Qmagazine Autunno/Inverno 2014

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1° semestrale 2014 - Issue n° 11 -Travel & Lifestyle € 4,50

Per lui, per lei, per te

Il personaggio ALEX BRITTI Sulle tracce di STEPHEN KING Travellers VIOLANTE PLACIDO Internazionale FRIDA KAHLO Imago ANTHONY GRASSETTI Moda e tendenza PITTI UOMO Segnali di infinito QUÉBEC Sfumature di grigio MARIA CALLAS







Queen City delle Montagne Rocciose Denver centro GLBT del west, con molteplici ristoranti ed alberghi, è anche capitale della birra USA! www.visitdenver.com/it



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EDITORIALE STORIA DI COPERTINA Alex Britti MODA E TENDENZA Pitti Uomo SFASHION VICTIM MODA SHOOTING MILANO Once upon a time... the future: favole e miti diventano la quotidianità IMAGO Anthony Grassetti Antonio Guzzardo PAROLE IN VIAGGIO Donne al volante Eurasia TRAVELLER Violante Placido VIAGGI Québec segnali di Infinito Sulle orme di Stephen King LA PERSONA I viaggi di Fullin IN VIAGGIO CON... Paolo Tuci INTERNAZIONALE Frida Kahlo VIAGGI La Firenze che non ti aspetti SFUMATURE DI GRIGIO Maria Callas DESTINAZIONI AL CINEMA La Grande Bellezza BENESSERE Bullfrog a Milano, la quando la barba fa tendenza WHAT’S APP? ELOGIO DEL SUPERFLUO WHAT’S INN? EVENTI Primavera/Estate 2014 Mardi Gras L’OVETTO DI COLOMBO Il coraggio nello sport? Avere 22 anni ed essere orgogliosamente azzurra, lesbica… a Sochi CONTROEDITORIALE La mediazione culturale

S O M M A R I O

Tanti contenuti multimediali aggiuntivi disponibili nella versione digitale per ogni device.

CO LO PHO N DIRETTORE EDITORIALE: Alessio Virgili CAPO REDATTORE: Letizia Strambi DIRETTORE COMMERCIALE: Andrea Cosimi a.cosimi@sondersandbeach.com GRAFICA E IMPAGINAZIONE: Monica Sotgiu STYLING & ART DIRECTION: Alessio Virgili e Andrea Cosimi IN REDAZIONE: Valerio Agate, Teresa Dalessandri, Francesca Agate, Giulia Gammarota, Deborah De Moraes Simoes HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Alessandro Cecchi Paone, Pino Gagliardi, Paolo Colombo FOTOLITO E STAMPA: Artigrafiche Srl EDITORE: Sonders and Beach Italy s.r.l. Sede di Milano - Via San Gregorio, 27 - 20124 PUBBLICITÀ: M.U.S. S.r.l. - info@mus-marketing.com Tel. 06.45595887 - 02.78622530 www.mus-marketing.com

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QMAGAZINE UN’E S PLOS IO N E D I EM O Z I O N I

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on l’avvento del nuovo anno, QMagazine, rivista di Sonders&Beach, mette a punto il nuovo “sistema integrato e multipiattaforma” con un approccio digital first. Nasce una pubblicazione mai vista in Italia, perché Qmagazine è allo stesso tempo digitale, mobile, cartaceo e live. Il sito, la rete ed il mobile diventano il punto di partenza nella costruzione della rivista. La testata è una piattaforma aperta, open source. Sarà venduta digitalmente in oltre 50 paesi nel mondo su dispositivi Apple, Android, Kindle Fire, Blackberry e Windows Surface. Accanto al nuovo concept del brand è stato studiato anche un nuovo impatto visivo: i contenuti “esplodono” letteralmente in pagina, la grafica è semplificata, con una migliore leggibilità e con servizi multimediali per la versione digitale (video in copertina, foto visibili a 360°, gallerie fotografiche che si espandono in tutte le direzioni, colonne sonore a testi). Puntiamo molto sul mondo digitale con il lancio di un’edizione su misura per iPad, rimuovendo lo zoom e la panoramica, tipica delle repliche in formato PDF. Qmagazine acquisisce anche una nuova periodicità: quattro numeri all’anno, due semestrali e due speciali.

L’essenza della rivista resta invariata come si evince dall’inconfondibile payoff “per lui, per lei, per te” che mantiene un approccio gay friendly nel raccontare la realtà che ci circonda. Il lancio del nuovo QMagazine sarà accompagnato da una operazione viral sui principali social network e non smetterà di stupirvi tutto l’anno attraverso una serie di eventi in cui sarà media partner in tutta Italia. E’ un ennesimo primato per il nostro gruppo che riesce a portare innovazione, la condivisione ad alti livelli anche nell’editoria digitale. Il mondo del b2b è al tramonto, siamo nell’era dell’Human to Human. Con l’impegno delle donne e degli uomini che con me collaborano tutti i giorni, lavoreremo ancora con forza, affinché anche in Italia si possa diffondere una nuova cultura della vita e del viaggio che per noi è soprattutto accoglienza, tolleranza e rispetto dell’uomo e delle diversità. La diversità per noi è un tripudio di colori, è una cascata di bellezza. Useremo questi colori per raccontarvi il mondo, come noi lo vediamo, con tutta la tecnologia che questo millennio ci concede.

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Alex Britti Sempre in viaggio con la chitarra a segnare il ritmo del cuore e dei passi, senza darlo troppo a vedere. di Letizia Strambi

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aciami e portami a ballare. Un invito cui nessuno potrebbe resistere. Alex Britti è quasi un’icona per chi ama la chitarra come rappresentazione di libertà espressiva, per chi ha la mente aperta dal viaggio e la musica soul, dell’anima, a fargli compagnia. E’ un po’ come l’adesivo che i fi gli dei fi ori attaccavano sulle 2 Cavalli, sulle vespe, sulle borse T olfa. Solo che lui appartiene a quell’epoca come a questo millennio in cui è cambiato il ritmo, il taglio di capelli, le parole. Immutata la grandezza della musica, la potenza creativa che concede a pochi eletti la perfezione nell’improvvisazione. C’è un dualismo nella sua musica, e forse anche in lei, un po’ come nella canzone di “passione e disincanto”: nel suo lavoro si alternano canzoni solari allegre e ballate con sfumature blues. Da dove ha origine questa doppiezza e come si è evoluto nella sua maturazione di uomo? Nelle persone si alternano diversi stati d’animo, non si può essere sempre allegri o sempre tristi, così come un giorno c’è il sole e l’altro piove, non vedo quindi un dualismo ma una spontaneità e un modo di far musica mai decisi a tavolino. Come si esce dalla periferia per arrivare a viaggiare, suonare, conoscere il mondo e la musica? Con caparbietà e passione, io da ragazzo ero ovunque con la mia chitarra e un po’ di faccia tosta, ovvio che devi avere riscontri, però devi sempre combattere e far arrivare ciò che ami a più gente possibile.

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Mi descriva perché la chitarra rappresenta per lei lo strumento di espressione prediletto. Cosa dice alla sua anima? Come l’ha incantata la sua “Martina” a sette anni? È sicuramente un rapporto istintivo quello che mi lega alla chitarra, prima e la di là delle parole e dei ragionamenti. Come istintivo è il fascino che “Martina” ha immediatamente suscitato in me. Quando ero bambino, negli anni ‘70, si vedevano per strada parecchi ragazzi con la chitarra, in ogni comitiva, su ogni “muretto” e su tutte le scalinate c’era sempre qualcuno che suonava. Ero affascinato da quella magia e volevo farlo anch’io, cambiare lo stato d’animo degli amici. Ed ancora ora questo istinto è quello che mi spinge a suonare. Le jam session sono al tramonto o i giovanissimi ancora amano ritrovarsi per fare musica come faceva lei e la sua generazione? Non ci sarà mai un tramonto per le jam session, rispetto agli anni ottanta oggi ci sono meno locali dove si suona, ma in quei pochi che rimangono si continua a suonare e a sperimentare come al solito, anche sui palchi più grandi quando possibile, nelle città dove c’è un amico musicista, io continuo volentieri la tradizione.

oggi chiunque scrive libri - cantanti, attori, personaggi televisivi - per fortuna il mondo gira, vediamo che succede. Lei fa delle tournée instancabili, cosa le piace del viaggiare per l’Italia, dei concerti ogni volta diversi... E cosa non le piace? Amo la buona tavola e lo sport, mi piace molto mangiare e bere. In Italia, ovunque vai, c’è sempre qualcosa di buono e diverso dal giorno prima: pesce carne, pasta, vini; cambiare tavola in base al territorio è qualcosa che puoi fare veramente soltanto girando. Poi lo sport: amo correre, ho sempre una sacca con me con scarpe e pantaloncini e spesso - in qualsiasi parte d’Italia mi trovi - conosco il percorso, il parco, la pineta o il lungomare per andare a correre. Quello che non sopporto invece è la maleducazione, oggi c’è la caccia alla foto col personaggio e spesso, soprattutto in certe zone, dimenticano che il personaggio è una persona e ti chiedono la foto in qualsiasi momento non rispettando quello che stai facendo o la persona che ti sta vicino. Cosa insegnerebbe con priorità ad un fi glio e cosa potrebbe imparare da lui per migliorarsi? Insegnerei a mio fi glio l’educazione e la cultura. Per migliorarmi non lo so, lascerei fare a lui, o lei.

Come è cambiata la musica nella cultura italiana? Le trasmissioni televisive sono molto impoverite nei contenuti, il cinema sotto certi aspetti ancora ha degli autori che riescono a salvarlo dalla deriva, la scrittura è piegata verso la sintesi e la perdita di identità, e la musica? Donatella Rettore da rockettara (ma degli anni ottanta), afferma che la musica di oggi ha gli stessi toni di piaggeria delle fi ction, è furbescamente cambiata… Miss Rettore è passata a classico “ai miei tempi…” Oppure ha, almeno in parte, ragione? Credo che la musica, la tv , il cinema, i libri etc rispecchino un po’ il periodo storico che il mondo sta vivendo, non solo in Italia. Nella musica i talent stanno facendo da spartiacque, al cinema spopolano le commedie un po’ volgari sbancando i botteghini mentre i registi bravi devono accontentarsi di ciò che resta. Forse il più colpito dalla poca cultura è proprio il libro,

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PITTI IMMAGINE A cura di Pino Gagliardi

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ome ci vestiremo il prossimo inverno? Ce lo dice Pitti Immagine Uomo , giunta alla sua 85esima edizione che costituisce un faro mondiale per la moda maschile, dettando le regole per il futuro con le sfilate autunno-inverno 2014/15. Oltre a notaregli strepitosi risultati della manifestazione (30.000 visitatori) ed al numero di marchi ospitati (1047), abbiamo scelto per voi alcune delle nuove tendenze per il prossimo anno. Il colore torna protagonista indiscusso, squar ciando la nebbia ed il candore del clima invernale: a partire dai cappelli, tipo New Era, fi no alle calze, con la nuova collezione “Gal Led” firmata Gallo che arricchisce i colori zafferano, rosso fragola ed il verde prato con LED posizionati in linea verticale al centro dell’indumento. Happiness riconferma la sua originalità celebrando con una capsule colletion Rocky Balboa, il mitico pugile interpretato da Silvester Stallone, con stampe all over e grafiche sui capi ispirati al cult movie e rivisitati ad arte. PT01, inoltre, aiuta l’uomo con Winter Traveller, pantalone in grado di fondere eleganza sartoriale e praticità, realizzato in techno-wool, anti piega, traspirante e water repellent. La stessa Maison presenta il modello Sartù ispirato alla classe ed all’eleganza di Marcello Mastroianni.

