QMagazine Speciale Toronto LGBTQ

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ph. Yeshi Kangrang - Unsplash

Speciale Toronto, secondo supplemento al numero 20-2018 - Travel & Lifestyle

Per lui, per lei, per te

TORONTO

Storia di copertina XAVIER DOLAN IL CANADA E LE SERIE TV LGBTQ Arte RAY CAESAR LGBTQ Pride TO, LA CITTÀ “ARCOBALENO” Winter wonderland CHRISTMAS TIME L’altra Toronto IL PATH - LA VERSIONE, NON SOLO, INVERNALE DELLA CITY Moda e tendenze FASHION - LE STYLISTS PIÙ INTERESSANTI PER LO SHOPPING


An Amazing Valentine in Toronto TORONTO È PERFETTA IN OGNI STAGIONE ED È UNA DELLE METE PIÙ RINOMATE PER I VIAGGI LGBTQ, PERCHÉ NON TRASCORRERCI IL GIORNO PIÙ ROMANTICO DELL’ANNO?

Per maggiori informazioni: quiiky.com/toronto | e-mail: booking@quiiky.com | phone: 02/78622531


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Speciale Toronto, secondo supplemento al numero 20-2018 - Travel & Lifestyle

Speciale Toronto, secondo supplemento al numero 20-2018 - Travel & Lifestyle

Per lui, per lei, per te

Per lui, per lei, per te

TORONTO ONTO O TORONTO

Storia di copertina XAVIER DOLAN IL CANADA A E LE SERIE TV LGBTQ Arte RAY CAESAR CAESAR AESA AESAR AE AR AR LGBTQ Pride TO, LA CITTÀ “ARCOBALENO”” Winter wonderland CHRISTMAS S TIME TIM ME Storia di copertina XAVIER DOLAN IL CANADA E LE SERIE TV LGBTQ Arte RAY CAESAR LGBTQ Pride TO, LA CITTÀ “ARCOBALENO” Winter wonderland CHRISTMAS TIME L’altra Toronto IL PATH - LA VERSIONE, NON SOLO, INVERNALE DELLA CITY L’altra Toronto IL PATH - LA VERSIONE, NON ON SOLO, INVERNALE DELLA CITY CIITY TY Moda e tendenze FASHION - LE STYLISTS PIÙ INTERESSANTI PER LO SHOPPING Moda e tendenze FASHION - LE STYLISTS PIÙ INTERESSANTI PER LO SHOPP SHOPPING PPING ING I NG

Tanti contenuti enuti multimediali l d l aggiuntivi d disponibili nella versione one digitale per ogni device.

S OMMA R IO 3 4

EDITORIALE STORIA DI COPERTINA

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Q M AGAZIN E

Xavier Dolan

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LA CITTÀ E IL CINEMA La “Hollywood del Nord”

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ARTE Ray Caesar

18 LGBTQ PRIDE TO, la città “arcobaleno”

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L’ALTRA TORONTO Il Path - La versione, non solo, invernale della city

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Foto concesse da Ente del Turismo di Toronto Archivio foto: Unsplash, Stockadobe.

MODA E TENDENZE Fashion - Le stylists più interessanti per lo shopping

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DIRETTORE EDITORIALE: Andrea Cosimi DIRETTORE RESPONSABILE: Mauro Fanfoni GRAFICA E IMPAGINAZIONE: Monica Sotgiu IN REDAZIONE: Giovanna Ceccherini, Calogero Pirrera, Alessio Virgili SEGRETERIA DI REDAZIONE: Teresa Dalessandri HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Eugenio Spagnuolo, S. J. Sebastian, Giuseppe Giulio, Giorgio Riccitelli, Giovanni Blasi, Arnaldo Ricci

WINTER WONDERLAND Christmas Time

FOTOLITO E STAMPA: Pixartprinting EDITORE: Sonders and Beach Italy s.r.l. Sede di Milano - Via San Gregorio, 27 - 20124 Iscrizione ROC Lombardia n. 21970

38 CULTURA & ALIMENTAZIONE

ADVERTISING: www.q-magazine.it marketing@sondersandbeach.com

La cucina che educa

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LIBRI & IDENTITÀ

Aderiamo agli standards di condotta di:

Spunti di lettura

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CONTROEDITORIALE Alessio Virgili S O M M A R I O

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Aderisce a:



TORONTO, TR A L U C I E C OL OR I

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uando si pensa al Canada, oggi, nell’immaginario collettivo LGBTQ due i pensieri: il primo riguarda Justin Trudeau; Primo Ministro della Nazione dal 2015, bellissimo e che sta dando al Paese una marcia in più alla comunità gay; il secondo è Toronto, destinazione fantastica e colorata, città gay-friendly che vive a colori. Obiettivo di questo speciale è farvi ri-conoscere questa città, chiamata affettuosamente TO, la più amata dalla comunità LGBTQ italiana, attraverso differenti punti di vista. Iniziamo parlando di Arte con la A maiuscola come quella di Ray Caesar, londinese di nascita, canadese d’adozione, oggi uno dei protagonisti indiscussi dell’arte digitale. Sempre rimanendo nell’Arte, parliamo di Xavier Dolan, 29 anni canadese, l’enfant terrible del cinema internazionale; gay dichiarato, attore, regista, scrittore, produttore, doppiatore, editor, costumista, persino autore di videoclip di culto; e del Canada come serie tv

LGBTQ e del loro successo, merito anche dei registi canadesi che ci hanno lavorato. Toronto è una città stimolante da vivere tutto l’anno, in particolare durante le festività natalizie: vi porteremo a visitare il Toronto Christmas Market, l’Union Station Holiday Market, all’Holiday Fair, e Nathan Phillips Square per osservare il grande albero di Natale addobbato con più di 18.000 luci. E per chi non vuole stare al freddo il Path, il sentiero, tradotto, offre ai visitatori una lunga via commerciale di circa 30 km che si distribuisce nel sottosuolo del centro finanziario di Toronto, la downtown. E lo shopping? Città dalla “multiculturale” identità offre show rooms e brands per tutte le esigenze, dall’alta moda, agli indirizzi trendy & cool, ai brands più commerciali. Ci sarà pure una ragione per cui Kate Middleton e Meghan Markle hanno scelto tra i loro tanti outfit alcuni realizzati da famose fashion designers “made in Canada”… Andrea Cosimi

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XAVIER DOLAN Gay, canadese e star

di Eugenio Spagnuolo

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Scena di Xavier Dolan nel film, J’ai tué ma mère

