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I dati sul mercato dello Smart Building Report
Federico Frattini e Fabiola Bordignon Gruppo Energy and Strategy - Politecnico di Milano
Con il termine Smart Building si fa riferimento ad un edificio in cui gli impianti presenti sono gestiti in maniera intelligente ed automatizzata, attraverso l’adozione di una infrastruttura di supervisione e controllo, al fine di minimizzare il consumo energetico e garantire il comfort, la sicurezza e la salute degli occupanti, assicurandone, inoltre, l’integrazione con il sistema elettrico di cui il building fa parte. L’evoluzione verso il paradigma Smart Building è stata guidata, soprattutto nei primi anni della sua affermazione, dalla ricerca di un livello superiore di gestione e controllo dell’energia e dalla possibilità di adottare e utilizzare al meglio soluzioni di efficienza energetica negli edifici.
Il contenimento dell’impatto degli immobili sull’ambiente e sul clima risulta di importanza cruciale, dal momento che essi sono responsabili di circa il 40% dei consumi energetici complessivi in tutte le principali economie avanzate.
Nell’ottica di favorire una rapida transizione verso un superiore livello di decarbonizzazione, l’Unione Europea - e di conseguenza gli Stati Membri - hanno messo a punto degli strumenti di policy che si focalizzano anche sul comparto degli edifici. Questi strumenti (come la recente Renovation Wave Strategy) hanno contributo a fissare una serie di sfidanti obiettivi relativi alla decarbonizzazione ed all’efficientamento del parco di edifici europeo, quali il miglioramento dell’efficienza energetica, lo share di energie rinnovabili destinate all’uso nei building, la riduzione dei consumi finali negli edifici, l’aumento del tasso di ristrutturazione energetica negli edifici residenziali e non residenziali. Chiaramente questi strumenti influenzeranno profondamente l’evoluzione e la crescita del mercato degli Smart Building, in Europa e nel nostro Paese.
Un mercato, quello degli Smart Building in Italia, che mostra però già oggi delle interessanti dinamiche evolutive. Dalla ricerca effettuata nell’ambito dello Smart Building Report da parte di Energy & Strategy (Politecnico di Milano), con riferimento agli edifici dei settori residenziale e terziario, emerge come siano stati effettuati nel 2020 7,67 mld € di investimenti nelle componenti caratterizzanti uno Smart Building.
Di questi, il 63% è relativo ai cosiddetti Building devices and solutions, ossia agli impianti e tecnologie presenti all’interno del building intelligente, il 16% alle Automation technologies, che includono la sensoristica connessa agli impianti, il 15% è relativo alle Piattaforme di gestione e controllo, ovvero ai software di raccolta, elaborazione e analisi dei dati acquisiti dalla sensoristica installata sugli impianti, ed il 6% è legato all’infrastruttura di rete, componente che garantisce la trasmissione dei dati raccolti sul campo.
L’ammontare complessivo degli investimenti effettuati in Italia nelle componenti costitutive di uno Smart Building ha subito una contrazione di quasi l’11% nel 2020 rispetto all’anno precedente, per effetto alla pandemia di Covid-19. Una riduzione del volume d’affari di certo meno negativa rispetto a quanto inizialmente previsto. Dalle analisi effettuate, emerge tuttavia come questa riduzione non potrà essere recuperata nel breve termine per tutte le tecnologie considerate. Per alcuni componenti degli Smart Building, infatti, si ritiene che il ritorno del volume d’investimenti ad un valore pari a quello pre-pandemia richieda ancora alcuni anni di tempo.
Nel comparto dei Building devices and Solutions, gli investimenti nelle tecnologie riferibili alla Produzione di energia elettrica ed alla Produzione efficiente di energia termica sono responsabili di circa il 52% del totale, pari a circa 4,8 mld €. Questo conferma il ruolo centrale che rivestono i temi della riduzione dei consumi e della sostenibilità ambientale in ambito Smart Building ancora oggi in Italia. Sono pari invece a 1,3 mld € gli investimenti nelle tecnologie e soluzioni relativa all’ambito del Comfort abitativo (27%), mentre si attesta su 1 mld € il volume d’affari associato al settore Sicurezza degli abitanti e degli asset (20%). Ancora marginale, seppur in continua crescita, il contributo delle tecnologie legate alla Salute degli occupanti (0,3%), ossia in buona sostanza i sistemi di Indoor Air Quality (IAQ).
