2° numero 2015 - Issue n° 14 -Travel & Lifestyle € 4,50 2° numero 2015 - Issue n° 14
Per lui, per lei, per te
Storia di Copertina STEVE MCCURRY Moda IL SORPASSO Arte DE CHIRICO A FERRARA Viaggi LA CUBA DI ERNEST HEMINGWAY Viaggi AL PRIDE DI NIZZA Viaggi UNTOLD HISTORY NAPOLI Sfumature di grigio BRIGITTE BARDOT Eventi QPRIZE 2015 Libri IL RITRATTO DI DORIAN GAY Gay Lovers GRETA GARBO What’s App: WIMBIFY
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EDITORIALE STORIA DI COPERTINA Stve McCurry MODA E TENDENZE Genderless Generation MODA Il sorpasso GLAMOUR Sinfonia intima LA PERSONA Micol Ronchi INTERVISTA Justin Nelson VIAGGI Cuba, come la vide Hemingway Un’etero al Pride GAY LOVERS Greta Garbo ARTE De Chirico a Ferrara IN VIAGGIO CON... Oriol Pamies BENESSERE Aqualux VIAGGI Lou Queernaval di Nizza SFUMATURE DI GRIGIO Brigitte Bardot HAPPENING QPrize 2015 LIBRI E IDENTITÀ Nel dubbio, l’ombra Il ritratto di Dorian Gay CULTURA Untold History in Campania WHAT’S APP? ELOGIO DEL SUPERFLUO WHAT’S INN? EVENTI AUTUNNO/INVERNO 2015/2016 GAY CULTURE Un elenco sorprendente CONTROEDITORIALE Ci si nasce o ci si diventa?
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Q M AGAZIN E DIRETTORE EDITORIALE: Alessio Virgili CAPO REDATTORE: Letizia Strambi DIRETTORE COMMERCIALE: Andrea Cosimi a.cosimi@sondersandbeach.com GRAFICA E IMPAGINAZIONE: Monica Sotgiu IN REDAZIONE: Francesco Cutello SEGRETERIA DI REDAZIONE: Teresa D’Alessandri HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Maria Chiara Fedeli, Pino Gagliardi, EDITORIALISTA: Alessandro Cecchi Paone MODA: Alberto Vita ARTE: Calogero Pirrera FOTOLITO E STAMPA: Pixartprinting EDITORE: Sonders and Beach Italy s.r.l. Sede di Milano - Via San Gregorio, 27 - 20124 Iscrizione ROC Lombardia n. 21970 PUBBLICITÀ: M.U.S. S.r.l. - info@mus-marketing.com Tel. 06.45595887 - 02.78622530 www.mus-marketing.com
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E S SE R E GAY NE LLO S TATO I SLAM I C O
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ssere gay in molte società significa la morte. Alcuni uomini che sono fuggiti dalla guerra in Siria hanno raccontato l’orrore della loro vita da gay nel cosiddetto “Stato Islamico” durante un incontro con il Consiglio di sicurezza dell’ONU. Subhi Nahas ha testimoniato che quando il gruppo conosciuto come “Nusra”, legato ad al-Qaeda, ha preso il controllo della sua città natale, Idlib, è iniziata la tortura e l’uccisione sistematica di uomini ritenuti gay. Le prime persone di cui non fidarsi spesso sono i propri genitori, la propria famiglia. Alle esecuzioni, centinaia di cittadini, compresi i bambini, applaudono gioiosamente. Se la vittima non muore dopo essere stata scaraventata giù da un palazzo, i cittadini stessi lo lapidano a morte. Nahas è fuggito attraverso la Siria e il Libano, per rifugiarsi Turchia. Tante le testimonianze come quella di Subhi Nahas a questo primo appuntamento con il Consiglio di sicurezza dell’ONU sulle questioni LGBT. “È impossibile non prendere la lotta per i loro diritti, come la nostra, così come facciamo per altre grandi lotte per i diritti umani” ha detto l’ambasciatore degli Stati Uniti alle Nazioni Unite, Samantha Power. L’Isis con queste esecuzioni fa il gioco voluto dalle stesse famiglie e dalla cultura popolare. Preso un ragazzo gay vengono rintracciati tutti i suoi amici attraverso Facebook o il telefono cellulare. Così tutti vivono nel costante terrore. L’ulteriore beffa è l’abbraccio da parte dei militari Isis
prima dell’esecuzione. Abu Mohammed Hussam, un attivista del gruppo siriano di Raqqa, ha detto che il finto abbraccio è utilizzato dai militanti per dimostrare che uccidendo questi uomini stanno spianando loro la strada del perdono di Dio per i loro “peccati”. Si abbracciano gli uomini per mostrare alla gente che l’Isis è esente da giudizio e quindi colpa. I ragazzi uccisi hanno un’età compresa tra 24 e 29 anni. La loro esecuzione ha avuto luogo nella campagna di Homs. Nei filmati sembravano calmi perché erano stati drogati per affrontare la morte con rassegnazione. Un altro modo per intercettare i gay e le lesbiche, in Siria, secondo un recente rapporto di The Daily Beast consiste nel fingersi gay per intrappolare le vittime. Ma se prima, durante il regime di Assad, quando si sorprendeva un gay, questi doveva pagare una sorta di riscatto in denaro per essere lasciato in pace, oggi, gli jihadisti uccidono senza mezze misure. Capisco che tutto questo di fronte ai bambini bombardati in Siria, alla meglio gioventù europea di cui si fa strage mentre va a un concerto o allo stadio, sembra nulla, meno di un cane che si immola eroico per difenderci. Ma non è “nulla” lo diventa perché nessuno ne parla. Moriamo anche noi, solo che lo facciamo in silenzio, senza nessun “Je suis”, anzi, buttati giù da un palazzo da nostro padre, presi a sassi dai nostri compagni di scuola.
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Steve McCurry che parla con un uomo della tribù Surma, Omo Valley, Ethiopia,
“Ogni foto che scatto può essere vista come un’immagine indipendente e memorabile, ma allo stesso tempo è parte di una storia più ampia”
Gli occhi del terzo millennio Intervista a Steve McCurry Una della più belle mostre del mondo: il maestro del reportage racconta quarant’anni di questo pianeta attraverso l’umanità che lo abita e la luce che lo illumina. di Letizia Strambi
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quella bambina afghana, che ci guarda enigmatica e fiera, con i suoi occhi enormi, a dire dove è la storia del ritratto del Novecento. E Steve McCurry è l’autore di questa nuova Gioconda che supera ritratti di principesse e stelle del cinema. Il perché non lo sa nemmeno lui. A dire il vero non sembra farsi tante domande. Anima semplice, il più grande maestro del reportage a colori, cui kodakchrome ha affidato l’ultimo rullino del millennio per celebrare la fine della pellicola.
Sharbat Gula, ragazza afgana al campo profughi di Nasir Bagh, Pakistan
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Ragazzo che scappa, Jodhpur, India
Monsone, Mumbai, India
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Donne a Kara nella Omo Valley
Vede solo attimi, come coincidenze, luce come tessuto, occhi nudi. Va a fondo di tutto inconsapevolmente: vede un bello scorcio, una luce perfetta e passa l’intera giornata ad aspettare il transito di persone fino a quando… ecco un bambino che si affaccia correndo, vola in aria con un salto nella curva perfetta della luce azzurra. Cosa inseguisse, dove andasse, a Steve non interessa. Oppure, trova la foto mentre sta andando a farne altre, per caso. Così immortala la mamma che chiede l’elemosina con il figlio in braccio durante un monsone. L’incontro ha il tempo del semaforo rosso e la cornice appannata di un finestrino di un taxi. Vede le ragazze in Etiopia segnate da cicatrici profonde e seni appena pronunciati in attesa, accanto a un manichino trovato in chissà quale discarica, simbolo di una bellezza di plastica lontana, arrivata fino a lì come un enigma incomprensibile di estetica straniera. Ci sono poi i contrasti: i monaci che scoprono il loro essere anche bambini con una pistola gio-
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Robert De Niro nella sua sala di proiezione a Tribeca, New York
cattolo. Le albe di bruma e il rosso delle tuniche, le luci verdi. O ancora fotografa quello che tutti hanno fotografato: come il Taj Mahal, ma trova la cornice del vapore di una locomotiva; fa un ritratto Robert De Niro come se fosse un vicino di casa su una veranda atemporale.
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Operai su una locomotiva a vapore, India, 1983
Un uomo anziano della trib첫 Rabari, Rajasthan
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Foto di Stefano Gruppo ©
Mostra “Oltre lo sguardo” nella sua tappa di Cinecittà in collaborazione con Civita
La mostra itinerante Oltre lo Sguardo, in cui ammirare questi capolavori ha avuto a Roma un allestimento senza precedenti, non solo per le foto, tra le più belle del mondo, ma per lo studio espositivo. Ogni singola immagine rimaneva sospesa nello spazio e illuminata in modo unico. Così ci si perdeva in questo labirinto facendo un viaggio incredibile attraverso il pianeta, la luce, le esistenze, le culture, i colori. Che cosa è la bellezza? La bellezza non è una cosa che si cerca, è un qualcosa da cui siamo ispirati, una sorta di piacere che deriva dal cercare la perfezione. Ma dopo un attimo scopriamo che è proprio l’imperfezione forse all’origine della bellezza. Quando inquadra e poi fa una fotografia, dopo lo scatto il risultato è quello che si aspettava, quello che prevedeva nella sua immaginazione? Credo che ogni fotografo aspiri, come dicevo, alla perfezione. La perfezione in cui combacia-
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no i sentimenti che hanno ispirato la foto con il risultato finale dal punto di vista tecnico. È difficile da ottenere, ma forse non è necessario. Non bisogna tormentarsi, devi fare solo del tuo meglio e capire che talvolta proprio nel disordine, nel caos, nel “non voluto” c’è la foto migliore. La sua fotografia è più ispirata alla filosofia, alla pittura o all’architettura? Forse dalle arti visive, per i colori. Ma è molto difficile capire da quale background derivi un’ispirazione. Penso che nella fotografia ci sia molto della pittura, poi la manualità che è propria della scultura, il design dell’architettura, la visione d’insieme, la storia, la narrazione che deriva dalle nostre letture che più ci hanno emozionato. Nel bianco e nero ci sono un’infinità di grigi, anch’essi colori, perché non considerarli tali? Cosa non la stimola del bianco e nero?
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Foto di Stefano Gruppo ©
Steve McCurry prima di entrare alla sua mostra di Cinecittà posa davanti alla scenografia felliniana
Una volta la fotografia era solo in bianco e nero all’inizio, i maestri di quest’arte non avevano possibilità e l’hanno esplorata certamente meglio di me. Oggi c’è la scelta di una tecnologia più avanzata: perché non usare i migliori materiali disponibili?
Bombay: le persone sono uguali, piangono, soffrono, ridono. Si vestono in modo diverso, si truccano o abbelliscono in modi che a noi appaiono strani, come a loro apparirò strano io. Pur essendo di diversi per razze, colori o religione siamo tutti esseri umani.
Come è cambiato il reportage? Oggi tutti possono andare ovunque. Chiunque può fotografare il Colosseo o Cinecittà. La nuova sfida è essere negli stessi luoghi e fare foto che nessuno ha mai visto.
La prima foto che ha scattato? A una ragazzina che abitava vicino a me, mentre guardava verso l’orizzonte. C’era già la mia personalità, la voglia di ritrarre l’essere umano, il suo sguardo, il paesaggio... Le persone vivono la loro vita, il fotografo non deve interromperla, ma in qualche modo farne parte.
Nei visi, nelle persone, si riflette la cultura, il territorio, la storia di un Paese? Per un ritratto di solito accompagno la persona seguendola in quello che sta facendo e cerco di cogliere l’attimo, con la luce che gioca con me. Dall’India alla Cina, ovunque gli scatti migliori li ho fatti per caso, quando non avevo nessun progetto specifico. Ma per me un tassista di Roma alla fine non è diverso da quello di
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Cosa direbbe a un viaggiatore che vuole fare delle belle foto? Ci sono distinzioni tra Oriente e Occidente, tra Nord e Sud del mondo? Un vero viaggiatore non ha mete, non fa distinzioni e soprattutto difficilmente scatta foto.
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Pensavate di conoscere tutta la storia?
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Giorgio Armani
Genderless Generation Per chi non esce dagli schemi e per chi segue i nuovi trend, ma su tutto si impone un colore: l’ottanio, tra verde e blu, sfoderato a sorpresa da Re Giorgio.
