Columns Febbraio 2012

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Sound and Music - Novità discografiche FEBBRAIO 2012

Luciano Berio Le più belle orchestrazioni del maestro in un SACD Chandos a prezzo speciale.

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Columns - FEBBRAIO 2012

In questo numero… Hyperion CPO Chandos Mariinsky LSO Audite Supraphon Tactus Urania Leonardo Playa Sound Hi-Q Records Naim OMR ORG Reference Recordings Speackers Corner Stockfisch MA Recordings

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L’intervista Jean-Efflam Bavouzet

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Servizio Novità

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Più premiati

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Primo piano SOFIA GUBAIDULINA

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INTEGRALE DEI QUARTETTI PER ARCHI

Stamic Quartet

LUIGI CHERUBINI ARIE E OUVERTURES DA FIRENZE A PARIGI

Maria Grazia Schiavo, soprano Auser Musici, Carlo Ipata CDA67893 (CD alto prezzo)

L. Cherubini: Sinfonia da Il Giulio Sabino; Turbata ai dubbi accenti (Ifigenia in Aulide); D’un dolce ardor la face; Ouverture da Démophon; Ti lascio adorato mio ben; Sinfonia da Armida abbandonata; I mesti affetti miei (Il Giulio Sabino); Sinfonia da Mesenzio, re d’Etruria Facendo seguito ai dischi dedicati ad alcuni dei più affascinanti protagonisti della storia della musica italiana del XVIII secolo, l’ensemble Auser Musici e il suo fondatore e direttore Carlo Ipata volgono la loro attenzione a Luigi Cherubini, il compositore fiorentino che Beethoven considerò il migliore dei suoi contemporanei. Non è difficile capire cosa abbia impressionato Beethoven al punto da spingerlo a esprimere un giudizio così lusinghiero: la musica di Cherubini presenta infatti un carattere molto spiccato e una personalità ben definita, come si può facilmente notare ascoltando l’energica Sinfonia dell’opera Armida abbandonata, scritta da Cherubini all’età di soli 22 anni, e la cupa drammaticità dell’Ouverture del Démophon, che per motivi tuttora ignoti venne accolta in maniera alquanto tiepida da un pubblico parigino mai così indisponente. Il programma di questo disco comprende anche quattro bellissime arie caratterizzate da un virtuosismo che sembra anticipare Rossini e che ci vengono proposte con straordinaria agilità da una Maria Grazia Schiavo in stato di grazia.

SU4078

L’ensemble Auser Musici su HYPERION:

ANTONIO CESTI

NICOLA PORPORA

LE DISGRAZIE D’AMORE

OR SÌ M’AVVEGGIO, OH AMORE

CDA67771/2 (2 CD alto prezzo)

Elena Cecchi Fedi, soprano CDA67621 (CD alto prezzo)

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Columns - FEBBRAIO 2012 ENRIQUE GRANADOS

DMITRI SHOSTAKOVICH

GOYESCAS

OPERE PER VIOLA E PIANOFORTE

Garrick Ohlsson, pianoforte

Lawrence Power, viola - Simon Crawford-Phillips, piano

CDA67846 (CD alto prezzo)

CDA67865 (CD alto prezzo)

E. Granados: Goyescas o Los majos enamorados; El pelele ‘Escena goyesca’; Allegro de concierto Dopo aver portato a termine le integrali delle variazioni di Brahms e delle sonate di Weber, Garrick Ohlsson ha pensato di illuminare questi mesi bui e freddi con la calda luce mediterranea di Goyescas, il capolavoro pianistico di Enrique Granados. Composta all’inizio del XX secolo, Goyescas rende omaggio a Francisco Goya, il grande pittore spagnolo per il quale Granados provava un’ammirazione senza limiti. Sotto l’aspetto dei contenuti, queste sei miniature non possono essere definite poemi sinfonici, ma piuttosto reinterpretazioni musicali di dettagli contenuti nei quadri di Goya, soprattutto i Caprichos, una serie di acquerelli che mettevano alla berlina la società spagnola dei primi anni del XIX secolo. In Goyescas trova spazio anche la musica popolare spagnola, come si può notare nel celebre Quejas, o La maja y el ruiseñor, dialogo tra una Fanciulla e un Usignolo, che si conclude con una meravigliosa cadenza dell’Usignolo. La profonda ammirazione che Granados provò sempre nei confronti di Goya si concretizzò anche in El pelele, una pagina di grande vitalità che racconta la storia di un fantoccio di paglia gettato da un trampolino, mentre il brillantissimo Allegro de concierto costituisce la degna conclusione di un disco di sorprendente bellezza. Garrick Ohlsson su HYPERION:

D. Shostakovich: Sette Preludi dai Ventiquattro Preludi op. 34 nella trascrizione di Evgeni Strakhov; Sonata per viola e pianoforte op. 147; Cinque Pezzi da Il tafano op. 97 (arrangiamento: Vadim Borisovsky) Il violista Lawrence Power è il protagonista del febbraio 2012 della Hyperion in quanto, oltre al disco dedicato a Britten, questo mese presenta con Simon Crawford-Phillips anche un CD incentrato sulla produzione cameristica di Shostakovich. Il programma è imperniato sull’ultima opera portata a termine dal grande compositore russo, la Sonata per viola e pianoforte, eseguita postuma nel giorno in cui Shostakovich avrebbe compiuto 69 anni. L’elemento più famoso di quest’opera è costituito dal Finale, un movimento lento che rielabora il tema iniziale della sonata Al chiaro di luna di Beethoven. Shostakovich diede agli archi un ruolo di grandissima importanza anche nelle sue colonne sonore, come si può notare nell’incantevole Romanza del Tafano, un brano che costituisce da sempre uno dei principali cavalli di battaglia dei violinisti. In questo disco Power dimostra che questo brano può essere eseguito con eccellenti risultati anche con la viola nell’arrangiamento di Vadim Borisovsky, fondatore del Quartetto Beethoven, che trascrisse i cinque brani dell’opera di Shostakovich. Il programma di questo disco viene completato da una brillantissima esecuzione di sette Preludi per pianoforte op. 34 trascritti da Evgeni Strakhov, uno dei migliori allievi di Borisovsky. Lawrence Power e Simon Crawford-Phillips su HYPERION:

JOHANNES BRAHMS FRYDERYK CHOPIN CARL MARIA VON WEBER INTEGRALE DELLE VARIAZIONI PER PIANOFORTE

INTEGRALE DELLE OPERE PER PIANOFORTE

INTEGRALE DELLE SONATE PER PIANOFORTE

CDA67777 (2 CD al prezzo di 1) EDITOR’S CHOICE (Gramophone)

CDS44351/66 (16 CD al prezzo speciale)

CDD22076 (2 CD al prezzo di 1)

PAUL HINDEMITH

YORK BOWEN

INTEGRALE DELLE OPERE

INTEGRALE DELLE OPERE PER VIOLA E PIANOFORTE

PER VIOLA - VOLUME 1 CDA67721 (CD alto prezzo) EDITOR’S CHOICE (Gramophone)

CDA67651/2 (2 CD alto prezzo)

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Columns - FEBBRAIO 2012 BENJAMIN BRITTEN

AA.VV.

OPERE ORCHESTRALI

THE POWER OF LOVE

Anthony Marwood, violino; Lawrence Power, viola BBC Scottish Symphony Orchestra, Ilan Volkov

- AN ENGLISH SONGBOOK Alice Coote, mezzosoprano - Graham Johnson, pianoforte CDA67888 (CD alto prezzo)

CDA67801 (CD alto prezzo)

B. Britten: Concerto per violino e orchestra op. 15; Doppio concerto per violino, viola e orchestra; Lachrimae op. 48a Considerato uno dei cameristi più raffinati in circolazione, negli ultimi tempi Anthony Marwood si è messo in grande evidenza anche come solista, realizzando per la Hyperion due volumi della collana The Romantic Violin Concerto e ora un disco dedicato a Benjamin Britten con la BBC Scottish Symphony Orchestra diretta da Ilan Volkov. Composto nella prima fase della carriera di Britten, il Concerto per violino e orchestra è caratterizzato da un tormentoso lirismo e da una mutevolezza di atmosfera che ricordano sia Berg sia Prokofiev, per quanto l’opera sia nel suo insieme molto personale. Il precedente Doppio Concerto per violino, viola e orchestra appare ancora più stupefacente per la maturità tecnica dimostrata da un Britten appena diciottenne. Da notare che quest’opera dovette attendere ben 65 anni prima di essere eseguita per la prima volta nel 1997 nel corso di un attesissimo concerto della 50ª edizione del Festival di Aldeburgh. In quest’opera Anthony Marwood è affiancato da Lawrence Power, protagonista questo mese anche di un disco dedicato alle opere per viola e pianoforte di Shostakovich. La viola era lo strumento di Britten, che gli dedicò Lachrimae, un lavoro ispirato a un song di John Dowland che ci porta all’ultimo scorcio della sua carriera, in quanto, pur essendo stato composto nel 1950, la sua orchestrazione fu portata a termine solo nel 1976, pochi mesi prima della sua scomparsa. Già disponibili: THE ROMANTIC VIOLIN CONCERTO - VOL. 5 S. COLERIDGE TAYLOR - SIR ARTHUR SOMERVELL Antony Marwood, violino BBC Scottish Symphony Orchestra, Martyn Brabbins CDA67420 (CD alto prezzo) SIR WILLIAM WALTON - EDMUND RUBBRA

J.L. Molloy: Love’s old sweet song M.V. White: So we’ll go no more a-roving; The Spring has come; The Devout Lover E. Elgar: Speak, music; Pleading L. Lehmann: Ah, moon of my delight; Love, if you knew the light; Pa’s bank R. Vaughan Williams: Silent noon G. Peel: Almond, wild almond; The early morning R. Quilter: There be none of Beauty’s daughters; Now sleeps the crimson petal; Love’s Philosophy P. Grainger: The power of love C.A. Gibb: Hypochondriacus; A Song of Shadows P. Warlock: Take, O take those lips away; The night; Queen Anne E.J. Moeran: In youth is pleasure I. Gurney: Goodnight to the meadow; The boat is chafing; Lights Out G. Holst: Journey’s End; Betelgeuse Considerata tra i migliori mezzosoprani attualmente in circolazione, Alice Coote fa il suo esordio nel catalogo della Hyperion con un disco di grande interesse che la vede accompagnata da Graham Johnson, instancabile esploratore del repertorio vocale. Il programma di questo disco è stato definito dallo stesso Johnson «una rassegna storica della poesia e della produzione vocale inglesi», in quanto conduce l’ascoltatore in un viaggio in mezzo secolo di songs dedicati non solo all’amore umano, ma anche a quello per la natura e addirittura per il denaro. Alcune delle pagine più toccanti, come Lights Out di Ivor Gurney e Betelgeuse di Gustav Holst, sono basate sul tema della morte di una persona amata. In ogni caso, in questo disco non manca la dolcezza, come si può notare ascoltando i delicati brani di Roger Quilter, e nemmeno una certa brillantezza, che trova piena espressione nella graziosa The Spring has come di Maude Valérie White e nell’amara Queen Anne di Peter Warlock. WILLIAM CROFT OPERE SACRE

St Paul’s Cathedral Choir The Parley of Instruments, J. Scott CDH55252 (CD medio prezzo)

CONCERTI PER VIOLA E ORCHESTRA

Lawrence Power, viola BBC Scottish Symphony Orchestra, Ilan Volkov CDA67587 (CD alto prezzo) NOMINATION AI GRAMOPHONE AWARDS DEL 2008.

W. Croft: Te Deum; Rejoice in the Lord, o ye righteous “A Thanksgiving Anthem”; The Burial Service; Jubilate «L’acustica della St Paul’s Cathedral viene resa in questo disco in maniera estremamente realistica.

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Columns - FEBBRAIO 2012 Se a tutto questo si aggiunge un libretto con un’eccellente nota di copertina e tutti i testi, possiamo affermare che questo nuovo titolo della Hyperion è destinato a servire nel migliore dei modi alla rivalutazione di William Croft» (Fanfare, Stati Uniti) «L’interpretazione del St Paul’s Cathedral Choir diretto da John Scott si colloca ai massimi livelli» (Choir & Organ). JAN DISMAS ZELENKA OPERE SACRE

Solisti, The King’s Consort, Robert King CDH55424 (CD medio prezzo)

J.D. Zelenka: Litaniae de Venerabili Sacramento Z147; Regina caeli laetare Z134; Salve regina, mater misericordiae Z135; Officium defunctorum Z47 (selezione) Il compositore boemo Jan Dismas Zelenka fu uno dei protagonisti più controversi del periodo barocco, come dimostra il fatto che da un lato fu un uomo molto religioso e dall’altro non seppe mai imparare certe regole che avrebbero potuto assicurargli incarichi di grande prestigio. Se a tutto questo si aggiunge una spiccata propensione a rigettare tutte le convenzioni armoniche dell’epoca non si fa fatica a capire perché Zelenka ottenne successi di gran lunga minori rispetto a quelli che avrebbe meritato. Nonostante questo, Zelenka ci ha lasciato una vasta produzione, nella quale spiccano alcuni lavori di straordinaria bellezza, la cui scrittura si avvicina molto a quella del suo quasi contemporaneo Johann Sebastian Bach. Questo fatto appare evidente fin dalle prime battute delle Litaniae, un’opera di eccezionale intensità emotiva che viene esaltata ai massimi livelli da un King’s Consort in forma smagliante diretto con polso e molto buon gusto da un ispirato Robert King. In ogni caso, Zelenka era anche in grado di raggiungere anche i recessi più intimi dell’anima, come si può notare ascoltando il delizioso Salve Regina, cantato con insuperabile partecipazione emotiva da una giovanissima Carolyn Sampson.

