Alimentazione sostenibile

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ALIMENTAZIONE SOSTENIBILE

CHE COS'È L’ALIMENTAZIONE?

L’alimentazione è l’assunzione di tutte quelle sostanze (gli alimenti) che sono necessarie e utili per la costituzione del corpo, per la crescita e per avere l’energia per le attività

quotidiane

Nutrienti
● Glucidi 1% ● Protidi 16% ● Lipidi 13%
Sali minerali 5%
Acqua 65%
Vitamine
nel corpo:
(tracce)

QUALI SONO I PRINCIPI NUTRITIVI?

● carboidrati ● proteine ● grassi

vitamine ● sali minerali ● acqua

GLIALIMENTI VENGONO CLASSIFICATI IN 5 GRUPPI:

● frutta e ortaggi

● latte e derivati

● cereali e derivati, tuberi ● carne, pesce, uova e legumi ● grassi da condimento

CALORIE

Ogni alimento è caratterizzato da un certo numero di calorie che corrispondono, in poche parole, all’energia contenuta in quel cibo particolare.

Le calorie rappresentano la dose energetica che un alimento fornisce al nostro organismo. L’unità di misura utilizzata è la kilocaloria (kcal)l e che corrisponde, da un punto di vista scientifico, nel calore che serve a elevare un litro d’acqua dalla temperatura di 14,5 a quella di 15,5 °C. Se ci chiedessimo, poi 1 kcal a quante calorie corrisponde la risposta è, molto semplicemente, una caloria

Nello specifico, ogni grammo di grasso contiene 9 calorie. Quindi, per calcolare il numero di calorie contenuto in una determinata quantità di grassi, occorre semplicemente moltiplicarla

per 9.Ad esempio, se un determinato alimento contiene 10 g di grassi, l'apporto calorico sarà pari a 10 x 9, cioè 90 calorie.

PROPORZIONE (uguaglianza fra rapporti) per il calcolo delle kcal per grammi in un alimento:

http://www.dossier.net/utilities/calorie_calcolo/calorie.htm

100 g (sta a) kcal (come) grammi (sta a) x

100 : KCAL(vedi tabella per 100 g) = grammi di alimento : KCAL

KCAL= (kcal per 100 g x grammi di alimento) / 100

X = (KCALx g):100

Il metabolismo basale è il numero di calorie necessarie all’organismo per svolgere le sue funzioni di base, cioè quelle che lo mantengono in vita: circolazione del sangue, respirazione, digestione e tutte le funzioni cellulari e di sintesi delle proteine.

È indispensabile conoscere il metabolismo di base (MB), cioè la quantità di energia necessaria a mantenere le sole funzioni vitali dell’organismo in condizioni di riposo (respirazione, circolazione del sangue, funzionamento degli organi, etc).

Una ragazza di 13 anni e 50 kg di peso, necessita di 1356 kcal al giorno:

MB = (12,2 x 50) + 746 = 1356 kcal

Un ragazzo di 13 anni e 60 kg di peso, necessita di 1701 kcal al giorno:

MB = (17,5 x 60) + 651 = 1701 kcal

L’indice di massa corporea (IMC) è un indicatore per valutare lo stato di salute di un individuo, utilizzando il rapporto tra peso e altezza.

Per controllare il proprio IMC si può far riferimento ad una tavola IMC o ad uno dei tanti calcolatori online.

L'indice di massa corporea si calcola dividendo il proprio peso espresso in kg per il quadrato dell'altezza espressa in metri:

IMC = massa corporea (Kg) / statura (m2)

In base a questa formula, l'indice di massa corporea di una persona che pesa 75 chilogrammi ed è alta 1 metro e 80 centimetri sarà quindi uguale a:

75 / (1,80 * 1,80) = 75 / 3,24 = 23,1

PIRAMIDEALIMENTARE

La piramide alimentareè un modello che descrive un regime alimentare corretto ed equilibrato; rappresenta graficamente l’importanza dei vari alimenti e la frequenza con i quali andrebbero consumati. Per interpretarla, si parte dal presupposto che gli alimenti situati al vertice della piramide sono quelli che dovrebbero essere consumati in piccole quantità e, di conseguenza, gli alimenti posti nella parte bassa sono quelli che bisogna consumare con più frequenza e in quantità maggiori.