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alle sfilate di Milano la moda continua a proporsi sempre di più unisex. Si impone la genderless generation. Ma solo di bellezza e di qualità dei tagli e dei tessuti. Senza dimenticare le creazioni che si fanno fuori dagli schemi, come il riuscito cappello in tela e pelliccia disegnato dai fratelli Dean e Dan di DSquared2, i loro bomber con cappuccio sempre in pelliccia o i parka giganteschi anch’essi con cappucci foderati. Ma torniamo all’assenza, o alla sempre minor differenza tra i generi, che il nuovo team crea-
di Alberto Vita
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tivo di Gucci ha voluto portare all’estremo, con Camicie di seta, morbidi e fluttuanti, fiocchi e georgette, cappelli in stile francese anni ’70 e dai colori accesi, dal rosso, da urlo il montgomery di questo coloro molto acceso, al beige o al verde, con tanti motivi militareschi nella scelta di pantaloni larghi e comodi e in cappotti e montgomery nel medesimo stile. Una contaminazione di generi che ha fatto sua anche Prada, portandola all’estremo con giacche e pantaloni minimal, corti e quasi monocolore, con il nero e il grigio scuro a dominare. Miuccia Prada vuole l’uomo discreto e severo, chiuso in doppio petti eleganti e cappotti a tre quarti dalle linee sobrie e senza alcun arzigogolo. Con il tocco di bluse sia a maniche corte che lunghe, sia tre quarti che alla cintura, anch’essi di colore blue o nero, e di soprabiti in nylon neri. E parlando di sobrietà e discrezione non si può non pensare a sua maestà Giorgio Armani da sempre fautore dell’uomo austero nella sua estrema eleganza. Quest’anno le Roi rafforza ulteriormente la sua visione della moda, indossa abiti comodi tutti i giorni, Emporio Armani
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ma con una buona dose di eleganza, sempre. Con pantaloni a cavallo basso, giacche morbide e destrutturate che, però, cadono perfettamente sull’uomo moderno, che veste di colori scuri, o che escono pure dalla tradizione come l’ottanio, un intrigante mix tra il verde e il blu, o, ancora, il verde militare. Se si va sul classico ecco la “famiglia” di Dolce & Gabbana, con messaggi d’amore e cuori che campeggiano su maglie e felpe. E abiti che riportano alle origini del brand con gessati in chalk stripe di gabardina di lana strech con camicie bianche old fit in popeline di cotone strech o micro Jacquard, tipiche nell’immaginario collettivo dell’uomo del Sud. Chiudiamo con l’uomo di Ermenegildo Zegna. Che, dopo esser salito sulle Maserati grazie all’accordo fatto con la casa del Tridente per curare gli interni di pelle e seta delle top car modenesi, pensa alla natura e all’ecosostenibilità. Il designer di casa Zegna Stefano Pilati ha infatti scelto materiali e fibre naturali per una collezione di abiti classic, come il bellissimo blazer verde in seta e cashmere o i blazer blu o a quadri in misto lana o lana Mohir. E sotto le giacche, gilet in misto seta e cashmere, nei classici colori blu, grigio-blu o nero o cardigan in lana Yak dal taglio perfetto.
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Si ringrazia la Carrozzeria Licata Srl per la Fiat 1100 Grooming: Claudio Furini Foto: Roberto Chiovitti Style: Andrea Cosimi Modelli: Andrea Moscon e Alessandro Misceo Abiti: Antony Morato
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Style: Andrea Cosimi Modello: Andrea Moscon Underwear: Calvin Klein
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Micol Ronchi. Micol conduce in radio il sabato e la domenica su M2O il programma SFTW - Something For The Weekend in coppia con Matteo Di Palma
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Alcuni momenti del viaggio di Justin G. Nelson in Italia
Justin G. Nelson L’ECONOMIA SEGNA SEMPRE LA SVOLTA Intervista al presidente della Camera di Commercio Gay e Lesbian Usa.
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iducioso nel futuro Justin G. Nelson, durante il suo passaggio in Italia ci racconta i cambiamenti in atto nel mondo, la percezione dell’Italia all’estero, e lo stretto legame tra mercato e diritti. Come è cambiata l’identità economica Lgtb in questi ultimi anni? Il più grande cambiamento nell’identità economica LGBT sta nel fatto che è impossibile,
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ormai, negare che ne abbiamo una. L’influenza dell’imprenditoria o del lavoratore LGBT non è mai stata così forte, ma il nostro lavoro non è ancora finito. Ogni giorno con NGLCC, sosteniamo milioni di aziende LGBT che fanno crescere le economie e creano posti di lavoro, in modo che possano contribuire a plasmare le legislazioni verso l’uguaglianza. Ogni passo in avanti dell’economia LGBT lo è anche verso la tutela dei diritti civili.
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Qual è la sensazione che si ha dell’Italia fuori d’Italia, come viene percepito il mercato LGTB nel nostro paese? Negli Usa la maggior parte delle persone ha una visione positiva dell’Italia: è un paese meraviglioso, divertente, con persone accoglienti. Per noi è una delle più belle destinazioni mondiali, nota per la storia, la cultura, l’enogastronomia incredibile, e i suoi paesaggi mozzafiato. Ma se insistiamo sui diritti, i viaggiatori LGBT potrebbero riconoscere all’Italia un ritardo rispetto gli altri paesi europei. Il turismo LGBT è una grande industria, solo negli Stati Uniti è stimato in 100 miliardi di dollari, in gran parte spesi in viaggi internazionali. L’83% degli uomini gay e lesbiche americani hanno un passaporto valido, rispetto al 34% della popolazione generale degli Stati Uniti, e l’Italia rimane una delle mete più ambite. Per quanto riguarda il mercato LGBT in Italia, Le persone LGBT in Italia sono circa 3,6 milioni con un PIL stimato di 126 miliardi di dollari. Una cifra quasi pari al volume di affari di Paesi come Bulgaria, Lussemburgo o Marocco. Oppure, in un’altra prospettiva, la popolazione LGBT in Italia occuperebbe una regione a della dimensione della Toscana. Sicuramente gli italiani non vogliono trascurare un segmento di queste dimensioni. Immaginate il vantaggio economico che ne deriverebbe se fosse sfruttato appieno. NGLCC ha lavorato instancabilmente per rafforzare la vitalità delle imprese LGBT ed i risultati sono stati fenomenali. Diverse aziende hanno favorito l’innovazione e sono state pioniere di nuove forme di business. Grazie alla collaborazione con la Camera di Commercio LGBT in Italia, NGLCC spera di incoraggiare una simile crescita economica. Questo Papa in qualche modo ha cambiato il modo di pensare dei cattolici? Ha incontrato le famiglie arcobaleno con Obama, un transgender a Roma… Papa Francesco sicuramente ha fatto molto. Credo che per molti cattolici l’accoglienza del Papa abbia permesso di conciliare meglio la fede con il sostegno alla comunità LGBT. I sondaggi ci hanno fatto scoprire che la maggioranze dei cattolici sostiene il matrimonio omosessuale e l’inclusione delle persone LGBT, spesso a
livelli più importanti rispetto alle persone non cattoliche. Come si fa a non sperare quando il Papa dice cose come “Chi sono io per giudicare?”, oppure vedendo il nostro giornalista Mo Rocca leggere le Scritture durante la Messa del Papa al Madison Square Garden. Tuttavia, il cambiamento sarà presumibilmente molto lento, e nella concretezza, abbiamo bisogno di fare affidamento soprattutto su noi stessi. Quali sono le opportunità che dobbiamo cogliere in Italia per lo sviluppo del mercato LGTB ? Nessun economista o direttore finanziario potrebbe mai consigliare a un’azienda di ignorare un segmento in crescita fra i target di mercato. Invece abbiamo permesso che accadesse. Per questo il modo migliore per promuovere l’uguaglianza economica è sostenere l’imprenditoria LGBT, soprattutto dove è emergente. Il business continuerà ad essere catalizzatore di cambiamenti positivi. Sono in aumento i consumatori che si rivolgono ad aziende LGBT supportandole attraverso la scelta di acquisto, ma i titolari di aziende che beneficiano di questi utili dovrebbero a loro volta donare parte di questi a sostegno delle politiche di uguaglianza LGBT. Che cosa c’è di diverso in Italia? In cosa siamo “i migliori”? Sono un drogato di viaggi e di cibo, così l’Italia rappresenta tutto quello che amo. Mi sono sempre stupito per il calore e la generosità delle persone che incontro qui e le prelibatezze di ogni città. Mi piace anche il contrasto tra le rovine, l’architettura classica e le auto fiammanti. L’Italia sembra sempre reinventarsi pur riuscendo a mantenere il suo meraviglioso patrimonio. In questo è diversa da tutti. Tuttavia ha le stesse opportunità di creare occupazione e sviluppo attraverso le imprese LGBT. Quando questo avverrà cambieranno anche i cuori e le menti degli italiani Come NGLCC Global sta dimostrando in tutto il mondo, l’azione politica e le opportunità di business portano i cittadini LGBT a sedere agli stessi tavoli delle altre imprese. L’Italia potrebbe essere un leader nel rendere tutta l’Europa un posto libero ed equo per fare business attraverso tutte le frontiere, sia fisiche che culturali.
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“Era un vecchio che pescava da solo su una barca a vela nella Corrente del Golfo ed erano ottantaquattro giorni ormai che non prendeva un pesce. Nei primi quaranta giorni passati senza che prendesse neanche un pesce, i genitori del ragazzo gli avevano detto che il vecchio ormai era decisamente e definitivamente salao, che è la peggior forma di sfortuna, e il ragazzo li aveva ubbiditi andando in un’altra barca che prese tre bei pesci nella prima settimana. Era triste per il ragazzo veder arrivare ogni giorno il vecchio con la barca vuota e scendeva sempre ad aiutarlo a trasportare o le lenze addugliate o la gaffa e la fiocina e la vela serrata all’albero. La vela era rattoppata con sacchi da farina e quand’era serrata pareva la bandiera di una sconfitta perenne”.
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CUBA come la vide
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Ăˆ adesso il momento di visitarla, prima che si trasformi per sempre. Di Letizia Strambi
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l Malecon, il lungo mare dell’Avana, riproduce il suono immemore delle onde che si infrangono sul muretto, dove sono appoggiati pescatori appesi a speranze e piegati come le loro canne, mentre i bambini rinnovano partite di baseball con mazze limate da coltellini tramandati dal dopoguerra. Nell’aria un odore dolciastro di benzina, e questo tripudio di colori delle auto anni cinquanta. Ti aspetti che spunti Grace Kelly con vestiti pastello, ma sono solo taxi particular -privati- che si guadagnano da vivere di nascosto dal regime, dandoti un passaggio in cambio di qualche soldo. Negozi non ce ne sono come li conosciamo noi. Nemmeno in centro, ne La Avana vecchia. Botteghe per turisti e merletti sono posizionati come in un teatro fittizio uguale a se stesso, eppure meraviglioso. Nelle periferie, i cubani fanno la fila altrove, in bassi bui, tra sacchi di fagioli e canne da zucchero o in mercatini improvvisati su teli. Non deve essere stata molto diversa la Cuba apparsa ad Ernest Hemingway, se non fosse per le scritte inneggianti alla rivoluzione e al Che, lo scrittore non troverebbe oggi differenze. Questo è il momento di un viaggio a Cuba prima che tutta la magia finisca, prima che il sogno caraibico diventi quello che sono diventati i Caraibi nell’era della globalizzazione. Questa favola immobile, questa Pompei moderna, dove la lava è stata il comunismo. Forse c’è
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chi ha pagato a caro prezzo quello che a noi appare pittoresco. Per questo, nella musica, nella cultura, nelle persone si conserva il misto tra tristezza e gioia di vivere, dignità e spensieratezza. La Avana è una città dove sostare almeno tre giorni. Hemingway passò qui per la prima volta nel 1928 prima di prendere una nave per la Spagna e capì che qui era nel suo destino. Ha vissuto appena fuori de La Avana a partire dal 1940. Gli piaceva pescare il marlin. Non è un segreto per nessuno. Il vecchio e il mare è un romanzo scritto qui, che ognuno dovrebbe leggere. Una riflessione sull’uomo dai tratti poetici, struggenti, come quest’isola. Un libro che diceva, molto prima di Jovanotti e dei suoi primitivi e potenti tamburi, che questo è l’ombelico del mondo. Nel 1940 Ernest Hemingway, con la terza moglie Martha Gellhorn sposata quell’anno, com-
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Trinidad de Cuba
prò una fattoria. Abitò qui per venti anni.Ogni tanto partiva per altri paesi, o per lunghe battute di pesca sulla sua nave, il Pilar. Ma poi tornava qui a Finca La Vigia, una costruzione di fine ‘800 di architettura coloniale spagnola, che oggi ospita oggi il museo dedicato a Hemingway. Nell’Avana vecchia troverte i due bar frequentati dallo scrittore La Floridita (Esq. Monserrate) e La Bodeguita del Medio (Calle Empedrado). Impossibile non gustare qui mojito e daiquiri, non necessariamente in quest’ordine, tra foto e cimeli che rammentano Hemingway. Molti vi consiglieranno il mare di Varadero. La città esiste ma non esisteva per Hemingway. E’ un artificio per turisti dove sono sorti tutti i villaggi. Il vero mare bello, se proprio si vuole soggiornare in un luogo caraibico, si trova a Cayo Largo e conviene prendere un volo interno per raggiungere spiaggia bianchissima e barriera corallina. All’interno, tappe importanti sono la Valle di Viñales (Dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO) e le città di Trinidad, e Santa Clara. Inutile menzionare musei. La terra stessa e le persone fanno di quest’isola una meta immancabile per un viaggiatore. Piena di contadini che spaccano arance con i macheti, di case colorate da cui spuntano grosse santere vestite di bianco con turbanti in testa. Persone che si spostano con calesse e cavalli, sigaraie che arrotolano tra le loro cosce le foglie di tabacco con gesti sensuali, mischiando umori al gusto e all’aroma che vi incanterà quando aspirerete l’intimo sapore dei sigari
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migliori del mondo ( Cohiba, Romeo e Giulietta sono i due da provare senza dubbio). Son e rumba animano i locali dei paesi più antichi, si suona la salsa da mattina sera dal chiosco di bibite alle finestre aperte delle case da cui svolazzano tendine ricamate, sempre. Ma i ragazzi sognano il reghetton, mentre le storie bevute a sorsi con il rum dei loro nonni, sull’antico invasore americano, sono ricordi che sbiadiscono con il cigolio delle sedia a dondolo sulle verande.
