Columns Aprile 2011

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Sound and Music - NovitĂ discografiche APRILE 2011

Ella Fitzgerald


In questo numero… Hyperion Chandos LSO Audite Testament Supraphon Tactus Urania Playa Sound Pegasus LINN Records Analogue Productions JVC OMR ORG Pure Pleasure Speakers Corner Stockfisch Universal Japan

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CHACONNE

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Ella Fitzgerald

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I più premiati

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Primo piano

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CLAUDE DEBUSSY opere orchestrali London Symphony Orchestra, Valery Gergiev

THE ROMANTIC PIANO CONCERTO - VOLUME 53 MAX REGER - RICHARD STRAUSS Marc-André Hamelin, pianoforte Rundfunk-Sinfonieorchester Berlin, Ilan Volkov CDA67635 (CD alto prezzo)

M. Reger: Concerto per pianoforte e orchestra op. 114 R. Strauss: Burleske per pianoforte e orchestra Il Concerto op. 114 di Reger ha fama di essere una delle opere più complesse del repertorio per pianoforte e orchestra per via della sua scrittura densa e molto complessa sotto il profilo armonico e per una quantità di note in grado di far andare in crisi anche i pianisti più preparati. Date queste premesse, chi meglio del fenomenale Marc-André Hamelin poteva affrontare questa pietra miliare del Tardo Romanticismo? Sotto le sue sapienti mani questo spauracchio dalla discografia quanto mai limitata rivela una passionalità e un lirismo che emergono solo a tratti nelle registrazioni di altri pianisti. In questa vera e propria impresa, il virtuoso canadese è degnamente affiancato da un ispirato Ilan Volkov alla testa della Rundfunk-Sinfonieorchester Berlin, come lui fermamente intenzionato a mettere in evidenza tutte le nuances espressive di un’opera ingiustamente sottovalutata. Se questo ampio lavoro venne composto da Reger verso la fine della sua carriera, il Burleske di Richard Strauss vide la luce durante la prodigiosa giovinezza del compositore bavarese. Questa gradevolissima opera costituisce da tempo uno dei principali cavalli di battaglia di Hamelin, che la affronta con una insuperabile brillantezza che ne esprime tutta la vitalità umoristica e terrà l’ascoltatore incollato alla poltrona. Marc-André Hamelin nella seria THE ROMANTIC PIANO CONCERTO:

LSO0692

ANTON RUBINSTEIN E FRANZ XAVER SCHARWENKA BBC Scottish Symphony Orchestra, Michael Stern CDA67508 (CD alto prezzo) EDITOR’S CHOICE (GRAMOPHONE) FERRUCCIO BUSONI City of Birmingham Symphony Orchestra, Mark Elder CDA67143 (CD alto prezzo) EDITOR’S CHOICE (GRAMOPHONE) - 100 GREATEST DISCS OF THE DECADE (CLASSIC CD)


JOHANNES BRAHMS integrale dei lieder - volume 2 Christine Schäfer, soprano Graham Johnson, pianoforte CDJ33122 (CD alto prezzo)

J. Brahms: Juchhe! Op. 6 n. 4; Wie die Wolke nach der Sonne op. 6 n. 5; Die Müllerin Anh III n. 13; Die Liebende schreibt op. 47 n. 5; Wenn du nur zuweilen lächelst op. 57 n. 2; Es träumte mir, ich sei dir teuer op. 57 n. 3; Ach, wende diesen Blick op. 57 n. 4; Strahlt zuweilen auch ein mildes Licht op. 57 n. 6; Die Schnur, die Perl an Perle op. 57 n. 7; Regenlied WoO23; Regenlied op. 59 n. 3; Nachklang op. 59 n. 4; Ophelia-Lieder WoO22; Klage ‘Ach, mir fehlt’ op. 69 n. 1; Klage ‘O Felsen, lieber Felsen’ op. 69 n. 2; Abschied op. 69 n. 3; Des Liebsten Schwur op. 69 n. 4; Mädchenlieder; Mädchenlied op. 95 n. 6; Mädchenlied op. 85 n. 3; Mädchenlied op. 107 n. 5; Das Mädchen spricht op. 107 n. 3; Mädchenfluch op. 69 n. 9; Das Mädchen op. 95 n. 1; Guten Abend, mein tausiger Schatz WoO33 n. 4; Gunhilde lebt gar stille und fromm WoO33 n. 7; Nur ein Gesicht auf Erden lebt WoO33 n. 19; Schönster Schatz, mein Engel WoO33 n. 20; Soll sich der Mond nicht heller scheinen WoO33 n. 35; Es wohnet ein Fiedler WoO33 n. 36 Dopo aver portato felicemente a termine le monumentali integrali dei Lieder di Franz Schubert e di Robert Schumann, Graham Johnson ha iniziato una nuova serie dedicata alla produzione vocale di Johannes Brahms. In questo nuovo disco il pianista australiano è affiancato da Christine Schäfer, uno dei migliori soprano dell’ultima generazione che con la sua magnifica interpretazione del primo volume dell’integrale schumanniana si è aggiudicata qualche anno fa un prestigioso Gramophone Award. Secondo il progetto concepito dallo stesso Johnson, ogni volume di questa integrale propone un viaggio nella carriera di Brahms, spaziando dalle opere giovanili ai capolavori dell’ultima fase creativa. Il programma di questo disco comprende una deliziosa silloge di Mädchenlieder (Canti di fanciulla) e si chiude con una serie di canti popolari dal carattere intimo e introspettivo. Accompagnata in maniera impeccabile da un ispiratissimo Graham Johnson, la Schäfer sfoggia in questo disco tutta la sua classe raffinata. Ogni brano viene cesellato dal soprano tedesco con un timbro puro e luminoso, una dizione di adamantina chiarezza e un fraseggio estremamente espressivo, che colloca di diritto questo disco tra le migliori novità vocali degli ultimi tempi. In questo senso, questo disco non può assolutamente mancare nella collezione di ogni amante del repertorio liederistico che si rispetti.

FRANZ LISZT opere per pianoforte Marc-André Hamelin, pianoforte

PRIMA SCELTA - i migliori a prezzo speciale € 14,90 (prezzo consigliato - fino al 31.05.2011)

F. Liszt: Fantasia e Fuga sul tema BACH; Bénédiction de Dieu dans la solitude; Venezia e Napoli - Supplemento al secondo volume degli Années de Pèlerinage (Gondoliera; Canzone; Tarantella); Sonata in si minore Quest’anno aprile è decisamente il mese di Hamelin che, non contento di aggiungere un nuovo imperdibile volume alla collana The Romantic Piano Concerto, prende anche attivamente parte alle celebrazioni organizzate dalla Hyperion per il secondo centenario della nascita di Franz Liszt. La Sonata in si minore costituisce uno dei massimi vertici della letteratura pianistica del XIX secolo e vanta di conseguenza una discografia estremamente ampia, tuttavia quando un virtuoso del calibro di Hamelin decide di inciderla nessuno può permettersi di eccepire alla sua scelta. Il programma di questo disco si apre con un capolavoro poco noto, la Fantasia e Fuga sul tema BACH, e procede su toni più leggeri con i tre scintillanti supplementi degli Années de pèlerinage Venezia e Napoli. In ogni caso, il cuore emozionale di questo disco è rappresentato dalla Bénédiction de Dieu dans la solitude, una meravigliosa pagina intrisa di una intensa e sincera spiritualità. Nel complesso questo disco realizzato da uno dei più grandi pianisti in circolazione promette di essere una delle registrazioni più significative dell’anno lisztiano.

Marc-André Hamelin su HYPERION: MARC-ANDRÉ HAMELIN - études Marc-André Hamelin, pianoforte CDA67789 (CD alto prezzo) «Caro Marc-André, ho supplicato in ogni modo la Hyperion di non pubblicare questo disco. Purtroppo, alla fine la casa discografica londinese lo ha fatto uscire e per noi, poveri pianisti-compositori, non è rimasta altra scelta che ritirarci. Non ti bastava essere il pianista migliore del mondo? Sentivi anche la necessità di scrivere opere così belle per il tuo strumento? Dovevi proprio comporre la musica pianistica più arguta, affascinante, divertente e incisiva degli ultimi anni?» (Gramophone) OUSTANDING AWARD (INTERNATIONAL RECORD REVIEW) - RECORDING OF THE MONTH (GRAMOPHONE) - INSTRUMENTAL CHOICE (BBC MUSIC MAGAZINE) CDA67760 3


Columns - APRILE 2011 Christine Schäfer su HYPERION: ROBERT SCHUMANN integrale dei lieder - volume 1 Christine Schäfer, soprano Graham Johnson, pianoforte CDJ33101 (CD alto prezzo) GRAMOPHONE AWARD WINNER / GRAMOPHONE CRITICS’ CHOICE / CANNES CLASSIQUE SOLO VOCAL AWARD HENRYK GÓRECKI i tre quartetti per archi Royal String Quartet CDA67812 (2 CD al prezzo di 1)

H. Górecki: Quartetto per archi n. 1 op. 62 Si fa già sera; Quartetto per archi n. 2 op. 64 Quasi una fantasia; Quartetto per archi n. 3 op. 67 …I canti sono cantati Composti per il Kronos Quartet, i seducenti quartetti per archi di Henryk Górecki segnarono l’inizio di una nuova fase creativa del compositore polacco. In particolare, in queste opere si può notare chiaramente il ritorno di quegli stridenti contrasti che avevano caratterizzato lo stile compositivo di Górecki negli anni Cinquanta e Sessanta e che erano stati rispolverati in molte opere cameristiche scritte verso la metà degli anni Ottanta. In questi geniali quartetti è possibile rendersi conto di quanto peso abbiano avuto su Górecki le opere cameristiche di Beethoven e di Szymanowski, così come le tradizioni popolari delle regioni meridionali della Polonia, presenti con alcuni temi di rapinosa bellezza. Protagonista assoluto di questo disco è il Royal String Quartet, giunto alla seconda uscita per la Hyperion dopo lo straordinario successo ottenuto con il disco dedicato ai quartetti di Karol Szymanowski e di Ludomir Rózycki. Giustamente esaltati per il grande impegno profuso nei confronti del patrimonio cameristico del loro paese, i componenti del quartetto polacco sfoggiano in questo disco un incredibile ventaglio di sfumature espressive, una aristocratica eleganza e un approccio deciso e molto trascinante. LUDOMIR RÓZYCKI - KAREL SZYMANOWSKI quartetti per archi Royal String Quartet CDA67684 (CD alto prezzo) BBC MUSIC MAGAZINE DISC OF THE MONTH GRAMOPHONE RECOMMENDS 4

JONATHAN HARVEY opere corali Coro della Radio Lettone, James Wood CDA67835 (CD alto prezzo)

J. Harvey: The Angels; Ashes Dance Back; Marahi; The Summer Cloud’s Awakening Jonathan Harvey è unanimemente considerato uno dei migliori compositori inglesi di musica elettronica, genere per il quale ha concepito un linguaggio complesso e molto originale che lo ha reso famoso in ogni parte del mondo. Le sue opere esplorano sorprendenti universi sonori grazie all’impiego di fantasiosi organici strumentali. Composte nell’arco di sette anni in uno dei periodi più fecondi della carriera di Harvey, le opere presentate in questo disco consentono di farsi un’idea di quanto sia eclettica la sua scrittura vocale, del suo originalissimo modo di accostare suoni elettronici a esecuzioni live e della sua innata propensione per la voce umana. Il Coro della Radio Lettone è stato definito come il creatore di un nuovo paradigma corale, un giudizio che rende omaggio alla sua stupefacente tecnica vocale e alle sue magistrali interpretazioni di molte opere contemporanee di estrema complessità. Negli ultimi anni questa formazione ha eseguito i lavori dei migliori compositori lettoni, esplorando in molti casi i limiti della voce umana. Più in particolare, i bravissimi cantori del Coro della Radio Lettone volgono la loro attenzione ai misteri del canto tradizionale prendendo in considerazione ogni sua estrinsecazione, dal discorso al semplice respiro. Questo disco segna il loro debutto nel prestigioso catalogo della Hyperion. NICOLAS GOMBERT missa tempore paschali Henry’s Eight, Jonathan Brown CDH55323 (CD medio prezzo)

N. Gombert: Magnificat octavi toni; Missa Tempore paschali; Adonai, Domine Jesu Christe; In illo tempore; O rex gloriae Ritenuto da alcuni musicologi allievo di Josquin Desprez, il compositore fiammingo Nicolas Gombert sviluppò uno stile compositivo di grande


Columns - APRILE 2011 eleganza ma ancora privo di elementi innovativi apprezzabili. Nel 1556 Gombert era già considerato un modello imprescindibile delle costruzioni armoniche e imitative delle grandi opere sacre rinascimentali e la sua scrittura densa e ricca di pathos spalancò nuovi orizzonti. Il programma del secondo disco dedicato a Gombert dall’ensemble Henry’s Eight ruota intorno alla Missa Tempore paschali. Scritta all’inizio della carriera di Gombert, questa messa presenta una scrittura ricca di dissonanze e viene proposta in questo disco in una versione rigorosamente filologica basata sui manoscritti originali. Sebbene questa messa sia stata concepita per sei voci, Gombert adottò un approccio estremamente libero dalle convenzioni dell’epoca, come si può notare dal fatto che il Credo è stato scritto per otto voci e il radioso Agnus Dei conclusivo per ben dodici voci. ANTONÍN DVORÁK opere per violino e pianoforte Anthony Marwood, violino; Susan Tomes, pianoforte CDH55365 (CD medio prezzo)

