Soul Running n 29 - Lands

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livigno - val d’Ayas e di gressoney - la versilia - il casentino - i monti sibillini

SOUL RUNNING

SOUL RUNNING LANDS - numero 29 – luglio 2017 – Euro 5,00

THE SOUL LANDS

NUMERO 29 - LUGLIO 2017 Euro 5.00 - “Poste Italiane s.p.a. -

Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, LO/M




E D I T O R I A L E

Mai smettere di sognare!!! Ho 44 anni. Spero di sognare grandi cose ogni volta che chiudo gli occhi la notte. Godo delle mie attività oniriche. Il problema, che poi considero un vantaggio, è che lo faccio anche di giorno! Sognare a occhi aperti. Concretizzare i propri sogni trasformandoli in progetti. Lottare fino all’ultimo per vederli realizzati. Guardare da lontano il proprio sogno che ha preso vita. Appagamento? No! Un sognatore non si ferma mai. Sognare è una forma di esplorazione, di viaggio. Conoscenza e tracciatura di nuovi confini. Amundsen, Scott, Cook. Magellano, Colombo, Messner, Bonatti, Pellizzari, Rubia, Leonardo, migliaia di sogni concretizzati, migliaia di giorni di sofferenza, di angoscia, cercando convinzione laddove sembrava tutto perso; giorni di lavoro senza orario, senza sosta. Mesi di navigazione, di studio, di allenamenti, di concentrazione. Per denaro? Non chiedetelo mai a un sognatore! Voi ferireste lui ma soprattutto lui ferirebbe voi. LANDS vuole provare a tracciare nuovi confini di viaggio in un’Italia che ci illudiamo di conoscere ma che, patria sognatrice, ama sorprenderci sempre. Alla riscoperta, quindi, di un nuovo mondo nella terra più antica: The italian outdoor dimension!

di Davide Orlan

“… il meschino iconoclasta può anche demolire Babbo Natale, ma industriosi sognatori scaveranno cercando il tesoro del capitano Kidd molto dopo che l’ultima calza sarà stata appesa sul camino”. Ralph Paine

#4


DOMINATE

THE TRAIL


S O M M A R I O 8-17

alla riscoperta di Livigno di Mirko Mottin

visso e ussita. l’anima più vera del parco nazionale dei monti sibillini di Davide Orlandi

Portfolio la parola all’immagine

18-31

il Casentino: santi, poeti e… di Mirko Mottin e Davide Orlandi

44-57

ayas e Gressoney, correre nell’inFinito di Davide Orlandi

70-81

Versilia by fair means… ma non solo!!! di Davide Orlandi

32-42

58-69

#6


La Sportiva Ambassador

LA SPORTIVA ® is a trademark of the shoe manufacturing company “La Sportiva S.p.A” located in Italy (TN) - Photos by Damiano Levati, Storyteller Lab

ANTON KRUPICKA

È una ricerca costante. Correre, scalare, attraversare: si tratta di esplorare ciò di cui siamo fatti. Ciò per cui siamo nati. Guardare avanti, sempre.

www.lasportiva.com Become a La Sportiva fan @lasportivatwitt Val di Fiemme, Trentino

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P O R T F O L I O 1 I CANTI ORFICI La tellurica melodia della Falterona. Le onde telluriche. L’ultimo asterisco della melodia della Falterona s’inselva nelle nuvole. Su la costa lontana traluce la linea vittoriosa dei giovani abeti, l’avanguardia dei giganti giovinetti serrati in battaglia, felici nel sole lungo la lunga costa torrenziale. In fondo, nel frusciar delle nere selve sempre più avanti accampati lo scoglio enorme che si ripiega grottesco su sé stesso, pachiderma a quattro zampe sotto la massa oscura: la Verna. DINO CAMPAGNA

where: Monte Falterona click: Francesco Di Domenico #8


#9


––––– ––––––––––––––––– P O R T F O L I O 2 #10


“Sulla montagna sentiamo la gioia di vivere, la commozione di sentirsi buoni e il sollievo di dimenticare le miserie terrene. Tutto questo perché siamo più vicini al cielo.” EMILIO COMICI

#11

where: Livigno

click: Andrea Valsecchi


#12

A piè del monte la cui neve è rosa In su ’l mattino candido e vermiglio, Lucida, fresca, lieve, armonïosa 4Traversa un’acqua ed ha nome dal giglio.

IN RIVA AL LYS Io qui seggo, Ferrari, e la famosa Riva d’Arno ripenso e il tuo consiglio; E di por via la piccioletta prosa 8E altamente cantar partito piglio. Ma il Lys m’avvisa — Al nulla si confonde Questo mio canto, e non se ne rammarca; 11Pur di tanto maggior vena s’effonde — .

P O R T F O L I O 3

where: Val d’Ayas click: Davide Orlandi

Ond’io, la fronte di superbia scarca, Torno al mio cuore; e a’ monti a l’aure a l’onde 14Ridico la canzon del tuo Petrarca. GIOSUE’ CARDUCCI


#13


#14


P O R T F O L I O 4 Ombre sui Sibillini E gli uccelli del silenzio battono ali e chiodi muti al cielo, e fanno cadere dell’immobilità le piume e dall’est l’aria si fissa al prato. Urla muta la collina e la sua ombra, la Sibilla che si dispera come madre il pianto e dei suoi figli non ha che altra paura. Dove il cuore che ha la terra annega a metà e dall’altra il fuoco l’incendia, altro spavento ad un Dio naufrago. Le lacrime non cadono, ma come dei piccoli ghepardi la madre ringhia al vento il suo dispiacere che ha il grido del Polo e l’arresa del deserto. Giorgia Spurio

where: Ussita click: Mirko Mottin #15


––––– ––––––––––––––––– P O R T F O L I O 5 #16


ALCYONE

Non temere, o uomo dagli occhi glauchi! Erompo dalla corteccia fragile io ninfa boschereccia Versilia, perché tu mi tocchi.

