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WRC 2023 frequenze del digitale terrestre assediate dalla telefonia mobile
WRC 2023 frequenze del digitale terrestre assediate di Stefano Ferrio dalla telefonia mobile
di Stefano Ferrio
La Word Radiocommunication Conference del 2023 affronterà le richieste di occupazione delle fasce 500 e 600 megahertz per favorire il pieno sviluppo del 5G. Ma sarà chiamata a legiferare anche sullo sblocco delle frequenze LoRaWAN, ideali per attivare processi Internet of Things
Quanto ci metterà la telefonia mobile, trainata dall’effetto 5G, a cancellare la presenza della televisione digitale terrestre dalle fasce di frequenze ancora disponibili “sul pianeta Terra”? Cinque o, più verosimilmente, dieci anni? E quali nuove “distese” di megahertz si profi lano, inattese fi no a ieri, per lo sviluppo di Internet of Things?
Bastano questi temi all’ordine del giorno per capire che è decisamente una cosa seria, la World Radiommunication Conference, il cui usato acronimo è WRC, punto di riferimento normativo per l’agenzia delle Nazioni Unite nota come ITU, International Telecommunication Union. “Fosse per le telecom che dirigono attualmente il traffi co telefonico globale, non ci sarebbe storia” esordisce l’ingegner
Vincenzo Lobianco, già Consigliere per
l’innovazione di AGCOM, agenzia garante per le comunicazioni nel nostro Paese. E spiega: “Questi player hanno un tale biso-
Vincenzo Lobianco, già consigliere per l'Innovazione di AGCOM
gno di ampliare il proprio raggio d’azione, e non solo perché arriva il 5G, da rendere sempre più precaria la posizione difensiva delle emittenti televisive. Ciò succede soprattutto in Italia, dove la Tv resta ancorata al terrestre molto più che in altri Paesi”. Per gli addetti ai lavori WRC signifi ca summit mondiale fra delegazioni governative su temi cruciali come l’uso dello spettro delle radiofrequenze e le posizioni orbitali dei satelliti delle telecomunicazioni. La quattordicesima volta della manifestazione, che è nata nel 1979 a Panama, con il nome originario World Administrative Radio Conference (WARC) è in programma dal 20 novembre al 15 dicembre 2023 negli Emirati Arabi e, a oltre due anni dal suo inizio, sta già catalizzando in ogni Paese attenzioni tradotte in affollate, quanto animate sessioni preparatorie. Alla tredicesima WRC, svoltasi nel 2019 a Sharm el-Sheik, in Egitto, hanno partecipato 3mila400 delegati, in rappresentanza di 165 degli oltre 190 Stati membri dell’ITU. Prima che i lavori, durati venticinque giorni, fossero chiusi, si è trovato tempo e modo di fi ssare i punti all’ordine del giorno, trentacinque in tutto, da dividere fra l’edizione del 2023 e la successiva del 2027. Segno che quattro anni di pausa fra un summit sono troppi rispetto all’impetuosità di un mercato della telefonia mobile reso, se possibile, ancora più strapotente dalle chiusure e dalle distanze di un anno e mezzo di pandemia. “Possiamo dare per scontato l’assalto delle telecom alle fasce di frequenza attorno ai 500 e ai 600 megahertz – prevede l’ingegner Lobianco – perché con il 5G le dimensioni del traffi co e le modalità di utilizzazione dei mobili aumenteranno in modo esponenziale.
Ciò nonostante bisogna ammettere che in Italia la cessione della fascia dei 700 megahertz, sancita addirittura nel 2015, deve ancora compiersi, e che solo nel 2022 avverrà il tanto sbandierato switch-off, ovvero lo spegnimento del segnale televisivo nei canali che cedono lo spazio alla telefonia mobile”. “Sette anni di transizione – commenta Lobianco - dovuti anche alla lentezza con cui gli italiani stanno procedendo a sostituire le loro televisioni, divenute inservibili, con altre in grado di riattivare quegli stessi canali tramite trasmissioni in Dvb-T2, standard più evoluto del digitale terrestre”. “Ciò può fare ipotizzare tempi lunghi anche per questo nuovo switch-off – continua l’ex consigliere di Agcom - perché in realtà l’audience italiana è composta da troppi anziani insofferenti al mutamento tecnologico per sperare in una soluzione rapida. È ragionevole pensare che i nostri rappresentanti alla WRC riusciranno a ottenere un ultimo rinvio di cinque anni, a cui aggiungere altri due anni necessari all’adeguamento dei device televisivi. Dopodiché si suppone che il dominio dello streaming televisivo sarà diventato tale da far mettere il caro vecchio digitale nella soffi tta dei ricordi”.
Ma se da una parte la prossima World Radiocommunication Conference è chiamata a “togliere”, da un’altra appare destinata a incrementare nuove opportunità di sviluppo. Queste discendono dalla progressiva liberalizzazione, anche in Italia, delle frequenze LoRaWAN, comprese nella banda 863-870 megahertz, ideali per trasmettere piccoli pacchetti dati e per attivare processi di Internet of Things. “È un campo troppo aperto e ricco di potenzialità perché la prossima World Radiocommunication Conference se lo lasci sfuggire” conclude Lobianco. ■