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Numero unico in attesa di registrazione www.modamax.it
Magazine
Occhiali da sole: scegli la montatura adatta a te
Moda
Dimmi chi sei e ti dirò il tuo trend
Make-up
Scegli il fondotinta giusto
Celebrità
Perchè i vip scelgono Armani maestro d’eleganza
Eco - Bio
La nuova forntier del beauty
Nicole Kidman in “Grace di Monaco” L’ eleganza e la bellezza nel film di Oliver Dahan
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Direttore Resposabile Nino Randisi Editor in Chief Marco Conti Redattrice Eventi e CelebritĂ Marilena Carletti Redattori Moda Federica Caiazzo Clemente Donadio Eleonora Plantulli Jessica Mattioli Cristina Lodi Redattrice Beauty Lia Bracconeri Redattrice Social Fashion Eleonora Manzi Fashion Stylist Monika Marek-Occhipinti Ufficio stampa pressoffice@modamax.it Progetto grafico Silvia Pinna Direttore Commerciale pubblicitĂ Emanuele Fiorica eman.com@modamax.it
Redazione via Oreste Salamone 85, Milano Mobile. 3347403915 abbonamento@modamax.it
Direttore Responzabile Nino Randisi Copyrighit 2014 Marco Conti Editore Numero Unico in attesa di Registrazione. Tutti i diritti sono riservati.
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in copertina Mauro Lorenzo Photographer Monika Marek-Occhipinti Styling Gloria Biondino Styling assistant Iris Schiavone, Valentina D’Andrea Make up-artist Antonio Candido Hair stylist Gloria Biondone Production & assistant Angelo Cascione Videomaker Greta e Giorgia Models Location: Villa de Giorgi, www.villadegiorgi.it Un ringraziamento speciale al Comune di Monteroni Di Lecce e a Francesca Mocavero.
NUMERO UNICO in attesa di registrazione
ABITI Lato sinistro: corpetto con le alette, gonna lunga asimmetrica e cravatta tutto in misto cotone viscosa, gessato grigio scuro; copricapo-gabbietta in tessuto grigio, mk’, anello in ottone e stagno ossidato con cristallo naturale, Anna Marria, collana e bracciali in ottone, archivio stylist. Lato destro: corpetto, pantalone largo con gonna dietro, cravatta lunga,tutto in misto cotone viscosa, gessato grigio; copricapo-gabbietta in tessuto grigio, mk’, collana di pietre dure e perline color rosa e cipria, Saldarini 1882, anello e bracciale in metallo stile orientale, Anna Marria. ModaMax
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N.UNICO UNICO in attesa di registrazione
L’editoriale
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10 di Nino Randisi
Eventi e Celebrità
12 Giorgio Armani, maestro d’eleganza 15 Chic Zone a Casa Sanremo 18 Lo scoop di Julie Gayet? Un raggio di sole per Bleu Tango
Moda
Personal Shopper
24 Qual è la stampa adatta a te? 26 Occhiali da sole: ad ogni viso la sua montatura
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Accessori
28 Tutti i must per la Primavera/Estate 2014 Mix Your Style... dove la moda incontra il bere miscelato
32 Un inedito tacco 12 Trend
36 Dimmi chi sei e ti dirò il tuo trend 40 Tattoo: dalla prestoria ai giorni nostri
Ecco perché la gente si tatua 44 Clark Kent. Camicia a quadri e stivaletti beige
Moda e Cinema
46 Eleganza: il guardaroba di Grace Kelly. L’eleganza
e la bellezza di Nicole Kidman nel film “Grace di Monaco”
Moda e Arte
48 “Una scarpa è arte che si indossa.” Intervista a Kobi Levi 52 La decoratività di Alberto Burri in passerella con Cividini
55 The Shadows of Grey 64 Spring Freedom 76 Redibo: l’artigianato in una borsa 78 Love from Santa Cruz: moda, design ed espressione della volontà di esserew
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Speciale Maison
80 Violavinca, calzature di gran classe Social Fashion
84 Alessia Melpignano: “La mia passione per la moda” 88 Erika Barbato: “Racconto storie, tendenze e stili” 92 Roberta Tirrito: “Passione per le foto” 96 Valentina Marzullo: “Una ragazza semplice”
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Bellezza e Benessere Make-up
102 Make-up trend: come scegliere il fondotinta giusto 104 Copia il look di Rihanna 108 Il trend più in voga quest’anno Il vostro! Parola di Sofia Motta
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Bellezza
112 Capelli: dieci mosse per averli
sani e belli 116 Sì all’eco-bio, la nuova frontiera del beauty
Benessere
120 Pelle liscia e levigata? Vi sveliamo i segreti 122 Fish Pedicure: pro e contro 124 Cellulite, combatterla in tempo per l’estate
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Backstage
126 The Shadows of Grey 128 Spring Freedom
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EDITORIALE MODAMAX MAGAZINE, DAL WEB AL PATINATO
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alla rete, alla carta stampata. La sfida è appena iniziata. ModaMax vuole divenire sempre di più una grande piattaforma per stilisti emergenti e per questo ha deciso oggi di lanciarsi sul mercato delle riviste specializzate sapendo che potrà ritagliarsi un ruolo, originale e creativo, nell’editoria di settore. Come è noto, le riviste specializzate, a partire dalla fine degli anni ‘60, si sono affermate e diversificate sempre di più nel panorama della stampa. Negli anni recenti sono state accompagnate e rilanciate dai siti web, attraverso la la qualità sempre più perfetta delle immagini, delle rubriche, dei contenuti. In definitiva questi ultimi hanno finito per modificare anche la stessa impostazione grafica dei periodici diffusi su scala planetaria. In questo solco, si in-
nesta la rivista “ModaMax Magazine”, edita in Sicilia e che vuole diventare, come già detto, il punto di riferimento degli stilisti emergenti che realizzano i loro capi in Italia e che voglio imporsi nel mondo del fashion. E’ un progetto ambizioso quello di Modamax Magazine, alimentato da un giovane e dinamico gruppo imprenditoriale, che, nonostante la pesante crisi dell’editoria, invece di frenare, rilancia il suo prodotto, attraverso il mezzo della carta stampata. Un progetto che intende coinvolgere quanti operano nella moda e che nel futuro prossimo intendono ritagliarsi un ruolo di primo piano, competendo alla pari, con le grandi maison nazionali e d’oltreoceano. Il sito internet, da alcuni mesi a questa parte in rete con migliaia di visite giornaliere è uno strumento agile e in continuo aggiornamento. Una vera
e propria vetrina per tanti operatore del settore, che vogliono far conoscere le loro collezioni, i loro brand e, in definitiva, la “filosofia” che ha ispirato i loro capi. Tutto questo è il sito di ModaMax Magazine, che oltre ad ospitare le news, gli eventi e i forum, avrà tra breve anche tanti video a corredo dei servizi messi in rete. Aperto alla collaborazione di tanti professionisti, sia il sito che il periodico, che saranno curato da giornalisti che operano da diversi anni nel campo della moda e da figure specializzate del fashion business, diventeranno presto- ci auguriamo- un mezzo di lettura interessante ed accattivante per quanti seguono la moda e che vogliono stare al passo coi tempi. Adesso, la rivista patinata. Da sfogliare e leggere con periodicità.
Nino Randisi
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Redazione MARILENA CARLETTI Giornalista pubblicista, assidua ed insaziabile lettrice, amante della letteratura e dell’arte e inguaribile ottimista. Grazie al giornalismo di moda è riuscita a combinare lavoro e passione, cercando di mettere in ogni cosa un ingrediente fondamentale: il divertimento. FEDERICA CAIAZZO Giornalista pubblicista laureata in lingue straniere, ama i viaggi, il balletto classico e la comunicazione a trecentosessanta gradi. Oscilla dal rock al bon ton, la moda è il suo vocabolario e comunica il suo stato d’animo attraverso indumenti e accessori. Scrivere è l’unica cosa che non riuscirà mai a smettere di fare. CLEMENTE DONADIO Un pizzico di arte, una soffiata di teatro, colori di moda e un bicchiere di vino. Ingredienti giusti per garantire affidabilità e passione di un giornalista che segue la riga di Oscar Wilde e si fa trasportare dal senso estetico di Gabriele D’Annunzio. Amante delle camicie di Armani e delle passerelle della moda, è un intraprendente critico,alla continua ricerca di forma estetica anche nel mondo della fotografia e tra il sipario di un teatro. ELEONORA PLANTULLI Laureanda in Scienze della comunicazione, vive con la sua famiglia e la sua tartaruga Camilla. Amante della natura, del cibo e della moda. La curiosità e la creatività caratterizzano la sua ricerca nel creare look sempre nuovi ma al passo con le tendenze. JESSICA MATTIOLI Ventuno anni e una grande passione per la moda che l’ha portata ad ampliare le sue conoscenze e a frequentare, presso l’Accademia del Lusso, vari corsi tra i quali: fashion editing, fashion styling, trend and cool hunting e web marketing. CRISTINA LODI Per tutti La Cri, egocentrica e accattivante, pr dalla penna pungente. Amante della lettura e dell’arte, ha frequentato studi classici. La moda è la sua passione. Come scrive Cesare Cremonini: “Non è alla moda, la moda la fa”. LIA BRACCONERI Venticinque anni, partenopea d’origine ma marchigiana d’adozione. Laureata in Scienze della Comunicazione e da diversi anni nell’editoria online, ama la moda e tutto ciò che la riguarda. Stile bon ton, una passione sfrenata per i fiocchi, è una pink addicted, colleziona t-shirt e il suo portafortuna è una boccetta di Chanel. A chi le chiede “Fai sport?” risponde “Si, shopping.” ELEONORA MANZI Blogger e redattrice moda. Un rossetto rosso è la sua firma e un grande amore l’accompagna: una splendida Golden Retriever.
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Eventi e Celebrità
GIORGIO ARMANI MAESTRO DI ELEGANZA DAI RED CARPET ALLE PASSERELLE, DALLA MODA ALLO SPORT, LO STILE UNICO E IL GRANDE TALENTO RENDONO GIORGIO ARMANI UNO STILISTA APPREZZATO E AMATO IN TUTTO IL MONDO ModaMax
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oto da sempre per l’indiscussa eleganza dei suoi abiti, fin dall’inizio della sua carriera nel mondo della moda, Giorgio Armani si è sempre distinto per originalità e attenzione ai dettagli. Non c’è da meravigliarsi, quindi, se numerosi personaggi famosi, attori e cantanti scelgono di indossare le sue creazioni in occasione degli eventi importanti. Gli abiti di Giorgio Armani vengono prevalentemente scelti dal genere maschile, perché nella loro semplicità riescono a trasmette classe e raffinatezza e si sa quanto per un uomo possa risultare difficile, rispetto ad una donna, riuscire a farsi notare e trasmettere queste sensazioni. Questo non vuole dire però che le donne non sappiano apprezzare e godere della preziosità dei capi firmati Armani. Durante la 64a edizione del Festival di Sanremo, sia Maurizio Crozza che Marco Bocci hanno percorso le famose scale dell’Ariston indossando rispettivamente completi scuri della collezione Giorgio Armani e Emporio Armani. Claudia Cardinale invece si è presentata sul palco del festival sanremese con una blusa in chiffon di seta nera con maniche a kimono e motivi jacquard della collezione Armani Privè. Lo stile inconfondibile di Re Giorgio non viene apprezzato solo sul nostro territorio nazionale, ma anche e soprattutto all’estero. Leonardo Di Caprio ha infatti ritirato il suo premio ai Critics Choice Movie Awards con uno splendido smoking con giacca a due bottoni di colore blu notte, mentre il regista Martin Scorsese ha optato per uno smoking nero con river a scialle, camicia bianca e papillon. Come già detto non solo gli uomini, ma anche le donne scelgono lo stile della maison italiana. Ai Grammy Awards la famosa cantante Alicia Keys, vincitrice del premio per il miglior R&B album, ha sfoggiato un abito da sera blu con cintura nera impreziosita da cristalli Swarovski della collezione Armani Privè. Anche l’attrice Kristin Scott Thomas, alla première del film The Invisible Woman, ha sfilato sul red carpet con pantaloni in seta nera e blusa in seta con dettaglio in cristalli. Quando parliamo di case di moda, sfilate e showroom, raramente riusciamo a concepire l’idea che la moda possa coincidere con il mondo dello sport,
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così diverso e per certi versi distante. iorgio Armani, al contrario, è riuscito laddove altri non erano mai arrivati. Lo stilista ha vestito gli atleti azzurri durante le olimpiadi invernali in Russia, dopo aver già sponsorizzato gli atleti italiani alle olimpiadi del 2012. Insieme al CONI, Armani si riconferma official outfitter della squadra olimpica italiana. Le divise ufficiali indossate dai nostri sportivi, con marchio EA7, sono blu navy con richiami al tricolore italiano e all’interno della fodera è presente la prima strofa dell’inno italiano. In merito alla scelta di affiancarsi ad un marchio così prestigioso il presidente del CONI Giovanni Malagò ha dichiarato: “Armani rappresenta il miglior biglietto da visita per diffondere l’immagine vincente dell’Italia sportiva, all’insegna di un rinnovato legame che ci auguriamo di onorare in occasione di Sochi 2014 e di Rio de Janeiro 2016, per continuare a coniugare, nel nome del successo, l’eccellenza dello sport con quella dello stile italiano”.i.
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Eventi e celebrità
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l contributo di Giorgio Armani nella moda italiana ed internazione è inestimabile, riesce sempre a sorprendere e stupire, senza allontanarsi mai da quell’idea di eleganza e sobrietà che lo contraddistingue. Lo ha confermato anche durante la One Night Only Paris, dove ha presentato la collezione Armani Privè S/S 2014 e ha lanciato l’Armani Live Journal, un giornale digitale che propone contributi scritti da personalità di rilievo, immagini e video inediti legati al raffinato mondo Armani.
Marilena Carletti ModaMax
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Eventi e celebrità
In foto Barbara di Palma.
CHIC ZONE
A CASA SANREMO
Made in Italy, ecosostenibilità e creatività, questi i punti cardine del progetto Chic Zone. Dal territorio campano arriva un messaggio di tutela della moda italiana e di rispetto per l’ambiente.
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uando c’è la volontà si può fare qualunque cosa. Ce lo insegna Angela Albarano, a capo del progetto Chic Zone, che nonostante la sua giovane età è già riuscita ad ottenere grandi soddisfazioni e meriti per il suo lavoro nel campo della moda e del beauty. La giovane salernitana è una professionista specializzata in organizzazioni di eventi, collabora con il Giffoni Film Festival e cerca di trasmettere, attraverso gli eventi che cura personalmente, il messaggio di una moda ecosostenibile.
Uno degli ultimi traguardi raggiunti da Chic Zone è stato poter partecipare a Casa Sanremo, il Corporate Guest Village del festival sanremese. Durante il famoso Festival della Canzone Italiana, nella Lounge del Palafiori, si è tenuta appunto una kermesse che ha rappresentato un momento d’incontro per gli addetti ai lavori del Festival di Sanremo, tra cui musicisti, cantanti, artisti e produttori. Casa Sanremo è stata quindi una vetrina per giovani talenti che hanno avuto la possibilità di farsi conoscere e di mostrare le pro-
prie creazioni rigorosamente Made in Italy. Nella lounge è stata allestita la Chic Zone Glamour Area, uno spazio in cui gli ospiti dell’iniziativa hanno potuto ammirare le collezioni dei brand emergenti. Numerosi i designer che hanno partecipato e le proposte presentate, tra cui TINO Generation, un simpatico “ciondolo” nato dalla creatività di un giovane imprenditore che ha puntato sul concetto di un mondo colorato e pieno di vivacità. Anche Il Richiamo Degli Angeli ha presentato la sua collezione di gioielli ispirata ad ModaMax
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Eventi e celebrità
In foto Daniele Bossari ed Enzo Miccio.
angeli custodi, ed ancora gioielli sono quelli realizzati da Giadangroup, Simply Love Jewels e Zoppini, bracciali, collane ed orecchini che trasmettono originalità, creatività ed eleganza. Lavì Couture, marchio creato da due giovani stilisti Carola Pace e Ivan Trabucco, ha potuto esporre borse e accessori dallo stile elegante e raffinato. Sempre nel campo degli accessori ha avuto visibilità anche Federica Siboni, con la sua collezione di accessori donna realizzati in lana e con materiali di riciclo. Durante l’evento si sono tenute anche iniziative artistiche, musicali e culinarie, hanno partecipato personaggi del calibro di Alessandro Borghese, ospite d’onore per il Bocuse D’Or. L’esperienza e la professionalità di Chic Zone vanno, però, ben oltre il singolo evento sanremese. Chic Zone è un portale sulle nuove tendenze della moda, ma è anche attento e sensibile al tema di una moda ecosostenibile. Dal 2009 ad oggi Angela Albarano ha organizzato numerosi Swap Party, momenti d’incontro in cui si “scambia” il proprio guardaroba. I partecipanti hanno l’opportunità di portare abiti ed accessori che non utilizzano più e di barattarli con altri, facendosi portavoce di ModaMax
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un messaggio di ecologia e rispetto dell’ambiente. Il modo migliore per conoscere il progetto portato avanti da Angela Albarano è lasciare a lei la possibilità di spiegarlo concretamente. Dopo i numerosi successi ottenuti da Chic Zone, avete iniziato quest’anno con una grande opportunità. L’esperienza di Casa Sanremo cosa le ha insegnato maggiormente? I risultati e i successi di Chic Zone sono la prova evidente di come con impegno e abnegazione si ottengano risultati soddisfacenti. A Casa Sanremo è stato indubbiamente un successo, ancor di più se si considera che, per la prima volta, partecipavamo ad un corporate village e non ad un evento rivolto al consumer. Ovviamente non ci sentiamo appagati. La nostra filosofia si basa su un semplice concetto: “Ogni traguardo raggiunto è il punto di partenza verso il prossimo successo”. Tutto il mio staff condivide questa filosofia professionale e siamo già pronte e concentrate sui tanti progetti che ci aspettano. Lei e tutto lo staff di Chic Zone mettete una grande passione
In foto Angela Albarano con Sullivan, mascotte Chic Zone..
nel promuovere la manifattura italiana, cosa pensa del declino che sta subendo purtroppo il Made in Italy? Molte aziende si trasferiscono all’estero, altre addirittura chiudono i battenti, l’ultimo a capitolare è stato proprio un colosso della moda italiana, Gianfranco Ferrè. Ritiene che sia un problema superabile? Oggi con l’economia in stallo, alcuni grandi marchi fuggono all’estero per diminuire sensibilmente i costi di produzione e magari affrontare un regime fiscale meno oppressivo. Altri ancora cedono i pacchetti di maggioranza a imprenditori esteri, specie asiatici o Arabi, che posseggono una forza economica tale da poter investire in marchi di livello mondiale (vedi Valentino). Non si può competere con una mano d’opera che costa 1/3 rispetto a quella italiana. Le uniche ancore di salvezza per i nostri brand sono la qualità e le competenze. Ovviamente non basta sapere che siamo i più bravi nel pensare e nel fare la moda, serve un supporto concreto. La politica dovrebbe, attraverso riforme fiscali in
materia di impresa e lavoro, tutelare e rilanciare così le aziende italiane. Chic Zone sostiene artisti emergenti e di grande talento, crede che saranno in grado di farsi spazio nel mondo della moda e di esportare il Made in Italy anche all’estero? Chic Zone crede fortemente nelle potenzialità e nella creatività dei giovani italiani. Sono loro la nostra risorsa in un mercato che sembra sostituire l’efficacia alla qualità. Occorre continuare a investire sull’esclusività che possono garantire i giovani designer italiani. Chic Zone prova a dar loro visibilità nei nostri numerosi eventi ed anche nel contenitore online con il nostro portale web e la web tv. State ottenendo grandi soddisfazioni anche in occasione degli Swap Party, eventi in cui è possibile scambiare abiti ed accessori. Com’è nata l’idea di avvicinarsi ad un concetto di moda sostenibile e senza sprechi? L’idea nasce dagli studi, dai viaggi. Sono stata a New York, a Londra, e tutto quello che ho imparato l’ho portato qui, nel nostro territorio, adattandolo alle esigenze nazionali. Quello che Chic Zone propone è un baratto glamour, un modo divertente e conveniente per scambiare abiti e accessori che non si utilizzano più in modo da prolungarne la vita. E’ una moda decisamente in linea con questi tempi di crisi e con la tendenza a consumi più sostenibili; è un sistema totalmente innovativo di fare shopping che mira al risparmio e ad aiutare l’ambiente. Purtroppo le case di moda si stanno avvicinando con lentezza ad un approccio “green”, basti ricordare le polemiche degli animalisti nei confronti di Roberto Cavalli per l’uso di pellicce vere. Lei è una grande sostenitrice della moda green, quali pensa debbano essere le attività da promuovere per riuscire a conciliare moda ed ecologia? Secondo una ricerca di Greenpeace, vi sono varie sostanze tossiche nei capi che troviamo sul mercato. E’ importante e doveroso - da parte
In foto Noemi.
di chi crede che “green” non sia solo un colore - spingere i big della moda a ripulire le filiere di produzione. Bisogna investire in tecnologia, fare ricerca, perché solo l’innovazione potrà portare a nuove soluzioni che ci consegneranno un mondo più sostenibile. Quali sono i progetti che Chic Zone ha in serbo per il futuro? Chic Zone vuole continuare a realizzare su tutto il territorio italiano il proprio Swap Party come già fatto ultimamente a Bologna. Inoltre parteciperà ai grandi eventi nazionali e internazionali, grazie alle partnership con il Giffoni Film Festival e il Consorzio Gruppo Eventi. Sposiamo, insomma, la frase de “Il coperchio del mare” di Banana Yoshimoto che recita più o meno così “Se si fanno dei progetti concreti, se si coltivano le proprie ambizioni, se ci si dà da fare con umiltà, se si aguzza l’ingegno, i sogni diventano realtà”. Questo è quello che personalmente mi auguro: andare avanti con umiltà, coraggio e determinazione per far crescere Chic Zone con eventi innovativi e stimolanti. Marilena Carletti ModaMax
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Eventi e celebrità
Dal sogno di diventare stilista alla prima boutique del suo marchio. Tra “colori, stampe, materiali e cuore, verità, precisione, limpidezza e delicatezza”.
