Tesi Di Laurea

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SOMMARIO INTRODUZIONE

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L’ENERGIA ELETTRICA

L’ENERGIA DELLE ALGHE

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DIMOSTRATIVO DI VENEZIA

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PORTO MARGHERA

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INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE LE STRATEGIE TERRITORIALI

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IL PARCO ENERGETICO

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IL PROGETTO

BIBLIOGRAFIA

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INTRODUZIONE L’ENERGIA ELETTRICA L’ energia elettrica sta alla base della vita quotidiana di tutti noi

sono i principali determinanti della qualità e quantità delle emis-

ed, oggigiorno, è impensabile vivere in assenza di essa. Purtrop-

sioni e, conseguentemente, dell’entità degli impatti sull’ambiente

po la prospettiva di un futuro privo di energia elettrica si fa sem-

e sulla salute delle popolazioni.

pre più probabile, se non saremo in grado di trovare un’ alter-

La produzione di energia nel nostro Paese, considerando l’assenza

nativa valida ai combustibili fossili, principale risorsa energetica

del nucleare, viene effettuata per la quasi totalità mediante

degli ultimi 50 anni, ora però in via d’ esaurimento. L’utilizzo dei

l’utilizzo di combustibili fossili e gas naturale in centrali termoelet-

combustibili fossili come principale risorsa di energia si è infatti

triche (CTE).

incrementata notevolmente nel XX secolo, nella seconda metà

La scelta dei diversi combustibili viene diversificata e subisce vari-

del quale si è osservata l’affermazione del petrolio come prin-

azioni negli anni, legate sostanzialmente a problemi economici e

cipale fonte energetica, rispetto al carbone troppo inquinante e

di aggiornamento tecnologico degli impianti.

in molti casi economicamente più gravoso nell’assieme dei costi

A fronte di un costante aumento della domanda di energia, le

di estrazione e trasporto all’utilizzatore finale. Si stima che nel

fonti fossili vanno via via esaurendosi ed il loro utilizzo influisce

1955 i combustibili fossili contribuissero al 52% del fabbisogno

pesantemente sul sistema “Terra”. Infatti la produzione ed il con-

energetico mondiale, ed il loro apporto crebbe al 64% nel 1970 .

sumo di energia non portano solo benefici al nostro modo di vi-

Oggi i combustibili fossili provvedono a poco più dell’85% del fab-

vere: essi sono causa anche di un’alterazione dell’ambiente con

bisogno energetico mondiale: di questo il petrolio contribuisce

conseguenze molto gravi. I combustibili fossili, dai quali ricavia-

per il 40%, il carbone per il 26% e il gas naturale (in forte crescita di

mo circa il 90% dell’energia di cui abbiamo bisogno, bruciando,

consumo) per il 23%. Un ulteriore 7% viene ricavato dall’energia

emettono anidride carbonica(CO2), uno dei gas che causano il

nucleare; a questo proposito si osserva che per quanto l’uranio

riscaldamento per effetto serra che si sta verificando sul nostro

non possa essere considerato un combustibile fossile, come for-

pianeta. Inoltre i processi di combustione producono ossidi di

nitore di energia faccia parte delle risorse naturali limitate e non

carbonio (COX), di azoto (NOX), di zolfo (SOX), idrocarburi (HC),

rinnovabili.

che sono causa di una serie di altre modificazioni ambientali, quali

Oltre al problema dell’ esauribilità si deve aggiungere che gli

l’inquinamento delle città e le piogge acide.

inquinanti atmosferici emessi da combustioni dell’industria en-

In Italia la produzione di energia elettrica avviene in gran parte

ergetica costituiscono una significativa quota delle emissioni di

grazie all’utilizzo di fonti non rinnovabili (come il carbone, il petro-

CO2 dell’intero paese. Le tecnologie impiantistiche ed i com-

lio e il gas naturale) e in misura minore con fonti rinnovabili (come 1


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lo sfruttamento dell’energia geotermica, dell’energia idroelettri-

A fronte di questa situazione, dei problemi legati all’inquinamento

ca e dell’energia eolica); il restante fabbisogno viene coperto con

ed alla scarsa adeguatezza del parco di generazione elettrica,

l’acquisto di energia dall’estero, trasportata nel paese tramite

manifestatasi drammaticamente negli ultimi anni, appare evi-

l’utilizzo di elettrodotti.

dente la necessità di un ripensamento delle politiche energetiche

Il fabbisogno nazionale lordo di energia elettrica è stato coperto

nazionali. Strumenti di incentivazione, sforzi regolatori, accordi in-

nel 2010 per il 67,3% attraverso centrali termoelettriche che bru-

ternazionali e obiettivi nazionali sul risparmio e le fonti rinnovabili

ciano principalmente combustibili fossili in gran parte importati

vanno inquadrate all’interno di una strategia di sistema organica

dall’estero (di questi piccole percentuali - inferiori al 2% - fanno

secondo i principi della pianificazione integrata delle risorse.

riferimento a biomassa, rifiuti industriali o civili e combustibile

Ed è qui che si inseriscono le risorse rinnovabili, ovvero quelle

nazionale). Un altro 19,6% viene ottenuto da fonti rinnovabili (id-

risorse in grado di rigenerarsi in tempi utili per lo sfruttamento da

roelettrica, geotermica, eolica e fotovoltaica)

parte dell’uomo, senza dunque correr il rischio di esaurirsi.

