SICILIA ROSA Anno I - N. 4 - Luglio/Agosto 2011 - Euro 2,50 - Copia in abbinamento gratuito al numero odierno de LA SICILIA
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Melissa P. «HO CHIUSO COL SESSO» di madre in figlia IL TALENTO NEL DNA
porno rosa L’EROS VISTO DA LEI
photoshoot
travelchic
WEDDING DREAM
IN VIAGGIO CON STILE
SICILIA INROSA
lu/ago 2011 36 20
In copertina, Melissa P. (servizio a pag. 26). ph Roberta Krasnig
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6 detto tra noi quel “tetto di vetro” da sfondare
7 quellocheledonne... 10 jelodicoaguia i figli? fuori dai nostri amori
12 vizio di famiglia di madre in figlia
16 reportage questo non è un lavoro da (soli) uomini
20 pornorosa luci rosse per lei
24 siciliane malato, bambaci, dante, suor giovanna
26 da donna a donna melissa p. «ho chiuso con il sesso»
29 questione di stile maria grazia cucinotta eleganza mediterranea
30 moda stylist melina zumbo «come una geisha»
33 trendsetter il dettaglio che conta
36travelchic in viaggio con classe
39 photoshoot wedding dream
44 beauty chiome baciate dal sole
48 tempopernoi
anche il piede vuole la sua parte
50 ecostyle un’idea smart
51 cotto e bloggato state freschi... se potete!
39 photoshoot
wedding dream
52 arredo coltiviamo un’idea
54 designcorner tutto cambia, tutto si trasforma
56 globetrotter appunti di viaggio dal cuore di istanbul
58 happy hour
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62 city lounge 65 l’oroscopo SICILIA INROSA
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detto tra noi
PAROLE
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IL RUOLO DELLE DONNE È QUELLO DI NON ARRENDERSI MAI, E DI CONTINUARE CON OSTINAZIONE LA PROPRIA BATTAGLIA CONTRO LA MAFIA
(Rita Borsellino, Rai, 9 giugno 2011)
UN “TETTO DI VETRO” DA SFONDARE di paola pasetti onne e lavoro: un rapporto su cui si misura in buona parte la strada che bisogna fare in fatto di gender divide. Inevitabile, quindi, che anche su questo argomento tanto attuale, specie nel momento in cui l’età pensionabile per le donne nel pubblico impiego è stata innalzata, si giochi la partita del Fattore D, rilanciata anche dagli Stati generali della condizione femminile in corso a Siena, convocati dal movimento del 13 febbraio (quello del “Se non ora quando?”) e che si concluderanno stasera. Intanto dal convegno Gender pay gap: dati reali e luoghi comuni, organizzato dall’Osservatorio sul Diversity Management della Sda Bocconi School of management, arrivano due notizie, una buona e una cattiva. Cominciamo dalla buona: a parità di lavoro, un uomo ha uno stipendio del 5% più alto di quello di una donna. “Buona” perché conferma la tendenza di una progressiva equiparazione degli stipendi. Dai dossier, però, emerge pure un altro dato, e qui vengono i dolori: la discriminazione è ancora forte nella carriera, dove i ruoli di alta responsabilità restano una prerogativa maschile. La ricerca è stata svolta su un campione di 222 aziende del settore privato (di cui 147 italiane) per un totale di 8mila dirigenti. Le donne non riescono proprio a sfondare il cosiddetto “soffitto di vetro”, tant’è che al crescere della responsabilità del ruolo, il numero delle donne tende a diminuire. «Una incongruenza - ha sottolineato il Governatore della Banca centrale europea Mario Draghi - tanto più che oggi il 60 per cento dei laureati è formato da giovani donne: conseguono il titolo in minor tempo dei loro colleghi maschi, con risultati in media migliori, e sempre meno nelle tradizionali discipline umanistiche». Il binomio donne e lavoro è anche al centro di questo numero di Sicilia in Rosa: nelle prossime pagine potrete leggere le storie di donne celebri, che hanno trasmesso passione e mestiere alle proprie figlie; un passaggio di testimone non sempre facile, ma di cui sono orgogliose. E poi ci sono anche donne “normali” che svolgono, per necessità o per scelta, un lavoro tipicamente maschile, contro ogni schema e pregiudizio. Forse la parità si gioca anche su questo terreno, chissà. Consapevoli, comunque, che - come ha dichiarato qualche giorno fa Emma Bonino - «l’obiettivo non è una società per quote: un tot di donne, un tot di neri, un tot di immigrati». L’obiettivo è, semmai, una società che premi il merito, al di là del genere. Diversamente non si va da nessuna parte.
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SE NON CI FOSSE LA SICILIA, NON CI SAREBBE IL CINEMA (Monica Bellucci, Taormina film fest, 11 giugno 2011)
LE CANZONI SERVONO A PASSARE ALLO STATO GASSOSO DELLA VITA
(Vinicio Capossela, Parla con Me, 18 maggio 2011) IN SEGUITO AI TAGLI SELVAGGI DI BILANCIO DI QUESTO GOVERNO ANCHE I FONDI PER I CENTRI ANTIVIOLENZE, PORTATI AVANTI DAL LAVORO VOLONTARIO, DIMINUISCONO SEMPRE DI PIÙ (Chiara Valentini coautrice di “Amorosi assassini”, altritaliani.net del 22 giugno)
IL PROCESSO DI EMANCIPAZIONE IN ITALIA È LENTO E SEGNA IL PASSO RISPETTO AGLI ALTRI PAESI EUROPEI (Lorella Zanardo, s www.ilcorpodelledonne.net, 27 giugno 2011)
LA MODA PASSA, LO STILE RESTA
(Coco Chanel)
DIVENTIAMO I RIVOLUZIONARI DELL’AMORE (Lady Gaga, all’Europride di Roma, 11 giugno )
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quellocheledonne(non)dicono
CONTRO CORRENTE
di paola pasetti
ci salverà
UN RUGGITO DALLA TAMARREIDE? ovevamo aspettarcelo. L’enorme successo dei tronisti di Maria De Filippi, tutti intenti a discutere di esterne e baci a stampo - praticamente del nulla - doveva suggerirci che prima o poi sarebbe avvenuto. E, puntuali, i tamarri sono arrivati a casa nostra con un format tutto loro. Così, mentre mamma Rai annunciava di aver buttato a mare Santoro con tutta la ciurma e di aver rinunciato alle poche oasi di tv pensante, Italia 1 sfornava questo po’ po’ di trasmissione. Arrivata, nonostante gli ascolti ridicoli e le richieste di sospensione del Codacons, alla quarta puntata. “Tamarreide” si chiama: nelle intenzioni degli autori una docufiction, in realtà - come avrebbe detto meglio di noi il buon Fantozzi, “una cag…ta pazzesca!”. Camicia slim fit aperta sul petto, jeans attillati per tenere ben strette le gioie di famiglia, capelli il più possibile “sparati”, tatuaggi, occhiali a goccia. Non fatevi ingannare: i tamarri sono altro dagli zaurdi o dai tasci di casa nostra. E non somigliano neppure lontanamente al ragazzo “nato ai bordi di periferia” cantato da Ramazzotti negli anni ’80. Questi tamarri qui propongono non solo un modello estetico, ma soprattutto (sotto)culturale, prodotto di un consumismo esasperato, per cui tutto è acquistabile (e vendibile): beni, valori, sentimenti. Che ha come mito Fabri-
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zio Corona, tanto per intenderci, con il suo carico di tracotanza, e come massima ambizione la possibilità di entrare nelle grazie di Lele Mora. Sissignore, Lele Mora. Perché fare i casting è sempre meglio che studiare. Se le nostre madri dovevano metterci in guardia da fantomatici venditori di francobolli all’Lsd all’uscita di scuola, il pericolo per noi mamme del terzo millennio è l’attamarramento progressivo dei nostri figli. Che già piccolissimi ci chiedono il telefonino – ma, per carità, che sia l’ultimo modello – e pretendono di vestirsi come piccoli concorrenti del Grande Fratello. La soluzione? Meno chiacchiere e più ruggiti. Il metodo dovrebbe funzionare, almeno stando a quanto scrive Ami Chua nel suo “Il ruggito della mamma tigre” (edito da Sperling & Kupfer), un libro in cui l’insegnante americana, di origine cinese, indica un metodo educativo fatto di disciplina, rigore e severità all’ennesima potenza. Niente concessioni, niente dialogo: persino sulla scelta delle attività pomeridiane i figli non hanno alcuna voce in capitolo. Detta così sembra un po’ dura per noi italiane, abituate a essere mamme-chioccia. Ma la causa val bene un tentativo: male che vada, potremo sempre ripiegare sul modello mammastracchino. All’apparenza acida, se la si spalma una fetta di pane si fa mangiare in un sol boccone.
MUMBLE MUMBLE
IL PESCE FUOR D’ACQUA di gennaro giacobbe
di Maria Enza Giannetto
IL CORAGGIO DI IRENE È UN INNO ALLA VITA
UOMINI, SCOLLATURA E MINIGONNA NON SONO UN SÌ
Irene non sembrava possibile che la vita si fermasse così, in un colpo solo, e che tutto quello che aveva desiderato, costruito, progettato assieme all’uomo che amava, si sarebbe vanificato in una manciata di minuti. Fu il tempo esatto, da quando il cuore di suo marito si bloccò, senza nessuna spiegazione, durante un intervento chirurgico “banale”, fino al momento in cui riprese a battere nel corpo ma non più nell’anima. Così, ormai da più di un anno, Irene Sampognaro ha pianto le lacrime di tutto il mondo, con il marito in coma persistente e due bambini da crescere, sempre in giro tra Catania, Palermo e Roma a consumarsi i nervi in ore e ore di anticamere umilianti, solo per chiedere due cose apparentemente semplici: giustizia e aiuto per curare il suo Giuseppe. Ma, non accade nulla. Silenzio dall’Ospedale Garibaldi Nesima di Catania, nessun giudice l’ha ancora chiamata, nessun aiuto dai ministeri romani, solo qualche promessa dall’assessorato siciliano. E cosa avrebbe potuto mai fare una donna sola? Chiudersi nel silenzio, negoziare, in segreto, un risarcimento e rifare ogni giorno la stessa via crucis per sussurrare al suo sposo che non se l’è sentita di lottare contro i mulini a vento e che si è anche ammalata dannandosi l’anima contro una burocrazia ottusa. E invece no, Irene non ci sta. Non si lamenta più, si aggiusta i lunghi capelli neri, un filo di fard, ombretto e rossetto per attenuare i segni della sofferenza e inizia la sua guerra «fino all’ultimo respiro», giura. Perché? Perché le donne come Irene, non fanno compromessi e sono sempre più forti di quello che gli uomini credono. Sanno crescere i figli anche senza l’aiuto di nessuno. E’ il coraggio delle donne, è la speranza che manda avanti il mondo, da quando è nato il primo uomo. Guai a pensare di fermarle, le donne come Irene.
vero, non tutto quello che noi donne diciamo corrisponde esattamente a quello che pensiamo. C’è, però, una sillaba che, specialmente in certe situazioni, ha un significato univoco: “no”. No means no lo dicono e lo urlano chiaramente le donne della Slut walk (marcia delle sgualdrine, letteralmente) una manifestazione partita dal Canada per protestare contro le parole di un poliziotto che ha accusato le vittime di stupro di attirare i molestatori, vestendosi da puttane (“Se le donne non vestissero da sgualdrine, non correrebbero il rischio di essere violentate”, testualmente). Questa dichiarazione ha spinto migliaia di donne a unirsi in una marcia per protestare contro la convinzione (diffusa, purtroppo, anche tra donne) che se una è vittima di violenza, in fondo, è anche colpa sua, perché indossando abiti provocanti, un po’ se la va a cercare. La marcia, nei mesi, è arrivata anche in Europa, dove lo slogan si è trasformato in “un vestito non è un sì”. E in Italia? Non sarebbe il caso di organizzarla anche in un Paese dove frasi sessiste sono “pane quotidiano”? Dove, ad esempio, alla notizia di una quindicenne violentata dal branco, si sente dire: “certo però oggi le ragazzine, con quel trucco e quelle minigonne ...” Per non dire delle “perle” che ogni tre mesi ci propina il prelato di turno. A marzo fu monsignor Bertoldo, vescovo di Foligno con il suo: “Se una donna cammina in modo sensuale, qualche responsabilità nell’evento ce l’ha perché anche indurre in tentazione è peccato”. Ora arrivano quelle di don Giacomo Ruggeri, portavoce del vescovo di Fano che nel “condannare” lo stupro, coglie l’occasione per colpevolizzare la “sempre più accentuata esibizione del proprio corpo”, sostenendo che “il corpo è un dono, è sacro e non può essere mai pensato come ostentazione di sé...”. Mi chiedo: dove sono finite le donne del Se non ora quando? Poca conoscenza di queste dichiarazioni (che, in effetti, si trovano solo su alcuni siti di “altra” informazione), oppure è difficile protestare quando chi parla indossa una tunica? Uomini, laici ed ecclesiastici, “no è no”, anche se chi lo dice ha un’ampia scollatura, una minigonna o è nuda.
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Chi dice donna... di karen basile
La stanchezza DI NERISSA e io fossi un uomo, m’innamorerei di Nerissa. Sarei pazzo di lei, così trafelata e stanca, dolente e bella. Se fossi un uomo le offrirei una vita da principessa. E dei fiori da coltivare sul balcone, se lei volesse. Giornate di sole tiepido per scaldare le sue ossa peste ed illuminare i suoi occhi tristi. E storielle allegre per vederla ridere con la sua faccia da bimba piccola. Le cullerei il sonno, la mia mano sulla sua, per condurla piano ai sogni. Nerissa corre. Corre sempre. Su e giù per la città col fiato mozzo, la frangia incollata alla fronte. Un diadema di perle di sudore. Se la incontri, ti sorride sempre, sempre un po’ in ansia, un po’
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triste. Da via Dante a via Stabile e poi su, fino alla stazione Notarbartolo, sempre a piedi. Trafelata. Dalle 7 di mattina, fino all’una di notte. Perché ad una colf filippina “piena di signore”, ad una cameriera di ristorante etnico, ad una madre di quattro figli il ritardo non è perdonato. Il ritardo costa caro. Ha tanti figli Nerissa, allevati nell’annullamento di se stessa e nell’amore per il marito ormai morto. Nel senso del dovere, nello studio e nel lavoro. E sono figli tristi come lei, sradicati più di lei che invece corre sempre. Come una leonessa è Nerissa, e guarda al futuro. Alla “uscita”, come lei chiama la riuscita. La sua
scommessa imperdibile. Se fossi un uomo, mi perderei nel suo dolore e le offrirei la quiete, da assaporare goccia a goccia, con un sorriso. Ha 50 anni Nerissa e le pesano addosso, dice, come fossero 70. Ma ne dimostra 20. Se fossi un uomo sarei il suo treno della sera, quello che la riconduce a casa. Sarei la sua folata di vento che spalanca le porte verso la libertà. Nerissa viene in ufficio da me, al sindacato. Non sono un uomo, l’ascolto. E lascio che resti finalmente un po’ seduta. A parlare di sé.
fimminazze di lavinia d’agostino
E LA SUOCERA SENTENZIÒ
contenta sono! e puoi, scegliti un orfano!». È ciò che mi sento dire, spesso, dalle mie amiche “accoppiate”. Non volendo generalizzare e consapevole delle eccezioni, è un dato di fatto che le donne-suocere con le donnemogli/fidanzate proprio non vanno d’accordo. Si avvicinano e si annusano, ma invano. Proprio non ce la fanno. Ma le suocere sono donne come noi, certamente non sono mamme con cui confrontarsi sull’ultima poppata e le metodologie di ruttino, ma sono comunque donne innamorate, in modo diverso, del nostro stesso uomo! Certo, i fidanzati-mariti in genere non aiutano la costruzione di questo rapporto, istigando un’assurda competizione. Infatti non perdono occasione per sostenere che loro madre fa tutto meglio… molto meglio di noi. Ma loro, le suocere, che colpa hanno? Certo, la prima volta che ci incontrano ci squadrano da testa a piedi, constatando che il loro figlio poteva ambire a qualcosa di meglio. Anche senza emettere sillaba, lo sguardo è eloquente: «Siii, bellina... però troppo grassa, troppo magra, troppo bassa, forse alta». Poi la conversazione, cominciata tra zucchero e miele, diventa d’improvviso un vero e proprio interrogatorio. È lì che l’aspirante nuora si gioca il tutto e per tutto, perché deve dimostrare, rispondendo esattamente anche alle domande a trabocchetto («La camicia di seta si è macchiata. Che dici, ci metto la candeggina?»), di sapere essere anche ‘na fimmina ‘i casa. Il che significa che le domande, a saltare, riguarderanno materie di economia domestica: cucina, lavaggio e stiraggio, eliminazione macchie, pulizie, allevamento bambini, parsimonia e infine… rammendo. Se avrete superato la prova, la donna-suocera vi riserverà un amorevole sorriso, e annuendo dirà: «Contenta sono!». Per lei, a quel punto, non siete più la ragazza bruttina di pochi istanti prima, ma un utero: quello che, finalmente, la potrà rendere nonna.
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DE GUSTIBUS
di rita la rocca
MA ESISTE ANCORA L’HAPPY ENDING?
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esta un mistero il perverso meccanismo per cui noi donne siamo così morbosamente attratte dai matrimoni. Per alcune sono solo l’occasione di dare libero sfogo alla propria lingua biforcuta, con commenti al vetriolo sull’acconciatura della sposa piuttosto che sulle scarpe della testimone. Per molte sono fonte di “ansia da prestazione”, per il desiderio di apparire all’altezza (se non due gradini più su) delle altre invitate. Per la maggior parte delle donne, però, i matrimoni rappresentano l’avverarsi di una favola, il coronamento di una romantica storia d’amore come nella migliore tradizione disneyana. Risvegliano la bambina che c’è in noi, quella che amava far convolare a giuste nozze Barbie e Ken, relegando a Skipper l’ingrato ruolo di eterna damigella. Oggi non giochiamo più con le bambole, ma quel bel sogno in cui il principe, dopo mille peripezie, sposa la principessa continua ad albergare in un angolo della nostra mente (un po’ perversa, lo ammetto). Fortunatamente per noi i principi esistono ancora e, ogni tanto, si sposano pure, con tanto di diretta tv. Così, con cuore palpitante e occhi luccicanti, noi wedding addicted abbiamo assistito all’happy ending di William e Kate e d’Inghilterra. Una favola a metà tra Cenerentola, con la fanciulla di umili origini che sposa il bel principe, e Alice nel Paese delle Meraviglie, perché chi altri se non il Cappellaio Matto avrebbe potuto disegnare i copricapo delle invitate? Un paio di mesi dopo, tutti gli sguardi erano per Charlene, neosposa di Alberto di Monaco, meravigliosa nei suoi quattro metri di strascico firmati Armani. Un’altra favola rosa? A giudicare dallo sguardo vitreo e dalle lacrime (per non parlare dei tentativi di fuga), Charlene sembrava essersi appena resa conto che forse non avrebbe vissuto esattamente “felice e contenta” al fianco del principe a cui, poco prima delle nozze, era stato attribuito il terzo figlio illegittimo. Morale della favola? Quel che conta realmente non è il matrimonio da sogno, con tanto di tappeto rosso, petali di rosa e abito da Barbie Sposa, ma che ad aspettarvi sull’altare ci sia l’uomo dei vostri sogni.
