Columns Dicembre 2011

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Sound and Music srl Via Mazzarosa, 105 - 55100 Lucca - Italia Tel. 0583 581327 Fax 0583 419115 - info@soundandmusic.com

Sound and Music - NovitĂ discografiche DICEMBRE 2011

Lady Solitude Esce per Speakers Corner il vinile "Solitude", un'antologia di canzoni della grande Billie Holiday


Columns - DICEMBRE2011

In questo numero… Hyperion CPO Chandos LSO Aethalia Testament Audite Supraphon Wigmore Hall Live Tactus Urania Esoteric OMR Premium Pure Pleasure Speackers Corner Fim

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Servizio novità

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Primo piano

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AA.VV. OPERE VOCALI

FRANZ JOSEPH HAYDN QUARTETTI PER ARCHI OP. 71 Takács Quartet CDA67793 (CD alto prezzo)

F.J. Haydn: Quartetto per archi op. 71 n. 1; Quartetto per archi op. 71 n. 2; Quartetto per archi op. 71 n. 3 I Quartetti per archi op. 71 e 74 videro la luce nel 1793, durante il viaggio di ritorno dal secondo trionfale soggiorno a Londra, che aveva contribuito a consolidare la fama di Franz Joseph Haydn sia come compositore sia come personaggio di statura internazionale. I quartetti vennero dedicati al conte Anton Apponyi, potente dignitario della corte imperiale di Vienna. Per ragioni di opportunità commerciale, questi lavori furono poi divisi in due raccolte pubblicate separatamente come op. 71 e op. 74, che oggi la Hyperion ci propone nell’insuperabile interpretazione del celebre Takács Quartet. Questi quartetti sono caratterizzati da una sonorità quasi orchestrale e le continue modulazioni, le accentuate variazioni dinamiche e la loro scrittura dai tratti spiccatamente virtuosistici ricordano sotto molti aspetti le Sinfonie Londinesi. Da questi quartetti è possibile apprezzare la grande eleganza, il delicato lirismo e lo stupefacente talento di Haydn nel fondere temi seri con spunti più leggeri e umoristici. In queste splendide interpretazioni, il Takács Quartet sfoggia un suono compatto e coeso e una assoluta padronanza tecnica che confermano i giudizi dei molti critici che lo considerano il miglior quartetto per archi in circolazione.

Matthew Polenzani, tenore; Julius Drake, pianoforte Il Takács Quartet su Hyperion: FRANZ JOSEPH HAYDN QUARTETTI PER ARCHI OP. 74 CDA67781 (CD alto prezzo) FRANZ SCHUBERT QUARTETTO N. 13 LA MORTE E LA FANCIULLA CDA67585 (CD alto prezzo) WHLive0048

JOHANNES BRAHMS QUARTETTI OP. 67 E OP. 51 N. 1 CDA67552 (CD alto prezzo) 2


Columns - DICEMBRE 2011 RALPH VAUGHAN WILLIAMS - JOHN MCEWEN FLOS CAMPI. CONCERTO PER VIOLA E ORCHESTRA L. Power, viola; BBC National Orchestra of Wales, M. Brabbins CDA67839 (CD alto prezzo)

R. Vaughan Williams: Suite per viola e piccola orchestra; Flos Campi J. McEwen: Concerto per viola e orchestra Lawrence Power è oggi considerato uno dei violisti migliori della sua generazione, un fatto che ha spinto molti addetti ai lavori a paragonarlo al decano dei violisti inglesi Lionel Tertis. Le tre opere di questo disco furono tutte dedicate a Tertis, che profuse gran parte delle sue energie ad ampliare il repertorio della viola e si prodigò per tutta la vita per farle riconoscere lo status di strumento solista. I due lavori di Ralph Vaughan Williams sono caratterizzati da una sfrenata vena romantica e pervasi da eleganti atmosfere bucoliche. Flos campi (Fiore di campo) venne eseguito per la prima volta nel 1925, di fronte a un pubblico a dir poco perplesso di fronte alla sua forma ambigua e alla sua orchestrazione quanto meno insolita. Nonostante l’importante parte della viola solista e la presenza del coro a bocca chiusa, Flos campi non rientra nella categoria dei concerti solistici né in quella delle opere vocali. L’ampia parte della viola procede infatti a braccetto con l’orchestra e il coro si manifesta come un insieme di strumenti, creando un effetto di abbacinante bellezza. La poco eseguita Suite per viola e piccola orchestra fu scritta dieci anni più tardi e vanta alcuni degli spunti più lirici mai concepiti dal compositore inglese. La raffinata orchestrazione e i memorabili temi del Concerto composto nel 1901 da John McEwen rendono difficile capire perché questo gioiello sia rimasto ai margini del pur limitato repertorio per viola e orchestra. Sotto questo aspetto l’interpretazione di Power rappresenta un’addizione quanto mai opportuna ai cataloghi discografici e si pone come un punto di riferimento ineludibile. In queste tre opere Power viene accompagnato dalla BBC National Orchestra of Wales diretta da un ispirato Martyn Brabbins. Lawrence Power su Hyperion: PAUL HINDEMITH - VOLUME 3 L. Power, viola; BBC Scottish Symphony Orchestra, D. Atherton CDA67774 (CD alto prezzo) INTEGRALE DELLE OPERE PER VIOLA

EDMUND RUBBRA - WILLIAM WALTON CONCERTI PER VIOLA E ORCHESTRA

L. Power, viola; BBC Scottish Symphony Orchestra, I. Volkov, direttore CDA67587 (CD alto prezzo)

HAVERGAL BRIAN SINFONIA N. 1 GOTICA David Goode, organo; Susan Gritton, Christine Rice Peter Auty, Alastair Miles, The Bach Choir BBC National Chorus of Wales, Brighton Festival Chorus CBSO Youth Chorus, Còr Caerdydd Eltham College Boys’ Choir, Huddersfield Choral Society London Symphony Chorus, Southend Boys’ and Girls’ Choir BBC National Orchestra of Wales, BBC Concert Orchestra Martyn Brabbins CDA67971/2 (2 CD alto prezzo)

Il 17 luglio del 2011 oltre 800 professori d’orchestra e coristi si sono riuniti nella Royal Albert Hall di Londra per proporre al pubblico della capitale britannica una delle rarissime esecuzioni della Sinfonia n. 1 in re minore Gotica di Havergal Brian. I biglietti di questo imperdibile appuntamento dei Proms londinesi sono andati esauriti nel giro di 24 ore a fronte di una richiesta molto maggiore, un fatto che ha spinto la Hyperion a registrare dal vivo questo memorabile concerto per proporlo al pubblico di tutto il mondo. Si tratta di un’opera eccezionale sotto tutti gli aspetti. Raccogliendo il guanto di sfida che gli era stato gettato da Sir Henry Wood, Brian inserì nella ciclopica partitura della Gotica tutti gli strumenti conosciuti, aggiungendo un doppio coro comprendente oltre 500 elementi e diversi cori di voci bianche per il Te Deum di un’ora che chiude trionfalmente l’opera. Che siate stati o meno fortunati da trovare un biglietto per assistere al concerto londinese, questo cofanetto doppio rappresenta un must assolutamente imperdibile. KAROL SZYMANOWSKI - LUDOMIR RÓZYCKI QUARTETTI PER ARCHI