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29 anni Xavier Dolan è ancora l’enfant terrible del cinema internazionale. Gay dichiarato, attore, regista, scrittore, produttore, doppiatore, editor, costumista, persino autore di videoclip di culto (Hello di Adele, College Boy degli Indochine), alla sua giovane età ha già indovinato 7 film, tra cui il delizioso e meno conosciuto Les Amours imaginaires del 2010, che racconta la storia di due amici, Marie e Francis, che si innamorano dello stesso ragazzo, Nicolas. La vera sorpresa di quel lungometraggio, apparso anche in qualche festival italiano, non è tanto la storia in sé, ma scoprire che il giovane e bel protagonista e il regista sono la stessa perso-

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na: Dolan, appunto. Non era la prima volta che Xavier si sdoppiava davanti e dietro la macchina da presa: lo aveva già fatto nel suo primo film da regista nel 2009, a 19 anni: J’ai tué ma mère, film semi-autobiografico, che si concentra su un giovane adolescente omosessuale (Dolan) e il suo rapporto di amoreodio con la madre. E poi, successivamente, in Laurence Anyways e il desiderio di una donna (2012) e in Tom à la ferme, del 2015. Cinque film con cui è riuscito a convincere pubblico e critica nella doppia veste di regista e attore. Per questa capacità rarissima di saper miscelare il talento di regista con l’espressività seduttiva dell’attore e met-

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Scena di Xavier Dolan nel film, Les Amours imaginaires

tendo il fila i premi vinti dai suoi film, tra cui 8 al Festival di Cannes e 3 Cèsar, la giovane età si potrebbe definirlo regista dei record. Ma di Dolan colpisce soprattutto l’orgoglio di farsi idolo delle folle, senza mai tradire se stesso: dalla sua prima apparizione, non ha mai nascosto di essere gay, anche rischiando in prima persona, come ha spiegato in un’intervista a The Advocate nel 2009, che si può vedere su Youtube, dove viaggia verso le 500 mila visualizzazioni (e guardatela se vi capita: vedrete un Dolan giovanissimo e riccioluto che già sprizza intelligenza da tutti i pori). C’è chi dice che il talento di Dolan sia in parte ereditario: il padre Manuel Tadros è un attore e cantante canadese, la madre Geneviève, da cui ha preso il

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cognome, un’insegnante. Ma ci piace pensare che il segreto del suo successo sia anche quello di essere nato e vissuto nel posto giusto, in Canada, paese da sempre all’avanguardia per i diritti civili e per la diffusione di cultura e creatività. E non è tanto per dire: il National Film Board / Office national du Canada, l’ente pubblico di produzione cinematografica più grande al mondo, ha prodotto oltre 10.000 opere dal 1939, vincendo da allora quasi 3000 premi nazionali ed internazionali. Il giovane Xavier è orgogliosamente canadese e il suo cinema è anche un atto d’amore al paese con la più alta reputazione al mondo (Country RepTrak 2017), anche quando esercita il suo spirito critico.

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SUICIDESQUAD Warner Bros. Pictures courtesy

LA “HOLLYWOOD DEL NORD” di S. J. Sebastian

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quasi routine che molti film, ambientati a New York, Chicago e altre città del mondo, incluse quelle del futuro, nella realtà siano stati girati nella più grande metropoli canadese: Toronto, una location che si presta, molto bene, ad essere trasformata come set, grazie, anche, ai bassi costi di produzione. È oramai norma imbattersi nelle riprese di un film durante tutte le stagioni, tanto da essere stata ribattezzata la “Hollywood del Nord”. Molti i luoghi dove poter incontare celebrities in “action” durante le riprese di film o serie tv. Per gli appassionati del settore, inoltre, è possibile partecipare a vari eventi che si organizzano tutto l’anno nella TIFF Bell Lightbox (www.tiff.net) la nuova sede del Toronto Film Festival, al 350 King Street West, un vero paradiso per i cinefili: 5 cinema, 2 gallerie, 3 sale workshop, un centro studio, un bistrot, un ristorante, lounge bar e cineteca multimediale.

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FILM GIRATI A TORONTO Angel Eyes Bottom of Form American Psycho Cheaper By The Dozen 2 Chicago Good Will Hunting

XMEN 20th Century Fox courtesy

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The Incredible Hulk Kick-Ass Mean Girls Total Recall X-Men Suicide Squad


UNION STATION La centralissima Union Station è la principale stazione ferroviaria di Toronto: questo imponente snodo viene utilizzata da più di 200.000 passeggeri ogni giorno. Costruita tra il 1914 ed il 1920 su progetto dello studio Ross and Macdonald, nel 1975 Union Station è stata dichiarata National Historic Site of Canada. La location ha fatto da sfondo a film come “Chicago” e “Amelia”con Richard Gere e Hilary Swank.

CASA LOMA Situata a pochi minuti dal centro di Toronto, questa residenza in stile gotico rinascimentale, molto simile ad un imponente castello, è stata edificata dal finanziere Sir Henry Mill Pellatt come sua dimora. Fu trasformata in museo quando il suo costruttore la perse a causa di difficoltà finanziarie e degli alti costi di manutenzione. E’ possibile vedere gli esterni e gli interni del castello in alcune scene di “X-Men” (è la scuola privata per giovani dotati del professor Xavier) e di “Scott Pilgrim vs. the World”. Si può visitare il castello e giardini, volendo si può scegliere un tour guidato per ricevere informazioni più dettagliate sui film, pubblicità e trasmissioni televisive che sono stati girati nella location. Casa Loma

MEANGIRL UIP courtesy

UNION STATION COME SET The Last Detail – 1973 - Union Station (Jack Nicholson) Silver Streak - 1976 (Gene Wilder/Richard Pryor) Cinderella Man - 2005 (Russell Crowe) Killshot - 2005 (Mickey Roarke) Murder in the Hamptons - 2005 (TV Movie) 16 Blocks - 2006 (Bruce Willis) Angela’s Eyes - 2006 (TV Series) Martha Stewart - 2006 (Cybil Sheppard) Mr. Magorium’s Wonder Emporium - 2006 (Dustin Hoffman) Grey Gardens - 2007 (Drew Barrymore) Talk to Me - 2007 (Don Cheadle/Martin Sheen) Flash of Genius - 2008 (Greg Kinnear) Max Payne - 2008 (Mark Wahlberg) Traitor - 2008 (Don Cheadle/Guy Pearce)

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CASA LOMA COME SET Pacifer Perfect Man Possessed RoboCop Samantha Scot Pilgrim Skulls Skulls II That Touch of Pink The Love Guru Tuxedo X-Men

