Tesista : di maria simone Relatore : Arch.Prof Marco Casamonti arch.Prof Massimiliano Giberti
lo stadio oltre il calcio
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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI GENOVA SCUOLA POLITECNICA A.A 2013-2014
T E S I S TA
SIMONE DI MARIA
R E L AT O R I
ARCH.PROF. MARCO CASAMONTI ARCH.PROF. MASSIMILIANO GIBERTI
C O R R E L AT O R I
ARCH. MARCO GIULIOTTI
RINGRAZIAMENTI
Pres. Prof. Antonio Gozzi , Arch Enrico Rocchi , Virtus Entella , Comune di Chiavari
RINGRAZIAMENTI SPECIALI La mia famiglia : mio papà Giancarlo mia mamma Maria Caterina mia sorella Valentina
I miei amici di vita e di studi in ordine casuale : LORENZO SOLARI MATTEO SANGUINETI RICCARDO LO COCO NAUSICA GRECO SAMUELE CELERI MATTEO LANDò CATERINA PINI GIOVANNI GLORIALANZA PIETRO MONERO SEBASTIANO DE PILLA LUCA SANDIGLIANO LUCA QUARETTI MICHELA COPELLO AGNESE GUERRI ANDREA QUARTARA LUCA BEVEGNI FRANCESCA DURANTE ELISA DODERO FRANCESCA PIETRELLI SARA TRAVERSO GIULIA FORTUNATO VITTORIO GIARDINI
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INTRO / Virtus Entella Stadium
Introduzione
UN’ARCHITETTURA CHIAVE PER LA CITTÀ
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Clavaro, ossia
a parola, presente in un documento del 980, non viene citata per un semplice, e quasi noioso, esercizio di erudizione fine a se stesso. Al contrario, il significato di questa parola è assolutamente legato alla presentazione di un progetto sicuramente ambizioso ed affascinante come quello della costruzione di un nuovo stadio. Fascino ed ambizione non sono tuttavia le uniche prerogative che caratterizzano questo progetto. C’è di più, molto di più. Un nuovo stadio, all’insegna della
Chiave. Questo è probabilmente il più antiCo signifiCato a Cui fanno riferimento gli studiosi per indiCare l’origine del nome della Città di Chiavari. As
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modernità, ma realizzato a misura d’uomo, come è nello spirito che contraddistingue Chiavari ed i suoi abitanti. Non solo la visione di un giovane intraprendente ed anche un po’ sognatore, ma un’occasione di rilancio e sviluppo non solo per la città, ma indiscutibilmente anche per il comprensorio del Tigullio, di cui Chiavari è da secoli il motore trainante. Qualcuno potrebbe obiettare che Chiavari è una realtà troppo piccola per un progetto del genere, che il mondo del calcio presenta
troppe problematiche socioeconomiche per rendere appetibile l’investimento. Insomma, citando I Promessi Sposi, che non s’ha da fare. Tutte critiche ragionevoli e non prive di fondamento; non si può però nascondere che ci siano tanti altri spunti di riflessione, anche di carattere storico, che giustificano la realizzazione dell’opera e ne suggeriscono i benefici, presenti e futuri, di cui potrebbe godere l’intera comunità, non solo quella sportiva. Storicamente Chiavari ha sempre rappresentato un punto di riferimento dal punto di vista economico, sociale ed anche amministrativo, per un territorio che si estende ben oltre i confini del Tigullio e della stessa Liguria: basti pensare, senza tornare troppo indietro nel tempo, al ruolo di capoluogo del Dipartimento degli Appennini che assunse ai tempi As
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dell’Impero napoleonico, in cui rientravano oltre al succitato Tigullio, anche lo Spezzino, la parte meridionale del Parmense e alcune municipalità della Lunigiana. Caduto Napoleone, con l’annessione al Regno di Sardegna, fu confermata come capoluogo dell’omonima provincia nel 1817. In virtù di tale precedente istituzionalizzazione a sede provinciale, in epoca recente (2001) fu presentata una proposta di legge in cui si richiedeva la costituzione della nuova Provincia del Tigullio, con capoluogo proprio la città di Chiavari. Tale proposta venne accantonata, ma oggi Chiavari è capoluogo di un’altra provincia, per molti aspetti ancora più importante di quella che è stata ufficialmente nel passato: una provincia sportiva e calcistica, con tutto quello che di positivo racchiude questa definizione. La Virtus Entella, grazie alla
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INTRO / Virtus Entella Stadium
lungimirante gestione del Presidente Gozzi, ha raggiunto nel 2014, esattamente cento anni dopo la sua fondazione, il traguardo storico della promozione nel campionato di serie B, affermandosi nel panorama calcistico italiano come una solida e concreta realtà. Il traguardo sportivo ha portato con sé un successo più ampio: la dimostrazione che a Chiavari si può fare calcio, si può fare sport in modo sano e proficuo, coinvolgendo attivamente gli abitanti e tutti gli altri attori di un territorio ben più ampio di quello corrispondente ai confini prettamente cittadini. In questa ottica di crescita, un nuovo stadio si pone come punto cardine all’interno di un progetto globale di più ampio respiro, che non riguarda solo il comprensorio provinciale, bensì coinvolge tutto il territorio regionale ed anche
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nazionale; non è un caso che nel 2015 Milano ospiterà l’EXPO, un manifesto a livello internazionale per un sistema Italia che può e deve rilanciarsi. Alla luce di tutto ciò Chiavari non può permettersi di essere soltanto un semplice sbocco al mare per le vacanze estive e non solo, in un’idea di turismo troppo semplicistica e difficilmente sostenibile alla luce dell’odierna congiuntura storico-economica. Invece la realtà della Virtus Entella dimostra come anche a Chiavari, anche in Liguria, si possa fare business a livello nazionale e non solo, valorizzando e investendo proprio in quelle risorse, soprattutto umane, che sono radicate da secoli su questo territorio e che non possono continuare a rimanere sopite, quasi nascoste; soprattutto quando il comprensorio chiavarese si trova in una posizione strategica
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tra Milano, centro economicofinanziario a livello mondiale, e Genova, con il suo porto un crocevia dei traffici commerciali internazionali. Un nuovo stadio darebbe nuova linfa a un’imprenditorialità che, al di là di qualche irragionevole e pessimistico dubbio, c’è e non si deve dimenticare di tutto questo, e se gli ostacoli sono indubbiamente numerosi e difficili, i benefici immediati e futuri sarebbero, per l’intera collettività, in proporzione enormemente più grandi. D’altronde anche Dante nella Divina Commedia (Canto XIX, Purgatorio) ha riconosciuto universalmente la bellezza e il valore del capitale umano che fanno parte, da sempre, della cultura del nostro territorio. Dunque, un nuovo stadio: una chiave per la città, una chiave per il futuro.