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jelodicoaguia la posta di guia jelo scrivete a lettere@siciliainrosa.it
I FIGLI? FUORI DAI NOSTRI AMORI Una donna RITROVA LA FELICITÀ DOPO TANTI ANNI, MA I RAGAZZI NON ACCETTANO IL NUOVO COMPAGNO. CHE FARE? RINUNCIARE O SEGUIRE IL CUORE E IMPORRE LA PROPRIA SCELTA?
uia, sono separata da dieci anni e ho una nuova relazione con un uomo che mi rende felice, ma i miei figli mi ostacolano imponendomi di scegliere tra lui e loro. Per me sono amori diversi, e sono costretta a vivere questo rapporto in clandestinità. Il mio uomo si sta stancando. Aiutami tu con la tua saggezza. Grazie Guia! Agata, Catania
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Caro, Agata, dolce Agata, la mia saggezza? Ma quale saggezza gioia mia..!? Io attingo dal mio cuore e da quello degli altri per capire e ponderare, e quindi, sono saggia? Ma si..! Forse. Predomina, in me, sempre il sentimento, la gioia dell’amore nella vita e la gratitudine verso chi ce l’ha data: Dio (chiunque esso sia). Perchè sciuparla? E perchè farla sciupare dagli altri? Che poi, ahimè, sono i tuoi figli! Ma come ti aiuto? Si tratta di figli: il massimo dell'amore! Ma bisognerebbe “spaccargli la testa” e come si suol dire... “darici na
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«Se la redazione mi ha invitato a rispondere alle vostre lettere immagino sia perché conosca la mia sensibilità e il mio culto per il prossimo. Ma, forse, non sa quanto io sia tollerante con l’umanità. L’uomo è fragile ed è per questo che va seguito e sostenuto dagli angeli che possiamo esser tutti, cioè gli altri; nella sua fragilità c’è la forza! Con tutto il mio cuore, sempre». Guia
bedda sugghiata di vastunati!!!”. Ma dico stiamo scherzando? Questi “eredi al trono” ti comandano, ti manovrano, ti vogliono sola, infelice e sottomessa ai loro ordini? E perchè? Con quale diritto? Con quale ragione? Forse non sei una buona madre tu? E anche se fosse, ammesso che tu non lo sia (ma non credo proprio), torturandoti, vessandoti e spegnendo la tua vita sentimentale, lo diventeresti? Ti trasformeresti nell’angelo del focolare di loro fabbricazione? Fai così: fai leggere loro questa lettera e non me li salutare. E piangi, piangi, “pinnati” il più possibile... dalla mattina alla sera, e racconta loro, finchè capiranno, che sei tanto infelice e che speri, visto che li ami tanto, che loro un giorno da vecchi (perchè così i figli ci vedono, anche quando non lo siamo!) non debbano soffrire come soffri tu! Dì loro, da parte mia, che nessuno può togliere la dignità dell’amore! Ma, mi viene un dubbio... Siccome io conto nell'amore altruistico che i
figli ci portano, ti chiedo: perchè ostacolano il rapporto, addirittura imponendoti una scelta? Cosa fa di tanto male quest'uomo? Senti, non è che per caso è un poco di buono, violento o scroccone? Quali sono i motivi? E se non ce ne sono, sai che ti dico: fai stancare loro e non lui! Riscrivimi! Ho a cuore il tuo problema! Guia
ho un altro, però amo mio marito ono sposata da vent’anni con un uomo più grande che mi ha sempre fatto divertire. Abbiamo tre figli e una vita “normale”. Da qualche anno mi sono resa conto che mi mancavano certe attenzioni e ho una relazione con un coetaneo, ma non riesco a lasciare mio marito. I miei figli cominciano a capire, che faccio? Rinuncio alla felicità per loro che lasceranno il nido? Liliana, Catania
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Ma com'è questa vita “normale”? E perché metti le virgolette? Cos’è, per te, normale? Cara Liliana, tutte le vite sono normali e senza virgolette. Quelle più terribili e dure e anche quelle splendide splendenti, perchè la vita ha tutte le facce ma è la nostra normale vita! Per tutti! Di anormale c’è una vita senza amore, sempre secondo me! Il pro-
blema non sono i figli e la loro opinione, tienili fuori più che puoi! A prescindere dal fatto che lascino o meno il nido, perchè i figli non ci lasciano mai! E sopratutto noi non vogliamo essere lasciati da loro! Il problema è in te, ed è in te che devi scandagliare, poichè quelle tenerezze e attenzioni indispensabili per la felicità le hai cercate lontano da tuo marito? Trovo più indispensabile che ti faccia divertire! Più tenerezza e attenzione di questo? Scopri se è per la tipologia delle coccole e delle smancerie da primi bollori, che hai “pescato” in un altro, e non per la quantità, che sicuramente c’è, e anche bella forte, altrimenti saresti riuscita a lasciarlo. Prova questa, che l’amore c'è ancora per questo simpatico maritino! Non lo trasformare in “borsa dell’acqua calda”. Anzi. D'inverno, indossa davanti a lui, adorabile e tenero marito (senza conoscerlo tifo per lui) reggicalze (abolisci i collant). E non andare in giro per casa con pigiamini estivi cretini! Indossa baby doll di seta azzurro cielo e neri e cammina davanti a lui scalza: goditelo (e che palle gli intraprendenti, autoassertivi, noiosi coetanei!) Ti auguro tante tenerezze dall'uomo della tua vita: lui. Chiedigliele e vedrai! E che serenità! Cerca sempre quello Liliana nella vita, la serenità. Scusami, forse ti ho deluso ma il cuore mi detta così! Guia
CI PIACE La Squadra italiana di acconciatura al Campionato italiano 2010, ospitato a Catania
Hairstylist
DA MONDIALI appuntamento è per il 25 e 26 settembre, a Milano. Il capoluogo lombardo ospiterà infatti il Campionato del mondo individuale di acconciatura promosso dall’Omc, Organisation Mondiale Coiffure, guidata dall’italo-americano Salvatore Fodera. All’organizzazione aderisce anche l’Inai, Istituto nazionale acconciatori italiani, con il suo presidente Elio Vassena. In questa occasione, hair stylist provenienti da tutto il mondo si sfideranno nelle oltre 20 prove in calendario, esprimendo tutta la loro creatività e abilità tecnica per conquistare l’ambìto titolo di Campione del mondo. Sarà un’occasione importante per i professionisti acconciatori, che potranno osservare e imparare dal vivo l’esecuzione di elaborate tecniche di acconciatura ed ampliare le proprie competenze. Anche l’Anam (Accademia nazionale acconciatori misti) di Catania parteciperà all’evento, con una delegazione di otto elementi guidata dal presidente Salvo Ruffino e dal direttore artistico Giuseppe Gambino. «Si tratta di una vetrina importante per noi – dichiara Ruffino – grazie alla quale potremo esprimere al meglio le nostre capacità, e misurarci con quelle degli altri. Ci stiamo preparando con grande impegno alle varie prove, sperimentando novità creative in linea con le tendenze del momento». «L’appuntamento - prosegue Ruffino - avrà un respiro internazionale, con la partecipazione di ben 60 Paesi. Ci auguriamo di confermare i successi ottenuti dall’Italia nelle precedenti competizioni a squadre, tenendo alta l’immagine di una categoria professionale che ha raggiunto ottimi livelli qualitativi, e che fa della formazione e dell’aggiornamento il suo punto di forza». (Graziella Nicolosi)
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La rivolta al volante. Hanno deciso di rispondere in massa, con una protesta lanciata sui social network da Women2drive, al divieto che impone loro di non guidare. Il 17 giugno scorso le donne saudite si sono messe al volante per la prima manifestazione ufficiale dal 1991. In Arabia Saudita non esiste un divieto di guida per le donne, ma non viene loro rilasciata la patente.
Il sì di New York. Il 26 giugno lo Stato di New York ha aperto ufficialmente alle nozze gay. Un sì che arriva dopo quello di dopo Massachusetts, Connecticut, Iowa, Vermont, New Hampshire e distretto di Washington DC (in California la legge è correntemente sospesa) accolto con entusiasmo dagli Lgbt di tutto il mondo.
Nel nome di Angelo. I cieli dell’Etna gli erano familiari come la sua seconda casa. Adesso, un’area verde sul basso versante sudorientale del vulcano porta il suo nome. Ad Angelo D’Arrigo, indimenticato etologo, scienziato del volo e deltaplanista scomparso nel 2006, è stato dedicato lo scorso 19 giugno il Parco suburbano di Valverde
Love story al capolinea. È finita tra Ken e Barbie. Il biondo bambolotto ha infatti scoperto il “vizietto” della sua fidanzata: distruggere le foreste per avvolgersi in un packaging più economico. È questa l’idea dello spot-denuncia lanciato in rete da Greenpeace contro la Mattel, accusata di contribuire alla deforestazione dell’Indonesia
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copyright Donnafugata
donne di talento
DI madre IN FIGLIA
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di maria enza giannetto lcune prendono lo stesso colore e taglio degli occhi, altre la stessa espressione quando sorridono. C’è chi ha le stesse mani, chi è identica per testardaggine o per simpatia. E poi, ci sono quelle che, come se ce l’avessero impresso nel Dna, dalle loro mamme “ereditano” talento, passione e mestiere. Come se fosse un vizio di famiglia, da tramandare, proteggere, alimentare... di madre in figlia. Donne che, spesso, sentono il peso dei successi delle proprie madri e possono avvertire il bisogno di fuggire - prima - e cercare altrove la propria strada. E allora partono, frequentano scuole all’estero, si cimentano in altri lavori, percorrendo altre vie e dimostrando di saper “ballare da sole”. Fino a quando però, il cerchio si
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chiude, riportandole ineludibilmente lì, a fare lo stesso mestiere di chi le ha messe al mondo. Donne come Lydia e Barbara Giordano, figlie-attrici della mamma-attrice Mariella Lo Giudice che, per dimostrare il loro talento, da giovanissime, sono volate via da Catania a Roma. «Allontanarmi da Catania mi ha aiutato a capire se i miei successi potevano essere o meno legati solo a mia madre», dice Barbara, 24 anni, che a Roma ha frequentato l’Accademia nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico ed è attualmente impegnata (mentre è in stand by per la soap Agrodolce) nello spettacolo Antonio, Cleopatra e io con Duccio Camerini e Lombardo Radice. «Non ho mai sentito il peso del confronto con mia madre, almeno non consciamente. Lei è un’attrice generosa, ha sempre condiviso
vizio di famiglia.
JOSÈ NE HA PRESO LA CAPARBIETÀ, LYDIA E BARBARA L’ONESTÀ E LA PASSIONE, FLAMINIA IL GUSTO PER L’ORIGINALITÀ E VIOLA LA MANIA DI PERFEZIONE. FANNO LO STESSO MESTIERE DELLE PROPRIE MAMME, SENTONO IL PESO DEL CONFRONTO MA LO VIVONO CON ORGOGLIO
2 le sue gioie, i suoi segreti, rendendoci partecipi di ogni momento. Ovviamente, non so dire cosa sarebbe stato di me se non avesse fatto questo lavoro, ma sono sicura che abbia influito molto il modo in cui ho visto il mestiere attraverso i suoi occhi. Sin da piccola, andando in teatro, stando a contatto con i suoi colleghi ho avuto il tempo di affezionarmi a quel mondo. In realtà non ricordo l’attrazione per il mestiere, non ho mai detto “voglio fare l’attrice”, per me è stato naturale». Naturale come per Lydia, 27 anni, anche lei attualmente a Roma impegnata nelle riprese della fiction L’onore e il rispetto 3 (“la mia prima fiction dopo tanto teatro”, ci tiene a sottolineare). «Ho cominciato a 6 anni nei panni di un maschietto e ovviamente salii su quel palco perché c’era in scena mia madre. Poi, da adolescente da quel mondo volevo scappare: avrei fatto l’illustratrice, la designer, la giornalista, la panettiera... invece, ci sono rimasta perché è davvero un vizio di famiglia, benefico, che va alimentato». Un vizio di famiglia che Mariella Lo Giudice e le figlie spesso coltivano anche lavorando insieme. «Pur essendo molto diverse - continua Lydia – sappiamo danzare con gli stessi passi: siamo tutte e tre libere, critiche e molto complici perché ci stimiamo molto. Siamo oneste, non chiediamo sconti non ne diamo. Io e Barbara abbiamo avuto la fortuna di avere come madre una donna genuina, dalla personalità molto particolare. Lei è eterea e carnale, con i suoi capelli rossi e le lentiggini sembra avere un “demone”, un genio particolare. È affascinante, sfuggente, selvaggia e accogliente. Esserle figlia è un’avventura non banale… lo sarebbe stato anche se avesse fatto la fioraia». «Le mie figlie sono praticamente nate e cresciute sul palco - dice Mariella Lo Giudice ora impegnata nello spettacolo “Le Troiane ovvero la tragedia di Ecuba da Eu-
1. PASSIONE PER IL VINO. JOSÈ RALLO E LA MADRE GABRIELLA ANCA; 2. UNA VITA IN PALCOSCENICO PER MARIELLA LO GIUDICE E LE SUE DUE FIGLIE LYDIA E BARBARA GIORDANO
ripide a Seneca” nuova creazione di Micha Van Hoecke (che vedremo al Teatro Greco Romano di Catania il 3 agosto) -. Sono sicura che questo abbia influito sulle loro scelte e io non mi sono opposta, le ho assecondate. Ma l’ho fatto solo perchè ho visto in entrambe una bella anima fremente. Mi sono accorta che per loro, come per me, non era una velleità, ma esigenza di esprimersi, un bisogno vero e proprio. L’unica cosa che ho preteso è che studiassero fuori, che trovassero la propria strada sganciandosi da me. Insomma a un certo punto ho detto “andate e seguite il vostro destino”. Entrambe hanno affrontato dure selezioni entrando in
josè rallo: «HO AVUTO
UN MODELLO “TOSTO”, MIA MAMMA HA PRESO IN MANO IL SUO DESTINO. LA IMMAGINO 40 ANNI FA, TRA LE CAMPAGNE DEL BELICE A DAR ORDINI AI SUOI UOMINI. UN VERO MITO»
scuole pubbliche. Sono molto soddisfatta di quello che fanno e dei loro successi e desidero che trovino sempre gratificazione in quello che fanno. Non mi interessa che siano visibili e famose, ma appagate». Studiare fuori e tentare – all’inizio - altre strade sembra una costante delle “figlie di”. Come nel caso di Josè Rallo, 47 anni imprenditrice del vino, a capo dell’azienda Donnafugata che, dalla madre Gabriella Anca ha sicuramente preso la passione per l’innovazione e la creatività. «Sono andata via dalla Sicilia a 19 anni per frequentare Economia e Commercio al Sant’Anna di Pisa. Volevo dimostrare, soprattutto a me stessa, che potevo farcela da sola e di saper replicare i modelli che ave-
vo avuto in famiglia: mio padre, ma soprattutto mia madre. Lei è un vero e proprio mito: ha fatto scelte coraggiose, ha preso in mano il suo destino, lasciando a 32 anni un lavoro fisso come insegnante di inglese al liceo per diventare imprenditrice scommettendo sulle sue tenute a Contessa Entellina». Il modello da emulare e se possibile da superare era davvero “tosto”. «Una donna bellissima, affascinante, determinata. Basta immaginarla negli anni ‘70, andare da sola, in macchina nella Valle del Belice sullo scorrimento veloce Palermo-Sciacca, per dare ordini ai sui uomini. Uomini che non capivano perché lei volesse ridurre la produzione per pianta, per fare uve migliori e appena lei voltava le spalle ricominciavano a portare alla vecchia maniera. Era una lotta continua. Sono orgogliosa di essere sua figlia, ma di certo io volevo “fare da me”. Da adolescente pensavo di fare l’interprete, la genetista… la filosofa. Dopo l’Università sono andata all’estero e sono tornata in Sicilia solo per amore di un siciliano. Quando ho detto ai miei che tornavo e avrei voluto lavorare in azienda sono stati felici, ma non me l’avevano mai chiesto, avevano assecondato le mie “ribellioni”. Oggi credo che oltre a darmi grande fiducia, in realtà, mia madre sapeva che alla fine sarei tornata. Io sto cercando di fare lo stesso con mia figlia Gabriella che ha 14 anni. Mi segue alle fiere, è una grande stakanovista e ama, come me, il contatto con le persone, ma quando le chiedo cosa vuol fare da grande mi dice che farà l’assicuratore come suo padre. Forse da me ha già preso lo spirito ribelle». Unite nel nome del folk sono invece la cantante e attrice Laura de Palma, 47 anni e la figlia Flaminia Castro, 21 anni di Mascalucia, che vedremo in vari luoghi quest’estate con lo spettacolo La ballata SICILIA INROSA
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donne di talento
3. NEL NOME DEL FOLK. LA CANTANTE LAURA DE PALMA E LA FIGLIA FLAMINIA CASTRO. 4. A DESTRA LE SCRITTRICI ELVIRA SEMINARA E VIOLA DI GRADO
dell’isola. «Mi occupo di tradizione popolare da sempre, è un sogno che coltivavo anche quando lavoravo per una grande azienda, reprimendo tutto quello che avevo dentro. Poi ho avuto la possibilità di lasciare quel lavoro e finalmente ho “intrapreso” la mia vera vita. Flaminia gattonava sul palco da piccolissima, a casa si mangiava pane, musica e teatro, per cui è
Lydia Giordano:
«MIA MADRE È AFFASCINANTE E SFUGGENTE, ESSERE SUA FIGLIA SAREBBE STATA UN’AVVENTURA ANCHE SE AVESSE FATTO LA FIORAIA» stato meraviglioso quando si è iscritta al Conservatorio di Enna. Sono felice perché voglio che faccia quello che desidera, senza mai sacrificare le sue passioni». «Per me la musica è vita - dice Flaminia e al contrario di mia madre ho già deciso che non mi lascerò mai distrarre da altri lavori. Sul palco abbiamo portato anche il nostro rapporto quotidiano, ci confrontiamo molto e anche se abbiamo idee diverse ci compensiamo e ci capiamo facilmente. Siamo molto legate, tanto che anche quando mi è capitato di poter suonare con altri gruppi, alla fine preferisco stare con lei perché trovo maggior originalità in quello che facciamo insieme».