54 Blizzard Camilla Caveman’s Valentine Chicago Coast to Coast Darkman Extreme Measures Global Heresy Johnny Mnemonic Maximum Risk National Lampoon

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IL CANADA E LE SERIE TV LGBTQ Già agli inizi degli anni 2000, con largo anticipo sul resto del mondo, era pieno di serie tv queer canadesi e canadesi-americane, tra cui Queer as Folk (remake dell’edizione british), The L Word, e Degrassi: Next Generation. Non tutti lo sanno, ma Queer as Folk, sebbene fosse ambientata a Pittsburgh, in Pennsylvania, era in realtà girata a Toronto e il suo successo è anche merito dei registi canadesi che ci hanno lavorato. Così The L Word, ambientata a Los Angeles è stata invece girata in parte a Vancouver. Meno conosciuta in Italia, dove è stata trasmessa senza troppo entusiasmo da Mediaset tra il 2006 e il 2009, ma imperdibile in patria, dove è appena andata in onda la 14esima stagione, è il teen drama Degrassi next generation: uno dei pezzi più iconici della TV canadese, pioniere nel raccontare storie queer di adolescenti. E oggi? La tv canadese continua a sfornare piccoli capolavori, che strizzano l’occhio all’universo LGBTQ, come Orphan Black e Schitt’s Creek. Ideata da Eugene Levy, quest’ultima è una comedy irresistibile

Shitt’s creek CBC Television courtesy

Queer as folk Red Production e Russell T. Davies courtesy

Queer as folk Red Production e Russell T. Davies courtesy

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The L Word Viacom Productions - Showtime Networks - Anonymous Content Dufferin Gate Productions Inc. courtesy

e liberatoria che immagina un mondo in cui una persona attratta da persone di tutti i sessi può muoversi liberamente attraverso varie relazioni senza rischiare la propria autostima o la disapprovazione della propria famiglia o società, non senza una buona dose di ironia. Ma c’è un dettaglio, se tutto ciò oggi appare normale, in Canada lo è sempre stato: la tv canadese ha infatti sempre raccontato l’universo LGBTQ con intelligenza e senza incappare nei pregiudizi. C’è chi dice che questo dipenda dal fatto che in un paese che si vanta di essere un “mosaico culturale” piuttosto che di un melting pot, i media siano abituati a dar conto dell’alterità. A quanto ci risulta, succede almeno dal 1972, quando apparve lo show Coming Out: una serie di interviste alla comunità LGBTQ di Toronto a cui nel 1977 seguì Gay News and Views, forse il primo programma tv di informazione a tema della storia della tv. Il Canada è anche questo. The L Word Viacom Productions - Showtime Networks - Anonymous Content Dufferin Gate Productions Inc. courtesy

Eugenio Spagnuolo

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Ray Caesar, Adieu Adieu, 2018, Ray Caesar/Gallery House

RAY CAESAR

Il languore salvifico del dolore Toronto è la città di uno dei più noti artisti digitali del nuovo secolo. di Calogero Pirrera

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Ray Caesar, Affliction, 2018, Ray Caesar/Gallery House

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ay Caesar (Londra, 1958) è oggi conosciuto come uno dei protagonisti indiscussi dell’arte digitale. Le sue immagini sono create utilizzando un software di modellazione 3D chiamato Maya e rappresentano una realtà patinata e allo stesso tempo annunciatrice di inquietudini. I corpi che l’artista progetta e che abilmente ricrea (grazie all’esperienza professionale nel mondo degli effetti speciali e dell’animazione) ci restituiscono infatti la straniante leggiadria di un’anatomia stravolta e chirurgizzata. Il soggetto privilegiato di Caesar è quasi sempre il mondo femminile, o meglio quello del-

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la fanciulla, una giovane femme fatale ancora un poco immatura ma allo stesso tempo resa più pericolosa dal contrasto della sua giovane (o quasi infantile) età con le atmosfere oniriche, sadiche ed erotiche di cui è protagonista. Si tratta di un’ostentata ingenuità che, quando non anticipa davvero dei rischi pericolosissimi, riempie di ombre luminose e torbide tutte le inquietudini che hanno residenza nell’inconscio. Le opere di Caesar sono impregnate di un’estetica portatrice di precisi riferimenti a arti, opere e stili di diverse epoche storiche: dal gusto per il descrittivismo della pittura fiamminga e olandese del Rinascimento, alle eleganti e raf-

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Ray Caesar, Innamorati, 2018, Ray Caesar/Gallery House

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Ray Caesar, Maze, 2018, Ray Caesar/Gallery House

finatissime atmosfere del Rococò francese, fino al Surrealismo e alla cultura giapponese del secolo passato; o ancora l’universo visionario di cineasti come Alfred Hitchcock e Tim Burton. La biografia dell’artista ci può aiutare a comprendere meglio l’aspetto sensualmente crudele di cui è pervasa la sua opera. Nato a Londra, l’artista si trasferisce in tenera età in Canada insieme alla famiglia, che presto sceglierà di stabilirsi definitivamente a Toronto. In questa città Caesar, dopo diversi approcci da autodidatta all’espressione artistica cominciati già nell’infanzia, si iscrive al The Ontario College of Art. Il suo immaginario figurativo prenderà slancio quando si ritroverà a svolgere un’esperienza lavorativa presso il dipartimento di documentazione fotografica del The Hospital For Sick Children di Toronto, dove fu occupato dal 1980 al 1997. In quegli anni passati nell’ospedale infantile Caesar si ritrovò continuamente a contatto con il dolore della malattia e con le operazioni chirurgiche messe in atto per lottarvi contro. Un’esperienza della quale l’artista ha saputo esaltare un’impattante potenza visionaria che ha

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Ray Caesar, Infamia Di Creti, 2018, Ray Caesar/Gallery House

dato alle sue eroine una patina morbosamente malsana, compromessa, come se esse fossero schiave consapevoli di qualche feticcio, disagio o dipendenza. Di contro, cercando di addentrarci in quelle atmosfere, troviamo essenzialmente la dolcezza sgualcita, la sensualità vagamente vampiresca o autolesionista, l’impunità di ninfette orgogliosamente dedite a eleganze sopraffine,

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un po’ deliziose o magari leziose, e un po’ cerebrali, come nella migliore pittura muliebre Rococò; e soprattutto sono presenze funeree, sempre pronte a rendere invitante qualsiasi memento mori con una grazia fané che sembra tutt’altro che svigorita, forse perché esse sono le discendenti dirette di molte delle inquiete eroine romantiche e decadenti, se non già desadiane.

