La caccia a Lodrino nei secoli scorsi

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Comunità Montana di Valle Trompia Sistema Archivistico

Comune di Lodrino Assessorato alla Cultura

Scuola Secondaria di Primo Grado “Beato A.Tadini”, Lodrino Classe I

Cooperativa A.R.C.A. Gardone V.T.

LABORATORIO DIDATTICO LA CACCIA A LODRINO NEI SECOLI SCORSI

Anno scolastico 2006/2007


Introduzione Il presente è traccia del nostro passato. Il passato ci spiega i motivi del presente. La caccia, attività primordiale dell’uomo, è da sempre nel nostro passato; anche oggi i cacciatori percorrono i sentieri del nostro territorio. Abbiamo ripercorso le loro tracce antiche fra le carte e i percorsi dell’ archivio.

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VISITA ALL’ARCHIVIO COMUNALE DI LODRINO

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LA VISITA ALL’ARCHIVIO COMUNALE La nostra esperienza di “laboratorio didattico archivistico” è iniziata con una visita all’archivio archivio comunale del nostro paese. L’archivio comunale è il luogo dove vengono conservati tutti i documenti prodotti dal comune nel corso delle sue diverse attività, ma è anche l’insieme ’insieme di tutti i documenti. documenti Le attività del comune sono molteplici perché riguardano tutti gli aspetti della vita della collettività, ad esempio l’istruzione, l’amministrazione delle finanze, la costruzione e la manutenzione delle strade e degli edifici pubblici, le attività industriali e commerciali, ecc. Abbiamo visto che i documenti dell’archivio sono conservati in grosse cartellette (faldoni faldoni o buste) buste e che all’interno di queste sono suddivisi in cartellette più piccole che formano i fascicoli. fascicoli Sul dorso dei faldoni è visibile un numero che contraddistingue la sua posizione all’interno di tutta la serie dei faldoni: è il numero di corda. corda

Dorso di due buste.

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L’archivio comunale è suddiviso in due grosse sezioni: l’archivio archivio storico e l’archivio archivio di deposito. L’archivio storico conserva la documentazione più vecchia, ossia dalle origini del comune fino a circa quarant’anni fa. L’archivio di deposito raccoglie invece la documentazione più recente, approssimativamente quella degli ultimi quarant’anni. Esiste anche un archivio corrente, corrente formato da tutti quei documenti che ancora servono per lo svolgimento delle attività comunali e che quindi viene conservato negli uffici. Noi abbiamo visitato l’archivio storico e quello di deposito. L’archivio storico è stato riordinato e inventariato. Si trova ben ordinato in una stanzetta del municipio. L’archivio di deposito, invece, è conservato in una specie di scantinato; è disordinato e pieno di polvere. Questa differenza è dovuta al fatto che i documenti più vecchi vengono in genere considerati più importanti e più preziosi, degni di ogni attenzione. Questo è in parte vero, ma noi abbiamo imparato che anche i documenti più recenti sono molto importanti, e che la loro conservazione deve essere comunque salvaguardata.

Angolo dell’Archivio storico del Comune di Lodrino.

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POI IN CLASSE….

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LA RICERCA DEI DOCUMENTI In seguito, a scuola, ci siamo concentrati su un argomento particolare: la caccia a Lodrino nel passato. Per reperire le notizie che ci servivano abbiamo fatto riferimento ai documenti contenuti nell’archivio storico del paese; ci siamo allora chiesti come si potessero trovare proprio quelli che facevano al caso nostro, senza dover mettere a soqquadro l’intero archivio. Così abbiamo scoperto che tutti i documenti sono descritti in un libro che si chiama inventario, inventario una specie di elenco di tutto ciò che si può trovare nell’archivio. Nell’inventario i documenti sono raggruppati, a seconda del periodo, dell’ufficio e dello scopo per cui sono stati prodotti, in titoli o categorie. categorie

Pagina d’inventario

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Per quanto riguarda il nostro argomento i titoli e le categorie che ci interessavano erano Beni comunali e Finanze, perché la caccia veniva praticata su terreni di montagna che erano proprietà comunale e che il comune affittava al miglior offerente. Una volta individuati i documenti e prima di prenderne visione ci siamo però posti alcune domande. Eccole….