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Le fonti energetiche rinnovabili sono quelle non fossili e cioè: eolica, solare, geotermica, maremotrice, idraulica, biomassa, gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas. Con opportune tecnologie è possibile convertire queste fonti rinnovabili in energia termica, elettrica, meccanica o chimica. Tra le principali fonti di energia rinnovabile, in quest’ultimo decennio sta prendendo piede lo studio sull’utilizzo di biomassa da microalghe per produrre energia elettrica. In questo lavoro è stata ipotizzata la produzione di energia elettrica tramite fotosintesi clorofilliana operata da microalghe, nonchè la riduzione delle emissioni di CO2 e la diminuzione dei fattori di pressione sulle infrastrutture energetiche esistenti. Il contributo nello specifico si propone, mediante scenari energetici sviluppati a titolo esemplificativo, di evidenziare alcuni benefici economici, energetici ed ambientali raggiungibili modificando e/o rafforzando le attuali politiche nazionali e comunitarie sull’uso razionale dell’energia e sullo sviluppo delle fonti rinnovabili. La Regione Veneto si è già distinta per una produzione di energia elettrica che per la maggior parte proviene da centrali termoelettriche ed in parte idroelettriche. Agli inizi del 1900 Porto Marghera importava queste fonti per l’alimentazione energetica delle aree industriali; allo stato attuale, invece, il processi si è invertito e dopo la realizzazione delle due centrali termoelettriche di Enel Porto Marghera diviene uno dei principali poli energetici, seconda solo a Porto Tolle. In Regione vengono prodotti i due terzi dell’energia richiesta dalla stessa, ovvero 20.600 GWh di 30.400 GWh(dati del 2009). 4


INQUADRAMENTO DEI PRINCIPALI ELETTRODOTTI ALL’INTERNO DEL COMUNE VENEZIANO Le linee elettriche diventano elementi ricorrenti e caratterizzanti del paesaggio industriale

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L’ ENERGIA DALLE ALGHE

I VANTAGGI DELLE MICROALGHE RIDUZIONE DELLE EMISSIONI IN ATMOSFERA

Le alghe rappresentano il cuore del processo di conversione della

La biomassa presente negli oceani è la maggior responsabile (cir-

CO2 in energia elettrica. Sfruttando la naturale capacità riprodut-

ca al 70%) della trasformazione di CO2 presente nell’atmosfera.

tiva di questi micro-organismi e le innovative tecnologie non in-

Attraverso il processo di fotosintesi, le alghe assorbono l’energia

quinanti, le alghe vengono trasformate in biomassa dalle propri-

solare e la utilizzano per trasformare la CO2 e l’acqua in prodotti

età altamente energetiche.

organici (biomassa energetica) rilasciando ossigeno. La tecnolo-

La biomassa può essere utilizzata per differenti applicazioni:

gia, che utilizza le alghe come materia prima per la produzione di

generare energia elettrica e produrre biocarburante insieme a

energia rinnovabile, sfrutta la presenza della CO2 nell’ambiente,

sostanze di grande importanza per diversi processi produttivi

la cattura e la utilizza per il processo foto sintetico. Inoltre riduce

(come quelli alimentari e farmaceutici).La tecnologia che sta

le emissioni di CO2 in atmosfera in quanto quella prodotta viene

alla base sia del metodo di generazione della biomassa e della

reimmessa nel ciclo, evitando a sua volta le piogge acide e abbas-

sua lavorazione si basa sul ciclo per il quale la CO2 prodotta è

sando il riscaldamento globale del pianeta in maniera tangibile,

riassorbita e riutilizzata per la produzione di nuova biomassa. Il

rispettando gli obiettivi stabiliti dal Protocollo di Kyoto.

sistema è tale da massimizzare la resa energetica e conseguire il miglior risultato oggi possibile nella produzione di energia da fonti rinnovabili.

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E’ scongiurato dunque il rilascio di ulteriori fumi tossici o polveri

tenzialità e vantaggi, ma priva degli inconvenienti: non aumenta,

pesanti, al contrario di ciò che avviene utilizzando combustibili

anzi riduce, le emissioni di anidride carbonica (CO2), non immette

fossili, che rilasciano gas dannosi nell’ atmosfera.

nell’atmosfera diossido di zolfo (SO2) e non produce derivati dan-

Il vantaggio che se ne trae è doppio: da un lato la riduzione

nosi e nocivi.

dell’effetto serra e quindi la salvaguardia del futuro sistema

Da segnalare, inoltre, il fatto che questa fonte di energia non com-

ambientale del pianeta e, dall’altro, un beneficio economico in

pete con i cicli di materie prime alimentari.

quanto le emissioni di CO2 dal 2010 saranno un ingente onere

Il sistema si basa sulla generazione di cicli completi di trasferimen-

economico per il sistema industriale.

to e trasformazione dell’energia solare in chimica. Questo processo, catturando CO2 in maniera autonoma, consente la produzi-

A MISURA DI TERRITORIO

one di biocarburante e suoi derivati. Il biocarburante prodotto

Gli impianti hanno dimensioni contenute perché i bireattori che

può sostituire al 100% il petrolio tradizionale e non ha necessità

contengono le alghe sfruttano la verticalità per ottenere il mas-

di essere miscelato per le sue utilizzazioni: può essere venduto

simo rendimento dell’ energia solare, andando ad ottimizzare la

direttamente sul mercato o utilizzato in apparati che producono

produttività dell’ area.

elettricità.

Inoltre, l’ impatto ambientale è zero dal momento che le microalghe vengono prelevate localmente e scelte tra quelle più adatte

INESAURIBILE, PULITA ED AUTONOMA

a vivere e riprodursi, quindi sicure per l’ ambiente.