Tu mondi la persica dolce e della sua polpa ti godi. Passò per le scaglie e pe’ nodi l’odore che il cuore ti molce… GABRIELE D’ANNUNZIO

#17

where: Alpi Apuane click: Davide Orlandi


THE SOUL LANDS 1

#18


iL CASENTINO: Santi, poeti e… ituato a cavallo dell’Appennino tra Firenze e Forlì, compreso nelle regioni di Emilia Romagna e Toscana, si trova uno dei patrimoni forestali più importanti d’Italia: il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna. Ricchissimo di storia, cultura e natura, al suo interno si trovano piccoli borghi antichi, mulini, chiese e santuari. Tra questi vanno citati il santuario francescano della Verna e l’Eremo di Camaldoli. La caratteristica principale e la vera ricchezza delle zone boschive è quella di aver mantenuto nel tempo la sua elevata naturalità e l’aspetto monumentale, tanto da ispirare figure religiose come San Romualdo e San Francesco D’Assisi e sommi poeti quali Dante Alighieri e Gabriele D’annunzio.

Musica per vivere la natura e coglierne la sua energia

Sacred Spirit – Ly O Lay Ale Loya

#19


Per questi motivi abbiamo fatto le classiche quattro chiacchiere con due “persononaggi” legati al parco e che lo vivono da anni, molto intensamente, anche se sotto aspetti diversi, per presentarvi al meglio le mille sfumature di questa parte d’Italia. Nevio Agostini: naturalista responsabile del Servizio Promozione, Ricerca, Divulgazione e Conservazione della Natura. Padre Ugo: Archivista Storico dell’Ordine dei Monaci Camaldolesi

Nevio, una delle peculiarità del Parco è la grande biodiversità, preservata e protetta. Cosa ci puoi dire a riguardo? Il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi è un’area integra e conservata da secoli di gestione finalizzata a mantenere il paesaggio e la foresta in armonia con la natura. I quasi 40.000 ettari di territorio sono per buona parte di proprietà pubblica, la parte più importante e meglio conservata sono le secolari Foreste Casentinesi, ma anche tutto il resto è ideale per vivere esperienze in natura che sia il trekking, il running, la mountain bike o più semplicemente, senza troppi inglesismi, stare bene in una cornice di natura straordinaria.

Secondo te cosa rende unico lo scenario delle Foreste Casentinesi? L’unicità del Parco Nazionale sono le Foreste vetuste, difficile descriverle, facile una volta all’interno capirne la magnificenza con faggi e abeti secolari che si slanciano nel cielo superando spesso i 40 metri, e un sottobosco ricco di specie delle foreste montane con acque zampillanti in tutti i torrenti. L’unicità è tale che con molta probabilità la riserva integrale di Sassofratino, fiore all’occhiello delle Riserve Casentinesi, assieme a poche altre foreste europee verrà rinosciuta dall’UNESCO come Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Ma forse quello che rende unico il Parco è la sacralità dei luoghi, le Foreste proteggono e custodiscono una storia millenaria di eremi e santuari, alcuni di eccezionale importanza tutt’oggi come l’Eremo e Monastero di Camaldoli e il Santuario Francescano de La Verna. Dall’inizio del tuo lavoro con il Parco ad oggi che cambiamenti hai notato? Il Parco è operativo da ormai 25 anni e io sono qui fin dalla sua inaugurazione, il patrimonio naturale lo abbiamo ereditato, ma il nostro lavoro ha permesso di rendere godibile e divulgarne il patrimonio storico e naturalistico a centinaia di migliaia di visitatori che ogni anno vengono in visita

#20


Tre risposte “secche”, tre unicità, per le quali almeno una volta nella vita bisogna venire nel Parco. - I colori della Foresta della Lama (foliage) nelle ultime due settimane di ottobre e quella di Campigna nelle ultime due di settembre con il risuonare emozionate del Bramito del Cervo. - La foresta monumentale della Verna agli inizi di primavera, con le atmosfere mistiche del santuario e del sottobosco particolarissimo del monte santo. - La valle dell’Acquacheta in primavera, con il fragore della cascata e la verde e lussureggiante valle appenninica.

al Parco. Grazie al lavoro dell’Ente, al Corpo Forstale dello Stato (oggi Carabinieri Forestali) e alle Comunità Montane sono stati realizzati una ottima rete di sentieri, centri visita, strutture didattiche, editoria e promozione. Basta che il lettore vada nel nostro portale www.paroforestecasentnesi.it per iniziare a orientarsi per una visita.

Puoi dirci quali sono i modi per scoprire gli angoli più caratteristici del Parco? Il miglior modo è il camminare, il lento cammino o anche la corsa ti fa sentire parte della natura, avvolto dei suoni e nei canti delle numerose specie di uccelli che popolano la foresta. Anche la mountain bike se si utilizzano le numerose piste forestali chiuse al traffico motorizzato sono un mezzo consigliato. Da non disdegnare le visite guidate che, numerose, possono essere prenotate nei centri visita, le guide abilitate possono farvi consocere meglio le singolarità naturalistiche e consigliarvi per continuare a far attività nel Parco. Numerosi sono anche gli appassionati della bici da corsa che percorrono i vari passi che tagliano il crinale appenninico facendo tappa da luoghi turistici come i paesi del Casentino o della Romagna.