A. Dvorák: Sonatina per violino e pianoforte op. 100 (B183); Ballata per violino e pianoforte op. 15 n. 1 (B139); Quattro Pezzi romantici per violino e pianoforte op. 75 (B150); Sonata per violino e pianoforte; Notturno per violino e pianoforte op. 40 (B48a) Antonín Dvorák compose opere per violino e pianoforte per tutta la durata della sua carriera. Al 1873 risale una Sonata giovanile in la minore andata perduta, mentre la maggior parte delle opere giunte sino ai giorni nostri è costituita da eccellenti rielaborazioni di lavori precedenti; in particolare, il Notturno è una trascrizione del movimento centrale del Quartetto per archi in mi minore, mentre i Quattro Pezzi furono scritti in origine per viola e pianoforte. Questo disco propone due ampi lavori concepiti espressamente per violino e pianoforte: la Sonata in fa maggiore (che riporta una eloquente annotazione dello stesso autore, che la definisce «per pianoforte e violino») e la celebre Sonatina in sol maggiore, composta durante il soggiorno negli Stati Uniti. Queste due opere sono capolavori della cameristica rilassata e melodiosa che fiorì nella seconda metà del XIX secolo. Composta nell’autunno del 1884 per essere pubblicata nell’edizione natalizia del London Magazine of Music, la Ballata in re minore è pervasa da un’atmosfera tragica e passionale molto simile a quella della Settima Sinfonia. CLASSIC CD AWARD

HERMANN WOLFGANG VON WALTERSHAUSEN oberst chabert Solisti, Das Orchester der Deutschen Oper Berlin, J. Lacombe CPO777619 (2 CD alto prezzo)

Messa in scena per la prima volta a Francoforte nel 1912 e replicata subito dopo in tutti i teatri più importanti della Germania, Oberst Chabert (Il colonnello Chabert) ottenne in un batter d’occhio un sensazionale successo a livello planetario. Basata su un adattamento di La Comtesse a deux maris di Honoré de Balzac, quest’opera sembrò proiettare finalmente verso la fama Hermann von Waltershausen, trentenne compositore originario di Monaco di Baviera che fino a quel momento era rimasto ai margini dell’estabilishment musicale tedesco. Ovunque venisse rappresentata, Oberst Chabert veniva accolta con unanime entusiasmo, al punto da spingere molti addetti ai lavori a prevedere per il suo autore un futuro radioso e ricco di soddisfazioni. Come si sa, la storia non confermò queste previsioni. Nel 1935 l’opera venne eseguita per la centesima volta all’Opera di Berlino-Charlottenburg, ma per la successiva messa in scena è stato necessario attendere 75 anni fino a quando, nel 2010, lo stesso teatro ha riesumato quest’opera caduta nell’oblio con un cast di cantanti di altissimo livello, comprendente tra gli altri Bo Skovhus. Come prevedibile, questa coraggiosa riscoperta è stata premiata da un grandissimo successo e oggi, grazie alla CPO, gli appassionati d’opera di tutto il mondo possono scoprire questa splendida opera pervasa da una vena melodica deliziosamente tardo romantica. GEORG PHILIPP TELEMANN lukas-passion twv 5:33 V. Winter, A. Bierwirth, J. Podger, C. Heidrich, M. Vieweg, R. Kantorei, Das Kleine Konzert, H. Max CPO777601 (2 CD alto prezzo)

Nel 2010 il Festival di Magdeburgo è stato testimone della prima esecuzione in tempi moderni dell’ultima opera pasquale di Telemann giunta fino ai giorni nostri, la Passione secondo Luca del 1748 curata dalla Rheinische Kantorei e dal Kleines Konzert diretti da Hermann Max. La storica ripresa di quest’opera è stata preparata ponendo grandissima attenzione a tutti i dettagli, dalla realizzazione di un’edizione critica particolarmente accurata, alla scelta di un cast di solisti di altissimo livello. 5


Columns - APRILE 2011 Telemann metteva in musica ogni quattro anni lo stesso racconto evangelico della Passione, facendo ricorso a una musica sempre nuova. Questo significa che le 22 passioni giunte fino ai giorni nostri (su un totale di 46) presentano caratteristiche molto diverse tra loro, che consentono di tracciare una chiara linea evolutiva dello stile di Telemann, partendo dagli ultimi splendidi bagliori dello stile barocco per arrivare ai primi passi del Classicismo. La Passione secondo Luca del 1748 è un’opera veramente splendida, concepita secondo uno schema quanto mai serrato, che trova piena espressione in molti accompagnati di grande intensità al posto dei recitativi secchi, in arie dal carattere drammatico e in cori della turba estremamente incisivi. In altre parole, il meglio del meglio di Telemann! DORA PEJACEVIC opere orchestrali Deutsche Staatsphilharmonie Rheinland-Pfalz, Ari Rasilainen CPO777418 (CD alto prezzo)

D. Pejacevic: Sinfonia op. 41; Fantasia concertante per pianoforte e orchestra op. 48 Nata e cresciuta in una famiglia benestante e ricca di interessi culturali, la Pejacevic dimostrò di possedere fin dalla più tenera età un eccezionale talento musicale, che i suoi genitori le permisero di coltivare. Dopo aver portato a termine i suoi studi a Dresda e a Monaco, la compositrice croata iniziò a mettersi in grande evidenza con una serie di lavori di pregevole fattura. In seguito la Pejacevic ampliò le proprie conoscenze musicali da autodidatta, spinta da una curiosità e da una vena creativa che non sembravano conoscere limiti. Una serie di viaggi all’estero e di proficui incontri con alcuni degli intellettuali e degli artisti più autorevoli dell’epoca - tra cui Rilke e Karl Kraus - permisero alla Pejacevic di affinare il suo stile compositivo e costituirono una preziosa fonte di ispirazione nella scelta dei testi poetici per le sue opere vocali. Nel suo insieme, la produzione della Pejacevic giunta fino ai giorni nostri conta 57 opere completate, che la CPO presenterà agli appassionati di rarità dei primi anni del XX secolo in una edizione che promette meraviglie. Il primo volume di questa integrale propone le sue opere orchestrali di più ampio respiro, la Sinfonia in fa diesis minore e la Fantasia 6

concertante per pianoforte e orchestra. Scritte tra il 1917 e il 1919, queste opere non rappresentano solo i vertici della storia della musica croata, ma si pongono anche come splendidi contraltari dei capolavori di Sergei Rachmaninov, che sotto il profilo stilistico costituisce sotto molti aspetti il compositore più vicino alla Pejacevic. Dopo aver ascoltato questi lavori nell’eccellente interpretazione della Deutsche Staatsphilharmonie RheinlandPfalz diretta da un ispirato Ari Rasilainen non vedrete l’ora di ascoltare altre opere di Dora Pejacevic, una compositrice che ha dovuto attendere per troppo tempo una rivalutazione più che meritata. IGNAZ PLEYEL trii per archi e pianoforte Trio 1790 CPO777544 (CD medio prezzo)

I. Pleyel: Trio per archi e pianoforte Ben 441; Trio per archi e pianoforte Ben 435; Trio per archi e pianoforte Ben 448; Trio per archi e pianoforte Ben 442 Nella vasta produzione di Ignaz Pleyel i cinquanta trii per archi e pianoforte ricoprono un ruolo di primaria importanza, al punto che nessuno può sorprendersi del fatto che il compositore francese sia stato prima allievo e poi sincero amico di Franz Joseph Haydn, uno dei massimi alfieri di questo gradevole genere cameristico. Va comunque detto che nei trii di Pleyel le influenze dello stile di Haydn sono assai meno evidenti di quanto ci si potrebbe attendere, una circostanza che trova spiegazione nel fatto che quasi tutte queste opere videro la luce nell’ultimo decennio del XVIII secolo, dopo la pubblicazione della maggior parte delle sue sinfonie e dei suoi quartetti per archi. Dopo aver portato a termine una splendida integrale dei trii per archi e pianoforte di Haydn (che la CPO è in procinto di ripubblicare in un conveniente cofanetto di nove CD), il Trio 1790 presenta in questo disco quattro dei trii più belli di Pleyel, naturalmente utilizzando strumenti d’epoca e adottando una rigorosa prassi filologica. Nel complesso si tratta di un disco di grande bellezza, che mette in evidenza le gradevoli melodie galanti, le costruzioni armoniche intrise di drammaticità e le sorprendenti soluzioni tonali di un compositore che merita di essere rivalutato ai massimi livelli. LUDOVIT RAJTER opere orchestrali Janacek Philharmonic Orchestra, David Porcelijn CPO777574 (CD alto prezzo)


Columns - APRILE 2011 L. Rajter: Divertimento per orchestra; Suite Symphonique; Suite dal Balletto Poszonyi majalis; Sinfonietta per grande orchestra; Impressioni rapsodiche Prima di tutto qualche indicazione biografica: Ludovit Rajter studiò a Vienna con Franz Schmidt e a Budapest con Ernst von Dohnányi e come primo incarico - venne chiamato a dirigere il Teatro Nazionale Slovacco di Bratislava, dove ebbe modo di conoscere il nipote di Oskar Nedbal (detto per inciso, il prossimo mese la CPO presenterà l’operetta di Nedbal Die Winzerbraut). Per quanto schematiche, queste informazioni rivestono una grande importanza per farsi un’idea dello stile della musica di Rajter. Il fatto che sia scomparso nel 2000 potrebbe spingere qualcuno a pensare che Rajter fosse un innovatore del XX secolo. Nulla di più sbagliato, in quanto il compositore slovacco - nato nel 1906 - rimase sempre fedele alle tradizioni austro-ungariche trasmessegli dai suoi insegnanti. Nel giro di pochissimo tempo divenne uno dei direttori più richiesti: in particolare, nel corso degli anni Trenta occupò il podio dell’Orchestra della Radio di Budapest e, dopo essere tornato in Slovacchia, assunse l’incarico di direttore stabile dell’Orchestra della Radio di Bratislava e dell’appena fondata Orchestra Filarmonica di Bratislava. Una serie di incisioni consentono di apprezzare l’altissimo livello delle sue interpretazioni. Come compositore, Rajter ci ha lasciato una serie di opere pervase da una incantevole vena melodica e da una strumentazione quanto mai ricca, in molti casi basate su temi popolari ungheresi e slovacchi. Una scoperta di sorprendente bellezza, anche grazie alla splendida interpretazione della Janacek Philharmonic Orchestra diretta da David Porcelijn. JULIUS ROENTGEN integrale delle opere orchestrali - volume 3 Liza Ferschtman, violino Deutsche Staatsphilharmonie Rheinland-Pfalz, David Porcelijn CPO777437 (CD alto prezzo)

J. Roentgen: Concerto per violino e orchestra; Ballata per violino e orchestra; Concerto per violino e orchestra L’integrale delle opere orchestrali di Julius Roengen varata dalla CPO alcuni anni fa prosegue con un volume dedicato ai due concerti per violino e orchestra di cui ci è pervenuta la partitura completa. Oltre a essere un pianista di buon talento, Roen-

tgen ebbe modo di approfondire la tecnica violinistica fin dalla giovinezza. A questo diede un contributo di grande importanza anche la sua famiglia: suo padre Engelbert Roentgen ricoprì infatti per molti anni il posto di primo violino dell’Orchestra del Gewandhaus di Lipsia e la sua prima moglie Amanda Maier fu una valida violinista, carriera che seguirono con profitto anche due dei suoi figli, Julius junior e Joachim. Brillanti e ricchi di spunti di grande interesse, i concerti presentati in questo disco consentono di apprezzare il meglio dell’arte di Roentgen,. In particolare, nell’ultimo concerto Roengen dimostra di possedere un talento per l’orchestrazione che non temeva rivali, un fatto che peraltro non può suscitare meraviglia, visto che dall’inizio della carriera al 1926 scrisse un gran numero di lavori di ampio respiro, tra cui ben dodici sinfonie e sei concerti solistici. Con questo disco la CPO è orgogliosa di presentare al suo affezionato pubblico la violinista olandese Liza Ferschtman, considerata dagli addetti ai lavori una delle soliste più dotate della sua generazione, che ci regala un’interpretazione di straordinaria autorevolezza, nella quale la passione va di pari passo con un approccio dai tratti inconfondibilmente intellettualistici. HELEN BUCHHOLTZ opere per pianoforte Marco Kraus, pianoforte CPO777635 (CD medio prezzo)

