Uscita Autunno Inverno 2020-21

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2° numero 2020 - Issue n° 24 -Travel & Lifestyle € 6,90

Per lui, per lei, per te

OSTERIA

Romana

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Vesp

CULTURE

ARTE

L’amore segreto tra Porzia e Nerissa

Giacinto l’amante di Apollo

TRAVEL I ragazzi del barone Von Gloeden

STYLE I sorrisi abbacinanti a Matera




#ANATALENONSPRECO

SALVA I TUOI CARI DAI REGALI INUTILI

A NATALE SCEGLI REGALI CHE SALVANO LA VITA! Con i Regali Solidali di Save the Children dici no allo spreco e metti sotto l’albero solo regali utili. Scegli tra tanti doni salva-vita come antibiotici per curare i bambini colpiti dal colera, cibo terapeutico per un bimbo malnutrito o buoni spesa per famiglie in difficoltà. Regalerai loro un futuro e alle persone che ami una cartolina digitale o cartacea che racconterà il tuo gesto. Da quest’anno puoi scegliere anche dei doni utili che salvano la vita e fanno bene all’ambiente, come il set posate o il sonaglino in legno per i più piccoli. CHE ASPETTI? SEGLI IL TUO REGALO!

Vai su savethechildren.it/regalisolidali


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S O M M A R I O

2° numero 2020 - Issue n° 24 -Travel & Lifestyle € 6,90

2° numero 2020 - Issue n° 24 -Travel & Lifestyle € 6,90

E D I T ORIALE C ULT URE Porzia e Nerissa la vera coppia de Il Mercante di Venezia V I TA D A C RO S S DRES S ER It’s a wonderful world Q M A GAZINE PER V O I Save the Children Salva i tuoi amici e parenti dai regali inutili T R AV E L A Zurigo l’atmosfera natalizia non va in lockdown M OD A E DES IG N Gianni Versace il sarto che scuoiò la moda A RT E Desiderio e vendetta nella sorte del bellissimo Giacinto amato da Apollo F OO D TREND L’italia in un barattolo Enit-Agenzia Nazionale del Turismo Italiana celebra la penisola con un tour virtuale, basta avvicinare lo smartphone e si inizia un viaggio in 3d E L OGIO DEL S U PERF LU O S E R I AL F EELLER Ryan Murphy Riscrive la storia di Hollywood in una serie tv smaccatamente LGBT L I B R I & IDENTITÀ Romanzi LGBT da leggere Dalla neo-nata Words Edizioni, ecco “Il colpo di fulmine non esiste” WH AT ’ S INN? T R AV E L I Ragazzi del Barone Von Gloeden C ULT URA E ALIMENTAZIO NE Il Caffè Sospeso di Napoli STYLE Sorrisi abbacinanti M OD A E TENDENZE Litrico La sartoria che vestì Kennedy e Kruscev C ON T RO EDITO RIALE Alessio Virgili Alessandro Cecchi Paone

Romana

Per lui, per lei, per te

OSTERIA

Romana

2° numero 2020 - Issue n° 24

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OSTERIA 2° numero 2020 - Issue n° 24

SO M M AR I O

Per lui, per lei, per te

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CULTURE

ARTE

L’amore segreto tra Porzia e Nerissa

Giacinto l’amante di Apollo

STYLE

TRAVEL I ragazzi del barone Von Gloeden

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CULTURE I sorrisi abbacinanti L’amore segreto tra a Matera Porzia e Nerissa

ARTE Giacinto l’amante di Apollo

TRAVEL I ragazzi del barone Von Gloeden

STYLE I sorrisi abbacinanti a Matera

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Q M AGAZIN E DIRETTORE EDITORIALE: Andrea Cosimi DIRETTORE RESPONSABILE: Letizia Strambi GRAFICA E IMPAGINAZIONE: Monica Sotgiu ILLUSTRAZIONE DI COPERTINA: Marzia Fabiani IN REDAZIONE: Giovanna Ceccherini, Calogero Pirrera SEGRETERIA DI REDAZIONE: Teresa Dalessandri HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Logan Parker, Carlo Lanna, Francesca Galli EDITORIALISTI: Alessandro Cecchi Paone, Stefano Ferri, Alessio Virgili FOTO CONCESSE DA: stock.adobe.com, alamy.it, dreamstime.com, unsplash.com, Ente del Turismo di Zurigo, Photo-shooting: fotografo, Roberto Chiovitti FOTOLITO E STAMPA: Pixartprinting EDITORE: Sonders and Beach Italy s.r.l. Sede di Milano - Via San Gregorio, 27 - 20124 Iscrizione ROC Lombardia n. 21970 ADVERTISING: www.q-magazine.it marketing@sondersandbeach.com n° 02- 2020 semestrale autunno/inverno Autorizzazione del Tribunale di Milano del 23.01.2019 n° 11/2019 Iscrizione R.O.C. Lombardia n. 21970

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www.lindt-home-of-chocolate.ch Seestrasse 204 | Schokoladenplatz 1 | 8802 Kilchberg | Schweiz


SE I L 2020 CI AV E S SE INGH IO TTITO

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iaggiare è un modo di essere. Per questo il 2020 non ci tocca, tuttavia la mutazione ci ferisce nel profondo. Non ci tocca perché non cambia il nostro animo. Ci piace assaggiare cose nuove, pensare ad un artista, rivivere la nostra storia. Leggiamo un fumetto, un film, godiamo di un’illustrazione, di una spezia portata da lontano. Celebriamo la moda, la grandezza, le icone del nostro tempo, le stelle, i divi, gli imperatori. Perché viaggiare è soprattutto un patrimonio interiore. Quella che abbiamo perso e ritroviamo a stento è, invece, la concretezza. Prima di tutto quella dell’abbraccio. Il turismo LGBTQ+ vive di incontri, di legittimazione. I Pride, l’accoglienza dedicata, rappresentano momenti unici di calore che non possono essere sostituiti dal virtuale. Nulla ci regala le emozioni degli odori, della bellezza, del tatto in un’esperienza di viaggio. Per cui la conoscenza e il ricordo oggi rimangono l’unica sanatoria possibile a questa ferita. Quest’anno era per l’Italia un anno importantissimo per il turismo LGBTQ+, ma nulla è perduto. Le ricerche internazionali ci confermano, ancora

una volta, che il nostro target è in assoluto tra i più resilienti. Quindi, vogliamo guardare oltre, pensare a quando tornerà il sole, ai primi corridoi aperti tra Paesi amici. Se osservate i social non sembra che ne siamo usciti migliori, quindi affidatevi, come sempre, alle certezze, alla realtà, perché l’intento di tutti è quello di risalire da questo abisso. Naturalmente questo non sarà possibile se non facciamo uno sforzo comune e per un lungo periodo. Quindi anche noi di Qmagazine ci siamo adoperati con questa uscita in cui nulla cambia rispetto ai numeri precedenti. La stessa cura, la stessa attenzione, lo stesso sguardo rivolto al migliore dei mondi possibili, al valore della cultura. Confidiamo quindi che, come promettono le proiezioni, ci sia rinnovata la fiducia verso quello che con tanta fatica abbiamo conquistato negli anni. Prima che nascesse Qmagazine non c’era nulla di simile. Dal nostro piccolissimo punto di osservazione, dal nostro angolo della diversità, tra uomini, donne, queer, anziani e giovanissimi che si celano dietro ogni pagina, l’Italia avrebbe perso uno spicchio importante del suo valore nel mondo, se il 2020 ci avesse inghiottito.

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Š AA Film Archive/Alamy Stock Photo

Heather Goldenhersh, Lynn Collins, The Merchant of Venice, 2004

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PORZIA E NERISSA LA VERA COPPIA DE IL MERCANTE DI VENEZIA

Due donne intelligenti e complici costrette a vestirsi da uomini

di Giovanna Ceccherini

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Venezia

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essuno si è confrontato apertamente con “Il Mercante di Venezia”. L’opera teatrale di William Shakespeare offre infatti un ottimo personaggio maschile ad un attore (l’ebreo Shylock), ma lascia trasparire dei dubbi nel contrasto tra l’ingarbugliata trama, e il vero amore del sottotesto. L’intreccio è complesso, per far avvinghiare lo spettatore comune, ma ad un osservatore attento non sfuggono le allusioni alla profondità di legami nascosti: l’amore sotteso ed elettivo è gay. Del resto Shakespeare, pur essendo sposato e con figli, nelle sue poesie non ha nascosto il suo amore per un uomo che resta ignoto. Ci restano solo le iniziali: W.H. Grazie a questo misterioso amante-musa abbiamo oggi degli splendidi sonetti su cui si è soffermato a lungo anche Oscar Wilde. Ne Il Mercante di Venezia l’amore dichiarato è fra uomini e donne, ma c’è un sottotesto raffinato. Antonio e Bassanio sono pronti a perdere la propria vita l’uno per l’altro. Porzia, intelligentissima, è costretta a fingersi uomo per far valere il suo essere persona e Nerissa la segue vestita da scrivano. Chi comprende Porzia? Non certo il bellissimo futuro sposo con cui si perde

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in vezzose moine. La più calda complicità è con la sua Nerissa. Le due donne hanno un rapporto che non è quello consueto tra ‘Signora e dama di cortesia’, perché si considerano pari, intime. Battute e doppi sensi non mancano mai a Shakespeare. Ricordiamo cosa fosse il teatro ai suoi tempi: popolare più di un social network odierno, vedeva attori nell’arena dover catturare un pubblico che andava dalla regina fino al mendicante.

