Risorse per Sharexpo
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INDICE 1. 2. 3. 4. 5.
Premessa Che cos’è la sharing economy La situazione in Italia Shareable cities Expo 2015
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1. PREMESSA
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SHARITALY: RISULTATI E SVILUPPI •
Lo scorso 29 novembre a Milano si è svolto Sharitaly, il primo evento dedicato all’economia collaborativa in Italia, co-organizzato da Collaboriamo!, Fondazione Eni Enrico Mattei e Università Cattolica del Sacro Cuore.
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Esperti internazionali, start up, grandi imprese, organizzazioni non profit e amministrazioni pubbliche si sono riuniti per ragionare sul tema della sharing economy (o economia collaborativa o della condivisione) in Italia. L’evento ha fatto emergere un nuovo modo di vivere e di percepire la città, soprattutto quella di Milano che, con l’occasione di Expo 2015, è chiamata a mettersi in ascolto dei suoi cittadini e dei numerosi visitatori che dovrà accogliere, per una gestione diffusa e sostenibile del territorio. Per questo i promotori di Sharitaly hanno deciso di lanciare Sharexpo.
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SHAREXPO: LA VISIONE La sharing economy rappresenta un'opportunità per diversi soggetti durante tutto il periodo di Expo 2015. A cogliere i benefici della sharing economy saranno: •i cittadini, che possono trarre beneficio da nuovi servizi e dalla stessa Esposizione Universale, sentendosi così parte attiva dell’evento. •i visitatori, che possono ottenere servizi per vivere in modo diverso la loro visita all’Esposizione e ai luoghi che la circondano.
•le aziende, che possono lanciare e rafforzare nuovi modelli di business. •le Pubbliche Amministrazioni, che possono sperimentare nuove forme di coinvolgimento e di partecipazione dei cittadini in una logica di creazione di valore condiviso e di valorizzazione dei beni comuni.
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SHAREXPO: L’OBIETTIVO Sharexpo è un percorso volto a individuare proposte e iniziative per la sperimentazione della sharing economy durante Expo 2015. Con la crescita della domanda che si verificherà durante i mesi dell’Esposizione, la Città e la Provincia di Milano diventeranno il contesto ideale per sperimentare i servizi proposti dalla sharing economy. Sharexpo è strutturato in fasi che avranno come risultato la stesura di un Documento di Indirizzo rivolto alle Pubbliche Amministrazioni. L’obiettivo è fornire uno stimolo progettuale e ottenere un adeguamento normativo o un superamento dei vincoli burocratici che impediscono l'effettiva attuazione dei servizi collaborativi nella città.
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IL COMITATO DI INDIRIZZO l Comitato di Indirizzo avrà l’obiettivo di arrivare alla stesura finale di un Documento di Indirizzo contenente istanze, proposte e iniziative per la sperimentazione della sharing economy durante tutta la durata di Expo 2015. Sarà composto da un gruppo di professionisti portatori di competenze specifiche e complementari tra loro.
Di seguito la composizione del Comitato: Gregorio Arena Valter Cavallaro Michele D’Alena Christian Iaione Ilaria Lenzi Marta Mainieri
Andrea Messuti Ivana Pais Nicola Palmarini Anna Puccio Daniela Selloni
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L’EVENTO DEL 15 APRILE L’evento Sharexpo, programmato per il prossimo 15 aprile, avrà una durata di mezza giornata e avrà l’obiettivo di condividere le opportunità legate alla sperimentazione della sharing economy nella Città e Provincia di Milano durante Expo 2015. Startup, grandi aziende, associazioni, imprese sociali ecc. saranno suddivisi in cinque Gruppi di Lavoro (ristorazione, mobilità, ospitalità, tempo libero, lavoro) e, grazie a un attento lavoro di facilitazione, risponderanno alle domande poste dal Comitato di Indirizzo proponendo ulteriori stimoli alla riflessione. I risultati di questa consultazione verranno rielaborati e utilizzati dal Comitato di Indirizzo per la stesura del Documento finale.