H. Buchholtz: Barcarolle; Quattro Menuetti; Ballade; Vier Tänze; Nocturno; Sonata in do diesis minore Alcuni anni fa Marco Kraus si imbatté quasi per caso nella produzione pianistica di Helen Buchholtz. L’alto livello artistico di queste opere spinse il pianista lussemburghese ad analizzarle in profondità e a eseguirne alcune dopo un oblio quasi totale durato oltre mezzo secolo. Come tutti i compositori lussemburghesi suoi contemporanei, la Buchholtz non si schierò al fianco delle avanguardie musicali che si susseguirono nel corso del XX secolo, un fatto che peraltro non le impedì di sviluppare uno stile originale e di grande interesse, come si può notare soprattutto nelle sue ampie ed elaborate sonate e nei suoi deliziosi pezzi caratteristici. Più in particolare, molti lavori della Buchholtz presentano uno spiccato gusto per la sperimentazione sia in ambito armonico sia sotto l’aspetto strutturale. Secondo alcuni musicologi, l’aspetto più interessante della produzione della Buchholtz sarebbe costituito dalla sua capacità di far coesistere elementi stilistici apparentemente inconciliabili con una freschezza del tutto esente da toni accademici, una caratteristica che non mancherà di attirare l’attenzione degli appassionati di rarità pianistiche della prima metà del XX secolo. 7


Columns - APRILE 2011

JOHANN RUFINATSCHA integrale delle opere orchestrali - volume 1 BBC Philharmonic Orchestra, Gianandrea Noseda CHAN10665 (CD alto prezzo)

J. Rufinatscha: Ouverture a La sposa di Messina; Sinfonia n. 6 in re maggiore Sebbene sia caduto in un oblio quasi totale, Rufinatscha fu uno dei maggiori protagonisti dell’estabilishment musicale viennese, al punto che alcuni contemporanei gli predissero una carriera ai massimi livelli. La produzione orchestrale di Rufinatscha presenta tratti drammatici e parecchi spunti di grande interesse, tra i quali spicca una vena melodica di meravigliosa espressività. Nonostante queste premesse quanto mai favorevoli. Rufinatscha interruppe la sua attività compositiva poco dopo aver portato a termine la Sesta Sinfonia, per dedicare tutte le sue energie all’insegnamento. Gli studiosi moderni non sono riusciti a capire cosa spinse Rufinatscha a scrivere l’ouverture La sposa di Messina, un brano della durata di 14 minuti del tutto inadatto a introdurre l’azione di un’opera lirica. In effetti, questa ouverture è troppo ampia per precedere l’aprirsi del sipario, ma perfetta per tradurre in musica le vicende del dramma Die Braut von Messina di Friedrich Schiller. La Sesta Sinfonia è un’opera elaborata e ricca di contrasti, nella quale non è possibile ravvisare alcuna traccia della crisi e dell’inaridirsi della vena creativa che avrebbero spinto Rufinatscha a porre fine alla sua carriera compositiva. Queste opere sono proposte nella splendida interpretazione della BBC Philharmonic Orchestra diretta da Gianandrea Noseda, artista esclusivo della Chandos che vanta al suo attivo una proficua collaborazione con l’orchestra inglese, esaltata dalla stampa specializzata di tutto il mondo per la precisione e la ricchezza del suo impasto sonoro e l’energia e la brillantezza delle sue interpretazioni. JOHAN HALVORSEN opere orchestrali - volume 3 Ragnhild Hemsing, Hardanger fiddle Marianne Thorsen, violino Bergen Philharmonic Orchestra, Neeme Järvi CHAN10664 (CD alto prezzo)

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J. Halvorsen: Sinfonia n. 3; Bergensiana; I cigni neri; Le nozze delle cornacchie nel bosco dei corvi; Fossegrimen Suite; Bryllupsmarsj Halvorsen scrisse un gran numero di musiche di scena di ampio respiro, la maggior parte delle quali fu però oscurata dal grandissimo successo ottenuto da Fossegrimen, scritto per uno dei drammi più rappresentati della storia del teatro norvegese. Definito «opera di troll in quattro parti», Fossegrimen di Sigurd Eldegard fu rappresentato per la prima volta nel gennaio del 1905. In quell’occasione, Halvorsen non si limitò a comporre la musica e a dirigere l’orchestra, ma suonò anche l’Hardanger fiddle, strumento che nel corso di quel memorabile evento venne utilizzato per la prima volta nella storia della musica con un’orchestra sinfonica. A causa dello scarso tempo lasciatogli dai suoi impegni di lavoro, per le sue musiche di scena Halvorsen utilizzò spesso opere scritte in precedenza. Una di queste “opere riciclate” è la Danse visionnaire, un brano che descrive un sogno con fanciulle che danzano al chiaro di luna. In un primo tempo questa danza venne inserita in Fossegrimen ma - dopo essersi reso conto che questo lavoro era destinato a diventare una delle sue opere più famose - Halvorsen decise di includervi solo musica di nuova composizione. Registrata per la prima volta con la suite da Fossegrimen, la Danse visionnaire ottenne in seguito un grande successo anche per il fatto di essere diventata uno dei principali cavalli di battaglia di Lillebil Ibsen, la ballerina norvegese più famosa del primo decennio del XX secolo. La Terza Sinfonia fu definita dallo stesso autore “sinfonia lirica”. Dopo un primo movimento caratterizzato da chiare influenze di Edvard Grieg, i tempi successivi presentano echi della Prima Sinfonia di Sibelius, del Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra di Sergei Rachmaninov e addirittura della Madama Butterfly di Puccini. Nel Finale Halvorsen prevede l’utilizzo del Glockenspiel, uno strumento decisamente insolito per il compositore norvegese. Qualche tempo dopo Halvorsen sottopose la Terza Sinfonia a una radicale revisione ed eliminò dalla partitura il Glockenspiel, forse per timore di una reazione negativa da parte della critica. In questo disco Neeme Järvi ha deciso di ripristinare la parte del Glockenspiel, in modo da ricreare il pensiero originario di Halvorsen. WILHELM KIENZL integrale dei lieder - volume 1 C. Libor, soprano; C. Süss, tenore; J. Kupfer, baritono; S. Bartsch, pianoforte CHAN10666 (CD alto prezzo)


FRANZ JOSEPH HAYDN integrale delle sonate - volume 2 Jean-Efflam Bavouzet, pianoforte

JEAN -EFFLAM

BAVOUZET

CHAN10668 (CD alto prezzo)

F.J. Haydn: Sonata n. 19 Hob. XVI: deest / 47 bis; Sonata n. 20 Hob. XVI:18; Sonata n. 32 Hob. XVI:44; Sonata n. 48 Hob. XVI:35; Sonata n. 50 Hob. XVI:37 Dopo essere stato insignito dalla stampa specializzata di tutto il mondo di un gran numero di riconoscimenti di grande prestigio, Jean-Efflam Bavouzet presenta il secondo volume della sua integrale delle sonate per pianoforte di Franz Joseph Haydn. Questo progetto fa seguito all’integrale delle opere per pianoforte solo di Claude Debussy e ad alcune registrazioni che hanno visto lo straordinario pianista francese accompagnato da alcuni dei migliori direttori in circolazione, anch’essi salutati con unanime entusiasmo dagli addetti ai lavori. Anche se nel corso degli anni molti pianisti hanno inciso le sonate di Haydn, secon-

do Bavouzet nelle opere del compositore di Rohrau c’è sempre uno spiraglio che lascia spazio a nuove interpretazioni. «Molti appassionati tendono a dimenticare che Haydn lasciò nei manoscritti delle sue opere per tastiera pochissime indicazioni sulle nuances, sul fraseggio e sugli stacchi di tempo. Da un lato questa carenza non fa altro che rendere ancora più affascinanti queste sonate, ma dall’altro crea molti problemi e non pochi rischi per l’esecutore, che deve - molto più spesso del solito - cercare di ricostruire un universo espressivo e logiche interne, nella speranza di non stravolgere troppo le intenzioni del compositore, purtroppo andate perdute per sempre». Per questo disco Bavouzet ha deciso di utilizzare un pianoforte Yamaha in grado di esprimere le sonorità che aveva in mente.

CHAN10421 (CD alto prezzo)

CHAN10443 (CD alto prezzo)

CHAN10467 (CD alto prezzo)

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CHAN10633 (CD alto prezzo)

CHANSA5084 (SACD alto prezzo)


Columns - APRILE 2011 W. Kienzl: Es tönt ein voller Harfenklang; Lenz!; Hochzeitslied; Die verschwiegene Nachtigall; Die blauen Husaren; Wehmut; Im Glücke; Gesunden; Deingedenken; Traumesahnung; Triftiger Grund; Sehnsucht nach Vergessen; Mephistopleles’ Lied in Auerbachs Keller; Der Leiermann; Röslein und Schmetterling; Der Kuss; Romanze; Der Tambourinspieler; Die Urgroßmutter; Jung Werners Lied; An die Nacht; Augenblicke; Abendlied; Asphodelen; Letzte Reise Questo disco rappresenta il primo di due CD dedicati ai Lieder tanto fantasiosi e ricchi di espressività quanto poco noti di Wilhelm Kienzl, uno degli esponenti più interessanti del Romanticismo tedesco della generazione successiva a quella di Richard Wagner. Kienzl si mise in luce come autore di opere vocali e liriche, tra le quali merita di essere ricordata la un tempo popolarissima Der Evangelimann. La silloge di Lieder proposta in questo disco si concentra sulla prima fase creativa di Kienzl, mettendo in evidenza anche il suo eccellente gusto letterario. Tra gli autori dei versi messi in musica da Kienzl figurano da un lato poeti ormai passati alla storia come Goethe, Heine, Eichendorff e Lenau e dall’altro autori contemporanei come Robert Hamerling e i testi di ispirazione popolare della regina di Romania Elisabetta. La poesia di Heine messa in musica da Kienzl con il titolo di Traumesahnung è presente anche nella raccolta Schwanengesang di Schubert come Ich stand in dunkeln Träumen. La versione di Kienzl è molto diversa da quella di Schubert, ma non per questo meno incisiva sotto l’aspetto emotivo, con le cascate di semicrome del pianoforte e della voce che evocano con inaudita incisività la consapevolezza della perdita e della solitudine. Al contrario Lenz! presenta una serie di vaporosi arpeggi che danno libero sfogo alla incontenibile gioia di un canto primaverile. Gesunden è invece un brano assai più ambizioso, costituito da diversi elementi che lo rendono a detta di molti uno dei Lied più belli di Kienzl.

Franck, Claude Debussy e Maurice Ravel. La Sonata in la maggiore di Franck venne composta nel 1886 e offerta con regalo di nozze per il grande virtuoso Eugène Ysaÿe. La Sonata di Debussy presentata in questo disco fu la terza e ultima opera di un ciclo di sei che il compositore francese iniziò a scrivere nel 1915, tre anni prima della sua morte. Secondo una celebre leggenda, questa sonata sarebbe stata ispirata a Debussy da un violinista zigano che il compositore francese aveva ascoltato per caso a Budapest, una voce che secondo alcuni verrebbe suffragata dalla parte violinistica del movimento centrale, che comprende alcuni elementi propri dell’estetica zigana. Ultima opera cameristica di Maurice Ravel, la Sonata in sol maggiore per violino e pianoforte abbina armoniosamente spunti blues a una austera bellezza classica. Negli ultimi anni del XIX secolo Ravel compose un movimento di una sonata per violino e pianoforte, ma perché l’opera venisse portata a termine si dovette attendere gli anni Venti. Scrivendo quest’opera Ravel partì dal presupposto che il pianoforte e il violino - in quanto strumenti incompatibili - dovessero essere resi il più indipendenti possibile, in modo da scongiurare il rischio di collasso della struttura. Questa deliberata mancanza di relazioni tra i due strumenti mise a dura prova le orecchie dei critici dell’epoca e quando nel 1928 Ravel presentò la sua sonata negli Stati Uniti gli addetti ai lavori le riservarono un’accoglienza decisamente ostile - ma in netto contrasto con le ovazioni del pubblico!

AA.VV. sonate per violino e pianoforte francesi Jennifer Pike, violino; Martin Roscoe, pianoforte

Questo disco presenta due opere relativamente poco note (per quanto di rapinosa bellezza) di Frederick Delius, nella splendida interpretazione della BBC Symphony Orchestra diretta da Sir Andrew Davis. Il carattere cupo di Appalachia rispecchia la triste esistenza degli schiavi neri lungo il fiume Mississippi, che passavano di mano da un piantatore di cotone all’altro. Delius scrisse quest’opera all’inizio della sua carriera, quando lavorava in un aranceto della Flori-

CHAN10667 (CD alto prezzo)

C. Debussy: Sonata per violino e pianoforte M. Ravel: Sonata in sol maggiore per violino e pianoforte C. Franck: Sonata in la maggiore per violino e pianoforte Questo disco comprendente alcune delle opere più belle del repertorio violinistico francese di tutti i tempi vede assoluta protagonista Jennifer Pike, che con il magistrale accompagnamento del pianista Martin Roscoe riesce a esprimere con stupefacente immediatezza lo stile inconfondibilmente francese di César 10

FREDERICK DELIUS appalachia. the song of the high hills Solisti, BBC Symphony Chorus, BBC Symphony Orchestra, Sir Andrew Davis CHSA5088 (SACD alto prezzo)


Columns - APRILE 2011 da e sentiva il canto dei braccianti neri che lavoravano in una fattoria vicina. Molti anni più tardi Delius scrisse: «questi lavoratori dimostrarono di possedere una meravigliosa musicalità e uno spiccato talento ritmico. Ascoltando i loro canti in quel paesaggio così romantico mi fece sentire per la prima volta la necessità di esprimermi con la musica». Nel 1911 Delius iniziò a comporre un poema sinfonico con il quale si proponeva di esprimere l’atmosfera di una serena notte estiva trascorsa sulle montagne norvegesi. Portata a termine l’anno successivo, The Song of the High Hills prevede un’orchestra di grandi dimensioni e un coro che canta dall’inizio alla fine senza eseguire un testo. Per sottolineare ulteriormente la loro funzione di arricchimento timbrico della melodia, Delius scrisse nella partitura che i coristi dovevano rimanere seduti (come i professori d’orchestra) e «cantare solo le vocali che producevano l’effetto sonoro maggiore possibile». Secondo quanto scritto dal compositore inglese, quest’opera «esprime la gioia e la felicità che si prova sulle montagne, la solitudine e la malinconia di quelle lande sconfinate e la grandiosità di un paesaggio che si perde all’orizzonte. Le voci umane rappresentano la presenza dell’uomo nella natura, un’immagine che svanisce poco alla volta fino a scomparire definitivamente».

