snark - space making an interdisciplinary open network focusing on the public and communities web www.snarkive.eu sedi: milano - bologna contatti: mail > info@snarkive.eu skype > snark_studio facebook > snark - space making twitter > snarkive
about snark – space making è un network interdisciplinare che coinvolge architetti, urbanisti, geografi, semiologi, economisti, giornalisti. partendo dal presupposto che il pubblico è un prodotto della costante negoziazione tra soggetti, luoghi e autorità piuttosto che una premessa ad azioni e usi, snark si concentra sull’analisi e lo stimolo di questa produzione attraverso molteplici dispositivi. snark tratta temi di progettazione urbana con una particolare attenzione a tecnologie di comunicazione mobile e geolocalizzazione. snark agisce alla scala dello spazio pubblico circoscritto così come delle strategie territoriali: dall’individuo, alle comunità. i servizi offerti da snark comprendono: analisi spaziali, etnografiche, etnosemiotiche, sia qualitative che quantitative, strategie spaziali, sistemi di geolocalizzazione e ubiquitous computing, pianificazione culturale e strategie di comunicazione, studi e analisi di fattibilità economico finanziaria. snark conduce una ricerca sulla sostenibilità dei processi creativi, alla ricerca del massimo rendimento e della massima qualità. per questa ragione snark cerca di sviluppare una politica interna di trasformazione di progetti in prodotti. un progetto su commissione è un momento di ricerca e sviluppo traducibile a posteriori in un prodotto. questi processi sono possibili a fronte di un costante monitoraggio, di una accurata seluzione dei contesti e dei gruppi di lavoro, di una pianificazione costante a lungo termine. l’attuale core
business di snark è lo sviluppo di due prodotti:
- okobici: un bikesharing lowcost/hitech di terza generazione - chairsharing: un servizio pubblico di panchine mobili wifi snark è stato fondato nel 2009 da emanuele bompan, gaspare caliri, marco lampugnani, beatrice manzoni.
bio emanuele bompan – emanuele@snarkive.eu cartografo, analista urbano e giornalista. per snark si occupa di cartografie, politiche ecologiche urbane e territoriali, analisi territoriali e sistemi gis. collabora con il settimanale left-avvenimenti, con il quotidiano terra e come cartografo con axismap.com negli usa. é iscritto al dottorato in geografia urbana presso l’università di bologna. ha studiato geografia e processi territoriali a bologna, a gerusalemme, a ucla a los angeles e alla wisconsin university, madison, usa. gaspare caliri - gaspare@snarkive.eu semiologo dello spazio e critico musicale. per snark si occupa dei lavori etnografici sul campo, di attraversamenti e psicogeografia, del rapporto tra dimensione tattica e strategica nella fruizione dello spazio, si occupa inoltre di concept di piattaforme virtuali, di social media e di cartografie qualitative. é co-fondatore di cube (centro universitario bolognese di etnosemiotica) e coordinatore di sentireascoltare, magazine di critica musicale. collabora con axismaps.com. ha studiato comunicazione e semiotica all’università di bologna. marco lampugnani – mlampu@snarkive.eu architetto. per snark si occupa di progettazione architettonica, territoriale e di dispositivi spaziali e della loro relazione con le pratiche abitative e di governance. ha lavorato a barcellona e nel 2008 è stato tra i designer di torino geodesign, promosso da abitare e torino world design capital. nel 2009 ha partecipato alla biennale di architettura di rotterdam dove ha vinto una menzione d’onore e al festival della creatività di firenze. ha studiato al politecnico di milano e all’universitat politecnica de catalunya. beatrice manzoni – beatrice@snarkive.eu economista dei settori culturali per snark si occupa di studi di fattibilità, project management, fundraising e comunicazione. collabora anche con l’università bocconi e sta facendo un dottorato a londra presso la bartlett, ucl sulle strategie di team e project management adottate dagli studi di architettura nell’ambito dei concorsi. ha studiato economia presso l’università bocconi e architettura al politecnico di milano.