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3 Impellenza, bisogno, urgenza di trasferire su carta i propri sentimenti e le proprie idee sono l’eredità che Elvira Seminara, giornalista e scrittrice (è da poco uscito il suo libro Scusate la polvere) ha donato alla figlia Viola Di Grado, 24 anni, che con il romanzo d’esordio Settanta acrilico, trenta lana vincitore del Campiello Opera Prima, ha rivelato il suo grande talento. «Credo che la mia influenza su Viola - dice Elvira Seminara - sia stata di tipo biologico: le ho trasmesso il gene. Come me, lei sente l’esigenza fisiologica di fermarsi all’improvviso con il suo taccuino e fissare un pensiero, un’emozione. Molto diversa è, però, la nostra concezione della scrittu-
ra: io nel giornalismo ho unito la passione per la parola e la funzionalità sociale. E anche nei romanzi, vado comunque alla ricerca di armonia, la stessa che mi serve avere intorno per vivere bene, circondata dall’ordine e dall’idea che ogni cosa abbia il proprio posto. Viola invece ha sempre coltivato una fervida immaginazione, portandola fino all’estremo sin da piccola: quando leggevo quella che scriveva a sette anni, non sapevo se esserne felice o sgomenta. Mi piace definire mia figlia con l’aggettivo “insolubile”: non si scioglie e non si spiega facilmente, è un mistero continuo. Forse in passato lo ero anch’io, ma oggi vado per semplificazione, il ca-
rattere, con gli anni, si smussa». «Da mia madre - continua Viola - ho ereditato il bisogno di scrivere ma di sicuro non era emulazione, anzi. Da piccola, in contrasto con quanto avevo intorno, libri su libri che mi veniva detto di leggere, mi rifugiavo nell’invenzione di giochi da tavolo, nella finzione, nella scrittura e nei fumetti. Come lei sono una perfezionista, abbiamo entrambe una certa ossessione per la parola e uno spiccato gusto estetico. Sentiamo il bisogno di bellezza intorno a noi ma siamo molto diverse nell’idea di come le cose debbano stare al mondo: lei è una “maniaca” dell’ordine, per me invece il disordine è energia, vitalità, creatività. Questo si trasferisce nelle no-
elvira seminara:
«CREDO CHE LA MIA INFLUENZA SU VIOLA SIA STATA BIOLOGICA. LE HO TRASMESSO IL GENE DELLA SCRITTURA IN LEI VEDO LA MIA STESSA URGENZA DI RACCONTARE» stre scritture: caotica e punk la mia, armoniosa e jazz la sua. Siamo molto severe con i nostri lavori e l’una con quelli dell’altra, ma ci fidiamo molto. Certo ci sono tante differenze evidenti: lei ama il mare e il sole, io no, lei veste in bianco e nero, per me esiste solo il nero». Ma dalle storie di queste “due generazioni di colleghe”, per come il vizio di famiglia viene coltivato e preservato, è probabile che, tra qualche anno, anche Viola vestirà in bianco e nero.
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QUESTO NON È
un lavoro... DA (SOLI) UOMINI
1 per scelta o per necessità, TRASFORMANO UNA PASSIONE NELLA PROPRIA
PROFESSIONE, ANCHE SE SI TRATTA DI “MESTIERI” DA SEMPRE APPANNAGGIO DEI MASCHI. PILOTA, PANETTIERA, MURATRICE E CAMIONISTA, TUTTE AFFRONTANO UN’OCCUPAZIONE DURA E DIFFICILE, SENZA MAI PERDERE LA PROPRIA FEMMINILITÀ
di ilenia suma
idea che un tempo faceva riferimento alle eccezioni di eroine in carne e ossa, o alla mitologia frutto di spregiudicate fantasie, è divenuta realtà. Le Giovanna D’Arco, le Amazzoni dei nostri tempi sono donne comuni, tenaci e indipendenti, femminili anche, ma che hanno scelto di fare lavori da uomo. Falegnami, meccaniche, camioniste, elettriciste, muratrici: anche in Italia l’ultimo avamposto di genere sta crollando sotto i colpi del gentil sesso, che un po’ per scelta, un po’ per necessità, ha deciso di far diventare professione quella che spesso era una semplice passione. Nel mercato del lavoro le donne sono sempre penalizzate sul piano retributivo, dei livelli occupazionali e, soprattutto, nella conquista di posizioni di comando. Anche se sono più brave a scuola e più serie all’Università, al timo-
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ne dell’industria, della politica e dell'economia restano gli uomini. E la maternità è uno dei fattori che le frenano, alimentando discriminazioni. «Nel mio contratto la maternità non è neppure menzionata - dice Agata Lau, 32 anni, catanese, pilota per Meridiana, e neo mamma - e non capisco perché, considerato che in quello delle assistenti di volo c’è un intero capitolo dedicato all’argomento». Una carriera cominciata prestissimo, a 21 anni la più giovane pilota in Italia, prima donna assunta per il ruolo da Meridiana nel 2003. «La compagnia è nata 47 anni fa, ma il fatto che abbiano impiegato così tanto tempo prima di assumere una donna pilota la dice lunga sulla politica che l’ha caratterizzata in passato; possibile che le donne che si erano presentate prima di me fossero tutte “scarse”? Non può essere una coincidenza. Tuttora ci sono compagnie dove
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3 1. UNA CARRIERA COMINCIATA PRESTISSIMO QUELLA DI AGATA LAU CHE, A 21 ANNI È STATA LA PRIMA PILOTA DONNA D’ITALIA; 2. SOTTOTENENTE DI VASCELLO E UFFICIALE IN II SULLA NAVE FAVIGNANA, VALERIA DI MANTO 3. IN PIZZERIA. VINCENZA E ISABELLA PREPARANO DUE MARGHERITE NEL LORO LOCALE. 4 E 5. IN CANTIERE FEDERICA E LUCIA IMPEGNATE NELLA COSTRUZIONE DI UN MARCIAPIEDE NELL’AMBITO DEI CANTIERI LAVORO
non c’è neppure una donna pilota». E la maternità, secondo Agata, continua a essere un deterrente. «In molti paesi le donne sono agevolate nel periodo della gravidanza e dopo. Basta andare in Francia, quando rientri dalla maternità l’azienda è obbligata a darti il part-time. Io ad esempio l’ho chiesto e d’inverno me lo hanno dato, ma d’estate no». Un mestiere ancor meno colorato di rosa quello di Giusi La Cava, panificatrice e presidente regionale di Assipan. Quando ha iniziato, nel 1997, continuando la tradizione di famiglia, ammette d’aver avuto qualche problema con i dipendenti uomini. «Solo con la vecchia guardia, che non era abituata a vedere una donna come capo. E allora capitava che il pane venisse fuori male e trovavano sempre una scusa, non ammettendo errori che un mastro fornaio non dovrebbe mai fare, pensando magari che non avessi la capacità di controbattere». Motivazioni culturali ma anche fisiche hanno tenuto le donne lontano dall’arte bianca. «È un lavoro duro, le grosse tavole su cui viene trasportato il pane dal laboratorio di panificazione al forno sono molto pesanti. E poi in passato si lavorava solo di notte, in un ambiente pretta-
mente maschile, quindi in Sicilia una donna non lo poteva fare, e non ci pensava neppure a farlo». Pazienza e professionalità, le doti indispensabili. «E col tempo gli operai non ti vedono più come titolare ma alla pari». Anche per Teresa Matarrese il mestiere è frutto di una grande passione: il mare. Originaria di Ischia e trapiantata in Sicilia, pilota di porto per la Corporazione dei piloti di Augusta e Siracusa. «Sono cresciuta con l’idea di pilotare una nave, e tutto quello che ho fatto nella vita è stato mirato a questo».
agata lau, pilota:
«NEL MIO CONTRATTO LA MATERNITÀ NON È NEANCHE MENZIONATA NON CAPISCO PERCHÉ VISTO CHE IN QUELLO DELLE ASSISTENTI DI VOLO C’È UN INTERO CAPITOLO DEDICATO» Figlia d’arte: «Mio padre è comandante, la prima volta che mi mise davanti a un timone avevo 9 anni». A 13 già imbarcata su un veliero. E sono 15 gli anni di na-
5 vigazione alle spalle. Un’ostinazione che le ha permesso di vincere il concorso ed essere, a soli 30 anni, una delle due pilote donne in tutta Italia. Teresa appare sicura e certa di ogni suo pensiero, che energicamente mette subito in azione. Così mentre le sue coetanee indossavano i tacchi e si truccavano per andare a ballare, lei si trovava in mezzo al mare a navigare. «Ho passato anche sei mesi di fila in mare, pure Natale e Capodanno». Con i colleghi dell’altro sesso mai riscontrate perplessità. «Bisogna solo sapersi comportare, se fai la “civetta” è la fine, ho visto colleghe che credevano che certi comportamenti potessero essere un lasciapassare per far carriera, e invece sono proprio quelle che si sono “bruciate” la carriera». Anche sulle navi che conduce dentro e fuori dal porto stessa reazione «E poi ormai anche a bordo è facile trovare equipaggi con molte donne. L’unica diffidenza forse l’ho riscontrata nei comandanti di origine araba». La postura dritta di un soldato, si allunga a stringerci la mano. Valeria Di Manto, sottotenente di vascello e ufficiale in II su Nave Favignana ad Augusta, non ha SICILIA INROSA
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in italia CI SONO 1.800 CAMIONISTE, 400 ELETTRICISTE, 1.100 TAPPEZZIERE, 2.300 FABBRE, 700 MECCANICHE, 140 IDRAULICHE, 300 FALEGNAME E OLTRE 300 CALZOLAIE
6 lasciato che la divisa inamidasse la sua femminilità, la morbidezza dei gesti, li ha solamente “disciplinati”. Niente negli atteggiamenti che faccia pensare che questa donna si senta un’eccezione. Lei è semplicemente una persona che fa il suo lavoro, un lavoro che ama. Occhi verdi, capelli chiari raccolti discretamente in un chignon. Due anime e un corpo, che Valeria, senza darne sfoggio, non inganna, o ripudia, nella sua natura, che non entra in conflitto con la determinazione e la sicurezza della propria professionalità, e dei sogni. «Sono stata ispirata da mio padre, lui è un sottufficiale, ero affascinata dalla divisa, mi ricordo quando bambina lo vedevo partire». Un’ispirazione che si è mantenuta costante, entrata all’Accade-
barcollo, ma non mollo È IL MOTTO
PREFERITO DI PINELLA DI VICO CHE INSIEME A SORELLA E COGNATA GESTISCE UNA PIZZERIA E UN BAR TABACCHI mia di Livorno nel 2003, era appena il secondo anno in cui le donne venivano accettate, nel 2007 è già imbarcata su una nave a La Spezia. Nessun problema a essere una donna che comanda degli uomini. «Secondo me l’importante è comportarsi in maniera coerente al proprio ruolo, mostrare la propria preparazione affinché i subalterni abbiano stima di te; poi non è che si può essere simpatici a tutti, ma si può essere produttivi nell’ambito lavorativo senza avere difficoltà». «Io credo che non dev’essere la donna preparata a questo ruolo, ma l’uomo – interviene il tenente di vascello Ciro Sannino, comandante del Favignana. -
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Essendo stato quello delle Forze Armate un ambiente prettamente maschile, sono gli uomini che devono imparare a gestire bene le nuove dinamiche. Le donne seguono l’iter previsto, lo stesso degli uomini, e di conseguenza devono essere considerate» Per Pinella Di Vico, e tutte le donne della sua famiglia, a partire dalla capostipite Brigida, alla sorella Isabella, e alla cognata Vincenza non è mai esistito il problema di fare un lavoro da uomo o da donna. In passato anche benzinaie, sono loro a gestire la pizzeria e il bar tabacchi di un ristorante ad Augusta. Una tradizione che Brigida, di origine napoletana, ha fatto partire nel 1961, quando, tenendo fede alle sue radici partenopee, decise di ampliare il chiosco che gestiva col marito, anche lui trapiantato in Sicilia ma dalla Calabria, trasformandolo in una pizzeria. «È lei che ci ha insegnato tutto quello che sappiamo fare», dice Isabella mentre infila una margherita nel forno. “Barcollo ma non mollo”, è il motto preferito di Pinella, che nonostante la vita in passato le abbia riservato brutte sorprese, mantiene un sorriso sul volto che nulla è riuscito a scalzare. E per i clienti non è solo una che ti serve da bere o un pacchetto di sigarette, è soprattutto occasione per una divertente conversazione. Vanga, cazzuola e secchio, Federica, Graziella, Lucia, Terenzia e Anna, casco in testa da cui escono chiome profumate, le unghie impeccabilmente curate, lavorano duro nel ricostruire un marciapiede. «Rientrano nel progetto Cantieri di lavoro - ci spiega l’architetto Giancarlo Zurzolo, direttore dei lavori - attivati con fondi europei regionali e locali, e istituiti per tenere impegnato per almeno sessanta giorni chi è disoccupato». «Mio marito è nel ramo, così spero che dopo questa esperienza magari mi
7 6. AL BANCONE SERVE DA BERE E VENDE SIGARETTE SENZA MAI PERDERE IL SORRISO PINELLA DI VICO 7. TERESA MATARRESE PILOTA DI PORTO PER LA CORPORAZIONE DEI PILOTI DI AUGUSTA E SIRACUSA
prenda a lavorare con lui», dice sorridendo, e forse non credendoci poi tanto, Graziella. «Io non mi sono mai tirata indietro da nessun lavoro - dice Lucia - ho fatto pure l’autista». «Ho fatto richiesta per rientrare nel progetto grazie al mio ragazzo - dice Federica - e non mi dispiacerebbe imparare bene questo mestiere e continuarlo a fare». I colleghi uomini, più di macinata esperienza, non sono dispiaciuti dalla compagnia, anzi, la loro presenza sembra alleggerire l’atmosfera. «Ho lavorato anche al nord - dice Salvatore - e lì non è raro vedere una donna che lavora in un cantiere edile; è qui al Sud che ci sono ancora certi pregiudizi».
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porno ROSA esplode l’eros femminile
A TUTTE LE ETÀ STRAPPANO VIA IL “VELO DELLA VERGOGNA” DECIDENDO DI VIVERE LA SESSUALITÀ ANCHE DAVANTI A FILM HOT, PURCHÉ CREATI APPOSITAMENTE PER LORO. IL SESSUOLOGO MARCO ROSSI: «LE DONNE OGGI SANNO CHE PROVARE PIACERE È POSSIBILE ED È UN DIRITTO»
LUCI rosse PER LEI di lavinia d’agostino
hi pensa che la pornografia sia solo una cosa da uomini? Forse molti, ma a guardare chi è andato controtendenza, credendoci a tal punto da farne un business, c’è da cambiare opinione. È il caso eclatante di Erika Lust, giornalista svedese trapiantata a Barcellona, pioniera della pornografia al femminile. Si, al femminile, perché un porno che interessa le donne è ben diverso da quello che guardano gli uomini, e la Lust è partita proprio da questa differenza, che significa anzitutto abbattere alcuni stereotipi, per inaugurare questo nuovo genere di film che stanno spopolando tra donne di ogni età. Grazie a Internet. «Il porno piace e può piacere anche alle donne, basta che sia concepito in modo
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diverso». È questo il “credo” della regista che, fondatrice della casa di produzione Lust films si rivolge anzitutto a un pubblico femminile inserendo nelle sue pellicole trama, belle ambientazioni, gusto, design, personaggi veri e quanto più simili alla quotidianità e, soprattutto, rapporti sessuali travolgenti e coinvolgenti dove la donna non è solo oggetto, ma soggetto attivo. A questo la Lust ha aggiunto l’abbattimento di cliché maschilisti (l’elenco completo si trova nel suo libro, da poco pubblicato anche in Italia con il titolo “Per Lei”) come la stessa regista ha più volte dichiarato: «Secondo i porno tradizionali le donne indossano sempre i tacchi alti e sono felici di avere rapporti multipli, gli uomini non sono mai giù di tono e sono “esagerati”. Poi sembra che rapporti rapidi e veloci siano più soddi-
sfacenti, e le belle ragazze sono felici di fare sesso con maschi brutti e di mezza età». Ecco in cosa sono diversi i suoi film! Guardandoli la prima cosa che salta all’occhio è che non sono volgari, ma addirittura delicati, spesso spiritosi - coIL SESSUOLOGO. Marco Rossi è anche un medico me solo le donne sanno psichiatra nonché volto noto esserlo in certe situazioni della tv, sul suo sito marcorossi.it - e realistici. Ma sopratsi trovano risposte esaustive a tanti quesiti di tipo sessuale tutto sono carichi di erotismo e di baci veri. I protagonisti? Persone assolutamente normali, nessun bellimbusto super muscoloso ultra depilato, né donne dalle mega tette siliconate pronte a tutto. Ma in che modo uomini e donne sono
ERIKA LUST
REGISTA E PIONIERA DELLA PORNOGRAFIA AL FEMMINILE: «L’HARD PIACE E PUÒ PIACERE ANCHE ALLE DONNE, BASTA CHE SIA CONCEPITO IN MODO DIVERSO» diversi davanti a un film hot? Lo abbiamo chiesto a Marco Rossi, psichiatra e sessuologo, responsabile della sezione di sessuologia della Società italiana di medicina psicosomatica. «La pornografia classica è sempre fatta per il maschio e quindi ha le caratteristiche salienti di ciò che interessa a lui, ovvero una rappresentazione in sequenza di genitali in azione, visti molto da vicino. Tutta la pornografia classica è giocata su questo concetto, mentre la donna preferisce dei corpi in azione perché ha una visione più ampia della sessualità, fatta di situazioni a più ampio respiro». La nuova tendenza abbatte la comune credenza che il porno non interessa alle donne? «In qualche modo si, ma in realtà si è creato un nuovo genere. Il classico film realmente interessa poco le donne che, guardandolo, probabilmente sono più attratte dal colore delle lenzuola piuttosto che da altro». Si dice che la sessualità di un uomo
sia sollecitata più dalle immagini e che quella della donna sia più mentale. È ancora vero ? «È cambiato qualcosa nel senso che, se una donna assiste a un film con scene di gente che fa l’amore, dialoghi, e non si ferma tutto all’atto sessuale in sé, che comprenda situazioni descrittive che lasciano spazio alla costruzione di fantasie, allora si trova interessata perché questo genere di pellicola tocca le sue corde. Ciò che è cambiato veramente è che oggi anche le donne sono fruitrici di film porno, ma differenti rispetto a quelli che interessano l’uomo. Questo cambiamento riguarda anche i sex toys, adesso appannaggio anche delle donne. Prima il giocattolo sessuale era mascolinizzato, ovvero era solo uno strumento che poteva utilizzare l’uomo per far provare piacere alla donna, e aveva caratteristiche molto simili ai genitali. Oggi ci si è allontanati da tutto questo e tra i sex toys si trovano paperelle, omini e tanti altri oggetti che hanno trasformato questi giocattoli per adulti in strumenti che vengono vissuti con piacere anche dalle donne» . Quindi sono caduti tutti i tabù? «C’è ne sono ancora alcuni. Sicuramente il tabù che non c’è più riguarda la sessualità femminile da vicino: oggi sappiamo che la donna può provare piacere e che questo è un diritto, non è più qualcosa che le viene concesso dall’uomo». Ma allora, il maschio è superato? «Per un certo periodo della sua storia l’uomo è riuscito a creare situazioni in
INTIMI GIOCATTOLI Un tempo considerati “giochi proibiti” oggi sono diventati i “migliori amici delle donne”, soprattutto da quando designer di tutto il mondo si sono adoperati per creare oggetti belli, non volgari, con una sola mission: dare piacere. Sono i nuovi sex toys, diversi per forma, dimensione, materiali e funzionamento, acquistabili non solo nei negozi specializzati, ma anche in farmacia, in alcuni grandi magazzini e supermercati e, soprattutto, su internet in modo assolutamente anonimo. Ed ecco che nel mercato sono arrivati degli insospettabili “vibe” - come vengono chiamati i vibratori a livello internazionale - , come le coloratissime paperelle dotate di un meccanismo vibrante (in alto), ma anche similrossetti e, ancora, l’omino Jim-O (a destra) o il coniglio, celebre perchè utilizzato anche da Charlotte della serie “Sex & the City”.
