Columns Novembre 2011

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Sound and Music - NovitĂ discografiche NOVEMBRE 2011

Pollini Chopin Maurizio Pollini a 18 anni, fresco vincitore del Premio Chopin, interpreta i celebri studi.

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Columns - NOVEMBRE 2011

In questo numero… Hyperion CPO Chandos LSO Testament Audite Supraphon Tactus Urania Playa Sound Linn Esoteric Fim Hi-Q Records Impex OMR Premium Reference Recordings Speackers Corner

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Servizio novità

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L’intervista

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HOWARD SHELLEY

Primo piano LUDWIG VAN BEETHOVEN INTEGRALE DELLE OPERE PER PIANOFORTE E ORCHESTRA

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FRANZ LISZT - EDVARD GRIEG CONCERTI PER PIANOFORTE E ORCHESTRA

Stephen Hough, pianoforte Bergen Philharmonic Orchestra, Andrew Litton CDA67824 (CD alto prezzo)

F. Liszt: Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra S124; Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra S125 E. Grieg: Concerto per pianoforte e orchestra op. 16 Ogni nuova uscita di Stephen Hough costituisce un evento imperdibile per tutti gli appassionati di pianoforte, che hanno imparato da tempo ad apprezzarne il raffinato approccio interpretativo e l’assoluta padronanza tecnica. Per questo nuovo disco Hough si è recato a Bergen - città natale di Edvard Grieg - per eseguire il concerto per pianoforte e orchestra del grande compositore norvegese e i due concerti di Franz Liszt con la Bergen Philharmonic Orchestra diretta da Andrew Litton. Caratterizzato da una eccezionale ricchezza melodica, il Concerto di Grieg è una delle opere più famose della letteratura romantica, mentre i due brillanti concerti di Liszt pongono un gran numero di difficoltà sia al solista sia all’orchestra. Hough e Litton ci offrono interpretazioni eccitanti, autorevoli e molto personali, con uno sbrigliato virtuosismo che si mette al servizio di un’espressività ricca di poesia e di raffinatezza, caratteristiche che hanno consentito a Hough di aggiudicarsi per ben due volte l’ambitissimo titolo di “Record of the Year” di Gramophone. Con questo disco Hough e Litton fanno seguito alla loro integrale dei concerti per pianoforte e orchestra di Sergei Rachmaninov, cofanetto doppio che ha fatto incetta di premi dalla stampa e che ha registrato altissimi picchi di vendite. Pubblicato in coincidenza con il bicentenario della nascita di Liszt e il cinquantesimo compleanno di Hough (che cade proprio in novembre), questo disco costituisce una splendida occasione per festeggiare entrambi.

CHAN10695

THE ROMANTIC PIANO CONCERTO - VOL. 55 CHARLES-MARIE WIDOR Markus Becker, pianoforte BBC National Orchestra of Wales, Thierry Fischer CDA67817 (CD alto prezzo)

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Columns - NOVEMBRE 2011 C.-M. Widor: Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra op. 39; Fantaisie per pianoforte e orchestra op. 62; Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra op. 77 Nato in una famiglia di organari di Lione, Charles-Marie Widor seguì la tradizione di famiglia così bene da diventare un organista di grande talento e da essere nominato all’età di appena 24 anni assistente di Camille Saint-Saëns all’organo della chiesa parigina di La Madeleine. Oggi le composizioni organistiche di Widor continuano e rivestire un ruolo di importanza fondamentale nel repertorio di quello che viene giustamente definito il re degli strumenti, mentre si tende a sottovalutare il resto della sua produzione, nella quale spiccano i due concerti per pianoforte e orchestra. Per quanto possa sembrare strano, questo disco presenta in prima registrazione mondiale questi splendidi lavori, che si aggiungono agli innumerevoli lavori riesumati dalla Hyperion nella collana The Romantic Piano Concerto, che con questo disco taglia il traguardo del cinquantacinquesimo volume. Protagonista di questo disco è il pianista tedesco Markus Becker, che si era già messo in grandissima evidenza con il volume dedicato ai concerti di Draseke e di Jadassohn, accompagnato da una BBC National Orchestra of Wales in forma smagliante diretta da Thierry Fischer, che rende piena giustizia alla fantasiosa orchestrazione di Widor. AA.VV. HOMAGE TO PADEREWSKI

Jonathan Plowright, pianoforte CDA67903 (CD alto prezzo)

J. Wieniawski: Étude op. 44 n. 22 E. Schelling: Nocturne (Ragusa); Con tenerezza B. Bartók: Tre Canti popolari ungheresi Sz 66 A. Benjamin: Mazurka elegiaca T. Chanler: Aftermath F. Labunski: Threnody M. Castelnuovo-Tedesco: Hommage à Paderewski E. Goossens: Homage R. Hammond: Dance D. Milhaud: Choral B. Martinů: Mazurka H284 J. Nin-Culmell: In Memoriam Paderewski E. Whithorne: Hommage op. 58 n. 2 V. Rieti: Allegro danzante K. Rathaus: Kujawiak S. Stojowski: Cradle Song J. Weinberger: Étude in sol maggiore B. Britten: Mazurka elegiaca op. 23 n. 2 A. Zarzycki: Chant du printemps op. 34 n. 1 C. Chaminade: Étude symphonique op. 28 F. Blumenfeld: Kujawiak - Obertas n. 2

Dopo il grande successo ottenuto nel 2010 con Hommage à Chopin, Jonathan Plowright propone in prima registrazione mondiale le opere contenute nell’album scritto e fatto pubblicare in onore di uno dei protagonisti più affascinanti del panorama musicale europeo dei primi decenni del XX secolo, il pianista, compositore e politico polacco Ignacy Jan Paderewski. Dei ventidue brani presentati in questo disco, scritti tra gli altri da compositori del calibro di Bartók, Martinů e Milhaud, sedici fanno infatti parte della pubblicazione celebrativa Homage to Paderewski data alle stampe nel 1942 dall’editore newyorkese Boosey & Hawkes. Il programma è completato da altri sei brani dedicati al grande virtuoso polacco, tra i quali spicca una Mazurka per due pianoforti scritta da Britten perché fosse inclusa nel volume, ma che ne rimase esclusa perché la commissione richiedeva esplicitamente opere per pianoforte solo, nella quale Plowright viene affiancato da Aaron Shorr. Queste opere dallo stile e dall’ispirazione quanto mai eterogenee vengono eseguite dal celebre pianista inglese con tecnica sicurissima e una evidente partecipazione emotiva. Già disponibili dello stesso artista: AA.VV. HOMMAGE À CHOPIN

CDA67803 (CD alto prezzo) I. J. PADEREWSKI SONATA E VARIAZIONI

CDA67562 (CD alto prezzo) TOMÁS LUIS DE VICTORIA & MISSA SURGE PROPERA Westminster Cathedral Choir, Martin Baker MISSA DE BEATA MARIA VIRGINE

CDA67891 (CD alto prezzo)

T.L. de Victoria: Salve Regina a 5; Missa De Beata Maria Virgine; Missa Surge propera G. Pierluigi da Palestrina: Surge, propera amica mea, et veni Dopo il grande successo ottenuto dai Westminster Cathedral Lay Clerks con la registrazione della Missa Gaudeamus per sole voci maschili di Tomás Luis de Victoria, il coro inglese si ripresenta a pieno organico con un nuovo volume della serie dedicata alle messe di quello che viene giustamente considerato con Giovanni Pierluigi da Palestrina uno dei massimi esponenti del Rinascimento musicale. Il programma di questo disco si apre con la versione a cinque voci dell’antifona mariana Salve Regina, 3

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Columns - NOVEMBRE 2011 seguita da due splendide messe del compositore spagnolo, la Missa De Beata Maria Virgine e la Missa Surge propera, della quale viene presentato anche il modello palestriniano. Realizzato alla fine di una tournée negli Stati Uniti salutata con unanime entusiasmo sia dalla stampa specializzata sia dal pubblico, questo disco vede il Westminster Cathedral Choir all’apice dei suoi ragguardevoli mezzi tecnici ed espressivi, con il suo ricco panneggio sonoro che viene esaltato al massimo grado dall’acustica risonante della cattedrale londinese. Già disponibili di Tomás Luis De Victoria: MISSA GAUDEAMUS E ALTRE OPERE SACRE

Westminster Cathedral Lay Clerks, Matthew Martin, direttore CDA67748 (CD alto prezzo) MISSA AVE REGINA CAELORUM

Westminster Cathedral Choir, Martin Baker, direttore CDA67479 (CD alto prezzo) FRANZ JOSEPH HAYDN QUARTETTI PER ARCHI OP. 74 Takács Quartet CDA67781 (CD alto prezzo)

F.J. Haydn: Quartetto per archi op. 74 n. 1; Quartetto per archi op. 74 n. 2; Quartetto per archi op. 74 n. 3 Il cavaliere I Quartetti per archi op. 71 videro la luce nel 1793, durante il viaggio di ritorno dal secondo trionfale soggiorno a Londra, che aveva contribuito a consolidare la fama di Franz Joseph Haydn sia come compositore sia come personaggio di statura internazionale. I quartetti vennero dedicati al conte Anton Apponyi, potente dignitario della corte imperiale di Vienna. Per ragioni di opportunità commerciale, questi lavori furono poi divisi in due raccolte pubblicate separatamente come op. 71 e op. 74, che la Hyperion ci propone nell’insuperabile interpretazione del celebre Takács Quartet. Questi quartetti sono caratterizzati da una sonorità quasi orchestrale e le continue modulazioni, le accentuate variazioni dinamiche e la loro scrittura dai tratti spiccatamente virtuosistici ricordano sotto molti aspetti le Sinfonie Londinesi. Da questi quartetti è possibile apprezzare la grande eleganza, il delicato lirismo e lo stupefacente talento di Haydn nel fondere temi seri con spunti più leggeri e umoristici. In queste splendide interpretazioni, il Takács Quartet sfoggia un suono compatto e coeso e una assolutamente padronanza che confermano i giudizi dei molti critici che lo considerano il miglior quartetto per archi in circolazione.

