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Puglia, cuore digitale dell’Italia nel pubblico e nel privato

di Stefano Ferrio

In questa regione prima in Italia (con il Friuli) a essere coperta dalla banda ultra-larga, la Rete è stata la soluzione ideale per far affiorare a livello globale tante eccellenze locali. Con ricadute in camere di commercio e aziende sanitarie all’avanguardia nel velocizzare pratiche e nel garantire servizi evoluti

La regione Puglia assieme al Friuli, diviene una delle prime due regioni italiane totalmente coperte dalla banda ultralarga

Digitale e Puglia è un feeling nato nel segno del migliore Made in Italy, ovvero quel perpetuo Rinascimento che, a prescindere dalle mode e dalle epoche, risplende dove i talenti di piccoli e circoscritti territori cercano e trovano interazione con il mondo intero. Con ricadute sensibili nel “pubblico” delle aziende sanitarie e delle camere di commercio. Impossibile non rammentarlo nel momento storico in cui, senza sorprendere gli addetti ai lavori, la Puglia diviene, assieme al Friuli, una delle prime due regioni italiane totalmente coperte dalla BUL, quella banda ultra-larga che trasmette innanzitutto la migliore crescita, tecnologica e culturale, oggi richiesta dai mercati.

Sergio Talamo “In questa regione solo l’avvento della Rete ha fatto affiorare e, soprattutto, connettere con gli indotti globali, quelle piccole imprese che sono cresciute lungo i secoli producendo e commerciando eccellenze assolute in settori fortemente permeate di saperi artigianali come i mobilifici, le tessiture e i calzaturifici” conferma il giornalista e docente Sergio Talamo, pugliese di Taranto. Talamo, che è attualmente direttore della Area Comunicazione di Formez PA, centro di formazione per la pubblica amministrazione operativo all’interno della Presidenza del Consiglio, ha il pregio di calare queste sue asserzioni in una memoria densa di nomi e riferimenti.

“La Puglia è la regione mediterranea che nel ‘900 ha costruito la sua identità su progetti e risorse come quelli confluiti nella storia di avanguardia di Tecnopolis” continua Talamo. Il riferimento è al parco scientifico e tecnologico che nella Bari del 1984, grazie alla sinergia fra università cittadina e centro studi CSATA, si propone come eccellenza assoluta non solo all’Italia, ma anche all’Europa.

Nel 2022 il nome Tecnopolis è scomparso dall’orizzonte, ma non prima di avere trasfuso i suoi “contenuti” all’interno di InnovaPuglia, società controllata della Regione Puglia creata per la programmazione strategica a sostegno delle tecnologie ICT destinate a informazione e comunicazione. A dimostrazione, in questo caso, che anche “pubblico è bello” nel momento in cui le istituzioni assumono nel loro DNA i geni provenienti dal settore privato più evolutivo.

“La banda ultra-larga è giunta in Puglia per realizzare compiutamente una crescita integrale del territorio, sia a livello di imprese che di pubblica amministrazione” spiega in proposito Claudia Sanesi, Segretaria Generale della Camera di Commercio di Taranto. “Questa è la regione dove dal 2010, grazie alle risorse tecnologiche acquisite, la Camera di Commercio – spiega la Segretaria Sanesi - può permettersi di accettare solo pratiche digitali, rifiutando sistematicamente quelle cartacee. Ciò significa trasparenza di buone pratiche oggi indispensabili allo sviluppo sostenibile, come la fatturazione elettronica e le più avanzate procedure in tema di cyber-security”.

Sul fronte delle imprese la sintonia digitale con la pubblica amministrazione è tale da produrre livelli di crescita difficilmente ipotizzabili in una congiuntura economica problematica come l’attuale.

“A tale proposito – rivela Claudia Sanesi – la Camera di Commercio di Taranto ha appena triplicato le risorse economiche inizialmente destinate a un bando per lo sviluppo tecnologico delle imprese. Un passo obbligato dopo l’elevato numero di progetti pervenuti dalle imprese”.