Porzia e Nerissa

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© AA Film Archive/Alamy Stock Photo

Non siamo riusciti invece noi, nel cinema, e nelle moderne trasposizioni, a lasciare intendere apertamente le sfumature colte di questo moderno dramma. Il film di Michael Radford è tutto incentrato, giustamente, sulla bravura di Al Pacino nel

ruolo dell’ebreo Shylock. È lui infatti che si vede nella locandina, anche se sullo sfondo i due uomini si guardano negli occhi e Porzia si erge maestosa e spavalda. La vicenda è nota: l’ebreo Shylock, usuraio veneziano, presta soldi al cristiano Antonio che dà in garanzia una libbra di carne qualora non fosse in grado di ripagare gli interessi del debito contratto per aiutare l’amico Bassanio, il quale vuole sposare la bella e facoltosa Porzia. Da qui si evince anche che le vicende narrate esortano a superare i pregiudizi tra religioni assieme a quelli sessuali. Shakespeare ci invita ad essere più tolleranti e consapevoli facendo sempre uso del proprio buon senso, che supera anche l’applicazione delle leggi, talvolta ambivalente. In numerosi drammi shakespeariani si evidenzia come il legame tra persone dello stesso sesso sia più appagante e stimolante, di quanto un rapporto convenzionale eterosessuale possa essere. Shakespeare è però figlio del suo tempo: comprende e rispetta gli usi, i costumi, le tradizioni, le consuetudini che condannano ogni espressione libera di amore ed intesa omosessuale.

Heather Goldenhersh, Lynn Collins, The Merchant of Venice, 2004

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IT’S A WONDERFUL di Stefano Ferri

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uando, il 19 febbraio scorso (sembra letteralmente un secolo fa), partecipai come ospite alla trasmissione L’Assedio di Daria Bignardi, sul Nove, espressi un concetto che divenne virale per 24 ore. Dissi: «Ai miei esordi da crossdresser avevo paura di tutto e di tutti, e non mi accorgevo che quello stesso mondo da cui ero terrorizzato in realtà m’aspettava a braccia aperte». Spesso, esagerando, sono portato a pensare - e a dire - che “it’s a wonderful world”. Ovvio, non è sempre così, sappiamo bene quanto la vita possa essere feroce. Tuttavia, per parafrasare un’altra canzone, è pur vero che “per ognuno c’è qualcuno sempre”, ed è proprio questa la grande verifica cui la mia condizione di crossdresser m’ha condotto. Per ogni razzista che incontri ci sono mille brave persone ad accoglierti senza farti pesare la tua presunta diversità, e in alcuni casi senza nemmeno percepirla. Ricordo, per esempio, un’autrice di Love me gender, altro programma cui partecipai nel 2018 (con Chiara Francini, su LaF prima e Real Time poi), che durante una pausa nelle riprese mi disse: «Ma lo sai? Dopo trenta secondi che ti parlavo già non m’accorgevo di come sei vestito». Che altro non riflette se non una declinazione della regola per cui se sei te stesso appari naturale a prescindere. Questo è il messaggio che vorrei dare ai crossdresser: abbiate fiducia nella capacità della dilagante maggioranza delle persone di accettarvi per quel che siete. Anche perché non

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avete scelta: solo da crossdresser un crossdresser sa farsi apprezzare. Altrimenti non avrei mai ricevuto, a gennaio 2008, questa telefonata: «Stefano, lo so che sei reticente, ma il consiglio direttivo, unanime, mi ha dato mandato di convocarti perché ti vogliamo come ufficio stampa». Era la responsabile comunicazione di un’importante associazione della categoria meeting & incentive. Mi raggiunse mentre avevo ancora l’anima dolorante per un episodio di razzismo omofobico a sfondo cristiano evangelico che avevo subito a Barcellona l’anno prima, durante una fiera. Preferisco non fare il nome di quest’importante funzionaria, elemento di spicco dell’incoming torinese. Vorrei solo rivolgere un grazie commosso a lei e ai milioni di persone che come lei sono e che fanno del pianeta terra, nonostante tutto, l’unico posto dell’universo in cui valga la pena esistere.

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SALVA I TUOI AMICI E PARENTI DAI REGALI INUTILI

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ai che quest’anno puoi stupire i tuoi amici e parenti dicendo NO ALLO SPRECO evitando doni assurdi o indesiderati? È arrivato il momento di dare una svolta al Natale, partendo dai regali!

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Vai su savethechildren.it/regali e scegli il tuo regalo tra tanti doni salva-vita come gli antibiotici per curare tanti bambini colpiti dal colera, il cibo terapeutico per un bimbo malnutrito o i buoni spesa per aiutare le famiglie in Italia in difficoltà a causa dell’emergenza in corso. Bastano pochi click per trovare il regalo più giusto per i tuoi cari e inviarlo con un messaggio di auguri personalizzato, con una cartolina digitale, o con un biglietto cartaceo. Sono regali virtuali che ti permetteranno di contribuire a cambiare la vita di tanti bambini, in Italia e nel mondo. Se preferisci potrai scegliere anche le nostre idee solidali da mettere sotto l’albero, regali pensati per grandi e piccini. Sul sito savethechildren.it/prodotti, troverai tanti nuovi prodotti realizzati con materiali ecosostenibili, come la matita che diventa una pianta, il set di posate in fibra di bamboo o il sonaglino in legno.

Q M A G A Z I N E

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© Victoria Zegler/Save the Children

Scegliendo i Regali e i Prodotti Solidali Save the Children, quest’anno metterai sotto l’albero il dono più bello: la felicità di un bambino. Come Khalid, che vedi in foto, mentre gioca all’interno di un nostro Spazio a Misura di Bambino, in un campo nel nord est della Siria.

Khalid in questo modo sta superando il trauma della guerra ed è tornato a sorridere. A Natale salva amici e parenti dai regali inutili e aiuterai molti bambini ad avere ciò di cui hanno bisogno: cibo, protezione e un’istruzione di qualità. Evita gli sprechi e accendi i sorrisi!

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© Save the Children

Per inviare un messaggio di auguri con un regalo virtuale: savethechildren.it/regali Per ordinare un gadget solidale: savethechildren.it/prodotti Per informazioni: ✆ 06.480.700.76 (lun-ven 9-19) ✉ regali@savethechildren.org

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A ZURIGO

l’atmosfera natalizia non va in lockdown

di Mauro Fanfoni

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© Hotel Storchen Zürich ph. Reto Guntli und Agi Simoes

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9 novembre 2020. Il Natale 2020 che ci apprestiamo a vivere, come sappiamo, sarà diverso dal solito sotto molti aspetti. Anche a Zurigo, la città d’Europa che in questo periodo dell’anno risplende grazie alle manifestazioni e agli eventi a tema, l’Avvento 2020 sarà comunque vissuto in maniera molto partecipata, anche se diversa dal solito visto che per motivi di sicurezza i celebri mercatini di Natale non si terranno. L’atmosfera natalizia zurighese anche quest’anno la si potrà comunque respirare in tutti gli angoli della città: lungo la Bahnhofstrasse che da giovedì 19 novembre è illuminata a festa con le sue famose luci, nei dehor riscaldati e all’interno dei Cafè e delle cioccolaterie che delizieranno e coccoleranno tutti i palati, nei negozi finemente decorati e negli atelier degli artigiani pronti a confezionare prodotti su misura per tutti i gusti e tutte le tasche. Inoltre, rispettando tutte le normative sicu-

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rezza anti-Covid19, altri appuntamenti si susseguiranno in questo periodo in città. Il Bauschänzli si è trasformato in “isola del Natale” ad accesso controllato, con decorazioni dedicate, eventi natalizi e menu a tema. In zona Zürich-West, al Frau Gerolds Garten invece del classico tendone per fondue, è stato creato un “Winter Garden”, con diversi angoli dove poter gustare bevande calde e cibo all’aperto. Infine il classico Märlitram, guidato da Babbo Natale, sfreccerà anche quest’anno per le strade cittadine con la sua nuova livrea verde. Il tutto, senza dimenticare che dal 13 dicembre, con l’avvio dell’orario invernale, l’apertura ufficiale del nuovo tunnel del Ceneri permetterà di raggiungere Zurigo da Milano in treno in sole 3 ore e 17 minuti. Anche se non per tutti sarà possibile celebrare il Natale nella città elvetica in questo 2020 fuori dal normale, Zurigo è sicuramente una meta dall’anima natalizia da mettere sulla lista per gli anni a venire.