Una scena del film “Life love lust”
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LA PRODUZIONE. Five Hot Stories for Her (2007) premiato quale miglior film dell’anno al Feminist Porn Awards di Toronto; Barcelona Sex Project (2008), documentario indipendente premiato all’E-Line Awards di Berlino; Life Love Lust (2010) è il suo ultimo lungometraggio. Erika Lust è anche autrice di libri: Good Porn – A Woman’s Guide (in italiano pubblicato da Pink Book con il titolo Per Lei. Guida al cinema erotico che piace anche alle donne); The Erotic Bible To Europe, guida ai luoghi più hot, cool, sexy, osè e hard d’Europa, e Love Me Like You Hate Me, tratto dall’omonimo corto, scritto con Venus O'Hara, modella fetish.
cui credeva, e faceva credere, di essere lui a comandare. Non è così, e quindi nel momento in cui prende consapevolezza di questa nuova situazione va in crisi, rischiando di essere superato. In realtà non lo sarà mai del tutto , o quantomento definitivamente, perché comunque l’uomo ha bisogno della donna e viceversa, è la natura. Probabilmente cambieranno certe dinamiche, ma nuovi equilibri si troveranno sempre, magari su nuovi parametri».
marco rossi:
«IL PORNO ROSA SI AFFERMERÀ IN ITALIA, MA SAREMO GLI ULTIMI PERCHÈ SIAMO INFLUENZATI DALLA CULTURA CATTOLICA» L’emancipazione sessuale della donna ha indebolito la figura maschile? «In questo momento l’uomo non si sente più all’altezza. Quando la donna poteva conoscere solo il piacere che le poteva dare l’uomo quest’ultimo, anche se “scarso” sotto le lenzuola, si sentiva sicuro. I problemi sono arrivati quando le donne hanno cominciato ad avere un loro parametro di piacere, che vuole essere soddisfatto, indipendentemente dall’uomo. Ecco che il maschio è entrato in crisi cercando, per tutta risposta, di fare la donna. Della serie: se non sono all’altezza da un punto di vista ses-
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suale, almeno cerco di essere più bravo dal punto di vista emotivo». L’autoerotismo e la masturbazione fanno parte della “normalità” anche per le donne? «Fa parte del vissuto femminile, ma non è la cosa più importante perché le donne anzitutto vogliono sentirsi desiderate, protette, amate, e con questo non intendo soltanto da un punto di vista emotivo». Cosa consiglia al gentil sesso affinché possa vivere bene la sessualità? «Sento di rivolgermi soprattutto alle donne comprese tra i 30 e i 40 anni: adesso che potete e siete capaci di stare anche da sole, cercate di valorizzare l’importanza di avere un compagno vicino, che però bisogna sapere accettare, trovando dei compromessi». Pensa che la pornografia al femminile si affermerà anche in Italia? «Si, ma saremo gli ultimi. Non perché siamo i più inibiti, ma perché siamo troppo vicino a Città del Vaticano, di cui sentiamo forte l’influenza». Un’ultima cosa, dopo anni di esperienza lei ha capito cosa vogliono gli uomini dalle donne, e viceversa? «Le rispondo con una frase che non è mia ma è assolutamente veritiera: un uomo da una donna vuole sesso, una donna da un uomo vuole amore». Ma non è la banalizzazione? «No, è solo la banale realtà. La banalità non va sottovalutata perché il sesso è istinto, quindi deve essere semplice, se così non fosse non potremmo procreare. La natura è semplice, siamo noi a complicarla».
REGISTA, GIORNALISTA, SCRITTRICE
Sopra Erika Lust, svedese classe 1977, vive a Barcellona, in Spagna, dove ha sede anche la sua casa di produzione; per i suoi film ha vinto diversi premi. Sotto, alcuni dei protagonisti di “Life Love Lust”, le tre parole del titolo sono a loro volta i titoli delle tre diverse storie che compongono il film
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LA CAMPIONESSA OLIMPIONICA DI PALLANUOTO, LA MISS, UNA REGISTA DI TEATRO “ALTERNATIVO” E LA SUORA IMPEGNATA PER L’INTEGRAZIONE. ECCO QUATTRO TALENTI NOSTRANI X
TANIA BAMBACI Grandi occhi scuri, un fisico statuario (è alta un metro e ottantatre) e, soprattutto, un sorriso aperto e sincero l’hanno fatta trionfare sulle altre 51 finaliste che si sino contese lo scorso 11 giugno a Gallipoli una delle corone più ambite, quella di Miss Mondo Italia 2011. A soli 21 anni Tania Bambaci, originaria di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), può vantare un curriculum di tutto rispetto: ha partecipato a Miss Italia conquistando l’ottavo posto, è stata finalista di Italia’s Next Top Model, si è aggiudicata il titolo di Miss Regina d’Europa e, il 6 novembre prossimo a Londra, rappreX senterà il Bel Paese a Miss Mondo 2011. Nel frattempo, la modella siciliana, che sogna un futuro nel mondo dello spettacolo, continuerà a studiare Lingue e letterature straniere all’Università di Pisa e a coltivare la passione per la cucina.
GIUSI MALATO Ha compiuto quarant’anni il 9 luglio Giusi Malato, il capitano del Setterosa, la nazionale italiana di pallanuoto femminile che vinse l’Oro olimpico ad Atene nel 2004, strappando il gradino più alto del podio proprio alla squadra di casa. Al fianco delle compagne del Setterosa, la “granitica” pallanuotista catanese, unica donna a ricevere nel 2003 l’ambita “Calottina d'Oro”, ha vinto anche i Campionati Mondiali nel 1998 e nel 2001 e i Campionati Europei nel 1995, 1997, 1999 e 2003. Pur avendo abbandonato l’attività agonistica, la Malato non ha rinunciato alla pallanuoto e oggi allena la squadra maschile Waterpolo Nettuno che milita in serie B.
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SUOR GIOVANNA A settant’anni Suor Giovanna della Casa della Carità di Agrigento passa le sue giornate tra pappe, pannolini e preghiere. Da gennaio, infatti, la coraggiosa “suorina”, Figlia della Carità di San Vincenzo de’ Paoli, accoglie ogni giorno nella sua comunità una quindicina di bambini di diverse etnie, per permettere alle madri extracomunitarie che vivono nel centro storico di Agrigento di andare a lavorare lasciando i propri figli in un posto sicuro. Grazie all’aiuto delle consorelle dell’Istituto e delle giovani del Volontariato Vincenziano, Suor Giovanna porta avanti un importante progetto di integrazione e solidarietà, con tutta la passione di chi trova la propria felicità nell’aiutare i meno fortunati.
EMMA DANTE “E non vissero tutti felici e contenti”, potrebbe essere questo il finale di “Anastasia, Genoveffa e Cenerentola”, l’ultimo spettacolo teatrale della regista palermitana Emma Dante. Abbandonato il buonismo disneyano, la Dante reinterpreta la fiaba di Perrault in chiave umoristica e con un sarcasmo tutto femminile, affidando a Cenerentola (che nello spettacolo è siciliana e si chiama Angelina) il compito di raccontare la prevaricazione, la violenza e l’emarginazione che caratterizzano la nostra società. “Anastasia, Genoveffa e Cenerentola” è diventato anche un libro, edito da La Tartaruga, arricchito dalle bellissime illustrazioni della romana Maria Cristina Costa.
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Melissa P. la scrittrice melissa p.anarello, 25 anni. a settembre tornerà in libreria con una raccolta di articoli sul “sesso in italia” usciti su “sette” edita da bompiani
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LA SCRITTRICE CATANESE, DIVENTATA FAMOSA CON IL ROMANZO EROTICO “100 COLPI DI SPAZZOLA PRIMA DI ANDARE A DORMIRE” volta pagina. «IL MIO PROSSIMO LIBRO - ANNUNCIA - PARLERÀ D’INFANZIA E DI MATERNITÀ»
«SUL SESSO HO SCRITTO IL MIO ULTIMO CAPITOLO» di paola Pasetti - foto di roberta krasnig
mpudente, sfrontata, provocatoria. L’avevamo lasciata così Melissa P., autrice di quel “100 colpi di spazzola prima di andare a dormire” pubblicato da Fazi, che nel 2003 divise l’Italia. Un fenomeno editoriale - 3 i milioni di copie vendute, oltre 40 le traduzioni, secondo le fascette - eppure non una critica fu risparmiata a quella scrittrice in erba. “Non sa scrivere”, “è tutta una montatura editoriale”, “robaccia pornografica, una Lolita di serie C”, si diceva. Ma lei, la minuta Melissa Panarello da Catania, dalle poltrone del Maurizio Costanzo Show rispondeva tono su tono ai suoi detrattori. Non un cedimento, non un luccicone. Una sicurezza che non deve averle giovato in termini di simpatia. E non l’hanno certo aiutata le polemiche che l’hanno vista più volte protagonista: da quelle con Francesca Neri, produttrice del film da cui Melissa ha prontamente preso le distanze; a quelle, più recenti, con il suo (ormai ex) editore Elido Fazi, con cui si è consumato un serrato scambio di accuse sulla carta stampata. “Mi ha fregato”, dice lei; “Una bugiarda, viziata. Non sa scrivere” risponde lui. Oggi, a 25 anni, la ragazzina insolente ha lasciato il posto a una giovane donna che, tra alti e bassi, è andata avanti nel suo percorso di scrittrice. E che si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua carriera. Avevi sedici anni quando hai scritto “100 colpi”, eppure il tuo nome è ancora associato a quel libro. Come ti senti oggi rispetto ad allora? «Per me quello è un tempo lontanissimo, in questi anni sono cresciuta sia come donna che come scrittrice. Non rinnego “100 colpi”, perché mi ha dato la spinta per fare quello che volevo fare sin da piccola, però me ne sento lontana». All’epoca il tuo romanzo ha attirato strali infuocati. Al di là delle polemiche sul lungo lavoro di editing, c’è chi ha definito il tuo modo di scrivere “pornografico”. Ti offende?
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«Le definizioni di per sè non mi infastidiscono, come non si infastidirebbe uno scrittore di gialli nel sentirsi dire che è uno scrittore di gialli. In Italia si tende a catalogare, a fare distinzioni tra una letteratura con la “L” maiuscola e una di serie B. Si pensa che la letteratura femminile sia da relegare negli scaffali della letteratura erotica, sentimentale, e invece è letteratura e basta. Tuttavia io non mi sento una scrittrice erotica; il fatto che io abbia scritto di sesso non significa che faccia letteratura erotica o pornografica». Eppure a molti hai dato l’impressione di aver voluto sfruttare il filone, di aver persino costruito il “personaggio Melissa P.” a tavolino. «No, credimi, anche volendo non riuscirei a fare qualcosa programmandola. Il sesso è un tema che in passato mi ha ap-
passionato e che ho voluto approfondire». “In passato”? «È così, la ricerca sessuale non mi appassiona più. E non perché lo abbia deciso. Semplicemente il sesso non è più quella “cosa” ormonale che mi muoveva fino a qualche anno fa. E poi sono quasi dieci anni che ne parlo... adesso mi sono un po’ rotta le scatole. A settembre uscirà per Bompiani una raccolta di articoli che ho scritto per “Sette” sul sesso in Italia, ampliati da scritti inediti. Sarà il mio ultimo capitolo su questo argomento, almeno per adesso». Volti pagina, allora. «Ho cominciato da pochissimo un nuovo romanzo, sono ancora all’inizio, ma posso già dire che parla dell’infanzia, un argomento su cui sto molto riflettendo negli ultimi tempi, insieme alla maternità. È un’infanzia non convenzionale, raccontata in prima persona da una bambina molto sicura di quello che è, di quello che fa, e che non vuole grandi intorno, perché ostacolano il suo cammino che per lei, invece, è molto chiaro». Determinata, come te. Ti abbiamo lasciato ragazzina, ospite al Maurizio Costanzo Show, e ritrovato donna in tv, prima “cartomante” a Victor Victoria e poi inviata per Mistero. Ti vedremo ancora in altri programmi? «No, in questo momento non sono interessata a progetti televisivi, sono impegnata sul fronte editoriale. La tv mi è stata proposta sin dal 2003, ma non l’ho mai fatta, perché non mi interessava, e poi non mi piacevano i contenuti che mi proponevano. Quando me l’ha chiesto Victoria Cabello, mi è sembrata la volta buona per tentare. È stata un’esperienza molto bella, il gruppo di lavoro era meraviglioso e Viki è una donna eccezionale. Però io sono abituata a un ritmo di lavoro che è quello della scrittrice, che la mattina si alza abbastanza tardi e si gestisce il tempo e lo spazio nella solitudine della sua stanza. Doversi adeguare ai tempi televisivi, a richieste che in qualche modo ti soverchiano, non è proprio facile». Come ti confronti con il successo di “100 colpi”? «Non mi confronto col successo che ho avuto, se lo facessi perderei in partenza. Io mi confronto sulla giornata, su quello che sto facendo. Mi ritengo anche fortunata, perché il mio successo l’ho avuto presto e posso andare avanti senza dovermene aspettare uno nuovo. Certo, non scrivo solo per me; gli scrittori che dicono di scrivere per se stessi lo fanno perché non vendono abbastanza. Se decidi di pubblicare è chiaro che vuoi comunicare qualcosa. Semplicemente non ho la fissa delle copie vendute. Quel successo lì non è più ripetibile, nonostante gli editori possano avere delle aspettative. Ma quello è un problema loro, non mi compete». SICILIA INROSA
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DOPO TRE ANNI: «UNA RELAZIONE MI SOTTRAE SEMPRE UN PO’ DI VITA. ADESSO STO RISCOPRENDO LA MIA AUTENTICITÀ»
LA NUOVA LOLITA i cognome fa Panarello, anche se per tutti è Melissa P., pseudonimo con cui la scrittrice, nata a Catania nel 1985, divenne famosa per “100 colpi di spazzola prima di andare a dormire”, pubblicato da Fazi Editore. Era il 2003 e fu un successo esplosivo: con tre milioni di copie vendute, il romanzo erotico risultò il libro italiano di maggior tiratura del primo decennio del Duemila. Del 2005 è il film “Melissa P.,” prodotto da Francesca Neri e diretto da Luca Guadagnino, da cui però la scrittrice ha preso le distanze. Nello stesso anno è uscito il suo secondo romanzo, “L’odore del tuo respiro”, seguito nel 2006 da “In nome dell'amore”. Il 2010 segna la rottura definitiva con Fazi: esce “Tre” per Giulio Einaudi Editore e la graphic novel “Vertigine” per Rizzoli. Lo scorso anno ha partecipato al programma “Victor Victoria” su La7 e dal 20 gennaio 2011 è stata inviata speciale della trasmissione di Italia Uno “Mistero”. Sul web ha un blog tutto suo: http://melissapanarello.wordpress.com.