Utilizzando la biomassa è possibile ottenere un bioolio che è in grado di generare elettricità attraverso un motore a combustione

LA PRIMA VERA ALTERNATIVA AL PETROLIO

esterna (una turbina) e anche alimentare direttamente un proc-

Il sistema di conversione di energia da biomassa consente una

esso di scomposizione molecolare ad alto rendimento energetico

produzione significativa e sostenibile del primo biocombustibile

per la produzione.

blu esistente al mondo. A differenza di quello verde, che deriva

L’energia prodotta è energia pulita in quanto i gas di scarico dei

dalla lavorazione di prodotti di origine agricola (mais, canna da

generatori di elettricità (composti principalmente da CO2) vanno

zucchero), questo biocarburante deriva dall’acqua e dalle alghe.

immessi nei bioreattori per fertilizzare le microalghe; così non si

Inoltre qualsiasi tipo di errore o malfunzionamento del sistema

hanno emissioni in atmosfera.

è gestibile in poco tempo senza rischi per la produttività, al contrario di un problema in un sistema di coltivazione tradizionale (mais, colza, palma, ecc..) che potrebbe causare la perdita di un intero anno di lavoro. Si tratta di una nuova fonte di energia, simile al petrolio per po10


I VANTAGGI - AMBIENTE: Riduce l’Effetto Serra - A misura di Territorio - Assenza di Residui Dannosi - SVILUPPO: Elevata produttività - Sicurezza del Processo - Sottoprodotti utilizzabili - ECONOMIA: Compatibilità Economica - Impianti Durevoli - Alternativa Competitiva - Convenienza dell’Investimento

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LA TECNOLOGIA L’ALLEVAMENTO La coltivazione di alghe in ambiente controllato (applicando di-

Oggi la produzione viene effettuata, soprattutto, con sistemi di

verse tecnologie) è diventata un’attività di grande importanza

coltura all’aperto “outdoor” dove è possibile abbattere i costi

economica per la produzione di biomassa che viene impiegata

utilizzando la luce solare come sorgente di energia. Spesso per

per una molteplicità di scopi che vanno da quello alimentare, a

la produzione di alghe su larga scala vengono utilizzati vasche a

quello medico e cosmetico. I principali parametri che vengono

rimescolamento poco profonde.

monitorati per controllare e migliorare la crescita algale sono

Esistono migliaia di specie diverse di microalghe. Le microalghe

luce e temperatura.

che si immettono nei bioreattori vengono prelevate localmente

La coltivazione di biomassa algale per la produzione commerciale

e scelte tra quelle che, per specifiche caratteristiche, sono più

può essere di tipo “indoor”, ossia effettuata all’interno di un edifi-

adatte a riprodursi e a produrre il biocarburante.

cio, che però risulta particolarmente costosa, o di tipo “outdoor”,

La temperatura regola la crescita delle microalghe, la maggior

cioè all’esterno, più economica in quanto utilizza per la crescita

parte delle quali, definiti organismi mesofili, presenta un opti-

delle alghe energia solare. I sistemi di coltura delle alghe, in base

mum di crescita in un intervallo compreso tra 20°C e 30°C. Esis-

alle caratteristiche dell’impianto di produzione, vengono general-

tono anche microalghe adattate alle basse temperature, con un

mente classificati come sistemi aperti quali grandi vasche, stagni,

metabolismo attivo e crescita fra 0°C e 12°C.

canali, unità a circolazione di acqua bassa e come sistemi chiusi.

Le alghe selezionate vengono allevate e monitorate in laborato-

Questi ultimi possono essere di tipo “indoor”, quali bustoni di

rio e quindi trasferite nei fotobioreattori(cilindri di policarbonato)

polietilene o fotobioreattori, o di tipo “outdoor” ( fotobiorettori

dove viene immessa l’acqua, i nutrienti e CO2, grazie ai quali i

cilindrici, elicoidali anulari ed a pannello).

micro-organismi, unitamente all’effetto della radiazione solare,

La scelta del “sistema di coltura” dipende da una serie di fattori

compiono il processo di fotosintesi e moltiplicano la loro massa.

quali il volume della coltura, la temperatura, il consumo energetico, l’impegno continuo di manutenzione accurata, e il prodotto finale che si vuole ottenere. Nella scelta del sistema di coltura si tiene conto, quindi, delle esigenze di coltivazione dell’alga e della qualità del prodotto, e nello stesso tempo della sua convenienza economica.

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IL TRATTAMENTO DELLA BIOMASSA La biomassa prodotta viene centrifugata ed essicata per essere predisposta ad un trattamento avanzato con tecnologie non inquinanti per produrre biocombustibile e sostanze che hanno valore per altri tipi di produzione. L’impanto sarà costituito da due unità dedicate: - all’allevamento delle microalghe nei bioreattori; - alla trasformazione della biomassa in energia elettrica.

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IMPIANTI A CICLO CHIUSO CHE NON INQUINANO

La tecnologia che sta alla base sia di generazione della biomassa e

Le alghe rappresentano il cuore del processo di conversione CO2

della sua lavorazione si basa sul ciclo per il quale a CO2 prodotta

in energia elettrica.

è riassorbita e riutilizzata per la produzione di nuova biomassa.

Sfruttando la naturale capacità riproduttiva di questi micro-or-

Il sistema è tale da massimizzare la resa energetica e conseguire

ganismi e le innovazioni tecnologiche non inquinanti, le alghe

il miglior risultato oggi possibile nella produzione di energia da

vengono trasformate in biomassa dalle proprietà altamente en-

fonti rinnovabili.

ergetiche. La biomassa può essere utilizzata per differenti applicazioni: generare energia elettrica e riprodurre biocarburante insieme a sostanze di grande importanza per diversi processi produttivi(come quelli alimentari e farmaceutici).

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BIOCARBURANTE

DIMOSTRATIVO DI VENEZIA

Il biocarburante è la prima vera alternativa al petrolio.