LO SCOOP
di JULIE GAYET? Un raggio di luce per Bleu Tango. Lou Ripoll si racconta per ModaMax
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ssere una celebrità fa gola a tanti. E sebbene sia risaputo che troppa notorietà faccia male, a volte ne basta proprio un pizzico per illuminare “con un raggio di sole” l’intraprendenza e il talento di uno stilista emergente. La stilista francese Lou Ripoll, fondatrice del marchio Bleu Tango, si racconta in questa intervista per ModaMax Magazine. Dal sogno di diventare stilista al suo primo atelier di prêt-à-porter, passando per il periodo della formazione. Ma soprattutto tornando indietro nel tempo, molto molto indietro, a quando Lou non avrebbe mai immaginato che la sua baby-sitter, Julie Gayet, sarebbe diventata una famosa attrice, nonché l’amante del presidente Francois Hollande. Uno scoop che ha indubbiamente giovato al suo talento per la moda. . . Stilista giovanissima, hai debuttato con il tuo marchio a soli 24 anni. Come e quando è nata in te la passione per il mondo della moda? Quando ero piccola, mia madre leggeva sempre giornali di moda e io ne restavo affascinata. Ricordo che a scuola invece trascorrevo
ore a disegnare vestiti e costumi. La moda per me era un mascheramento, un modo per creare un personaggio o per sognare di essere un’altra persona. Quando avevo sei anni, costumi e uniformi mi lasciavano stupefatta: ancora oggi realizzo costumi scenici per le opere teatrali contemporanee e durante il mio percorso di studi in vestiti storici ho avuto diverse esperienze lavorative per quanto riguarda quelli del XVI e XVIII secolo.
Eventi e celebrità
Una passione che hai poi deciso di tramutare nel lavoro della tua vita. Non a caso, la scelta di studiare alla scuola di moda Dyperré. Cosa porti con te degli anni da aspirante stilista? La possibilità di studiare alla Dyperré mi ha dato modo di conoscere insegnanti grandiosi, in particolare il mio professore di Textile Design, una persona incredibilmente dotata di talento ed educativa. Avevamo due giorni di lezione a settimana con questo insegnante e non sapevamo mai cosa sarebbe accaduto in quelle giornate. Tutto era magia e ancora oggi ne sento l’ energia e la fiducia nel mio lavoro quotidiano. Con lui era tutta una questione di emozionalità: colori, stampe, materiali e cuore, verità, precisione, limpidezza e delicatezza. Nel 2013 hai sentito il desiderio di debuttare con il tuo marchio. Da cosa è stata motivata la voglia di metterti in gioco? Inizialmente è stato il desiderio di creare un nuovo stile: colorato, con stampe particolari, vestiti surreali per la vita di tutti i giorni e abiti double-face per essere due donne differenti in due momenti diversi della giornata. E’ grandioso sentirsi il concorrente di se stessi e al tempo stesso è anche difficile, perché questo è come se fosse il prezzo della libertà. Desideravo inoltre proporre idee originali, ricche di colore, rifinite nel dettaglio, realizzate esclusivamente con tessuti di qualità. Al tempo stesso mi preoccupo affinché le condizioni lavorative dei sarti che le realizzano, provenienti da tutta Europa tra l’altro, siano sempre ottime. Quest’ultimo aspetto purtroppo a volte è trascurato dai marchi, ma per me è fondamentale. E’ importantissimo controllare questi parametri. Inoltre ci tengo ModaMax
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”Per le mie collezioni mi ispiro alla natura, al teatro, alla danza contemporanea, ai dipinti, al cinema, alla letteratura, ai costumi storici” ad incontrare i miei clienti, per conoscere le richieste delle donne che acquistano le mie collezioni. E’ una vittoria per me quando una donna riesce a trovare in una mia boutique proprio il vestito che sognava o proprio la giacca di cui aveva bisogno.
Tango. Molte persone hanno conosciuto il marchio grazie allo scoop e subito dopo sono venute in negozio. In Francia, Julie è un’ attrice, produttrice cinematografica e donna molto stimata, perciò ha giovato molto al marchio. E’ stata come un raggio di sole.
Julie Gayet, da baby-sitter ad attrice testimonial di Bleu Tango: cosa ha significato il ritorno di Julie nella tua vita dopo averla persa di vista per alcuni anni? E’ stato divertente ed emozionante al tempo stesso. Di Julie ho dei ricordi di quando ero bambina ed è stata una grande emozione incontrarla nuovamente da adulta. Lo scorso settembre chiesi a Julie di essere fotografata per Bleu Tango perché rispecchia il prototipo di donna che immagino per il mio marchio: indipendente, femminile, con la tipica classe parigina, determinata e creativa. E’ stata molto gentile ad accettare di lasciarsi fotografare.
Blue Tango: da dove nasce il nome della tua linea di prêt-à-porter? Il nome si ispira all’espressione francese Bleu de Travail, che si riferisce al blu delle tute da lavoro. Creo infatti abiti per tutti i giorni, per donne che non hanno l’autista personale e che hanno bisogno di vestiti pratici ma al tempo stesso desiderabili, ricchi di colore, attraenti e con una punta di pepe, da cui deriva il “Tango”. Così i miei abiti si adattano alla vita reale e la rendono più sognante. Questo è il motivo per cui realizzo abiti double-face nelle mie collezioni, come giacche con stampe particolari per andare a lavoro e con l’interno in lamè oro per andare a una festa! Ovunque intorno a me vedo donne che hanno due, tre vite differenti in un solo giorno. Sono madri, lavoratrici, mogli o donne innamorate, ma che vogliono anche divertirsi in compagnia dei propri amici. . .
Julie e le conseguenze dei rumours... uno scoop che ha fatto più bene o più male alla notorietà del tuo marchio? E’ stata una grande pubblicità per Bleu ModaMax
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Eventi e celebrità
hanno bisogno di abiti da supereroi perché vivono vite da supereroi!
Sed ut perspiciatis unde omnis iste natus error sit voluptatem accusantium doloremque laudantium, totam rem aperiam, eaque ipsa quaillum qui dolorem eum fugiat quo voluptas nulla pariatur?"
Nei momenti di fase creativa, da cosa ti lasci ispirare maggiormente? Le mie fasi creative non hanno inizio ne fine, sogno costantemente e sono continuamente alla ricerca di nuove idee intorno a me. Per le mie collezioni mi ispiro alla natura, al teatro, alla danza contemporanea, ai dipinti, al cinema, alla letteratura, ai costumi storici. Anche la moda giapponese e la cultura asiatica mi ispirano, per i modelli ad esempio. Il modello Bleu de travail è ispirato a un tessuto giapponese: i contadini riparavano i loro abiti con delle toppe di tessuto shibori e li conservavano così a lungo che alla fine il tessuto iniziale scompariva sotto le toppe, dando vita ad un nuovo tessuto color indaco. Inoltre mi piace disegnare e spesso i miei disegni sono di ispirazione per le mie collezioni. A quale prototipo di donna si rivolgono le collezioni Bleu Tango? La donna Bleu Tango è libera. Non le interessa la sua età per sceglie-
re quali abiti indossare. E’ molto attiva, sognatrice e determinata. Le piace giocare con le sue mise, indossare una camicia poetica per il lavoro e qualcosa di divertente per una festa di sera. E’ versatile e gioiosa. Stampe e tessuti: quali prediligi in maniera particolare? Avendo una formazione in Textile Design, la mia prima attenzione è sempre focalizzata sul tessuto, sul colore e sulla qualità. Ci tengo ad utilizzare sempre ottimi materiali, come la seta shantung, cachemire, feltro in fibre di lana, seta e poplin. Oltre a questi, mi piacciono il lamè, crêpe e ottoman, che danno volume grazie alle loro qualità intrinseche. Per le mie collezioni uso tessuti dell’Haute Couture e molti di questi provengono dall’Italia. Per quanto riguarda colori e stam-
pe, tutti i miei tessuti sono esclusivi e vengono stampati in Italia, a Como. Uno sguardo al futuro. Prossimi progetti o ambizioni future? Come immagini Bleu Tango da qui a dieci anni? L’anno prossimo Bleu Tango lancerà una linea maschile, sono emozionatissima! Tra i miei progetti futuri, vorrei anche aprire un secondo negozio ed essere presente come marchio in altri negozi, sia in Francia che all’estero. Il mio sogno è far crescere il marchio e l’universo Bleu Tango, continuando a creare le mie collezioni in libertà e con lo stesso desiderio e la stessa energia positiva che ho adesso.
Intervista di Federica Caiazzo ModaMax
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adv OperaOmnia
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fall winter 2014-2015
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Moda / personal shopper
Uno studio pubblicato sul Telegraph ha calcolato che ogni giorno si passano mediamente 16 minuti a scegliere il giusto abbigliamento. Una scelta più decisa aiuterebbe a risparmiare tempo ed energie. Conoscere e indossare ciò che valorizza il nostro corpo ci fa sentire meglio.
QUAL È LA STAMPA ADATTA A TE? POIS, TARTAN, ANIMALIERE, AZTECO E CAMOUFLAGE Pois, righe, fiori, strisce, tartan scozzese, etnico, azteco, animalier, camouflage e chi più ne ha più ne metta! Molto spesso ci limitiamo nella scelta di un capo perché davanti alla domanda “Ma con cosa lo indosso? Ma mi sta bene?” non sappiamo darci la risposta giusta. E finiamo per scegliere abiti monocolore che non ci rispecchiano totalmente. Ecco dei consigli di ModaMax per creare dei look correttamente abbinati e perfetti! Il primo consiglio è di studiare bene le fantasie adatte al nostro corpo. Ebbene si, ci ModaMax
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sono dei piccoli trucchi per modellare al meglio la nostra figura! Grazie alle fantasie e alle dimensioni di queste, possiamo valorizzare o nascondere piccoli difetti. Vediamo come. Iniziamo con le stampe floreali. Adatte sia all’autunno che alla primavera-estate, sono un evergreen, perfette per minidress, shorts, canotte ma anche per leggings e camicie. Attenzione, è importante scegliere la giusta grandezza della stampa in base al fisico. I motivi floreali ingrassano, sottolineano i difetti e rendono
più grande la figura che avvolgono se i fiori sono ampi. Snelliscono invece se sono piccoli, perché creano un effetto quasi astratto e non accentuano le curve. Questa particolare fantasia è adatta alle donne con fisico a triangolo per minimizzare l’ampiezza dei fianchi. Discorso analogo lo ritroviamo per le righe, cosiddette stripes, di gran tendenza nella passata stagione su pantaloni e camicie. Le righe verticali slanciano la figura donando alla parte inferiore - le gambe quindi - un effetto snellente. Le righe orizzontali invece
hanno l’effetto opposto: conferiscono larghezza. Non sono perciò adatte alle donne con fianchi larghi poiché l’effetto ottico ne accentua le forme. Possiamo optare per questa fantasia sulla parte alta del nostro corpo se abbiamo un seno poco prosperoso. Arriviamo ai pois, molto amati negli anni 50-60 ma tornati di gran moda soprattutto in estate. Trattasi di una fantasia perfetta che ritroviamo spesso sulle gonne a ruota, adatte alle più snelle per donare qualche curva in più. Sulle camicie sono adatti per mettere in risalto il decoltè, ma attenzione anche qui alla grandezza della fantasia. Anche il quadrettato, il tartan scozzese e i rombi hanno un diverso effetto sul corpo a seconda della loro posizione e della loro forma. In base all’inclinazione, alla dimensione e all’orientamento delle righe, all’interno di queste fantasie possiamo avere un effetto snellente se le linee e i rombi sono posti verticalmente. Se invece si sviluppano in maniera orizzontale, l’effetto sarà opposto. Studiata la stampa adatta al proprio fisico, possiamo passare all’abbinamento. La regola per eccellenza da seguire è quella dei colori. Anche se giochiamo con due fantasie, fate attenzione che queste abbiano le stesse nuance! Tuttavia, proprio perché molte di noi non si sentirebbero a proprio agio indossando più fantasie come molti stilisti propongono in passerella, possiamo scegliere un unico capo “fantasioso” e mantenerci neutre sul resto dell’outfit. Ad esempio: con un total look nero possiamo dare contrasto indossando una blusa con fantasia animalier. Al contrario, con un vestito floreale, possiamo abbinare una giacca di un colore presente all’interno della fantasia del vestito. Stesso discorso si estende agli accessori. Possiamo utilizzare accessori quali sciarpe, borse e cinture – tutti caratterizzati da una particolare stampa - per rendere unico un basic look. Da evitare è il total look di un’unica fantasia per non sembrare dei leopardi, dei militari o delle evase! L’importante è scegliere con cura ciò che valorizza al meglio il nostro corpo per comunicare ciò che siamo e come ci sentiamo. Sentirsi a proprio agio accresce l’autostima e il buon umore!
Eleonora Plantulli ModaMax
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OCCHIALI DA SOLE AD OGNI VISO LA SUA MONTATURA
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ati per non lasciar trasparire le emozioni dei giudici durante gli interrogatori nel 1300 in Cina, è solo nel 900 che viene visto come un vero e proprio accessorio di moda. Successivamente nel 1930 furono i futuri fondatori della Ray-Ban a produrre i primi occhiali da sole per gli aeronauti. Nasce cosi uno dei modelli più famosi del marchio Ray-Ban: gli Aviator. Dagli anni ‘50 sono l’accessorio più famoso del mondo femminile e maschile. Amati soprattutto dalle star del cinema come i Wayfarer nel film “Le iene” o in “The Blues Brothers”, gli Aviator in “Top Gun”, i Teashades usati da John Lennon o i Moscot utilizzati da star famosissime come Andy Warhol e Johnny Depp. Varie forme e vari colori hanno caratterizzato gli occhiali nel corso degli anni, ma per scegliere quello giusto bisogna tener conto delle caratteristiche del viso. Quindi seguiamo la moda ma con giudizio! Come per la maggior parte degli accessori, anche questa volta, le fortunate sono coloro che hanno un viso ovale. Ebbene si, anche in questo caso possono sbizzarrirsi nella scelta degli amati sunglasses e possono spaziare da forme squadrate, come i Clubmaster di Ray-Ban a forme tonde come i Persol. L’unico consiglio è quello di non scegliere occhiali troppo ampi rispetto all’ovale del viso. Passiamo alle seconde in classifica, le donne con il viso squadrato. Nella stagione 2013/2014 siete al secondo posto poiché il must in voga sono le lenti tonde. Non importa la grandezza, il colore o la fantasia. La forma tonda giocherà il contrasto giusto con i vostri tratti e li renderà meno spigolosi e definiti! Discorso opposto è per chi ha un viso triangolare. QueModaMax
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sta volta la regola delle forme opposte per bilanciare non vale. Quindi è opportuno scegliere lenti e montature che seguono le linee del viso. L’occhiale perfetto è l’iper femminile forma a gatto, must della scorsa stagione Primavera/Estate 2013, proposta da Italia Independent in ogni colore e materiale. Anche Gucci e Assoluto ripropongono nella stagione primavera – estate 2014 la forma più amata dalle donne. Altra montatura adatta al viso triangolare è quella ad aviatore - proposta ormai da tutte le case – dove la goccia bilancerà i tratti del volto. Per un viso dai lineamenti lunghi e sottili la parola d’ordine è semplicità. Quindi nessuna montatura in cellulosa o con particolari sporgenze. Ideali sono gli occhiali con vetri sfumati e con montatura fine. Perfetti possono essere gli occhiali proposti da Gucci nella collezione Primavera/Estate 2014. La montatura è di sottile spessore ma con una certa importanza nella lente, in modo tale che porti l’attenzione dello sguardo verso i lati del volto. Oltre alla forma della montatura è importante scegliere con cura i colori. Le caratteristiche dei capelli o della pelle giocano un ruolo importante nella scelta delle tonalità giuste. Vediamo insieme le regole di base per scegliere il colore che rispetti l’armonia del viso.La scelta giusta può partire dalla pelle. Come? Semplice, il colore del nostro incarnato ci dà degli indizi. Nel caso di pelle chiara è bene mantenere i toni tenui e caldi. Da evitare sono i toni freddi e troppo chiari per non apparire ancora più pallide. Con la pelle olivastra possiamo giocare con i colori, sia chiari che scuri. Solo il nero potrebbe risultare troppo pesante. Lo stesso discorso vale per le donne dalla pelle scura. La scelta migliore è
Moda / personal shopper
Sunglasses metallo oro della collezione Gucci 2014
giocare con i colori, creando contrasti, anche se il top per questa carnagione è il metallo lucido. Passiamo ai capelli e partiamo dalle bionde. I colori adatti sono quelli che creano contrasto con la tinta dei capelli. Ideali sono i toni scuri come il nero, il blu, il verde ma anche la fantasia tartarugata. Le stesse nuance sono adatte anche per le donne castane o rosse. Perfetti quindi sono il blu, il verde e il cachi. In questo caso bisogna però fare attenzione ad alcuni colori. Le tonalità del rosso e dell’arancio sarebbe meglio evitarle se i capelli tendono alle stesse tonalità. Tutta la gamma cromatica è adatta invece alle donne con capelli neri. Questa volta sono loro le fortunate, che possono giocare con tutti i materiali e tutti i colori. L’unico consiglio è quello di fare attenzione alle fantasie che possono conferire un aspetto eccessivo.