GAY LIFE In passato la legislazione cubana prevedeva norme fortemente discriminatorie nei confronti di omosessuali e transessuali, ma da oltre venti anni non è più così. A Cuba, come altrove, nel corso dei decenni sono state apportate modifiche sostanziali, fino ad arrivare al 2002 e alla nuova Costituzione, dove si stabilisce che “ogni discriminazione causata da razza, sesso, colore della pelle, origini nazionali, credo religioso e qualsiasi altra causa lesiva della dignità umana è punita a norma di legge” e che “le istituzioni statali hanno il compito di educare tutti i cittadini al principio dell’uguaglianza d’ogni essere umano”. Anche se ancora si consiglia molta discrezionalità in pubblico nell’aria si respira la voglia di cambiamento. Pensate ad esempio che Mariela Castro, sorella di Raùl Castro, dirige il Centro Nazionale per l’Educazione Sessuale e si batte per le unioni tra persone dello stesso sesso. A Maggio del 2010 Mariela Catro ha guidato il corteo in difesa dei diritti omosessuali nelle strade di El Vedado, il salotto dell’Avana. Nel 2011 si è celebrato il primo matrimonio gay dell’isola. (fonte: Quiiky.com)
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Un’ETERO al PRIDE Viaggio nel Pride della splendente Zurigo insieme ai protagonisti di “The Circle”, coloro che salvarono la cultura gay europea mentre il Vecchio Continente andava in fiamme. Di Letizia Strambi
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a prima cosa che vedo sono le sedie sui tetti dei pub e dei locali. A Zurigo il sole è un piacere che va gustato in santa pace. Come etero mi sento subito accolta a braccia aperta dai compagni di Pride e dal simpatico Kosta Harry Kowatschew, responsabile del Zurich Pride Festival. Persino nelle chiese hanno steso un velo rainbow dall’altare per darci il benvenuto. In centro città c’è una ragazza lesbica che mi guarda sotto il viso – un fatto desueto che accolgo con piacere e ironia - e Lars Baumgartner del Schuwulendgeschichte che fa facili battute su italiani e ticinesi (si è sempre a Sud di qualcuno), mentre altri che si rivolgono a me come “donna biologica” ma non è la prima volta, e non ha importanza alla fine, se penso che alla fermata dell’autobus il giovane gay che è con me verrà apostrofato da un clochard come “frocio” mentre si stringe a me sotto il suo ombrello con la scritta rosa “Pride”. Cose che possono succedere ovunque a un viaggiatore, ma che testimoniano come, ovunque, i Pride abbiano ragione di esistere. Zurigo è una città piena di locali, piacevole, calma e accogliente. Gli edifici e gli artigiani richiamano una storia di pace, anzi, di antitesi alla guerra. Godibilissima se in possesso della ZurichCard che consente di viaggiare sui mezzi pubblici (il tram funziona alla perfezione) ed
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IL CIRCOLO La più emblematica storia della Zurigo LGBT l’hanno scritta Ernst Ostertag e Röbi Rapp. Sono stati la prima coppia gay, ormai ultraottantenni, a unirsi in matrimonio in Svizzera nel 2003. Li incontriamo il giorno prima del Pride. Sono semplicemente meravigliosi: ci portano all’origine del loro amore, nella sede della rivista Der Kreis (il Circolo) e poi nell’associazione dove si tenevano gli spettacoli, le letture, i dibattiti sul fermento della vita LGBT durante la guerra e la discriminazione. “Il Circolo” è stato ispirazione per un bellissimo film documentario, vincitore alla 64° Festival di Berlino del Teddy Award, ispirato alla vita di questa straordinaria coppia. Ci dice Röbi: “Era un’oasi felice il Circolo, dove confluivano persone omosessuali da tutta l’Europa: in un’epoca buia in cui imperava il razzismo, il fascismo, i gay morivano nei campi di concentramento. Qui si faceva teatro una volta a settimana, e ognuno, da ogni Paese, generava la sua cultura libertaria, avanguardistica, anche in modo sciocco, leggero, dadaista”. Il profumo di buono che circonda questa persona ci catapulta in un vortice di ricordi e immaginazione: “Ero parrucchiere io da ragazzo, ma non ero felice, realizzato, nel Circolo invece diventavo una star, ero me stesso, nel mio splendore”. “In Ernst ho trovato l’amore, ma anche il senso di protezione, di appartenenza, e lui credo che abbia trovato in me il coraggio di ammettere chi era, nella sua stessa spinta che aveva verso di me, nella cura che aveva per me c’era il vero sé stesso”. L’amore tra Röbi e Ernest non è più una storia tra due individui, è il simbolo di come Zurigo abbia giocato sempre un ruolo da protagonista in termini di difesa dei diritti e pacifismo. La loro testimonianza vibrante, oggi nel Pride 2015, è più di una storia d’amore, travalica le persone per diventare rappresentazione di un luogo, emblema sociale di una città.
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entrare con sconti o gratuitamente nei numerosi musei. Ad esempio ho visitato una mostra fotografica al Kunsthaus davvero fuori dal comune (era sulla storia della pornografia). Il tema del Pride del 2015 è stato “Uguaglianza senza confini”. Molti gli ambasciatori internazionali presenti in Helvetiapplatz da dove ha preso il via il corteo del 20 giugno. Rappresentanti del Canada, Finlandia, Svezia, Norvegia, Israele, Gran Bretagna e ovviamente Usa. Susan G. Le Vine ambasciatore americano in Svizzera, ha ribadito quanto stiano a cuore a Obama i diritti delle persone gay “perché diritti umani”. Tra i main sponsor del corteo, Google, come in moltissime manifestazioni Pride internazionali. Calorosa l’accoglienza della famiglie arcobaleno rappresentate da Maria Von Kanel combattiva presidente di NEKFA (Network of European LGTB Families Association). Forte la presenza femminile, in una città dove lo stesso sindaco è una donna lesbica, dichiarata e attivista: Corine Mauch. Io ho ricevuto in dono un cartello con su scritto “etero con una mente aperta” a testimonianza della volontà di inclusione. Il corteo si è concluso in Kasernenareal dove Gloria Viagra ha condotto uno show entusiasmante di giovani band cui è seguito dj set. La lunga notte è proseguita nei vari locali con animazioni spettacolari e cascate di bolle di sapone rainbow. Non sui machos però che ho scoperto prendersi molto sul serio.
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PER DORMIRE 25HOURS HOTELS. Una catena eccezionale, fortemente orientata al design. A Zurigo c’è un open bar e ristorante appena si entra, aperti al pubblico, mentre ai soli clienti dell’hotel è dedicata la sauna nella piccola Spa panoramica dell’attico. Le camere, ognuna diversa dall’altra, sono frutto di architetture originali bellissime. Temi centrali sono le curve e i colori. Il design delle suppellettili dimostra un legame con il territorio e le factory locali. In ogni camera una borsa fatta con materiali riciclati da usare durante il soggiorno. Biciclette a disposizione degli ospiti consentono una visita accurata della città sviluppata per la maggior parte in pianura.
PER UN DRINK RATHAUS CAFÈ. Centralissimo, lungo il fiume Limmat, che attraversa la città composto, consente una pausa rilassante ascoltando lo sciabordio delle acque, o il luogo ideale per pianificare un tour della città. Drink di vocazione internazionale. CRANBERRY BAR, locale molto tipico, immancabile per un aperitivo caratteristico, una sorta di benvenuto nella zona maggiormente vissuta da artisti. HUUSMAA BAR. Ottimo per i brunch, costituisce un locale di ritrovo gay nella parte multietnica della città, dove ci sono discoteche e locali. Ottimo per chi ha goduto di dj set overnight fino al mattino.
PER ARRIVARE SWISS ha rafforzato i collegamenti dall’Italia per la Svizzera inaugurando da quest’anno il collegamento da Bari per Zurigo tre volte la settimana. La compagnia vola da Roma, Milano, Firenze e Venezia verso Zurigo. In estate i voli verso la Svizzera coprono ben 12 tratte. SWISS vanta una flotta di 89 velivoli, con oltre 100 destinazioni raggiunte nel mondo. Zurigo infatti può rappresentare uno stop over interessante. Numerose frequenze giornaliere dall’Italia consentono di raggiungere la Svizzera offrendo ottime coincidenze per il mondo. Ottimo il rapporto qualità prezzo.
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GRETA, LA NORDICA Un freddo vento, un cielo plumbeo: così le sue amanti la descrivono, come una capace di spezzare i cuori anche delle più “navigate”, tipo Marlene Dietrich e la terribile Mercedes de Acosta.
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asciatemi da sola” con questa emblematica frase Greta Garbo, regalava al mondo un ricordo perenne di giovinezza. In realtà voleva vivere con la sua amante di allora, Mimi Pollak, compagna all’Accademia d’arte drammatica di Stoccolma nei primi anni Venti. Lettere private tra le due donne sono state rese pubbliche in Svezia, una corrispondenza lunga 60 anni edita nel libro di Tin Andersen Axell, Bloody Beloved Kid (Cara maledetta bambina) appellativo con cui Greta chiamava Mimi. Sulla bisessualità della donna più amata degli anni trenta non vi sono dubbi. Già dalla prima adolescenza, a quattordici anni, Greta aveva scritto a una sua amichetta con tono da fidanzatina. Ha fatto soffrire molti uomini dal suo pigmalione Stiller, a John Gilbert fino a Gayelord Hauser guru della macrobiotica (ebisessuale). Più di tutti la adorò Cecil Beaton che voleva sposarla a tutti i costi e vedeva la sua aura divina, come qualcosa di sacro. L’anima poco mascolina di Beaton ( più volte vestitosi da donna in chiffon e crinoline) era la gemella perfetta della algida di Greta. Per Beaton conta la bellezza come valore assoluto, nell’arte, nella natura, nella moda. Lei invece gli sfugge, è cinica, fredda, telegrafica aumentando a dismisura l’alone di mistero che faceva impazzire il fotografo e tutto il pubblico. Tra le sue amanti più famose annovera la ballerina Lilyan Tashman di cui si liberò ben presto perché la “annoiava con la sua bulimia”. Significativa invece la storia con Mercedes De Acosta sceneggiatrice e poetessa lesbica.
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Greta Garbo
Portava cappelli a tricorno e mantelle nere era “brillante e spregiudicata” dice Laura Laurenzi nel suo saggio Liberi di Amare. “Credeva nei viaggi astrali ed era convinta che la Garbo fosse la reincarnazione della regina Cristina che trova l’amore solo quando si traverse da uomo”. Diceva Mercedes: “Per conoscere Greta bisogna conoscere il Nord, bisogna conoscere profondamente vento, pioggia e oscuri e metidabondi cieli”. Greta ben presto si stancò dell’ammirazione di Mercedes per passare a Marlene Dietrich, pure lei avvolta nel vortice della durezza dell’attrice svedese. “Ho costruito le mie emozioni su una persona che non esisteste, amo la persona che io ho creato, non la vera – diceva Marlene di Greta - solo la mia mente vede la persona vera, una serva svedese con la faccia toccata da Dio, interessata solo a denaro, salute, sesso, cibo e sonno”.