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17 © Zürich Tourismus ph. Stephan Rappo


TIPS Ispirati per il tuo prossimo viaggio a Zurigo scoprendo le highlights da vivere in città in tutte le stagioni: zuerich.com

Zürich Card, la tessera per la tua vacanza in città: libera circolazione sui mezzi pubblici (tram, treni, autobus, battelli ed impianti di risalita cittadini), sconti o entrate libere in svariati musei, 50% di sconto sulla visita guidata nel centro storico e tante altre sorprese. Informazioni: zuerich.com/zurichcard

Lindt Home of Chocolate

Visita il Lindt Home of Chocolate, il nuovo paradiso del cioccolato sulle sponde del lago di Zurigo. Scopri tutti i segreti del cioccolato nell’esposizione interattiva (audioguida disponibile in italiano), acquista il miglior souvenir svizzero nel Chocolate Shop e cimentati nella creazione della tua tavoletta o orsetto di cioccolato personalizzata in uno dei workshop offerti. Insomma... cioccolato, cioccolato, cioccolato! Più informazioni su: lindt-home-of-chocolate.com © Stöh Grünig Chalet Zürichberg

Chalet Züriberg: delizia il palato con la fonduta al formaggio in un accogliente chalet natalizio di legno al di sopra dei tetti di Zurigo fino al 6 febbraio. Informazioni: chalet-zueriberg.ch

Chalet Züriberg

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Be relax, be you... be Aqualux

The first gay friendly hotel at the Garda’s lake Via Europa Unita, 24B - BARDOLINO (VR) ITALY - T. +39 045 6229999 - www.aqualuxhotel.com - info@aqualuxhotel.com


GIANNI VERSACE IL SARTO CHE SCUOIÒ LA MODA Un viaggio in ogni abito per contemplare il mare di Reggio Calabria, le strade del mondo, la mutevolezza dell’arte e celebrare l’umanità di Letizia Strambi

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o non sono un disegnatore di moda: sono un sarto”. Così amava definirsi Gianni Versace con la forza che era stata di sua madre. Una sarta che aveva costruito un atelierfocolare dove Gianni è cresciuto, tra fantasia e ricami. Se cercate in Calabria un tributo istituzionale di Gianni Versace non ne troverete molti. È stata persa l’occasione di un riconoscimento ufficiale verso questo genio. L’omosessualità dichiarata coraggiosamente, anzi, l’amore limpido per Antonio d’Amico, è diventato un velo che ha coperto tutto, assieme alla brama maniacale sull’assassinio incomprensibile di questo astro

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del nostro tempo. Vilipeso dal quel silenzio che è in contrasto aperto con la verità, come Pier Paolo Pasolini, Gianni Versace resta, nonostante questo, un genio del secolo scorso. È colui che ne ha stravolto la comunicazione nella moda, trasformando le indossatrici nell’aureo mito delle top model, colui che ha celebrato la donna come dea, mutando le sfilate in eventi sacri, liturgici, colui che ha dato vita a commistioni incredibili dei tessuti da contrasti materiali impalpabili, colui che ha unito la creatività stilistica alla storia dell’arte, non solo per colori, ma per forma, linee, tagli.

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“Gianni Versace era un uomo della Magna Grecia, dell’era classica. Il suo volto con la barba arricciata sembra quello di un bronzo di Riace uscito dal mare calabrese”

Gianni Versace - Evening dress vintage

Richard Avedon - Versace

Gianni Versace era un uomo della Magna Grecia, dell’era classica. Il suo volto con la barba arricciata sembra quello di un bronzo di Riace uscito dal mare calabrese. Nei suoi abiti c’è il respiro del lungomare più illuminato e ventoso del mondo, quello di Reggio Calabria. Nel suo marchio palpita la medusa imprigionata in un cerchio dalla bordatura greca. Nelle stoffe c’è un richiamo all’arte bizantina, a quell’oro che era per il divino e che Versace ha destinato all’umanità. Per questo le modelle si muovevano nelle sfilate come ancelle, vestali. “Reggio è il regno dove è cominciata la favola della mia vita: la sartoria di mia madre, la boutique d’Alta Moda. Il luogo dove, da piccolo, cominciai ad apprezzare l’Iliade, l’Odissea, l’Eneide, dove ho cominciato a respirare l’arte della Magna Grecia” racconta lui stesso. In seguito il suo stile comprese tutti i quadri che vide, ogni viaggio che fece. Il mondo era suo: era pieno di mappamondi nella sua casa. “Il mondo è una cosa talmente bella che mi piacerebbe pos-

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Gianni Versace

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Richard Avedon - Versace

Sfilata Versace

“Il viaggio è liberazione, è cultura; voglia di vedere altre facce, di dimenticare sé stessi, di diventare una persona nuova, migliore” Gianni Versace

Richard Avedon - Versace

sederla tutta, dal punto di vista visivo. Vedere, viaggiare. Se fossi nato nell’antichità, come mi ha detto una volta Maurice Béjart, avrei fatto parte della banda di Ulisse”. Nei suoi abiti apparirono quindi le sete e le spezie dell’India, le cangianti acque del Vietnam, i minerali brillanti dei deserti. “Ammirare il Corno d’Oro e Istanbul dall’alto; salire alla rocca di Pergamo e, più tardi, scoprire nel museo di Berlino l’altare che è stato portato via da lì. Il viaggio è emozione, gioia, follia: una volta, nel cuore del deserto del Sudan, mi sono spogliato completamente e mi sono messo a correre. Al tramonto, verso questo sole che letteralmente mi inghiottiva. Il viaggio è liberazione, è cultura; voglia di vedere altre facce, di dimenticare sé stessi, di diventare una persona nuova, migliore” raccontava in un’intervista. “In Vietnam ho girato per quindici giorni con addosso il loro abito tradizionale da operaio, giacca e pantaloni di tela blu. Improvvisamente ecco nascere una gon-

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“Il viaggio è emozione, gioia, follia: una volta, nel cuore del deserto del Sudan, mi sono spogliato completamente e mi sono messo a correre. Al tramonto, verso questo sole che letteralmente mi inghiottiva”. Gianni Versace

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Famiglia Versace

UN GIORNO COME VERSACE A MIAMI Per fan dello stilista o per curiosi del neonoir ( molti di più purtroppo) a Miami si può alloggiare nella Casa Casuarina, la villa di Versace, dove fu assassinato. Si può dormire nelle suites che hanno ospitato Madonna, Elton John, e tanti altri. Inoltre si può cenare o prendere un aperitivo al Gianni’s il ristorante italiano ospitato dal luxury hotel con un patio a bordo piscina tra mosaici dorati tra cui spicca l’immortale e palpitante la Medusa. © Gaston De Cardenas/REUTERS

na che mi ricorda l’India; e magari insieme mi ricorda Picasso. Io voglio gli incontri impossibili. Mi piace che in un vestito Fragonard parli con Picasso”. Quindi, per conoscere Gianni Versace la Calabria è solo un punto di partenza, la sua stessa moda è viaggio come conoscenza e la casa Casuarina è il punto di approdo: sculture classiche, vasi etruschi, tele orientali, lucerne bizantine opere d’arte di Pistoletto, Cucchi, Warhol, Schifano, Pomodoro . Eppure il sud italiano torna spesso nell’animo più intimo di Gianni Versace. Quando si è ammalato gravemente si rivedeva nel conte di Salina del Gattopardo, come racconta Antonio d’Amico. Tra i momenti cruciali della storia di questo stilista e di un’epoca ricordiamo il lancio nel 1995 della linea giovane, Versus, al Metropolitan di New York da cui nacquero le collaborazioni con i grandi fotografi i cui nomi sono passati alla storia. Parliamo di Avedon, Newton che ci lasciano opere d’arte iconiche che ritraggono Naomi Campbell, Claudia Schiffer, Linda Evangelista, Cindy Crawford, Madonna, Elton John. Oggi il gruppo Versace è in mano a John D. Idol, il chairman della nuova società che si chiama Capri Holdings (di cui fanno parte Versace, Michael Kors e Jimmy Choo). Quel Michael Kors citato in Rolls Royce di Achille Lauro. Sicuro uno che sarebbe piaciuto a Gianni Versace. “Il problema è capire che cosa piace alla gente, e arrivarci un attimo prima. È un processo molto delicato. A livello inconscio, la gente sa già quello che vorrà tra un attimo. Tutto sta nel capirlo un istante prima di tutti gli altri e nell’offrirlo” questa l’eredità che lo stilista lascia alla sorella Donatella, e a tutti coloro che sognano di moda. Intuizioni, un talento da nutrire. Aveva detto: “Io intendo possedere la moda, scuoiarla viva, tirarle fuori l’anima” e ci è riuscito.

