N.1 Febbraio 2024
Da Orgosolo ad Arbatax Faenza: morbida e fine come una bella ceramica Lo Sferisterio di Macerata
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SOMMARIO 4
Una nuova rivista - Luigi Franchi
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Faenza: morbida e fine come una bella ceramica - Giulia Zampieri
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Lo Sferisterio di Macerata - Simona Vitali
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Da Orgosolo ad Arbatax - Luigi Franchi
30 Ma è sempre stato così bianco questo luogo? - Luigi Franchi 38 L’Archivio dei diari di Pieve Santo Stefano - Guido Parri 44 Il Museo della Centrale Montemartini a Roma: da solo varrebbe un viaggio - Jacopo Franchi 50 Sassocorvaro, a pieno titolo nel Montefeltro - Luigi Franchi 56 Tresigallo, la città metafisica - Giulia Zampieri 64 Una giornata in Valcamonica, la Valle dei Segni - Jacopo Franchi 72 Quel delicato equilibrio delle gondole veneziane - Guido Parri
N.1 Gennaio 2024
Da Orgosolo ad Arbatax Faenza: morbida e fine come una bella ceramica Lo Sferisterio di Macerata
N° 1 febbraio 2024 EDITORE Edizioni Catering srl Via Margotti, 8 40033 Casalecchio di Reno (BO) Tel. 051 751087 – Fax 051 751011 info@salaecucina.it - www.salaecucina.it
PUBBLICITÀ Tel. 331 6872138 info@ilbelviaggio.it www.ilbelviaggio.it
PRESIDENTE Benhur Mario Tondini
STAMPA EDIPRIMA s.r.l. – www.ediprimacataloghi.com
DIRETTORE RESPONSABILE Luigi Franchi luigi.franchi@ilbelviaggio.it
Costo copia trimestrale: 7,50 euro abbonamento annuo 30,00 euro Per abbonarsi: info@ilbelviaggio.it
PROGETTO GRAFICO Gabriele Adani - www.gabrieleadani.it
ilBelViaggio n. 1 - supplemento a sala&cucina n. 76
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Una nuova rivista! Sembra una scelta ante-litteram ma siamo convinti che avere un supporto fisico in cui poter approfondire la conoscenza, senza pop-up, pubblicità che interrompono la lettura, velocità di scorrimento, possa ancora avere un senso, a maggior ragione se gli argomenti oggetto della lettura presuppongono la scelta di un viaggio in luoghi non sempre noti al turismo di massa. Viaggiare richiede impegno, capire i luoghi, le loro peculiarità, guardare paesaggi e architetture con occhi più attenti significa avere un bagaglio culturale ed emotivo che non lo si ottiene con il consumo rapido di una foto o di un testo. Per questo abbiamo ideato IlBelViaggio, dove anche il sito è costruito per fornire approfondimento, per parlare non di Roma o di Venezia, ma dello straordinario museo che si trova alla Centrale Montemartini nella capitale e del costruttore di fórcole nelle calli veneziane. La rivista avrà una cadenza trimestrale e sarà riservata agli abbonati, mentre sul sito verranno pubblicati tutti gli articoli oggetto di viaggio e di scoperta da parte nostra, concentrati prevalentemente su quella che si definisce abitualmente, e abitualmente sbagliando, Italia minore. Non è un’Italia minore quella di regioni come le Marche, è piuttosto un’Italia ancora segreta, capace di custodire memoria, di offrire, ogni quindici chilometri, un borgo, un castello, un parco, i suoi abitanti, le sue delizie gastronomiche, le leggende che ancora animano i suoi luoghi come quella, citata in questo numero, della porta d’accesso a Sassocorvaro, nell’entroterra pesarese. A noi piacciono le Marche, sono state fonte d’ispirazione per questo progetto, abbozzato nelle nostre teste in un agriturismo a Gradara una sera d’estate, con la luna che illuminava i prati.