La dieta mediterranea è uno stile di vita, più che un semplice elenco di alimenti. Alla base della piramide alimentare ci sono tante verdure, un po’di frutta e cereali (preferibilmente integrali). Salendo, troviamo il latte e i derivati a basso contenuto di grassi (come lo yogurt) contemplati in 2-3 porzioni da 125ml. L’olio extravergine di oliva da consumare a crudo senza esagerare (3-4 cucchiai al giorno), assieme ad aglio, cipolla, spezie ed erbe aromatiche, al posto del sale, sono i condimenti migliori per i nostri piatti in stile mediterraneo.Altri grassi buoni oltre a quelli dell’olio ci vengono forniti dalla frutta a guscio e dalle olive, in una o due porzioni da 30g. Verso il vertice della piramide alimentare, ci sono gli alimenti da consumare non ogni giorno, ma settimanalmente: sono quelli

che forniscono prevalentemente proteine, tra i quali dovremmo favorire il pesce e i legumi con almeno due porzioni alla settimana ciascuno, il pollame 2-3 porzioni, le uova da 1 a 4 la settimana, i formaggi non più di un paio di porzioni da 100g, 50g se sono stagionati.Al vertice della piramide ci sono infine gli alimenti da consumare con moderazione: due porzioni o meno a settimana per le carni rosse (100g) mentre quelle processate (affettati, salumi ecc..) sarebbero da consumare con ancor più parsimonia (una porzione a settimana da 50g o anche meno). Infine i dolci, da consumare il meno possibile.

Lo sviluppo sostenibile è in grado di assicurare i bisogni della popolazione globale attuale senza compromettere le possibilità delle generazioni a venire

Sul nostro pianeta:

- La produzione di cibo, influisce sui cambiamenti climatici, infatti il 37% delle emissioni dei gas serra, che contribuiscono al riscaldamento globale, è legato al settore alimentare. L’allevamento, la pesca, l’agricoltura, gli imballaggi e il trasporto incidono sull’ambiente.

- Molte persone soffrono la fame, mentre altre consumano troppo, infatti in tanti paesi è in aumento l’obesità, anche tra i bambini. L’obesità porta a problemi di salute.

Perciò un’alimentazione sostenibile dovrebbe:

salvaguardare l’ambiente garantire cibo sufficiente per tutti

L’alimentazione sostenibile è quello stile alimentare che riduce al minimo il consumo di acqua, suolo ed energia limitando l’uso di additivi e pesticidi, riducendo gli allevamenti e la pesca intensivi e frenare le emissioni di anidride carbonica.

Un’alimentazione sostenibile prevede il consumo di cibo nutrizionalmente sano, con una bassa impronta ecologica in termini di uso di suolo e di risorse idriche impiegate, con basse emissioni di carbonio e azoto, attento alla conservazione della biodiversità e degli ecosistemi, ricco di prodotti locali e tradizionali, equo e accessibile per tutti.

impatto ambientale consumo alimenti consigliato

La doppia piramide alimentare mette in evidenza gli alimenti da consumare più spesso e con minore impatto sull’ambiente, perciò un’alimentazione sostenibile è anche un’alimentazione più sana.