Il Takács Quartet su HYPERION: FRANZ SCHUBERT QUARTETTO N. 13 LA MORTE E LA FANCIULLA CDA67585 (CD alto prezzo) JOHANNES BRAHMS QUARTETTI OP. 67 E OP. 51 N. 1 CDA67552 (CD alto prezzo) JOHANNES BRAHMS INTEGRALE DEI LIEDER - VOL. 3 Simon Bode, tenore - Graham Johnson, pianoforte CDJ33123 (CD alto prezzo)

Dopo aver portato a termine le integrali dei Lieder di Schubert e di Schumann, l’infaticabile Graham Johnson ci offre un’ulteriore prova della sua fenomenale conoscenza del repertorio per voce e pianoforte del Romanticismo tedesco con questo disco di grande interesse. Il programma è bilanciato in maniera molto intelligente, aprendosi e chiudendosi con una serie di trascrizioni di canti popolari intrisi di un fascino sottile e molto coinvolgente e ponendo al centro i cinque bellissimi Lieder op. 49, che vengono eseguiti uno dopo l’altro secondo le intenzioni del compositore. La Hyperion è felice di accogliere nel proprio catalogo il giovane tenore tedesco Simon Bode, uno degli astri nascenti del panorama concertistico internazionale. A proprio agio sia nei teatri lirici sia nelle sale da concerto, Bode possiede una voce perfettamente controllata e di grande bellezza e una spiccata intelligenza musicale, due qualità alla base delle sue interpretazioni intense e molto espressive. Da parte sua, Johnson si conferma l’accompagnatore di gran classe che conosciamo e le sue corpose note di copertina contribuiscono a rendere questo disco un must assolutamente irrinunciabile per tutti gli appassionati della grande vocalità romantica. Già disponibili di Johannes Brahms: INTEGRALE DEI LIEDER - VOL. 1 A. Kirchschlager, soprano; G.Johnson, pianoforte CDJ33121 (CD alto prezzo) INTEGRALE DEI LIEDER - VOL. 2 C. Schäfer, soprano; G.Johnson, pianoforte CDJ33122 (CD alto prezzo)

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Columns - NOVEMBRE 2011 PERCY GRAINGER RAMBLES AND REFLECTIONS

Piers Lane, pianoforte

- TRASCRIZIONI PER PIANOFORTE

CDH55454 (CD medio prezzo)

P. Grainger: The Carman’s Whistle ‘Air and Variations’ W. Byrd; Now, oh now I needs must part - J. Dowland; Hornpipe da Watermusic - G.F. Händel; Handelian Rhapsody - C. Scott; Air and Dance - F. Delius; Four Irish Dances - C. Villiers Stanford; Beautiful Fresh Flower - Tradizionale; Ramble on Love da Der Rosenkavalier - R. Strauss; Cradle Song op. 49 n. 4 - J. Brahms; Après un rêve op. 7 n. 1 - G. Fauré; Nell op. 18 n. 1 G. Fauré; Paraphrase on Tchaikovsky’s Flower Waltz - P.I. Ciaikovsky; The man I love - G. Gershwin; Love walked in - G. Gershwin; Lullaby - S. Foster Oltre a essere un compositore molto originale, Grainger fu uno degli esponenti di spicco di quella tradizione di pianisticompositori che da Liszt arriva fino a Busoni, per i quali le trascrizioni da concerto costituivano una parte essenziale della loro arte. Questo disco contiene la maggior parte delle trascrizioni da concerto realizzate da Grainger su opere di altri compositori (i pochi arrangiamenti su lavori di Johann Sebastian Bach sono stati presentati nel terzo volume della serie Bach Piano Transcriptions). Queste opere spaziano dalla Irish Dances di Stanford, brani dal sapore gradevolmente popolaresco che Grainger rivestì con la sua caratteristica scrittura estroversa, allo stile romantico e all’incredibile sofisticazione pianistica della sua Ramble on Love, basata sul Cavaliere della rosa di Richard Strauss. Tutte queste opere sono eseguite in maniera veramente superba da un ispirato Piers Lane. HENRY PURCELL HAIL! BRIGHT CECILIA Solisti, The Choir of New College The King’s Consort, Robert King CDH55327 (CD medio prezzo)

H. Purcell: Hail! bright Cecilia Z328; Who can from joy refrain? Z342 L’ultima delle quattro odi scritte da Henry Purcell per la festa di Santa Cecilia, Hail! bright Cecilia, fu composta su un testo di Nicholas Brady e venne eseguita in occasione della festa della patrona della musica del 1692. Si tratta di un’opera celebrativa di ampio respiro, divisa in una serie di splendide sezioni strumentali, di maestosi affreschi corali e di arie, duetti e terzetti di straordinaria bellezza.

Nel 1695 Purcell compose l’ode Who can from joy refrain? per il sesto compleanno del duca di Gloucester. Queste opere dimostrano la straordinaria ricchezza dell’ispirazione di quello che i suoi contemporanei ribattezzarono Orpheus Britannicus e spiega perché, a distanza di oltre tre secoli dalla sua morte, Henry Purcell sia ancora considerato uno dei più grandi compositori che l’Inghilterra abbia mai avuto. Il King’s Consort e un eccellente cast di voci soliste eseguono queste splendide opere con una brillantezza che rasenta la perfezione e un’assoluta padronanza tecnica.

PAUL BEN-HAIM OPERE ORCHESTRALI

NDR Radiophilharmonie Hannover, Israel Yinon CPO777417 (CD alto prezzo)

P. Ben-Haim: Sinfonia n. 1; Fanfara per Israele; Metamorfosi sinfoniche sul corale di Bach Wer nun den lieben Gott lässt walten Paul Ben-Haim nacque a Monaco di Baviera nel 1897 con il nome di Paul Frankenburger e morì a Tel Aviv nel 1984, ma al di là di questi dati biografici si cela una vita ricca di avvenimenti in grado di rivaleggiare con i più avvincenti romanzi d’avventura. Dopo aver terminato i suoi studi a Monaco, Paul Frankenburger fu assistente di Bruno Walter e in seguito ricoprì l’incarico di direttore del Teatro dell’Opera di Aquisgrana, dove iniziò anche a comporre le sue prime opere. Pochi mesi dopo l’ascesa al potere del partito nazista, Frankenburger e molti altri musicisti di fede ebraica lasciarono la Germania per trasferirsi in Palestina. Dopo aver assunto il cognome ebraico Ben-Haim, il compositore tedesco riprese la sua attività artistica e divenne uno dei primi esponenti della musica classica israeliana. Tra il 1939 e il 1940 Ben-Haim compose per l’Orchestra della Palestina (progenitrice della attuale Israel Philharmonic Orchestra) la Prima Sinfonia, un’opera vigorosa e dai tratti molto drammatici, di cui parlò in questi termini: «Ho lavorato con grande determinazione alla mia nuova sinfonia […] Tutto era stato oscurato dalla funesta atmosfera della guerra 5

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Columns - NOVEMBRE 2011 e dai primi successi ottenuti da Hitler». Sotto il profilo stilistico, quest’opera si colloca nel solco della tradizione di Mahler, denotando una scrittura originale, molto personale e - nonostante tutto - pervasa da un autentico spirito musicale. Nel complesso, si tratta di una riscoperta della massima importanza, che la CPO presenta nella splendida interpretazione della NDR Radiophilharmonie Hannover diretta con piglio e molto buon gusto da un ispirato Israel Yinon. FRITZ VON BOSE OPERE PER PIANOFORTE

Alexandra Oehler, pianoforte CPO777201 (CD medio prezzo)

F. von Bose: Suite n. 2 op. 20; Drei Klavierstücke op. 10; Elegie op. 21 n. 1; Thema und Variationen op. 17; Suite n. 1 op. 9 Originario della città sassone di Königstein, Fritz von Bose rientra nel novero delle straordinarie personalità musicali che insegnarono al celebre Conservatorio di Lipsia, tra le quali meritano di essere citati i nomi di Julius Rietz, Robert Teichmüller, Hermann Kretzschmar, Max Reger e Karl Straube. Oltre che come insegnante, Fritz von Bose frequentò la prestigiosa istituzione lipsiense anche da allievo, seguendo i corsi di insegnanti del calibro di Carl Reinecke. Oltre alla professione di didatta, von Bose si mise in luce come pianista da concerto e allo stesso tempo si dedicò intensamente al repertorio cameristico, accompagnando i migliori musicisti dell’epoca. Nel 1893 von Bose iniziò a insegnare pianoforte a Karlsruhe e cinque anni più tardi ottenne la stessa carica a Lipsia; nel 1912 ebbe la cattedra al Conservatorio di Lipsia e nel 1932 la lasciò come professore emerito. Il catalogo delle opere di von Bose compilato da sua nipote Erika von Bose (tuttora vivente) comprende quaranta lavori. Le opere proposte in questo disco consentono di apprezzare tutti gli elementi più caratteristici del raffinato stile del compositore tedesco e - con un pizzico di attenzione - non farete fatica a ravvisare un’eco della leggerezza di Mendelssohn, che rende il giusto onore a quello che durante la sua vita era stato soprannominato «il Brahms di Lipsia». GEORG GEBEL

- VOL. 2 Solisti, Les Amis de Philippe, Ludger Rémy

CANTATE PER IL NATALE

CPO777611-2 (CD alto prezzo)

G. Gebel: Mein Jesu A und O, der Anfang und das Ende; Begebet eure Leiber zum Opfer

Dopo aver pubblicato le cantate per la festa di Santo Stefano e per la prima domenica dopo Natale di Georg Gebel (entrambe contenute nel primo volume della serie dedicata alle opere sacre del compositore tedesco, CPO777610), la CPO presenta in questo incantevole disco in prima registrazione mondiale altre due cantate di ampio respiro scritte per la festa di Capodanno e la prima domenica dopo l’Epifania del 1748. Come era già avvenuto nella Passione secondo Giovanni (anch’essa disponibile nel catalogo dell’etichetta tedesca), in queste due opere è possibile ammirare le originalissime costruzioni armoniche, le melodie “moderne” e l’elaborata scrittura contrappuntistica che costituiscono gli elementi di maggiore interesse dell’innovativo stile di Gebel. Artista di grandissimo talento, Gebel ebbe la disgrazia - come molti altri geni della musica, prima tra tutti Mozart - di morire ancora giovane, un fatto che lo ha condannato a un oblio pressoché totale sia nei cataloghi discografici sia nei programmi delle stagioni concertistiche. Come ha scritto nel dicembre del 2010 il critico di klassik-heute.com, «la grandiosa bellezza delle opere di Gebel è più che sufficiente per rendere questo disco un titolo essenziale per la collezione di ogni appassionati di Barocco che si rispetti». ANTON BRUCKNER

- VOL. 2 Tapiola Sinfonietta, Mario Venzago

INTEGRALE DELLE SINFONIE

CPO777617 (2 CD alto prezzo)

A. Bruckner: Sinfonia n. 0 (seconda versione del 1869); Sinfonia n. 1 (versione di Linz) Nonostante una discografia ipertrofica nella quale spiccano le versioni di alcuni dei più grandi direttori di tutti i tempi, il primo volume dell’integrale delle sinfonie di Anton Bruckner diretta da Mario Venzago è stato accolto con unanime entusiasmo dalla stampa specializzata di tutto il mondo. « Venzago è riuscito a stupire tutti con la sua interpretazione idiomatica e profondamente innovativa di due dei massimi capolavori di Bruckner. Le sonorità del suo Bruckner sono scarne in maniera esaltante […] La sua intelligente lettura pone l’attenzione dell’ascoltatore sugli aspetti cameristici della musica di Bruckner. Sia la Quarta sia la Settima Sinfonia vanno a collocarsi tra le edi-