Enrico Moretti Polegato & Carlo Cracco

Galled

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L’Uomo disegnato dal Pitti è in costante cor sa - con barba lunga e curata - pronto a salire in moto in qualsiasi momento, mettendo tutto il necessario nello zaino, valido compagno di avventure che viene reinventato con materiali di recupero da An Italian Theory e Azzurra Gronchi , grazie alle forme, all’ispirazione geometrica ed arricchito da fantasie talvolta inedite, con triangoli e semicerchi accanto a quadrati e rettangoli. Tra i tanti testimonial chiamati a raccolta dalle label da segnalare Morgan e Carlo Cracco, l’affascinante giudice di MasterChef Italia . Il primo ha sposato il gusto di Massimo Rebecchi, che ha presentato la nuova collezione dal mood dandy rock e cosmopolita, caratterizzata da tagli sartoriali e da una rilettura dei capi classici in chiave contemporanea e blasé; il secondo, invece, diventa il nuovo volto della campagna di Diadora Hermitage che ha coniugato sport e lusso, creando innesti di materiali contemporanei ed inaspettati, come ad esempio cavallino e nylon.

Xacus camicia Beluga Washed

PT01 Sartù MMastroianni

Locman Montecristo

PT01 Winter Traveller Rocky Happiness

Chuck Taylor All Star Cinta Orciani Diadora Heritage

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Concedetevi un sogno chiamato Indulge yourself in a dream called

Ch창teau Monfort Ch창teau Monfort*****

Corso Concordia 1 - Milano Tel. 02-776761 - info@hotelchateaumonfort.com www.hotelchateaumonfort.com


Lady Gaga e Donatella Versace

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Haute Couture di Parigi è sicuramente l’evento europeo più mondano che esista, dove fashion, cinema, musica e arte si fondono in una unica e sensazionale mise en scene. I prestigiosi nomi delle Maison che semestralmente compongono il ricco calendario della Ville Lumiere fanno a gara per accaparrarsi le star internazionali che hanno ormai preso il posto del compianto jet -set, un tempo rappresentato da Jacqueline Kennedy e Aristotele Onassis o da Sophia Loren e Alain Delon. Ecco spiegato il perché Jean Paul Gaultier manda in passerella la diva del burlesque Dita Von Teese che, svestita come una goffa farfal-

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la (tema della collezione), conquista la platea osannante, e perfino la rediviva e cotonatissima Catherine Deneuve seduta in prima fila. Diversa la scelta dell’adorata e insignificante figlia Chiara Mastroianni, che evidentemente mossa dall’italico DNA paterno, preferisce presenziare alla One Night Only di sua maestà Giorgio Armani, omaggiato anche dalla gattoparda Claudia Cardinale, dalla divoratrice di mele Sophie Marceau, dal molto ex highlander Christopher Lambert e dalla compianta Madame Bovary Isabelle Huppert. Karl Lagerfeld invece ha puntato tutto sulla musica facendo suonare dal vivo, durante tutto il defi lè Chanel, la band del compositore più

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sciroccato di Francia: Sebastien T eller. Il debutto di Marco Zanini, recente acquisto di Diego Della V alle come art director di Schiaparelli, è stato benedetto da due importanti ex addette ai lavori, la decaduta Premiere Dame Carla Bruni, vistosamente in declino, e dalla ancora statuaria supermodella Elle MacPherson, che ancora regge il soprannome the Body. Ma la star del momento se l’è accaparrata quella furbacchiona di Donatella Versace. Stefani Joanne Angelina Germanotta , da sempre innamorata e devota dell’amica ossigenata, al punto da dedicarle un brano del suo ultimo lavoro Artfl op, ha rappresentato per la stampa e per i numerosi fotografi (e anche per chi vi scrive) un gradevole tuffo nell’attualità. Dopo una settimana passata ad osservare dive del passato ormai appesantite, invecchiate e alcune vistosamente ammuffi te, l’apparizione di Lady Gaga alla sfilata di Atelier Versace, ha ringiovanito e riportato in auge un jet set ormai inspiegabilmente gerontofilizzato. Piccola Peste

Dita Von Teese Haute Couture Gualtier

Elle Mcpherson

Catherine Deneuve

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Luce e ombra, sinistro e destro, Fotografo: Roberto Chiovitti Fashion Editor a & Stylist: Andrea Cosimi vita e morte: da Caravaggio Fashion Stylist: Deborah Simoes Vogue per capire la fotografia Make up artist: Giulia Gammarota attraverso l’ambiguità. Modelli: Ali Roumani e Giovanni Acquila di Alessio Virgili

Scatti interni: Hotel Chateau Monfort Milano Abiti concessi da: Messagerie, Antony Morato, ES Collection e Converse 22

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ONCE UPON A TIME... the future: favole e miti diventano la quotidianitĂ

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Giovanni: maglia Messagerie, bermuda Antony Morato, scarpe Converse. Ali: camicia, jeans e cintura Messagerie, scarpe Antony Morato

Ali: camicia e sciarpa Messagerie, giacca, pantalone Antony Morato. Giovanni: t-shirt e pantalone con bretelle Antony Morato, jacket Messagerie.

Ali: jacket e camicia Antony Morato, papillon Messagerie. Giovanni: maglia e bermuda Messagerie.

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Giovanni: t-shirt e pantalone con bretelle Antony Morato, scarpe Coverse e Jacket Messagerie. Ali: camicia Messagerie, giacca, pantalone e scarpe Antony Morato.

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Ali: jacket e pantalone Messagerie, camicia, papillon, cintura e scarpe Antony Morato.

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Ali: underware ES Collection.


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Ali: beachwear ES Collection Giovanni: accappatoio e infradito ES Collection.

Giovanni: canotta Converse, pantalone sportivo ES Collection.

Giovanni e Ali: beachwear ES Collection.

Ali: t-shirt e pantalone sportivo ES Collection, scarpe e bag Converse.

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QuebecOriginal.com


Anthony Grassetti

Luce e ombra, sinistro e destro, vita e morte: da Caravaggio a Vogue per capire la fotografia attraverso l’ambiguità. di Alessio Virgili

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i occupa di moda, anzi di “modelli”, modelle, persone. E la sua è un’arte. Anthony Grassetti è uno di quelli che la macchinetta fotografica la lascia in albergo per guardare il mondo. Non vuole nulla a frapporsi tra i suoi occhi e il Grand Canyon. Come i veri fotografi fa il contrario della gente comune: guarda, perché fare foto è un’altra cosa, e viene solo dopo, semmai. Sulle pareti che lo circondano, nel privato, ci sono immagini che raccontano altre storie, non la sua. Quella è un’altra cosa, e riguarda l’arte, semmai. Che cosa è la fotografia per te? La fotografi a è un momento. Un frammento di vita trasformato in morte. Una dissociazione tra coscienza e identità, come sosteneva Barthes. Quando la foto è fatta, siamo trasformati da soggetto in oggetto. Fotografare significa appropriarsi del soggetto fotografato come diceva Sotang. La nostra immagine può essere posseduta, collezionata. La nostra abilità di comunicare, come presenza vivente, palpitante, umana, viene strappata via. A differenza di un’immagine allo specchio che è sempre in qualche modo dinamica, attiva, la fotografi a rappresenta un fantasma dell’essere, preservato all’infi nito. Siamo costretti a vedere noi stessi interamente come “altri”. Questa quiete immobile del soggetto nell’immagine è una sorta di morte. Ma c’è la bellezza in questa morte, è una “piccola morte”. Come fotografo, sono cosciente del potere che detengo sull’immagine del soggetto. Scelgo la luce, suggerisco la posa, e aziono l’otturatore. Il fotografo agisce come un demiurgo per l’immagine di chi viene fotografato. Il modello, la modella danno sé stessi al fotografo. C’è un momento durante uno scatto che assomiglia all’amore tra me e la persona fotografata. In quel momento so che la foto è completa.

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Lei ha menzionato un interesse nel classicismo e nell’alternativa, perché? Quando mi preparo per uno scatto, tiro fuori un mucchio di riviste di moda. Vicino a questa pila, deposito un tomo di Caravaggio. Questa intersezione avverte su quello che sarà il mio lavoro. Anche se sto per fotografare qualcosa di frivolo, una borsa, un vestito, un cappello, la luce disegnerà sempre un chiaroscuro su quell’oggetto. V ecchio/Nuovo, Luce/Ombra, Buono/Cattivo. Sono interessato alla tensione degli estremi. Perché non illuminare la moda con lo stesso riguardo di un’icona religiosa? Che foto ha nella sua stanza? Una foto di Marilyn Monroe, in macchina, con lo sguardo perso. Ci sono storie nelle foto. E’ come se proiettassimo il suo futuro noto (di tragedia) sopra la sua immagine del passato (di bellezza). La malinconia echeggia mentre lei metaforicamente viaggia verso la morte. La nostra morte. Adiacente è appesa una vecchia foto di un’accademia di streghe. Non so nulla sulle circostanze in cui è stata scattata questa foto. Sono in costume? C’è una dicotomia, una tensione tra le due foto. Il noto e l’ignoto. Chi sono queste donne di cui non sappiamo nulla? Chi è questa donna, di cui noi apparentemente sappiamo tutto perché è un personaggio pubblico, ma di cui, in realtà non sappiamo niente, perché non conosciamo il suo privato? Che cosa serve per viaggiare come fotografo? Qualcuno che ti porti l’attrezzatura! Seriamente, come viaggiatori, i fotografi acquisiscono ulteriori contenuti. Oggi sembrerebbe innaturale visitare un nuovo posto senza fare foto. Fotografare è divenuto “documentare”, che signifi ca dare importanza a ciò che si documenta. Ci sentiamo quasi costretti a scattare foto, come se

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il posto che abbiamo visitato fosse in qualche modo peggiore se non lo fotografassimo. Fotografare diventa convalidare un’esperienza. Sempre facendo riferimento a Susan Sotang, la fotografia “aiuta la gente a prendere possesso di uno spazio in cui sono insicuri. La maggior parte dei turisti si sentono obbligati a frapporre la macchina fotografi ca tra loro e ciò che di bello incontrano sul loro cammino. Insicuri delle reazioni altrui, scattano una foto”. Personalmente cerco di evitare questa auto costrizione, e forse, anteticamente, lascio la mia macchinetta in albergo. Preferisco vedere con i miei occhi, senza il filtro delle mie lenti. Quali sono il tipo di destinazioni che preferisce? Preferisco le metropoli. Le città mi danno energia. I conglomerati di umanità brulicante mi ispirano più di qualsiasi atto della natura. Sebbene, talvolta, le citta ti facciano sentire anonimo, siano fredde, sono sempre cosciente dei talenti che mi camminano attorno. Stilisti, modelli, fotografi , artisti di tutti i tipi. Sono sempre in cerca del talento umano, con cui posso collaborare. Secondo la mia esperienza, questo si trova in una città. Naturalmente mi piacciono anche le belle destinazioni. Ho visitato recentemente il Grand Canyon che ho trovato stupendo. Ho scattato qualche foto, ma ho subito desistito. Non c’è modo di catturare i veri elementi di forza della natura attraverso la fotografia. C’era un silenzio opprimente che non avrei mai potuto tradurre nelle mie meschine foto. Viaggia secondo uno schema prestabilito? Ho perso molto tempo a progettare dove volevo andare, quando, e con chi volevo incontrarmi. Niente è mai andato secondo i piani. Come si dice, i momenti migliori sono fuori programma. Trovo che sia una grande verità, in particolare in viaggio. Se non avessi fatto quel viaggio non avrei mai incontrato… Un modello, divenuto un caro amico che ho fotografato tante volte. È una grande persona, vicina al mio cuore.

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Antonio Guzzardo 38

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Ironia e provocazione. Sono le due armi principali del talento fotograďŹ co di Antonio Guzzardo che unisce l’arte pittorica del colore alla moda e alla fantasia. Ogni set racconta una storia, ognuna ha un titolo che potete voi stessi assegnargli. La sovraesposizione della luce diviene essa stessa protagonista assieme ai modelli e agli abiti per contribuire all’esercizio di queste piccole follie.

