QMagazine - Speciale Hotel&Resort - Ottobre 2017

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Foto di Cem Talu

Speciale Hotel&Resort, primo supplemento al numero 17-2017 - Travel & Lifestyle

Speciale Hotel&Resort, primo supplemento al numero I7-2017

Per lui, per lei, per te

Storia di copertina SERRA YILMAZ: LA DIVERSITÀ È UNA RICCHEZZA Viaggi ALLA SCOPERTA DI ZURIGO Moda LA NATURA PER SCOPRIRE SE STESSI Qmagazine per voi NEL CUORE DI MILANO DUE HOTELS DA VISITARE - CASTELLO DI GUARENE: NELLE LANGHE TRA LUSSO E STORIA - SIETE ROMANTICI WINELOVERS? LA FRANCIACORTA È LA SCELTA GIUSTA


In armonia.

Pirati e poeti. Artisti e musicisti. Mattinieri e nottambuli. Un Mondo Arcobaleno. Qui a Key West suoniamo strumenti diversi, ma siamo tutti una grande orchestra. a-keys.com/gaykeywest


Per lui, per lei, per te

Storia di copertina SERRA YILMAZ: LA DIVERSITÀ È UNA RICCHEZZA Viaggi ALLA SCOPE SCOPERTA ER E RTTA A DI ZURIGO Moda LA NATURA PER SCOPRIRE SE STESSI TESSI Qmagazine per voi NEL CUORE E DI DI MILANO DUE HOTELS DA VISITARE - CASTELLO DI GUARENE: NELLE LANGHE TRA LUSS LUSSO SO S OE STORIA - SIETE ROMANTICI WINELOVERS? LA FRANCIACORTA RANCIACORTA È LA SCELTA GIUSTA A

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STO R I A D I C O P ERTI N A

Serra Yilmaz

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La Natura per scoprire se stessi

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Nel cuore di Milano due hotels da visitare Castello di Guarene: nelle Langhe tra lusso e storia Siete romantici winelovers? La Franciacorta è la scelta giusta

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Alla scoperta di Zurigo, al Platzhirsch Boutique Hotel

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Q M AGAZIN E DIRETTORE EDITORIALE: Alessio Virgili CAPO REDATTORE: Elisa dal Bosco DIRETTORE COMMERCIALE: Andrea Cosimi a.cosimi@sondersandbeach.com GRAFICA E IMPAGINAZIONE: Monica Sotgiu IN REDAZIONE: Gerardo Abate, Eduardo Montiel Cerqueda SEGRETERIA DI REDAZIONE: Teresa Dalessandri HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Paolo Colombo, Andrea Radic EDITORIALISTI: Alessandro Cecchi Paone, Giovanna Ceccherini FOTOLITO E STAMPA: Pixartprinting EDITORE: Sonders and Beach Italy s.r.l. Sede di Milano - Via San Gregorio, 27 - 20124 Iscrizione ROC Lombardia n. 21970 PUBBLICITÀ: www.q-magazine.it marketing@sondersandbeach.com

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Wimbify 2017 al via il lancio dell’applicazione dedicata al turismo LGBT

Aderisce a:

RIF L ES S I O NI

Voci dall’altra stanza S O M M A R I O

Storia di copertina SERRA YILMAZ: LA DIVERSITÀ È UNA RICCHEZZA Viaggi ALLA SCOPERTA DI ZURIGO Moda LA NATURA PER SCOPRIRE SE STESSI Qmagazine per voi NEL CUORE DI MILANO DUE HOTELS DA VISITARE - CASTELLO DI GUARENE: NELLE LANGHE TRA LUSSO E STORIA - SIETE ROMANTICI WINELOVERS? LA FRANCIACORTA È LA SCELTA GIUSTA

Tanti contenuti enuti multimediali l d l aggiuntivi d disponibili nella versione one digitale per ogni device.

ED IT O R I A L E CON TR O ED I TO R I A L E

Estate 2017 situazione Italia: da far paura

Foto di Cem Talu

Foto o di d Cem Cem Talu l

Speciale Hotel&Resort, primo supplemento al numero 17-2017 - Travel & Lifestyle

Speciale Hotel&Resort, primo supplemento al numero 17-2017 - Travel & Lifestyle

Per lui, per lei, per te

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Media Partner:





STYLISH ICONIC FUNKY WEDDING

specialevents.rome@radissonblu.com | www.radissonblu.com/en/eshotel-rome



U N DI AL O G O APE RTO CO N I L M I N I S TE R O D E I BENI E D EL L E AT T I VI TÀ CU LTU R A LI E D E L TU R I S M O

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uesto editoriale ripercorre gli ultimi fatti, di cronaca, legati al dialogo a distanza tra me ed il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, con il Sottosegretario Dorina Bianchi ed il Ministro Dario Franceschini, e con il Direttore Vogue Italia Dott.ssa Isabella Menichini.

