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L’isolamento termico dell’involucro edilizio
L’ISOLAMENTO DEL TETTO
Anche questo intervento potrebbe beneficiare del Superbonus, ma solo se concorre al miglioramento di 2 classi energetiche, altrimenti resta al 50%
A PROPOSITO DEGLI INTERVENTI DI ISOLAMENTO TERMICO, LA PRIMA BOZZA DEL DECRETO RILANCIO faceva riferimento alle “superfici opache orizzontali e verticali” dell’involucro: sono state poi aggiunte quelle “inclinate”, perciò qualora il rifacimento del tetto comporti un miglioramento energetico complessivo, può rientrare nel Superbonus. Infatti, quando si parla di “superficie disperdente lorda”, si intende l’insieme delle superfici che delimita un volume climatizzato: in un sottotetto non abitabile o non riscaldato, la superficie disperdente non è il tetto, bensì l’ultimo solaio, perciò in questo caso al rifacimento del tetto non sarebbe applicabile il Superbonus. Confidiamo in ulteriori chiarimenti. ■ Nell’isolamento delle coperture a falda si realizza quasi sempre un “tetto freddo”, ovvero una stratigrafia che preveda, oltre all’inserimento del materiale isolante, la predisposizione di uno strato di ventilazione. Sulla struttura del tetto si realizza l’elemento di copertura (tavolato di legno, laterocemento o altro) che deve supportare tutti gli strati successivi; su questo si stende in modo continuo un telo con funzione di barriera al vapore, il cui scopo è quello di evitare formazioni di condensa che rimarrebbero a contatto con il materiale isolante, da posare subito dopo in strato semplice o doppio. ■ Anche la faccia superiore dell’isolante va protetta con un telo, che deve risultare impermeabile dall’esterno verso l’interno, ma traspirante in senso
opposto, sempre per evitare condensa che danneggerebbe l’isolante. ■ Il passo successivo consiste nel predisporre l’orditura di supporto per il manto di copertura, con una doppia listellatura a interassi regolari: la prima perpendicolare alla linea di colmo e la seconda parallela a essa. Tra la prima e la seconda listellatura si forma così una serie di corridoi per la circolazione dell’aria al di sotto del manto di copertura, mantenendo asciutti gli strati sottostanti e permettendo lo smaltimento del calore da irraggiamento. La pendenza delle falde varia normalmente tra il 30 ed il 45%; tra i laterizi, per pendenze leggermente inferiori, fino al 25%, sono preferibili i coppi, mentre una copertura in tegole marsigliesi può arrivare a una pendenza del 50%. ■ Il “tetto caldo” si realizza perlopiù su coperture piane e manca dello strato di ventilazione (che può funzionare bene solo se c’è pendenza), come pure il “tetto rovescio”. La differenza tra i due tipi sta nella posizione della guaina impermeabilizzante, che è sovrapposta all’isolante nel tetto caldo e sottoposta nel tetto rovescio: nel primo caso è la guaina a proteggere l’isolante, viceversa nel secondo, in cui l’isolante dovrà avere ottime caratteristiche di impermeabilità. Entrambi i sistemi presentano vantaggi e svantaggi, quindi la scelta va fatta caso per caso in base alle prestazioni che si vogliono ottenere, al fatto che il tetto sia praticabile o non praticabile; in linea di massima il tetto rovescio è più performante dal punto di vista igrometrico, in quanto evita che si possa formare condensa nello strato isolante.
Farsi un’idea dei costi Come sempre, si possono dare soltanto informazioni indicative che possono variare nelle diverse zone d’Italia e per il tipo di copertura (struttura e manto); per praticità prendiamo in considerazione una copertura classica rivestita in tegole, i prezzi si intendono al metro quadrato. ■ I costi per interventi crescenti La sola sostituzione delle vecchie tegole con altre nuove ha un costo medio di 70 euro; se bisogna inoltre inserire uno strato isolante, con barriera al vapore e impermeabilizzazione, rimozione e posizionamento delle tegole esistenti il costo è di 130 euro. Il rifacimento totale che comporta rimozione e smaltimento, nuovo tavolato, strato isolante di 10
cm, impermeabilizzazione, barriera al vapore, posa della listellatura e delle nuove tegole, senza necessità di intervenire sulla struttura del tetto, costa circa 200 euro; se anche la struttura va rifatta, il costo complessivo aumenta circa del 60%. ■ Costi aggiuntivi Ai costi elencati vanno aggiunti il costo dei ponteggi (10-15 euro per m2 di facciata) e quello del professionista incaricato (10% del costo complessivo). Anche se con ponteggi di sicurezza non è necessario, si può pensare di installare una linea vita permanente (vedi box a pag. 21) che possa servire per manutenzioni future a impianti fotovoltaici, antenne ecc; il costo dell’installazione è di circa 2.500 euro.
TEGOLE PIANE E COPPI ROMANI
La foto mostra una tipica copertura toscana, realizzata con tegole piane alternate a coppi romani; in alcuni contesti, nelle ristrutturazioni si predilige questo tipo di copertura, anche per l’aspetto invecchiato degli elementi che la compongono. La finitura Sangiovese (a partire da 21,15 euro/m2) è caratterizzata dall’invecchiatura tendente al verde che ricorda i muschi formatisi sui vecchi casolari di campagna. Sono 6 in tutto le finiture, naturali e invecchiate, applicabili a coppi romani e tegole piane. Solava (www.solava.it)
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Sottotetto in tavelle Il sottotetto a vista in tavelle di laterizio è una soluzione estetica ricorrente nei rustici e nel recupero dei casolari, soprattutto nell’area toscana, ma può appieno rappresentare un’interessante alternativa al tavolato in legno anche negli ambienti moderni: non necessita di manutenzione e presenta varie possibilità di scelta per colori e finiture. La tavella in laterizio Solava, robusta ma non eccessivamente pesante, è un prodotto sano perché grazie alla “foratura” del manufatto garantisce un ottimo isolamento termico e acustico. La gamma delle tavelle sottotetto è in 3 formati: 40x20, 50x20 e 60x20, e in varie finiture in grado di soddisfare le più diverse esigenze, sia progettuali che estetiche. Tutti i modelli, la Liscia, la Sabbiata, l’Antica Pieve e la Granaio, sono frutto di avanzate ricerche tecnologiche e presentano finiture superficiali diverse; gli incastri maschiofemmina garantiscono facilità e rapidità di montaggio permettendo di ridurre i costi di posa in opera. In foto, tavelle Antica Pieve, 50x20x5,3 cm, 34,20 euro/m2. Solava (www.solava.it)
Laterizio a incastro per tamponamenti La microporosità del laterizio Porotherm BIO, ottenuta con farine di legno vergini o miscele di fibre vegetali, garantisce un isolamento termico sano e di durata praticamente illimitata che favorisce la riduzione dei consumi di energia sia per il riscaldamento invernale sia per il raffrescamento estivo, con conseguente risparmio sulle spese di gestione degli edifici. Pth BIO inc 30-25/19 T è un blocco a incastro porizzato per la realizzazione di murature di tamponamento secondo le norme tecniche per le costruzioni del peso di 11 kg, con una percentuale di foratura superiore al 55%, un potere fonoisolante di 50 dB e una resistenza al fuoco EI 240; disponibile anche come mezzo blocco. Wienerberger (www.wienerberger.it)
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