Il Signor Montagna ha milioni e milioni di anni e nella sua vita ne ha viste davvero tante.
©2018 Atlantis Verlag, Zurigo (Svizzera) ©2021 Settenove, Cagli (PU) Titolo originale dell’opera Geh Weg, Herr Berg! Spostati, Sig. Montagna! Testo e illustrazioni di Francesca Sanna Settenove edizioni via don Minzoni, 44/E 61043 Cagli (PU) www.settenove.it Isbn 9788898947546 Stampato per conto di Settenove edizioni presso Printer Portuguesa, Portogallo nel mese di marzo 2021. Tutti i diritti riservati.
Al Signor Montagna piace molto quando gli esseri umani passeggiano su di lui. Gli provocano un leggero solletico. A volte si siedono sulle sue cime e tra le sue falde. Alcuni si mettono persino a suonare strane musiche con strani strumenti. Al Signor Montagna la musica piace proprio. Invece, non gli piace affatto quando se ne vanno via senza pulire, lasciandosi dietro un fastidioso scompiglio. Allora il Signor Montagna chiude gli occhi e cerca di non pensarci. Niente può distoglierlo dal suo meritato riposo.
O almeno, il Signor Montagna crede che niente possa distoglierlo dal suo meritato riposo.
«Salve Signor Montagna, potresti gentilmente spostarti un po’?» grida qualcuno. Il Signor Montagna apre un occhio. Una bambina lo fissa dal basso e gli ripete: «Ho detto: potresti per favore spostarti?». Il Signor Montagna è senza parole. Come osa un piccolo insignificante esemplare di essere umano, parlargli così? Fa un respiro profondo, conta sino a dieci e risponde rimanendo il più calmo possibile: «Minuscola umana, io sono il grande Signor Montagna. Nessuno può rivolgersi a me in questo modo, men che meno tu, piccola come sei».
«E io sono Lily», risponde la bambina impaziente. «Vivo quaggiù e ogni mattina, quando mi sveglio, dalla mia finestra vedo solo le tue rocce. Sempre e solo sassi!».
Spostati per favore, vorrei finalmente vedere qualcosa di meglio e sapere cosa c’è dietro di te».
«Io sono una Montagna, non mi posso mica spostare! Tu invece hai le gambe, puoi scalarmi e arrivare su, fino alla mia cima. E adesso basta, smettila di disturbarmi», borbotta il Signor Montagna. E invece Lily si fa sentire sempre di più, la sua voce diventa sempre più forte gridando:
«E io sono una bambina! Sai quanto mi ci vorrebbe per scalarti? E anche se trovassi il tempo non ne avrei proprio voglia. Spostati tu, adesso!».
«Questo è veramente troppo», pensa il Signor Montagna. Velocemente, raccoglie tutte le nuvole che girano attorno alla sua testa...