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Qualche mese fa dalle colonne del Fatto quotidiano denunciavi di essere ridotta sul lastrico. Strano per una che ha venduto milioni di copie. «Ma era vero. Sono una ragazza sola, indipendente, che non ha aiuti da nessuno. Grazie a “100 colpi” ho una casa di proprietà, anche se metà è ancora della banca... Il mio è comunque un lavoro precario, il fatto che abbia avuto un successo non vuol dire che ne avrò un altro e che quindi potrò campare. Per due anni sono stata male dal punto di vista economico. Tieni conto che Fazi non mi ha pagato per una sacco di tempo, mi deve un sacco di soldi». Dopo la doppia rottura con i Fazi quella professionale con Elido e sentimentale con il figlio Thomas - ti sei sentita abbandonata o liberata? «Le rotture mi liberano, sono sempre positive, come la classica porta che si chiude per far aprire un portone». Anche quelle sentimentali? «Ogni relazione è un tassello che metti nel tuo percorso di crescita, ti permette di avanzare. Nella relazione successiva non commetti mai gli stessi errori di quella precedente». Mai più sentimenti e lavoro insieme, allora? «Ma no... Lavoro e amore ci possono pure stare. Per me quella con Thomas è stata una relazione molto positiva sin dall’inizio, non è stato quello a determinare il problema con Fazi padre. Del resto non è che gli altri scrittori che si lamentano di Fazi abbiano avuto relazioni con suo figlio... ». Oggi sei fidanzata? «No. Dopo Thomas ho avuto una relazione durata tre anni, che è finita da pochissimo». Come vivi questo momento da single? «Quando mi fidanzo, forse perché non ho molta esperienza, tendo a chiudermi nei confronti del mondo, a fare da geisha all’uomo che amo, mi annullo. E quando mi separo la “vera me” viene di nuovo fuori. Ecco perché questo è un momento di riscoperta della mia autenticità, del mio piacere, della mia creatività, che mi rimette al mondo, mi ridà vita. Ecco, in fondo una relazione mi sottrae sempre un po’ di vita...». Nei tuoi libri dai al corpo la prima e l’ultima parola, quella definitiva. E l’anima che posto ha? «L’anima è molto più importante del
corpo nella vita di tutti i giorni, non c’è dubbio. Io nella vita uso poco il corpo e molto di più l’anima. Da qualche anno, poi, mi interesso di scienze esoteriche, di religione; l’aspetto spirituale e il mondo del non visibile, quello legato alla nostra psiche, mi interessa enormemente. E sto cercando di trasferire questo interesse anche in ciò che scrivo». Eppure il corpo sembra trovare molto più spazio nella vita reale. Pensa al legame tra sesso e potere, alla voglia di trasgressione... «Finchè rimarremo un Paese cattolico ci sarà sempre chi cerca la trasgressione e vive il sesso come qualcosa di morboso, non liberatorio ma, al contrario, opprimente. Personalemente, non credo nel peccato, perciò per me nulla è trasgressivo, tutto è desiderio». Se il “bunga -bunga” fosse venuto fuori prima di “100 colpi”, avresti avuto lo stesso successo? «(ride...) Forse no, però non è un caso che il “bunga-bunga” sia venuto a galla dopo il mio libro. Conferma quello che dicevo allora, e cioè che gli adolescenti sono molto aperti, sono da sempre alla ricerca di qualcosa, e spesso hanno cercato questo qualcosa nei modi che il mondo offriva loro: dalle droghe al sesso, fino al più innocuo viaggio. Quelle coinvolte nel “bunga-bunga” sono in qualche modo le ragazze di cui scrivevo allora: tieni conto che la più grande è la Minetti che, anche se sembra mia nonna, ha la mia stessa età. In “100 colpi” raccontavo questo mondo, fatto di persone che hanno bisogno di trovare un proprio posto, e a cui il mondo offre una strada più facile, che loro, per pigrizia, seguono». Però capisci che quando si parla di minorenni si entra in un campo minato. «Guardiamoci intorno: le ragazzine, anche le più ingenue, hanno esperienza. Che poi non significa che siano mature, non lo sono. Ma hanno esperienza perché lo hanno voluto, nessuno le ha obbligate. Sono scelte individuali e forse sono anche necessarie, perché bruciarsi un po’ non è che faccia male, ti permette di guardare alla vita in un altro modo, di crescere con una visione più realistica delle cose. E comunque non è una cosa che possiamo governare. I ragazzi sono indomabili. Noi adulti ci lasciamo domare più facilmente, perché scendiamo a compromessi, perché abbiamo paura... ma finchè sei piccolo la tua vita è tutta un coraggio, un avanzare spedito altero verso la vita. Sei un cavallo pazzo». E tu? Da cosa ti lasci domare? «Da niente, la mia selvatichezza è una cosa a cui tengo moltissimo e che mi tengo ben stretta». Enfant terrible anche a 25 anni? «Anche tutta la vita! Sono convinta che la vera saggezza sia la giovinezza, a dispetto degli anni che passano».
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Maria Grazia Cucinotta
ELEGANZA MEDITERRANEA a cura di Venera Coco
DAY TIME. La Beatrice de Il Postino, per
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15 anni, ha affidato la sua immagine al couturier Giorgio Armani. Per un look da giorno, l’attrice messinese sceglie una morbida chemise in chiffon verde petrolio con ampia scollatura, a cui abbina una gonna a tubino, a vita alta, in organza grigia. Completano l’outfit sandali decorati con paillettes verdi e la maxi belt in vernice, in tinta con le scarpe.
HAPPY HOUR. Innamorata del made in Italy, la Cucinotta si affida spesso a Salvatore Ferragamo per dei total-look sorprendenti, come l’abitino al ginocchio, viola acceso, sagomatissimo con ampia scollatura sul generoso decolté. A contrasto le open toe nere con plateau, decorate con micro borchie argentate. EVENING. Re Giorgio vince sempre, so-
prattutto se si parla di long black dress. Quello esibito dall’attrice su uno dei tanti red carpet, è rigorosamente nero, lungo, con ampiezze a sirena alla base e dettagli glitterati.
I CAPELLI. La folta chioma ondulata degli esordi ha lasciato il posto a una piega liscia, quasi “à plomb”. Un taglio più fresco e nuovo grazie anche all’utilizzo di riflessi shatush che illuminano i capelli, donandole un lucidissimo effetto gloss. SMOKY EYES. I penetranti occhi neri della Cucinotta giocano con eyeliner, matite e palette di ombretti dai colori scuri che amplificano l’intensità del suo sguardo, mentre le labbra si tingono di rosa.
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MUST HAVE. ALZI LA MANO CHI NON INDOSSA ALMENO UNO DI QUESTI TINTINNANTI CIONDOLINI, DA AGGANCIARE A DECINE AI BRACELETS. 1. STORICA LA PIASTRINA A CUORE “PLEASE RETURN TO TIFFANY & CO.” CIRCONDATA DA BRILLANTINI 2. A FORMA DI SHOPPER IL CHARM IN ORO GIALLO TIFFANY & CO. 3. CIONDOLI CHIAVE IN ORO ROSA E BRILLANTI DODO BY POMELLATO. 4. LA CAMPANELLA CHANTECLER SI VESTE DI FOSFOSIDERITE E SI TRASFORMA IN GRANCHIO E BALENA NELLA COLLEZIONE ET VOILA. 5. LEIGHTON MEESTER INDOSSA LA CHIAVE FLEUR DE LIS DI TIFFANY & CO. SICILIA INROSA
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MODA LA STILISTA MELINA ZUMBO
di marina currao foto di rosita lipari
suoi defilé sono delle vere e proprie “sfilate spettacolo”: il teatro e la moda che s’incontrano in passerella. E proprio di un incontro parla “Nexus, i_sole che s’intrecciano”, collezione d’esordio di Melina Zumbo, presentata per la prima volta al MadeinMedi 2010 e vincitrice di The Look of the Year 2010 nella categoria stilisti emergenti. Parliamo di Nexus. I suoi modelli uniscono sapientemente la tradizione siciliana con quella orientale, qual è la filosofia dietro il loro concepimento e la loro realizzazione? «Nei miei lavori tutto parte dalla donna. In Nexus ho voluto accostare la figura della geisha e quella della nostra donna siciliana di tanti anni fa, entrambe sensuali, eleganti e fiere, dedite all’uomo con garbo ed intelligenza, ma mai sottomesse, donne consapevoli dell’enorme potere di un sorriso e delle buone maniere. La Sicilia ed il Giappone poi, hanno molte cose in comune: sono entrambe delle isole e tutt’e due con un vulcano simbolo, l’Etna e il Fujiama, e poi una è la terra del Sol Levante e l’altra è l’isola del sole. Questo intreccio l’ho visto attraverso il vimini, il materiale che si utilizzava per fare le famose “cufine”, quelle ceste che le nostre nonne portavano sulla testa, che io ho usato invece per realizzare dei ventagli che ricordano quelli giapponesi, l’intreccio tra le due isole quindi è riassunto attraverso il vimini. Su ogni abito poi è presente il sole che illumina e pervade tutto, e che si propone in varie forme ed in vari colori, tinte naturali quali panna, sabbia, terra, marrone». La sua collezione ha il volto di una sola modella, come mai? «Ho incontrato Cristina Valenti durante dei casting per il teatro e l’ho subito immaginata in passerella. Lei aveva già sfilato in passato ed appena ho iniziato a lavorare al primo modello l’ho chiamata ed ho cucito tutti e dodici i vestiti della collezione su di lei, diciamo che l’ho utilizzata come “busto sartoriale”, non esiste infatti un cartamodello, volevo poche riprese e non volevo tante cuciture, quindi di volta in volta sistemavo la stoffa su Cristina e lei magicamente le dava anima con il suo portamento elegante ed il viso fiero, incarnando perfettamente la mia idea di donna per Nexus». Che stile propone quindi alle donne? «Più che proporre uno stile, mi sento di dare loro un consiglio: indossate abiti che vi fanno star bene con voi stesse, che vi fanno sentire a vostro agio, valorizzate i
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Seducente COME UNA GEISHA nexus, i_sole che s’intrecciano
È IL NOME DELLA COLLEZIONE D’ESORDIO DI MELINA ZUMBO, CHE METTE INSIEME SICILIA E GIAPPONE. «DUE TERRE LONTANE - DICE LA STILISTA CATANESE - CHE HANNO MOLTE COSE IN COMUNE, UNA SU TUTTE L’ELEGANZA ANTICA DELLE LORO DONNE»
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GLI ABITI DELLA COLLEZIONE, IN CREPE DI SETA E TELA, CON APPLICAZIONI IN VIMINI, HANNO UN TAGLIO SOBRIO, GIOCANO CON TRASPARENZE E SCOLLATURE PARTICOLARI, METTENDO IN RISALTO LA NATURALE BELLEZZA FEMMINILE
pregi e camuffate i difetti, puntate su uno stile femminile a tutti i costi ma sobrio. No alle scollature esagerate tranne che sulla schiena; sì al “vedonon-vedo”, una seduzione elegante e pacata insomma». Ha uno stilista di riferimento o qualcosa a cui s’ispira? «Assolutamente no, senza dubbio mi documento, ma fino ad un certo punto, perché ho la personalissima idea di non farmi contaminare troppo. Fonte d’ispirazione per me può essere qualsiasi cosa: la sera mi metto a letto, penso ad una farfalla e da lì nasce tutto, mi alzo e scrivo le idee che ho
pensato. Non disegno perché preferisco lavorare direttamente coi materiali, dato che nei disegni non riesco mai a tradurre quello che ho immaginato, perché non posso esprimere il movimento o la fluidità della stoffa, quindi annoto l’idea e poi metto in atto». Cos’ha in mente per il suo futuro prossimo? «Nel mio futuro prossimo vedo la nuova collezione, alla quale sto lavorando tra un impegno a teatro e l’altro, ma so che verrà alla luce presto e protagoniste saranno di nuovo delle isole, questa volta molto più vicine a noi».
eventi TALENTI & DINTORNI CATANIA VESTE MADE IN ITALY Il suggestivo scenario di piazza Università sarà ancora una volta la location di “Catania, Talenti & Dintorni”, gala della moda del Sud Italia, diretto artisticamente da Agata Patrizia Saccone. Sotto l’alto Patrocinio della Camera Nazionale della Moda Italiana, quest’anno la kermesse di sabato 16 luglio ospiterà come di consueto griffes di prim’ordine, stilisti e personaggi che saranno insigniti dell’ambìto elefantino d’argento. Per rendere omaggio al 150° anniversario dell’Unità d’Italia, la manifestazione sarà dedicata prevalentemente al made in Italy, per mantenere e incentivare il rilancio dello stile italiano.
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Il dettaglio
CHE CONTA 1. ZEBRA EFFECT SUL COORDINATO DI ERNESTO ESPOSITO IN COLLABORAZIONE CON AZZURRA GRONCHI 2. GIUSEPPE ZANOTTI ARRICCHISCE L’INFRADITO CON UN MAXI FIOCCO IN SETA 3. 16. CULT NEGLI ANNI ’70, TORNA LA GHE BAG DI GHERARDINI 4. BIANCANEVE E I SETTE NANI SULLA BUSTA IN TELA STAMPATA D&G 5. MOTIVO RAGNATELA TEMPESTATO DI CRISTALLI AZZURRI SUI CALZARI FABI 6. UN TRIPUDIO DI SWAROVSKI INCASTONATI SUL SANDALO CASASEI, COLLEZIONE RED CARPET 7. MORBIDA E CAPIENTE LA SACCA IN RASO CON LOGO DSQUARED2 8. ALTEZZE VERTIGINOSE PER LA ZEPPA IN RAFIA RICAMATA D&G 9. SHOES FLUO PER WHO’S WHO 10. PITONE, SUEDE E PAILLETTES PER LA POCHETTE MONOGRAM SAVAGE TIGER DI LOUIS VUITTON 11. MBT FIRMA HABARI CHOCOLATE IN NABUK 12. BLACK AND CREME CON DETTAGLI DI PERLE E CATENE PER ELISABETTA FRANCHI CELYNE B. 13. LIMITED EDITION LA TOTE BAG DI GUCCI 14. PIUMOSA LA BORSA E LE SCARPE DI DONDUP
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TRAVELCHIC STILE IN VIAGGIO. TRA CAPI COMODI,
SNEAKERS E LONG BLACK DRESS A PROVA DI PIEGA, QUEST’ESTATE IN VALIGIA TANTO COLORE. ACCESSORI DI TENDENZA E DETTAGLI SPARKLING PER NON LASCIARSI COGLIERE MAI IMPREPARATE
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1. A PROVA DI PIEGA, IL LONG BLACK DRESS CON DETTAGLI METALLIC DI ELISABETTA FRANCHI 2. ORECCHINI DI TARINA TARANTINO VENUTI FUORI DAL LIBRO DELLA GIUNGLA 3. IN CHIAVE POP LA COLLANA CON IL CAMMEO, SEMPRE TARINA TARANTINO 4. SI VEDE BENE SOLO COL CUORE LA BAG FURLA DEDICATA AL PICCOLO PRINCIPE 5. DI PLASTICA LA LADY DRAGON DI VIVIENNE WESTWOOD ANGLOMANIA PER MELISSA 6. IN PAGLIA IL CAPPELLO A FALDA STRETTA DI DSQUARED2 7. LP JEANS CREA UN FITTING IMPECCABILE A PROVA DI CURVE 8. FUCSIA IL PACK DEL PROFUMO MADISON SQUARE PARK DI BOND. NO. 9 NEW YORK 9. DI GUCCI IL SET DI TROLLEY BEIGE E EBANO CON DETTAGLI INTERLOCKING IN GOMMA 10. SEMBRA UNA CARTOLINA LA MAXI BAG MASSIMO TRULLI 11. GEDEBE FIRMA UN’INEDITA POLSIERA OVER SIZE IN PELLE RICAMATA A MANO, CORALLO E GEMME 12. DA BARCA IL MOCASSINO IN PLASTICA SHUDY 13. IDEALE PER LE DIVE D’ANTAN IL BEAUTY FIRMATO BRUNELLO CUCINELLI 14. RIPRENDE LA FORMA DEL PESCURA LA CIABATTINA IN CORDA BAND ROPE DI SCHOLL 15. DI MALÌPARMI LA CLUTCH IN PELLE CON TRACOLLA A CATENELLA 16. OCCHIALI STILE WAYFARE E BAFFI ALLA COWBOY SULLA T-SHIRT DI GLAM CLOTHING STORE 17. SPAZZOLA, SPAZZOLINO E SPUGNETTE DENTRO IL NÉCESSAIRE DI HELLO KITTY BY CAMOMILLA MILANO 18. ESTIVI I CHARMS IN ARGENTO THOMAS SABO 19. SALOPETTE IN DENIM DELAVÉ PER SCEE BY TWIN SET 20. DIVERTENTI E GLAMOUR LE CUFFIETTE PER L’IPOD DI 2ME STYLE 21. COSTUME NERO A FASCIA DI TWIN SET BY SIMONA BARBIERI 22. REEBOK E IL FASHION STORE FIORENTINO LUISAVIAROMA LANCIANO EASYTONE FREESTYLE 23. UNA SAETTA L’OROLOGIO IN LIMITED EDITION DI JEREMY SCOTT FOR SWATCH 24. IN CASO DI PIOGGIA L’IMPERMEABILE DI COLLECTION PRIVEÉ? FOR KWAY
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A OGNI ABITO LA SUA SPOSA. ROMANTICA, SBARAZZINA, SENSUALE, RÉTRO: L’IMPERATIVO PER IL 2012 È ESSERE SE STESSE, LIBERE DI ESPRIMERE ANCHE NEL “GRANDE GIORNO” LA PROPRIA PERSONALITÀ
foto Valerio D’Urso - VDF assistente Stefano Aliffi modella Giorgia by CASTDIVA make up & hair Cinzia Budigna style Helmè Catania a cura di Marina Currao
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SOPRA SILHOUETTE CASTA E LINEARE PER L’ABITO CHE RICHIAMA GLI ANNI VENTI. UNICO VEZZO LE BALZE IN TULLE COLOR AVORIO CORONATE DALLA CINTURA DI PERLE CON FIOCCO IN VITA NELLA PAGINA A FIANCO PER CHI AMA IL CLASSICO: L’ORGANZA DOPPIA AVVOLGE IL CORPO, PER TRASFORMARSI IN UN ELEGANTE FIOCCO CHE SI ADAGIA SU UN FIANCO. IN TESTA, IL CAPPELLINO IN RAFIA PRENDE IL POSTO DEL VELO NELLA PAGINA PRECEDENTE UN PO’ EIGHTIES, A TRATTI ROCKETTARA, QUESTA INTERPRETAZIONE SBARAZZINA DELLA SPOSA, CON TANTO DI SCARPE ROSA FUCSIA A SDRAMMATIZZARE I VOLUMI DELLA GONNA 40
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SOTTO I DETTAGLI CHE FANNO LA DIFFERENZA. CORTO O LUNGO, MA ANCHE “RIVEDUTO E CORRETTO”, IL VELO TROVA SEMPRE IL MODO DI FARSI NOTARE. SULLA TESTA DI GIORGIA, RICAMI PREZIOSI, PER UNA INTERPRETAZIONE CLASSICA DELLA SPOSA, SUL VELO CORTO MA DECISAMENTE ROMANTICO. NELLA FOTO IN BASSO, INSOLITE GEOMETRIE PER UN VELO CHE GIOCA CON L’ACCONCIATURA
SOPRA COME UNA VESTALE: L’ABITO-TUNICA IN GEORGETTE IMPREZIOSITO DAI CRISTALLI SCENDE FINO AI PIEDI. I SANDALI E L’ACCONCIATURA MORBIDA RIPORTANO AL MONDO CLASSICO NELLA PAGINA A FIANCO SOFISTICATA E SENSUALE: IL SATIN GRIGIO GHIACCIO ACCAREZZA IL CORPO PER POI DISTACCARSENE IN AMPI DRAPPEGGI. LE SPALLE RESTANO SCOPERTE, SULLA TESTA IL VELO S’ACCARTOCCIA PER UNA SPOSA NON CONVENZIONALE 42
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a cura di rita la rocca
occhi fluo IL MASCARA SI ACCENDE DI COLORE
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Non bastavano eyeliner e ombretti declinati in un arcobaleno di tinte allegre e vivaci. Per l’estate 2011 anche i mascara osano con nuances insolite e originali. Che sia verde, rosa o blu, l’importante è che il mascara sia applicato sull’occhio nudo e solo sulla punta delle ciglia. Da valutare con attenzione anche che il colore del mascara e quello degli occhi non creino stonature cromatiche. Tra le novità della stagione, la linea Color Pop di Pupa (a sinistra nei colori fluo arancio, fluo fuchsia e fluo turquoise); Supermascara Tridimensionale Collistar (in viola); Zoom Lash Green is Green di Mac (in verde) e Mascara Singulier Waterproof di Yves Saint Laurent (in blu).