fatti > nel 2010 snark ha vinto un finanziamento del consorzio spinner 2013 (fondo sociale europeo) come azienda ad alto contenuto di conoscenza e innovazione. > nel 2010 una giuria presieduta da rafael moneo e composta dai direttori delle principali istituzioni europee per l’architettura ha incluso chairsharing nei migliori 40 progetti europei per lo spazio pubblico urbano. > nell’ottobre 2010 inaugura una mostra di prototipi dei progetti snark presso la libreria corraini del mambo (museo di arte moderna di bologna), contestualmente snark ha curato una conferenza negli spazi del museo sul progetto interdisciplinare. > nel settembre 2010 snark è tra le 32 migliori startup italiane segnalate come finaliste di mind the bridge – connecting talent, prestigiosa startup competition italiana. > nel maggio 2010 snark partecipa con okobici e chairsharing al festival della cittadinanza di padova, realizzando un intervento in collaborazione con lo storico caffè pedrocchi. > nell’aprile 2010 snark è selezionato per partecipare a methods – processes of changes, workshop che raccoglie 40 professionisti internazionali attivi in processi di trasformazione sociale responsabile. il workshop è organizzato da artway of thinking e cittadellarte/fondazione pistoletto. nel 2009 snark è stato invitato a partecipare e presentare il suo lavoro anche a: la mostra “deadline today” presso l’arkitektur zentrum di vienna il festival della creatività di firenze politecnico di milano politecnico di madrid domus academy urban center bologna pechakucha di barcellona. snark riflette e sviluppa il suo lavoro anche attraverso una ricerca che si traduce in articoli scritti e pubblicati a livello italiano ed internazionale.
identità al centro un percorso partecipato per valorizzare il centro storico di montevarchi tempi: settembre > dicembre 2010 - in corso cliente: comune di montevarchi (AR) - ITA a cura di: artway of thinking principali soggetti coinvolti: comune di montevarchi, artway of thinking, love difference, snark, MACMA, stefano manetti, giovani partecipazioni, b.and
brief
snark
il progetto identità al centro vuole individuare insieme metodi e strumenti per la riqualificazione del centro storico.
snark è invitato a partecipare al progetto con una triplice finalità:
l’approccio è quello di utilizzare un percorso di partecipazione per ristabilire un empowerment dei singoli cittadini, un senso di appartenenza e comunità, dove il gruppo “comunità” diventa protagonista dei processi decisionali e “voce” dialogante con l’amministrazione comunale nel percorso di miglioramento della qualità del vivere.
- tradurre ai cittadini il nuovo piano strutturale,che prevede un sistema di incentivi per la riqualificazione del centro storico - sviluppare strumenti perchè i cittadini possano comprendere e proporre integrazioni al piano - trasformare quanto emerso in indicazioni strategiche per il piano strutturale si ricerca un sottile spostamento, da un sistema di norme come limite a un sistema di norme come strumento. il regolamento attuativo del sistema di incentivi è un esperimento complesso di integrazione in un regolamento urbanistico di concetti quali la qualità dell’abitare, il rispetto delle tradizioni individuali, la progressiva metabolizzazione dei modi ell’abitare contemporaneo in un centro storico di 10 secoli.
spazi pubblici
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luoghi comuni un progetto di accompagnamento all’accrescimento delle competenze nei processi di produzione dello spazio pubblico per piccoli e medi comuni italiani tempi: maggio 2010 > dicembre 2010 - in corso cliente: comune di gussago (BS) - ITA a cura di: snark, arch. flavio gilberti principali soggetti coinvolti: comune di gussago (settore politiche giovanili, arredo e decoro, urbanistica), politecnico di milano (facoltà del design, facoltà di architettura)
contesto
metodo
luoghi comuni è un laboratorio rivolto a piccole e medie amministrazioni italiane, che si concentra su temi di innovazione nel progetto dello spazio pubblico.