JOHANN KUHNAU OPERE SACRE

Solisti, The King’s Consort, Robert King CDH55394 (CD medio prezzo)

J. Kuhnau: Ihr Himmel jubilirt von oben; Weicht ihr Sorgen aus dem Hertzen; Wie schön leuchtet der Morgenstern; Gott, sei mir gnädig nach deiner Güte; Tristis est anima mea; O heilige Zeit Johann Kuhnau fu un uomo estremamente eclettico, in quanto, oltre a svolgere la professione di compositore, si laureò in giurisprudenza, studiò diverse lingue sia antiche (latino, greco ed ebreo) sia moderne (francese e italiano), si dedicò alla teoria musicale e trovò addirittura il tempo di scrivere un romanzo nel quale prendeva in giro le manie e i limiti dell’ambiente musicale dei suoi tempi. Sotto il profilo stilistico, Kuhnau può essere considerato una sorta di anello di congiunzione tra Heinrich Schütz e Johann Sebastian Bach, tuttavia le sue opere presentano una serie di tratti molto originali, come si può notare dall’ascolto di questo disco. Dalla sfolgorante fanfara di ottoni che apre la cantata Ihr Himmel jubilirt alla commovente intensità emotiva che pervade Tristis est anima mea, le opere di Kuhnau presentate in questo disco vengono esaltate al massimo grado dalla splendida interpretazione del King’s Consort. CRITICS’ CHOICE (Gramophone). AA.VV. BLAH BLAH BLAH

Sarah Walker, mezzosoprano - Roger Vignoles, pianoforte CDH55422 (CD medio prezzo)

G. Gershwin: Blah blah blah; They all laughed; Three times a day; Boy, what love has done to me! C. Porter: The Tale of the Oyster; Where, oh where? J. Nicholas: Place Settings; Usherette’s Blues W. Bolcom: Lime jello marshmallow cottage cheese surprise A. Schönberg: Gigerlette; The Satisfied Lover; Aria da ‘The Mirror of Arcady’ M. Flanders e D. Swann: A word on my ear L. Bernstein: Who am I? L. Lehmann: There are fairies at the bottom of our garden G. Wright: Transatlantic Lullaby D. Baker: Someone is sending me flowers M. Dring: Song of a nightclub proprietress J. Kern: Bill 5

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Columns - FEBBRAIO 2012 Questa ristampa nella serie economica Helios ci permette di rivivere uno dei concerti più divertenti tenutisi nel tempio della musica vocale londinese di Wigmore Hall. Per chi non ha avuto la fortuna di essere presente questo disco costituirà una splendida scoperta, con i brani di Arnold Schönberg - un autore famoso per la difficoltà della sua scrittura - che vanno a braccetto con le brillanti opere di Cole Porter, Madeleine Dring e George Gershwin, mentre gli arguti lavori di Jeremy Nicholas dimostrano che la tradizione di Flanders & Swann è ancora viva e vegeta. Ascoltando questo disco avrete l’impressione di pasteggiare a ostriche, formaggi pregiati e aringhe nella migliore tradizione britannica, di osservare azzimati giovanotti indossare improbabili copricapo allo scopo di conquistare il cuore di altezzose fanciulle, di rendervi conto di come l’amore possa essere ricercato, agognato, conquistato, perso e infine diventare il più noioso dei sentimenti, il tutto sotto lo sguardo divertito della fate nascoste in un angolo di un giardino incantato. Insomma, un cocktail esplosivo, che ci viene proposto con un approccio al tempo stesso delicato e malizioso da Sarah Walker e Roger Vignoles.

JOHANNES BRAHMS INTEGRALE DELLE SINFONIE

Helsingborg Symphony Orchestra, Andrew Manze CPO777720 (3 SACD al prezzo di 2)

J. Brahms: Sinfonia n. 1 op. 68; Sinfonia n. 2 op. 73; Sinfonia n. 3 op. 90; Sinfonia n. 4 op. 98; Variazioni su un tema di Haydn op. 56a; Ouverture Tragica op. 81; Ouverture Accademica op. 80 Nel corso degli ultimi anni Andrew Manze si è affermato tra i direttori più carismatici della sua generazione. Spinto da un entusiasmo che lo ha portato a esplorare prima la letteratura barocca e poi le opere dei principali compositori del XX secolo, Manze ha un repertorio incredibilmente vasto che esegue con un approccio comunicativo e molto coinvolgente. A partire dal settembre del 2006 Manze è direttore principale della Helsingborg Symphony Orchestra. Con questa orchestra Manze ha registrato una straordinaria integrale delle sinfonie di Brahms, che oggi la CPO è orgogliosa di presentare al pubblico degli appassionati. Questa nuova integrale delle sinfonie di Brahms si basa su uno stile esecutivo che si spinge oltre il cosiddetto “approccio storicamente informato” che Manze adottò ai tempi della Academy of Ancient Music, in quanto molte decisioni relative

alla tecnica esecutiva tengono conto della prassi in uso negli ultimi decenni del XIX secolo ma non prevedono l’utilizzo degli strumenti d’epoca. In questo modo, dopo i primi due volumi delle sinfonie di Bruckner dirette da Mario Venzago, la CPO si accosta a un altro grandissimo corpus sinfonico con un’interpretazione estremamente originale. AA.VV. CANTATE D’AMORE ITALIANE

Silvia Vajente, soprano; Epoca barocca CPO777583 (CD medio prezzo)

A. Steffani: Spezza amor l’arco A. Vivaldi: All’ombra di sospetto A. Lotti: Ti sento ò Dio bendato D. Scarlatti: Di Filli vendicarmi vorrei Considerato con il flauto traverso uno dei due «strumenti a fiato in grado di cantare», all’inizio del XVIII secolo l’oboe non conquistò solo un posto stabile nelle orchestre, ma entrò anche a far parte di molte formazioni cameristiche, che con il loro limitato organico costituivano l’accompagnamento ideale per la cantata da camera, un genere che in quel periodo ottenne un grandissimo successo in ogni parte d’Europa. In questo periodo l’oboe venne spesso chiamato a esibirsi con i cantanti come strumento obbligato, dando vita a un dialogo brillante e poetico, come si può notare ascoltando le quattro opere di altrettanti celebri compositori italiani presentate in questo disco. L’amore costituì una inesauribile fonte di ispirazione per i grandi maestri del Barocco italiano, che seppero esprimerne in maniera magistrale anche le più piccole inflessioni, raggiungendo spesso il vertice nella cantata da camera. Questo disco vede assoluti protagonisti l’ensemble Epoca Barocca e Silvia Vajente, un giovane soprano che si è già messa in evidenza per il suo acceso temperamento. Nelle cantate che la vedono affiancata dall’oboe la Vajente intesse con lo strumento dialoghi davvero appassionanti, che raggiungono il vertice nella incantevole Ti sento o Dio bendato di Antonio Lotti. Fin dalle prime battute della prima cantata, la Vajente saprà conquistarvi con la sua vocalità morbida e ricca di colori e con un fraseggio precisissimo ed estremamente espressivo. Il meglio del meglio dell’arte barocca! JULIUS ROENTGEN OPERE CAMERISTICHE PER FIATI

Linos Ensemble CPO777127 (CD medio prezzo)

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Columns - FEBBRAIO 2012 J. Roentgen: Serenata n. 1 op. 14; Settimino per flauto, oboe, clarinetto, due corni e due fagotti; Serenata n. 2; Quintetto per flauto, oboe, clarinetto, corno e fagotto; Trio per flauto, oboe e fagotto op. 86 Julius Roentgen fu un pianista e violista di grande talento, un fatto che spiega il gran numero di opere cameristiche per archi e pianoforte che compose per tutto l’arco della sua carriera. Nella vastissima produzione di Roentgen le opere per formazioni di strumenti a fiato costituiscono un’esigua minoranza, ma sotto l’aspetto qualitativo sono considerate tra i suoi massimi capolavori. Se l’organico ridotto della Serenata n. 1 sembra ispirato alle serenate per strumenti a fiato di Mozart e all’Ottetto di Beethoven, la Serenata n. 2 e il Quintetto sono caratterizzati da un minor grado di elaborazione formale molto simile a quello delle opere dei compositori francesi coevi. Anche il Trio op. 86 è pervaso da una meravigliosa freschezza e da una incontenibile joie de vivre e il fatto che Roentgen sia riuscito a ottenere un simile risultato con un organico costituito da soli tre strumenti la dice molto lunga sul suo talento compositivo. Il Linos Ensemble è stato definito dai critici musicali della stampa berlinese tra le migliori formazioni cameristiche del mondo per i concerti che lo hanno visto protagonista nella capitale tedesca, un giudizio molto lusinghiero che trova piena conferma nella freschezza e nel vigore espressivo con cui esegue queste bellissime opere. ENGELBERT HUMPERDINCK OPERE CAMERISTICHE

A. Kirpal, pianoforte; L. Dubrovskaya, violino, Diogenes Quartett CPO777547 (CD medio prezzo)

E. Humperdinck: Quartetto per archi; Quintetto per archi e pianoforte; Minuetto per pianoforte e quattro archi; Movimento di Quartetto per archi in mi minore; Movimento di Quartetto per archi in do minore; Notturno per tre violini, viola e violoncello Nella produzione di Engelbert Humperdinck la cameristica riveste un ruolo molto limitato, un fatto che peraltro non giustifica il totale oblio nel quale è caduta subito dopo la morte del compositore tedesco. Secondo alcuni musicologi, Humperdinck avrebbe provato uno scarso interesse per la musica da camera, un’illazione che viene però smentita dalle opere presentate in questo

disco, che dimostrano come il compositore si dedicasse a questo genere per impratichirsi con le forme classiche e per raggiungere un livello sempre maggiore di esperienza con gli organici più diversi. In queste opere è possibile notare tutti gli elementi più caratteristici di Humperdinck, tra cui le costruzioni armoniche, la raffinata architettura dei passaggi contrappuntistici e una grandissima propensione per la melodia, che si concretizza in una serie di temi di straordinaria bellezza. Una splendida conferma a questa valutazione è costituita dal Notturno, nel quale sono presenti tutte le caratteristiche più personali dello stile di Humperdinck, al punto che la sua precocissima data di composizione potrebbe sembrare quasi incredibile. Nel suo insieme, la cameristica di Humperdinck costituisce un ambito di grande interesse nella letteratura tardo romantica meno conosciuta. JOHANN SEBASTIAN BACH OPERE SACRE APOCRIFE

Gesualdo Consort Amsterdam Solistenquartett der Musikhochschule Bremen Alsfelder Vokalensemble, Hannoversche Hofkapelle Wolfgang Helbich CPO777561 (CD alto prezzo)

J.S. Bach: Messa BWV Anh. 167; Magnificat BWV Anh. 30; Messa BWV Anh. 24; Sanctus BWV 240; Sanctus BWV 239; Sanctus BWV 237; Cantata BWV 150 Dopo una lunga pausa, la CPO prosegue la sua straordinaria serie dedicata alle opere apocrife di Johann Sebastian Bach curata da Wolfgang Helbich. A proposito di questo disco Helbich ha scritto: «Per molti anni mi sono occupato di queste opere nell’ipotesi che fossero state scritte da Bach. Ho sempre preso in considerazione anche i lavori che languivano nell’Appendice del catalogo bachiano per cercare di capire per quale ragione Bach se ne fosse interessato e se fosse il caso di ripresentarli oggi in concerto e in disco. I cinque dischi dedicati alle opere apocrife di Bach che abbiamo realizzato per la CPO sono stati accolti con grande favore sia dal pubblico sia dalla stampa. Siamo orgogliosi di aver proposto al pubblico una serie di lavori affascinanti e commoventi finora del tutto sconosciuti. Il programma del sesto volume si discosta sensibilmente dai precedenti, in quanto presenta una serie di lavori che Bach rielaborò da opere di altri compositori. Tra tutti spicca la cantata Nach dir, Herr, verlanget mich BWV 150, un’opera che ora viene attribuita a Bach con una grado di certezza sempre maggiore. I dubbi sulla paternità del sommo Cantor lipsiense erano basati soprattutto su una serie di caratteristiche molto insolite rispet7

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Columns - FEBBRAIO 2012 to allo stile di Bach più conosciuto. Oltre a questa cantata, il nostro disco contiene la Messa in sol maggiore, una splendida opera dalle sonorità ricche e sensuali, l’originalissimo Magnificat in do maggiore, la deliziosa e intensa Messa in la minore e tre versioni del Sanctus molto diverse tra loro, nell’ultima delle quali Bach seppe trasformare un’opera di modesta bellezza in un vero capolavoro. Dopo averle ascoltate, sarete d’accordo con me nell’affermare che queste opere non possono essere attribuite ad altri che a Bach. Con questa serie di registrazioni ci siamo posti l’obiettivo di far conoscere al pubblico più vasto possibile la musica dei predecessori e dei contemporanei di Bach (e in qualche caso anche lavori usciti con ogni probabilità dalla sua penna), mettendo in evidenza le analogie e le differenze stilistiche esistenti tra le loro opere e quelle di colui che è giustamente considerato uno dei più grandi geni della storia della musica». Già disponibili: J. S. BACH CANTATE APOCRIFE - VOL. 1 Solisti, Alsfelder Barock Bremen, Wolfgang Helbich CPO139 (2 CD al prezzo di uno)

J. S. BACH CANTATE APOCRIFE - VOL. 2 Solisti, I Febiarmonici, Alsfelder Vokalensemble, W. Helbich CPO985 (CD alto prezzo)

Come violista, Young si esibì di fronte alla regina di Svezia Cristina, che nel 1655 soggiornò a Innsbruck nel corso del suo viaggio verso Roma. In quell’occasione, la regina si mise a danzare sulla musica di Young, violando in maniera clamorosa tutte le regole dell’etichetta della corte dell’arciduca di Innsbruck. Da parte sua, Young dimostrò di essere il compositore inglese più talentuoso della generazione precedente a Henry Purcell, John Jenkins e William Lawes. Nelle opere che sono giunte fino ai giorni nostri Young seppe con la stessa maestria portare avanti la gloriosa tradizione della viola da gamba inglese e rinnovarla secondo gli stili più moderni; in particolare, la sua raccolta di sonate pubblicata nel 1653 fu la prima opera del genere data alle stampe da un compositore inglese, tracciando un modello che nel 1687 sarebbe stato seguito da Purcell. Le opere eseguite in questo disco del consort di viole Hamburger Ratsmusik diretto da Simone Eckert denotano una grande varietà stilistica, dimostrando in maniera più che convincente la versatilità di un compositore che seppe stare al passo con i tempi. Una nuova strepitosa riscoperta della CPO.