Una crescita integrale del territorio con la banda ultra larga sia a livello di imprese che di pubblica amministrazione. La Regione Puglia può permettersi di accettare solo pratiche digitali grazie a BUL

Claudia Sanesi, Segretaria Generale della Camera di Commercio di Taranto Questa via italiana al digitale passa per la Puglia in ogni ambito possibile. Non ultimo la sanità pubblica, come rivela Micaela Abbinante, responsabile per la comunicazione della ASL BT, operativa nella provincia di Andria, Barletta e Trani.

“La ASL BT – spiega – è stata la prima azienda sanitaria italiana a dotarsi dell’app IO, con cui l’utente può prenotare e pagare le prestazioni online”. “D’altra parte i livelli di digitalizzazione raggiunti – conclude Abbinante – fanno sì che oggi la Puglia faccia squadra con la Lombardia per i più avanzati progetti di telemedicina”. ■

Utenti dotati di nuove risorse ma ancora a corto di infrastrutture

Vivremo presto in un’“Italia BUL” a tutti gli effetti? Sul tema, segni di concreta speranza a cui attingere sono quelli manifestati dal sito del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) a proposito dello sviluppo della banda ultra-larga sul territorio nazionale. “Sulla base dei dati forniti dagli operatori nell’ambito della consultazione 2021 – si legge - è stato possibile realizzare una mappatura del territorio italiano che individua, esclusivamente con riferimento alle reti wired, i civici nei quali è presente o lo sarà entro il 2026 una o più infrastrutture NGA (Next Generation Access)”.

I quattro anni di tempo posti sul terreno dal MISE testimoniano delle migliori intenzioni possibili a livello istituzionale, anche se in un ambito fortemente dinamico ed evolutivo come quello della Rete rischiano di essere “molti”. D’altra parte, il riferimento è quello di un’Italia dove, in questo 2022, la parola “metaverso” è ancora oggetto di pionieristiche iniziative a carattere divulgativo mentre un colosso della tradizione bancaria come J.P. Morgan approda alla totale virtualità di “Decentraland” per operare in ambito “blockchain” con la propria piattaforma di servizi “Ethereum”. È proprio questo contrasto a riflettere un digital divide che continua a ripercuotersi nella vita quotidiana di milioni di cittadini-utenti dotati a livello teorico di banda ultra-larga senza sapere bene come utilizzarla, vuoi per vuoti infrastrutturali, vuoi per arretratezza culturale. E incoraggiante rinvenire la percezione nitida di questa dicotomia in documenti come quello recentemente lanciato, a proposito di BUL, dall’ANCI, l’associazione dei comuni italiani. E’ un testo dove si legge: “Per agevolare l’accelerazione del cablaggio, sono stati di recente varati diversi provvedimenti di semplificazione (DL 76/2020 e DL 77/2021), che hanno senz’altro avuto un impatto positivo: dalla riduzione delle tempistiche per il silenzio assenso, all’eliminazione delle autorizzazioni per interventi di piccola entità come le “microtrincee”. Nonostante ciò, vi sono ancora numerosi problemi che ostacolano l’ottenimento dei permessi e quindi la realizzazione dell’infrastruttura”. ■

BUL in tutta Italia la meta si avvicina

Sui numeri raggiunti dall’espansione della cosiddetta “BUL” in Italia a cura di Open Fiber è imperniato il report “Stato di avanzamento del piano strategico per la banda ultra-larga” pubblicato a inizio 2022 da Infratel Italia, società pubblica che opera per conto del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE).

Considerando che per ogni comune italiano Open Fiber prevede da 1 a 4 progetti inerenti, a seconda dei casi, “punto di consegna neutro”, rete primaria, rete secondaria e copertura wireless, per quanto riguarda la fibra i progetti previsti sono 10mila70, previsti in 6mila234 comuni. All’interno di questi insiemi, i progetti consegnati sono 8mila893, mentre i comuni dotati di progetti approvati sono 5mila996. La meta della copertura integrale del territorio è prossima.

12 10mila70

10

8 8mila893

6

4

2

0

Progetti previsti Progetti consegnati 6mila230

5mila996

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