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Se sapeste quanto vicine sono qui le stelle sareste già a toccarle.

Si dice che a Praga ci sia un’atmosfera particolare che solleva e dà l’ispirazione. Ne sanno qualcosa gli artisti come Mozart o Kafka che hanno creato qui le loro opere migliori, ma anche altri artisti importanti che sono riusciti a trovare nel cielo notturno praghese le risposte ai misteri più grandi del nostro universo – Tycho de Brahe, Giovanni Keplero oppure Albert Einstein. Provate a gironzolare per le viuzze in penombra della Città Vecchia che sono state protagoniste di molte leggende, oppure fermatevi davanti all’orologio, che misura il tempo siderale da più di 600 anni. Forse anche voi partirete con la sensazione di aver appena cambiato come per miracolo la visione del mondo in cui vivete.

stories.czechtourism.com

Praha


Photo: Antonio Guzzardo www.antonioguzzardo.com Stylist: Eleonora Giovanforte e Daniele Mitra Mua & Hair: Daniele Mitra www.danielemitra.com Model: Marin@ZoeModelRoma Location: Milena Tanca AntichitĂ www.antichitatanca.it Thanks to: Elena Murator

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Donne al volante EURASIA

Dalle autrici di “Donne al volante Transafrica” un nuovo avvincente diario di viaggio attraverso l’Europa orientale e l’Asia, corredato da foto a colori.

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opo Ulaan Baatar e Cape T own, il traguardo di T okyo. Ancora una volta Mariella Carimini e Silvia Gottardi. Ancora una macchina rosa la Gazzamobile. Un viaggio, sempre rigorosamente via terra, attraverso l’Europa orientale, la Russia e le ex repubbliche sovietiche per arrivare in Asia, attraversare la Cina, la Corea del Sud e infine il Giappone. Un tragitto unico, diffi cile da seguire con l’indice puntato sulla carta geografi ca, figurarsi nella realtà fatta di frontiere non sempre facili, per corsi sterrati, ipotetici rifornimenti di gasolio. Lunghi tratti dove il nulla attorno alla Gazzamobile sembra non avere orizzonti. La storia sembra un po’ la stessa raccontata in “Transafrica” (ed. Polaris, 2012); cambiano gli scenari ma niente sembra fermare le due scrittrici che riescono a concludere anche questo percorso nei tempi previsti, a dimostrazione di una perfetta capacità organizzativa e di un incredibile spirito di adattamento. 16 paesi attraversati, 19.242 chilometri in 2 mesi esatti; ancora una volta lo scopo del viaggio era portare un aiuto concreto ad associazioni umanitarie impegnate in progetti di emergenza e sviluppo nelle aree più povere del pianeta. Sono stati raccolti 25mila euro e donati alle tre fondazioni “ActionAid”,

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"La sfinge non è un enigma. Inutile interrogarla. È una risposta: «Eccomi», dice, «custodisco le tombe piene e custodisco le tombe vuote. Ciò ha poca importanza. La volontà di bellezza, il fuoco del genio, fenice umana, rinascono perpetuamente dalle loro ceneri. Perfino nella distruzione attingono a nuove forze. Siamo poche pietre miliari sparse per il mondo che riuniscono gli spiriti sparpagliati e li obbligano, malgrado le credenze morte e la velocità, a fare pellegrinaggi e soste» Jean Cocteau Il mio primo viaggio “Il Gabbiano – Noi come gli altri” e “Orto dei Sogni”. Tanta forza, tanta determinazione, numerosi imprevisti affrontati con il sorriso di chi deve compiere una missione molto più importante: un viaggio low cost per riuscire a donare quanti più soldi raccolti alle associazioni scelte. Mariella e Silvia hanno già lanciato la loro prossima sfi da: “Panamerica 2014, due donne al confi ne del mondo” . Circa 19.000 chilometri attraverso sette stati: Venezuela, Colombia, Ecuador , Perù, Bolivia, Cile, per raggiungere Ushuia, la città più meridionale del mondo, in Argentina.

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Violante Placido

Figlia del grande Michele Placido, attrice, cantante, testimonial di bellezza, Violante Placido è anche una infaticabile viaggiatrice. Divisa tra Roma dove vive e Los Angeles dove lavora, ci parla in esclusiva per Qmagazine delle sue preferenze in fatto di vacanze. Di Pino Gagliardi

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Mare o monti? Mare.

Un posto da vedere assolutamente? Messico.

Meta ideale? Cambogia.

Un indirizzo? Orto botanico di Roma.

Aereo, treno, macchina? Aereo.

Cosa non deve mancare mai in valigia? Vestiti.

La tua vacanza pi첫 bella? Messico.

Disconnesso oppure always on? Disconnessa totalmente.

Quella pi첫 brutta? Nessuna! Viaggiare arrichisce sempre.

Compagno di viaggio preferito: libri o musica? Musica.

Il souvenir pi첫 bello? Copridivano turco.

Fast food o slow food? Slow Food.

Il pi첫 brutto? Non lo compro.

Drink delle vacanze? Pina Colada.

Sistemazione preferita in vacanza? Bungalow.

Prima cosa che fai in vacanza? Poso le valigie e comincio a girare.

Previdente o last minute? Last minute.

Ultima vacanza? Sardegna.

Prima vacanza fatta coi soldi tuoi? Los Angeles.

Prossima vacanza? Asia a Sud America.

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Québec SEGNALI DI INFINITO

Un percorso tra terre sconfinate dove la natura è maestosa, quasi sconvolgente. di Alessio Virgili

Hotel Sacacomie, Mauricie Québec

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Montreal

Gay Life

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a seduzione ha mille sfumature, quella del Québec risiede nella profonda bellezza dell’assenza. Un vuoto apparente nell’incedere scomposto dell’uomo, per lasciare alla natura tutto lo spazio di cui ha bisogno. Si può viaggiare per ore in boschi pacifi ci, muti e verdissimi, osservare un antico ponte in legno aspettandosi che da lì a poco passi un calesse. Ci si può incamminare nel vento assieme a un indiano e cuocere con lui un impasto di farina e acqua attorno a un bastone, ripetendo un rito uguale a se stesso dalla notte tempi, in attesa di un orso, un’aquila, un coniglio selvatico.

Montreal è tra le poche città ad avere uno tra i più grandi ed antichi gay village del mondo, oltre ad un altro più recente. Sono il Mile End, un quartiere frequentato molto dalle lesbiche e da una parte dei gay più trendy e alla moda e Saint Catherine dove sorge lo storico quartiere gay e dove si concentrano un gran numero di negozi, alberghi, bar, ristoranti e locali gay della città. Il Negozio di abbigliamento, molto frequentato dai gay soprattutto all’ora di pranzo, è Simons, mentre la sera il locale che offre uno spettacolo di drag queen e ballerini è l’Apollon. Infine, il bar più noto è lo Sky con tanto di terrazzapanoramica, molto suggestiva soprattutto di sera. CURIOSITÀ • L’Hotel Ritz Carlton, l’albergo degli sceicchi e delle star, dispone di camera con sistemi più avanzati di domotica ed una piscina con vista mozzafiato sulla città. • Il Best Western Villa Caterina è attento all’eco sostenibilità ed il ristorante offre una squisita cucina libanese. • Il Fairmont Hotel Le Reine Elizabeth ospita la camera dove John Lennon e Yoko Ono hanno effettuato la loro protesta “bed in” nel 1969 contro la guerra in Vietnam. È in questo hotel che hanno creato la canzone “Give peace a chance”. • Chez Dany sugar shack, ristorante nei pressi di Montreal, è il posto ideale per degustare le “orecchie di Cristo” (lardo di maiale fritto in sciroppo d’acero), la carne di wapiti, ma soprattutto il famoso sciroppo d’acero.

Persino le città diventano boschi di edifici a misura d’uomo. A Montreal, regna il rispetto per l’antica defi nizione delle linee europee, aprendo fi nestre in un romanzo bohème che improvvisamente si muta in design, modernità e graffiti. Grattaceli si stagliano in quartieri ordinati, mentre in centro tutto un mondo brulica nella

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Montreal Hotel Sacacomie, Mauricie Québec

sotterranea duplicazione della città, dove si va da una fermata all’altra della metro lungo viali di centri commerciali per chilometri. Il rispetto è l’essenza di questo luogo che non ha bisogno di celebrare la diversità perché assente nel pensiero. Ci sono quartieri gay a Montreal, ma solo come territorio d’incontro e di ospitalità. Come ci sono quartieri per artisti o spazi dedicati agli amanti delle scienze al Biodome. Si suonano i tamburi la domenica al parco, e ambientalisti, gay, neri, indiani, famiglie senza defi nizione, si uniscono in questo ritmo primigenio di unione. Scalzi, sulla stessa erba, si muovono al battito delle percussioni del cuore umano e animale, quelle che hanno un suono unico, frutto di jam session tra indiani, africani, artisti di strada e forse anche qualche emigrato italiano che ha portato qui una pizzica.

L’itinerario Le tappe possono variare, ma la strada più affascinate da seguire passa senz’altro lungo il fiume Saint Laurent, che partendo da T oron to tocca Montreal per trasformarsi lungo sue sponde, fino ad arrivare nella jolie Québec City. Un percorso nelle sfumature infi nite del verde, destinato a giungere alle sconfinate espressioni delle correnti marine dell’oceano dove il cielo si fonde in una luce plumbea, liquida.

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Sacacomie La prima Regione del nostro itinerario è la Charlemagne con tappa a Berthierville, dove si trova il museo dedicato a Gilles-Villeneuve, amatissimo pilota di Forumula 1. Si prosegue per la Maurice e a sole due ore di auto da Montreal si trova il lago Sacacomie (prende il nome da una tipica bacca rossa mangiata dagli indiani). Un soggiorno ideale è quello all’hotel omonimo raggiungibile con un piccolo biplano o in elicottero. Nessuna strada infatti contamina questo paradiso del Sacacomie arroccato su una rupe sopra il lago. L’accoglienza è molto calorosa e sono possibili diverse attività: dall’escursione in canoa, a quella con la guida indiana. Un’esperienza da provare è l’osservazione degli animali: i castori operosi nelle loro dighe e poi, da uno speciale appostamento raggiungibile in jeep, gli orsi. L’emozione di vedere un orso nero in natura è un’esperienza che non si può mancare. Durante l’inverno l’hotel offre anche escursioni in motoslitta o slitta trainata da cani. Per chi ama il relax, è a disposizione degli ospiti il centro benessere Spa GEOS Les Bains dotato di infi nity pool vista lago, centro massaggi, sauna e vasche idromassaggio all’aperto (38° o 13°). Una situazione meno isolata ma anche meno selvaggia si ha soggiornando all’hotel Le Baluchon, in pieno stile New England. Immerso

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Montmorency

Québec City

Tadoussac

Tadoussac

nel verde della campagna, ha un caratteristico teatro situato sulle rive del fi ume Saint Laurent dove nelle sere d’estate si può godere degli spettacoli seduti su delle imbarcazioni.

Québec city Proseguendo lungo il corso del fi ume si giunge nella città di Québec: Praticamente un villaggio francese, con le sue creperie, i suoi bistrot, e la sua piccola Montmartre per artisti di strada. A dominare la città il bellissimo hotel Fairmont Le Château Frontenac , dotato di oltre 600 camere, conosciuto per essere stato il luogo dove venne fi rmato il trattato di fi ne della seconda guerra mondiale e dove venne fondata la FAO. Da qui si ammira la catena montuosa più vecchia del mondo, le Laurentidi.

Montomorency Fuori città si arriva alle Cascate Montmorency, più alte di quelle del Niagara e facilmente visitabili in un percorso a piedi o in funivia. Se capitate all’ora di pranzo è consigliabile una tappa al ristorante Manoir Montmorency situato nella parte alta delle cascate, dove si gode di un panorama mozzafiato. Da questa parte del fi ume è possibile raggiungere l’ Isola d’Orléans, famosa per le sue fragole, e per il suo paesaggio urbano con le tipiche villette canadesi.