J. S. BACH MESSE E MAGNIFICAT APOCRIFI

Solisti, I Febiarmonici, Alsfelder Vokalensemble, W. Helbich CPO834 (CD alto prezzo)

MANUEL DE FALLA

J. S. BACH

Jean-Efflam Bavouzet, piano; Raquel Lojendio, soprano BBC Philharmonic Orchestra, Juanjo Mena

MOTTETTI APOCRIFI

Alsfelder Vokalensemble, W. Helbich CPO235 (CD basso prezzo) J. S. BACH PASSIONE SECONDO LUCA APOCRIFA

Solisti, Alsfelder Vokalensemble, Barockorchester Bremen, Wolfgang Helbich CPO293 (2 CD alto prezzo) WILLIAM YOUNG OPERE PER CONSORT DI VIOLE DA GAMBA

Hamburger Ratsmusik, Simone Eckert CPO777569 (CD medio prezzo)

Nonostante le incessanti ricerche che sono state compiute nel corso degli ultimi anni, si conosce molto poco della vita di William Young a parte il fatto che trascorse gli ultimi anni della sua vita a Innsbruck, alla corte dell’arciduca Ferdinand Karl.

OPERE ORCHESTRALI

CHAN10694 (CD alto prezzo)

M. de Falla: Notti nei giardini di Spagna; Il cappello a tre punte; Homenajes La Chandos inaugura la nuova collana Música de España con una gradevolissima antologia di opere di Manuel de Falla interpretate dalla BBC Philharmonic Orchestra diretta da Juanjo Mena. Considerata tra le opere più poetiche di Falla, Notti nei giardini di Spagna è caratterizzata da una scrittura ricca di sfumature che ricorda lo stile di Debussy, che viene controbilanciata dalle linee nette e precise del pianoforte. I tre movimenti di questo lavoro sono pervasi dall’atmosfera di un luogo ben preciso.

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Columns - FEBBRAIO 2012 Il primo tempo evoca infatti i giardini del Generalife dell’Alhambra di Granada, il secondo rivela un carattere spiccatamente nordafricano, mentre il finale è ispirato ai giardini della Sierra de Córdoba. In questo lavoro lo stile voluttuoso di Falla viene contrastato dal continuo riapparire di un tema drammatico pieno di slancio e la conclusione è una delle più sensuali che la storia della musica ricordi. In questo disco Mena è affiancato da Jean-Efflam Bavouzet, artista esclusivo della Chandos che con i suoi ultimi dischi ha fatto incetta di riconoscimenti della stampa di tutto il mondo. Basato sulla novella di Alarçon, il Cappello a tre punte venne commissionato a Falla nel 1916 da Diaghilev, impresario della compagnia dei Ballets russes. Imperniata su un vortice di sensualità, gelosia, possessività, scambi di identità e continui inganni, quest’opera narra gli infruttuosi tentativi compiuti da un anziano magistrato per sedurre la moglie di un mugnaio. La musica è vivacissima e ricca di colori, i personaggi sono tratteggiati in maniera molto brillante e la produzione originale vide protagonisti artisti di grandissimo talento, tra cui Léonide Massine, autore della coreografia, Pablo Picasso, che disegnò i costumi e la famosa étoile Tamara Platonovna Karsavina. Il Cappello a tre punte divenne uno dei più grandi successi di Diaghilev e consentì a Falla di consacrarsi tra i compositori più famosi della sua epoca. Il programma si chiude con Homenajes, un brano nel quale Falla rende omaggio ai suoi colleghi musicisti. La “Fanfare sobre el nombre de Arbós” fu scritta per celebrare il settantesimo compleanno del direttore Enrique Fernández Arbós, mentre Pedrelliana è un omaggio postumo a Felipe Pedrell, l’insegnante di Falla, che ebbe una grandissima influenza sulla maturazione artistica e umana del compositore spagnolo. Jean-Efflam Bavouzet su CHANDOS: GABRIEL PIERNÉ OPERE PER PIANOFORTE E ORCHESTRA

Jean-Efflam Bavouzet, pianoforte BBC Philharmonic Orchestra, Juanjo Mena CHAN10633 (CD alto prezzo)

E.W. Korngold: Sestetto per archi op. 10; Quintetto per archi e pianoforte op. 15 Erich Wolfgang Korngold fu uno dei talenti più luminosi che la storia della musica occidentale ricordi, al punto che la sua musica riscosse l’apprezzamento di compositori del calibro di Mahler, Strauss e Puccini. Korngold compose il Sestetto per archi tra il 1914 e il 1916, nello stesso periodo in cui vide la luce la sua opera Violanta, una contiguità temporale che secondo alcuni potrebbe spiegare i numerosi elementi teatrali presenti in questo bellissimo lavoro. Il primo movimento presenta alcuni elaborati passaggi contrappuntistici che vedono protagonisti tutti gli strumenti, mentre nell’Adagio l’atmosfera sfuma in una intensa sensualità e il terzo movimento vede emergere sonorità molto più intense. In questo brano Korngold sembra quasi giocare con quello che è il più viennese tra i generi musicali, il valzer. Il Sestetto si chiude nel più classico degli stili di Korngold, con un Finale all’insegna della vivacità e dell’ottimismo. Il Quintetto per due violini, viola, violoncello e pianoforte op. 15 venne eseguito per la prima volta ad Amburgo nel 1923 con il compositore al pianoforte, riscotendo un grande successo. Pervaso da un buonumore contagioso e da un irresistibile fascino, questo quintetto consente di apprezzare tutta la solarità dell’animo di Korngold. Da notare che in quest’opera Korngold inserì alcuni elementi del codice segreto che aveva elaborato per inviare messaggi d’amore alla sua fidanzata nel corso dei concerti in cui venivano eseguite le sue opere. Definito dal critico di Gramophone «uno dei quartetti migliori dell’ultima generazione», il Doric String Quartet è stato accolto con entusiasmo sia dal pubblico sia dalla stampa di tutto il mondo. In questo disco il Doric String Quartet è affiancato dalla pianista Kathryn Stott, dalla violista Jennifer Stumm e dal violoncellista Bartholomew LaFollette. Il Doric String Quartet su CHANDOS:

RAVEL -DEBUSSY -MASSENET

ERICH WOLFGANG KORNGOLD

OPERE PER PIANOFORTE E ORCHESTRA

QUARTETTI PER ARCHI

Jean-Efflam Bavouzet, pianoforte BBC Symphony Orchestra, Yan Pascal Tortelier CHSA5084 (SACD alto prezzo) VINCITORE DEL GRAMOPHONE AWARD DEL 2011.

ROBERT SCHUMANN

Doric String Quartet CHAN10611 (CD alto prezzo) QUARTETTI PER ARCHI

OPERE CAMERISTICHE

Doric String Quartet CHAN10692 (CD alto prezzo)

Jennifer Stumm, viola; Bartholomew LaFollette, violoncello Kathryn Stott, pianoforte; Doric String Quartet

WILLIAM WALTON

ERICH WOLFGANG KORNGOLD

QUARTETTI PER ARCHI

CHAN10707 (CD alto prezzo)

Doric String Quartet CHAN10661 (CD alto prezzo) 9

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CHANDOS

30 titoli tit li a € 99,90 90 a CD

ARENSKY Piano trios NN. 1 & 2 ARENSKY: Trio Borodin Tr CHAN10184X

BACH J.C.: Sinfonie NN. 4 & 6 The Academy of Ancient Music CHAN0713X

BRAHMS: Quintetto per clarinetto Bordin Quartet, Ivan Mozgovenko CHAN10151H

BRITTEN: Les Illuminations / Quatre Chansons Francaises Royal Scottish National Orch., Thompson CHAN10192X

DOHNANYI: Concerti per piano NN. 1 & 2 H.helley BBC Philharmonic, M. Bamert CHAN10599X

ELGAR: The wand of youth suites Ulster Orchestra, Bryden Thomson CHAN10422X

KORNGOLD: Military March BBC Philharmonic, M. Bamert CHAN10433X

KORNGOLD: Sursum corda BBC Philharmonic, M. Bamert CHAN10432X

MARCELLO: “La cetra” concertos Collegium Musicum 90, S. Standage CHAN0744X

MENDELSSOHN: Piano Trio NN.1 & 2 Borodin Trio CHAN10535X

NIELSEN: Aladdin Danish National Radio, S. Rozhdestvensky CHAN10498X

PROKOFIEV: Ivan il Terribile Linda Finnie, Nikita Storojev Philharmonia Orchestra, N. Jarvi CHAN10536X

PROKOFIEV: The prodigal son Royal Scottish National O., N. Jarvi CHAN10486X

RACHMANINOV: The Bells; Vocalise Philharmonia Orchestra, N. Jarvi CHAN10327X

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CHANDOS

RAVEL-DEBUSSY: Quartetti per archi Original Borodin Quartet CHAN9980H

RESPIGHI: Trilogia romana Philharmonia Orchestra, Tortelier CHAN10035X

SCHEIBE: Sinfonie Concerto Copenhagen, A. Manze CHAN0696X

SCHUMANN-CHOPIN: Concerti per piano Philharmonia Orchestra, N. Jarvi CHAN10603X

STRAUSS: 4 Last Songs; Orchestral Songs Royal Scottish National O., N. Jarvi CHAN10075X

B. TCHAIKOVSKY: The Wind of Siberia Moscow Radio Symphony Orchestra Fedoseyev CHAN10299H

VIVALDI: Laudate pueri, dominum Catherine Bott, The Purcell Quartet CHAN0714X

WALTON WILLIAM: Richard III Academy of St Martin in the Fields Sir Neville Marriner CHAN10435X

PROKOFIEV: Concerti per piano NN.1-5 Boris Berman, Horacio Gutierrez Royal Concertgebouw Orchestra, N. Jarvi CHAN10522/2X

PROKOFIEV: Story of a Real Man USSR Bolshoi Theatre Chorus and Orch. M. Ermler CHAN10002/2X

RACHMANINOV: Concerti per piano NN.1-4 Royal Philharmonic O., Horenstein CHAN10078/2X

RAVEL: Integrale della musica per piano Louis Lortie, piano CHAN10142/2X

RIMSKY - KORSAKOV: Overture Scottish National Orchestra, N. Jarvi CHAN10369/2X

SCHUBERT: Piano trios nn. 1 & 2 The Borodin Trio CHAN10033/2X

SHOSTAKOVICH: Ballet suites Scottish National Orchestra, N. Jarvi CHAN10088/2X

STRAUSS: Poemi Sinfonici vol. 1 Scottish National Orchestra, N. Jarvi CHAN10199/2X

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Columns - FEBBRAIO 2012 AA.VV. PETITS FOURS

P.E. Fisher, pianoforte; B. Smissen, viola; Brodsky Quartet CHAN10708 (CD alto prezzo)

LUCIANO BERIO CREAZIONI PER ORCHESTRA DA SCHUBERT, BRAHMS E MAHLER

R. Williams, baritono; M. Collins, clarinetto Bergen Philharmonic Orchestra, E. Gardner

PRIMA SCELTA i migliori a prezzo speciale

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F. Schubert: Rendering J. Brahms: Sonata per clarinetto e pianoforte op. 120 n. 1 G. Mahler: Hans und Grete; Phantasie; Scheiden und Meiden; Erinnerung; Frühlingsmorgen; Ich ging mit Lust durch einen grünen Wald Per gran parte della sua carriera Luciano Berio sentì il desiderio di far coesistere il passato con il presente, un fatto che appare evidente nelle sue rivisitazioni di celebri brani di Brahms e di Mahler e - soprattutto - nella celebre Rendering, un’opera del 1990 nella quale il compositore di Oneglia completò mettendoci molto del suo i frammenti della Decima Sinfonia di Schubert. Scrivendo questo lavoro, Berio si era proposto «di adottare i criteri più moderni per completare le opere del passato, ripristinandone i colori ma evitando ogni tentativo di celare i danni causati dal trascorrere del tempo, comprese le lacune rimaste nella composizione». La Sonata per clarinetto e pianoforte di Brahms incarna alla perfezione lo stile intenso del grande compositore tedesco. La versione presentata in questo disco comprende un’introduzione orchestrale di quattordici battute al primo movimento scritta da Berio che conduce nella stringatissima frase di apertura di Brahms e altre cinque battute che precedono l’inizio del secondo movimento. Berio portò a termine la sua orchestrazione di sei Lieder giovanili di Gustav Mahler nel 1987 e ne diresse la prima esecuzione il 7 dicembre dello stesso anno con l’Orchestra Toscanini e il baritono Thomas Hampson. Questo disco vede protagonisti la Bergen Philharmonic Orchestra diretta da Edward Gardner, con il baritono Roderick Williams nei Lieder di Mahler e il clarinettista Michael Collins nella Sonata di Brahms.