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De Chirico a Ferrara Ovvero la MetaďŹ sica come sorgente delle avanguardie.
Giorgio de Chirico Ettore e Andromaca, 1917 Olio su tela, cm 90 x 60 Collezione privata Š by SIAE 2015
di Calogero Pirrera
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Giorgio Morandi Natura morta, 1918 Olio su tela, cm 54 x 38 Mamiano di Traversetolo (PR), Fondazione Magnani Rocca © by SIAE 2015 Giorgio de Chirico Le Muse inquietanti, 1918 Olio su tela, cm 97 x 66 Collezione privata © by SIAE 2015
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l rapporto tra la pittura Metafisica di Giorgio De Chirico ( 1888 – 1978) e la città di Ferrara è il punto di partenza di un’interessantissima mostra a Palazzo dei Diamanti che, con più di ottanta opere, indaga l’influenza che questa corrente artistica ebbe sull’arte del Dadaismo, del Surrealismo e della Nuova Oggettività. La pittura di De Chirico, come noto, oltre a influenzare i vicini Carlo Carrà e Giorgio Morandi, che ne alimenteranno la corrente in Italia, fu occasione di riflessione per diversi artisti stranieri. Celebri le riprese di alcuni suoi temi, come quello dell’occhio da parte di Man Ray, Salvador Dalí e Max Ernst, il manichino rifatto da George Grosz, o il tema del “quadro nel quadro”, portato alle estreme conseguenze concettuali da René Magritte. Proprio cento anni fa, De Chirico e il fratello Andrea si arruolano per partecipare alla guerra e raggiungono Ferrara per prestare servizio nella Fanteria. I due fratelli, nati in Grecia da genitori
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Carlo Carrà Solitudine, 1917 Olio su tela, cm 91,5 x 55,5 Collezione privata © by SIAE 2015
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Salvador Dalí Piaceri illuminati, 1929 Olio e collage su tavola, cm 23,8 x 34,7 New York, Museum of Modern Art, the Sidney and Harriet Janis Collection, 1967 Salvador Dalì © Gala-Salvador Dalí Foundation, by SIAE 2015
Giorgio de Chirico I progetti della ragazza, fine 1915 Olio su tela, cm 47,5 x 40,3 New York, Museum of Modern Art. Lascito di James Thrall Soby, 1979 © 2015. Digital image, The Museum of Modern Art, New York/Scala, Firenze
italiani, dopo aver conosciuto città come Firenze, Monaco, Torino e Parigi, hanno già alle spalle precoci esperienze artistiche, di pittore per il maggiore Giorgio e di musicista per il minore, già noto con lo pseudonimo Alberto Savinio. Nella città emiliana vengono subito introdotti nei salotti intellettuali dal giovanissimo Filippo de Pisis, e tra i tanti entrano in contatto con Carrà, pittore dal passato futurista, che nel 1917 condivide con De Chirico l’esperienza dell’ospedale psichiatrico militare per malati di nevrosi di guerra presso la Villa del Seminario. L’incontro di De Chirico con Ferrara, che dura circa tre anni, porta nella sua pittura una materia corposa e più pastosa, oltre che le architetture della città, di un particolare color rosso, come le torri del Castello Estense. È in questi scenari urbani, e in altri spazi sospesi in una realtà ingannevole e astratta (esiste, ma è silenziosa e vaga), che l’artista introduce i suoi emblematici – ed enigmatici – oggetti inanimati che cantano l’assenza dell’umano. Sono
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manichini, forme geometriche, sculture classiche, rocchetti, biscotti; nature morte delle quali alle volte si possono riconoscere i simboli chiari del quotidiano, ma dove tutto è calato in una dimensione misteriosa, energicamente fuori contesto. Inoltre, la luce è innaturale e le condizioni spaziali sono alquanto ardite. Uno spostamento di senso ed ecco lo spaesamento dell’uomo moderno, da Freud ai nostri giorni. Di fatti è proprio per l’eterno enigma della rappresentazione, una rappresentazione estremamente mentale, metafisica, che la poetica di De Chirico cattura ancora il pubblico contemporaneo.
DE CHIRICO A FERRARA. METAFISICA E AVANGUARDIE 14 novembre 2015 – 28 febbraio 2016 Ferrara, Palazzo dei Diamanti a cura di a cura di Paolo Baldacci e Gerd Roos www.palazzodiamanti.it Con il biglietto della mostra (che avrà una seconda tappa alla Staatsgalerie di Stoccarda dal 18 marzo al 3 luglio 2016) sarà possibile visitare anche l’interessante “Il manichino e i suoi paesaggi. Una storia (quasi) metafisica” allestita presso la Palazzina Marfisa d’Este, oltre che la mostra site-specific dell’italo-giordano Mustafa Sabbagh, dedicata a Savinio, al Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara.
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IN VIAGGIO CON...
CARTA D’IDENTITÀ Name: Oriol Surname: Pamies Age: 26 From: Barcelona Works at: Moovz Global
...Oriol Pamies
LGBT Social APP Instagram: @oriolpamies
Single, fidanzato o cocco di mamma? Single, ma sempre aperto all’amore :) Hotel, sacco a pelo o casa di amici? Hotel per viaggi d’affari, casa di amici per vacanze divertenti. Non si viagga senza... Ritardo dei voli… Viaggiare mi entusiasma perché Ogni viaggio è una opportunità di conoscere persone fantastiche e al contempo conoscere meglio te stesso. Non posso viaggiare senza Il mio cuscino per il collo. Di solito mi addormento ancor prima di decollare.
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Torno indietro se mi scordo… Le mie cuffie. Non posso vivere senza musica.
Un libro da portare in viaggio? Chi ha spostato il mio formaggio di Spencer Johnson.
Destinazioni perferita? Tel Aviv, dove vivo, Barcellona, da dove vengo, e Los Angeles, dove spesso lavoro.
La migliore compagnia area? Non saprei… Dipende dalla destinazione.
Destinazione favorita con gli amici? Ovunque con gli amici, ma se dovessi scegliere direi New York o Londra. Harley Davidson o limousine? Limo :) La più bella canzone estiva di tutti i tempi? Home - Edward Sharpe & Magnetic Zeros.
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La migliore catena alberghiera? Axel Hotels. In viaggio condivido selfie o… sono fatti miei? Condivido selfie: sharing is caring. Il posto più strano dove ha fatto l’amore in viaggio? Questo non posso raccontarvelo.
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Aqualux Hotel Spa & Suite una pausa in paradiso
L’Hotel consente di rilassarsi e rigenerarsi nell’enorme spa, visitare uno dei territori più belli d’Italia e gustare ottimo cibo immersi in una struttura ecosostenibile ed esteticamente modernissima .
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l lago di Garda nel 2015 si attesta nelle tre migliori destinazioni in Italia con Roma e Venezia secondo l’indagine Federalberghi. L’effetto Expo probabilmente si fa sentire e l’Aqualux Hotel Spa & Suite, che rappresenta un’oasi ecologica di benessere in questo fantastico territorio, ricco di cultura e paesaggio mozzafiato, è in piena ascesa assieme alla destinazione. Aperto da tre anni Aqualux Hotel Spa & Suite si distingue per il suo tratto ecosostenibile e per il design moderno, unico, che
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attira molti appassionati di architettura da tutto il mondo. L’interesse è importante dal Nord Europa e dal Canada, luoghi dove l’attenzione verso l’evoluzione della bio-architettura è altissima. Per consolidare questa vocazione internazionale Aqualux Hotel Spa & Suite recentemente è entrato nella catena World Hotels, un gruppo di origine tedesca. “World Hotels – ci racconta Riccardo Gentile, sales manager Aqualux Hotel Spa & Suite - ci apre una porta verso l’Europa e ci rapporta meglio con gli Usa, un mercato che apprezza molto una pausa relax da noi durante il viaggio in Italia”. Oltre alle relazioni internazionali Aqualux Hotel Spa & Suite ha rafforzato quelle territoriali, soprattutto nella sfera gay friendly, parte fondamentale della sua offerta. “Siamo legati alle associazioni gay del territorio, ma anche a quelle nazionali - ci dice Gentile – ad esempio abbiamo sponsorizzato il Pride Village di Padova, e la finale di Drag Factor al Gay Village di Roma”. “Ora siamo main sponsor del GBREAK, l’evento gay invernale più grande d’Europa, organizzato dal Imbarcogay e da Nacky, che quest’anno si svolge a Gressonay la Trinitè, insieme a ES Collection Milano”. Co-marketing in un mondo che trova intese comuni come con la moda di ES Collection Milano che si sposa perfettamente con il design di Aqualux Hotel Spa & Suite, trovando qui la location ideale per gli shooting delle nuove collezioni. “L’importanza che ha per noi la clientela LGBT è fondamentale, e vogliamo che trovi qui il suo territorio di evasione dove rilassarsi
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attraverso il benessere, nostro punto di forza”. Per questo sono stati creati dei pacchetti di coppia “Pride” da una notte fino a un massimo di tre, incentrati sulla Private Spa, dove gli ospiti vengono coccolati attraverso trattamenti personalizzati per il loro tipo di pelle e la loro necessità di cura o relax. “La nostra è principalmente una clientela di coppia: gay, lesbica ed eterosessuale; vengono qui per festeggiare compleanni, anniversari, eventi speciali”. La Spa di oltre mille metri quadri comprende saune e bagni turchi. Scrub al sale e al caffè possono essere tenuti in posa nella Sauna Finlandese a 100 gradi secondo antiche tradizioni del Sud Tirolo. Tra i trattamenti offerti alcuni tra i più all’avanguardia. Attraverso la linea spagnola Natura Bissè si può ad esempio provare quello alla polvere di diamanti che rimuove le cellule morte e dona una luminosità mai vista al viso, particolarmente apprezzato dagli uomini. Vi è poi la Phytomer, linea tipica delle Spa che applicano la Talasso Terapia, con le creme alle alghe di ottima risoluzione per tutte le cure drenanti. Aqualux Hotel Spa & Sui-
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te è infatti un importante centro termale dotato di acque ricche di magnesio e potassio, particolarmente indicate per malattie della pelle e per ridurre lo stress. Anche per i massaggi la Spa di Aqualux Hotel Spa & Suite si mostra essere all’avanguardia per tecniche e scelte. Ad esempio il Golf Massage, effettuato con le palline da golf, per decontratturare i muscoli. “Una scelta che fanno molti sportivi, tra cui i ciclisti, e i ovviamente i golfisti, particolarmente affezionati a questa Spa” ci racconta il manager. Vi è poi il Candle massage che unisce l’antica tecnica degli olii sciolti con la candela all’aromaterapia. Si esegue anche il massaggio con i fiori scelti a seconda della cura da effettuare e racchiusi in sacchetti con cui far pressione sul corpo in punti specifici. Le tecniche sono per la più orientali, i prodotti tutti naturali in linea con la filosofia dell’Hotel. “Sicuramente questo è un luogo dove rilassarsi – ribadisce Riccardo Gentile – ma ciò non toglie che moltissime persone vengono qui anche per divertirsi: a pochissima distanza abbiamo i parchi di Gardaland, Caneva World, il più grande parco acquatico d’Italia, Movieland”. L’Arena di Verona costituisce un luogo im-
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Serata vintage
mancabile per gli amanti della lirica, con un programma in uscita ancora una volta incentrato sul grandissimo Giuseppe Verdi per i concerti estivi. Infine, ma non meno importante, l’area Food dell’Hotel situato in un territorio dove sono possibili contaminazioni fra pesce di lago, cibi di montagna e di pianura. Tra aprile e maggio si rinnova l’appuntamento con “Fish & Chef” che vede ospitare in albergo numerosi chef stellati per degustazioni uniche. Nell’hotel vi sono due ristoranti di cui una alla carta frequentato da una clientela giovane, che contraddistingue anche l’hotel, attestandosi sui 42 anni contro la media dei 67 del territorio. Lo Sparkling bar è spesso teatro di eventi per commistioni piacevoli tra clientela dell’hotel e habitué del territorio. Ha visto aperitivi vintage, e serate tematiche anni cinquanta in stile Grease. Tutto è preso molto sul serio, oltre a un mercatino vintage in Hotel, i clienti hanno potuto godere la sera di cocktail nati tra il 1853 e il 1910 preparati da un barman specializzato. Sempre al bar ci si può trovare a degustare aperitivi tematici al formaggio, o ai risotti della zona del veronse, o tipicità da forno locale.