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Secondo quanto suggeriscono le stesse parole dell’artista nel suo personale website, è possibile interpretare la ricreata antropologia figurativa delle sue eroine come una riflessione sulle ossessioni del suo passato, delle quali pratica una sorta di stilizzazione; che è poi una sorta di rivincita, una rivalsa di liberazione forse un poco turbolenta ma necessaria, segnata da deformità grottesche che in fondo sono le nostre inevitabili cicatrici.

Probabilmente è questo il modo che permette a quelle fanciulle perdute di prendere coscienza di qualche potere della loro anima, che diventa sempre più temeraria e che potrebbe persino dimenticare le ferite dell’innocenza della fanciullezza; ma forse soltanto a patto di masticare una qualche sottile ed elegante forma di ferocia catartica. www.raycaesar.com

Ray Caesar, Shoes My Father Souled, 2018, Ray Caesar/Gallery House

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TO, LA CITTÀ “ARCOBALENO” 18

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Toronto è una città gay-friendly che vive a colori: una destinazione fantastica, e lo sarà per moltissimo tempo. La qualità della vita è molto alta e se dovessimo dare un’età alla città, potremmo dire proprio che Toronto ha proprio 30 anni, l’età più bella, degli uomini giovani e liberi, per intenderci l’età giusta per organizzare a Natale o il prossimo anno, e anche in gruppo perché no, un bel viaggio nella città più amata dalla comunità LGBTQ italiana. di Giuseppe Giulio

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UNA CITTÀ INASPETTATA Uno dei tanti ricordi che si riporta in valigia al rientro come souvenir è il sorriso della gente che cammina per strada. Sembrano davvero tutti molto soddisfatti di ciò che hanno combinato quel giorno nella loro vita, e che sono venuti proprio a vivere in questa città super fantastica oltre che ad essere gay-friendly. Pensate che nel 54% dei casi intervistati recentemente, afferma che tutti gli abitanti di Toronto, si sono trasferiti in questa grande metropoli canadese perché volevano migliorare il proprio tenore di vita, e direi proprio che ci sono riusciti. Toronto è una città stimolante per vivere, lavorare e studiare: è il prototipo della moderna città canadese. Toronto accoglie molti celebri istituti di post-secondary instruction, Scuole Tecniche, di Arte e di Lingua. Come capitale degli affari offre le maggiori opportunità lavorative in Canada, l’economia è in rapida crescita e sempre dinamica.

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Justin Trudeau, primo ministro Canadese al Pride di Toronto

UNA PERLA AMERICANA DAL FASCINO EUROPEO Vivere a Toronto, la città più grande del Canada e la 5° in tutto il Nord America, è un’esperienza indimenticabile. E’ un centro economico, la capitale finanziaria del Canada e la capitale dell’Ontario, situata tra la zona Sud e l’Ontario Lake. Toronto gode di una posizione privilegiata che permette di visitare le aree circostanti facilmente. Tra queste le Cascate del Niagara, le Blue Mountains, Lake Huron e la Georgian

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Bay, i laghi Simcoe ed Erie e tanti altri. Il fuso orario di Toronto è 6 ore indietro rispetto all’Italia. Riguardo al clima, ci sono quattro distinte stagioni, caratterizzate da un clima continentale umido – estati calde e umide e inverni freddi e ventosi. Autunno e primavera sono stagioni di transizione, con temperature medie e temperate. Come da tradizione canadese le principali attività in città sono lo sport e le escursioni nel Great Outdoors. Nella city non dimenticatevi di visitare l’Air Canada centre, il Rogers centre e il BMO Field - dove si tengono gare di calcio, baseball, football americano, basket e ovviamente hockey, lo sport nazionale canadese. e la gay life? TORONTO È SEMPRE BELLA, ANCOR DI PIÙ È LA SUA GAY LIFE È ormai dagli anni ’80 che Toronto è una delle mete gay-friendly più amate dalla comunità LGBTQ. Qui è nata la gay life in Canada. È merito soprattutto della comunità gay se questo luogo, così bello dal punto di vista architettoni-

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co è tornato a vivere a colori. Oggi Toronto è la città più “alla moda” di tutto il Nord America. A Toronto, la gay life si vive sia all’aperto, nelle mille stradine e piazze, che al chiuso, nei numerosi locali notturni e nelle sale dedicate alle mostre. Le principali piazze dove incontrare gli amici o prendere una birra sono il Queer West Village, quartiere giovanile e alla moda, in cui spesso potrete trovare artisti di strada e personalità di tutti i tipi oltre che a diversi ristoranti e locali, e Queen Street East, in cui si può scegliere di trascorrere un pomeriggio, anche natalizio, alla ricerca del regalo perfetto, tra le migliaia di boutique presenti in zona. Un vero e proprio must per chi è amante dello shopping. Passeggiando per Toronto, inoltre, avrete l’opportunità di imbattervi in diverse altre zone legate alla comunità LGBTQ del posto come Greek Town Gay, simbolo della cultura greca immigrata in Canada, molto apprezzato dai viaggiatori in visita in città, in cui spiccano la

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bandiera greca e quella arcobaleno all’ingresso di moltissimi locali. Un altro esempio di gay life, inoltre, sono le spiagge chilometriche dove poter passeggiare in piena tranquillità mano nella mano, godervi il sole mentre il vostro immaginario si perde in paesaggi unici. Se volete vivere la gay life di Toronto in tutte le sue sfaccettature, però, non potete perdervi i suoi locali, e i suoi dance clubs fino ad arrivare ai suoi molteplici eventi e feste a tema: dal Woody’s al Crews and Tangos fino agli spettacolari dance clubs di Fly 2.0 e Club 120. Immancabile alla vostra lista è il Black Eagle, il cruise club per eccellenza, e al momento l’unico in città. Quando arriva il pomeriggio ma anche la sera, soprattutto durante la settimana, Toronto si riempie di persone e viaggiatori di ogni tipo alla ricerca della sauna più trendy del momento per fare incontri interessanti. Dalla Splash Steam Sauna, sauna che serve anche da lounge bar, alle due saune più richieste dalla clientela estera come: Spa Excess e Steamworks.

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NON DIMENTICATE IL PRIDE 2019 Ma il periodo dell’anno in cui Toronto è nel suo miglior momento, è senza dubbio la fine della primavera e l’inizio dell’estate. Il Pride è l’evento non soltanto dei canadesi ma di tutto il mondo, un’iniziativa spettacolare che ogni anno attrae milioni e milioni di viaggiatori LGBTQ incuriositi ma anche desiderosi di prendere parte ad uno degli eventi più attesi di tutto l’anno. Le piazze e le vie si trasformano in palchi per concerti live, esibizioni di artisti di strada e parate di drag queen. Oltre alla coloratissima e tradizionale parata, la città durante tutta la settimana, offre diverse attività per ogni tipo di pubblico, come sessioni culturali e atti solidali. Moltissime spettacoli dal vivo e sicuramente tanta estrosità e divertimento!