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Columns - NOVEMBRE 2011 zioni più interessanti apparse negli ultimi anni, nonostante il grandissimo numero di edizioni disponibili nel mercato discografico (o forse proprio per questo)» (Pizzicato). Nel secondo volume di questa integrale Venzago concentra la sua attenzione sugli esordi della produzione sinfonica di Bruckner, dirigendo la cosiddetta Sinfonia n. 0 e la Prima Sinfonia. Nella Tapiola Sinfonietta Venzago ha trovato una formazione numericamente piuttosto ridotta ma di grande temperamento, che si è rivelata molto ricettiva soprattutto nella ricerca di un suono trasparente e di classica limpidezza, un approccio che contribuisce a rendere questo cofanetto una vera rivoluzione nel fiume tranquillo della tradizione esecutiva delle sinfonie di Bruckner. GEORG PHILIPP TELEMANN GERMANICUS

Solisti, Sächsisches Barockorchester, Gotthold Schwarz CPO777602 (3 CD al prezzo di due)

La storia del teatro dell’opera di Lipsia nel XVIII secolo fu tanto vibrante quanto breve. Attivo dal 1692 al 1720, il teatro lipsiense fu infatti il secondo teatro lirico della Germania finanziato dai membri della borghesia dopo il più famoso Gänsemarkt e sul suo palcoscenico vennero eseguite alcune delle opere più significative di Heinichen, Fasch, Pisendel, Stölzel e Telemann. Purtroppo di questo esaltante capitolo dell’opera tedesca ci sono rimaste pochissime testimonianze. Per questo motivo, non si può che salutare con grande entusiasmo la scoperta effettuata nella biblioteca dell’Università di Francoforte di una raccolta manoscritta comprendente una quarantina di arie di autore anonimo, in parte in tedesco e in parte in italiano, che gli studiosi sono concordi nell’attribuire a un’opera dal titolo Germanicus. Questo cofanetto triplo della CPO ci permette di scoprire tutti i dettagli di questa appassionante riscoperta, il rigoroso processo di studio che ha portato ad attribuirne la paternità al di là di ogni ragionevole dubbio a Telemann e - soprattutto - di ascoltare questo geniale capolavoro scritto dal grande compositore di Magdeburgo prima di compiere vent’anni nell’interpretazione di un cast di cantanti di alto livello accompagnati da una Sächsisches Barockorchester in forma smagliante diretta con polso e molto buon gusto da un ispirato Gotthold Schwarz. JOHANNES ECCARD OPERE SACRE E PROFANE

Opella Musica, Ensemble Noema. Gregor Meyer CPO777700 (CD alto prezzo)

J. Eccard: Missa a 5 vocibus super Mon coeur (Lasso); Gut Singer und ein Organist; Ein Fuhrmann, der fort kommen will; Mon coeur (Lasso); Nun komm der Heiden Heiland; Übers Gebirg Maria geht; O Freude über Freud; Maria, das Jungfrewlein; Im Garten leidet Christus Not; Der große Tag des Herren; Christi ist erstanden; Zu dieser österlichen Zeit; Wir singen all mit Freudenschall; Komm, Heiliger Geist, Herre Gott; Der heilig Geist vom Himmel kam; Der Zacharias ist ganz verstimmt; Herr Christe tu mir geben; Es ist viel Not vorhanden; Die weil umbsonst Jetzt alle Kunst; Der Music Feind seind Ignoranten Johannes Eccard fu decantato fino al XIX secolo come il «compositore ideale di una musica sacra degna di questo nome». Per fare solo qualche esempio, Brahms mise le sue opere sullo stesso piano di quelle di gran lunga più famose di Giovanni Gabrieli e di Heinrich Schütz e nel 1965 il celebre musicologo Friedrich Blume scrisse: «La tecnica compositiva di Eccard divenne un modello ineludibile per i secoli successivi. I corali di Johann Sebastian Bach sarebbero assolutamente impensabili senza le opere di Eccard». Dopo aver lasciato Mühlhausen, città a cui rimase peraltro legato per tutta la vita, Eccard condusse una intensa carriera musicale che lo portò a Weimar, a Monaco di Baviera (dove divenne allievo di Orlando di Lasso), Aquisgrana, Königsberg e infine Berlino. Grazie alla sua vastissima produzione, Eccard può essere considerato uno dei padri fondatori della tradizione musicale luterana. Per celebrare il quarto centenario della sua nascita, la CPO presenta un disco molto variegato, che tratteggia un quadro di grande interesse di questo antico maestro e delle numerose opere che ci sono pervenute, spaziando dalla meravigliosa Messa a cinque voci alla celebre raccolta di brani di carattere profano Preussische Festlieder. Un disco di sorprendente bellezza. FERRUCCIO BUSONI (1866-1924)

OMAGGIO A MOZART, BACH E CHOPIN

Roland Pöntinen, pianoforte CPO777427 (CD medio prezzo)

F. Busoni (1866-1924): Chaconne für Violine allein von J. S. Bach zum Concertvortrage für Pianoforte bearbeitet BV B 24; Orgelchoralvorspiele von J.S. Bach auf das Pianoforte im Kammerstyl übertragen BV B 27 (Nun komm der Heiden Heiland BWV 659; Wachet auf, ruft uns die Stimme BWV 645; Ich ruf zu dir, Herr BWV 639; In dir 7

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Columns - NOVEMBRE 2011 ist Freude BWV 615; Jesus Christus, unser Heiland BWV 665); Giga, Bolero e Variazioni (da Mozart) da An die Jugend BV 254; Tre Albumblätter BV 289; Dieci Variazioni su un preludio di Chopin BV 213a; Fantasia su un tema di J.S. Bach BV 253; Nuit de Noël Esquisse pour le Piano BV 251 Ferruccio Busoni fu un musicista di straordinaria versatilità, come dimostra il fatto che seppe mettersi in evidenza sia come pianista, sia come compositore, sia come studioso. Le sue ricerche approfondite sulle opere di Bach e di Mozart si rivelarono essenziali nello sviluppo della sua concezione musicale e del suo originale stile compositivo. Sotto il profilo pratico, questi studi si tradussero in un vasto corpus di trascrizioni di opere di questi compositori, tra le quali spicca la geniale trascrizione pianistica della Ciaccona della Partita in re minore per violino solo di Bach. Già nel 1920 Hugo Leichtentritt scrisse di questo lavoro: «Non solo il repertorio pianistico si è arricchito di un brano da concerto di grande brillantezza, ma un’opera di grande importanza è stata reinterpretata in modo inatteso e straordinariamente incisivo che ne va a illuminare i contenuti più reconditi da una prospettiva del tutto inedita, consentendoci di apprezzarne tutta la straordinaria grandezza». Altri brani, come la Fantasia su un tema di Bach, rientrano invece in quella categoria di lavori che Busoni definì “adattamenti” (Nachdichtungen). Questo disco ci propone una vasta silloge di questi brani nella splendida interpretazione di Roland Pöntinen, dalla quale è possibile ravvisare, come ha scritto il celebre musicologo Eckhardt van der Hoogen, «una certa relazione tra quanto ci è stato tramandato dal passato e quanto rimane tuttora nelle stelle per il progresso dell’umanità». ARTUR SCHNABEL OPERE CAMERISTICHE

Pellegrini Quartett; N. Frenkel, contralto; I. Roelcke, pianoforte CPO777622 (CD medio prezzo)

A. Schnabel: Quartetto per archi n. 1; Notturno per contralto e pianoforte Nel 1901 Artur Schnabel si esibì per la prima volta in concerto, eseguendo il suo Concerto per pianoforte e orchestra con i Berliner Philharmoniker e riportando un vero e proprio trionfo. La consacrazione giunse all’età di soli 21 anni, quando il grande virtuoso tedesco portò al delirio il pubblico con una straordinaria interpretazione dei due concerti di Brahms e poco dopo fondò lo Schnabel Trio. Nel frattempo Schnabel seguiva con attenzione anche le nuove tendenze della musica contemporanee, prendendo in considerazione le opere di Arnold Schönberg

molto prima che ottenessero una piena affermazione a livello internazionale. Questo interesse per la musica dei suoi tempi lasciò tracce evidenti nella produzione di Schnabel, che si inseriva invariabilmente nelle avanguardie più innovative. Il suo Notturno per voce femminile grave e pianoforte venne tenuto a battesimo nel 1918 da sua moglie Therese Behr-Schnabel, con ogni probabilità il compositore al pianoforte. Sebbene non sia difficile notare alcuni elementi di Mahler, Busoni, Schreker e Schönberg, quest’opera denota una totale indipendenza stilistica sia nella forma, sia nel trattamento del materiale tematico sia nelle logiche musicali. Il Quartetto per archi n. 1 è un’opera di ampio respiro strutturata secondo il classico schema in quattro movimenti. Tuttavia in questo lavoro l’elaborazione tematica diventa un pretesto per giustificare una serie di eventi che ruotano intorno a un “centro di gravità”. La grandezza di Schnabel come compositore appare evidente nell’atteggiamento critico ma sempre costruttivo con cui le sue opere si posero come alternativa a uno stile musicale ormai irrimediabilmente superato, un fatto che trova conferma in questo disco di grande interesse della CPO. FRANZ JOSEPH HAYDN INTEGRALE DEI TRII PER ARCHI E PIANOFORTE

Trio 1790 CPO777649 (9 CD prezzo speciale)

Sebbene a giudicare dalla loro importanza rivestano un ruolo di grande rilievo nella sterminata produzione haydniana, i trii per archi e pianoforte del compositore di Rohrau sono ancora considerati da troppi appassionati di cameristica opere di secondo piano. Al contrario, anche un ascolto frettoloso dimostra che questi trii presentano una straordinaria eleganza stilistica e una ricchezza melodica che li mette di fatto sullo stesso piano dei ben più celebrati quartetti per archi, con i quali formano il corpus cameristico più significativo di Haydn. Se i lavori della giovinezza sono ancora legati alla struttura delle sonate per pianoforte con accompagnamento di violino e di violoncello, ben presto i trii di Haydn assunsero una maggiore elaborazione formale, svincolando gli archi dal ruolo subordinato a cui erano costretti in passato, fino a porli su un piano di sostanziale parità con il pianoforte. Questo mese la CPO presenta in un cofanetto di nove dischi offerto a un prezzo molto conveniente queste gemme tuttora poco conosciute nella splendida interpretazione del Trio 1790, una delle migliori formazioni di strumenti originali oggi in circolazione.