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Si giunge quindi nella regione dello Charlevoix a Baie Saint Paul, centro vivo per l’arte dove è nato il Cirque du Soleil e il movimento “il gruppo dei sette” formato per lo più da pittori del Canada inglese che qui passavano le vacanze.Da qui lo stacco di paesaggio per arrivare a Tadoussac segna il passo per avvicinarvi alla tappa decisiva. Si attraversa il fiordo di Saguenay grazie a un traghetto dove incontrerete qualche track colossale cromato. Ascolterete solo il rumore dell’acqua sorgiva che si tuffa nel serpente di mare. Oltre, attraccato il traghetto, tutto si immerge in un silenzio defi nitivo. Da qui si prendono le barche per avvistare le balene in estate. Un’escursione meravigliosa. In queste onde grigie e nel silenzio più assoluto solcato dallo sciabordio di piccoli iceberg e dal tuffo di qualche foca, improvvise spuntano le balene di fronte a voi sbuffando gigantesche, come interruzioni alla quiete di quel mare gelato per testimoniare l’esistenza viva, il suo respiro palpitante. Tornati a terra siete pronti a capire alla vita Inuit, a gustare un cibo pescato o cacciato sul territorio come l’angus, il salmone, la trota, le capesante, l’aragosta, i gamberi. All’hotel Auberge des Falaises potrete assaggiare qualunque bontà locale. Più elegante, dotato di Casinò, il Fairmont Le Manoir Richelieu a La Malbeie, mentre chi cerca il relax lo trova al Manoir Horthensia, un B&B di cinque camere di proprietà di una coppia gay. La struttura, dotata di tutti i comfort, camere spaziose, terrazza, jacuzzi esterna, offre la colazione preparata dai due proprietari con materie prime locali. Qui vi soggiornano tutti: gay, etero, lesbiche sentendosi da subito in famiglia.

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“Allora vai senza perdere altro tempo, vai veloce mentre l’ultima luce si spegne, vattene da Derry, allontanati dal ricordo... ma non dal desiderio. Quello resta, tutto ciò che eravamo e tutto ciò che credevamo da bambini, tutto quello che brillava nei nostri occhi quando eravamo sperduti e il vento soffiava nella notte. Parti e cerca di continuare a sorridere. Trovati un po’ di rock and roll alla radio e vai verso tutta la vita che c’è con tutto il coraggio che riesci a trovare e tutta la fiducia che riesci ad alimentare. Sii valoroso, sii coraggioso, resisti. Tutto il resto è buio”. IT, STEPHEN KING

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VIAGGIO NELLA MENTE DI

Stephen King di Letizia Strambi

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Timberline Lodge

Shining Jack Nicholson

Ahwahnee Hotel, Yosemite

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ui è nato a Portland nel Maine. Uno pensa: boschi bellissimi piccole città, laghi specchiati, neve abbagliante, mille profumi sul ciglio della strada in primavera, qualche macchina d’epoca, qualche Faro scosso dalle fredde onde. Dove li trova Stephen King qui gli spunti per centinaia di storie, mondi paralleli, infi niti personaggi che non siano quelli di Heidi? Invece da ogni albero, da ogni persona, ma soprattutto in fondo alla sua anima, criptica, oscura, Stephen King ha tratto ispirazione. Un visionario che trascina il lettore in scenari di fantasia con radici nella realtà così varie da toccare ogni corda più profonda del nostro animo, soprattutto quelle dell’infanzia, delle piccole paure. I luoghi da lui descritti li abbiamo visti al cinema interpretati da maestri come Stanley Kubrick, John Carpenter , Brian De Palma, David Cronemberg. È secondo solo a Shakespeare per le trasposizioni cinematografiche e televisive. Un esempio è emblematico per farci capire che gli Stati del Nord degli Usa, non sono esattamente il paesaggio delle fi abe. L’apertura di Shining, nel Glacier National Park del Montana, sulla strada che porta al lago St. Marie. L ’abisso, l’assenza, incide sulla paura dell’uomo solo, impotente di fronte all’immen-

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sità della natura perfetta, in contrasto con le nostre imperfezioni e debolezze. Tanti hanno rifatto questo percorso in autunno, periodo in cui fu girato il film, alla ricerca dell’Overlook Hotel , che invece è frutto di una pura ricostruzione, anche se ispirata: gli esterni sono quello del T imberline Lodger, alle pendici del Mount Hood in Oregon, mentre gli interni sono dell’Ahwahnee Hotel nello Yosemite National Park. Se vogliamo rivedere i luoghi dei romanzi, basta ripercorrere la vita di questo scrittore. King ha studiato a Duraham nel Maine , vicino al Lisbon Falls dove si trova il Museo delle Antiche Ferrovie di Shildon che senza meno ha ispirato la locomotiva salvifica della saga de La Torre Nera in grado di tirare fuori dai guai in un mondo alla deriva grazie alla sua folle cor sa. Altra città bomboniera è Orono dove King ha studiato letteratura. Impossibile arrivare qui e non pensare a Cose preziose. T uttavia quasi tutti i romanzi di Stephen King sono ambientati in due città immaginarie: Castle Rock e Derry . Ovviamente basta andarci per capire che Castle Rock e Brigdon dove King ha cresciuto i suoi fi gli. Il piccolo paese fu teatro palese de La Zona Morta e Cujo. la città di Derry altro

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Stephen-King’s house Bangor Maine 1920

non è che la rielaborazione di Bangor. Qui trovate una libreria specializzata sullo scrittore, Bett’s Bookstore il cui proprietario accoglie persone di tutto il mondo. Vende copie rarissime, e una maglietta introvabile con una mappa dei luoghi della mente di King. Sulla costa King trovò ispirazione per La Tempesta del Secolo nella citta di Mount Desert Island trasformata in Little Tall Island. Pet Sematary fu invece ambientata nella tranquilla piccola comunità di Hancock , sempre nel Maine. Ritorna in moltissimi libri la strada Route 5 descritta in Cujo, ma anche nel racconto d’esordioLa lunga marcia, (lo scrittore ha l’abitudine di camminare sempre a piedi fin da giovane sulle strade provinciali). Nella saga de La Torre Nera, diviene teatro di uscita tra uno e l’altro mondo attraverso una “porta”. Su questa strada King fu investito da un’auto con dentro un grosso cane che aveva distratto il conducente. E da allora la lunga serie contro le auto tipo Buick8, Cristine la macchina infernale, mentre dal grosso rottweiler irrequieto nacque il san bernardo Cujo. Rimase in fondo a un letto a Lewiston per tre settimane, dando vita a un capolavoro: Misery. Tutti i romanzi di King, una produzione smisurata, hanno almeno un collegamento con un altro scritto, attraverso un personaggio che ritorna e un luogo che è stato scenario di una storia precedente. Ad esempio il bambino Denny di Shining, in fuga lo ritroviamo in Doctor Sleep appena uscito. Chissà in che luoghi si muove la “luccicanza”.

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Salem Salem Lot abbreviazione di Gerusalem Lot, nel romanzo omonimo è una città che vive proprio del suo lato più sinistro. Nel 1692 qui si compì una caccia alle streghe senza precedenti. Una strage nel giro di un anno senza nessun processo. Pane per i denti di scrittori (La Lettera Scarlatta, il Crogiuolo sono ambientati partendo da questo episodio). Tuttavia leggendo il libro di King, non vi si ritrova la descrizione di Salem nel Massachusetts, anche se la faccenda della maledizione deve averlo affascinato. A Salem, al contrario dei luoghi citati fino ad ora, hanno instaurato un vero e proprio commercio sul macabro. La leggenda è una grande fortuna per il turismo che sfrutta al massimo la sua storia: quattro musei dedicati alle streghe. Difficile trovare qualcosa sui vampiri che sono invece i protagonisti del libro di King. A meno che non decidiate per il tour notturno del cimitero.

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Alessandro Fullin Viaggia tra Transilvania e Serbia, scrive in triestino della principessa Sissi, immaginandola in una mirabolante avventura ambientata al castello di Miramare. di Letizia Strambi

Che cliente è Alessandro Fullin per un’agenzia di viaggio? Il peggiore che ci si possa aspettare. Faccio viaggi inconsueti, quando mi vedono si mettono le mani nei capelli, così ho iniziato a organizzarmi da solo, assieme ad amici che mi seguono con passioni analoghe per destinazioni strane. Che tipo di viaggi inconsueti? Viaggi agghiaccianti: da Bucarest a Bratislava fi no Belgrado. Amo molto la T ransilvania. Durante uno dei miei viaggi più belli mi sono messo in macchina in Transilvania su una strada che sembrava quella del fi lm Frankenstein Junior. Si è fermata l’auto e c’era una nebbia terribile. Ero già terrorizzato, quando da dietro ho visto spuntare due fari. Ottimista, stavo per chiedere soccorso, quando mi sono accorto che si trattava di un carro funebre.

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a misura del suo vivere come gli piace si vede nel suo ultimo libro. È scritto completamente in triestino, sua lingua natale, ed ha come personaggio immaginario la principessa Sissi in fuga. Mentre il mondo guarda alla, grande Cina e ai fasti del mondo arabo, Alessandro Fullin ci regala questo piccolo gioiello ambientato in uno dei castelli più belli d’Italia: quello di Miramare, guardando a una storia che ha per sfondo paesaggi da impressionisti rivisitati con una fantasiosa ironia. Alessandro Fullin è una persona di successo, dovuto soprattutto al personaggio della Professoressa Tuscolana nota a tutti per Zelig. Ma ha poi proseguito a teatro e negli scritti denotando un garbo, una riservatezza che piace a molti, a coloro che amano sfumature, silenzi, poesia, buon gusto.

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Le piace viaggiare? Molto, perché nel viaggio si riesce in qualche modo a rallentare, trattenendo i ricordi. Cosa le piace in viaggio? Sono attratto dalla storia dell’arte, visito Chiese, Monasteri, Pinacoteche misconosciute. Quando sono con i miei amici saltiamo a piè pari la sala di Rubens e ci soffermiamo su iconeimprobabili. Sì, anche i visitatori dei musei, mi guardano come fa lei in questo momento, quando mi soffermo alcuni quadretti piccoli e ignorati da tutti.

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Bran Castello medievale, Transylvania-Romania Castello di Peles Sinaia-Romania

Bran Castello medievale, Transylvania-Romania

Di cosa ha bisogno un turista gay? Premesso che il turista gay è diverso da quello etero perché predilige un certo tipo di destinazioni o hotel. T ipo la “Pensione zia Clarabella”, non va già dal nome; più adatta “I Quattro Nani” per esempio. Io viaggio invece con amici, molti dei quali etero, anzi forse tutti… ma io sono un gay anomalo. Prossimo viaggio? In Serbia un itinerario tra i monasteri.

SISSI A MIRAMAR Mgs Press, 94 pagine, 9.50 euro La storia di “Sissi a Miramar” racconta di Carlotta del Belgio che insieme alla governante Ottilia cerca di campare sfruttando il castello di Miramare lasciatole dal defunto marito. A sconvolgere la tranquilla vita del castello arriva prima la notizia dell’assassinio di Sissi e poi, a seguire, la stessa Sissi scampata all’attentato anarchico e felice di poter far credere al mondo di essere morta per ricostruirsi una vita. Da qui la storia ricama pregi e difetti dei triestini ad esempio Carlotta si lamenta per la concorrenza turistica del castello di Duino. Sissi apprende dal Piccolo di Trieste l’arrivo dell’odiata suocera, l’arciduchessa Sofia, attesa

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per inaugurare le nuove vetrine di Cosulich. Ovviamente Sissi parla a perfezione triestino perché le balie della corte di Vienna vengono proprio da Trieste.

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IN VIAGGIO CON...

