non fosse passato e nascondesse in casa un personale ritratto di Dorian Gray, abbiamo temuto che lidea che ancora avevamo in testa fosse un fantasma del passato. Così, visto che lunico modo per scoprirlo era quello di invitarla a fare un giro, abbiamo corso il rischio. Stupore. Per metterla in moto non bisogna più pregare, inveire e poi minacciare: parte a gas chiuso. E la volete sapere una cosa: ha smesso di fumare! Mi ha detto che la sorellina piccola, la 50, lo fa ancora, ma con moderazione, mentre lei da quando è spinta da un nuovo motore a corsa lunga, tre valvole, 125 e 150, ha anche smesso di bere e ritrovato la briosità della giovinezza. Non prendete le mie parole alla leggera: ce lo ha dimostrato. Su per la salita del Gianicolo va con un filo di gas, senza rumore, e al tornante sotto la quercia del Tasso non bisogna, come una volta, giocare con la leva della frizione (non ce lha!) per 142 of 166


mantenerla su di giri. In compenso è lei in tutte le altre situazioni. indiscutibilmente lei. Sempre lei. Un po rigida (ma meno di una volta), e incredibilmente docile. Abbiamo passato una bella mattinata, assieme. E ogni volta che ci siamo fermati ci siamo resi conto che la gente la vedeva come lho sempre vista io: giovane e incredibilmente bella nonostante letà. Quando labbiamo riaccompagnata a casa ci hanno spiegato come hanno fatto a mantenerla così fresca, tirando fuori paroloni come diminuzione degli attriti e miglioramento della fluidodinamica, ma noi non siamo mica stati a sentire: è solo che la magia una ragazza o ce lha o non ce lha, e Vespa ce lha.

PREZZI - La LX costa 3.620 euro nella versione 125 e duecento in più in quella di maggiore cilindrata che tira meglio in basso. La versione più sportiva, la S, va dai 3.770 a 3.970. In fondo, per essere la fonte della giovinezza costa anche poco.

p.s.

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F O R M U L A Montezemolo «Sacrifici anche per noi»

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Cè il Patto della Concordia da definire, ma non si tratta solo di questo. Il presidente della Ferrari, Luca di Montezemolo, ha lanciato un invito pressante e senza precedenti al mondo della Formula 1 attraverso il sito www.ferrarif1.com: «La situazione economica mondiale, ed europea in particolare, è molto seria e il mondo della «La crisi è severa: Formula 1 non può non urgente ridurre le prenderne atto. Non spese dei team» possiamo più perdere tempo: bisogna affrontare con urgenza e determinazione la questione dei costi» . Troppo precisa e troppo estemporanea questa esternazione per essere solo il consueto giochino tattico utilizzato mentre si tratta sui diritti e sui doveri commerciali dei team. Montezemolo Montezemolo, 65 anni (Ansa) è già stato protagonista della prima grande stretta sui conti delle squadre: laddove si spendevano tra i 400 e i 500 milioni di euro, adesso si porta avanti una stagione con 250. Ma non basta, gli sponsor sono sempre più difficili da trovare e di manica sempre meno larga. La posizione della Ferrari è nota: da una parte riduzione delle spese, dall'altra aumento degli introiti derivanti dai diritti, soprattutto televisivi. Oggi ai team arriva di quella torta il 50%. Le scuderie vogliono di più. Ma per avanzare richieste credibili devono prima di tutto dotarsi di un sistema di controllo delle regole di spesa migliore di quello attuale, facilmente aggirabile e probabilmente aggirato.

m.e.

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Il circuito in New Jersey ha entusiasmato Vettel Sebastian Vettel è stato il primo pilota a provare il nuovo circuito del New Jersey. Durante un evento organizzato da Infiniti, partner della Red Bull, e dagli organizzatori del GP previsto per il 2013, il tedesco ha percorso alcuni giri sul nuovo tracciato stradale di Port Imperial alla guida di una Coupè Infiniti IPL G. Era presente anche David Coulthard, tester e testimonial della scuderia austriaca. «Il circuito - ha commentato Seb - ha un lungo e veloce rettilineo come Montreal, ma anche vari dislivelli, che lo fanno assomigliare a Spa».