A. Khachaturian: Danza delle spade F. Mendelssohn: On wings of Songs S. Prokofiev: Marcia da L’amore delle tre melarance M. de Falla: Nana; Polo R. Schumann: Sehr Langsam; Tre Pezzi da Kinderszenen F. Kreisler: Caprice viennois op. 2 D. Shostakovich: Duetto per due violini e pianoforte; Valzer dalla Suite per orchestra jazz C. Debussy: Beau soir E. Elgar: Chanson de nuit; Chanson de matin; La capricieuse M. Ravel: Blues; Valzer n. 6 L. Godowsky: Alt-Wien A. Dvorák: Humoresque P. Sarasate: Playera; Zapateado La Chandos è orgogliosa di annunciare di aver firmato un contratto di esclusiva con il Brodsky Quartet in tempo per celebrare il quarantesimo anno di attività di questa prestigiosa formazione cameristica. Fondato nel 1972, il Brodsky Quartet non ha tardato a mettersi in grande evidenza nel panorama concertistico internazionale, dando oltre 2000 concerti e incidendo più di 50 dischi. Primo frutto della collaborazione tra la Chandos e il Brodsky Quartet, questo disco presenta una splendida silloge dei bis che il quartetto inglese ha eseguito alla fine dei suoi concerti, una serie di brani caratterizzati da una incredibile varietà di stili e di stati d’animo. La spiccata propensione a dedicarsi a “tutta la musica bella” è stata uno degli elementi che hanno determinato il successo del Brodsky Quartet e che hanno contribuito a mantenere vivo l’entusiasmo dei suoi componenti fin dai primi anni della sua carriera. Una delle caratteristiche delle esecuzioni del quartetto inglese è costituita dalla costante presenza di artisti ospiti, che hanno contribuito ad ampliarne il repertorio al di fuori dei confini della letteratura per quartetto d’archi. Questo fatto trova conferma nei due dischi del Brodsky Quartet che la Chandos pubblicherà nel corso del 2012, un titolo interamente dedicato a Debussy nel quale sarà affiancato dal pianista francese Jean-Efflam Bavouzet nel Trio per archi e pianoforte e dall’arpista Sioned Williams e dal contrabbassista Chris Laurence nelle Deux Dances per arpa e archi, e un disco comprendente una bella silloge di songs di compositori americani con la partecipazione del basso-baritono Sir Willard White.

CHSA5101 (SACD) 12

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Columns - FEBBRAIO 2012

PIOTR ILIC CIAIKOVSKY QUARTETTO N. 2 OP. 22. QUARTETTO N. 3 OP. 30 ASVBRD3500 (CD a prezzo speciale)

AA.VV.

titoli che abbracciano un repertorio molto vasto, il Purcell Quartet è considerato una delle migliori formazioni specializzate nella letteratura cameristica del periodo barocco. Nel corso della sua lunga carriera il Purcell Quartet si è esibito in ogni parte del mondo, riportando unanimi consensi di pubblico e di critica negli Stati Uniti, in Cile, in Bolivia, in Colombia, in Perú, in Giappone, in Turchia e in tutti i paesi europei e ha collaborato con numerosi cantanti di grandissimo talento.

MOODSWING

ASVBRD3501 (CD a prezzo speciale)

OLA GJEILO OPERE CORALI

Phoenix Chorale, Charles Bruffy BEETHOVEN

CHSA5100 (SACD alto prezzo)

QUARTETTI

VG99212 (3 CD a prezzo speciale)

DIETERICH BUXTEHUDE TRIOSONATE OP. 2 The Purcell Quartet CHAN0784 (CD alto prezzo)

Verso la fine della sua vita Dieterich Buxtehude raggiunse una fama così vasta che nel 1706 il ventunenne Johann Sebastian Bach chiese un congedo di quattro settimane dal suo impiego di organista ad Arnstadt e si mise in cammino alla volta di Lubecca per sentirlo suonare. Per ironia della sorte, la straordinaria carriera di Bach relegò Buxtehude fino a non molti anni fa all’ingrato ruolo di apripista del sommo Cantor lipsiense, quando in realtà l’altissima qualità delle sue opere dimostra che Buxtehude fu uno dei compositori più originali della fine del XVII secolo. Le Triosonate per violino, viola da gamba e clavicembalo op. 2 sono considerate tra i vertici della produzione cameristica di Buxtehude e lasceranno piacevolmente stupito chiunque si aspettasse di trovare lavori strettamente legati a uno stile prestabilito. Ogni sonata si differenzia nettamente dalle altre, presentando di volta in volta danze, fughe in miniatura, serie di variazioni che vedono il violino e la viola da gamba impegnati in dinamici duetti e movimenti lenti pervasi da una meravigliosa cantabilità. Vantando un’onorata carriera di 29 anni e una discografia comprendente oltre cinquanta

O. Gjeilo: The Ground; Serenity; Northern Lights; Dark Night of the Soul; Ubi caritas; The Spheres; Tota pulchra es; Prelude; Phoenix; Unicornis captivator; Evening Prayer La Phoenix Chorale è una compagine corale con sede in Arizona che nei primi anni della sua ormai lunga attività si focalizzò sui repertori rinascimentale e barocco, mentre negli ultimi tempi ha iniziato a interessarsi anche di opere nuove. In questo disco la Phoenix Chorale presenta una antologia di brani corali del compositore norvegese Ola Gjeilo. Quando ascoltò per la prima volta Ubi caritas di Gjeilo, il direttore della Phoenix Chorale ne rimase conquistato, al punto da definire quest’opera «esaltante e magnetica». Bruffy decise così di presentare la musica di Gjeilo sia ai membri del coro sia al suo pubblico, ottenendo una unanime conferma al suo lusinghiero giudizio. Poco dopo, a Gjeilo venne proposto di diventare il primo compositore in residenza della Phoenix Chorale. Phoenix è una versione dell’Agnus Dei scritta da Gjeilo per celebrare il cinquantesimo anniversario del coro statunitense. Quando Gjeilo si recò per la prima volta in Arizona non aveva ancora mai visto un deserto e «la serena bellezza e la distesa sconfinata del paesaggio» lo commossero nel profondo del suo essere. Northern Lights è invece ispirata alla Norvegia e alla «temibile bellezza» del fenomeno naturale che può esservi osservato. Quest’opera riflette in maniera molto efficace l’impressionante potenza dell’aurora boreale, che deve essere sembrata presaga di funesti eventi ai popoli che risiedevano in Scandinavia nell’antichità, quando nessuno ne conosceva l’esatta la natura e prevaleva la superstizione. 13

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L’intervista: Jean-Efflam Bavouzet

Vincitore di numerosi riconoscimenti di grande prestigio per le numerose incisioni realizzate nel corso degli ultimi anni per la Chandos, il pianista francese Jean-Efflam Bavouzet è considerato uno degli interpreti più eclettici e interessanti del panorama concertistico degli ultimi anni. In occasione dell’uscita del suo ultimo disco dedicato a Manuel de Falla gli abbiamo rivolto qualche domanda per presentarlo al pubblico italiano, che il 6 febbraio potrà scoprirne l’arte raffinata al Circolo della Musica di Imola in un programma incentrato soprattutto sulla produzione di Debussy. Maestro Bavouzet, dopo aver registrato l’integrale delle opere pianistiche di Debussy e i concerti di Pierné, Ravel, Massenet e Debussy (Francia), i concerti di Bartók (Ungheria) e i primi tre volumi delle sonate di Haydn (Austria), lei questo mese è protagonista di un nuovo disco della Chandos dedicato a Manuel de Falla (Spagna), ultima tappa di un viaggio europeo molto intenso. Ci può parlare di questo suo nuovo disco? Ho sempre amato viaggiare per il mondo e allo stesso modo adoro esplorare i repertori musicali di molti paesi, spaziando da una cultura all’altra e cercando di assimilarne il più possibile le caratteristiche. Nel caso di questo disco bisogna ricordare che la Spagna ha sempre avuto un posto di spicco nella musica del mio paese, come dimostra il fatto che parecchi compositori francesi vennero affascinati dagli stili iberici anche senza mettere mai piede in Spagna. Personalmente conosco bene alcune regioni della Spagna e sono in procinto di andare a tenervi alcuni concerti, nel corso dei quali eseguirò la Fantasia di Debussy. Come può facilmente immaginare, per me è stato un grande piacere prendere parte alla registrazione di questo disco [primo volume della nuova collana della Chandos (Música española, ndi).

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Ci può delineare lo stile che ha adottato nell’esecuzione dei tre diversi movimenti di Notti nei giardini di Spagna? Ho cercato di accompagnare l’ascoltatore alla scoperta dei diversi aspetti emozionali di questo celebre brano, nel quale il pianoforte viene trattato in maniera non troppo dissimile rispetto agli altri strumenti dell’orchestra. Sotto il profilo strutturale, non si tratta di un concerto nel senso tradizionale del termine, quanto piuttosto di un’opera per pianoforte e orchestra che descrive atmosfere suggestive e ricche di fascino. I giardini e - forse ancora di più - le notti stellate della Spagna sono pervase da un’infinità di atmosfere diverse, che vanno dai toni sensuali a quelli divertenti e giocosi, fino al terrore legato a minacce cupe e ignote. Sotto questo aspetto torna il concetto di viaggio di cui abbiamo parlato prima, in quanto lo splendido lavoro di de Falla ci conduce alla scoperta dei giardini del suo paese comprimendo la notte in 17 indimenticabili minuti. Questo disco è la seconda registrazione che la vede al fianco di Juanjo Mena, direttore spagnolo ancora poco noto in Italia, da poco succeduto a Gianandrea Noseda nella carica di direttore principale della BBC Philharmonic Orchestra. Ci può parlare di lui e del primo disco che avete realizzato insieme? Prima di questo disco dedicato a de Falla io e Juanjo Mena abbiamo inciso il Concerto per pianoforte e orchestra di Gabriel Pierné, un’opera molto gradevole - anche se purtroppo poco eseguita che il pubblico ha apprezzato moltissimo, dimostrando di gradire la sua meravigliosa vena melodica e di intuire con quanto piacere la eseguissi. Pur non trattandosi di un lavoro dai contenuti troppo profondi, questo concerto è pervaso da una musicalità molto coinvolgente. Mena è un direttore davvero eccellente, sempre attento a far coesistere nel modo migliore l’approccio interpretativo del solista con l’orchestra, ad ascoltarne il parere e a dare idee coerenti in grado di esprimerne nel modo migliore i contenuti. Il suo stile direttoriale è al tempo stesso impeccabile ed espressivo, preciso in maniera ferrea sotto una superficie morbida e avvolgente. Per questo disco, poi, la Chandos non poteva trovare un direttore migliore, visto che è spagnolo lui stesso!. Nel 2012 il mondo della musica celebra il 150° anniversario della nascita di Claude Debussy. Ci vuole svelare come ha avuto inizio il progetto di incidere tutte le opere per pianoforte del grande compositore francese? In realtà, questa integrale è stata progettata e realizzata senza pensare minimamente a questa ricorrenza. Quando io e i vertici della Chandos decidemmo di dare inizio a questo progetto, molte opere di Debussy facevano già parte del mio repertorio e avevo già realizzato due trascrizioni per pianoforte di Jeux. Questa integrale comprende una versione per pianoforte solo di questo balletto, un

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di Giovanni Tasso brano di straordinaria bellezza che viene eseguito troppo raramente anche nella sua versione orchestrale. Sono davvero felice che la Chandos abbia avuto l’idea - forse non troppo originale - di affidare questa impresa discografica a un pianista francese, perché le recensioni molto positive con cui sono stati accolti tutti e cinque i dischi mi hanno offerto la possibilità di partire per i miei viaggi musicali. Sono davvero riconoscente alla Chandos per avermi dato questa grande opportunità. Per questa integrale lei è stato insignito dalla stampa specializzata di molti riconoscimenti di grande prestigio e i critici discografici non hanno perso occasione per sottolineare l’eleganza del suo approccio interpretativo. Secondo lei, quali sono i segreti alla base di una grande interpretazione delle opere di Debussy? A partire dai tempi di Bach i compositori hanno indicato in partitura le loro intenzioni in maniera sempre più precisa. In particolare, Debussy fu sempre molto attento a fornire agli interpreti tutte le istruzioni necessarie per suonare la sua musica nel modo in cui l’aveva concepita. Purtroppo, a causa di uno stereotipo che li aveva etichettati come “compositori impressionisti”, sia Debussy sia Ravel iniziarono a essere eseguiti secondo uno stile “impressionista”, vale a dire senza contorni ben definiti, senza la necessaria precisione ritmica e senza le corrette proporzioni di tempo, quasi come se il modo migliore per accostarsi alle loro opere fosse una assoluta libertà. A mio giudizio si tratta di un errore, in quanto un’interpretazione personale non è contraria all’assoluta fedeltà al testo del compositore, ma un tocco di fantasia che fiorisce sulle solide basi della partitura. Se potesse, cambierebbe qualche elemento dello stile esecutivo che ha adottato per questa integrale? Sono assolutamente sicuro che tra qualche anno vedrò queste opere sotto una luce diversa e la mia interpretazione assumerà colori differenti. Per il momento, preferisco considerare questa integrale tra i progetti che ho portato a termine e dedicarmi ad altri ambiti repertoriali. Nei prossimi mesi la Chandos pubblicherà un altro disco dedicato a Debussy che vedrà protagonisti lei e il Brodsky Quartet, una delle formazioni cameristiche più famose del mondo. Ce ne vuole parlare? Per la verità, la mia partecipazione a questo disco è limitata solo al Trio, un brano veramente delizioso scritto da un Debussy appena diciottenne. A mio modo di vedere, questo brano richiede agli interpreti freschezza ed entusiasmo, due caratteristiche che non mancano sicuramente ai componenti del Brodsky Quartet.

