REPORT| SNPA 25/2021
comprendendo disposizioni, normative o principi inseriti in leggi finalizzate al contenimento del consumo del suolo e alla rigenerazione urbana. Nel periodo che è seguito alla presentazione della prima proposta di legge nazionale sul consumo di suolo, ovvero dal 2012 ad oggi, in molte regioni italiane si è avuta una crescente attenzione al tema del consumo di suolo. Molte regioni si sono dotate di norme specifiche sul consumo di suolo, altre hanno previsto o fissato obiettivi in materia nell’ambito di leggi sul governo del territorio. In alcune regioni il principio del contenimento del consumo di suolo è inserito in norme relative alla riqualificazione o alla rigenerazione urbana, intesa spesso come alternativa al nuovo consumo di suolo. Tuttavia, praticamente dovunque, la definizione di consumo di suolo non è coerente con quella europea e nazionale o, comunque, sono presenti deroghe o eccezioni significative relative a tipologie di interventi e di trasformazioni del territorio che non vengono inclusi nel computo (e quindi nella limitazione) ma che sono in realtà causa evidente di consumo di suolo. La situazione sul territorio è dunque piuttosto disomogenea e solo in alcuni casi viene costruito un sistema organico di soluzioni. Si deve sottolineare la difficoltà dell'analisi di un corpus normativo in continua evoluzione, con diverse stratificazioni nel tempo, a volte inserite in leggi già esistenti, altre volte emanate con nuove norme e con diversi livelli di attuazione. Come riportato dal Rapporto SNPA sul consumo di suolo, che offre ogni anno un quadro aggiornato sull’analisi normativa, dall’edizione 2020 anche grazie ai contributi degli Osservatori regionali sul consumo di suolo promossi nell’ambito del
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progetto europeo SOIL4LIFE, si stanno sviluppando diverse analisi anche con confronti tra le metodologie di calcolo sull’uso di indicatori nei monitoraggi regionali, in alcuni casi relativi alla valutazione degli impatti ambientali ed economici del consumo di suolo. La rappresentazione complessiva che ne viene fuori è di una grande ricchezza di informazioni e di esperienze interessanti, frutto degli sforzi di approfondimento tematici a diverse scale, che dovrà essere messa a sistema e valorizzata a livello nazionale nell’ambito dell’attuazione delle politiche di tutela del suolo, del paesaggio e della biodiversità. 1.3. IL SUOLO E LE SUE FUNZIONI Il suolo è composto da particelle minerali, sostanza organica, acqua, aria ed organismi viventi e rappresenta l’interfaccia tra litosfera ed atmosfera; è il supporto di tutta l’attività biotica all’interno degli ecosistemi terrestri ed interagisce con atmosfera, litosfera, biosfera ed idrosfera. Attraverso di esso avvengono gli scambi di energia e materia con il sottosuolo e gli altri comparti ambientali regolati mediante emissione o ritenzione di flussi e sostanze (Figura 1). Il suolo è generalmente una coltre molto sottile che si interrompe dove c’è roccia nuda o quando incontra fiumi laghi, mari e oceani. La sua formazione (pedogenesi) è frutto di processi e di trasformazioni (sia di composti organici che inorganici) talmente lenti che può essere considerato una risorsa non rinnovabile, pertanto ogni processo di degrado rappresenta una perdita quasi sempre irreversibile.