©Massimo Schiumarini

Secondo te perché un turista dovrebbe venire in vacanza nell’area del Parco? Semplicemente perché, con assoluta sicurezza, non rimarrà deluso. Non solo Natura, ma anche un’ospitalità che è tipica delle genti di toscana e romagna. Basta vedere i commenti che si leggono sui vari social o leggere le recensioni su riviste di settore. Un consiglio: prima di partire telefonare e informarsi su cosa è meglio fare e visitare al nostro ufficio turistico di Pratovecchio 0575.503029 promozione@ parcoforestecasentinesi.it

#21


1993

36843

fondazione

ha

con DPR del 12 luglio 1993 “Istituzione dell’Ente Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna”

di estensione, suddivisa in 2 regioni, Emilia-Romagna (18200 ha) e Toscana (18000 ha) e tre provincie: Forlì (18200 ha), Arezzo (14100 ha) e Firenze (3900 ha)

1658

1

metri slm

fiume importante

è l’altezza della vetta del Monte Falterona, la cima più alta all’interno del Parco

l’Arno nasce dal Monte Falterona è il principale fiume della Toscana con i suoi 241 km di sviluppo fino alla foce

11

600

i comuni

chilometri

che vengono toccati dai confini del Parco

circa la rete sentieristica del parco, percorribile a piedi, in mountain bike, a cavallo o, in inverno, con gli sci da escursionismo

#22


#23


#24


«Come quel fiu me c'ha propri o cammino prima dal Mon te Viso 'nver' levante, da la sinistra costa d'Apenn ino, che si chiama Acquacheta su so, avante che si divalli gi ù nel basso le tto, e a Forlì di qu el nome è vaca nte, rimbomba là so vra San Bened etto de l'Alpe per ca dere ad una sc esa ove dovea per mille esser re cetto; così, giù d'una ripa discoscesa , trovammo riso nar quell'acqua tinta, sì che 'n poc'or a avria l'orecc hia offesa.» Dante Alighier i, Divina Commed ia (Inf. XVI, 94-1 02)

#25


Padre Ugo, Camaldoli, i monaci, la foresta: una cosa sola. 1000 anni di Eremo, di spiritualità, di fede e conoscenza profonda. Conoscenza dell’ambiente, della scienza, della medicina. Base dell’Ordine Camaldolese: l’ora et labora di tradizione benedettina, cui si potrebbe aggiungere ospita, nel senso più pieno della parola: prendersi cura sia delle persone che del territorio. Abbiamo voluto incontrare Padre Ugo, figura contemporaneamente semplice e complessa tra i monaci dell’Ordine Camaldolese fondato nel 1012, secondo una data tradizionale, da S. Romualdo di Ravenna, la cui riforma monastica è debitrice della Regola di S. Benedetto e della tradizione anacoretica del Vicino Oriente. Vi chiederete perché, dato che trattiamo di territorio, di outdoor sport; la risposta è di una facilità disarmante: i monaci sono lì da sempre e la foresta, oggi Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, è stata sempre la loro foresta fino alla soppressione da parte del Governo Italiano del 1866, quando è passata, insieme al complesso Eremo e Monastero, al Demanio di Stato. Anche se non più proprietari, i monaci hanno continuato a sentire la foresta come la “loro” foresta e gli alberi come amici di sempre, loro compagni di viaggio. I monaci e la foresta in perfetta sintonia! Curata da sempre con amore la foresta è giunta fino a noi dal lontano secolo XI intatta, preziosa, unica per tutti noi. Conoscere i Camaldolesi è conoscere il territorio!

da uno smartphone “onniscente” con cui tutti osserviamo ciò che ci circonda. La cosa su cui mi arrovello, da quando sono uscito dal monastero, è quel senso di infinito che trasuda. La disposizione “ascensionale” della struttura è reale e forse slancia verso l’alto, l’infinito appunto, tutti i pensieri e le parole scambiate con il monaco. Ma Camaldoli non è solo eremo e monastero. C’è pure La Mausolea, e anche questa fin dal sec. XI, giù nella valle, un’azienda agricola a produzione biologica, fonte da sempre alimentare della comunità camaldolese, con le sue case coloniche in collina, già abitate dai mezzadri,

Isolarsi non è cosa facile, nemmeno volendolo; ancora più impensabile, se non all’apparenza impossibile, è farlo senza perdere la connessione con il resto del mondo. Scegliere di isolarsi e non fuggire, come sottolinea Padre Ugo, nel silenzio denso del Monastero di Camaldoli, può sembrare una scelta anacronistica guardandola con gli occhi e la mente filtrati

#26


oggi restaurate e poste a disposizione dell’ospitalità autogestita. Accanto al Monastero poi c’è la Farmacia, le cui origini, inizialmente modeste, risalgono ai primordi della vita del monastero. La farmacia, con i suoi reperti storici (vasi, alambicchi, alberelli), dotata di una biblioteca specialistica, nata in funzione dell’Infermeria, tuttora funzionante, merita una visita attenta e i prodotti in essa esposti (creme, tisane, infusi vari, gemme di pino, liquori, vino) nella maggior parte sono frutto del lavoro dei monaci. La Foresteria, da sempre meta di convegni, nell’estate a ritmo settimanale, è aperta ad ogni categoria culturale, dal dialogo ecumenico al dialogo interreligioso, dai colloqui filosofici alle istanze che assillano il mondo di oggi, in particolare dei giovani, alla pace, ecc Infine l’Eremo sulla dorsale appenninica toscana (m.1111), circondato da abeti secolari, simbolo dell’ascensionalità monastica, luogo per monaci che nel cenobio hanno maturato la loro formazione ascetica e umana e che ora possono dedicarsi alla contemplazione del trascendente. E gli alberi, tanti alberi, erbe e fiori, dentro e fuori dell’Eremo, rispettati, curati e all’occasione usati per curare. Ogni albero con le sue proprietà e il suo simbolismo, ben descritto in caratteri d’oro nei pannelli retrostanti il nuovo portone dell’Eremo, tutto in bronzo, opera di Claudio Parmiggiani per ricordare i mille anni dell’origine del sacro luogo. Unica, scioccante, forse più corretto sorprendente, la sensazione di essere nel mondo più pieno e non isolati quando si dialoga con Padre Ugo. Camaldoli, da che esiste, è luogo di incontri, di scambio, di cultura, di scienza, di arte. È luogo che, rubando un termine alla musica, è ricco di “contaminazioni”. Solo dal punto di vista