In qualità di Presidente dell’Associazione Italiana del Turismo Gay e Lesbian (AITGL), nonché Ambasciatore dell’associazione Internazionale del Turismo Gay e Lesbian (IGLTA), membro dell’UNWTO, ho sentito il dovere di scrivervi dopo aver letto il botta e risposta avvenuto attraverso le pagine ed il sito di Vogue Italia sul turismo LGBT. Il Turismo LGBT rappresenta, così come altre tipologie di turismi, da quello religioso a quello sportivo, una delle varie forme in cui il turismo tradizionale si è evoluto negli anni. Oggi il turista è sempre più aggiornato e consapevole delle proprie esigenze ed anche in vacanza ricerca dei servizi sempre più personalizzati, per rendere unica la propria esperienza di viaggio. Solo negli ultimi dieci anni in Italia si è iniziato a parlare di turismo LGBT mentre, già negli anni ’80, se ne parlava negli Stati Uniti. Basti pensare che IGLTA venne fondata nel 1983 a Fort Lauderdale ed oggi è presente in oltre 80 Paesi con più di 3.000 tra aziende ed istituzioni turistiche associate. Il Turismo LGBT non è solo una potenzialità economica per l’industria turistica, ma anche un segnale di civiltà ed accoglienza indiscriminata nei confronti di ogni viaggiatore. Nella ricerca da Noi realizzata e presentata durante la scorsa edizione di BIT, l’Italia è attualmente all’ottavo posto come destinazione scelta dai viaggiatori LGBT preceduta però da Francia, Spagna e Germania. Ma l’Italia risulta essere al primo posto come meta desiderata dai viaggiatori LGBT per poi scendere nella classifica delle mete effettivamente visitate solo all’ottavo. Sono due i fattori a determinare questa discrepanza: l’immagine di un Paese conservatore e poco tollerante, l’assenza di un’offerta turistica LGBT ben organizzata.

Sicuramente l’approvazione della Legge sulle Unioni Civili ha aiutato molto a migliorare l’immagine dell’Italia all’estero nei confronti dei viaggiatori LGBT, ma purtroppo non è ancora abbastanza. Per questo condivido appieno l’invito del Direttore di Vogue rivolto a Lei Ministro e che mi sento di estenderlo anche al Governo e a tutti i livelli di amministrazione pubblica che si occupano di turismo. C’è bisogno dell’appoggio istituzionale per comunicare di più quanto sia accogliente l’Italia e gli italiani. Investire nel Turismo LGBT non significa rendere l’Italia una destinazione esclusivamente gay. Non è questo il risultato ottenuto da paesi come Spagna, Germania, Grecia, Israele o altri. Un giorno un assessore al turismo della Capitale mi disse che Roma non aveva bisogno di promuoversi dal punto di vista turistico perché aveva il Colosseo che da anni attirava milioni di turisti da tutto il mondo. Non credo affatto che questo oggi sia più sufficiente. Siamo poi in un’era caratterizzata dalla sharing economy, che rappresenta sempre più il modo in cui si fruirà in futuro di servizi di ogni genere, anche turistici. Un paese oggi ha bisogno di creare un’offerta turistica ben strutturata fatta anche di modalità di fruizione dei servizi turistici cucite sulle esigenze di ciascun viaggiatore, di un’accoglienza indiscriminata e in grado di far sentire ben accolto e a casa propria ogni viaggiatore. Turismo LGBT non è soltanto un’offerta turistica dedicata al viaggiatore omosessuale, ma anche un progetto di formazione professionale degli addetti ai lavori sulle tematiche del diversity management affinchè una coppia in hotel si possa prendere liberamente per mano. ENIT, ad esempio, è diventata dallo scorso maggio, Silver Member di IGLTA. A settembre, insieme al Comune di Milano, intraprenderemo un’azione di comunicazione su un progetto molto importante che la vedrà protagonista del turismo LGBT su scala internazionale. È vero l’Italia è bellissima e tutti la sognano, ma molti sperano anche di “poterla vivere liberamente così come sono” e non dovendosi nascondere per paura di essere discriminati.

