SILVIA SANCHIETTI
Portfolio 2018
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ESPERIENZE PROFESSIONALI Divisodue 06/15 - Oggi (Roma)
Co-fondatrice. Progettazione di interni, progettazione grafica, illustrazione. Premi e Riconoscimenti:
Progetto MICROTOPIE vincitore del concorso “Design after design, sezione under 35” indetto dalla Triennale di Milano per la XXI Esposizione Internazionale.
SILVIA SANCHIETTI designer
Menzione speciale progetto SCALO Il Progetto Scalo vince la menzione speciale del concorso 10 mq indetto da Periferica.
Data di nascita 14/05/1993
Tspoon
Via Formellese Sud 3034, Formello (RM) 00060
03/16 - 06/16 (Roma)
Produzione di elaborati grafici, progettazione di interni, partecipazione a concorsi.
339 6720241
2 A+P/A
silvia.sanchietti@gmail.com
09/15 - 03/16 (Roma)
Produzione di elaborati grafici, progettazione di allestimenti, partecipazione a concorsi.
Italiano Lingua Madre Inglese B2 (5.5 IELTS)
Savage Architecture
Progetto in collaborazione con Giampiero Frassinelli (Superstudio) Mostra presso Architectural Assosiation di Londra. Febbraio 2016 / Marzo 2016 Pubblicazione catalogo “Savage Architecture”, Black Square
INTERESSI Arte, Architettura, Fotografia, Grafica, Illustrazione, Sketching, Video Design, Sport, Viaggi, Musica
Personali mansioni: realizzazione illustrazioni del progetto “Central Archive Of Human Culture” presentate in mostra. Progettazione dell’allestimento. 2
CAPACITA’ COMUNICATIVE
FORMAZIONE Master Exhibit & Public Design
Lavorare in team
02/17 - 02/18 (Roma)
Ho avuto modo di sviluppare questa capacità nell’esperienza universitaria e lavorativa che ha spesso previsto collabrazioni. Trovo il lavoro di gruppo un eccellente strumento per il raggiungimento di un risultato ottimale, riuscendo a valorizzare altresì le abilità personali.
Master universitario di Primo Livello presso l’Università la Sapienza di Roma. Votazione: 110 e lode e menzione della commissione
Workshop “Sconzajuocu” 07/17 (Cinisi - PA)
Capacità relazionali e buon senso di adattamento
Corso Scenografia Teatrale
Inoltre numerosi viaggi mi hanno permesso di conoscere e relazionarmi con persone di differenti culture. Per circa dieci anni ho inoltre praticato l’attività di Scout che mi ha trasmesso un forte senso all’adattamento ambientale e sociale.
Campo sperimentale di ricerca sul gioco come strumento di attivazione dello spazio urbano.
01/17 - 04/17 (Roma)
Presso Teatro Testaccio tenuto dalProf. Antonio Fioretto e arch. Paolo La Farina.
Disponibilita’ all‘ascolto
Workshop “Realta’ Abitabili”
Da Novembre 2010 a Maggio 2011 ho praticato volontariato presso la Caritas in sede Termini. In quest’ esperienza mi sono occupata dell’accoglienza e ascolto dei senzatetto della zona nonché della preparazione e servizio dei pasti. Tale esperienza mi ha avvicinato alle cause sociali.