Royal String Quartet CDA67684 (CD alto prezzo)

K. Szymanowski: Quartetto per archi n. 1 op. 37; Quartetto per archi n. 2 op. 56 L. Rózycki: Quartetto per archi op. 49 Apprezzato soprattutto per le sue splendide interpretazioni del repertorio polacco, il Royal String Quartet stato insignito dal ministro della Cultura e 3


Columns - DICEMBRE2011 del Patrimonio polacco di una prestigiosa onorificenza «in considerazione del contributo dato allo sviluppo e alla diffusione della cultura polacca». In questo solco si colloca questo disco, che segna il suo debutto nel catalogo della Hyperion, comprendente tre splendide opere di Szymanowski e di Rózycki. I due quartetti di Szymanowski sono capolavori concepiti in due periodi molto diversi della carriera del compositore polacco. Sotto il profilo stilistico, il Quartetto n. 1 ricorda il Concerto n. 1 per violino e orchestra con la sua scrittura dai tratti impressionistici, la sua sensibilità voluttuosa e la sua scelta di strutture e di colori. Il Quartetto n. 2 venne invece composto nell’ultima fase della carriera di Szymanowski, che attinse a piene mani al patrimonio di melodie popolari che aveva accumulato nel corso delle sue visite sui Monti Tatra, elaborando un modernismo molto innovativo. Sotto l’aspetto espressivo, questo quartetto presenta una retorica scabra ed è pervaso da una grande energia. Il programma è completato da una preziosa rarità contemporanea, il Quartetto per archi di Ludomir Rózycki, un lavoro di grandissimo interesse, che consente di apprezzare uno stile tardo romantico “depurato” dagli influssi delle scuole francese e russa e influenzato in maniera molto leggera da qualche tema popolare dei paesi dell’Europa centrale. BBC MUSIC MAGAZINE DISC OF THE MONTH - GRAMOPHONE RECOMMENDS

THEODORE GOUVY SINFONIE N. 1 E N. 2 Deutsche Radio Philharmonie, Jacques Mercier CPO777381 (CD alto prezzo)

HEINRICH VON HERZOGENBERG INTEGRALE DELLE SONATE PER VIOLINO E PIANOFORTE

Christian Altenburger, violino; Oliver Triendl, pianoforte CPO777428 (2 CD medio prezzo)

JOHN IRELAND OPERE PER VIOLINO E PIANOFORTE

Paul Barritt, violino; Catherine Edwards, pianoforte CDH55164 (CD medio prezzo)

J. Ireland: Sonata n. 1 per violino e pianoforte; Berceuse per violino e pianoforte; Cavatina per violino e pianoforte; Sonata n. 2 per violino e pianoforte; Bagatelle per violino e pianoforte; The Holy Boy per violino e pianoforte John Ireland confidò a un amico che «rispetto alla musica sinfonica, la cameristica è un genere di gran lunga preferibile per esprimere le sensazioni più recondite», un’affermazione che trova piena conferma nel fatto che le opere da camera rappresentano il cuore pulsante della produzione del compositore inglese. Sotto questo aspetto, un posto di primissimo piano è rivestito dalle due sonate per violino e pianoforte eseguite in questo disco da Paul Barritt e da Catherine Edwards. Il programma è completato da quattro deliziose miniature, tra le quali spicca la celebre The Holy Boy, un brano che sarebbe stato ispirato a Ireland da Bobby Glasby, un giovanissimo cantore del coro irlandese della St Luke’s Church di Chelsea. 4

ERICH WOLFGANG KORNGOLD DIE STUMME SERENADE

Young Opera Company, Holst-Sinfonietta, Klaus Simon CPO777485 (2 CD alto prezzo)


Columns - DICEMBRE 2011 JOSQUIN DESPREZ AVE MARIS STELLA - MOTTETTI MARIANI Weser-Renaissance, Manfred Cordes CPO777590 (CD alto prezzo)

PRIMA SCELTA i migliori a prezzo speciale

14.90

prezzo consigliato fino al 31.01.2012

JOHANN BAPTIST VANHAL DUE SINFONIE. CONCERTO PER VIOLONCELLO E ORCHESTRA István Vardai, violoncello Camerata Schweiz, Howard Griffiths CPO777612 (CD alto prezzo)

JOHANN FRIEDRICH FASCH OPERE ORCHESTRALI - VOLUME 2 Tempesta di Mare Philadelphia Baroque Orchestra CHAN0783 (CD alto prezzo)

J.F. Fasch: Concerto FWV L: G13; Concerto FWV L: D5; Ouverture FWV K: a1; Sinfonia FWV M: g1 La Chandos presenta il secondo volume delle opere orchestrali di Johann Friedrich Fasch, un compositore di grande talento vissuto all’epoca di Bach e di Telemann. Nella prima metà del XVIII secolo la sua vasta produzione di cantate, concerti, sinfonie e lavori cameristici fu eseguita in ogni parte dei paesi di lingua tedesca e Fasch godette della stima anche di Bach. Il direttore della Tempesta di Mare Philadelphia Baroque Orchestra Richard Stone ha definito le opere di Fasch «fantastiche, vere scoperte […] Questi lavori possiedono la profondità e l’elaborazione formale delle opere di Bach senza condividerne l’austerità e sfoggiano un’attenzione per le sfumature timbriche semplicemente fenomenale». Le opere presentate in questo disco sono state registrate dal vivo nel corso di alcuni concerti tenutisi alla Presbyterian Church di Chestnut Hill a Philadelphia. Guidata dai suoi direttori artistici Gwyn Roberts e Richard Stone e dal primo violino Emlyn Ngai, l’ensemble Tempesta di Mare propone un repertorio estremamente variegato, spaziando dall’opera ai lavori cameristici. Da notare che Tempesta di Mare si esibisce senza essere condotta da un direttore, come era prassi comune nel XVIII secolo. L’ensemble Tempesta di Mare registra in esclusiva per la Chandos dal 2004 e tutti i suoi dischi sono stati accolti con unanime entusiasmo sia dal pubblico sia dalla stampa specializzata di tutto il mondo. La Tempesta di Mare Philadelphia Baroque Orchestra su CHANDOS: JOHANN FRIEDRICH FASCH OPERE ORCHESTRALI - VOLUME 1 CHAN0751 (CD alto prezzo) ALESSANDRO SCARLATTI CANTATE E OPERE CAMERISTICHE

CHAN0768 (CD alto prezzo) 5


Columns - DICEMBRE2011 GEORG FRIEDRICH HÄNDEL NOVE ARIE TEDESCHE

Julianne Baird, soprano CHAN0743 (CD alto prezzo) SYLVIUS LEOPOLD WEISS CONCERTI PER LIUTO

Richard Stone, liuto CHAN0707 (CD alto prezzo) AA.VV.

