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IL TEMPO DELL ASCOLTO

Erica Ferraroni - Luca Cofone

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Luca Cofone/ Erica, la figura umana nelle tue foto compare sempre come un elemento strumentale alla presentazione delle forme del cibo, è così?

Erica Ferraroni/ La figura umana appare e scompare spesso nei miei lavori. Sicuramente non è l’elemento principale ma ricopre comunque una parte importante, quando presente. Grazie ad esso infatti riesco a raccontare parte della storia e a far immedesimare lo spettatore. Difficilmente vedrete figure intere, spesso si tratta solo della presenza delle mani intente a produrre un’azione o ad enfatizzare il soggetto. L’intento è quello di far coincidere l’immaginario di chi osserva con la mia visione fotografica. In questo modo la narrazione potrà assumere una concretezza personale; le mani nella foto diventeranno le mani della persona in ascolto e sarà essa a raccontare la propria storia.

LC/ Le tue foto sembrano caratterizzarsi per un’atmosfera soffusa dai toni bassi, da cui emerge poi “l’elemento colore” del cibo. Mi parli di questo tuo modo di costruirne le ambientazioni. EF/ Decisamente amo le atmosfere laconiche; espressive ma essenziali, capaci di consegnare il messaggio con pochi elementi. Lavoro esclusivamente con luce naturale e uso una sola fonte di luce, questo mi permette di creare delle situazioni pervase da un senso di quiete e mistero. Credo che questa necessità stilistica dipenda anche da una mia urgenza personale di trovare un luogo tendente all’onirico che contrasti la frenesia e la follia della vita quotidiana. Per la creazione del mio set, studio attentamente gli elementi che lo compongono; mi piace pensare che fotografo ciò che la luce decide di svelare. Per far esaltare il mio soggetto, pongo molta attenzione a tonalità, texture e fisionomia; ogni particolare è intento a creare armonia ed equilibrio. Dedico molto tempo all’osservazione e all’ascolto, ed esso stesso mi suggerisce come interpretarlo al meglio.

LC/ Cosa ti appassiona della Food Photography?

EF/ La Food Photography è diventata parte essenziale della mia vita, della mia quotidianità. Ci sono voluti molti anni, tanta gavetta, errori, delusioni, tentativi, per arrivare ad essa, ma quando l’ho “incontrata” ho capito immediatamente che non ci saremmo più divise. Ho sperimentato davvero ogni tipo di fotografia negli ultimi 15 anni, ma niente mi ha mai appassionato in questo modo, nulla mi ha mai fatto sentire pienamente appagata. Non fraintendermi, se non avessi fatto il percorso e le esperienze passate, oggi non affronterei la fotografia in questo modo. Grazie alla Food Photography, entro in contatto con la mia parte più profonda e creativa. Attraverso l’osservazione e

l’ascolto della natura creo immagini che mi permettono di far chiarezza dentro di me, tassello dopo tassello.

Grazie ad essa racconto di me e dei miei ideali. Mi viene da dire che sia quasi liberatorio!

Erica Ferraroni è Food Photographer, Stylist, Storyteller.

Da sinistra: THE BEET, 2020. Fotografia digitale. ODE TO CARAVAGGIO, 2020. Fotografia digitale. Per entrambe courtesy © Erica Ferraroni.

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