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Respirare (dentro e fuori
di Ilaria Rebecchi
L’abbiamo capito in pandemia, quando la qualità dell’aria negli ambienti interni ha iniziato ad essere oggetto di ricerca, studio e obiettivo primario per edifici privati e pubblici, dalle abitazioni a casa.
E poi abbiamo capito l’importanza dell’integrazione reale tra comfort, efficienza energetica e qualità dell’aria indoor, definendo quel “new normal” che delinea perfettamente gli ambienti salubri e i loro benefici per il singolo, velocizzando l’attivazione di una coscienza collettiva sul tema di quanto respirare aria inquinata negli spazi interni possa essere dannoso per la salute Inoltre, secondo il Ministero della Salute, in Italia il costo per il Servizio Sanitario Nazionale connesso alla cattiva qualità dell’aria oscilla tra i 152 e i 234 milioni di euro l’anno, a cui vanno aggiunti i costi indiretti, come quelli relativi al calo della produttività.
Quali danni
Molte malattie respiratorie sono spesso causate dall’inquinamento atmosferico, e questo vale sia per un contagio da virus quanto tra le pareti domestiche per un mix pericolosissimo di agenti chimici, fisici e biologici. Questi provengono principalmente da materiali di costruzione dei nostri edifici, da impianti termici e prodotti per pulizie e anche dall’igiene personale. Ci sono poi i vapori derivanti dalla cottura dei cibi: emissioni e fumi, cattivi odori e umidità. Va da sé, dunque, che arieggiare, filtrare e purificare sono armi a disposizione per scongiurare malattie e migliorare la qualità di vita.
Non solo covid
Gli ambienti chiusi sono i luoghi dove il rischio di contagio da virus è maggiore, soprattutto laddove avvenga per trasmissione aerea. I virus, infatti, galleggiano nell’aria come goccioline molto piccole e leggere (aerosol), capaci di resistere tra gli 8 e i 14 minuti prima di depositarsi a terra. Questo aerosol, come confermato da numerosi studi scientifici e dalla posizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, è dominante in fatto di pericolosità, con più alte probabilità di inalarlo ed infettarsi nei minuti in cui resiste nell’aria, diversamente dai droplets emessi con uno starnuto o un colpo di tosse che, più voluminosi e che per gravità cadono più velocemente a terra. ■ LE PRINCIPALI FONTI INTERNE DI INQUINAMENTO SONO RAPPRESENTATE DA:
Strutture
Arredi
Polvere
(ottimo ricettacolo per i microrganismi)
Occupanti
(uomo, animali)
Impianti
(condizionatori, umidificatori, impianti idraulici)
e aria esterna
Materiali edili
Materiali da costruzione e prodotti per la pulizia
Il problema delle emissioni durante tutto il ciclo di vita utile dell’edificio e dopo il completamento di un edificio forte rischio di grandi quantità di COV dai materiali sintetici nuovi.
Impianti di condizionamento
Possono rappresentare fonti di inquinamento biologico o chimico se mal progettati, in cattivo stato di pulizia o di manutenzione. Inoltre, una errata collocazione delle prese d’aria vicino ad aree ad elevato inquinamento, come strade trafficate, parcheggi o autofficine, può determinare la penetrazione di inquinanti dall’esterno.