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Columns - NOVEMBRE 2011

LUDWIG VAN BEETHOVEN INTEGRALE DELLE OPERE PER PIANOFORTE E ORCHESTRA

T. Little, violino; T. Hugh, violoncello H. Shelley, pianoforte e direzione Opera North Orchestra and Chorus

SERGEI RACHMANINOV OPERE ORCHESTRALI

S. Vassileva, M. Didyk, A. Tanovitski Coro del Teatro Mariinsky BBC Philharmonic Orchestra, G. Noseda

PRIMA SCELTA

CHAN10695 (4 CD al prezzo di tre)

L. van Beethoven: Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra op. 15; Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra op. 19; Concerto n. 3 per pianoforte e orchestra op. 37; Converto n. 4 per pianoforte e orchestra op. 58; Concerto n. 5 per pianoforte e orchestra op. 73 Imperatore; Concerto n. 0 per pianoforte e orchestra WoO 4; Concerto per pianoforte e orchestra op. 61a (arrangiamento del Concerto per violino e orchestra op. 61); Rondò per pianoforte e orchestra WoO 6; Triplo Concerto per violino, violoncello, pianoforte e orchestra op. 56; Fantasia corale per pianoforte, coro e orchestra op. 80 Il pianoforte rimase lo strumento prediletto di Beethoven per tutta la sua vita e questo cofanetto quadruplo offerto a prezzo speciale comprende tutte le opere per pianoforte e orchestra composte dal Titano di Bonn, a partire dal Concerto n. 0 WoO 4 - un’opera pervasa da un’incontenibile energia, che Beethoven compose all’età di soli 12 anni per finire al celeberrimo Imperatore. Tutte queste opere ci vengono proposte da Howard Shelley, che nell’occasione dirige l’orchestra e il coro di Opera North dal pianoforte. Beethoven compose il Triplo Concerto nel 1803, durante una pausa della composizione della sua unica opera teatrale Fidelio. In quel periodo le opere per violino, violoncello e pianoforte godevano di una grande popolarità, tuttavia la scelta di far accompagnare questo trio da un’orchestra era del tutto innovativa, come dimostra il fatto che non ci è pervenuto nessun altro lavoro con lo stesso organico composto nei primi decenni del XIX secolo. Nell’esecuzione di questo concerto Shelley è affiancato dalla violinista Tasmin Little, vincitrice del Critics’ Choice Award ai Classic Brits del 2011, e dal violoncellista Tim Hughes.

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prezzo consigliato fino al 31.01.2012

S. Rachmaninov: Le campane; Primavera, Tre Canti russi Registrato dal vivo alla Royal Albert Hall di Londra in occasione dei Proms del 2011, questo disco rappresenta il settimo e ultimo volume della serie dedicata a Sergei Rachmaninov portata avanti dalla BBC Philharmonic Orchestra diretta da Gianandrea Noseda, ai quali per l’occasione si sono uniti i cantanti Svetla Vassileva, Misha Didyk, Alexei Tanovitski e il Coro del Teatro Mariinski. Rachmaninov compose la sua “sinfonia corale” Le campane nel 1913, basandosi su un testo di Edgar Allan Poe. Con le sue sonorità che evocano il tintinnio delle campanelle di una slitta, il primo movimento ha un carattere insolitamente gioioso sia per il compositore russo sia per il romanziere americano, mentre Campane nuziali inserisce in un’atmosfera vibrante che ricorda il Tristano e Isotta di Wagner una vena più cupa che procede fino alla fine. Nella tenebrosa cantata Primavera composta nel 1902 il martellante impiego delle percussioni riflette lo stato d’animo che in quegli anni funestava Rachmaninov, bloccato da una grave forma di depressione che gli aveva prosciugato la creatività. Basata su una poesia di Nikolai Nekrasov, questa cantata descrive il ritorno dello Zelyoniy shum, lo stormire della natura. La poesia di Nekrasov narra la storia di un uomo che, tormentato durante i tristi mesi invernali da pensieri omicidi nei confronti della moglie infedele, viene liberato da questa terribile tentazione al ritorno della primavera. I Tre Canti russi sono deliziose miniature, che tratteggiano l’immagine di una Russia ormai irrimediabilmente perduta. A proposito di queste opere, Vladimir Wilshaw, intimo amico di Rachmaninov fin dagli anni di studio, scrisse: «Solo un uomo che ama profondamente il suo paese può concepire musica di questo genere. Solo un uomo che si sente russo fin nel più intimo del suo animo. Solo Rachmaninov poteva scrivere opere come queste!» CHAN10706 (CD alto prezzo) 9

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L’intervista: Howard Shelley Oggi pochi pianisti possono vantare una collaborazione con una casa discografica lunga oltre trent’anni come quella che lega Howard Shelley alla Hyperion. Consultando il sito della casa discografica londinese si scopre che il suo primo disco per quella che è stata giustamente definita la “Rolls Royce” delle etichette indipendenti venne registrato nel novembre del 1978: si tratta delle Variazioni di Sergei Rachmaninov (uscito originariamente con il numero di codice CDA66009 e quindi tra i primissimi titoli del catalogo Hyperion), che nel giro degli anni successivi sarebbe stato seguito da altri sette dischi dedicati ai lavori per pianoforte solo, a cui se ne aggiunse poi un altro con i lavori per due pianoforti in cui Shelley è affiancato da sua moglie Hilary McNamara. Da allora sono seguiti molti altri dischi sia per la Hyperion sia per la Chandos, compresi ben dieci volumi della acclamata collana The Romantic Piano Concerto, che lo vedono eseguire nella doppia veste di pianista e di direttore una serie di opere tanto belle quanto virtualmente sconosciute di Henri Herz, Ignaz Moscheles, Friedrich Kalkbrenner e Ferdinand Hiller. Questa scelta repertoriale lo ha portato a interessarsi della produzione pianistica composta a cavallo del XVIII e del XIX secolo da autori contemporanei a Mozart e a Beethoven. In questo orientamento va a collocarsi la decisione di registrare tutte le opere di Muzio Clementi, una vera e propria impresa che si è concretizzata in dodici dischi, ai quali questo mese si è aggiunto un altro cofanetto doppio offerto (come i sei volumi precedenti) al prezzo di un solo CD dedicato ai capricci e alle variazioni. Un progetto di ampio respiro – soprattutto se si considerano i tempi asfittici in cui versa oggi la discografia classica – di cui ho avuto la possibilità di parlare con il pianista inglese. Maestro Shelley, a distanza di oltre due secoli dalla celebre “sfida” che lo vide contrapposto a Mozart, Muzio Clementi continua a rimanere confinato in una sorta di cono d’ombra. Può parlarci della sua produzione pianistica che – salvo rari casi – è ancora quasi tutta da scoprire? «Prima di tutto mi lasci dire che ho apprezzato moltissimo ogni nota di tutte le sonate di Clementi che ho registrato nel corso degli ultimi anni. Si è trattato di un’esperienza davvero elettrizzante.

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di Giovanni Tasso Clementi era dotato di una fantasia fenomenale, una qualità che mantenne per tutta la sua lunga vita [Clementi nacque nel 1752, due anni dopo la morte di Bach e quattro anni prima della nascita di Mozart, e morì a 80 anni nel 1832, un anno prima della nascita di Brahms, ndr]. Ogni sonata presenta una personalità ben definita e dà una gradevole sensazione di completezza. Rispetto alle ben più famose sonate di Mozart, quelle di Clementi rivelano un linguaggio più lirico, drammatico e virtuosistico, una caratteristica che ai suoi tempi contribuì a renderle un punto di riferimento di grande importanza». Quindi, le sonate di Clementi avrebbero influenzato in qualche misura i compositori delle generazioni successive… «Senza dubbio. Clementi scrisse la maggior parte delle sue sonate prima che Beethoven iniziasse a comporre le sue e per il futuro compositore del Fidelio le opere del maestro romano costituirono al tempo stesso una importante fonte di ispirazione e uno stimolo costante. Nelle opere di Clementi è possibile riconoscere evidenti anticipazioni degli stili di Schubert, di Mendelssohn e di molti altri compositori per i quali fu un modello ineludibile. Per questi motivi sono fermamente convinto che queste sonate meritino di essere eseguite e registrate molto più spesso». Alcuni pianisti eseguono le opere di Clementi al fortepiano. Per la Sua integrale Lei ha preferito ricorrere a un pianoforte, ma il suo approccio è leggero e brillante. Ci può svelare quali sono le caratteristiche principali dello stile con cui esegue le opere composte nel periodo prebeethoveniano? «Al pari delle opere di Mozart, sono convinto che le sonate di Clementi debbano essere eseguite con un suono non troppo imponente. Il virtuosismo non deve essere violento e aggressivo, ma sollevare lo spirito in una dimensione ottimistica e gioiosa. Le linee melodiche eseguite dalla mano destra hanno lo scopo di esprimere il vastissimo caleidoscopio di emozioni della musica, che spaziano da un delicato intimismo e da una tenera effusione amorosa alla malinconia e al dolore, con un grado di elasticità che non deve turbare in nessun modo l’equilibrio e l’unità espressiva di ogni movimento». Registrando questa integrale ha scoperto qualcosa di particolarmente interessante? «Per quanto possa sembrare banale, mi sono reso pienamente conto di quanto siano belle le opere di Clementi.

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È davvero triste notare come molti appassionati continuino ad associare il nome di Clementi alla celebre diatriba che lo vide contrapposto a Mozart, che in una lettera a suo padre del 1782 scrisse “[Clementi] non ha un centesimo di gusto o sensibilità; in pratica è solo un puro meccanico”. Sono convinto che questo giudizio – che ha nuociuto moltissimo alla fama postuma del grande pianista romano – sia stata dettata a Mozart da un pizzico di gelosia per il suo eccezionale virtuosismo. Sfido però chiunque a trovare un solo passaggio meccanico nelle sonate di Clementi, anche nelle sezioni dalla scrittura più virtuosistica. La verità è che Clementi fu un compositore di grandissimo talento, che iniziò a esplorare nuovo strade sia sotto l’aspetto tecnico sia sotto il profilo espressivo. Le sue sonate costituiscono il classico anello di congiunzione tra le opere pianistiche di Mozart e quelle di Beethoven, spianarono la strada ai compositori dell’epoca romantica e sono le migliori avvocate di se stesse». Per la serie The Romantic Piano Concerto Lei ha registrato opere di Moscheles, Kalkbrenner, Hiller e Herz, compositori che sembrano essere diventati parte molto importante del Suo repertorio. Nel prossimo futuro ci farà scoprire altri autori di quest’epoca? «Sicuramente sì. Ogni anno registro i concerti di almeno due compositori di questo fecondissimo scorcio del XIX secolo, nel corso del quale il pianoforte conobbe un’evoluzione rapidissima e divenne uno strumento molto amato sia in ambito domestico sia nelle grandi sale da concerto. Oltre agli autori che lei ha già citato, per questa collana della Hyperion ho inciso concerti di Benedict, Taubert, Sterndale Bennett, Pixis, Thalberg e Rosenhain, alcuni dei quali non sono ancora stati pubblicati. Per il prossimo anno ci sono già altri progetti, ma per favore non mi chieda di svelarglieli!». Per finire, Le chiedo se potremo ascoltarla presto in Italia. «Tra poco verrò a Verona, Padova e in altre città italiane per portare avanti l’esecuzione dei concerti per pianoforte e orchestra di Beethoven con l’Orchestra di Padova e del Veneto, un progetto a cui tengo davvero molto». Come molti di noi, che in autunno non mancheranno di andare ad applaudirlo ai concerti della sua tournée italiana.