il laboratorio si compone di 10 azioni:
piccoli e medi comuni rappresentano una elevata percentuale del territorio italiano (83%) e ospitano circa il 50% della popolazione nazionale. piccoli e medi comuni costituiscono una forza enorme alla scala nazionale, vittima però della propria dispersione, territoriale, amministrativa, organizzativa. il laboratorio sviluppa strumenti per ridefinire i processi alla base della produzione dello spazio pubblico mantenendosi alla portata delle amministrazioni. dispositivo imprescindibile la partecipazione attiva e costante dei dipendenti della pa, concreti vettori di innovazione e cambiamento.
azione 1: talks azione 2: academy azione 3: workshop azione 4: web azione 5: propedeutica azione 6: learning by design azione 7: comm azione 8: manual azione 9: expo azione 10: research il laboratorio e le azioni perseguono una strategia di formazione progettante: i partecipanti sono messi a confronto con dispositivi critici e al contempo sviluppano strategie e progetti concreti. partecipanti: pubbliche amministrazioni alle quali si richiede di individuare tra i propri dipendenti almeno 3 tipologie, così distribuite: assessori, dirigenti, tecnici (verticalità nella gerarchia) di almeno 2 settori differenti (orizzontalità nella struttura).
analog self mapping analog self mapping è un workshop di esplorazione e autoproduzione di guide urbane (happy memories) tempi: 8 novembre 2010 - debut cliente: 121+ libreria ex-temporanea - corraini editore - milano (MI) - ITA a cura di: snark principali soggetti coinvolti: claude marzotto - atelier vostok, CUBE (centro universitario bolognese di etnosemiotica
claim
concept
se camminare è la prima forma di produzione della città. allora ciascun individuo è in certo qual modo un esploratore. d’altronde costruirsi gli strumenti è una forma di identità. quindi essere felici è uno stile di vita.
snark ha concepito analog self-mapping: un laboratorio che trasforma il progetto originale in un formato analogico di autoproduzione. gli esploratori vengono coinvolti nella fase di produzione di un materiale analogico, una guida della propria esplorazione, consentendogli di confezionare istantaneamente e di conservare la traccia del percorso e dei contenuti raccolti.
antefatto self-mapping nasce come progetto di mappatura digitale dei percorsi urbani. a ogni partecipante viene chiesto di condurre il facilitatore per la città e di raccontare il proprio itinerario. tramite un gps, il percorso viene mappato direttamente su una mappa di google. una camera digitale e un registratore documentano il racconto e i luoghi. il materiale viene poi georiferito, testimoniando l’esplorazione urbana. selfmapping è un progetto coordinato da gaspare caliri all’interno di cube (centro universitario bolognese di etnosemiotica).
analog self-mapping è uno strumento di esplorazione dello spazio pubblico e di aggregazione di un gruppo di persone attorno all’esperienza diretta dei luoghi. analog self-mapping si concentra sul momento della produzione artigianale per fissare su di un supporto le geografie individuali rispetto a un brano di città. degli illustratori professionisti accompagneranno gli esploratori nell’assemblaggio della propria guida.
chairsharing un servizio pubblico di panchine mobili WIFI tempi: dicembre 2008 - maggio 2011 - implementazione cliente: comune di modena (MO) - ITA a cura di: snark principali soggetti coinvolti: comune di modena, santa&cole edicciones de disseño
fisico
virtuale
chairsharing é come un comune bike-sharing, ma invece che offrire biciclette offre sedute mobili. le sedute si ritirano gratuitamente utilizzando la carta regionale dei servizi e possono essere spostate nella cittá a piacere. ciascuna seduta puó essere utilizzata per sedersi o per lavorare. le sedute sono modulari, possono essere affiancate per oziare o lavorare insieme. ciascuna seduta é una antenna wifi che consente di connettersi a internet gratuitamente.