SENNA - A Bruno Senna è stato assegnato il Trofeo Bandini 2012. Il pilota della Williams riceverà il premio a Brisighella il 15 luglio.

g.fon.

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P A L L A V O L O Ieri il beach volley a ritmo di Madonna ROMA - Si salta e si schiaccia sulla sabbia, che trasforma il Foro Italico in arena per il beach volley unica al mondo. Si salta e si balla sotto il palco di Madonna che ieri sera, con il concerto allOlimpico, ha idealmente fornito un singolare antipasto allo Smart Grand Slam Roma 2012: una delegazione di azzurri è stata infatti invitata allo show. «Ero gasatissima all'idea del concerto - le parole di Marta Menegatti, che con Greta Cicolari compone una delle formazioni più attese dal pubblico - ma certo non ci siamo abbandonate alla festa: ci aspetta il campo». Le avversarie le scopriremo stamani ma intanto sono già in archivio "country quota" (qualificazioni tra formazioni dello stesso Paese; ieri Germania, Usa e Brasile) e qualificazioni femminili. Dalle 11.30, sempre per le donne, via al tabellone principale. Dalle 9, country quota e qualificazioni maschili. Poca Italia finora in campo. In tutti i sensi, giacché nel primo turno Nicoletta Luciani e Giada Benazzi sono state regolate in appena 27' 2-0 (12-21 9-21) dalle russe Vasina-Vozakova. «Giochiamo insieme da nemmeno un mese - ha ricordato la Benazzi - C'è tanto da migliorare».

Christian Marchetti/Infopress

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C I C L I S M O Nel Giro di Svizzera Moser jr lo copre e Sagan vince ancora di Ruggero Quadrelli Tre vittorie in quattro tappe e Peter Sagan (1° anche a Trimbach/Olten) continua a esaltare il Giro di Svizzera. Lo slovacco della Liquigas (11ª vittoria stagionale) è stato eccezionale nella volata ma a suo favore si è rivelato fondamentale il lavoro di Moreno Moser, che negli ultimi km ha chiuso ogni attacco. L'arrivo in gruppo di tutti i migliori non ha cambiato la classifica (e Faria Da Costa rimane leader) ma la tappa per 80 km ha fatto sognare Dario Cataldo, 27enne abruzzese di Lanciano, protagonista di una fuga (vantaggio massimo 3'30'') che lo ha portato a essere maglia gialla virtuale. L'azione di Cataldo è stata neutralizzata ai meno 26 al traguardo. 4ª tappa (Aarberg-Olten/Trimbach, 189 km): 1. Sagan (Svc, Liquigas Cannondale) 4h36'55'' (media 40,908 km/h); 2. Rojas (Spa); 3. Albasini (Svi); 4. Haussler (Aus); 5. Gavazzi; 7. Montaguti; 9. Freire (Spa); 17. Cunego; 24. Faria Da Costa; 28. Moser; 36. Cataldo; 96. Petacchi a 10'46''; 152 (ultimo) Paolini. Classifica: 1. Da Costa (Por); 2. F. Schleck (Lux) a 8''; 3. Kreuziger (Cec) a 15''...15. G.P. Caruso a 41''; 17. Cunego a 57''; 19. Moser a 1'01''; 21. Cataldo a 1'15''; 67. Sagan (Svc) a 12'40''; 105. Petacchi a 21'22''. Oggi: 5ª tappa Olten/Trimbach-Gansingen, 193 km. Tv: diretta Sky Sport 2 ore 15.45

GIROBIO - Nella Perugia-Gaiole in Chianti (156 km) vittoria del russo Zakarin, nuovo capoclassifica.

RONCONI - A 93 anni è morto Aldo Ronconi, romagnolo di Faenza, pro' dal 1940 al 1952. Al Tour 1947 (4°) vestì per due tappe la maglia gialla. Fu gregario di Bartali e di Coppi.