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LA CACCIA A LODRINO: IPOTIZZIAMO UN CONFRONTO TRA PRESENTE E PASSATO Abbiamo cercato di formulare alcune ipotesi rispetto alle possibili differenze tra l’attività della caccia come la conosciamo noi oggi e come pensavamo potesse svolgersi nei tempi passati. Per prima cosa ci siamo posti cinque domande: • Chi? • Come? • Dove? • Quando? • Perché? E ne abbiamo tratto le risposte che abbiamo trascritto nella seguente tabella:

CHI

OGGI Uomini e donne maggiorenni.

NEL PASSATO (le nostre ipotesi) Uomini e ragazzi, probabilmente non le donne.

COME

Caccia vagante, d’appostamento o al Caccia vagante, d’appostamento, ai roccoli. capanno. Con archi, fucili, archetti, reti e altre trappole. Attraverso l’uso di armi da fuoco e di Forse serviva una licenza o porto d’armi. cani. E’ necessaria una licenza.

DOVE

In montagna, in pianura, nelle zone In montagna e in pianura. acquitrinose.

QUANDO Generalmente in autunno, nei giorni e In qualsiasi periodo dell’anno se era necessario. mesi in cui la legge lo permette. PERCHE’ Per hobby o passione, per mangiare. Per sopravvivenza (mangiare e commerciare), i ricchi per divertimento.

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LA LETTURA DEI DOCUMENTI A questo punto bisognava affrontare l’ardua impresa della lettura dei documenti. Prima di tutto abbiamo dovuto compilare la richiesta di consultazione con i nostri dati anagrafici e la motivazione della richiesta.

Richiesta di consultazione.

Si trattava in alcuni casi di documenti piuttosto antichi (XVII secolo), ma per lo piÚ del XIX secolo; comunque documenti di non facile lettura, non soltanto per la grafia ma anche per l’uso di termini ormai fuori uso e quindi per noi incomprensibili. Da questi documenti abbiamo tratto informazioni che ci hanno permesso di rispondere ad alcune delle domande che ci eravamo posti e di verificare le nostre ipotesi. 10


1 - Abbiamo scoperto che anche nelle epoche passate la caccia poteva essere esercitata solo in particolari periodi dell’anno.

Notifica della Deputazione Provinciale, 14 gennaio 1867, Archivio storico del Comune di Lodrino, busta 101, fasc. 6.

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2 - Abbiamo trovato i nomi dei luoghi dove la caccia si svolgeva, nomi che per lo più già conoscevamo perchè tuttora esistenti, e che abbiamo anche individuato su una mappa del nostro comune: Vallazzo, Mandro, Sereto, Valli, Campo Castello, Feifo, Fratte, Fontana Paroli.

Nota o elenco delle tese d’archetti, 18 luglio 1816, Archivio storico del Comune di Lodrino, busta 4, fasc. 1.

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Niente di particolarmente diverso dai giorni nostri. Ma ecco comparire le differenze. 3 – In passato era permessa la caccia con l’uso di reti, archetti, e altri trabocchetti, anche se regolamentata dalla legge.

Statuti della Valle Trompia, anno 1764, Reg. 37, Archivio storico del Comune di Lodrino.

Circolare della Prefettura della Provincia di Brescia, 3 settembre 1865, Archivio storico del Comune di Lodrino, busta 101, fasc. 6.

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4 – I luoghi dove si potevano porre gli archetti, detti “tese d’archetti”, venivano affittati dal comune che ne aveva la proprietà attraverso un’asta pubblica.

Avviso d’asta, 17 giugno 1829, Archivio storico del Comune di Lodrino, busta 42, fasc. 5.