09/16 (Mazara del Vallo)
Progettazione condivisa, esperienza di cantiere in autocostruzione. http://www.perifericaproject.org/festival-2016/
Laurea In Interior Design 11/12 - 06/15 (Roma)
Laurea triennale in Interior design - “scenografia degli eventi” presso IED Roma,
COMPETENZE INFORMATICHE Programmi
Votazione: 110 e lode
Autocad Rhinoceros 3D Studio Max Adobe (Photoshop, Illustrator, Indesign, Premiere, After Effects) Pacchetto Office
Liceo Classico
09/06 - 06/12 (Roma)
Liceo Classico Gaetano De Sanctis Votazione: 82/100 3
EXHIBIT DESIGN
INTERIOR DESIGN
Microtopie
Vicolo Italia
/ 2015
/ 2017
pagine 06-13
pagine 42-47
Maxxi Forum
Cousine / 2016
/ 2017
pagine 48-52
pagine 14-19
Attraverso / 2017
PRODUCT DESIGN
Panorami Interni
Spaziolavoro
pagine 20-23
/2017
/ 2017
pagine 24-28
pagine 54-60
URBAN DESIGN
ILLUSTRAZIONI
Scalo
Planetario
/ 2016
/ 2017
Spazi Percettivi
Central Archieve of Human Culture
pagine 30-35
pagine 62-67
/ 2017
/ 2016
pagine 36-40
pagine 68-73
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EXHIBIT DESIGN Microtopie / 2015
MA
Maxxi Forum f
o
r
u
m
/ 2017
Attraverso / 2017
Panorami Interni /2017
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Microtopie Tesi Exhibit Design IED Roma
Vincitore concorso Triennale Milano “Design after design”
Progetto In Team
In Mostra “New Craft” Fabbrica del Vapore, Milano
MICROTOPIE si incentra sul tema dello spazio minimo. Il progetto tende a dimostrare come un’architettura volta alla condivisione, si possa riscontrare anche nella micro-dimensione. Questo concetto si traduce nell’elaborazione di venti cellule che vivono due tempi e due luoghi differenti: la fiera e la città. Nell’ evento, a differenza delle altre fiere, non si vende un oggetto ma venti micro-architetture come luoghi e servizi per la comunità. I visitatori acquistando un biglietto possono visitare le venti cellule, scoprire e vivere un’architettura in un tempo diverso da quello della città, privo di sovrastrutture. Una volta entrato in ogni micro-padiglione al visitatore viene dato una brochure che descrive la struttura e la sua funzione futura nella città. Una volta visitata l’intera fiera, il visitare può votare attraverso un’App l’architettura che desidera avere nella sua città. MICROTOPIE è un progetto che prevede un finanziamento da parte
di un ente pubblico, ma attraverso la fiera permette ai cittadini stessi di scegliere l’architettura. In quest’evento le cellule sono padiglioni; nella città hanno sempre una funzione pubblica, mirando ad una collettività più ristretta e reale. Le microstrutture creano relazioni culturali e funzionali, avvicinando il concetto di design al vivere quotidiano. Per la loro caratteristica di essere minimi, le cellule possono insediarsi in quei cosiddetti ’non luoghi’ e interstizi che la città odierna produce, riattivandone il loro potenziale. Inoltre sono connesse al mutamento odierno per la loro mobilità in tempi e in luoghi. Microtopie non è così distante dal mondo contemporaneo; rappresenta le dinamiche della nostra società. Un organismo complesso, connesso, ma che si riduce sempre fino ad arrivare al singolo elemento. Una riflessione nata da una condizione attuale ma che, paradossalmente, crea una realtà Altra, Minima, Essenziale.