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Abbiamo lasciato passare tre anni dalla prima idea ma quando il bisogno di fare qualcosa di bello si insinua sottopelle non c’è storia: vince quel bisogno. Crediamo che territori come le Marche abbiano molto da dare ai turisti, ai viaggiatori, italiani e stranieri, che vogliono forzare la porta di questo forziere di bellezza e cultura. Noi siamo pronti a dare il nostro contributo per questa regione come per tutti quei luoghi che vogliono farsi conoscere con sincerità. Nel nostro Paese deve necessariamente delinearsi un approccio al turismo che superi i concetti ormai consunti di destagionalizzazione, se ne parla dal secolo scorso. Ma per allungare la stagione non basta contare sul clima delle regioni del sud o sul desiderio che ci siano turisti tutto l’anno. Sono necessarie le infrastrutture, trasporti pubblici efficienti, imprenditori disposti a rischiare se c’è un progetto serio, paesi che non chiudano alle sette di sera, abitanti che abbiano voglia di incontrare altre culture. Tutto questo è possibile, basta crederci!
Luigi Franchi
direttore responsabile de Ilbelviaggio Luigi.franchi@ilbelviaggio.it
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Faenza: morbida e fine come una bella ceramica Passeggiata alla scoperta di una cittadina ricca di arte e storia Autrice: Giulia Zampieri
Piazza del Popolo
È stato un gran colpo di fortuna approcciare a Faenza a cominciare da una delle attività più significative della città, Bottega Bertaccini. Situata all’interno di uno storico palazzo di Corso Garibaldi, e anticipata da un’originale esposizione di libri, rappresenta un piccolo gioiello di raccolta d’arte e narrativa. Ci si imbatte percorrendo il corso che da nord porta verso la Piazza del Popolo, il fulcro sociale della cittadina, animato sin dal mattino da passanti con l’andare sereno. Ma torniamo alla bottega. Dietro alla minuta scrivania c’è Renzo, librario da oltre quarant’anni, che al bisogno fornisce fondamentali informazioni per
destreggiarsi nella moltitudine di stimoli faentini. È un posto polifunzionale: libreria, galleria d’arte e pure luogo d’incontro o di lettura in cui si può sorseggiare un caffè o gustare un frutto di stagione. Dagli scaffali affiorano numerosi dettagli sulla storia faentina. Per esempio l’etimologia del nome, risalente all’epoca romana; i Romani la chiamarono con un toponimo promettente, ovvero Faventia, la favorita degli dei. Spulciando tra i libri se ne apprende la natura fertile e la posizione strategica sulla Via Emilia, nonché il lungo conteso tra Guelfi e Ghibellini. Ma la tappa da Bertaccini è anche l’occasione d’oro per apprendere alcune curiosità logistiche e strutturali o conoscere i tanti artisti del passato e di epoca contemporanea che hanno i natali in questa florida cittadina del ravennate. Una località che ama concedersi lentamente ma senza risparmiarsi in sorprese. Da Bertaccini non manca, naturalmente, una copiosa sezione dedicata alla lavorazione della ceramica, protagonista da secoli di questa città; un legame intimo, suggellato da uno straordinario museo, il MIC - Il Museo Internazionale della Ceramica, che dista una manciata di minuti a piedi. E proprio lì suggeriamo di proseguire la passeggiata: sarà l’occasione per stupirsi con una straordinaria raccolta di oggetti nati da
