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Il diritto di respirare aria pulita (anche indoor)
LA NORMATIVA
La marcatura secondo Ministero e UE
Secondo quanto delineato con la Circolare ministeriale del giugno 2021, si tratta di strumenti tecnologici che non possono presentare la marcatura CE come dispositivo medico per destinazione d’uso e modalità d’azione (sanificazione, igienizzazione, purificazione dell’aria degli ambienti). Esistono sul mercato vari tipi di purificatori d’aria e prodotti per la decontaminazione della stessa. Alcuni contengono filtri per rimuovere le particelle presenti nell’aria, mentre altri possono distruggere i microrganismi presenti nell’aria. In entrambi i casi l’aria purificata viene immessa negli ambienti ma non è collegata direttamente ai singoli pazienti.
Questi prodotti hanno quindi lo scopo di “controllare l’ambiente” rimuovendo gli allergeni o la contaminazione dall’aria, ma non agiscono direttamente su un singolo paziente e non c’è contatto diretto con esso.
Anche la linea guida europea “Manual on Borderline and Classification in the Community Regulatory Framework for medical devices” version 1.22 (05-2019), alla monografia “1.13 - Air purifiers/Air decontamination units/Mobile air decontamination units” e alla monografia “1.23. UV flow germicidal lamp” indica che i prodotti impiegati per la sanificazione, l’igienizzazione e la purificazione dell’aria degli ambienti non rientrano nella definizione di dispositivo medico.
Il diritto di respirare aria pulita (anche indoor)
La messa in sicurezza dell’aria rafforza la protezione contro i contagi e diventa un dovere del datore di lavoro
Secondo una ricerca condotta da Jennifer Heissel, Claudia Persico e David Simon grazie ad uno studio condotto su migliaia di studenti di alcune scuole della Florida, una minor esposizione agli agenti inquinanti si traduce in evidenti benefici sulle capacità cognitive degli alunni e in una minor incidenza dei giorni di assenza da scuola per malattia. Negli ambienti chiusi respirare aria pulita è condizione necessaria per qualsiasi attività, imprescindibile per la salvaguardia della salute di tutti. Per questo motivo è divenuto legge il riconoscimento dell’infortunio INAIL in caso di contagio sul posto di lavoro. Essenziale, da due anni a questa parte, da parte anche delle aziende che hanno investito molto nella ventilazione degli spazi chiusi, è mettere in sicurezza l’aria come in passato con l’acqua. Perché ogni individuo ha il diritto di avere acqua pulita ma anche aria esente da inquinanti e agenti patogeni.
Le tecnologie
Per la virologa Antonella Viola: “La presenza di sistema di filtraggio dell’aria sarebbe fondamentale in alcuni ambienti come le sale d’aspetto dei medici, le classi scolastiche, nelle rsa, negli ospedali. Il virus non sparirà e ce ne saranno altri, forme più trasmissibili, con maggiore contagio”. E lato tecnologico, sono numerose le aziende che nell’ultimo periodo hanno focalizzato il comparto ricerca e sviluppo proprio sulla produzione di soluzioni innovative volte al monitoraggio e alla purificazione degli ambienti indoor. Come LG Electronics Italia, che ha pen-