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A T L E T I C A Howe, obiettivo Assoluti È lultima possibilità di andare allOlimpiade di Marco Evangelisti ROMA - Il maestoso Palazzo Aeronautica, il capo di stato maggiore del corpo Giuseppe Bernardis, il presidente del Coni, Gianni Petrucci e 34 atleti pronti per lOlimpiade di Londra. Che poi non è detto sia pronta per loro, perché qualcuno deve ancora essere ufficialmente convocato e qualcun altro deve guadagnarsi la qualificazione. Comunque il prestigioso ed efficiente Centro Sportivo dellAeronautica Militare li ha presentati e salutati. Anche se per esempio il fiorettista Andrea Baldini, perduta Pechino per unaccusa di doping poi ampiamente ridimensionata, tiene a sottolineare, a scanso di altre amarezze: «Non è sicuro che io venga scelto per la gara individuale. Certo, dopo essere stato sotto i riflettori nel modo sbagliato credo di meritare la realizzazione di un sogno». Un altro aviere capo sospeso a mezzaria è Andrew Howe. Dopo loperazione ai tendini e linfortunio al quadricipite femorale sinistro continua ad avvertire un fastidio che lo inquieta e lo frena. Sospira: «E un anno interminabile». Anche troppo breve, in realtà. Lunghista nato, Howe in questo momento non può saltare e per lui lunica gara praticabile a Londra sarebbero i 200. Per il Cio può già partecipare, per Coni e federazione italiana deve ottenere almeno 20??60. Dato che non partecipa ai prossimi Europei, gli resta solo la chance degli Assoluti di Bressanone, il 7 e l8 luglio. Lui conta di esserci, mentre i medici stanno ancora cercando la terapia migliore. Ieri cè stata una nuova visita di controllo allIstituto di Scienza dello Sport. E una rincorsa faticosa.

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San Giustino non perde lA1 di Adelio Pistelli Domani a mezzogiorno scade il termine per l'iscrizione alla Serie A. C'è attesa per Roma (la società di Mezzaroma sarà ancora ai nastri di partenza?), mentre è andata positivamente in archivio la problematica San Giustino. La cittadina umbra avrà ancora una squadra di A1 con un passaggio dei diritti da Umbria Volley a Unimmagine di San Giustino Volley Alto Tevere nella scorsa stagione, con il Umbro. Un colpo di centrale Danilo Finazzi, 35 Umbria ancora coda a tante polemiche anni, e dello schiacciatore nella massima e dubbi su quanto Jeroen Rauwerdink, 26 serie grazie al (non) stava accadendo (Galbiati) passaggio dei a San Giustino e diritti allAlto dintorni. Qualcuno Tevere. Per Roma azzarda l'ipotesi che il corsa contro il passaggio dei diritti non sia avvenuto nei termini (scadenza tempo lo scorso 7 giugno) ma avviato con una semplice raccomandata preventiva, però c'è il parere favorevole del Consiglio di Lega che ha ufficializzato anche Ravenna in A1, con i diritti di Monza, e quello di Atripalda (A2) al posto di Santa Croce.

SORTEGGI OLIMPICI - Ufficializzati dalla Fivb i gironi di Londra 2012. Uomini: Gruppo A - Gran Bretagna, Italia, Polonia, Argentina, Bulgaria, Australia; Gruppo B Brasile, Russia, Usa, Serbia, Germania, Tunisia. Donne: Gruppo A - Gran Bretagna, Giappone, Italia, Russia, Rep. Dominicana, Algeria; Gruppo B - Usa, Brasile, Cina, Serbia, Turchia, Sud Corea.

WORLD LEAGUE - Riparte l'avventura degli azzurri nella World League. Sarà Italia 2?? quella guidata, per l'occasione, da Paolo Montagnani che vola oggi in Francia con Baranowicz e Falaschi (palleggiatori), Sabbi (opposto), Buti, Cester, De Togni (centrali), De Marchi, Kovar, Lanza, Maruotti (schiacciatori), Rossini, Giovi (liberi). Da venerdì impegni contro i padroni di casa, Usa e Corea.