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un’arte affascinante quanto radicata nel tempo. Con i suoi 16 mila metri quadri e le sue 60 mila opere, infatti, il MIC consente di ripercorrere l’evoluzione della lavorazione delle componenti della terra dalle civiltà antiche ad oggi, incantando i visitatori con pezzi di rara bellezza e raffinatezza. All’interno ci sono anche: un laboratorio di restauro, una biblioteca, archivi fotografici e documentari, un laboratorio didattico. Dal 1938, ogni due anni, viene organizzato il Premio Faenza, un concorso dedicato all’espressioni d’arte contemporanee realizzate con la ceramica da cui nascono meravigliose opere, poi esposte nelle sale del museo. Il MIC non è l’unico grande ‘contenitore’ di Faenza: la Biblioteca Comunale Manfrediana, fondata nel 1818, in epoca napoleonica, ospita un numero inimmaginabile di volumi: circa mezzo milione (una piccola parte è andata persa con la terribile alluvioLIbreria Bertacchini
ne del 2023 ed è in fase di recupero). È uno spazio aperto, dove un pubblico eterogeneo di lettori si rifugia per la consultazione o per trovare ispirazione in un luogo che sembra senza tempo. Al suo interno si organizzano anche gradevoli mostre e incontri culturali, spesso intrecciate a nomi o vicende del territorio. Prenotando per tempo è possibile anche visitare la meravigliosa Sala del Settecento (scelta che consigliamo caldamente) costituita dalle Antiche scaffalature dell’Archivio notarile e della Magistratura. Venne realizzata nel 1784 da Luigi Gallignani per le parti pittoriche e Francesco Sangiorgi per quelle ebanistiche; attualmente ospita parte dei fondi librari costitutivi della Biblioteca. È indubbiamente un’altra grande sorpresa faentina! Torniamo all’aria aperta per collocarci al centro di Piazza del Popolo, il cuore largo di Faenza, da cui si possono ammirare con-
temporaneamente due maestosi edifici, entrambi di origini medievali: Palazzo del Municipio e Palazzo del Podestà. La connessione profonda con il Medioevo ai faentini non sfugge, tanto che amano rievocarla come da tradizione nel mese di giugno con una suggestiva e gloriosa sfida: il Niballo - il Palio di Faenza
Tra una visita e l’altra è facile distrarsi con invitanti profumi che sgattaiolano fuori dalle abitazioni o dalle osterie storiche della città. Quest’ultime gli abitanti di Faenza amano frequentarle senza fretta, dando un gratuito e prezioso esempio ai turisti: lo stile di vita romagnolo, e faentino, coincide con la vera qualità della vita.
La Porta d'ingresso al Museo Internazionale della ceramica realizzata da Mimmo Paladino
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Sala del Settecento
Piatto esposto al MIC
Violini in ceramica esposti al MIC
BIblioteca Manfrediana
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Dove dormire
TRERÈ AGRITURISMO E VINI A FAENZA
Via Casale, 19 - 48018 Faenza (RA) Tel. +39 0546 47034 https://morenatrere.com
Un’oasi di pace attorniata da 35 ettari di vigneto sulle colline di Faenza, con molteplici servizi (dal ristorante alla piscina, passando per la degustazione dei vini autoprodotti). TERRACIELO
Via Terracina, 11 - 48018 Faenza (RA) Tel. +39 353 4518350 www.terracielofaenza.com
Nel cuore di Faenza, un b&b dallo stile caldo, elegante e funzionale, curato nei minimi dettagli, dotato di due camere e un grazioso terrazzino.
Dove mangiare
LA BAITA
Via Naviglio, 25/C, 48018 Faenza (RA) Tel. +39 0546 21584 www.labaitaosteria.it
Uno degli storici indirizzi della città in cui gustare piatti della tradizione e del territorio, con un’ampia e ricercata carta dei vini, in un’atmosfera conviviale. MARIANAZA
Via Evangelista Torricelli, 21 - 48018 Faenza (RA) Tel. +39 0546 681461 www.marianaza.com
Una trattoria dell’800 dall’impronta rustica, con camino a legna, in cui è d’obbligo assaggiare la pasta fresca fatta in casa, la carne alla griglia, la selezione di salumi e formaggi.