artistico si parlano “diverse lingue”, si resta stupiti davanti allo stile barocco e non romanico come verrebbe da pensare ad intuito, della chiesa dell’Eremo. Strabiliati davanti alle tre opere del Vasari nel Monastero che vanno dal neoclassico, stile fiorentino puro, fino ad influenze di chiaro stampo fiammingo. Culturalmente Camaldoli diviene un punto cruciale della storia svariate volte. Dal Rinascimento quando Lorenzo De Medici soggiornava con la sua corte di intellettuali e artisti per lunghi periodi, fino al II conflitto mondiale, quando alcuni tra i giovani, allora, futuri padri della costituzione del nostro paese si trovarono a Camaldoli per la stesura di un documento chiamato “Codice di Camaldoli” dal quale trae spunto, in parte, la nostra magnifica Costituzione. Detto tra noi… non sarebbe male se facessero una capatina anche i pigri, intellettualmente parlando, protagonisti della scena politica attuale. Resto così, attonito, a pensare che c’è apertura, tolleranza, lungimiranza in un piccolissimo angolo di mondo laddove ci dovrebbe essere isolamento totale e al contrario isolamento, barriere sempre più alte e limitatezza nelle super connesse e immense metropoli della terra. Chissà che correndo sul percorso dei campionati del mondo di Trail Running, la Foresta Sacra, non mi si schiariscano le idee. Grazie di cuore per il tempo che ci ha dedicato Padre Ugo.

#27


GLIO. E DEL MA LE FAVILL o. tomo prim VENTURA RO SENZA IE R U T N E imitabile IL V el vivere in d i d tu s ri e alt Buti. di Lucrezia te n a m a Il secondo ntino di esto Case u q in o rc cercai e mi rice me già mi o c , «Mi cerco ra ie h i e nel di preg ove nacqu d ro passione e p s a on fossi nel suolo . Se nato n ò rt o e ricercai p i m qui, olei che esser nato i e rr dolore di c o v i, z d’Abruz elagnolo. nella terra a e di Mich ustire la mia rn e V a ll e d ir rob nella terra , posso io e v mpo ro lt a e tiva e nel te ella a n Qui, più ch a z z e h salvatic all’apice d pertinace zzare fino li a u it ir p s io.» medesimo to selvagg n ti is io m i grazia ogn IO D’ANNUNZ GABRIELE

#28


#29


#30


©CRISTINA ONIDA

INFO UTILI I link per organizzare la vostra vacanza nell’area delle Foreste Casentinesi, all’insegna dello sport e della vita outdoor, per gustare al meglio la vera essenza di questa terra! Info e pacchetti turistici per la vostra vacanza in Romagna: www.welcomecesena.it - info@welcomecesena.it Tel 0547 075265 - Cell 3318244620 - Whatsapp 3318244620 Info sul Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna: www.parcoforestecasentinesi.it Info turistche sul sito dell’APT servizi regione Emilia Romagna: www.emiliaromagnaturismo.it I Running Hotel dell’Emila Romagna www.runninghotel.it/hotel-region/emilia-romagna I Running Hotel della Toscana www.runninghotel.it/hotel-region/toscana

#31


THE SOUL LANDS 2

alla riscoperta di livigno #32


Musica per viaggiare alla ricerca di luoghi da scoprire

U2 – Where the streets have no name

#33


escrivere Livigno è un compito meno facile di quanto possa sembrare all’apparenza. Oggi si presenta come una piccola cittadina di montagna, conosciuta per il turismo, lo sport - praticato in mille modi diversi, sia in estate sia in inverno - lo shopping e il divertimento. In alta stagione la vita sembra scorrere frenetica, senza un attimo di tregua. Eppure dietro questa ammiccante facciata, pulsa ancora il cuore del vecchio paese ancorato a salde tradizioni, schivo e riservato. È la parte più vera e nascosta, la rete che ancora oggi

tiene unita la comunità e che si svela solo a chi riesce ad andare oltre le apparenze. Questo è un passaggio di una guida realizzata dall’azienda promozione e sviluppo turistico di Livigno e rispecchia in pieno la nostra idea di andare alla “RI-scoperta” di un territorio frequentato da molti ma che ha ancora angoli sconosciuti alla massa e che solo i “local” frequentano. Abbiamo chiesto a Myriam Cusini, dell’ufficio marketing dell’azienda livignasca e super sportiva outdoor di presentarci alcuni di questi spicchi di paradiso.

©Mario mottini

TRAIL RUNNING ZONA FOSCAGNO - LAGO NERO Dal Passo di Foscagno si imbocca verso nord il sentiero n130 che si alza gradualmente sul fianco occidentale del Monte Rocca. Passando dal bivio con la strada di servizio che proviene da valle si continua a zigzag sino alla sella a quota 2645 m. Qui si continua verso sud est raggiungendo in breve il sottostante Lago Nero, piuttosto profondo, uno dei tanti specchi d’acqua della zona sconosciuti alla maggior parte degli escursionisti. Da qui c’è la possibilità di continuare verso la Malga Trela, i laghi di Cancano o Sant’Antonio di Scianno. Lungo il tracciato, poco frequentato, è possibile incontrare qualche timido camoscio al pascolo.

#34


©Markus greber

ARRAMPICATA ZONA TREPALLE - LI CRAPENA In questa zona vi è anche una piccola parete di arrampicata sportiva con una splendida vista su Cima Piazzi e sui Ghiacciai del Palu e del Bernina oltre che sul paese di Trepalle. I panorami e gli scorci non finisco qui perchè alla fine del tracciato si può scorgere anche Livigno e il suo lago.

#35


1910

1

extradoganale

soprannome

con una legge del 17 luglio 1910 Livigno gode dello status di zona extradoganale ed è pertanto esente da alcune imposte come ad esempio l’IVA

Livigno è conosciuta anche come “Piccolo Tibet” per il clima asciutto e rigoroso e per la sua elevata altitudine

1816

6389

è la quota dov’è situato il centro abitato

è il numero della popolazione residente con una densità per Kmq di 30,3

2

1500

metri slm

abitanti

importanti gare

chilometri

la Stralivigno, manifestazione podistica internazionale competitiva sulla distanza di 21km e la Livigno Skymarathon di circa 34Km con 2700mt di dislivello positivo

di percorsi bike & trekking nel comprensorio dell’Alta Valtellina

#36


©Mario mottini

©Roby trabucchi

MOUNTAIN BIKE 1 VAL MINOR - LAGO DEL MONTE Si parte con uno shuttle per raggiungere il Passo Forcola e da qui si varca in sella il confine svizzero percorrendo il nuovissimo trail che conduce in Val Minor, gioiello alpino di entusiasmante bellezza. Ma il divertimento non finisce qui e un’altra vallata, la Val da Fain, vi sorprenderà coi suoi verdi pascoli sulla via del ritorno. Pensate di aver terminato tutta l’adrenalina? Con una variante che richiede circa 30’ con bici in spalla, vi guadagnerete l’ultima discesa della giornata: una lunga serie di tornanti su singletrack che si snoda intorno all’azzurrissimo Lago del Monte, ultimo dei tantissimi laghetti alpini incontrati lungo l’itinerario.