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IL LAVORO DEL COMITATO DI INDIRIZZO Il lavoro del Comitato di Indirizzo sarà suddiviso in un totale di quattro incontri, a cui si aggiunge il pomeriggio del 15 aprile dedicato all’evento Sharexpo. Durante le 10 settimane di attività i componenti del Comitato di Indirizzo si impegnano a lavorare a distanza per la produzione di riflessioni e proposte che verranno discusse e condivise durante gli incontri. Di seguito l’agenda degli incontri e i rispettivi obiettivi: 1 aprile - ore 10.30 -12.30 Elaborazione di un Indice del Documento di Indirizzo e individuazione del contributo all’evento del 15 aprile. 15 aprile: ore 14.00 - 19.00 Evento Sharexpo Confronto con i Gruppi di Lavoro e raccolta di indicazioni utili per la stesura del Documento di Indirizzo. 8 maggio - ore 10.30 -12.30 Condivisione degli stimoli emersi durante l’evento Sharexpo e messa a fattor comune dei primi lavorati. 26 maggio - ore 10.30 -12.30 Elaborazione del Documento di Indirizzo in versione draft. 9 giugno - ore 10.30 -12.30 Preparazione della conferenza stampa. Gli incontri si terranno a Milano, presso la Fondazione Eni Enrico Mattei – Corso magenta, 63 9
IL DOCUMENTO DI INDIRIZZO Il Documento di Indirizzo avrà l’obiettivo di: •Analizzare il ruolo dei grandi eventi (Expo 2015) come potenziale volano per le shareable cities. •Individuare le criticità da affrontare per Expo 2015 e le potenzialità da cogliere in cinque settori (mobilità, ospitalità, ristorazione, tempo libero e lavoro). •Individuare il ruolo della sharing economy e declinarlo nei cinque settori individuati. •Valutare i vincoli da superare: normativi, culturali, organizzativi. Elaborare una strategia di intervento. •Effettuare uno studio di fattibilità a livello occupazionale, economico, territoriale, culturale, sociale.
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I PASSI SUCCESSIVI Presentazione e discussione del Documento di Indirizzo Giugno 2014, conferenza stampa Implementazione del Progetto Giugno 2014/aprile 2015 Sperimentazione delle politiche Sharexpo Maggio/ottobre 2015
Valutazione delle politiche sperimentate Giugno 2014/dicembre 2015 Nuove progettualità “a regime” A partire da gennaio 2016
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2. CHE COS’È LA SHARING ECONOMY
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DIVERSE DEFINIZIONI Nelle prossime schede riportiamo le principali definizioni di Sharing Economy presenti in letteratura: •Rachel Botsman – «What’s mine is yours» (settembre 2010) •Lisa Gansky – «The mesh», (settembre 2010) •Neal Gorenflo – «Share or die» (giugno 2012) •Marta Mainieri – «Collaboriamo!» (febbraio 2013) •Michel Bauwens – «Four Scenarios for the Collaborative Economy» (OuiShareFest 2013) •Anne-Sophie Novel – «La vie share» (maggio 2013) •Benita Matofska - « What is the sharing economy» in “The People who share” (luglio 2013) •Commissione europea – The sharing economy, (settembre 2013) •Beth Buczynski – «Sharing is good», (novembre 2013) •Chronos – «Le communautès dans la fabrique des services collaboratifs» (gennaio 2014)
Le citazioni sono riportate in lingua originale.
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Rachel Botsman «WHAT’S IS MINE IS YOURS» COLLABORATIVE ECONOMY «An economy built on distributed networks of connected individuals and communities versus centralized institutions, transforming how we can produce, consume, finance, and learn. It has four key components: production, consumption, finance, education». COLLABORATIVE CONSUMPTION «An economic model based on sharing, swapping, trading, or renting products and services, enabling access over ownership. It is reinventing not just what we consume but how we consume.It has three distinct systems: redistribution markets, collaborative lifestyle, product service systems». SHARING ECONOMY «An economic model based on sharing underutilized assets from spaces to skills to stuff for monetary or non-monetary benefits. It is currently largely talked about in relation to P2P marketplaces but equal opportunity lies in the B2C models».