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ESTAT E 2017 SI T UAZI ON E I TALI A : DA FAR PAUR A Alessandro Cecchi Paone

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er chi legge una rivista come questa, e vive conseguentemente, la notizia che due strutture turistiche del sud Italia abbiano respinto una coppia gay perché tale nell’estate del 2017, lascia senza parole. È un fatto così insensato, anacronistico, fuori dal mondo civilizzato, che non si ha più la forza di gridare allo scandalo, di stigmatizzare, di chiamare allo sdegno collettivo. Anche perché siamo assolutamente convinti che le unioni civili, operanti finalmente anche in Italia, abbiano impresso una svolta definitiva al costume italiano. E allora come è possibile che c’è ancora chi discrimina per l’orientamento sessuale i suoi clienti? Uno degli albergatori omofobi

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ha invocato la sua fede cristiana. Qualcuno gli dica che è fuori tempo e che c’è un Papa che ha chiaramente detto che non si giudica sull’ amore, quale che sia. Resta un’ipotesi: che ci troviamo di fronte a una grave forma di stupidità. In questo caso economica. Come abbiamo ampiamente documentato più volte su queste pagine, il turismo arcobaleno è una grandiosa realtà internazionale, fatta di libertà e vantaggi condivisi. Se non per apertura mentale, perché non starci dentro almeno per convenienza? La risposta può essere una sola. Abissale ignoranza, stupido autolesionismo imprenditoriale. Dove non arriva il principio di uguaglianza, arriverà il mercato a fare giustizia.

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QPRIZE 2017

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SERRA YILMAZ

LA DIVERSITÀ È UNA RICCHEZZA di Andrea Radic

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ttrice, Ferzan Ozpetek ha una grande passione per lei, profonda cultura sviluppata in Turchia dove è nata e cresciuta e in Francia dove ha studiato. Parla tre lingue tra cui l’italiano, è interprete e a breve si trasferirà in Italia, a Firenze perché dice “amo il vostro Paese e la vostra cucina” tanto che ha partecipato all’ultima edizione di Celebrity Masterchef Italia. Lei è Serra Yilmaz è l’abbiamo intervistata a Tavola a Milano, dove ha ricevuto il premio “Queer of Comedy” attribuitole dal “Festival Mix Milano”. Il suo rapporto con la tavola è anche cinematografico. “La tavola è condivisione, scambio culturale, grazie a Ferzan Ozpetek la tavolata in “Le fate ignoranti” è diventata mitica. Io ricordo tavolate del genere a casa mia a Istanbul, mia nonna materna era una circassa, cresciuta nell’harem del palazzo Ottomano, adorava mangiare, cucinare e far mangiare. Lei organizzava delle tavolate analoghe che erano famosissime”. Un gusto per la cucina che viene da lontano... Me lo ha insegnato lei, mi ha trasmesso il gusto per la cucina e per la fisicità, come toccare la pasta fresca, Istanbul è un crocevia alimentare e gastronomico, una porta tra Oriente e Occidente.

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A Milano lei ha ricevuto il premio Queen of Comedy al Festival Mix Milano. Penso che la diversità sia una grande ricchezza e purtroppo siamo in realtà ancora molto indietro, dovremmo essere decisamente più avanti nell’accettazione delle persone che amano diversamente e che, soprattutto si sentono diverse. Dobbiamo rispettare la diversità non tollerarla. Si può tollerare un errore, ma qui non siamo di fronte ad un errore, quindi la parola giusta è rispetto della loro diversità che, ripeto, è una ricchezza. In Italia sono stati passi in avanti come sulle unioni civili, anche se io non sono per il matrimonio gay. Ci scherzo sempre dicendo questa sofferenza tipica degli etero deve esserci anche per i gay. Lei si diverte a fare l’attrice? Molto, mi diverto molto è per nulla al mondo vorrei cambiare questo mestiere favoloso, che mi rende felice. La prima volta che il regista Ferzan Ozpetek l’ha chiamata per un film, come è andata? In realtà non mi ha chiamata, ci siamo conosciuti nel 1997 a Strasburgo durante una rassegna di cinema turco, e lui mi ha detto che gli sarebbe piaciuto molto lavorare come me. Non lo presi