#37


©Roby trabucchi

MOUNTAIN BIKE 2 LIVIGNO - CANCANO - VALLE DEL GALLO - VAL MORA Da Livigno si costeggia il lago e si sale con alcuni tratti molto ripidi al passo Alpisella dal quale si gode di un bellissimo panorama. Poi si scende su un piacevole sentiero fino ai laghi di Cancano. Si prende a sinistra verso il Passo del Gallo. Prima si costeggia il lago con tratti esposti e poi si sale su sentiero fino al Passo del Gallo al confine svizzero. Da qui a destra verso l’Alpe Mora dove ci si può fermare per un ristoro. Poi si scende per la val Mora fino ai laghi di Cancano e si risale all’Alpisella. Da qui, giù verso Livigno, ma non è finita, perché si prende un impegnativo sentiero a sinistra fino al Rio, dove si prosegue a destra fino al lago di Livigno e alla partenza. Se invece siete stanchi, giù dritti fino al lago sulla strada normale. Itineario impegnativo ma anche molto divertente e panoramico, uno dei più belli nei dintorni di Livigno.

#38


©Mario mottini

TREKKING 1 LA COLMA - LACH DAL MONT Partenza dal parcheggio P10 La Forcola per dirigersi poi in direzione del sentiero n151 che porta a La Còlma, ingresso per la Val da Fain, in territorio elvetico. Per arrivarci si transita a mezza costa su un sentiero ben tenuto che taglia un costone piuttosto ripido dove occorre prudenza per non far staccare pericolosi massi che possono diventare proiettili sulla sottostante strada carrabile. Giunti a La Còlma, nei pressi di un avamposto militare elvetico, il sentiero n155 si porta sulla sponda opposta da quella da cui si proviene e sale a tornanti su un costone piuttosto ripido. Ad un certo punto si incontra la deviazione a destra che porta al Lach dal Mont. Il lago si staglia davanti ai nostri occhi e dalla parte opposta a noi sorge il Baitèl dal Mont, un bivacco dotato di poco meno di dieci posti letto, vere e proprie tavole in legno su cui dormire se dotati di sacchi a pelo (c’è anche una bombola e l’occorrente per bivaccare, oltre che dei servizi igienici). Intorno al lago corre un sentiero pianeggiante che consente in tutta tranquillità di circumnavigarlo nel caso in cui si volesse ammirarlo da ogni lato.

#39


SUP, Windsurf, barca a vela lago di Livigno Le attività legate agli sport acquatici quest’anno avranno come punto di riferimento il Ristoro Alpisella, all’imbocco della omonima vallata, raggiungibile con una facile e suggestiva passeggiata che costeggia il Lago, totalmente immersa nel bosco. Il Lago di Livigno, reso navigabile da tre stagioni estive, è una delle molte proposte active per chi sceglie la vacanza nel Piccolo Tibet valtellinese. Il suo sviluppo, in parte all’interno del

#40


©Roby trabucchi

Parco Nazionale dello Stelvio, permette ad atleti, amatori e turisti di provare l’emozione degli sport acquatici a 1816 metri di quota. La novità dell’estate 2017 riguarda la zattera galleggiante, al centro del Lago, dove ci si potrà fermare a prendere il sole o semplicemente a fare delle foto. Chi volesse portare la propria imbarcazione dovrà effettuare una registrazione on-line al costo di € 3,00 per chi ha la barca e/o kayak, SUP e comprende l’assicurazione, il giubbotto salvagente e l’ingresso.

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©Roby trabucchi

SOUL ADVICE Per organizzare la vostra permanenza sul territorio e scoprere Livigno: www.livigno.eu

Myriam, un’ultima domanda! Quali sono per lei le tre unicità per le quali almeno una volta nella vita bisogna venire a Livigno? Non è facile dare una risposta secca perché ognuno ha dei parametri diversi, comunque andando su due target, diciamo opposti, ti dico: - Per chi ama l’essere “active” Altitude training Ogni giorno un’alternativa diversa tra percorsi e attività Aquagranda Active You! Un centro fra i più grandi in Europa, dove si incontrano divertimento, sport, relax e viver bene. - Per la famiglia Ospitalità Natura e animali a misura di bambino Ogni giorno un’alternativa diversa

#42


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THE SOUL LANDS 5

Ayas e Gressoney, correre nell’inFinito ue valli, due solchi scavati e scolpiti ad arte dai torrenti Evacon e Lys. L’acqua, nelle sue varie forme, è l’elemento fondamentale. Un fantastico sistema di laghi, rivoli, torrenti, risorgive, antichi ru che permettono ancora oggi la vita. Aprono scenari nuovi, scavando valli laterali che conducono a paradisi d’alta quota, per lo più deserti, sconosciuti, inediti, fuori dai percorsi classici. Basta seguire l’acqua per arrivare all’origine, ognuno al proprio ritmo. Noi proveremo a farlo by run… tutto d’un fiato durante un fine settimana lungo rubato al caldo di inizio estate della Pianura Padana.