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Passando dalla Francia a Vienna, dopo il terzo volume dell’integrale delle sonate di Haydn si attende nei prossimi mesi l’uscita del primo tassello della sua integrale beethoveniana, un progetto estremamente ambizioso. Ci vuole delineare le caratteristiche principali dell’approccio con cui si accinge a eseguire le trentadue sonate del grande compositore di Bonn? Le sonate di Beethoven costituiscono il sogno di tutti i pianisti, un destino quasi inevitabile. Andare alla ricerca di un modo di suonare queste opere di cui ci sono rimaste registrazioni memorabili di molti grandi interpreti del passato equivale a mio parere a una sorta di viaggio di Edipo, senza il quale un pianista non può crescere veramente. Ora che sono giunto quasi a metà della registrazione di questa integrale faccio fatica a trovare le parole giuste per spiegare quello che cerco di esprimere con la musica. Tra Haydn e Beethoven c’è però Mozart… Esiste una diffusa abitudine a citare insieme i tre grandi maestri del Classicismo e del Primo Romanticismo viennese, secondo l’ordine della loro data di nascita. Sotto l’aspetto della produzione pianistica ritengo che Haydn e Beethoven siano legati da una evidente continuità, dalla quale rimane sostanzialmente estraneo Mozart. Ascoltandone le opere per pianoforte, non si può fare a meno di notare in Haydn e in Beethoven una serie di elementi che sembrano bypassare Mozart, tra cui costruzioni armoniche dai tratti molto originali e spesso sorprendenti, uno spiccato desiderio di sconvolgere le ordinate proporzioni che avevano regolato il repertorio pianistico fino a quel momento e un senso dell’umorismo al tempo stesso divertente e tumultuoso. Non posso fare a meno di immaginare Beethoven sorridere di fronte a certe modulazioni inattese e a certe pause improvvise delle sonate di Haydn. Da parte sua, Mozart elaborò uno stile e un senso drammatico sensibilmente diversi. Per il momento sento Haydn e Beethoven molto più vicini alla mia sensibilità di Mozart, anche se spero che i miei futuri viaggi musicali mi portino a confrontarmi con la sua opera. Quindi non sa dirci se in futuro si accosterà all’opera del Grande Salisburghese? Per il momento non c’è assolutamente nulla di programmato. Ma la vita è piena di sorprese!. Per finire, le chiedo se per il 2012 si è fatto un augurio particolare, artistico o meno. Riuscire a conservare le mie energie e il mio entusiasmo.

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DMITRI SHOSTAKOVICH - RODION SHCHEDRIN CONCERTI PER PIANOFORTE E ORCHESTRA

Denis Matsuev, pianoforte Orchestra del Teatro Mariinsky, Valery Gergiev

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D. Shostakovich: Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra op. 35; Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra op. 102 R. Shchedrin: Concerto n. 5 per pianoforte e orchestra Pur essendo un compositore molto prolifico in ambito sinfonico, Dmitri Shostakovich scrisse solo due concerti per pianoforte e orchestra. Scritto nel 1933, il Concerto n. 1 vede lo strumento solista affiancato da una tromba che intesse un fitto dialogo con il pianoforte e ricopre un ruolo da “commentatore” dei temi esposti dal pianoforte e dall’orchestra. Composto oltre vent’anni più tardi, il Concerto n. 2 è invece un’opera stilisticamente molto più omogenea, che presenta toni insolitamente gioiosi e ottimistici per gli standard di Shostakovich. Rodion Shchedrin ha composto fino a questo momento sei concerti per pianoforte e orchestra, ognuno dei quali segna una diversa fase della

sua carriera compositiva, ai quali si aggiungono un Doppio Concerto per pianoforte, violoncello e orchestra e parecchi lavori per pianoforte solo. In questo disco è possibile ascoltare il Concerto n. 5 per pianoforte e orchestra, un’opera che si riallaccia allo stile sia di Shostakovich sia di Prokofiev. Protagonista di questo splendido disco accanto all’Orchestra del Teatro Mariinsky diretta con piglio e vitalità da un ispirato Valery Gergiev è Denis Matsuev, vincitore nel 1998 dell’undicesima edizione del Concorso Internazionale Ciaikovsky e tra i giovani pianisti più richiesti del panorama concertistico degli ultimi anni. Questo è il suo secondo disco pubblicato dalla Mariinsky Live, dopo quello con il Concerto n. 3 e la Rapsodia su un tema di Paganini di Rachmaninov esaltata dalla stampa specializzata di tutto il mondo.

SERGEI RACHMANINOV OPERE ORCHESTRALI

Denis Matsuev Pianoforte Orchestra del Teatro Mariinsky Valery Gergiev, direttore MAR505

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Columns - FEBBRAIO 2012

JULES MASSENET (1842-1912) DON QUICHOTTE

Ferruccio Furlanetto, Anna Kiknadze, Andrei Serov Ensemble di G. Cantanti dell’Accademia del Teatro Mariinsky Orchestra del Teatro Mariinsky; Valery Gergiev, direttore

CARL NIELSEN SINFONIE N. 1 E N. 6 London Symphony Orchestra, Sir Colin Davis LSO0715 (SACD alto prezzo)

MAR0523 (2 SACD prezzo speciale)

Jules Massenet (18421912): Don Quichotte Dopo aver pubblicato una bellissima versione della Lucia di Lammermoor di Donizetti con Valery Gergiev e Natalie Dessay nel ruolo della protagonista premiata da Gramophone con un Editor’s Choice e inserita nelle nomination dei Cannes Music Awards, la Mariinsky prosegue la propria esplorazione del repertorio operistico con il Don Quichotte di Jules Massenet, compositore di cui nel 2012 si celebra il centenario nella morte. Sebbene oggi sia conosciuto dal grande pubblico quasi esclusivamente per la sognante Méditation della Thaïs, Massenet godette di una grandissima fama per il suo eccezionale talento melodico e drammatico, che spinse molti a metterlo sullo stesso piano di Giacomo Puccini. Il repentino cambio di gusti che si verificò dopo la sua morte lo fece però ritenere ormai irrimediabilmente superato e le sue opere - fatta eccezione per la Manon e il Werther - finirono per uscire dal repertorio del grandi teatri. Per questo non si può che salutare con grande entusiasmo questa nuova splendida versione del Don Quichotte interpretata da un cast di cantanti giovani ma di grandissimo talento capitanati con impareggiabile maestria da Ferruccio Furlanetto. Come sempre, l’orchestra è guidata da Valery Gergiev.

Il secondo volume dell’acclamata integrale delle sinfonie di Carl Nielsen che vede protagonista l’indissolubile sodalizio composto dalla London Symphony Orchestra e da Sir Colin Davis abbina la Sinfonia n. 1, un’opera che pur presentando una serie di elementi solistici riconducibili a Brahms e a Dvorák denota già la tonalità progressiva che divenne una delle caratteristiche più tipiche del compositore danese, e la Sinfonia n. 6, che - sebbene il titolo Sinfonia semplice possa far pensare a un lavoro pervaso da «un’atmosfera idilliaca dall’inizio alla fine» - è invece un lavoro dai tratti enigmatici e molto difficile da penetrare nella sua essenza più intima. In ogni caso, pur essendo state scritte a trent’anni di distanza, queste sinfonie sono accomunate dalla presenza di temi di derivazione popolare, da una persistente ambiguità tonale e dal caratteristico stile antiromantico di Nielsen. Un nuovo tassello di grande importanza del catalogo della LSO Live.

AA.VV. OPERE PER CLARINETTO E PIANO

Arthur Campbell, clarinetto; Helen Marlais, pianoforte AUD97536 (CD alto prezzo)

R. Schumann: Fantasiestücke op. 73 C. Debussy: Première Rhapsodie C. Saint-Saëns: Sonata per clarinetto e pianoforte op. 167 F. Poulenc: Sonata per clarinetto e pianoforte M. Arnold: Sonatina per clarinetto e pianoforte Con questa bella silloge 17

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I box non sono tutti uguali… 20 box Hyperion ad un prezzo ancora più speciale

BRUCKNER: Le Messe Corydon Singers, M. Best CDS44071/3

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PURCELL: The Secular Songs (Integrale) The King’s Consort, Robert King CDS44161/3

VERACINI: Sonate Accedemiche Op.2 Locatelli Trio CDS44241/3

HANDEL: Arie da Opere Kirkby; The Brandeburg Consort R. Goodman CDS44271/3

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PURCELL: Arie complete per il teatro The Parley of Instruments R. Goodman CDS44381/3

LOCATELLI: L’Arte del Violino E. Wallfisch The Raglan Baroque Players CDS44391/3

BACH: Il clavicembalo ben temperato Angela Hewitt, piano CDS44291/4

HAYDN: Le Sinfonie Londinesi NN.93-104 Orchestra Svizzera Italiana, Shelley CDS44371/4

BEETHOVEN: Integrale dei trii per piano The Florestan Trio CDS44471/4

SHOSTAKOVICH: Quartetti per archi (Integ) St. Petersburg String Quartet CDS44091/6

SIMPSON: Integrale delle Sinfonie (7CDs) Royal Philharmonioc Orchestra V. Handley CDS44191/7

PURCELL: Odes and Welcome Songs (Integr) The King’s Consort, Robert King CDS44031/8

RACHMANINOV: Opere per piano solo (Integ) Howard Shelley, piano CDS44041/8

AA.VV.: Golden Age of English Polyphony The Sixteen, Harry Christophers CDS44401/10

GOTTSCHALK:Integrale opere x piano solo Philip Martin, piano CDS44451/8

PURCELL: Integrale della Musica Sacra The King’s Consort, Robert King CDS44141/51

VIVALDI: Integrale della Musica Sacra The King’s Consort, Robert King CDS44171/81

BRAHMS: Integrale dell’opera cameristica Artisti vari CDS44331/42

BACH: Angela Hewitt suona Bach Angela Hewitt, piano CDS44421/35

CHOPIN: Integrale delle opere per piano Garrick Ohlsson, piano CDS44351/66

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Columns - FEBBRAIO 2012 di opere di compositori tedeschi, francesi e inglesi del XIX e del XX secolo, Arthur Campbell e la pianista Helen Marlais ci offrono un eloquente saggio delle straordinarie risorse timbriche e dinamiche del clarinetto. Il centro di questo disco è costituito da tre opere di Debussy, Saint-Saëns e Poulenc composte nell’ultima fase delle loro carriere, che mettono in grande evidenza il suono morbido, vellutato, intenso e a volte molto penetrante del clarinetto. I tempi conclusivi delle opere di Schumann, Poulenc e Arnold eseguite da Campbell costituiscono invece un saggio molto convincente del sempre maggiore virtuosismo che i compositori attivi tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo richiesero al clarinetto.

JOSEF BOHUSLAV FOERSTER INTEGRALE DEI TRII PER ARCHI E PIANOFORTE

Janácek Trio SU4079 (CD alto prezzo)

J.B. Foerster: Trio n. 1 per archi e pianoforte op. 8; Trio n. 2 per archi e pianoforte op. 38; Trio n. 3 per archi e pianoforte op. 105 Grazie all’impegno profuso della Supraphon, Josef Bohuslav Foerster ha conosciuto negli ultimi tempi una inattesa fase di riscoperta, che ha consentito agli appassionati di riascoltarne le opere sessant’anni dopo la morte del compositore ceco. Dopo gli splendidi dischi dedicati ai due concerti per violino e orchestra, al concerto per violoncello e orchestra e all’integrale dei quartetti per archi, la Supraphon pubblica la prima edizione digitale dei trii per archi e pianoforte di Foerster. Al pari dei quartetti, anche questi tre trii sono rappresentativi delle diverse fasi della parabola creativa di Foerster, abbracciando un periodo di quasi quarant’anni. Foerster dedicò il Trio n. 1 a Edvard Grieg, che ringraziò lodando il compositore ceco per il suo «talento cristallino e pervaso da una grande profondità emotiva, tesa verso i più alti ideali». Il Trio n. 3 venne invece composto a Praga, città in cui Foerster aveva fatto ritorno dopo aver vissuto e lavorato per oltre un quarto di secolo ad Amburgo e a Vienna. Considerato dagli studiosi uno dei lavori più innovativi di Foerster, questo trio riflette con impressionante realismo l’atmosfera al tempo stesso tumultuosa e ricca di fermenti creativi del dopoguerra. Il giovane e dotatissimo Janácek Trio esegue queste opere facendo leva su una profonda comprensione dell’universo espressiva del compositore ceco e su una palpabile partecipazione emotiva.

SOFIA GUBAIDULINA INTEGRALE DEI QUARTETTI PER ARCHI

Stamic Quartet SU4078 (CD alto prezzo)

S. Gubaidulina: Quartetto per archi n. 1; Quartetto per archi n. 2; Quartetto per archi n. 3; Quartetto per archi e nastro magnetico n. 4; Riflessioni sul tema B-A-C-H Considerata una delle protagoniste più eminenti della musica contemporanea, Sofia Gubaidulina ha affermato di sentirsi «figlia di due mondi, con un’anima divisa tra la musica dell’Occidente e dell’Oriente». Grazie a suo padre la Gubaidulina poté conoscere la cultura islamica, mentre sua madre la educò secondo i principi cristiani, che la giovane Sofia decise di fare propri, abbracciando la fede ortodossa. La ricerca di uno stile che rispecchiasse la sua personalità fu fortemente influenzata dalle opere di Bach, di Webern e - soprattutto di Shostakovich, che la incoraggiò a rimanere fedele alle sue idee e a «proseguire senza paura lungo il cammino sbagliato» che le era stato aspramente rimproverato dai burocrati sovietici. La Gubaidulina ha lottato per tutta la vita per vedere riconosciuta la sua concezione artistica, facendo leva sulla calma, la pazienza, la perseveranza e una incrollabile fiducia in se stessa. Sotto questo aspetto, i cinque quartetti per archi proposti in questo disco possono essere visti come un laborioso viaggio verso il raggiungimento di una libertà non condizionata dai precetti di nessun sistema ideologico. Per raggiungere questo risultato, la Gubaidulina utilizzò temi in bilico tra tonalità maggiori e minori, microintervalli, tecniche seriali, prassi esecutive insolite, mezzi attraverso i quali riuscì a rivelare possibilità acustiche degli strumenti fino ad allora assolutamente impensabili, tra cui lo spazio e i movimenti dei musicisti. Considerato tra i più autorevoli esponenti dell’ultima generazione della scuola quartettistica ceca, lo Stamic Quartet è protagonista della prima integrale dei quartetti della Gubaidulina, un’edizione che costituirà senza dubbio una pietra miliare della discografia per molti anni.

