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VITA DA CROSSDRESSER Il crossdressing nei secoli

LA LIBERTÀ

di esistere

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di Stefano Ferri

Ametà febbraio presi il mio primo volo internazionale post-pandemia. Direzione Olanda, Eindhoven. Andai all’aeroporto, entrai nell’aereo senza documenti se non la carta d’identità, senza dover far file per i visti, e atterrai ad Eindhoven libero – come ovunque nell’Unione Europea – di esprimermi. Sapete bene come. Il progetto Ue, nato giusto trent’anni fa a Maastricht, ha creato lo spazio di maggior salvaguardia dei diritti umani di tutta la terra. Uno spazio in cui uno come me può andare senza timore. Vedete, io a queste cose faccio caso, voi magari le date per scontate e vi capisco perché non dovete porvi il problema dell’illegalità della vostra presenza, laddove io invece ogni volta che parto devo pormi il problema dell’illegalità della mia (in 66 Stati verrei arrestato per il solo fatto di esistere). Sottolineo dunque la libertà vera che si respira nella nostra bistrattata Unione, una libertà così perfetta da sembrare un miracolo: il miracolo dell’affermazione dei diritti dell’individuo sulle prepotenze, sulle vessazioni, sull’odio dell’uomo sull’uomo.

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