PERUGIA COMPRA - La neopromossa Sir ufficializza il regista olandese Van Harskamp e sta chiudendo con il libero Giovi. A Cuneo arrivano in prestito (da Trento) Sokolov e Della Lunga.

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TENNIS Un altro orologio rubato a Nadal PARIGI - Succede sempre ai Richard Mille" portati da Rafa Nadal? Davvero così sfortunato lui o strategia dassalto dei responsabili del marketing dell'azienda di orologi con cui lo spagnolo ha da tempo una partnership di sponsor? Nell'agosto 2010 gli sparì un orologio (modello RM 027 Tourbillon) da 525.000 dollari al torneo di Toronto, stavolta un altro della stessa marca (un cronografo da 370.000 dollari) sarebbe stato trafugato dalla sua camera di albergo parigina, dopo la finale vinta al Roland Garros. WTA - Birmingham (erba, 200.000 dollari) 1º turno: Razzano (Fra) b. BRIANTI 6-4 7-5. ATP - Halle (erba, 750.000 euro) 1º turno: Stepanek (Cec) b. SEPPI (7) 7-6(6) 4-6 7-6(7). Tv: diretta SuperTennis dalle 12. Queens (erba, 625.300 euro) 1º turno: Stakhovsky (Ucr) b. CìIPOLLA 6-4 6-1, BOLELLI b. Gulbis (Let) 6-3 6-4; sosp. per oscurità Ito (Jap) c. LORENZI 7-6(6) 4-6. Tv: diretta Eurosport dalle 13.30. Challenger Monza (terra rossa, 64.000 euro) 1º turno: Mat. VIOLA b. Gabashvili (Rus) 2-6 6-4 6-4, Montanes (Spa, 1) b. DI MAURO 4-6 6-2 6-1, A. Gonzalez (Col) b. COMPORTO 2-6 6-3 6-2, Pashanski (Ser) b. ARNABOLDI 6-7(5) 6-4 3-0 rit., Veic (Cro, 6) b. TRUSENDI 6-3 6-3. PALLANUOTO World League: lItalia batte la Cina ALMATY - Nella 1ª giornata di World League maschile in Kazakistan, una buona Cina imbriglia il Settebello che deve faticare più del dovuto per spuntarla 10-9. Risultati:Girone A - Kazakistan-Usa 8-11, Italia-Cina 10-9; Girone B Croazia-Australia 14-11, Brasile-Spagna 3-8. Oggi: Usa-Cina, Croazia-Spagna, Brasile-Australia. Kazakistan-Italia. RALLY Cunico, grave incidente in bici VICENZA - Grave incidente per Franco Cunico, che scivolando sul brecciolino con la bici ha sbattuto contro un guard rail ed è caduto nel bosco sottostante. Gravi danni al braccio sinistro, semiamputato con cinque fratture e quattro tendini tagliati. Operato, il pluricampione italiano dovrà osservare un lungo periodo di riabilitazione. RUGBY Heineken Cup: pool di ferro per le italiane DUBLINO - Girone di ferro per il Treviso nell'Heineken Cup 2012-13. I veneti hanno pescato Stade Toulousain (campione di Francia), Leicester (vice campione d'Inghilterra) e Ospreys (vincitori della Celtic League). Urna benevola per le debuttanti Zebre federali: Harlequins (campioni d'Inghiltera), ma anche Biarritz (Fra) e Connacht (Irl). EMERGENTI - Seconda vittoria per l'Italia emergenti alla Nations Cup di Bucarest. Sconfitto 28-21 il Portogallo "vero". Domenica chiusura con la Romania padrona di casa. A PRATO - I Cavalieri Prato hanno ufficializzato l'ingaggio di Riccardo Della Rossa, 19 anni, apertura dell'Accademia e dell'Italia U.20. Sostituirà Riccardo Bocchino, destinato alle Zebre. SARDI - Debutto vincente per la Nazionale Sarda, selezione con giocatori regionali: ha battuto per 24-12 una omologa formazione di Barcellona, formata appunto solo da giocatori della città catalana. BOXE 153 of 166