Per coloro che invece fanno uso della Spa a scopi di remise en forme, Aqualux Hotel Spa & Suite offre uno speciale menù in partnership con Tisanoreica con un programma specifico da 5/7 giorni. Altissima l’attenzione sul cibo e la sua qualità, alle esigenze di celiaci, vegani, vegetariani. La colazione ha un angolo Bio molto apprezzato da chiunque. Tra le novità del 2016 una palestra più grande: di ben 300 metri quadri con il personal trainer sempre a disposizione dei clienti. E visto che siamo nell’Hotel delle coppie, da ora in poi avranno luogo qui i primi matrimoni gay, anche se solo simbolici. Ma di questo vi racconteremo la prossima volta.
AQUALUX HOTEL SPA&SUITE BARDOLINO Via Europa Unita, 24/b 37011 Bardolino (VR) - Italy Tel.: +39 045-6229999 Fax.: +39 045-6229900 info@aqualuxhotel.com
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Lou Queernaval di NIZZA
Un’occasione da non perdere Di Maria Chiara Fedeli
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ffacciata sulle acque del Mar Mediterraneo, Nizza, è sicuramente la perla più suggestiva della Costa Azzurra. Per avere un’idea di quanto il blu del mare possa essere puro, basta andare fino in cima alla collina del vecchio Castello e restare ad ammirare il blu che si confonde con quello del cielo. D’estate la macchia mediterranea crea uno spettacolare contrasto. Una passeggiata sulla Promenade Des Anglais, affacciata sul mare, rilassa i sensi e lo spirito: che la percorriate in bicicletta o a piedi, il fascino è sempre lo stesso. Le strade della città vecchia di Nizza sono piene di negozi e botteghe, bellissimo anche il mercato della frutta e dei fiori: ogni domenica lungo il Cours Saleya si mischiano profumi di rose, lavanda e frutta fresca. Non è raro anche che i venditori facciano assaggiare i loro prodotti. La cittadina è tranquilla, pulita ed organizzata
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ed ospita uno dei Carnevali più grandi al mondo, che richiama decine di migliaia di spettatori da ogni parte del globo. E un motivo c’è: il Carnevale qui non è solo una festa: è uno stato d’animo. Organizzato alla perfezione, curato nei minimi dettagli, è impossibile non restarne affascinati. Ogni anno temi e nomi diversi, il 2015 è stato Le Roi de la Musique, il Re della Musica, a farla da padrone. Quest’anno però Nizza ha voluto fare di più, mostrando ancora una volta quanto ci tiene ad essere accogliente: ha ospitato il primo Carnevale LGBT di Francia. Dopo mesi di preparazione, che ha visto la cooperazione di associazioni LGBT e privati, si è svolta la prima edizione del Lou Queernaval. Migliaia gli spettatori sugli spalti a Palace Massena, ancora di più quelli in strada. A scaldare gli animi ci hanno pensato il bravissimo Erwann Le Hô, re del microfono, e il tenore Samy Camps, mentre Jean Louis Longo, co-pre-
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LOCALI Al di là del Lou Queernaval, Nizza offre in ogni stagione una piacevolmente inaspettata quantità di locali gay e lesbian in cui scatenarsi fino all’alba, dallo storico “Le Glam”, al “Bitch Bar” senza dimenticare “Le Six”. Ci sono poi i gay only cruising bar “Le Morgan” e “Le Code”, per le lesbiche, tappa da non dimenticare il “Magic club” dall’atmosfera eterea ma confidenziale. ASSOCIAZIONI Nizza è anche sede di numerose associazioni LGBT, primo fra tutti il “Centre LGBT Côte d’Azur” che da anni offre sostegno psicologico e giuridico, organizzando anche gruppi tematici ed attività di vario stampo. Marie Debliquy, la vice presidente, sottolinea l’impegno quotidiano in prima linea. Caram’elles si rivolge invece alle lesbiche, organizza di
mese in mese eventi di aggregazione, dal karaoke al trekking. Véronique, la fondatrice, ne è orgogliosa: il numero delle iscritte aumenta infatti di anno in anno. GUIDA Nizza mette a disposizione dei turisti LGBT anche la guida “Nice Irisée Naturellement”, consultabile on-line oltre che in formato cartaceo, dove trovare consigli su dove pernottare, fare shopping e divertirsi. FOOD La clientela LGBT è di casa al ristorante gay friendly “La Panice”, piccolo ed accogliente, con tavoli anche all’aperto, così come da “Attimi”, ristorante con eccellenze tutte italiane. “Au Petit Gari” e “Acchiardo”, propongono piatti della vera cucina nizzarda con particolare ri-
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guardo all’accoglienza. Anche il mastro cioccolatiere di Nizza, Jean P. Paci, si scatena con la fantasia creando apposite sculture di cioccolato per la clientela LGBT. Fate un salto nella sua boutique di cioccolato per riportare a casa un souvenir sicuramente molto, molto particolare. MUSEI Chi ama l’arte, non resterà sicuramente deluso dal MaMaC, il museo di arte contemporanea con opere di artisti del calibro di Andy Warhol, Christo e Klein. Imperdibili anche il Musée Chagall ed il Musée Matisse. APPUNTAMENTI Da segnare sull’agenda, oltre al Lou Queernaval, ci sono anche il Gay Pride di Nizza a Luglio e il Festival del film gay & lesbian a Maggio.
sidente del comitato di organizzazione del Carnevale LGBT, supervisionava tutto. Non è mancato neanche un saluto da parte di Conchita Wurst. Impossibile restare sugli spalti, il richiamo, l’energia sprigionata sono troppo forti: si va a festeggiare in strada. L’orgoglio LGBT si scatena con un tripudio di musica, si infiamma quando arriva Armando Santos, Mister Gay Francia 2013, vestito da angelo: non si tira indietro ai tantissimi selfie che la folla gli chiede. I carri sfilano ancora e ancora, la folla non è sazia dei colori, della musica e dell’atmosfera arcobaleno. Doveva durare due ore e invece in tre ore di sfilata serale, il Lou Queernaval ha coinvolto tutti: infatti il pubblico non è solo LGBT, tanti anche i ragazzi e le famiglie con bambini, e questa è stata sicuramente la grande soddisfazione che gli organizzatori hanno avuto. Per essere la prima edizione, i numeri hanno dato ragione a chi ha voluto credere nel Lou Queernaval: oltre 15.000 persone in piazza, tantissimi i biglietti venduti per assistere dagli spalti. Il Lou Queernaval è stato un successo non solo di numeri ma anche di rispetto, affermazione e accettazione. La prossima edizione si preannuncia ancora più spettacolare.
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cizia che ha unito suo padre e Brigitte, ha voluto offrire al pubblico un centinaio di immagini mai viste prima. In mostra a Saint-Tropez, ora a Roma e poi oltre Atlantico, le fotografie di Leonard de Raemy ci consegnano il ritratto di una grande donna, da amare e da ammirare.
CHI ERA B.B. Una ragazza diabolicamente bella, con una punta di insolenza. Esplosiva ieri, combattiva oggi, rimarrà per tutti un simbolo attraverso le sue iniziali: B.B. È stata l’archetipo della gattina sexy. Mai paragone tra un essere femminile e un felino è stato più appropriato. Anche nel carattere, infatti, Brigitte Bardot è sempre stata indomabile. Un corpo sinuoso, i capelli biondi, lunghi, quasi arruffati, e le labbra sempre imbronciate. Fece della libertà sessuale la sua bandiera. Apparteneva a quella generazione di attrici aperte, avventurose, solari. Una vera e propria bomba, esplosa nella Francia del dopoguerra ancora grigia, austera, conservatrice. Da ragazza studiò balletto, ma lo abbandonò prestissimo per fare la modella: nel 1950 la sua immagine era già sulla copertina di Elle magazine. A quindici anni si innamorò perdutamente del regista Roger Vadim, suo talent scout. Un amore osteggiato dalla famiglia di lei, per questo lei lo sposò appena diciottenne. Lui la diresse in E Dio Creò la donna, uno dei migliori film dell’attrice che recitava al fianco di JeanLouis Trintignant, il suo successivo amore. Nel 1957, Brigitte passò in modo clamoroso da un flirt con Raf Vallone ad uno con Sacha Distel, suo partner in Femmina. Gli americani, visti i favolosi incassi, le offrirono ponti d’oro, ma B.B. non volle andare a lavorare a Hollywood. Nel 1959 si sposò per la seconda volta con Jacques Charriere con cui diede alla luce Nicholas. Dopo qualche anno lasciò anche il secondo marito per Samy Frey, Nel 1964 ebbe un’ennesima love story: questa volta con il possidente messicano Bob Paguri, ma due anni dopo era pronta a sposarsi per la terza volta con il miliardario tedesco Gunther Sachs Von Opel che lascerà per il giovane collega Patrick Gilles. Attualmente vive a St.Tropez e si batte per la difesa degli animali.
È
il Sofitel Rome Villa Borghese a celebrare Brigitte Bardot: l’unico “hotel francese” di Roma che ha ospitato una mostra omaggiata da una nutrita rappresentanza di cittadini di Saint-Tropez, dove la star continua a vivere e a portare avanti il suo impegno animalista. Erano presenti Henry Prevost Allard, vicesindaco della città e delegato al turismo, Claude Maniscalco, Direttore dell’Ufficio del Turismo di Saint Tropez, il giornalista HenryJean Servat, grande amico della Bardot, oltre a Marc de Raemy, figlio di Leonard de Raemy, amico e fotografo di B.B, le cui splendide foto sono l’oggetto della mostra. Immagini doppiamente importanti, perchè oggi B.B. non si mette più in posa per nessun fotografo. Proprio Marc, in ricordo della lunga ami-
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L’HA DETTO B. B. • Se sono stata protagonista della rivoluzione sessuale lo sono stata a mia insaputa. Avevo solo un carattere un po’ particolare e volevo vivere intensamente. • È meglio essere infedele che essere fedeli senza volerlo. • Non sono una donna che ama guardare al passato. Vivo il presente, è l’unico valido perché il passato è morto e l’avvenire incerto. • Non ho mai curato la mia bellezza. Non mi sono mai fatta fare massaggi, non ho mai fatto diete, ginnastica dal momento in cui ho lascito la danza. Non vado mai dal parrucchiere. Ciò mi permette di avere i capelli lunghi fino ai reni: sono molto fiera dei mie capelli. Perché non si comprano. Sono un valore naturale. • Ho scelto di avere un immagine né troppo volgare né troppo delicata. Non ho mai fatto uso della chirurgia estetica. Sono come sono. E poi la vecchiaia è parte dell’esistenza. Bisogna accettarla e io l’accetto. • Il periodo più bello della mia vita è l’attuale perché vivo in armonia con i mie desideri. • Non sono stata molto tenera. Ho una franchezza istintiva: non infiocchetto quello che devo dire in nastri dei seta. • La fortuna è un momento raro del quale bisogna approfittare perché non è uno stato, ma un’eccezione. • Mi sarebbe piaciuto vivere in un altra epoca alla fine dell’ottocento. Le cose avevano ancora una dimensione umana e si aveva il tempo di vivere. • Più guardo gli uomini, più mi piacciono i cani.
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GLI AMORI Non ho avuto grandi amori, ma forti passioni, e queste, si sa, non sono durature. Cercavo il turbine dei fuochi d’artificio, finiti i quali ero piuttosto annoiata. Non si possono avere entrambe le cose: l’amore duraturo e la passione divorante. Credo però al grande amore, deve essere raro e penso che bisogna meritarselo. Io probabilmente non lo meritavo perché cercavo delle “folgorazioni” e non delle relazioni stabili. Gli uomini straordinari come Jean Louis Trintignant o Sami Frey sono arrivati quando ero ancora troppo giovane. • Roger Vadim. Era un uomo di una magica umanità, generoso, buono, gentile ed elegante, intelligente e seduttivo, sensibile e tollerante. • Jean-Louis Trintignant. Io ero sposata, lui anche. Ma non c’è stato alcun problema per tradire i nostri rispettivi coniugi. • Warren Beatty. Warren ha un charme “feroce”. Mi aiutò a dimenticare un amore passato. • Marlon Brando. Per conquistarlo indossai una particolare vestaglia molto sensuale e gli portai a letto la colazione nella sua stanza d’albergo.
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Un’esperienza di viaggio negli USA? Con VISIT USA Italy gli States sono a portata di click...
L’Associazione Visit USA Vi invita a scoprire le bellezze degli Stati Uniti e ad approfondire la Vostra conoscenza della meta più amata dagli Italiani. L’Associazione Visit USA promuove e sviluppa il turismo dall’Italia verso gli Stati Uniti d’America avvalendosi dei migliori marchi americani per i servizi aerei, noleggio di auto, moto e camper, compagnie di navigazione, enti del turismo di stati e città, catene alberghiere nonché degli specialisti USA tour operator italiani.
