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© 2020 Settenove Libere e sovrane. Le donne che hanno fatto la Costituzione Testo di Micol Cossali, Giulia Mirandola, Mara Rossi, Novella Volani Illustrazioni di Michela Nanut Progetto grafico di Tommaso Monaldi Revisione storica di Maria Teresa Morelli Settenove edizioni via don Minzoni, 44/E 61043 Cagli (PU) www.settenove.it Isbn 9788898947263 Stampato presso Printer Portuguesa, Portogallo nel mese di marzo 2020
Tutti i diritti sono riservati, nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma e da qualsiasi mezzo, elettronico o meccanico, né fotocopiata, registrata o trattata da sistemi di memorizzazione e recupero delle informazioni senza il consenso scritto della casa editrice. Questo progetto nasce dalla mostra Libere e sovrane realizzata nel 2016 dalle stesse autrici nell’ambito del progetto I tanti volti delle donne promosso dalla Comunità della Vallagarina con il sostegno della Provincia Autonoma di Trento, in collaborazione con A.N.P.I. Rovereto - Vallagarina, Se Non Ora Quando? Trentino, Casa delle donne di Rovereto - Osservatorio Cara Città, Commissione provinciale Pari Opportunità tra donna e uomo del Trentino.
Introduzione «Le lapidi sono importanti, i monumenti sono importanti, ma il più grande monumento, il maggiore, il più straordinario che si è costruito in Italia alla libertà, alla giustizia, alla Resistenza, all’antifascismo, al pacifismo, è la nostra Costituzione.» Teresa Mattei
Nel 1946 le donne votano per la prima volta: partecipano al referendum istituzionale che consente alle italiane e agli italiani di scegliere tra monarchia e repubblica ed eleggono l’Assemblea costituente, l’organo che avrà il compito di concepire la Costituzione italiana, il testo fondamentale della nuova Repubblica. Questo libro è dedicato alle ventuno donne «libere e sovrane» che per prime nella storia d’Italia intervennero nelle decisioni politiche sul futuro del paese. Insieme, contribuirono con slancio ed energia a scrivere la nostra Costituzione e a renderla anche la Costituzione delle donne. Avevano età diverse, provenivano da varie regioni d’Italia e non avevano le stesse idee politiche. Nonostante la pluralità di punti di vista furono capaci di lavorare insieme, accomunate dal desiderio di partecipare in prima persona ai grandi cambiamenti in atto. All’Assemblea costituente furono elette ventuno donne e cinquecentotrentacinque uomini. Anche se in netta minoranza, le onorevoli seppero fare la differenza. Se la nostra Costituzione afferma la parità di diritti tra donna e uomo, è soprattutto per merito loro. A che punto ci troviamo oggi? Abbiamo raggiunto la parità delle opportunità che la Costituzione prevedeva già nel 1948? Sebbene i principi siano presenti nella nostra Carta fondamentale, le discriminazioni e i pregiudizi di genere esistono ancora e gli effetti nella vita quotidiana sono evidenti, in famiglia e sul lavoro. A ciascuna e a ciascuno di noi queste donne consegnano un pezzo della loro storia e ci invitano a proseguire il lavoro che hanno iniziato. 6
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Linea del tempo 1914-1918
1917
1919-1920
1919
1922
1925
Prima guerra mondiale/Grande guerra. L’Italia entra in guerra nel 1915.
Rivoluzione russa: viene abbattuto il regime zarista e si afferma un nuovo potere guidato dai comunisti.
«Biennio rosso»: in Italia gli operai e i contadini lottano per migliorare le loro condizioni di lavoro e di vita.
Nascita del movimento fascista guidato da Benito Mussolini.
Marcia su Roma: colpo di stato fascista
Regime fascista: vengono negate le libertà di pensiero, di stampa, di associazione, le elezioni sono sospese.
1933
1936-1939
1938
1939-1945
1940
25 LUG 1943
Regime nazista: Hitler conquista il potere in Germania. Nel 1936 viene stipulata l’alleanza tra l’Italia fascista e la Germania nazista.
Guerra civile in Spagna: molti antifascisti europei decidono di andare in Spagna e partecipare alla difesa della repubblica spagnola e della democrazia.
Leggi razziali in Italia: una serie di leggi dichiara che gli ebrei non appartengono alla «razza italiana», per questo motivo sono privati dei diritti civili.
Seconda guerra mondiale: in sei anni muoiono più di 50 milioni di persone, militari e civili.
L’Italia fascista entra in guerra a fianco della Germania nazista.