LINK VIDEO: https://vimeo.com/260993276 7
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Home Sharing
Theatre
Library
Infopoint
Public Kitchen
Playroom
Steam Room
Cinema
Green House
Fitness Point
Depot
Public Baths
Art Gallery
Market
Fab Lab
Recharge Point
Public Beds
Place of Worship
Bus Stop
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First Aid
11
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MA
f
o
r
u
m
Maxxi Forum Corso Exhibit Design
Accademico Università La Sapienza di Roma
Progetto In Team
MaxxiForum nasce dall’esigenza sempre più forte di portare la cultura e l’arte all’interno del contesto urbano, dando voce al cittadino, alle sue esigenze e alle questioni sociali connesse al luogo in cui vive. Ci immaginiamo un luogo dove potersi confrontare, esprimere e infine decidere aspetti della città legati alla cultura. Dopo un’indagine sulle macro aree, inizia il tempo del Dibattito scandito da conferenze all’interno del padiglione. Segue il tempo del voto e la Proclamazione con la soluzione vincente. In relazione al voto, Maxxi Forum garantisce una proposta di cambiamento per enti pubblici o attività di riqualificazione all’interno della città o workshop all’interno del Maxxi. Nei momenti in cui non vi è un dibattito MaxxiForum resta uno spazio di Rigenerazione: gli arredi mobili si configurano in maniera più libera come uno spazio nel quale rilassarsi. Oltre agli arredi, MaxxiForum si compone di un deposito e di una struttura fissa che circonda la
piazza. Per comunicare il cambiamento delle 3 fasi, Maxxi Forum si serve di pannelli grafici attraverso diverse mappature proiettate. Vista la forte relazione di MaxxiForum con la città, Maxxi Forum prevede degli elementi che possono migrare all’interno della città. Piccole cabine che oltre a promuovere MaxxiForum e il Maxxi, informano il cittadino sulle intenzioni del progetto permettendogli di proporre nuove tematiche.. Penetrando nel tessuto urbano riucirebbe a comunicare un’idea di cultura non imposta e monodirezionale ma che si serve anche dell’esperienza attiva della città e dei suoi cittadini. Un luogo dove dare importanza all’individuo come costruttore di cultura e ridefinire il concetto di democrazia come bene comune.
LINK VIDEO: https://vimeo.com/261462131
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Dibattito
Rigenerazione
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Proclamazione
AMBIENTE
CULTURA
SERVIZI PUBBLICI
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Serie di conferenze riguardanti il tema del dibattito corrente
I cittadini propongono idee e possibili soluzioni
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Luogo flessibile nel quale rigenerarsi
AMBIENTE Ci vuole molto coraggio per reggere il giorno e sopportare la notte, ci vuole molto coraggio per fermarsi un attimo e nuotare nel profondo, ci vuole molto coraggio. A volte vorrei lasciarmi ma non saprei con chi altro andare Non è vero che si sta meglio in cielo
Dopo tanti anni di cammino, ricordo che da bambino sognavo di fare l’indiano Non mi dire stai tranquillo, che tranquillo non sono e se cerco e non trovo io mi agito
Informazione sul dibattito corrente e sulle proposte
I cittadini votano la proposta / voto anche online
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Viene proclamato il vincitore e la sua soluzione
Exhibit design Tommaso Avellino 20
Silvia Sanchietti
Attraverso Corso Exhibit Design
Accademico Università La Sapienza di Roma
Progetto Individuale
Il principio compositivo studiato per la progettazione dello stand segue 5 fasi. Identificato il perimetro 4,5 x 4,5 m, è stato effettuato un processo di suddivisione dell’area tramite una griglia dove è stato individuato un sotto elemento. E’ stata elaborata una linea di sezione volta ad attuare un processo di frammentazione delle parti. Le microparti vengono scomposte e poste sul perimetro generale, con l’obiettivo quindi di svuotare l’area della linea di frazione. I frammenti subiscono un’ulteriore variazione e vengono traslati a due altezze, funzionali ad ospitare i servizi richiesti. Ultimo passaggio è la funzionalizzazione raggiunta grazie l’apertura che avviene sia nel cubo più grande permettendo gli accesi e il dialogo con l’esterno. L’obiettivo è quello di riuscire a far dialogare il dentro con il fuori, pur avendo dei limiti fisici tangibili. L’area desk aprendosi si affaccia sul resto dell’allestimento “incornicando” la situazione e l’atto
informativo. L’area delle sedute invece, apparentemente più chiusa è in realtà anch’essa in relazione al contesto grazie all’utilizzo di pannelli fonoassorbenti forati che mantengono un medio grado di visibilità pur rendendo l’ambiente più isolato a livello sonoro. Queste due micro-dimensioni quindi oltre ad identificarsi morfologicamente assumono funzioni e caratteristiche differenti rispetto alla parte centrale dello stand pensata per generare il passaggio e il movimento. “Attraverso” è un progetto che mira a ricreare situazioni differenti tra loro, facendo dialogare il dentro ed il fuori attraverso passaggi, finestre o filtri rendendo l’esperienza ricca di contaminazioni.