Benichou salvato dalla Polizia PARIGI - (a.s.) Avrebbe potuto concludersi tragicamente l'esistenza di Fabrice Benichou, 47 anni, ex iridato Ibf supergallo nel 1989. Sommerso dai debiti, in una situazione economica e familiare catastrofica, si è barricato in casa tentando il suicidio: neutralizzato dalla Polizia con una pistola a scarica elettrica, si trova in un ospedale psichiatrico. IPPICA TQQ con jackpot oggi a Montecatini OGGI - Ore 18.30 TQQ a Montecatini (trotto, 7ª corsa, m. 2040) Jackpot: 10.233,35 . Favoriti: 3-14-12-13-16. Sorprese: 11-9-2. Inizio convegno alle ore 15.25. Corse anche a Milano (g, 14.25), Roma (t, 14.25), Napoli (t, 16). Gioco su Clairwood (Saf, g, 11.50, 6c), Vichy (Fra, t, 12.30, 5c), Chantilly (Fra, g, 13.50, 4c), Yarmouth (Ing, g, 15.10), Kempton (Ing, g, 19.10, 2c. IERI - TQQ a Napoli: combinazione Tris 9-3-8, quota 1.245,53 per 125 vincitori; combinazione Quarté 9-3-8-6, quota 3.478,93 per 9 vincitori; combinazione Quinté 9-3-8-6-11, n.v. VELA Oggi prende il via la Giraglia ST. TROPEZ - (e.d.m.) Esimit Europa 2 di Igor Simcic, con Jochen Schümann al timone, tenterà di battere il record nella Giraglia: 18h3'15" registrato da Alfa Romeo di Neville Crichton nel 2008. Esimit con altre 177 barche sarà al via della 60ª Giraglia Rolex Cup, 242 miglia sulla rotta St.Tropez-La Formigue-Giraglia-Sanremo.

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Il torneo di Halle dedica una strada a Federer HALLE - Lanno scorso cera stata qualche polemica perché, nonostante accordi ben precisi, lo svizzero in extremis aveva dato forfait. Stavolta Roger Federer è tornato puntualmente in Germania per il torneo sullerba in preparazione a Wimbledon, da lui già vinto per ben sei volte, e così gli organizzatori tedeschi hanno deciso di intitolargli una delle strade vicine allimpianto. Ecco Rogi?? (foto Reuters) in occasione della cerimonia ufficiale di lunedì pomeriggio.

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SCARIOLO SCUOTE MILANO Sotto 0-2 con Siena, il coach ordina: «McCalebb non deve più creare scompiglio»

Stasera l'EA7 Milano si gioca una fetta di scudetto. O meglio di speranza. Gara 3 nell'equilibrio della serie ha un'importanza capitale: chi vince si prende il pallino e l'inerzia. Dovesse farlo l'Olimpia, riaprirebbe i giochi in tutto e per tutto. Il terzo successo di Siena, invece, metterebbe una fortissima ipoteca di coach Pianigiani sul sesto, storico successo consecutivo. Omar Cook, deludentissimo In queste prime due gare la Mps ha dimostrato in play di Milano, prova a tutto e per tutto la sua superiorità, a livello di scappare a McCalebb tenuta mentale e di organizzazione difensiva. È lì (Ciamillo) che ha saputo fare la differenza, indirizzando le partite e avendo la freddezza di gestirle fino al termine. Coach Scariolo, però, si aspetta la zampata d'orgoglio: « Ne abbiamo sentite tante nel corso della Intanto Mancinelli, stagione: non dovevamo andare alle Top 16 di Eurolega, non offerto a Malaga, è dovevamo andare in finale, ora dovremmo perdere 4-0. vicino al rinnovo Vediamo, mi aspetto una reazione». Associazione giocatori in subbuglio: un gruppo di atleti FACCIA - In campo servirà una Milano diversa. Non quella vuole sfiduciare il che è apparsa per certi versi arrendevole, quasi in balia degli presidente eventi. All'intraprendenza di Melli e Gentile (e all'atletismo di Hairston) l'EA7 ha visto contrapporsi una quasi totale apatia di Cook e Bourousis, e anche lo stesso Bremer in gara 2, che sostanzialmente hanno rinunciato a lottare alla prima difficoltà. Facile dunque provare a leggere quali saranno i punti chiave della sfida. Il primo sarà ovviamente limitare McCalebb: letale in palleggio in gara 1, chirurgico anche dal perimetro in gara 2. «C'è un giocatore che produce tra il 50 e il 60% del fatturato offensivo avversario ha spiegato Scariolo -. Non sono solo i punti, dobbiamo impedire che crei tutto lo scompiglio che ha creato nelle prime due partite ». Ma anche dal punto di vista offensivo il cambiamento dell'Olimpia deve essere radicale: dovrà perdere meno palloni (13 e 22 nelle prime due) e coinvolgere più giocatori nelle letture offensive, dando fiducia a due giovani come Gentile e Melli, positivi nelle prime due uscite. Milano conterà molto su un ambiente che crede nell'impresa: il Forum è già esaurito da una settimana sia per gara 3 che per gara 4. A tifare la sua ex squadra in parterre sarà presente anche Danilo Gallinari.

