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PRESENTAZIONE

È nel duplice ruolo di Presidente dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e del Sistema Nazionale a rete per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), che presento con grande soddisfazione il Rapporto SNPA “Città in transizione: i capoluoghi italiani verso la sostenibilità ambientale” quale primo risultato di un approccio integrato allo studio dell’evoluzione della qualità ambientale nei principali capoluoghi italiani. La transizione ecologica di un paese urbanizzato come l’Italia passa attraverso le città: è nei contesti urbani che si giocano molte delle sfide ambientali, dal cambiamento climatico, al passaggio da un’economia lineare a quella circolare, fino alla crisi del rapporto uomo-ambiente, come quella rappresentata dalla pandemia da COVID-19. L'urbanizzazione è una delle principali tendenze globali del XXI secolo: oltre il 55% della popolazione mondiale vive in aree urbane, una percentuale che dovrebbe aumentare a circa il 70% entro il 2050 con prevedibili impatti ambientali in termini di inquinamento, produzione dei rifiuti, consumo di suolo. La centralità della dimensione urbana nelle politiche ambientali è ben nota all’interno di ISPRA che fin dal 2004 ha realizzato il Rapporto sulla qualità dell’ambiente urbano (RAU), documento divenuto negli anni un riferimento per gli addetti ai lavori e per gli utenti grazie all’enorme raccolta di dati forniti e indicatori popolati. Nel tempo questo prodotto si è trasformato in un lavoro dell’intero SNPA, con l’attivo coinvolgimento degli esperti tematici delle Agenzie Regionali e delle Province Autonome per la Protezione dell’Ambiente. “Città in transizione: i capoluoghi italiani verso la sostenibilità ambientale” rappresenta la prima sperimentazione che SNPA ha compiuto in termini di valutazione integrata della qualità dell’ambiente urbano: lettura delle problematiche ambientali attraverso specifiche lenti d’ingrandimento, passaggio da un approccio “tema-centrico” ad uno “città-centrico” e analisi delle tendenze in atto nell’ultimo quinquennio di dati disponibili, sono i tre principali aspetti innovativi rispetto al passato. Da qui un documento che pone al centro della propria analisi i 20 capoluoghi di regione e Bolzano, analizzando l’evoluzione nel tempo dei molteplici temi ambientali che regolano la vita quotidiana dei cittadini attraverso la prospettiva di tre differenti, ma interconnesse, chiavi di lettura: la vivibilità, che indaga il rapporto ambiente e salute; la circolarità, volta ad analizzare l’efficienza nell’uso delle risorse naturali, dei materiali e dell’energia; la resilienza ai cambiamenti climatici, finalizzata a mettere a fuoco la capacità della città di reagire e adattarsi ai cambiamenti del clima. Nel porre al centro ciascuna realtà comunale, il documento ha come obiettivo principale quello di analizzare i cambiamenti ambientali che si stanno verificando nei diversi contesti per giungere, nella discussione finale, a comporre un quadro complessivo in grado di orientare al meglio gli amministratori locali sia nell’implementazione che nella verifica degli interventi e delle politiche di sostenibilità ambientale. Gli elementi di confronto fra i comuni hanno lo scopo di favorire uno scambio fra le amministrazioni, consentendo così di replicare le esperienze più evolute. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenta la grande occasione del nostro paese per invertire la rotta e accompagnare le città in un processo di trasformazione utile a creare le giuste condizioni di sostenibilità, efficienza e prosperità. I Ministeri stanno lavorando per l’assegnazione delle risorse: si tratta di somme ingenti - 191,5 miliardi di euro - di cui una consistente parte (più di 60 miliardi di euro) sarà dedicata proprio alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica. Le amministrazioni comunali saranno tra i protagonisti di questa grande trasformazione, la transizione delle aree urbane verso la sostenibilità ambientale.

Stefano Laporta Presidente ISPRA Presidente Consiglio SNPA

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