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per nulla sul serio, spesso i registi dicono così per cortesia, e lui rimase colpito da questa mia indifferenza. Oggi lo racconta lui stesso e ricorda che gli risposi in modo quasi altezzoso (ride al pensiero). Lei è nata a Istanbul è cresciuta dove? Sono nata nella stupenda città sul Bosforo, ci sono cresciuta e a Istanbul vivo tutt’ora. A breve mi trasferirò in Italia a Firenze. Qual è il profumo della sua infanzia? Quando avevo sei anni hanno aperto nel nostro quartiere un Kebab, per noi era come la cucina cinese, un sapore esotico, che veniva da lontano, non si deve credere che il Kebab fosse conosciuto, è arrivato a Istanbul negli anni sessanta. Quando mia madre mi veniva a prendere alla scuola elementare e mi portava a mangiare qualcosa lì, ricordo che ero tutta eccitata perchè era una grande novità. Lei ha preso parte a Celebrity Masterchef, che esperienza è stata, cosa c’è di vero e cosa è finzione. Tutto assolutamente vero. Ciò che più mi è piaciuto è stato conoscere persone molto simpatiche che continuo volentieri a frequentare. In bocca al lupo Signora Yilmaz. Che il lupo cammini con me, io non voglio ucciderlo.

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LA NATURA PER SCOPRIRE SE STESSI È sempre bello visitare luoghi inesplorati, scoprire nuove località, paesi dispersi in panorami mozzafiato, città storiche piccole o grandi, con i loro ristoranti tipici, assaggiando una delizia del luogo o un vino consigliato. Scegliere un alloggio o un albergo in pieno centro o lontano dal ritmo caotico è una scelta da fare prima di partire, magari accompagnati dai consigli di chi ci è già stato. Partire è sempre una bella avventura, ma lo è anche riscoprire sé stessi a contatto con la natura.

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Servizio fotografico a cura di Gianluca Fiore Hair Stylist: Claudio Furini Modello: David Lurs Abiti: Antony Morato Location: Canale Monterano e Cascate di Monte Gelato (Roma) 15 O D A


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NEL CUORE DI MILANO DUE HOTELS DA VISITARE di Elisa dal Bosco

STRAF Hotel

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o STRAF Hotel uno dei pochissimi hotels di design accanto alla maestosa Cattedrale del Duomo, ma anche a due passi dall’ingresso de La Rinascente, il mall per eccellenza di Milano. Lo STRAF www.straf.it è un luogo “per scelta”, una fuga dallo standard, tutto all’interno dello STRAF é stato ideato appositamente e rigorosamente su misura. Gli elementi architettonici delle stanze con angolo benessere entrano armonicamente in questa visione, a favore di una dimensione di relax. La chiave dell’atmosfera particolare dell’hotel STRAF è proprio l’uso che l’Architetto ed Interior Designer Vincenzo De Cotiis fa dei materiali. che regalano un’atmosfera calda a dispetto dei materiali duri, spesso di provenienza industriale. Il Bar STRAF è la finestra su strada dell’omonimo hotel di design, dal quale riprende i materiali base come il cemento delle pareti, del pavimento ed i pannelli di ferro industriale. L’eclettismo caratterizza il momento dell’aperitivo che vede l’alternarsi di dj set di tendenza, musica dal vivo ed installazioni. Bar STRAF diventa ancora più STREET grazie al suo nuovo spazio all’aperto, dove è possibile gustare un light lunch o un cocktail sotto le guglie del Duomo. L’architetto e designer Vincenzo De Cotiis ha alternato pezzi di recupero come il grande lampadario in plexiglass verde mela anni ’70, i pannelli sagomati in vetroresina riciclata, gli sgabelli ed il divano vintage in pelle che convivono con altri elementi come il bancone, situato frontalmente rispetto all’entrata.

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STRAF Bar

STRAF HOTEL www.straf.it/news/bar-calendario-eventi Categoria 4 stelle, membro di Design Hotels | SPG – Starwood Preferred Guest Accommodation: 64 stanze incluse 2 Suites e 1 executive room, con terrazzini privati e vista sulle guglie del Duomo, 5 stanze benessere, 7 stanze relax con area riservata a cromoterapia e aromaterapia. La location è disponibile per eventi, mostre d’arte e vernissage, cocktail, meeting e shooting fotografici. Via San Raffaele 3 20121 Milano Tel +39 02 805081 Fax +39 02 89095294 www.straf.it manager@straf.it / res@straf.it pr@straf.it / sales@straf.it / eventi@straf.it info@straf.it