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Identificazione
Frammentazione
Scomposizione
Traslazione
Funzionalizzazione
22
15 60 257
375
15 60 205
43
95
Sun Farm
75
300
Sun Farm
97
15
300
450
300
37,5
150
225
37,5
Stand A
450
Stand B
Stand C
Stand D
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Stand E
Bar
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Panorami Interni si vede da fuori si vive da dentro
Accademico Università La Sapienza di Roma Progetto Menzionato da Altaroma
Corso Allestimento Progetto Individuale
Il progetto prende il nome Panorami Interni. L’ossimoro ha come obiettivo quello di comunicare la forte ambivalenza che vi è tra uno contesto complesso e l’identità del singolo che sempre di più vuole affermarsi e ritrovare un proprio luogo. Elemento architettonico che che prova a tradurre questo concetto è la finestra. Nel nostro immaginario comune porte e finestre si trovano su una linea di confine, che separa un “dentro” (l’ambito del privato, del familiare, del conosciuto) da un “fuori” (l’ambito del pubblico, dell’ignoto). La finestra assume la funzione di cornice inquadrando una determinata scena ed escludendone altre. La finestra riflette uno scenario interno in un paesaggio esterno, mettendo in relazione l’identità collettiva e sociale con quella individuale. Sono state studiate quindi sei scenografie, dove esporre a prima vista un solo oggetto. L’idea è quella di lasciare un margine di curiosità e
mostrare gli altri prodotti in un secondo momento. In un primo momento infatti il visitatore non sceglie cosa vedere. L’oggetto nella scenografia è un’immagine a distanza che non prevede un coinvolgimento diretto e approfondito. Chi sceglie di andare al di là dell’immagine data, scopre un retroscena che oltre a rivelare la natura dell’allestimento, mostra il processo e il percorso di ogni designer. La finestra, come la cornice di un quadro, o come il sipario di un palco delimita il confine, un confine che separa quasi sempre due poli opposti . La percezione di ciò che è “interno” e di ciò che è “esterno” varia nei tempi e nei luoghi ma ancor di più varia per le persone che percepiscono e elaborano quel dentro e quel fuori, mostrandoci il più delle volte panorami molto differenti tra loro.
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Catalogo
C
D
A
B
A
Pannello Forato con grafica personalizzata
C
Pannello Sfondo con supporto per prodotto
B
D
Sistema di telai Supporto pannello
Piano funzionale all’esposizione dei prodotti
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Andrea Mondin
Damiano Marini
Roberto Di Stefano
Amanti
Disposizione 1 Fronte
Disposizione 1 Retro
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Marco Proietti
Nico Giani
28
URBAN DESIGN Scalo / 2016
Spazi Percettivi / 2017
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Scalo Concorso 10mq - Periferica
Professionale Divisodue
Progetto In Team
Progetto Menzionato da Periferica
Scalo è frutto della riflessione sulla condizione sociale dell’uomo odierno. Fenomeni come la globalizzazione, le guerre, i flussi migratori, sottopongono l’uomo a repentini cambiamenti legati allo spazio e al tempo.
usufruibili sia dall’interno che dall’esterno. Chi abita Scalo può vivere le due realtà del rifugio: riposare isolati o condividere la notte. La sua struttura, interamente in legno, è formata da pannelli tamburati con un sistema ad incastro per un montaggio-smontaggio rapido ed è sostenuta da una base lignea di supporto alle pareti.
Migranti, rifugiati, pendolari, pur vivendo in condizioni completamente differenti sono accumunati da una situazione precaria, transitoria, mutevole.
Scalo è stato pensato per un riutilizzo produttivo nella città. I pannelli della struttura si riassemblano divenendo arredo urbano mentre la struttura diventa spazio per le stazioni, gli aeroporti, luoghi dove si vive lo spazio “tra”, il tempo dell’attesa.