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Chiavari non può permettersi di essere soltanto un semplice sbocco al mare per le vacanze estive
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sOmmARIO / Virtus Entella Stadium
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Stadi costruiti ultimi 20 anni
1............UFFICI SOCIETÀ VIRTUS ENTELLA E DUFERCO 2............TRIBUNA NORD 3............SERVIZI IGIENICI 4............APPARTAMENTI 5............TRIBUNA SUD 6............SPAZI E SERVIZI PER LA PRODUZIONE AUDIOVISIVA DEGLI EVENTI
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italia
1............SPA CENTRO BENESSERE 2............INGRESSO SETTORI B1-2 C1-2 D1-2 3............INGRESSO SETTORI A1-2 4............GALLERIA COMMERCIALE AFFACCIATA SUL CAMPO DA CALCIO 5............AREA OSPITALITY 6............AREA LAVORO GIORNALISTI E FOTOGRAFI
42° 56' 42.41" N latitudine 12° 22' 7.59" E longitudine
popolazione
81 mln 65 mln 17 k 7 k 43 k 20 k
Media A
60,762,320 5,000 23,000
francia
Media b
germania
1............PALESTRA POLISPORTIVA 2............UFFICI V.ENTELLA LAB. 3............TRIBUNA POLIFUNZIONALE 4............CAMPO DI ALLENAMENTO 5............GALLERIA COMMERCIALE 6............SPOGLIATOIO ATLETI 7............SPOGLIATOIO ARBITRI 8............INFERMERIA 9............SALA ANTIDOPING 10..........ACCESSO ATLETI AL CAMPO
1..........PALESTRA POLISPORTIVA 2..........UFFICI SOCIETÀ 3..........INGRESSO PARCHEGGIO PUBBLICO 450 POSTI 4..........INGRESSO TIFOSI (TORNELLI) 5..........BIGLIETTERIA 6..........BAGNI PUBBLICI 7..........COMMERCIALE 8..........INGRESSO APPARTAMENTI 9..........PARCHEGGIO SQUADRE E DIRETTORI DI GARA 10........MIXED-ZONE 11........SALA CONFERENZE STAMPA
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lavoro stress
marzo
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agosto settembre ottobre
dicembre 2013 193 - 5.8gb 8 8 Marzo 2014 18 autocad ottobre 2014 16
- arch. prof. Marco Casamonti - pres. prof. Antonio gozzi- Arch. enrico rocchi - Arch. prof. Massimiliano Giberti - Arch. Marco Giuliotti - Arch.Giovanni Glorialanza - Geo. lorenzo Solari - Dott. Riccardo Lo coco -
Primo Disegno
file creati - dimensioni Persone coinvolte nella tesi Autocad - Photoshop - illustrator - indesign Rhinoceros - sketchup - keyshot - cinema4d
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Programmi usati
Prima revisione
file persi
ultima revisione
Partite viste allo stadio Programma più usato
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S,M,L,XL - CONTENTS -YES IS MORE - FUNDAMENTALS ARCHITETTURA DELLA CITta - l'architettura dell'umanesimo - Complessita e contraddizioni nell'architettura - AREA _ CASABELLA-san rocco
BIBLIOGRAFIA figc - gazzetta- corriere - il sole24 google - flickr - twitter - pinterest youtube - skalgubbar - archweb gobotree - adobe - autodesk
sitografia generale
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safari - chrome - itunes - spotify transmission - vlc - quicktime - skype
Programmi collaterali
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sTORIA PAssIONE CALCIO PAssATO PREsENTE FUTURO
VIAGGIO NELLA STORIA DELLA SOCIETA’ VIRTUS ENTELLA.DAGLI INIZI DEL 1900 FINO AI GLORIOSI GIORNI NOSTRI.CON L’AVVENTO DEL PRESIDENTE GOZZI LA SOCIETA’ HA CAMBIATO VOLTO , SCALANDO LE CATEGORIE DILETTANTI FINO AD ARRIVARE ALLA CATEGORIA CADETTA.
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LA sTORIA BIANCO-CELEsTE ARMERIE-ARGENTINA-FIUME
LA STORIA DELLA VIRTUS ENTELLA PARTE DA LONTANO FINO AD ARRIVARE AI GLORIOSI TRIONFI DEI GIORNI NOSTRI
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il 14 marzo del 1914 quando viene fondato a Chiavari il Foot Ball Club Entella, per volere, tra gli altri, di Pippo Lanata ,fondatore della nota Armeria Chiavarese. La neonata società deve il suo nome a un corso d’acqua: trattasi del locale fiume Entella. Fin dalle sue prime partite, giocate sul campo di piazza Roma, l’Entella sfoggia una maglia a strisce bianco-celesti verticali, in tutto e per tutto simile a quella attuale. A partire dal 1º maggio 1915 si trasferisce nel neonato campo sportivo di corso Dante, inaugurato da una partita contro la Sampierdarenese, terminata 2-2. A causa del momento storico sfavorevole (la prima guerra mondiale è alle porte), però, la compagine chiavarese è limitata
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nella sua attività, e anche al termine del conflitto non si iscrive al Campionato Ligure. Nel 1919 dà vita ad una fusione con la Pro Chiavari, che durerà però solo pochi mesi. Tra i giocatori più rappresentativi di questo periodo vi sono Nardin ed Enrico Sannazzari, l’Asso di Picche, così soprannominato per una toppa raffigurante, per l’appunto, un Asso di Picche, che portava cucita sulla maglia da gioco all’altezza del cuore. Titolare, tra l’altro, della tessera numero 1 del Foot Ball Club Entella (in qualità di socio fondatore) e campione dall’estro inconfondibile, fu un vero idolo per i tifosi chiavaresi, il suo mito è ancora oggi vivo nella cittadina ligure, complice anche una statua qui ubicata avente le sue sembianze.
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ANNI VENTI L’anno successivo arriva finalmente la prima iscrizione ad un campionato: è quello di Promozione Regionale, cui la squadra è ammessa dal Comitato Regionale Ligure in seguito all’avenuta recinzione del campo sportivo. Nel 1920-21 l’Entella partecipa al campionato di Promozione Ligure, allora II livello del campionato italiano di calcio. La squadra, che ha nel frattempo adottato una nuova divisa dotata di maglia neroscudata (il celeste si stingeva troppo facilmente), viene inserita nel girone F, che conclude al primo posto vincendo tutte le gare, superando anche gli accesi rivali del Rapallo Ruentes. La stagione successiva il calcio italiano assiste al suo scisma, e l’Entella sceglie di permanere tra le file della FIGC, partecipando nuovamente al campionato di Promozione Ligure. La formazione chiavarese conclude al primo posto il girone B, e questa volta riesce a conquistare la promozione in Prima Categoria al termine dello spareggio contro la Molassana, che supera 2-0 nella bella disputata in campo neutro, dopo i due pareggi terminati a reti bianche negli scontri di andata e trasferta. La possibilità di partecipare all’allora massimo livello del campionato italiano di calcio le è però preclusa dal Compromesso Colombo, che la relega in Seconda Divisione Nord. La stagione 1922-23 rappresenta comunque l’apice sportivo della compagine bianco-celeste: la
squadra non tornerà mai più così “in alto”. L’Entella, inserita nel girone A vinto dalla Sestrese davanti al Vado, termina al 6º posto il suo campionato; partecipa quindi allo spareggio interdivisionale contro l’Embriaci, vincente ligure di Terza Divisione, ma dopo il pareggio 1-1 ottenuto in casa, esce sconfitta 1-0 dal ritorno giocato a Genova, ed è quindi costretta alla retrocessione. Seguono anni in cui è relegata nella Terza Divisione Ligure, e nemmeno la riorganizzazione dei campionati del 1926 la sposta da questa categoria. Al termine del campionato 1926-27, però, dopo quattro stagioni di “buio”, l’Entella riesce finalmente a conquistare la
promozione alla nuova Seconda Divisione, dove viene ammessa in sede di compilazione dei quadri stagionali. La stagione 1927-28 è però amara: l’Entella arriva ultima nel girone C della Seconda Divisione Nord (III livello del campionato italiano di calcio), ed è costretta a fare da spettatrice alla promozione in Prima Divisione non solo del Rapallo Ruentes, ma anche del Sestri Levante, che negli anni diventerà il rivale numero uno dei chiavaresi. Nel campionato 1928-29 le cose vanno meglio: l’Entella è seconda nel girone A della Seconda Divisione, fallendo la promozione
appannaggio della Vogherese, ma lasciando dietro di sé nella classifica finale una squadra del calibro dell’Imperia. Nella stagione 1929-30 (nella quale la Seconda Divisione è stata declassata al IV livello del campionato italiano di calcio), però, è proprio l’Imperia a conquistare la promozione, e l’Entella si accontenta del 3º posto nel girone A della Seconda Divisione Nord.
il fiume Vista del fiume Entella di inizio ‘900 As
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anni 30 Per tre stagioni, l’Entella permane in Seconda Divisione Regionale (denominazione che la serie assume dal 1930 in poi, in seguito al passaggio sotto la giurisdizione del Direttorio Regionale Ligure), fino alla promozione in Prima Divisione conquistata al termine della stagione 1932-33. Nel 1933-34, al ritorno al III livello del campionato italiano di calcio, l’Entella viene inserita nel girone E della Prima Divisione, ottenendo un ottimo risultato: a fine stagione è infatti quarta, dietro a Savona, Andrea Doria e Imperia. La stagione successiva (1934-35), rappresenta una vera rivoluzione per la squadra chiavarese: inserita nel girone D della Prima Divisione, ottiene un sesto posto finale che le vale l’ammissione al nascente campionato di Serie C, scampando così la retrocessione in Prima Divisione Regionale, che tocca, tra le altre squadre, al Rapallo Ruentes, giunto ad un solo punto di distacco dall’Entella. Ma il 1935 a Chiavari non è ricordato solo per lo storico passo che porta l’Entella nella serie che negli anni le regalerà le maggiori soddisfazioni, ma anche per il cambiamenti voluti dalle autorità fasciste: la squadra viene infatti costretta a cambiare il nome in Associazione Calcio Entella, all’interno di un progetto volto ad eliminare i vocaboli stranieri dalle denominazioni delle società sportive italiane. Per il resto del decennio l’Entella disputa altri cinque campionati di Serie C, ottenendo un 5º, un 6º, un 8º, un 11º e un 13º posto, spaziando
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tra il girone C e il girone D, e incontrando gloriose squadre del calibro di Casale, Spezia e Vado. La stagione 1938-39 è sicuramente la peggiore del periodo, con un 13º ed ultimo posto che significherebbe la retrocessione ma a salvare i bianco-celesti interviene un ripescaggio. Di questi anni ricordiamo il grande allenatore Imre Payer e l’attaccante Cò, che vinse la classifica marcatori nel 1936-37. anni 40 Nella stagione 1947-1948 la FIGC decide di rinnovare drasticamente l’intera piramide calcistica nazionale, riducendo di molto il numero di squadre partecipanti alla Serie C. A farne le spese, tra le altre, è l’Entella, che per soli 3 punti non riesce a guadagnare sul campo un posto nella rinascente Promozione: intervenne comunque la Federcalcio che, riconoscendo il passato sportivo di buon livello della squadra, ammette a tavolino l’Entella nella nuova quarta categoria nazionale. Di questi anni ricordiamo una data, il 9 dicembre 1945, quando al termine del derby contro il Sestri Levante, i tifosi avversari assediarono gli spogliatoi, costringendo per più di due ore i giocatori chiavaresi al loro interno; per risolvere l’episodio dovette intervenire addirittura la polizia, e servì una lettera di scuse del presidente della squadra avversaria, l’ing. Preve, per placare gli animi.