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Grand Hotel et de Milan

DAL DESIGN ALLA STORIA Inaugurato nel 1863, il Grand Hotel et de Milan conserva tutto il fascino di un’antica “casa” milanese. Ancora oggi è l’hotel prediletto dai nomi della cultura, dello spettacolo, della moda, della musica e del business internazionale. Situato nel cuore della città, a pochi passi dal Teatro alla Scala, dal quadrilatero della moda e dal Duomo, il Grand Hotel et de Milan con i suoi bar e i ristoranti, è il luogo ideale per soggiorni di piacere e d’affari. Da tre generazioni, la gestione dell’hotel si tramanda alla famiglia Bertazzoni, che lo conduce con grande passione. Tra i tanti ospiti illustri che lo frequentano e in passato vi soggiornarono, il Maestro Giuseppe Verdi scelse il “Milan” per molti anni. Gli interni sono discreti e raffinati, le camere conservano il mobilio ed i dettagli d’epoca, così come i pavimenti in parquet e i marmi italiani che decorano le ampie sale da bagno. Settantadue camere e ventitré tra suite e junior suite, con varie tipologie di appartamenti. Il recente rinnovamento, affidato a Dimore Studio di Milano, ha regalato ai diversi ambienti un’aria contemporanea mantenendone però intatta l’allure, con un intervento che si è focalizzato sui tessuti, tappeti, colori e decori. Le camere rinnovate sono state divise in cinque categorie secondo la tonalità cromatica alla quale appartengono: rosso amarena, senape, melanzana, carta da zucchero e cacao. Gerry’s Bar Un salotto discreto, appartato e raffinato nel cuore di Milano. Ideale per un the, un aperitivo, un pranzo o una cena, diventa, con il suo American bar un dopo teatro ideale, fino a tarda notte. Perfetto anche per appuntamenti di lavoro, lontano dal clamore e dal rumore della città. Ristorante e Bar Caruso Il Caruso, più conviviale e aperto alla città con il suo piacevole “jardin d’hiver” affacciato su Piazzetta Croce

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Ristorante Don Carlos

Rossa, offre una cucina che reinterpreta piatti della tradizione meneghina in chiave moderna, con una deliziosa veranda, immersa nel verde. Ristorante Don Carlos Rende omaggio al Maestro Giuseppe Verdi che soggiornò qui per oltre vent’anni. In una cornice intima e raffinata, ricreata da quadri, bozzetti e scenografie provenienti dal museo del Teatro alla Scala, il Don Carlos propone una cucina italiana, al lume degli antichi candelabri d’argento. Fonde una gastronomia di alto livello con un servizio raffinato in un ambiente di grande atmosfera. Nella cantina, con 200 etichette, si trovano i resti di un antico muro romano che risale al 250 d.C. Ideale anche come dopo teatro.

Ristorante e Bar Caruso

GRAND HOTEL ET DE MILAN Meeting Rooms Verdi, Puccini, Giordano: tre luminose sale che abbinano ad un’atmosfera speciale, tecnologie moderne per l’organizzazione di eventi, riunioni di lavoro, ricevimenti. Via Manzoni 29 - 20121 Milano t +39-02-723141 f +39-0286460861 reservations@grandhoteletdemilan.it www.grandhoteletdemilan.it www.ristorantedoncarlos.it Comunicazione: pr@grandhoteletdemilan.it

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CASTELLO DI GUARENE

NELLE LANGHE TRA LUSSO E STORIA Nel Settecento Carlo Giacinto Roero, signore di Guarene (Cn) costruì la sua nobile splendida dimora, circondata di giardini all’italiana e l’arredò con pezzi unici ed eleganti. Non si faceva mancare nulla, serate di festa, giochi, passeggiate nei giardini e gite nel contado tra vigneti e colline. di Andrea Radic

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n vivere di lusso che oggi offre Il Castello di Guarene, pieno stile Barocco piemontese e restituito allo splendore di un tempo, grazie a due imprenditori di Alba. Un grande albergo di lusso, unico per storia, posizione e per le emozioni che sa regalare agli ospiti, membro della associazione Relais & Chateaux. Sono passati sette secoli, ma l’emozione che si prova entrando nell’hotel è senza dubbio la medesima che affascinava, allora, nobili e ospiti del conte. Una costruzione imponente a tre piani, la cui facciata si attribuisce all’architetto di Corte Filippo Juvarra. Ambienti “museali” ma allo stesso tempo di grande confort e modernità. Servizio di gran classe e premuroso fin nei minimi dettagli sotto la guida di Rita Pili. Sedetevi nelle due Sale Cinesi, le cui tappezzerie furono fatte venire dall’Oriente nella seconda metà del Settecento attraverso Londra e Marsiglia, e poi a dorso di mulo fino al castello. Ciascuna delle suite e delle stanze è unica, da quella “del Vescovo” a quella “dei Pittori” con romantiche finestrelle che incorniciano il Roero come un quadro, fino alla stanza “della Musica” dove la famiglia del Conte si intratteneva tra arpe e violini. A disposizione una Spa dotata di spazi per rigenerarsi e rilassarsi e una piscina scavata nella collina con un panorama stupendo godibile da ampie vetrate e dalla terrazza. Il ristorante del Castello di Guarene, vale anch’esso il viaggio. E’ guidato da un giovane chef di talento, Gabriele Boffa, originario di Diano d’Alba e con esperienza di spessore sia in Italia