CARLO ANTONIO MARINO OPERE PER ARCHI E BASSO CONTINUO

Orchestra da Camera «Carlo Antonio Marino», N. Arnoldi TC671301 (CD alto prezzo)

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Columns - FEBBRAIO 2012 C.A. Marino: Sonata a cinque per archi e basso continuo op. 3 n. 10; Sonata a cinque per archi e basso continuo op. 3 n. 11; Sonata a cinque per archi e basso continuo op. 3 n. 9; Sonata a cinque per archi e basso continuo op. 3 n. 12; Sonata a quattro per archi e basso continuo op. 6 n. 7; Sonata a quattro per archi e basso continuo op. 6 n. 9; Sonata a quattro per archi e basso continuo op. 6 n. 11; Concerto a quattro per archi e basso continuo È sempre una gioia vedere l’uscita di un disco contenente opere inedite di uno degli ancora moltissimi compositori del Sei-Settecento italiano che continuano a rimanere nell’ombra per il solo fatto di essere stati oscurati dalle luminosissime stelle di Arcangelo Corelli, Alessandro Scarlatti e Antonio Vivaldi. L’ultimo compositore riscoperto dalla Tactus per la gioia di tutti gli amanti del grande repertorio barocco è Carlo Antonio Marino, musicista nato nel 1670 nel Bergamasco (ad Albino o a Clusone, come si legge nelle note di copertina firmate da Alberto Firrincieli), che dal 1687 (quando aveva appena 17 anni) al 1705 diede alle stampe ben otto raccolte di musica strumentale, due delle quali andate perdute. Il programma di questo disco comprende quattro sonate a cinque dell’op. 3, tre sonate a quattro dell’op. 6 e un assai più elaborato Concerto a quattro per archi e basso continuo dai quali è possibile apprezzare lo stile gradevole e originale di un compositore che spesso seppe svincolarsi dalle convenzioni dell’epoca, offrendo sia alla viola sia al violoncello la possibilità di emanciparsi dalla funzione di semplice supporto armonico per prendere attivamente parte all’esposizione tematica, conferendo in questo modo un maggiore spessore sonoro a queste opere. L’esecuzione è affidata all’Orchestra da camera «Carlo Antonio Marino» diretta da Natale Arnoldi, che con il suo attraente impasto sonoro e la sua vitalità ritmica si conferma il paladino migliore del compositore da cui prende il nome. Naturalmente, tutte le opere di questo disco sono presentate in prima registrazione mondiale. CAMILLO SIVORI OPERE PER VIOLINO E PIANOFORTE

Mauro Tortorelli, violino - Angela Meluso, pianoforte TC811901 (CD alto prezzo)

C. Sivori: Tarantella op. 21; Rêverie; Fiori di Napoli op. 22; Variations sur Nel cor più non mi sento op. 2; Romanza op. 23; Romanza op. 23; Introduzione e variazioni brillanti sopra un tema dell’opera Lucia di Lammermoor

Grazie alla incessante opera di riscoperta portata avanti da un quarto di secolo dalla Tactus il repertorio violinistico del XIX secolo italiano non è più limitato alle figure di Giovanni Battista Viotti e di Niccolò Paganini, ma si arricchisce in continuazione di nuovi nomi caduti ingiustamente nell’oblio, che dimostrano in maniera inequivocabile che l’Ottocento non fu solo il secolo dei melodrammi di Verdi ma anche di una produzione strumentale degna di essere riproposta al pubblico moderno. Dopo aver dedicato un bellissimo disco alle opere del compositore napoletano Gaetano Fusella, Mauro Tortorelli e Angela Meluso presentano questo mese una registrazione di grande interesse dedicata alla figura di Camillo Sivori, unico violinista che poté fregiarsi del fatto di essere stato allievo di Paganini. Contrariamente a quanto sarebbe lecito attendersi, Sivori non fu solo un virtuoso funambolico, ma nelle sue opere seppe spesso trasfondere una vena cantabile e una carica emozionale in grado di commuovere ancora oggi. Sotto questo aspetto, le opere proposte in questo disco - tutte ovviamente presentate in prima registrazione mondiale - costituiscono un nuovo splendido tassello di quel’esaltante mosaico che è la tradizione musicale del nostro paese.

SVIATOSLAV RICHTER INTERPRETA PROKOFIEV E RACHMANINOV Sviatoslav Richter, pianoforte URNWS144 (2 CD al prezzo di 1)

S. Prokofiev: Sonata n. 6 op. 82; Sonata n. 7 op. 83 Stalingrado; Sonata n. 8 op. 84; Sonata n. 9 op. 103 S. Rachmaninov: Sei Preludi Interprete ineguagliato della produzione pianistica di Sergei Prokofiev, Sviatoslav Richter è considerato ancora oggi il più grande esecutore delle straordinarie sonate per pianoforte del compositore russo. Utilizzando materiale registrato in studio sia dall’etichetta russa Melodiya sia dalla Deutsche Grammophon, la Urania ha assemblato per la prima volta una preziosa antologia di queste mitiche interpretazioni. Si tratta soprattutto delle sonate scritte da Prokofiev durante e subito dopo la fine 21

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Columns - FEBBRAIO 2012 della seconda guerra mondiale e interpretate da Richter in modo definitivo. Il programma di questo cofanetto doppio è completato da un’interpretazione altrettanto brillante di sei preludi di Sergei Rachmaninov, un altro compositore molto congeniale all’arte di Richter.

GIUSEPPE VERDI IL TROVATORE

C. Bergonzi, A. Stella, E. Bastianini, G. Simionato Metropolitan Opera Orchestra and Chorus, F. Cleva, direttore URN411 (2 CD medio prezzo)

Già disponibili: AA.VV. GRANDI CONCERTI PER PIANOFORTE E ORCHESTRA RUSSI

Sviatoslav Richter, pianoforte; Orchestre e direttori vari URNWS131 (3 CD al prezzo di un CD alto prezzo) SVIATOSLAV RICHTER INTERPRETA SCHUMANN Sviatoslav Richter, pianoforte URNWS101 (2 CD al prezzo di un CD medio prezzo) GIUSEPPE VERDI UN BALLO IN MASCHERA

C. Bergonzi, M. Zanasi, L. Gencer, A. Lazzarini, D. Gatta F. Bordoni, A. Maddalena, G. Foiani, A. Mercuriali Orchestra e Coro del Teatro Comunale di Bologna; O. de Fabritiis URNWS142 (2 CD al prezzo di 1)

Tra le numerose edizioni de Un ballo in maschera disponibili sul mercato quelle interpretate da Carlo Bergonzi continuano a rimanere al vertice della discografia. Al di là delle due versioni registrate in studio per la Decca e la RCA, questa edizione live rappresenta un’ulteriore conferma dell’eccezionalità del tenore emiliano nel ruolo di Riccardo. Questa preziosa edizione live aggiunge la presenza di uno dei soprani più straordinari degli anni Sessanta, Leila Gencer, la cui discografia è purtroppo limitata esclusivamente alle registrazioni dal vivo. Siamo del tutto convinti che con questa pubblicazione si possa ovviare alla mancanza di una esecuzione in studio purtroppo mai realizzata. La qualità del suono è veramente ottima nel rapporto voce-orchestra e la direzione di Oliviero de Fabritiis molto autorevole. Già disponibili: GIUSEPPE VERDI LA FORZA DEL DESTINO

L. Gencer, G. Di Stefano, A. Protti, C. Siepi, G. Carturan Orchestra e Coro del Teatro alla Scala, A. Votto, direttore URN315 (3 CD medio prezzo)

ANTONIO VIVALDI LE QUATTRO STAGIONI. LA FOLLIA Oficina musicum LDV14001 (CD medio prezzo)

A. Vivaldi: Concerto per violino, archi e basso continuo op. 8 n. 1 RV.269 La Primavera; Concerto per violino, archi e basso continuo op. 8 n. 2 RV.315 L’Estate; Concerto per violino, archi e basso continuo op. 8 n. 3 RV.293 L’Autunno; Concerto per violino, archi e basso continuo op. 8 n. 4 RV.297 L’Inverno; Sonata per due violini e basso continuo op. 1 n. 12 RV 63 La Follia Da quando i Musici le resero note attraverso una memorabile incisione (disponibile nel catalogo Widescreen; URNWS134), le Quattro Stagioni sono diventate uno dei principali caposaldi della discografia internazionale. Tutti i più noti complessi da camera si sono cimentati con esse e le hanno proposte in pubblico, sicuri dell’immancabile successo. Negli ultimi decenni, con l’affermarsi della prassi esecutiva filologica, le Quattro Stagioni sono divenute il soggetto preferito per sperimentazioni che spesso ne hanno completamente travisato il senso e il carattere. Conciliare il rispetto della prassi esecutiva antica con un senso della musicalità tutto italiano, pieno di colori, senso del ritmo e vitalità è lo scopo principale di questa incisione dell’Oficina Musicum, che ci restituisce il capolavoro vivaldiano in tutta la sua smagliante gioia di vivere, con una freschezza e una brillantezza di accenti che sembrano farne un’opera mai ascoltata prima d’ora. SIMON MOLITOR OPERE PER CHITARRA

Massimo Agostinelli, chitarra LDV14002 (CD medio prezzo)

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Columns - FEBBRAIO 2012 S. Molitor: Grosse Sonate op. 7; Sonata op. 12; Adagio e Rondò op. 10; Sei Ländler; Marche funèbre Tra i compositori che posero le basi per una moderna definizione della scrittura e della tecnica chitarristica, Simon Molitor riveste un ruolo particolarmente rilevante. A Vienna fu l’unico a esporre con estrema cura una sua concezione strumentale, sia in una lunga prefazione alla Grosse Sonate op. 7 sia nel Versuch einer vollstandigen methodischen Anleitung zum Guitare Spieler, un metodo di grande importanza scritto in collaborazione con Wilhelm Klingenbrunner e pubblicato nel 1812. Questa importante documentazione, in particolare la prefazione dell’op. 7, ritenuta il .manifesto del Classicismo chitarristico, ebbe una vasta risonanza nell’ambito viennese, ma nel corso degli anni i principi dettati da Molitor passarono immeritatamente in secondo piano. Autore di grande importanza per la chitarra, Molitor ha lasciato circa quindici composizioni, pubblicate a Vienna a partire dal 1805. Tra le più importanti meritano di essere citate la Grosse Sonate op. 7 per chitarra sola e il Trio Concertante op. 6 per flauto o violino, viola e chitarra. La scrittura di Molitor denota, oltre a un senso innovativo, anche una maggiore organicità rispetto alla tradizione chitarristica viennese del tempo. AA.VV. INTORNO ALL’ORATORIO DI SAN FILIPPO NERI

Mvsica perdvta LDV14003 (CD medio prezzo)

La figura di San Filippo Neri è considerata uno dei caposaldi della Controriforma: da un lato alla Congregazione dell’Oratorio da lui fondata si avvicinarono numerosi compositori come Giovanni Animuccia, Giovanni Giovenale Ancina, Giovanni Francesco Anerio, Francesco Soto de Langa e dall’altro San Filippo e i suoi successori diedero una grandissima importanza alla musica non solo nella liturgia, ma anche in altri ambiti, come i ragionamenti. Il genere musicale preferito della Congregazione dell’Oratorio fu sicuramente quello della lauda spirituale. Antica forma devozionale che affonda le sue radici nel Medioevo, la lauda è una composizione dal carattere spirituale in lingua volgare. La lauda filippina è strofica, generalmente a tre o a quattro voci in scrittura accordale, secondo la nuova sensibilità tonale.

In questa antologia vengono presentati alcuni brani tratti dalle prime grandi raccolte di composizioni strumentali edite a Roma: il Tractado de Glosas (1553) di Diego Ortiz, nel quale il compositore spagnolo incluse alcuni esempi di ricercadas per viola da gamba, Il primo libro delle canzoni da sonare a 1, 2 , 3 & 4 (1628) di Girolamo Frescobaldi, da cui sono tratte le tre canzone la Bernardina, la Tromboncina e l’Altera, eseguite la prima con il flauto e le altre due con il basso di violino, Il secondo libro di toccate (1627) di Frescobaldi, dal quale vengono le antifone per organo sopra l’Ave Maris Stella e il Libro IV di intavolatura di chitarrone che il tiorbista e liutista tedesco Hieronymus Kapsberger pubblicò a Roma nel 1640, da cui è tratto lo splendido Canario.