BACIATE DAL SOLE uando si parla di abbronzatura, si pensa subito a creme e lozioni per proteggere la pelle, ma spesso ci si dimentica che anche i capelli sono sottoposti agli effetti dannosi dei raggi Uva e Uvb, oltre che della salsedine e della sabbia, che disidratano la chioma rendendola opaca e sfibrata. Inoltre, tinture o permanenti intaccano le fibre dei capelli indebolendoli e rendendoli più esposti agli agenti atmosferici. È importante quindi cominciare a curare i capelli prima dell’esposizione al sole, magari con impacchi di olio d’oliva, di mandorle dolci o di karitè, o prodotti specifici come lo Spray Universel Haute Beauté Cheveu di Carita, emulsione adatta a tutti i tipi di capelli che rinforza e ristruttura il cuore della fibra capillare. Durante le ore passate al mare o in piscina la capigliatura va protetta con prodotti specifici da scegliere in base alle proprie esigenze specifiche. Per le
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protezione. RAGGI
UVA E UVB, SALSEDINE E VENTO DANNEGGIANO LE FIBRE DEI CAPELLI. CREME, SHAMPOO E OLI SONO OTTIMI ALLEATI IN SPIAGGIA E SOTTO LA DOCCIA più attente allo stile, Huile Céleste di Kérastase unisce una formula a base di olio di Macadamia a micro particelle che fanno risplendere i capelli. Le più pigre invece apprezzeranno Sū olio solare di Davines/Essential Haircare che assicura una protezione prolungata e un effetto emmoliente e antiossidante per capelli e corpo. La cura continua anche sotto la doccia con prodotti specifici come Sun Active Shampoo di Indola, che grazie all’Olio di mandorla di albicocca nutre e leviga le cuticole rendendo i capelli lucenti e setosi, e la maschera intensiva capelli ristrutturante doposole di Collistar, arricchita con aloe vera e pantenolo.
SENSUALITÀ FELINA ED ELEGANZA D’ANTAN Domenico Dolce e Stefano Gabbana reinventano un classico dell’estate, il bronzer, proponendolo in un’originale versione animalier. Cuore della linea The Animalier Collection, il bronzer leopardato riprende il motivo maculato caro alla maison e racchiude in sè la sensualità felina e l’eleganza raffinata e d’altri tempi tipica della donna Dolce & Gabbana.
IN ESTATE PROFUMATE SENZA ALCOOL Il tatuaggio, tema ricorrente nelle collezioni dello stilista Jean Paul Gaultier, ritorna in Eau d’été Classique Tattoo, la versione estiva della fragranza Classique. Priva di alcool, quest’acqua profumata porta in spiaggia le note di rosa, fiori d’arancio, muschio, vaniglia e, novità di quest’anno, fiori di ylang ylang e gelsomino sambac.
hairstylist di antonio morici *
IN SPIAGGIA COME URSULA er un look da spiaggia ultra glam , quest’estate sono di gran moda i capelli raccolti. Il classico chignon con i capelli tiratissimi è sempre una tra le soluzioni più pratiche. Per attualizzarlo, però, va realizzato con la riga laterale e tirato a lucido, utilizzando prodotti solari protettivi, oli e creme waterproof che, oltre a proteggere i capelli, li ristrutturano in profondità. Altra soluzione semplice ma di sicuro effetto è la classica “coda di cavallo”, usata peraltro da moltissime icone di stile. Il passato ritorna, dunque, e si ripropone in tutta la sua eleganza. Spesso si tende a sottovalutare le soluzioni più semplici, commettendo l’errore di andare in spiaggia con acconciature improbabili, come l’orrendo raccolto con il mollettone, dal garantito “effetto ananas”! Una dritta: quest’anno spopoleranno le treccine alla Bo Derek, sicuramente un’acconciatura più complessa da realizzare, ma di grande effetto. Per ovviare alla difficoltà dell’esecuzione basterà mettersi d’accordo con un’amica: risultato e divertimento garantiti per entrambe! Ma se siete delle irriducibili seduttrici e preferite comunque i capelli sciolti, l’ideale sarà pettinarli indietro applicando una dose generosa di gel dalla base a metà lunghezza. Come Ursula Andress, nella celeberrima scena in cui esce dall’acqua in un bikini bianco mozzafiato, anche voi in spiaggia avrete “licenza di uccidere”!
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shop-it È proprio vero che anche l’occhio vuole la sua parte. Per questo, sempre più spesso, le grandi aziende del make up lanciano sul mercato prodotti che sembrano gioielli da beauty case. Elegante e sofisticato, ad esempio, il decoro floreale della palette Ecrin 6 Couleurs e della polvere Météorites Travel Touch di Guerlain. Attira gli sguardi anche il design dei prodotti Givenchy, come il rossetto Shine Candide Nude e la palette Le Prismissime Yeux. Quasi ipnotico il motivo decorativo di Mosaïque Poudre Ensoleillante, edizione limitata di Clarins. L’elegante motivo floreale di Lancôme impreziosisce la terra abbronzante Star Bronzer Intense e il nuovo mascara Hypnose Doll Eyes Di gran classe anche il rossetto Rouge Voluptè di Yves Saint Laurent: un vero peccato tenerli in borsetta.
Morici è un hair stylist e look maker siciliano. * IlAntonio suo salone romano è frequentato da molte celebrities
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beauty
Trucco
A PROVA DI TUFFO waterproof. UN MAQUILLAGE IMPECCABILE E RESISTENTE ALL’ACQUA PER SENTIRSI PERFETTE A BORDO PISCINA O SOTTO L’OMBRELLONE ai senza. Alcune donne non riescono proprio ad uscire di casa senza indossare almeno un velo di trucco. Neanche quando la destinazione è la spiaggia o la piscina. L’importante è scegliere prodotti che garantiscano una tenuta perfetta e siano in grado di resistere ad acqua, sudore e sebo. Assolutamente da abolire i cosmetici utilizzati in inverno: i trucchi estivi sono generalmente più chiari e più brillanti, contengono un fattore di protezione solare, sono idratanti e traspiranti, e resistono al sudore e all’acqua. Un’altra regola importante è non esagerare: un trucco leggero, quasi effetto nude, metterà in risalto l’abbronzatura coprendo allo stesso tempo le imperfezioni. Per prima cosa si deve preparare la
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pelle applicando un idratante leggero. Il secondo passo è stendere un primer per fondotinta che aiuta il make up ad aderire alla pelle e a resistere meglio all’acqua. È bene applicare anche un primer per le labbra e uno per gli occhi (tra i migliori Advanced Eye-Fix Primer di Elizabeth Arden, che nasconde imperfezioni e discromie e minimizza il rischio di allergie ai pigmenti dell’ombretto). Il fondotinta “da spiaggia” richiede particolare attenzione: meglio sceglierne uno a basa di acqua, perché quelli a base oleosa rischiano di sciogliersi con il caldo. L’applicazione deve essere leggera e omogenea altrimenti non resisterà al primo tuffo. Pensato per le lunghe
eyelashes PAPERSELF, TRASFORMARE LO SGUARDO CON LA CARTA Il metodo di applicazione è lo stesso ma, per il resto, le originalissime Paperself Eyelashes non hanno niente in comune con le normali ciglia finte. Questi capolavori, creati dal designer londinese Chunwei Liao, non sono realizzati con peletti veri o sintetici, ma con la carta. Ispirate all’antica arte cinese di intagliare la carta, le ciglia Paperself sono perfette per dare un tocco particolare ad un maquillage effetto “drammatico” o per trasformare un trucco naturale in un make up molto originale. Sono sei i soggetti rappresentati sulle Paperself Eyelashes, ispirati alla cultura cinese e ai suoi simboli: il cavallo (successo); la peonia (felicità e fortuna); il bocciolo di pesco (amore); il cervo e la farfalla (libertà, bellezza e sensibilità); il pavone (fortuna) e il clown (felicità).
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giornate al mare il fondotinta Sun Protection Compact Foundation Spf 30 di Shiseido che assicura un trucco perfetto mentre difende la pelle dai raggi Uva e Uvb e neutralizza i radicali liberi, proteggendo la pelle dai segni dell’invecchiamento. Messe nel cassetto cripria e terra, si passa direttamente all’applicazione di blush, ombretto, eyeliner, mascara e rossetto, tutti rigorosamente waterproof. L’applicazione deve essere veloce ma precisa, visto che le formule waterproof si fissano velocemente e gli errori sono difficili da correggere. Infine, un buono spray fissatore, come Fix’ Make Up di Clarins, assicurerà al trucco una migliore tenuta al sole e alle onde.
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a cura di lavinia d’agostino
Anche IL PIEDE
VUOLE LA SUA PARTE l’esperto. ALBERTO NANO: «PRIMA DI INDOSSARE I SANDALI SOTTOPONETEVI A UNA PEDICURE SPA, AL MARE NON DIMENTICATE DI USARE UNA CREMA AD ALTA PROTEZIONE E LACCATE LE UNGHIE, CON COLORI ACCESI O FLUO»
on l’estate i piedi vengono allo scoperto un po’ per il caldo, un po’ per quelle scarpe alle quali “non possiamo dire di no”. Talloni inspessiti, unghie ingiallite e callosità rendono i nostri piedi impresentabili? Ecco i consigli per rimetterli in sesto di Alberto Nano, pr & communications manager del brand Nailevo. «Chi ha gravi problemi di callosità, duroni e unghie incarnite dovrà rivolgersi a un podologo, mentre per le situazioni di “normale trascuratezza” basterà rivolgersi all’estetista di fiducia. Fate attenzione all’attrezzatura, che deve essere sterile, e le lame monouso per scongiurare la trasmissione di micosi». Come possiamo riparare alla trascuratezza dell’inverno?
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«Anzitutto sgridatevi perché il piede va curato sempre. Per rimediare sarà necessario sottoporsi ad una “pedicure spa”, un trattamento completo (a cui sottoporsi tutto l’anno) che arriva dall’America e che consiste in più fasi. Si comincia con un gommage o peeling delicato con prodotti specifici, spesso fruttati (come il melograno e il fico, antiossidanti naturali) per il rinnovamento cellulare. Un’esfoliazione delicata, quindi, non solo sui piedi ma anche sulle gambe fino al ginocchio. Poi bisognerà agire sugli inspessimenti con prodotti all’acido salicidico, rimedio che non richiede l’intervento di lame, ma solo l’utilizzo della pietra pomice, per dare lucentezza alla pelle. Sfatiamo un falso mito: esfoliare e rinnovare la pelle non lava via l’abbronzatura, ma anzi la rinnova e la facilita. Si
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CURA QUOTIDIANA FATTA DI PICCOLI GESTI Per tutto ciò che riguarda unghie incarnite, occhi di pernice, duroni e callosità sarà opportuno rivolgersi a uno specialista, ma per mantenere i piedi freschi e belli basteranno piccoli gesti. Anzitutto eliminate gli strumenti “pericolosi” come il credo che, se non utilizzato bene, favorisce la ricrescita dei calli. Per avere dei bei piedi basterà spazzolarli con una raspa o con la pietra pomice prima della doccia o di un pediluvio (da realizzare con sale e bicarbonato per i piedi stanchi, o con olii essenziali di salvia per chi soffre di gonfiore ai piedi). Completate con uno scrub esfoliante (una volta a settimana) per rimuovere la pelle secca, e infine massaggiate con un burro o crema levigante e idratante.
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proseguirà poi con una maschera idratante e termineremo con l’applicazione di un burro idratante». Al mare bisogna proteggerli? «Su piedi e mani la pelle è molto più sottile, e quindi un danno provocato dal sole sarà molto più evidente e permanente. Uilizzate sempre una crema solare ad alta protezione, evitando sovraesposizioni». Laccare o no le unghie? «Un piede scoperto non laccato è assolutamente fuori moda, oltre che poco protetto. Quest’estate ci si può sbizzarrire con i colori fluo e sorbetto. Per le più giovani si può osare incastonando una pietra o uno Swarovski sull’alluce».
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1. ZECA BY ECOTOOLS POMICE NATURALE PER UN BENEFICO EFFETTO LEVIGANTE E UN PROFONDO PEELING 2. FIZZ BALLS CUCCIO NATURALÉ IGIENIZZANO E SBIANCANO LE UNGHIE MIGLIORANDO ANCHE L’IDRATAZIONE DI CUTICOLE E PELLE 3. RASPA “ZUCCHERO” DI ZECA BY MS. PEDICURE CON MANICO ANTISCIVOLO, IDEALE PER UN PEELING PROFONDO DI TALLONI E GOMITI 4. SALI MARINI CUCCIO NATURALÉ CON LA SUA FORMA IN GRANULI PRIMA ESFOLIA E POI LEVIGA RIMUOVENDO PELLE SECCA E CALLOSITÀ
riflessologia plantare
IL BENESSERE CHE ARRIVA DAL BASSO cinesi lo scoprirono già 3000 anni fa, ma non è un segreto per nessuno che un piede sano è determinante per avere una bella andatura, un atteggiamento disinvolto, una colonna vertebrale diritta. Curare i piedi è quindi una buona abitudine e massaggiarli lo è ancor di più. Non tutti sanno, infatti, che un buon massaggio ai piedi può procurare benessere a tutto l’ organismo. Si tratta della riflessologia plantare, una tecnica di medicina naturale di origine antichissima. Secondo questa teoria il piede può rivelare molte cose di noi, del nostro carattere e anche della nostra salute. La riflessologia plantare è una terapia olistica, basata sul principio che ogni aspetto della vita influisca sul benessere e sulla salute della persona, e opera nell’intento di riequilibrare l’organismo. Questa tecnica di massaggio considera il piede come lo specchio del corpo, basandosi su una caratteristica “mappa” in cui ogni zona rispecchia una parte del corpo, e il massaggio mira a rimuovere i blocchi energetici affinché fluiscano liberamente. Comunque la pensiate una cosa è certa, rilassa moltissimo.
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ritocchino Non siete soddisfatte delle vostre unghie? Dall’America arriva una nuova tecnica di decorazione innovativa che è anche un’ottima soluzione per coprire gli inestetismi. Si tratta della Minx Nail Art (pedicure e manicure) che consiste nell’utilizzo di una sottile pellicola, leggera e perfettamente aderente all’unghia, che viene applicata come un adesivo, riscaldata sotto una lampada e sagomata a piacere. Disponibile in diverse fantasie e colori (il must estivo è il laminato oro o argento) ha una durata di circa 4 settimane sui piedi (e fino a 8 giorni sulle mani), sempre che non vogliate rimuoverla prima, essiccandola con il phon.
IL LIMONE, UN ALLEATO PER SBIANCARE E RINFORZARE Poche cure, smalti scadenti o trattamenti sbagliati causano problemi alle unghie che possono risultare ingiallite e rovinate da sfaldamenti. Se il problema non è clinico (tipo psoriasi o funghi) il nostro alleato è il limone. In questi casi la prima cosa da fare è tenere le unghie corte in modo da renderle più forti. Successivamente potremo dedicarci a farle diventare più dure e bianche strofinando del limone sulle unghie o immergiendole in acqua e limone. Il trattamento, semplicissimo e a costo zero, si può effettuare anche a casa. Basterà immergere le unghie in una ciotola contenente poca acqua e il succo di un limone spremuto, per circa 20 minuti. Il limone, grazie alle sue proprietà, è ottimo per sbiancare e rinforzare le unghie fragili di mani e piedi.
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ecostyle
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QUOTEROSA di elisabetta sciotto
SE LA MADRE È SINGLE
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UN’IDEA SMART. NON PROTEGGONO SOLO I-PHONE E I-POD MA ANCHE L’AMBIENTE. REALIZZATE CON MATERIALI ECOLOGICI, DI RICICLO O DOTATE DI UN PANNELLO SOLARE. ECCO LE COVER PER CHI VUOLE ESSERE “ECO” MA ANCHE STYLISH
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VISTINGIRO GLI SCARTI CREATIVI DI BASURA ai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori, cantava Fabrizio De Andrè. Un’intuizione che deve aver guidato Valeria Leonardi, triestina che ha trovato amore e ispirazione a Palermo, a creare Basura. “Basura” sì, come “spazzatura” in spagnolo. Perché le sue ecocreazioni sono realizzate proprio con materiali di scarto: carta, polistirolo, poliuretano, cd, vinili, Pet, vetro, lana e tanta tanta pazienza. Un progetto cominciato per caso nel mer-
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ono numerose e in continuo aumento le cosiddette “famiglie monoparentali” . Le famiglie, cioè, costituite da un solo genitore. Eppure, ad oggi, non esiste una legge che preveda specifici sostegni a favore delle donne che si ritrovano a crescere da sole i loro figli. La madre single, quindi, non è destinataria di una tutela ad hoc, ma accede, come tutte le altre madri, alle misure di assistenza alla maternità. Oltre a poter usufruire – in presenza di certi limiti reddituali – dell’esenzione totale o parziale delle prestazioni sanitarie correlate alla gravidanza, la madre, se lavoratrice, può usufruire del congedo per maternità e dunque sospendere la propria attività lavorativa per 5 mesi dai due mesi precedenti al parto ai 3 successivi, continuando a percepire l’80% dello stipendio. Per le madri che non lavorano, ma che nei 18 mesi precedenti al parto hanno versato contributi, v’è la possibilità di richiedere all’Inps l’assegno di maternità. Per quanto riguarda, invece, le madri che non hanno mai lavorato o che non lavorano da tempo, l’assegno di maternità deve essere richiesto al Comune di residenza. La richiesta va inoltrata entro 6 mesi dalla nascita del bambino. Se accolta, viene corrisposto un assegno di circa € 300,00 mensili per soli 5 mesi. Per richiedere l’assegno è necessaria la residenza nel Comune e, in caso di donne extracomunitarie, un regolare permesso di soggiorno. Oltre al requisito della residenza deve sussistere anche una situazione economica familiare piuttosto disagiata, valutata secondo parametri reddituali prestabiliti.
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cato palermitano di Ballarò, dove certo non è difficile trovare materiale “di seconda mano”, e che ha letteralmente folgorato Valeria - in Sicilia per amore - trasformandola in un’artigiana del riciclo, una creativa “slow”. Le sue ecocreazioni (in special modo gioielli, ma anche oggetti ottenuti riciclando dischi in vinile, come l’orologio da parete nella foto) si possono trovare in giro per Palermo, al mercatino di piazza Marina, in qualche negozio o, naturalmente, sul web.
cucina: cotto e bloggato*
a cura di paola pasetti
STATE freschi... ...se potete!