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Columns - NOVEMBRE 2011 JOHAN SVENDSEN

- VOL. 1 Marianne Thorsen, Melina Mandozzi, violini Bergen Philharmonic Orchestra, Neeme Järvi INTEGRALE DELLE OPERE ORCHESTRALI

CHAN10693 (CD alto prezzo)

J. Svendsen: Polonaise Festiva; Romeo e Giulietta; Carnevale di Parigi; Träume da Wesendonck; Zorahayda; Rapsodia norvegese n. 1; Rapsodia norvegese n. 2; Ifjol gjett e gjeitin per archi; Romanza; Soeterjentens Søndag Questo disco rappresenta il primo di quattro volumi di una serie dedicata dalla Chandos alla produzione orchestrale del compositore norvegese Johan Svendsen. Come compositore, Svendsen subì il fascino e l’influenza delle nuove tendenze musicali rappresentate da Wagner, Berlioz e Liszt, un fatto che appare evidente nelle opere proposte in questo disco, che comprendono lavori dai contenuti programmatici e rapsodie. Questo serie vede protagonisti gli stessi interpreti che hanno portato al successo l’integrale delle opere orchestrali di Johan Halvorsen, la violinista Marianne Thorsen, la Bergen Philharmonic Orchestra e Neeme Järvi. Quando Svendsen gli sottopose la partitura dell’“episodio per orchestra” Carnevale di Parigi op. 9, Wagner sorrise e disse «Sembra divertente», un giudizio che si adatta alla perfezione a quest’opera dai toni gioiosi, la cui ricchissima orchestrazione e i cui netti contrasti denotano chiaramente l’influenza di Berlioz. La Polonaise festiva op. 12 fu scritta per l’incoronazione del re di Svezia Oscar II e della regina Sofia, un evento di grande importanza che Svendsen sottolineò con una scrittura di grande solennità. Quest’opera si pone in netto contrasto con Ifjol gjett e gjeitin, un’incantevole serie di variazioni per orchestra d’archi su un celebre canto popolare norvegese. Questo lavoro divenne uno dei più grandi successi di Svendsen, così come Zorahayda, un gioiello per orchestra basato su un amore infelice, che il compositore definì in partitura “leggenda per orchestra”. FELIX MENDELSSOHN OPERE PER VIOLONCELLO E PIANOFORTE

Paul Watkins, violoncello; Huw Watkins, pianoforte CHAN10701 (CD alto prezzo)

F. Mendelssohn: Sonata n. 1 per violoncello e pianoforte op. 45; Sonata n. 2 per violoncello e pianoforte op. 58; Lied ohne Worte per violoncello e pianoforte op. 109; Variations concertantes per violoncello e pianoforte op. 17

In questo disco i fratelli Huw e Paul Watkins eseguono alcune delle opere più belle dedicate da Felix Mendelssohn al violoncello e al pianoforte. Composte per il fratello minore, le due sonate per violoncello e pianoforte di Mendelssohn sono caratterizzate da una ventata impetuosa e complessa di sentimenti e da una scrittura di grande raffinatezza. Definita da Robert Schumann leggero e melodiosissimo caposaldo della cameristica romantica, la Sonata n. 1 è secondo l’opinione del grande compositore di Rohrau «un’opera che per essere apprezzata nel modo migliore dovrebbe essere eseguita nei più raffinati nuclei familiari, dopo aver ascoltato i versi di Goethe o di Lord Byron». Ai suoi tempi il nome di Mendelssohn veniva spesso associato ai cosiddetti Lieder ohne Worte, una raccolta di affascinanti miniature per pianoforte. In un caso, però, Mendelssohn scrisse una di queste opere per violoncello e pianoforte, il Lied ohne Worte op. 109, opera dai toni intimi e poetici presentata in questo disco.

ANTON BRUCKNER SINFONIA N. 4 ROMANTICA London Symphony Orchestra, Bernard Haitink LSO0716 (SACD basso prezzo)

Meglio conosciuta come Romantica, la Quarta Sinfonia di Anton Bruckner è una delle opere del Tardo Romanticismo più amate dal pubblico, che non manca mai di apprezzarvi le immagini di cavalieri medievali, di cacciatori e di foreste incantate che vengono evocate dal frequente utilizzo dei corni. Pur ritenendola una delle sue opere più significative, Bruckner sottopose questa sinfonia a diverse revisioni che hanno contribuito a creare una certa confusione nel pubblico degli appassionati. Per questo nuovo disco della LSO Live il grande direttore olandese Bernard Haitink ha deciso di utilizzare la seconda versione curata da Nowak tra il 1877 e il 1878 (pubblicata però solo nel 1953), con il

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Columns - NOVEMBRE 2011 Finale del 1880. Questa nuova edizione conferma la fama di grande bruckneriano di cui Haitink gode in ogni parte del mondo e la eccellente ripresa live consente di vivere un’esperienza d’ascolto realistica e molto coinvolgente.

frendo la possibilità di apprezzare l’arte sublime di un artista all’inizio di una carriera che lo avrebbe portato a essere uno dei più grandi pianisti di sempre. SIR JOHN BARBIROLLI DIRIGE BRAHMS Berliner Philharmoniker, Sir John Barbirolli

TESTAMENT MAURIZIO POLLINI INTERPRETA CHOPIN Maurizio Pollini, pianoforte TES1473 (CD alto prezzo)

F. Chopin: Studi op. 10; Studi op. 25 Nell’approssimarsi del settantesimo compleanno di Maurizio Pollini (che cadrà il 5 gennaio del 2012), la Testament è orgogliosa di presentare una straordinaria registrazione degli Studi op. 10 e op. 25 di Fryderyk Chopin rimasta finora inedita, realizzata dalla EMI negli studios di Abbey Road pochi mesi dopo la vittoria ottenuta dall’allora diciottenne pianista milanese al Concorso Chopin di Varsavia. Per la EMI Pollini aveva già inciso il Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra con la Philharmonia Orchestra diretta da Paul Kletzki, un disco considerato ancora oggi uno dei massimi riferimenti della discografia del capolavoro chopiniano. Peter Andry, il producer che curò la registrazione degli studi, ricordò diversi anni più tardi l’esecuzione della prima raccolta come un’esperienza davvero indimenticabile: «Mi trovavo di fronte a un pianista di altissimo livello. Solo di rado mi era successo di ascoltare una perfezione simile. Pollini sembrava suonare questi lavori irti di difficoltà senza il minimo sforzo. Ricordo questa sessione di registrazione come una delle mie più grandi esperienze musicali». Questo disco riproduce con stupefacente immediatezza e trasparenza sonora un’interpretazione che ci consente di apprezzare la sensibilità e la carica emotiva di un genio di 18 anni. Sotto il profilo interpretativo, questa versione degli Studi si discosta nettamente dall’edizione grandiosa e più magniloquente fissata su disco dalla Deutsche Grammophon circa dieci anni più tardi da un Pollini più maturo in una sala dall’acustica assai più riverberante. I critici e i pianisti che hanno ascoltato in anteprima questa registrazione non hanno potuto nascondere la loro meraviglia di fronte alla spiccata musicalità e alla grande spontaneità del giovane Pollini, due caratteristiche che Chopin aveva sicuramente in mente quando scrisse questi ventiquattro gioielli. Questo disco rappresenta quindi un’addizione della massima importanza alla vasta discografia del maestro milanese, of-

TES1469 (CD alto prezzo)

J. Brahms: Sinfonia n. 2 op. 73 Il 23 marzo del 1956 la regina Elisabetta II pose la prima pietra della nuova Cattedrale di Coventry. Il nuovo edificio fu costruito accanto alle rovine della chiesa distrutta dai bombardamenti nazisti secondo il progetto dell’architetto Basil Spence e la cattedrale fu consacrata il 25 maggio del 1962. Per quella solenne occasione Benjamin Britten compose il War Requiem. Al pubblico non sfuggì il fatto che il Song of Propitiation di questo commovente affresco antimilitarista fu cantato dal tenore Peter Pears e dal baritono Dietrich Fischer-Dieskau, un inglese e un tedesco, rappresentanti di due popoli che meno di vent’anni prima si erano combattuti con il fermo proposito di annientarsi. Questo concerto vide protagonisti anche i Berliner Philharmoniker. Nella primavera del 1961 il prevosto della cattedrale Harold Williams si recò da Wolfgang Stresemann, direttore della mitica orchestra berlinese, per esprimergli il suo desiderio di invitare i Berliner per dare al mondo un inequivocabile segno di pace. Williams trovò in Stresemann un alleato entusiasta, che tramite il Senato e il governo della Repubblica Federale Tedesca riuscì a reperire i fondi necessari per finanziare il viaggio in Inghilterra. All’inizio del giugno del 1962 i Berliner sbarcarono così a Coventry per esibirsi in due concerti. Il primo si tenne il 5 giugno del 1962 con Eugen Jochum alla testa dell’orchestra berlinese nella Settima Sinfonia di Beethoven e la Nona di Bruckner e il secondo ebbe luogo il giorno successivo con Sir John Barbirolli sul podio a dirigere un programma comprendente opere di Vaughan Williams, Haydn e Brahms. Purtroppo, di quest’ultimo concerto ci è pervenuta solo la registrazione della Seconda Sinfonia di Brahms, che oggi la Testament ripropone con una accurata rimasterizzazione in grado di far rivivere con la massima fedeltà un evento storico di grande portata.

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Columns - NOVEMBRE 2011

EDITION WILHELM FURTWÄNGLER Berliner Philharmoniker, Wilhelm Furtwängler, direttore AUDLP87101 (14 LP da 180 grammi)

L. van Beethoven: Sinfonia n. 6 op. 68 Pastorale (due versioni); Sinfonia n. 5 op. 67 (due versioni); Sinfonia n. 3 op. 55 Eroica (due versioni) A. Bruckner: Sinfonia n. 8 (seconda versione del 1890) F. Schubert: Sinfonia n. 8 D.759 Incompiuta; Sinfonia n. 9 D.944 La Grande J. Brahms: Sinfonia n. 4 op. 98; Sinfonia n. 3 op. 90 (due versioni); Variazioni su un tema di Haydn op. 56a R. Wagner: Preludio e Morte di Isotta Dopo lo strepitoso successo ottenuto dal cofanetto di 12 CD dedicato a Wilhelm Furtwängler, a grande richiesta la Audite ne pubblica una vasta scelta in un box da 14 LP da 180 grammi che farà la felicità di tutti gli audiofili amanti del grande repertorio sinfonico. La maggior parte dei concerti che videro protagonista Furtwängler alla testa dei Berliner Philharmoniker tra il 1947 e il 1954 vennero registrati dalla RIAS di Berlino. Il fatto di poter contare per la prima volta sui master originali custoditi nell’archivio della RIAS ha consentito alla Audite di ottenere una qualità sonora finora inimmaginabile. Oltre al puro piacere dell’ascolto, queste registrazioni sono documenti di notevole importanza storica, in quanto si riferiscono a molte delle ultime interpretazioni del direttore tedesco, caratterizzate da una straordinaria intensità emotiva. Il programma comprende le opere più famose del repertorio ottocentesco, in alcuni casi - la Terza, la Quinta e la Sesta Sinfonia di Beethoven e la Terza di Brahms - presentate in due versioni diverse, che dimostrano come Furtwängler sapeva accentuare diversi aspetti di un’opera, pur mantenendo ben salda la stessa concezione stilistica. EDITION OTTO KLEMPERER H.E. Riebensahm, pianoforte; E. Trötschel, soprano Deutsches Symphonie-Orchester Berlin, Otto Klemperer AUD21408 (5 CD prezzo speciale)