chairsharing è anche un portale web che, oltre a gestire il servizio, mette a sistema l’offerta di sostenibilità nel quartiere. grazie alla triangolazione wifi, ogni sedia è mappata nei suoi spostamenti e la sua posizione è georiferita su una mappa interattiva. al suo interno è possible visualizzare e gestire servizi supplementari del progetto e altri servizi: da un lato, la fidelitycard per la raccolta punti e la riqualificazione economica del quartiere e la gestione logistica del servizio di sedute mobili; dall’altro, il gruppo d’acquisto solidale (gas), il bike-sharing, il carsharing, il car pooling, la raccolta differenziata, il couch-surfing e ogni altra risorsa del lifestyle sostenibile che chairsharing vuole implementare.
attraverso la produzione dei luoghi, il loro inserimento nei circuiti vitali del quartiere, la responsabilizzazione civile dei cittadini chairsharing mira ad innescare un lento spostamento culturale verso uno stile di vita sostenibile nel quartiere, coinvolgendo tutti gli attori in gioco.
okobici un bike sharing di terza generazione low cost, high tech, socialmente inclusivo tempi: in corso cliente: ricerca a cura di: snark principali soggetti coinvolti: abici, prestabici, 15 multimedia, the hub rovereto
abstract
dispositivo
un bikesharing di nuova generazione
okobici è una tipologia alternativa di bikesharing, basata su
in cui l’infrastruttura è ridotta al minimo
- massima fluidità possibile dell’infrastruttura - un apparato di gestione basato su tecnologie avanzate di comunicazione mobile. - costi contenuti rispetto agli standard di mercato
in cui l’infastruttura è distribuita in una rete costruita dal basso in cui la relazione tra amministrazione pubblica e utenti si sovverte, attraverso un modello partecipato in cui tutti sono attori a diversi livelli di responsabilità distribuzione della responsabilità, distribuzione dell’infrastruttura, distribuzione della capacità di finanziamento un bikesharing su modello P2P, che aumenta l’efficienza della gestione e della qualità dei servizi e contenuti offerti
la componentistica fisica dell’infrastruttura è costituita da un semplice oggetto (una sorta di uovo) da applicare a qualsiasi bici per trasformarla in un bikesharing. okobici si adatta quindi a qualsiasi parco bici esistente, e può creare sinergia tra bici pubbliche e private. Ciascun dispositivo contiene un sistema di bloccaggio (un lucchetto) un gps che rende localizzabile in tempo reale la bicicletta e un trasmettitore capace di dialogare con telefoni e computer portatili.
cenniworks proposta di concorso per milano social housing
tempi: novembre > dicembre 2009 concluso - progetto segnalato dalla giuria cliente: concorso indetto da fondazione housing sociale - milano (MI) - ITA team: snark, lucia giuliano, laura cantarella, emanuel giannotti, michela bellezza, filippo sbarretti
concept il lavoro è un tema che può unire, anziché dividere. è potenziale di aggregazione, di condivisione delle professionalità, di trasversalità dell’utenza, di inserimento nel quartiere circostante. cenniworks dà la possibilità di lavorare a persone che hanno tempo o necessità di farlo, come prima o seconda occupazione, secondo le proprie competenze e possibilità. cenniworks è una comunità democratica basata sul lavoro. il lavoro è la costante per mettere in risonanza le spinte endogene ed esogene di una comunità: al suo interno cenniworks sarà organizzata come una comunità peer2peer, modello orizzontale e aperto di condivisione e di reciproco scambio (di informazioni, oggetti, prestazioni lavorative): verso l’esterno, cenniworks fornirà servizi e professioni, con garanzia di trasparenza, con l’intento di diventare catalizzatore di relazioni.
il progetto si articola su due infrastrutture sinergiche: - una fisica, a supporto di un sistema residenziale organico, dominato dalla contiguità fra lavoro e residenza, pensata come un supporto che permette flessibilità di esercizio, stratificazione di accessibilità, sostenibilità economica e ambientale. l’organizzazione degli spazi pubblici, collettivi e privati, così come dei servizi, vuole articolare spazialmente una comunità coesa, flessibile e aperta verso l’esterno, secondo il principio one community = one building. - una virtuale, costituita da un portale web, strumento necessario per la gestione dei numerosi servizi offerti (sia interni alla comunità – potlach, scambio, banca del tempo, ecc. – sia interrelati con il quartiere – gas, lavoro, ecc.)