Caduta del regime fascista. Arresto di Mussolini e formazione di un nuovo governo guidato da Badoglio.
8 SET 1943
12 SET 1943
23-28 SET 1943
25 APRILE 1945
1946
1° GEN 1948
Viene reso pubblico l’Armistizio di Cassibile, con cui l’Italia cessa le ostilità verso gli Alleati anglo-americani. La Germania nazista ora è nemica dell’Italia. Inizia la Resistenza.
I nazisti occupano la penisola e liberano Mussolini.
Mussolini proclama la creazione della Repubblica sociale italiana/ Repubblica di Salò, erede del regime fascista.
Liberazione dell’Italia dal fascismo e dagli occupanti nazisti. Da allora il 25 aprile è festa nazionale.
Le donne italiane votano per la prima volta. Il 2 giugno partecipano al referendum per scegliere tra repubblica e monarchia e per eleggere l’Assemblea costituente. Vince la repubblica fondata sull’uguaglianza di tutte le persone davanti alla legge.
Entra in vigore la nostra Costituzione elaborata dall’Assemblea costituente.
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Teresa
Mattei Quando nel 1938 entrano in vigore le leggi razziali, Teresa Mattei è una ragazza di diciassette anni che frequenta il liceo a Firenze. Rifiuta di partecipare alle lezioni che promuovono la «difesa della razza», un atto di ribellione punito con l’espulsione definitiva dalla scuola. Pochi anni più tardi, durante la guerra, partecipa alla Resistenza con il nome di battaglia «Chicchi». Nel frattempo studia filosofia all’università. Il fratello Gianfranco, anch’egli partigiano, viene catturato e torturato dai fascisti, ma preferisce morire pur di non tradire i suoi compagni. Teresa reagisce impegnandosi ancora di più nella lotta contro il nazifascismo e partecipa all’uccisione di Giuseppe Gentile, un importante filosofo e politico fascista.
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Il 2 giugno 1946 è eletta nelle liste del Partito comunista italiano (PCI). Teresa ha venticinque anni ed è la più giovane di tutta l’Assemblea costituente. Partecipa attivamente alle discussioni in aula e dà un contributo fondamentale alla scrittura dell’articolo 3 della nostra Costituzione, nel quale si proclama che tutti i cittadini e tutte le cittadine hanno pari diritti e che è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli che causano le disuguaglianze. Teresa ha un carattere anticonformista e ama la verità. Nel 1947 rimane incinta e decide di diventare madre anche se non è sposata, fatto impensabile per la mentalità dell’epoca. La sua libertà di pensiero è uno dei motivi che la porta a interrompere, nel 1955, l’attività nelle istituzioni. Continua, invece, il suo impegno civile per i diritti delle donne e dei bambini. Si deve a lei, nel 1945, l’idea di celebrare l’8 marzo con la mimosa.
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Angela Guidi Cingolani Angela Maria Guidi è la prima donna d’Italia a prendere la parola a Montecitorio, durante la Consulta nazionale. «Colleghi, nel vostro applauso ravviso un saluto per la donna che per la prima volta parla in quest’aula. Non un applauso dunque per la mia persona ma per me quale rappresentante delle donne italiane che ora, per la prima volta, partecipano alla vita politica del paese». Angela nasce a Roma nel 1896 dove si impegna fin da ragazza nella gioventù femminile cattolica. Nel 1919 nasce il Partito popolare italiano (PPI) e Angela aderisce subito: è la prima donna iscritta al nuovo partito.
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Nel 1925 partecipa al concorso indetto dal Ministero dell’economia per selezionare nuovi ispettori del lavoro e lo vince. È l’unica donna a partecipare. Quando il regime fascista dichiara illegali tutti i partiti, Angela non si dà per vinta e continua l’attività antifascista clandestinamente, insieme a Mario Cingolani, suo futuro marito, con cui condivide l’impegno per la democrazia. Durante la guerra, partecipa alla Resistenza e collabora alla costituzione di un nuovo partito chiamato Democrazia cristiana (DC). Angela è convinta sostenitrice del suffragio femminile e dopo la guerra riesce a entrare in quelle istituzioni che fino ad allora avevano escluso le donne. Nel 1946 viene eletta all’Assemblea costituente e nel 1948 in Parlamento dove si dedica in particolar modo ai temi del lavoro. È la prima donna della Repubblica italiana a ricoprire un incarico ministeriale come sottosegretaria di Stato nel Ministero dell’industria e del commercio. Nel 1954 viene eletta sindaca di Palestrina. Lascia così l’impegno politico nazionale per dedicarsi all’amministrazione del comune.
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