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Dove comprare
BOTTEGA BERTACCINI
Corso Giuseppe Garibaldi, 4 - 48018 Faenza (RA) Tel. +39 0546 681712 www.bottegabertaccini.it
Il luogo ideale da cui attingere curiosità e storie sulla città di Faenza e la Romagna. LA VECCHIA STAMPERIA DI DAMIANO BANDINI
Via Giulio Castellani, 25 - 48018 Faenza (RA) Tel. +39 0546 29597 www.lavecchiastamperia.com
L’indirizzo in cui si può apprendere l’arte del mestiere dello stampatore, attuata con le stesse tecniche e la professionalità di una volta, e in cui acquistare pezzi autentici e personalizzati. LA BAITA GASTRONOMIA
Via Naviglio, 25/C, 48018 Faenza (RA) Tel. +39 0546 21584 www.labaitaosteria.it
La gastronomia in cui fare incetta di straordinari formaggi, salumi, sott’oli e pietanze della tradizione romagnola.
Vita cittadina
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Lo Sferisterio di Macerata La bellezza all’improvviso Autrice: Simona Vitali
Foto di Tabocchni Zanconi
Ci sono luoghi di straordinaria unicità e bellezza che, a rigor di logica, dovrebbero essere conosciuti indistintamente da tutti ma, non essendo ubicati sulle vie di grande comunicazione, diventano per “chi è più sensibile” alla loro vocazione. Sono le passioni che ci muovono, quelle hanno davvero il forte potere di traportarci come fossimo foglie in balia di un carezzevole vento. I grandi appassionati di musica lirica, i melomani, non guardano alla geografia, li guidano ben altri criteri. Sono i calendari delle opere, gli interpreti, ad esercitare un’irresistibile forza attrattiva. E anche la nomea di quel teatro e non da meno le sue peculiarità. Scoprire, ad esempio, che un teatro all’a-
Foto di Luna Simoncini
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Foto di Marilena Imbrescia
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Foto di Marilena Imbrescia
perto suscita un’incredibile suggestione esso stesso, al netto della scenografia, e che la sua acustica – per una peculiare conformazione strutturale - è molto buona, quasi alla stregua di un teatro al chiuso, incentiva certamente la scelta. Questa è la fotografia dello Sterisferio, un’opera maestosa – tra le più significative del Neoclassicismo europeo - che oggi è tempio della musica lirica e di significativi eventi culturali, perfettamente integrata nel tessuto urbano di Macerata, di cui rappresenta il simbolo per eccellenza. Ma dove sta scritto che simili luoghi siano solo per appassionati? Alla bellezza, quella vera, siamo sensibili tutti e non abbiamo altro bisogno di fare esperienze che ci portino via, ci sollevino dal quotidiano, anche per poche ore. In una regione, le Marche, che quanto alla costa ha un ottimo biglietto da visita e rappresenta un’esperienza di sicuro piacere, varrebbe quantomeno la pena chiedersi cosa possa riservare il suo interno, approfittando magari di una vacanza sul Conero per programmarsi qualche incursione in zone meno battute. Ma torniamo allo Sferisterio e all’effetto che ha sortito su di noi vistandolo di giorno, senza alcuno spettacolo in atto ma soprattutto a partire dal centro storico di Macerata, avvolto dalle mura dove è necessario lasciare l’auto per poi salire con gli ascensori piuttosto che a piedi. Noi abbiamo preferito la seconda soluzione. Un poetico passaggio sulla via degli Orti, dove le case sono colle-
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Foto di Luna Simoncini
gate da ponticelli in cemento agli orti coltivati sulle mura della città, ci ha certamente bendisposto a carpire, via via che procedevamo, un senso di raffinata quiete che ci siamo poi spiegati nell’imbatterci in palazzi nobiliari, musei, chiese, scorci di grande impatto scenografico. E su tutto l’imponente ma discreta presenza di un’Università antichissima, che ancora oggi vanta una facoltà di Giurisprudenza di assoluto rilievo nazionale. È una città universitaria, Macerata, ma diversamente da altre consorelle, più che subire le intemperanze degli studenti, sembra invitarli a entrare e vivere nella sua dimensione elegante e a misura d’uomo. Una città, come dicevamo, che ha da sempre fatto quadrato intorno al suo simbolo per eccellenza, lo Sferisterio, che oggi è uno dei più grandi teatri all’aperto d’Italia. Realizzato tra il 1823 e il 1829 ad opera – e questo è un particolare importante - di 100 consorti, vale a dire benestanti maceratesi