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anni 50 La IV Serie 1958-1959 vede l’Entella nel girone A, che conclude al secondo posto alle spalle del Savona, giusto davanti alle rivali storiche Rapallo Ruentes e Sestri Levante. Questo piazzamento le consente di essere inserita nell’ennesima variazione del IV livello del campionato italiano di calcio, che assume finalmente una denominazione e una formula destinate a durare negli anni: la Serie D. La nuova denominazione porta bene all’Entella, che alla prima stagione riesce, dodici anni dopo l’ultima partecipazione e al termine di un’entusiasmante testa a testa con il Derthona, a conquistare un posto in Serie C. Questo decennio è sicuramente il più buio nella storia della società, passato interamente in serie minori, vessato da problemi economici e senza imprese o grandi nomi sopravvissuti allo scorrere del tempo.
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ANNI 60-70 Alla “prima” in Serie C dopo dodici anni l’Entella non brilla, terminando all’ultimo posto il girone A della Serie C 1960-1961, e venendo conseguentemente retrocessa. Seguono tre stagioni in Serie D, con un 2º, un 4º e un 1º posto valevole per il ritorno in Serie C, ottenuto al termine della stagione 1963-1964. Con la stagione 1964-65 si apre un ciclo per l’Entella, che diventa una presenza fissa in Serie C (III livello del campionato italiano di calcio). Inserita per quattro stagioni nel girone A, arriva due volte al 9º posto, una al 13º e una al 15º. Passa poi nel girone B nel 1968-69 e nel 1969-70, arrivando per due volte al 15º posto. In queste stagioni l’Entella ha modo di incontrare squadre di tutta l’Italia centro-settentrionale, molte delle quali non aveva mai incrociato prima; tra queste citiamo Como, Del Duca Ascoli, Parma, Pro Patria, Novara, SPAL, Triestina e Udinese. Sono sette le stagioni consecutive passate dall’Entella in Serie D, fino alla retrocessione in Promozione Regionale (VI livello del campionato italiano di calcio), che patisce al termine della Serie D 1978-1979, che in quella stagione era stata declassata a V livello del campionato italiano di calcio. In questi anni viene inserita prima nel girone E (11º posto nella stagione 1972-1973) e poi sempre nel girone A, dove ottiene due 6º posti, un 9º e due 12º, fino al fatidico 15º, che significa la retrocessione. Nella stagione 1979-1980 l’Entella si trova dunque così in basso come non era mai stata prima, condannata a questa serie dalla differenza reti (nel 1978-1979
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giunse infatti pari merito con altre cinque squadre ma Asti, Sestri Levante, Abbiategrasso e Aosta si salvarono proprio per la miglior differenza reti) e non andando oltre il 7º posto del girone Ligure B di Promozione Regionale. Di questo decennio ricordiamo la storica amichevole contro l’Inter, disputata in un Comunale gremito ben oltre la sua capienza (ben 6.000 spettatori) e persa per 4 a 1, e il giocatore Adelio Colombo, che fu anche allenatore in campo a cavallo tra le stagioni 1974-75 e 1975-76. ANNI 80 La stagione 1980-1981 si conclude con una bella sorpresa per l’Entella che, giunta al 6º posto nel girone B della Promozione Ligure, viene ripescata e conseguentemente promossa al V livello del campionato italiano di calcio italiano, ora denominato Campionato Interregionale. Nella stagione 1981-1982 conclude al 4º posto il girone E nel quale era stata inserita, ma non è per questo motivo che i tifosi chiavaresi ricordano la stagione; l’avvenimento più importante è infatti la fusione, a campionato concluso, con l’A.C.S.A. Bacezza, altra storica società della cittadina ligure con base sulla collina di Bacezza. La società assume quindi il nome Associazione Calcio Entella Bacezza, mantenendo la divisa bianco-celeste, ma aggiungendo un filo giallo (colore sociale ereditato dal Bacezza) al centro dello stemma. La fusione diede i suoi frutti e, dopo altre due stagioni di Campionato
Interregionale (un 4º e un 5º posto nel girone E), arriva la promozione in Serie C2, grazie alla conquista del 1º posto nel girone E del Campionato Interregionale 19841985. Alla prima stagione in Serie C2 (IV livello del campionato italiano di calcio), tredici anni dopo l’ultima apparizione in Serie C, l’Entella ottiene un eccezionale 5º posto, giungendo a soli tre punti dalla zona promozione del girone A, nel quale era stata inserita. Nel girone A della Serie C2 198687 l’Entella bissa il 5º posto, per poi accontentarsi del 12º posto la stagione successiva, nuovamente nel girone A.Di questo decennio si segnalano le accese sfide con lo Spezia, la comparsa nella schedina del Totocalcio (concorso 38 del 23 marzo 1986), l’acceso gruppo di tifosi denominato Gioventù Biancoceleste, i giocatori Di Fraia, D’Agostino, Andrea Bertini ed Enzo Biato. Menzione a parte, poi, per due grandissimi che incrociarono le loro strade con l’Entella: l’allenatore Giampiero Ventura e l’allora giocatore Luciano Spalletti, in look riccioluto e soprannominato “sette polmoni”. Ma nel 1988-89 la società non si iscrive alla Serie C2 per problemi finanziari, e termina all’ultimo posto il girone A dell’Interregionale, retrocedendo addirittura in Promozione Liguria. Sempre nel 1988 nasce l’Entella S.G.S., società di puro settore giovanile, che gestirà il settore giovanile dell’Entella. Inserita nel girone B della Promozione Liguria 1989-1990, la prima squadra non va oltre il 9º posto, dimostrando che un ciclo è stato chiuso, e i fasti della Serie C2 sono ormai un lontano ricordo.
1991, la FIGC riorganizza i campionati regionali, e l’Entella, grazie al 7º posto nel girone B della Promozione Liguria, viene ammessa al nascente campionato di Eccellenza Liguria (VI livello del campionato italiano di calcio). Disputa sei stagioni in questa serie, fino alla promozione al Campionato Nazionale Dilettanti, ottenuta al termine della stagione 1996-1997. In questi anni ottiene un 5º, due 6º, un 8º e un 13º posto, oltre al 1º posto che le vale la promozione, ma soprattutto cambia nuovamente la sua denominazione in Associazione Calcio Entella Chiavari, al termine della stagione 1992-93. Il ritorno al IV livello del campionato italiano di calcio è amaro: il 17º posto nel girone A del Campionato Nazionale Dilettanti 1997-1998 la condanna a retrocedere nuovamente. In questi anni turbolenti fu forte l’amarezza dei tifosi entelliani nel vedere giocare la propria squadra in campionati non degni del suo glorioso passato, spesso ospitata in impianti approssimativi da squadre mai approdate tra i professionisti. Il ritorno al IV livello del campionato italiano di calcio è amaro: il 17º posto nel girone A del Campionato Nazionale Dilettanti 1997-1998 la condanna a retrocedere nuovamente. In questi anni turbolenti fu forte l’amarezza dei tifosi entelliani nel vedere giocare la propria squadra in campionati non degni del suo glorioso passato, spesso ospitata in impianti approssimativi da squadre mai approdate tra i professionisti.