L’analisi effettuata mette in luce come vi sono alcune tecnologie che potranno diffondersi significativamente nel prossimo futuro all’interno di edifici intelligenti, anche se oggi fanno registrare una diffusione limitata: in particolare, ci si riferisce agli impianti fotovoltaici con sistemi di accumulo (a seguito dell’entrata in vigore della Direttiva RED II), all’illuminazione (soprattutto nelle applicazioni che garantiscono il miglioramento del benessere e della salute degli occupanti e dell’Internet of Light – IoL), alle tecnologie IAQ ed ai punti di ricarica elettrici privati.
La Figura seguente mostra la ripartizione degli investimenti effettuati in Italia nel 2020 nelle diverse categorie di tecnologie, sistemi e device che costituiscono l’ossatura di uno Smart Building.
Il volume di investimenti relativo alla componente Infrastruttura di rete ammonta infine a circa 500 mln €, l’89% dei quali, pari a 440 mln €, è attribuibile a edifici ristrutturati; di questo valore il 60% si riferisce al settore residenziale. Solo l’11% degli investimenti, pari a 58 mln €, è relativo ad edifici di nuova costruzione; di questo valore il 90% circa fa riferimento al settore residenziale.
Inoltre, sono stati stimati gli scenari di sviluppo futuro degli investimenti associati a ciascuna tecnologia, considerando un orizzonte temporale al 2025 e valutando il possibile impatto di diverse variabili quali: gli effetti della pandemia da Covid-19, il livello di maturità del comparto tecnologico e la relativa penetrazione del mercato, lo shortage di materie prime, gli sviluppi normativi, gli incentivi fiscali introdotti dal legislatore e la propensione all’adozione di queste soluzioni da parte degli stakeholder del mercato. Al fine di considerare e ponderare l’impatto delle molteplici variabili sopra citate, sono stati costruiti tre differenti scenari: base, moderato e accelerato. Nello scenario base i potenziali effetti negativi derivanti dalle variabili considerate (ad esempio, Covid-19) influenzeranno i volumi di mercato delle varie tecnologie in maniera maggiore rispetto ai potenziali effetti positivi derivanti dalle altre variabili considerate (ad esempio, incentivazione fiscale).
Nello scenario moderato vengono presentati i valori di mercato tendenziali del settore. Nello scenario accelerato i potenziali effetti negativi derivanti dalle variabili considerate influenzeranno i volumi di mercato delle varie tecnologie in misura minore rispetto ai potenziali effetti positivi derivanti dalle altre variabili considerate.
Rispetto al valore degli investimenti nel 2020, che hanno chiaramente subito un rallentamento a causa della crisi sanitaria, si prevede nello scenario moderato un trend di crescita per la quasi totalità delle tecnologie a partire dal 2021 (ad eccezione del solare termico, del fotovoltaico senza accumulo e delle superfici opache).
Rivolgendo lo sguardo ad una visione d’insieme dei comparti Building Devices and Solutions, Automation technologies e Piattaforme di gestione e controllo, si nota come i primi abbiano risentito maggiormente della crisi causata dalla pandemia, ed è previsto che possano far registrare un trend di crescita più lento rispetto alle altre due categorie di tecnologie nei prossimi anni. Infine, sulla base delle indicazioni e dei dati presentati all’interno della STREPIN (Strategia per la riqualificazione energetica del parco immobiliare nazionale), si stima che, per il periodo 2021-2025, il volume di investimenti associato alla componente Infrastruttura di rete crescerà rispetto ai dati 2020 per assestarsi ad un valore pari a 1.156 mln € all’anno.
Sebbene la quota maggioritaria di investimenti sia ancora destinata agli edifici ristrutturati (93% del totale), si stima che si registrerà un’inversione di tendenza per quanto concerne la sua ripartizione nei segmenti residenziale e terziario. ■