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5 – Anche l’utilizzo delle bacchette, ossia i rami che venivano usati per costruire gli archetti, era regolamentato.

Nota delle bacchette tagliate nelle tese d’uccellanda, 30 ottobre 1848, Archivio storico del Comune di Lodrino, busta 43, fasc. 21.

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6 – Una scoperta piuttosto curiosa è stato leggere che alcune specie animali, che al giorno d’oggi sono protette perché in pericolo d’estinzione (come lupi e orsi), in passato erano invece cacciabili, perché costituivano un vero e proprio flagello per uomini e bestiame. Chi ne uccideva veniva addirittura ricompensato in denaro.

Statuti della Valle Trompia, anno 1764, Reg. 37, Archivio storico del Comune di Lodrino.

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7 – Se invece i cacciatori provocavano danni venivano puniti.

Registro delle deliberazioni della Vicinia, 3 maggio 1688, Reg. 5, Archivio storico del Comune di Lodrino.

[“In ordine alli straordinari danni et disgusti che i cacciatori, niuni eccettuati, causano nella campagna della comunità di Lodrino al tempo de frutti et anche fuori di detto tempo, i quali vengono in detta nostra campagna et ancora i danni che causano li uccellatori che vanno calpestando le biade nell’ammazzare li uccelli et prenderli, i consiglieri sono venuti a deliberazione di far venire una ducale da Venezia per bandir dette caccie e tutti i danneggiatori per tutto il tempo a venire in perpetuo”.]

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I NOSTRI RACCONTI

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Luglio 1848: mattina di caccia E’ il 31 luglio dell’anno 1848, domani inizierà la caccia e sono pronto a scommettere che ucciderò tanti uccelli perché quando il sole cala vedo che ne passano tanti. Quest’anno credo proprio di aver scelto il posto giusto per cacciare, perché in quelle zone passano tanti tordi e fringuelli. Per la caccia si usano reti, archetti, fucili e cani. Sfortunatamente la caccia è vietata dal 1 aprile al 31 luglio, però ad agosto viene riaperta, ma senza l’uso di archetti, lacci e trabocchetti. Stasera andrò a letto presto, perché domani devo alzarmi alle 4 per andare al mio capanno. Sono le 4.30. Durante la mia camminata ho visto un leprotto bianco, che appena mi ha visto è scappato. Io l’ho seguito e mentre lo rincorrevo ho visto quattro lupacchiotti sdraiati per terra. Io ho cercato di sparargli ma uno non l’ho colpito. Questa è stata la giornata più fortunata della mia vita. AMBRA, GABRIELA, GIULIO, MICHELE, GAZ, ASHFAQ

Cacciatore a Lodrino Salve. Sono un cacciatore di 17 anni e mi sto recando alle tese d’archetti che ieri ho acquistato ad un’asta per 13 lire per “piantare” 350 archetti. Ho anche una cinquantina di lacci che mi fruttano molto. Oltre alle trappole per cacciare utilizzo un fucile in grado di sparare fino a 40 o 45 metri. Con gli animali che prendo mi cibo e con le pellicce cucio splendidi vestiti. La zona in cui andrò a caccia è chiamata Valasso, una zona abitata da molti animali, specialmente ungulati e che di recente è popolata anche dai lupi. Questo potrebbe sembrare uno svantaggio, ma non è così: il comune ha messo una taglia 19


in denaro su ogni lupo ucciso, in base al suo stato fisico, un grande vantaggio per me dato che caccio nella loro zona. Una volta durante una battuta di caccia al cinghiale davanti agli occhi mi è apparso un orso; con sangue freddo gli ho sparato uccidendolo. Quando l’ho portato in comune mi hanno dato una ricompensa di 75£. MATTIA, LUCA B., GIORGIO, LUCA P., SIMONA.