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IL PATH

La versione, non solo, invernale della city

Una delle più vaste “underground city” al mondo

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e la scelta è di visitare Toronto in inverno quello che scorgiamo dal finestrino prima dell’atterraggio al Pearson, l’aeroporto più trafficato del Canada, è una piatta e infinita distesa bianca interrotta dalle perfette geometrie della selva di grattacieli del centro città, dominati dalla Canadian National Tower. La domanda che tutti si pongono la prima volta che visitano la destinazione in inverno è sempre la stessa: sentirò freddo? Le temperature durante questa stagione qui sono veramente glaciali, i gelidi venti che battono le grandi vie del centro possono arrivare tranquillamente a - 40° F. Una valida alternativa al freddo c’è: è l’efficiente rete della metropolitana, costituita da tre linee pesanti e una leggera sopraelevata, che coprono i punti nevralgici della città. Quasi settanta chilometri per 80 stazioni. Ma la vera e singolare alternativa al freddo polare è il Path, il sentiero, tradotto, una lunga via commerciale di circa 30 km che si distribuisce nel sottosuolo del centro finanziario di Toronto, la downtown. Nato con l’obiettivo di collegare i numerosi palazzi della city e proteggere le persone dal rigido cli-

di Mauro Fanfoni

Eaton Centre

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ph. Kim Kaye Rocamora - Unsplash


ma invernale, il Path trasforma Toronto in una delle più vaste “underground city” al mondo, pur mantenendo il suo allure di città elegante, multietnica, ricca, sofisticata, aperta ad arte, design, finanza, con uno dei tenori di vita più elevati al mondo. Questa fitta rete di strade pedonali unisce i luoghi più importanti della città tra cui 18 dei 25 grattacieli più alti di Toronto: in questo modo non si ha la necessità di affrontare il freddo glaciale per recarsi al lavoro oppure per fare la spesa! Nel Path sono presenti boutiques, ristoranti, caffè, locali, e collegato con le maggiori attrazioni, location alla moda dove uscire la sera e Musei. E’ considerato lo spazio commerciale più grande del Nord America con i suoi ben oltre 1200 stores. Per questo anche se visitate Toronto d’estate fare una passeggiata nel Path rimane un must perché è un’attrazione caratteristica della città e merita di essere visitato. Si raggiunge con estrema facilità: ogni volta che si entra in una stazione della metropolitana a Downtown si è nel Path che collega le stazioni di Osgoode, St. Andrew,

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Union, King, Queen e Dundas. Quando vi trovate in una di queste stazioni cercate il logo e vi troverete nel sentiero commerciale sotterraneo più grande al mondo! Il Path ha due facce, quella da giorno e da sera. Durante le ore di luce è tra i luoghi di ritrovo per business people, galleristi, fashion addicted, attori, artisti e imprenditori. Tra le locations c’è Epical l’interno del Royal York Hotel considerato molto vip e con una gastronomia canadese; Vertical, un italiano contemporaneo e Reds Wine Tavern con con i suoi straordinari vini si trovano entrambi all’interno del complesso degli uffici della First Canadian Place; per gli amanti dei mini dessert un must è il californiano Four; mentre Hy’s Steakhouse, un’istituzione dal 1950, è specializzata in bistecche, big size, d’autore. Per la sera i locali da non perdere sono Blowfish, un asiatico fusion con eccellenti cocktail, i ristoranti e bar degli hotel più di tendenza come Bosk, all’interno dello Shangri-La Toronto, dal design spettacolare e un bar molto animato ogni sera, Toca del Ritz Carlton Hotel con piatti d’autore

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e una spa che pratica trattamenti personalizzati di lusso anche per “lui”: in questi ultimi due luoghi cult è facile incontrare molte star che arrivano in città per l’annuale Toronto Film Festival che si tiene a settembre, o per girare films. Una location speciale è il Trump International Hotel & Tower: all’interno ospita l’America Restaurant, design spettacolare e cucina da grandi chef, oltre che un bar, The Calvin Bar, in stile russo molto amato dal comparto fashion e un’area con hall e spazio vips. Ci sono suite speciali, arredate in stili diversi con la possibilità di noleggiare anche per una sola cena: qui di solito le celebrities, l’alta società e finanza amano organizzare i loro eventi. Facendo almeno un trattamento alla spa si può accedere anche alla piscina infinity, dove si possono incontrare vips intenti a sorseggiare cocktail o fare ginnastica nel centro sportivo con vista spettacolare su tutta la città. Non preoccupatevi, quindi, se quello che vedete dalle vetrate è tutto bianco, siete al caldo del Path!

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© Lined Photo - Unsplash

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FASHION Le stylists più interessanti per lo shopping La destinazione offre show rooms e brands “fashion” per tutte le esigenze. Dall’alta moda allo sportswear la città rivela designers “rosa” che meritano di essere visitate e conosciute. Ci sarà pure una ragione per cui Kate Middleton e Meghan Markle hanno scelto tra i loro tanti outfit alcuni realizzati da famose fashion designers “made in Canada”. di Giorgio Riccitelli

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Hilary MacMillan

hiamata affettuosamente TO, Toronto è senz’altro una città dalla “multiculturale” identità che offre show rooms e brands per tutte le esigenze, dall’alta moda, agli indirizzi trendy & cool, ai brands più commerciali. Tra i distretti dello shopping da non perdere assolutamente ci sono Queen Street West, Yorkville, Ossington e Rosedale. Lo Yorkville Village precedentemente noto come Hazelton Lanes, ha in corso un piano di riqualificazione dal 2015 e sta trasformando la sua immagine per diventare una nuova destinazione per lo shopping, la ristorazione e il lifestyle. Ma chi sono le più famose fashion desi-