Casa Casuarina - Miami

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Giambattista Tiepolo, La morte di Giacinto, Madrid, Museo Thyssen-Bornemisza, 1752 - 1753

DESIDERIO E VENDETTA NELLA SORTE DEL BELLISSIMO GIACINTO AMATO DA APOLLO di Calogero Pirrera

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Zefiro rapisce Giacinto, coppa attica a figure rosse (500 – 450 a. C.), Boston, Museum of Fine Arts

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i racconta che Giacinto, bellissimo giovane della Laconia figlio del dio spartano Amicla e di Diomeda, fu amato dal dio Apollo e da Zefiro, personificazione del vento dell’ovest. Il giovane scelse Apollo e, a causa della vendicativa gelosia di Zefiro, finì presto i suoi giorni. Il mito greco di Giacinto (Υάκινϑος) ci viene tramandato da diverse fonti, ognuna delle quali si discosta di poco dalle altre versioni. Tra le diverse opere letterarie classiche si ricordano: Biblioteca di Apollodoro, Descrizione della

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Grecia di Pausania e Le Metamorfosi di Ovidio, inesauribile e prediletto testo di riferimento per l’iconografia del mito. Torniamo un istante indietro per vedere come si consumò la sua compianta morte: Apollo e Giacinto, nudi e col corpo unto d’olio d’oliva, erano intenti nel gioco degli anelli che consisteva nel far arrivare degli anelli in un palo piantato per terra (il lancio del disco secondo Ovidio, o ancora ”un gioco da racchetta” secondo il poeta cinquecentesco Giovanni Andrea dell’Anguil-

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Benvenuto Cellini, Apollo e Giacinto, Museo del Bargello, 1548 circa

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Domenichino, Apollo e Giacinto, Palazzo Farnese, Roma

lara al quale si riferisce Giovanni Battista Tiepolo nel suo dipinto della metà del Settecento). Ed è proprio in quei momenti che Zefiro, con un soffio di vento, decise di deviare un anello che Apollo aveva appena tirato per farlo arrivare al giovane che, colpito, morì. Dal sangue del giovane nacque un fiore di color rosso porpora che Apollo chiamò Giacinto e sul quale incise la disperata esclamazione di dolore “AI”. Giacinto era il protagonista delle Giacinzie, solenni feste celebrate dagli spartani nella vicina citta di Amicle, secondo il mito fondata dal padre di Giacinto. Erano delle importanti feste dedicate alla natura che segnavano il passaggio dalla primavera all’estate, oltre che dalla morte alla vita, Giacinto che risorgeva come fiore. Nell’arte l’iconografia mostra spesso Apollo e Giacinto insieme e, non rara, è la ripresa in epoca moderna in incisioni italiane della prima metà del Cinquecento come le stampe di Marcantonio Raimondi e Jacopo da Caraglio, o ancora in affreschi come quelli della celebre Galleria di Annibale Carracci nel Palazzo Farnese di Roma dei primissimi anni del Seicento, dove il dio conduce il giovane al cielo. Nello stesso luogo, dopo qualche anno, Domenichino dipinse invece la morte del giovane con il dio piangente a compiangerla. Il Museum of Fine Arts di Boston custodisce un interessante piatto del V secolo a. C. in cui viene mostrata anche un’altra iconografia legata al giovane Giacinto, quella in cui Zefiro lo rapisce in volo. In questo piatto (e in modo più esplicito in frammenti di un altro oggi conservato nello stesso museo) il rapimento è dichiaratamente erotico.

Jean Broc, La morte di Giacinto, Poitiers, Musée Sainte-Croix, 1801

Marcantonio Raimondi (1482 ca. - 1534 ca.), Apollo e Giacinto, incisione, 1506

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L’ITALIA IN UN BARATTOLO

ENIT-AGENZIA NAZIONALE DEL TURISMO ITALIANA CELEBRA LA PENISOLA CON UN TOUR VIRTUALE, BASTA AVVICINARE LO SMARTPHONE E SI INIZIA UN VIAGGIO IN 3D Se siete dei collezionisti dissennati, facili prede del marketing a voi dedicato, questa volta non potrete resistere. Se la passione per la crema di cacao e nocciole più famosa al mondo si unisce a quella per i viaggi che in questo momento non si possono fare, allora siete proprio perduti. L’ultima trovata in casa Ferrero è la collezione “Ti amo Italia” una special edition che celebra le bellezze del Paese. di Letizia Strambi

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na celebrazione della gioia di vivere e la positività delle immagini più suggestive del Bel Paese da gustare con il cucchiaino. La Special Edition uscita il 12 ottobre 2020 e un invito a ricordare quanta meraviglia ci circonda, promuovendo un processo di riscoperta dello straordinario nell’ordinario. È composta da una serie limitata di 30 vasetti che celebrano il Paese, toccando tutte le regioni. Dai borghi alle montagne, dalle isole alle città, dalle acque cristalline ai paesi colorati: ogni vasetto è uno scorcio d’Italia. È stata realizzata in collaborazione con ENIT, l’Agenzia Nazionale del Turismo per valorizzare e promuovere il territorio italiano e diffondere maggiore consapevolezza sulla bellezza che ci circonda e su quanto questi luoghi siano a portata di mano e accessibili a tutti. I vasetti saranno soltanto l’inizio di un viaggio che porterà i consumatori a visitare virtualmente 30 località d’Italia, rimanendo comodamente seduti a casa. Inquadrando il QR code su ogni vasetto sarà infatti possibile vivere un’esperienza im-

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mersiva di virtual reality. I contenuti saranno fruibili all’interno di una piattaforma digitale, dove si potrà inoltre mettere alla prova le proprie conoscenze legate al territorio, alla storia, alla cultura e godere di video-ricette legate alla tradizione culinaria del paese rivisitate in chiave Nutella. L’Italia ancora una volta protagonista, un luogo dove ogni cosa è legata all’unicità delle sue ricchezze eterogenee: i suoi luoghi, dai più noti ai più nascosti; le sue persone, di diverse età, etnie, genere; le sue ricette tradizionali, che sono espressione di tutte le sfumature d’Italia attraverso le diverse interpretazioni in cucina. “Un viaggio multisensoriale per coinvolgere ogni persona in uno storytelling suggestivo e inesauribile di esperienze visive e gastronomiche. Enit promuove l’immagine dell’Italia nel mondo, lo fa con ben 28 sedi in tutto il globo. Questo progetto contribuirà ad affermare l’Italianità e le eccellenze del Made in Italy con un brand immediatamente riconoscibile” dichiara il presidente Enit Giorgio Palmucci

“Nutella firma il suo amore per l’Italia su ogni vasetto e ci ricorda che per cogliere il buono della vita non serve cercare lontano, a volte basta soltanto guardarsi attorno. In questo difficile momento per un settore strategico della nostra Economia come il turismo, Nutella si stringe, di proposito, accanto all’ENIT per valorizzare presso gli italiani la loro ricchezza nazionale più grande: la bellezza dell’Italia stessa, quella vera e reale, fatta di natura ed arte, città e borghi, mari e montagne, quella che il mondo intero ci invidia” dichiara Alessandro d’Este, Amministratore Delegato di Ferrero Commerciale Italia.