HAWAII HAWAIIAN GUITAR

Hawaiian Trio e Takiti PSSA141225 (CD basso prezzo)

Hula O Makee; Old Plantation; Hiilawe; Mauna Kea; Nani O Hilo; Mai Poina Oe Ia’U; Manuela Boy; Wahine Ui; Nancy; E Mama E; Alekoki; Aloha No Wau Iko Maka; Moani Keala; He Manao He Aloha; Konikoni; Akahi Hoi; Mauna Loa; Makalapua; Aloha Oe; Mauruuru A Vau Questo album di sorprendente bellezza presenta una serie di classici dell’antica tradizione hawaiana, tra cui le opere di alcune celebrità locali come il re Kalakaua, la regina Liliuokalani, il principe Leleiohoku e Kaimanahila. Il suggestivo suono delle autentiche chitarre hawaiane contribuisce a riportare in vita questi brani registrati alle Hawaii circa trent’anni fa. Un vero caposaldo dell’etnomusicologia. PORTOGALLO FADO ETERNO

H. Sarmento, voce; S. Cabral, chitarra portoghese P. Faria de Carvalho, chitarra; A. Ribeiro, chitarra S. Marques, contrabbasso PSSA141226 (CD basso prezzo)

Fado 23 de agosto - fado carriche; Fado dos meus passos - fado menor; Amor a caminhar - fado perseguição; Fado livre - fado margaridas; A voz da cotovia - fado meia-noite; Fado das nove letras 23

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Columns - FEBBRAIO 2012 - fado magala; A epopeia do espumante - fado Pedro Rodrigues; Caldeirada; Novo Fado da sina - fado da Sina; Fado da palavra dita - fado primavera; Respiração - fado vitória; Canção do desterro; Fado intervenção In un’epoca in cui la cultura portoghese corre il rischio di scomparire sulla irresistibile spinta di quella globalizzazione che sta facendo perdere le proprie specificità anche a tradizioni finora saldissime, il fado continua a esprimere l’identità più profonda del popolo portoghese grazie a una nuova generazione di artisti di grande talento, che hanno contribuito a rivitalizzare questo fascinoso genere musicale. In questo ambito Helena Sarmento è oggi ritenuta una delle principali interpreti di fado grazie a uno stile del tutto originale, a un particolarissimo timbro vocale, a un repertorio innovativo e a una carica comunicativa molto convincente. Con questo bellissimo disco la Sarmento si colloca in prima fila tra i cantanti portoghesi che stanno tracciando lo stile del fado dei prossimi decenni.

HECTOR BERLIOZ SINFONIA FANTASTICA

Orchestre National de France, Leonard Bernstein HIQLP014 (LP da 180 grammi)

Nel corso degli anni Settanta la EMI realizzò numerosi dischi che videro l’indimenticabile Lenny alla testa dell’Orchestre National de France (ORTF), formazione che raggiunse l’apice del suo splendore quando venne nominato direttore principale Jean Martinon. Il grande direttore americano entrò subito in sintonia con l’orchestra, ottenendo risultati di altissimo livello. Registrata nella famosa Salle Wagram di Parigi, questa versione della Sinfonia fantastica di Hector Berlioz fu realizzata dal producer John Mordler e dal celebre ingegnere del suono Paul Vavasseur. Nella recensione di questo disco pubblicata su Gramophone nel 1977, John Warwick scrisse: «Un disco davvero eccellente […] Uno degli elementi indispensabili per eseguire in maniera impeccabile la Sinfonia fantastica di

Berlioz è costituito da una spiccata propensione virtuosistica del direttore che deve misurarsi con il virtuosismo del compositore; sotto questo aspetto Bernstein dimostra di aver capito alla perfezione che il virtuosismo non deve limitarsi alla tecnica strumentale, ma informare di sé anche l’aspetto fantasioso e l’espressività di questa partitura. Per questo motivo, ritengo che quella di Bernstein sia la migliore versione del capolavoro di Berlioz oggi disponibile su disco. L’interpretazione di Bernstein possiede una spiccata originalità, presentando tratti al tempo stesso meditativi e molto vigorosi, ed è eseguita in maniera assolutamente impeccabile e registrata prestando la massima attenzione anche ai più piccoli dettagli». “Cut at Abbey Road Studios from the original stereo analogue master tapes with the Neumann VMS80 lathe fed an analogue pre-cut signal from a specially adapted Studer A80 tape deck with additional playback head. NICCOLÒ PAGANINI - PABLO DE SARASATE OPERE PER VIOLINO E ORCHESTRA

Itzhak Perlman, violino Royal Philharmonic Orchestra, Lawrence Foster HIQLP015 (LP da 180 grammi)

N. Paganini: Concerto n. 1 per violino e orchestra op. 6 P. de Sarasate: Fantasia dall’opera Carmen per violino e orchestra op. 25 Considerato da molti addetti ai lavori il più grande violinista tuttora in attività, Itzhak Perlman si è affermato soprattutto grazie alla sua tecnica virtuosistica, all’immediatezza delle sue interpretazioni e a un’intonazione sempre perfetta. Nella sua vasta discografia non figurano solo i brani più amati del grande repertorio violinistico, ma anche le opere di molti compositori contemporanei. Perlman aveva appena compiuto 26 anni quando incise questo disco per la EMI, etichetta con cui strinse un proficuo rapporto di collaborazione, che si concretizzò in oltre settanta dischi. Questo disco è stato registrato presso la celebre Kingsway Hall di Londra il 9 e il 10 agosto 1971 dal leggendario producer Suvi Raj Grubb e dall’ingegnere del suono Robert Gooch. Questo LP è stato tagliato presso i mitici studios di Abbey Road dai master analogici originali della EMI con il Neumann VMS80 ed è stato poi stampato su vinile da 180 grammi con una qualità in grado di soddisfare anche gli audiofili più esigenti, che non mancheranno di apprezzare anche la copertina che riproduce quella originale.

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Columns - FEBBRAIO 2012

EMPIRICAL ELEMENTS OF TRUTH

T. Farmer, contrabbasso e flauto; N. Facey, sax contralto S. Forbes, batteria; L. Wright, vibrafono e glockenspiel special guest: G. Fogel, pianoforte e voce NAIMCD168 (CD alto prezzo)

Say What You Mean, Mean What You Say; Yin & Yang; In the Grill; Out of Sight, Out of Mind Part 1; Cosmos (For Carl Sagan); Simple Things; An Ambiguous State of Mind; The Element of Truth; Out of Sight, Out of Mind - Part 2 Nel giro di pochi anni il gruppo post-bop inglese Empirical si è affermato come una delle band jazz più interessanti dell’ultima generazione, un fatto che ha trovato conferma nelle numerose tournée che lo hanno visto ottenere un grande successo a New York, Molde, Londra e Montréal e nei prestigiosi riconoscimenti che la stampa specializzata di tutto il mondo gli ha assegnato, tra i quali spiccano il MOBO del 2010 e i titoli di Disco dell’Anno. Elements of Truth è il terzo album realizzato dagli Empirical e il secondo che vede protagonista l’attuale formazione comprendente Nathaniel Facey al sax contralto, Shaney Forbes alla batteria, Tom Farmer al contrabbasso e Lewis Wright al vibrafono. Questi bravissimi strumentisti eseguono tutti i loro brani - compresi i passaggi improvvisati - con uno stile che riesce a esaltarne al massimo i loro contenuti, anche grazie a un approccio che mette sostanzialmente sullo stesso piano tutti gli strumenti e all’eccellente qualità sonora ottenuta dagli ingegneri del suono della Naim. AA.VV. NAIM SAMPLER VOLUME

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NACD173 (CD prezzo speciale)

Stuart McCallum: dR Doctor Phantom Limb: Draw the Line Gwyneth Herbert: My Narrow Man; My Mini & Me (Polar Bear Remix) Neil Cowley Trio: Radio Silence Barb Jungr: I’m a Believer Trichotomy: Chase; Island of the Sun Tellison: Know Thy Foe Empirical: Hat & Beard Jon Thorne e Danny Thompson: Watching the Well

Il programma di questo splendido disco offerto a un prezzo particolarmente conveniente contiene alcuni dei brani più significativi pubblicati dalla Naim tra il 2009 e il 2011 che vedono protagonisti alcuni degli artisti di punta della raffinata etichetta di Salisbury, tra cui Gwyneth Herbert, Barb Jungr, i Phantom Limb e gli Empirical. Grazie a questo disco è possibile ascoltare musica di straordinaria bellezza, apprezzare la grande qualità sonora della Naim e spendere una cifra assolutamente ragionevole: cosa chiedere di più?

THE CARS CANDY-O MFSL1-324 (LP da 180 grammi)

Let’s Go; Since I Held You; It’s All I Can Do; Double Life; Shoo Be Doo; CandyO; Nightspots; You Can’t Hold on Too Long; Lust for Kicks; Got a Lot on My Head; Dangerous Type Molti continuano a chiedersi come abbiano fatto i Cars a bissare lo straordinario successo ottenuto dal loro travolgente disco d’esordio pubblicato nel 1978 e a consolidare la fama che gli consentì di diventare una delle band dominanti degli anni successivi. La risposta a questa domanda è contenuta in Candy-O, un disco che ottenne uno straordinario successo, dominando per molto tempo le classifiche americane e inglesi. Mantenendosi fedele al pop che l’aveva messa in grandissima evidenza l’anno precedente, nel suo secondo album apparso nel 1979 la band americana pose la sua attenzione su pin-up misteriose, sexy e raffinate come la sua musica e come la conturbante ragazza ritratta in copertina dal grande Alberto Vargas. Caratterizzato da atmosfere al limite del minimalismo, da bassi pulsanti, da motivi molto coinvolgenti e da elaborati passaggi al sintetizzatore, questo album presenta spunti gradevoli e sempre sorprendenti. Una nuova eccezionale addizione al catalogo della OMR, disponibile sia su LP da 180 grammi sia su CD Gold per un ascolto di incredibile realismo. 25

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Columns - FEBBRAIO 2012 FOREIGNER FOREIGNER

MUDSACD2051 (SACD alto prezzo)

Feels Like the First Time; Cold As Ice; Starrider; Headknocker; The Damage Is Done; Long, Long Way from Home; Woman Oh Woman; At War with the World; Fool for You Anyway; I Need You Ogni volta che il pensiero corre al rock degli anni Settanta non si può fare a meno di essere travolti da una marea di meravigliosi ricordi. Questa musica consentiva infatti ai giovani di divertirsi senza reticenze, di unire la loro voce a quella di migliaia di altre persone come loro in cori indimenticabili, di sognare di eseguire travolgenti assoli di chitarra, di dimenticare i problemi della vita quotidiana, di rivivere l’emozione del primo bacio e - più semplicemente - di esprimere tutta la propria vitalità. Pochi album hanno saputo comunicare questa irrefrenabile voglia di vivere con più immediatezza del disco Foreigner che nel 1977 segnò l’esordio della band omonima, un album vincitore di ben cinque Dischi di Platino che suscitò una grandissima impressione con i suoi grintosi riff, una linea vocale che saliva spesso alle stelle, una ritmica molto coinvolgente e testi che pretendono di essere cantati a squarciagola. Se fino a questo momento Foreigner si è sempre fatto vanto delle sue spettacolari sonorità, va però detto che nessuna etichetta è mai riuscita a rendere le esplosive dinamiche e la meravigliosa trasparenza con lo stesso prodigioso realismo di questo SACD ibrido della OMR. Un’esperienza veramente unica, che vi farà capire di che materia sono fatti i sogni rock.

TAJ MAHAL RECYCLING THE BLUES

& OTHER RELATED STUFF

ORGLP0112/45 (2 LP da 180 grammi a 45 giri)

Conch Intro; Kalimba; Bound To Love Me Some; Ricochet; A Free Song (Rise Up Children Shake the Devil Out Of Your Soul); Corinna; Conch: Close; Cakewalk Into Town; Sweet Home Chicago; Texas Woman Blues; Gitano Negro Nato a New York nel 1942 con il nome di Henry Fredericks, il bluesman Taj Mahal ha elaborato nel corso della sua lunga carriera una efficace sintesi di blues, stili caraibici, bluegrass e musica delle Hawaii, dove trascorse diversi anni della sua vita. Pubblicato per la prima volta nel 1972, Recycling the Blues & Other Related Stuff contiene sette brani live e quattro canzoni registrate in studio.

Alla fine degli anni Sessanta la decisione di riproporre il blues dell’America rurale venne vista come un atto di grande coraggio da parte di un giovane musicista nero fermamente convinto di poter conquistare il pubblico dei giovani con le evocative sonorità del country blues eseguito con la chitarra e il pianoforte. Taj Mahal aveva riscoperto questa tradizione folk una decina di anni prima e da allora non si stancò mai di approfondire la conoscenza con un genere che sentiva quanto mai attuale. I primi sette brani di questo disco vennero registrati dal vivo a Fillmore West e gli altri quattro negli studios della Columbia di San Francisco con il supporto vocale della Pointer Sisters. Il titolo Recycling the Blues & Other Related Stuff descrive alla perfezione i contenuti di questo disco, che riassume in sé molti anni di appassionate ricerche etnomusicologiche portati avanti da Taj Mahal. Un disco vibrante e molto coinvolgente, che propone il meglio del meglio del soul con la strepitosa qualità sonora della ORG. MARIANNE FAITHFULL STRANGE WEATHER

ORGLP0066/45 (2 LP da 180 grammi a 45 giri)

Stranger Intro; Boulevard of Broken Dreams; I Ain’t Goin’ Down To the Well No More; Yesterdays; Sign of Judgement; Strange Weather; Love, Life and Money; I’ll Keep It With Mine; Hello Stranger; Penthouse Serenade; As Tears Go By; A Stranger On Earth Strange Weather è il primo album registrato interamente in studio di Marianne Faithfull dopo il ricovero in clinica che le permise di uscire da una tossicodipendenza durata 17 anni. Questo disco venne accolto con grande interesse sia dalla stampa specializzata sia dai numerosi fan che ascoltando i suoi primi album avevano imparato ad apprezzarne la voce morbida e ricca di sentimento. Purtroppo l’immagine pubblica della Faithfull venne oscurata dalla sua tormentata relazione con Mick Jagger alla fine degli anni Sessanta e dall’abuso di sostanze stupefacenti, da cui riuscì a liberarsi solo verso la metà degli anni Ottanta. Questo disco del 1987 contiene un esplosivo mix di rock, blues e cabaret e uno dei più grandi successi della Faithfull, “As Tears Go By”, che in questa seconda registrazione appare molto più commovente della pur splendida prima versione.