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“ad ornamento della città e diletto pubblico”- come sta scritto a caratteri cubitali sulla sua facciata - che hanno voluto dotare la città di una struttura permanente per il gioco della palla col bracciale e, al tempo stesso, un’arena per lo “steccato”, la caccia al toro e altri spettacoli. Una costruzione imponente progettata da Ireneo Aleandri, giovane architetto di San Severino Marche, che dietro una facciata di regolare edificio nasconde una struttura incredibile, completamente inaspettata. Una forma unica nel suo genere che ha come cuore un’immensa arena (90x36 mt) delimitata da due testate rettilinee, raccordate da un’ampia curva e un maestoso muro rettilineo di fondo alto 18 metri e lungo quasi 90, che nel corso degli anni viene trasformata dall’originaria destinazione sportiva a quella di teatro all’aperto. È il 1921 quando va in scena la prima opera, L’Aida di Giuseppe Verdi, replicata per 17 serate per un totale di oltre 70.000 presenze.
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Ma è dalla metà degli anni ’60 che prende il via una vera e propria stagione lirica estiva di rilevanza internazionale, oggi denominata Macerata Opera Festival, che porterà sulla scena i più grandi direttori artistici e interpreti lirici del mondo operistico per il diletto di un pubblico di 2500 persone (tra gradinate, palchi e balconate). Quest’anno che ricorre il 60° di attività consecutiva del Macerata Opera Festival è stato chiamato alla direzione artistica Paolo Gavazzeni, in questo ruolo per cinque stagioni all’Arena di Verona, letteralmente affascinato dallo Sterisferio di cui dice “qui si può lavorare non solo sull’aspetto visivo ma anche musicale grazie alla straordinaria acustica, paragonabile a quella di un teatro al chiuso”. E nella stagione in programma dal 19 luglio al 11 agosto ha deciso di coinvolgere, insieme ai grandi solisti, le risorse artistiche del territorio (FORM- Orchestra Filarmonica Marchigiano, Coro lirico marchigiano “Vincenzo Bellini”, Pueri Cantores “D.Zamberletti” del territorio maceratese, Banda Salvadei) per meglio esprimerne l’identità. “Saper emozionare il pubblico -ci confida Gavazzeni – ha la sua fondamentale importanza”. Ad oggi la sua bravura sta nell’aver già colto l’essenza di quel di Macerata, città che sente da sempre la sua stagione lirica e che anni addietro vedeva schiere di figuranti coinvolti nelle opere e oggi si preoccupa di mantenere vivo questo legame identitario con un progetto rivolto alle scuole, il Macerata Opera Family, attività didattica di avvicinamento e accompagnamento al mondo delle opere fin da piccini. Non ci resta che procurarci un biglietto, e perché no anche due, che sia per Turandot, Norma, La Bohème o altre opere in programma - per regalarci l’esclusiva bellezza di serate che non si ripeteranno più. febbraio 2024
Dove dormire LE DIMORE DEL CENTRALE
Via Leopoldo Armaroli, 94 62100 Macerata Tel. ++39 0733 1778664
www.centralemacerata.com/luxury-hotel
Scegliendo Centrale Macerata avrete modo di vivere un’esperienza unica grazie alla quale entrare in contatto con le tante anime della città: una gemma nascosta nel cuore della regione Marche che attrae visitatori da tutto il mondo. Macerata, attraverso le sue numerose istituzioni culturali quali musei e teatri offre una meravigliosa esperienza immersiva sospesa tra storia, cultura, tradizioni locali e arti. RESORT LE CASE
Contrada Mozzavinci, 16/17 62100 Macerata Tel. +39 0733 231897 www.ristorantelecase.it
Attraversando la campagna marchigiana, tra colline e campi coltivati, si arriva a Le Case, un luogo calmo e ameno a due passi da Macerata. Un lungo viale alberato vi condurrà al piccolo borgo, dove il tempo sembra essersi fermato e dove potrete sostare, coccolati dalla calda ospitalità della famiglia Giosuè. VILLA GIUSTOZZI
Via Dante Alighieri, 41 62010 Pollenza (MC) Tel. +39 0733 549347 www.villagiustozzi.com
Villa Giustozzi è stata recentemente sottoposto ad un accurato restyling degli arredi. Si compone di 11 stanze che offrono agli ospiti una cornice raffinata e confortevole. Eleganza e tradizione danno vita ad un riuscito connubio.