macromanzanas proposta di concorso per la metamorfosi - torino tempi: febbraio > aprile 2010 concluso cliente: concorso indetto da comune di torino (TO) - ITA team: snark, enrico forestieri, luca moscelli, matteo pace, dora pugliese, claudia raimondi
concept mm propone il disegno di un sistema di macromanzanas (macro-isolati) come nuove unità di riferimento e potenziali di trasformazione della città, a una scala intermedia tra ‘progetto urbano’ e quello architettonico. una lettura di questo tipo, su torino, in questa contingenza di trasformazione, permette anche la possibilità di innesto tra interventi, già molto vari di per sé, di tipo urbanistico e architettonico con interventi che agiscono alla scala della comunità e dei sistemi di vicinato, che diano conto degli usi e delle pratiche di tali sistemi. tali unità di riferimento diventano unità di misura per una dimensione di relazione urbana fondata sulla prossimità e su potenziali logiche di comunità. la mm diventa dunque condizione di possibilità di una ricchezza e di una processualità di intervento, che si sviluppa secondo un’infrastruttura architettonica e urbanistica da un lato; e secondo un’infrastruttura processuale, comunitaria, partecipativa e implementabile su tecnologie virtuali dall’altro. le mm producono una nuova scala urbana a fronte di interventi minimi di ricucitura, mimesi, completamento. il disegno delle aree
non comporta la scrittura di un limite ma il progetto di una soglia calibrato su nuove modalità di lettura, riorganizzazione, riscrittura e costruzione degli elementi e relazioni della nuova città. le macromanzanas di torino riprendono l’idea di isolato non solo da un punto di vista fisico: esse vengono qui utilizzate come principio uniformante da un punto di vista performativo, prestazionale, legato agli usi delle aree da parte della cittadinanza e al tessuto urbanistico. le mm non sono delle enclosures, ma delle aree di uniformità di prestazione, di coerenza performativa, e di coerenza e uniformità di azione architettonica, urbanistica, identitaria. mm è un concetto inclusivo capace di gestire le eterogeneità presenti al suo interno mediante la negoziazione di strategie spaziali e politiche. la dimensione della mm garantisce un approccio ‘glocal’ alla progettazione, in quanto permette allo stesso tempo la creazione di una dimensione locale di quartiere, rappresentato dalle singole mm stesse, e uno stretto rapporto di network e scambio con il macrocontesto di riferimento, al livello della città (dove la linea metropolitana diventa simbolo di un rinnovato rapporto e connessione) e con l’esterno. il meccanismo è di doppia proiezione: al suo interno (con la sua ricchezza programmatica e sociale) verso l’interno e l’esterno (la scala comunale e provinciale).
piave proposta di concorso per un sistema di percorsi ecoturistici sul fiume piave
tempi: aprile > giugno 2010 concluso cliente: concorso indetto da provincia di treviso (TV) - ITA team: snark, chiara cavalieri, emanuel giannotti, martina zanatta
concept ecoturismo, o turismo sostenibile: non si tratta solo di minimizzare l’impatto della fruizione turistica su un territorio, ma di incentivare pratiche virtuose e di attivare sinergie virtuose tra i diversi attori in questo settore. il turismo sostenibile è un settore trasversale ch epuò essere utilizzato come volano per lo sviluppo territoriale e locale. per sviluppo locale si intende l’attivazione simultanea e collaborativa delle risorse e dei soggetti già presenti sul territorio. un fattore di negatività del turismo è che spesso polarizza i territori su di una identità prestabilita. tale polarizzazione implica una tendenza del territorio a trasformarsi in maniera unidirezionale per aderire sempre di più alla sua identità.