Eleonora Plantulli Fotografie di Clemente Donadio
Sunglasses della collezione Tom Ford Primavera/Estate 2014/2015.
Sunglasses tondi della collezione Calvin Klein Autunno/Inverno 2013/2014. Occhiali disponibili presso Ottica 3D di Daniela Fierro.
ModaMax
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GLI ACCESSORI
PIĂš HOT DI STAGIONE TUTTI I MUST PER LA PRIMAVERA-ESTATE 2014
Borse, scarpe e gioielli, tutti i modelli must have indispensabili in qualsiasi guardaroba, per completare un look perfetto. ModaMax
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Moda / accessori
a bella stagione è arrivata ed è tempo di iniziare con lo shopping di inizio stagione, così da rinnovare il nostro guardaroba con tutte le nuove tendenze, non solo per i capi di abbigliamento, che presumibilmente ci accompagneranno per tutta la stagione calda, ma specialmente per quanto riguarda gli accessori, indubbiamente la cosa più importante e amata dalle donne. Tra borse, scarpe e gioielli, sono davvero tutti indispensabili per completare qualsiasi look, ormai è decisamente impossibile farne a meno, anche perché quest’anno molti stilisti nelle loro collezioni per la primavera-estate 2014 hanno in serbo per noi molte novità, così come i brand luxury e low cost che propongono tutti i trend e i must have di stagione più in voga del momento. Questa stagione sarà all’insegna del colore; la palette cromatica che verrà sfoggiata nella spring-summer soprattutto su borse e scarpe, vanno da nuance più tenue e delicate come i colori pastello o tonalità accese e allegre, l’importante che diano un tocco fashion all’intero outfit. Le it-bag di stagione, i modelli must have Le borse, come rinunciare a loro? Oltre ad essere un accessorio utile per contenere tutto il necessario di una donna e anche di vitale importanza per perfezionare qualsiasi outfit, dal più casual al più elegante. Tutti i modelli, i materiali differenti e i colori must have per questa primavera-estate 2014, sono perfetti da sfoggiare sia per il giorno che per la sera. Un modello da acquistare sicuramente è la tracolla, molti brand ce la propongono mini e maxi. Comoda, super chic e di tendenza; da portare a mano se dotata di mono o doppio manico o da appoggiare sulla spalla, così da ottenere un look glamour in ogni occasione. Impossibile rinunciare alle maxi pochette, quest’anno le propongono dal modello a busta da abbinare ad un outfit da giorno e alle clutch, piccole e con varie forme differenti in base alle necessità. Impreziosiscono un look elegante con dettagli in swarovski e pietre preziose o con borchie per un tocco rock-chic. Altri must have sono il bauletto, la maxi bag e la shopper, tutti rivisitati in chiave moderna, molto versatili
DONNA SOFISTICATA
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Moda / accessori
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Moda / accessori
e si adattano a meraviglia ad un outfit casual-chic. Senz’altro sono modelli da tenere nel guardarobra essendo portabili dalla mattina alla sera. Le scarpe, una passione a cui non si può rinunciare Per le shoes addicted in questa spring-summer c’è solo l’imbarazzo della scelta, tra modelli di tendenza e colori vivaci ed energici, per dare un tocco in più al look. I tacchi vertiginosi non mancano neanche in questa stagione, che siano riportati su delle eleganti decollettè, zeppe da indossare durante il giorno o dei sandali con plateau, vengono proposti tutti con pattern diversi, vari mix di stampe come il floreale e le righe o con mix di materiali in contrasto, come il suede accostato alla vernice. Scarpe che conferiscono all’outfit un allure molto femminile e glamour. Per chi invece non vuole rinunciare alla comodità, ma soprattutto alle tendenza, dei must have di stagione sono: le comode sneakers per un look cool e le scarpe maschili, dalle stringate ai mo-
cassini che vengono proposte anche in passerella; entrambi i modelli sono comodi e perfetti da abbinare a qualsiasi cosa, sia ad abiti iperfemminili che ad un outfit dallo stile mannish. Gioielli, i dettagli che fanno la differenza Quando si dice che gli accessori fanno la differenza è assolutamente vero, soprattutto se parliamo di bijoux. Collane, orecchini, anelli e bracciali; adornano e abbelliscono l’outfit così da non passare mai inosservate. Must have per quanto riguarda i gioielli sono decisamente le maxi collane, che vanno ad illuminare il viso e dare un aspetto chic e bon ton. I brand per la stagione calda le propongono in un’infinità di pietre colorate e dalle forme differenti, dal girocollo o ad altri che scendono morbide sul decolletè.
Jessica Mattioli ModaMax
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UN INEDITO
TACCO 12 M i piace molto osservare le persone mentre sono alle prese con la loro quotidianità: mamme che accompagnano i bimbi a scuola e poi corrono al lavoro; uomini che consultano l’ultimo gadget tecnologico nella speranza che li aiuti a far coincidere tutti gli appuntamenti della giornata; ragazzi che si affannano in palestra per bruciare le calorie di troppo; donne perennemente a dieta con l’obiettivo di sconfiggere quella maledetta taglia in più. Ed è per tutti loro che ho deciso di scrivere delle ricette in cui le persone si potessero rispecchiare. Non vi nascondo che prima di scrivere questo articolo sono rimasto giorni e giorni a pensare a quale sarebbe potuto essere l’argomento da trattare o le curiosità più intriganti da scrivere senza cadere nel banale, ardua missione per chi come me è un semplice “bartender” e si ritrova catapultato nel ruolo di “giornalista per un giorno”. Il primo “Status sociale” che ho scelto è il/la Fashion Blogger: la figura della fashion blogger è una figura che negli ultimi anni ha acquisito molta importanza. Il suo “lavoro” consiste nel consigliare, informare sulle tendenze dei mercati di abbigliamento diversi (alta moda, prêt-à-porter, ecc. . .), le scelte e le tendenze della moda di celebrità e moda di strada. Essere una/un fashion-blogger è cosa tutt’altro che semplice e assai lontano dall’hobby di “scrivere di moda e vestirsi gratis”. Chiariamo dunque immediatamente un dubbio: un fashion blogger non è chi possiede un blog di moda e fa quattro foto perchè è vanesio ma chi, attraverso un uso capace ed efficace della rete ModaMax
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veicola contenuti pensati e scritti autonomamente relativi al mondo della moda, dell’abbigliamento del lifestyle. Ad oggi la voglia di diventare “Fashion blogger” è smisurata, vediamo sempre più ragazzi/e che scattano foto a qualsiasi indumento, cosa o oggetto per condividerla subito sugli svariati social network alla ricerca di quel like in più che sembra possa cambiar la vita o renderla migliore. “lo scrivo in tono ironico perché penso che di ogni cosa se ne debba fare un uso e non un abuso”. Quindi, come non dedicare un cocktail a quest’affascinante “categoria” di persone?
Moda/ personal shopper
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Moda / mix your style
Detto, fatto. Il suo nome? Tacco 12. I suoi ingredienti? 4 cl di succo d’ananas 2 cl di succo di pompelmo 2 cl di sciroppo alle rose rosse. Descrizione: “per chi vuole apparire sempre in splendida forma. L’ananas ha una straordinaria funzione diuretica e antiossidante, l’ideale per la prevenzione delle rughe. Il pompelmo rosa è uno dei frutti che facilita maggiormente la perdita di peso, inoltre stimola il metabolismo degli acidi grassi e quindi facilita la digestione. Lo sciroppo alle rose rosse per dare quella nota inconfondibile al gusto e all’aspetto del vostro drink. Un drink perfetto per affrontare la Fashion Week o qualunque evento mondano al top!
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Ah… dimenticavo, vi starete chiedendo chi sono vero? Mi chiamo Bruno Vanzan, ho 28 anni romano di nascita ma cittadino del mondo per adozione, sono un semplice barman che ha fatto del suo lavoro la sua vita. Anche se non sono uno scrittore (e vi confesso che, quando a scuola c’era l’ora d’italiano, cercavo di fare altro) ho cercato di raccontarvi in poche parole chi sono e da dove vengo, ricordando quello che un giorno mi disse un’amica “Bruno se una persona scrive con il cuore la gente lo percepisce”, e quindi così ho fatto. Non mi resta che augurarvi …“Happy Mixing”!
Bruno Vanzan
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Dal prêt-à-porter della Primavera/Estate 2014 quattro trend per tirar fuori la vostra vera personalità. Niente unghie, stavolta occorre solo la mise giusta. Stilista: Burberry.
Sofisticata, eccentrica, sensuale o romantica?
DIMMI CHI SEI E TI DIRò IL TUO TREND
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miamo vestirci bene, curare le nostre mise nel dettaglio, ma soprattutto vogliamo sentirci noi stesse. Il guardaroba diventa il nostro vocabolario, gli abiti parole. Ciò che indossiamo riflette il nostro umore, la nostra personalità e il contro carattere. Tuttavia, per essere sempre noi stesse al 100%, dobbiamo scegliere accuratamente capi e accessori, lasciarci ispirare da essi e far sì che comunichino esattamente ciò che noi vorremmo trasmettere all’esterno. Ma come si fa? Sembra un qualcosa di molto difficile, ma in realtà trasformare gli abiti in specchio della propria anima è molto semplice. Il primo passo è analizzare i trend proposti in passerella dalle maison. ModaMax ve ne propone quattro, a seconda che voi siate donne sofisticate, eccentriche, sensuali o romantiche. DONNA SOFISTICATA Che siate sofisticate davvero o che vogliate soltanto darne l’impressione, la sofisticatezza adotta un linguaggio tutto a sé. A tratti misterioso. Per una personalità un po’ “snob” non può mancare assolutamente il gioiello. Sì a orecchini, bracciali, collane e anelli, ma sì principalmente ai tessuti preziosi. Broccati, jacquard e gemme. Ermanno Scervino propone per la Primavera/Estate 2014 applicazioni preziose su tonalità cipriate. Ben tre file di gemme per i colletti, con numerosi punti luce a più riprese sul resto della mise. Più voluminosa invece è la proposta di Burberry Prorsum: le pietre preziose sono accorpate in veri e propri medaglioni, applicati simmetricamente su abiti e giacche. DONNA ECCENTRICA Lasciare il segno, farsi notare. E’ indubbiamente questa la vostra mission. Per niente impossibile. Sì ai tessuti luminosi come lurex e lamè. Da indossare però di sera e mai di giorno per far sì che il buon gusto vi accompagni anche nello stile d’abbigliamento. I tessuti metallici sono adatti alle serate glamour, ma se non amate la discoteca non abbiate paura a sfoggiare il vostro look elettrizzante nella serate di divertimento con i vostri amici! La collezione firmata da casa Versace ne dà una chiara dimostrazione: mini-abito con cintura in
DONNA SOFISTICATA Stilista: Ermanno Scervino
DONNA ECCENTRICA Stilista: Scervino
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Moda / trend
DONNA SENSUALE Stilista: Versace
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Moda / trend
Stilista: Burberry vita per un risultato ultra shiny! DONNA SENSUALE Trasparenza è la vostra parola chiave e il vedo-non-vedo la tattica infallibile per una conquista di successo. Anche stavolta è Versace a darne lezione di grande maestria, utilizzando la tecnica del cut-out. Letteralmente “tagliare fuori”, questo particolare trend primaverile si propone come un vero e proprio effetto tattoo. La pelle sembra ricamata e rifinita in tutte le sue arabescature, ma il nudo contrastato dal colore principale non è la vostra pelle, bensì un tessuto sottostante. Per l’occasione Donatella Versace porta in passerella una donna emblema della sensualità per eccellenza, sinuosa e accattivamente nelle sue mise color pastello. DONNA ROMANTICA Animo sognante e stile bon ton. Trionfa come sempre in pole position l’utilizzo del pizzo, ma attenzione a non trascurare il plissè. Questa particolare tecnica di lavorazione del tessuto, seppur dall’aspetto geometricamente definito, conferisce movimento, leggerezza e oniricità. Gli abiti lunghi firmati Krizia ricordano lo splendore dell’antica Roma. In stile impero, il plissè nasce esattamente sotto il seno, prendendo forma e volume lungo le Caiazzo gambe. Federica
DONNA ROMANTICA Stilista: Krizia
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TATTOO DALLA PREISTORIA AI GIORNI NOSTRI. ECCO PERCHÈ LA GENTE SI TATUA “Ogni tatuaggio che ho dice la sua su ciò che sono”. Phil Brooks definiva così il tatuaggio, una carta d’identità che ha la capacità di descrivere la persona che lo indossa. Ma è appropriato utilizzare il termine “indossare”? Quanto il tattoo può essere definito una moda?
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er definire al meglio questo disegno di vita che ormai si è sparso a macchia d’olio in tutto il mondo, dobbiamo ritornare alle origini e quindi alla sua vera e propria nascita. Origini polinesiane, in particolar modo il tattoo prende origine etimologicamente dall’isola di Tahiti e deriva dal vocabolo “tatau”, che appunto per noi significa “scrivere sul corpo” oppure “decorare con segni”. Utilizzato come decorazione del corpo in occasioni di celebrazioni e momenti della vita per i popoli dell’oriente, la pratica del tatuarsi, di colorare il proprio corpo, è un’usanza antica proprio come l’uomo. Ad esempio, i marinai, tanto tempo fa, esponevano sul muscolo avambraccio donnine con curve sinuose o le iniziali del nome della propria donna, che era collocata in chissà quale parte del mondo. Tatuarsi, infatti, compensa un impulso umano sia con connotazioni individualistiche che con risvolti sociali. Da un atto sociale primitivo si è dunque giunti ad un sinonimo di moda e tendenza, di appartenenza sociale. Negli anni ’60 è stato considerato come trasgressione, un segno di protesta divenendo anche un forte veicolo di aggregazione. Chi sceglieva di “segnare” il proprio corpo, in questo periodo, apparteneva ad un ceto medio-alto ed era mosso dalla voglia di porsi in “alternativa” alla mentalità comune. Un capovolgimento del genere tatuato si ha negli anni successivi, con i “bikers” ModaMax
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e con i “punk” negli anni ’70 e ’80, il tatuaggio diventa un simbolo di contrapposizione. Riconoscimento e appartenenza, nuovi significati che nel tempo questa tendenza ha acquisito a seconda dello stile prescelto oppure mescolando vari brand per identificare personalità complesse. Esploso in Italia negli anni ’90 con il diffondersi di centri specializzati e riviste sempre più in voga, il tatuato non porta più con se la volontà di ribellione o di rabbia ma si pone come una scelta di vita personale. Lombare e caviglia, le zone sexy delle donne per sedurre il proprio partner. Spalle e braccia per l’uomo, per essere ben visibile come emblema di virilità. Momento d’oro anche per i simboli religiosi come volti, croci, rosari, oppure simboli di forza, come leoni o draghi vissuti come antidoti alla timidezza. Da non minimizzare i tattoo che simboleggiano l’amore e l’unione familiare. Sempre più diffuse sono le iniziali di uno o più componenti della famiglia, disegni vari, tra cui cuori oppure impronte stilizzate. Un ricerca dei valori forse, una carica di passione che ormai si perde in un periodo di crisi. Il tatuaggio predomina sulla pelle, un segno che non potrà essere dimenticato. E se la prima domanda era se definire l’arte del tatuare una vera e propria moda, Vittorio PIMpleskin, tatuatore per lavoro e per passione, ci dice di si. “La moda sicuramente è
Moda / trend
MODA O TENDENZA?
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un campo esclusivo dove l’arte di decorare il corpo si esprime magnificamente. Questo avviene grazie alla configurazione di una realtà complessa che comporta un’interazione fra linguaggio, corpi ed emozioni del proprio stato d’animo.” Affascinato dall’arte fin da piccolo, PIMpleskin si bloccava nell’osservare la vita dei muri, come i murales prendevano pian piano forma e come i vagoni delle metro si spostavano velocemente per dare animazione alle grafiche dei ragazzi di strada. Pane e Pop Art, come la stessa Street Art, è ciò di cui il tatuatore salernitano si nutriva e su cui attinge ancora oggi per le sue opere su pelle. La pelle parte essenziale della persona stessa, la prima cosa che si vede nel confronto con gli altri. Per maggiore sicurezza o
per vanità, perché la gente si tatua? “Sicuramente l’obiettivo è quello di farsi conoscere, suscitando l’interesse altrui ma rimane difficile stabilire un legame fra tempo e gusto perché i mutamenti culturali e sociali sono repentini e confusi. Chi decide di tatuarsi lo fa per dare un valore aggiuntivo a se stesso. Per sentirsi più bello, più sexy, per apparire più forte, per elaborare un dolore a un lutto, descrivere e ricordare una gioia, per vincere una paura o un’insicurezza, per imprimere un amore. Insomma, per esprimere i sentimenti più profondi e seri.”
Articolo e fotografie di Clemente Donadio ModaMax
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CLARK KENT CAMICIA A QUADRI E STIVALETTI BEIGE
Contadino boscaiolo irrompe nel guardaroba maschile Si cambia all’interno di una cabina telefonica e diventa il supereroe più famoso al mondo. Quale donna non vorrebbe essere salvata da un giornalista che nei momenti di paura e salvezza si trasforma, indossando una tuta azzurra con una S sul petto? Clark Kent è divenuto ormai uno stile da seguire, e se tutti lo ricordavano come un giornalista con occhiali in giacca e cravatta, già dal 2001 per ben dieci la figura del supereroe si è spostata su quella del contadino-boscaiolo. Un ragazzo, giovane e dal fisico prestante, che ModaMax
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faceva impazzire le ragazze del liceo. Un outfit per il giovane Clark, interpretato da Tom Welling, del tutto semplice ma al tempo stesso con mille particolari da non sottovalutare per un abbigliamento fresco e “a quadri”. Camicia e jeans di ogni tipo, per un “boscaiolo” moderno senza timidezze. Che sia un tipo sportivo o classico, la camicia rivela subito il tuo grado di raffinatezza. Infatti, poiché l’eleganza di un uomo si riconosce dai dettagli, spesso la scelta di una camicia è ciò che fa la differenza. Ma per eleganza non
si intende la classica camicia dal candido bianco oppure la lucida camicia dalla tinta black. I colori dell’autunno rispecchiano perfettamente lo stile del ragazzo che veste nella comodità di una camicia a quadri con un semplice abbinamento ai jeans chiari. La carnagione poco importa per questo armadio di indumenti, che rende l’uomo casual con un tocco di country. Sarà un ritorno al passato, quando le camicie degli avi erano a fantasie quasi geometriche, con piccoli quadri quasi da ricordare una tovaglia per il pranzo.