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VILLA QUIETE
Via Enrico Mattei, 4 - 62010 Montecassiano (MC) Tel. +39 0733 599559 www.villaquiete.it
Hotel a 4 stelle che ha aperto a tutti le sue porte. Al termine della maestosa scalinata si offre, agli occhi del visitatore, il piano nobile: elegante, affrescato, luminoso. Qui, ritratti e bassorilievi ti raccontano una storia bellissima, mentre le stanze che si affacciano su questo piano conservano arredi e decorazioni originali.
Dove mangiare
SIGNORE TE NE RINGRAZI
Via della Pescheria Vecchia, 26 - 62100 Macerata Tel. +39 0733 222273 www.signoreteneringrazi.it
Signore te ne ringrazi è un pensiero di riconoscenza che modella lo stile di vita, il rapporto con il passato, con la natura, con il paesaggio, con il luogo in cui si è nati. E, non per ultimo, è un atto di ringraziamento per tutto ciò di cui possiamo nutrirci. L’OSTERIA DEI FIORI
Via Lauro Rossi, 61 - 62100 Macerata Tel. +39 0733 260142 www.osteriadeifiori.it
La connessione con la campagna intorno non si è mai interrotta; da oltre 40 anni propongono prodotti e piatti di stagione incontrando il favore di un pubblico sempre più attento e consapevole, rinnovando di continuo la scelta identitaria a tavola. L’INFINITO A TAVOLA
Via Luigi Monachesi, 6 - 62100 Macerata Tel. +39 0733 668219 www.linfinitoatavola.com
Le loro preparazioni sono ottenute da ingredienti freschi e ricercati. Partono dai produttori, loro alleati, che stanno a due passi dal luogo. La loro forza è questa filiera cortissima, che permette di avere la migliore scelta di carni, olio, vino, farina e verdure fresche tutti i giorni. TRATTORIA NICOLINA
Corso Fratelli Cairoli, 226 - 62100 Macerata Tel. +39 0733 239026 La trattoria è un luogo dove ancora si possono gu-
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stare pietanze con i sapori e la qualità di decenni fa. Il luogo è grazioso ed il personale ti fa sentire a casa propria. Speciali, davvero insuperabili i secondi a base di carne. Straordinarie le tagliatelle al ragù. BURNING BEER & GRILL
Via della Pescheria Vecchia, 4 - 62100 Macerata Tel. +39 0733 524645 Ottimo locale dove poter assaggiare qualche piatto e gustare la migliore birra artigianale italiana. Personale molto competente e gentile.