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Cosa non manca mai nella tua valigia? I miei solari. Cerco uno spiraglio di sole ovunque vado: che sia mare o montagna. Ogni occasione è buona per catturare energia positiva! Libro da Viaggio? Marketing e Comunicazione: sono appassionato di social media. Quindi “Via col Vento” per me è OUT! (ride)

Il tuo portafortuna in viaggio? Porto sempre con me una catenina con una croce. Mi protegge. La destinazione più eccitante? Assolutamente Amsterdam.

Paolo Tuci

Il posto dove non andresti? Nei paesi musulmani dove l’omosessualità è ancora vergognosamente un Tabù. Non rispetto questa religione. Mi dispiace.

Adventure o relax? SPA e centri benessere. T i coccolano per qualche giorno, e non vuoi più tor nare a casa… Notte o giorno? Giorno. Ma solo in vacanza! Foto su facebook o sono fatti miei? Il bello di oggi è poter condividere con gli amici tutte le nostre esperienze. Come non pubblicare foto di paesaggi meravigliosi? (Che non siano quelli da mettere su Grindr, mi raccomando!)

Mare o Montagna? Tuffi, e stile libero l’estate. Quando la stagione non permette… galleggio in tiepide piscine di montagna! Villeggiatura o Short break Due giorni di relax e via!

Il luogo piu bello dove hai fatto l’amore in vacanza? Di notte, su una valle di montagna sotto le stelle, con il mio boy.

Città occidentali o atmosfere orientali? Capitali Europee, ma con un po di relax: l’oriente non fa per me!

Il souvenir migliore? Odio i souvenir: preferisco spostare l’investimento su un ottima cena con pietanze del luogo!

L’animale in libertà che hai visto da vicino? Un gruppo di Monkey: l’ho sempre detto che sono più intelligenti degli ex fidanzati!

Prossimo viaggio? Gran Canaria per girare un videoclip. Clima strepitoso e ottima movida gay . Binomio perfetto. Ve la consiglio!

www.facebook.com/Paolotuci

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Frida Kahlo

The broken column

Viva la Vida! Arte e artista si fondono: impossibile scindere l’opera dalla biografia di questa donna eccezionale consegnata al mito e celebrata in tre mostre nel mondo. di Letizia Strambi

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e sue folte sopracciglia tratteggiano come puntini di sospensione da un dipinto all’altro la forza vitale, esasperando gioie, amori, mascolinità e femminilità nei suoi accessi più puri. I ritratti di Frida Kahlo sono esposti alle Scuderie del Quirinale di Roma nella grande mostra dedicata all’artista messicana a sessanta anni dalla sua morte (1907-1954). Simbolo dell’avanguardia artistica e della cultura messicana del ‘900 è stata la venerata anticipatrice del movimento femminista. Frida Kahlo è amatissima proprio per il legame tra arte e vita che non è sottinteso, ma esplicito nella sua opera, naif, alla portata del popolo, di tutti. Nei suoi quadri lo si trova la storia del tempo, la persona che era in quel momento, e l’immaginario fuso con le tradizioni ancestrali dei popoli precolombiani. Dal 20 marzo al 13 luglio, alle Scuderie saranno riunite le opere capitali dell’artista, provenienti dalle principali collezioni pubbliche e private del mondo. Una selezione curata da Helga Prignitz-Poda che mira a privilegiare il tema dell’auto-rappresentazione.

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Due Frida

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Questo stesso anno Frida Kahlo è stata protagonista di una mostra a Parigi e un’altra a Città del Messico. Sono molti i fi lm e i documentari che la rappresentano. Addirittura l’attrice Salma Hayek deve il suo successo all’interpretazione del personaggio. Ma come si diventa così grandi? Partendo sempre da uno svantaggio. Nel caso di Frida fu la spina bifida, scambiata per polio che la costrinse a crescere in solitudine. La rese ribelle, votata all’arte, all’anticonformismo. A 18 anni, nel fiore della sua bellezza, ebbe un incidente devastante che la costrinse a 32 operazioni chirurgiche nel corso della sua vita. Autoritratto con vestito di velluto, 1926

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Fu molto serena in questo ultimo periodo della sua vita. Dipinse le opere più note. Alla fi ne a pittrice si ammalò di polmonite, e non potendo alzarsi dal letto, le fu impedito di recarsi alla sua prima mostra messicana. Nonostante ciò, Frida si fece trasportare assieme al letto sino al museo, dove fu accolta con clamore e sorpresa da Diego e da tutti gli altri intervenuti al vernissage. Morì a soli 47 anni. Dopo la sua morte Rivera spese tutto il suo tempo a promuovere sua moglie. L’ultima frase che ha scritto su un suo quadro è “Viva la vida!” e ha chiesto esplicitamente di essere cremata: “sono stata sdraiata su un catafalco per tutta la vita, è ora di volare”.

Due nudi nella foresta

“Frida è la prima donna nella storia dell’arte ad aver affrontato con assoluta e inesorabile schiettezza, si potrebbe dire in modo spietato ma nel contempo pacato, quei temi che riguardano esclusivamente le donne”. Diego Rivera Stette a letto per anni, con il busto di gesso. In questo periodo sviluppò il suo talento pittorico perché i genitori le regalarono un letto a baldacchino con uno specchio sul soffitto, in modo che potesse vedersi e ritrarsi. Tornata a camminare, decise di portare i suoi dipinti a Diego Rivera, pittore già famoso all’epoca. Rivera rimase assai colpito dallo stile di Frida, e la inserì nella scena politica e culturale messicana. Ben presto si innamorarono e sposarono. Fu un matrimonio travagliatissimo, lui la tradiva, e dopo un po’ iniziò anche lei. Frida, perse un fi glio mentre era a New Y ork e in preda alla depressione tornò con Rivera a Città del Messico dove presero a vivere in case separate, collegate da un ponte. Un giorno scoprì il marito a letto con la sorella. Fu la fine del matrimonio. Frida passò del tempo in prigione per aver ospitato dissidenti russi, ma Rivera l’aiutò a uscire. L ’anno dopo si risposarono.

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AMANTI DI FRIDA Da studentessa si innamorò di Alejandro Gomez Arias, studente di diritto e giornalista, capo spirituale e ispiratore dei Cachuchas (movimento studentesco socialista), fu lui ad appassionarla alla politica. Ma era solo il primo dei molti che persero la testa per Frida, oltre, naturalmente, Diego Rivera, praticamente i più grandi personaggi del secolo scorso tra cui Leon Trotsky, protagonista e teorico della rivoluzione russa, il poeta André Breton. Difficile distinguere le sue amanti donne, perché Frida viveva l’amicizia al femminile con grande passione. I suoi amori lesbici, talvolta, solo platonici erano l’affermazione della sua diversità e, nel contempo, erano il vessillo della sua libertà e autodeterminazione. Tra le donne importanti della sua vita l’attrice Tina Modotti, la ballerina e pittrice Rosa Rolando, la rivoluzionaria cubana Teresa Proenza, l’artista Machila Armida, la poetessa Pita Amor, la cantante Chavela Vargas, con la quale convisse per un certo periodo, l’attrice Maria Félix, dipinta tra le sue sopracciglia in un autoritratto. Ebbe contatti anche con l’attrice lesbica Dolores del Rio, cui regalò il quadro intitolato Due nudi in una foresta, raffigurante due donne in un esplicito atteggiamento erotico. Fu anche amica della figlia della marchesa Casati, Cristina Casati Hastings. La doppia identità maschile e femminile di Frida è esplicita nei dipinti (le due Fride), nel fatto che lei amasse nel marito Diego la sua parte rotonda, femminile, e lui in lei quella maschile, al punto che lei spesso si travestiva da uomo facendosi chiamare Guillermo.

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La Firenze che non ti aspetti Ogni giorno una curiosità per riscoprire aspetti inconsueti di una delle città più belle del mondo di Letizia Strambi foto di Stefano Gruppo

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irenze sono i dettagli che incantano. Non solo il David di Michelangelo o Donatello, Santa Maria Novella, La Primavera e la Venere di Botticelli agli Uffizi; si viene rapiti da particolari, mentre si raggiungono i capolavori. Le madonnine di terracotta invetriata di Luca Della Robbia sotto i portici di pietra serena, le vetrine guarnite di scarpe perfette che vanno osservate come si fa con gli insetti su un fi ore per trovarvi cuciture frutto di segreti secolari dell’artigianato. E poi i profumi di una schiacciatina al rosmarino con olio d’oliva della val d’Orcia, mentre Brunelleschi e Giotto sono il set che fa da sfondo al nostro street food. Basterebbe l’Arno in sé a catturare il nostro sguardo per una giornata intera fermi sul Ponte V ecchio, se non ci intrappolasse, poco prima, una scultura di Donatello in una nicchia in mezzo alla via, fuori la chiesa di Ognissanti. Così un fiorentino d’eccezione, Eugenio Giani, ha

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deciso di scrivere non una guida, ma un almanacco: “Firenze Giorno per Giorno”, per quelli che vogliono di più da questa città. Ogni giorno ci racconta una storia straordinaria. Aprite l’almanacco e scoprite cosa combinavano al loro tempi nello stesso luogo su cui passate Lorenzo il Magnifi co, Leonardo, Vasari, ma anche i protagonisti della storia quotidiana più recente come uno dei padri della moda, Ferragamo. La Porta del Paradiso, probabilmente il più famoso bassorilievo del mondo sul Battistero, la troviamo subito, il 2 gennaio, con tutta la vicenda di Lorenzo Ghiberti, l’artista che la incise. Tuttavia pochi sanno che un giorno per godere del folklore fi orentino è il 24 giugno, festa dei San Giovanni Battista, cui è consacrato il Battistero. A San Giovanni è dedicata una delle prime monete della storia moderna: il fiorino,(dopo Non ci resta che piangere è famosissimo) re-

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cante il simbolo di Firenze, il giglio, e dall’altra parte il San Giovanni che regge la bilancia della giustizia perché “San Giovanni ‘un vole inganni” detto dialettale che richiama al fatto che con i soldi ci vuole correttezza. Il 25 giugno a Firenze potete godere di una simbolica processione carri allegorici con il Corteo degli Omaggi portato da autorità civili e religiose, mentre si sono perse le tradizioni del Palio dei Cocchi in Santa Maria Novella, una sorta di corsa di bighe, e la Corsa dei Barberi, gara tra cavalli nel centro. Si tiene invece il bellissimo torneo di calcio storico con le squadre rappresentative dei quattro quartieri cittadini. Lo spettacolo pirotecnico curato dalla società San Giovanni Battista immutata nei secoli. Negli ultimi anni si svolge anche una regata sotto Ponte V ecchio che attira molti giovani. Apprezzata dai ragazzi anche la Festa della Rificolona, il 7 settembre. Ha il suo centro in Piazza Santissima Annunziata dove si trova l’omonima basilica. Si portano lanterne con forme varie. La Rifi colona infatti è oggetto di tiro al bersaglio da parte di ragazzi armati di

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Firenze Gayfriendly Se cercate la zona gayfriendly della città attivissima sul tema dei diritti, la trovate intorno a Piazza Santa Croce. Ci sono i bar più intimi per scambiare due parole (il Piccolo Caffè), i disco-pub (lo Yag), i club (il Crisco) e le discoteche (ogni sabato gay party al Doris di via de’ Pandolfini).