Scalo è un rifugio temporaneo atto a ospitare studenti, studiato anche per essere utilizzato nella città. Il rifugio è composto da un blocco centrale suddiviso in due piani con una funzione privata. Ogni piano è a sua volta suddiviso in due parti, contenendo complessivamente quattro posti letto. Queste parti permettono di vivere il rifugio completamente isolati, in uno spazio minimo a misura d’uomo. A questi volumi sono connessi altri due blocchi, rispettivamente per ogni piano, adibiti a deposito bagagli e
Scalo riflette le condizioni sociali, i tempi e i luoghi della realtà. E’ uno spazio emblema della transizione, luogo d’interstizio in cui poter vivere, aspettare, riflettere. Un “centro di permanenza temporanea” in cui poter vivere una transizione.
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Materasso con fodera in ecopelle da esterno
Pannello tamburato cm 7 in multistrato marino
Finestra ø cm 35 Materasso Base con supporto ad
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Ringhiera pannello multistrato forato
Spazio per bagagli
Illuminazione scala: fascia led Illuminazione interna: fascia led
Porta cm 60 x 70 m 0
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1
2
D
B
E
A
C
34
35
36
Spazi Percettivi Workshop Urban Design
Accademico Università La Sapienza di Roma
Progetto Individuale
Spazi percettivi è un luogo che ho immaginato tra il Lungo Tevere e le sponde del fiume, una passeggiata in discesa vissuta e graduale dove è possibile percepire Roma, il fiume e il paesaggio in diversi modi.
un’osservazione generale (terrazze) e elementi che selezionano dettagli e situazioni che in altro modo passerebbero inosservate (dispositivi osservatori). L’intervento si ancora al muraglione e si estende nell’intera profondità della banchina. Le diverse altezze delle terrazze offrono visioni differenti dello stesso luogo. Terrazze che ospitano tavoli sedie, divani, poltrone per vivere lo spazio in condivisione. Al contrario gli osservatori sono luoghi più intimi e privati dove in una fase di contemplazione si può osservare un dettaglio, un particolare che nella complessità visiva è difficile notare. Sono dei filtri, come una fotocamera che seleziona qualcosa e ne esclude molte altre. Osservare fermi un elemento in movimento o osservare in movimento un elemento fermo cambia notevolmente la nostra percezione del luogo e il nostro stato emotivo e recettivo. Vivere la natura in fase contemplativa e riflessiva o in uno stato di condivisione.
Una caratteristica interessante di un fiume è la forte contrapposizione tra movimento e staticità. Questa dicotomia è propria del fiume ma anche della sua relazione con la città. Oggi come al tempo è un elemento di grande fascino che viene vissuto prevalentemente in due modi: Muovendosi o Osservando. Azioni che molto spesso non avvengono contemporaneamente. Mi interessava pensare ad un luogo dove questa sua natura duplice potesse essere esaltata e dove fiume e città potessero essere vissuti secondo diversi gradi. Il progetto quindi mira a creare elementi che suscitino il movimento (scale) e elementi che prevedano la staticità(terrazze) ; elementi che lasciano aperto il campo visivo per
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01
02
03
04
38
05
06
39
m 0 1 2
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6
INTERIOR DESIGN Vicolo Italia / 2017
Cousine / 2016
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Vicolo Italia Corso Interior Design
Accademico Università La Sapienza di Roma
Progetto In Team
Vicolo Italia nasce dalla volontà di far emergere il carattere urbano tipico dell’Italia. Ragionando sul concetto di cibo italiano e della sua relazione con il mercato estero, abbiamo compreso come sia di fondamentale importanza per comprendere i sapori italiani, poterli assaporare in un contesto che evochi un’essenza Italiana, per noi Il Vicolo.
l’esterno e l’interno. Ogni parte di Vicolo Italia è caratterizzata dalla possibilità di lasciare scritto il proprio ricordo e le proprie sensazioni attraverso un sistema interattivo fisico. Gli stessi ricordi dei visitatori saranno poi materiale di infografica e identitario dello stesso luogo. Provando a definire il concetto di italianità oggi non si può che rifarsi ad eventi o icone legate al passato. E se volessimo definire l’identità presente dell’Italia? Questo l’obiettivo del progetto: creare uno spazio all’interno del quale definire l’Italia attraverso gli occhi di chi la percepisce. Definire in maniera collettiva un concetto, attingendo alle esperienze personali del singolo. Uno spazio in cui l’Italia non è intesa come un concetto solido e strutturato ma come momento di condivisione pubblica e relazionale.