L. van Beethoven: Sinfonia n. 2 op. 36; Sinfonia n. 6 op. 68 Pastorale; Ouverture Egmont op. 84; Sinfonia n. 3 op. 55 Eroica; Concerto n. 3 per pianoforte e orchestra op. 37

W.A. Mozart: Serenata n. 6 K.239 Serenata Notturna; Ouverture al Don Giovanni K.527; Sinfonia n. 25 K.183; Sinfonia n. 29 K.201 (K.186a); Sinfonia n. 38 K.504 Praga G. Mahler: Sinfonia n. 4 P. Hindemith: Nobilissima Visione, suite per orchestra dal balletto Dopo il 1945 Otto Klemperer diresse a Berlino in maniera piuttosto saltuaria. Le registrazioni live e in studio realizzate tra il 1950 e il 1958 presentate in questo nuovo cofanetto della Audite che vedono il grande direttore tedesco alla testa dell’Orchestra Sinfonica della RIAS di Berlino costituiscono documenti di grande importanza per delineare la storia della ricostruzione del panorama culturale tedesco. Queste registrazioni consentono anche di comprendere meglio l’approccio interpretativo dell’estrema maturità di Klemperer, gettando luce sulle sue scelte di repertorio e sui suoi ideali artistici. Negli anni del secondo dopoguerra il direttore tedesco esplorò un gran numero di opere composte tra il XVIII e il XX secolo adottando un suono tridimensionale, ritmi estremamente concisi, forme dai contorni netti e una caratterizzazione quanto mai precisa. Basandosi su questi principi, Klemperer reinventò le opere più famose di Mozart e di Beethoven e proponendo le sinfonie di Mahler e gli innovativi lavori di Hindemith riportò nelle sale da concerto tedesche musica che per oltre un ventennio era stata messa al bando dai nazisti. Con questo cofanetto di cinque CD la Audite documenta la proficua collaborazione che unì per diversi anni Klemperer all’Orchestra Sinfonica della RIAS di Berlino e, grazie alla possibilità di utilizzare i master originali conservati negli archivi della RIAS, con una qualità sonora di straordinario realismo. C. FERRAS INTERPRETA BEETHOVEN E BERG Christian Ferras, violino; Berliner Philharmoniker Deutsches Symphonie-Orchester Berlin, Karl Böhm Massimo Freccia AUD95590 (CD medio prezzo)

L. van Beethoven: Concerto per violino e pianoforte op. 61 A. Berg: Concerto per violino e orchestra In memoria di un angelo Dopo aver esordito a Parigi nel 1946 eseguendo la Symphonie espagnole di Lalo e il Concerto per violino e orchestra di Beethoven, Ferras si gettò a capofitto in una intensa carriera concertistica, che lo vide esibirsi in tutte le sale più importanti del mondo. Il vertice della carriera di Ferras giunse nel corso degli anni Sessanta, quanto strinse un pro-

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Columns - NOVEMBRE 2011 ficuo sodalizio con i Berliner Philharmoniker e Herbert von Karajan. In realtà, Ferras aveva già suonato con i Berliner nel 1951, quando aveva eseguito sotto la direzione di Karl Böhm il Concerto per violino e orchestra di Beethoven al Titania Palast. In quell’occasione venne effettuata una registrazione alla Jesus-ChristusKirche di Berlino, che ci viene presentata dalla Audite in questo disco. Non si può che rimanere affascinati ascoltando la bellezza e l’assoluta serenità dell’interpretazione del capolavoro del genio di Bonn da parte del diciottenne Ferras. Il programma è completato da una registrazione live del 1964 che vede Ferras accompagnato dal direttore italo-americano Massimo Freccia. Si tratta di un documento della massima importanza, perché ci offre una impressionante lettura del Concerto per violino e orchestra di Alban Berg, un’opera di grande impatto che il violinista francese considerava prima di tutto romantica e che eseguì più volte in maniera estremamente espressiva.

AA.VV. QUINTETTI PER CLARINETTO E ARCHI

Ludmila Peterková, clarinetto e corno di bassetto Bennewitz Quartet SU4061 (CD alto prezzo)

A. Rejcha: Quintetto per clarinetto e archi op. 89 W.A. Mozart: Quintetto per clarinetto e archi K.581 O. Kukal: Clarinettino op. 11. Concertino per clarinetto e archi Sebbene siano state composte nell’arco di oltre due secoli, le tre opere proposte in questo disco hanno molto in comune, a partire dal fatto che i loro autori avevano un debole per il clarinetto, come si può facilmente notare dalla meravigliosa invenzione melodica che traspare da questi lavori. Inoltre tutti e tre i compositori si fecero ispirare da un clarinettista di grandissimo talento. Mozart scrisse infatti il Quintetto K.581 per il celebre virtuoso An-

ton Stadler, mentre Ondřej Kukal ha dedicato il suo delizioso Concertino a Ludmila Peterková, una stella di prima grandezza nel firmamento musicale, che lo eseguì per la prima volta vent’anni fa. A differenza della maggior parte delle altre registrazioni disponibili, la Peterková ha deciso di presentare il quintetto di Mozart nella versione originale per corno di bassetto, uno strumento dal registro più grave e dalle sonorità molto affascinanti. Dopo aver ascoltato le prime note del quintetto di Rejcha ci si rende subito conto che questo lavoro non costituisce un semplice riempitivo, ma un’opera che con la sua sbrigliata vitalità riesce a tenere testa al più famoso quintetto mozartiano. In questo disco la Peterková è affiancata dal Bennewitz Quartet, una delle formazioni che portano avanti la gloriosa tradizione quartettistica ceca, come testimoniato dalle sue numerose affermazioni nei concorsi più importanti del mondo e nell’unanime entusiasmo con cui il pubblico e la critica hanno salutato i suoi concerti nelle principali sale da concerto europee, degli Stati Uniti e del Giappone. AA.VV. MERRY CHRISTMAS

Bambini di Praga SU4067 (medio prezzo)

Il 28 giugno del 2011 ha avuto termine un importante capitolo della storia della musica ceca con la fine di una leggenda, in quanto dopo 38 anni di gloriosa attività il coro dei Bambini di Praga ha dato il suo ultimo concerto e detto addio al suo affezionato pubblico. Per gli appassionati di musica il nome dei Bambini di Praga evocherà sempre l’immagine di una formazione di altissimo livello, capace di tenere alto il nome della scuola corale ceca in ogni parte del mondo. Il programma di questo incantevole disco propone una scelta delle più belle carole natalizie non solo della Boemia e della Moravia, ma anche di altre nazioni europee e americane, un repertorio che ha contribuito in maniera determinante a cementare la fama del coro praghese e ha portato la delicata poesia della nascita del Salvatore anche oltre i confini del mondo cristiano. Questa antologia di carole molto semplici ma arrangiate con grande sensibilità ed eseguite da voci di cristallina purezza è destinata a rimanere uno dei vertici più alti della storia dei Bambini di Praga.

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25 anni di stile italiano nella musica classica

25 anni in 25 titoli a prezzo speciale Baldassarre Galuppi - Francesco Geminiani - Tommaso Giordani - Niccolò Jommelli - Benedetto Marcello - Claudio Merulo Padre Martini - Adriano Banchieri - Luigi Boccherini - Pier Francesco Cavalli - Niccolò Paganini - Giovan Battista Pergolesi Alessandro Rolla - Sulpitia Cesis - Francesco Durante - Andrea Gabrieli - Gioachino Rossini - Gregorio Strozzi Giuseppe Tartini - Giovanni Battista Viotti - Antonio Vivaldi - Domenico Zipoli

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Columns - NOVEMBRE 2011

AA.VV.

IN TURBATO MARE IRATO - ARIE DI BRAVURA DEL SECONDO BAROCCO

F. Divito, sopranista Orchestra da Camera «Benedetto Marcello» F. Emilio Scogna, direttore TC670002 (CD alto prezzo)

Vivaldi: In turbato mare irato RV.627 E.R. Duni: Misero pargoletto (Demofoonte); Prudente mi chiedi (Demofoonte) G.F. Händel: Ombra mai fu (Serse); Lascia ch’io pianga (Rinaldo) G. Giacomelli: Sposa non mi conosci (Merope) Nel corso del XVIII secolo il panorama musicale europeo venne sconvolto dal fenomeno dei castrati, cantanti dal timbro femminile ma con una capacità toracica maschile, che consentiva loro di tenere le note per una durata lunghissima, un fatto che - insieme alla curiosità un po’ morbosa per un essere a metà tra uomo e donna - seppe portare all’entusiasmo i pubblici dei principali teatri d’opera. Questi protagonisti della storia della musica settecentesca dimenticati da tempo vennero riproposti al grande pubblico nel 1994 dal film Farinelli, una pellicola di grande successo che spinse molti sopranisti e controtenori ad allargare i propri orizzonti dalle arie più famose di Händel alle opere di compositori ormai caduti nell’oblio come Riccardo Broschi, Egidio Romualdo Duni e Geminiano Giacomelli. Questo disco presenta una bellissima silloge di arie operistiche, abbinando efficacemente le celeberrime Ombra mai fu e Lascia ch’io pianga di Händel a due arie del Demofoonte di Duni e a Sposa non mi conosci della Merope di Giacomelli, resa famosa qualche anno fa da Cecilia Bartoli. Il programma è completato da una bella pagina sacra, In turbato mare irato, un mottetto di Vivaldi dai toni spiccatamente virtuosistici. Protagonista di questo disco è Francesco Divito, sopranista dalla voce morbida e molto estesa, per l’occasione accompagnato dall’Orchestra da Camera «Benedetto Marcello», diretta con piglio e molto buon gusto da un ispirato Flavio Emilio Scogna. FRANZ LISZT ITALIA, SOGNO D’AMORE… - I SONETTI DEL PETRARCA E NON SOLO C. Onorati, mezzosoprano; G. De Luca, pianoforte TC811201 (CD alto prezzo)

F. Liszt: Tre Sonetti del Petrarca (prima versione 1838-39; Pace non trovo; Benedetto sia ’l giorno; I’ vidi ’n terra angelici costumi); O Lieb; Mignons Lied; Angiolin dal biondo crin (seconda versione); La Perla; Die Macht der Musik; Tre Sonetti del Petrarca (seconda versione 1865; Benedetto sia ’l giorno; Pace non trovo; I’ vidi ’n terra angelici costumi) Franz Liszt mantenne per tutta la vita un fortissimo legame con l’Italia. Nell’opera del grande compositore ungherese il fascino del Belpaese che in precedenza aveva stregato il vate della letteratura romantica tedesca Goethe (che nel Wilhelm Meister lo definì poeticamente «il paese dove fioriscono i limoni») non trova rispondenza solo nel secondo libro degli Années de pèlerinage, ma anche in una serie di opere vocali dai toni molto evocativi, nei quali la bellezza e la solarità del paesaggio vanno di pari passo con le opere dei maggiori artisti del nostro paese. Il programma di questo disco presenta le due versioni dei Tre Sonetti del Petrarca, scritte a quasi tre decenni di distanza, e una serie di brani che ci offrono la possibilità di apprezzare l’arte raffinata di un Liszt molto diverso dallo straordinario virtuoso della Sonata in si minore e degli Studi trascendentali. Questi lavori ci vengono presentati dal mezzosoprano Chiarastella Onorati, cantante dotata di una profonda sensibilità che le consente di esprimere anche le più piccole nuances della scrittura lisztiana, accompagnata con eleganza e grande brillantezza da un eccellente Giulio De Luca.