Comportamenti per un’alimentazione più sostenibile:

● pianificare l’alimentazione per ridurre gli sprechi e riciclare i rifiuti umidi;

● consumare ortaggi di stagione e, in generale, più alimenti vegetali che animali;

● consumare prodotti locali e a km 0 (per ridurre i trasporti e di conseguenza l’inquinamento);

● consumare meno carne, in particolare meno la carne bovina (che ha maggiore impatto ambientale);

● consumare più prodotti da agricoltura biologica (perché nell’agricoltura biologica si usano meno sostanze chimiche che inquinano l’ambiente);

L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’Onu. Essa ingloba 17 Obiettivi per lo sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs) in un grande programma d’azione per un totale di 169 ‘target’ o traguardi.

L’avvio ufficiale degli Obiettivi per lo sviluppo sostenibile ha coinciso con l’inizio del 2016, guidando il mondo sulla strada da percorrere nell’arco dei prossimi 15 anni: i Paesi, infatti, si sono impegnati a raggiungerli entro il 2030.

Gli SDGs danno seguito ai risultati degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (Millennium Development Goals) che li hanno preceduti, e rappresentano obiettivi comuni su un insieme di questioni importanti per lo sviluppo: la lotta alla povertà, l’eliminazione della fame e il contrasto al cambiamento climatico, per citarne solo alcuni. ‘Obiettivi comuni’ significa che essi riguardano tutti i Paesi e tutti gli individui: nessuno ne è escluso, né deve essere lasciato indietro lungo il cammino necessario per portare il mondo sulla strada della sostenibilità.

Fonte

UN SDG Report 2019: www.un.org/sustainabledevelopment/progress-report/

Centro Regionale di Informazione delle Nazioni Unite (Unric): www.unric.org/it/agenda-2030

Traduzione a cura dell’ASviS, luglio 2020

L’Agenda 2030 dell’Onu e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile

https://unric.org/it/obiettivo-2-porre-fine-alla-fame-raggiungere-la-sicurezza-alimentare-migliorare-la-nutrizione-e-promuovere-unagricoltura-sostenibile/

Goal 2

Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile

È giunto il momento di riconsiderare come coltiviamo, distribuiamo e consumiamo il cibo. Se gestite bene, l’agricoltura, la silvicoltura e la pesca possono offrire cibo nutriente per tutti e generare redditi adeguati, sostenendo uno sviluppo rurale incentrato sulle persone e proteggendo l’ambiente allo stesso tempo. Tuttavia, al giorno d’oggi, i nostri suoli, fiumi, oceani, foreste e la nostra biodiversità si stanno degradando rapidamente. Il cambiamento climatico sta esercitando pressioni crescenti sulle risorse dalle quali dipendiamo, aumentando i rischi associati a disastri ambientali, come siccità e alluvioni.

Fatti e cifre

• Circa 821 milioni di persone nel mondo erano denutrite nel 2017.

• La maggior parte delle persone che soffrono la fame vive in Paesi in via di sviluppo, dove il 12,9% della popolazione è denutrita.

• La malnutrizione provoca quasi la metà (45%) delle morti nei bambini al di sotto dei cinque anni: 3,1 milioni di bambini all’anno.

• Il 22% dei bambini sotto i 5 anni -149 milioni di bambini nel mondo- soffrivano di malnutrizione cronica nel 2018.

• L’agricoltura è il settore che impiega il maggior numero di persone in tutto il mondo, fornendo mezzi di sostentamento per il 40% della popolazione globale.

• 500 milioni di piccole aziende agricole producono fino all’80% del cibo consumato in gran parte dei Paesi in via di sviluppo. Investire in queste aziende aiuta a migliorare la sicurezza alimentare e la nutrizione dei più poveri, garantendo al contempo produzione alimentare per i mercati locali e globali.

• Se le donne attive in agricoltura avessero pari accesso alle risorse rispetto agli uomini, il numero delle persone che soffre la fame nel mondo potrebbe ridursi di 150 milioni.

• La povertà energetica rappresenta un ostacolo alla riduzione della fame nel mondo: 840 milioni di persone non hanno accesso all’elettricità; la maggior parte di queste vive nelle aree rurali delle regioni in via di sviluppo.

SCONFIGGERE LA FAME

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