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TRAVEL Dalle Alpi al Mediterraneo

creazioni tra accessori, costumi teatrali, cinematografici e abiti antichi, che la rendono uno dei musei più importanti del mondo per rilevanza documentaria. Il museo diventa una traccia storica della cultura, della sua evoluzione, dei gusti della società, ospitando esemplari pregiati e rarissimi di stilisti quali Giorgio Armani, Gianni Versace, Ottavio Missoni, Emilio Pucci, Valentino, Yves Saint Laurent etc. Oggi Palazzo Pitti ospita il Museo della Moda e del Costume: il più importante museo della moda italiana nel mondo. L’alta moda, i costumi di scena, gli abiti da sposa, i gioielli e gli accessori, oggi sono esposti in sale tematiche. La collezione include creazioni di Lucile, Versace, Azzaro, Renato Balestra, Roberto Cavalli, Ken Scott, Yves Saint Laurent, Chanel, Gucci e Prada. Gran Parte degli esemplari è stato donato da privati o da istituzioni pubbliche; altri

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@ photos Stefano Gruppo Evento Pitti Uomo Firenze

@ photos Stefano Gruppo Evento Pitti Uomo Firenze capi sono arrivati grazie alla cessione di interi guardaroba di personaggi quali Franca Fiorio o Eleonora Duse. Fra le rarità del museo si trovano anche i vestiti funebri del granduca Cosimo I de’ Medici, di sua moglie Eleonora di Toledo e del loro figlio Garzia. Il restauro è avvenuto per opera dei laboratori dello stesso museo. Considerando l’immenso archivio presente a Palazzo, gli oggetti esposti e le collezioni ruotano periodicamente almeno ogni due anni, all’interno di un percorso che si snoda

Versace SS/21 Backstage

cronologicamente e tematicamente, senza contare le esposizione monografiche periodiche che si tengono in alcune sale particolari della Galleria. Numerose anche le singole esposizioni; da ricordare, nel 2001, la mostra “Il guardaroba di una signora siciliana” che ha ripercorso il gusto e la moda della ricca borghesia siciliana dagli anni Venti agli anni Cinquanta; nel 2002 “Acquisizioni attraverso il Novecento” ha valorizzato le nuove acquisizioni della galleria: capi delle maison Givenchy, Yves Saint Laurent, Jean-Paul Gaultier, Jean Patou, Alaïa, Gucci, Gottex e Kenzo; fra il 2007 e il 2008 è stata poi presentata una selezione della collezione Riva di circa tremila bottoni dove, questo oggetto, è visto come simbolo dell’eleganza maschile e che ha raggiunto effetti spettacolari grazie all’utilizzo dell’oro, dell’argento e delle pietre preziose. A cavallo tra il 2014 e il 2015, la Galleria del Costume di Palazzo Pitti, è stata anche sede della mostra di Piero Tosi, in onore del conseguimento del premio Oscar alla sua carriera: una quindicina di abiti di scena, compresi quelli di Medea (regia: Pier Paolo Pasolini), Elisabetta - Sissi (regia: Luchino Visconti), Giuliana Hermil - L’innocente (regia: Luchino Visconti). Negli anni recenti Palazzo Pitti è la location per la presentazione di collezioni ed esclusivi eventi creati dai maggiori nomi della moda italiana, in occasione della fiera Pitti Immagine Uomo, considerata la più importate manifestazione al mondo per il target maschile.

@ photos Stefano Gruppo Evento Pitti Uomo Firenze

Tuffatore, ca 500-475 a.C. Affresco, 110x220 cm. Da Poseidonia. Lastra di copertura della Tomba del Tuffatore. Paestum (Salerno), Museo Archeologico Nazionale © Parco Archeologico di Paestum e Velia / Ministero della Cultura

UN MISTERO LUNGO VENTICINQUE SECOLI: LA TOMBA DEL TUFFATORE

EL MUSEO ARCHEOLOGICO DI PAESTUM

di Calogero Pirrera

La Tomba del Tuffatore non è un’opera d’arte nata per essere interpretata o discussa, essa è infatti una sepoltura a cassa in lastre di pietra calcarea appartenuta probabilmente a un giovane, una tomba che fu sigillata e sotterrata per restare invisibile per l’eternità. Senonché dal 1968, anno in cui la tomba fu rinvenuta nella Necropoli Tempa del Prete (a qualche kilometro dalla lucana Paestum, la greca Poseidonia), essa è diventata argomento di dibattito da parte degli archeologi che hanno cercato di comprenderne il criptico e enigmatico significato, così come anche un’eccezionale opera d’arte che ha notevolmente suscitato l’interesse e la curiosità di un vasto pubblico. La Tomba, datata agli anni 500-475 a. C. circa grazie al corredo funerario che conteneva, è composta da cinque lastre dipinte e prende il nome dall’immagine raffigurata sulla faccia interna del lastrone rettangolare di copertura, dove è rappresentato un uomo completamente nudo colto nell’atto di tuffarsi in uno specchio d’acqua. Le altre quattro facce rappresentano scene di simposio tipiche della vita di un cittadino greco avviato verso l’età adulta. In esse troviamo descritte tutte le caratteristiche di questo fondamentale momento socio-educativo aristocratico del mondo maschile greco: i simposiasti sono adagiati sulle klinai in presenza di vasi pieni di vino, alcuni discutono dopo aver bevuto, alcuni suonano degli strumenti a fiato o a corde, mentre altri amoreggiano (l’erastès, l’amante barbuto e l’eròmenos, il fanciullo). C’è poi un giovane coppiere nudo e altri personaggi colti in un incedere in avanti che sembra una danza (tra essi può darsi una giovane suonatrice), mentre altri ancora si dedicano al kottabos, gioco noto grazie alle fonti antiche greche che prevedeva, mediante particolari regole, di versare l’ultima goccia della propria coppa di vino

Scena di commiato, ca 500-475 a.C. Affresco, 80x100 cm. Da Poseidonia. Parete occidentale della Tomba del Tuffatore. Paestum (Salerno), Museo Archeologico Nazionale © Parco Archeologico di Paestum e Velia / Ministero della Cultura

Scena di simposio, ca 500-475 a.C. Affresco, 80x225 cm. Da Poseidonia. Parete settentrionale della Tomba del Tuffatore. Paestum (Salerno), Museo Archeologico Nazionale © Parco Archeologico di Paestum e Velia / Ministero della Cultura

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