CLAUDE DEBUSSY opere orchestrali London Symphony Orchestra, Valery Gergiev LSO0692 (SACD basso prezzo)

C. Debussy: La mer, Prélude à l’aprés-midi d’un faune; Jeux Concedendosi una pausa dalla monumentale integrale delle sinfonie di Mahler ormai giunta in vista del traguardo, Valery Gergiev si accosta a Claude Debussy, eseguendo tre delle sue opere più famose. Nel delineare le atmosfere tenui e sfumate di questi lavori, il direttore russo conferma il suo straordinario spessore interpretativo, dimostrando di essere in possesso di una ecletticità che appartiene solo ai grandissimi della bacchetta. Come sempre da manuale la prestazione della London Symphony Orchestra, che sfoggia un panneggio sonoro incredibilmente ampio e variegato, restituito alla perfezione dai tecnici del suono della LSO Live. Un disco destinato a collocarsi ai vertici della pur ricca discografia dei capolavori di Debussy.

AA.VV. stylus phantasticus Gerhard Gnann, organo AUD20012 (CD medio prezzo)

Vogelgesang N. Bruhns: Preludio e Fuga in sol maggiore J.P. Sweelinck: Mein junges Leben hat ein End; More palatino D. Buxtehude: Toccata in re minore BuxWV 155 G. Böhm: Jesu, du bist allzuschöne M. Brunth: Praeludium con Fuga ex Gb J.S. Bach: O Gott, du frommer Gott BWV 767; Toccata in do maggiore BWV 564 Questa attesissima ristampa della Audite ripropone una bella silloge di toccate scritte nello stylus phantasticus e di variazioni su Lied sacri di Sweelinck, Bruhns, Buxtehude, Bach e Böhm che tracciano una affascinante immagine di un secolo e mezzo di tradizione organistica della Germania settentrionale. Desideroso di ottenere il suono più vicino possibile a quello degli organi del Barocco tedesco, Gerhard Gnann ha scelto per questo disco l’organo della Chiesa di Riegel-Kaiserstuhl costruito nel 1991 dalla ditta Riegner & Friedrich sul modello dei migliori strumenti storici della Germania settentrionale. Scritte da solidi artigiani e da artisti di eccelso livello, le opere presentate in questo disco esaltano ai massimi livelli il suono fresco e trasparente di questo strumento, garantendo un’esperienza d’ascolto quanto mai appagante. «Il suono di questo organo è chiaro e bilanciato alla perfezione e i registri principali possiedono un timbro quasi umano dotato di quell’energia indispensabile a ogni strumento musicale degno di questo nome» (Musica sacra). DMITRI SHOSTAKOVICH integrale dei quartetti per archi Mandelring Quartet AUD21411 (5 CD prezzo speciale)

D. Shostakovich: Quartetto per archi n. 1 op. 49; Quartetto per archi n. 2 op. 68; Quartetto per archi n. 4 op. 83; Quartetto per archi n. 3 op. 73; Quartetto per archi n. 6 op. 101; Quartetto per archi n. 8 op. 110; Quartetto per archi n. 5 op. 92; Quartetto per archi n. 7 op. 108; Quartetto per archi n. 9 op. 117; Quartetto per archi n. 10 op. 118; Quartetto per archi n. 12 op. 133; Quartetto per archi n. 14 op. 142; Quartetto per archi n. 11 op. 122; Quartetto per archi n. 13 op. 138; Quartetto per archi n. 15 op. 144 11


Columns - APRILE 2011 La Audite riunisce in un cofanetto di cinque CD offerto a un prezzo specialissimo i quindici quartetti per archi di Dmitri Shostakovich nella splendida interpretazione del Mandelring Quartet e con la straordinaria qualità sonora che ha reso famosa l’etichetta tedesca in ogni parte del mondo. «I quattro componenti del Mandelring Quartet dimostrano di essere perfettamente consapevoli del fatto che la loro integrale dei quartetti di Shostakovich va a collocarsi ai vertici assoluti del mercato discografico» (The Strad) «Una delle migliori integrali dei quartetti per archi di Shostakovich disponibile in commercio» (International Record Review) «Quella del Mandelring Quartet è senza dubbio LA migliore integrale dei quartetti per archi di Shostakovich, cresciuta volume dopo volume con una brillantezza che non conosce rivali. Per questo dobbiamo ringraziare la Audite» (Pizzicato).

peraltro giudicarlo in termini troppo entusiastici, anche se in seguito dichiarò di preferire la sua integrale delle sonate e partite di Bach a quella - anch’essa somma - del grandissimo Jascha Heifetz. Curiosamente, il vibrato della Martzy venne chiamato nuovamente in causa da Arnold Schönberg dopo il suo debutto newyorkese: «la Martzy ha eseguito le sonate e le partite di Bach con un approccio tutt’altro che puro e “classico”. La Martzy ha suonato questi capolavori con ritmi decisi e un vibrato piuttosto ampio (anzi, fin troppo ampio nel movimento lento, anche se in fin dei conti questo dipende dai gusti)». Sebbene Schönberg si riferisse a un concerto e il suo giudizio fosse basato sulle registrazioni dei concerti solistici di Bach eseguiti dal vivo dalla Martzy, questa recensione si adatta alla perfezione anche ai brani per violino solo di Bach proposti in questo disco. La lettura della Martzy affonda le sue radici nella gloriosa tradizione ungherese di Szigeti, Telmányi e Varga, con il suo innato slancio magiaro e il suo virtuosismo esente da qualunque forma di virtuosismo che conferiscono al suo approccio un pathos inconfondibilmente romantico (dalle note di copertina di Tully Potter, 2011).

TESTAMENT

L. KOGAN, R. BARSHAI E M. ROSTROPOVICH INTERPRETANO BEETHOVEN L. Kogan, violino, R. Barshai, viola; M. Rostropovich, violoncello

JOHANNA MARTZY INTERPRETA BACH Johanna Martzy, violino

SU4052 (2 CD medio prezzo) TES1467 (2 CD al prezzo di 1 e mezzo)

J.S. Bach: Sonata n. 1 per violino BWV 1001; Partita n. 1 per violino BWV 1002; Sonata n. 2 BWV 1003; Partita n. 2 per violino BWV 1004; Sonata n. 3 per violino BWV 1005; Partita n. 3 BWV 1006 Ormai assurte a ineludibile punto di riferimento discografico, le interpretazioni delle sonate e delle partite per violino solo di Johanna Martzy denotano una tecnica assolutamente ineccepibile e una gradevolezza d’ascolto che teme ben pochi rivali. Sfoggiando la sua caratteristica ritmica e sonorità di radiosa brillantezza, la Martzy realizzò dei capolavori di Bach letture di invidiabile equilibrio, dai tempi comodi e prive di qualsiasi autocompiacimento. I tre LP contenenti queste opere vennero accolti con unanime entusiasmo sia in Europa sia negli Stati Uniti. In America il New York Herald Tribune inserì questo cofanetto nel novero delle migliori registrazioni uscite nel corso del 1956. In Gran Bretagna il critico del Manchester Guardian Edward Greenfield sottolineò il «sensuale vibrato» del violino della Martzy, senza 12

Nuovo titolo della collana Russian Masters della Supraphon, questo imperdibile disco vede protagonisti tre dei più grandi musicisti russi di tutti i tempi. Nel corso di un memorabile concerto della Primavera di Praga del 1960 Leonid Kogan, Rudolf Barshai e Mstislav Rostropovich salirono sul palco del Rudolfinum per eseguire tre dei quattro trii per archi di Beethoven. Questi lavori vengono eseguiti insieme solo di rado, in quanto richiedono dagli interpreti un mix di virtuosismo e di umiltà e un rispetto reciproco molto difficili da trovare in solisti di alto livello. Nessuno poteva mettere in dubbio il loro virtuosismo, che aveva già avuto occasione di rifulgere in altri concerti della stessa rassegna (in uno dei quali Rostropovich aveva eseguito per la prima volta in Cecoslovacchia il Concerto n. 1 per violoncello e orchestra di Dmitri Shostakovich). L’incontro di questi tre giganti dell’interpretazione fu un evento imperdibile per i melomani praghesi, che a distanza di oltre mezzo secolo grazie alla Supraphon torna a far sognare gli appassionati di tutto il mondo.


Columns - APRILE 2011 LUDWIG VAN BEETHOVEN integrale delle sinfonie Solisti, Prague Philharmonic Choir, Czech Philharmonic Orchestra, Paul Kletzki SU4051 (6 CD basso prezzo)

L. van Beethoven: Sinfonia n. 1 op. 21; Sinfonia n. 2 op. 36; Sinfonia n. 3 op. 55 Eroica; Ouverture Egmont op. 84; Sinfonia n. 4 op. 60; Sinfonia n. 5 op. 67; Sinfonia n. 6 op. 68 Pastorale; Ouverture Coriolano op. 62; Sinfonia n. 7 op. 92; Sinfonia n. 8 op. 93; Sinfonia n. 9 op. 125 Corale Considerate tra i massimi capolavori della musica di tutti i tempi, le nove sinfonie di Ludwig van Beethoven consentono di ripercorrere il cammino compiuto dal Titano di Bonn dalle eleganti melodie classiciste alle monumentali architetture che andarono a costituire le basi dello stile romantico del XIX secolo. Tra i numerosi direttori che nel corso del tempo hanno deciso di consegnare al disco la propria interpretazione dei capolavori beethoveniani c’è anche Paul Kletzki, un direttore di origine polacca che dopo la fine della seconda guerra mondiale conquistò una certa fama, soprattutto negli Stati Uniti. Dopo aver ricoperto per un anno il posto di direttore principale della Liverpool Philharmonic Orchestra, Kletzki fece il suo debutto con la Cleveland Orchestra e in seguito diresse le migliori orchestre europee e americane. Questa splendida integrale delle sinfonie di Beethoven venne registrata nel 1967 durante una serie di concerti che videro Kletzki alla testa della Czech Philharmonic Orchestra, all’epoca d’oro della formazione praghese guidata dal grande Karel Ančerl. Questa gemma preziosa proveniente dagli inesauribili archivi della Supraphon è stata sottoposta a una minuziosa rimasterizzazione, che le ha consentito di ritrovare tutta la sua freschezza e il suo splendore sonoro. ANTONÍN DVORÁK the essential string quartets Panocha Quartet SU4048 (3 CD medio prezzo)

A. Dvorák: Quartetto per archi n. 10 op. 51 (B92); Quartetto per archi n. 11 op. 61 (B121); Cipressi per quartetto d’archi senza numero d’opera (B152); Quartetto per archi n. 12 op. 96 Americano (B179); Quartetto per archi n. 13 op. 106 (B192); Quartetto per archi n. 14 op. 105 (B193)

Ogni opera d’arte deve sottostare al severo esame del tempo. Tra i compositori di tutti i tempi solo pochi hanno avuto il privilegio di sopravvivere al trascorrere prima dei decenni e poi dei secoli, raggiungendo l’agognato traguardo della immortalità. Nella lista di questi privilegiati rientra il nome di Antonín Dvorák che, oltre a sinfonie conosciute e amate in ogni parte del mondo, è autore di 15 quartetti per archi, almeno cinque dei quali costituiscono ancora un caposaldo del repertorio cameristico ottocentesco. Negli ultimi cinquant’anni queste opere sono state eseguite e sviscerate in tutti i loro aspetti, dal Quartetto in mi bemolle maggiore Slavo, al Quartetto Americano - l’opera cameristica più famosa di Dvorák - fino ai quartetti op. 106 e 107, il cui linguaggio musicale riflette il ritorno in patria del compositore boemo dagli Stati Uniti. Formazione di altissimo livello applaudita per oltre 40 anni dai pubblici di quattro continenti, il Panocha Quartet è stato uno degli interpreti più autorevoli dei quartetti di Dvorák, come si può facilmente notare ascoltando questo cofanetto triplo della Supraphon, al tempo stesso documento storico di inestimabile valore e fonte di grande piacere per gli appassionati di cameristica.