Ora, per la nuova generazione, la camicia a maniche lunghe prevede un taglio slim che evidenza il corpo asciutto di chi la indossa. Un fondo bianco che si alterna in quadri con colori che vanno dal blu al rosso, dal grigio al verde, facilmente poggiati su dei jeans chiari. La moda prevede un outfit di impronta anche più elegante. Non da poco, sono i pantaloni che si allontanano dai jeans per differenziare la propria eleganza. Già in voga dalle passerelle del 2012, la fantasia a quadri non ha abbandonato i guardaroba degli uomini che voglio sentirsi chic ma al tempo stesso rudi e comodi. La garanzia ce l’ha dichiarata l’alta moda, da Etrò a Jean Paul Gaultier passando per Raf Simons, stilisti che hanno suggerito delle mise ad hoc per ogni uomo di carattere. Per armonizzare l’intera immagine si consigliano delle scarpe a tema. La moda Timberland ha portato in strada un paio di scarpe che hanno avuto il loro successo con lo stivaletto beige. Alta fin sopra la caviglia, la calzatura riveste il piede proteggendolo in ogni dove: dalla montagna alla strada, dalla serata elegante e casual, se saputa indossare lo stivaletto da uomo diviene una calzatura piacente a tutti gli effetti. Da Timberland alla Lamberjack, da Nero Giardini alla stessa grif sportiva Nike, il beige si abbina perfettamente ai jeans creando armonia ulteriore con la camicia. L’abbigliamento definito “alla Clark Kent” è senza dubbio perfetto in qualsiasi ora della giornata fino al tardo pomeriggio. Le proposte sono molteplici e la fantasia a quadri, più di foggia sportiva, regala sprazzi di colore e buon umore al guardaroba della primavera. Articolo e fotografie di Clemente Donadio
“Sono i grandi stilisti che hanno suggerito delle mise ad hoc per ogni uomo di carattere” ModaMax
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ELEGANZA: IL GUARDAROBA DI GRACE KELLY
L’eleganza e la bellezza di Nicole Kidman nel film “Grace di Mocaco” ModaMax
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E’ una delle icona più famose che siano mai esistite nel mondo del cinema, ma al contempo nell’universo della moda. Biondo cotonato, occhi chiari, guance rosee. Il volto di Grace Kelly ha dato prova che l’eleganza in persona può esistere. Il delitto perfetto, La finestra sul cortile, Il cigno, La ragazza di campagna. Queste solo alcune delle pellicole che l’hanno vista nelle vesti di una donna amata, dall’eleganza di una principessa e dalla schiettezza di una persona semplicemente “umana”. Ma se la bionda elegante ha avuto il successo che meritava grazie alla filmografia, non da meno ha fatto parlare i media per la sua vita e per la sua classe. Commenti amorosi e pettegolezzi di corridoio, ma soprattutto lo stile che, in pellicola e non, riusciva ad emanare. Il vestito bianco e nero, indossato dall’attrice principesca nel film “La finestra sul cortile”, a cui alcuni fanno riferimento con il nome Paris Dress diretto da Alfred Hitchcock nel 1954, è considerato uno dei costumi più celebri nella storia del cinema, oltre che un’icona della moda. Edith Head è la costumista della Paramount Pictures, vincitrice di otto premi Oscar, che si occupò numerose volte di realizza-
re gli abiti per Grace Kelly. Nel film, il personaggio di Lisa Fremont, indossa cinque differenti costumi, tutti disegnati dalla costumista, ma il più celebre e ricordato rimane quello che ha fatto innamorare tutti i cinefili. Il vestito disegnato da Edith Head è dotato di un corpetto di colore nero con profondo scollo a “V” sia sul décolleté che sulla schiena e con maniche corte. La particolarità si specchia nella gonna, ispirata ad una ballerina: drappeggiata e bianca, lunga sino a metà polpaccio, e realizzata in strati di chiffon e tulle, decorata sulla parte superiore da alcuni disegni di rami di albero. Infine la gonna ha una sottile cintura nera in vernice sulla vita. La mise della Kelly si completa con un paio di scarpe nera col tacco, una stola in chiffon bianco per coprire le spalle, due guanti bianchi di seta lunghi sino al gomito e infine una singola fila di perle al collo. Questo è solo uno degli abiti che ha fatto della bellezza di Monaco un’icona da seguire. Diretta da Olivier Dahan e affianca sul set da Frank Langella e Milo Ventimiglia, è Nicole Kidman che veste i panni della principessa nel film “Grace di Monaco”. Presentato in anteprima come film d’apertu-
ra del Festival di Cannes 2014, fuori concorso, la pellicola gira intorno alla stella di Hollywood, diventata principessa nel 1956. Nicola Kidman si trova a dover affrontare una profonda crisi coniugale e di identità, soprattutto quando deve decidere se tornare sulle scene cinematografiche o rinunciare definitivamente alla sua vocazione di attrice per appianare le difficoltà che hanno investito il suo regno. Sul grande schermo vedremo la Kidman indossare il Paris Dress e i foulard da diva, ma tante altre hanno imitato lo stile Grace Kelly. Lo stesso mondo dell’alta moda , come Prada ed Erdem, ha disegnato modelli che richiamano il look ricercato degli anni Cinquanta. Ma l’eleganza non la riportava in scena solo con abiti da sera. Le fotografie più celebri dei film ma anche della stessa vita quotidiana la ritraggono in gonna a corallo, colletti rotondi e abbottonati, con foulard che incorniciano il viso, cinturine e cerchietti che devono essere sempre presenti nel guardaroba stile Grace Kelly. Ma non basta. Occorre imparare a indossare con la sua grazia, studiare il trucco e usare le sue movenze delicate, e importantissimo da ricordare, mai dimenticare i tacchi. Guanti lunghi in raso per la sera e cappelli di paglia come parasole.
Clemente Donadio ModaMax
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“Una scarpa è arte che s’indossa” INTERVISTA A KOBI LEVI ModaMax
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Moda / moda e arte
È
uno dei più grandi designer di scarpe nel panorama della moda internazionale. Si chiama Kobi Levi e ha origini israeliane. Interessato al mondo della moda sin dalla tenera età, oggi il designer di Tel Aviv vanta una collaborazione con Lady Gaga, un atelier privato e mostre d’arte delle sue calzature in tutto il mondo. Perché la scarpa, come lui stesso dice, “è arte che si indossa”. ModaMax lo ha intervistato per voi. Conosciamolo. Amante della moda sin da piccolo, hai realizzato il tuo primo paio di scarpe quando eri ancora uno studente della scuola superiore. Da cosa è derivata la tua passione per la moda? Sono sempre stato affascinato dal design. Mi chiedevo “perché le cose sono in questo o in quel modo? In che modo possono apparire? Come possono essere costruite?” Questa curiosità non si è mai fermata. . . finché non ho deciso di focalizzarmi su di essa e di i n traprendere degli studi approfonditi. Tel Aviv è la tua città natia. In che modo la realtà israeliana ha motivato o eventualmente limitato il tuo sogno di diventare stilista? L’Israele è un luogo in cui le persone hanno voglia di sapere cosa accade nel mondo intorno a loro, oltre a ciò che accade localmente, è ovvio. Vedere creazioni provenienti da paesi differenti - così come quelle del mio paese - è di grande ispirazione e mi spinge a trovare i tratti unici che distinguono i miei lavori. Ti sei laureato presso la Bezalel Academy of Arts &Design, a Gerusalemme. A differenza di molti altri aspiranti stilisti, che hanno lasciato la propria patria per studiare moda in Europa, tu sei rimasto nel tuo paese natio, di cui oggi sei fonte d’orgoglio. Cosa ha significato per te studiare moda nella città di Gerusalemme? Ho scelto la Bezalel Academy perché è la migliore in Israele per quanto riguarda il design. Ha una lunga storia, quasi più lunga di quella israeliana! Mi piace perché conserva in sé sia l’aspetto tradizionale che quel-
lo più moderno del design e lo stesso vale per tecnologia e artigianato. E’ lì che ho iniziato ad imparare tutto. Durante il tuo percorso di studi, già lavoravi come stilista. Quanto e in che modo ha giovato al tuo mestiere l’apprendistato di quel periodo? Durante il mio percorso di studi ho aiutato gli studenti di altre università a realizzare le loro idee. Non era un lavoro, ma un compito interessante da portare avanti con altri designers e molti di questi ancora oggi sono miei amici. . Le scarpe che disegni sono creative e innovative, sfidano le regole del design tradizionale. Cosa cerchi di trasmettere attraverso le tue idee? Voglio che le persone riflettano e che non considerino le cose così come sono abituate a vederle. Nei miei progetti, le persone vedono immagini ironiche, argomenti di cui discutere, magari anche cose che hanno già visto in passato, ma sempre sotto un nuovo punto di vista che gliele mostra in modo differente. Le mie scarpe naturalmente sono reali, indossabili e oggetti d’arte! Tutto ciò fa sì che le persone abbiano un approccio differente al concetto di calzatura. Ogni calzatura è realizzata a mano, garanzia di un’artigianalità che oggi sta lentamente scomparendo. In che modo credi si possa contrastare al giorno d’oggi l’avanzare dei grandi colossi low cost? Bhè, tutto dipende da cosa si tratta e a chi è destinato. Io non mi oppongo al low cost, a meno che non implichi uno sfruttamento dei lavoratori. Tuttavia, non mi va che le cose finiscano troppo velocemente nella spazzatura. Cosa accadrà al nostro pianeta? Personalmente preferisco comprare poche cose ma buone, così non devono essere buttate via dopo poco tempo. In quanto “creatore”, non avrebbe senso per me realizzare qualcosa la cui via sia breve. La tua carriera vanta la collaborazione con Lady Gaga, che ha scelto una delle tue calzature per il ModaMax
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suo video “Born this way”. Com’è nata questa partnership e com’è stato lavorare con Lady Gaga? Mi sono sentito davvero emozionato e lusingato di ricevere la sua richiesta e mi ha sorpreso molto il fatto che il suo team di stylists conoscesse i miei lavori. Fu una semplice email. . . ma grandiosa! Ed è anche stato molto bello avere un piccolo ruolo nel mondo di Lady Gaga. Il video è splendido, hanno fatto un ottimo lavoro. Spero di poter collaborare ancora con lei in futuro.
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Oggi hai un tuo laboratorio a Tel Aviv, dove realizzi molte calzature in edizione limitata. Come ti fa sentire l’idea che ci siano dei tuoi pezzi assolutamente unici in giro per il mondo? Intendi le mie scarpe in luoghi differenti? E’ una cosa che adoro. Ci tengo che le persone le indossino perché è sorprendente quanto siano indossabili. Sto lavorando ad una linea alla portata un po’ più di tutti. Spero di poter svelare tutto presto. . . è una cosa abbastanza impegnativa, anche se si tratta di calzature non troppo fuori dal comune. Oltre ad essere pezzi unici, molte delle calzature da te realizzate sono veri e propri pezzi d’arte in mostra nei musei in Germania e in Olanda. Com’è nata l’idea di una mostra d’arte? Una scarpa è arte che si indossa. Che la si presenti come moda, arte o design, non c’è differenza sostanziale. Molte altre mostre sono in programmazione, le annunceremo appena i dettagli saranno ultimati. Un’anteprima sulle future collezioni: puoi svelarci qualche dettaglio di idee in cantiere? Tantissime idee sono continuamente in via di sviluppo. . . non riesco a fermarmi! Ma non mi piace dare delle anteprime, rovinano l’effetto sorpresa quando viene rivelata la scarpa. Vi lascerò sulle spine!
Federica Caiazzo ModaMax
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PITTURA
MATERICA E DISGREGAZIONE SARTORIALE PER LA PRIMAVERA/ESTATE 2014
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“essenzialità” la parola chiave della collezione Primavera/Estate 2014 firmata Cividini. Pulizia e decorazione si alternano in passerella tra capi dalle geometrie semplici e lineari. Stampe e tagli sono proposti in modo soft, quasi fossero solo leggermente accennati. Ma i colpi di pennello, seppur leggeri, si presentano vigorosi al tempo stesso, intervenendo sui tessuti come placcature monocromatiche che rimandano da un punto di vista prettamente artistico all’utilizzo del colore tipico di Alberto Burri. “Forse non dovrei parlare di eleganza parlando di pittura. Dirò allora decoratività. La pittura dev’essere decorativa, deve cioè rispondere a dei canoni di composizione e di proporzione.” Così sosteneva l’artista italiano, scoparso nel febbraio 1995, che faceva dell’arte non un concetto di eleganza, bensì di espressione personale sotto la definizione di “decoratività”. Ed è proprio quest’ultima nozione a caratterizzare infatti la collezione primaverile di Cividini, che sembra abbracciare la pittura materica dell’artista italiano. Il filone astratto e visionario di Alberto Burri si manifesta nella disgregazione sartoriale dei capi, dove le imbottiture e l’accostamento di tessuti differenti contaminano la purezza del design. Tra i tessuti, spicca l’utilizzo della canvas rustica di cordonetto di coModaMax
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tone, che pur presentandosi asciutta all’occhio, conferisce grinta e volume agli abiti. Popeline di cotone stretch è invece usato per i pantaloni, per niente sofisticati, anzi pronti per essere indossati. Si aggiungono a questi anche il jersey, il raso di cotone e raso di jacquard in poliestere. Le gonne a pieghe contrastano l’aderenza dei pantaloni, gonfiandosi come a creare delle campane. Classica e senza tempo è la camicia, riproposta con il bianco e in varie nuance cipriate. Sì anche alle trasparenze, per un effetto vedo-non-vedo che conferisce sensualità anche in presenza dell’essenziale. Giacche, sia corte che lunghe, con maniche a tre quarti. Protagonista indiscussa tra le stampe è il pied de poule, realizzato sia con il rosso che con il verde. Si alternano a questo i motivi geometrici e quelli astratti, presentati come fossero colpi di pennello sulla tela di un pittore. L’ombelico è quasi sempre a vista. Croce e delizia della Primavera/Estate 2014, il punto vita viene reso visibile da Cividini sia con mini shirts che attraverso camicie trasparenti. E seguendo il filone di un’eleganza sobria, che non tende minimamente ad alcun eccesso, le misure sono per lo più lunghe. Le gonne arrivano fin sopra il ginocchio e, solo nel caso degli abiti destinati alla sera, ci si allunga fino alle caviglie.
Federica Caiazzo
Moda / moda e arte
LA “DECORATIVITÀ” DI ALBERTO BURRI IN PASERELLA CON CIVIDINI
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“Forse non dovrei parlare di eleganza parlando di pittura. Dirò allora decoratività. La pittura dev’essere decorativa, deve cioè rispondere a dei canoni di composizione e di proporzione.” ModaMax
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THE
SHADOWS
OF GREY
Abiti lunghi a multistrato, arricchiti da drappi e panneggi dello stesso tessuto, avvolgono una donna particolare e sofisticata che si lascia riscaldare dai primi raggi di sole della nuova stagione. E’ una donna che evita colori vistosi, ma che si ricopre con diverse sfumature di grigio e che si affida alla delicatezza del rosa antico, del cipria e del bianco. Ha un senso di leggerezza e di divino, immortalato in foto attraverso il movimento degli abiti che contrasta la staticità della dea stessa. Photographer Mauro Lorenzo Fashion stylist Monika Marek-Occhipinti Fashion stylist assistant Gloria Biondino ModaMax
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abito lungo di chiffon grigio chiaro, Monnari, copricapo-gabbietta in tessuto grigio, mk’, collana in ottone e stagno ossidato con pendente a lente d’ingrandimento, Anna Marria – archivio
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Sinistra: abito lungo multi strato in misto cottone grigio chiaro, copricapo-gabbietta in tessuto grigio, tutto mk’, scarpe decollettè, pashmina misto cashmere color cipria e grigio, archivio stylist, anello in argento con l’ambra, Anna Marria, collana multifilo in argento, Love from Santa Cruz, collana lunga in ottone e velluto, archivio stylist. Destra: gilet e gonna lunga multi strato con il drappo dietro, tutto in misto cottone gessato, grigio chiaro, copricapo- gabbietta in tessuto grigio, mk’, scarpe decollettè e pashmina, tutto color cipria e grigio, archivio stylist, bracciale in metallo stile orientale , collana lunga in ottone e stagno ossidato con pendente di vetro e i fiori secchi sommersi all’interno anello in completo, tutto Anna Marria.
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corpetto con la chiusura zip davanti e pantalone largo con inserti laterali, in misto cottone viscosa, gessato, grigio, tutto mk’, copricapo-gabbietta in tessuto grigio, mk’, pashmina in misto cashmere, grigio fucsia, scarpe decollettè cipria, tutto archivio stylist.
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abito lungo con strascico e drappo dietro in misto cottone, grigio chiaro, copricapo-gabbietta in tessuto grigio, tutto mk’, anello e collana in argento stile orientale, archivio privato Anna Marria, bracciale treccia nero-argento-oro, Love from Santa Cruz, scarpe, pochette, e pashmina color cipria, archivio stylist.
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abito lungo in misto viscosa grigio scuro gessato con inserti geometrici , copricapo-gabbietta in tessuto grigio, tutto mk’, sciarpina bianca in rete - crochet con inserto di volpe, borsetta bianca in rete- crochet con inserti di lapin, Cavaggioni, collana lunga in ottone e stagno ossidato, pendente con l’incastro di vetro con crochet-pizzo sommerso all’interno, bracciale in argento stile orientale, tutto Anna Marria.
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Sinistra: abito lungo di chiffon grigio chiaro, Monnari, collana in ottone e stagno ossidato con lente d’ingrandimento, Anna Marria- archivio. Destra: pantalone a palazzo in misto cottone grigio chiaro, tunica con la stampa floreale, grigio sfumato, tutto mk’, anello d’argento con madreperla, Anna Marria-archivio, collane intrecciate con pendente – orologio , Anna Marria, pochette in pelle verniciata con gliter multicolor posato manualmente, Redibo, copricapi-gabbietta in tessuto grigio, mk’, scarpe decolletè color cipria, archivio stylist.
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Make-up artist: Iris Schiavone, Valentina D’Andrea Hair stylist: Antonio Candido Production & Assistant: Gloria Biondino Videomaker: Angelo Cascione Models: Greta, Lodovica, Giorgia Location: Villa de Giorgi, www.villadegiorgi.it Un ringraziamento particolare al Comune di Monteroni Di Lecce e a Francesca Mocavero.
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La Primavera è arrivata e il preannunciarsi dell’Estate porta con sé i profumi, gli amori, gli odori e le frivolezze tipiche di questa stagione. La donna riscopre la propria leggerezza ed esprime attraverso l’oniricità la sua eleganza. Null’altro dev’essere spiegato se non la leggerezza stessa che, come l’eleganza, non necessita d’essere compresa.
Photographer Alessandro Boschet Fashion stylist Monika Marek-Occhipinti Fashion stylist assistant Veronica Dossi
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A destra: tuta blu in jersey e cottone, H-I-G-H collana e anello in argento con madreperla, Anna Marria scarpe e bracciale, archivio stylist
tuta blu in jersey cottone, H-I-G-H, collana e anello in argento con madreperla, Anna Marria, bracciale in argento con l’inserto di tessuto, archivio stylist, cerchietto-fiori, Love from Santa Cruz, borsa in pelle verniciata con la stampa floreale multicolor e gliter oro-argento posato manualmente, Redibo.
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camicione bianco H-I-G-H, anello in argento con pietra lavica, Anna Marria, bracciali madreperla, Love from Santa Cruz.
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tuta nera in seta, H-I-G-H, cerchietto-fiori, Love from Santa Cruz, anello in ottone e stagno ossidato con la pietra d’agata, Anna Marria, scarpe e collana, archivio stylist.
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tuta nera in seta, H-I-G-H, cerchietto fiori, Love from Santa Cruz, orologio in argento, Pacific, collana in argento , archivio stylist, borsa in nappa rigonfiata con la stampa multicolor, Redibo.
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tuta near in seta, H-I-G-H, cerchietto fiori, Love from Santa Cruz, collana in argento, archivio stylist.
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abito bianco in jersey di cottone e tulle a contrasto, Marithe’ Francois Girbaud, bretelle nere, archivio stylist, cerchietto fiori, Love from Santa Cruz, bracciale e anello, archivio stylist,
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abito bianco di lino e cottone con inserti in pelle beige, Marithe’ Francois Girbaud, collana di perline, archivio stylist, cerchietto-fiori, Love from Santa Cruz.