APRÈS LA NUIT… CONCERTI PER TROMBA E ORCHESTRA

Philippe Schartz, tromba; Karen Geoghegan, fagotto Solistes Européens Luxembourg, Christoph König CHAN10700 (CD alto prezzo)

A. Jolivet: Concertino per tromba, archi e pianoforte P. Hindemith: Concerto per tromba, fagotto e orchestra d’archi R. Wiltgen: après la nuit…: Concerto per tromba e orchestra d’archi A. Copland: Quiet City per tromba, corno inglese e orchestra d’archi A. Arutiunian: Elegia per tromba e orchestra d’archi La tromba rappresenta la protagonista indiscussa di questo disco, il cui programma abbina una serie di rarità a concerti per tromba e orchestra molto conosciuti nella splendida interpretazione di Philippe Schartz, uno dei migliori solisti oggi in circolazione. In questo disco Schartz è accompagnato dai Solistes Européens Luxembourg, guidati dal loro direttore principale Christoph König. Roland Wiltgen compose il Concerto per tromba e orchestra d’archi Après la nuit… nel 2010 pensando proprio a Philippe Schartz. Commissionata dai Solistes Européens Luxembourg, quest’opera è stata tenuta a battesimo dall’ensemble lussemburghese al Festival Internazionale di Echternach lo stesso anno. Come ha affermato lo stesso Wiltgen: «L’ascoltatore deve immaginare una persona addormentata che sogna cosa gli accadrà il giorno successivo […] Dopo un inizio calmo e tranquillo, la giornata diventa sempre più convulsa, per rallentare e prepararsi a un’altra notte di sogni». Facendo seguito a Fantasies for Bassoon pubblicato nel mese di ottobre, Karen Geoghegan affianca in questo disco Schartz nel Concerto per tromba, fagotto e orchestra di Paul Hindemith. Il compositore armeno Alexander Arutinian è conosciuto soprattutto per il bellissimo Concerto per tromba e grande orchestra del 1950, di cui Schartz ci ha già regalato una splendida interpretazione (CHAN10562). La melodiosa Elegia per tromba e orchestra d’archi presentata in questo disco vide la luce nel 2000 commissionata da Thomas Stevens e da Doc Severinson, solista entrato nella leggenda e direttore di parecchie band di altissimo livello. 6

JEAN SIBELIUS SINFONIE N. 5 E N. 6 London Symphony Orchestra, Colin Davis LSO0537 (SACD alto prezzo)

Ultimo volume della strepitosa integrale delle sinfonie di Jean Sibelius portata a termine da Sir Colin Davis per la LSO Live, questo disco fa seguito alla registrazione della Terza e della Settima Sinfonia del grande compositore finlandese, che ha fatto letteralmente incetta di premi e di riconoscimenti sulla stampa specializzata di tutto il mondo. Nelle belle opere presentate in questo disco possiamo apprezzare l’universo di stupefacente bellezza e di accecante luminosità concepito da Sibelius, giustamente considerato uno dei sinfonisti più innovativi e di maggior talento vissuti tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo. Come sempre di altissimo livello l’esecuzione della London Symphony Orchestra, che sfoggia ancora una volta la propria incredibile tavolozza sonora sotto la bacchetta di uno dei più grandi direttori del nostro tempo. CLASSICAL CD OF THE WEEK (The Sunday Times) «Un disco davvero stupefacente» DISC OF THE MONTH (Classic FM Magazine).

AETHALIA LUIGI CHERUBINI RIDUZIONE IN ARMONIA DI OUVERTURE PER OTTETTO DI FIATI

Cherubini Harmonie, Guido Corti, direttore AE0911001 (CD medio prezzo)

L. Cherubini: Anacréon; Die Gefangene; Don Silvio; Elisa; Lodoïska; Medea Questo disco propone esecuzioni fino a ora inedite di manoscritti conservati presso il Fondo Granducale della Cappella Musicale Palatina (Fondo Pitti) del Conservatorio Cherubini


Columns - DICEMBRE 2011 di Firenze. Nel 1827 il granduca Leopoldo II ordinò all’archivista Giuseppe Lorenzi di fare un modello per compilare un catalogo ragionato di tutta la musica esistente nell’Archivio. Portato a termine nel 1830, questo catalogo annovera un grandissimo numero di opere teatrali ridotte per pianoforte, quartetti, quintetti e sestetti. Tale abbondanza di arrangiamenti attesta una diffusissima prassi: quella della riduzione di opere teatrali specialmente in armonia (cioè per complesso di fiati). Questa tradizione assunse una forma consolidata nella seconda metà del Settecento in tutte le maggiori corti dell’Europa centrale, incarnandosi nella maggior parte dei casi nella forma dell’ottetto (coppie di oboi, clarinetti, corni e fagotti). Richiestissime, diffuse e in seguito molto amate anche dal pubblico borghese dell’Ottocento, queste trascrizioni potevano addirittura incrementare l’attesa della prima rappresentazione di un’opera, riuscendo spesso a circolare ancor prima del suo allestimento. Queste riduzioni in armonia delle ouvertures di Cherubini acquistano un sapore nuovo, e seducente, impreziosito dai colori morbidi e pastosi dei fiati e al tempo stesso rese gustose e sapide dall’aura ludica e festosa che sprigionano. Sono dunque a tutti gli effetti un tassello importante della nostra civiltà musicale.

TESTAMENT JOSEPH KEILBERTH IN CONCERTO Christian Ferras, violino Berliner Philharmoniker, Joseph Keilberth

le nel catalogo Testament (TES1412, 14 CD). Se la Nona Sinfonia di Bruckner e l’ouverture Rosamunda di Schubert presenti in questo disco facevano parte del repertorio più abituale di Keilberth, il Concerto per violino e orchestra di Alban Berg rappresentava invece una assoluta novità destinata a diventare una delle opere più amate dal grande direttore tedesco. Il direttore tedesco si accostò per la prima volta alla partitura di Berg nel dicembre del 1955, per un concerto tenuto all’Opera di Stato di Amburgo con il violinista André Gertler. In quell’occasione Keilberth scrisse: «Lo stiamo progressivamente assimilando, ma ci sono ancora diverse cose che non quadrano». Qualche tempo dopo scrisse a suo figlio Thomas: «Sono davvero contento che tu apprezzi di più il Concerto di Berg. Dal mio punto di vista, si tratta solo di un’opera dodecafonica che mi piace». Nella stagione 1965-66 a Keilberth fu chiesto di compilare una classifica dei dieci più grande capolavori del XX secolo. Nella lista del direttore tedesco il Concerto di Berg era balzato al secondo posto, subito dietro Dumbarton Oaks di Stravinsky, ma davanti alla sinfonia di Mathis der Maler di Hindemith.