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cerbottane. È una tradizione antica risalente a prima del 1500, la lanterna appare infatti anche in un affresco del Vasari a Palazzo Vecchio. L’origine è curiosa, i commercianti che arrivavano a Firenze per la festa dell’Annunciazione dell’8 settembre si fermavano di solito in piazza dell’Annunziata con le lanterne per riposarsi prima della fiera. Qui venivano presi in giro dai fiorentini e le contadine grosse e malvestite venivano chiamate “fi erucolone”. Da loro deriva il nome della festa. Oggi per questa festa l’Ar no viene illuminato da tante barche con queste lanterne e vi sono rappresentazioni classiche in dialetto come “L ’acqua Cheta” di Augusto Novelli. Il 6 gennaio viene invece ricordato un fattaccio: l’assassinio di Alessandro De Medici, figlio naturale di un Papa (Clemente VII) e di una domestica di colore. Sembra che fu la gelosia per un paggio del cugino Lorenzo, detto Lorenzaccio, il movente dell’omicidio. Ora lo sapete, colui che ha fatto edifi care la Fortezza da Basso, fu ucciso dall’amore per un giovinetto. Il 5 febbraio scopriamo tutto su Lo Spedale degli Innocenti, il un capolavoro assoluto dell’architettura, opera perfetta di Brunelleschi. Il chiaroscuro, l’alternarsi tra luce è ombre del portico, l’equilibrio... Pochi però sanno che

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Agata Smeralda fu la prima neonata abbandonata in quella data, e se non fosse stato sponsorizzato dagli imprenditori de l’Arte della Seta, questo edificio non esisterebbe. Uno dei primi grandi viaggiatori di Firenze fu invece Giuliano De Medici. Se non lo avete mai fatto dovete soffermarvi sulla sua tomba. Le tombe medicee sono infatti tra le più belle opere di Michelangelo. Sculture magnifi che che mostrano l’allegoria del Giorno e della Notte sulla tomba di Giuliano e del Crepuscolo e dell’Aurora su quelle di Lorenzo De Medici. Se passate per via dei Serragli vi sarà svelato, invece, dove Antonio Meucci trovò l’ispirazione per inventare il telefono prima di partire per Cuba. Mentre in piazza della Santissima Annunziata troviamo il Museo della Fotografi a Alinari, inaugurato da Sandro Pertini laureato in scienze politiche al Cesare Alfieri di Firenze. D’estate non potete mancare di visitare il Giardino di Boboli, un posto dove innamorarsi, lo dicono innumerevoli film girati tra queste siepi: Ritratto di Signora, Un tè con Mussolini, Camera con Vista e tanti altri. Dal 6 luglio del 1872 è aperto a tutti non più pertinenza solo dei reali. Con o senza crinoline potete perderci la testa.

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Milano, Via Via Piacenza Piacenza 8 Milano, 8 T el. 02.36757934 Tel. 02.36757934



MARIA CALLAS La rinascita femminile della tragedia greca. di Letizia Strambi

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issi d’arte, V issi d’amore, Non feci mai male ad anima viva”. La famosa aria della Tosca, calza perfettamente a Maria Callas. Non tanto per la voce, unica al mondo, dovuta a un palato a forma di “guglia gotica” come ci racconta Roberta Maresci nel suo ultimo libro “Maria Callas” edito da Gremese, ma proprio perché visse soprattutto d’arte, stravolta da amori infelici, che accettò come un divenire inesorabile e necessario del fato nella sua accezione greca. Fu sempre e soprattutto un’artista, con le spalle rivolte al pubblico, come Charlie Chaplin e Laurence Olivier, per essere nella verità della quarta parete, schiava del melodramma, della tragedia che scorreva nelle sue vene. “Ho la casa piena di fi ori, sembra un’immensa camera ardente, ma mi manca sul

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comodino quella rosa che ogni donna desidera”. Quale rosa? Un fi glio mancato? Una madre anaffettiva? Un amore devastante con Aristotele Onassis? Nessuno può saperlo, ci dice Roberta Maresci all’Hotel Quirinale di Roma , durante una serata dedicata alla memoria della Divina, cui è stata intitolata la suite nella quale amava soggiornare uscendo dal teatro dell’Opera (comunicante con l’Hotel per un passetto segreto). Abbiamo anche assaggiato le ricette della cantante raccolte nel libro “La divina cucina” di Bruno Tosi corredate da una mostra di ritratti di Maria Callas di Giovanni Truncellito. A raccontare Maria Callas invece ci ha pensato il Canale Diva (Sky 129) della Studio Universal in un documentario.

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Bella non era, ma ha saputo divenire divina. Una transizione dolorosa che non poteva che renderla un’immagine perfetta di forza e contraddizioni. Il primo grande rifiuto è stato quello della madre, che non l’amò dalla nascita. La gestione di questa ferita incolmabile rese Maria algida,

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altera, non pazza, ma suffi cientemente ribelle da staccarsi quando fu invitata dalla genitrice a “essere carina” con certi ufficiali quando non c’era il pane in tavola. Grassa e solitaria divenne magrissima sognando la taglia 38 di Audrey Hepburn e fi nendo per imitarla dal cappello in giù. Tutto da

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Maria Callas e Pier Paolo Pasolini

sola, perché dal padre fu staccata a forza con disperazione. Oggi non parleremmo di lei se non l’avesse scoperta il più grande esteta di questo secolo: Luchino Visconti, l’uomo, il gay che ha dato i contorni alla bellezza, nella sua accezione sofferta e decadente, e quindi anche a quella di Maria, in ogni sua espressione. L’ha diretta in cinque opere in cui ha segnato i personaggi femminili per i secoli a venire. Lei si innamorò del regista, dando il primo cenno della sua attitudine all’autolesionismo sentimentale. Roberta Maresci nel suo libro ci racconta che chiese a Visconti di lasciare sempre un fazzoletto imbevuto del suo profumo sul suo divano, in modo che lei potesse annusarlo in sua assenza. Poi fu la volta dell’allievo Franco Zeffi relli con cui

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non ebbe liaison se non lavorative. Egli sublimò alcune interpretazioni di Maria rendendoli ritratti unici, come nel caso di T osca al Covent Garden. Chi invece si innamorò di Maria Callas fu la potentissima e crudele Elsa Maxwell dalla spietata gelosia che la spinse involontariamente nelle braccia di Onassis. Dalla rottura devastante con il suo “Ari” che la umiliò sposando Jaqueline Kennedy , nacque l’amicizia con Pier Paolo Pasolini , anche lui sofferente per il contemporaneo abbandono di Ninetto Davoli. Fu una grande amicizia, e neanche a dirlo, Maria si innamorò di lui dichiarandosi apertamente in alcune lettere tenerissime. Pasolini teneva molto a lei e fu l’unico a placare questa sua disperata ricerca del padre lasciato nell’infanzia. Entrambi si sono offerti, fi nanche con il loro stesso corpo, immolati, per esprimere quello che avevano dentro, tutta la poesia l’uno, tutta la tragedia l’altra. Poi, abbassato il sipario, e dopo l’ultimo ciack, nessuna rosa sul comodino per questi due piccoli principi del pianeta dell’Arte.

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Tony Servillo

Roma, la Grande Bellezza Sabrina Ferilli

Ăˆ universale, alla portata di tutti: basta seguire il tracciato del ďŹ lm. di Letizia Strambi

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a Grande Bellezza di Roma è ribadita al mondo nel film di Paolo Sorrentino attraverso una fotografia senza precedenti. Roma ha una sua spiritualità e una sua irriverenza, e Sorrentino la coglie consegnandoci una visione onirica e allo stesso tempo perpetua del quotidiano. E’ possibile tracciare un itinerario di questa Grande Bellezza, alla ricerca degli stessi luoghi in cui cammina Jep Gambardella attraverso un percorso stupefacente. A mezzogiorno ogni giorno, spara il cannone al Gianicolo, dove potete godere di un panorama mozzafiato su Roma, dove si trova la statua di Garibaldi, e della Fontana dell’Acqua Paola. Poco distante trovate anche una chicca poco frequentata: il tempietto di San Pietro in Montorio (la scena della bimba smarrita) con i suoi spiragli segreti, i suoi giochi d’architettura. La discoteca invece è all’Eur, nel Palazzo della Civiltà e del Lavoro denominato “Colosseo Quadrato”, sfondo scenografi co di tanti altri fi lm, e dell’ultimo evento One Night Only

di Giorgio Armani. Il razionalismo di questo quartiere si presta perfettamente alla fotografia, e Paolo Sorrentino lo sfrutta in questa scena di delirio da circo felliniano, per la terrazza già amata da Dario Argento, simbolo di spazio aperto e disperato. Uno scandire neoclassico ribadito anche nella sequenza delle prove di abito per il funerale tra i chiaroscuri dei marmi freddissimi. Il Colosseo, in versione tramonto panoramico, i giochi di storni, sono visibili da abitazioni ma anche da bar e terrazze di alberghi poco distanti o affacciati sulla Gay Street della Capitale: Via San Giovanni in Laterano. Stupenda Piazza Navona, di notte, con la sua fontana dei fiumi, il trionfo del barocco, i lucidi sampietrini. Di qui si arriva a Palazzo Braschi che ospita il Museo di Roma. Sarà difficile che entriate nel cancello del Giardino dei Cavalieri di Malta , sul colle Aventino. T utti guardano dalla serratura per vedere in lontananza l’avvolgente cupola di San Pietro di Michelangelo, ma nessuno ha le

Il Colosseo

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Roma

chiavi in possesso del personaggio interpretato da Giorgio Pasotti. Si può tuttavia camminare nel giardino degli aranci luogo dove d’estate si tengono discreti festival del jazz. Gli acquedotti romani, spuntano spesso nel perimetro di Roma, ma se cercate il segmento che si vede nel fi lm, dovete andare al Parco degli Acquedotti, sull’Appia Antica . Le mura romane hanno visto tutto, e rimangono imperturbabilmente per alcuni tratti nel verde millenario. Una passeggiata sui tracciati delle bighe vi scaraventerà in una pace sconfinata. Il verde lo ritroviamo anche alle Terme di Caracalla, dove viene girata la scena della giraffa. Il Tevere ha ogni sera e ogni mattina il tripudio di colori che ammiriamo nel film: tra ocra, viola, rosa. Jep Gambardella passeggia nei pressi del Ghetto e dell’Isola T iberina, e la carrellata della sequenza finale è sotto San Pietro. Tra le scene girate nelle case che appaiono come palazzi troviamo il Museo Etrusco di V illa Giulia, con lo splendido terrazzo sui giardini. Villa Medici , sulla collina del Pincio, accanto a Trinità dei Monti e sopra piazza di Spagna là dove un tempo sorgevano gli orti di Lucullo (gli stessi dove fu uccisa Messalina). I giardini della villa sono un museo a cielo aperto e l’Accademia di Francia, ospitata qui, organizza eventi e festival. Fu ad esempio lanciato qui il fi lm “Il meraviglioso mondo di Amelie”. Ci sono poi i

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Toni Servillo

Carlo Verdone e Toni Servillo

Musei Capitolini, Palazzo Sacchetti, un capolavoro in una delle strade immancabili per una passeggiata romana: via Giulia. Palazzo Altemps che ospita un museo di arte greca e romana di cui vediamo l’androne, con il busto del Polifemo all’inizio della scalinata che porta alla statua del Galata suicida.

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Bullfrog:a:Milano quando la barba fa tendenza

È il promo barbiere “concept” in cui si fondono moderni strumenti e antichi costumi garantiti dall’affidabilità del marchio Proraso.

