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5.6 Prospettive future e considerazioni
invece, viene condotta diluendo i campioni di riferimento in bombola (10 ppm) con rapporti di diluizione che variano tra 15 e 93, ottenendo concentrazioni tra 100 e 700 ppb. In Piemonte i controlli sugli analizzatori di NH3, invece, avvengono solamente mediante il controllo dell’NO: lettura di zero e span con bombola di NO da 800 ppb; l’operazione di taratura viene condotta al 95%, 80%, 60%, 40%, 20% e 0% del fondo scala. Anche nel Lazio la calibrazione dell’NH3 avviene mediante bombola di ossido di azoto (allineamento giornaliero) e, periodicamente, con bombola di NH3 a 40 ppb. Nelle Marche, infine, si utilizzano bombole di NH3 da 300 ppb, mentre in Emilia-Romagna si utilizzano tubi a permeazione. 7 Agenzie effettuano misure di precursori dell’ozono. I COV, a esclusione della regolamentata misura del benzene, vengono misurati con la medesima tipologia di strumentazione, ovvero in gas cromatografia e quindi i controlli di zero, di span e le tarature avvengono con metodiche consolidate e attraverso l’uso di bombole a bassa concentrazione. La Sicilia utilizza inoltre la tecnologia della spettrometria di massa basata sulla reazione ione-molecola “IMR-MS” (Air Sense). Gli Idrocarburi, anche non metanici, misurati in Abruzzo anche durante le emergenze, vengono controllati con bombole di metano a 4 ppm, propano a 3 ppm e la taratura viene effettuata con un livello di incertezza estesa massima non superiore al 5% con intervallo di fiducia al 95%; in maniera analoga si comporta la Sicilia. Nelle Marche le bombole di propano sono da 1 ppm e di metano da 3 ppm.
5.6 PROSPETTIVE FUTURE E CONSIDERAZIONI
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Le informazioni raccolte nell’ambito della ricognizione relativa al monitoraggio degli inquinanti “non normati” , trattandosi anche di una prima raccolta estesa a tutto il territorio nazionale delle attività introdotte dalle Agenzie Ambientali, rappresentano una fondamentale base di partenza per lavori futuri di approfondimento: ➢ da un punto di vista tecnico-scientifico nell’ambito di progetti di studio che coinvolgano un territorio esteso oppure tecniche messe in campo solo da alcune
Agenzie che possano quindi condividere il loro know how; ➢ da un punto di vista prospettico, nella condivisione delle metodiche di gestione tecnico-strumentale, oltre che amministrativa ed economica, al fine di individuare delle linee guida a disposizione di tutti gli operatori.