ANNI 90 Al termine della stagione 1990As
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antonio gozzi Presidente in carica dal 2007
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ell’estate del 2007 un nuovo cambio alla presidenza sembra poter fornire all’Entella la solidità che le è mancata negli anni precedenti: è il turno di Antonio Gozzi, chiavarese, a.d. di Duferco. Nella stagione 2009-2010 l’Entella è iscritta nel girone A della Serie D . Grazie anche ai 20 gol segnati dal capitano Soragna, i biancocelesti terminano il campionato al secondo posto con 67 punti alle spalle di un Savona cui sono riusciti a tener testa nel solo girone d’andata battendoli anche in casa per 2-1 il 27 ottobre 2009 con doppietta di Vasoio con anche l’esclusiva delle riprese di Rai Sport Più. Qualificati così ai play-off, vincono la prima sfida in casa per 3-1 contro la Sarzanese con gol di Cargiolli, Campanile e Soragna. Vengono
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poi eliminati in finale dal Casale con il risultato di 0-1 dopo i tempi supplementari. A fine stagione l’allenatore Claudio Terzulli viene sostituito da Cristiano Bacci, fresco vincitore con la squadra juniores del titolo di Campione d’Italia di categoria.
A causa dei numerosi posti lasciati liberi da squadre fallite nelle categorie superiori, il 4 agosto 2010 l’Entella[3] viene ripescata in Seconda Divisione, ritornando così nel calcio professionistico dopo 22 anni di lontananza. La squadra chiavarese giocherà nel girone A. In campionato la squadra ottiene il 14º posto con 31 punti, quattro in più della Sacilese retrocessa. I punti finali salvezza vengono ottenuti con il tecnico Luca Prina, che a partire dalla trentunesima giornata sostituisce Cristiano Bacci. La squadra viene anche
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inserita nel tabellone della Coppa Italia, cui l’Entella non prendeva parte dal 1939-1940; l’avventura si concluderà al primo turno, con un sconfitta contro il Monza per 2-1 ai tempi supplementari. La formazione Berretti partecipa al Torneo di Viareggio piazzandosi al quarto posto nel girone e a fine stagione vince il campionato di categoria. Nella stagione 2011-2012 la squadra ottiene il 5º posto in Seconda Divisione sfiorando la promozione dopo la finale play-off persa contro il Cuneo. A febbraio la Beretti partecipa nuovamente al Torneo di Viareggio piazzandosi al terzo posto nel girone.
“sE mI AFFIANCA UN ARABO ANdIAmO IN A”
Nonostante la mancata promozione della stagione precedente, la squadra viene ripescata in Lega Pro Prima Divisione. Il 7 agosto, infatti, il Consiglio Federale della FIGC accoglie la domanda di ripe scaggio presentata il 30 luglio[8] e così l’Entella disputa nella stagione 2012-2013 la terza serie del campionato italiano, l’ex Serie C1. L’Entella si conquista i playoff g r a z i e alla quinta posizione facendo un campionato straordinario contro squadre come Lecce che l’anno precedente si giocava la salvezza in Serie A (squadra salentina retrocessa in B sul campo e in Lega Pro per la presunta
combine in Bari-Lecce del 2011). Proprio contro il Lecce la squadra chiavarese si gioca la prima sfida promozione il 26 maggio 2013. La partita viene dominata dall’Entella che passa in vantaggio al 76’ ma poi il Lecce raggiunge il pareggio al 94’. Nella partita di ritorno giocata a Lecce, l’Entella perde per 2-1 vedendo sfumare il sogno della Serie B.
Gradinata Sud in festa
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ENTELLA sERIE B sTAdIO PAssATO PREsENTE FUTURO VIAGGIO NELLA STORIA DELLO STADIO COMUNALE DI CHIAVARI . GUARDANDO AL FUTURO , ADESSO , DOPO LA STORICA PROMOZIONE IN SERIE B , BISOGNA GUARDARE A UNA RIQUALIFICAZIONE DELL’AREA PER VALORIZZARE LA CITTA’ E L’INTERA COMUNITA’ . ECCO QUINDI LA PROPOSTA DI UN NUOVO STADIO ECOSOSTENIBILE, INNOVATIVO E PRONTO PER I PALCOSCENICI CHE MERITA .
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UN COmUNALE TRAsFORmATO
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a necessità d e l l a costruzione a Chiavari di un impianto sportivo che ospitasse le partite interne dell’Entella sorse nel 1932, quando la squadra si ritrovò senza campo da gioco, dato che non le era stato rinnovato l’affitto del precedente terreno. Il podestà di allora, Francesco Tappani, si mosse per l’acquisto di un terreno adeguato, su cui fu edificato lo stadio. L’impianto venne radicalmente modificato già nei primi anni di vita, e nel 1935 assunse la connotazione che avrebbe mantenuto nel tempo, con la disposizione del terreno da gioco in direzione Nord-Sud e la costruzione dell’attuale tribuna coperta ad Ovest. La nuova inaugurazione avvenne il 10 marzo 1935, alla sesta giornata di ritorno della Prima Divisione, ospite la Sanremese, protagonista di un pareggio per 1-1. L’impianto venne sfruttato ininterrottamente dall’Entella fino alla sospensione bellica dei campionati, ospitando anche gli allenamenti della Nazionale italiana in occasione della preparazione alle amichevoli internazionali contro la Croazia e la Spagna (1942), disputatesi a Genova.Al termine del conflitto fu per un breve periodo utilizzato come campo base da un contingente As
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dell’Esercito inglese di stanza a Chiavari, prima di essere nuovamente adibito al calcio. A causa dello scoppio di un ordigno durante il bombardamento del 12 maggio 1944 si rese necessario un intervento straordinario al terreno di gioco, ma grazie all’opera del sindaco Enrico Colomba Sannazzari lo stadio Comunale (come venne ribattezzatto nel 1945) fu pronto per il primo campionato postbellico. Solamente per quella stagione, l’impianto fu sede anche degli incontri casalinghi della Lavagnese. La crescente presenza di pubblico allo stadio portò negli anni sessanta all’allestimento, ai piedi della tribuna, del Parterre (posti in piedi scoperti). Negli anni settanta vi fu invece la costruzione di un terzo settore scoperto, la Gradinata Est. È in questi anni che il Comunale registra le maggiori affluenze di pubblico della sua storia: sia il 20 settembre 1970 in occasione della seconda giornata di andata della Serie C (Entella-Genoa 0-2) che il 14 agosto 1976 per un’amichevole estiva (EntellaInter 0-4) si toccarono i 5.000 spettatori. Negli anni novanta l’introduzione di nuove normative sulla sicurezza e il decremento del pubblico portarono alla soppressione del Parterre, mantenendo i soli due settori della Tribuna e della Gradinata Est.
Vista notturna del Comunale dalle colline di Lavagna
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sTAdIO / Virtus Entella Stadium
LA LUNGA sTRAdA PER LA B
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opo essere rimasto inutilizzato per una stagione, in seguito al fallimento dell’Entella nel 2001, lo stadio Comunale fu oggetto di diversi interventi di ristrutturazione. Nel 2006 venne costruita una pista di atletica attorno al campo, ed il manto erboso venne sostituito da uno in erba sintetica. Nel 2008, invece, la promozione dell’Entella in Serie D portò ai lavori di omologazione dell’impianto per questa categoria, fissandone la capienza massima in 1500 spettatori, equamente divisi tra tribuna e Gradinata Est (adibita così a settore ospiti).
in gestione l’impianto direttamente alla Virtus Entella. Da qui una prima ristrutturazione, che ha permesso la deroga di un anno da parte della Lega Pro ad ospitare le partite interne. Da quella stagione, anche il Chiavari Caperana ha utilizzato lo stadio Comunale come sede degli incontri casalinghi. Nel 2011, scaduta la deroga concessa l’anno precedente dalla Lega Pro, si è proceduto con nuovi lavori volti all’omologazione definitiva per la Seconda Divisione con una spesa pari a 2 milioni di euro a carico del presidente Gozzi. Su progetto dell’Ingegner Cristiano Riccamboni l’impresa edile Fiumanò ha provveduto ad ampliare la gradinata Est ad una capienza di 800 spettatori, ed a costruire un nuovo settore scoperto, la Gradinata Nord capace di ospitare 955 spettatori, utilizzata come nuovo settore ospiti. In questo modo la capienza complessiva dello stadio Comunale è stata portata a 2510 spettatori, il minimo per la categoria. Contestualmente si è proceduto al restauro della tribuna ed alla costruzione di una nuova sala stampa su progetto dell’Architetto Enrico Rocchi, mentre la ditta Limonta ha steso un nuovo manto in erba sintetica mista naturale.