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abito nero in tessuto tecnico, H-I-G-H, turbante color avorio di jersey e collana con cristallo, # heartpieces, Love from Santa Cruz,
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abito nero in tessuto tecnico, H-I-G-H, turbante color avorio, Love from Santa Cruz, borsa nera in pelle verniciata, stampa floreale con paneggio leopardato e gliter argento, Redibo, collant avorio, archvio stylist.
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abito nero in tessuto tecnico, H-I-G-H, turbante color avorio in jersey, collane con cristallo,# heartpieces, Love from Santa Cruz.
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Abito stampa multicolor e gilet in cottone blu con decorazione macrame’, H-I-G-H, anello e bracciale d’argento, Anna Marria, collant blu, archivio stylist, turbante color avorio in jersey, Love from Santa Cruz, borsa in pelle verniciata con la stampa, Redibo.
Make-up and hair: Sofia Motta Set assistant Phantip Karunkorn Model Anastasia, No Logo Agency Location Spazio Vela18, Milano ModaMax
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L’ARTIGIANATO IN UNA BORSA Dionigi Castagnoli svela l’universo delle borse Redibo. Dal sogno alla realtà, tra glitter e pellami rigorosamente Made in Italy. Protagoniste delle shooting di ModaMax, le borse Redibo si schierano a favore del Made in Italy, contribuendo in maniera concreta all’eccellenza dell’artigianato italiano. Ideatore e fondatore del marchio è Dionigi Castagnoli, che si racconta in questa intervista, ponendo il suo accento sull’importanza delle emozioni che una borsa può suscitare. Il suo desiderio è far sì che le sue borse si integrino sempre più con l’affascinante figura femminile. I suoi progetti? “Ai sogni non si pongono progetti.” ModaMax
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Dionigi Castagnoli, imprenditore di te stesso e di un’idea che mira all’eccellenza del Made in Italy. Come nasce l’idea di fondare il marchio Redibo? Le prove difficili sono sempre di stimolo; la mia grande passione per la ricerca del bello mi ha spinto, con entusiasmo e grinta, in quest’avventura. Voglio essere diverso, innovare e creare emozioni mai tentate e realizzate prima, per soddisfare il
desiderio femminile. Vedere una donna felice di una mia creazione mi riempie di gioia. Tra gli accessori possibili, Redibo si focalizza sulla borsa, fida compagna di ogni donna. Come mai la scelta è ricaduta proprio su questo tipo di accessorio? Ho scelto la borsa poiché è l’accessorio per eccellenza della donna. La mia volontà è di creare borse che riflettano i valori di chi le in-
Moda / moda e arte
dossa e ne esaltino la personalità. La borsa Redibo deve integrarsi con l’affascinante figura femminile. Uno degli aspetti che maggiormente caratterizza Redibo, è la tecnica di lavorazione. Un processo artigianale, che si avvale della mano di artisti veri e propri per la realizzazione delle stampe sul pellame. Quali sono secondo te i pro e i contro di una lavorazione così impegnativa ma altrettanto accurata? L’alta pelletteria artigianale italiana è l’elemento cardine di tutta la mia produzione; vorrei contribuire in maniera concreta allo sviluppo delle nostre eccellenze italiane che sono ampiamente riconosciute in tutto il mondo e danno vita al mito italiano. Vista la crisi attuale devo essere propositivo, voglio garantire, con le mie borse, la realizzazione di autentici pezzi di ricercato artigianato italiano che perseguano i valori storici delle nostre manifatture che, purtroppo, vanno in antitesi con sistemi manifatturieri globalizzati che tendono a sorvolare sui valori etici e morali nella realizzazione del prodotto: non si deve cedere alle dinamiche che snaturano il nostro prezioso artigianato. Le stampe delle borse Redibo spaziano dall’animalier - eventualmente preferito da donne più grintose - ai soggetti artistici per chi rivela un animo decisamente più sognante. A che tipo di donna si rivolge in particolare Redibo? Per me le borse sono il prodotto di sintesi paragonabile all’orchestrazione di una grande sinfonia, l’eccellenza di ogni artigiano si deve commistionare reciprocamente per tentare di creare il miglior prodotto possibile. Redibo prova a soddisfare sia la donna romantica legata alle tradizioni sia la donna dinamica che gravita nella caotica vita metropolitana. Il glitter è un elemento onnipresente delle borse. C’è un motivo particolare dietro questa scelta? Si, il glitter rappresenta la ricerca della luce così come la gioio-
sità dei miei colori vuole essere solare. Parlando di evergreen, c’è un modello in particolare tra le tue borse che vorresti diventasse un senza-tempo da continuare sempre a produrre? Non ambisco a creare un modello stereotipato, il mio grande sogno è di creare emozioni in chi possiede una mia borsa. La borsa Redibo si pone attualmente tra le eccellenze del made in Italy. Quanto e in quali limiti secondo te è possibile far sì che la produzione “artigianale” italiana non venga sopraffatta da quella industriale dei grandi colossi? Sono fra i sognatori che amano la propria terra, la propria cultura e la propria storia. Il cardine della
Redibo è l’artigianalità italiana ed il mio sogno è di contribuire a renderlo grande così come fanno innumerevoli maestri della moda italiana. Un procedimento industriale non potrà mai trasmettere la passione ed il fascino che sono propri di queste nicchie artigianali. Progetti futuri per il marchio Redibo? E’ difficile progettare per Redibo un futuro: è un sogno ed ai sogni non si pongono progetti.
Federica Caiazzo ModaMax
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LOVE FROM SANTACRUZ: moda, design ed espressione della volontĂ di essere.
Intervista a Silvia Ortombrina, co-fondatrice del marchio.
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‘Love from Santa Cruz è nato in modo naturale, dopo vari anni di
styling e comunicazione per vari brand, dopo molte richieste di creare capi e accessori su misura per artisti, magazine e amici, ma soprattutto dopo una lunga Racconta Silvia Ortombina, 31 anni e fondatrice del marchio insieme a Michela De March. Oggi Love from Santa Cruz si sviluppa tra moda, design e comunicazione, riportando alla memoria proprio l’immagine del bellissimo lago di Santa Croce, sotto le pendici delle Dolomiti, proponendosi come una ventata d’aria fresca, un respiro profondo nel panorama degli stilisti emergenti. Silvia, da cosa e come nasce l’idea di realizzare gioielli handmade? L’unicità lega in modo indissolubile l’oggetto alla persona. E’ per questo che Love from Santa Cruz è molto più che un gioiello, per ogni creazione è possibile infatti scegliere un biglietto, come una volta. Talentuosi artisti del panorama internazionale stanno ponendo la loro firma sulle cartoline di Love from Santa Cruz e invitiamo chiunque a proporre il proprio portfolio foto, disegni, grafiche, illustrazioni etc. Tra tanti accessori femminili hai scelto il gioiello, ma in particolare la collana. Perché proprio questa? Love from Santa Cruz si sviluppa tra moda, design e comunicazione, in una linea di prodotto unica, lavorata a mano. Tutti gli #heartpieces sono creazioni artigianali, mentre i #lovemessages sono messaggi in cartolina creati in collaborazione con vari artisti. Quindi ad ogni creazione la sua cartolina... Sì, per ogni creazione è possibile scegliere un biglietto, come una volta. Talentuosi artisti del panorama internazionale, stanno ponendo la loro firma sulle cartoline di Love from Santa Cruz e invitiamo chiunque a proporre il proprio portfolio: foto, disegni, grafiche ed illustrazioni e pezzi unici, sono legati da un filo comune, dalla volontà di esprimersi in un messaggio, una volontà di essere, prima di avere.
passeggiata.’
Caratteristica dei tuoi gioielli è la raffinatezza della catena, per lo più quasi sempre sottile. Da cosa deriva questa particolare scelta? Hai presente quando non riesci a trovare ‘quel pezzo che hai trovato in quel negozietto, quella volta’? Ecco, da lì. Sembra dunque che l’attenzione venga portata prettamente sull’importanza del ciondolo. Cosa vuoi che comunichi ogni singolo gioiello? Lascio la risposta a chi lo sceglie. Fiocchi e cuori, ma anche campanelli e teschi. Per che tipo di ragazza e che tipo di donna vengono creati i tuoi gioielli? Per chiunque abbia la volontà di essere prima di avere. Love from Santa Cruz, un nome tutto un programma potremmo dire. Come mai hai scelto proprio questo nome per il tuo marchio? Love from Santa Cruz è nato in modo naturale, dopo anni di styling e comunicazione per vari brand, dopo molte richieste di creare capi e accessori su misura per artisti, magazine e amici, ma soprattutto dopo una lunga passeggiata. Santa Cruz, infatti, non è altro che il bellissimo lago di Santa Croce, alle pendici delle Dolomiti. Lì è nata Michela De March, architetto, altra figura chiave per lo sviluppo del brand e lì ci ritiriamo per lavorare alle collezioni, prendere ispirazione e perderci nelle meraviglie della natura. Nel “libretto di istruzioni” dei tuoi gioielli si parla di “lucky charms” nei quali è necessario credere. Ritieni davvero, con un pizzico di superstizione, che un gioiello possa fungere da talismano? Assolutamente, d’altronde credere è l’anima portante di tutte le cose.
Sempre nello stesso, consigli le tue clienti di tenere separati i singoli gioielli, per far sì che anche loro abbiano un po’ di indole selvaggia per “ricaricarsi”. Al di là dei gioielli, quanto è importante secondo te, per una donna che ama la moda e stare sempre al passo con le tendenze, allontanarsi talvolta dai dictat del fashion system? Il sistema moda, come tutti, è dettato da meccanismi e dinamiche profondamente legati alla società, che rendono istituzionali questo o quell’elemento, sino a farli tendere all’omologazione. E’ di fondamentale importanza, per non rimanerne travolti, coltivare il gusto personale attraverso la ‘sperimentazione’. Questa è la parola magica dalla quale nascono i fermenti per le prossime generazioni. E in ogni esperimento che si rispetti, c’è qualcosa di strettamente intimo e personale, che tutti sono tenuti a coltivare. E’ dentro a questa parola che si sviluppano le tendenze del futuro. Piccolo sguardo al futuro. Hai già qualche idea da rivelare per le tue prossime collezioni? La ricerca è la nostra grande priorità: ora stiamo lavorando al lancio di una collezione di abiti con Phantip Korunkorn, designer emergente nel panorama internazionale con la quale stiamo sviluppando alcuni capi onepiece. Una limited edition sarà interamente dipinta a mano dall’artista Giada Floris, già illustratrice per la prima serie di #lovemessages. Immaginando Love from Santa Cruz da qui a dieci anni, come sogni che sia il tuo marchio? Fresco. Sempre.
Federica Caiazzo ModaMax
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VIOLA VINCA CALZATURE DI GRAN CLASSE Intervista a Nicoletta Francalanci, Direttore Commerciale ModaMax
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iolavinca è un azienda pisana che nasce dall’esperienza di anni di lavoro nel settore, caratterizzata da vera passione e talento per la moda. Una realtà imprenditoriale che si pone l’obiettivo di migliorare le tecniche artigiane attraverso lo sviluppo tecnologico per soddisfare le esigenze della donna moderna. Una filosofia che unisce il giusto equilibrio tra femminilità, glamour e qualità della calzata Violavinca è pertanti costruita su un background di competenze che vanno dalla ricerca applicata all’innovazione di processo e di prodotto; dalla perizia nella selezione di materiali unicamente made in Italy alla customer satisfaction. Un calzaturificio in progressiva ascesa, che crea, produce e distribuisce nel mondo collezioni di alta gamma forgiate dal particolare focus per l’innovazione. Massimo Pelagotti, Nicoletta Francalanci e Claudio Matteoli sono i tre volti di Violavinca.
Moda / Speciale Maison
Quanto valore è necessario attribuire al lavoro artigianale e al made in Italy? Direi che il lavoro artigianale prende sempre più valore quanto più è in
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Moda / Speciale Maison
controtendenza con il dinamismo ossessivo del mondo moderno , diciamo che per noi “artigiani” è un orgoglio poter dimostrare le nostre tecniche di lavorazione quando è ancora fondamentale la persona che lavora con passione esperienza e sapienza. Il “made in Italy “ ha un valore esclusivo , la storia ci insegna che l’Italia è molto apprezzata per il suo gusto, la capacità di creare , la genialità dobbiamo difendere questi talenti. Credi che l’uso di materiali pregiati sia l’elemento fondamentale per la creazione di una calzatura? L’uso di materiali pregiati impreziosiscono l’articolo, ma ci sono altri fattori che rendono un elemento speciale, quando si parla di calzature da donna entra in ballo l’eleganza, la femminilità che vengono date dalle linee di stile , il poter portare con disinvoltura una scarpa a tacco alto rende la donna speciale.
Designer: Marija Andrijasevic
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Violavinca: ci spieghi come nasce questo nome? Violavinca è l’unione di due fiori la “viola” e la “pervinca”, il fiore da sempre esprime femminilità, bellezza, profumo, delicatezza qualità che dovrebbero
sempre contraddistinguere una donna.
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Da un’idea del project manager Massimo Pelagotti nasce il brevetto che permette di rendere confortevole anche un tacco alto grazie all’utilizzo di un nuovo materiale all’interno della calzatura. Ci spieghi meglio. Il brevetto, come ha ben detto, nasce da un’idea che definisco “geniale” di Massimo Pelagotti che è il titolare di seconda generazione del calzaturificio. Suo padre, Pietro, gli ha insegnato come si producono scarpe di lusso , ben fatte dall’inequivocabile gusto Italiano; Massimo ha pensato che voleva rendere queste scarpe sofisticate ed eleganti , portabili in ogni momento della giornata , “una scarpa a tacco alto comoda come una ginnica”, per fare questo non si è accontentato di una semplice ricerca di materiali ma , con l’aiuto della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa ha elaborato un nuovo “processo” di lavoro. Tutta qui sta l’essenza del brevetto.
Cristina Lodi
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ALESSIA MELPIGNANO
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rendere il tutto con un pizzico di ironia: è il segreto di Alessia Melpignano, fashion blogger di “Le Journal de Alessia” e studentessa in osteopatia. Quello per la moda non è stato un colpo di fulmine, ma un amore cresciuto e coltivato nel tempo “Da bambina ero un maschiaccio, adoravo giocare con le macchinine e arrampicarmi sugli alberi, avevo costantemente le ginocchia sbucciate”, dichiara lei stessa. “L’attitudine per la moda è nata pian piano, crescendo. Ho sempre ammirato la femminilità di mia sorella, amante della moda fin da piccolissima, fissata con ogni tipo di accessorio. Volevo essere come lei e alla fine è diventata anche la mia passione. Insieme potremmo parlare per ore delle ultime tendenze, delle sfilate e dei colori più in voga in questa stagione”. Ci hai rivelato di aver aperto il blog - circa due anni fa - per staccare dalla quotidianità di studentessa universitaria. Quali erano le tue aspettative prima di cominciare e quali sono stati, invece, i risultati che ti hanno colta di sorpresa? “Quando ho aperto il blog non mi aspettavo nulla, l’ho fatto e basta senza pensare ai pareri che avrebbero potuto avere le persone del mio paese o chi leggeva i miei contenuti. Ho sempre adorato scrivere e quindi è stato un connubio perfetto per unire la passione per la moda e dedicarmi un po’ alla scrittura. Dopo qualche mese sono arrivate delle belle occasioni che mi hanno colta di sorpresa e mi hanno resa davvero felice. Sono contenta di non essermi fatta condizionare dalla mentalità chiusa che ci può essere in un piccolo paese anche perché mi ha sorpreso il fatto di notare che i miei contenuti piacciono anche - e soprattutto - ai miei compaesani. Grazie al blog ho potuto partecipare ad eventi, ModaMax
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alla settimana della moda e a iniziative abbastanza importanti conoscendo sempre gente nuova e amiche speciali”. Come riesci a conciliare gli impegni con il tuo sito? Che hai dichiarato non essere per te un lavoro, ma un gioco da non prendere troppo sul serio. “Per me prima di tutto viene lo studio, è importante dedicarsi agli studi e cercare di crearsi un futuro indipendente. Quando posso e quando voglio staccare un po’ mi dedico al mio sito. Scrivo anche articoli su “Young Brindisi”, un sito della mia provincia in cui i giornalisti sono tutti ragazzi giovanissimi come me”. Nel tran-tran giornaliero, ti vediamo particolarmente attiva sui social networks, indubbiamente più immediati da aggiornare. In quest’era di tecnologia avanzata, come vivi il rapporto con il cellulare? Ti consideri parte delle bloggers dipendenti dallo smartphone? “Purtroppo, anche se è brutto da dire, anch’io sono dipendente dallo smartphone. Mi piace poter interagire immediatamente con chi mi segue e vedere ciò che pubblicano le mie amiche. Certo, non mi faccio condizionare troppo, se sono con persone speciali abbandono completamente il cellulare, ci sono attimi che bisogna vivere al cento per cento delle emozioni che possono regalare, anche ascoltare un’amica in difficoltà e darle un consiglio. E’ bello essere sempre aggiornate, ma spesso bisogna abbandonare anche un po’ internet”. Parliamo invece del rapporto con il pubblico: dal punto di vista umano, cosa ti sta lasciando questa esperienza? “Dal punto di vista umano questa esperienza mi sta lasciando tantissi-
mo. Ho conosciuto ragazze gentili e dolcissime che mi mandano e-mail con i loro complimenti o mi chiedono consigli per un outfit per il loro compleanno o per eventi importanti. E’ bello sapere che la gente ti vuole bene anche solo conoscendoti attraverso i social. E’ un’esperienza che mi sta facendo crescere, mi ha consentito di armarmi di valigia e partire verso città che non avevo mai visitato, di partecipare ad eventi, di rendermi conto di come si può crescere e diventare indipendenti, di avere la responsabilità di gestire qualcosa di tuo e cercare di avere una costanza e tanto impegno”. Il risvolto negativo dell’esporsi sul web sono le critiche. In che modo riesci a difenderti per farti scivolare addosso le cattiverie? C’è stato un episodio che ti ha colpita in particolare? “Le critiche nella vita arrivano sempre, indipendentemente da ciò che fai o da ciò che sei. Farsi scivolare tutto addosso per me è facile, io do importanza ai pareri della gente che mi conosce o che vuole conoscermi, quelle che vogliono scoprire come sei prima di giudicare quello che stai facendo. Spesso le critiche aiutano, ti rendono più forte e ti fanno migliorare perché è importante mettersi in discussione ed è segno di maturità riconoscere i propri errori e i propri limiti e migliorarsi o quanto meno cercare di farlo. Ci sono stati degli episodi ma sono state delle cattiverie insignificanti, pure invenzioni e a cui non do alcuna importanza”. Qual è lo spirito giusto da usare per rapportarsi con il mondo online? “Quando pubblichi un contenuto, che sia una foto, un articolo o un video è importante che lo si faccia con allegria senza pensare a quanti “mi piace” potresti ricevere o a quanti potrebbe piacere. Bisogna essere sempre se stessi, senza cercare di apparire ciò che non si
Moda / Social fashion
“La mia passione per la moda” <<Da bambina ero un maschiaccio, la passione per la moda è nata crescendo>>, racconta in esclusiva la blogger, che studia per diventare osteopata. <<Le critiche nella vita arrivano sempre, indipendentemente da ciò che fai o da ciò che sei. Io do importanza ai pareri di chi mi conosce>> ModaMax
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immancabili sono le stringate - che siano in pelle, in vernice o borchiate l’importante è che ci siano. I must-have che non dovrebbero mai mancare ad una donna sono: la clutch, la borsa a mano perfetta per le serate eleganti; le ballerine, al contrario di qualche donna io le adoro, danno quel tocco chic che altre scarpe non donano; una blusa in seta bianca, da indossare sempre, su jeans, nella gonna, sotto la giacca, per me è un capo immancabile. Un capo fondamentale ovviamente sono i jeans; oltre agli accessori: una collana con pietre, colorata o appariscente, che dia un tocco glam anche a un look total-black o molto semplice”. Solo per “ModaMax Magazine”, Alessia rivela com’è cambiata la sua vita da quando ha preso la strada della femminilità e appeso al chiodo abiti sportivi e scarpe da ginnastica, sulle orme della sorella maggiore.