Cosa unisce Mika a Gianfranco Ferré? Una barba perfetta e una perfetta rasatura, entrambe generate da un piacere puramente maschile, quello del barbiere. Un mestiere antichissimo, che segna da sempre un solenne rito di passaggio dalla pubertà all’età adulta. Dopo la Beat Generation, e la Wall Street generation, questo nuovo millennio sta vedendo riavvicinare l’uomo alla sua mascolinità d’animo, e alla necessità di avere dello spazio temporale per aver cura di sé, in un contesto sociale. Il piacere di farsi una rasatura a regola d’arte sta quindi riacquistano la sua importanza originaria, e in un mondo sempre più veloce e frenetico, cresce la voglia di istituire luoghi che svolgano nuovamente la loro funzione comunitaria. È proprio in quest’ottica che è nata Bullfrog – Modern Electric Barber , la nuovissima barberia di via T ahon de Revel a Milano, nel cuore del quartiere Isola, anche meglio conosciuto come “Il Motoquartiere”. Qui sorgono infatti negozi di abbigliamento, ristoranti, offi cine e botteghe artigiane che sono diventati in pochissimo tem-

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po il punto di riferimento di motociclisti, hipster metropolitani e appassionati di atmosfere vintage. È soprattutto a loro, ma non solo, il pubblico a cui si rivolge Bullfrog. V i trovate barbieri anglosassoni dallo stile nostalgico affi ancati da hairstylist rubati al mondo della moda, dallo stile assolutamente contemporaneo. Gli uomini ritrovano qui il piacere dei trattamenti a panno caldo, barba e baffi verranno tagliati con rasoi classici a “lama dritta”, proprio come si faceva una volta, e curati con brillantine e creme dagli aromi più disparati. La collaborazione con Proraso era inevitabile. Sembra infatti che i testimonial del marchio (i più famosi barbieri di tutto il mondo ritratti all’interno dei loro saloni, nei quali utilizzano Proraso) siano stati la più forte fonte di ispirazione per Bullfrog. Infi ne la Bullfrog, è attiva con una serie di eventi a tema. Ad esempio vengono occasionalmente invitati guest barber da tutto il mondo, o tenute lezioni su rasature in stile vintage per ragazzi.

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WhatSApp WEPAGO Su questa nuova app il prezzo lo fate voi. V i registrate gratuitamente e formulate una proposta di acquisto indicando il prezzo a cui siete disponibili a comprare (ES: ( E “cerco un viaggio alle Maldive a 800 euro”). eu Una volta pubblicata sulla piattaforma la l proposta di acquisto, questa genera delle mail ai venditori iscritti alla categoria a cui appartiene(in questo caso operatori turistici). Tra gli elementi innovativi della piattaforma, oltre a quello di aver invertito il rapporto tra acquirente e venditore, c’è anche la possibilità di poter condividere sui social network le proposte di acquisto, conferendogli maggiore interesse agli occhi dei venditori. www.wepago.com BLABLACAR BlaBlaCar è una piattaforma online che mette in contatto automobilisti con persone in cerca di un passaggio che viaggiano verso la stessa destinazione (il cosiddetto “ride sharing”). Con una community di oltre 5 milioni di iscritti e 700.000 passeggeri trasportati ogni mese BlaBlaCar è oggi leader del settore in Italia e in Europa. Per garantire la qualità del matching tra i conducenti e passeggeri, il sito mostra le loro preferenze: fumatori, animali accettati ecc. Gli utenti specifi cano, inoltre, il loro grado di “loquacità” scegliendo tra “Bla”, “BlaBla” e “BlaBlaBla”: BlaBlaB da qui il nome BlaBlaCar. www.blablacar.it www.bla

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VISIT L LONDON CON VIP Un U gruppo di londinesi DOC raccontano Londra. Gordon Ramsay, lo chef sempre arrabbiato che ci guida tra i ristoranti, mentre un attore dei fi lm di Harry Potter ci accompagna in un tour sulle orme di JK Rowling oppure la famosa Twiggi ci illustra la swinging London. Questi video fanno parte di “The London Story”, una campagna lanciata V isit London per promuovere il turismo. www.visitlondon.com/story

DAL TRAMONTO ALL’ALBA BA Si intitolano Dal tramonto all’albabed edsono delle anti-guide turistiche di Wired che vi portano alla scoperta delle più interessanti città in meno di 24 ore, dal calare del sole fi no al mattino seguente, una non-stop in cui è vietato fermarsi. I luoghi dello shopping più improbabile, così come quelli del divertimento atipico. E per finire un giro per ammirare il lato più crudo e nascosto della città nel tentativo di sfatare qualche stereotipo. T rovate, Roma, Londra, Berlino, Napoli, Torino, Venezia. www.wired.it/lifestyle/viaggi

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ELOGIO DEL L’auto in salotto L’avanguardia architettonica vuole l’auto in casa. Ma è già dagli anni sessanta che qualcuno ha pensato di mettersi l’auto in salotto. Lo racconta Ferruccio Lamborghini, che fece consegnare una Miura nell’attico di un ricco americano, il quale la teneva in bella posa. Ma si tratta di preistoria. I primi veri Sky Garage Apartments sono sorti a Singapore, e a Miami la moda è stata subito imitata con il Porsche Design T ower edifi cio con appartamenti da percorrere in pattini (1500 mq) e garage interni che contengono fi no a 4 auto. Saranno pronti nel 2014 (p.27). Già è pronto invece un edificio in piena Manhattan tutto in granito nero e ceramica veneziana, con ascensore per auto interno. Persino Nicole Kidman non ha potuto resistere alla tentazione.

Tine De Ruysser

denaro contante. Tuttavia il lavoro e l’idea si pagano per permettere al produttore e al venditore di guadagnare, come avviene per qualsiasi altro gioiello. I russi li adorano.

Hi-tech per pigri estremi Haier presenta la prima TV OLED. La tecnologia OLED (diode elettroluminescente organico), e il design d’avanguardia ci fanno capire come sarà il futuro. Potremmo vedere due programmi allo stesso tempo. Infatti, il segnale 3D combina 2 immagini, una per l’occhio destro e

Porsche Design Tower

Gioielli da Paperone Money Makes The W orld Go Round. È questo il titolo della collezione di accessori fatti di banconote di Tine De Ruysser. Questi gioielli sono una critica al valore attribuito al denaro e ne biasimano l’ostentazione. Semplicemente piegate, prive di tagli e colla, le banconote possono anche essere aperte e utilizzate come

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TV OLED

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superfluo una per l’occhio sinistro. La televisione Multi View suddivide il segnale 3D in due immagini 2D: con un paio di occhiali è possibile vedere le immagini proiettate per l’occhio destro e con un altro paio di occhiali sullo scher mo appaiono le immagini destinate all’occhio sinistro. Inoltre questo televisore risponde al movimento degli occhi. Cambiare canale, navigare nei menu, regolare il volume e navigare in internet saranno azioni deputate allo sguardo. Per convalidare un comando sarà sufficiente un battito di ciglia.

Fuksas firma un altro capolavoro È lo Shenzhen Bao’an International Airport (45 milioni di passeggeri l’anno) il primo aeroporto progettato da Massimiliano e Doriana Fuksas . I 500 mila metri quadri del terminal ricordano la forma di una manta, avvolta da una doppia pelle, interna ed esterna, disegnata a nido d’ape. Lunga 1,5 km, questa pelle metallica a nido d’ape è punteggiata da pannelli di vetro che consentono alla luce naturale di filtrare. Tra gli arredi fissi figurano delle forme bianche ad albero che ospitano i sistemi di condizionamento e le isole per il check-in, i gate e i controlli dei passaporti con finiture in acciaio lucido che riflettono la trama a nido d’ape.

Ashton Kutcher

Un tablet tutto mio Una volta le attrici fi rmavano i profumi. Ora i divi fi rmano i tablet. Ashton Kutcher dopo aver impersonato Steve Jobs ha deciso di sfruttare la sua laurea in ingegneria chimica per costruire tablet, ma non è Apple ad averlo scelto per il suo nuovo mestiere. Ashton Kutcher sarà impegnato in prima persona nell’ideazione di una nuova linea di tablet della Lenovo.

Caffeina ovunque Non riuscite a rinunciare al design nemmeno in viaggio? Da Lavazza, arriva la prima macchina per il caffè da viaggio a cialde: sia chiama Espressgo, e permette di preparare il caffè in macchina, in barca, in camper grazie a un attacco di alimentazione di 12 v da attaccare ai veicoli.

Shenzhen Bao’an International Airport

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What s INN Hotel Hard Rock di Palm Springs

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l mistero su di lui è fi ttissimo, si fa chiamare “Mister Important Design” e progetta i locali più estremi del mondo con stravaganze ai limiti del kitsch che conquistano le coper tine di giornali di architettura. La critica pura lo trova pacchiano, ma i suoi clienti lo adorano perché sembra sappia interpretare perfettamente le loro esigenze di eccentricità. In Cina è celebrato come il miglior architetto di interni. Gli piace sorprendere ed è sempre aperto a conoscere nuovi laureati in design pronti a sor prenderlo. L’ultimo suo lavoro è l’Hotel Hard Rock di Palm Springs. Tra selvaggio e fetish. www.hrhpalmsprings.com

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ostruita su palafitte, galleggia sopra il prato in una natura tranquilla e incontaminata. Le fi nestre panoramica offre una vista mozzafiato sulle Dolomiti. La casa vacanza si chia-

Ufogel

Hotel Hard Rock di Palm Springs

Hotel Hard Rock di Palm Springs

ma Ufogel e si trova a Lienz, la “Porta della Carinzia”. È una costruzione compatta, interamente in legno, sia all’interno che all’esterno. www.ufogel.at

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Casa sull’Albero del Lago di Como

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empre in tema di natura la Casa sull’Albero del Lago di Como , un hotel di design, nato nel 2013, ma che ha già conquistato le pagine delle più prestigiose riviste di design internazionali. Opera dell’architetto Giorgio Malesi ha 12 stanze, pareti di vetro con vista sullo spettacolare panorama che circonda l’hotel. Tutti i materiali di costruzione, pietre e legno, sono presi dall’ambiente circostante in modo che possa integrarsi perfettamente nella natura. L’Hotel è dotato di piscina esterna, una piccola Spa e di una biblioteca ben fornita di libri su arte e fotografia. www.casa-sullalbero.it

Red Kite Tree Tent

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n vero sogno nel bosco gallese è il Red Kite Tree Tent. Una tenda tonda con finimenti in alluminio tra gli alberi. Ideale per una coppia è dotata di tutti i comfort: doccia bagno autonomi. Per veri romantici, viene prenotata con largo anticipo. www.sheepskinlife.com/relax-at/red-kitetree-tent

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a le case sull’albero, sogno della nostra infanzia, si moltiplicano nei boschi del mondo. Se arrivate nel fiordo diSaguenay c’è un parco adventure, il Capiaseux per scalare le rocce e finire a dormire nella case sugli alberi assieme agli amici. Dal balcone si vede l’alba e le balene in estate. Di sera vi potete fare il barbecue. www.capjaseux.com/ Luxury Hotelsuites Capiaseux-Saguenay

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olete dormire in un aereo tutto per voi? Potete trovarlo nei Paesi Bassi, dove vi aspetta una suite di 40 metri per giocare a fare il pilota. Ovviamente potete prenotare una visita in aeroplano del territorio o in elicottero o lanciarvi da un paracadute. Sono queste le attività extra proposte dalla Luxury Hotelsuites. Sembra incredibile ma la suite è spesso affittata per meeting trovandosi nei pressi dell’aeroporto di Teuge tra le citta di Deventer, Apeldoor e Zutphen raggiungibili da tutta Europa. Associata alla suite, se volete una sauna a cinque stelle. www.hotelsuites.nl/suites. php?view=detail&hotel=1894

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EVENTI Primavera-Estate 2014

Musica

Moda

SENSATION - Bologna 25 Aprile 2014 FIM FIERA INTERNAZIONALE DELLA MUSICA 16/17/18 Maggio, Genova PRIMAVERA SOUND FESTIVAL - 29/31 Maggio, Barcellona MONEGROS DESERT FESTIVAL - 19 Luglio Spagna CONCERTO DAVID GUETTA - 28 Giugno

MODE A PARIS PRÊT-À-PORTER 25 Febbraio/5 Marzo, Parigi MILANO MODA UOMO 21/24 Giugno, Milano

Cinema E Teatro BIENNALE COLLEGE DIRETTO DA ÀLEX RIGOLA - dal 26 Luglio al 9 Agosto, Venezia