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che all’estero. Una cucina capace di unire con gusto ed equilibrio la tradizione del territorio e l’esperienza internazionale, piatti intelligenti e ben bilanciati. Da provare assolutamente “Rombo con limone amaro, asparagi e ortiche” (quelle dell’orto della nonna dello chef), “Agnolotto di patate e acciughe” e “Tonno tonnato”. Cantina di livello con vasta scelta piemontese e diverse interessanti proposte non convenzionali, gestita dal sommelier Armin Causevic. La sala è affidata al maitre George. Il Castello di Guarene, nobile meta per ospiti esigenti e competenti, come nella migliore tradizione Relais & Chateaux.

CASTELLO DI GUARENE www.castellodiguarene.com Via Alessandro Roero, 2 – 12050 Guarene (CN) Italy Tel: +39 0173 441332/Fax: +39 0173 228449

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SIETE ROMANTICI WINELOVERS? LA FRANCIACORTA È LA SCELTA GIUSTA di Andrea Radic

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inelovers state pronti, a settembre weekend imperdibile in Franciacorta. Nel celebre territorio capitale delle bollicine, ben settanta cantine aprono le porte e stappano bottiglie de degustazioni di grande gusto accompagnati da musica, arte, cultura e ovviamente la gastronomia delle eccellenze del territorio. Sì perché la Franciacorta è terra di grandi vini, ma anche luogo da esplorare per conoscere la natura e la storia celle colline che affacciano sul lago di Iseo. Se siete romantici, appassionati e curiosi, cogliere al volo l’occasione che si presenta sabato e domenica 16 e 17 settembre con il Festival Franciacorta in Cantina. Sono davvero molte le attività proposte dalla Strada del Franciacorta: dai tour in bus, ai percorsi

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di trekking o in bicicletta, passando per le visite di abbazie, borghi, palazzi, ville, giardini e riserve naturali. Le visite in cantina, fiore all’occhiello del Festival sono da mettere senza dubbio in programma per degustare Franciacorta con abbinamenti creati ad hoc, sedendosi perché no, direttamente tra filari e vigneti. Quest’anno è particolarmente importante, si festeggia infatti il cinquantesimo anniversario del riconoscimento della DOC a Franciacorta, punto cruciale per lo sviluppo della denominazione e l’inizio di una storia che ancora oggi i produttori stanno scrivendo. Lo storytelling della Franciacorta sarà poi valorizzato da un grande convegno che si terrà lunedì 18 settembre, in cui saranno presentati i risultati di un significativo progetto di ricerca sullo sviluppo armo-

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© Fabio Cattabiani

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nico del territorio commissionato dal Consorzio Franciacorta allo studio del Prof. Domenico De Masi. “Avere una visione e condividerla è fondamentale per la crescita che hanno vissuto le nostre aziende e il nostro territorio. Ma il tempo corre. E l’oggi ci richiede di essere ancora una volta “visionari” per poter affrontare le sempre nuove sfide che ci troviamo a vivere.” – spiega Vittorio Moretti, Presidente del Consorzio Franciacorta. Consorzio che offre continue occasioni ed eventi, come il progetto “2027” che analizza le aspirazioni, i progetti, le criticità, le idee e i sogni comuni dei produttori per una Franciacorta migliore da qui a dieci anni. Per maggiori informazioni per il Festival in cantina: sul sito www. festivalfranciacorta.it sarà possibile visionare il programma completo del Festival, conoscere i programmi delle singole cantine, le tipologie di eventi, i costi di ingresso di ognuna e consultare i pacchetti di escursione nel territorio proposti dalla Strada del Franciacorta. Per qualsiasi altra informazione, contattare info@festivalfranciacorta.it La prenotazione delle visite è obbligatoria contattando direttamente le cantine. Gli orari di apertura, salvo diverse indicazioni, saranno dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 19.00.