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CONTRO IL CALDO CHE ATTANAGLIA TRE IDEE SFIZIOSE PER UN PRANZO LEGGERO, AROMATICO E COLORATO. UN MENU CHE METTE INSIEME SAPORI DELLA TRADIZIONE SICILIANA E SUGGESTIONI ESOTICHE
TRE AMICI INTORNO A UN BLOG
etti insieme due amiche e un fotografo e aggiungi la passione per cibo e viaggi e il risultato è garantito. Nasce così la cucina di Calycanthus (www.lacucinadicalycanthus.net), blog che già dal suo nome - preso in prestito da un fiore invernale profumatissimo - promette suggestioni che coinvolgono praticamente tutti i sensi. Centinaia di ricette eseguite e descritte da “Maite” Maria Teresa Di Marco e Marie Cécile Ferrè con il contributo prezioso del fotografo Maurizio Maurizi. Un progetto che bolle nel web già da qualche anno ma che ha prontamente valicato i confini della rete. I “Calicanti”, infatti, hanno già fatto il salto sul cartaceo, con due pubblicazioni: un libro sulla Cucina siciliana, che si richiama alle origini etnee di Maite, e uno su quella toscana, entrambi di Guido Tommasi editore.
TABOULÉ AROMATICO Ingredienti: 500 g di bulgour, 4/5 pomodori maturi ma sodi, 3 cipollotti freschi, 3 prugne secche, 2 grosse manciate di menta, 1 manciata di isoppo, 1 manciata di erba limoncina, 1 manciata di melissa, il succo di 3 grossi limoni, 5 cucchiai di olio extravregine di oliva, sale. Lasciar gonfiare il bulgour in una bacinella con una quantità di acqua pari al volume della semola per circa un’ora; scolare e tenere da parte. Nel frattempo tagliare a piccoli dadi pomodori e cipollotti, quindi aggiungere alla semola. Irrorare con succo di limone e unire le prugne secche (o uvetta). Tritare le erbe e unire al bulgour, aggiustare di sale e condire con olio extravergine d’oliva. Lasciar riposare in frigorifero almeno un paio d’ore prima di servire.
ALICETTE AL KUMQUAT Ingredienti: alicette, kumquat (in proporzione), pangrattato, succo di limone, zenzero fresco, olio extravergine di oliva, sale e pepe. Pulire le alici e aprirle a libro mantenendole intere. Lavarle con cura, asciugarle e quindi lasciarle a marinare una mezz’ora (non di più se no si ammollano troppo) in succo di limone e zenzero. Tolte dalla marinata, passarle velocemente nell’olio e quindi panarle, avvolgere ogni alicetta su un kumquat, chiudure con uno stecchino e passare sotto il grill finché non saranno dorate. Mangiare calde con un po’ di sale.
GELO DI “MELLONE” AI CHIODI DI GAROFANO Ingredienti: 1,25 succo di anguria (da circa 2/3 Kg di anguria con la buccia), 250 g di zucchero, 110 g di amido (frumina), 10 chiodi di garofano, cannella a piacere, gocce di cioccolato fondente per decorare (facoltativo) Pulire l’anguria e passarla al setaccio. Una volta ottenuto il succo, aggiungere lo zucchero assaggiando per regolarsi. In una pentola larga stemperare l’amido con una parte di succo facendo attenzione a non formare grumi, aggiungere progressivamente tutto il succo, unire i chiodi di garofano e la cannella, quindi mettere sul fuoco dolce mescolando di continuo finché il composto non sarà addensato. Versare negli stampi e lasciar raffreddare, quindi tenere in frigo per un paio d’ore. Si può decorare con gocce di cioccolato fondente.
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arredo
a cura di eleonora costa
COLTIVIAMO UN’IDEA
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il verde entra in casa GRAZIE
A SOLUZIONI ORIGINALI E INNOVATIVE. ORTI INDOOR, GIARDINI PENSILI E PERSINO COMPLEMENTI RIGOROSAMENTE “GREEN”
segnali di un’epidemia green arrivano da più fronti: nelle grandi metropoli, e non solo, orti urbani ed episodi di giardinaggio spontaneo sono sempre più frequenti, e ognuno trova in maniera libera e creativa, una soluzione secondo le proprie necessità. Anche per il green indoor arrivano proposte originali per chi non vuole rinunciare al proprio angolo di natura all’interno delle mura domestiche: la spaziosità del giardino s’intreccia con gli ambienti interni regalando un “landscape” dal carattere unico. Creatività, innovazione e ricerca, sono gli aspetti cardine che caratterizzano il marchio Verde Profilo che propone un’integrazione tra natura e hi-tech con Moss, un muschio naturale per creare dentro casa giardini verticali semplici e facili da mantenere, personalizzabili nei colori e senza limiti di applicabilità. Il muschio viene anche utilizzato per la creazione di componenti d’arredo: paralumi, sfere e quadri disegnati dall’architetto Isacco Brioschi.
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1. 5TERRE DI DE-SIGNUM STUDIO LAB È UN ORTO VERTICALE: UNA LAMPADA-VASO, IN LAMIERA SAGOMATA, ILLUMINA LE PIANTE SOTTOSTANTI E CONTIENE, IN UN AMPIO RECIPIENTE, QUELLE PIÙ GROSSE 2. WOOLF È LO SGABELLO IN LEGNO LACCATO CHE RAPPRESENTA LA SILHOUETTE DI UN LUPO.. 3/4. COLLEZIONE VEGETALE. TAVOLO CON STRUTTURA IN TRALICCIO DI FERRO, ZINCATO O GREZZO, PER PIANTE RAMPICANTI. A DESTRA, LO SPAZIO ORTOFABBRICA AL SALONE DEL MOBILE 2011 52
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Promossi e distribuiti da Profilo Verde anche alcuni progetti di gio5 vani designer che integrano in modo armonico design e natura: la lampada Orto Volante (De-Signum Studio Lab) dove la luce filtra attraverso il verde di un giardino pensile e le piante aromatiche e ornamentali, anche a testa in giù, si alternano e scorrono; lo sgabello Woolf del creativo sudafricano Kurt Stapelfeldt con doppia funzione di seduta e vaso per le piante aromatiche, da tenere a portata di mano quando si cucina. Un’altra parete verticale per piante da giardino e da orto è Ortovaso, progettata dal designer Angelo Grassi in collaborazione con il laboratorio San Rocco. Grassi firma anche la Collezione vegetale per Ortofabbrica: tavoli, sedie, panchine in trama di ferro che consentono la crescita di piante rampicanti come edera o fragole. Più soft è il concept della griglia Ariane della giovane artista francese Emilie Colin Garros, che esprime una ricerca di tipo grafico utilizzando la tecnologia del taglio a laser per disegnare una fitta tessitura di pieni e di vuoti per piante rampicanti.
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5. ORTOVOLANTE LA LAMPADA IN LAMIERA VERNICIATA A POLVERE, DOVE IL GREEN SI UNISCE ALLA FUNZIONALITÀ DELL’ILLUMINAZIONE FITOSTIMOLANTE 6. MOSS DESIGN DI VERDE PROFILO. IL MUSCHIO PUÒ ESSERE APPLICATO SU OGNI TIPO DI SUPERFICIE 7. LA GRIGLIA ARIANE IN PVC SI MIMETIZZA CON LA PIANTA CREANDO UN DISEGNO ORIGINALE 8. ORTOVASO È UNA PARETE IN TERRACOTTA CON TASCHE PER IL POSIZIONAMENTO DELLE PIANTE SICILIA INROSA
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design
CORNER
STEFANIA VASQUES
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asce a Catania ma vive e lavora a Milano. Studia architettura presso il Politecnico di Milano e collabora con le migliori testate che si occupano di interior design. Fra i suoi progetti più significativi la collezione ”Hidria” e l’orologio “Tutto Torna” per Diamantini e Domeniconi, mentre per Corrado Corradi disegna diversi complementi per la tavola e per la casa. In occasione del Salone del Mobile del 2010 insieme a Utopia Design ha realizzato l’evento “Men at work”. Nell’ultimo anno ha creato con un gruppo di professionisti del settore, Elisa Ossino e Alberto Zordan, un’etichetta che si chiama “Officina temporanea” che opera in una vecchia officina nel quartiere Lambrate-Ventura di Milano. Inoltre, per Design for Charity, ha presentato in Triennale “Green think”, un progetto dedicato a chi vuole sedersi, meditare e pensare “verde”.
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Tutto cambia
TUTTO SI TRASFORMA 2
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1. TUTTO TORNA, L’OROLOGIO DA PARETE DALLE LINEE STILIZZATE DI DIAMANTINI E DOMENICONI 2. HIDRIA REINTERPRETAZIONE DEI PRIMI CONTENITORI INVENTATI DALL’UOMO PER TRATTENERE L’ACQUA, SEMPRE DIAMANTINI E DOMENICONI. 3. TAZZE CORRADO CORRADI, SET DI TAZZE DAI COLORI VIVACI PER LA TAVOLA 4. E 5. SEDIA E TAVOLO INNESTARE IL PROGETTO INNESTARE INTESO COME GESTO DI ARRICCHIMENTO SOCIALE, CULTURALE, PROGETTUALE 6. GREEN THINK UN INVITO A PENSARE “VERDE” PRESENTATO IN TRIENNALE INSIEME A DESIGN FOR CHARITY 54
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globetrotter
a cura di mariella caruso
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APPUNTI di viaggio DAL CUORE DI ISTANBUL stanbul vista e spiegata da una donna è tutta un’altra cosa. In particolar modo se questa donna è turca, ha un fidanzato italiano e racconta la città sul Bosforo con l’intento di far capire qualcosa di più di questo luogo affascinante che, a dispetto dei luoghi comuni, è più che ospitale per il genere femminile, tanto da meritare di essere messo in cima alla lista dei desideri. Il blog di Özke e Can, interamente in italiano, si chiama www.scoprireistanbul.com e fa concorrenza alla Lonely Planet, ricco com’è di consigli e dritte per non perdersi il meglio della città che è stata nel 2010 Capitale europea della cultura. Da non perdere, avvertono Özke e Can, le zone di Fatih, Fener e Balat, le più ricche di storia, le più affascinanti e caratteristiche di tutta Istanbul ma quasi impossibili da visitare senza una guida essendo tre quartieri fuori dalle rotte turistiche tradizionali, ma inseriti dall’Unesco nella lista dei luoghi patrimonio dell’umanità, che si affacciano sul Corno d’Oro. Quasi indispensabile visitare Fatih, quartiere conservatore, il mercoledì, giorno di mercato. E non è pensabile andare via senza aver assaggiato la cucina turca in uno dei chioschi specializzati in kebap, pide (la pizza turca), sarma (involtini di foglie di
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turchia. UN BLOG
AL FEMMINILE PER RACCONTARE GLI ITINERARI PIÙ INTERESSANTI E MENO NOTI DELLA SPLENDIDA CITTÀ SUL BOSFORO
cavolo o di vite), köfte (polpette di carne d’agnello o di manzo) offerti a prezzi più che economici. Fener è lo storico quartiere greco pieno di storia dove, tra case ottomane e sampietrini, si ritorna indietro nel tempo. Balat era il quartiere ebraico oggi abitato da quegli immigrati che non rappresentano l’élite. A Balat c’è anche Kariye Müzesi, meglio conosciuta come Chiesa di San Salvatore in Chora, all’interno della quale si ammirano mosaici e affreschi, esempi della perfezione stilistica bizantina. Un consiglio d’oro di Özke e Can è quello di scegliere come base il quartiere di Beyoğlu, centro vitale e pulsante della città moderna, piuttosto che il più turistico (e più caro) Sultanahmet.
MAXI RADUNI A RITMO DI MUSICA L’Italia snobba i maxiraduni musicali che perdono spettatori, l’Europa li ama. Dall’8 al 15 agosto voi donne amanti di pop, rock, metal, hip hop, blues, reggae, afro, world music, folk, elettronica, jazz e pure classica fate rotta verso l’isola ungherese di Obuda dove sarà on stage il Sziget Festival (www.szigetfestival.it è il sito italiano dell’evento, prezzi da 30 a 200 euro), con Amy Winehouse, Gogol Bordello e Skunk Anansie che spiccano tra l’infinità di proposte. Oltre alla musica al Sziget sono di casa follia e divertimento, bungee jumping compreso. A tutto reggae ci si muove invece a Benicassim, in Spagna, dal 18 al 27 agosto per il Rototom Sunsplash (www.rototomsunsplash.com, prezzi da 28 a 280 euro): Jimmy Cliff e Shaggy tra i protagonisti. (m.c.)
Himalaya - kaza
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PER I UN FESTIVAL AD ALTA QUOTA
a valle himalayana di Spiti il 17 e 18 agosto si colora con la Festa di La Darcha. In quest’occasione gli abitanti delle vallate circostanti affluiscono nella città di Kaza per scambiare prodotti e manufatti e per assistere alle gare a cavallo, di tiro con l’arco e alle danze tradizionali. Un’occasione anche per gli occidentali per cogliere le sfumature della cultura e della religione himalayana ad altitudini che tolgono il fiato, al confine tra Kashmir, Tibet e Pakistan. Già questo sarebbe un motivo valido per affrontare il viaggio verso quest’angolo d’Asia alla scoperta di gioielli naturalistici e culturali preservati dal degrado e per visitare le comunità tibetane e le loro religioni, e i nomadi pastori di yak. Viaggio che, va da sé, è meglio affrontare in gruppo con vettori specializzati (Via, Il Tucano) dal momento che per poter godere appieno della bellezza dei luoghi bisogna pernottare in campi tendati, spostarsi in pullman e fuoristrada su sterrati e, naturalmente, avere il giusto tempo per acclimatarsi salendo via via di quota. Il viaggio è, ovviamente, consigliato a chi può vantare ottime capacità di adattamento. (m.c.)
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FERRAGOSTO IN SPAGNA TRA CULTURA E MOVIDA Cultura e divertimento. Spiagge incantevoli, città ricche di vitalità. È la Spagna di Gaudì e della Sagrada Familia di Barcellona, degli edifici di Valencia di Norman Foster, David Chipperfield e Santiago Calatrava, o delle notti sfrenate di Ibiza, isola consacrata alla dance che stupisce, però, con la cinta muraria di Dalt Vila, la fortezza costiera meglio conservata del Mediterraneo, la necropoli fenicio-punica di Puig des Molins o il sito archeologico di Sa Caleta, patrimonio Unesco. Luoghi dove le donne, anche (o forse soprattutto) non accompagnate, possono trascorrere un Ferragosto a prezzi accessibili. Basta pensarci IN SVIZZERA per tempo, accendere il comVACANZE OFFLINE puter e orientarsi Sono offline le vacanze ai margini del tra le tante proghiacciaio Aletsch vicino al lago Märjelen poste del booin un rifugio raggiungibile tramite sentieri king on line: ottiben segnalati da Riederalp o Bettmeralp. È me quelle di Gola Svizzera a lanciare soggiorni dove non volo.it che mette è possibile usufruire di un collegamento insieme voli e col mondo. Per saperne di più cliccate su soggiorni. (m.c.) www.svizzera.it/estate e cercate la sezione “Capanne alpine senza internet e cellulare”. Si può scegliere fra una trentina di proposte che hanno in comune l’altitudine e la posizione in uno scenario incantevole. Un modo sano per staccare l’antenna e sfuggire allo stress di tutti i giorni. (m.c.)
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happyhour TREWQE LET’S GO! NOA APRE SEGESTA Un cartellone ampio che privilegia il mito e la drammaturgia classica, tra il Teatro Antico e il Castello Eufemio. Partirà il 27 luglio il Calatafimi Segesta Festival con il concerto “Noapolis, Noa sing Napoli” in cui l’interprete israeliana rende omaggio alla canzone napoletana d’autore. Il cartellone fino al 28 agosto ospiterà altri 3 concerti (Sollima, De Gregori e Allevi) e 18 titoli di prosa. E gli immancabili appuntamenti all’alba.
UN NABUCCO DA 150° Il Teatro antico di Taormina sarà in mondovisione con il Nabucco (il 5, 9 e 13 agosto) di Taormina Arte. L’opera, che inaugura la stagione musicale, è stata scelta per onorare il 150° dell’Unità d'Italia. Il cast vede i protagonisti dei grandi festival, dirigerà l’orchestra Pier Giorgio Morandi; coro “ Francesco Cilea” diretto da Bruno Tirotta; regia Enrico Castiglione, costumi Sonia Cammarata.
LIPARI, FUOCO DI PASSIONE
TAORMINA ARTE: ELIO DIVENTA FIGARO
l fuoco torna ad essere protagonista alle isole Eolie con il Teatro del Fuoco, International firedancer Festival che si terrà dal 23 al 30 luglio all’anfiteatro romano di Lipari. La quarta edizione del Festival organizzato da Amelia Bucalo Triglia si terrà sull’altura del castello, location ideale per il tema di quest’anno: “Passion is fire”. L’eros e la passione muoveranno dunque le gesta degli acrobatici artisti provenienti da Germania, Polonia, Argentina, Israele e Spagna. Lipari si accende quindi del fuoco della passione nuovamente, richiamando alla memoria il mito omerico secondo cui i faraglioni di quest’isola erano il luogo del travolgente amore tra Circe e Ulisse.
Dalla lezione sul tema dell’omosessualità attraverso l’arte (con Vittorio Sgarbi, il 15 luglio) al progetto “Sicilia caput humanitas”, legato ai temi dell'accoglienza, l’incontro tra culture diverse e dell'emigrazione (dal 29 al 31 luglio), fino a“Figaro e il barbiere”, una proposta in versione cameristica del “Barbiere” ideata da Roberto Fabbriciani con Elio (de “le storie tese”). Il cartellone teatro di Taormina Arte, diretto da Simona Celi fino al 30 agosto porta nella città il meglio del panorama nazionale ed europeo. In programma anche lo spettacolo “Cannibardo e la Sicilia” (il 17 luglio), tratto da Andrea Camilleri, la prima nazionale di “Jazzirat El Ahlam”, nato dal gemellaggio con il Festival internazionale del Teatro di Casablanca e di Marrakesh e “Panariello non esiste”.