è. Il pubblico lo apprezza, si sente complice della tua vita e nota delle caratteristiche che la accomunano a te e questa è una cosa bellissima, perché vuol dire che arrivi alla gente perché sei vera. Per me una cosa importante è essere gentile ed educata sempre, non mi piace chi insulta o risponde male per farsi notare, lo trovo poco elegante”. Guardando avanti, fra alcuni anni ti immagini ancora in veste di blogger o pensi dedicherai tutte le tue energie al mestiere per il quale stai studiando? “In futuro non so cosa sarò o cosa diventerò, sicuramente mi dedicherò a ciò che adesso sto studiando e sarebbe fantastico continuare a gestire il mio blog e i miei social. Sarebbe bello leggere un blog di una donna più matura con gli stessi interessi, ma affrontati con un’età diversa. Mi piacerebbe molto essere sempre attiva in questo campo, e - perché no - magari fra vent’anni mi vedrete ancora sul web”. Cosa rispondi all’opinione diffusa per cui in futuro all’occorrenza di un medico non accorrerà nessuno perché saremo tutti bloggers? ModaMax
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“Credo che sia una frase insensata. Ognuno ha diverse passioni e al giorno d’oggi è pieno di ragazzi che cercano di superare i test di medicina. E’ un argomento molto delicato, che ho potuto vivere in prima persona, dopo non aver superato il test di ammissione alla facoltà di odontoiatria. Adesso nonostante tutto mi occupo dell’ambito medico e sto facendo entrambe le cose che voglio fare dedicandomi allo studio e alla mia passione per la moda. Di medici ce ne saranno sempre tanti, è una professione che appassiona tanti ragazzi e l’idea di poter fare del bene all’umanità è qualcosa che appaga e piace a tanti giovani che devono scegliere il meglio per il proprio futuro”. Tornando all’argomento moda: seguendo i consigli di Alessia Melpignano, cosa non dovrebbe mancare nel guardaroba di una fashion-addicted? “Nel guardaroba di una fashion addicted non dovrebbe mai mancare un abito nero, il little black dress, da adattare in ogni occasione e che sia versatile, da portare con le decolletè o con stivaletti bassi. Per essere a passo con i tempi nella nostra scarpiera
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DA MASCHIACCIO A FASHION BLOGGER “Come ho già detto, da piccola ero un maschiaccio: non guardavo i vestiti, non mi hanno mai attirato trucchi, scarpe con il tacco e gioielli. Amavo e amo tutt’ora lo sport, ho praticato per dieci anni karatè e per me era un compito quello di sentirmi forte e difendere i compagni di scuola. Vivevo sempre con tute, scarpe da ginnastica e capelli raccolti. Mi piaceva essere più forte dei maschietti della classe in tutti gli sport che si praticavano nell’ora di educazione fisica”. PRIMA DI TUTTO LO STUDIO “Studiare è importantissimo, ti permette di avere un bagaglio culturale, una formazione che ti porterà ad avere un futuro e una professione tua con una indipendenza economica. Io ho fatto il liceo classico e lo studio ha sempre fatto parte della maggior parte delle ore della mia giornata”. IO E MIA SORELLA “Mia sorella è stata sempre un modello da seguire per me, lei: sempre perfetta, bellissima, capace di piacere a tutti e di ottenere ció che vuole. Da lei ho imparato tanto e ho sempre cercato di imitarla, come ogni sorella minore fa. Insieme ci piace parlare della nostra passione per la moda, di look stravaganti, dei capi che desidereremmo acquistare e degli outfit che ci consigliamo a vicenda per varie occasioni. Crescendo il rapporto diventa sempre più forte e speciale e chi ha una sorella può capirmi. Eleonora Manzi ModaMax
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rika Barbato fa breccia nel cuore del pubblico per la genuinità con cui gestisce il blog, suo omonimo. Attraverso i posts suggerisce abbinamenti sempre nuovi per tutte le ragazze che ricercano un’ispirazione alla loro portata. Ventun anni e un futuro tutto da scrivere, non preclude alcuna strada per quello che verrà.”Ho sempre amato il mondo del web, quello della fotografia, della moda, dei viaggi. Il blog era il mezzo giusto per racchiudere un po’ tutto questo”, rivela. “E’ semplicemente un modo per condividere con altre persone le mie esperienze, per me non è uno strumento per dettare legge in fatto di moda. Non sono nessuno per farlo”.
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Attraverso il blog hai avuto l’opportunità di avvicinarti al mondo della moda e ai suoi backstage. Quale, tra le esperienze vissute, ti ha colpita in modo particolare? “Se parliamo di moda sicuramente l’esperienza a Miss Italia, però se dovessi sceglierne una in particolare, oltre agli Junior Eurovision Song Contest a Kiev, direi lo scorso anno al festival di Sanremo. Ho vissuto la vittoria di Mengoni, ero lì mentre alzava il premio e tagliava la torta a lui dedicata, è stato davvero emozionante”.
Nel cominciare questa avventura sei stata incoraggiata da qualcuno in particolare? Raccontaci chi è stato il tuo primo fan. “Il pensiero di aprire un blog c’era da un po’, i primi “fans” però devo ammettere che sono stati due: Antonello e mia sorella, Simona. Li ringrazio tantissimo per la forza che mi hanno dato e che continuano a darmi, sempre”.
Nella rubrica online di “Social Fashion” hai dichiarato che essere una blogger non è più solo un hobby, ma anche un vero e proprio lavoro. In che modo sei riuscita a reinventarti tramutando un passatempo in mestiere? E quando sono arrivati i primi guadagni? “Non credo di essermi reinventata da sola, è avvenuto tutto man mano, grazie anche a chi ha creduto in me e mi ha dato modo di crescere. I primi guadagni sono arrivati con l’inizio di collaborazioni con grandi brand che hanno scelto di investire sulla mia immagine”.
Ci hai svelato di essere un’amante dell’abbigliamento low cost, ma se potessi toglierti uno sfizio “di lusso”, cosa correresti ad acquistare? “Penso comprerei una borsa, semplicemente perché di buona qualità e resistente nel tempo. Io con le borse ci faccio la guerra e le riempio al limite. Prenderei una Celinè, nera”.
Completato il tuo attuale piano di studi, quale strada ti piacerebbe imboccare? In futuro vorresti restare nel campo del fashion? “Sto studiando Scienze della Comunicazione e, al contrario di quello che si pensa, ha molti sbocchi. Il campo del fashion è sicuramente interessante, ma sono una che ama sempre scoprire, fare cose nuove, quindi chi lo sa. . .”.
Qual è il capo che esprime maggiormente la tua femminilità e perché? “Mi piace molto indossare abiti scollati sulla schiena o gonne strette a vita alta con i tacchi ovviamente di 17 cm, se possibile. Li adoro”.
Come ti vedi da qui a dieci anni? Immagini di continuare a portare avanti il blog? “Wow, avrò trentadue anni (ride, ndr), che strano. Probabilmente il blog ci sarà ancora, ma le strade che vorrei portare avanti sono davvero tante. Mi vedo magari con una famiglia tutta mia,
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trentadue anni è giusta come età, no?”. Sappiamo che il tuo fidanzato, Antonello Carozza, è un conosciuto cantante e compositore. Come vivete la notorietà? La visibilità di entrambi ha mai influito sul vostro rapporto? “Siamo in due campi diversi, non ci siamo mai scontrati per questo. Siamo entrambi esposti ad un pubblico, anche se differente, ma riusciamo e vogliamo tenere il lavoro al di fuori del rapporto. Ovviamente abbiamo tutto sotto controllo: commenti, complimenti, ecc. (ride, ndr)”. Nella preview online dell’intervista abbiamo lasciato i lettori con una promessa: una giornata di shopping alla portata di tutti con Erika Barbato. Quali negozi – dalle più grandi catene alle boutiques della tua città – ci consiglieresti di visitare? “Devo ammettere, purtroppo (e sottolineo purtroppo) che a Campobasso, la mia città, non ci sono grandi catene come H&M o Zara per fare shopping. Molte ragazze, compresa me, spesso vanno nelle città vicine per fare grandi acquisti. Va bene se vi consiglio Tally Weijl? Quello almeno c’è, io ci vado spesso”. In esclusiva per “ModaMax Magazine”, Erika apre le porte dei suoi intimi segreti e si racconta attraverso gli scatti più rappresentativi. Dalla favola con Antonello, all’emozione più grande – vissuta in veste di blogger. Il tutto con una sola certezza: il futuro è un libro da scoprire giorno per giorno. IO E ANTONELLO “Era luglio, eravamo al matrimonio di un amico in comune, dopo un’intera giornata a giocare con gli sguardi è arrivata la sera e il momento dei
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<<Sono una persona che ama scoprire, fare cose nuove…>>, racconta la blogger, fidanzata con Antonello Carozza, che in passato partecipò ad “Amici” e “Sanremo”. <<Siamo entrambi esposti al pubblico, ma vogliamo tenere il lavoro fuori dal rapporto>>.
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storie,tendenze e stili” ModaMax
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“Il futuro è un libro da scoprire”
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balli. Si é avvicinato e mi ha chiesto di ballare. In una maniera elegantissima. Una scena da film insomma. È iniziata così, con un ballo”. L’EMOZIONE PIU’ GRANDE “Sanremo e Miss Italia mi hanno lasciato tanto ma se dovessi descrivere l’emozione più grande direi sicuramente la finale degli “Junior Eurovision Song Contest” a Kiev. Tutti in studio, pronti, silenzio e. . . “Hello Europe”. La presentatrice ha esordito così e noi eravamo lì, davanti tutta l’Europa. Non lo dimenticherò mai”. UN FUTURO DA SCOPRIRE “Dal futuro non mi aspetto nulla, mi piace vivere tutto al massimo senza fare troppi progetti e poi: “Non lo disse ad alta voce perché sapeva che a dirle, le cose belle non succedono (Ernest Hemingway)”. Eleonora Manzi ModaMax
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BLOGGER ROBERTA TIRRITO “Grazie a Dio ho dei genitori che appoggiano tutto quello che faccio”, rivela la fotomodella e blogger di soli diciotto anni. “Per ora voglio pensare a me, ci sarà tempo per i ragazzi”
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na carriera nella moda già avviata, quella di Roberta Tirrito. Appena maggiorenne, è modella e fashion blogger: due figure vicine, ma ben distinte. <<La modella si limita a sfilare o a fare shooting>>, chiarisce Roberta. <<La fashion blogger propone i propri outfits scattando varie foto da inserire nel blog e nei social. Deve tenersi giornalmente e costantemente informata sulle tendenze del periodo e in un certo senso anche anticiparle>>. Tra i banchi di scuola sogna di specializzarsi in questo campo, continuando a viaggiare per il mondo. Il tuo blog è online da pochi mesi, ma in questo breve lasso di tempo sei riuscita ad emergere e farti conoscere. Qual è la peculiarità che distingue il tuo sito da qualunque altro? “A questa domanda non saprei proprio rispondere, ma penso sia il fatto che metto molto di mio nel blog, parlo infatti di tutto quello che faccio nel corso delle giornate, ad esempio dove vado, quello che mangio e soprattutto quello che indosso”. Giovane in questo campo, come anche nella vita. Sappiamo che al momento stai frequentando l’ultimo anno di liceo scientifico. Come hai annunciato ai tuoi genitori di voler fare la blogger in concomitanza agli studi? Ti hanno immediatamente appoggiata in questa scelta? “Grazie a Dio ho dei genitori che ap-
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poggiano tutto quello che faccio e per questa scelta mi hanno sostenuta immediatamente. Ovviamente mi so organizzare: arrivo a casa, dormo, studio e di sera mi dedico al blog, a volte trovo anche il tempo per uscire”. I tuoi compagni “di banco” sono a conoscenza di questo tuo hobby? Se sì, cosa ne pensano a riguardo? Sei mai stata influenzata da loro possibili commenti? “Sì, dalle mie parti sono tutti a conoscenza del mio blog. Col tempo sono arrivate anche molte critiche negative, ma ho la mia migliore amica che mi appoggia sempre, non ho bisogno di altro”. Dopo la scuola hai in mente di frequentare l’università o preferiresti dedicarti definitivamente al mondo del lavoro? “Dopo il liceo mi trasferirò a Milano con un mio caro amico e frequenterò l’università lì. Vorrei studiare lingue e poi prendere un master in moda. Inoltre stare a Milano mi permetterà anche di continuare a lavorare in questo mondo”. Nella precedente intervista online per ModaMax hai affermato di non avere tempo per i ragazzi. Pensi sia difficile conciliare una relazione stabile al mestiere di modella in primis e di fashion blogger poi? “Sicuramente è molto difficile conciliare entrambe le cose. Quello che faccio mi permette di viaggiare molto e non so se sarebbe possibile anche se
fossi fidanzata. Per ora voglio pensare a me, ci sarà tempo per i ragazzi”. Nelle tue fotografie ti vediamo in ghingheri per i servizi fotografici e in versione acqua e sapone nella vita quotidiana. Come definiresti dunque il tuo stile? “E’ indubbiamente uno stile abbastanza eclettico, i vestiti che indosso rispecchiano proprio l’umore che ho quel giorno. Inoltre è total-black, nel mio armadio uso molto il nero, non ne posso fare a meno”. Qual è, a tuo avviso, un capo, accessorio o prodotto di make-up simbolo di potere femminile ed estrema sensualità? “Secondo me l’orologio, anche se la cosa potrebbe sembrare contraddittoria penso che le ragazze che indossano un buon orologio al posto di bracciali o collane partano sempre con una marcia in più”. Per la tua carriera nell’ambito della moda ti ispiri a qualcuno in particolare? “Mi ispiro molto allo stile di fashion bloggers come Chiara Ferragni o Chiara Biasi, in particolare Zorana Jovanovic, l’adoro letteralmente”. Infine, cosa consiglieresti alle giovanissime come te che intendono aprire un blog personale? “Di mettere nel blog tutto l’impegno possibile, se siete brave in quello che fate arriveranno, col tempo, grosse soddisfazioni”.
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“Passione per le foto” ModaMax
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“Verso la capitale della moda”
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Tutto è cominciato con uno shooting, racconta Roberta con una manciata di sogni tra le mani. “ModaMax Magazine” ha avuto il privilegio di conoscere i desideri e le aspettative per il suo imminente trasferimento nella Capitale della moda.
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DA MODELLA A BLOGGER “Circa a novembre di due anni fa ho iniziato a fare la fotomodella per miei amici fotografi che volevano esercitarsi. Appena ho inserito le foto dei vari shooting nei social altri fotografi mi hanno subito contattata ed è diventato così un lavoro. Il blog invece nasce a settembre scorso come un sito dove inserire tutti i miei servizi fotografici. Notando l’inaspettata affluenza ho deciso di comprarmi la reflex e di scattare i miei outfits. Sì ,lo ammetto, sono stata fortunata”. MILANO NEL CUORE “Una mezza idea di andare a Milano per studiare l’ho sempre avuta, ma si è confermata quando ci sono stata circa un mese fa per la Fashion week: mi sono innamorata, la moda, il traffico, le persone, i locali. Oltre al divertimento e allo studio, spero di continuare la mia carriera come blogger proprio perché l’80% delle proposte di lavoro vengono da lì”. UNA VITA IN VIAGGIO “Io adoro viaggiare, tra gennaio e febbraio sono stata a Malta e a Praga. Ma il viaggio che ricordo con più piacere è stato a Parigi l’anno scorso: mi sono innamorata delle immense passeggiate di sera e delle colazioni nei tavolini fuori le caffetterie o i pranzi nei ristoranti davanti Notre Dame o la Tour Eiffel.”
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BLOGGER VALENTINA MARZULLO “Provengo da una famiglia umile. I miei genitori mi hanno insegnato i veri valori della vita”, confessa la fashion blogger, tra le dieci più seguite in Italia. “Sono una ragazza come le altre, con le mie insicurezze, le mie paure e i miei difetti. Noto che alle ragazze piace vedere una storia d’amore pura e sincera ed io sono contenta di condividere anche questo mio lato più personale”
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na ventitreenne come tutte con numeri da capogiro. Valentina Marzullo, blogger di “The Chic Attitude” si è laureata di recente in Scienze della Moda e del Costume per convalidare una passione. Il suo desiderio ora è prendere un Master, aspirando al backstage della moda, ma risulta essere vincente anche davanti all’obbiettivo: da quattro anni, sul blog, ci delizia con i suoi outfits curati nel minimo dettaglio, ponendosi da spunto per le lettrici. Ad oggi può vantare oltre 13.000 fans, che ogni giorno interagiscono con lei nella sua pagina Facebook e altri 12.000 su Instagram, dove è possibile seguirla per conoscere qualche aspetto in più della sua vita. “Ho impegnato le giornate in modo diverso, dedicando maggior parte del tempo al blog e ai social network”, spiega Valentina. “Solo grazie a ciò sono maturata progressivamente. Mentre prima potevo concedermi “più libertà”, adesso vivo in simbiosi con pc e telefono”. Obiettivamente dai tuoi post si può percepire un’innata eleganza. Da qui il nome del blog? La tua “attitudine chic” è una caratteristica che hai coltivato fin da bambina o una naturale predisposizione? “Provengo da una famiglia umile e i miei genitori mi hanno cresciuta insegnandomi i veri valori della vita. Adesso sono una ragazza semplice, sognatrice e romantica, da qui credo che l’eleganza venga da sé”
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Un sogno che ti ha permesso di collaborare con alcuni fra i più noti marchi d’abbigliamento e beauty. Dopo quanto tempo dall’apertura del blog hai ricevuto contatti lavorativi? Ricordi ancora il primo omaggio che ti è stato inviato? “Dopo un anno ho iniziato a ricevere le prime e-mail con proposte di collaborazione anche da aziende affermate e mi sono resa conto che la cosa si faceva più seria di ciò che pensassi. Non ricordo con esattezza il primo omaggio, forse delle t-shirts disegnate da brand emergenti”.
trovate le mie capsule collections)”.
In questi anni ti abbiamo vista crescere professionalmente, non solo come blogger ma anche come stylist. Sappiamo che hai firmato più di una collezione in collaborazione con alcuni brand. Toglici una curiosità: come nasce una capsule collection? E quanto di tuo c’è realmente nel background del prodotto finito? “Nel momento in cui un brand ha fiducia in te e tu ti rispecchi in esso possono venir fuori delle belle cose. La capsule collection è una collaborazione che nasce in questo modo. E’ un esperimento, è giocare con la creatività e poi concretizzare delle idee. Io ho avuto il piacere di lavorare con due aziende familiari tra loro, diverse ma entrambe con produzione rigorosamente Made in Italy: Giovanna Nicolai, nasce da un prodotto di abiti sartoriali mentre Melacerba è un pronto moda da tutti i giorni (su www.giovannanicolai.it e melacerba.bigcartel.com
Ad oggi essere una “IT blogger” è l’aspirazione di sempre più ragazze. Cosa consigli alle nuove arrivate per distinguersi dalla massa e quali sono - a tuo avviso - i segreti per il successo? “Mostrarsi per ciò che si è dimostrando carattere e personalità è uno degli ingredienti principali che, con un pizzico di fortuna, può farti emergere, soprattutto oggi che di bloggers ce ne sono tanti, forse troppi”.