#44

Musica per godere a fondo delle sensazioni che le due valli sono pronte a regalarci

Sting – Fields of gold


#45


#46


I stage Issime quota 956m slm, Valle di Gressoney. Borgo antico, sospeso sul Lys che precipita impetuoso sotto il favoloso ponte romano, da 8 anni punto di passaggio del Tor Des Geants. Regolare l’allacciatura delle scarpe da trail, ultimo controllo del materiale nel backpack e via. La salita inizia subito verticale, passo lento per un warm up, le energie vanno gestite! I boschi nella valle di Gressoney sfidano la gravità, abeti e larici ti guardano con aria di sfida, forti delle loro radici, saldi a terra e alti verso il cielo. Tratti di blu emergono nel verde intenso, il suono dei campanacci e il rombo di una cascata vicina fanno intuire l’avvicinarsi dell’alpeggio del vallone di San Grato. Baite in legno e pietra costruite su acqua sorgiva e prati scoscesi, alcune pietre angolari riportano date antiche. Il buio, la neve, il freddo del 1700 VS energia elettrica, riscaldamento, scarpe e tessuti super tecnici. Serpeggiamo tra le baite, nel sole, inoltrandoci nel vallone in direzione del bivacco Cravetto e poi del Colle di Chasten. Al passaggio per la Val D’Ayas vediamo sopra di noi la Becca Torche, collegata alla Vlou da una cresta rocciosa. Vetta da conquistare… ma non oggi.


La discesa verso Tollegnaz è un vero spettacolo per gli occhi e anche per delle gambe allenate. Il vallone è intenso, isolato, ricco di fauna, di cascate e boschi di una tonalità di verde irreale. La parte alta è, inizialmente, tormentata e segnalata da ometti e occasionali segnavia su roccia, ma il percorso è intuitivo, Nella parte bassa si possono lasciare andare le gambe ed arrivare nel cuore della Valle dell’Evacon. Da Tollegnaz si segue il vecchio sentiero che arriva al magnifico borgo di Allesaz per risalire verso Grains e il suo castello e da lì proseguire prima per il “timeless village” di Fenillaz ed infine a Estoul, nel comprensorio sciistico di Brusson.

Lasciamo correre le gambe dure su un breve tratto di asfalto cercando un nuovo ritmo, senza successo. Alla prima salita sterrata il ritmo cala orrendamente e la salita, facile, al Col Ranzola diventa l’ultimo tratto dal Colle Sud alla vetta dell’Everest. Dal Colle dove passò anche Leone Tolstoj, sembra in cerca di una bella gressonara… il buon vecchio leone… ci buttiamo a capofitto in una discesa facile ma verticale, Gressoney style, fino al Castello, delle fate, Savoia, nella frazione di St Jean, dove i km iniziano ad essere 30 e il dislivello totale 2800!!! Le reposoir num. 1

Lettura consigliata per sentire nel profondo questi cammini:

D’amicizia, di formazione, di una forma d’amore, di montagna. Una storia che regala respiro. Arricchisce l’anima. Stimola riflessioni. Pura come il suo autore.

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II stage Gressoney St Jean 1340m slm, Valle di Gressoney. Cultura Walser che si respira e si gusta con gli occhi. La si vede nell’ordine di un piano regolatore che ha concesso il giusto o poco più, lasciando il viaggiatore incantato. Dal Castello Savoia imbocchiamo decisi, anche se doloranti dall’intensa giornata passata, la passeggiata della Regina, dedicata alla corona inglese che nei primi 20 anni del XX secolo scelse la vallata come luogo per le sue vacanze estive, dando ospitalità ad artisti e poeti tra cui il Carducci, e lasciando nobili tracce ovunque del suo passaggio e della sua amicizia con il Barone Beck Peccoz. Il sentiero è a dir poco perfetto per un warm up mattutino prima di iniziare la salita verso il villaggio Walser più famoso: Alpenzu Grande. La bellezza. Si prosegue dopo un caffè al rifugio in direzione Colle Pinter, ancora una volta sulle tracce del Tor. Il Colle passa sotto alla mitica Testa Grigia, facile vetta con un bivacco in cima che permette uno dei risvegli più incredibili delle Alpi. La discesa verso Champoluc è magnifica, corribile e armoniosa. La sosta ai laghetti è inevitabile… le gambe si fermano da sole, la mano, priva di volontà, estrae dalla tasca lo smartphone che autonomamente sceglie l’inquadratura, scatta, e condivide sui social, il tutto mentre noi siamo ancora a bocca aperta! Arriviamo a Champoluc dopo 19km e 1700D+. Oggi soft e ci concediamo anche le Terme Monterosa! Le reposoir num. 2

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III stage Da Champoluc si sale al villaggio di Mascognaz dove l’antico sapore autentico della montagna è stato trasformato in modo sapiente, valorizzandolo, in ospitalità di lusso. Proseguiamo lungo un piacevole fartlek di riscaldamento attraversando altri villaggi tra cui Crest, Cuneaz e Sousson per arrivare a Resy dalla mitica Fausta al rifugio Ferraro… la tentazione di mangiare la “polenta dei vecchi” è tanta ma eroici… solo caffè e via! Risaliamo sotto l’impianto il vallone fino al colle Bettaforca. Da qui si punta dritto a nord verso la Punta Bettolina dove si accede alla cresta divertente, rocciosa, aerea e

attrezzata in alcuni punti che porta ad uno dei rifugi simbolo del Monte Rosa da cui si parte per le ascensioni al Castore e altre cime del gruppo. Punto di passaggio del mitico “Trofeo Mezzalama”. La quota è 3585m slm, i km percorsi 22 e il dislivello 2500!!! Da qui, oggi, si può solo scendere e arrivare a Stafal, nuovamente nella Valle di Gressoney, prendere il bus, arrivare a Issime da dove siamo partiti, riprendere l’auto, tornare, con la forte sensazione di consapevolezza che non c’è viaggio che non faccia tornare profondamente cambiati, arricchiti. Di questo siamo grati!

