nuoto
Anno 2| numero 09
Rachele
d'Italia
Sommario
sommario sommario somm 06 12
16
22
E
Pal Joensen alla scoperta del fondo di Francesca Galluzzo
internazionale Prossima fermata Barcellona di Alberto Dolfin
spazio azzurro Martina De Memme senza filtri
FED
Piombino nel cuore di Adrea Masini
32 36
RIN
di Francesca Galluzzo
Alex Di Giorgio si mette in proprio
LEG
La lunga marcia di Rachele Bruni
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PEL RICA
in primo piano
di Sonia Arpaia di Sonia Arpaia
giovanile di Luca De Matteis
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I
32
Junior oggi, grandi domani
Direttore responsabile Walter Perosino Direttore amministrativo Monica Gini Redazione Corso Mediterraneo 67 Torino Fax 011 500008 info@solomagazine.it
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i nostri collaboratori: Sonia Arpaia, Cristina Chiuso, Alessandro Ciccone, Andrea Ciccone, Luca De Matteis, Alberto Dolfin, Andrea Fioresino, Francesca Galluzzo, Andrea Masini, Federico Militello, Ilenia Moracci, Luigi Vaccariello Contributo fotografico Francesco Alessandro Armillotta, Giorgiana Emili, G.Scala/Deepbluemedia, Getty Images, Andrea Masini, Patrick Donati Photostudiodedonato
progetto grafico Simone Caltabiano / Claudia Rubiu Realizzazione grafica Claudia Rubiu / Talia Verlato solomagazine Nuoto è una produzione
Anno II, numero 9 SETTEMBRE 2012 Autorizzazione del Tribunale di Torino n.ro 8/11 del 25 gennaio 2011
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Sommario salvamento
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Chiara Pidello piĂš forte degli squali di Alberto Dolfin
Giovanni Legnani, misto da podio
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di Alberto Dolfin
master
52 L'universo di Zebrone alias Mirko Marletta
di Luigi Vaccariello
di Alessandro Ciccone
di Francesca Galluzzo
di Ilenia Moracci
58 Umberto Ramelli e la vita del master 62 La piscina non basta a Daniel Tinti 66 La nuova sfida di Raffaele Lococciolo
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le nostre societĂ
74 Amatori Nuoto Savona 76 Centro Nuoto Portogruaro 78 Invicta Nuoto Potenza
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le rubriche Fast Lane di Cristina Chiuso
69 Nuotato per voi
di Andrea Fioresino
di Andrea Ciccone
80 Al cuore del nuoto
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Una lunga marcia
Rachele Bruni nella sua Toscana ha conquistato due ori diventando l'atleta pi첫 medagliata d'Europa e coronando una carriera fatta di chilometri e fatica di Francesca Galluzzo / foto Andrea Masini/Deep-bluemedia.eu
Piombino nel cuore Il mare toscano ha affascinato le 23 delegazioni straniere che hanno partecipato ad un Europeo che resterĂ nella storia per la perfetta organizzazione e per il calore del pubblico
Testo e foto di Andrea Masini/Deep-bluemedia.eu
intervista
Alla scoperta
del fondo
Pal Joensen è lo sportivo più titolato delle Far Oer e dopo i Giochi di Londra si è divertito a gareggiare agli Europei di Piombino: «Mi sono preso un mese di vacanza dalla piscina e mi sono buttato in mare»
di Francesca Galluzzo / foto Andrea Masini e Getty Images
Il ragazzo del Nord arriva da Vagur, nelle isole Far Oer, un arcipelago che conta appena 49 mila abitanti, situato a circa 200 chilometri a nord della Scozia. Le diciotto isolette fanno parte del Regno Unito di Danimarca, insieme alla Groenlandia.
U
na delle teorie più curiose vorrebbe che il nome di questa nazione significasse “isole delle pecore” ad indicare quella che, nei secoli, è stata l’attività principale di questa regione, la pastorizia, ma è più probabile che l’etimologia sia quella di “territori remoti”. Li, in mezzo alle acque gelide dell’Oceano Atlantico, a metà strada tra la Norvegia e l’Islanda, vive Pal Joensen, classe 1990, nuotatore da vasca in prestito alle acque libere. Nel 2009, ai Giochi delle Isole, vinse sedici medaglie, di cui otto d’oro, sei d’argento e due di bronzo, garantendosi così la rielezione per la terza volta consecutiva a “sportivo dell’anno” nel suo paese. Nel 2010, chiamato a confrontarsi con avversari di più alto livello, fu medaglia d’argento nei 1500 ai Campionati Europei di Budapest alle spalle del
francese Rouault e davanti all’azzurro Samuel Pizzetti. Joensen diveniva così il primo atleta della sua nazione a raggiungere un podio continentale nel nuoto. Dalle Isole Far Oer è approdato a Londra 2012, dove è sceso in acqua per i colori della Danimarca in tre competizioni, due individuali, i 400 e i 1500, e la staffetta 4x100 stile libero, per poi tornare a indossare i colori della sua nazione ai Campionati Europei di acque libere a Piombino. Nella 10 km ha chiuso 29° a quattro minuti e mezzo dai primi, ma per il ragazzo cresciuto nelle isole in mezzo all’Oceano si trattava pur sempre del primo approccio con il mare. Meglio è andata nella 5 km, una gara a cronometro dove gli atleti partivano a un minuto di distanza uno dall’altro, evitando così il costante contatto fisico tanto difficile da metabolizzare per chi è abituato ad avere una corsia fra sé e gli avversari.