SCOPRI I LUOGHI DELLA TUA REGIONE I luoghi rappresentati dai vasetti sono: 1. Abruzzo: Gran Sasso 2. Basilicata: Matera 3. Calabria: Arco Magno di San Nicola Arcella 4. Campania: Faraglioni di Capri 5. Emilia Romagna: Portici di Bologna 6. Friuli Venezia Giulia: Vigneto di Savorgnano - Lago di Fusine 7. Lazio: Civita di Bagnoregio - Monte Circeo - Via Appia Antica 8. Liguria: Cinque Terre 9. Lombardia: Lago di Como 10. Marche: Colli di San Severino 11. Molise: Cascate di Santa Maria del Molise 12. Piemonte: Langhe - Monte Rosa - Lago Maggiore 13. Puglia: Alberobello - Roca Vecchia 14. Sardegna: Arcipelago della Maddalena - Su Nuraxi di Barumini 15. Sicilia: Scala dei Turchi - Stromboli 16. Toscana: Val d’Orcia 17. Trentino Alto Adige: Parco Adamello Brenta - Lago di Braies 18. Umbria: Piani di Castelluccio 19. Valle d’Aosta: Gran Paradiso 20. Veneto: Venezia - Burano

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ELOGIO DEL a cura di Francesca Galli Varram Pet Fitness Robot Per tutti coloro che hanno un cane o un gatto ma spesso si trovano a lasciarlo a casa tutto il giorno da solo, Varram ha ideato un dispositivo per tenere in movimento i nostri animali domestici. Tramite un sensore, il robot avvertirà la vicinanza dell’animale, lo farà giocare e rilascerà crocchette come premio. Potrete gestire le impostazioni del Pet Fitness Robot sempre e come volete da remoto grazie ad una semplicissima app.

Varram Pet Robot

Dyson 360 Heurist Dotato di un’ampia spazzola motorizzata che copre tutta sua la lunghezza, il nuovo robot aspirapolvere Dyson 360 Heurist è in grado di memorizzare le mappe dell’ambiente in cui viene utilizzato grazie ai suoi 4 GB di spazio di archiviazione. È dotato del sistema di visione intelligente SLAM che gli consente di sapere in ogni istante dove si trova, dove è già stato e dove deve ancora pulire. Progettato per funzionare autonomamente, tramite app potrai decidere come, quando e cosa dovrà pulire.

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superfluo Huawei X Gentle Monster Gli occhiali Huawei X Gentle Monster di Huawei sono una vera chicca per gli amanti della tecnologia e della praticità. Un accessorio alla moda, ideale sia per uomo che per donna, in grado di semplificare la vita di tutti i giorni. Indossandoli potrete ascoltare musica, chiamare e rispondere alle telefonate. Un dispositivo all’avanguardia, resistente all’acqua e alla pioggia e ricaricabile direttamente dalla propria custodia in pelle.

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Ember Travel Mug2 Pensata per essere utilizzata in movimento, Ember Travel Mug2 è la tazza ideale per chi ama portarsi con sé una bevanda calda. Questa tazza “intelligente” è in grado di tenere il caffè caldo fino a 3 ore o tutta la giornata grazie al sottobicchiere che funge da caricatore. Potrete regolare la temperatura della bevanda direttamente dai tasti presenti sulla tazza o tramite app. Una volta raggiunta la temperatura desiderata l’app ti avviserà con una notifica. Ember Travel Mug2

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Leaos Solar © Alex Fil

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RYAN MURPHY

RISCRIVE LA STORIA DI HOLLYWOOD IN UNA SERIE TV SMACCATAMENTE LGBT Un viaggio nel mondo del cinema del secondo dopoguerra tra sogni e desideri di rivalsa. di Carlo Lanna

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isponibile sul catalogo italiano di Netflix dal Primo maggio scorso, Hollywood è la nuova serie tv di Ryan Murphy. Il celebre regista e sceneggiatore americano conosciuto per il suo brillante acume, si cimenta questa volta in un’opera completa, intimistica, glam e volutamente (e smaccatamente) queer, in cui si mescolano sogni e desideri della società di ieri e di oggi. Sette gli episodi da un’ora ciascuno per raccontare un viaggio nella Hollywood degli anni ’40 e nel mondo dorato del cinema del secondo dopo guerra, per una storia che miscela con sagacità fatti realmente accaduti con la fiction televisiva. Al centro della vicenda c’è l’ascesa di Jack Castello, promessa del cinema, che da gigolò vuo-

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le diventare un attore. Durante il suo percorso di crescita, però, conoscerà quanto può essere difficile farsi strada nel mondo dello spettacolo, in una realtà poco incline e per nulla aperta alla diversità di genere. Insieme alla sua, c’è anche la storia di Archie Coleman. Lui è un aspirante sceneggiatore gay che intraprende una storia d’amore intensa e profonda con Rock Hudson. Attore in cerca di successo, come tutti i personaggi della serie tv, anche lui deve fare i conti con un passato scomodo e con quella voglia di raggiungere i propri sogni. Con una regia patinata e un tocco di classe, Ryan Murphy mostra al grande pubblico la sua visione intima e personale del mondo di Hollywood. Indiscreto e senza peli sulla lingua, il regista pennella un brillante affresco socio-politico e culturale di un tempo che fu, rivolgendo uno sguardo sognante al mondo del cinema di ieri, oggi e del domani. Una serie che fa sognare e che, a modo suo, è capace di riscrivere una pagina di storia contemporanea.

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ROMANZI LGBT DA LEGGERE DALLA NEO-NATA WORDS EDIZIONI, ECCO

“IL COLPO DI FULMINE NON ESISTE” New York. Due ragazzi. Due anime spezzate. Un unico cuore che batte di Logan Parker

E tra i tanti esempi, c’è da segnalare il secondo romanzo di Carlo Lanna, pubblicato dalla Words Edizioni il 29 luglio scorso. L’autore campano che di professione è giornalista di spettacolo, si cimenta con un romance puro e semplice, sui sogni e le aspirazioni dei giovani d’oggi. Un romanzo dolce, schietto e sincero che convince per una storia passionale e che entra fin da subito nel cuore del lettore.

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a narrativa dedicata al pubblico LGBT sta riscuotendo un gran successo in Italia, soprattutto negli ultimi cinque anni. Che siano traduzioni di libri americani e inglesi, o romanzi editi di autori nostrani, le sfumature del mondo gay (e anche quello lebo) sono una costante per la letteratura arcobaleno. E tanti sono i generi in cui la comunità LGBT viene declinata. Il romance e tutte le sue sfumature (dall’erotico al classico contemporary) è quello più usuale.

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“Un colpo di fulmine ci aveva fatto incontrare. L’amore, quello vero, aveva unito indissolubilmente i nostri cuori. Per sempre”. Intitolato “Il colpo di fulmine non esiste”, la storia è ambientata a New York e racconta le vicissitudini di Tyler e Glen. Il primo è un giornalista disilluso con un passato tormentato che non riesce a dimenticare, il secondo è un giovane sognatore che cerca il suo posto nel mondo.

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What s INN a cura di Francesca Galli Aquatio Cave Luxury Hotel & Spa

VILLA I BARRONCI RESORT & SPA

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ituata nel cuore del Chianti, Villa I Barronci Resort & Spa è una villa d’epoca del Duecento ristrutturata in chiave moderna e dotata di sole 24 camere. Immersa nella campagna Toscana, è la soluzione ideale per gli amanti della natura, del vino e del cibo. Per vivere appieno questa esperienza, potrete soggiornare nella casa sull’albero all’interno del parco della Villa.

AQUATIO CAVE LUXURY HOTEL & SPA

A Villa I Barronci Resort & Spa

Matera, nel Centro dei Sassi (patrimonio mondiale UNESCO), nasce l’Aquatio Cave Luxury Hotel & Spa, un albergo diffuso a 5 stelle. Dotato di 35 camere, tutte scavate nelle pareti in tufo, l’hotel si distribuisce su una superficie complessiva di 5.000 mq che comprendono una meravigliosa SPA. Il progetto è opera del famoso architetto Simone Micheli. La Posta di Confine

CAPOFARO LOCANDA E MALVASIA

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ituato a Salina, Capofaro Locanda e Malvasia è una locanda immersa nel verde, in 6 ettari di vigne, dove si produce la Malvasia, tipico vino dell’isola. È dotata di 27 camere, ognuno diversa dall’altra, di un ristorante tipico, una piscina di acqua dolce, un’area relax e un campo da padel tennis. Qui potrai vivere un’esperienza speciale in un’ambientazione unica. Capofaro Locanda e Malvasia

LA POSTA DI CONFINE

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pochi chilometri dal centro di Corciano, si trova l’agriturismo di lusso “La Posta di Confine”. Ideale per un soggiorno romantico immersi nella natura, l’agriturismo è dotato di raffinate camere da letto e appartamenti arredati con mobili antichi. Soggiornando a La Posta di Confine vi sembrerà di vivere in un piccolo borgo dove un tempo la vita era scandita dall’avvicendarsi delle stagioni e delle attività agricole.

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W H A T ’ S

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Pensi di sapere tutto? Ti porteremo in un viaggio per scoprire la veritĂ nascosta untoldhistorytour.com

Gli Untold History Tours sono il risultato di una cultura specifica che nella maggior parte dei tour tradizionali non viene raccontata. I tour sono senza censura, con temi di interesse per i viaggiatori LGBTQ+, spesso taciuti ed omessi.