Dove comprare
LA SALSAMENTERIA GASTRONOMICA
Piazza Nazario Sauro 38 Corso Fratelli Cairoli - 62100, Macerata Tel. +39 0733 236535 Gastronomia di produzione propria, salumeria, selezione vinicola e di altri alcolici. Qui si trova il sunto di tutto quello che le Marche sanno offrire dal punto di vista gastronomico. IL CONTADINO GOURMET
Corso Camillo Benso Conte di Cavour, 28 - 62100 Macerata Tel. +39 0733 231615 https://ilcontadinogourmet.it Da piccola bottega, hanno trasformato il punto vendita in un luogo caldo ed accogliente: l’obiettivo che da sempre contraddistingue il loro lavoro è quello di offrire al cliente una selezione di prodotti non facilmente reperibili nella grande distribuzione, puntando tutto sulla qualità. PICCOLE GIOIE
Piaggia della Torre, 18 - 62100 Macerata Tel. +39 0733 1831725 – www.gioielli-verdenelli.it È il laboratorio di arte orafa di Giuseppe Verdenelli. Realizza creazioni uniche, ispirate a fine 800-900 e alla contemporaneità, con una meticolosa lavorazione dei metalli, essenzialmente a mano e in qualche circostanza usa le altre tecniche (osso di seppia, micro fusione a cera persa). IL FORNO DI MATTEO
Via Giovanni Mario Crescimbeni, 21 - 62100 Macerata Tel. +39 0733 264701 Passi fuori... senti il profumo... e sei già dentro a scegliere cosa comprare!
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Da Orgosolo ad Arbatax Autore: Luigi Franchi
La Sardegna è la regione più complicata d’Italia. Non è un eufemismo e men che meno una critica ma, se non ci si va solo per il suo splendido mare, è importante capire prima gli aspetti culturali e antropologici di quest’isola. Lo abbiamo capito in più di un’occasione durante un viaggio perlustrativo, in particolare quando siamo arrivati nel Supramonte barbaricino: un territorio diventato famoso per gli episodi di banditismo e sequestri ma che, invece, andrebbe visto meglio come territorio dove il sopruso è stata una costante della vita dei suoi abitanti che lo hanno combattuto con i pochi mezzi a disposizione. Orgosolo è l’esempio più evidente di questa storia e gli oltre 200 murales che animano il centro storico di questo borgo di circa 4.500 abitanti è un libro aperto per tutte le migliaia di persone che arrivano ormai da ogni parte del mondo per leggerlo sui muri del paese. Si può dire, senza alcun dubbio, che la corrente artistica del muralismo italiano trova in Sardegna e in particolare a Orgosolo la sua massima espressione. Quando è perché ad Orgosolo? Il quando ha una risposta certa; era il 1969 e un collettivo di artisti anarchici – Dioniso – dipinse il primo a cui seguirono, nel 1975, altri murales dipinti da Francesco
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del Casino, professore di educazione artistica originario di Siena, per celebrare il 30° anno della liberazione d’Italia dal nazi-fascismo. Da quel momento ogni abitante mise a disposizione i muri delle proprie case, Orgosolo è diventata meta di artisti locali e internazionali che hanno raccontato la storia e le tradizioni barbaricine, la loro passione per i cavalli, le donne che prendono l’acqua alla fonte di Patteri, il famoso film di Vittorio De Seta – Banditi a Orgosolo – interpretato dai pastori della Barbagia, ma anche il dissenso dalle guerre, le rivoluzioni nel mondo, la forza del popolo barbaricino contro i soprusi dello Stato. Si esce da Orgosolo sapendo molto di più di questa terra e delle cose del mondo mentre ci spostiamo ad Arbatax, la cittadina connotata dal porfido rosso che emerge dal mare.