«Ora faccio da solo»
Alex Di Giorgio ha scoperto l'atmosfera dei Giochi con la staffetta 4x200 e ora si è posto nuovi obiettivi: «Non mi piace fare lo spettatore, l'ho fatto abbastanza. E' giunto il momento di essere protagonista nelle mie gare» di Sonia Arpaia / foto Francesco Alessandro Armillotta e Andrea Masini
Junior oggi
grandi domani
Da Sestriere è partito il nuovo ciclo della Nazionale Juniores. La ripresa del nuoto italiano passa obbligatoriamente dai più giovani con due parole d’ordine: sviluppo graduale e condivisione d’esperienze di Luca De Matteis / foto Swimming Channel
salvamento
D
ue anni dopo aver conquistato l’Egitto, Chiara Pidello parte alla scoperta dell’Australia. Ad Alessandria conquistò cinque medaglie: tre ori (50 manichino, 100 percorso misto e staffetta manichino), un argento (200 super lifesaver) e un bronzo (staffetta ostacoli). Nonostante abbia soltanto ventiquattro anni, la campionessa torinese è ormai una veterana del salvamento e nell’avventura iridata di Adelaide sarà uno delle atlete più esperte della Nazionale azzurra, anche se lei non è d’accordo: «Rispetto alle altre mie compagne come Marcella Prandi, Erica Buratto e Marta Mozzanica non c’è storia. Poi, Erica è andata anche all’Olimpiade. Io mi metto in seconda fila, davanti ci sono prima loro». Sempre umile, anche se poi in acqua non perdona. «Sto lavorando per il massimo risultato. Quest’anno sarà ancora più dura perché anche all’estero molte atlete si sono avvicinate ai nostri tempi e saranno agguerrite, ma non siamo da meno. Australiane e neozelandesi saranno da tenere d’occhio. C’è Miranda Bell, che darà filo da torcere alle mie compagne nei 200 super lifesaver. Per quanto mi riguarda, la neozelandese Lee è cresciuta molto e lo scorso anno a Warendorf è andata davvero molto vicina al mio record mondiale». L’1’12”62 non è però bastato per battere il primato stabilito
dalla piemontese nel percorso misto: il tempo nuotato agli di Italiani di Livorno nell’aprile 2011 (1’12”60) ha resistito per soli 2 centesimi. Ancora una volta, sarà quella la gara principale per Chiara, che proverà a ripetersi anche nei 50 manichino. Una gara in cui il record del mondo non cade da sei anni ed è ancora in mano all’ex Elena Prelle (35”26), ora parte integrante dello staff della Nazionale. Insomma, manca soltanto il podio in mare alla Pidello: il frangente è stata l’unica gara in cui non era andata a medaglia nel Mondiale Rescue
di due anni fa. Tra le onde dell’emisfero australe, la Pidello sarà impegnata nel frangente e molto probabilmente tavola, oceanwoman e canoa. Le avversarie saranno temibili, ma la squadra italiana appare più pronta che mai. «Un miglioramento c’è stato. Fare tanti collegiali ed essere aiutati da una figura esperta come Elena Prelle è servito molto. Gli allenamenti erano molto più mirati e i miglioramenti ci sono stati ed i risultati della Nivea Cup a fine luglio hanno confermato questo trend». La stagione non era partita sotto i mi-
Più forte degli squali Nella terra del salvamento, Chiara Pidello vuole confermarsi al vertice mondiale e non teme le insidie del mare australiano di Alberto Dolfin / foto Francesco Alessandro Armillotta
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«Sono il Vieri dei master» Giovanni Mirko Marletta, per tutti Zebrone, è senza ombra di dubbio il personaggio più eccentrico delle piscine. E anche questa stagione cambierà società, ma non paragonatelo a Ibrahimovic
di Luigi Vaccariello
E' il primatista dei 100 dorso M25, ma Daniel Tinti ha trovato nelle acque libere la sua dimensione: «Che emozione gareggiare con gli atleti della Nazionale» di Francesca Galluzzo
«La piscina
non mi basta»