Collana
Narrativa
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Giorgia Vezzoli
© 2014 Settenove edizioni Mi piace Spiderman… e allora? di Giorgia Vezzoli Illustrazioni di Massimiliano Di Lauro Progetto grafico di Tommaso Monaldi
Mi piace ...e allora?
Settenove edizioni via don Minzoni, 44/E 61043 Cagli (PU) www.settenove.it Isbn 9788890860560 Stampato per conto di Settenove edizioni presso CDC Arti grafiche editoriali di Città di Castello (PG) nel mese di aprile 2014 Tutti i diritti riservati, nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma e da qualsiasi mezzo, elettronico o meccanico, né fotocopiata, registrata o trattata da sistemi di memorizzazione e recupero delle informazioni senza il consenso scritto dell’editore. I trasgressori saranno perseguiti secondo le leggi vigenti in materia.
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Mi chiamo Cloe e ho sei anni. So leggere e scrivere giĂ abbastanza bene ma le parole le scrive la mia mamma. Funziona cosĂŹ: io le dico quello che voglio dire e lei lo mette sul computer.
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Oggi è venuta zia e ha detto: «Vieni con me dal parrucchiere?». E io: «Sì». Mentre eravamo fuori siamo passate dal cartolaio e lei ha detto: «Hai già comprato la cartella per la prima elementare?». E io: «No». E allora lei ha detto: «Sceglila, che te la compro io». Io le ho viste tutte, le cartelle, e ho scelto quella di Spiderman. «La cartella dell’Uomo Ragno ti piace?» ha detto zia «Ma è da maschi!». E io: «A me piace Spiderman».
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La zia però non era convinta e ha telefonato al papà: «Franco, senti, tua figlia vuole la cartella di Spiderman. Ma davvero vuole la cartella di Spiderman?». Il papà le ha detto che sì, a me piaceva Spiderman, e che me la poteva comprare. 7
Ma zia non era ancora convinta e ha telefonato anche alla mamma e le ha detto: «Giulia, senti, la bambina qua vuole la cartella di Spiderman. Franco dice che va bene. Ma gliela devo prendere?». La mamma ha detto che se mi piaceva poteva comprarmela e zia allora si è convinta.
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Ha detto al signore della cartoleria che volevamo la cartella di Spiderman e lui allora ha detto: «È per tuo fratello?». E io «No, è per me». E lui: «Ah, e la cartella dei maschietti ti compri?». E io: «Spiderman non è dei maschietti, Spiderman è di tutti».
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Oggi è il mio primo giorno di scuola. Comincio la prima elementare. Sono molto contenta e non ho (ho pochina) paura.
Quando siamo arrivate a scuola, io e la mamma, avevo un po’ di paura, però poi ho visto che c’erano tutti i miei amici e mi sono calmata.
Il papà mi ha messo nello zaino di Spiderman la brioche alle carote per merenda e il succo alla pesca. Ho il golfino se fa freddo. Mamma dice che so usare bene le parole e che mi deve correggere poco quando scrive.
Ho visto Daniel e lui mi ha detto: «La cartella di Spiderman?» e ha fatto una faccia strana. Poi ho visto Michele e mi ha detto: «Spiderman? Ma è da maschi!». Poi è venuto Amir e ha detto: «Spiderman!» e si è messo a ridere. Anche Martina ha guardato la cartella e ha fatto la faccia schifata.
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Oggi è il secondo giorno di scuola. Io sono nella classe delle coccinelle però la maestra dice che forse non resteremo sempre qui e che ci potremo anche spostare. Le altre classi sono quella degli orsi e quella delle giraffe. All’intervallo ho giocato con i miei compagni dell’asilo. Alcuni mi prendono in giro per la cartella di Spiderman.
Oggi, dopo la scuola, sono stata dalla nonna e nel cortile c’era William della seconda elementare che stava giocando a calcio. Gli ho chiesto se potevo giocare anche io e lui mi ha detto: «Ma le femmine non giocano a calcio» e io gli ho detto: «La mia mamma quando era piccola ci giocava». Ma lui non ci ha creduto.
Stamattina, prima di entrare a scuola, William e due suoi amici sono venuti verso di noi e William ha detto alla mia mamma: «È vero che da piccola giocavi a calcio?». E la mia mamma ha detto: «Sì. Giocavo in una squadra di calcio con le mie amiche». E William: «Ah. Non ci credevamo». E se n’è andato. La mia mamma mi ha guardato e abbiamo fatto il batti-cinque.
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