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Anu Raina

gners “made in Canada”? Iniziamo da Hilary MacMillan (www.hilarymacmilan.com): dopo essersi formata presso l’Università della British Columbia a Vancouver, ha fondato il suo marchio nel 2012. Concentrandosi su progetti per “la donna urbana moderna”, le sue collezioni sono interamente prodotte in Canada. I suoi capi sono realizzati con tessuti luxury come sete, ma anche cotone, lini e lane e non includono mai pellami, pellicce, pelli esotiche o piume. Anu Raina (www.anuraina.com) spesso mixa l’ arte incontrata viaggiando nei suoi progetti di abbigliamento: sia l’arte che i luoghi cult della moda in città l’hanno premiata e nel 2006, è stata selezionata per essere l’artista presente all’Harbourfront Centre di Toronto con il suo lavoro esposto anche nell’aeroporto internazionale di Toronto Pearson. Ha debuttato con la sua collezione di abbigliamento e accessori alla Toronto Fashion Week nell’ottobre 2010. Le fashioniste possono trovare i suoi pezzi alla CN Tower, alla Law Society of Upper Canada, alla Distill Gallery e al Designer Market di Toronto. Con sedi a New York e Toronto, Laura Siegel (www.laurasiegelcollection. com) è una designer di moda pluripremiata che crea capi sostenibili fatti a mano, facili da indossare, e realizzati in collaborazione con artigiani asiatici e latino-americani. Il claim del suo brand si può definire “capi rilassanti e disinvolti per la

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Laura Siegel

donna attenta a livello globale”: tutti prendono spunti dai suoi viaggi e dalle intuizioni durante i processi di realizzazione. La linea di abbigliamento di Caitlin Power (www.caitlinpower.com) si pone l’obiettivo di “potenziare la donna moderna e infondere la sua fiducia attraverso moda di alta qualità”. Nel primo periodo Power aveva la sua base nella sua città natale di Calgary, in Alberta, dove si è laureata in fashion design al Lethbridge College. A Toronto il suo style è stato riconosciuto per essere audace, sicuro e sofisticato da Elle Canada, Flare, Fashion, ETalk e CBC, tra gli altri. Ha partecipato più volte alla World MasterCard Fashion Week. Con la sua omonima etichetta, Rachel Sin (www.rachelsin.com) si concentra sulla moda per “la professionista creativa”. Focalizzata sull’abbigliamento femminile adatto sia al lavoro sia la sera, Sin lavora tra To-

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ronto, Los Angeles e Hong Kong per realizzare una moda accessibile che si adatta lo stile di vita in continua evoluzione delle donne moderne. Le due fashion designers Andrea Lenczner & Christie Smythe descrivono l’estetica di Smythe Les Vestes (www.shopsmythe.com) come “moderna & emotiva”. Dal suo lancio nel 2004 i loro blazer e giacche su misura hanno ottenuto subito consensi diventando must have e sono stati indossati da celebrità come Katy Perry, Blake Lively e persino Kate Middleton. Janet Han ha dato vita a The Wild North ( www.thewildnorthapparel.com) con l’obiettivo di creare un marchio di outwear equo & solidale che si adatta ai diversi contesti dell’esperienza invernale canadese, dalla città alla montagna, in modo da poter vivere una stagione invernale libera nello spirito. Con un background in design nell’università di

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Waterloo in Ontario, Han ha unito il suo know how nel commercio internazionale e nella moda attraverso anni di vita all’estero nel Sud-est asiatico, Europa, Sud America e Africa. Kimberley Newport-Mimran ha fondato il suo marchio di abbigliamento femminile “Pink Tartan” (www. pinktartan.ca) nel 2002 e ha aperto il suo primo flagship store nel quartiere dello shopping di Yorkville a Toronto nel 2010. È diventato da subito un brand internazionale, con uno showroom a New York, e il suo mix di abbigliamento sportivo di lusso e design professionale è presente in Nord America, America Centrale, Medio Oriente ed Europa.

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CHRISTMAS TIME “Anche da adulto trovo difficile dormire la vigilia di Natale. L’eccitazione del Natale è una potente caffeina, non importa la tua età”. - Carrie Latet di Giovanni Blasi

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oronto è forse la città più famosa del Paese: molti scambiano la città per la capitale, tuttavia è “solo”, si fa per dire, il capoluogo della provincia dell’Ontario. Inoltre è il centro più popoloso del Canada con i suoi oltre tre milioni di abitanti ed è il cuore pulsante dell’economia canadese. La sua popolazione è composta dal 36% degli abitanti di origine non autoctona e questo la rende tra le città più multiculturali del globo. Nonostante la sua ubicazione sia spostata verso l’estremo sud-est, il clima, soprattutto durante l’inverno, è molto rigido. Infatti, durante la stagione invernale, che va da fine novembre fino a metà marzo, è gelido, tanto che la temperatura media è di circa -5.5 °C a gennaio.

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Tuttavia spesso avvengono ondate di gelo, con punte di -20/-25 gradi. A causa dello scontro di masse d’aria, la temperatura può superare lo zero anche in pieno inverno. Questo fenomeno spesso provoca lo scioglimento della neve e la caduta di pioggia. Per chi odia queste temperature, nel sottosuolo della città è stata costruita il Path, una via commerciale lunga 30 km che collega i luoghi più importanti della città tra cui 18 dei 25 grattacieli più alti di Toronto. Il Canada è uno dei paesi dove i diritti delle persone appartenenti alla comunità LGBTQI+ sono tra i più avanzati al mondo. Basti pensare che già alla fine degli anni ’90 siano state concesse unioni civili simili a quelle riconosciute

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alle coppie eterosessuali. Nel 1998 sono state introdotte leggi anti discriminatorie. Dal 2003 al 2005 è stato introdotto il matrimonio omosessuale in tutti gli Stati della federazione. Da quel momento in poi la legislazione a favore delle coppie omosessuali si è sempre più estesa fino ad includere anche la possibilità di adozione da parte di coppie dello stesso sesso. Se amate il tipico clima natalizio Toronto è la città giusta per voi! In Canada, infatti, il Natale più che assumere un significato religioso, è considerato

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Toronto - Christmas Market

come una festa durante la quale si celebra lo stare insieme, l’amore e la famiglia. Fino al 22 dicembre il popolare Distillery District ospita il Toronto Christmas Market: un insieme di tipiche casette di legno addobbate con luci e nastri colorati, che vendono bevande calde e doni fatti a mano. Al contrario, per chi ama un ambiente più alla moda, all’interno dell’Union Station Holiday Market, nei pressi della stazione metropolitana Union Station, si trova una versione moderna dei tradizionali mercatini natalizi. Qui sono invitati degli artigiani che allestiscono delle bancherelle nelle quali vendono vestiti, bevande e simpatiche idee natalizie. In Nathan Phillips Square all’Holiday Fair sono allestite giostre e si può assistere a spettacoli pirotecnici e musicali oltre a comprare cibo e altro nelle classiche bancarelle di Natale. Quest’anno la Casa Loma apre le sue porte per tutto il periodo natalizio. Il palazzo ospita una vasta gamma di attività divertenti e coinvolgenti. Si può inoltre assistere ai nuovi spettacoli del famoso intrattenitore illusionista Professor Wick e degli artisti di pattinaggio sul ghiaccio Glisse on Ice.