www.collaborativeconsumption.com 14
http://www.fastcoexist.com/3022028/the-sharing-economy-lacks-a-shared-definition#4 15
Lisa Gansky «THE MESH» «A Mesh describes a type of network that allows any node to link in any direction with any other nodes in the system. The ownership model vs the Mesh model
The Mesh model is based on a series of transactions, on sharing something over and over. The Mesh is based on network-enabled sharing, on access rather than ownership. The central strategy is to “sell” the product multiple times. Multiple sales multiply profits and customer contact. Multiple contacts multiply opportunity – for additional sales, for strenghthening a brand, for improving a competitive service, and for deepening and extending the relationship with customers». http://meshing.it 16
Malcom Harris e Neal Gorenflo «SHARE OR DIE» «Amid crisis, a new way forward is emerging – the sharing transformation. The sharing transformation is big, global, and impacts every part of society. New and resurgent solutions are democratizing how we produce, consume, govern, and solve social problems. The maker movement, collaborative consumption, the solidarity economy, open source software, transition towns, open government, and social enterprise are just a few of the movements showing a way forward based on sharing».
http://www.shareable.net 17
Marta Mainieri «COLLABORIAMO!» L’economia della condivisione digitale promuove lo sfruttamento a pieno delle risorse utilizzando tutte quelle piattaforme digitali che abilitano le persone a scambiare e condividere beni, competenze e tempo, denaro, spazio; promuovendo nuovi stili di vita che prediligono il risparmio o la ridistribuzione del denaro e la socializzazione. Non rientrano nell’economia della condivisione digitale così intesa: • Tutte le forme di economia collaborativa non digitale (es. coworking, cohousing, coliving) • car e bike sharing in quanto promosse da aziende non abilitanti http://www.collaboriamo.org 18
Michel Bauwens Michel Bauwen, fondatore della P2P Foundation (http://p2pfoundation.net), ha presentato al OuiShareFest 2013 i quattro scenari dell’economia collaborativa:
Per il video, clicca qui: http://www.youtube.com/watch?v=KMV4cqRgV6Q «Network Society and Future Scenarios for a Collaborative Economy», Palgrave (forthcoming) 19
Anne-Sophie Novel «LA VIE SHARE» Economie collaborative = tendence à la mutualisation en réseau des ressources possédées par chacun. •Principes de fonctionnement: • La confiance • La simplicité • La multiplicité • La localisation • L’esprit communautarie http://ouishare.net 20
Benita Matofska «THE PEOPLE HOW SHARE» «The Sharing Economy is a socio-economic system built around the sharing of human and physical assets. It includes the shared creation, production, distribution, trade and consumption of goods and services by different people and organisations.
The Sharing Economy encompasses the following aspects: swapping, exchanging, collective purchasing, collaborative consumption, shared ownership, shared value, co-operatives, co-creation, recycling, upcycling, re-distribution, trading used goods, renting, borrowing, lending, subscription based models, peer-to-peer, collaborative economy, circular economy, pay-as-you-use economy, wikinomics, peer-to-peer lending, micro financing, micro-entrepreneurship, social media, the Mesh, social enterprise, futurology, crowdfunding, crowdsourcing, cradle-to-cradle, open source, open data, user generated content (UGC)». http://www.thepeoplewhoshare.com/blog/what-is-the-sharingeconomy/?utm_source=Benita&utm_medium=marketing&utm_campaign=What%20is%20the%20Sharing%20Economy www.thepeoplewhoshare.com
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COMMISSIONE EUROPEA «Within the context of this case study, we consider companies to have an accessibility based business model for peer-to- peer markets when their value proposition consists of creating a match between a peer owning a certain resource and a peer in need of that resource, at the right time and against reasonable transaction costs. The potential of the sharing economy is significant, with annual growth exceeding 25%. In 2013, an estimated USD 3.5 billion of revenue will flow through the sharing economy directly into people’s wallets. This number does not include the revenues that are generated by companies facilitating these flows An MIT Sloan Expert projects collaborative consumption to potentially become a USD 110 billion market. Out of 1 billion cars in the world, 740 million are only occupied by just 1 person; an average house is filled with USD 3,000 worth of unused items, and 69% of interviewed owners would be happy to share these items for a refund; and 80% of people indicate that sharing makes them happy». http://ec.europa.eu/enterprise/policies/innovation/policy/business-innovationobservatory/files/case-studies/12-she-accessibility-based-business-models-for-peerto-peer-markets_en.pdf
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Beth Buczynski «SHARING IS GOOD» «The sharing economy is a sustainable economy built around the sharing of both human and physical resources.