Il 25 ottobre 2009 è apparso per la prima volta in diretta tv nazionale, quando le telecamere di Rai Sport-Più hanno ripreso l’incontro dell’ottava giornata di andata di Serie D disputato con il Savona, vinto dai padroni di casa per 2-1. Nel 2010 lo stadio Comunale è stato selezionato per la prima volta per ospitare partite del Torneo di Viareggio. Nel 2010, complice il ripescaggio in Seconda Divisione e i derivanti lavori per l’omologazione, il Comune di Chiavari ha concesso Nel 2012 lo stadio Comunale è stato dotato di impianto di illuminazione
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La capienza minima per la serie B : 7.500 posti
omologato e potrà quindi ospitare gare in notturna. A settembre il club chiavarese ha dato mandato ancora all’architetto Rocchi di redigere un dettagliato studio sulle possibilità di ampliamento dell’impianto fino a 7500 posti richiesti per la Serie B. Nell’aprile 2013 il Consiglio comunale ha dato il via libera per la costruzione della Gradinata Sud da 1560 posti che ha portato la capienza dello stadio a 4154 posti, nel rispetto delle norme per la partecipazione alla Prima Divisione e anche, seppure in deroga, alla Serie B.I lavori, affidati ancora una volta all’architetto Enrico Rocchi, hanno preso il via a giugno e sono terminati a metà agosto.Il costo dell’opera è stato di 453 000 euro. Il costo della copertura della Gradinata Est è invece stato a carico dell’Entella. Il Comune ha poi annunciato un nuovo parcheggio adiacente lo stadio per circa 250 posti auto realizzato a inizio Ottobre 2014 .
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APPROFONdImENTO / Virtus Entella Stadium
L’EsIGENZA dI NUOVE
sTRUTTURE sPORTIVE IN ITALIA Prendendo sPunto dall’InghIlterra, le socIetà ItalIane hanno fInalmente caPIto che avere uno STADIO dI ProPrIetà Porta ImPortantI rIsorse economIche. la Juventus è stata la PrIma ad arrIvarcI : In alcunI casI sI tratta dI PROGETTI, In altrI casI dI SOGNI che I tIfosI sPerano sI Possano realIzzare.
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’italia, nel campo dell’impiantistica sportiva, deve fare ancora molti passi avanti si vuole portarsi a livello di molti altri paesi europei. Per quanto riguarda il calcio, occorrono stadi moderni in grado di offrire il miglior servizio sia agli spettatori che all’ambiente. L’era dei mega-stadi è finita da un pezzo , non a caso lo Juventus Stadium ha una capienza di 41 mila spettatori, meno del vecchio Delle A l p i , il cui colpo d’occhio
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era spesso quello di uno stadio semivuoto. Ed è anche necessario , ormai, che lo stadio diventi sempre più luogo di socialità ( non limitatamente al momento della partita ) in grado di attrarre intere famiglie e identificarsi al tempo stesso con una sorta di casa del tifoso che non escluda però il semplice appassionato di calcio, turisti compresi. Lo stadio non deve necessariamente snaturarsi diventando un centro
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commerciale, ma essere in grado di offrire varie possibilità di ristorazione svago. Più in generale però, soprattutto per impianti indoor , è fondamentale che essi siano polifunzionali, utili a diversi tipi di manifestazioni sportive di eventi di vario genere, ma pensate anche per uso quotidiano che li faccia “vivere” il più possibile .
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APPROFONdImENTO / Virtus Entella Stadium
NUOVI sTAdI PER LA «PRImAVERA» dEL CALCIO senza nuovI stadI Il CALCIO ITALIANO SPA è destInato a cedere defInItIvamente Il Passo alle PIù reddItIzIe leghe euroPee. la rInascIta, se rInascIta cI sarà, dovrà PartIre dalla RISTRUTTURAZIONE dI un’ImPIantIstIca sPortIva che ha un’età medIa dI OLTRE 60 ANNI.
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lmeno su questo, i presidenti delle oltre 100 società professionistiche del Belpaese sono d’accordo. La leva, fatta di semplificazione burocratica e di incentivazione del project financing, contenuta nella legge di Stabilità per il 2014 e resa operativa dopo quasi un quinquennio di iter parlamentare, è un’occasione unica. L’ultima, dopo quelle “bruciate” dalle fallite candidature per ospitare gli Europei del 2012 e del 2016. I club che in
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questi anni hanno presentato (e poi archiviato) progetti all’avanguardia hanno oggi la responsabilità di tirarli fuori dai cassetti e di provare a far funzionare una normativa che punta a tagliare i tempi (14/15 mesi) per l’approvazione (con la facoltà di rivolgersi alla Presidenza del Consiglio in caso di inerzia ingiustificata degli enti locali) e ad attivare risorse private attraverso misure “compensative” (come la costruzione di strutture commerciali o turistiche, essendo vietata solo l’edilizia residenziale). La legge di Stabilità ha infatti stanziato solo una quarantina di milioni per il risanamento dell’impiantistica sportiva che copre peraltro non solo
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gli stadi delle grandi squadre (sono inclusi anche impianti omologati per un numero di posti pari o superiore a 500 al coperto o a 2.000 allo scoperto). La carenza di impianti moderni costa alla Serie A oltre 700 milioni di possibili nuove entrate. La media degli spettatori per partita della Serie A è diminuita dai 34mila del 1989-90 ai 22mila del 2011-12. Come le esperienze estere provano invece dal rinnovamento degli impianti arriverebbe una crescita degli spettatori del 40%, vale a dire sei milioni in più rispetto ai 15 milioni che nella stagione 2011/12 hanno seguito dal vivo match di Serie A, B e Lega Pro. Elevando il livello dei servizi, la qualità delle strutture, i sistemi di sicurezza, in Serie A si potrebbe aumentare inoltre il prezzo medio dei biglietti
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2014 Stadio Filadelfia : Teatro del Grande Torino
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APPROFONdImENTO / Virtus Entella Stadium
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Lo Juventus stadium è l’unico di proprietà nella Penisola, insieme al mapei stadium acquisitato dal sassuolo. As
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rispetto agli attuali 20 euro, di almeno quattro euro (+20%). Incremento che moltiplicato per quello dell’affluenza genererebbe ricavi da gare aggiuntivi per il solo calcio professionistico di 180 milioni. Stessa dinamica avrebbero gli incassi legati ai consumi del matchday: oggi in Italia la spesa media per uno spettatore (biglietto escluso) è pari a 3,5 euro (in Inghilterra e Germania siamo sui 20 euro). Grazie all’ammodernamento di impianti e servizi (si pensi alla ristorazione) la spesa pro capite potrebbe salire di 12-15 euro con una crescita di fatturato tra gli 80 e i 125 milioni. Il calcio italiano è in ritardo anche sul fronte dei naming rights, mentre tra il 2007 e il 2011 i ricavi da questa fonte nel calcio europeo sono raddoppiati fino a sfiorare i 100 milioni e sono in forte ascesa. Se a queste entrate si aggiunge l’uso degli impianti multifunzionali nei giorni in cui non si gioca (per convegni ed eventi di vario tipo) e l’aumento dell’appeal del settore marketing/ commerciale, i ricavi extra che stadi nuovi e moderni potrebbero generare superano i 700 milioni. Nel Regno Unito, a seguito del Taylor Report dell’89, sono stati investiti 3,3 miliardi di sterline. In Germania circa 2 miliardi di euro. E i risultati di questi investimenti sono sotto g l i
occhi di tutti. Nella classifica degli incassi legati al matchday (botteghino, ristorazione e vendite per i vati servizi) il divario tra i club più evoluti e quelli italiani è ormai enorme. Il Manchester United incassa più di Juventus, Milan, Inter e Roma messe insieme: 127 milioni di euro contro poco più di 100. Real Madrid e Barcellona - che stanno per mettere in cantiere ristrutturazioni dei propri stadi da 300/400 milioni - sfiorano i 120 milioni di incasso da matchday, l’Arsenal 108, il Bayern Monaco e il Chelsea oltre 80 milioni. Rispettivamente il triplo e il doppio della Juventus che pure con la realizzazione dello Juventus Stadium (l’unico di proprietà nella Penisola, a parte il caso della struttura di Reggio Emilia acquisita dal Sassuolo) ha portato questa v o c e
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del bilancio da poco più di 10 a quasi 40 milioni a stagione.