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Platzhirsch Boutique Hotel

© Zürich Tourism e Platzhirsch Boutique Hotel

ALLA SCOPERTA DI ZURIGO

AL PLATZHIRSCH BOUTIQUE HOTEL di Paolo Colombo

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urigo, raggiungibilissima da Milano in tre ore e mezza di treno, sta diventando sempre più una destinazione gay-friendly. Bar, locali notturni, discoteche: la città svizzera offre una moltitudine di scelte per i viaggiatori LGBT. Il Platzhirsch Boutique Hotel si trova nel cuore del quartiere storico e pittoresco di Niederdorf, nel centro di Zurigo, in una prestigiosa casa costruita nel 1879 in stile neoclassico. Il quartiere è, da sempre, considerato il centro della vita LGBT. L’hotel si può raggiungere comodamente a piedi dalla stazione centrale di Zurigo, la Bahnhofstrasse, sono circa una decina di minuti di passeggiata, costeggiando le rive del fiume Limmat, prima di entrare nei caratteristici vicoli del centro storico della città e trovare la piazza Hirschenplatz su cui si affaccia l’albergo. Ho soggiornato al Platzhirsch durante l’ultimo Pride Festival di Zurigo, visto che l’albergo è gay-friendly ed è tra gli sponsor della manifestazione. Il Platzhirsch Boutique Hotel dispone di 24 camere da letto, rigorosamente Swiss

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© Zürich Tourism e Platzhirsch Boutique Hotel

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Platzhirsch Boutique Hotel, Buffet

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Platzhirsch Boutique Hotel, Fumoir

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PLATZHIRSCH BOUTIQUE HOTEL & BAR

© Zürich Tourism e Platzhirsch Boutique Hotel

Spitalgasse 3, 8001 Zürich Schweiz Tel.+41 44 250 70 80 info@hotelplatzhirsch.ch www.hotelplatzhirsch.ch

© Zürich Tourism e Platzhirsch Boutique Hotel

Platzhirsch Boutique Hotel

Made ed è arredato con mobili Ligne Roset. Eleganza minimalista, mescolata a design, letti king-size con incantevole vista sulla piazza ed una vasta selezione di cuscini, affinchè si possa riposare beatamente avvolti nei piumoni tipici di queste zone. Ho trovato personale gentilissimo ad accogliermi, con un check-in velocissimo prima di salire alla scoperta della mia camera da letto. Viaggiando da solo mi è stata assegnata una camera singola, con letto alla francese, nonostante lo spazio forse un po’ ristretto, la stanza era dotata di tutti i comfort. Promossi in pieno le amenities: bagnoschiuma e shampoo alle erbe. Promossa anche la prima colazione continentale. Essendo in periodo di Zurich Pride, l’albergo pullulava di ragazzi bellissimi, ma essendo hotel gay-friendly mi è stato assicurato che è ben frequentato anche durante gli altri periodi dell’anno. Il Platzhirsch non è solo albergo, ma è anche un modernissimo cafè bar gayfriendly. Il locale è stato inaugurato sette anni fa, ma design e soprattutto estrema pulizia, lo fanno sembrare appena costruito. Qui c’è tutto ciò

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Platzhirsch Boutique Hotel, Superior

che serve per trascorrere delle ore in totale relax: tanto spazio e luce, un design di livello, deliziosi snack, vini selezionati, caffè caldo e drink rinfrescanti, buona musica di sottofondo, durante il giorno, che si trasforma in discobar in serata. A servire, sia durante il pomeriggio che la sera, dietro il bancone, ci sono ragazzi bellissimi. Il bar funziona anche da sala per la prima colazione, che può essere consumata anche nei tavolini all’aperto, che affacciano sulla Hirschenplatz. Durante il giorno si possono gustare ottimi frullati o centrifughe di frutta, sino ad arrivare al momento dell’aperitivo, l’ora in cui si anima maggiormente il locale. L’attività continua sino a tarda notte, vista l’estrema vicinanza con la discoteca Heaven Club, la porta del locale è a fianco all’entrata dell’Hotel. Chi preferisce riposare non si allarmi troppo, la discoteca è insonorizzata benissimo.

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WIMBIFY 2017 AL VIA IL LANCIO DELL’APPLICAZIONE DEDICATA AL TURISMO LGBT di Elisa dal Bosco