Analizzando la pianta di un centro storico, la stratificazione, la tessitura e l’intersezione hanno generato la nostra visione. Un sistema che si può sviluppare paradossalmente all’infinito, ma che adattandosi alle esigenze prestabilite, ne occupa solo una parte, 3 aree. Il progetto si compone di 3 volumi, idealmente palazzi, e di un percorso, la strada. Una parete che diviene modulo attrezzato, capace di comporre lo spazio e di assolvere le varie richieste funzionali. Quello che si genera è uno spazio ricco, ma allo stesso tempo essenziale dove il caos urbano entra a far parte di un sistema controllato e dove il consumo è un’esperienza tra
LINK VIDEO: https://vimeo.com/261486900
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CONSUMO Consumo Formale CONSUMO Consumo Formale
SHOW COOKING
VICOLO paesaggio suggestivo PIAZZA luogo di stasi cassa
PIAZZA luogo di stasi cassa
DEGUSTAZIONE Consumo Informale
0 0
1
2
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3
0
1
2
3
0
SHOWCOOKING
PIANO
Prodotti Tesori italia
ESPOSITOTRE
Prodotti Meal italy
CONSUMO
PENSILINA Elemento di Chiusura
VASO
Elemento verde
VASO
Superficie di Chiusura
BOX
Deposito
PIAZZA QUE LLA VOL TA IN CUI...
2
3
SUPERFICI FUNZIONALI
Panca / Tavolo
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CARTELLONE
Superficie Grafica
MARMELLATA dI LIMONI DI SORRENTO
INTERAZIONE VERBALE
INTERAZIONE CONOSCITIVA
Il profumo del sugo e' nonna. Il sugo e' casa
VICOLO ITALIA
INTERAZIONE FISICA
INTERAZIONE CONDIVISA
VICOLO ITALIA Silvia
Gaia
Giordano
Titina
Dina
Paolo
Claudia
Pia
Lucia
Simone
Paolo
Andrea
INTERAZIONE VIRTUALE
INTERAZIONE FISICA
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Cousine Progetto Realizzato
Professionale Divisodue
Progetto In Team
Cousine è un progetto nato da una nuova gestione di un ristorante a Roma. La richiesta della committenza era quella di creare attreverso interventi limitati un ambiente confortevole, accogliente, e familiare, visivamente differente dalla precedente configurazione. Mantenendo l’arredo preesistente il progetto si sviluppa seguendo una linea prettamente grafica. L’intervento principale è l’illustazione a parete volta a creare un ambiente bi/tridimensionale, alludendo ad uno spazio altro seppur familiare. Fondamentale è la scelta cromatica riportata attraverso forme geometriche pure con colori pieni e ricercati. Punto focale del progetto è inoltre quello di ricreare un’identità visiva e comunicativa attraverso l’immagine coordinata: biglietti da visita, flyer, menù, pubblicità e comunicazione sui social.
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PRODUCT DESIGN Spaziolavoro / 2017
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Spaziolavoro Progetto Realizzato
Professionale Divisodue
Progetto In Team
Luogo della casa che rispecchia la personalitĂ di chi lo abita. Ordine, precisione, gusti, caos, dedizione, abitudini, passioni, fobie, atteggiamenti, interessi,collezioni, ricordi si possono scoprire osservando gli strumenti dello spazio lavoro e la loro composizione. Divisodue indaga su questo tema proponendo una serie di oggetti per organizzare il proprio tempo, dedicarsi alle proprie passioni e mettere in luce se stessi. Ogni oggetto porta con sĂŠ dedizione e passione, seguendo un processo completamente artigianale. Il legno lavorato, trattato, dipinto a mano e poi assemblato è la base di veri e propri pezzi unici pronti ad esaltare e animare lo spazio del lavoro, aggiungendone carattere e personalitĂ
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Mina
Lola
Gioia
Portamatite disponibile in diverse grafiche e colori
Piccola scatola dove scoprire tante grafiche colorate
Piccola cassettiera dove custodire ciò che si ha di prezioso, dai piccoli strumenti di lavoro ai sogni di sempre, a patto che di tanto in tanto li facciate uscire.