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GARE TRAIL IN ZONA

walser - www.monterosawalsertrail.com/ tdg - www.tordesgeants.it/it tot dret - www.tordesgeants.it/it/tot-dret

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INFO UTILI Per realizzare questo running o walking trip occorre un minimo di organizzazione. Specie per chi corre che non può portare con sé il necessario. Noi abbiamo fatto così: Contattiamo a Gressoney St Jean l’Hotel Lyshaus - www.hotellyshaus.it e a Champoluc lo Charmant Petit Hotel - www.charmantpetithotel.com. Prenotiamo stanza e cena e chiediamo, ovviamente pagando il corretto sovrapprezzo, che due loro auto o navette si facciano trovare a Pont St Martin alle 8 del mattino, chiaramente è un servizio che va richiesto con anticipo e magari non in alta stagione. Giovedì mattina h 8.00 al Ponte Romano di Pont St Martin beviamo il caffè e consegniamo il bagaglio per una notte a Champoluc (non dimenticate il costume per le terme) e per un’altra notte a Gressoney. Noi lasciamo l’auto in fondo valle e ci facciamo accompagnare a Issime dalla navetta, è sulla strada. Per il ritorno varrà lo stesso accordo la domenica sera. I due Hotel sono di pregio e gestiti da autentici amanti della montagna, I rispettivi ristoranti... da gustare!!! Utile cartina de L’escursionista editore della zona.

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THE SOUL LANDS 4

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Visso e Ussita L’anima più vera del parco Nazionale dei Monti Sibillini.

Musica per non perdere mai la speranza

Puccini – Nessun Dorma by Luciano Pavarotti

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erra di dolcezza, sentimento. Delicata e aspra allo stesso tempo. Amabile ma dura. Docile e indomabile. Oggi ferita. Duramente. Il terremoto ha colpito duro. Ha fatto male, nel profondo di chi la abita, la vive e la ama. Torniamo in quelle terre, non lasciamole sole, percorriamo quei sentieri. Incontriamo quelle persone. Non c’è aiuto migliore che scegliere di andare a Visso o a Ussita a fare turismo, trekking, running, trail, bike o MTB!!

SENZA PAROLE Voglio ricordare a tutti la bellezza, l’unicità di questi luoghi senza utilizzare parole. Oggi non servono… servono fatti!

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SENZA PAROLE

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SENZA PAROLE #65


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SENZA PAROLE

SOUL ADVICE

info utili su: www.sibillini.net/ www.comune.visso.mc.it/ www.comune.ussita.mc.it/

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LE GUIDE DI USSITA RUNNING & BIKE PARADISE DA SCARICARE

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THE SOUL LANDS 5

Versilia by fair means…

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Musica per imparare ad amare questa terra

Santana Feat. Dave Matthews - Love of My Life

ma non solo!!!

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sistono luoghi del cuore, d’elezione. Dove ci si sente subito in armonia, prima di tutto con se stessi, con la gente e con l’ambiente. Luoghi dove la conoscenza è spontanea, dove la curiosità nasce dentro di noi spinta dagli occhi che mandano stimoli continui alla mente. Un processo inarrestabile che porta a innamorarsi di quel lembo di terra delimitato dalle Alpi Apuane a est e dal Tirreno a ovest e che, come il Corridoio Vasariano, conduce dall’Anfiteatro di Luni a nord, fino alla nobile eleganza della

Lucchesia e, infine, alle unicità di Pisa a sud. Abbiamo provato a immaginarci di essere in un mondo perfetto e di atterrare a Pisa, arrivare in città e da lì passare dal Parco di Migliarino poi Massaciuccoli, Camaiore, Viareggio, Pietrasanta, le Apuane, Forte dei Marmi, Carrara, Colonnata e arrivare a Luni. Semplice dite? Beh sì… in auto un’oretta scarsa di autostrada ed è fatta, ma se volessimo farlo praticando almeno 15 attività outdoor differenti per conoscere davvero a fondo il territorio?

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1 - CITY BIKE Visitare la Repubblica Marinara più famosa al mondo ha il suo fascino sempre, ma by bike con guide d’eccezione, i Pisa Road Runners, non ha prezzo. Certo non è il loro lavoro, ma sentirsi raccontare da “insider” tutto sulla storia e l’attualità di Pisa dal writer-runner Sergio Costanzo è il top. Per poi finire dopo cena, con un gelato sugli argini cittadini dell’Arno e i piedi a penzoloni nell’eterna bellezza… INFORMAZIONI: abbonamenti e tariffe www.ciclopi.eu Disponibilità Bike Sharing in tempo reale www.ciclopi.eu/frmLeStazioni.aspx

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2 - MOUNTAIN BIKE Alzarsi di buon’ora montare in sella alla MTB in direzione mare, inoltrarsi, incrociando cavalli e cavalieri, runner e biker, nel Parco Nazionale di Migliarino Massaciuccoli, cercare ombra e puntare le dune per insabbiarsi con le ruote, spingere la bici, sudati. Felici di un silenzio raro. Per arrivare fino a Massaciuccoli a La Brilla dall’amico Enrico Arrighini, presidente dell’Associazione Città Infinite e ospite generoso. Riposarsi, cenare, contemplare. INFORMAZIONI: Associazione Città Infinite Porta del Parco - Polo Culturale Massarosa, Lucca,

3 - KAYAK Da La Brilla recarsi sulle rive del Lago di Massaciuccoli (1 km) imbarcarsi nei Kayak, fissare il para spruzzi e pagaiare negli infiniti canali fino alla casa del più famoso compositore al mondo: Giacomo Puccini, che qui coltivò costante la sua ispirazione.