Questa graduatoria dipende evidentemente anche dal “combinato disposto” fra costo dei biglietti e tasso di riempimento dello stadio. Secondo le statistiche diffuse di recente dal quotidiano britannico Guardian sono i tifosi spagnoli quelli che spendono in media di più in Europa. Un biglietto in Liga costa in media 29,91 euro con picchi che raggiungono i 147,7 euro. Costi più elevati persino dell’Italia: 17,15 euro di media per un biglietto e 112,96 euro per i più cari. Range decisamente più contenuti per Inghilterra e Germania: un biglietto per le partite di Premier League costa tra i 34,3 e i 70,2 euro; mentre in Bundesliga si toccano cifre da Serie B italiana: 12,5 euro il biglietto più economico, 57,4 quelli più costosi in media. Quanto alla percentuale di occupazione degli stadi Inghilterra e Germania nella passata stagione hanno riempito il 90% circa dei posti disponibili. La Liga si piazza subito dietro col 74% dei biglietti venduti, meglio di Francia (68%) e Italia (51%)
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THE sOCCER OF VIOLENCE
Il governo ha aPProvato le nuove mIsure Per garantIre la sIcurezza neglI stadI secondo Il mInIstro deglI InternI lo stato userà lo «stesso metodo aPPlIcato alla mafIa»
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uogo comune del tifo violento a parte (basterebbe una ricerca semplice per accorgersi che “pochi anni fa, quando il nostro era il campionato più bello del mondo”, la violenza c’era forse anche in misura maggiore…), questo articolo ha un minimo di interesse per quel che riguarda la situazione degli stadi italiani. Ecco il calcio italiano, in mezzo a due fuochi, il tifo violento da un lato, e il degrado negli stadi da
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un altro. Serve una scossa, per far risorgere quello che, fino a pochi anni fa, era “Il campionato più bello del Mondo”. Sembrano lontane anni luce quelle stagioni quando gli stadi italiani erano gremiti fino all’ultimo seggiolino, e gli spalti erano un spettacolo per gli occhi, coreografie straordinarie, tamburi assordanti, una giostra di colori che difficilmente scorderemo. Secondo molti la causa dell’abbandono degli stadi sono
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le televisioni, i diritti tv, ormai è tutto digitale, virtuale. Secondo altri fu il Mondiale di Italia 90, quando furono costruiti stadi con capienze enormi, per squadre che raccoglievano un modesto numero di spettatori. Evviva gli sprechi, tipici di noi italiani. Ma forse è più sensato partire da un altro aspetto, trent’anni fa, per entrare negli stadi bastava un semplice biglietto, nei casi più estremi un documento di identificazione. Certo, aumentavano i rischi, ma
in compenso gli impianti erano gremiti di tifosi e famiglie, che hanno abbandonato l’opportunità di recarsi a vedere una partita, troppi rischi. Un esempio? Il tifo violento. Persone chiamate “ultras” (solo perché si mischiano con la brava gente che va allo stadio per assaporare il profumo dello sport più bello al mondo), ma che in realtà colgono l’occasione di match di cartello per mettersi in mostra, con incidenti al di fuori degli impianti e cori razzisti. Al giorno d’oggi, per entrare negli stadi, è come superare un labirinto, file infinite, come successe per Inter-Cittadella, partita di Coppa Italia di fine agosto, con le persone che stufate
abbandonarono lo stadio, dopo ore di attesa davanti ai tornelli, o la tessera del tifoso, una delle trovate più scellerate dell’allora ministro Maroni. Bisognava prendere esempio da come fecero in Inghilterra, con l’espulsione dagli stadi dei tifosi più violenti, con pene severissime per coloro che si mettevano negativamente in mostra. Qui da noi si puniscono intere curve, oppure nella peggiore delle ipotesi interi stadia causa degli sciocchi di turno, che intonano curi razzisti o quant’altro. Mettiamo da parte ora le vicende legate
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al tifo, e concentriamoci sulla questione stadi. Gli impianti che ospitano le squadre di Serie A e B, salvo le grandi squadre e rarissime eccezioni, sono sempre semi vuoti. La problematica più grande è quella dei biglietti troppo cari. In Germania vengono stabiliti i prezzi già da agosto, facendoli restare tali fino alla fine del Campionato, non come qui da noi che col passare del tempo aumentano sempre più vertiginosamente. Altrettanto importanti sono le visuali scomode, dove i tifosi delle squadre pagano fior di quattrini per vedere la propria squadra giocare, ma a distanze siderali dal terreno di gioco. Non un bel trattamento per i tifosi, specialmente per chi, quasi tutte le domeniche percorre chilometri per sostenere la sua squadra, le società dovrebbero riflettere su questo aspetto.
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Analizzando gli stadi italiani l’emblema resta il San Nicoladi Bari ,costruito per l’assegnazione dei Mondiali, per sostituire il vecchio impianto presente a Bari. Progettato da Renzo Piano, dall’esterno appare come un’”astronave”. C’è anche il lato positivo però, il San Nicola fu il primo stadio (a livello mondiale) ad essere illuminato per tutto il perimetro di gioco, evitando così le ombre in campo. Nel progetto originario non era compresa la pista d’atletica, fortemente voluta dal CONI, che distanziò inevitabilmente le tribune dal terreno di gioco. L’UEFA ha
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classificato l’impianto nella categoria “Elite”, la più prestigiosa, ospitando anche la finale dell’allora Coppa dei campioni 1991. L’unico beneficiario di questo stadio è appunto il Bari, che non sta navigando in buone acque in Serie B, e quasi tutte le volte che gioca in casa sono desolanti interi settori completamente vuoti, un progetto troppo grandioso per una squadra che, non avrebbe raccolto un pubblico di quasi 60.000 spettatori. Qui cadono calcinacci, ed un “petalo” (così chiamato perché le coperture sono staccate fra di loro) è rimasto completamente senza copertura, distrutti dal vento, viene
“LE NOTTI mAGICHE sONO FINITE” da chiedersi ora con che qualità di materiale siano stati costruiti. Le incurie, come se non bastasse si trovano anche al di fuori dello stadio, documentate grazie ad un video amatoriale, con le zone abbandonate al loro destino con
vere e proprie accozzaglie di rifiuti. l’astronave delle Notti Magiche di Nel febbraio del 2012 un tifoso del Italia ’90 resta poco o nulla. Bari, con un video pubblicato su You Tube, denunciava il fatto che dietro le tribune, non vi erano dei recinti di sicurezza, e si cadeva nel vuoto di 50 metri. Di quella che fu
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UN PUGNO AL CALCIO
lo stadIo , aggregazIone domenIcale , allenamento settImanale , sudore gIoIa , fatIca .tutto questo non Può essere solo rIdotto al calcIo . la struttura che ho Progettato getta le basI Per un nuovo modello dI stadIo , dove multIdIscIPlIne sPortIve dI unIscono.
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no dei momenti importanti per la crescita di un bambino o di una bambina è quello della scelta dell’eventuale sport da praticare. Chi sceglie il calcio, chi il nuoto, chi la pallacanestro o la pallavolo; chi invece prende strade alternative e meno battute, e opta per sport come karate, lotta, boxe, scherma. O, per rimanere in ambito degli sport di squadra, il rugby o il football americano.
continuano ad arrivare con puntualità raccapricciante: il campionario di risse, scorrettezze e malcomportamenti assortiti si aggiorna di giorno in giorno anche in un periodo, come quello estivo, fatto per la maggior parte di amichevoli. E a livello giovanile le cose purtroppo non vanno molto meglio: anzi qui si nota anche il fenomeno dei genitori ultrà, molto spesso in prima linea a dare il cattivo esempio. Ben chiaro, non si intende qui demonizzare il calcio, ma semplicemente dimostrare come spesso si ponga l’accento in maniera erronea sulle presunte negatività di alcuni sport solo perchè alla base c’è il contatto fisico e la lotta. Ci sarebbe un altro fattore alla base di questa riluttanza, ovvero la scarsa popolarità di questi sport; un problema quindi di cultura sportiva, che fa si che si preferisca virare sui più tranquilli lidi di sport nazional-popolari.