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Inoltre è allestito un albero alto 40 piedi nella Great Hall e altri otto alberi firmati da talentuosi designer canadesi. Questo luogo addobbato e pieno di magia assumerà un volto romantico e fantastico. Non dimenticate di recarvi a Nathan Phillips Square per osservare il grande albero di Natale addobbato con più di 18.000 lucine. Chi è interessato a vivere un’esperienza davvero particolare potrà visitare la Mackenzie House, l’ultima casa del primo sindaco di Toronto, William Lyon Mackenzie. Il museo interpreta la vita urbana vittoriana del 1860 e l’evoluzione delle istituzioni democratiche attraverso la lente di Mackenzie il quale è stato scrittore, editore e politico ribelle. Per dicembre è organizzato all’interno dell’abitazione un evento finalizzato a fare vivere agli ospiti un tipico Natale dell’800!! Chi ama gli alberi addobbati, si recherà al “Gardiner Museum” per vederne alcuni decorati in modo unico. Per chi ama lo skate, potrà praticarlo in una location da urlo: il Natrel Rink a Harbourfront ambientato sullo splendido litorale del Lago Ontario, questa è la pista più panoramica della città.

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LA CUCINA CHE EDUCA Il mix gastronomico di Toronto di Giovanna Ceccherini

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a cucina canadese è molto simile a quella statunitense, sia per filiera alimentare che per modello nutrizionale, ricco di proteine e di grassi saturi. Tuttavia, la multietnicità della cucina francese, italiana e centroamericana ha ispirato numerosi chef, che attualmente conducono ottimi ristoranti fusion in tutto il territorio canadese. Questo nuovo trend ha permesso anche di riscoprire tipicità territoriali, sia in termini di preparazione che di prodotti, grazie alla crescente attenzione ad un regime alimentare più attento alla qualità ed alla sostenibilità degli alimenti. Ottima è la carne non solo di manzo o vitello, bensì anche di bufalo e di alce. L’hamburger, servito con salse e/o formaggio fuso, resta uno dei piatti tipici. Lo accompagna il panino, non esattamente uguale a quello italiano: si tratta di un panino servito sempre caldo con patatine fritte. Il bannock è un pane morbido, spesso usato in quelle preparazioni ed acquistabile anche presso i foodfruck, con sciroppo d’acero o fritto zuccherato. Il bacon canadese (peameal bacon, così chiamato perché un tempo era conservato in botti piene di piselli secchi) è ottimo.

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Dolce e saporito, è spesso proposto sulle ricche colazioni, arricchito con sciroppo d’acero. Viene servito arrotolato, secondo la tradizione che racconta come tra il 1800 ed il 1900 la carne venisse esportata in rotoli verso l’Inghilterra. Il poutine è il piatto nazionale. Non è una raffinatezza francese: si tratte di patate fritte condite con salsa di carne affumicata, dadini di formaggio. A Toronto lo si arricchisce anche con pollo e lo si consuma solitamente come contorno ad hamburger o panini, ma anche come piatto unico. Ricordando le tradizioni degli immigrati italiani, anche il Canada ha la sua pizza nostrana: sottile, condita con frutta esotica, speck, chorizo, peperoncino piccante. La pizza canadese è spesso completata con un bella spruzzata di sciroppo d’acero, che ha le più diverse declinazioni come condimento dal dolce al salato, al piccante…Tutti i piatti canadesi possono essere arricchiti dallo sciroppo d’acero. La Cheese Soup, una zuppa di formaggio cheddar e verdure come broccoli, carote, patate,ecc Anche il pesce, proveniente dall’Atlantico, ha la sua cucina dedicata: halibut, crostacei e sal-

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mone, anche se come streetfood trionfa sempre il ‘fish and chips’ britannico. Fish and Brewis è un piatto tipico dei pescatori, a base di baccalà, pane e grasso di maiale Numerosi i dolci a base di formaggio e sempre molti ricchi di burro come le ciambelle o i doughnuts, di origine olandese. Le ciambelle sono coperta da uno strato croccante e ripiene di crema al burro e talvolta da uvetta. Tipico è il Nanaimo Bar, un dolce a tre strati composto da crumb, uvetta e ricoperto di cioccolato. Tra le ciambelle, le Beaver Tails ‘code di castoro’, ricoperte dello stesso impasto dei doughnuts con cioccolato e zucchero oppure con formaggio e sciroppo d’acero. La Butter Tart è una crostata con un cuore di burro e uova, aromatizzata da frutta secca. Il Pouding-chômeur, il ‘Budino del Disoccupato’, è un dolce tipico canadese, nella forma di una torta a base di burro, sciroppo di zucchero ed acqua. È servito soprattutto nei bar. Se poi siete appassionati di caffè, meglio servirsi in un bar che in un ristorante. Solitamente i bar hanno macchine per espresso migliori dei ristoranti ed il loro caffè non è peggio di quello dei cugini statunitensi. Anche il vino ha la sua tradizione: Nella British Columbia si producono bianchi di tutto rispetto

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a base di uve riesling e chardonnay. Per i rossi, il Cabernet Franc è un’ottima esperienza di degustazione. Tuttavia il vino più conosciuto a Toronto è il ‘vino del ghiaccio’: come il Vidal, le uve sono tenute congelate fino all’inizio dell’inverno. Questo fa sì che la concentrazione zuccherina si intensifichi e si produca quindi un vino molto dolce, da dessert. Spesso si utilizza lo stesso procedimento anche con Riesling, Chardonnay e Cabernet Franc, che sono però molto meno resistenti al freddo di quanto non sia il Vidal. Una bottiglia da 375ml può costare fino a 100$. Altre bevande, decisamente meno costose, sono l’Ice Cider, il ‘sidro di ghiaccio’ creato dal succo delle mele congelate raccolte dopo le nevicate. Usato sui dessert, ma anche su salumi e formaggi. Insomma anche la cucina di Toronto si caratterizza con un mix sorprendente di sapori ed accostamenti ben lontani dalle nostre tradizioni culinarie. I ristoranti non sono economici, tuttavia offrono uno spaccato delle numerosissime contaminazioni ed innovazioni a cui la cucina nordamericana si sottopone, assecondando sapori e tipicità di ogni provenienza, rielaborate secondo gli usi ed i costumi alimentari canadesi.