La prima centrale italiana alimentata ad alghe

Il sistema di conversione di energia da biomassa consente una

L’energia dalle alghe in Italia parte con un progetto concreto ed

produzione significativa e sostenibile del primo biocarburante

importante: contribuire alla riqualificazione energetica del Porto

blu. A differenza di quello verde, che deriva dalla lavorazione di

di Venezia per garantirne l’autosufficienza, rendendo sostenibile

prodotti di origine agricola (mais, canna da zucchero), questo

l’attività e ridurre le emissioni di CO2.

deriva dall’acqua e dalle alghe.

A tale scopo a marzo del 2009 è nata Enave Srl, partecipa al 51%

Si tratta di una nuova fonte di energia, simile al petrolio per po-

da APV Investimenti SpA (la finanziaria dell’Autorità Portuale di

tenzialità e vantaggi, ma priva degli inconvenienti: non aumenta,

Venezia) e al 49% da Enalg.

anzi riduce, le emissioni di anidride carbonica (CO2), non immette

Nell’autunno del 2010 sarà inaugurato il primo impianto dimos-

nell’atmosfera diossido di zolfo (SO2) e non produce derivati dan-

trativo su una taglia di prototipo industriale che permetterà di te-

nosi e nocivi. Inoltre questa fonte di energia non compete con i

stare la bontà della tecnologia e la sua sostenibilità economica.

cicli di materie prime alimentari, può sostituire al 100% il petro-

Per l’impianto di un ettaro si sta procedendo alle pratiche di dislo-

lio tradizionale e non ha necessità di essere miscelato per le sue

cazione ed autorizzazione.

utilizzazioni.

Tra le ipotesi per la localizzazione del sito l’isola delle Trezze.

Inoltre, il micro granulato inerte derivante dalla disidratazione

L’impanto dimostrativo di un ettaro (che a regime ne occuperà

delle alghe è utilizzabile in edilizia, in ambito ambientale, dermo-

20, per una produzione di 50 MW), sarà costituito da due unità

cosmetico e per la produzione di cellulosa.

dedicate: - all’allevamento delle microalghe nei bioreattori; - alla trasformazione della biomassa in energia elettrica. Con una produzione di circa 1000 tonnellate l’anno di biomassa, l’impianto dimostrativo consentirà di produrre 500 KWh per 8000 ore l’anno di energia rinnovabile (Blue Energy).

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CENTRALE A MICROALGHE PER L’AUTOSUFFICIENZA ENERGETICO DEL PORTO

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PORTO MARGHERA Porto Marghera è costituita da insediamenti industriali e canali portuali, stretti tra la laguna e la città di Marghera, e segnati da situazioni di degrado urbanistico e dalla presenza di vaste aree dismesse o sotto utilizzate, nonché dall’obsolescenza/assenza di molte infrastrutture primarie e da fenomeni di inquinamento, che, pure, ancora rappresentano un perno essenziale all’interno dei sistema economico dei nord-est Nel corso degli anni, ha visto scorrere un’importante trasformazione: dal modello “fordista” delle grandi aziende a grande occupazione, si sta passando a uno sviluppo basato su piccole e micro imprese che, in parte traggono i propri vantaggi dalla vicinanza con le grandi imprese. I principali fattori caratterizzanti ed i principali raggruppamenti del sistema di Porto Marghera sono: - la vocazione portuale - la cultura industriale - la riconversione delle aree dismesse Nel 2005 il Coses stimava in 163 ettari le aree libere a Porto Marghera. Oggi si possono contare oltre 172 ettari non utilizzabili, di cui 102 ettari hanno trovato solo in tempi recenti una progettazione e pianificazione definita ed altri 72 ettari ad oggi sono ancora privi della benchè minima progettazione.

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Superfici dei macro indicatori principali:

All’interno dei perimetri del S.I.N. (Sito di Interesse Nazionale),

- Area di industrie e attività commerciali e terziarie ettari 1.447

in questi ultimi anni stanno avvenendo dei radicali cambiamenti

- Canali e specchi acquei

ettari

343

atti a modificare e salvaguardare i drammatici equilibri ambien-

- Strade e ferrovia

ettari

77

tali, che in tutti questi anni di produzione industriale, sono stati

- Aree demaniali

ettari

38

alterati e trascurati dal degrado ed inquinamento.

- Aree di servitù

ettari

104

Totale

ettari 2.009

Il traffico portuale: Traffico complessivo annuo: - 31 milioni di tonnellate - terzo Porto in Italia - 330.000 TEU - leader nel Mare Adriatico - 1,5 milioni di passeggeri - primo porto passeggeri del Mar Mediterraneo - 250 grandi yacht Tre settori di traffico: - commerciale

14.621.282 tonnellate (48%)

- industriale

4.423.625 tonnellate (15%)

- petrolifero

11.149.898 tonnellate (37%)

Totale

30.194.845 tonnellate

INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE Le principali attività di bonifica e risanamneto del SIN (Sito di Interesse Nazionale) di Porto Marghera sono state individuate dal “Master Plan per la bonifica dei siti inquinati, già previsto dall’Atto Integrativo dell’Accordo per la Chimica di Porto Marghera e dall’Accordo di Programma tra Ministero dell’Ambiente e Magistrato alle Acque del 7 marzo 2006, e sono costituite da: 1. opere di confinamento strategico (marginamento e retromarginamento); 2. dragaggio dei sedimenti e risanamento ambientale dei canali industriali; 3. interventi di bonifica dei terreni e delle falde contaminati; 4. integrazione con l’intervento Progetto Integrato Fusina (PIF)

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1. OPERE DI MARGINAMENTO

te allo spessore dello strato di materiali di riporto misti a rifiuti. A tergo del palancolato viene posto un drenaggio e collettamento

Interventi del Magistrato alle Acque:

delle acque di falda superficiale, trattate in seguito in depuratori,

- Canale Lusore Brentelle, sponda nord

ai fini di mantenere invariato il regime piezometrico della fascia

- Darsena della Rana, sponda nord

spondale.