Mostre BERLIN BIENNALE - dal 29 Maggio al 3 Agosto 2014 SALONE DEL MOBILE a Milano dal 08 al 13 Aprile 2014 BIENNALE DI VENEZIA - dal 7 Giugno al 23 Novembre IL PAESAGGIO ITALIANO. FOTOGRAFIE 1950-2010 - dal 24 Gennaio 2014 al 20 Aprile, Roma - Museo Di Roma In Trastevere AMORE E PSICHE. LA FAVOLA DELL’ANIMA - dal 24 Gennaio 2014 al 4 Maggio 2014 - Monza, Reggia Di Monza PRIMA MOSTRA MONOGRAFICA DI PAUL CÉZANNE - dal 4 Febbraio al 1 Giugno - Museo Thyssen Madrid “L’UOMO SUICIDATO DALLA SOCIETÀ”, il rapporto tra Vincent Van Gogh e Antonin Artaud - dal 15 Marzo al 15 Giugno Museo D’Orsay, Parigi Mostra dedicata a Matisse - dal 17 Aprile al 7 Settembre - Tate Modern Londra POMPEO MARIANI. IMPRESSIONISTA ITALIANO - Dal 28 Febbraio al 03 Maggio - Milano, Galleria Bottegantica

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Eventi Gay FEBBRAIO FORT LAUDERDALE 2/9 Febbraio Atlantis Caribbean all gay cruise SYDNEY 7 Feb/2 Marzo Mardi Gras MIAMI 15/22 Febbraio RSVP Caribbean Cruise CAPE TOWN 21 Febbraio/2 Marzo Cape Town Gay Pride BUENOS AIRES 23 Febbraio/5 Marzo Atlantis Buenos Aires to Rio gay cruise SITGES 25 Febbraio/5 Marzo Sitges Carnival RIO DE JANEIRO 28 Febbraio/4 Marzo Carnival Rio

Winter Party Miami SAN JUAN 8/15 Marzo Atlantis Southern Caribbean gay cruise MAMMOTH LAKES 12/16 Marzo Elevation Mammoth gay ski week AMSTERDAM 20/23 Marzo Amsterdam Bear Pride ALPE DE HUEZ 22/29 Marzo European Gay Ski Week

MARZO MIAMI 5/10 Marzo

MAGGIO COPENHAGEN 6/10 Maggio

APRILE BANGKOK 13/15 Aprile Songkran Thai New Year BERLINO 15/22 Aprile *Easter leather week PALM SPRING 25/28 Aprile White Party Palm Springs

Eurovision Song Contest GRAN CANARIA 19/26 Maggio Gay Pride Maspalomas EXPO TURISMO GAY a ROMA 23/25 Maggio 2014 GIUGNO ORLANDO 3/10 Giugno Disney Gay Days TEL AVIV 8/13 Giugno Tel Aviv Gay Pride OSLO 20/29 Giugno Europride 2014 TORONTO 20/29 Giugno WorldPride 2014 Toronto NEW YORK 27/29 Giugno * NYC Gay Pride SAN FRANCISCO 28/29 Giugno * San Francisco Pride PROVINCETOWN 28 Giugno/ 5 Luglio Independence Weekend

Sport MONDIALI DI CALCIO IN BRASILE dal 12 Giugno al 13 Luglio CAMPIONATI EUROPEI DI ATLETICA LEGGERA 2014, Zurigo dal 12 al 17 Agosto

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Sydney Gay & Lesbian Mardi Gras di Alessio Virgili

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ydney Gay and Lesbian Mardi Gras è la più spettacolare celebrazione al mondo dell’orgoglio e della diversità della comunità LGBTQI nata 36 anni fa. Ogni anno, decine di migliaia di visitatori internazionali e interstatali vengono a Sydney per sperimentare un festival di tre settimane, con oltre 100 eventi, che culminano nella iconica Mardi Gras Parade e Mardi Gras Party. Tre settimane, da Domenica 9 febbraio fi no a Domenica 2 marzo 2014, ricche di eventi culturali, party, cabaret di classe mondiale, spettacoli teatrali e musicali, proiezioni di fi lm, eventi sociali e giovanili, tavole rotonde interattive, e mostre d’arte indimenticabili per celebrare l’orgoglio e la diversità LGBTQI. Questo è il manifesto della manifestazione di quest’anno: “Sydney Gay and Lesbian Mardi Gras è il momento in cui gli occhi del mondo si concentrano sulla comunità LGBTQI. Il festival, la sfilata e le feste sono il momento dell’anno per la comunità di uscire al sole e brillare. I nostri colori diventano saturi, le nostr e luci brillano più luminose e le nostr e voci diventano amplificate mentr e celebriamo e mostriamo la nostra diversità.

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Mardi Gras Party Icone, dj, spettacoli maestosi e un mare di brillantini - sono solo alcune delle cose che gli amanti dei party possono aspettarsi quando il Sydney Gay and Lesbian Mardi Gras presenta il ritorno del famigerato “Mardi Gras Party” che si terrà il il 1° marzo 2014, il giorno dopo la parata, e vedrà personalità come il DJ newyorkese Kim Ann Foxman, il DJ australiano Dan Slater e Yo! M.A.F.I.A.

Mardi Gras è una possibilità per tutte le nostre comunità, le nostre tribù, i nostri colori, di unirsi per star e in piedi come un solo corpo e trarr e forza gli uni dagli altri. Mardi Gras è letteralmente il momento in cui colorare se stessi dall’interno fino a che i nostri colori cominciano a fondersi e sovrapporsi creando bellissime nuove opportunità. Non solo tutti i colori della bandiera ar cobaleno, ma più come un ar cobaleno senza linee ne confini, con tutti i colori dello spettr o. Ciascuno costituito da una tonalità unica. Un tripudio di spettacolare vitalità. Noi siamo i colori del mondo! LGBTQI è il nostro “Colore RGB”, lo strumento per creare ed attivare il nostro super colore ! Il Caleidoscopio è il filtro e la lente che rende questi colori così unici, così visibili, così vibranti, così favolosi, così Mardi Gras ! Come un caleidoscopio, infatti, portiamo i nostri colori ad abbracciarsi, per esplorare e godere delle nostre sfumature uniche”.

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“Sydney Gay and Lesbian Mardi Gras è un momento davvero speciale in cui il mondo si concentra sulle comunità LGBTQI nella circostanza in cui ha la possibilità di mostrare e celebrare ciò che li rende speciali - in un modo unico positivo e potente”. Siri Kommedahl, co-presidente del Mardi Gras www.quiiky.com www.mardigras.org.au www.theparty.org.au

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IL CO RAG GI O NE LLO SP O RT ? AVER E 2 2 AN N I E D E S S E R E ORG O G LIO S AM E N T E AZ Z UR R A, LE S BICA… A S O C H I

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l primo giornalista sportivo italiano ad aver fatto coming out sono stato io nel 2008! Per ora, purtroppo, resto l’unico dichiarato, anche se ci sono diversi colleghi gay in ambito spor tivo che continuano a mostrarsi in giro con improbabili fidanzate. Questo significa che a distanza di sei anni nulla è cambiato in questo Paese spudoratamente ipocrita. Soprattutto nel mondo del calcio dove, tra gay e bisex in Serie A ci sono almeno una cinquantina di calciatori, tra cui quelli che vanno con i trans e restano convinti della loro eterosessualità. Però questo 2014 ci sta regalando tante sorprese… Dall’inizio dell’anno parecchi sportivi hanno fatto coming-out; chissà… forse una giusta risposta all’omofobia che ha accompagnato le Olimpiadi Invernali di Sochi. Credo che per lo sport passerà alla storia (quantomeno italiana) Nicole Bonamino, 22enne azzurra portiere della nazionale femminile di hockey, che ha infranto il tabù dicendo a tutti di essere lesbica con una naturalezza incredibile. “Sono sicura che dopo questo mio coming out continuerò a giocare con la maglia azzurra – ha detto Nicole – Come potrebbero escludermi dalla Nazionale? Solo perché sono lesbica?”

Nicole afferma di non avere mai subito atti di omofobia, qualche episodio marginale però sì. “In Italia le lesbiche non sono discriminate, sono ignorate” dice la ragazza ventiduenne. L’atleta ha detto una cosa bellissima: “Voglio mandare un segnale forte alle ragazzine più giovani di me”. Soprattutto a questo servono i coming-out di persone famose, di sportivi. Per far capire agli adolescenti che si nascondono che essere gay non è assolutamente un peccato. Quando conducevo V-ictory, la trasmissione su LA7 che dedicò due puntate agli omosessuali nello sport, mi scrisse un ragazzino 16enne siciliano, ripudiato sino allora dal padre perché gay. Dopo che il padre vide che anche gli sportivi famosi potevano essere gay, soprattutto un suo idolo del calcio molto chiacchierato, accettò l’omosessualità del figlio adolescente. Ecco quella era stata una mia grandissima vittoria. Lo stesso accadrà sicuramente con lo splendido atto di coraggio che ha avuto Nicole Bonamino. Speriamo non resti una mosca bianca nello sport italiano che ha bisogno del coming-out di altri atleti per far avanzare culturalmente un Italia che sembra vivere ancora nei tempi dell’inquisizione. Paolo Colombo

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Europe’s favourite Ski Pride Festival : dal 11 al 18 Gennaio 2015 www.arosa-gayskiweek.com

Incontra anche tu una folla di amanti dello sci provenienti da tutto il mondo e prova l’esperienza di un incredibile settimana piena di divertimento!

La Gay Ski Week attira gay e lesbiche provenienti da oltre 30 paesi ed è famosa anche tra coloro che non sciano, principianti o sciatori esperti. L’evento vanta moltissime sistemazioni tra alberghi gay-friendly, B&B e case vacanza. Offriamo 225 km di fantastiche piste da sci e snowboard per tutti i livelli, oltre a eventi culturali, concerti e incredibili feste a tema. Ci sarà anche una cucina raffinata, doposcì, pattinaggio sul ghiaccio, centro benessere e solarium.


LA M E D IA Z I ON E C U LTUR ALE

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uardiamo in faccia la realtà. Il mercato turistico italiano risente gravemente della crisi generale del Paese. Il numero di italiani con la voglia e la possibilità reale di mettersi in viaggio diminuisce ad ogni annuncio di nuove tasse, nuovi tagli, nuove contrazioni nel credito e dell’occupazione. Sara’ dura anche nel 2014 purtroppo, checché se ne dica. Non c’è che da puntare sui mercati esteri. Chi lavora nel turismo deve abituarsi al fatto che per un po’ gli unici nostri connazionali che continueranno a muoversi saranno i più ricchi e i più poveri, quelli del low cost. Addio bei tempi del turismo di massa e di gruppo, la classe media è sotto attacco e a tutto pensa tranne che ad andare in vacanza. Se non si vuol chiudere è tempo di andare a cercarsi all’estero i clienti da portare qui da noi, se vogliamo riempire aerei, treni, alberghi e ristoranti. Prima che sia troppo tardi tutti, in Cina, India, Russia, Paesi Arabi, ma anche

Messico, Brasile, Israele, dovremmo andare a cercare nuovi turisti, a chiudere nuovi contratti con i nuovi benestanti del mondo che sono tanti , tantissimi. E hanno sempre sognato di venire in Italia. Ora possono e vogliono farlo. Ma trattateli bene, benissimo. Sono l’avanguardia di un eser cito che si ingrossa a ogni loro punto di pil in più. Non ci possiamo permettere di deluderli, rispetto ad una aspettativa altissima. Parlerebbero male di noi al ritorno in patria, bloccherebbero gli altri. Dunque niente approssimazioni, facilonerie, qualità insoddisfacente nei servizi. Ma soprattutto basta ignoranza delle lingue straniere, battute sul colore della pelle, sui gusti alimentari, sulle abitudini religiose e le preferenze sessuali. Per il turismo italiano si apre la sfida del crescere o morire, non ci sono più cercare le solite vie di mezzo. La partita si gioca tutta sulla mediazione culturale. Chi non sa cos’è si cerchi subito un buon consulente. Alessandro Cecchi Paone

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