Dalla parte della lepre Sono una piccola lepre che vive in un piccolo paese di montagna, Lodrino, in provincia di Brescia. Per fortuna in questo periodo dell’anno non si pratica la caccia, altrimenti con tutti questi archetti, reti e trappole di ogni genere mi avrebbero ucciso. Qui nella provincia di Brescia è vietata la caccia dal 1 aprile al 31 luglio. Quando vedo arrivare dei cacciatori mi nascondo subito nella mia tana. Ho sentito che ci sono persone che uccidono animali in cambio di soldi, come ad esempio i lupi. Se si uccide un adulto maschio può valere circa 30 euro, un cucciolo ne vale circa 12. Il mio bisnonno mi ha anche raccontato che nel 1816 facevano delle aste di terreni per tese di archetti. AMBRA

La caccia a Lodrino L’argomento preso in esame riguarda la pratica della caccia a Lodrino. Abbiamo cercato di fare un confronto tra la caccia di ieri e di oggi.

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Sono emerse alcune differenze; ad esempio: - chi la può praticare: prima uomini e ragazzi, oggi solo uomini e donne maggiorenni - come: prima utilizzando fucili, trappole, reti e archetti, oggi solo col fucile Un’altra domanda che ci siamo posti è stata: - perché si pratica la caccia? Abbiamo risposto che in passato la caccia era legata alla sopravvivenza (cibarsi e commerciare), mentre oggi è più un hobby, una passione. Abbiamo poi analizzato dei documenti risalenti a circa 200 anni fa che riguardavano ad esempio il divieto di certi tipi di caccia (1867), il permesso di cacciare utilizzando archetti (1865), il premio in denaro per chi avesse ucciso un lupo o un orso (1764). Un documento del 1817 segnalava la ripopolazione da parte di lupi sulle montagne della provincia bresciana. LUCA B.

Caccia nel secolo XIX Questo mese abbiamo imparato che anche nei secoli scorsi come ora c’erano delle regole precise sulla caccia. Anche a quei tempi si cacciavano prede come uccelli di diverse razze, lepri e quando era necessario difendersi i comuni autorizzavano l’uccisione di lupi e bestie feroci, ovviamente con una taglia in denaro come compenso. Nelle regole riguardanti la caccia ci sono autorizzazioni ma anche divieti. Alcuni divieti riguardavano le armi che si potevano utilizzare per cacciare. ANNA

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Caccia ai lupi Un giorno sono andato a caccia. Avevo sentito la notizia che nella provincia erano tornati i lupi e chi li ammazzava aveva un premio. Io sono andato nel bosco e ho visto quattro lupicini e con il mio fucile ho steso tre di loro, ma il quarto è riuscito a scapparmi. Allora ho pensato di fargli una trappola e quando è tornato ci è cascato. Li ho portati dal sindaco e mi hanno premiato perché sono stato coraggioso. GAZMENT

Un diario ritrovato Il 14 gennaio 1867 a Brescia si stabilì che la caccia non poteva essere praticata dal 1 aprile al 31 luglio. Luigi sapendo della legge imposta corse il rischio di andare a caccia. Quando si trovò nel bosco sentì dei passi che si avvicinavano a lui; a quel punto Luigi cercò di scappare ma alcune guardie forestali lo fermarono dandogli una multa molto salata. Noi ricercatori abbiamo trovato il diario di caccia di Luigi, dove raccontava le sue esperienze di caccia. In una pagina del suo diario parla di un’azione che un cacciatore non avrebbe mai fatto. Si trovava nel bosco a caccia di lepri; ad un certo punto sentì un lamento, si avvicinò e vide una volpe intrappolata; allora la liberò e continuò la sua caccia. Grazie a questo diario trovato possiamo sapere più cose sulla caccia praticata nell’800. DENISE, MONICA, ANNA, ROSSELLA, ANDREA.