LUDOVICO BALBI ecclesiasticae cantiones Ensemble di Musica Antica del Conservatorio di Vicenza, Stefano Lorenzetti, Piervito Malusà TC540203 (CD alto prezzo)

L. Balbi: Ecclesiasticae Cantiones (Venezia, Angelo Gardano 1578) Dopo aver pubblicato in due volumi i Psalmi ad Vesperas canendi per annum (1594), la Tactus prosegue l’esplorazione della produzione sacra di Ludovico Balbi (1545-1604) con una splendida edizione delle Ecclesiasticae Cantiones, prima importante raccolta di polifonie sacre del maestro veneziano. Dopo aver preso i voti di frate minore, Balbi ebbe la possibilità di studiare a Padova con un maestro del calibro di Costanzo Porta, che lo prese a benvolere al punto da aiutarlo a trovare impiego. Nel corso della sua carriera Balbi diede alle stampe almeno undici raccolte di lavori sacri, 13


Columns - APRILE 2011 che lo collocano sullo stesso piano dei migliori compositori suoi contemporanei. Questo disco vede protagonista l’Ensemble di Musica Antica del Conservatorio di Vicenza diretti con il giusto rigore filologico da Stefano Lorenzetti e Piervito Malusà. Una nuova straordinaria riscoperta nel campo della musica antica firmata dalla Tactus. Ludovico Balbi su TACTUS: psalmi ad vesperas canendi per annum - parte i Stefano Lorenzetti, organo Schola Cantorum di Santa Giustina, Daphne Ensemble, Alberto e Fabrizio Da Ros TC540201 (CD alto prezzo) psalmi ad vesperas canendi per annum - parte ii Stefano Lorenzetti, organo Schola Cantorum di Santa Giustina, Daphne Ensemble, Alberto e Fabrizio Da Ros TC540202 (CD alto prezzo) AA.VV. prece ad un angelo Roberto Noferini, violino; Andrea Toschi, organo TC810001 (CD alto prezzo)

G.A. Ellena: Entrata; Preghiera; Adorazione (dai Sei Pezzi religiosi per violino e organo) C. Sivori: Andante religioso B. Lanzi: Prece ad un Angelo op. 118 F.C. Alberti: Petit nocturne per violino e organo O. Respighi: Ciaccona per violino e organo F.P. Neglia: Largo espressivo per violino e organo op. 40 A. Casellati: Andante per violino e organo G. de Angelis: Rêve d’amour: prélude mélodique pour violon avec orgue op. 4 T. Ramacciotti: Canto religioso per violino e organo op. 17 Nonostante studi sempre più approfonditi, esiste ancora un diffuso pregiudizio secondo il quale nel XIX secolo l’Italia - paese del melodramma - non avrebbe quasi avuto una produzione strumentale, monopolizzata com’era dalle opere di Rossini, Donizetti e Verdi. Si tratta di una generalizzazione tanto semplicistica quanto comoda, perché consente di creare una contrapposizione con i paesi di lingua tedesca, patria di Beethoven, Schubert, Schumann e Brahms, massimi esponenti del genere sinfonico. Come spesso accade, la realtà è molto più complessa e grazie a questo splendido disco realizzato dal violinista Roberto Noferini e dall’organista Andrea Toschi possiamo scoprire un repertorio di insospettabile bellezza. 14

Il programma ruota intorno alla Ciaccona di Ottorino Respighi, basata sull’omonima opera di Antonio Tommaso Vitali, a cui fa corona una silloge di pagine di autori oggi virtualmente dimenticati come Giuseppe Antonio Ellena, Camillo Sivori, Bernardino Lanzi, Ferruccio Carlo Alberti, Francesco Paolo Neglia, Antonio Casellati, Girolamo De Angelis e Tullio Ramacciotti che - oltre al loro valore intrinseco - ci consentono di farci un’idea delle diverse realtà regionali italiane, spaziando da Torino a Napoli a Venezia. Un disco interessante per gli addetti ai lavori e gradevolissimo per gli appassionati di rarità cameristiche del XIX secolo, che potranno scoprirvi il Romanticismo italiano.

GIUSEPPE VERDI il trovatore F. Corelli, E. Bastianini, F. Barbieri, M. Parutto, Orchestra e Coro dell’Opera di Roma, O. de Fabritiis URNWS115 (2 CD al prezzo di 1)

In commercio sono disponibili diverse edizioni live del Trovatore interpretate dal grandissimo Franco Corelli. In effetti, con Mario Del Monaco e Carlo Bergonzi, Corelli è stato uno dei massimi interpreti di questo leggendario personaggio del melodramma italiano, a detta di molti addetti ai lavori il più carismatico e completo sotto l’aspetto della potenza espressiva e dell’eroicità. Questa edizione - finalmente di nuovo disponibile dopo molti anni di assenza dal mercato discografico - è stata registrata dalla RAI nel 1961 e si avvale di altri due mostri sacri di questo capolavoro: Ettore Bastianini, che tratteggia un Conte di Luna dallo spirito ferocemente vendicativo, e Fedora Barbieri, che delinea una Azucena visionaria e atroce. La parte di Leonora è invece interpretata in maniera davvero magnifica - da Mirella Parutto, un soprano oggi quasi dimenticato, il cui contributo a questo cast stellare si colloca però ai massimi livelli della discografia. SVIATOSLAV RICHTER INTERPRETA BEETHOVEN Sviatoslav Richter, pianoforte URNWS117 (2 CD al prezzo di 1)


50 TITOLI IN PROMOZIONE fino al 31.05.2011


CHACONNE

DIETRICH BUXTEHUDE

GEORG FRIEDRICH HÄNDEL

TOMASO ALBINONI

ALESSANDRO SCARLATTI

MEMBRA JESU NOSTRI

FLAVIO, RE DE’ LONGOBARDI CHAN0773/2 (2 CD)

HOMAGE TO A SPANISH GRANDEE - CONCERTI OP. 10

CANTATE E OPERE CAMERISTICHE

CHAN0775

CHAN0768

CHAN0769

AA.VV.

CLAUDIO MONTEVERDI

AA.VV.

HENRY PURCELL

SACRED GARLAND MUSICA DEVOZIONALE DELL’EPOCA DI MONTEVERDI

DOLCI TORMENTI

THE CONTEST OF APOLLO AND PAN

DIDO AND AENEAS

CHAN0760

CHAN0756

CHAN0757

CLAUDIO MONTEVERDI

H. IGNAZ FRANZ VON BIBER

FIRE AND ASHES

MENSA SONORA

GEORG FRIEDRICH HÄNDEL

G. PIERLUIGI DA PALESTRINA

CHAN0749

CHAN0748

SEMELE

PALESTRINA: OFFERTORIA

CHAN0745/3 (3 CD al prezzo di 2)

CHAN0732

FRANZ JOSEPH HAYDN

ALESSANDRO STRADELLA

JOHANN NEPOMUK HUMMEL

GEORG FRIEDRICH HÄNDEL

HAYDN: INTEGRALE DELLE MESSE

AMANTI, OLÀ OLÀ

PARTENOPE

CHAN0734/8 (8 CD al prezzo di 4)

CHAN0728

HUMMEL: MESSA IN RE MINORE; SALVE REGINA

CHAN0761

CHAN0724

CHAN0719/3 (3 CD al prezzo di 2)


CHACONNE

GIUSEPPE TORELLI

BERNARDO GAFFI

SILVIUS LEOPOLD WEISS

BERNARDO PASQUINI

CONCERTI

LA FORZA DEL DIVINO AMORE

CONCERTI PER LIUTO

SONATE PER GRAVICEMBALO

CHAN0716

CHAN0710

CHAN0707

CHAN0704

NICCOLÒ PICCINNI

BALDASSARE GALUPPI

GEORG PHILIPP TELEMANN

ANDREA GABRIELI

LE DONNE VENDICATE

MESSA PER SAN MARCO

BURLESQUE DE QUIXOTTE

MADRIGALI

CHAN0705/2 (2 CD)

CHAN0702

CHAN0700

CHAN0697

ANTONIO VIVALDI

ANTONIO VIVALDI

COUPERIN

AA.VV.

CONCERTI PER ARCHI - VOL. 3

L’ESTRO ARMONICO

LE NAZIONI

CHAN0687

CHAN0689/2 (2 CD)

CHAN0684

VERGINE BELLA - MUSICA DEL RINASCIMENTO ITALIANO CHAN0683

ANTONIO VIVALDI

BALDASSARE GALUPPI

BENEDETTO MARCELLO

GIOVANNI CROCE

CONCERTI PER ARCHI - VOL. 2

IL MONDO ALLA ROVERSA

SONATE PER CLAVICEMBALO

CARNEVALE VENEZIANO

CHAN0668

CHAN0676/2 (2 CD)

CHAN0671/2 (2 CD)

CHAN0665


CHACONNE

TOMASO ALBINONI

BENEDETTO MARCELLO

JOHANN SEBASTIAN BACH

ANTONIO VIVALDI

CONCERTI A CINQUE OP. 5

ARIANNA

MESSE LUTERANE - VOL. 2

CONCERTI PER ARCHI - VOL. 1

CHAN0663

CHAN0656/3 (3 CD)

CHAN0653

CHAN0647

JOHANN SEBASTIAN BACH

BENEDETTO MARCELLO

ANTONIO VIVALDI

TOMASO ALBINONI

MESSE LUTERANE - VOL. 1

REQUIEM

OTTONE IN VILLA

CHAN0642

CHAN0637

CHAN0614/2 (2 CD)

CONCERTI PER DUE OBOI, ARCHI E BASSO CONTINUO - VOL. 2 CHAN0610

TOMASO ALBINONI

WILLIAM BYRD

TOMASO ALBINONI

GEORG FRIEDRICH HÄNDEL

CONCERTI PER DUE OBOI, ARCHI E BASSO CONTINUO - VOL. 1

THE EARLY BYRD

CONCERTI PER OBOE, ARCHI E BASSO CONTINUO OP. 7 E OP. 9

INTEGRALE DEI CHANDOS ANTHEMS

CHAN0578

CHAN0602

CHAN0554-7 (4 CD)

CHAN0579

Nei migliori negozi o sul sito www.soundandmusic.com

ANTONIO VIVALDI

ANTONIO VIVALDI

ANTONIO VIVALDI

OPERE SACRE

SONATE PER ARCHI - VOL. 2

SONATE PER ARCHI - VOL. 1

CHAN0518

CHAN0511

CHAN0502

Sound and Music srl Via Mazzarosa, 105 55100 Lucca - Italia Tel. 0583 581327 Fax 0583 419115 info@soundandmusic.com


Columns - APRILE 2011 L. van Beethoven: Sonata n. 8 op. 13 Patetica; Sonata n. 23 op. 57 Appassionata; Otto Bagatelle op. 33 e op. 126; Concerto n. 3 per pianoforte e orchestra op. 37; Fantasia corale per pianoforte, coro e orchestra op. 80 La Urania propone un nuovo cofanetto doppio interamente dedicato alle interpretazioni di Sviatoslav Richter delle opere centrali della produzione di Beethoven. Le registrazioni appartengono al primo favoloso periodo russo di Richter, spaziando dalle opere per pianoforte e orchestra (Concerto n. 3 op. 37 e Fantasia corale op. 80) alle grandi sonate per pianoforte (Patetica e Appassionata), con l’aggiunta di una scelta delle Bagatelle op. 33 e op. 126. Una novità che non può assolutamente mancare nella collezione degli estimatori del grande virtuoso russo. ERICH LEINSDORF IN CONCERTO Orchestre varie, Erich Leinsdorf URNWS116 (2 CD al prezzo di 1)

R. Wagner: Preludio da Tannhäuser; Preludio da il crepuscolo degli dèi; Preludio da La Walkiria; Preludio da Lohengrin R. Strauss: Till Eulenspiegel; Morte e trasfigurazione; La donna senz’ombra N. Rimsky-Korsakov: Sheherazade Questo cofanetto doppio della Urania raccoglie quasi tutte le favolose registrazioni realizzate da Erich Leinsdorf per la EMI tra il 1957 e il 1958 con un futuristico suono stereofonico e presentate nella collana Full Dimensional Sound. Va però detto che non si tratta solo di registrazioni di alto livello, considerate da molti addetti ai lavori di assoluto riferimento ancora oggi, a distanza di oltre mezzo secolo dalla loro prima uscita, continuando a mantenere inalterata la straordinaria carica emotiva che il direttore viennese sapeva conferire a tutte le opere che eseguiva. È questo, in effetti, che richiedono le celebri pagine orchestrali di Wagner, Strauss e Rimsky-Korsakov, oltre a orchestre di eccezionale talento, come ci si può rendere facilmente conto ascoltando questo splendidi dischi della Urania.