- Canale Industriale Ovest

Per quanto riguarda il Canale Lusore Brentelle, a causa dell’interferenza tra il palancolato di progetto e i numerosi scarichi

Il progetto prevede la realizzazione di una struttura di margina-

di acque bianche provenienti dalla rete fognaria Syndial, il proget-

mento antierosione e a tenuta idraulica ai fini di impedire il tras-

to ha previsto anche la riorganizzazione della rete fognaria, inter-

ferimento dell’inquinamento proveniente dagli imbonimenti,

cettando gli scarichi in una nuova rete che mantiene inalterato lo

dalle falde e dai suoli inquinati verso i canali portuali in comuni-

scarico attuale del canale, ma nel lungo termine potrà essere col-

cazione con l’ambiente lagunare.

legato alle preposte condutture della rete del Progetto Integrato

L’intervento consiste nell’infissione di un palancolato metallico

Fusina (PIF) della Regione Veneto.

munito di guarnizioni di tenuta all’interno del gargame, lungo le sponde del canale. Le palancole vengono collegate in sommità tramite un cordolo in

2. DRAGAGGIO DEI SEDIMENTI E RISANAMENTO DEI CANALI INDUSTRIALI

cemento armato che ha un’altezza corrispondente allo spessore

La strategia generale prevede che, contemporaneamente alle

dello strato di materiali di riporto che ha un’altezza corrisponden-

opere di confinamento finalizzate a impedire il contatto dei terreni e delle falde contaminati di Marghera con la Laguna, si intervenga per eliminare gli effetti negativi sull’ambiente dei sedimenti contaminati presenti nei Canali Industriali Ovest e Sud. I sedimenti, raccolti per portare i canali alla quota intermedia di - 11,00 m s.l.m, a seconda dei valori di contaminazione, vengono suddivisi in 4 categorie: colonna A, B e C, che possono essere movimentati e smaltiti dentro la contaminazione lagunare e in particolar modo collocati sull’Isola delle Tresse con un sopralzo fino alla quota di +9,50 m s.l.m.m e un ampliamento dell’Isola, mentre i sedimenti superiori alla colonna C, i più inquinati, sono stati inseriti nell’Accordo di programma “Vallone Moranzani” che

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prevede il recupero ambientale di vecchie discariche per i


rifiuti speciali che si trovano in località Moranzani con un tratta-

Gli interventi di bonifica comprendono tecnologie quali Two

mento di inertizzazione e la realizzazione di una cassa di colmata

phase extraction, ossidazione chimica, bonifica elettrochimica,

a ridosso del Molo Sali.

oltre a interventi di scortico superficiale e impermeabilizzazione.

3. BONIFICA DEI TERRENI E DELLE FALDE DEL VECCHIO PETROLCHIMICO L’intero sito di bonifica è costituito da aree di proprietà privata e per questo l’onere della caratterizzazione, messa in sicurezza e bonifica dei terreni e delle falde inquinati spetta ai soggetti privati responsabili dell’inquinamento. Si riscontra una diffusa e grave contaminazione del suolo/sottosuolo prevalentemente legata a metalli, IPA, C>12, C<12, Alifatica, PCB, PCDD/PCDF; l’area è occupata da impianti dismessi in parte demoliti.

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Gli interventi di bonifica comprendono tecnologie quali Two

dei contaminanti grazie alla migrazione verso gli elettrodi medesi-

phase extraction, ossidazione chimica, bonifica elettrochimica,

mi degli ioni disciolti nella fase acquosa. Particolarmente indicato

oltre a interventi di scortico superficiale e impermeabilizzazione.

per mezzi porosi a bassa permeabilità. Contaminati trattati: metalli pesanti, idrocarburi policiclici aro-

Le differenti tecnologie utilizzate per la bonifica di suoli e falde,

matici, BTEX, prodotti petroliferi;

su approvazione del Ministero dell’Ambiente,

Tempi di trattamento: medio-brevi;

possono essere riassunte nelle seguenti tipologie:

Costi: da 50 € a 220 € per tonnellata di terreno contaminato trattato.

- Ossidazione chimica (ISCO): iniezione nel sottosuolo (terreni saturi/falda acquifera) di miscele ossidanti , con l’eventuale ag-

- Biopile: il suolo inquinato viene escavato e disposto in cumuli in

giunta di appositi catalizzatori, allo scopo di ossidare i contami-

aree predisposte al trattamento. Consiste nella sovrapposizione

nanti organici presenti.

di strati di terreno (altezza del cumulo da 1 m a 4 m) contaminato

Si ottengono come prodotti finali acqua e anidride carbonica.

con inserimento di tubi forati di immissione aria, sostanze ac-

Contaminanti trattati: TCE, MTBE, idrocarburi policiclici aromati-

quose e nutrienti nonchè tubi di estrazione d’aria dall’ammasso;

ci, BTEX, prodotti petroliferi;

la biopila viene coperta con teli di plastica e i vapori sono trattati

Tempi di trattamento: brevi (settimane o mesi);

con carboni attivi.