un turismo ecosostenibile dovrebbe invece contribuire a mantenere e possibilmente a incrementare la diversità e le complessità presenti in un territorio. questo implica e tende a: moltiplicazione delle modalità di fruizione del territorio, molteplicità delle forme di produzione, compresenza di distinti paesaggi, maggiore biodiversità. si utilizza il termine settore con accezione economica. turismo come concetto allargato (visitatori esterni, residenti, usi sportivi etc). in questo caso il problema si può impostare secondo una lettura di offerta (territorio/risorse/progetto) e di domanda (tipologie e bacini di utenza, modalità di fruizione). per tale ragione si rende necessario un modello di gestione che si appoggia su dispositivi fisici e virtuali che favoriscono le sinergie e la collaborazione tra i vari attori. si desidera in questo modo provocare un’inversione del ruolo dell’utente sul territorio, da consumatore (con elevato impatto) ad attivatore del territorio (come catalizzatore di dinamiche positive).
shadowplay concept per l’uso di cementi fotocatalitici nello spazio pubblico tempi: dicembre 2007 > settembre 2009 in corso cliente: progetto realizzato all’interno di torino geodesign, proseguito come ricerca interna a snark e conceptual devices a cura di: snark/marco lampugnani, conceptual devices/antonio scarponi principali soggetti coinvolti: la comunità del mercato del balon (torino), italcementi
concept A_i cementi fotocatalitici sono in grado di decomporre sostanze organiche e inorganiche nocive (ossido e biossido di azoto, biossido di zolfo, materiale particolato sospeso organico, composti aromatici volatili, monossido di carbonio e ozono) in composti assolutamente innocui B_la fotocatalisi è un processo che aumenta il rendimento in relazione alla luce solare diretta che riceve C_calcolare l’ombreggiatura annua media di un luogo è un modo per calcolare l’effettivo potenziale ecologico di un cemento fotocatalitico in quel preciso contesto
D_suddividere l’area in quadrati di 2X2 m consente di individuare unità minime di performance ecologica, ma anche di comfort e attività per gli utenti E_secondo questa logica è possibile progettare un masterplan così come pavimentazioni, arredi e dispositivi modulari nello spazio pubblico utilizzando cementi fotocatalitici F_l’adozione di una strategia di prefabbricazione in situ degli elementi contribuisce alla sostenibilità del processo di costruzione. G_il risultato è un progetto 100% generico (realizzato con tecniche e materiali industriali) e 100% specifico (le ombre di un luogo e quindi i pattern prodotti sono sempre unici)
rikea microsistema urbano
tempi: dicembre 2007 > settembre 2009 in corso cliente: progetto realizzato all’interno di torino geodesign, proseguito come ricerca interna a snark e conceptual devices a cura di: snark/marco lampugnani, conceptual devices/antonio scarponi principali soggetti coinvolti: la comunità del mercato del balon (torino), IKEA
rikea rikea è un prototipo per una micro struttura urbana che interpreta il mercato delle pulci del balon, torino, come un sistema di urbanizzazione istantanea. il progetto è stato prototipato con ikea e italcementi. consiste di un sistema di formelle per l’identificazione della posizione delle zone di mercato sulla pavimentazione dello spazio pubblico. su queste formelle è possibile installare elementi del sistema broder prodotto da ikea, per sostenere una copertura temporanea. il riuso della brandina pieghevole svingen, insieme ad elementi del sistema modulare broder consente la realizzazione di un carrello per il trasporto dei beni.
rikea è stato esposto all’interno della mostra squat city alla 4a biennale internazionale di architttura di rotterdam, dal settembre 2009 al gennaio 2010, durante la quale ha vinto una menzione d’onore.
RIKEA
2.0
Antonio Scarponi / Marco Lampugnani
5
CLOSED 7 4
1
6
3 2
1
Svingen 301.01.01
2
/ Threaded bar 100 cm, 0,8 O
3
Sultan support 602.200.30
4
Bicycle wheel 40 cm
5
Broder shelf 119X36,5 cm 101.201.39
6
Cable support
7
Screw M5
OPEN