Sharing means giving others access to what we have so they can fill a need. Sharing isn’t new but the way we’re doing it now is unlike anything we’ve attempted in the past. Community doesn’t have to be based on physical or even geographical proximity. Community can also be built around an idea, a behavior, an interest, a need, or even basic similarities like age, illness, or sport team allegiance».
www.sharingisgoodbook.com
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«CHRONOS» LES COMMUNAUTÈS DANS LA FABRIQUE DES SERVICES COLLABORATIFS Le dossier s’appuie sur l’analyse de huit services collaboratifs – c’està-dire permettant la mise en relation entre pairs et reposant sur leurs contributions pour produire de la valeur. Le cœur du dossier est la présentation d’un référentiel composéde six dimensions - les relations, la sélectivité, l’animation, l’ancrage, l’adaptabilité et la gouvernance -, qui permet de caractériser les communautés selon la nature des services.
Ces services jouent, selon les cas, une fonction intégratrice (définition forte de la communauté) ou agrégatrice (définition faible). Entre ces deux pòles, se déploie la complexité des modèles de services. Le succès d’un service collaboratif dépend de la cohérence entre les finalités qu’il poursuit et la nature de sa communauté.
http://issuu.com/chronos_issuu/d ocs/les_communaut__s_dans_la_f abrique_d 24
ALTRE FONTI DAL WEB •
A. Arvidsson, Classe cognitiva http://www.doppiozero.com/materiali/quinto-stato/classe-cognitiva
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M. Bauwens, From the communism of capital to a capital for the commons http://blog.p2pfoundation.net/from-the-communism-of-capital-to-a-capital-for-the-commons/2014/03/22
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S. Cicero , 5 trend che ci spiegano perché tutto diventerà piattaforma, http://www.chefuturo.it/2014/02/5-trend-che-ci-spiegano-perche-tutto-diventera-piattaforma/
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S. Cicero, How to frame the sharing economy narrative and move on,http://meedabyte.com/2013/12/16/how-to-frame-the-sharing-economy-narrative-and-move-on/
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A. Cossetta, Economia del dono http://www.doppiozero.com/materiali/chefare/economia-del-dono
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A. Danielli, Liberare le buone idee. Accessibilità al capitalismo paritario
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http://www.doppiozero.com/materiali/chefare/liberare-le-buone-idee
M.A. Maggioni, S. Beretta, Non c’è rete che tenga, non c’è social che salvi http://doppiozero.com/materiali/chefare/non-cè-rete-che-tenga-non-cè-social-che-salvi
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M. Mainieri, È la sharing economy la grande occasione di Expo: lo capiranno? http://www.chefuturo.it/2013/12/e-la-sharing-economy-la-grande-occasione-di-expo-lo-capiranno/
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M. Mainieri, Un italiano su 10 è passato alla sharing economy. Altri due lo faranno presto http://www.chefuturo.it/2013/11/un-italiano-su-10-e-passato-alla-sharing-economy-altri-due-lo-faranno-presto/
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M. Mainieri, A che punto è lo sviluppo delle piattaforme collaborative in Italia http://www.chefuturo.it/2013/05/a-che-punto-e-lo-sviluppo-delle-piattaforme-collaborative-in-italia/
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B. Niessen, Verso un’economia della condivisione? Il futuro della sharing economy http://www.doppiozero.com/materiali/chefare/verso-uneconomia-della-condivisione
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I. Pais, Che cos’è la sharing economy, Vita http://laretechelavora.com/che-cose-la-sharing-economy/
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I. Pais, Avanza il modello delle aziende piattaforma http://nuvola.corriere.it/2014/01/08/start-up-avanza-il-modello-delle-aziende-piattaforma/
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I. Pais, La copertina dell’Economist e il caso Airbnb http://nuvola.corriere.it/2014/01/20/la-copertina-delleconomist-sui-jobs-e-il-caso-airbnb/
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A. Rinne, La sharing economy mette in moto le risorse sottoutilizzate http://nuvola.corriere.it/2013/11/29/april-rinne-la-sharing-economy-mette-in-moto-le-risorse-sottoutilizzate/
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A. Rinne, How shareable is your city, http://www.collaborativeconsumption.com/2013/10/25/how-shareable-is-your-city/
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A. Rinne, Top 10 reasons why 2014 will be the year of shareable cities http://www.collaborativeconsumption.com/2014/01/08/top-10-reasons-why-2014-will-be-the-year-of-shareablecities/
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Sharitaly: le slide http://www.sharitaly.com/programma-sharitaly.php, i video http://www.youtube.com/channel/UC70ud33uJ5yRYRJIpAdDZjQ
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3. LA SITUAZIONE IN ITALIA
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UN FENOMENO IN CRESCITA Che si tratti di “sharing” per la condivisione di beni, servizi, informazioni, spazi, tempo o competenze, di “bartering”, ovvero di baratto tra privati ma anche tra aziende o di “crowd” con pratiche come il crowdsourcing e crowdfunding o di “making” ossia di autoproduzione dall’hobbismo alla fabbricazione digitale (fablab), dal 2011 a oggi i numeri sono più che triplicati, in particolare nell'ambito del turismo, dei trasporti, delle energie, dell'alimentazione e del design.