Oltre alla soddisfazione di trasformare una passione in mestiere, quali altri aspetti della tua vita sono stati arricchiti da questa esperienza? Un evento o viaggio che porti nel cuore? “Avere ogni giorno contatti diversi e conoscere tante persone con cui confrontarmi è un aspetto che adoro e che mi arricchisce allo stesso tempo. Il viaggio lavorativo che porto nel cuore è Taormina insieme a Lancia. Come evento sicuramente “Miss Italia”.
Dalle tue dichiarazioni potremmo affermare che la notorietà sul web non ti ha cambiata. Quali aspetti di te e del tuo carattere non appaiono attraverso i post? Raccontaci chi è e cosa fa Valentina Marzullo off-line. “Sono una ragazza come le altre, con le mie insicurezze, le mie paure e i miei difetti. I momenti “no” ci sono per tutti, basta saperli affrontare reagendo a dovere. Off-line io? Credetemi
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â&#x20AC;&#x153;Una ragazza sempliceâ&#x20AC;? ModaMax
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“La moda corre in rete”
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ci vado veramente poco (ride –ndr)”. Immagina di portare con te i lettori in un viaggio virtuale all’interno del tuo mondo. Quali luoghi rappresentativi vorresti raccontare? “Non ho luoghi rappresentativi nella mia città che racconterei, mi piace girare e scoprire sempre posti nuovi”. Attraverso i social condividi con il pubblico parte delle giornate, dove – di recente – abbiamo visto sbocciare la tua storia d’amore. Ti piacerebbe coinvolgere il tuo fidanzato all’interno del blog sulla scia di coppie già note o preferisci preservarlo da questo mondo così esposto? “Cinquanta e cinquanta. Sui social condivido soprattutto foto di vita quotidiana e poiché lui ne è parte necessariamente compare in queste. Noto che alle ragazze piace vedere una storia d’amore pura e sincera ed io sono contenta di condividere con loro anche questo mio lato più personale. D’altro canto non mi sento ancora di coinvol-
gerlo del tutto. Lui poi non vuole esporsi più di tanto ed io rispetto le sue scelte”.
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Quali progetti hai in mente per il futuro? Dal punto di vista personale e lavorativo. “Dal punto di vista personale quello di avere una bella famiglia mia e di essere felice con la persona che è al mio fianco. Mentre dal canto lavorativo proseguire e crescere in questo settore”. Valentina si rivela in tutta la sua semplicità, tra le pagine di “ModaMax Magazine”. Nel tempo libero ama tenersi in forma e svagarsi come tutte le coetanee, con un’unica differenza: la sua vita è sempre on-line. Costantemente in contatto con i fans, un giorno – tra la folla – ha trovato colui che le ha rubato il cuore. UNA VITA ON-LINE “Appena mi sveglio la mattina controllo i miei profili social dallo smartphone. Dopo la colazione, accendo il pc e via con le e-mail, l’organizzazione dell’agenda e i post sul blog. Se non sono a casa a lavorare dal pc, lo faccio comunque quando sono fuori usando il telefono… i social network vanno tenuti attivi il più possibile”. UNA RAGAZZA COME TANTE “Nel tempo libero vado in palestra duetre volte alla settimana, esco con le mie amiche e con il mio fidanzato. Adoro andare al cinema, viaggiare e passeggiare in città con le belle giornate. Sono “fissata” con la linea, nel senso che ci tengo ad essere in forma e mi piace l’idea di rispettare un regime alimentare sano, ma davanti a pizza, gelato e sushi, non resisterei neanche a dieta”. UNA SINCERA STORIA D’AMORE “E’ nato tutto cinque mesi fa: lui mi seguiva da un anno sui social e un giorno si è fatto avanti. “Ti ricordi?” la frase che mi arrivò via mail. Da lì la mia curiosità e ci conoscemmo. Si mostrò così sicuro di sé, come se mi avesse già scelta, senza nemmeno conoscermi. Mi ha conquistata con la sua dolcezza, la sua bontà e la sua premura nei miei confronti. Ad oggi ci viviamo la nostra “love story” giorno dopo giorno, ma con un occhio di riguardo al futuro”.
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MAKEUP TREND: COME SCEGLIERE IL FONDOTINTA GIUSTO
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alle passerelle, il leitmotiv del makeup estivo 2014 è chiaro: nude. Un mood naturale che punta sull’esaltazione dell’incarnato, valorizzandone sfumature originali e luminosità. Il fondotinta diventa, quindi, il beauty tool fondamentale per la messa in pratica del trend. Ma se ci si trucca solo di esso, ecco che lo sbaglio può essere dietro l’angolo. L’80% delle donne non sa sceglierne la giusta tonalità, incappando così in errori quali l’effetto “mascherone” o la messa in evidenza delle imperfezioni. Non è incompetenza ma confusione. Ne esistono talmente tanti tipi che la difficoltà a capire quale sia il più adatto a noi è più che legittima. I criteri di scelta si basano essenzialmente su due fattori: il colore e il tipo di pelle. Il fondotinta va scelto tono su tono o un tono più chiaro della propria tinta naturale. Una nuance più scura, oltre a creare un contrasto troppo forte con collo e décolleté, scurirebbe brufoli, rughe e pori dilatati, contravvenendo all’obiettivo iniziale: coprirli. Vediamo, quindi, come barcamenarsi tra fondotinta liquido, compatto, minerale ed uscirne vincenti
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ONDOTINTA LIQUIDO: adatto a pelli secche, grasse e miste, è caratterizzato da una texture molto leggera. Esclude, quindi, l’effetto pesante. Ha una coprenza media e va applicato con una spugnetta triangolare in lattice o un pennello apposito. Sceglietelo idratante se la vostra pelle è secca e disidrata o mat se avete zone del viso che tendono all’untuosità. Quest’ultimo contiene un sebo-regolatore che agisce sulle ghiandole sebacee inibendone l’attività.
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ONDOTINTA COMPATTO: è un fondotinta indicato per chi presenta discromie sul viso. Ne esistono di due tipi. Quello in crema ha un’ottima coprenza dovuta alla maggiore pigmentazione e alla consistenza cremosa. E’ possibile trovarlo in stick, vasetto o cialda e si stende come quello liquido. SconsiModaMax
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Fondotinta liquido Maybelline Fit me! Tra i 10 e 12€
gliato a chi ha la pelle grassa perché contiene parti oleose. In questo caso, è da preferire quello in polvere, dall’aspetto simile ad una cipria, applicato con una spugnetta bagnata.
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ONDOTINTA MINERALE: come dice la parola stessa, è naturale cioè privo di siliconi, additivi e talco. Si perde un po’ in coprenza perché in polvere finissima, quindi molto leggero ma si guadagna in salute grazie alle sostanze (anallergiche) presenti, che creano una barriera contro i raggi UV e non occludono i pori. Adatto sia alle pelli mature perché copre le rughe, sia a quelle giovani tendenti ad acne e couperose. Si applica con un pennello grande e piatto, asciutto se si vuole una leggera coprenza, bagnato se si hanno più imperfezioni da correggere. Una volta deciso il tipo di prodotto, arriva il difficile: scegliere la tonalità. Quando siete in profumeria e dovete acquistare il fondotinta ricordate sempre di provarlo sulla mandibola, la zona tra il viso e il collo, mai sulla mano. Se, sfumandolo con i polpastrelli, rimarrà sottoforma di macchia, anche leggera, passate oltre. Se invece il colore si fonderà con la vostra pelle non creando stacchi, avete trovato la gradazione perfetta per voi.
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Fondotinta in stick multifunzione con Vitaskin E – alta protezione SPF30 Bottega Verde 8,99€. Fondotinta in crema L’Oreal Mat Magique tra i 13 e i 17€
L CONSIGLIO IN PIU’. Dopo il fondotinta, applicate sempre un velo di cipria trasparente che fissa la base facendo durare il vostro make-up più a lungo.
L CONSIGLIO PER L’ESTATE. D’estate, un fondotinta molto coprente, anche se del colore giusto, tende comunque a dare un leggero effetto finto. Preferite una BB o CC cream, la crema colorata che uniforma l’incarnato controllando il colore ma in maniera molto soft. Ha anche un’azione protettiva contro i raggi solari ed è priva di oli contrastando, così, la lucidità dovuta alla sudorazione, tipica delle alte temperature.
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iovane, eclettica, carismatica. E’ sulla bocca di tutti per il suo talento, che le fa collezionare un successo canoro dopo l’altro e perché fa tendenza. Tutti la imitano, tutti la vogliono: Armani l’ha scelta per creare una capsule collection in denim, la casa cosmetica MAC le ha dedicato una linea di makeup a cui anche lei ha contribuito e, più recentemente, Balmain l’ha voluta come testimonial della campagna primavera/estate 2014. Un’icona di stile che si è guadagnata tale appellativo con le unghie e con i denti. Indiscutibilmente il personaggio femminile degli ultimi tempi, femminilità da vendere e bellezza calamitante. Ok, la base è ottima e si vede. Ma come succede ad ogni donna, il trucco migliora. Il makeup sfoggiato da Rihanna è un look d’impatto, aggressivo, mai soft. Sceglie spesso degli smokey eyes molto leggeri o addirittura nude ma carica l’occhio con una netta linea di eyeliner nero ad enfatizzare lo sguardo felino. Difficilmente la vedremo senza rossetto. Predilige, per la bocca carnosa e piena, colori forti e molto spesso mat, arrivando ad usare anche il viola ed il nero. Il trucco della cantata barbadiana non passa di certo inosservato ma non è difficile da realizzare, ModaMax vi spiega come.
Bellezza e Benessere / Make-up
BASE. La pelle di Rihanna è sempre molto luminosa. Per renderla tale, lavorare sulla base del makeup è fondamentale. Il primo prodotto da applicare è un olio o siero illuminante che fungerà anche da primer. Dopo questa operazione preliminare, il segreto è giocare di chiaroscuri enfatizzando, con un fondotinta più scuro, gli zigomi e il naso e schiarendo, con uno leggermente più chiaro, le parti restanti, quindi fronte, mento e contorno occhi. L’ideale, sarebbe fare un contouring, che si realizza con un ulteriore step: applicare, con un pennello grande, un fard o una terra sui toni del marrone. OCCHI. Sugli occhi, smokey eyes dai toni caldi come il bronzo e l’oro. Quest’ultimo va applicato sulla palpebra mobile, mentre il bronzo sulla piega dell’occhio, in maniera molto leggera, in modo da dare un lieve stacco di colore che donerà intensità allo sguardo. Si passa poi all’applicazione dell’eyeliner. Una linea nerissima, lun
ga e definita, che va ad accompagnare tutta l’attaccatura superiore delle ciglia, e volendo anche oltre, per un trucco da gatta. Completare con un mascara total black allungante e volumizzante sia sulle ciglia superiori che su quelle inferiori così da avere uno style “occhi da cerbiatta”. Spesso, la cantante, indossa anche delle ciglia finte.
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BOCCA. Le labbra sono il focus del makeup di Riri, soprannome datole dai suoi fans. Il primo passo è definirne i contorni con una matita della stessa tonalità del rossetto scelto, sfumandola molto bene. Rihanna non sceglie mai gradazioni di colore a contrasto tra interno ed esterno della bocca. Il colore del lipstick selezionato, è sempre corposo e può andare dal rosso fuoco al bordeaux, di tipo mat. Non disdegna le nuance pop che, però, abbina ad un effetto vetro. Spazio, quindi, anche a rosa bubble gum, fucsia accesi e aranciati ma con una finitura di gloss che dona luce.
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CORPO. Se Rihanna è la tua musa in tutto e per tutto, quando le temperature inizieranno ad aumentare un po’, puoi osare con il body makeup. Per avere la pelle ambrata come la star, scegli una crema corpo colorata effetto abbronzatura. Grazie ai pigmenti contenuti al suo interno, l’incarnato sarà vivacizzato e colorato in maniera naturale. D’estate, invece, libero sfogo a lozioni glitterate e dorate che esaltano l’abbronzatura e rendono la pelle super luminosa. L.B.
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IL TREND più in voga quest’anno? Il vostro! ModaMax
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Parola di Sofia Motta
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al palcoscenico al backstage. E non viceversa. Una passione che nasce e si completa con l’arte. Così, il trucco si fa pittura e scultura, musica e interpretazione. Da ragazzina disegnava sul suo volto, ora crea capolavori sugli artisti più famosi del mondo. Una laurea in Lingue e Letterature Straniere, make-up artist dell’anfiteatro Arena e teatro Filarmonico di Verona, insegnante di trucco teatrale presso la Academia BSI di Diego Dalla Palma, amante della tridimensionalità e delle trasformazioni. Sofia Motta si racconta a Modamax e dice “Sperimentate e create i vostri trend”. Sofia, cosa ti ha portato ad avvicinarti al mondo del make up? Il sogno di una bambina che rubava i trucchi della mamma o un percorso che è nato col tempo? Mia mamma si è sempre truccata in modo molto leggero e non avevo nient’altro da “rubare” se non tre mozziconi di matita per occhi, un fard e due rossetti ai quali era talmente affezionata che il dubbio che uscissero di produzione metteva a rischio il fatto stesso di potersi truccare in futuro.
A parte gli scherzi, ho sempre amato disegnare e da adolescente il mio viso allo specchio era come un foglio di carta sul quale mi divertivo a sperimentare tratti e colori, ma la vera passione per il trucco è nata lavorando come comparsa all’Arena di Verona, dove ho potuto provare sulla mia pelle l’esilarante potere di trasformazione del trucco teatrale. Essere una make-up artist. Cosa significa per te? È una sorta di fusione con la persona che si sta truccando. Si entra in contatto con lei, si lascia sulla sua pelle qualcosa di se stessi, per poi allontanarsi e lasciarsi ammaliare da quella creatura che ne scaturisce, così potente, comunicativa e allo stesso tempo evanescente ed effimera, tanto da scomparire con una passata di spugna, per lasciare al suo posto di nuovo l’essere umano, semplice, puro, nudo nella sua autenticità. Relativamente alle opere, trucchi anche gli uomini. Cosa punti a risaltare in loro? Cerco di individuare quale tratto del viso può essere sfruttato, enfatizzato o modificato per dare un carattere particolare al personaggio in questione. Le sopracciglia, la forma della barba e dei baffi, la tridimensionalità del viso sono tutti elementi utili e modificabili per raggiungere l’obbiettivo. Dai tuoi shooting, si nota che risalti molto i lineamenti del viso, in particolare gli zigomi. Come mai questa scelta? Mi piace servirmi dei chiaroscuri per portare in superficie l’essenza della tridimensionalità di ogni viso, o per ingannare la percezione dell’osservatore modificando i volumi naturali del volto. Questa mia tendenza è sicuramente da collegare allo svilupparsi e affinarsi del mio gusto estetico in ambito prevalentemente teatrale. Sul tuo sito possiamo apprezzare anche i lavori che esegui per le donne, nel loro giorno più bello. Come deve essere, secondo te, il trucco sposa? Credo che prima di tutto una donna che si sposa desideri riconoscere se stessa nell’abito, nel trucco e nell’acModaMax
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Bellezza e Benessere / Make-up
Lavorando con le artiste delle opere liriche dell’Arena di Verona, trucchi donne d’altri tempi. Cosa ti ispira nella scelta delle nuance? Alla base dell’esecuzione di un trucco d’epoca c’è sempre una ricerca sull’immagine nel periodo storico e culturale che si vuole rappresentare, a tal proposito spesso le indicazioni della regia e dei costumi sono molto precise a riguardo e non lasciano molto spazio alla creatività. Quando invece viene lasciata più libertà a noi truccatori, la mia scelta è orientata dall’effetto delle luci teatrali sui colori e dalla sensazione che trasmettono le diverse tonalità alla media e lunga distanza, ad esempio colori tenui come il rosa chiaro e il pesca per ravvivare
l’incarnato e dare un aspetto salutare e virginale, con l’intensità delle luci di scena spesso vengono annullati facendo risultare il viso troppo pallido ed emaciato, per ottenere con sicurezza lo stesso risultato spesso preferisco usare colori più saturi quali il terracotta, i rosa intensi, il rosso e l’aranciato. A meno che non voglia creare effetti particolari per il trucco dell’occhio cerco di evitare colori che inconsciamente rimandano immagini di malattia e stanchezza come i verdi, i blu e viola, che per giunta sulla scena spesso risultato ancora più cupi di come li vediamo da vicino. La cosa più importante da fare è sicuramente verificare se il risultato effettivo corrisponde all’intenzione iniziale assistendo ad una prova con le luci definitive.
Dal palcosce al back stage ModaMax
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enico e
conciatura del suo matrimonio. Per questo la domanda con la quale esordisco alla prova di un trucco sposa è: “Come ti trucchi di solito?” La risposta mi dà sempre sufficienti dettagli per capire la persona che ho di fronte, che cosa si aspetta da me e quanto potrò allontanarmi dal suo standard perché al termine della sessione di trucco lei possa vedere riflessa nello specchio la stessa donna di sempre, elevata all’ennesima potenza. Insegni trucco teatrale presso la Academia BSI di Diego Della Palma a Milano. In che modo avvicini i tuoi allievi a questo tipo di arte? Come ad un gioco di ruolo. I make-up artists hanno il piacere di giocare a fare i chirurghi, gli illusionisti, i pittori, gli scultori e talvolta anche gli psicologi, ma non dobbiamo dimenticare che la più grande trasformazione alla quale assistiamo è quella che avviene attraverso le nostre mani nelle persone che si affidano a noi, aspettandosi non solo competenza, ma anche complicità, discrezione, sostegno. Non c’è trucco senza un volto da truccare, saperlo conquistare è il primo traguardo della nostra realizzazione professionale. Quando trucchi te stessa, opti per effetti particolari o preferisci la semplicità? Truccare me stessa non è un rito del mattino, ma un divertimento da fare nel tempo libero per sperimentare qualcosa di nuovo. Se non mi va di uscire al naturale, metto una BB cream, mascara, un po’ di fard e un idratante labbra, quello che scherzosamente chiamo trucco in 2D, senza i miei amati chiaroscuri. Un errore nel make-up che vedi negli altri e proprio non tolleri. Le sopracciglia depilate senza pietà. Ne vedo così tante quando cammino per la strada che a volte mi trattengo dal fermare la malcapitata e pregarla di non mettere mano alla pinzetta per un mesetto e poi passare da me. Il trend maggiore per il make-up dell’estate 2014? Incarnato semi lucido e bocca arancio. Il più inquietante: l’occhio grafico. Il meno in voga: abbronzarsi. Il mio invito: sperimentare e crearne uno proprio!
Intervista di Lia Bracconeri
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CAPELLI 10 MOSSE
PER AVERLI SANI E BELLI “Una donna che si taglia i capelli, è una donna che sta per cambiare vita” diceva l’iconica Coco Chanel. Non necessariamente. Dare una svolta alla propria vita può anche voler dire iniziare a prendersi cura di sé. E quale modo migliore se non partendo dai capelli? Lo stress, l’alimentazione scorretta e alcune abitudini sbagliate, si ripercuotono sul capello, sfibrandolo e spegnendolo. Le continue e troppo aggressive colorazioni abbinate a trattamenti quali decolorazioni, permanenti e l’uso costante ed intensivo di piastre e ferri, sono fattori coadiuvanti
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all’affaticamento del fusto del capello. Risultato? Triple punte, secche, segmentate, cute irritabile…insomma, una chioma improponibile. Il capello però, croce e delizia di tutte le donne, ha una particolarità molto interessante: anche se sfruttato per anni, può essere riparato in poche settimane. Come risponde subito negativamente a ciò che lo danneggia, reagisce con altrettanta celerità a ciò che lo cura. Con un po’ di impegno ed attenzione, nel giro di 4/6 settimane la capigliatura riprenderà un aspetto invidiabile. Come? In 10 semplici mosse.