AA.VV. BACH E LA TRADIZIONE ORGANISTICA

- VOL. 2 Wilfried Rombach, tenore; Martin Neu, organo

DELLA GERMANIA MERIDIONALE

AUD92548 (SACD alto prezzo) TES1472 (2 CD prezzo speciale)

F. Schubert: Ouverture Rosamunda D.644 A. Berg: Concerto per violino e orchestra Dem Andenken eines Engels (In memoria di un angelo) A. Bruckner: Sinfonia n. 9 Durante la seconda guerra mondiale Joseph Keilberth ottenne il posto di direttore principale dell’Orchestra Filarmonica Tedesca di Praga grazie alla raccomandazione di Furtwängler e nel 1945 si trasferì all’Opera di Stato di Dresda, città sotto il controllo sovietico. Keilberth mantenne quel posto fino al 1950, quando riuscì a far coesistere quell’incarico con la carica di direttore dell’orchestra praghese, che dopo la fine della seconda guerra mondiale si era rifugiata a Bamberga. Keilberth fu uno dei più grandi direttori wagneriani di tutti i tempi e incise la prima versione stereofonica dell’Anello del Nibelungo, un’edizione entrata nella leggenda e oggi disponibi-

J.S. Bach: Toccata BWV 540; Fuga sul Magnificat BWV 733; Triosonata BWV 529; Fuga BWV 540 G. Muffat: Toccata sexta J. Pachelbel: Fuga sul Magnificat; Magnificat primi toni J.C. Kerll: Toccata I J.J. Froberger: Capriccio XII Caratterizzata da una straordinaria varietà formale e melodica, da una elaborata scrittura contrappuntistica e da tecniche compositive che comprendevano sezioni di pedaliera, passaggi imitativi e un ampio sviluppo motivico, la tradizione organistica della Germania meridionale ebbe una grande influenza sulla produzione di Johann Sebastian Bach. Dopo aver messo in evidenza i legami tra Bach e i compositori attivi nelle città della Germania settentrionale con il disco dedicato a Bach, Böhm e Buxtehude (AUD92547), con questo disco la Audite va alla scoperta della produzione di alcuni autori originari della Germania meridionale, Johann Jakob 7


Columns - DICEMBRE2011 Froberger, Johann Caspar Kerll, Georg Muffat e Johann Pachelbel, mettendoli in relazione con l’opera bachiana. Inoltre in questo SACD viene presentato il Magnificat di Pachelbel in una versione in linea con la prassi dell’epoca, con ogni strofa che viene alternata a opere per organo di Bach, dando vita in questo modo a un’entità musicale di ampio respiro. Per questo disco Martin Neu ha deciso di utilizzare due strumenti dalle caratteristiche molto diverse: le due opere più antiche di Kerll e di Froberger sono state infatti eseguite sull’organo costruito da Blasius Bernauer nel 1776 della città svizzera di Laufenburg, mentre per le altre è stato utilizzato il nuovo organo Metzler (2005) di Stuttgart-Obertürkheim. Già disponibile: AA.VV. BACH E LA TRADIZIONE ORGANISTICA DELLA GERMANIA SETTENTRIONALE

- VOLUME 1

Martin Neu, organo AUD92547 (SACD alto prezzo) IGOR STRAVINSKY - DMITRI SHOSTAKOVICH OPERE PER VIOLINO E PIANOFORTE

Judith Ingolfsson, violino; Vladimir Stoupel, pianoforte AUD92576 (SACD alto prezzo)

I. Stravinsky: Divertimento D. Shostakovich: Sonata per violino e pianoforte op. 134 Questo nuovo disco della Audite non poteva proporre due opere più diverse: il Divertimento per violino e pianoforte di Igor Stravinsky, opera scritta nel 1932 come arrangiamento del balletto Le baiser de la fée, e la Sonata per violino e pianoforte di Dmitri Shostakovich, composta nel 1968 in occasione del sessantesimo compleanno di David Oistrakh. Il Divertimento di Stravinsky è infatti un vigoroso omaggio a Ciaikovsky, basato su alcuni temi tratti da opere vocali e lavori pianistici dell’autore della Patetica, mentre il brano di Shostakovich è stato autorevolmente definito un profondo e misterioso contributo al genere della sonata per violino e pianoforte. In ogni caso, queste due opere sono accomunate da una spiccata propensione per un simbolismo dai tratti fortemente allegorici e da una scrittura molto misteriosa che, nel caso dell’opera di Stravinsky, si incarnano in una “musica sulla musica” brillante e spesso anche elegante, mentre la Sonata di Shostakovich può essere considerata una forma di intima biografia dell’auto8

re. Per gli interpreti, l’esecuzione di due opere così diverse in un solo disco o nello stesso concerto costituisce una sfida molto stimolante, che richiede di ripercorrere le esperienze culturali, musicali e politiche e i valori di entrambi i compositori. Nel caso di questo disco Judith Ingolfsson e Vladimir Stoupel superano questo improbo compito con sicura autorevolezza.

JAN DISMAS ZELENKA SEPOLCRI

Hana Blažíková, David Erler, Tobias Hunger Tomáš Král, Collegium Marianum, Jana Semerádová SU4068 (CD alto prezzo)

J.D. Zelenka: Immisit Dominus pestilentiam ZWV 58; Attendite et videte ZWV 59; Deus dux fortissime ZWV 60 Considerato il massimo esponente del Barocco musicale boemo, Jan Dismas Zelenka è ormai un compositore ben noto agli appassionati del repertorio preromantico e non richiede più nessuna presentazione. Nonostante questo, le splendide opere da lui composte a Praga devono ancora essere riscoperte come meritano. Sebbene siano le primissime opere a esserci pervenute, i tre sepolcri (termine italiano con cui venivano definite nei paesi di lingua tedesca le cantate scritte per essere eseguite il Venerdì Santo di fronte all’immagine della tomba di Cristo) proposti in questo disco presentano già tutti i tratti salienti del raffinato stile della maturità di Zelenka. Il compositore boemo scrisse queste suggestive opere per il Klementinum di Praga, il collegio dei gesuiti più antico della Boemia, e grazie al loro stile molto peculiare costituiscono una preziosa testimonianza delle numerose esecuzioni musicali che si tenevano regolarmente nella Chiesa del Santo Salvatore. Nel 1709 Zelenka diresse in questa chiesa il primo sepolcro. A distanza di tre secoli queste cantate sono state registrate in prima mondiale nella chiesa situata nel lato opposto del Ponte Carlo dal Collegium Marianum, uno degli ensemble di strumenti originali migliori d’Europa, con quattro solisti di altissimo livello. Questo disco costituisce un nuovo volume di grandissimo interesse dalla collana Music from Eighteenth-Century Prague, che consente di allargare le nostre conoscenze sulla straordinaria produzione di Zelenka.


Columns - DICEMBRE 2011 AA.VV.

- REGISTRAZIONI GIOVANILI Josef Suk, violino Alfréd Holeček, Jan Panenka e Josef Hála, pianoforte Milan Škampa, viola; André Navarra, violoncello JOSEF SUK

SU4075 (6 CD a prezzo speciale)

