Le cinque sorelle chouette

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le cinque sorelle Chouette di Alessandro Marcigliano illustrazioni di Sonia Gazzelloni


Le cinque sorelle Chouettte di Alessandro Marcigliano illustrazioni di Sonia Gazzelloni


Š Alessandro Marcigliano, 2011 Edito da: Accademia delle Arti e Nuove Tecnologie Piazza della Rovere 107, 00165 - Roma 06 686 4008 - info@accademiadellearti.it Illustrazioni: Š Sonia Gazzelloni, 2011 Finito di stampare a Giugno 2011 presso centro stampa Happy Service, Roma



Le cinque sorelle Chouette eleganti e graziose civette eran note al mondo intero per il loro sguardo altero

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Civettuole per natura volteggiavan con premura frequentando in societĂ gufi orsi e cincillĂ .


Benchè ancora signorine e di età non più pulcine non perdevano occasione per attrarre l’attenzione.

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Ciascheduna a onor del vero, sorvolava il bosco intero con crescente batticuore per trovare il vero amore.

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Ma non fu sempre così, anche lor ebbero un dì qualche alato spasimante, qualche storia un po’ piccante!

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Ci fu un tempo assai lontano quando ancor nuove le penne, Barbagianna quasi svenne nel sentir sfiorare piano...

...la sua ala ancora indenne da uno splendido fagiano, che svelò il suo tristo piano quando la lasciò vilmente. 11


Clodovetta assai graziosa, civettava a destra e a manca, svolazzando senza posa, di tubar mai era stanca. Finchè un dÏ il suo falcone...

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...disse:”E che sono un allocco? Ogni volta che ti tocco tu mi dici - Oh, mio grifone!-” La lasciò, le piume affrante,

senza alcuna spiegazione, dandole dell’incostante, e andò a star con un airone. 13


Le gemelle CicÏ e Cocò eran state assai richieste e viaggiando col landò animavano le feste.

Ma nessun dei pretendenti che si davan gran daffare trovò mai saldi argomenti per poterle poi impalmare.

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La più piccola, Civella, ancorchè quella più bella, pose alte le sue mire e non stette lì a poltrire. Adocchiò un gufo reale che non era niente male...

...e tra vezzi e astuti imbrogli, lui le cadde tra gli artigli. Ma l’altar restò chimera perchè quella primavera fuggì il perfido rapace per sposare una pernice. 15


E cosĂŹ le cinque sorelle, soave ancor la piuma ariosa...

...si agitavan senza posa per non rimaner zitelle.

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Finchè un giorno Clodovetta che di tutte era piĂš astuta, disse:â€?Allor se son civetta voglio esser conosciuta!

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Noi dobbiamo far clamore, attirar sguardi rapaci

...suscitar nei becchi ardore,

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...diventar fonte di baci!


E qual cosa piÚ eccitante, nuova ardita e originale, di un cappello un po’ speciale ma di foggia assai elegante?�

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E cosĂŹ in men di un niente,

cinque cappellin

furon pronti

firmati da un bel

ed indossati

papero emergente.

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E le cinque civettuole van nel bosco per posarsi dove meglio batte il sole, solo per pavoneggiarsi.

Non sappiam se poi mariti han trovato in quel frangente, ma quei cappellini arditi da far volgere la gente, 22


oggi ancor sono portati da civette assai sciccose che li credono dotati oltre che di nastri e rose, di quei pregi che sfruttati le trasformano in sciantose, da far tutti innamorati.

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