ANTONIO VIVALDI CONCERTI OP. 8 IL CIMENTO DELL’ARMONIA E DELL’INVENTIONE I Musici, Felix Ayo, violino URNWS134 (2 CD al prezzo di un 1)

La storia discografica di Antonio Vivaldi ebbe inizio alla fine degli anni Cinquanta, essenzialmente con questa edizione firmata dai Musici e incisa nel 1959. Fu un successo mondiale che durò almeno un decennio e che riuscì a mantenere un posto in classifica degno di un disco di 17

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Columns - NOVEMBRE 2011 musica leggera. Da allora Le Quattro Stagioni, i primi quattro Concerti dell’op. 8, furono registrate centinaia di volte, attraversando tutti gli stadi interpretativi dettati dalle nuove frontiere della musicologia, compresi gli strumenti originali e le edizioni critiche. Nel 1961, sull’onda del successo planetario ottenuto da questa edizione, I Musici registrarono gli altri otto concerti dell’op. 8, tra i quali spiccano i famosi La tempesta di mare e Il piacere. Di questa leggendaria produzione, da tempo introvabile, la Urania pubblica oggi una nuova edizione completa, aggiornata dal punto di vista della qualità sonora, ma che rispetta alla perfezione il sound originale della Philips. Siamo infatti convinti che nonostante i 50 anni trascorsi e le conquiste della musicologia, questa registrazione dei Musici con Felix Ayo come violino solista rappresenti non solo un caposaldo della storia del disco, ma anche un evergreen del puro piacere di ascoltare musica. SIR JOHN BARBIROLLI DIRIGE DVORÁK Hallé Orchestra, Sir John Barbirolli URNWS135 (2 CD al prezzo di un 1)

A. Dvorák: Sinfonia n. 7 op. 70; Sinfonia n. 8 op. 88; Sinfonia n. 9 op. 95 Dal Nuovo Mondo; Scherzo capriccioso op. 66; Tre Leggende op. 59 Aldilà dei grandi direttori della Repubblica Ceca, Sir John Barbirolli è stato il primo direttore occidentale a registrare la parte più importante del repertorio sinfonico di Antonín Dvorák. Queste formidabili versioni stereofoniche delle ultime tre sinfonie, proposte in questo cofanetto doppio insieme a una scelta di Leggende e allo Scherzo capriccioso, mostrano quanto la sensibilità del grande direttore inglese di origine italiana fosse idonea a esprimere la più intima poesia di Dvorák. Si tratta infatti di versioni potenti, appoggiate a un senso del dramma e dello scontro materiale che, negli anni a seguire, solo raramente hanno trovato riscontro. Assolutamente irreperibili da quasi un ventennio, queste magnifiche interpretazioni sono oggi, grazie alla Urania Widescreen, nuovamente disponibili per il mercato dei collezionisti e degli appassionati. WILLIAM STEINBERG IN CONCERTO Pittsburgh Symphony Orchestra, Philharmonia Orchestra William Steinberg URNWS136 (2 CD al prezzo di un 1)

Gustav Mahler (1860-1911): Sinfonia n. 1 in re maggiore Il titano Edward Elgar (1857-1934): Enigma Variations Richard Strauss

(1864-1949): Suite da Der Rosenkavalier; Don Juan; Till Eulenspiegel Sergei Prokofiev (1891-1953): Sinfonia n. 1 in re maggiore op. 25 Classica Con Victor De Sabata e Fritz Reiner, William Steinberg è stato senza dubbio il più insigne tra i direttori della Pittsburgh Symphony Orchestra. Questa splendido cofanetto doppio contiene diversi brani di difficilissima reperibilità, registrati da Steinberg con questa orchestra e pubblicati a suo tempo dall’etichetta americana Capitol. Il programma comprende anche alcune gemme come la Prima Sinfonia di Mahler e le Enigma Variations di Elgar; ma anche i brani di Wolf, Strauss e Prokofiev non sono meno importanti. Si tratta di versioni in origine sia mono che stereo, ma in ambedue i casi lo splendore sonoro è garantito.

CINA MUSICA CLASSICA E POPOLARE

Chuantong Orchestra PSSA141224 (CD basso prezzo)

Xiao Ching Ching; Nan Ping Wan Zhong; Hong Hu Chui; Tang Shan; Ching Ren De Yen Lei; Si Feng; Lu Bing Hua; Zheng Yi Rou Ching Yong Zai; Feng Huang Yu Fei; Ku Ching Hua; Yueng Yang Jin; Ni Er Chun; Na Ge Bu Duo Qing; Xiao Shi Hou La storia della musica cinese affonda le sue radici nei tempi più remoti, come dimostra il fatto che i suoi primi documenti risalgono all’epoca in cui visse Confucio (551-479 a.C.). Questa lunghissima tradizione trova conferma nel fatto che in Cina si sviluppò il sistema musicale più antico del mondo. La notazione musicale utilizzata oggi in Cina è molto diversa da quella occidentale, non comprendendo la divisione in battute ed esprimendo i suoni non con le note, ma per mezzo di numeri e di figure. I diversi stili musicali cinesi possono essere raggruppati in base alle diverse dinastie imperiali che si succedettero alla guida del paese. Oggi in Cina sono presenti parecchie orchestre e formazioni di

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Columns - NOVEMBRE 2011 minori dimensioni che propongono sia le opere classiche sia il repertorio più tradizionale. Originaria della città di Kunming, nello Yunnan, la Chuantong Orchestra è composta da musicisti di alto livello che suonano strumenti come lo gu-zheng, il dizi, lo yang qin e l’erhu e che in alcuni brani accompagnano una voce femminile. Già disponibili:

CINA

L’OPERA DI PECHINO

CINA

all’estero, con i suoi musicisti e i suoi balletti che consentono di rendersi conto di quanto sia ricco e vario il patrimonio culturale del grande paese sudamericano, che lo ha scelto come ambasciatore artistico alle Olimpiadi di Pechino del 2008. Con questo splendido disco intitolato Himno al Sol i musicisti di Peru Andino ci conducono alla scoperta degli stili musicali e dei ritmi coinvolgenti delle tre regioni in cui è diviso il Perú, la Cordigliera delle Ande (Sierra), la costa del Pacifico, dove coesistono elementi africani ed europei, e l’Amazzonia (Selva).

RÊVERIE

Complessi strumental Artisti vari e vocali dell’Opera di Pechino PSSA141142 (CD basso prezzo) PSSA141122 (CD basso prezzo)

Già disponibili: PERÚ LES FLÛTES DU SOLEIL

Sayri Tupac PSSA141181 (CD basso prezzo) ANDE FLAUTI ANDINI

CINA

CINA

IL SOLE E LA LUNA

IL MEDIO IMPERO

Artisti vari Pan Jin, Zhou Shan PSSA141094 (CD basso prezzo) PSSA141158 (CD basso prezzo)

Ensemble Pachamama PSSA141128 (CD basso prezzo) ANDE MUSICA PER FLAUTO

Artisti vari PSSA141008 (CD basso prezzo)

PHILIPPE ROGIER CINA CETRA E GUZHENG

CINA

IL FLAUTO E L’ARPA

Michelle Ng Shan Di PSSA141176 (CD basso prezzo) PSSA141185 (CD basso prezzo)

PERÚ HIMNO AL SOL

Peru Andino PSSA141223 (CD basso prezzo)

Himno al Sol; Anaway; Quenas; Carnaval de Ichuna; Recuerdos de Calahuayo; Alegria en la selva; Vaso de cristal; Tondero Piurano; Selecciоn de Pandillas; Dulce ausencia; Chonguinada; Tierra de Huayacan; Auroritaschay Da oltre un quarto di secolo l’ensemble Peru Andino tiene alta la bandiera della musica tradizionale peruviana sia in Francia sia

OPERE SACRE

Magnificat, His Majestys Sagbutts and Cornetts, P. Cave LINNCKD387 (SACD alto prezzo)

J. Clemens Non Papa: Inclita stirps Jesse P. Rogier: Missa Inclita stirps Jesse; Missa Philippus Secundus Rex Hispaniae; Da pacem, Domine a sei A. de Cabezón: Canción Francesca glosada; Ave maris stella Questo disco, il secondo pubblicato dalla Linn per celebrare il 450° anniversario della nascita di Philippe Rogier, 19

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Columns - NOVEMBRE 2011 presenta in prima registrazione mondiale una suggestiva antologia di opere del grande compositore franco-fiammingo, tra le quali spicca la grandiosa Missa Philippus Rex Hispaniae. Le sontuose linee architettoniche e la ricchissima tavolozza timbrica di queste opere vengono esaltate al massimo grado sia dai cantanti sia dai musicisti, tra i quali si mettono in particolare evidenza i componenti di His Majestys Sagbutts and Cornetts. Diretto da Philip Cave, Magnificat è oggi considerato tra le migliori formazioni vocali del mondo specializzate nel repertorio polifonico. Per la Linn l’ensemble Magnificat ha messo in cantiere un gran numero di progetti discografici molto ambiziosi dedicati al secolo d’oro della storia della musica, comprendenti opere di Gesualdo, Guerrero, Josquin, Rebelo, Victoria, Allegri, Tallis, Rogier e Palestrina. Philippe Rogier su LINN: OPERE POLICORALI

Magnificat, Philip Cave LINNCKD348 (SACD alto prezzo) MISSA EGO SUM QUI SUM

Magnificat, Philip Cave LINNCKD109 (SACD alto prezzo)

JOHANNES BRAHMS SINFONIA N. 1 Berliner Philharmoniker, Karl Böhm, direttore

FRANZ SCHUBERT SINFONIA N. 9 LA GRANDE Münchner Philharmoniker, Rudolf Kempe ESS90054 (SACD alto prezzo)

Ultima sinfonia portata a termine da Franz Schubert, la Nona (meglio conosciuta come La Grande, per distinguerla dalla Sesta) incarna come la più celebre Incompiuta lo spirito romantico di Schubert e spianò la strada alle successive sinfonie di Mendelssohn e di Schumann, caratterizzate da una forma ancora legata al Classicismo viennese di Haydn e di Mozart e da contenuti ormai proiettati verso il futuro. La Esoteric ci presenta questa splendida opera della versione di Rudolf Kempe, direttore tedesco specializzato nel repertorio romantico, che riesce a cogliere ogni minima nuance di questa vasta partitura, un fatto che si può apprezzare nel modo migliore in questa accuratissima rimasterizzazione.