A. Dvorák: Quattro Pezzi romantici per violino e pianoforte op. 75; Sonatina per violino e pianoforte op. 100; Sonata per violino e pianoforte op. 57 J. Suk: Quattro Pezzi per violino e pianoforte op. 17 L. Janácek: Sonata per violino e pianoforte B. Smetana: Dalla mia casa. Due Pezzi per violino e pianoforte J. Ježek: Sonata per violino e pianoforte B. Martinů: Duo n. 1 per violino e violoncello H 157; Duo n. 2 per violino e violoncello H 371 E. Grieg: Sonata n. 3 per violino e pianoforte op. 45 R. Schumann: Il canto della sera per violino e pianoforte op. 85 n. 12 O. Respighi: Sonata per violino e pianoforte J. Brahms: Sonata n. 1 per violino e pianoforte op. 78; Valse per violino e pianoforte op. 39 n. 15; Sonata n. 2 per violino e pianoforte op. 100; Sonata n. 3 per violino e pianoforte op. 108 F. Schubert: Sonatina per violino e pianoforte op. 137 n. 1; Duo per violino e pianoforte op. 162 C. Debussy: Sonata per violino e pianoforte; Clair de lune per violino e pianoforte; La plus que lente. Valzer per violino e pianoforte F. Poulenc: Sonata per violino e pianoforte C. Franck: Sonata per violino e pianoforte W.A. Mozart: Duo per violino e viola K.424 A. Honegger: Sonatina per violino e violoncello Z. Kodály: Duo per violino e violoncello op. 7 Il mattino del 7 luglio del 2011 le agenzie di stampa hanno diffuso la triste notizia della scomparsa di una delle ultime grandi leggende della musica del XX secolo. Josef Suk rientrava infatti nel ristrettissimo pantheon dei violinisti più carismatici della seconda metà del secolo appena trascorso. Quando iniziò a muovere i primi passi della carriera, Suk poteva contare su un indiscutibile talento, ma si trovò anche nella necessità di dimostrare di essere degno del glorioso cognome che portava (sia il pubblico sia la critica sapevano infatti che era nipote del celebre compositore Josef Suk e addirittura pronipote di Antonín Dvorák!). Verso la metà degli anni Cinquanta Suk iniziò a mettersi in grande evidenza nel panorama concertistico internazionale e iniziò a incidere i primi dischi. Questo cofanetto di sei CD raccoglie una vasta serie di incisioni - nella maggior parte dei casi pubblicate per la prima volta - realizzate tra il 1956 e il 1967, che tratteggiano l’immagine di un artista ormai del tutto maturo. Nel giro di pochi anni Suk registrò con alcuni dei migliori pianisti del

suo paese un gran numero di opere, spaziando dai brani più significativi di Dvorák e di suo nonno, alle sonate di Debussy e di Janácek (grazie alle quali ottenne un Grand Prix du Disque), fino ai brani di Honegger e di Kodály, che lo videro affiancato dal violoncellista André Navarra. Accuratamente rimasterizzate dalla Supraphon, queste incisioni costituiscono un documento della massima importanza e - soprattutto - una affettuosa testimonianza dell’arte superlativa di un giovane violinista, il cui nome era destinato a entrare nella leggenda.

AA.VV. OPERE VOCALI

Matthew Polenzani, tenore - Julius Drake, pianoforte WHLive0048 (CD medio prezzo)

F. Schubert: Im Frühling; Fischerweise; Der Einsame; Nachtstück; An Silvia L. van Beethoven: An die ferne Geliebte op. 96 B. Britten: Seven Sonnets of Michelangelo op. 22 R. Hahn: Venezia - Chansons en dialecte Venetien (Sopra l’acqua indormenzada; La barcheta; L’avertimento; La biondina in gondoleta; Che pecà!; La Primavera) Tradizionale: Danny Boy Considerato da molti addetti ai lavori uno dei tenori più dotati della nuova generazione, Matthew Polenzani è stato lodato per la sua straordinaria versatilità artistica e il meraviglioso lirismo che ha sfoggiato nelle sale da concerto più importanti del mondo. Nel suo disco d’esordio per la Wigmore Hall Live Polenzani esegue una meravigliosa antologia di opere di Franz Schubert, Reynaldo Hahn, Ludwig van Beethoven e Benjamin Britten accompagnato con la consueta perizia da un ispirato Julius Drake. Scritto nell’aprile del 1816, An die ferne Geliebte (all’amata lontana) op. 98 è l’unico ciclo liederistico scritto da Beethoven e con ogni probabilità il primo messo in musica da un compositore di alto livello. Il programma comprende poi cinque piccoli gioielli di Schubert e i Seven Sonnets of Michelangelo di Britten, i cui testi poetici riflettono sul tema dell’amore eterno. Questi sonetti vennero scritti da Michelangelo sulla spinta dell’amore che provava per il giovane Tommaso Cavalieri e nella versione di Britten assumono una maggiore espressività, in quanto secondo molti in essi sarebbe adom9


Columns - DICEMBRE2011 brata dietro un velo molto tenue la passione che il grande compositore inglese provava per il tenore Peter Pears. Il disco si conclude con la raccolta di Hahn Venezia: Chansons en dialecte vénitien. Descritte da Hahn al tempo stesso «frivole e malinconiche», queste mélodies vennero eseguite per la prima volta nel 1901 a Venezia in una serata all’aperto. Come bis uno dei brani più conosciuti della tradizione irlandese, O Danny Boy, eseguito da Polenzani con un lirismo morbido e delicatissimo.

NINO ROTA - LINO LIVIABELLA OPERE PER VIOLA E PIANOFORTE

Luca Sanzò, viola; Maurizio Pacariello, pianoforte TC901101 (CD alto prezzo)

L. Liviabella: Prima Sonata in un tempo (1950); Seconda Sonata (1957) N. Rota: Sonata in sol maggiore (193435, revisione 1970); Sonata in do maggiore (1945); Intermezzo (1945) La Tactus continua la propria esplorazione del repertorio cameristico italiano del Novecento storico con un disco di grandissimo interesse che riunisce le figure di Nino Rota – per una volta svincolato dall’ormai intollerabile cliché di compositore di colonne sonore – e di Lino Liviabella, un autore troppo trascurato che merita di essere riscoperto ai massimi livelli. Protagonisti di questa nuova uscita sono il violista Luca Sanzò, solista dotato di grande temperamento e di una spiccata sensibilità, e il pianista Maurizio Pacariello, che ci conducono per mano alla scoperta di cinque lavori di insospettabile bellezza. AA.VV.

SCINTILLATE AMICAE STELLAE - MUSICA PER IL NATALE DAI CONVENTI DEL XVI E XVII SECOLO

Cappella Artemisia, Candace Smith TC280003 (CD alto prezzo)

F. Rognoni Taeggio: Puer natus A. Soderini: O Maria R.G. Badalla: Scintillate amicæ stellæ D. Massenzio: Noè noè Magi videntes stellam C.M. Cozzolani: Ecce annuntio vobis C. Assandra: Hodie Christus Canto Gregoriano: Hodie nobis cælorum rex A. Rota: Hodie Christus natus est T. Massaino: Quem vidistis pastores? S. Reina: Silentium D. Speer: O praeclara 10

dies G.B. Strata: O Maria che giubilante partoristi G. Casati: Natus es Iesus M.X. Perucona: Ad gaudia, ad iubila I. Leonarda: Gloria in excelsis Deo (Dialogo à 4 per il Santo Natale) Questo delizioso disco della Cappella Artemisia propone un’antologia di grande interesse delle opere che venivano eseguite in occasione delle solennità natalizie nei conventi italiani tra il XVI e il XVII secolo, un repertorio che la formazione diretta da Candace Smith ha già esplorato in diversi dischi pubblicati nel corso degli anni dalla Tactus. Nel programma ritroviamo tre monache compositrici già prese in considerazione in precedenza, Chiara Margarita Cozzolani (della quale non si può non citare gli splendidi Vespri natalizi del 1650, TC600301), Maria Xaveria Perucona e la novarese Isabella Leonarda, forse la più famosa di tutte, alle quali fanno corona una serie di altri compositori tutti da scoprire. Nel complesso, si tratta di uno dei dischi natalizi più attraenti e stimolanti degli ultimi tempi.