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I MODELLI EMERGENTI
Sharing 31%
Making 16%
Bartering 33%
Crowding 20%
Bartering Crowding Making Sharing ModaCult
Centro per lo studio della moda e della produzione culturale
Da: ÂŤPratiche italiane di collaborazione: una mappaturaÂť, Modacult, 2013
Silvia Mazzucotelli Salice silvia.mazzucotelli@unicatt.it @Smazzucotelli
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L’EVOLUZIONE STORICA
Bartering Crowding Making Sharing
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
ModaCult
Centro per lo studio della moda e della produzione culturale
Da: «Pratiche italiane di collaborazione: una mappatura», Modacult, 2013
Silvia Mazzucotelli Salice silvia.mazzucotelli@unicatt.it @Smazzucotelli
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IL LIVELLO DI CONOSCENZA PiĂš di un utente su due ha almeno sentito parlare dei servizi di sharing. ÂŤParliamo dei cosiddetti servizi di sharing, ossia quei servizi che mettono direttamente in contatto persone con altre persone, spesso utilizzando il web, e permettono di scambiare, condividere, beni, competenze. Il 59% conosce almeno per sentito dire
Tu hai mai sentito parlare di questi servizi?Âť
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LA CURVA DI ADOZIONE DELLA SHARING ECONOMY ITALIANA
SHARING ECONOMY CURVE IN ITALY
TIPPING POINT
13% EARLY ADOPTERS
15%
10%
38%
EARLY MAJORITY
LATE MAJORITY
35%
35%
39%
DIFFUSION OF INNOVATION (E. ROGERS CURVE)
LAGGARDS
15%
I numeri considerano anche chi utilizza il car e il bike sharing
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I PROFILI DEI 4 CLUSTER Early Adopters 13%
Uomini 18-34enni Laureati Residenti in Lombardia Grandi centri abitati
Aspirational 10%
Uomini Diplomati Residenti al nord-ovest e centro Italia Grandi centri abitati
Skepticals 38%
Far away 39%
Uomini e donne
Donne
> 45 anni Grandi centri abitati
Scuola media inferiore
Centri abitati medio-piccoli Residenti Sud e Isole
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LE PIATTAFORME COLLABORATIVE I servizi collaborativi italiani sono servizi giovani, nati per la maggior parte tra il 2012 e il 2013, in crescita seppur con qualche difficoltà. Crescono bene le start up internazionali che arrivano in Italia (Airbnb registra nell’ultimo anno un +354% con 50mila alloggi disponibili e 12mila ospiti al giorno, mentre Blablacar riporta ogni giorno un +150%). Ma anche alcune piattaforme italiane: Fubles, per esempio (337mila giocatori per 77mila partite giocate) o Gnammo (12mila iscritti con +4500 gnammers) sono significative per la loro capacità di creare relazioni con l’economia tradizionale.
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Collaboriamo.org Collaboriamo.org raccoglie i servizi collaborativi digitali italiani e propone informazioni, eventi, risorse sulla digital sharing economy.