Da sinistra Andrea Cosimi, direttore commerciale Qmagazine, MariaGrazia Falcone, ufficio stampa di Go Israel, Alessio Virgili, direttore Qmagazine. Avital Kotzer Adari, direttrice di Go Israel, Stefano Ferri crossdresser testimonial, la Cesira conduttrice Qprize, Pietro De Arena direttore marketing Go Israel, Paolo Colombo giornalista La 7
QPRIZE 2015 Il best advertising 2015 diventa una serata di gala
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o ritiro il premio, ma vorrei ringraziare prima di tutto coloro che hanno contribuito alla realizzazione dello spot pubblicitario di San Valentino, in particolare Marco Guazzone autore della bellissima canzone” queste le parole di Luca Rochira, Programming Director dei canali di intrattenimento di Fox International Channels Italy al ritiro del QPrize. “Quello spot fu ideato per aprirsi a un pubblico sempre più inclusivo, una scelta che era già chiara nei nostri prodotti internazionali di successo come Modern Family, ma che volevamo far entrare anche nel light advertising che tocca il quotidiano del nostro pubblico”. Il QPrize, consegnato in una cerimonia tenutasi a Milano è il premio per la migliore pubblicità e comunicazione LGBT 2015. Il premio viene conferito da noi, la rivista
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Qmagazine, con la partecipazione dell’Associazione Italiana Turismo Gay e Lesbian, dell’International Gay Lesbian Travel Association, con il supporto di Marketing Unique Solutions, Visit Usa, ECPAT, e la media partnership di Gayin.tv. Il Qprize è un riconoscimento per le aziende che hanno fatto campagne di comunicazione e advertising orientate al pubblico LGBT. Consiste in un Bonsai. “Abbiamo scelto appositamente di premiare con qualcosa di vivo – ha spiegato Alessio Virgili, direttore Qmagazine - che abbia un futuro, e che ricordi al premiato, ogni giorno, il suo valore. I bonsai hanno bisogno di alcune piccole attenzioni. Le stesse che andrebbero date alla comunità LGBT, costituita anch’essa di consumatori, ma soprattutto di persone”. La serata è stata condotta brillantemente da
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Luca Rochira direttore programmi di Fox International Italia ritira il QPrize
Olga Mazzoni di Thema Nuovi Mondi ritira il QPrize
La Cesira, famoso trasformista, attore, cabarettista dello Zelig. Hanno ricevuto il QPrize anche dei testimonial che da sempre seguono il mondo LGBT in modo attivo come Alessandro Cecchi Paone. “Apprezzo questo riconoscimento per la mia attività favore della comunità LGBT in termini non ideologici, ma di mero diritto”. “Spero – ha continuato - che quello che ho fatto in questi dieci anni e che farò nei prossimi dieci, ovvero raccontare la comunità come parte integrante della società, raggiunga dei risultati anche nella pubblicità, nel mercato, nel quotidiano, e quindi apprezzo molto il QPrize, che che rappresenta l’avanguardia e l’innovazione di cui questo Paese ha estremamente bisogno”. Commosso anche Paolo Colombo, giornalista sportivo di La 7. “Ho preso particolarmente a cuore la campagna Paddy Power – anch’essa premiata – aiutandoli a far indossare a molti giocatori di calcio, ciclisti, sportivi, i lacci arcobaleno,” . “Senza di lui non ce l’avremmo mai fatta – ha testimoniato Alessandro Coda PR manager della società di gambling sportivo - anzi, al secondo anno #allacciamoli ha coinvolto anche persone al di fuori dello sport, personaggi di spicco dello spettacolo e dei media che hanno indossato i lacci come braccialetti per testimoniare la loro lotta all’omofobia”. “Quasi tutti i giorni – ha raccontato Paolo Colombo - abbiamo notizie di ragazzi che si suicidano perché esasperati da atti di bullismo: se solo un giocatore importante facesse coming out, questo diventerebbe un esempio, un modello cui ispirarsi”. “Indossare il braccialetto, i lacci, rappresenta oggi un modo di schierarsi dalla parte del più debole, ma
spero con questo premio, che mi onora moltissimo, si arrivi a parlare apertamente di quello che siamo senza essere terrorizzati e nasconderci”. Nella sezione Turismo il premio è andato a Go Israel, cha ha messo in atto video, redazionali e politiche di marketing specifiche per il mercato LGTB. Ha ritirato il premio la direttrice di Go Israel Avital Kotzer Adari. “Abbiamo fatto molto per questo mercato e faremo anche di più il prossimo anno per dimostrare che Israele è un Paese libero e aperto a tutti”. Il Paese di lungo raggio che ha ricevuto il premio è stato il Massachusetts, rappresentato da Olga Mazzoni di Thema Nuovi Mondi. “Questo premio mi inorgoglisce, perché ci ho sempre creduto” ha detto Olga. “Sono contenta che sia premiato il Massachusetts perché è uno stato pioniere in questa lotta ai diritti civili, lo stato più libero degli USA, il primo che ha
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Alessandro Coda ritira il QPrize per Paddy Power
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Silvana Napolitano di Air Berlin ritira il QPrize
Maurizio Faroldi dell’Hotel Milano Scala ritira il QPrize
liberalizzato i matrimoni e ora ci prepara un’altra grande sorpresa”. “Il sindaco di Boston, assieme ad altri 12 sindaci di altre città ha siglato un accordo che consente alle persone transgender, non solo di lavorare nella pubblica amministrazione, ma di godere degli stessi diritti delle persone etero”. Altra destinazione premiata per il medio raggio è stata Gran Canaria, storica meta gay “divenuta tale per il grande fermento e la libertà di espressione che l’ha caratterizzata fin dagli anni settanta” ha detto Jose Gutierres di Visit Spain. Per il secondo anno è stata premiata Air Berlin che ha effettuato più di una sponsorizzazione in co-marketing con tour operator specializzati, come Quiiky, per eventi come il Gay Village di Roma, e Expo Turismo Gay. Il QPrize è stato consegnato a Silvana Napolitano, direttore commerciale Centro Sud. “Siamo molto attivi per questo segmento di mercato, ma per noi questo bonsai è solo un punto di partenza per il 2016”. Per la moda è stato premiato un marchio che rappresenta un’icona per il mondo gay: Anthony Morato, una couture che ha dato prestigio all’Italia con la campagna Places di cui è imperdibile short film su Napoli, rappresentativo della nostra identità Made in Italy e del valore artigianale della sartoria maschile. Ad ospitare il premio l’Hotel Milano Scala, anch’esso premiato per la particolare attenzione nel soddisfare “e in alcuni casi anticipare -ha detto il direttore Maurizio Faroldi - i desideri di tutta la clientela”. “Divido questo
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riconoscimento con tutti i miei collaboratori – ha aggiunto il direttore - che contribuiscono ogni giorno a dare la giusta accoglienza agli ospiti”. Milano Scala ha infatti una politica aziendale all’avanguardia in Italia, ispirata ai valori del “diversity-recruitment”. Francesca Vecchioni alla guida di Diversity, ne ha fatto il suo baluardo da sempre, e anche lei, per questo è stata premiata. La serata si è conclusa con la testimonianza emozionante di un crossdresser, Stefano Ferri, uno dei leader del marketing e della comunicazione in ambito business e congressuale. Un uomo di successo, che sente il bisogno di vestirsi da donna, un bisogno del tutto normale per lui e per tutte le persone che lo amano, prima di tutto sua moglie e sua figlia, una bambina che gli avevano detto avrebbe rovinato e che invece lo ha, oggi, a sei anni incompiuti, definito “il papà migliore del mondo”.
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NEL DUBBIO, L’OMBRA Il romanzo di Calogero Pirrera che parte da un omicidio per svelare l’io del protagonista e di coloro che lo circondano.
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LA TRAMA Ambientato nella Roma odierna vede come protagonista Valerio Carbone, un aspirante scrittore. La narrazione comincia quando viene scoperto il cadavere di Fabio Tong, uno scrittore italo-cinese di romanzi erotici del quale Valerio era l’editor e allievo. Tong è stato ritrovato nel suo appartamento dell’Esquilino, in uno stanzino che aveva adibito ai giochi sadici con le donne da cui amava essere dominato. Comincia così una lunga serie di ricerche e pedinamenti. Queste indagini per Valerio rappresentano un’ultima azione; una volta concluse, avrebbe cercato volontariamente la morte. Le ricerche non riusciranno però a definire la verità. Valerio sarà sviato da alcune nuove esperienze che lo riporteranno nel passato, come l’incontro con un intrigante commissario di Polizia, mentre altre lo distrarranno, come alcune particolari “feste” a cui prenderà parte, dove cercherà di sfidare la sua tendenza voyeur e i “malsani” ricordi di antichi desideri. Riuscirà ad arrivare molto vicino alle sue verità, quelle legate ai suoi sentimenti e alle profonde inquietudini che crede di vivere, solo quando, dopo anni di distacco, rincontrerà il suo unico fratello Mattia.
n romanzo che si inserisce nella corrente neo noir n che contraddistingue gli anni a 2000 facendoci conoscere nosc molti giovani autori. Un U libro complesso, non complicato, com dove si viene avvolti avv dal vortice di personaggi so e situazioni. Vi si uniscono lo stile della letteratura le meridionale e latinoamericana, l ricca di avvenimenti a e piena di personaggi che fanno da sfondo a un barocco ricamo di situazioni in cui perdersi, e una modernità asciutta del linguaggio che diventa tratto distintivo. L’omosessualità è poco più di un pretesto. Non è nemmeno un romanzo per curiosi di giochetti e perversioni sessuali, appena accennati e senza coinvolgimento, una pura foto di situazioni che si susseguono in una lunga serie di ricerche. Più che di passione vi si trova romanticismo di una nuova stagione, il perdersi, il fluttuare tra desiderio o mollezza, nell’ombra. L.S.
Calogero Pirrera è uno storico dell’arte e vive a Roma. Ha all’attivo pubblicazioni in ambito storico-artistico e scrive per alcune riviste del settore. Nel 2011 ha pubblicato un racconto nell’antologia Miele e Latte sotto la tua Lingua. Sensuali latenze dell’eros multietnico (Compagnia delle Lettere, Roma). Nel dubbio, l’ombra è il suo primo romanzo.
Titolo: Nel dubbio, l’ombra Pag: 188 Editore: Kataweb Prezzo: 14 euro
Affreschi di Santo Stefano Rotondo, Roma scenario di sfondo a un episodio del romanzo
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IL RITRATTO DI DORIAN GAY
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Paola Concia
enso che le donne abbiano ferito molt molto meno le donne lesbiche di qquanto non lo abbiano fatto gli uomini verso gli uomini om omosessuali. E questo è proba babilmente accaduto perché le donne non hanno avuto la necessità di affrancare sse stesse e la loro femminnilità tramite un linguaggio rude e di derisione”. Questa una delle ispirazioni dell’autrice dell’au di questo piacevole libro, Savina Sciacqua, giornalista e scrittrice. Dentro “Il ritratto di Dorian Gay” ritrovate una semplice domanda “Cosa ha pensato quando ha scoperto che era attratto da un individuo del suo stesso sesso?”. Rispondono dieci personaggi pubblici tra cui Alessandro Cecchi Paone, Platinette, Paola Concia, Fabio Canino, Marco Pannella, Leo Gullotta. Una lettura
“I genitori ti amano sempre, nella stragrande maggioranza, una buona metà dei casi, ce la fanno e sì amano indistintamente, ma accade che le figlie lesbiche e i figli gay vengano rifiutati. E questo rifiuto temuto, fa immensamente paura”. Paola Concia piacevole, ma fondamentale perché porta la testimonianza di icone del nostro tempo. E molti ragazzi discriminati hanno sempre più bisogno di trovare degli ideali di riferimento in persone di successo. Sapere come se la sono cavata questi personaggi con il loro genitori, la loro prima volta, o che libri e film preferiscono può essere molto importante. Una bella idea.