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Siamo sulla costa orientale della Sardegna, nell’Ogliastra conosciuta come la terra dei centenari. Arba ‘at ‘ashar è un’espressione araba che indicherebbe la quattordicesima torre, contando in senso antiorario da sud, quella di San Miguel, del XVI secolo, che spicca candida davanti al porto; da questa espressione pare derivi il nome Arbatax. Ma sono le Rocce Rosse che caratterizzano questo luogo, rocce di porfido rossastro e diorite nera che emergono dal mare e creano un panorama indimenticabile. Ci si può restare per ore a godere di questa visione ed è ciò che abbiamo fatto, al tramonto, incuriositi da una musica a tutto volume che non capivamo da dove provenisse. È stato quello il momento in cui i nostri sguardi si sono concentrati su quella che
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potrebbe essere definita un’installazione artistica contemporanea; cumuli di pietre di porfido rosso appoggiate le une sulle altre in un magico equilibrio, tante piccole torri di altezza variabile, fino a un metro che ti chiedi come facciano a stare in piedi. “Non ci stanno molto, ma le ricreo ogni mattina diverse da prima”, sembra che ci abbia letto nel pensiero. Si chiama Luciano ed è l’autore e il custode di questa magia artistica. “Vengo qui ogni giorno, perché da questa insenatura partiva sempre mio padre per andare a pescare. Metto la musica e costruisco queste sculture. Sono precarie, se ci si posa un gabbiano cadono a terra, se soffia un vento forte anche, e poi ci sono i ragazzini che si divertono a distruggerle ma io sono più determinato di loro a ricostruirle”, racconta Luciano. Perché lo fa? “Per passare il tempo, in compagnia del ricordo di mio padre. Per fare felici le persone che apprezzano. Per rendere ancor più bello questo posto”. Che meraviglia scoprire persone di cuore! C’è tanto altro da scoprire ad Arbatax e a Tortolì, capoluogo del comune, tanto davvero ma bisogna venirci con la mente aperta! Luciano mentre crea le sue precarie sculture
Dove dormire
B&B TURRE
Via Toscana, 1 - 08027 Orgosolo (NU) Tel. +39 0784 402347 Il Bed and Breakfast Turre è una struttura di nuova ristrutturazione e arredamento; sito nel centro di Orgosolo, a pochi passi dal corso Repubblica. In un ambiente molto confortevole e pulito, offre la possibilità anche di mezza pensione o pensione completa. HOTEL LA BITTA – BOVIS HOTELS
Località Porto Frailis - 08041 Arbatax (OG) Tel. +39 0782 667080 www.hotellabitta.it
Situato in una zona tranquilla, a pochi passi dal centro di Arbatax, l’Hotel La Bitta - Bovis Hotels offre strutture per il benessere, spiagge di sabbia bianca e acque trasparenti. Imperdibile la spettacolare vista sul mare e sulle scogliere della Sardegna, che potrete ammirare dai giardini, dal bar sulla terrazza e dal ristorante panoramico dell’hotel.
Dove mangiare
PRANZO TIPICO CON I PASTORI
a Orgosolo, all’aperto nei boschi, con i canti a Tenores Sandalion Servizi Turistici – 08027 Orgosolo (NU) Tel. +39 339 117 6775 www.supramonte.com
CHIOSCO DI PONENTE OYSTER BAR
Via Riva di Ponente - 08048 Tortolì (OG) Tel. +39 329 67 03 022 www.chioscodiponente.it
Qui si possono degustare, direttamente raccolte, le squisite ostriche di Tortolì, oltre alle altre specialità di pesce.
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Dove comprare
COOPERATIVA PESCATORI TORTOLÌ
Via Riva di Ponente, Località Peschiera San Giovanni 08048 Tortolì (OG) Tel. +39 0782/664415 www.pescatoritortoli.it
La bottarga è un alimento costituito dall’ovario del pesce, le cui uova vengono salate ed essiccate con procedimenti tradizionali. La loro bottarga di muggine è ricavata dal mugil cephalus, detto comunemente Cefalo. LA CASA DEL PECORINO
Corso Umberto, 54 · 08048 Tortolì (OG) Tel. +39 0782 624120 Buonissimi formaggi e tante altre cose tradizionali. E tutto lo staff con Mauro in testa eccezionale.
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olo rgos Da O rbatax A d a a orbid za: mme una n e Fa o c a e e fin a ceramic bell terio feris Lo S acerata di M
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