Wilhelm von Gloeden - Ritratto classico

di Mauro Fanfoni

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I RAGAZZI DEL BARONE

VON GLOEDEN Fu arte o divertissement? Non potremo mai saperlo, ma vi sveleremo una storia che in pochi conoscono di Letizia Strambi

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è stato un tempo in cui l’omosessualità era un crimine in Germania. Era il tempo in cui l’uomo più importante d’Europa, Guglielmo II, sposato con sette figli, si circondava di una scandalosa tavola rotonda gay che avrebbero cambiato il destino dell’Europa. Non ci stupisce, dunque, ritrovare tra i mecenati del barone fotografo Wilhelm von Gloeden questo imperatore tedesco, assieme a Oscar Wilde, Friedrich Alfred Krupp, Richard Strauss. All’inizio del secolo, al contrario della Germania, in Italia l’omosessualità era accettata in un rapporto di sudditanza economica. Per questo molti nobili e ricchi nordeuropei preferivano educare al viaggio nel Bel Paese i rampolli gay, perché quel che accadeva in Italia, rimaneva in Italia. Nell’entourage dell’imperatore il primo a partire fu il re delle acciaierie Alfred Krupp, riconosciuto universalmente come l’industriale all’origine della prima guerra mondiale, da cui trasse enorme beneficio. Krupp aveva eletto Capri regno incontrastato della sua vita amorosa, con investimenti degni delle feste di Versailles, destinati a orge collettive con tanto di fuochi artificiali all’apice del piacere. Leggende? Non proprio, a raccontare questa storia è Edoardo Scarfoglio marito di Matilde Serao che in un articolo narra dell’arrivo a Capri del “Re dei cannoni e dei capitoni”. Con lui, talvolta, anche l’amico barone Wilhelm von Gloeden, il quale tuttavia viveva stabilmente a Taormina, dove si cir-

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condava di giovanissimi modelli per le sue fotografie, ritratti come putti, fauni e divinità boschive. È testimoniato da diverse fonti che in seguito alla posa fotografica ci fosse quasi sempre una conclusione che includeva la mercificazione sessuale, quindi non lo negheremo, ma indipendentemente da questo, ancora oggi, le fotografie di questo artista hanno molti estimatori. Il regno di van Gloeden fu dunque Taormina, eletta dal fotografo patria adottiva, e fatta conoscere al mondo quale scenario idilliaco e “perfetto” nella sua accezione classica. Fu van Gloeden a portare nella poverissima città di mare tutte le più importanti personalità dell’epoca per la prima volta, rendendola quella destinazione internazionale che oggi continua ad essere.

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Wilhelm von Gloeden - Taormina

Oggi, di quello scorcio di secolo rimangono i ritratti di quelli che divennero per l’epoca delle vere e proprie star: “I ragazzi di von Gloeden”. Si tratta di foto campestri, identiche a quadri dell’Arcadia pittorica con scene di danza o caccia con al differenza che a danzare e rincorrersi, coperti da succinti velli animali, c’erano solo adolescenti e ragazzini in pubertà che impersonavano vestali e fauni. Ancora oggi se per caso una di queste foto appare in una mostra, in una vetrina, in un libro a Taormina, non tutti apprezzano. Questi fanciulli infatti erano i nonni e i bisnonni delle attuali generazioni, spesso costretti dalla fame a una scelta sicuramente non libera. L’arte è arte, ma come non vorremmo mai vedere un ragazzo gay costretto a una vita sessuale con una donna per compiacere altri, così non apprezziamo che alcuni ragazzi, e addirittura bambini locali, ab-

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Wilhelm von Gloeden - Pompei

biamo partecipato a questa allegra compagnia, non proprio per indole spontanea. Altro è la storia che queste immagini ci regalano di una Taormina, splendente nella sua forma pura di bellezza Greca, classica. L’eleganza delle immagini spicca ancor di più con questi piccoli pescatori, contadini, così come avvenne con le Madonne-prostitute di Caravaggio, dai piedi sporchi di terra, che sfidavano in chiesa il clero comunicando al popolo il divino e l’umano. Non possiamo dire che von Gloeden fu amato. Fu ben tollerato dalle persone perché era una fonte di ricchezza, non solo per i modelli. Inoltre, le sue foto divennero presto cartoline di Taormina, ritraendo anche i mestieri locali, paesaggi. Tutto il mondo celebra oggi questo artista, Taormina e l’Italia meno. Ancora oggi i modelli che parteciparono a questi ritratti sono

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ricordati come (“chiddi d’ ‘a tila”), ovvero quelli che erano caduti nella tela del ragno. Tuttavia allora l’omosessualità era considerata a Taormina come nell’antica Grecia: una sorta di “esercizio” preliminare al matrimonio con una donna, come narrano diversi antropologi citando anche la spiaggia Spisone, tra Mazzarò e Letojanni, come luogo tradizionale di incontri proibito alle donne. Qui Gloeden trovava i suoi ragazzi come racconterà lui stesso: “I miei soggetti erano contadini, pastori, pescatori. Ci volle molto tempo per entrare in confidenza con loro prima di poterli osservare in mezzo alla natura, avvolti in vesti leggere, per poi selezionarli ed ispirarli con racconti delle leggende di Omero, (...) I modelli erano quasi sempre allegri e contenti, avvolti nei loro abiti leggeri, si sentivano a loro agio all’aria aperta e camminavano suonando il flauto e chiacchierando allegramente. Non pochi di loro si divertivano a posare e non vedevano

l’ora che mostrassi loro le fotografie scattate”. Il mito dell’Arcadia di Taormina è apprezzato soprattutto all’estero. In Italia Nino Malambrì è custode a Taormina delle lastre del fotografo mentre a Firenze la Fondazione Alinari commercializza ristampe originali. Ma è a New York al Leslie Lohman Museum di Soho la più ricca collezione di opere del barone-fotografo.

Wilhelm von Gloeden - Taormina

GLI ECCENTRICI AMORI Roger Peyrefitte, scrittore francese tra i più noti del Novecento ed autore di una biografia romanzata di Von Gloeden dal titolo “Eccentrici Amori”, fa pronunciare al barone queste parole: «Tutta la storia dell’Italia, della Sicilia e della Grecia, in una parola del mondo mediterraneo, si riassumeva a Taormina, e l’animo vi trovava ogni appagamento non meno dei sensi, perché la bellezza delle sue creature era ben degna di quella delle cose e dei ricordi. Un universo adatto a me e che poteva diventare completamente mio: io avevo raggiunto il mio ideale, mi trovavo sull’Acropoli della bellezza. Non si trattava più di dipingere, ma di essere felici, di eternare una beatitudine e non dei colori. Ormai la mia decisione era presa: a Taormina volevo vivere e morire».

Wilhelm von Gloeden - Hypnos

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IL CAFFÈ SOSPESO DI NAPOLI di Giovanna Ceccherini

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a tradizione del ‘buon caffè’ a Napoli è ben conosciuta, tanto che una delle prime caffettiere domestiche, prima dell’avvento dell’attuale Moka, era proprio ‘Napoletana’ e prevedeva un veloce movimento di rovesciamento della stessa, affinchè il caffè filtrasse nell’acqua bollente e potesse essere servito dopo pochi minuti.

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Le origini del ‘Caffè sospeso’ sembrano non avere data. Probabilmente scaturisce da momento in cui gruppi di amici, dovendo pagare i propri caffè, potessero fare i conti con qualche caffè in più, in realtà non consumato. Il credito che si originava sarebbe rimasto a disposizione dei bisognosi di passaggio. Un altro gesto solidale e testimone del cuore

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napoletano è quello, antico, dell’ ‘Acino di Fuoco’: un piccolo tizzone ardente tolto dal proprio braciere per portarlo nel cortile del vicino per accendere il suo e risparmiare così sul costo di un fiammifero. Napoli, ha fatto quindi del caffè uno stendardo. Numerose sono le aziende produttrici locali che hanno rifornito le case d’ Italia e d’Oltreoceano. La città mediterranea ha una lunga tradizione di lavorazione alimentare che risale all’epoca romana, quando da Napoli partivano i velieri per commerciare con il resto d’Europa. Lo scambio, l’interazione, la socializzazione, in breve la convivialità contraddistinguono l’animo napoletano che si ricorda molto spesso dei più deboli, delle persone in difficoltà e si prodiga per assistere, per aiutare. Forse, proprio da questo animo, da questo desiderio di inclusione e di partecipazione che na-