“La sessualità non è un fatto rigido, ma in natura, come raccontano gli esperti, è un fatto dinamico. In realtà siamo noi che abbiamo un bisogno disperato di creare delle caselle che non esistono”. Alessandro Cecchi Paone
Mauro Coruzzi (Platinette)
“Molti ragazzi leggendo qualche mia chiacchierata, e non sono uso a dare chiacchierate per avere il pezzo e la fotografia, mi hanno detto: grazie a lei, quella volta quando ho letto di lei o l’ho sentita parlare, mi ha aiutato a superare un momento e questo mi fa piacere”. Leo Gullotta
“Mia madre è stata la mamma prototipo di tutte le mamme dei finocchi, che dimostrano tanto amore e non chiedono mai niente, quelle che rendono le altre donne incomparabili”. Mauro Coruzzi (Platinette)
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Titolo: Il Ritratto di Dorian GAY Caratteristiche: È un libro digitale e si trova sulla piattaforma iBooks al link, https:// itunes.apple.com/us/artist/savina-sciacqua/ id982762904?mt=11 Autrice: Savina Sciacqua
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UNTOLD HISTORY IN CAMPANIA Dalle sculture degli scugnizzi per i gay di buona famiglia, agli espliciti affreschi pompeiani, dall’amore di Leopardi per Ranieri, a quello di Tasso per Ariosto. Le storie di Napoli e dintorni sono sempre storie di follia e ribellione, sofferenza e creatività , quelle dei gay non fanno eccezione di Letizia Strambi Artemisia Gentileschi - Sansone e Dalila
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Bozzetti Vincenzo Gemito
Corridori di Ercolano Museo archeologico Nazionale
Pompei arte erotica
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n pochi hanno coscienza di quanta ricchezza culturale sia conservata a Napoli. Questa città, considerata all’epoca di Stendhal una delle più importanti capitale europee, ha dato vita alla modernità quanto Londra e Parigi. L’economia, per esempio, ha le sue radici qui: la prima cattedra nacque all’Università di Napoli nel 1754. Qui fu fondato il primo Osservatorio astronomico, e la luce a gas entrò in Italia da Spaccanapoli. È la città delle avanguardie, e del “saper stare al mondo”. Si dice che il napoletano colto, sia il più colto degli italiani, e in effetti è così. Perché la cultura napoletana permeata nel classicismo, ma con forti attitudini rivo-
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luzionarie, affonda nel più profondo patrimonio culturale occidentale. La bellezza della città è allo stesso modo in un basso in cui si mangia una pizza, e nel palazzo principesco dove si tiene il ballo di debutto in società. Per questo il tour Untold History di Quiiky, che attrae viaggiatori internazionali alla ricerca delle radici storiche della cultura gay, non poteva non approdare in Campania, a Napoli, assieme Roma e Milano. Il Museo Archeologico Nazionale è prima tappa. Si prosegue poi con l’architettura Liberty di Palazzo Zevallos, museo che rientra nelle Gallerie d’Italia con mostre sempre appassionanti: da quelle del romanticismo, alla ribelle Artemisia Gentileschi con l’opera Sansone e Dalila cui sono dedicati eventi come “il coraggio è donna”. In questo palazzo sono conservate molte opere di Vincenzo Gemito, scultore. La biografia di questo artista ci fa capire la sofferenza e le difficoltà dell’essere omosessuale nell’Ottocento. Orfano adottato da una famiglia di artigiani, Gemito è stato un autodidatta i cui bozzetti furono subito molto espliciti. Il Re di Napoli comprò una sua statua quando lui aveva solo 16 anni. Questo lo catapultò verso un succes-
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Tomba di Leopardi
Napoli vista da Ferzan Ozpetek
so internazionale immediato. In quel periodo la nobiltà del Nord Europa e prediligeva il tema della “mediterraneità” per cui i suoi “scugnizzi” erano di gran successo presso gli omosessuali. Nel tempo però lo scultore cercò, oltre il successo, una rispettabilità borghese, spingendosi verso una scultura più accademica, rinnegando la sua omosessualità nel matrimonio con Anna Cutolo. Questo lo porterà alla follia. Nel 1887 finì in manicomio. Con lui anche Antonio Mancini, internato dai familiari e uscito annientato. I due volevano essere veristi, come era Verga in letteratura nella vicina Sicilia, ma la nuova borghesia imponeva loro l’ipocrisia della “società” capace di portare alla follia l’uomo, come poi seppe narrare Luigi Pirandello successivamente. A concludere il tour di Napoli il Parco Virginiano dove fu sepolto Giacomo Leopar-
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di. In questo scenario viene narrata la storia tra il poeta e Antonio Ranieri, descritto come “giovanissimo, bellissimo, aitante” dallo scrittore di Recanati. Ci sono numerose lettere che testimoniano quanto Leopardi fosse innamorato di Ranieri. Ranieri, invece, ha sempre ignorato questo amore, pur convivendo a tratti con il poeta, in alcuni momenti anche nella stessa stanza. Ancora oggi nulla è affermabile sulla omosessualità di Leopardi, anche se nello Zibaldone, egli la giudica come elettiva presso i greci (sia al femminile che al maschile). Gli eredi di Leopardi negano al pubblico alcuni scritti giovanili del loro avo. Se non aggiungono né tolgono nulla alla sua opera perché non farli vedere? Questa ipotesi di omosessualità è sviluppata nel film Il giovane favoloso con un Elio Germano vera incarnazione di Leopardi, che tutto dice sul dolore, ma anche sul desiderio.
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Leopardi Ranieri, un’immagine tratta dal Film Il Giovane Favoloso
Tracce della cultura gay sono invece esplicite nella storia romana. Così nei tour Untold History di Quiiky, oltre a questo itinerario partenopeo, si può godere estensioni a Pompei dove si ritrovano testimonianze molto interessanti. Oltre alla visita della città sepolta, si è condotti all’interno di un modo di vivere che era privo del nostro senso del “peccato” perché antecedente al cattolicesimo e ignaro dell’ebraismo. Ad esempio nelle terme suburbane ci sono circa sedici scene di sesso, in cui non mancano quelle tra due uomini e due donne. Qui si trova anche una scena rara di sesso tra tre persone, come raccontava Catullo nel Carmen 56. La rarità della raffigurazione sta nel fatto che uno dei due uomini ha anche un ruolo “passivo”(Cinaedus), un termine poi travisato in epoca fascista, ispirata come cultura all’antica Roma, che connoterà gli omosessuali come “invertiti” appunto dalla parola Cinaedus(Come ben si ricorda nel film Una giornata particolare). Un’altra estensione di mezza giornata del tour
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Untold History è possibile a Sorrento, città meravigliosa, con un centro storico spettacolare, pieno di viuzze colme di negozi artigianali, profumi di limone, spaccati di panorami sul mare del Golfo di Napoli. Questa città è legata alla figura di Torquato Tasso, la cui villa purtroppo non è visitabile. Qui Tasso visse il tormentato amore verso gli uomini, si dice anche per il suo allievo Ludovico Ariosto, cui si pensa dedicò la poesia “Ad un leggiadro giovinetto”. L’ossessione del peccato, palese in molti carteggi dello scrittore, fu fortissima, tanto che alla fine si presentò spontaneamente al tribunale dell’Inquisizione, autoaccusandosi di omosessualità. Anche per lui paranoia e malattia mentale furono compagne di una vita. La sintesi di questa cultura sarà resa ancora più esplicita, pensiamo, prossimamente, grazia a Ferzan Opzetek che ha annunciato il prossimo ciack a Napoli, tempestando i social di immagini ogni giorno più emozionanti di questi luoghi, teatro della sua prossima storia d’amore gay.
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a cura di Francesco Cutello
WIMBIFY Quante volte può capitare di non riuscire ad incastrare le proprie vacanze con quelle degli amici, per non dire far coincidere la propria idea di vacanza con quella degli altri? Molte volte la soluzione più semplice in questi casi è partire da soli, dovendo rassegnarsi a pagare prezzi più alti e a rinunciare alla compagnia. È proprio per venire incontro a questa comunità di viaggiatori che nasce la nuova app Wimbify, per iOS e Android, pensata soprattutto per la comunità LGBT. I turisti gay e lesbian, infatti, viaggiano da soli molto più degli altri, e Wimbify va incontro a chi decide di partire per facilitare la ricerca di compagni d’avventura pronti a condividere itinerario e spese di viaggio. Registrandosi su Wimbify si possono consultare tutte le proposte di viaggio già caricate sull’app, inserire le proprie ed entrare in contatto con gli host disposti ad offrire il proprio alloggio a chi lo richiede. La comunità di Wimbify permette a viaggiatori e locali di trovarsi su un’unica piattaforma, dove hanno la possibilità di conoscersi e organizzare tutti i dettagli del viaggio. www. wimbify.com
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WALK IN CINEMA ROMA, PER FANATICI DEL GRANDE SCHERMO Un nuovo modo di girare Roma è dato da questa app, esclusivamente pensata per i veri appassionati di cinema, e soprattutto cinema locale e capitolino. Passeggiando per la Città Eterna si può scovare e tenersi al corrente sui diversi luoghi che sono stati scenografia dei film girati a Roma, per non perdersi nessun dettaglio del set.
FABEREST, UN GIORNO DA AGRICOLTORE Decisamente particolare questa app per vivere il turismo in Italia da un insolito punto di vista. Attraverso l’app si può organizzare una visita in un’azienda agricola su tutto il territorio nazionale, per provare in prima persona cosa vuol dire lavorare in queste realtà, conoscere i processi di produzione dei prodotti d’eccellenza italiani e, ovviamente, farsene dei soddisfacenti assaggi.
Faberest
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MOOVZ, UN SOCIAL LGBT Quello che mancava all’interno del mondo Lgbt era un social network esclusivo, che non avesse niente a che fare con incontri online e appuntamenti amorosi. Ecco che a colmare questo vuoto arriva Moovz, una app/ social già lanciata in versione beta che ha l’intento di riunire in un unico spazio virtuale l’intera comunità Lgbt, senza secondi fini. Moovz conta già un milione di users, destinati a crescere ulteriormente in seguito al lancio ufficiale dell’app che avverrà a breve. https://moovz.com/
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ELOGIO DEL a cura di Francesco Cutello
Con Dunkin Buddy il biscotto rimane a galla C’è chi non ne poteva più di andarsi a riprendere i biscotti affondati in litri di latte o tè e allora ha deciso di inventare il Dunkin Buddy, un oggettino che si compone di due parti: un recipiente dove posizionare i biscotti, che si immerge nella bevanda, ed un magnete esterno al bicchiere/tazza, che controlla il recipiente interno... e i biscotti rimarranno sempre al sicuro. www.dunkingbuddy.com Dunkin Buddy
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Ampl Smartbag, le batterie non sono più un problema Se smartphone e tablet ci regalano soddisfazioni, non si può dire che ci lascino tranquilli con la durata della batteria. Ecco che in nostro soccorso arriva la SmartBag, uno zaino dotato di batterie per ricaricare i propri dispositivi, corredato con tasche per tablet, smartphone e laptop, ognuna con ingresso usb che permette di mettere il device al sicuro e intanto caricarlo. Con una carica delle batteria della Smartbag si possono ricaricare due telefoni e ne rimane ancora un po’ disponibile. Se questo non bastasse, lo zaino dispone di spazio per ulteriori batterie! http://ampl-labs.com
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superfluo Squalo sushi, porta cibo d’eccezione Nel cuore della moda sushi non poteva mancare l’oggetto del superfluo per chi non riesce a rinunciare ad un po’ di scenografia anche quando sta mangiando. Ecco che arriva il vassoietto porta sushi corredato di squalo bianco porta soia, per aggiungere un pizzico di inquietudine al vostro pasto giapponese. Una soluzione pratica, divertente e sicuramente a tema con quello che state mangiando.
Sedia portalibri
La sedia portalibri, comoda e funzionale Potrebbe non risultare fantastica da un punto di vista puramente estetico, ma sicuramente questa sedia da lettura, disegnata da Solovyov, è un utilissimo oggetto che unisce il comfort di una sedia alla comodità di uno spazio per i libri da cui scegliere la prossima lettura o per poggiare la rivista che si ha fra le mani. L’efficacia del disegno permette di avere spazio per oggetti di diverse dimensioni e forme, che possono trovare posto in uno dei vari comparti curvilinei. Squalo Sushi
Penna cattura colore, benvenuto futuro Il collegamento tra mondo reale e mondo virtuale si chiama ColorPicking Pen. Questa penna surreale è in grado di catturare un colore con un’estremità e farne una replica per usarlo come colore dell’inchiostro. Un sistema di sensori cattura il colore dell’oggetto desiderato, mentre tre cartucce (rosso, verde e blu) inserite nella penna riescono a mischiare adeguatamente i colori primari per ottenere la tonalità registrata. Cose da fantascienza. https://thescribblepen.com
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What’ s INN a cura di Francesco Cutello
Nido House, 100 % ecologica
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Nido House
n modulo abitativo di 16 mq dove nulla è lasciato al caso. Questa casa di cartone esposta ad Ottobre presso i giardini di Villa Erba a Cernobbio è completamente autosufficiente dal punto di vista energetico, grazie all’utilizzo di pannelli fotovoltaici che forniscono tutta l’elettricità di cui la casa ha bisogno. Un sistema che, oltre ai pannelli, si compone di due batterie ed un caricatore utili per la conservazione dell’energia e per avere disponibilità elettrica 24 ore su 24.