Costi: da 30 € a 180 € per mc di suolo trattato

Contaminati trattati: oli combustibili, lubrificanti e idrocarburi ali-

da 0,3 € a 0,5 € per l di falda trattata.

fatici, IPA, alcoli e fonoli;

Tempi di trattamento: dai 6 mesi ai 2 anni; - Multi Phase Extraction o Dual Phase Extraction: tecnologie in situ che consentono l’estrazione simultameae separata delle fasi fluide (gas, liquido), trattate in superficie dopo l’estrazione, e reiniettate nel sottosuolo una volta decontaminate. Contaminanti trattati: idrocarburi policiclici aromatici, BTEX; Tempi di trattamento: dai 6 mesi ai 2 anni; - Bonifica elettrochimica (ECRT): è una tecnologia che applica una corrente elettrica continua a bassi valori a terreni saturi contaminati da metalli pesanti e sostanze organiche inserendo due elettrodi nel terreno, che funzionano da mezzo di raccolta 24

alla


4. PROGETTO INTEGRATO FUSINA

a Fusina rispettando i limiti di Sezione 3 del D.M. 30/07/99;

Il P.I.F. nasce dall’idea di coordinare gli interventi per la depurazi-

- reflui di tipo “B2”: acque di pioggia derivanti dal dilavamento

one spinta dei reflui e di rigenerazione delle acque usate medi-

di siti potenzialmente inquinati nell’area industriale di Marghera,

ante la trasformazione dell’attuale impianto di depurazione di

previo opportuno stoccaggio presso i siti stessi;

Fusina dimensionato per il trattamento di circa 100.000 mc/d di acque miste, in centro di trattamento polifunzionale degli

- reflui di tipo “B3”: acque di falda inquinate, drenate a tergo delle

scarichi civili e delle acque di prima pioggia di Mestre, Marghera,

conterminazioni realizzate lungo le sponde dei canali industriali

Porto Marghera e del Mirese, degli scarichi industriali di Porto

(5.000 mc/d).

Marghera, nonchè delle acque di falda inquinate nel corso delle operazioni di bonifica attuate all’interno di Porto Marghera.

Le acque industriali di tipo “B1” verranno collettate all’impianto

Il progetto è finalizzato alla:

mediante una nuova linea di adduzione, su un tracciato che si

- riorganizzazione del sistema di collettamento, a Porto Margh-

sviluppa lungo i marginamenti dei canali, insieme alle acque me-

era, di tutti gli scarichi privati, delle acque di prima pioggia e dei

teoriche di tipo “B2”; con linea separata verranno convogliate le

drenaggi;

acque di drenaggio dei marginamenti industriali (tipo “B2”).

- depurazione nell’impianto VESTA di Fusina, opportunamente adeguato e potenziato; - riutilizzo ad uso industriale/duale delle acque civili trattate in impianto; - diversione dello scarico finale dal recapito attuale, in modo tale da pervenire all’eliminazione degli scarichi diretti industriali in laguna. All’impianto di depurazione di Fusina verranno collettati in modo separato i seguenti flussi di acque reflue: - reflui di tipo “A”: costituiti da acque di origine civile, acque urbane e meteoriche di Mestre, Marghera e dei 17 comuni facenti parte del Mirese, con potenzialità 150.000 mc/d; - reflui di tipo “B1”: effluenti industriali dell’area di Porto Marghera, trattati negli impianti di provenienza in modo tale da arrivare 25


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ACCORDO DI PROGRAMMA MORANZANI (siglato il 03-08-08) L’accordo prevede la realizzazione di infrastrutture, impianti e interventi che coinvolgono diversi aspetti: - escavo dei canali di Porto Marghera mediante dragaggio dei sedimenti inquinati (Malamocco - Marghera, canali sud, ovest e nord) - miglioramenti sulla viabilità ; - sistemazione della rete idraulica; - realizzazione di un parco urbano a Malcontenta; - interventi di tipo paesaggistico - ambientale; - interramento di 4 elettrodotti da 230 - 380 KV; - delocalizzazione della San Marco Petroli;

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LE STRATEGIE TERRITORIALI Porto Marghera, ed in particolar modo il sito del Vecchio Petrolchimico, è geograficamente collocato tra la rete ecologica che corona l’intero perimetro comunale a Ovest e le isole industriali a Est. A barriera idrico- ecologica verrà disposta, come da Accordo sulla Chimica, il retromarginamento (un sistema di paratie profonde 20 m) che andrà a proteggere dalle contaminazioni industriali sia alla quota superficiale che alla quota di falda le acque di falda che andrebbero a defluire direttamente in laguna. La linea di retromarginamento verrà deviata per consentire sia alla vegetazione del Parco Lusore, che alle acque dei canali del Lusore di poter permeare ed appropriarsi di parte del Parco energetico.

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Con la realizzazione della Romea Commerciale e la risistemazione della “camionabile” SP 81, permetterà al traffico pesante destinato a Porto Marghera di essere assorbito dalla Statale Romea, per proseguire lungo via F.lli bandiera. La prima strategia da adottare sarà quella di deviare l’intero traffico pesante attraverso una nuova infrastruttura rialzata che costeggerà la sponda Nord dell’Isola del Nuovo Petrolchimico e, proseguaendo lungo via dell’Elettricità, andrà ad innestarsi al ponte strallato posto sul canale industriale Ovest, permettendo così di scaricare il flusso viario lungo via F.lli Bandiera. La seconda strategia è il risultato della risistemazione dell’intera fascia viaria di via F.lli Bandiera prevalendo la permeabilità con la città (Ovest-Est). Con lo slittamento del nuovo fronte industriale la città, nel tempo, potrà espandersi verso Est. L’ipotesi propone un’idea insediativa divisa per stralci. 32


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PLANIMETRIA GENERALE

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IL PARCO ENERGETICO

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Il Parco Energetico si sviluppa su un’area dismessa di circa 40 et-

Per rendere operativo il suo ciclo di produzione e sfruttare al meg-

tari in cui si inseriscono i due layout di progetto: la centrale ener-

lio gli elementi in disuso, utilizza le vecchie cisterne e gasdotti per

getica ed il parco visitabile.

trasformarle in elementi di stoccaggio degli oli algali e acquedotti

La centrale, estesa su 22 ettari, è divisa in due settori: il primo

per il trasporto delle acque mescolate alle microalghe.

dato dalla coltura delle alghe all’interno dei fotobioreattori; e la

I percorsi per gli operatori sono posti sempre a terra, e attraver-

seconda data da un centro direzionale e di controllo.

so percorsi principali e secondari, è garantita la manutenzione

Per rendere operativo il suo ciclo di produzione e sfruttare al meg-

dell’impianto.