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sce la tradizione del caffè sospeso. Esso consiste nel lasciare un caffè pagato presso un bar cittadino, da servire quando si presenti una persona in difficoltà o senza casa, in modo da offrire una piccolo ristoro. Anche lo scrittore e filosofo Luciano De Crescenzo, nel libro intitolato, appunto, “Il caffè sospeso” ha scritto: “Quando qualcuno è felice a Napoli, paga due caffè: uno per sè stesso, ed un altro per qualcuno altro. È come offrire un caffè al resto del mondo.” Un modo per offrire un caffè all’umanità, in una delle città italiane che si è sempre distinta per cultura e ricchezza d’animo dei suoi abitanti, malgrado le innumerevoli difficoltà che la attanagliano. Generosità resa in completo anonimato, espressione di solidarietà verso i più deboli, sensazione di star bene solo condividendo sempre….Questo rappresenta un sistema di valori che caratterizza il Mediterraneo, il suo stile di vita. Questo spirito di condivisione influenza anche la cultura locale, la pizza, i libri: Dallo storico salotto del Gambrinus Caffè alla libreria Feltrinelli, alla pizzeria “Concettina ai tre Santi”, tutti luoghi in cui è possibile fare un gesto di solidarietà anonimo: offrire una pizza, acquistare un libro… Oggi a Napoli è nata la ‘Rete del Caffè Sospeso’ per mano di associazioni dedicate a progetti di solidarietà sociale e che invitano chiunque a mantener viva l’antica tradizione, su base volontaria. ‘Caffè Sospeso’ è anche il titolo di un film uscito nel 2017 in Argentina. Qui il ‘caffè sospeso’ si chiama ‘empanada pendiente’ e si sta diffondendo in numerosi altri Paesi, come Irlanda, Spagna, Canada, Belgio, Bulgaria, Grecia, Finlandia, Russia.

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SORRISI ABBACINANTI

Fotografo Roberto Chiovitti @robertochiovittiphotography Modello Nunzio Giannini @nunziogiannini

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I BIANCHI SASSI DI MATERA E I CUPI RIFUGI DAL SOLE RIFLETTONO SORRISI E OCCHI OMBROSI DELL’UOMO DEL SUD, SCANZONATO, ELEGANTISSIMO, SICURO DI SÉ

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LA SARTORIA CHE VESTÌ KENNEDY E KRUSCEV UNA LEGGENDA DELLA MODA MASCHILE CHE HA CREATO E DÀ TUTTORA VITA AL MADE IN ITALY NEL MONDO È sempre più apprezzata la maison che seppe precorrere i tempi e continua il suo cammino vestendo ognuno secondo la sua personalità, ma costantemente nel nome dell’eleganza di Letizia Strambi

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a moda italiana nasce come è nato il marchio Litrico: nelle sartorie. Se Milano è la patria dello showbusiness della moda, le vere radici dello stile affondano tra i sanpietrini di Roma, nelle botteghe dei sarti divenute atelier. Accadde tutto in un momento magico, in cui la laboriosità del dopoguerra lasciava il passo all’arte nella sartoria, per rivelare lo stile. Se le sorelle Fontana possono dirsi all’origine dalla moda femminile, Angelo Litrico fu il padre di quella maschile. Le vere star di Hollywood, soprattutto gli uomini, ancora oggi, quando sono nella Capitale, si recano da Litrico. Un atelier il cui nome gira per preziosi e sommessi passaparola. Una club unico, di uomini che hanno sete di originalità, eleganza, ma soprattutto che hanno rispetto per la propria identità, per la qualità, per l’anima e l’estro di chi disegna per loro. UNA SFILZA DI STAR E DI FUTURI STILISTI Una storia che si ripete di generazione in generazione. John Kennedy vestiva un abito Litrico davanti a Marylin Monroe che gli faceva gli auguri più hot del secolo scorso. Quando Nikita Kruscev, alle Nazioni Unite di New York, si toglieva una scarpa per batterla

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Dolce Vita a casa di Angelo Litrico, con Domenico Modugno, Anna Magnani, Franco Zeffirelli ed altri amici

violentemente sul tavolo in segno di protesta, era una calzatura di Litrico. I capi di Stato avevano un predilezione per Litrico. Oltre ai primi attori del disgelo, hanno vestito abiti del famoso sarto Angelo Litrico: Tito, Peron, Pertini, Nasser, Gronchi, Leone, Re Hussein, Re Umberto di Savoia, Eisenhower, Nixon. E poi quella Roma felliniana de “La Dolce Vita”, in cui abitava un meraviglioso circo che si perpetua ancora, come ha testimoniato “La grande Bellezza”. I pugili appassionati e gelosi come Tiberio Mitri, l’irascibile Claudio Villa, il generoso Aldo Fabrizi, gli artisti come Guttuso, i poeti come Quasimodo, Ungaretti, i protagonisti della Hollywood sul Tevere di quegli anni come Richard Burton, John Houston, ma anche della Cinecittà nostrana come Rossano Brazzi, Amedeo Nazzari, Vittorio Gassman, Domenico Modugno. Negli archivi Litrico sono conservati i disegni di Valentino, Balestra, Schubert. Tutti gli

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stilisti autori della moda del Novecento sono passati per via Sicilia. In quella traversa di via Veneto vicino al Club 84, all’Harry’s Bar, al Cafè de Paris, al Jackie ‘O, dove prese il via la carriera di Angelo Litrico, appena arrivato dalla Sicilia. UNA PREMIÈRE FORTUNATA Angelo, con dieci fratelli, era stato abituato fin da piccolo al lavoro. A Roma aveva iniziato presso un sarto di periferia, ma il profumo della Dolce Vita era troppo ammaliante. Così tentò salto di qualità, facendosi assumere in centro. La fortuna del sarto ebbe origine al teatro dell’Opera. Una sera andò vestito con uno smoking di seta verde fatto con uno scampolo avanzato della sartoria di cui era dipendente. Lo notò Rossano Brazzi nel foyer con Vittorio Gassman, e gli chiese chi era il sarto autore di quel piccolo capolavoro. Angelo non disse che era lui, per imbarazzo, ma gli diede l’indirizzo. Il giorno dopo l’attore andò a trovarlo gli ordinò

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Angelo Litrico making a jacket for Nikita Khrushchev in October 1957

due abiti. Ovviamente cominciarono tutti a imitare la star e la sartoria di via Sicilia divenne di Angelo in brevissimo tempo. Ancora oggi il mercato russo apprezza moltissimo il marchio Litrico, ma tutto ebbe inizio con la seconda fase del successo di questo stilista, quando Angelo fu inviato, nel 1957, a partecipare alle sfilate in questo Paese. Un fatto già insolito di per sé, perché le sfilate erano declinate all’inizio solo al femminile. Ma Angelo era per queste scelte d’avanguardia. Ebbe l’idea di portare in dono a Krusciov un cappotto. Dopo qualche mese, in previsione del suo viaggio negli Stati Uniti Krusciov chiese a Litrico un intero guardaroba. In America, i giornalisti sorpresi dall’eleganza del premier sovietico gli chiesero chi fosse l’autore dei suoi vestiti e lui rispose: “un italiano: Angelo Litrico”. Fortuna volle che Angelo nello stesso momento si trovasse negli Stati Uniti per una manifestazione di moda. Fu rintracciato e la stampa lo mise sotto i riflettori. Centinaia, tra giornalisti e riviste di tutto il mondo, parlarono di lui, in 37 lingue. Era fatta. L’Atelier cominciò ad aprire importanti varchi internazionali alla moda maschile italiana contribuendo a creare quello che oggi è noto come Made in Italy. Oggi Litrico è inserito dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali nell’Archivio Storico della Sartoria quale Italiano di Interesse Storico Particolarmente Importante.