FRANZ LISZT OPERE PER PIANOFORTE E ORCHESTRA

Sviatoslav Richter, pianoforte London Symphony Orchestra, Kyrill Kondrashin URNWS139 (CD basso prezzo)

F. Liszt: Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra S124; Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra S125; Fantasia su temi popolari ungheresi; Valse oubliée n. 1; Valse oubliée n. 2; Étude Feux follets; Étude Harmonies du soir Questa edizione raccoglie una parte significativa delle registrazioni di Sviatoslav Richter relativamente al repertorio lisztiano con orchestra. Comprende infatti i due concerti per pianoforte e orchestra registrati a Londra nel 1961 e diretti da Kyrill Kondrashin e la stupenda Fantasia su temi popolari ungheresi, incisa anch’essa a Londra nel 1961. Vi sono poi alcuni estratti da opere per pianoforte solo, in questo caso una scelta di Valse oubliée e di Études trascen-


Columns - DICEMBRE 2011 dentales. Nella carriera del grande pianista russo la musica di Liszt è stata di frequentazione alterna, e tuttavia i risultati, come dimostrano queste versioni, sono di eccezionale rilievo per virtuosismo ed espressività, al punto da essere diventati punti fermi nella storia dell’interpretazione novecentesca. MIKHAIL GLINKA UNA VITA PER LO ZAR

Boris Christoff, Nikolai Gedda, Teresa Stich-Randall Orchestre des Concerts Lamoureux, Igor Markevitch URNWS137 (2 CD al prezzo di un 1)

Da molti anni introvabile sul mercato, questa straordinaria registrazione stereofonica del 1958 è una delle pochissime versioni disponibili di quest’opera di importanza capitale della musica russa del XIX secolo. In questa versione arrangiata da RimskyKorsakov la direzione è affidata a quello che è stato uno dei massimi compositori e direttori russi del XX secolo: Igor Markevitch, personaggio poliedrico, che oltre che nel mondo della musica è stato famoso anche in quelli della cultura e del costume, intimo amico dei grandi fuorusciti di inizio secolo, da Djaghilev a Stravinsky, e autore di fondamentali saggi anche sul nostro paese. Interprete sottile e drammatico, Markevitch è il direttore ideale di questo dramma ottocentesco incentrato sulla figura storica di Ivan Susanin, interpretato in quest’occasione dal grande Boris Christoff. Nel complesso si tratta di una proposta editoriale destinata a rimanere un punto di riferimento ineludibile nella storia del teatro d’opera europeo. DAVID OISTRAKH IN CONCERTO David Oistrakh, violino London Symphony Orchestra, Lovro von Matacic URNWS138 (CD basso prezzo)

M. Bruch: Concerto per violino e orchestra J. Sibelius: Concerto per violino e orchestra op. 47 K. Szymanowski: Sonata per violino e pianoforte op. 9 Le registrazioni svedesi di David Oistrakh dei concerti per violino e orchestra di Max Bruch e di

Jean Sibelius (diretti rispettivamente da Lovro von Matacic e da Sixten Ehrling) sono state regolarmente ripubblicate dalla EMI a distanza di molti anni. Purtroppo, da molto tempo queste interpretazioni non sono più disponibili, un vero peccato perché nel 1954 il grande violinista sovietico raggiunse i livelli più alti della sua carriera in termini di introspezione interpretativa e di mezzi tecnici. In aggiunta a questi due celebri concerti, questo nuovo disco della Urania contiene anche la rara Sonata per violino e pianoforte op. 9 di Karol Szymanowski, opera in quegli anni di fatto contemporanea e tuttavia di estrema classicità.

GABRIEL FAURÉ REQUIEM

Victoria de los Angeles, Dietrich Fischer-Dieskau Orchestra del Conservatoire di Parigi, André Cluytens ESS90055 (SACD alto prezzo)

Composto tra il 1887 e il 1890, il Requiem di Gabriel Fauré è un’opera di straordinario impatto emotivo, nonostante un organico e una durata lontani dalle proporzioni ciclopiche adottate da molti compositori contemporanei come Brahms e Bruckner, al punto che Camille Saint-Saëns - critico tutt’altro che benevolo - si spinse ad affermare che «come esiste un solo Ave verum corpus [di Mozart], così esiste un solo Pie Jesu, quello del Requiem di Fauré». A questo ampio affresco sonoro Fauré seppe conferire una spiritualità che abbraccia sia la sfera umana sia quella religiosa, fatto che lo rende molto vicino al modo di sentire dell’uomo moderno. La versione propostaci dalla Esoteric con la consueta qualità sonora è una delle migliori mai fissate su disco, con due cantanti del calibro di Victoria de los Angeles e Dietrich Fischer-Dieskau e l’Orchestra del Conservatoire di Parigi diretta dal grande André Cluytens. Un must assolutamente imperdibile. GEORG FRIEDRICH HÄNDEL INTEGRALE DELLE SONATE PER STRUMENTI A FIATO

Frans Brüggen, flauto dolce e flauto traversiere Anner Bylsma, violoncello; Bob van Asperen, clavicembalo ESS90056 (SACD alto prezzo)

A partire dagli anni Sessanta un gruppo di musicisti di grande talento iniziò a riscoprire il repertorio preromantico in 11


Columns - DICEMBRE2011 maniera innovativa, utilizzando strumenti originali e adottando la prassi esecutiva dell’epoca. Se in un primo tempo gli appassionati più tradizionalisti fecero fatica o addirittura si rifiutarono di ascoltare le loro interpretazioni, alla fine quel gruppo di musicisti - tra le cui fila vi erano Nikolaus Harnoncourt, Gustav Leonhardt, Trevor Pinnock e Christopher Hogwood riuscì ad affermarsi e a far accettare il suo approccio filologico. Questo disco testimonia quegli anni gloriosi con una serie di sonate di Georg Friedrich Händel eseguite dal flautista Frans Brüggen, con una sezione di basso continuo di altissimo livello composta da Anner Bylsma e da Bob van Asperen. La resa sonora è semplicemente spettacolare, con una restituzione perfetta anche delle più piccole nuances dei tre strumenti.

no coesistere con grande spontaneità tinte quanto mai sgargianti con uno stile portato agli estremi. Che album! Scatenato, elettrizzante e del tutto sfrenato, Wild Planet sale ad altezze vertiginose grazie alle performance di due vocalist dai tratti a dir poco eccessivi come Cindy Wilson e Kate Pierson, i cui innocenti timbri femminili si fondono alla perfezione con la voce effeminata e gli atteggiamenti ossessivi di Fred Schneider. Mentre l’incontenibile esuberanza e il carattere frivolo della musica finiscono per rendere questo disco un po’ datato, le armonie sfoggiate da questo trio sono assolutamente incredibili. Se a tutto questo si aggiungono i vigorosi riff della chitarra di Ricky Wilson, gli imprevedibili passaggi dei sintetizzatori e un gran numero di ritmi tutti da ballare avrete un’immagine completa di questo capolavoro degli anni Ottanta, che grazie alle sue vibrazioni positive e a sonorità del tutto travolgenti non può far altro che migliorare con il passare degli anni. JAMES TAYLOR FLAG