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Columns - FEBBRAIO 2012

SERGEI RACHMANINOV DANZE SINFONICHE. VOCALISE Minnesota Orchestra, Eiji Oue RRLP1504 (LP da 180 grammi)

Sergei Rachmaninov è uno dei compositori più amati del XX secolo. La sua musica profuma della sua terra, la Russia, e le sue melodie definiscono come poche altre il termine romantico. Tutti coloro che conoscono e amano i suoi concerti per pianoforte e orchestra apprezzeranno questi brani orchestrali, al tempo stesso lirici e dai toni possenti. Nel corso degli ultimi anni le Danze Sinfoniche sono diventate uno dei brani più eseguiti di Rachmaninov. Composti in origine per pianoforte, i brillanti Etudes tableaux vennero orchestrati con grande sfarzo sonoro da Ottorino Respighi. Vocalise è invece una delle più famose melodie classiche ed è conosciuta da tutti anche per il fatto di essere stata scelta come colonna sonora di un gran numero di film e di pubblicità televisive. Un’altra grande performance della Minnesota Orchestra diretta con piglio e molto buon gusto da Eiji Oue e una nuova indimenticabile registrazione del Dottor Johnson. Questo titolo è disponibile anche su DVD-R HRx (un supporto che - lo ricordiamo non può essere riprodotto sui normali lettori CD, DVD e SACD; RR96HR) e su HDCD (RR96CD).

di trovare un equilibrio tra l’esatta notazione del compositore e l’aspirazione degli interpreti di esibirsi in improvvisazioni libere e fantasiose. Questa situazione costituisce un motivo in più per apprezzare gli eccellenti arrangiamenti realizzati da Gil Evans nel corso di tutta la sua carriera. Guitar Forms, con Kenny Burrell nel ruolo di solista, è un album che sembra fatto apposta per gli amanti delle melodie soft, delle composizioni cesellate fin nei minimi dettagli, per gli appassionati della chitarra e per gli aficionados del Latin Jazz. Per rendersene conto è sufficiente ascoltare il modo geniale con cui la batteria e il registro grave della tromba dialogano in un brano come “Lotus Land”, il coinvolgente swing che pervade questo album dall’inizio alla fine e il suggestivo colore spagnolo. Per iniziare ad ascoltare questo disco vi consigliamo di partire da questo brano oppure da “Greensleeves”. Per quanto riguarda i musicisti che presero parte alla realizzazione di questo disco, non si può che rimanere meravigliati. Sebbene Steve Lacy, Lee Konitz, Richie Kamuca e Jimmy Knepper non si siano esibiti da solisti di fronte ai microfoni, i loro strumenti si fondono insieme, creando un meraviglioso panneggio sonoro. Quando venne pubblicato nel 1965, questo disco non ottenne i grandi risultati di vendite che gli erano stati pronosticati, con ogni probabilità perché gli appassionati di jazz avevano cominciato a orientarsi verso il free jazz. Nonostante questo parziale insuccesso, Guitar Forms merita di essere collocato sullo stesso piano dei ben più famosi album che videro Gil Evans al fianco del grandissimo Miles Davis. MAURICE RAVEL - HECTOR BERLIOZ OPERE ORCHESTRALI

Orchestre de la Suisse Romande, Ernest Ansermet SC-SXL6081 (LP da 180 grammi)

KENNY BURRELL GUITAR FORMS

Kenny Burrell, chitarra SC-VER8612 (LP da 180 grammi)

Downstairs; Lotus Land; Terrace Theme; Prelude No. 2 [Excerpt]; Moon And Sand; Loie; Greensleeves; Last Night When We Were Young; Breadwinner È triste ma vero: il lavoro degli arrangiatori che si occupano di jazz è tanto necessario quanto ingrato, per via della necessità

M. Ravel: Shéhérazade H. Berlioz: Les nuits d’été Quando pose mano a Shéhérazade, Maurice Ravel era ancora un giovane compositore alla ricerca della consacrazione, sebbene potesse già vantare al suo attivo la Pavane pour une infante défunte e Jeux d’eaux, considerate ancora oggi tra le opere orchestrali più interessanti del periodo compreso tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo. In quel periodo il futuro creatore del Bolèro partecipò per ben cinque 27

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Columns - FEBBRAIO 2012 volte al Prix de Rome, il concorso musicale più prestigioso di Francia, ottenendo sempre un successo molto tiepido. La provocatoria dichiarazione rilasciata da Ravel secondo la quale non si sarebbe mai identificato con uno stile particolare a favore di un approccio più anarchico trova piena espressione in Shéhérazade, un’opera dalla struttura libera e concepita in maniera veramente geniale. In quest’opera un tocco di Oriente viene coniugato con una costruzione armonica tardo romantica e da una moderna brillantezza dal sapore inconfondibilmente impressionista. Da questo deriva un’opera di grande intensità che giustifica più di un ascolto. Ravel condivise la nomea di genio incompreso con Hector Berlioz. Scritto nel 1832, il ciclo Les nuits d’été è caratterizzato da un lato da una scrittura pulsante in forma di arietta e dall’altro dalla presenza di brani dai toni morbidi ed evocativi, che lo contribuiscono a renderlo una delle opere più idiomatiche del Romanticismo francese. Questa superba registrazione venne esaltata ai massimi livelli dal producer e scrittore G.A. Eckle, che dichiarò: «Ogni volta che si accosta a un’opera del Romanticismo francese, il soprano Régine Crespin diventa l’incarnazione della qualità».

dalle case discografiche. Nel corso della sua carriera le tempeste non sono mai mancate, come si può capire dal titolo di questo disco. Il programma di mitten im Sturm è estremamente variegato, alternando brani pervasi da una grande energia a pagine più cantabili in maniera non dissimile dal continuo frangersi delle onde sulla spiaggia, con alcune composizioni originali di Katja Werker, brani pop brillanti e ricchi di vitalità (“Crossfire”), alcune canzoni della tradizione popolare inglese e tedesca, uno dei brani più famosi scritti da Peter Gabriel nel corso degli anni Settanta (“Here Comes the Flood”), per non parlare di un’ispirata esecuzione del grande successo del pop tedesco “Über sieben Brücken musst du gehn”. Tutti gli arrangiamenti sono stati realizzati da Katja Werker. I brani contenuti in questo album sono unici, molto originali e personali nel senso più letterale del termine, esprimendo con grande intensità (“Tief im Innern”) le esperienze umane, le tappe salienti della vita, i tentativi, le sconfitte e infine il trionfo di una cantautrice di grande talento che merita di essere scoperta. RALF ILLENBERGER RED ROCK JOURNEYS

R. Illenberger, chitarre e Mellotron; A. Gulino, basso elettrico SFCD1020 (CD alto prezzo)

KATJA MARIA WERKER MITTEN IM STURM

K.M. Werker, voce e chitarra; I. Melrose, chitarra e flauto L. Möller, F. Rhodes e Mellotron; A. Gulino, basso H.J. Maucksch, basso; M. Großkurth, Hammond B3 P. Funk, dobro; L. Chaubard, violoncello B. Brockhausen, hang, udu, sax e hulusi; L. Morris, corista SFCD6074 (CD alto prezzo)

Tief im Innern; Aus dem Beton; Crossfire; Mitten im Sturm; Echo; Vom selben Stern; Here Comes The Flood; Die Zeit mit dir (100%); Zusammenleben; Über sieben Brücken musst du gehn; Dreh den Spieß um; Worauf wartest du La straordinaria cantante Katja Maria Werker presenta questo mese sul catalogo Stockfisch il suo ultimo disco mitten im Sturm (Nel mezzo della tempesta). La Werker è un’artista ricca di sensibilità che ovunque vada fa sempre parlare di sé, un fatto che si ripete dai tempi in cui per lei il palcoscenico costituiva ancora un sogno proibito e in cui collezionava una ripulsa dopo l’altra

Frogs; Big Change; Light Wave; Walk In The Park; The Veil; Joy; Thinking Of You; Falling Down; Osterspaziergang/Soleil; Ballad; The Kiss Con l’album Red Rock Journeys la Stockfisch Records ci fa scoprire l’arte sopraffina di Ralf Illenberger, considerato da molti addetti ai lavori uno dei migliori chitarristi acustici oggi in circolazione. Illenberger vive e lavora a Sedona, città dell’Arizona immersa in un paesaggio naturale di straordinaria bellezza, al quale alcuni attribuiscono addirittura virtù magiche. Gli undici brani di questo album compendiano in maniera molto efficace la visione artistica di Illenberger, mantenendo un mirabile equilibrio tra un suono profondo e legato al mondo che ci circonda e un incontenibile desiderio d’infinito e tra un artigianato solido come la roccia citata nel titolo e una spiccata propensione per la trascendenza. In questo disco Illenberger propone una musica che sfugge a ogni tentativo di etichettatura, sfoggiando uno spiccato desiderio di serenità, che a tratti viene turbato da improvvisi scatti di energia. Red Rock Journeys conduce l’ascoltatore in un suggestivo viaggio alla scoperta della Sedona di Illenberger, una casa costruita con grande cura, dalle cui grandi finestre si può ammirare la luce e la bellezza sia del paesaggio sia dell’anima.

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AA.VV. RÉSONANCE

Nima Ben David, viola da gamba MA088 (CD alto prezzo)

Con il suo suono morbido, struggente ed evocativo, la viola da gamba incarna lo spirito di un’epoca pervasa da una nobile malinconia e da una aristocratica compostezza che ebbe tra i suoi massimi esponenti il francese Marin Marais, gli inglesi John Dowland e William Lawes e i tedeschi Johann Sebastian Bach e Carl Friedrich Abel. In questo splendido disco la violista Nima Ben David tratteggia una appassionante storia di questo strumento, dimostrando al di là di ogni ragionevole dubbio che il suo raffinato intimismo non è una prerogativa esclusiva del repertorio secentesco, ma può esprimere benissimo l’atmosfera dei nostri tempi con Le Chemin de Jérusalem, un brano scritto da Philippe Hersant nel 2003. Il magnifico suono della strumento della Ben David viene reso dal team di ingegneri del suono della MA Recordings con straordinaria fedeltà, che vi darà l’impressione di essere stati proiettati quasi per magia in un altro tempo.

R.E.M.

NINA SIMONE

LIFES RICH PAGEANT

NINA AT THE VILLAGE GATE

MFSL1-361 (LP da 180 grammi)

PPSCP421 (LP da 180 grammi)

GERRY MULLIGAN QUARTET WHAT IS THERE TO SAY?

BLOOD, SWEAT & TEARS 3

ORGLP0111/45 (2 LP da 180 grammi a 45 giri)

SC-KCS30090 (LP da 180 grammi)

JOHNNY WINTER

AA.VV.

JOHNNY WINTER

STOCKFISCH RECORDS VINYL COLLECTION - VOL. 2

SC-CS9826 (LP da 180 grammi)

SFLP8009 (LP da 180 grammi)

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I più premiati I dischi del catalogo Sound and Music che hanno ricevuto i più prestigiosi premi nazionali e internazionali Premiati con 5 Stelle dalla rivista MUSICA FEBBRAIO 2012

ROBERT SCHUMANN

FREDERICK DELIUS

LEOPOLD STOKOWSKI

VÁCLAV TALICH DIRIGE

QUARTETTI PER ARCHI

OPERE ORCHESTRALI

PORTRAIT OF A LEGEND

SMETANA E DVORÁK

Doric String Quartet CHAN10692 (CD alto prezzo)

T. Little, violino; P. Watkins, violoncello R. Woodland, J. Baker, BBC Chorus Czech Philharmonic Orchestra BBC Symphony Orchestra; Sir A. Davis Goldsmith’s Choral Union; Harrow Choral Society Václav Talich, direttore CHSA5094 (SACD alto prezzo) SU4065 (2 CD medio prezzo) London Symphony Orchestra BBC Symphony Orchestra; New Philharmonia Orchestra L. Stokowski BBCL5007 (3 CD prezzo speciale)

SVIATOSLAV RICHTER

RAVEL

CARL LOEWE

GEORGE ONSLOW

INTERPRETA I GRANDI CONCERTI RUSSI

INTEGRALE DELLA MUSICA PER VIOLINO E PIANO

LIEDER E BALLATE

INTEGRALE DEI TRII PER ARCHI E PIANOFORTE - VOL. 3 E 4

Sviatoslav Richter, pianoforte Orchestre e direttori, diversi URNWS131 (3 CD a prezzo speciale)

Alina Ibragimova, violino Cédric Tiberghien, piano CDA67820

F. Boesch, baritono; R. Vignoles, pianoforte CDA67866 (CD alto prezzo)

Trio Cascades CPO777232 (2 CD medio prezzo)

ROBERT SCHUMANN

WOLFGANG AMADEUS MOZART INTEGRALE DELLE SONATE PER VIOLINO E PIANOFORTE - VOL. 4 Duo Amadè CHAN0781 (CD alto prezzo)

JOSEPH KEILBERTH IN CONCERTO Christian Ferras, violino Berliner Philharmoniker, J. Keilberth TES1472 (2 CD prezzo speciale)

TRII PER ARCHI E PIANOFORTE

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