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WHAT’S BOOK? Spunti di lettura di Arnaldo Ricci

VERO O FALSO di KC Burn Editore Dreamspinner Press

del Canada, lavora alla costruzione della città. Intorno a Patrick e ai suoi amori, per Clara e Alice, gira intorno uno scenario drammatico e tragico, pieno di contrasti e ingiustizie. Mentre la città prosegue la sua crescita l’uomo ne rimane soffocato. Proprio grazie a questi ndividui coraggiosi una terra sconosciuta si sta trasformando in una veria patria.

Il romanzo è il seguito di “Dentro o fuori - Storie di Toronto”. Qui l’investigatore Bekker tocca il fondo: deve ancora riprendersi dalla rottura col fidanzato traditore, seriale, ma è anche coinvolto in una brutta retata durante la quale ha dovuto uccidere un uomo, e il suo migliore amico ora lotta fra la vita e la morte. Sotto indagine per il ruolo giocato nella sparatoria, il boss lo invia in missione ufficiosa, sotto copertura. Senza il supporto dei colleghi e della propria lucidità, Bekker si ritrova a recitare la parte di un uomo separato per avvicinare Parker Wakefield, il ragazzo che gli affitta una stanza, finendo per abbassare la guardia; sa che quello che prova non è professionale, ma non riesce a resistere a Parker. Quando sopre che il giovane è coinvolto in un’operazione illecita, deve fare una scelta: proteggere il loro rapporto, a prescindere dalle conseguenze, o salvare la propria carriera e mandare dietro le sbarre l’uomo che ama.

IL FRATELLO ITALIANO di Nino Ricci, G. Jacobucci Editore Fazi Vittorio Innocente, già protagonista di "Vite dei santi", torna nuovamente a Toronto e ritrova Rita, una sorella nata da una relazione extraconiugale della madre. I due, cresciuti, da soli, nella famiglia paterna, un contadino emigrato in Canada negli anni 1950, cercano di avvicinarsi con l’obiettivo di creare un rapporto fraterno, mai avuto, e mettere insieme quello che resta di una famiglia. Il sentimento che unirà i due protagonisti sarà complesso, e segnerà, in maniera drammatica Vittorio: Rita si allontanerà da Toronto e Vittorio deciderà di tornare, dopo ben due decenni, nel suo luogo di origine, la Valle del Sole.

NELLA PELLE DEL LEONE di Michael Ondaatje Editore Garzanti Libri Toronto, 1920, una comunità di immigrati, turchi, greci, italiani giunti nel selvaggio cuore

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precisata Agenzia di spionaggio ed è maestro di travestimenti. Tocca a Shirley interpretare i segnali, un particolare modo di battere le palpebre quando lui la intercetta, i numeri di bricchi di panna durante la colazione per mandare messaggi, frasi che sembrano innocue ma che nascondono coordinate. Un romanzo che guida il lettore tra le vie di Toronto e i vicoli della memoria di Shirley. IN FUGA di Anne Michaels Editore Giunti

OCCHIO DI GATTO di Margaret Atwood Editore Ponte alle Grazie La pittrice Elaine Risley fa ritorno a Toronto per cercare se stessa, sopraffatta dal suo passato. I ricordi della sua infanzia, insopportabili tradimenti e crudeltà tornano a galla, inevitabilmente, costringendola ad affrontare lo spettro di Cordelia, una delle sue migliori amiche, che la tormenta da 40 anni. Odori, sapori, musiche, superstizioni e squallori nella Toronto del 1940, sono rievocati con mano magistrale. ABITO NERO CON PERLE di Helen Weinzweig Editore Elliot Risulta difficile inquadrare in maniera netta la narrazione: all'inizio potrebbe sembrare una storia d'amore, con i due amanti divisi che si desiderano a tal punto da sfidare i rischi dati dalle loro rispettive posizioni per poter stare insieme. Escogitando un “sistema” portano avanti questa relazione per vent'anni, in cui si innesta un clima da spy story: Coenraad di origine olandese e insignito di medaglie dal generale De Gaulle, lavora per una non ben

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Scritto in due sezioni, Libro I e Libro II, il romanzo narra la storia di Jakob Beer, ebreo che da bambino in Polonia sfugge ai nazisti salvato da un geologo greco, Athos Roussos, che lo adotta e lo porta a vivere a Zante, in Grecia. Dopo la II Guerra Mondiale la coppia emigra a Toronto. Il romanzo racconta la sua vita, il matrimonio, le altre vicende e la passione per la poesia. Il romanzo è scritto in stile poetico con persistenti livelli di metafora, esplorando i temi del trauma, del dolore, della perdita e della memoria.

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TO, D E S TI N A Z I ON E A TU TTO TON DO Alessio Virgili

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oronto è anche una destinazione per tutti coloro che amano lo sport. L’Hockey qui è di sicuro la disciplina più seguita e non a caso la città ospita una delle squadre più famose al mondo, la Toronto Maple Leafs. L’Air Canda Centre, dove si tengono le partite di Hockey, è composto da oltre 2 milioni di cubetti di ghiaccio ed è considerato uno degli stadi di Hockey più grandi al mondo. A dimostrazione di come l’Hockey sia considerato lo sport cittadino d’eccellenza, qui è possibile visitare l’Hockey Hall of Fame, uno dei punti turistici d’eccellenza per gli amanti del genere. Non sono da meno il basket con la squadra Toronto Raptors e il baseball con i Toronto Blue Jays. Per questi ultimi immancabile è poterli vedere giocare nella loro “casa”, il Rogers Centre situato in centro città a cui assistono solitamente oltre 40.000 cittadini di Toronto. Toronto è davvero una città eclettica e aperta a tutti.

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Dog Fountain in St Lawrence Market district of Toronto

Qui i Vostri amici a quattro zampe saranno i benevenuti. Sono molti, infatti, gli hotel e gli esercizi commerciali che accettano gli animali. E per chi è amante degli animali domestici non può mancare una visita alla Dog Fountain, davvero suggestiva nella versione notturna: qui una serie di statue raffiguranti le più famose razze canine sono tutte rivolte verso la cima della fontana dove è collocato un osso gigante. È divertente osservare tra queste alcune riproduzioni feline, che ignorano completamente l’osso e sono rivolte in altre direzioni, tentando di scorgere in lontananza altre statue poste dall’artista e che hanno attirato l’attenzione dei nostri amici gatti. Toronto non finisce mai di stupire: prendendo il traghetto da Bay Street è possibile raggiungere la spiaggia nudista di Hanlan’s Point Beach molto frequentata dalla comunità LGBT e trovare un po’ di refrigerio soprattutto durante i periodi più caldi.

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