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LITRICO OGGI Rispetto molti stilisti Litrico aveva un approccio sartoriale. Angelo partiva sempre dunque dall’uomo, mai dall’abito. E così ancora oggi, Luca Litrico, alla terza generazione, considera l’uomo per scoprirne le necessità, le debolezze, i capricci, le esigenze estetiche. Fin da Angelo Litrico in questa maison si va oltre la monotonia dell’abito maschile, alla ricerca dell’eleganza fuori dall’ordinario. Piccoli vezzi, non soltanto negli accessori come le cravatte. Si osa nel colletto, nel disegno dei polsini, nei contrasti dei gessati, nei colori desueti,

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nelle fantasie, nella scelta di preziosissimi tessuti. Una creatività vivace che osa senza mai passare il segno, restando fedele alla tradizione della sartoria italiana di Alta Moda maschile su misura. Tra le collezioni Litrico abbiamo diversi stili. Vi è la linea Classica, gli abiti della tradizione, intramontabili, disegnati per il cliente dopo aver ascoltato le sue esigenze, ma soprattutto dopo aver capito chi è. Se c’è uno stile che non passerà mai di moda è proprio l’Elegante. L’uomo elegante Litrico riflette i canoni di questo stile esaltandone le potenzialità, offrendo un prodotto iconico, un capo unico nel suo genere. Il Casual “non significa casuale” ci avverte Luca Litrico. Si tratta infatti di capi facili da abbinare tra loro. I colori neutri dei capi base si possono arricchire con dettagli e pezzi più eccentrici e identificativi, per garantire uno stile sempre inimitabile. Come una camicia botton down adatta ai contesti informali, magari re-

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alizzata in un tessuto particolare, oppure una Blazer dal taglio sportivo. Particolarissimo lo stile Dandy che si rifà allo stile diffuso nei primi decenni dell’800 ma che è tornato vivissimo dagli anni novanta in poi grazie ad alcuni personaggi come David Bowie e George Michael. Il dandy moderno vede nell’abito un simbolo della superiorità aristocratica del suo spirito ed è attratto dal bello. A volte può essere eccentrico, ma raramente esagerato. Particolarmente amato in Giappone questo stile negli ultimi due anni sta vivendo un gran successo anche tra le star come Jared Leto. Infine il Free Style è decisamente il più originale. Ritrae perfettamente gusto e personalità di chi lo indossa e rappresenta un abito che vuole lasciare il segno, sia che si indossi per un evento che per sé stessi. La scelta può essere incline a una fantasia di code di pavone o nel fuoco del rosso. A ognuno il suo. A questi stili si somma la linea Urban. Marchio alla portata di tutti, nato per fare avvicinare all’eleganza della sartoria maschile anche i professionisti che hanno bisogno di muoversi, lavorare in città. Pur essendo dedicata alla vita di ogni giorno, la linea mantiene tessuti naturali provenienti dall’Italia, garantendo abiti da uomo senza materiali plastici all’interno, perfino per i bottoni.

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I PROFUMI I profumi, declinati in tre fragranze, si avvicinano allo stile moderno, pieno di contaminazioni, ma sono ancorati a una tradizione di bouquet pregiati e inconfondibili, pensati e costruiti elaborando le essenze più nobili con elementi senza eguali nell’ambito della profumeria. Nostalghia, Momentum e Visionario, sono le tre fragranze Luca Litrico che rimandano, come i migliori profumi, ricordi e memorie diverse in base alle gradazioni. La produzione dei profumi rispecchia l’etica del brand: la lavorazione è fatta in Italia da personale esperto. Luca Litrico considera tutti, in particolare Visionario, molto adattabili al gender fluid che caratterizza la moda più trendy e i gusti delle nuove generazioni.

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SE NON S I PA R TE

non si riparte!

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e non si parte non si riparte! Uno slogan che torna sempre alla fine di ogni una grave crisi sistemica. Perché come sappiamo lo stato del turismo è un indicatore infallibile per misurare la salute dell’economia globale e nazionale.Non solo in quanto la possibilità di viaggiare degli utenti segnala la fine tendenziale della contrazione della liquidità e dei consumi, ma anche perché si tratta di un settore fondamentale per sostenere l’occupazione e rilanciare la produzione di reddito. Soprattutto in un Paese come il nostro. Ma c’è di più. La voglia di ripartire segnala sempre anche la sopravvivenza o il recupero della fiducia nella vita e nel futuro. Ed è in questo senso che il contributo della comunità Lgbtq+ sarà prezioso più del solito, nell’ interesse dell’intera società . Come sappiamo la mobilità è parte costitutiva del nostro stile di vita, che alimenta sempre di più la vivacità e la redditività del mondo ricreativo, del divertimento, della ri-

storazione, della ricettività e dell’aviazione civile. Non è difficile prevedere che saranno i giovani e il mondo arcobaleno i primi a uscire di casa e a riprendere le strade del mondo, dopo i lunghi necessari lockdown a cui ci siamo sottoposti per tutelare noi stessi e gli altri. Non vi sarà sfuggito che l’annuncio della disponibilità dei primi vaccini anti Covid ha provocato l’immediata ripresa in borsa dei titoli delle compagnie aeree e alberghiere. È come dire che ci aspettano di nuovo e presto, perché il nostro ritorno ai viaggi segnerà una rinascita della libertà di muoversi che è la cifra di fondo della civiltà occidentale. Resistiamo per un ultimo periodo di cautela e prudenza. Rivolgiamo un pensiero addolorato e partecipe a tutte le vittime di questo disastro umano, sanitario, sociale ed economico . A noi che restiamo sul palcoscenico della vita , è affidato il compito di tornare a guardare avanti e lontano. Invitiamo tutti a seguirci appena sarà possibile. Alessandro Cecchi Paone

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HOTELS | RESTAURANTS | BARS | EVENTS mitown.it


CARISSIMO C ON TE

ti scrivo…

È

un momento difficile per ogni imprenditore e questa volta ho deciso di rivolgermi direttamente al primo ministro italiano, Giuseppe Conte. Sono un imprenditore del turismo da 17 anni fondatore del Gruppo Sonders Word incentrato sul turismo. Ho creato il primo tour operator LGBT+ italiano: Quiiky. Quest’anno avevamo conquistato per l’Italia la Convention mondiale dell’IGLTA (Associazione Internazionale del turismo LGBTQ+). Di colpo ci siamo trovati a fatturato zero e ricavi da dover restituire a causa di servizi cancellati. Abbiamo scelto comunque di tenere duro e mantenere il nostro staff operativo, tagliando dapprima i nostri compensi, tentando di congelare le spese. Ci siamo attivati per richiedere da subito la Cassa Integrazione per le persone dislocate in tutta Italia che gravitano su Sonders Hotels, e le altre impegnate per Quiiky a Milano e Qmagazine tra Milano e Roma. Siamo stati convocati dai sindacati per valutare la nostra richiesta. Abbiamo attivato tre iter completamente diversi per richiedere la Cassa Integrazione perché cambiavano in base alla Regione di appartenenza e alla tipologia contrattuale. Ciò nonostante da marzo a settembre persone non avevano ricevuto nulla. Questo naturalmente pone me e la mia azienda in forte disagio e in cattiva luce, perché gli unici interlocutori siamo noi. Il primo provvedimento sul fondo perduto ha significato per noi 2.000 euro. Siamo un’azienda del turismo che fattura oltre 1 milione l’anno e abbiamo proiezioni di chiusura 2020 a 300.000 euro. Siamo al centro della vita di molte famiglie, 2000 euro non bastano. Il 14 agosto il MIBACT ha annunciato l’incremento del fondo di 225 milioni e facendoci sapere che entro 5 giorni avrebbe pubblicato l’avviso con le istruzioni per richiedere il contributo a fondo perduto. Abbiamo

aspettato fino ad oggi. Alla pubblicazione era stato precisato che le somme corrisposte potranno essere inferiori qualora non bastassero i fondi. Tutti sapevamo che i fondi non sarebbero bastati. A marzo con il DL Cura Italia è stato creato il credito d’imposta per le spese di sanificazione pari al 50% con un tetto max per azienda di 50.000 euro. Con il DL Rilancio la percentuale è salita al 60% per un max di 60.000 euro. Fiduciosi abbiamo affrontato le spese per la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro. A settembre era nostra intenzione utilizzare il fondo in compensazione nell’F24 in cui bisogna pagare le tasse sospese durante la pandemia. Invece una circolare dell’Agenzia delle Entrate ci ha informato che per carenza fondi rispetto al numero di richieste ricevute la percentuale di credito d’imposta scendeva dal 60% al 9%. Oggi il fondo è stato incrementato di 400 milioni, ma siamo stati esclusi dal ristori, e dal Ristori Bis, per cui ora a metà novembre siamo costretti alle nostre scadenze fiscali a pagare senza aver visto nulla. Infine vorrei parlare di “liquidità”. Numerosi provvedimenti obbligano alla transazione bancaria. Le banche che dovrebbero tenere conto della garanzia statale invece si riservano sempre una valutazione e conseguente delibera, secondo tempi biblici. Non corrono alcun rischio. Aggiungo che penso di aver costruito con la mia gioventù, con chi ha creduto nel mio progetto, con il mio impegno, un’economia che in Italia non esisteva, riconosciutami a livello internazionale come valore. Ho creato la cultura economica della dote insita nella diversità. Molti mi hanno seguito e ora dipendono da me, dalle scelte che compio. Per questo una percentuale che se passa dal 60 a 9% cambia moltissimo, può essere una persona di meno, un investimento di meno, qualcosa che cade, si tronca, per non rinascere più.

Alessio Virgili Ceo Sonders World Presidente Associazione Italiana Turismo Gay & Lesbian (AITGL) Ambasciatore Italiano IGLTA (International Gay and Lesbian Travel Association)

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C O N T R O E D I T O R I A L E




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