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MASCALUCIA UNO DEI 7 SOIS Giunto alla 19° edizione, il festival Sete Sóis Sete Luas, anche quest’anno avrà la sua “sede” mediterranea a Mascalucia. Al Parco Trinità Manenti aprirà il 21 luglio il maestro napoletano Eugenio Bennato (nella foto), ospite speciale nei concerti della 7Sóis. Med.Kriol.Orkestra. Il 22 luglio sarà la volta dei Korrontzi, giovane gruppo dei Paesi Baschi che ha riscoperto l'antica tradizione del “triki”, mentre il 23 salirà sul palco il portoghese Sebastião Antunes, vocalista, autore e compositore del gruppo Quadrilha, conun progetto ispirato alla musica popolare portoghese. Infine il 24 luglio si conclude con gli Esta, storico gruppo di musica popolare israeliana.
sul palco FERRAGOSTO CON BATTIATO Sarà una notte eccezionale quella del 15 agosto al Teatro Antico di Taormina. Romantica e indimenticabile perché sotto la cupola di cielo stellato, tipica del ferragosto, si esibirà Franco Battiato in “Up patriots to arms”, il nuovo tour live che prenderà il via il 15 luglio da Roma. Il cantautore siciliano per tutta l’estate porterà la sua musica nelle più belle piazze e le location del nostro Paese, senza dimenticare la sua Isola. Il 13 agosto, infatti, Franco Battiato sarà anche a Palermo, al Complesso Monumentale Castello a Mare, per un altro indimenticabile concerto. Battiato, che ha caratterizzato gli ultimi 35 anni della scena musicale italiana, precursore e sperimentatore dell’art rock, del prog Anni 70 e dell’elettronica, in questo live torna al “succo” del suo repertorio, che include i suoi più grandi successi.
sa CARLO FERRARIS IN 15 SCATTI Volge al termine il ricco calendario di eventi “Modica Miete Culture - Pensieri, opere e contaminazioni sul far dell’estate”, manifestazione organizzata dal Comune con il patrocinio dell’Università di Catania, che ha racchiuso in un unico prestigioso calendario poesia, filosofia, arte, danza e fotografia. E a proposito di quest’ultima arte fino all’11 settembre l’ex chiesa di San Michele, a Modica alta, ospiterà la mostra Tutte le fotografie che avrei potuto fare se mio Padre fosse stato Eugenio Saglietti. Realizzata dall’associazione culturale Fuoricampo in collaborazione con la galleria d’arte C&H Art Space di Amsterdam, la mostra dedicata al fotografo Carlo Ferraris presenta quindici lavori fotografici di grande formato che riassumono il lavoro dell’artista dal 1992 al 2010. Per l’occasione sarà edito un catalogo che documenterà i lavori fotografici e video di Ferraris con interventi critici di Omar Lopez – Chahoud e Cosimo Di Leo Ricatto.
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happyhour TREWQQEWTQE LIBRI L’ILLOGICA DITTATURA
TRA LE RIGHE di ilenia suma OGGI AVREI PREFERITO NON INCONTRARMI di Herta Muller Feltrinelli pp 192 Euro 16
VIA GLI UOMINI. L’UTOPIA DELLA “PAZZA” VALERIE Cosa sarebbe la nostra società “epurata” dal genere maschile? A farne un quadro provocatorio e parodico fu Valerie Solanas, figura controversa e complessa degli anni Sessanta che con S.c.u.m. (acronimo di “Society for Cutting Up Men” - Società per l’eliminazione dell’uomo), affondò il colpo sulla cultura patriarcale, criticando il binarismo sessuale su cui si fondano gli Stati moderni. In verità l’autrice ci tenne a precisare che la vera opposizione non era tra uomini e donne, ma tra “scum-la-feccia”: le femmine dominatrici, decise, sicure di sé, indecenti, violente, egoiste, indipendenti, orgogliose, e le “figlie di papà”: cortesi, passive, consenzienti, gentili e sottomesse. L’opinione pubblica considerò le tesi espresse nel libro come attacchi ai valori della famiglia e alle basi della società occidentale, seppure Solanas descrivesse lo Scum come un modello di tecnica letteraria satirica, utilizzato per ottenere un dibattito sugli argomenti proposti. Un passato di abusi sessuali subiti dal padre, all’età di 15 anni Valerie iniziò a vivere per strada, e nonostante questo, terminò gli studi laureandosi alla facoltà di psicologia. Dopodiché vagabondò per il Paese sostenendosi con l’elemosina e la prostituzione. L’incontro della sua vita fu probabilmente quello con Andy Warhol, al quale Solanas propose il suo testo teatrale Up Your Ass, storia di una prostituta misandrica e di un vagabondo. Intrigato dal titolo, lui accettò di visionare lo scritto, ma lo trovò tanto pornografico che si convinse fosse una trappola della polizia, e non ricontattò mai l’autrice. Nel 1967, Valerie cominciò a telefonare a Warhol, chiedendo la restituzione del testo. Quando Warhol ammise di averlo perso, lei pretese dei soldi come risarcimento. Warhol ignorò la richiesta ma le offrì un ruolo nel film I, A Man. Il difficile rapporto tra i due deflagrò il 3 giugno 1968, quando Valerie attentò, sparando diversi colpi di pistola, alla vita di Warhol, del suo critico d’arte, e del suo curatore, nell’atrio della famosa Factory. Attentato dal quale Andy Warhol ne uscì vivo per miracolo. Quella sera Valerie si costituì alla polizia e fu arrestata, ma dichiarata sofferente di schizofrenia paranoica passò qualche anno in una clinica psichiatrica. Tra gli artisti che presero spunto dal suo testo ricordiamo, nel 1976, gli Area, che pubblicarono l’album Maledetti. Uno dei brani ha come titolo Scum, il cui testo, recitato da Demetrio Stratos, cita il manifesto di Solanas.
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A TUTTA NATURA La natura spopola in tv. Sarà la voglia di viaggio che si fa più forte in estate, ma nelle ultime settimane si intensificano i programmi che hanno “escursioni” nei parchi naturali e mete esotiche. Come “Missione natura”, con Vincenzo Venuto la domenica su La7 e il ciclo di documentari “Lo spettacolo della natura” il venerdì su Rete 4, presentato da Tessa Gelisio (nella foto).
CD/DVD IL RICORDO DI YVES
YVES SAINT LAURENT, L’AMOUR FOU Libro + DVD Feltrinelli
A tre anni dalla morte di Yves Saint Laurent, una riflessione sulla fama, il lusso e la solitudine. Viaggio attraverso le dimore e gli oggetti di una vita; una storia d’amore umana e professionale lunga cinquant’anni che svela una personalità complessa e fragile. Il cofanetto contiene il dvd del film di Pierre Thoretton e il libro “L’amore” che raccoglie le lettere scritte da Pierre Bergé, compagno della stella più luminosa della haute couture del Novecento.
PINK FLOYD IN DIGITALE
WHY PINK FLOYD...? Raccolta Pink Floyd EMI
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Una donna senza nome, in una città rumena, un appuntamento obbligato e temuto con i servizi segreti del regime di Ceausescu. Durante il tragitto in tram per presentarsi all’interrogatorio immagini e figure della vita le attraversano la mente, tutto si affaccia alla memoria e si intreccia al presente. Un’esplorazione toccante e magistrale su come la dittatura arrivi a impadronirsi di ogni fibra dell’essere umano.
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SFIZIOSI ITINERARI Una guida nata dalla rete racconta i luoghi più suggestivi della nostra Penisola, alla ricerca delle tipicità. È la “Guida agli itinerari dello sfizio” del brand La Bottega Olivia&Marino, nata dalle segnalazioni on line degli amanti del gusto. Selezionati per area geografica, con una descrizione tappa per tappa e corredati da tante informazioni, gli itinerari esplorano un microcosmo di diversità fatto di tradizioni, buon cibo e paesaggi unici. Info: www.oliviaemarino.it
Si può già prenotare on line la raccolta dei Pink Floyd che racchiuderà tutte le registrazioni in studio, completamente rimasterizzate da James Guthrie, Why Pink Floyd…?. La prima parte, disponibile dal 26 settembre, sarà “The Dark Side Of The Moon” in edizione Box “Immersion” da 6 dischi, un’edizione “Experience” da 2cd, e la versione in vinile. Lo stesso giorno verranno pubblicati tutti i 14 album in studio rimasterizzati in digitale.
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HARRY POTTER, CHIUDE LA SAGA L’ultima parte dell’avventura di Harry Potter e dei suoi insostituibili amici Ron ed Hermione, arriva nelle sale italiane il 13 luglio (due giorni prima dell’uscita negli Usa). Nell’episodio “Doni della Morte”, i tre amici organizzano un furto alla banca dei maghi e sono pronti a sconfiggere definitivamente Lord Voldemort che radunerà nella scuola tutto il suo esercito scontrandosi contro gli studenti e l'Ordine della fenice. La battaglia finale ha così inizio, portando con sè i caduti e le straordinarie rivelazioni conclusive, per culminare con il duello definitivo fra il ragazzo che è sopravvissuto e il signore oscuro.
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LOUNGE HUGO BOSS “SBARCA” A CATANIA A incantare giornalisti e curiosi è stata lei: la maestosa barca a vela total black firmata Hugo Boss che ha “sfilato” lungo la costa etnea. Si tratta dell'Imoca 60, acronimo di International Monohull Open Classes Association, che per tre giorni, dal 12 al 14 giugno, ha solcato le acque dello Ionio. L’occasione è stata l’inaugurazione a Catania del primo Hugo Boss Menswear store in Sicilia. A bordo l’Hugo Boss Yatch Team capitanato da Alex Thomson, uno dei velisti britannici più talentuosi: detentore di due record mondiali, è il più giovane skipper di tutti tempi ad aver vinto una regata intorno al mondo. Per tre giorni alcune decine di selezionati ospiti hanno potuto partecipare alle mini regate sulla barca lunga oltre 18 metri e larga 6,5. Fino alla serata conclusiva: il 14 giugno, al tramonto, dopo una lunga giornata in mare, il party esclusivo nel flagship store di Corso Italia, all’interno di un prestigioso palazzo d’epoca con magnifica terrazza. Presente anche l’Hugo Boss team al gran completo, pronto a ripartire, l’indomani, alla volta di Istanbul.
è GIOVANI IMPRENDITORI IN RIVA AL MARE Tra le rocce del promontorio e il mare cristallino, l’incantevole atmosfera del ristorante la Scogliera dell’Atahotel Capotaormina ha lasciato senza fiato gli ospiti del gala di chiusura del convegno “Giovani imprenditori in giovane Italia”, svoltosi a Taormina lo scorso 1 luglio. Il meeting, organizzato da Confindustria Sicilia, Comitato Giovani Imprenditori Regionale, e Aiop Giovani Sicilia (Associazione Italiana Ospedalità Privata), ha focalizzato l’attenzione sulla “Leadership dei giovani. Le sfide di oggi, gli scenari del futuro”, ponendo al centro del dibattito la cosiddetta “questione giovanile”. Al termine dell’incontro, gli ospiti si sono dati appuntamento sulla spiaggetta privata dell’Atahotel, che ospita il caratteristico ristorante, per un beach party esclusivo, a cui hanno preso parte, tra gli altri, il presidente regionale dei Giovani Imprenditori Confindustria, Silvio Ontario, il coordinatore nazionale Aiop Giovani, Averardo Orta, Maria Grazia Torina e Domenico Musumeci, rispettivamente presidente e vice presidente Aiop Giovani Sicilia. Gli ospiti del gala sono stati accolti da un gruppo folkloristico (foto in alto) e hanno gustato specialità della cucina siciliana. Nella foto a destra alcuni invitati, tra cui Silvio Ontario, Giorgio Cappello, past president Giovani Imprenditori Confindustria Sicilia, Giorgia Bucchioni vice presidente nazionale. E poi, ancora Alessia Paone, presidente dell’associazione a Catania e Nuccio Caffo, presidente del Comitato interregionale.
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LUGLIO/AGOSTO LA MAGIA DELLA LUNA NUOVA APRIRÀ L’ESTATE: MAMME, COMPAGNE E SPOSE SI TRASFORMERANNO IN FATALI SEDUTTRICI. LA TRASGRESSIONE SI CONCLUDERÀ IN UNA RIVERENTE NOTTE DI LILITH NEL SEGNO DELLA VERGINE
l’oroscopo di lucia arena
aariete Grandi amori e passioni caratterizzeranno la vostra estate: non importa la natura del sentimento, sarà comunque forte e intenso. Il compagno ideale sarà giovane: Mercurio e il Sole preannunciano scintille. Il desiderio di rompere le catene sarà irrefrenabile, non metterete limiti alle voglie più piccanti. Spinte e piuttosto osé, sarete richiestissime. Ottimi i rapporti con i figli, molti equilibri si ripristineranno grazie a un’estate che si preannuncia favorevole. Alti gli indici di fortuna e benessere.
btoro È il mese dell’amore universale, tutto avrà il sapore dell’intenso sentimento che provate. È un momento fortuito di grande espansione che saprete sfruttare pienamente; Giove, dal canto suo, lancerà un fascio di luce su tutti i settori, sarete pronte ad accoglierlo e a gestirlo perfettamente. Luglio sarà favorevole per la pianificazione di viaggi, vacanze e relax: programmate con la famiglia questa prima parte dell’estate, dopo sarà più difficile mettere d’accordo tutti. Preparatevi perché dal 22 agosto si torna al lavoro. Notizie vantaggiose in arrivo. Esplode la passione.
c gemelli Raggianti più che mai, non vedrete l’ora di raggiungere la grande meta, le ferie. Sospenderete gli inderogabili impegni professionali e vi sentirete finalmente libere. Ma attente a non esagerare. Coniuge e figli vi reclameranno e, anche se riuscirete a tollerare il ritmo a luglio, il mese dopo sarà una lotta continua. In amore vi aspetta un’estate indimenticabile: stabilità di coppia, certezze, scelte importanti che si completeranno tra impegni e promesse favoriti da una strepitosa Luna Nuova di fine agosto che aprirà un nuovo ciclo di vita.
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leone
Grande trionfo dell’amore: da colazione a cena non mancherà l’eros,
IL SEGNO FAVORITO
d cancro
agici incantesimi vi influenzano sin dall’inizio di luglio con la Luna Nuova nel segno che esalta la vostra essenza. Una pioggia di eventi stellari in arrivo con Sole, Marte e Mercurio; le energie non mancheranno. Giove vi riempie di amici sinceri e di risorse economiche: sentirete il desiderio di trascorrere momenti spensierati con le persone care. Il plenilunio in Leone trasformerà l’accattivante ed erotica femminilità in trasgressione, ma i sogni finiscono all’alba: la rigorosa Luna in Vergine chiuderà un capitolo a fine agosto.
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peccaminose saranno le notti che, tra calura e conturbante passione, ecciteranno gli insaziabili sensi. Il Sole confermerà quella che per voi è la migliore stagione dell’anno. La Luna Nuova di luglio vi metterà davanti a sorprendenti novità. Prima della fine di agosto prendete delle decisioni in merito al futuro di coppia: se sarà il caso di chiudere definitivamente una vecchia storia, non abbiate preconcetti, il cuore scalpita per una nuovo amore. Non trascurate le finanze.
f vergine Non mi meraviglierei più di tanto se qualcuno di voi con un Nettuno retrogrado in Pesci e una prosperosa Luna Piena in Capricorno, decidesse di rivoluzionare la propria vita e si proiettasse verso un futuro totalmente nuovo. Qualsiasi sia la scelta, l’estate si preannuncia radiosa. Nuovi amori, stabilità, soddisfazioni, finanze in risalita: tutto sarà confermato a fine agosto da una strepitosa Luna Nuova. Felici e soddisfatte delle gioie che danno i figli, accarezzerete l’idea, a breve, di farne degli altri. Auguri.
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Fortunatamente ci sono gli amici sinceri e affettuosi che tireranno su il morale, visto che ci sarà poco da stare allegri: sembra che il cielo si sia dimenticato di voi e le Stelle
l capricorno LIV TYLER (1/7/1977) L’attrice americana è il nuovo volto della campagna pubblicitaria di Givenchy Make Up
hanno scelto le vacanze piuttosto che supportare i vostri tormentati animi. Cercate di distogliere la mente da problemi che non hanno soluzione e aspettate il bel tempo. La Luna piena del 12 agosto sarà un toccasana: cambierà il vento e vi consolerete con l’amore. Avete ancora una ferita che sanguina, ma gli eventi non mettono limiti alla provvidenza, anzi.
h s corpione Il solstizio d’estate vi supporta e vi rende combattivi. La nuova stagione non sarà il massimo, ma siete ben appoggiati da pianeti veloci, Mercurio e Venere, che oltre a darvi scatto e intraprendenza, vi rendono energici e propositivi. Capita l’antifona, riuscirete a prevenire una serie di disavventure. La sicurezza l’attingerete dalla stabilità professionale. Conferme e gratifiche in arrivo, l’economia ne godrà. Amore e passione non deluderanno; chi ha già un partner se lo tenga stretto; evitate i colpi di testa
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ad agosto quando il plenilunio vi renderà irresistibili. Colpi di fulmine nasceranno in vacanza, promesse e tanta gelosia da tenere a bada. Non sottovalutate, nel periodo di ferie, tutto ciò che riguarderà il lavoro, tenetevi sempre in contatto magari con una telefonata che annuncerà l’ennesima sorpresa
sagittario
La Luna Nuova preannuncia momenti indimenticabili per le relazioni affettive: il sesso verrà favorito da Stelle supreme e la passione sarà travolgente. Periodo fantastico per le single: amori forti e passionali nasceranno sotto questo cielo d’estate; il tutto verrà sottolineato
Inizierete il mese con qualche noia, forse dettata da un umore poco propositivo o da un pensiero che non sapete come togliere dalla mente. Attendete fiduciose la Luna piena del 13 luglio e approfittatene per fare pulizia; se sarà il caso, concedetevi all’estate con tutti i vostri sogni e desideri. Non sarà facile, per “tipe” come voi, chiudere capitoli di vita, ma il solstizio d’estate condurrà verso nuove realtà e, anche se non potrà sollevarvi da inevitabili discussioni in famiglia, verrete proiettate in un futuro che si preannuncia speciale.
m acquario Sarete convinte nel prendere delle decisioni importanti riguardanti la vita pratica, il lavoro e la famiglia, ma sarà difficile darvi credito soprattutto quando troverete mille scuse per non ottemperare agli impegni presi. Il colpo di scena arriverà prima di Ferragosto, quando tutti saranno in vacanza mentre voi sarete ligi al dovere. Lavoro e famiglia saranno preda di un irrefrenabile istinto d’ordine e di risoluzione. Solo l’amore e il sesso non potranno essere trascurati, Stelle di eccellente calibro vi stimolano.
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Cercate di organizzarvi bene e programmatevi le giornate lavorative o quelle di vacanza prima che piccoli pianeti veloci disturbino il quieto vivere. Luglio sarà strepitoso per risolvere le problematiche nel settore sentimentale e nella carriera. La Luna Nuova ristabilirà l’equilibrio con figli adolescenti e giovani. Conferme arriveranno dal settore professionale e le entrate di cassa saranno soddisfacenti. L’ultima settimana di agosto state serene e imponetevi il riposo: discussioni in famiglia vi amareggeranno. SICILIA INROSA
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