TAHITI tahiti kaina 2000 Rod Dannys, Roger Tetuanui, Teva Tetuanui PSSA141212 (CD basso prezzo)

Afaahiti vairao; Manako vahine Tahiti; Mama po, Ruki te ana; Te ui api; Vive la Vahine; Legende de Hinano; Haere tika; E pua iti e; Papape iti; Kohimarama; Bassrabora Nui; Oe tau pehe iti; Kirikiri; Tu verras c’est si bon à Tahiti; En plein te huruhuru moora Rod Dannys, Roger e Teva Tetuanui hanno raccolto in questo splendido album i più grandi successi di Tamarii Punaruu (I ragazzi di Punaruu), il gruppo di tradizione kaina di gran lunga più famoso nella Polinesia degli anni Settanta. Questo ensemble cantava temi legati alle isole in cui vivevano come la natura, la sabbia, il sole, le palme, le spiagge, il chiaro di luna e l’amicizia. I suoi musicisti si riunivano sul ponte del Punaruu, un fiume che scende dalla Valle delle Arance - una zona citata in molte canzoni tahitiane - che attraversa la provincia di Punaauia, situata lungo la costa occidentale di Tahiti, con i loro strumenti (ukulele, vivo, toere, chitarre, punu basso, pahu e altri) e hanno avuto il grande merito di creare una tradizione che ha esercitato una profonda influenza sulle generazioni successive di cantanti e musicisti. CARAIBI steel band Steel Band de Port-Louis PSSA141213 (CD basso prezzo)

Asiparé; Laetitia gwo bagail; Fanm Matinik dou; Socalypso; Les Saintes; Juanita Morel; Doudou pa pléré; Matilda; Medley (Ba moin un tibo; Sans chemise sans pantalon; Maladie d’amour); C’est pour toi que je chante; Mizik an nou; Soca Baptist L’ensemble Steel Band de Port-Louis diretta da Jean-Luc Luce interpreta in questo disco alcuni dei più grandi successi della musica caraibica come 19


Columns - APRILE 2011 Mathilda, Maladie d’amour e Asiparé con strumenti a percussione originari dei Caraibi realizzati con bidoni di metallo. Nel complesso si tratta di un disco pervaso da un’atmosfera molto vivace, in grado di strappare un sorriso anche alle persone più tristi e malinconiche.

AUGUSTO NOVELLI l’ascensione Associazione Culturale Namastè Teatro di Firenze, G. Nannini PGDVD1110 (DVD alto prezzo)

Dopo L’acqua cheta, anche il secondo volume della collana “La commedia fiorentina” è dedicato ad Augusto Novelli, per celebrare il centenario dalla prima rappresentazione. L’Ascensione debuttò al Teatro Alfieri il 15 febbraio del 1909. La commedia andò in scena più volte, diventando uno dei caposaldi del repertorio, quando le compagnie fiorentine iniziarono una regolare attività nei teatri locali. La rappresentazione di questa edizione è stata messa in scena dall’Associazione Culturale Namastè Teatro di Firenze con protagonista assoluto Giovanni Nannini, un veterano sul palco, affiancato da Valeria Vitti, Rita Serafini e Michele Fabbri. La regia dello spettacolo è di Alessandra Morgantini. Il DVD è arricchito da una lunga intervista a Giovanni Nannini. Il libretto, curato da Alessandro Bencistà, contiene cenni biografici di Giovanni Nannini e una nota critica sulla commedia. Luciano Artusi invece, invece è l’autore di un capitolo sulla “Festa del grillo” che a Firenze si celebrava in occasione dell’Ascensione. Riprese effettuate al Teatro Le Laudi di Firenze il 7 novembre del 2009.

BARB JUNGR man in the long black coat Barb Jungr LINNAKD386 (SACD alto prezzo)

Man In The Long Black Coat; The Times They Are A-Changin’; It Ain’t Me Babe; Just Like A Woman; Like A Rolling Stone; Trouble In Mind; Tomorrow Is A Long Time; High Water (for Charlie Patton); Sara; Ballad; Of Hollis Brown; Blind Willie McTell; With God On Our Side; I Shall Be Released 20

Considerata da molti addetti ai lavori «una delle migliori interpreti delle canzoni di Bob Dylan» (Village Voice, New York), Barb Jungr rende omaggio al suo eroe musicale in occasione del suo settantesimo compleanno con una nuova compilation delle canzoni più belle di Bob Dylan. Man in the Long Black Coat comprende quattro brani finora mai registrati dalla Jungr, “Sara”, “Man in the Long Black Coat”, “It Ain’t Me Baby” e “With God on Our Side”, che hanno ottenuto recensioni molto positive nel corso dei suoi concerti dal vivo. Il primo disco di Barb Jungr dedicato a Bob Dylan è diventato un vero e proprio cult, con il celebre attore Jeremy Irons che nel corso di un’intervista concessa al Quarto Canale della BBC lo ha inserito nella lista degli album che porterebbe con sé su un’isola deserta. Barb Jungr su LINN: every grain of sand - barb jungr sings bob dylan LINNAKD230 (SACD alto prezzo) just like a woman - hymn to nina LINNAKD309 (SACD alto prezzo) love me tender LINNAKD255 (SACD alto prezzo) STEVE REICH kuniko plays reich Kuniko, percussioni LINNCKD385 (SACD alto prezzo)

S. Reich: Electric Counterpoint; Six Marimbas Counterpoint; Vermont Counterpoint Questo disco di sorprendente bellezza presenta in prima registrazione mondiale tre celebri opere di Steve Reich arrangiate per percussioni da Kuniko con la consulenza del compositore americano - autore anche delle interessanti note di copertina - e del leggendario chitarrista Paul Metheny, che ha curato la versione per percussioni di Electric Counterpoint, opera che aveva tenuto a battesimo nel 1987. Trattandosi di un disco dove la qualità del suono riveste un’importanza fondamentale, Ku-


Columns - APRILE 2011 niko ha collaborato con alcuni dei tecnici e dei producer migliori del mondo allo scopo di creare l’immagine sonora più fedele possibile di queste splendide opere. Per questo motivo, questa registrazione è stata realizzata senza fare ricorso a loop o a quantizzazioni. Caratterizzati da dodici piste sovrapposte all’esecuzione live di Kuniko, questi arrangiamenti presentano una timbrica quanto mai ricca, che consente a ogni voce di unirsi alle altre in maniera molto naturale, creando un effetto di onde sonore estremamente coinvolgente. Definito dal critico del New York Times «il più grande compositore americano vivente» e vincitore di un Premio Pulitzer, Steve Reich è uno dei pionieri della musica minimalista. In questi tre lavori Reich limita volutamente la propria tavolozza timbrica utilizzando strumenti della stessa famiglia in modo che l’attenzione dell’ascoltatore si focalizzi sulle altre caratteristiche della musica, come la melodia e il ritmo. Kuniko è una delle soliste più richieste del mondo e una delle percussioniste più dotate della sua generazione per quanto riguarda il repertorio classico e contemporaneo. «Una percussionista davvero straordinaria - sotto più di un aspetto» (Los Angeles Times) «Kuniko Kato è una percussionista di altissimo livello, che per realizzare questo eccellente disco ha profuso molte energie e ore di prove. Kuniko ha realizzato arrangiamenti originali e molto belli» (Steve Reich, 2011).

BILL EVANS the riverside recordings Bill Evans

Walking Up; Summertime; 34 Skidoo; Ev’rything I Love; Show-Type Tune Interplay: You And The Night And the Music; When You Wish Upon A Star; I’ll Never Smile Again; Interplay; You Go To My Head; Wrap Your Troubles In Dreams Moonbeams: Person I Knew; Polka Dots and Moonbeams; I Fall In Love Too Easily; Stairway To the Stars; If You Could See Me Now; It Might As Well Be Spring; In Love In Vain; Very Early Waltz for Debby: My Foolish Heart; Waltz For Debby; Detour Ahead; My Romance; Some Other Time; Milestones Sunday at the Village Vanguard: Gloria’s Step; My Man’s Gone Now; Solar; Alice In Wonderland; All Of You; Jade Visions Know What I Mean? (Cannonball Adderley): Waltz for Debby; Goodbye; Who Cares? (take 5); Venice; Toy; Elsa; Nancy (With the Laughing Face); Know What I Mean? (re-take 7) New Jazz Conceptions: I Love You; Five; I Got It Bad and That Ain’t Good; Conception; Easy Living; Displacement; Speak Low; Waltz for Debby; Our Delight; My Romance; No Cover, No Minimum. Questo munumentale cofanetto di 22 LP da 180 grammi a 45 giri propone tutte le registrazioni effettuate da Bill Evans per la Riverside e l’album di Cannonball Adderley Know What I Mean?, un disco al quale Evans diede un notevole contributo. Tra tutti i titoli finora pubblicati dalla Analogue Production nessuno è mai riuscito nemmeno ad avvicinarsi in termini di vendite e di recensioni ai 45 giri di Bill Evans pubblicati dalla casa discografica americana Riverside, che oggi vengono riuniti in una lussuosa edizione con una fedele riproduzione delle copertine originali e un fascicolo di 18 pagine contenente numerose informazioni di grande interesse sulla carriera di Evans e sulla storia della Riverside. Se amate Bill Evans correte a ordinare questo cofanetto, perché ne sono state stampate solo 1500 copie per tutto il mondo.

ASLP0018/45 (22 LP da 180 grammi a 45 giri)

Everybody Digs Bill Evans: Minority; Young And Foolish; Lucky To Be Me; Night And Day; Epilogue; Tenderly; Peace Piece; What Is There To Stay?; Oleo; Epilogue Exploration: Israel; Haunted Heart; Beautiful Love; Elsa; Nardis; How Deep Is The Ocean?; I Wish I Knew; Sweet and Lovely Portrait In Jazz: Come Rain Or Come Shine; Autumn Leaves; Witchcraft; When I Fall In Love; Peri’s Scope; What Is This Thing Called Love?; Spring Is Here; Some Day My Prince Will Come Blue In Green At Shelly’s Manne-Hole, Hollywood: Isn’t It Romantic; The Boy Next Door; Wonder Why; Swedish Pastry; Our Love Is Here To Stay; ’Round Midnight; Stella By Starlight; Blues in “F” How My Heart Sings!: How My Heart Sings; I Should Care; In Your Own Sweet Way;

DEXTER GORDON doin’ allright D. Gordon, sax tenore; A. Harewood, batteria; F. Hubbard, tromba; H. Parlan, pianoforte; G. Tucker, contrabbasso JVCAW0007 (XRCD24 alto prezzo)

malinconici.

I Was Doing All Right; You’ve Changed; For Regulars Only; Society Red; It’s You Or No One Bonus tracks: I Want More; For Regulars Only (versione alternativa) In tutte le interpretazioni di Dexter Gordon traspare un sorriso dai tratti sottilmente

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Columns - APRILE 2011 La gioia che provava suonando il suo sax tenore era però evidente, così come le sue ricche sonorità e il suo approccio brillante e pieno di vita. In ogni caso, quando incise Doin’ Allright - il primo album da lui realizzato per la Blue Note - Dex aveva una ragione per essere felice, in quanto aveva appena fatto il suo grande ritorno sulla scena jazz dopo aver trascorso alcuni anni in carcere per una faccenda di droga. Sebbene negli anni d’oro del be bop fosse uno dei tenorsassofonisti più richiesti e amati dal pubblico, negli anni Cinquanta la sua stella era tramontata anche per via dei suoi continui problemi con la giustizia, una situazione che venne completamente ribaltata nel 1961 dall’uscita di questo album, che vide al fianco di Gordon un giovane ma già grandissimo Freddie Hubbard e lo strepitoso Horace Parlan Trio, che firmarono una pietra miliare del jazz, che oggi ci viene riproposto con una straordinaria qualità sonora della JVC.

LITTLE FEAT waiting for columbus Little Feat MFLP2-322 (2 LP da 180 grammi alto prezzo)

Join the Band; Fat Man in the Bathtub; All That You Dream; Oh, Atlanta; Old Folks’ Boogie; Time Loves a Hero; Day or Night; Mercenary Territory; Spanish Moon; Dixie Chicken; Tripe Face Boogie; Rocket in My Pocket; Willin’; Don’t Bogart That Joint; A Apolitical Blues; Sailin’ Shoes;

LEE MORGAN tom cat L. Morgan, tromba; J. McLean, sax contralto; A. Blakey, batteria; C. Fuller, trombone; M. Tyner, pianoforte; B. Cranshaw, contrabbasso JVCAW0008 (XRCD24 alto prezzo)

Tom Cat; Exotique; Twice Around; Twilight Mist; Riggarmortes La prima domanda che gli appassionati di jazz si pongono dopo aver ascoltato Tom Cat di Lee Morgan è: «Per quale motivo la Blue Note non ha pubblicato questo album subito dopo averlo realizzato?». Si tratta di una domanda più che legittima, visto che il grande trombettista - che all’epoca di questa registrazione aveva appena 26 anni - e la sua band di all-star comprendente Jackie McLean, Art Blakey, Curtis Fuller e McCoy Tyner erano considerati tra le stelle più fulgide del luminosissimo firmamento dell’hard bop della metà degli anni Sessanta. Com’è come non è, nessuno è mai riuscito a spiegare in maniera convincente questo arcano e Tom Cat rimase relegato negli archivi della Blue Note, vedendola declinare, rallentare la produzione e - nel 1981 - limitarsi a ristampare i più grandi successi del suo glorioso passato. Con Morgan scomparso da molto tempo (essendo stato assassinato nel 1972 da un’amante gelosa mentre si esibiva allo Slugs di New York), ascoltando questo disco si ha l’impressione di sentire il grande trombettista parlare dalla tomba, quasi volesse spiegare i segreti del jazz ai musicisti dell’ultima generazione. Non a caso per molti appassionati questa musica memorabile, innovativa e piena di sentimento è tra le più belle mai scritte da Lee Morgan. 22

Feats Don’t Fail Me Now La OMR arricchisce il suo prestigioso catalogo con la magistrale rimasterizzazione di uno degli album più belli della storia del disco, Waiting for Columbus dei Little Feat, che viene presentato in un doppio LP da 180 grammi in edizione limitata. Grazie a un testo ironico e a un funk estremamente gradevole, è considerato uno degli album più belli mai registrati in studio dalla band americana. E se a tutto questo si aggiunge la stupefacente qualità sonora della OMR… Quando si pensa ai dischi live più belli in assoluto vengono immediatamente in mente Live at Leeds dei Who, Live at the Apollo di James Brown, Live at Fillmore East degli Allman Brothers e Unplugged dei Nirvana, una lista in cui non può mancare Waiting for Columbus, un disco che merita molta più considerazione di quanto oggi gli venga tributata. FRANK SINATRA sinatra’s sinatra Frank Sinatra MFSL1-333 (LP da 180 grammi)