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27
110
Piattaforme collaborative attive per scambiare e condividere beni, competenze e tempo, spazio. Presenti su collaboriamo.org
Piattaforme di crowdfunding attive mappate nello studio Vedi Analisi sul crowdfunding italiano (Pais, Castrataro ottobre 2013)
Piattaforme collaborative digitali attive a marzo 2014
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Collaboriamo.org
59
29
3
Piattaforme collaborative attive per scambiare o condividere BENI
Piattaforme collaborative attive per scambiare o condividere TEMPO/COMPETENZE
Piattaforme collaborative attive per scambiare/condividere SPAZIO
Fonte: Collaboriamo.org
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ALCUNE PIATTAFORME COLLABORATIVE TimeRepublik, banca del tempo virtuale per condividere competenze in cambio di tempo Tabbid, mette in contatto chi ha tempo per fare piccoli lavoretti con chi non ne ha Fubles, mette in contatto le persone per organizzare partite di calcetto Gnammo, mette in contatto cuochi non professionisti e ospiti Bircle, guide ed itinerari turistici per disabili proposti dai cittadini
LocLoc, noleggio di beni tra privati 36
4. SHAREABLE CITIES
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CITTÀ CONDIVISE
“Una città condivisa permette ai residenti di condividere in modo efficiente e sicuro beni e competenze – dagli spazi alle automobili, dalle competenze alle utility – per creare comunità più forti, sane e connesse” April Rinne, Collaborative Lab
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EUROPEAN COMMISSION Policy makers could focus on measures that: •Tailor tenders aimed at innovation within start-ups to the restriction those companies face; •Facilitate the creation of minimum safety and quality standards for peer-to-peer markets; •Provide more project-based education for programmers and developers; •Create more flexibility for employing workers; •Make it more attractive for employees to receive company shares, and receive future dividends for instance in the form of tax exemptions for future dividends or reduced tax tariffs on salaries, in order to enable SMEs to better attract talented staff with limited cash reserves. http://ec.europa.eu/enterprise/policies/innovation/policy/business-innovationobservatory/files/case-studies/12-she-accessibility-based-business-models-forpeer-to-peer-markets_en.pdf 39
POLICIES PER LE SHAREABLE CITIES «Cities are where we gather, in part, to share basic infrastructure, to socialize, to satisfy our human instinct to congregate, to make culture together. The call for Shareable Cities simultaneously inspires us to imagine a transformed urban culture but also to notice the invisible ways we already share life all the time». Chris Carlsson, Shareable 2009
«Yet we’ve learned that current policies often block resource sharing and peer production. For example, in many cities, laws do not allow the sale of home- grown vegetables to neighbors, donation-based ridesharing services, or short-term room rentals. New policies are needed to unlock the 21st Century power of cities as engines of freedom, innovation and shared prosperity». 40
TRASPORTI/1 •
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Washington, D.C. – D.C. began offering free on-street parking spaces to carsharing operators in 2005 and later auctioned 84 curbside spots to three operators, generating almost $300,000 in revenue. This pioneering parking strategy was a “win-win” for the city and carsharing providers, and added convenience for carshare users San Francisco, CA –On July 1, 2013, San Francisco will extend its earlier six month on-street carshare parking pilot as a part of the SFMTA’s proposed carsharing policy. Meanwhile the bulk of carsharing parking is provided off-street in municipal parking lots at a discounted carpool rate. The city’s Planning Code now requires that newly constructed buildings provide permanent carshare parking spaces and that certain nonresidential developments dedicate five percent of their parking spaces. The city granted a variance to construct the 141-unit Symphony Towers apartments with only 51 parking spaces. 41
TRASPORTI/ 2 •
Chicago, IL, Boston, MA, and Portland, OR – These cities have made noteworthy efforts to lower carsharing tax rates with political success. They make distinc- tions between carsharing and traditional car rental in their municipal codes Minneapolis, MN – The Guaranteed Ride Home program offers four rides or up to $100 (whichever comes first) each year to commuters who ride the bus, light rail, or carpool, vanpool, bicycle or walk to work or school at least three times per week.