Gli sport presi ad esempio non sono per nulla casuali, ma anzi servono proprio come base di partenza per l’impostazione del mio discorso. Infatti, spesso, si assiste a ‘no’ di principio imposti dai genitori ai loro figli verso quest’ultimi sport, sulla semplice base di preoccupazioni per la salute fisica e l’educazione dei propri figli: sport di lotta e di contatto come quelli sopra citati, vengono infatti immediatamente collegati alla violenza e alla facilità di incorrere in infortuni, anche seri. Insomma Ma quindi rugby, boxe o altri sport pericolosi e diseducativi. sport di contatto sono veramente il demonio da cui preservare i Eppure, analizzando a fondo la propri pargoli? Niente affatto, questione si scopre che gli sport anzi… il rigore morale e il più pericolosi e meno educativi rispetto di compagni (nel caso sono proprio quelli ritenuti più del rugby) e avversari, nonchè “sicuri”. Su tutti valga l’esempio dell’autorità dell’arbitro – spesso del calcio, dove l’incidenza e volentieri calpestata nel calcio, degli infortuni gravi è assai alta con capannelli di giocatori che in e dove gli esempi poco edificanti maniera poco “urbana” contestano As
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le decisioni prese dal giudice di gara – sono imprescindibili valori delle discipline sopra citate. E così non deve stupire se, in una competizione come il Campionato del Mondo di scherma, la spadista rumena Ana Branza – che si stava giocando l’accesso alle medaglie- si sia fatta togliere dall’arbitro una stoccata erroneamente a lei assegnata, senza che l’avversaria r i c o r r e s s e alla moviola. C’è un altro aspetto che preme sottolineare in difesa di questi sport, ed è quello sociale: discipline come boxe, karate e arti marziali in genere, sono spesso veicolo di salvezza per quei ragazzi che provengono da zone povere o da situazioni famigliari difficili. Una palestra con un saccone, un ring e quattro attrezzi in croce unite all’impegno di persone di buona volontà (spesso e volentieri campioni o ex campioni) significa per molti trovare una valvola di sfogo ed un’ottima alternativa al nulla delle loro giornate.
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Ta e k w o n d o - m m A - P u g i lato-Kar ate-Judo-Lotta-scherma avranno una loro palestra su 3 piani all’interno dello stadio
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APPROFONdImENTO / Virtus Entella Stadium
GEO-sTAdIO Il settore collInoso del terrItorIo del comune dI chIavarI raggIunge la quota PIù elevata In corrIsPondenza del monte anchetta ed è caratterIzzato, da W verso e, dalla successIone dI: calcarI monte antola, scIstI manganesIferI e argIlle a “PalombInI”.
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n particolare i Calcari del Monte Antola coprono il settore del comune che và dalla sponda destra del fiume Rupinaro al confine con il Comune di Zoagli e sono costituiti da una sequenza ritmica di calcari marnosi con livelli minori di scisti siltosi e ardesie. Gli Scisti Manganesiferi si distribuiscono nell’area compresa tra il fiume Rupinaro a W e le frazioni di Rì Basso e Rì Alto ad E; sono composti da scisti neri con intercalazioni siltiti che e calcarenitiche. Le Argille a “Palombini” affiorano in tutta la parte orientale della municipalità (generalmente in sponda sinistra del fiume Entella) e sono costituite da scisti neri con livelli calcarei. Tutte le formazioni geologiche descritte in precedenza hanno subito deformazioni tettoniche multiple in più fasi. In ogni caso si possono riconoscere due principali lineamenti tettonici sui quali si è instaurata la linea di costa attuale e il corso dei fiumi principali e secondari. Il primo lineamento, il più antico, ha direzione NW – SE mentre il secondo è pressoché ortogonale con direzione NE – SW. Le forme di rilievo presenti nel territorio comunale sono stati creati per effetto di: fenomeni gravitativi, acque ruscellanti, azione delle onde e attività antropica. Solo poche frane attive interessano il territorio comunale; una è presente in prossimità del Santuario della Madonna delle Grazie (settore di ponente), un altro fenomeno franoso As
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si osserva lungo il Rio Campodonico nella frazione di Rì Alto. I depositi alluvionali caratterizzano la piana del fiume Rupinaro ad W e del fiume Entella ad E, il quale è uno dei principali fiumi liguri con un bacino idrografico di circa 400 Km2. Allo sbocco di alcune valli secondarie nella piana sono presenti anche alcuni ventagli alluvionali che tuttavia non sono facilmente osservabili a causa dell’urbanizzazione dell’area. La linea di costa è costituita da ampie spiagge sabbiose nel settore compreso tra la foce del fiume Entella a E e la frazione Gli Sogli a W, luogo in cui vi è un cambiamento morfologico verso una costa alta e rocciosa. Le spiagge hanno subito una notevole modificazione durante gli ultimi 50 anni e, anche a causa della costruzione del nuovo porto turistico, sono in costante accrescimento. L’area su cui sorge l’attuale Stadio Comunale di Chiavari è caratterizzata, secondo la Carta Geolitologica a scala 1:10000 del Piano di Bacino della Provincia di Genova – Ambito 16, da depositi terrazzati recenti. Da bibliografia (Faccini et Alii, 2014), tali depositi risultano essere composti da sabbie fortemente limose, limi ghiaiosi e limi sabbiosi; localmente sono presenti livelli coesivi costituiti da limi argillosi inorganici e argille limose inorganiche a medio – bassa plasticità che costituiscono eventi a minor energia della dinamica fluviale.
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Stadi costruiti ultimi 20 anni
INFOGRAPHIC / Virtus Entella Stadium
italia 42째 56' 42.41" N latitudine 12째 22' 7.59" E
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Media b
60,762,320 5,000 23,000
popolazione
longitudine
Media A
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12 12 13 16 10 germania
francia
spagna
inghilterra
portogallo
81 mln 65 mln 46 mln 52 mln 10 mln 17 k 7 k 9 k 18 k 1 k 43 k 20 k 26 k 36 k 11 8k As
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AS 50 ANNI dI ALTI E BAssI INFOGRAPHIC / Virtus Entella Stadium
l’InfografIca documenta l’andamento deglI ultImI 50 annI della medIa a PartIta neglI stadI ItalIanI . come sI Può notare I PIcchI dI affluenza sono neglI annI In cuI glI stadI erano nuovI o In fase dI costruzIone. non è un caso che Il PIcco dI affluenza medIa sIa stata durante la fase deI mondIalI 1990
1964 1965 1966 1967 1968 1969 1970 1971 1972 1973 1974 1975 1976 1977 1978 1979 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988
13 12 11 11 10 9 8 7 6 5 4 3
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Un po’ come in Germania. Anzi, il confronto con la seconda divisione tedesca non ci fa che impallidire. A Colonia in media sono 45 mila i tifosi che assistono alle partite della squadra di casa. Impressionante, anche per la serie A. 17 mila, il numero di spettatori in media negli stadi della Bundesliga 2. Siamo
indietro, anni luce. Peggio anche della Ligue 2 che, fatta eccezione per alcune piazze di rilievo (Lens, Metz, Nancy),in media fa registrare 7 mila tifosi allo stadio.
1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
balorditivi, in confronto alle nostre realtà, i numeri del Brighton (27 mila spettatori), del Leeds (25 mila, almeno lì Cellino avrà dei tifosi...), Derby County, Nottingham Forest, Leicester City (tutti attorno ai 20 mila). Medie esaltanti, fuori da ogni logica per noi.