MUDSACD2071 (SACD alto prezzo)

THE B-52S WILD PLANET

MOFI1-014 (LP da 150 grammi)

Party Out of Bounds; Dirty Back Road; Runnin’ Around; Give Me Back My Man; Private Idaho; Devil in My Car; Quiche Lorraine; Strobe Light; 53 Miles West of Venus Party out of bounds! Questa espressione non è solo il titolo di uno dei brani di maggior successo di Wild Planet, ma anche il senso che pervade il secondo martellante disco dei B-52s, una frase che spiega alla perfezione lo spirito e gli obiettivi che costituiscono la base di questo classico della new wave. Del tutto pronti a dare un seguito all’album dai tratti decisamente kitsch con cui avevano debuttato, con Wild Planet i B-52s fanno centro sotto tutti i fronti: le qualità dei brani in programma, una buona dose di umorismo (che non guasta mai), un certo gusto per l’esagerazione, una gradevole vena melodica, disinvoltura in abbondanza e un impeccabile suono d’insieme. Con Wild Planet i B-52s si spinsero ancora più avanti, con accenti psichedelici che fan12

Company Man; Johnnie Comes Back; Day Tripper; I Will Not Lie for You; Brother Trucker; Is That the Way You Look?; B.S.U.R.; Rainy Day Man; Millworker; Up on the Roof; Chanson Française; Sleep Come Free Me James Taylor stava vivendo un momento particolarmente interessante della sua vita quando registrò Flag, uno dei suoi dischi più sottovalutati in assoluto. Reduce dai due Dischi di Platino ottenuti con J.T. (album disponibile su SACD nel catalogo della OMR, MUDSACD2070), l’artista che contribuì a definire il genere del cantante-cantautore aveva appena finito una collaborazione con Art Garfunkel e Carly Simon, era entrato a far parte del cast di un musical di Broadway e stava intensificando sempre di più il suo impegno politico. Tutti questi fattori contribuirono alla realizzazione di questo vero e proprio capolavoro del 1979, nel quale Taylor suona con una dolcezza e un tono introverso maggiori di quelli a cui aveva abituato i suoi fan su testi di grande intensità emotiva. In passato Flag era già stato rimasterizzato per diverse stampe su CD, ma fino a questo momento nessuna casa discografica aveva fatto ricorso ai master analogici originali. La qualità sonora di questo SACD della OMR è apprezzabile sotto tutti gli aspetti e il risultato complessivo è spettacolare come ascoltare all’aperto la dolcissima voce di Taylor in una tiepida notte d’estate.


Columns - DICEMBRE 2011 STEVIE WONDER HOTTER THAN JULY

MOFI1-018 (LP da 180 grammi)

Did I Hear You Say You Love Me; All I Do; Rocket Love; I Ain’t Gonna Stand For It; As If You Rad My Mind; Master Blaster (Jammin’); Do Like You; Cash In Your Face; Lately; Happy Birthday Nel 1980, anno in cui venne pubblicato Hotter Then July, Stevie Wonder era reduce da un decennio di transizione, nel corso del quale era passato definitivamente all’età adulta e aveva contribuito a ridefinire il pop, un fatto che gli aveva permesso di conquistarsi un pubblico sempre più folto e i favori della critica (oltre ovviamente - a un buon numero di Grammy Awards). Come aveva fatto in tutti gli album precedenti, nel primo disco degli anni Ottanta Wonder suona una incredibile varietà di strumenti, accompagnato da parecchie guest star del calibro di Angela Winbush, Michael Jackson, Betty Wright e alcuni membri della Gap Band. Da tutto questo è scaturito un album ricco di delicate canzoni d’amore, deliziosi brani pop e un omaggio appena dissimulato a Bob Marley. CARLOS SANTANA E JOHN MCLAUGHLIN LOVE DEVOTION SURRENDER

Carlos Santana, John McLaughlin MUDSACD2080 (SACD alto prezzo)

A Love Supreme; Naima; The Life Devine; Let Us Go Into The House Of The Lord; Meditation Quando nel 1972 la sorte li fece incontrare per registrare questo splendido disco, Carlos Santana e John McLaughlin provenivano da due mondi radicalmente opposti. Quello che li univa - oltre ovviamente a una assoluta padronanza della tecnica chitarristica - era una profonda spiritualità e il fatto che entrambi avevano tratto ispirazione dallo stile di John Coltrane. Il cuore pulsante di questo disco è rappresentato dalle tre strepitose jam di chitarra che comprendono “A Love Supreme” di Coltrane, con un lunghissimo duetto che sfocia in una vera e propria estasi spirituale. A questo straordinario brano si aggiungono “Naima” di Coltrane e “Meditation” di McLaughlin, due interludi

strumentali molto piacevoli. L’elemento di coesione dei cinque brani di questo album è costituito dall’organo di Larry Young. La possibilità di ascoltare Santana e McLaughlin sfoggiare il loro insuperabile virtuosismo e poi esibirsi in memorabili duetti costituisce la realizzazione dei sogni di ogni appassionato di chitarra. In ogni caso, non bisogna dimenticare che in questo disco - opportunamente riproposto con una eccezionale qualità sonora dalla OMR - il virtuosismo non calpesta mai le ragioni dei contenuti musicali e dell’anima della musica.

PREMIUM AA.VV. BEST AUDIOPHILE VOICES

- VOLUME 7

PRM27953 (CD alto prezzo)

Dopo il grande successo ottenuto dai volumi precedenti, la Premium pubblica il settimo volume di Best Audiophile Voices. Il programma di questo disco propone una splendida selezione di brani noti e meno noti eseguiti da alcune delle migliori cantanti in circolazione, da Saskia Bruin, Sarah Morrau e Jenice Fleming a Eva Cassidy ed Emilie-Claire Barlow. Come prevedibile, la straordinaria qualità sonora della registrazione consente di apprezzare anche le più piccole nuances di ogni cantante e dei gruppi che le accompagnano, offrendo un ascolto di incredibile realismo. Da non perdere.