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DATI DIMENSIONALI PARCO ENERGETICO mq

ettari

parco energetico

214.000

21,4

sup. occupata da aziende attive viabilità parco visitabile totale potenza installata

127.000 45.000 132.000 518.000

12,7 4,5 13,2 51,8

MW

MW/ha

85,6

4,00

n° abitanti

MW/abitante

Area Vecchio Petrolchimico:

Area terziario: sup. terziario progetto richiesta energetica

230.000

sup. terziario zone omogenee richiesta energetica

240.000

23,0 2,62583 24,0 2,74

totale

5,36583

Marghera: n abitanti richiesta energetica

28.255 90.000

9,0

36,0

586.159

58,6

234,5

200.000

20,0

80,0

mq

ettari

MW

Mestre n abitanti richiesta energetica

176.000

Venezia (centro storico) n abitanti richiesta energetica Rif. centrale per il Porto di Venezia

60.052

MW/ha

n° abitanti

MW/abitante

4,00 coltivazione microalghe sup. potenza installata

100.000

10,0 40,0

fotovoltaico sup. potenza installata

271.059

27,1 32,0

Rif. Centrale fotovoltaica di Rovigo 0,85 sup. potenza installata

850.000

85,0 72,0

Rif. VEGA 0,11 sup. potenza installata

120.000

12,0 1,4

Rif. Città di Venezia 0,0013 n° abitanti potenza installata

60.052 80,0

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IPOTESI 1 : trasferire progetto energetico 1.A microalghe + fotovoltaico (da accordo) sup. coltivaz. microalghe potenza installata + sup. fotovoltaico potenza installata

mq

ettari

100.000

10,0

MW

MW/ha

n째 abitanti

40,0 271.059

27,1 32,0

sup. totale potenza installata

371.059

37,1 72,0

1.B microalghe (MW da accordo) sup. coltivaz. microalghe potenza installata

180.000

18,0 72,0

1.C microalghe (MW necessari) sup. coltivaz. microalghe potenza installata

213.000

21,3 85,0

IPOTESI 2 : sostentamento energetico Terziario terziario sup. coltivaz. microalghe potenza installata

12.623

45,9 1,3

0,11

5,0 IPOTESI 3 : sostentamento energetico Marghera (Marghera + Catene + Malcontenta) Marghera sup. coltivaz. microalghe potenza installata

28.255 94.102

9,4 37,6

IPOTESI 4 : sostentamento energetico Terziario + Marghera Terziario + Marghera sup. coltivaz. microalghe potenza installata

106.724

10,7 42,7

IPOTESI 5 : sostentamento energetico Terziario + Marghera + Porto (1.C) Terziario + Marghera sup. coltivaz. microalghe potenza installata

319.224

31,9 127,7

IPOTESI 6 : produzione di biodiesel (30 t/ha) sup. coltivaz. sup. coltivaz. Microalghe (100%) sup. coltivaz. Microalghe (50%) sup. coltivaz. Microalghe (25%)

387.920 194.000 97.000

38,8 19,4 9,7

t/anno

1.164 582 291

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Il Parco energetico può essere pensato come una serie di giardini

- Ripristino dei gasdotti dismessi;

tematici che si sviluppano a partire dai percorsi principali. Questa

- Ripristino delle cisterne dismesse per lo stoccaggio degli olii al-

impostazione consente al progetto di evolversi, attraverso di-

gali;

verse fasi attuative, a partire da un primo sistema di connettivo posto all’ ingresso nord del Vecchio Petrolchimico e che connette

ASPETTI PAESAGGISTICI

a Malcontenta. Il percorso principale, posto ad una quota rialzata

La stretta integrazione tra architettura, urbanistica, ingegneria e

dal piano di calpestio, è accessibile al pubblico; mentre i percorsi

paesaggio fornisce un’opportunità unica per combinare l’elemento

secondari, semi-pubblici, consentono di scendere alle tre piastre

naturale con quello artificiale all’interno di una condizione indus-

di calcestruzzo appoggiate al suolo e che distribuiscono alle varie

triale tipica del 21° secolo.

archeologie industriale ripristinate

Il paesaggio è legato direttamente ad aspetti di tempo e durata. Una strategia indicativa di come la riorganizzazione del territorio

SOSTENIBILITA’

possa divenire parte di uno sviluppo per fasi di successivi paesaggi

L’auto sostenibilità del parco, in termini di consumo, produzione

temporali, è di grande importanza per la condizione particolaris-

di energia e di conservazione della risorsa idrica, è uno deglia

sima del Vecchio Petrolchimico.