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UTILIZZA PRODOTTI SENZA SILICONI! Come già detto, i capelli assorbono tutto e in fretta. Usare prodotti cosmetici aggressivi è come avvelenarli. I siliconi, i parabeni, la paraffina e i petrolati, rappresentano il nemico numero uno della salute del capello. Opta sempre per prodotti naturali e con un buon Inci.
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FAI UN IMPACCO PRE SHAMPOO! Il trattamento pre shampoo è la base della corretta routine hair care. Fare un impacco, una volta alla settimana, con olio di argan o di cocco, renderà i capelli più lucenti e morbidi. Qualche ora prima dello shampoo, inumidisci i capelli, applica una piccola quantità di olio sulle lunghezze e raccoglili con una pinza. L’ideale sarebbe farlo prima di andare a dormire e procedere al lavaggio la mattina successiva.
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MANGIA BENE! Il cibo sta al corpo come il carburante sta alla macchina. E per essere una testarossa fiammante, una porsche corvina o una biondissima jaguar è necessaria la giusta alimentazione. Scegli una dieta completa, bilanciata e soprattutto ricca di ferro, la cui azione favorisce la crescita del capello.
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MASSAGGIA LA CUTE! Durante il lavaggio dei capelli, praticare un massaggio alle radici può essere molto utile. Massaggiando delicatamente la cute, infatti, si stimolano i bulbi piliferi e il capello crescerà più in fretta e correttamente. Attenzione però: utilizza sempre i polpastrelli e mai i palmi delle mani.
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EVITA I NODI! Più è stretto il nodo, più sarà difficile scioglierlo. Quando succede, spazzola i capelli partendo dalle punte a salire e per evitarne la formazione, di notte, lega i capelli in una coda alta.
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TIENI IL PHON LONTANO DALLE PUNTE! Per evitare di bruciare le punte, asciuga i capelli dall’alto verso il basso tenendo il getto d’aria del phon lontano dalle estremità. APPLICA UNA MASCHERA! Due volte alla settimana, adatta al tuo tipo di capelli e lasciata in posa per qualche minuto dopo lo shampoo. Da preferire quelle con risciacquo perché non appesantiscono la chioma. In questo modo, il capello sarà sempre ben nutrito. LEGALI POCO! Un fattore di stress per i capelli sono gli elastici, che li costringono nella loro morsa e li spezzano. Il consiglio, quindi, è di legarli il meno possibile e, quando non si può fare altrimenti, scegliere elastici non troppo rigidi e senza barre di metallo o alternarli con una pinza.
USA LA PIASTRA UNA VOLTA ALLA SETTIMANA! Piastre e ferri di ultima generazione raggiungono temperature oltre i 200°C. Se non riesci a fare a meno di questi strumenti, utilizzali solo una volta alla settimana, preferendo per le restanti pieghe, metodi alternativi come i ricci fatti con le trecce di metallo o alternarli con una pinza.
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USA UN TERMOPROTETTORE! Piastre e ferri di ultima generazione raggiungono temperature oltre i 200°C. Se non riesci a fare a meno di questi strumenti, utilizzali solo una volta alla settimana, preferendo per le restanti pieghe, metodi alternativi come i ricci fatti con le trecce.di metallo o alternarli con una pinza.
Lia Bracconeri ModaMax
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Sì ALL’ECO BIO LA NUOVA FRONTIERA DEL BEAUTY
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iamo alla continua ricerca di metodi alternativi, naturali e abbiamo cambiato il modo di vedere le cose. Vogliamo approcciarci ad uno stile di vita che si allontani dal costruito per avvicinarsi a ciò che madre natura offre. Si chiama cosmesi eco bio. Una moda? No, una rivoluzione. Positiva, si intende. E vi spieghiamo perché. ECO perché non contiene derivati del petrolio e di sostanze chimiche provenienti dalla lavorazione industriale, BIO perché le materie prime utilizzate vengono dall’agricoltura biologica e sono quindi coltivate senza pesticidi. Una filosofia green a basso impatto ambientale con un occhio di riguardo per la “questione animalista”. I test clinici di laboratorio, infatti, escludono l’impiego di criceti, conigli e simili. Che cosa NON contengono i prodotti eco bio? I siliconi e i petrolati, ad esempio, che oltre a non essere dermo-compatibili, ostacolano la respirazione di pelle e capelli occludendone i pori; i parabeni che interagiscono con gli estrogeni, avendo così, un ruolo attivo nella formazione del cancro al seno e del tumore della pelle; i tensioattivi, i gelificanti e le profumazioni chimiche che provocano reazioni allergiche. Sono inoltre assenti nickel e allergeni. Purtroppo però, essendo cresciuta esponenzialmente la domanda, questi prodotti vengono contraffatti, ovvero spacciati per naturali. Per questo motivo, è importante imparare a riconoscerli attraverso la lettura dell’Inci. Che cos’è l’Inci (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients)? Nient’altro che la lista degli ingredienti del prodotto, inseriti in ordine di quantità decrescente e divenuta, da qualche tempo, obbligatoria. Non essendo chimici o farmacisti, semplicemente leggendoli ne sapremmo molto poco. E’ necessario, quindi, informarsi. A tal proposito, il chimico industriale Dott. Fabrizio Zago, soModaMax
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stenitore dell’uso delle molecole industriali nella cosmesi, ha creato il Bio-dizionario (www.biodizionario. it). Una guida al consumo consapevole della cosmesi nella quale inserire i nomi delle sostanze contenute nell’Inci, la cui accettabilità viene controllata e comunicata attraverso dei semafori: doppio verde se va bene, verde se accettabile, giallo utilizzabile se si trova in fondo alla lista, rosso possibilmente da evitare, doppio rosso se inaccettabile. Il Bio-dizionario ha, inoltre, un’ulteriore utilissima particolarità. E’ presente l’INCI-Analyzer, una casella di ricerca dove copiare l’intera lista di sostanze, sarà poi il sistema a trovarle ed analizzarle. Passare all’eco bio, oltre a dare una nuova consapevolezza su ciò che ci spalma sul corpo, DEVE regalare miglioramenti visibili. Molte donne si lamentano di un effetto lucido sulla zona T del viso e di secchezza sulle parti restanti. Questa nuova cosmesi evita l’effetto unto.
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IL BIODIZIONARIO PER UN CONSUMO CONSAPEVOLE ModaMax
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Se, invece, si parla di prodotti per l’hair styling, siliconi & Co. avvolgono il film del capello donandogli una finta bellezza. Passando ai prodotti naturali si noterà, inizialmente, un abbassamento di tono della chioma dovuto alla perdita delle sostanze chimiche assorbite, per anni, dai capelli. Con il passare del tempo, però, il vigore e la forma torneranno al loro splendore, quello vero. Altri punti a favore l’eco bio li guadagna con la versatilità, che diventa sinonimo di risparmio. Molti prodotti naturali hanno più funzionalità, da singoli o combinati tra loro. L’olio di cocco può essere impacco per capelli, struccante e trattamento emolliente per le unghie. La crema idratante, miscelata al tonico, si fa siero astringente per i pori. Il latte detergente, se applicato in quantità maggiore e per 5-10 minuti, beneficia il viso delle sue proprietà nutrienti trasformandosi in maschera. Vi abbiamo convinto?
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Lia Bracconeri
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PELLE LISCIA E LEVIGATA? VI SVELIAMO I SEGRETI
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inonimo di bellezza, cura e salute, la pelle liscia è una delle aspirazioni principali delle donne in fatto di beauty. Averla elastica e levigata è il sogno di molte, spesso agognato e mai realizzato. Erroneamente, si pensa che siano necessarie creme costosissime o particolari trattamenti dall’estetista, mentre basta la costanza di curarla tutti i giorni e si otterrà una pelle morbida come la seta. Una pelle in salute è, prima di tutto, una pelle ben nutrita ed idratata. Oltre ad avere uno stile di vita sano, fatto di una corretta alimentazione e un’adeguata dose giornaliera di acqua (ma questo è alla base di tutto), è necessario mirare al particolare. L’epidermide si rigenera continuamente creando cellule nuove, quelle morte, però, vanno eliminate. Ciò deve essere fatto tramite l’esfoliazione con uno scrub, con ingredienti specifici acquistato in profumeria o fatto in casa. Una ricetta super idratante, ad esempio, consiste nel mescolare, in una ciotola, olio di oliva e zucchero e strofinare il composto sulla pelle per qualche minuto. Il tutto va risciacquato con acqua calda che aiuta i pori a dilatarsi. La pelle così si pulirà meglio. L’acqua, poi, ModaMax
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va impostata su una temperatura più fresca per chiudere i pori e preparare la pelle allo step successivo: l’applicazione della crema idratante. L’operazione scrub va eseguita una, massimo due volte alla settimana. Ripeterla più frequentemente rischierebbe di irritare la pelle e ottenere l’effetto opposto a quello desiderato. Tutti i giorni, invece, è possibile passare un guanto di crine o una spugna in rete sulla pelle, durante la normale detersione. Sono strumenti meno aggressivi ma agiscono efficacemente sui punti critici. Dopo aver eliminato cellule morte e tossine, si passa alla crema. E’ consigliabile stendere un velo di crema idratante o un olio emolliente su tutto il corpo, in particolare braccia, gomiti, seno, cosce e ginocchia e massaggiare fino a completo assorbimento. L’applicazione di questo prodotto, è importante per mantenere la pelle sempre idratata garantendone così anche l’elasticità. In questo modo si preverranno anche inestetismi quali la cellulite e le smagliature. Il momento ideale per mettere la crema è la sera prima di andare a dormire. Durante la notte, infatti, il corpo assorbe maggiormente i trattamenti beauty, quindi
maggiore idratazione, effetti migliori. Optate per prodotti che contengano oli vegetali o ingredienti naturali come l’olio di cocco, di jojoba, di oliva, mandorle, avocado e germe di grano. Sono utili anche la lanolina, prodotta dalle pecore per mantenere la lana morbida o le lozioni a base di acido lattico. Il migliore è il burro di karitè al naturale, potentissimo idratante per la pelle che dona risultati miracolosi già dalla prima applicazione. Da non usare, però, tutti i giorni perché tende a “lucidare”. Ottimo quello de I provenzali, naturale al 100% e adatto anche al viso. COSA NON FARE. Come potete notare, le attenzioni da dover dare al nostro corpo per averlo liscio come quello di un bambino non sono molte e soprattutto, sono facili da seguire. Ci sono, però, anche cose da non fare. Gesti che compiamo tutti i giorni e che, apparentemente, sembrano innocui. Fare la doccia con acqua troppo calda, ad esempio, secca e inspessisce la pelle mentre l’acqua fresca la tonifica e la rassoda. Altra controindicazione alla pelle morbida è l’uso eccessivo di saponi e saponette che sono causa di secchezza ed opacità in quanto possono lasciare sulla pelle dei residui che, a lungo andare, diventano dannosi.
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FISH
PEDICURE
PRO E CONTRO
Chi bella vuole apparire qualche pena deve soffrire! O meglio, qualche pratica insolita. E quando star del cinema e non, arrivano a ricorrere alla chirurgia plastica anche ai piedi, i comuni mortali, sulla scia del trend, trovano strade alternative per ottenere gli stessi risultati. L’ultimissima tendenza in fatto di foot care è la fish pedicure. Si, avete letto bene, fish, cioè pesce. Nata in Medio Oriente, tra Turchia, Siria e Giordania, si tratta di un’innovativa pedicure (tecnica utilizzata anche per manicure e total body) in cui i pieModaMax
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di vengono immersi in acqua a 30°C e una moltitudine di pesciolini: i Garra Rufa, che si nutrono delle cellule epidermiche morte e dei calli, eliminando gli inestetismi della pelle. Non a caso vengono chiamati “pesci dottore”. Questi piccoli pesci sono protetti da una legge turca, tuttavia è consentito tenerli in apposite vasche con acqua filtrata e sanificata, la cui temperatura riproduca il loro habitat naturale. Il trattamento, della durata di 30 minuti circa, viene paragonato ad un micromassaggio la cui sensazione è
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simile a quella di immergere i piedi in un ruscello o una vasca idromassaggio. I benefici che questa pratica regala, si ripercuotono sia a livello fisico che psicologico. Eliminando la pelle morta, i Garra Rufa rilasciano uno speciale enzima, il Dithranol, la cui azione rigenerante permette una rapida crescita della nuova epidermide, che nasce luminosa, levigata e soffice. I pori si liberano, si favorisce la microcircolazione del sangue e si eliminano batteri e cattivi odori che i piedi possono generare. Inoltre, le piccole labbra dei pesci, stimolando determinati punti dei piedi ne alleviano all’affaticamento. Azione esfoliante, defaticante e disinfettante quindi. Ma anche l’equilibrio interiore ne giova. Una pedicure di questo tipo offre un effetto rilassante globale che porta serenità. Un ritrovarsi con la natura che dà vita ad un’armonia con sé stessi e con l’ambiente esterno creando una soddisfazione psicologica non indifferente. Come se non bastasse, è particolarmente consigliata a chi soffre di malattie della pelle come psoriasi, dermatiti, eczemi, macchie da vecchiaia, duroni ecc
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n’esperienza unica, assicurano i centri specializzati in fish pedicure, per donare benessere, relax e calma. Questa procedura all’avanguardia, però, è stata oggetto di critiche. Soprattutto in Francia e Usa, sono state emanate diverse ordinanze circa i rischi di infezione dovuti alla mancata rigenerazione dell’acqua delle vasche, possibile responsabile della trasmissione di batteri e virus. Impossibile, però, aggiungere dei disinfettanti all’acqua, pena la morte
Centro Fish Pedicure a Torino in Corso A. De Gasperi 40. Per informazioni sul centro visita il sito www.fishtherapycrocetta.it - Fotografia di Guido Montalbano.
dei piccoli animali. Qual è, quindi, la soluzione per chi vuole usufruire di questo servizio? Informarsi, innanzitutto, sugli standard qualitativi dei centri specializzati in fish pedicure, assicurandosi che questi effettuino i dovuti controlli e che vengano a loro volta controllati da enti superiori. E’ importante pretendere dagli operatori a cui ci si rivolge la massima igiene e assicurarsi che il centro in questione rispetti le norme di disinfezione e pulizia degli strumenti non usa e getta. Insomma, non affidatevi al pri-
mo negozio sotto casa che vi capita. Al fine di evitare spiacevoli controindicazioni, bastano piccole attenzioni. Evitare di sottoporsi al trattamento nelle 24 ore successive alla depilazione delle gambe, ad esempio, perché la pelle potrebbe presentare mini ferite dovute alla rasatura. Questo tipo di pedicure rimane, in ogni caso, off-limit per gli soffre di diabete, ha un sistema immunitario debole o è soggetto a ferite ed escoriazioni.
“pretendere sempre
la
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massima igiene“ ModaMax
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CELLULITE
COMBATTERLA IN TEMPO PER L’ESTATE
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ccolo. E’ arrivato: maggio. La primavera che fa capolino è preludio di quella parola che proprio non vorremmo sentire: la temutissima prova costume. Gli indumenti si fanno più leggeri, diminuiscono e ci si guarda più spesso allo specchio. E l’occhio cade proprio lì, in basso, sul punto debole di tutte le donne: la cellulite. E’ un po’ come la dea bendata, cieca, infatti non fa sconti a nessuno, colpisce 9 donne su 10. Che siate grasse o magre non fa differenza, la cellulite non è una questione di peso. E’ un disturbo dovuto all’accumulo di tessuto adiposo ovvero di grassi e di ristagno dei liquidi che si manifesta maggiormente su cosce e glutei. Ciò dipende dagli estrogeni, gli ormoni sessuali femminili, che con la loro azione di ritenzione idrica rompono le cellule del tessuto adiposo facendo sì che il loro contenuto (i trigliceridi), si distribuisca sotto la pelle, gonfiandola e creando dei cuscinetti.
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embra terribile vero? In un certo senso lo è, soprattutto quando si rimane in bikini. Ma non c’è da disperare, due mesi sono sufficienti per arginare la situazione. Quindi, se pensate che sia già troppo tardi per correre ai ripari vi sbagliate di grosso. Un modo per arrivare preparate all’estate c’è ed è fatto di piccoli accorgimenti che, attuati per tempo, migliorano i nostri punti critici. Molto spesso, infatti, lo stadio della cellulite è aggravato dalle cattive abitudini. Eliminiamo subito un falso mito: le creme. Ci sono pareri molto discordanti sull’argomento, chi ne assicura la miracolosità, chi le ritieni pressoché inutili. E invece servono. Applicare idratanti, tutti i giorni, sulle parti colpite dalla cellulite elasticizza i tessuti. La pelle poco elastica è una delle cause maggiori dell’inestetismo. ModaMax
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ll’interno dell’alimentazione, che dev’ssere sana ed equilibrata, con un quantitativo maggiore di frutta e verdura rispetto agli altri cibi, il sale va ridotto al massimo. Un buon metodo, è quello di salare i cibi solo a fine cottura. Così facendo si assume il 20% in meno di cloruro di sodio. Cibi anticellulite? Si, esistono: le carni bianche, il pesce e le uova, ricchi di proteine, i cibi integrali che hanno un effetto detox, i legumi che contengono potassio e ferro. Siamo fatti per il 70% di acqua ma ne abbiamo costante bisogno. 2lt è la giusta quantità da bere giornalmente, perché elimina le scorie e i liquidi in eccesso, rendendo la pelle tonica ed elastica. Se fate difficoltà, potete ingerirne una parte sotto forma di tisane o thé verde (ottimo acceleratore metabolismo). Gli eccessi da evitare, invece, riguardano l’alcol, il caffè e il fumo, colpevoli di ritenzione idrica e cattiva circolazione. Tallone d’Achille di molte, l’attività fisica rimane ai primi posti tra i nemici dell’inestetismo maledetto. Il tempo è spesso tiranno e seguire un vero e proprio sport non è possibile. E’ sufficiente una camminata a passo veloce di 30/45 minuti al giorno. Ci sono molte app per smartphone, come Runtastic, che, se attivate durante il movimento, a fine allenamento indicano le calorie bruciate, la distanza percorsa e l’andatura mantenuta. Il tutto, poi, può essere condiviso su Facebook & Co. Una battaglia anticellulite molto social! Un vero e proprio gesto anticellulite è il massaggio. Quando spalmi la crema, massaggia cosce e glutei con movimenti circolari ed energici, partendo dal basso verso l’alto. Alterna i gesti rotatori a piccoli pizzichi, facendo ruotare la pelle sotto le dita, que-
sto su tutta la zona delle cosce. Una o due volte alla settimana, puoi eseguire quest’operazione mentre fai lo scrub, magari fatto in casa con miele e zucchero. Addio pelle a buccia d’arancia!
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“Niente alcol, fumo e caffè” ModaMax
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THE SHADOWS OF GREY BACKSTAGE
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Backstage
Mauro Lorenzo Photographer
Iris Schiavone Make-up artist
Angelo Cascione Videomaker
Valentina Dâ&#x20AC;&#x2122;Andrea Make-up artist
Gloria Biondino Production & Assistant
Antonio Candido Hair stylist
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SPRING FREEDOM BACKSTAGE
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Backstage
Alessandro Boschet Photographer
Veronica Dossi Fashion Designer & Stylist
Sofia Motta Make-up artist
Phantip Karunkorn Stilist assistent & Student
Location -Spazio Vela18 , Studio fotografico, Milano ModaMax
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