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INFOGRAPHIC / Virtus Entella Stadium
avelllino
- Stadio Partenio Adriano Lombardi Bari - Stadio San Nicola Bologna - Stadio Renato Dall'Ara Brescia - Stadio Mario Rigamonti carpi - Stadio Sandro Cabassi Catania - stadio massimino Cittadella - Stadio Piercesare Tombolato Crotone - Stadio Ezio Scida frosinone - Stadio Comunale Matusa latina - Stadio Domenico Francioni livorno - Stadio Armando Picchi MODENA - Stadio Alberto Braglia PERUGIA - Stadio Renato Curi PESCARA - Stadio Adriatico PRO VERCELLI - Stadio Silvio Piola LA SPEZIA - Stadio Alberto Picco TERNANA - Stadio Libero Liberati TRAPANI - Stadio Polisportivo Provinciale VARESE - Stadio Franco Ossola vicenza - Stadio Romeo Menti Virtus entella - stadio comunale Virtus lanciano - stadio Guido Biondi
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-
1912 1919 1925 1925 1928 1932 1932 1933 1935 1935 1935 1937 1946 1959 1960 1961 1969 1971 1975 1975 1981 1990
As
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As
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livorno - Stadio Armando Picchi *-
latina - Stadio Domenico Francioni -
frosinone - Stadio Comunale Matusa *-
Crotone - Stadio Ezio Scida -
Cittadella - Stadio Piercesare Tombolato -
Catania - stadio massimino -
*
carpi - Stadio Sandro Cabassi -
Brescia - Stadio Mario Rigamonti -
*
Bologna - Stadio Renato Dall'Ara -
Bari - Stadio San Nicola -
avelllino - Stadio Partenio-Adriano Lombardi -
societa' - stadio -
2.935
2, 5 98
2.420
4, 2 33
5.352
4, 5 90
4, 1 64
affluenza
capacita'
9, 6 80
9, 6 31
8, 0 00
7, 6 23
8, 0 00
10, 2 15
15, 1 97
21, 1 40
11, 5 69
19, 2 38
20, 2 66
22, 9 44
38, 2 7t9
58, 2 70
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Virtus lanciano - stadio Guido Biondi -
Virtus entella - stadio comunale -
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vicenza - Stadio Romeo Menti -
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VARESE - Stadio Franco Ossola -
TRAPANI - Stadio Polisportivo Provinciale -
TERNANA - Stadio Libero Liberati -
LA SPEZIA - Stadio Alberto Picco -
PRO VERCELLI - Stadio Silvio Piola -
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PESCARA - Stadio Adriatico -
PERUGIA - Stadio Renato Curi -
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MODENA - Stadio Alberto Braglia -
4, 6 78 3, 0 83
2, 4 68
5, 1 50
5, 3 52
6, 1 34
5, 1 06 4, 1 74
3, 5 39
1, 6 80
4, 2 15
7, 7 50 9, 4 24
10, 3 36
8, 7 39
7, 0 66
8, 0 13
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21, 1 55 28, 0 00
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LA NUOVA sPONdA dELL’ENTELLA
PAssATO PREsENTE FUTURO
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Chi a vari superficie : 12,46 km² Abitanti : 28.295 Densita’: 190,61 ab./km² 44.18.59.08.N 09.19.25.45.E
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Virtussuperfi Entella Stadi u m cie : 49.132 mq Commerciale 10000 parcheggio: 8500 verde pubblico 15500 uffici: 4000 appartamenti : 1900 stadio:27000 altri sport:3500 Posti a sedere : 8.500 palestra polisportiva centro allemento 8 appartamenti 20 negozi 420 posti auto coperti
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AssONOmETRIA / Virtus Entella Stadium
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ANALIsI PROGETTO / Virtus Entella Stadium
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UN sImBOLO PER LA CITTÀ
l progetto si pone l’obiettivo di ricomporre la divergenza , caratteristica dell’epoca contemporanea , tra sistema dei valori e sistema delle funzioni. Occorre affrontare il problema ricorrendo ad una progettualità in grado di gestire la complessità dei sistemi in gioco , da quello della fattibilità economica al valore storico da preservare , l’aspetto edilizio e non ultimo l’impatto sociale che si può determinare a seconda del tipo di intervento. Lo stadio Comunale di Chiavari per i chiavaresi rappresenta un simbolo , luogo di spettacolo di massa dove si sono svolte le partite della squadra del cuore , lo spazio di riferimento per i tifosi attuali e del passato , di ricordi sportivi , di match epici , di calciatori , allenatori e presidenti. Da una lettura morfologica dei vuoti e dei pieni urbani emerge chiaramente la peculiare condizione della struttura che , originariamente sorta in un’area pressoché agricola , ha visto As
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1............UFFICI SOCIETÀ VIRTUS ENTELLA E DUFERCO 2............TRIBUNA NORD 3............SERVIZI IGIENICI 4............APPARTAMENTI 5............TRIBUNA SUD 6............SPAZI E SERVIZI PER LA PRODUZIONE AUDIOVISIVA DEGLI EVENTI
1............SPA CENTRO BENESSERE 2............INGRESSO SETTORI B1-2 C1-2 D1-2 3............INGRESSO SETTORI A1-2 4............GALLERIA COMMERCIALE AFFACCIATA SUL CAMPO DA CALCIO 5............AREA OSPITALITY 6............AREA LAVORO GIORNALISTI E FOTOGRAFI
1............PALESTRA POLISPORTIVA 2............UFFICI V.ENTELLA LAB. 3............TRIBUNA POLIFUNZIONALE 4............CAMPO DI ALLENAMENTO 5............GALLERIA COMMERCIALE 6............SPOGLIATOIO ATLETI 7............SPOGLIATOIO ARBITRI 8............INFERMERIA 9............SALA ANTIDOPING 10..........ACCESSO ATLETI AL CAMPO
crescere progressivamente intorno a sé una maglia sempre più serrata di costruzioni , fino alla completa saturazione. E’ possibile individuare un potenziale grado di permeabilità della struttura nei confronti del quartiere. Il sistema del verde pubblico esistente nel quartiere evidenzia forti criticità e suggerisce il bisogno di migliorarne la definizione di percorsi pedonali e la progettazione e il potenziamento delle piste ciclabili. Le scelte progettuali sono state sviluppate sulla base di una doppia scala , quella urbana del rapporto edificio città e quella architettonica dello stadio nella sua conformazione fisica.A scala urbana si è di conseguenza previsto di modificare il rapporto con il contesto cittadino da respingente ad attrattivo e di elevare il livello di permeabilità dello Stadioda e verso i quartieri di riferimento. Cinque i passaggi del concept progettuale 1)Ampliamento delle tribune e capacità dello stadio a 8.500 persone 2)L’eliminazione dei settori laterali a favore di una più completa visione della partita per tutti i tifosi 3)La creazione di un parco pubblico 4)La necessità di creare uno stadio non solo per il calcio ma polivalente 5)L’uso dei materiali , acciaio e vetro
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1..........PALESTRA POLISPORTIVA 2..........UFFICI SOCIETÀ 3..........INGRESSO PARCHEGGIO PUBBLICO 450 POSTI 4..........INGRESSO TIFOSI (TORNELLI) 5..........BIGLIETTERIA 6..........BAGNI PUBBLICI 7..........COMMERCIALE 8..........INGRESSO APPARTAMENTI 9..........PARCHEGGIO SQUADRE E DIRETTORI DI GARA 10........MIXED-ZONE 11........SALA CONFERENZE STAMPA
E’ possibile individuare un potenziale grado di permeabilità della struttura nei confronti del quartiere.
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lavoro stress
marzo
aprile
maggio
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dicembre 2013 193 - 5.8gb Marzo 2014 18 ottobre 2014 16 Primo Disegno
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Partite viste allo stadio
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luglio
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- arch. prof. Marco Casamonti - pres. prof. Antonio gozzi- Arch. enrico rocchi - Arch. prof. Massimiliano Giberti - Arch. Marco Giuliotti - Arch.Giovanni Glorialanza - Geo. lorenzo Solari - Dott. Riccardo Lo coco -
Persone coinvolte nella tesi Autocad - Photoshop - illustrator - indesign Rhinoceros - sketchup - keyshot - cinema4d
Programmi usati
Programma pi첫 usato
S,M,L,XL - CONTENTS -YES IS MORE - FUNDAMENTALS ARCHITETTURA DELLA CITta - l'architettura dell'umanesimo - Complessita e contraddizioni nell'architettura - AREA _ CASABELLA-san rocco
BIBLIOGRAFIA figc - gazzetta- corriere - il sole24 google - flickr - twitter - pinterest youtube - skalgubbar - archweb gobotree - adobe - autodesk
sitografia generale
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safari - chrome - itunes - spotify transmission - vlc - quicktime - skype
Programmi collaterali As
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BIBLIOGRAFIA E sITOGRAFIA / Virtus Entella Stadium
Rem Koolhaas , Bruce Mau , Hans Werlemann , SMLXL, London, Monacelli Press, 1998 Rem Koolhaas , Contents, Londra, Taschen, 2004 Aldo Rossi, Architettura della Cittò, Milano, Quodlibet, 1996 Bjarke Ingels , Yes is more, Londra, Taschen, 2009 Emilio Faroldi , Progettare uno stadio : architetture e tecnologie per la costruzione e gestione, Santarcangelo di Romagna ,Maggioli, 2007 Marco Casamonti, Rivista AREA numero 75 ,“ARENE” , 2009
http://www.gazzetta.it http://europaconcorsi.com http://www.corriere.it http://www.tuttomercatoweb.com https://it.wikipedia.org http://www.legaserieb.it http://www.figc.it http://www.stadiapostcards.com http://www.calcio.com/spettatori Marco Bellinazzo , Nuovi stadi per la «primavera» del calcio, in http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-eidee/2014-03-16/nuovi-stadi Gianluigi Longari ,Spettatori: raffronto umiliante tra Serie B, Inghilterra e Germania, in http://www. tuttomercatoweb.com/serie-b/spettatori-raffronto-umiliante-tra-serie-b-inghilterra-e-germania-539566
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