•
…
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RISTORAZIONE •
• • •
San Francisco, CA – San Francisco created a new land use category called “Neighborhood Agriculture” and permitted the activity in most residential, commercial, and industrial areas. Oakland, CA – In 2011, Oakland amended the Home Occupation Permit rules to enable the sale of food crops grown on residential properties. California Homemade Food Act – The state recently adopted a law that places a mandate on cities and counties to issue home busi- ness permits to individuals engaged in cottage food production Maryland – Maryland passed a bill allowing municipalities to provide a tax credit for real properties used for urban agriculture
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OSPITALITA’ •
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Palm Desert, CA – A 2012 ordinance87 provides for the licensing of residen- tial property for short-term rentals. Any property rented for three to twenty- seven days must obtain a special Rental Permit ($25) on an annual basis and must remit a nine percent Transient Occupancy Tax to the city. The regula- tions require on-site parking for short-term renters, compliance with the city’s noise ordinance, a roundthe-clock contact person who can respond to neighbor complaints, and a limit on the maximum number of guests (two people per bedroom). Such restrictions are intended to alleviate con- cerns regarding noise, congestion, and other neighborhood disturbance.88 Cape Elizabeth, ME – The city’s 2013 short-term rental ordinance89 establishes a permitting process, requires health and safety inspections, restricts the number of guests, and limits each separate rental period to seven days. The regulations create a detailed complaint process, and include a $50 permit fee. 44
OSPITALITÀ: AIRBNB •
Amsterdam – Airbnb–friendly laws. The Amsterdam City Council gave final approval to a new policy that embraces home-sharing and makes Amsterdam a pioneer in the global sharing economy. Hosts can now rent out their homes periodically, if they follow all the tax and safety laws related to vacation rentals.
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In Hamburg, it is entirely legal to use Airbnb to rent out a private room or to occasionally rent out your primary residence and you do not need to take any action or apply for a license from the government France - The President of France signed into law “Bill ALUR”—new national housing legislation. The law clarifies that wherever you live in France, you can rent out the home in which you live, without having to ask permission from your local city hall. Bill ALUR also includes rules for the short-term rental of properties that are not primary residences. In larger cities, the short term rental of non-primary residences will also be permitted, but some cities may impose some additional requirements UK - The government in the UK has announced that they’ll be reviewing a key section of that 40-year-old law — the Greater London Powers Act — that governs home-sharing in London
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SHARING CITY, SEOUL Seoul si candida a diventare un modello di “città condivisa”, grazie a «Sharing city, Seoul» progetto che mira a portare l'economia della condivisione a tutti i cittadini. Tra i punti salienti del progetto, ci sono sia la promozione delle imprese della sharing economy già esistenti - con piani di finanziamento ad hoc e con una sorta di “certificazione di qualità” rilasciata dal Comune, utile per incrementare la fiducia dei cittadini nei confronti dei servizi collaborativi – sia l'incubazione di circa 20 nuove start up. Inoltre, la città ha lanciato un servizio di car sharing con un parco auto di 492 veicoli, ha selezionato una serie di parcheggi e di edifici comunali da lasciare a disposizione del pubblico durante le ore ed i giorni di inattività e ha messo in contatto anziani che hanno camere supplementari con studenti che hanno bisogno di una stanza. Nato a settembre 2012 come parte del Seoul Innovation Bureau’s plan per risolvere i problemi sociali, economici e ambientali della città in modo innovativo, il progetto “Sharing City, Seoul” è uno strumento per migliorare la vita dei cittadini, oltre che un modo per ottimizzare le risorse e il budget a disposizione dell'amministrazione.
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CITTÀ CONDIVISE IN ITALIA: qualche esempio •
AUTOINCOMUNE TOSCANA Autoincomune, il carpooling dei comuni toscani (http://www.autoincomune.it/)
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COWORKING VEGLIO Veglio, il coworking promosso dal comune per trattenere i giovani (http://www.vegliocoworking.it/home.php)
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REGOLAMENTO BOLOGNA Bologna lancia il regolamento per la città condivisa (http://www.comune.bologna.it/news/regole-nuove-comune-unamministrazione-condivisa)
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CROWDFUNDING BOLOGNA Bologna, crowdfunding per rifare il portico di San Luca (http://www.unpassopersanluca.it/news-8-un-passo-per-san-luca.html)
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COWORKING MILANO Comune di Milano supporta i coworking con voucher per i coworkers (http://tinyurl.com/py4yc2f) 47
6. EXPO 2015
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UN’OPPORTUNITÁ PER TUTTI Con i picchi di domanda che si verificheranno durante i mesi dell’Esposizione, la Città Metropolitana può diventare il contesto ideale per fare di Milano un caso virtuoso nel panorama delle Shareable Cities, città nelle quali le istituzioni promuovono e regolano attività di collaborazione nell’utilizzo di beni (biciclette, auto, tir, passeggini, attrezzi ecc.), spazi (accoglienza, coworking, centri sportivi ecc.) e nell’erogazione di servizi (visite guidate, ristorazione ecc.) per creare comunità più forti, sane e connesse. Se EXPO 2015 sarà in grado di accogliere la sharing economy come modello capace di intercettare le esigenze delle persone e dar loro risposta, rappresenterà il primo grande esempio di gestione diffusa del territorio e di creazione di valore per tutti.