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Una magnifica cattura Lodrino, 3 settembre 1865 Un giorno i cacciatori di taglie Andrea, Ilaria, Serena, Marisa, Lorenzo e Marco si recarono nei boschi di Lodrino per cacciare gli orsi che avevano infestato il paese uccidendo agnelli, spaventando galline e ferendo persone. La mattina seguente si svegliarono nella loro baracca circondata da una palizzata di protezione. Iniziarono a piazzare gli archetti e le trappole che grazie ad una nuova legge si potevano utilizzare. Piazzate le trappole si arrampicarono sugli alberi per non farsi vedere né sentire dagli animali. Subito si sentirono dei passi di orso e Lorenzo gettò le reti che intrappolarono l’orso, scesero dall’albero e caricarono l’orso su un carretto. Quella giornata andò molto bene ai sei cacciatori perché oltre ad aver acchiappato un magnifico orso adulto riuscirono ad ottenere anche la taglia prevista per la cattura dell’animale! ANDREA, SERENA, MARISA, ILARIA

Un cacciatore del 1800 Ciao, sono un cacciatore dell’ottocento. Ho dei grossi baffi, due occhi blu, un naso appuntito, un viso tondo e dei corti capelli castani; io sono robusto, ma son veloce, scattante e agile. Per tutto il giorno, con il mio fucile a spalle, corro su e giù per i monti in cerca di qualche bel animale da cacciare per saziare tutta la mia famiglia composta da cinque persone: io, mia moglie, i miei due figli maschie e la mia unica figlia femmina: Noi viviamo in una piccolissima casa di legno situata vicino alla punta di una montagna molto alta, dove regna la pace e la tranquillità. MONICA

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E QUESTI SIAMO NOI!|

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LA CLASSE 1° Gazment Ajdini Giulio Ambrosi Ilaria Borsini Ambra Bettinsoli Giorgio Bettinsoli Luca Bettinsoli Marisa Bettinsoli Michele Bettinsoli Rossella Bettinsoli Monica Borghetti Matteo Cerchi Anna Cinelli Serena Colombrino Viola Andrea Durigan Andrea Ghisla Denise Ghisla Simone Ghisla Ashfaq Ahmed Mian Marco Mingardi Luca Peli Mattia Pilotti Lorenzo Pintossi Gabriela Qarri L’INSEGNANTE Luisa Cottali GLI OPERATORI ARCHIVISTICI Patrizia Alberti Lucia Signori Laura Soggetti

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PICCOLO GLOSSARIO Categorie: indicano gli argomenti secondo i quali i documenti sono suddivisi e rispecchiano le attività dei diversi uffici comunali. Classi: sono un’ulteriore specificazione delle categorie. Titoli: sono il corrispondente delle categorie per i documenti ottocenteschi. Fascicolo: è un insieme dei documenti prodotti nel trattamento di uno stesso affare. Busta: è il faldone nel quale sono riuniti più fascicoli, è numerata e riporta l’indicazione della data, della categoria o del titolo e eventualmente della classe a cui appartengono i fascicoli che contiene. Circolare: comunicazione scritta inviata da un’autorità per dettare norme o impartire istruzioni. Notifica: avviso. Statuto: Statuto atto che contiene le norme che regolano il funzionamento di un ente. Avviso d’asta: è l’avviso con cui si dà notizia della data in cui si terrà l’asta per la vendita di qualcosa o per l’affidamento di un incarico, e di quale sarà l’oggetto posto all’asta.

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Archetto: Archetto: strumento per catturare uccelli consistente in un laccio teso all’estremità di una bacchetta piegata ad arco e forniti di esca, collocato su rami d’albero o cespugli.

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SOMMARIO 1. Introduzione ……………………………………………. pag. 2 2. La visita all’archivio comunale …………………………… pag. 4 3. La ricerca dei documenti …………………………………. pag. 7 4. La caccia a Lodrino: ipotizziamo un confronto tra presente e passato ………………………………………………... pag. 9 5. La lettura dei documenti …………………………………. pag. 10 6. I nostri racconti …………………………………………. pag. 19 7. Piccolo glossario …………………………………………. pag. 27

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