Tina
Flora
Betta
Lampada comodina, che mostra e nasconde allo stesso tempo
Lampada alta ma mai altezzosa, ama arricchirsi di ciò che le donate
Piccola lampada pronta ad illuminare d'allegria il vostro spazio lavoro
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Betta "Una lampada porta sempre con sĂŠ due cose: la luce e l'armonia"
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Gioia “Esiste un posto per conservare il proprio tempo, ricordarlo, sognarlo.�
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Flora “Lasciare uno spazio vuoto è una scelta: di volersi completare attraverso il pensiero dell'altro”
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Mina "Anche i migliori progetti nascono da una matita".
Lola "Spesso mettere un oggetto in una scatola non significa dimenticarsene ma prendersene cura"
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ILLUSTRAZIONI Planetario / 2017
Central Archieve of Humanity / 2016
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Planetario Progetto Realizzato
Professionale Divisodue
Progetto In Team
La natura umana ha sempre ricercato nuovi territori e nuove realtà fino ad avere l’illusione della completa percezione del nostro mondo.
Fanno parte di questa ricerca grafica i quaderni in carta riciclata di diversi colori raffiguranti i vari pianeti con una particolare tecnica grafica data dalla sovrapposizione delle linee. Ogni quaderno è composto da un fronte con la raffigurazione e una riflessione sul tempo diversa per ogni pianeta rappresentato.
Pianeti prima lontani ci sembrano ora sempre più vicini e raggiungibili, luoghi in cui si possono proiettare possibili immaginari. Divisodue ricerca su questo tema rappresentando 8 pianeti e immaginando la percezione del tempo in ognuno di essi. La rotazione del pianeta intorno a se stesso (giorno) e la rotazione intorno al sole (anno) cambiano per ogni mondo, offrendoci molte possibilità su come vivere il nostro tempo.
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The Central Archive of Human Cultures In mostra AA Londra
Professionale 2A+P/A
Progetto In Team
Pubblicazione Savage Architecture, Black Square
Illustrazioni in mostra presso Architectural Association, Londra Febbraio - Marzo 2016. Pubblicazione “Savage Architecture”, Black Square.
The Central Archive of Human Cultures, una primitiva ziggurat di marmo nero. Qui tutte le culture umane conosciute sono preservate e vissute nella vastità rossastra e semi-illuminata di un archivio non gerarchico e ipertecnologico. Un archetipo antimuseo che espone la conservazione e la cura come costruzione ideologica potente ma pericolosa contro cui l'architettura può agire come un meccanismo di liberazione - mettendo in scena il contatto emotivo tra ogni genere umano e umano. Savage Architecture è un'architettura che rifiuta l'uomo domestico, rifiutando di imporre il potere della ragione sul suo animale; è invece un elemento simbolico e vitale; un progetto che immagina forme, meccanismi e narrative per esporre la dicotomia irriducibile
La recente collaborazione tra Gian Piero Frassinelli - cofondatore del collettivo fiorentino Superstudio - e 2A + P / A uno studio di architettura con sede a Roma - ha rilanciato un dibattito di lunga data, ma generalmente trascurato, sul rapporto tra architettura e antropologia. Allontanandosi da una prospettiva storica o scientifica per abbracciare il punto di vista del progetto, la mostra Savage Architecture ricostruisce genealogicamente l'ethos di tale collaborazione in quattro episodi. Il risultato è un viaggio attraverso il potenziale immaginativo dello sguardo antropologico costruendo sia un significato che un metodo per il progetto architettonico come alternativa alla fede dominante nelle ragioni economiche e tecnologiche.
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Silvia Sanchietti
339 6720241
silvia.sanchietti@gmail.com
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