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LA DOMANDA ATTESA •
Visitatori attesi: 20 milioni (12-14mln italiani, 6-8 mln stranieri) + 20% visite ripetute 24 mln biglietti
• • • •
Spesa pro-capite: 96 euro/giorno (italiani), 136 euro al giorno (stranieri) Pernottamenti medi: 2 notti (italiani), 3 notti (stranieri) Spesa media: 250 euro/giorno per 1,5 giornate di presenza media Indotto economico totale 2012/2020 (produzione aggiuntiva): 23,6 miliardi di euro. Valore aggiunto: 10 miliardi di euro. Indotto occupazionale totale: 191mila unità di lavoro annue.
Fonte: A. Dell’Acqua, G. Morri, E. Quaini, L’indotto di Expo 2015. Analisi di impatto economico, 20 dicembre 2013 50
I VISITATORI ATTESI Italiani: The Young and Dynamic (39%), The Metropolitan (20%), The Passionate Lady (14%), The Inactive (12%), The Young and Disinterested (10%), The Retired (5%) Stranieri: The (Inter)National Tourist (33%), Expo Lovers (28%), The Green Young Adult (19%), The Non-Engaging (13%), the Semi Retired (7%)
Fonte: Giovanni Sacripante, ottobre 2013 https://dl.dropboxusercontent.com/u/29075834/Expo%20Milano%202015%2B%20Indagine%20Eurisko.pdfb
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L’OFFERTA: OSPITALITÀ The area used to assess accommodation capacity extends for 100 km from the centre of Milan, namely a 1h30 drive under normal traffic conditions. Hotel accommodation was considered in addition to the so-called complementary accommodation, such as camp sites, resorts, farm holidays and bed&breakfasts. The current estimate for accommodation stands at over 500,000 beds. In recent years, Lombardy’s accommodation capacity has grown at an average of 1% per year for hotels and 2% for complementary accommodation. On the basis of this, in 2015 it is reasonable to expect an accommodation capacity of roughly 600,000 beds. In addition to this, new investment in accommodation is planned in the Milan area, more specifically: •investment in new accommodation specifically designed for the Expo that, subsequently, will be used for other purposes; •design and construction of specific facilities for peak times, such as the creation of a youth pavilion; •encouraging the creation of temporary bed&breakfast facilities to support the permanent accommodation. The assumptions on the number and type of visitors have enabled us to determine the consequent demand for accommodation, which was estimated around 34 million guest nights over the six months of the Expo. This estimated demand seems compatible with the residual available accommodation (net of the absorption generated by regular tourist flow), thus leaving a margin of 26 million guest nights to cater for peak times. Link al sito: http://host-66165.isiline.net/archivio/home.php?idp=72&ids=102&lin=1 Dossier di candidatura Expo 2015, cap 12: http://host-66165.isiline.net/imgup/File/DossierENG/Chapter%2012(1).pdf 52
L’OFFERTA: MOBILITÀ •
An average of 160,000 visitors are expected at the Expo each day, meaning an average of 320,000 trips per day. This is just over 7% of the total number of trips that take place in Milan (or pass through Milan) each day. While this is by no means a negligible amount, it does not exceed normal fluctuations in traffic flow, such as those due to the school calender or the preChristmas traffic peak;
•
peak moments of the Expo, when as many as 250,000 visitors/day are expected, should be on weekends, when the Expo peak is counteracted by a sharp decline in ordinary mobility.
Link al sito: http://host-66165.isiline.net/archivio/home.php?idp=72&ids=102&lin=1 Dossier di candidatura Expo 2015, cap 8: http://host-66165.isiline.net/imgup/File/DossierENG/Chapter%2008.pdf
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Avete altre segnalazioni? Scrivete a staff@secolourbano.com Grazie 54