spetti più importanti del progetto. Riciclo delle acque meteoriche provenienti dai terreni per irrigare, allevare alghe e rialimentazioen della falda; - Raccolta dell’acqua piovana, canalizzata e portata a impianti di depurazione già esisteni da utilizzare per l’irrigazione e la coltivazione di alghe; - Recupero dell’acqua di falda, che una volta trattata presso gli impianti Vesta di Fusina, può essere riutilizzata per la coltura di alga; - Utilizzo di colture energetiche per l’autosostentamento dell’impianto e del parco visitabile, e la messa in rete dell’energia elettrica prodotto al fine del sostentamento energetico della città di Maghera e degli impianti industriali; - Cattura delle emissioni di CO2 provenienti dalla vicina centrale elettrica Enel - Trattamento dei suoli contaminati mediante biopile in situ; 44


PLANIVOLUMETRICO 45


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BIBLIOGRAFIA ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE - Archeologia industriale veneta; a cura di Tonino Bortoletto – Cornuda (Tv); fa parte di: Le tre Venezie: una rivista per conoscere meglio persone, luoghi, avvenimenti; - Archeologia industriale nel Veneto; Giorgio Bellavitis, a cura di Franco Mancuso: Silvana, 1990; - Il patrimonio industriale tra passato e futuro: un’esperienza didattica a Vittorio Veneto; a cura di Daniela Mazzotta, Padova: Il Poligrafo, 2007; - Proposte per un censimento degli edifici di interesse archeologico industriale a Venezia e nel Veneto ; a cura di Vincenzo Fontana, Abano Terme : Francisci, 1983; - Le tre Venezie: una rivista per conoscere meglio persone, luoghi, avvenimenti; A 1, n.1 (ott.-nov.-dic.- 1994), Ponzano Veneto: Grafiche Vianello, 1994; - SinTesi: per un futuro possibile di Porto Marghera: ipotesi, tesi, sintesi; Giancarlo Carnevale, Esther Giani, a cura di Chiara Riccato; Roma: Officina, 2004; - RiVista di Porto Marghera: viste e sviste; Giancarlo Carnevale, a cura di Esther Giani; Roma: Officina, 2002; - Accordo di programma per la chimica di Porto Marghera; Regione Veneto, Martellago: Grafiche Biesse, 1999; - La pianificazione urbanistica come strumento di politica industriale. La Variante al PRG per Porto Marghera; a cura di Pugliese Turiddo; Urbanistica Quaderni n. 9/1996, INU Roma; Comune di Venezia.


- Consorzio obbligatorio per il nuovo ampliamento del porto e della zona industriale di Venezia -Marghera. Il P.R.G. della zona di espansione del porto commerciale e industriale di Venezia; Milano: Fantoni artegrafica, 1965; - Consorzio per lo sviluppo economico e sociale della porvincia di Venezia. Il polo industriale di Porto Marghera: i cambiamenti in atto, Co.S.E.S.; a cura di Turiddo Pugliese; Milano: F.Angeli, 1991; - Dossier: il Co.S.E.S. per Porto Marghera; Consorzio per lo sviluppo economico e sociale della provincia di Venezia; Venezia: Co.S.E.S., 1993; - Porto Marghera e la Laguna di Venezia: vita, morte, miracoli; a cura di Fabrizio Fabbri; Milano: Jaca book, 2003; - Marghera e Porto Marghera: dall’area urbana all’area industriale; a cura dell’associazione culturale Marghera fotografia; Venezia, 2007; - Il polo chimico di Porto Marghera tra riqualificazione industriale e tutela dell’ambiente; atti del convegno tenuto a Mestre nel 1988; - Porto Marghera proposte per il futuro possibile: la ricerca e il convegno; a cura di Co.S.E.S.; Milano: F. Angeli, 1990; - Porto Marghera: le immagini, la storia, 1900-1985; a cura di Cesco Chinello; Torino: Musolini, 1985; - La ristrutturazione del polo industriale di Porto Marghera; a cura di Donatella Calabi; Venezia: IUAV; - Il Petrolchimico; a cura di Giada Zazzara; Padova: Il Poligrafo, 2009;


- Porto marghera storia di una crescita: evoluzione culturale del mondo del lavoro e dei quadri nel Petrolchimico 1950-1988; a cura di Giampietro Gavagnin; Venezia: Marsilio, 1988; - Spazi della cultura, cultura degli spazi: nuovi luoghi di produzione e consumo della cultura contemporanea; a cura di Andrea Branzi e Alessandra Chalmers; Milano: F. Angeli, 2007; - Tra la terra e l’acqua: il parco di San Giuliano a Mestre; a cura di Giovanni caprioglio; Venezia: Marsilio, 2005; - Un parco per San Giuliano: concorso internazionale di progettazione del sistema per il tempo libero di San Giuliano, Forte Marghera, cavergnaghi; Venezia : Tipo-Litografia Armena, 1992; - Il bosco di Mestre; a cura di Michele Zanetti; Portogruaro: Nuovadimensione, 2007; - Natura sotto tensione: racconti inaccessibili per la riconfigurazione del Vallone Moranzani; Sara Armellini; relatore Marina Montuori, 2002; - Scenari per Porto Marghera: trasformazioni dell’entroterra veneziano ed esempi di riconquista del waterfront; Laura Piatteletti, Tiziana Stivanelli; relatore Maria Chiara Tosi, 2008;


SITI INTERNET www.enalg.it www.greenfuelonline.com www.bellona.org www.algaelink.com www.aer.ie www.aquaflowgroup.com www.algalfarms.com www.algenolbiofuels.com www.micro-life.it www.solazyme.com www.solixbiofuels.com www.sapphireenergy.com www.casaeclima.com

VIDEO - Microlife e Obama (www.youtube.com) - Far volare gli aerei CAI con olio di Alga (www.youtube.com) - Microlife, Fiera di Roma-Zero Emission

CONGRESSO - Energy for Green Port , 23-24/02/2010 presso il Porto passeggeri di Venezia della Marittima;



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