MERCATO - Attorno all'EA7 si muovono le prime voci di mercato: Mancinelli, accostato nei giorni scorsi a Malaga, ha sul tavolo l'offerta di rinnovo e a fine stagione valuterà il da farsi, anche se è probabile che accetti di restare. L'Olimpia sta lavorando per trattenere Malik Hairston, ma l'operazione è assai onerosa. Sul giocatore si è mosso anche il Maccabi. Il capitano, Mason Rocca, invece, potrebbe partire: Bologna ha sondato il terreno.

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GIBA - Nell'assemblea annuale in programma oggi un gruppo di giocatori capitanati da Mancinelli, Vitali e Fultz proverĂ a "sfiduciare" il presidente dell'asso-giocatori Giuseppe CassĂŹ. Al suo posto verrĂ avanzata la candidatura di Alessandro Marzoli, 29enne avvocato di Chieti. Alla base della mossa l'insoddisfazione per le nuova convenzione a regime dal prossimo anno, che a detta dei "rivoltosi" penalizzerebbe eccessivamente gli italiani. E i loro ingaggi.

Francesco Carotti/infopress

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Raisport 2 20.30 Gara 1 Siena-Milano 87-77 Gara 2 Siena-Milano 86-58 Gara 3 oggi Milano-Siena (20.30 Raisport 2) Gara 4 venerdì Milano-Siena Gara 5 (ev.) domenica Siena-Milano Gara 6 (ev.) martedì 19 Milano-SIena. Gara 7 (ev.) giovedì 21 Siena-Milano STRISCIA VINCENTE - Con la vittoria in gara2 Siena ha portato a 35 le vittorie in casa consecutive nei play off (14 finali, 11 semifinali, 10 quarti), primato assoluto.