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imbify è l’applicazione dedicata al turismo LGBT, in cui una vera e propria community di viaggiatori Lgbt ha la possibilità di interagire, programmare un viaggio insieme ed entrare in contatto con guide locali “gay-friendly” per trasformare il proprio viaggio in un’esperienza che soddisfi in pieno le esigenze proprie della comunità Lgbt. Wimbify attraverso l’applicazione gratuita di social travel sharing permette di organizzare la propria vacanza, con una guida locale, capace di dare indicazioni mirate e rispondere alle curiosità del viaggiatore, permettendogli di vivere un’esperienza da vero local. “Condividiamo le esperienze di viaggio attraverso una comunità di persone che mettono a disposizione la propria esperienza attraverso tour personalizzabili, per aiutare i viaggiatori a trovare con la massima facilità le aree e i quartieri di cultura e di movida dedicati al target LGBT” commenta Alessio Virgili, uno dei fondatori di Wimbify e ambasciatore italiano IGLTA – International Gay e Lesbian Travel Association. Il 53% delle persone Lgbt viaggia da solo, non sempre per scelta. Con Wimbify è possibile trovare il compagno o la compagna di viaggio ideali per la propria vacanza. Sull’applicazione si può pubblicare la propria proposta di viaggio ed essere contatti da altri traveller disposti a condividere il divertimento e l’esperienza. A questo ed ad altro serve una app per il

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turismo lgbt. Da questa nuova edizione dell’app Wimbify parte ufficialmente il progetto di guide Local Hero e si tratta di una novità per la città di Milano. Con una funzionalità completamente diversa rispetto all’edizione precedente. “Siamo alla ricerca di 300 guide lgbt dell’area di Milano, e abbiamo l’obiettivo di attrarre 3000 viaggiatori LGBT. Per entrare a far parte della squadra di Local Heroes milanesi basterà scaricare l’applicazione e caricare la propria proposta di tour. Saranno poi i viaggiatori a mettersi in contatto per acquistare l’esperienza desiderata”, conclude il Community Manager Gerardo Abate. L’applicazione Wimbify è anche sui social networks: Twitter: @wimbify Facebook: @wimbify Instagram: @wimbify

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VOCI DALL’ALTRA STANZA

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no scrittore ‘minore’ calabrese contemporaneo, Domenico Talia, in uno racconto della sua raccolta ‘Il Sole ed il Sangue’ scrive: “Soltanto l’amore può spingere a capire. Solo chi ama può comprendere le persone, le cose, i luoghi. Tutti gli altri osservano e sanno, ma non capiscono” Ecco: le voci nell’altra stanza sono così, sono un brusìo che sentiamo, ma non capiamo… sappiamo che esistono persone che animano le loro conversazioni, ma, ancora, non capiamo. Solo se siamo disposti ad avvicinare l’orecchio alla porta, solo se non abbiamo paura di essere scoperti ad origliare, se non temiamo le conseguenze del gesto (i rimproveri, le piccole condanne, la vergogna), allora possiamo ascoltare e capire la parola di chi è nell’altra stanza. Ne consegue, secondo Talia, che per amare devi esporti, devi ‘porre l’orecchio alla porta,’ senza timore di scoprirsi e di scoprire . Amare è capire, tuttavia non si può capire senza amare. Non intendo ‘amare’ in senso carnale, ma neppure platonico. Intendo ‘amare’ come atto del rivedersi nell’altro, del mettersi nei panni altrui, del provare a camminare qualche istante sulla stessa strada del nostro interlocutore, non ancora (e forse mai) amante; di accogliere con sorpresa e con

piacere l’altro, chiunque esso sia. Sì, perchè nel momento stesso in cui lo/la avviciniamo, esprimiamo un bisogno, un interesse che attendiamo esser soddisfatti. Mi risulta sempre difficile comprendere come non si provi almeno empatia per le voci nell’altra stanza: ascoltare e capire persone, cose, luoghi, animali, piante, ecc..di cui non sappiamo nulla e tuttavia riempiono la nostra vita passata presente e futura. Le voci sconosciute e lontane sono medicina per la nostra umanità. Se capiamo ed amiamo, se amiamo e capiamo possediamo gli strumenti essenziali per esistere ‘bene’. La vita offre molto a chi sa esporsi , a chi sa amare e capire senza pregiudizi e senza inutili sofferenze . Le buone cose accadono solo come conseguenza di autentica comprensione, solo, ancora, aprendo la porta alle persone nell’altra stanza. Io sono una delle voci nell’altra stanza: qualcuno ha origliato, mi ha capito ed amato . Ho creduto fermamente, anche nei momenti più bui e depressi della mia esistenza, che questo sarebbe accaduto. Soprattutto, ho imparato ad accettare l’attesa ed a continuare a parlare fino al momento in cui qualcuno ha origliato ed ha aperto la porta. Malgrado tutto, continuiamo a parlare, continuiamo a capire e continuiamo ad amare.

Giovanna Ceccherini

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R I F L E S S I O N I


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“L’amore guarda non con gli occhi, ma con l’anima”. William Shakespeare

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