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L’Elettra e Guglielmo Marconi

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L’Elettra e Guglielmo Marconi

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Mercoledì 27 marzo nel salone della nostra sede si è svolta un’affollatissima conferenza curata dal socio Giancarlo Capaccio dal titolo Storie illustri di navi e di uomini: l’Elettra e Guglielmo Marconi. Un racconto che lega le vicende della nave varata nel 1904 dall’Arciduca Carlo Stefano d’Austria con il nome di Rovenska per ricordare l’amata località sull’isola di Lussino a quelle di un uomo che voleva connettere spazio e tempo. Una storia che ci parla di Trieste e della Dalmazia e dell’amore per la ricerca e la tecnologia.

Guglielmo Marconi acquistò l’Elettra nel 1919 e la trasformò in una nave laboratorio. Alla sua morte la nave fu portata a Trieste, ma allo scoppio della guerra venne requisita dai tedeschi per scopi militari e poi affondata vicino a Zara. Il progetto di trasformarla in un museo galleggiante non andò in porto e lo scafo fu tagliato in sezioni, quella di prua di 19 metri si trova esposta nel piazzale antistante all’Area Science Park a Padriciano, in un luogo di scienza e di ricerca come fu l’Elettra per Guglielmo Marconi. Giancarlo Capaccio è stato un oratore eccelso, molto preparato e ironico nell’esposizione.

L’incontro era aperto anche ai non soci, che gradiscono molto le iniziative organizzate dal nostro circolo e che lo fanno conoscere al grande pubblico. Un’attività che ha portato a numerose nuove richieste di associazione.

UFO in Sala Atleti

Il 6 giugno il progetto, UFO – residenze d’arte non identificate, è sbarcato in Sala Atleti con la coreografa e regista argentina di fama internazionale Constanza Macras e gli attori Marcela Serli e Giuseppe Sartori. Il progetto, ideato dall’attrice e regista Marcela Serli per il Teatro La Contrada è nato per far dialogare gli artisti con la città e con luoghi inusuali per il teatro al fine di intrecciare relazioni tra associazioni, istituzioni e cittadini. Ampio risalto dell’iniziativa è stato dato dalla stampa e il critico teatrale Roberto Canziani ha definito la Macras visionaria e versatile, avventurosa e inclusiva. La performance ha indagato il gioco di potere tra maschile e femminile attraverso la cinematografia della seconda metà del ‘900. La Macras, ha detto nell’intervista: assieme ai partecipanti analizzo il linguaggio del corpo, l’implicito delle battute. Così ci facciamo un’idea di come si sia evoluta la relazione maschile-femminile. La performance è stata seguita con interesse e curiosità da un folto pubblico di soci e di appassionati.

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