Tschuggen Grand Hotel, lusso sulle alpi svizzere
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a suggestione delle montagne di Graubünden e la raffinatezza degli interni sono i punti di forza di questo gioiellino sulle Alpi di Arosa. L’architetto svizzero Mario Botta ha progettato la spa, dove si può usufruire di trattamenti di benessere firmati Sensei e Clarins, mentre l’arredamento d’interni è stato affidato al designer Carlo Rampazzi. Le camere hanno splendide viste sui monti che circondano l’area e il ristorante abbina cucina tipica regionale a vini della zona. www.tschuggen.ch/it
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Hotel Giò Wine & Jazz
Giò Jazz e Wine, un posto per gusto e udito
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e due passioni dei proprietari hanno dato vita a questo hotel a due facce. Un’area dedicata agli amanti del vino e un’altra per chi preferisce il jazz, collegate da una galleria musicale con annessa cantina business e sei postazioni internet. Ogni camera è arredata a tema: dalla CameraCantina, per vivere l’esperienza di dormire come se si fosse in un’antica cantina vinicola, alle altre camere sempre a tema enologico. A concludere il tutto, un music store e un auditorium dove si organizzano concerti e una sala in cui riscoprire le caratteristiche e le qualità dei grandi vini. www.hotelgio.it
40 Winks, due camere e tanto charme
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na casa del 1717 nella zona di East London trasformata in un luogo d’accoglienza dall’interior designer David Carter. Per prenotare bisogna muoversi per tempo: il totale delle camere offerte è 2, una doppia e una singola, ma il trattamento e l’ambientazione sono da hotel di lusso. Ogni angolo è un gioiellino che riprende l’atmosfera british e corredata da splendidi oggetti di design. E non spaventatevi se a fare colazione con Mr. Carter avrete l’impressione di essere a tavola con il Cappellaio Matto di Lewis Carroll. www.40winks.org
Alila Villas Soori, lusso sull’oceano
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o studio d’architettura SCDA di Singapore ha firmato il progetto di questo resort che si affaccia sulla costa sud di Bali. Ogni dettaglio è curato e si inserisce armonicamente con il caratteristico paesaggio circostante, da una parte l’Oceano Indiano, dall’altra le geometrie dei campi di riso dell’isola. A dare ancora più credito al lavoro che è stato fatto, questo hotel è stato progettato nel rispetto dell’ambiente, con l’utilizzo di materiali del luogo e una pianificazione intelligente che si fonda sul rispetto del territorio preesistente alla costruzione. www.alilahotels.com/soori
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Alila Villas Soori
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EVENTI Autunno-Inverno 2015-2016
Eventi Gay
Moda
NOVEMBRE 2015 VIENNA 20 Nov - 23 Dic: Pink Christmas 2015 AMSTERDAM 28 Nov - 17 Gen: Amsterdam Light Festival
DICEMBRE 2015 ZURIGO 13 Dic: Sneakerdays Zurich 2015
DICEMBRE 2015 AOSTA 6 - 8 Dic: GBREAK FEBBRAIO 2016 NIZZA 19 Feb: Lou Queernaval gay Nice RIO DE JANEIRO 5 - 9 Feb: Carnevale Rio - BALLO GAY in costume allo Scala SITGES 2 - 10 Feb: Sitges Carnival 2016
GENNAIO 2016 MILANO 16 - 19 Gen: Milano Moda Uomo FEBBRAIO 2016 MILANO 24 Feb - 01 Mar: Milano Moda Donna APRILE 2016 MILANO 12 - 17 Apr: Milano Moda Design
APRILE 2016 BOSTON 31 Mar - 10 Apr: LGBT Film Festival 2016 VIENNA 30 Aprile: Diversity Ball
Sport NOVEMBRE 2015 GENT (BELGIO) 20 - 21 Nov: Auricula Open 2015 DICEMBRE 2015 FRANCOFORTE 04 - 06 Dic: 27th FVV XMAS Tournament GENNAIO 2016 ROMA 01 - 03 Gen: RoMan Caput Anni Volleyball Tournament MANNHEIM (GERMANIA) 15 - 17 Gen: Volleydolls - LGBT Volleyball Tournament in Mannheim MARZO 2016 CRACOVIA 3 - 6 Mar: GLAM CUP Krakow 2016
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Cinema E Teatro
Mostre ed Eventi
NOVEMBRE 2015 ROMA 10 - 23 Nov: Figli di un dio minore al “Teatro Sala Umberto” ROMA 10 -22 Nov: Anche se sei stonato al “Teatro Olimpico” FIRENZE 11 - 17 Nov: 13ma Edizione del Florence Queer Festival al “Cinema Odeon” PARIGI 24 Nov - 01 Dic: 21^ Festival du film lesbien, gay, bi, trans, queer - Parigi
NOVEMBRE 2015 FIRENZE 08 Nov - 03 Dic: “Storie gay dei paesi miei” al IREOS Vernissage
DICEMBRE 2015 ROMA 02 - 13 Dic: Una vedova piuttosto allegra al “Teatro Delle Muse” MILANO 12 - 20 Dic: Lo schiaccianoci al “Piccolo Teatro Strehler” CINA 01 - 31 Dic: “Seek McCartney” nelle sale cinesi sbarca il primo film gay SLOVENIA 28 Nov - 06 Dic: Gay and Lesbian film festival
FEBBRAIO 2016 NEW YORK 01 - 28 Feb: Vinitaly International USA
GENNAIO 2016 ROMA 23 Dic - 18 Gen: A Natale divento gay al “Teatro Ghione”
APRILE 2016 MILANO 12 - 17 Apr: Salone del Mobile
FEBBRAIO 2016 RHO (MILANO) 9 Feb: Il marito di mio figlio presso Auditorium Padre Reina APRILE 2016 BOSTON 31 Mar - 10 Apr: LGBT Film Festival 2016
GENNAIO 2016 VERONA 01 - 31 Gen: Salone degli Sposi al Sayes
MARZO 2016 BOLOGNA 13 Mar: Mostra mercato del Disco e del Fumetto
Musica NOVEMBRE 2015 MILANO 15 Nov: Concerto Simply Red al Forum Assago DICEMBRE 2015 SYDNEY 1 - 6 Dic: “Stereosonic” GENNAIO 2016 MILANO 8 Gen: Jovanotti al Forum Assago FEBBRAIO 2016 ROMA 04 Feb: Subsonica allo Spazio 900 MARZO 2016 TORINO 21 Mar: Gianna Nannini all’Auditorium del Lingotto G. Agnelli MILANO 23 Mar: Francesco De Gregori all’Alcatraz APRILE 2016 PADOVA 30 Apr: Marco Mengoni al Palasport PalaFabris
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UN ELENCO SORPRENDENTE Cosa accomuna Lincoln, Buffalo Bill, Moliere e Napoleone? Indovinate un po’… di Alessio Virgili
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ra ipotesi fantasiose, dicerie e fatti reali si è spesso tentato di indagare sull’omosessualità vera e presunta di alcuni personaggi noti della storia presente e passata. Anni fa, fece scalpore un libro uscito in Francia ad opera dello scrittore Michel Lariviere. Un vero e proprio dizionario che elenca gli omosessuali dichiarati -o presunti tali- della storia. Per alcuni non c’è da stupirsi, giacché la loro fama di omosessuali li precede ancor prima delle loro gesta. Si resta, invece, alquanto perplessi di fronte a personaggi come Abraham Lincoln che divise il letto prima del 1859 con il giovane giurista Joshua Fry Speed. E un altro dei simboli più virili della storia recente americana, Buffalo Bill, sembra amasse, in tarda età, cercare i suoi amanti tra il personale del suo circo. Moravia, è invece citato perché sembra che il “Conformista” abbia un tratto autobiografico nell’episodio in cui si racconta del tentativo di
Beethoven
Abraham Lincoln
Napoleone
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G A Y
C U L T U R E
Moliere
Tadzio di Morte a Venezia
Tyrone Power
stupro da parte dell’autista Lino nei confronti di Marcello. Si parla poi del re dei Franchi, Clodoveo, che confessò al vescovo Eleuterio la propria perversione sodomita, e di Moliere che era circondato da un cherubino di tredici anni di cui la moglie era gelosissima. L’elenco è interminabile: Maximilien de Robespierre, William Pitt, George Washington, Beethoven, Errol Flynn, Tyrone Power, Burt Lancaster, Laurence Olivier, Charles Laughton, Alan Ladd, Proudhon, Melville, Balzac, Pessoa, Saba, Marinetti, e addirittura Napoleone che sembra scegliesse scrupolosamente la propria servitù, per bellezza e giovinezza, e che spesso carezzava e pizzicava, suscitando la gelosia di Josephin e Marie-Louise. Non viene risparmiato nemmeno il suo avversario, Michail Kutuzov, di cui si racconta che faceva all’amore in guerra coi suoi soldati e che morì tra le braccia di uno di loro.
G A Y
Nell’ambito letterario, Lariviere grazie alle sue indagini arriva a scomodare anche Rudyard Kipling il quale proietta la sua pederastia attraverso il giovane Mowgli, protagonista del celebre racconto Il Libro della Giungla. Jules Verne, sposato con una ricca vedova, dissimulava il proprio orientamento sessuale circondandosi di efebi come Arthur Rimbaud. Gaston, suo nipote, tentò nel 1886 di ucciderlo con due colpi di pistola per punirlo di aver tentato di violentarlo. C’è poi il capitano James Cook, navigatore, che “divorava” sessualmente i suoi marinai in navigazione tornando eterosessuale non appena toccava terra (poi per contrappasso verrà letteralmente divorato dagli indigeni alle Hawaii). Infine Thomas Mann che con il romanzo “La morte a Venezia” ci lascia la più grande celebrazione dell’omosessualità identificandosi nel professor Aschenbach innamorato follemente dell’adolescente Tadzio. Un romanzo decadente, dall’estetica perfetta, spunto dell’omonimo film cult di Luchino Visconti. Insomma, sicuramente, questo volume di Lariviere non ha risparmiato nessuno. Quando uscì suscitò molto scalpore, ma confutare le ricerche da chi sollevava perplessità resta tuttora difficile perché per ogni asserzione vengono presentati documenti e fonti puntuali.
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C I S I N AS C E O C I S I DI V E N TA?
Alessandro Cecchi Paone
L’
omosessualità è un fattore genetico o culturale? Come dice chi parla spiccio: ci si nasce o ci si diventa? Una domanda sempre più frequente via via che il mondo libero e civile va riconoscendo alle persone GLBTT parità di diritti e dignità. E’ chiaro che se fosse provata l’origine genetica dell’orientamento sessuale, oltre che dell’identità di genere, tutte le ideologie e le religioni omofobe dovrebbero confessare finalmente la loro intrinseca natura razzista, e fuggire a nascondersi. Se invece prevalesse il dato culturale e non deterministico, si rafforzerebbe il legame fra vissuto sessuale ed affettivo e la libertà di scelta individuale. E le battaglie per i diritti civili gay verrebbero ulteriormente consacrate come ultima frontiera del diritto umano. Secondo le ultime risultanze scientifiche la verità starebbe ancora una volta nel mezzo. Le valenze omoerotiche più o meno presenti in tutti alla nascita avrebbero agio o meno a manifestarsi pienamente in base all’influenza dell’ambiente di crescita, si tratti di ambito familiare, sociale, culturale o religioso. Vorrebbe dire, in fondo, che gli uomini o le donne che amano i propri simili meritano di fatto
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e di diritto, per natura e per cultura civile lo stesso rispetto che meritano tutti gli altri esseri umani, nel segno del principio di uguaglianza, fratellanza e libertà che regola il mondo civilizzato dal 1700 in poi. Per chi volesse verificare e rivivere la storia di questa lunga battaglia di giustizia ed emancipazione, segnalo il bel libro di Giovanni dall’Orto, pubblicato da Il Saggiatore, con il titolo “Tutta un’altra storia -L’omosessualita’ dalle origini ai nostri giorni”. Lo faccio su questa bella rivista di viaggi specializzata nel turismo GLBTT, perché portarlo con sé o leggerlo prima di partire, svela la realtà e le ragioni delle destinazioni gay friendly, e al contrario le origini dei luoghi che sono o paiono più inospitali al popolo omo. L’ampiezza del periodo storico trattato consente di avere contemporaneamente a disposizione nozioni di antichissima origine come di più recente manifestazione. Manca il quadro dei paesi extraoccidentali, pure interessantissimi dal nostro punto di vista. Ma c’e’ sempre tempo per un secondo volume, per chi avrà voglia di andare oltre le pur utili guide dedicate a bar, discoteche e saune.
C O N T R O E D I T O R I A L E
In Armonia.
KEY W EST
BIG PINE KEY & THE LOWER KEYS
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Pirati e poeti. Artisti e musicisti. Mattinieri e nottambuli. Un Mondo Arcobaleno. Qui a Key West suoniamo strumenti diversi, ma siamo tutti una grande orchestra. a-keys.com/gaykeywest
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