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Finali Legadue: vince Pistoia e porta Brindisi a gara 4 PISTOIA-BRINDISI 92-91 d. 1 t. s. (20-16, 35-34, 67-52, 81-81) - PISTOIA: Mathis 2 (1/3, 4r.), Tavernari 11 (1/2, 3/8, 4r.), Jones 31 (6/11, 3/6, 9r.), Saccaggi 1 (0/2, 0/2, 4r.), Galanda 12 (3/6, 1/3, 7r.), Gurini 14 (5/7, 0/2, 4r.), Hardy 12 (4/14, 0/2, 4r.), Tuci ne, Evotti ne, Della Torre ne, Toppo 9 (4/6, 0/1), Della Rosa ne. All. Moretti. BRINDISI: Maestrello 6 (2/3 da tre, 2r.), Formenti 0 (0/1, 0/2, 4r.), Renfroe 10 (3/4, 1/6, 6r.), Ndoja 7 (0/1, 1/6, 6r.), Borovnjak 12 (5/8, 10r.), Callahan 5 (1/1, 1/5, 5r.), Zerini 14 (1/2, 3/4, 5r.), Giuri 7 (2/3, 1/1, 5 r.), Gibson 30 (5/12, 4/7, 5r.), Vorzillo ne. All. Bucchi. ARBITRI: Pasetto, Perretti e Borgioni. NOTE - Pistoia da due 24/51, da tre 7/24, liberi 23/37. Brindisi da due 17/32, da tre 13/32, liberi 18/24. Rimbalzi: Pistoia 28 difensivi, 17 offensivi; Brindisi 8 difensivi, 34 offensivi. 5 falli: Zerini, Gibson, Callahan e Galanda. PISTOIA. Pistoia getta il cuore oltre l'ostacolo. Con una prova di rara abnegazione e volontà (e con un super Jones), i biancorossi toscani vincono in casa ed allungano la serie. Per Brindisi è, in assoluto, il primo stop di questi play off. I ragazzi di Moretti, in vantaggio 81-78 ad 1" dalla fine, si fanno raggiungere a fil di sirena da una tripla di Ndoja. Poi, nel supplementare, Brindisi, priva di Gibson (30 punti per lui), uscito per falli, perde lucidità.

Gabriele Cini/atc Finali Legadue - Gara 3 : Pistoia-Brindisi 92-91 d1ts (1-2). Domani, sempre a Pistoia, gara 4. Ev. Gara 5 domenica a Brindisi. RIECCO MESSINA - Ettore Messina, a meno di improbabili sorprese, lascia lincarico di assistente ai Lakers e torna ad allenare il Cska Mosca con un triennale. Coach Obradovic ha ufficialmente divorziato dal Panathinaikos ed è vicino ai turchi dellEfes. Dean (ex Avellino) firma con lAliaga (Tur) AZZURRE KO - Nella prima gara delle qualificazioni Europee, le azzurre sono state travolte a Riga dalla Lettonia 71-52 (Sottoana 18, Masciandri 7).

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Bargnani dice Oklahoma ROMA - E' tornato a casa, nella sua Roma, il Mago?? Andrea Bargnani. E ieri per il lancio della Hyperdunk, la nuova scarpa Nike che verrà utilizzata a partire dal torneo olimpico, si è intrattenuto presso il Nike Store di Via Cola di Rienzo con i dodici migliori talenti Under 17 del basket romano. È stata l'occasione per fare un punto sulla sua stagione a Toronto, una stagione sfortunata che lo ha visto saltare più della metà delle partite a causa di un problema (e «Solo gara 7 conseguenti ricadute) al polpaccio sinistro. risolverà la finale «E' normale che fossi frustrato - ha spiegato - Non avevo mai Nba. Nazionale ok giocato così come quest'anno, soprattutto in difesa. Sono anche senza di stato fermo tantissimo, ma la prendo con filosofia. I favoriti me» per il titolo? E' dura, prevedo una gara 7, se devo sbilanciarmi dico i Thunder. In Italia chi vince? Non sto vedendo le gare, ma se Siena sta facendo così bene e continua a vincere un motivo ci sarà: c'è un sistema e un allenatore che sa lavorare nel modo giusto» .

NAZIONALE - Inevitabile tornare sulla sua assenza di questa estate in Nazionale, nel torneo di qualificazione a Euro2012. «Non c'era scelta, la rinuncia è stata obbligata. È stato normale prendere una decisione del genere dopo i tre infortuni che ho avuto in stagione. Raptors e la Nazionale hanno convenuto che questa fosse la decisione migliore: ho bisogno di lavoro specifico in vista della prossima stagione, ma questa Nazionale può farcela anche senza di me» . Poi un passaggio importante sulla Virtus Roma, squadra che sta vivendo un momento di grande difficoltà. «Spero che ce la faccia a restare in vita. Io ho iniziato vedendo proprio le gare della Virtus, sarebbe un peccato se dovesse sparire. Toti ha fatto tanto, ha speso tanto, è difficile ora trovare qualcuno che investa nel basket, ma mi auguro che si possa trovare una soluzione» .

f.car./Infopress

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