Telefono: 0584 1780676 Cellulare: 3426187476 www.labrilla.eu


4 - Bird Watching Sempre a poca distanza da La Brilla, il suo territorio offre l’alternativa dell’osservazione di volatili da apposite passerelle e casette nascoste nel nulla dove, con la LIPU, ci si può concedere tempo per apprendere. INFORMAZIONI: www.oasilipumassaciuccoli.org

5 - TRAIL RUNNING Ci dirigiamo verso Camaiore. Ai piedi delle Apuane. Infinite scelte e mete per gambe allenate o meno. Dal Matanna al Prana. Pania e Corchia e oltre. Sentieri ben tenuti per raggiungere splendide creste aeree fino a 1800 m di quota… con vista mare! What else? INFORMAZIONI: www.maratonando.com

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6 - Road Running Per i più tradizionalisti o performanti podisti (più o meno) vi sono solo 40 km di lungo mare da Viareggio a Bocca di magra. Bastano? (nel caso, la ciclabile corre lungo tutto il tragitto) INFORMAZIONI: www.maratonando.com

7 - CLIMBING Perdersi tra gocce, clessidre, buchi, svasi, pinzate e monodito e il vostro goal? La Candalla, sopra Camaiore, è la vostra meta. Monotiri e vie lunghe per tutti i gusti. Non sottovalutateli! Garantisce Francesco Bellinvia, local climber d’eccezione!!! INFORMAZIONI: www.caiviareggio.it/mojoPortal/

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8 - 9. Canyoning Rafting Girare l’angolo e affacciarsi a ovest, in Garfagnana, per scoprire un mondo fatto di cascate, pozze gelide, forme erosive, rapide, anse dove riposare. Avventura super safe con le guide di Garfagnana Rafting. INFORMAZIONI: www.garfagnanarafting.com

10 - TREKKing Stanchi o bisognosi di ritmi lenti? Le Apuane sanno essere anche docili e offrono rifugi di media quota con pranzi‌ Toscani!! Da non perdere! INFORMAZIONI: www.caipietrasanta.it

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11 - 12 - 13 SURF, SUP, KITE SURF Outdoor vuol dire anche mare e qui ce n’è tanto. Onda lunga cercasi? Da Lido di Camaiore a Marina di Pietrasanta fino a Forte dei Marmi sono tante le scuole da provare e se il vento “stira” il mare? Risposta ovvia: il Kite vi aspetta!! Mare calmo e piatto? SUP per tutti… E se non siete ancora contenti, i bagni della Versilia sapranno coccolarvi. Credetemi!!!

14 - Santuario dei cetacei in catamarano Esperienza unica con CETUS. Da Viareggio in barca a giocare con i delfini. TOP!!! Escursioni naturalistiche di avvistamento delfini. Le uscite giornaliere avvengono a bordo di mezzi a vela (catamarano x 10 persone - barca a vela per 10 persone). Da Pasqua a fine ottobre. Prenotazione obbligatoria via mail o al 331.9949144 INFORMAZIONI:www.cetusresearch.eu

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15 - NATURAL RUNNING Vi capiterà, girovagando per questa terra ricca e magnifica, di incontrare diverse specie di umani che si muovono con i più disparati mezzi di locomozione, tanti, tantissimi con le proprie gambe ma con ai piedi di tutto… alcuni nulla!! Sono i natural runner, vuoi imparare? Maratonando di Viareggio è il tuo posto. Chiedi di Angelo Simone e l’esperienza sarà quella giusta. INFORMAZIONI: www.maratonando.com

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Versilia Upward! Per comprendere l’anima di un luogo e delle cose che ci circondano, i poeti ci invitano a guardare con gli occhi di un bambino pieni di meraviglia e stupore, liberi da ogni sovrastruttura, paura o preoccupazione. Questo stato dell’anima non è facile da provare per quanto siamo distratti nel rincorrere le fatiche quotidiane. Eppure esistono luoghi capaci di meravigliarci ancora, dove la presenza dell’uomo per quanto invasiva, non riesce a impedirci di avvertire una sensazione irreale, nascosta alla vista, una sorta di “soavità sospesa”. Si racconta che prima di creare il paradiso terrestre Dio volle fare una prova per vederne l’effetto, e creò le montagne Apuane, le più belle Alpi in miniatura, e la fascia costiera della Versilia, la Vesidia dei Romani che tra le diverse interpretazioni etimologiche significa “casa degli dei”. Provate a immaginare quale meraviglia provarono i cacciatori del paleolitico quando scoprirono un ambiente ideale, dove nell’arco di pochi kilometri potevano cacciare gli animali fino alle cime delle montagne a 2000 metri, raccogliere i frutti della terra nella piccola pianura costiera o pescare in mare o nelle lagune marine. La stessa sensazione si è protratta nei millenni se Giacomo Puccini, le cui arie immortali sono nate di fronte al lago di Massaciuccoli, in una lettera all’editore Ricordi diceva di aver trovato l’Eden. Ad ulteriore conferma, l’opera mitopoietica di D’Annunzio, nasce negli stessi anni e abbraccia “tutta la Versilia” nella grande ode Alcionia. Enrico Arrighini

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Tutto qui è sport, se lo si vuole.

Tutto qui è esplorazione, se si ha l’ispirazione.

Tutto questo è Versilia Outdoor Paradise!!!

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SENZA CONFINI

C O L O P H O N Soul Running LANDS A cura di: S.P.M. Publishing srl SOCIETà A SOCIO UNICO Via F. Sforza 1 – 20122 Milano Direttore Responsabile Marcella Magliucci Art director Mirko Mottin Redazione Davide Orlandi davide@soulrunning.it

Mirko Mottin mirko@soulrunning.it Francesco di domenico francesco@soulrunning.it IVANA CARNEVALE IVANA.carnevale@spmpublishing.com

Foto di copertina: PARCO NAZIONALE FORESTE CASENTINESI, MONTE FALTERONA E CAMPIGNA foto di FRANCESCO DI DOMENICO

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Advertising S.P.M. Publishing srl SOCIETà A SOCIO UNICO Via F. Sforza 1 – 20122 Milano davide@soulrunning.it Stampato in Italia da TIPOLITOGRAFIA PAGANI Srl Via adua, 6 passirano – bs Registrazione tribunale Milano n. 530 del 25/10/2011 numero 29 - LUGLIO 2017


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livigno - val d’Ayas e di gressoney - la versilia - il casentino - i monti sibillini

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SOUL RUNNING LANDS - numero 29 – luglio 2017 – Euro 5,00

THE SOUL LANDS

NUMERO 29 - LUGLIO 2017 Euro 5.00 - “Poste Italiane s.p.a. -

Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, LO/M


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