I’ve Got You Under My Skin; In the Wee Small Hours of the Morning; The Second Time Around; Nancy; Witchcraft; Young at Heart; All the Way; How Little It Matters How Little We Know; Pocketful of Miracles; Oh, What It Seemed to Be; Call Me Irresponsible; Put Your Dreams Away


Columns - APRILE 2011 Non si può discutere con una leggenda. Quando si rese conto che le sue etichette, la Columbia e la Capitol, stavano lucrando pubblicando compilation delle sue prime incisioni, Frank Sinatra decise che era finalmente arrivato il momento di fondare una casa discografica di sua proprietà, la Reprise Records, per pubblicare i suoi album. Inciso nel 1963, l’album Sinatra’s Sinatra mantiene le promesse implicite nel titolo, presentando la rivisitazione di 12 grandi successi di Ol’ Blue Eyes, accuratamente scelti dallo stesso cantante tra i suoi maggiori cavalli di battaglia. Tuttavia, più che la scelta dei brani, l’aspetto più significativo di questo disco è costituito dalle straordinarie performance di Sinatra, che eguagliano e in non pochi casi superano i già elevatissimi standard delle registrazioni pubblicate in precedenza dalla Columbia e dalla Capitol nella partecipazione emotiva, nella resa sonora e nella linea del canto. Come molti altri album di Sinatra, anche Sinatra’s Sinatra deve una parte non trascurabile del suo successo all’apporto del leggendario arrangiatore e direttore Nelson Riddle, uno dei membri più fedeli e geniali dell’entourage del cantante. Unendo il loro grande talento, Sinatra e Riddle riescono a infondere nuova vita a un’incredibile serie di grandi successi quali “I’ve Got You Under My Skin”, “Witchcraft”, “Young at Heart” e “All the Way”. Da parte sua, Sinatra aggiunge un caleidoscopio di emozioni e di stati d’animo che spaziano dai toni romantici, a quelli pensosi, a quelli più brillanti. I tecnici del suono della OMR hanno contribuito a rendere il piatto ancora più ricco con una qualità sonora di stupefacente realismo. La rimasterizzazione realizzata dai master originali con tecnologia halfspeed e la stampa su vinile da 180 grammi in tiratura limitata consentono infatti di vivere la musica dell’indimenticabile The Voice con una fedeltà finora mai raggiunta in disco.

colpo sicuro. The Concert Sinatra è non solo uno dei dischi più belli di mio padre, ma uno dei migliori della storia del disco». Miss Sinatra non poteva essere più chiara. Questo disco è stato registrato su nastro da 35 millimetri presso i Goldwyn Studios Soundstage e vede al fianco di The Voice il geniale arrangiatore e direttore d’orchestra Nelson Riddle e un’orchestra di grandi dimensioni. Pertanto, il titolo di questo disco non si riferisce a un’esibizione live ma alla grandiosità della musica e dell’organico impiegato. Sotto il profilo musicale, metà del programma è dedicato agli evergreen di Richard Rodgers e di Oscar Hammerstein e l’altra metà ai più grandi successi dei musical di Broadway. Alcune canzoni di questo disco - come la romantica “Bewitched, Bothered and Bewildered” e l’intensissima “Soliloquy” - sono citate dai sinatrofili tra i brani più belli mai registrati dal loro beniamino. In ogni caso il vertice assoluto viene raggiunto con quella che viene considerata la versione definitiva di “Ol’ Man River”, giustamente esaltata per la sicurezza con cui Sinatra tiene le note, l’eleganza con cui cesella ogni frase e la spontaneità con cui esprime i suoi sentimenti. Difficilmente vi capiterà di ascoltare una canzone così perfetta sotto tutti gli aspetti, una sensazione che cresce in maniera esponenziale con questo strepitoso LP da 180 grammi della OMR, che ricrea queste immortali canzoni di Sinatra con una chiarezza, una trasparenza e una precisione nella resa dei dettagli senza precedenti. DEAD CAN DANCE spiritchaser Dead Can Dance MOFI2-002 (2 LP da 150 grammi)

FRANK SINATRA the concert sinatra Frank Sinatra MFSL1-345 (LP da 180 grammi)

I Have Dreamed; My Heart Stood Still; Lost in the Stars; Ol’ Man River; You’ll Never Walk Alone; Bewitched, Bothered and Bewildered; This Nearly Was Mine; Soliloquy Quanto vale - in termini strettamente artistici - The Concert Sinatra dell’indimenticabile Ol’ Blue Eyes? Nel 2003 questa domanda è stata posta alla figlia Nancy, che rispose senza esitazioni: «Si tratta senza dubbio del disco migliore della sua carriera. Nella vastissima discografia di mio padre è quasi impossibile individuare la canzone più bella, ma per quanto riguarda gli album si va a

Nierika; Song of the Stars; Indus; Song of the Dispossessed; Dedicage Outo; The Snake and the Moon; Song of the Nile; Devorzhum Considerato da molti appassionati l’equivalente di un coinvolgente viaggio lungo le sponde del Nilo, Spiritchaser è l’indimenticabile canto del cigno dei Dead Can Dance. Questo album dai tratti fortemente percussivi del 1996 vide il duo world-fusion australiano eseguire fascinose canzoni caratterizzate da ritmi accentuati e numerosi elementi tribali, che conducono gli ascoltatori in suggestivi paesaggi sonori che evocano le immagini dell’Africa, dell’America Latina, dell’Inghilterra e dei paesi dell’Europa continentale, a volte nel corso dello stesso brano. Superando agilmente i confini tra stili e generi fino a far diventare questi concetti quasi irrilevanti, Lisa Gerrard e Gerald Perry inducono gli ascoltatori a credere di essersi persi in una 23


Columns - APRILE 2011 tranquilla foresta pluviale dove l’uomo non ha mai messo piede. Spiritchaser esprime il suono di una cultura perduta, nella quale un canto di eterea bellezza, una elaborata costruzione armonica e tempi dai tratti quasi ipnotici calmano, rilassano e incantano l’ascoltatore. Il particolarissimo stile vocale della Gerrard - che in molti casi assume i toni di una preghiera - è tanto grandioso quanto sottovalutato e al tempo stesso spirituale e naturale. Proprio come la musica. DEAD CAN DANCE into the labyrinth Dead Can Dance MOFI2-001 (2 LP da 150 grammi)

Yulunga (Spirit Dance); The Ubiquitous Mr. Lovegrove; The Wind the Shakes the Barley; The Carnival Is Over; Ariadne; Saldek; Towards the Within; Bird; Tell Me About The Forest (You Once Called Home); The Spider’s Stratagem; Spirit; Emmeleia; How Fortunate The Man With None Into the Labyrinth è lo scintillante album del 1993 che proiettò il duo australiano Dead Can Dance nell’empireo dello show business internazionale. Considerato da molti addetti ai lavori l’album migliore del gruppo, questo disco vede Gerald Perry e Lisa Gerrard scostarsi dallo stile che aveva caratterizzato le loro incisioni precedenti per cercare nuovi modi di fondere sonorità etniche. Pervaso da un’atmosfera eterea, elaborata e profondamente spirituale, Into the Labyrinth è uno dei dischi più affascinanti che vi sarà mai capitato di ascoltare. Grazie al particolarissimo stile vocale della Gerrard e ai caleidoscopici arrangiamenti di Perry, i brani contenuti in questo album non cessano mai di stupire. Un’ulteriore nota di meraviglia è costituita dal fatto che la Gerrard e Perry suonano tutti gli strumenti, che vengono esaltati ai massimi livelli dall’acustica naturale e dall’intimo spazio sonoro della chiesa irlandese Quivvy Church. CAROLE KING the carnegie hall concert Carole King MUDSACD2067 (SACD alto prezzo)

I Feel the Earth Move; Home Again; After All This Time; Child of Mine; Carry Your Load; No Easy Way Down; Song of Long Ago; Snow Queen; Smackwater Jack; So Far Away; It’s Too Late; Eventually; Way Over Yonder; Beautiful; You’ve Got a Friend; Will You Still Love Me Tomorrow?; (You Make Me Feel Like) A Natural Woman 24

Di tanto in tanto (non molto spesso, per la verità) capita di imbattersi in un album in grado di catturare il cuore, la mente e l’attenzione con un’intensità che si fa fatica a spiegare ai familiari, agli amici e ai vicini di casa. Pubblicato nel quadro delle celebrazioni per il venticinquesimo anniversario di Tapestry, The Carnegie Hall Concert: June 18 1971 di Carole King appartiene a quella ridotta schiera di dischi super selezionati, il preziosissimo documento di un periodo magico della carriera della leggendaria cantautrice, che consente di dare uno sguardo in retrospettiva allo straordinario carisma di un’artista trasformatasi in superstar. Rimasterizzato a partire dai nastri originali, questo SACD della OMR offre la possibilità di rivivere quell’indimenticabile concerto con una brillantezza, una profondità, un realismo e una trasparenza finora inimmaginabili.

ELLA FITZGERALD ella swings lightly Ella Fitzgerald, Marty Paich Dek-tette ORGLP0053/45 (2 LP da 180 grammi a 45 giri)

Little White Lies; You Hit the Spot; As Long as I Live; Teardrops from My Eyes; Moonlight on the Ganges; My Kinda Love; Blues in the Night; If I Were a Bell; Little Jazz; You Brought a New Kind of Love to Me; Knock Me a Kiss La ORG ristampa molto opportunamente su due LP da 180 grammi a 45 giri Ella Swings Lightly, un disco uscito nel 1958 che due anni più tardi fece vincere alla regina del jazz il Grammy Award come “Migliore Interpretazione Solistica di Jazz”. Il programma propone una bella antologia di standard, che vedono la Fitzgerald in ottima forma accompagnata da Marty Paich Dek-tette. Un caposaldo della discografia jazz che non può assolutamente mancare nella collezione di ogni appassionato che si rispetti, anche per l’incredibile realismo sonoro ottenuto dai tecnici della ORG.


Columns - APRILE 2011 EMMANUEL CHABRIER españa - volume 2 London Symphony Orchestra, Ataulfo Argenta ORGLP104/45 (2 LP da 180 grammi a 45 giri alto prezzo)

N. Rimsky-Korsakov: Capriccio español E. Granados: Andaluza - Danza española E. Chabrier: España Accanto ai mostri sacri della bacchetta consacrati da mille dischi entrati legittimamente nella leggenda, il panorama concertistico del secolo scorso ricorda alcuni direttori di grandissimo talento scomparsi troppo presto come il novarese Guido Cantelli e lo spagnolo Ataúlfo Argenta. Sebbene la sua carriera sia stata spezzata nel 1958 all’età di appena 44 anni, Argenta è passato alla storia grazie a questo insuperabile disco, registrato nel gennaio del 1957 presso la mitica Kingsway Hall alla testa di una London Symphony Orchestra letteralmente ipnotizzata dallo smisurato carisma del giovane direttore spagnolo. Ascoltando il Capriccio español di Nikolai Rimsky-Korsakov e il poema sinfonico España di Emmanuel Chabrier avrete l’impressione di trovarvi nelle piazze assolate o nell’incanto di un giardino profumato della Penisola Iberica, una sensazione a cui dà un contributo determinante la strepitosa rimasterizzazione effettuata dal grande Bernie Grundman e la stampa su un vinile silenziosissimo da 180 grammi a 45 giri. Un disco assolutamente imperdibile, anche perché disponibile in appena 2500 copie in tutto il mondo.

LOUIS ARMSTRONG the great chicago concert 1956 L. Armstrong, tromba e voce; E. Hall, clarinetto e voce; T. Young, trombone e voce; B. Kyle, pianoforte; D. Jones, contrabbasso; B. Deems, batteria; V. Middleton, voce PPAN65119 (3 LP da 180 grammi)

Flee as a Bird to the Mountain; Oh, Didn’t He Ramble; Memphis Blues; Frankie and Johnnie; Tiger Rag; Do You Know What It Means To Miss New Orleans; Basin Street Blues; Black and Blue; West End Blues; On the Sunny Side of the Street; Struttin’ With Some Barbecue; When It’s Sleepy Time Down South; Manhattan; When It’s Sleepy Time

Down South; Indiana; The Gypsy; The Faithful Hussar; Rockin’ Chair; Bucket’s Got a Hole in It; Perdido; Clarinet Marmalade; Mack The Knife; Tenderly; You’ll Never Walk Alone; Stompin’ at the Savoy; Margie; Big Mama’s Back in Town; That’s My Desire; Ko Ko Mo (I Love You So); When the Saints Go Marching In; The Star Spangled Banner Non c’è mai stato (e non ci sarà mai più) un musicista adorato in ogni angolo del mondo come Louis Armstrong. Sotto il profilo artistico, Armstrong non fu solo la fonte di ispirazione più importante per i musicisti e i cantanti pop dei suoi tempi e delle generazioni successive, ma con ogni probabilità fu anche l’artista più gradevole e coinvolgente che abbia mai calcato il palcoscenico di un teatro o di una sala da concerto. E quando era in vena, Armstrong sapeva dimostrarsi il migliore in assoluto sia in ambito musicale sia in campo teatrale. Questo splendido cofanetto triplo della Pure Pleasure ci offre la possibilità di assistere a uno dei suoi appassionanti concerti. Le sue serate si aprivano regolarmente con un gradevole excursus di mezzo secolo di jazz, seguito da una serie di standard che facevano parte del repertorio degli Armstrong All Stars. Sebbene la scaletta dei brani subisse lievi variazioni da un concerto all’altro e modificazioni più marcate con il passare degli anni, alcuni elementi rimanevano invariati. Non importava quante volte venisse eseguito un brano (tutti i concerti iniziavano invariabilmente con “When It’s Sleepy Time Down South”, quasi sempre seguita da “Indiana”), Armstrong si spendeva sempre generosamente per il suo pubblico - scarso o numeroso che fosse - un fatto che spesso lo lasciava del tutto esausto.