KEB’ MO’ SUITCASE

PPAN77621 (LP da 180 grammi)

Your Love; The Itch; Eileen; Remain Silent; Still There For Me; Rita; I’m A Hero; Suitcase; Whole ’Nutha Thang; I See Love; I’ll Be Your Water; Life Is Beautiful Lanciato sul mercato nel giugno del 2006, Suitcase è l’ottavo album realizzato 13


Columns - DICEMBRE2011 in studio da Keb’ Mo’, uno dei più grandi bluesmen del Delta del Mississippi dell’ultima generazione. Per questo album Keb’ Mo’ tornò a lavorare con il producer John Porter, che lo aveva aiutato a presentare i suoi primi brani commerciali in Slow Down, album nel quale avevano iniziato a lavorare su progetti molto ambiziosi con altri cantanti. In seguito Keb’ Mo’ collaborò con diversi producer accumulando una vasta esperienza, mentre Porter (che già prima di lavorare all’album Keb’ Mo’ era un producer molto navigato) iniziò a interessarsi ad altri generi e ad artisti come Taj Mahal e Bob Dylan. Il grande successo di pubblico e di critica ottenuto da Suitcase – nettamente superiore a quello preventivato e di gran lunga maggiore di quello riscosso dagli album precedenti – può essere spiegato oltre che nella grande prova di Keb’ Mo’ nella ricomposizione di un duo perfettamente rodato. Un nuovo titolo di grande interesse che va ad aggiungersi al prestigioso catalogo della Pure Pleasure. SARAH VAUGHAN SNOWBOUND

Sarah Vaughan, Orchestra diretta da Don Costa PPAN52091 (LP da 180 grammi)

Snowbound; I Hadn’t Anyone Till You; What’s Good About Goodbye?; Stella by Starlight; Look to Your Heart; Oh, You Crazy Moon; Blah, Blah, Blah; I Remember You; I Fall in Love Too Easily; Glad to Be Unhappy; Spring Can Really Hang You Up the Most Accompagnata dal suono avvolgente degli archi del celebre arrangiatore Don Costa, Sarah Vaughan registrò nel 1962 un album di ballate dai toni prevedibilmente sognanti intitolato Snowbound. A dispetto della tranquilla atmosfera e dei tempi piacevolmente rilassati, la Vaughan non si limitò a fornirne una lettura vacua e sdolcinata, ma eseguì gli 11 brani in programma in uno stile al passo con i tempi, rispettandone però scrupolosamente le caratteristiche emozionali. Il brano che dà il titolo al disco è uno dei brani più intensi e romantici in programma, con la Vaughan che si lancia nel registro più grave del suo affascinante registro contraltile, controllando in maniera magistrale il vibrato a bocca chiusa. La grande cantante americana scelse anche una delle canzoni meno note del songbook dei fratelli Gershwin (“Blah, Blah, Blah”, comprensibilmente enfatizzato, ma non per questo meno divertente), per tornare verso la fine a ballate dai toni carezzevoli con una serie di brani davvero deliziosi “I Fall in Love Too Easily”, “Glad to Be Unhappy” e “Spring Can Really Hang You Up the Most”. Snowbound è una meravigliosa riscoperta degli anni in cui la Vaughan collaborava con la Roulette, offertaci dalla Pure Pleasure con una strepitosa qualità sonora. 14

PIOTR ILIC CIAIKOVSKY LA BELLA ADDORMENTATA NEL BOSCO

Orchestre de la Suisse Romande, Ernest Ansermet SC-SXL2060/2 (3 LP da 180 grammi)

A proposito degli ampi balletti di Ciaikovsky si tende ancora oggi ad affermare che «le sue sinfonie sono balletti e i suoi balletti sinfonie». Questo punto di vista non trova spiegazione solo nel fatto che dopo lo scioglimento della leggendaria compagnia di danza di Djaghilev spesso queste opere hanno deliziato i pubblici di tutto il mondo senza essere danzate. Questa opinione è infatti giustificata soprattutto dall’evidente senso di movimento e dagli irresistibili ritmi presenti in tutte le opere orchestrali e nelle musiche di scena del grande compositore russo, che conferiscono loro una assoluta indipendenza musicale. Leggendaria è anche la reputazione di grande interprete del repertorio russo di cui godette la Orchestre de la Suisse Romande, le cui registrazioni sono giustamente entrate nella storia del disco per la loro straordinaria bellezza sonora e la loro tavolozza timbrica di incredibile ricchezza. Ansermet trasforma questo balletto in un vero e proprio spettacolo pirotecnico musicale, senza peraltro mai ridursi a cercare facili effetti facendo leva sul poderoso suono d’insieme dell’orchestra svizzera. In questo modo gli archi appaiono morbidi, caldi e trasparenti in tutta la loro estensione, gli ottoni sfoggiano un suono brillantissimo e un mordente invidiabile, mentre le percussioni mettono in evidenza un’energia semplicemente inesauribile. La magistrale interpretazione di Ansermet e la strepitosa qualità sonora ottenuta dai tecnici della Decca (tra i migliori in assoluto negli anni Cinquanta) rendono al grande capolavoro di Ciaikovsky tutto l’onore che merita. Date queste premesse, gli audiofili di tutto il mondo non possono che essere felici del fatto che la Speakers Corner abbia deciso di rimasterizzare questa pietra miliare della discografia, messa in disparte per troppo tempo. BILLIE HOLIDAY SOLITUDE

SC-CLEF690 (LP da 180 grammi)


Columns - DICEMBRE 2011 East Of The Sun (And West Of The Moon); Blue Moon; You Go To My Head; You Turned The Tables On Me; Easy To Love; These Foolish Things (Remind Me Of You); I Only Have Eyes For You; Solitude; Everything I Have Is Yours; Love For Sale; Moonglow; Tenderly Nessuno espresse i sentimenti più profondi della sua anima come fece Billie Holiday. All’inizio degli anni Cinquanta Norman Granz organizzò una lunga tournée per il suo Jazz at the Philharmonic con Oscar Peterson, la sezione ritmica e i solisti Charlie Shavers e Flip Philips. Un ensemble ricco di stelle, le più luminosa delle quali era però la signora che sfoggiava una gardenia tra i capelli, che eseguiva con il suo inconfondibile stile evergreen come “East of the Sun” e “Tenderly” e che dava l’impressione di essere sempre sull’orlo del crollo fisico e vocale. Gli appassionati di jazz che ebbero la fortuna di assistere ai suoi concerti europei del 1954 e del 1956 si resero perfettamente conto della ormai imminente fine di una voce che già allora era entrata nella leggenda. Per comprendere la grandezza di questa interprete oggi ci sono rimasti i dischi, molto meglio se gli LP da 180 grammi della Speakers Corner, che ci offrono la possibilità di vivere un’esperienza d’ascolto di incredibile realismo.

SUPER TRIO SUPER TRIO

FIMUHD047 (CD alto prezzo)

Questo disco è stato registrato dal trio composto da Niels Thybo al piano, organo portativo , Bo Stief al contrabbassoe chitarra basso, e Lennart Gruvstedt, alla batteria e percussioni. Un amico di Winstom Ma, il fondatore della FIM, ascoltò per la prima volta questa registrazione durante il Rocky Mountain Audio Fest a Denver, e rimase così sorpreso dalla qualità della musica e dalla impressionante dinamica di alcuni brani che subito gli suggerì di pubblicarlo con la sua etichetta. Una sorpresa molto ma molto dinamica. AA.VV. THE TBM SOUNDS

FIMUHD048 (CD alto prezzo)

Il meglio dell’etichetta giapponese TBM (Three Blind Mice) che purtroppo non esiste più. La Fim ha scelto alcuni tra i brani più belli e famosi tra cui ‘Midnight Sugar e ‘Misty’ del Tsoyoshi Yamamoto Trio, e li ha inseriti in questo titolo, che non mancherà di stupire anche i più incalliti tra gli audiofili. Questa nuova versione che utilizza l’Ultra High Definition 32-Bit Mastering’ rende ancora più spettacolari e veritieri questi brani che già sono famosi per la splendida registrazione, e che ha reso leggendario il suono TBM!

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Analogico

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