WIZZ JONES right now W. Jones, voce e chitarra; S. Jones, banjo; P. Berryman, chitarra; R. Sutcliffe, pianoforte, armonica e voce; J. Renbourn, armonica; A. Fernbach, pianoforte; S. Draheim, sitar e voce; M. Pool, basso; I. Hoyle, batteria SC-CS64809 (LP da 180 grammi)

Which of Them You Love the Best; One Grain of Sand; City of the Angels; The Raven; Right Now; Find a Man for You Girl; American Land; No More Time to Try; Mary Go ’Round; Deep Water 25


Columns - APRILE 2011 Si sono versati i classici fiumi d’inchiostro sui grandi successi ottenuti dalle star del blues e del rock ricorrendo alle semplici melodie della tradizione popolare. Al contrario, ben poco si è finora detto a proposito dei musicisti e dei cantanti che preferiscono lavorare tranquillamente dietro le quinte, mantenendosi a distanza di sicurezza dalle luci della ribalta, dai potenti impianti di amplificazione e dagli effetti speciali di scena, allo scopo di ottenere nuove e rigogliose piantine dalle solide radici del cosiddetto repertorio folk. Uno di questi artisti è Wizz Jones, un cantante e chitarrista originario dell’Inghilterra meridionale. Anche se canta le canzoni che scrive, sarebbe troppo semplicistico definirlo con il termine di cantautore, in quanto la sua raffinata e versatile tecnica chitarristica lo spinge in maniera irresistibile a cercare di raggiungere livelli di perfezione sempre più elevati con il suo strumento. Partendo da queste premesse, Jones è arrivato a definire un originalissimo hi-end folk. In particolare, Jones sfoggia un approccio piacevolmente rilassato in brani come “Right Now” e “No More Time to Try”, nei quali il suono dinamico e brillante della chitarra viene esaltato dal timbro evocativo del sitar, lo strumento di origine indiana che all’inizio degli anni Settanta aveva ottenuto un grande successo sia in Europa sia negli Stati Uniti. Il programma comprende anche pregevoli rielaborazioni di melodie tradizionali (“American Land”), un brano del XVII secolo (“Raven”), nel quale Jones esegue da solo le domande e le risposte, e un robusto blues di sedici battute nello stile di Chicago (“Deep Water”). Una citazione a parte spetta ai brani in cui Jones è affiancato da Alan Tunbridge come “Mary Go ’Round”. Registrazione effettuata da Colin Caldwell presso i Marquee Studios di Londra nel 1972. Producer: John Renbourn. ELLA FITZGERALD E LOUIS ARMSTRONG ella & louis again E. Fitzgerald, voce; L. Armstrong, tromba; O. Peterson, pianoforte; H. Ellis, chitarra; R. Brown, contrabbasso; L. Bellson, batteria SC-VER4006/2 (2 LP da 180 grammi alto prezzo)

Il fatto che l’etichetta jazz più importante degli Stati Uniti abbia deciso di chiamare uno dei suoi album di punta con il semplice titolo Ella and Louis dimostra più di qualunque parola che ci troviamo di fronte a un evento discografico di altissimo profilo. In fondo non c’era alcun bisogno di dire altro: Satchmo e l’imperatrice del jazz non avevano bisogno di nessuna presentazione, perché negli anni Cinquanta i loro nomi di battesimo erano più che sufficienti per far brillare gli occhi degli appassionati di jazz. 26

Dando un’occhiata ai titoli dei brani in programma è possibile farsi un’idea precisa del menu proposto da questo disco: stomp scatenati e fantasiose improvvisazioni in grado di accontentare anche i fan più esigenti. Uno degli elementi più importanti dell’esecuzione delle ballate jazz è la capacità di farsi trascinare dalla irresistibile vena melodica dei geniali autori jazz americani. Questa è una regola a cui non si sfugge e che Ella e Louis dimostrano di conoscere alla perfezione, duettando con straordinaria sensibilità. La band guidata da Oscar Peterson suona con grande concentrazione, dimostrando una grande personalità senza per questo rubare mai la scena alle due star. Lo straordinario producer della verve Norman Granz prese la decisione di registrare questo disco in studio anziché dal vivo, una scelta che si rivelò del tutto azzeccata, perché questo genere di jazz merita di essere curato fin nei minimi dettagli. Registrazione effettuata da Val Valentin presso i Capitol Studios di Los Angeles nell’agosto del 1956. Producer: Norman Granz.

MCKINLEY BLACK beggars, fools and thieves M. Black, voce e chitarra; I. Melrose, chitarra, dobro, chitarre elettriche, whistle; I. Parker, organo Hammond B3; J. Hermerschmidt, clarinetto; K. Graf, clarinetto; P. Wischofsky, corista; M. Steinberg, corista; L. Morris, corista; K. Franck, corista; J. Correira, corista; S. Pauli, basso elettrico; R. Gustke, batteria e percussioni; I. Kurkowski, cajon e percussioni; W. Bolimowski, violino; Z. Bolimowski, violino; O. Labach, viola; L. Chaubard, violoncello SFSA4065 (SACD alto prezzo)

High Noon; All I Need; Beggar, Fools and Thieves; Hold On; Mother; Love Like Mine; Bailinho da Maria; Hunger; Free; Westwinds; This Train Beggars, Fools and Thieves è il primo album realizzato da McKinley Black, cantante americana che ha vissuto per molti anni a Berlino.


Columns - APRILE 2011 Non appena questa donna dalla corporatura minuta ma dalla voce enorme mette piede sul palco, ci si rende immediatamente conto che la sua ispirazione è profondamente legata alla tradizione degli Stati Uniti. Alcuni hanno avanzato l’ipotesi che il suo particolarissimo stile vocale derivi dal fatto di avere nel suo albero genealogico ascendenze portoghesi. Senza dubbio, le numerose esperienze che ha fatto e i molti luoghi in cui ha vissuto hanno avuto senza dubbio una profonda influenza sulla sua personalità artistica. Una chitarra suonata con il giusto vigore, testi pieni di una solida saggezza, una sensualità tenuta sempre sotto controllo, beh, tutto sembra far pensare al Cielo sopra Berlino. Nella registrazione in studio di questo disco McKinley Black è stata accompagnata da artisti di alto livello come Ian Melrose, Katharina Franck (Rainbirds), il batterista Ralf Gustke (Söhne Mannheims e Xavier Naidoo) e altri.

UNIVERSAL JAPAN ELTON JOHN love songs Elton John

Get Over It; Love Will Keep Us Alive; The Girl From Yesterday; Learn To Be Still; Tequila Sunrise; Hotel California; Wasted Time; Pretty Maids All In A Row; I Can’t Tell You Why; New York Minute; The Last Resort; Take It Easy; In the City; Life In the Fast Lane; Desperado Questo album costituisce il frutto del primo incontro dei membri originali degli Eagles dopo un silenzio durato ben 12 anni. Il programma comprende quattro brani nuovi registrati nel 1994 e una meravigliosa antologia dei più grandi successi della band americana tra cui “Tequila Sunrise”, “Take It Easy”, “Life in the Fast Lane”, “Desperado” e una versione di “Hotel California” che vi farà letteralmente strabuzzare gli occhi. Un disco di altissimo livello di una band giunta all’apice del successo. Questo splendido disco è stato rimasterizzato nel formato K2 HD a 24 bit e 100 kHz, che consente di ottenere una straordinaria fedeltà sonora, di gran lunga superiore a quella di qualunque altro supporto.

UNJPK2166 (K2 HD Mastering)

Sacrifice; Candle In the Wind; I Guess That’s Why They Call It the Blues; Sorry Seems to Be the Hardest Word; Blue Eyes; Daniel; Nikita; Your Song; The One; Someone Saved My Life Tonight; True Love; Blessed; Please; Song For Guy Elton John ha forse bisogno di presentazioni? Qualcuno non lo conosce in qualche angolo sperduto del mondo? In questo caso, per apprezzarne al meglio l’arte sarà sufficiente ascoltare questo album del 1996, che comprende alcune delle sue più belle canzoni d’amore, tra cui “Sorry Seems to Be the Hardest Word”, “Blue Eyes”, “Someone Saved My Life Tonight”, “Candle in the Wind”, scritta per l’indimenticabile Lady Diana, e molte altre. Questo splendido disco è stato rimasterizzato nel formato K2 HD a 24 bit e 100 kHz, che consente di ottenere una straordinaria fedeltà sonora, di gran lunga superiore a quella di qualunque altro supporto. EAGLES hell freezes over Eagles UNJPK2147 (K2 HD Mastering)

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Columns - APRILE 2011

ELLA FITZ GER ALD À NOVIT

E. FITZGERALD & L. ARMSTRONG Ella and Louis Again SC-VER4006/2 (2 LP da 180 grammi) 28

À NOVIT

ELLA FITZGERALD Ella swings lightly ORGLP0053/45 (2 LP 45 giri)

E. FITZGERALD & J. PASS Take Love Easy ASLP702/45 (2 LP 45 giri)


Columns - APRILE 2011

E. FITZGERALD & O. PETERSON Ella and Oscar ASLP759/45 45 (2 LP 45 giri)

E. FITZGERALD & J. PASS Again ASLP772/45 45 (2 LP 45 giri)

ELLA FITZGERALD Fine and Mellow ASLP829/45 45 (2 LP 45 giri)

ELLA FITZGERALD Let no Man write my Epitaph CREVER4043 (Quiex SV-P 200 Gr)

ELLA FITZGERALD Clap Hands, Here comes… CREVER4053 (Quiex SV-P 200 Gr)

ELLA FITZGERALD sings Rodgers & Hart Songbook ORGLP0055/45 (2 LP 180 Gr. 45 giri)

ELLA FITZGERALD Live at Carnegie Hall PPAN32557 (2 LP 180 Gr.)

ELLA FITZGERALD Sings Cole Porter Song Book SC-VER4001/2 (2 LP 180 Gr.)

ELLA and LOUIS SC-VER4003

Sings Arlen Song Book SC-VER4046/7 (2 LP 180 Gr.)

Claps Hands, Here comes… SC-VER4053

ELLA FITZGERALD Sings the J.Kern SC-VER4060

ELLA & BASIE On The Sunny Side Of The… SC-VER4061

ELLA FITZGERALD Canta Irving Berlin SC-VER6005/6 (2 LP 180 Gr.)

Sings Rodgers & Hart Songbook SC-VER6009/10 (2 LP 180 Gr.)

ELLA FITZGERALD Mack the Knife - In Berlin UNJP9079 29


Columns - APRILE 2011

I più premiati I dischi del catalogo Sound and Music che hanno ricevuto i più prestigiosi premi nazionali e internazionali Premiati con 5 Stelle dalla rivista MUSICA APRILE 2011

ALFRED CORTOT The late recordings - Vol. 4 APR5574

A. BENEDETTI MICHELANGELI Recita CA038

REICHENAUER SU4035

GRAMOPHONE Editor’s Choice APRILE 2011

NIELSEN Sinfonie nn. 4 e 5 LSO0694

PERCY GRAINGER The Grainger Edition CHAN10638

Premiati rivista AMADEUS APRILE 2011

HOFFMANN Liebe und Eifersucht CPO777435 30


MARCO ENRICO BOSSI

150 anni OPERA OMNIA PER ORGANO, VOL.5 Andrea Macinanti, organo

VOL.4 - TC862714

VOL.3 - TC862713

VOL.2 - TC862712

VOL.1 - TC862711

TC862715

AA.VV. LUDOVICO BALBI ECCLESIASTICAE CANTIONES Ensemble di Musica Antica del Conservatorio di Vicenza Stefano Lorenzetti - Piervito Malusà

PRECE AD UN ANGELO OPERE RARE DEL ROMANTICISMO ITALIANO Roberto Noferini, violino Andrea Toschi, organo

TC540203

TC810001


FRANZ LISZT SONATA PER PIANO CDA67760

Prima Scelta

14.90

(fino al 31.05.2011)

MAX REGER - RICHARD STRAUSS STUDI

THE ROMANTIC PIANO CONCERTO VOLUME 53 Rundfunk-Sinfonieorchester Berlin Ilan Volkov, direttore

CDA67789

CDA67635

MARC-ANDRÉ HAMELIN

Sound and Music Columns - APRILE 2011


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