GEORG FRIEDRICH HÄNDEL MESSIAH

Y. Kenny, P. Esswood, M. Hill, M. Linden Stockholm Bach Choir Orchestra Sinfonica della Radio Svedese, A. Öhrwall

ESS90053 (SACD alto prezzo) FIMUHD029 (2 CD alto prezzo)

Sebbene oggi sia considerato da molti appassionati dalla memoria corta uno dei tanti custodi della gloriosa tradizione direttoriale tedesca e una sorta di Kapellmeister privo di particolare talento, Karl Böhm fu uno dei più grandi interpreti del repertorio tardo romantico e in particolare delle opere di Richard Strauss, di cui fu sincero amico. Questo splendido disco della Esoteric ce ne ricorda l’arte raffinata con la Prima Sinfonia di Johannes Brahms, un’opera caratterizzata da un organico quanto mai ricco e opulento, le cui sontuose sonorità ci vengono mirabilmente restituite da questa accurata rimasterizzazione. Un disco di grande fascino, che vi farà riscoprire la grandezza di un direttore che merita di essere rivalutato ai massimi livelli.

Sebbene il mercato discografico continui a proporre anno dopo anno incisioni destinate - almeno secondo le intenzioni - a diventare punti di riferimento del repertorio, in realtà non sono molti i dischi che riescono a reggere all’esame degli anni, un fatto che si nota soprattutto nel caso delle opere più famose. Questo nuovo cofanetto della FIM si colloca in questa ristrettissima cerchia, riproponendo lo straordinario Messiah di Händel nell’interpretazione tesa e vigorosa di Anders Öhrwall. Il cast dei cantanti comprende alcuni dei solisti migliori di quegli anni, tra i quali spiccano Yvonne Kenny, soprano dal timbro luminosissimo, e Paul Esswood, controtenore dalla voce morbida e quanto mai espressiva. A tutto questo bisogna poi ag-

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Columns - NOVEMBRE 2011 giungere la proverbiale qualità sonora della FIM, che in alcuni brani (come il celeberrimo Hallelujah) tocca vertici di incredibile realismo. ELLA FITZGERALD E LOUIS ARMSTRONG ELLA & LOUIS Louis Armstrong, tromba e voce; Ella Fitzgerald, voce FIMUHD045 (CD alto prezzo)

ravigliosa freschezza melodica, dalle quali traspaiono evidenti le stimmate del genio. Le FIM ci offre oggi la possibilità di ascoltare con una straordinaria qualità sonora una delle versioni più autorevoli mai registrate di questi capolavori, quella realizzata negli anni Settanta per la Philips da una formazione capitanata da Salvatore Accardo e da Bruno Canino. Una chicca assolutamente irrinunciabile! AA.VV.

SUPER TRIANGO!

Can’t We Be Friends; Isn’t This a Lovely Day; Moonlight in Vermont; They Can’t Take That Away From Me; Under a Blanket Of Blue; A Foggy Day; Stars Fell on Alabama; Cheek To Cheek; The Nearness of You; April in Paris Il fatto che la più importante etichetta di jazz americana abbia intitolato uno dei suoi album semplicemente Ella and Louis dimostra che stiamo parlando di qualcosa di molto speciale... Sicuramente di questi due grandissimi artisti è già stato detto più che abbastanza: Satchmo e la grande dame del jazz non hanno certamente bisogno di presentazioni. Negli anni Cinquanta il solo menzionare i loro nomi era abbastanza per far brillare gli occhi dei fans del jazz. Un’occhiata veloce alla lista dei brani in programma darà all’ascoltatore un’idea di cosa aspettarsi da questo splendido album, che vede riuniti alcuni tra i più grandi jazzisti di tutti i tempi. Ogni altro commento è del tutto superfluo. GIOACHINO ROSSINI CINQUE SONATE PER ARCHI

S. Accardo, S. Gazeau, A. Meunier, . Petracchi, B. Canino FIMUHD049 (CD alto prezzo)

G Rossini: Sonata I in sol maggiore; Sonata III in do maggiore; Sonata IV in si bemolle maggiore; Sonata V in mi bemolle maggiore; Sonata VI in re maggiore Estate del 1804. Un ragazzo di dodici anni va a trascorrere le vacanze presso la tenuta del Conventello di Ravenna, nella casa di una ricca famiglia del luogo. Venuto a sapere che si interessava di musica, uno dei figli più grandi contrabbassista autodidatta - chiese al ragazzo di scrivergli qualcosa per il divertimento suo e dei suoi cugini, che si dilettavano a suonare il violino e il violoncello. Fu così che nacquero le sei Sonate a quattro di Gioachino Rossini, opere pervase da una me-

P. Breiner, piano; B. Lenko, fisarmonica; S. Paluch, violino; T. Guo, cello FIMUHD082 (CD alto prezzo)

A Media Luz; El Choclo; By the Bank of River Su; Adios Muchachos; La Cumparsita; Old Dream Lingers On; Caminito; Volver; When Will You Come Again?; Melancolico; Orlando Gobbi; Maria; Adios Nonino; Lo Que Vendra; Calle Cabildo Peter Breiner, Stano Paluch e Boris Lenko coniugano in questo splendido disco il fascinoso genere del tango con un trio composto da una fisarmonica, un violino e un pianoforte. Nei 15 brani in programma - alcuni dei quali famosissimi (chi non conosce “A Media Luz”, “Caminito” o “Adios Nonino”?) - possiamo riconoscere fantasiose improvvisazioni jazz, un assaggio di valzer delle gloriosa tradizione dell’Europa centrale e un’interpretazione basata da un lato sul rigoroso rispetto delle fonti e dall’altro da una grandissima creatività, nella quale la distanza stilistica consente agli interpreti di reinventare completamente questo repertorio, arricchendo ulteriormente l’inimitabile scrittura dei fratelli De Caro, Villoldo, Gobbi e Piazzolla. Un disco dal fascino sorprendente, che ci viene proposto dalla FIM con una qualità sonora di incredibile realismo. AA.VV.

THE PRODUCER’S CHOICE! VOL.

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FIMUHD066 (CD alto prezzo)

G. Bizet: Habanera dalla Carmen (Northwest Sinfonietta, Harold Faberman, direttore) Autumn Yearning Fantasia (Wei Li, guzheng); I’m A Fool To Want You (Tsuyoshi Yamamoto Piano Trio); A Song For You (Jacintha, voce; Jeremy Monteiro, pianoforte); Ida Y 21

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Columns - NOVEMBRE 2011 Vuets (Gino D’Auri, chitarra flamenco); Alone In My Chamber (Dave Parker, armonica; Jeremy Monteiro & His Orchestra); Amazing Grace (Gary Karr, contrabbasso) G.F. Händel: Hallelujah (Swedish Radio Symphony Orchestra, The Stockholm Bach Choir, Anders Öhrwall, direttore); Born Free (Jeremy Monteiro Trio); Autumn Moon In A Placid Lake (Wen Cheng Lei, Wei Li); JK’s Drum Improvisation (Jim Keltner) C. Debussy: Clair de Lune (Isabelle Perrin, arpa); Over the Rainbow (Steve Siu) AA.VV.

THE PRODUCER’S CHOICE! VOL.

Artisti vari

2

FIMUHD067 (CD alto prezzo)

L. Bernstein: I magnifici sette (London Festival Orchestra, Stanley Black, direttore); Shenandoah (arrangiamento di Randy Peterson) W.A. Mozart: Divertimento K.136 (Academy of St. Martin-in-thefields, Neville Marriner, direttore) Feelings (Salena Jones); Moonglow (Ray Brown); Ducks’ Quarrel; A Wave Of My Sleeve (Jeremy Monteiro and His Orchestra); Take Five (Domners, Hallberg, Erstrand, Riedel, Johansen); Limelight / Gone With The Wind (Linda Rosenthal); Aqua Marine; Autumn In Seattle (Yamamoto Trio); Kyrie (Misa Criolla); Waltzing Clouds (Wei Li, guzheng) AA.VV.

THE PRODUCER’S CHOICE! VOL.

Artisti vari

3

FIMUHD073 (CD alto prezzo)

A. Copland: Fanfare for the common man (Minnesota Orchestra, Eugene Goossens, direttore); Peace in the Heart (Chic Street Man) F. Liszt: La Campanella (Minoru Nojima) Maqam: Prelude and Dance (Orchid Ensemble); Star Dust (Yamamoto Trio) I. Albéniz: Asturias da Suite Española (New Philharmonia Orchestra, Rafael Frühbeck De Burgos, direttore); Caesar (James Newton Howard, David Paich, Steve, Jeff & Joe Porcaro); Sway (Michael Gold); The Moon Represents My Heart (Singapore String Ensemble, Jeremy Monteiro, direttore); Il Est Ne Le Divin

Enfant (Kurt Bestor & His Orchestra); Bamboo Neptune; A Lion That Has Just Woken; Red River Valley Bonus Track: Lost World Theme I titoli elencati sopra sono la versione in UHD (Ultra High Definition 32 Bit Mastering) dei tre volumi FIM Super Sounds Vol. 1,Vol. 2 e Vol.3 che sono ormai fuori catalogo da quasi un’anno. Il ‘Ultra High Definition 32-Bit Mastering’ è un esclusivo e sofisticatissimo sistema di masterizzazione sviluppato congiuntamente da due compagnie: la ‘Five Four Productions’ e la ‘First Impression Music’. Con questo sistema allo stato dell’arte l’aspirazione della FIM è di ottenere una musicalità e sonorità mai raggiunte prima e riprodurre il più possibile il suono del nastro master originale. Questo nuovo formato impiega quello che al momento è la più alta risoluzione nel campo dell’audio professionale, cioè 32 bit. Questa risoluzione permette di massimizzare in maniera indistorta le dinamiche della musica, e di ottenere un rumore di fondo quasi inudibile, permettendo anche alle più piccole informazioni musicale di essere apprezzate molto più chiaramente.

MODEST MUSSORGSKY - IGOR STRAVINSKY OPERE ORCHESTRALI

Philadelphia Orchestra, Riccardo Muti HIQLP013 (LP da 180 grammi)

M. Mussorgsky: Quadri di un’esposizione I. Stravinsky: Suite da L’uccello di fuoco Dal 1980 al 1992 Riccardo Muti ricoprì la carica di direttore della Philadelphia Orchestra, formazione di alto livello che condusse in diverse trionfali tournée in ogni parte del mondo e con la quale realizzò una serie di dischi che fecero incetta di premi, tra cui la prima integrale delle sinfonie di Beethoven pubblicata su CD. Per questa registrazione di due dei brani più amati del repertorio orchestrale russo i vertici della EMI decisero di utilizzare la Old Metropolitan Opera Hall di Philadelphia, la cui eccezionale acustica, come fece notare il critico di Gramophone che recensì nel 1979 questo disco, «consente a questa grande orchestra di esprimere il proprio suono d’insieme nel modo migliore possibile». Realizzato dal producer Christopher Bishop e dall’ingegnere del suono Michael Gray, questo disco va ad arricchire il catalogo della HI·Q Records Supercuts, un’etichetta che merita di essere tenuta nella massima considerazione sia per le sue scelte repertoriali sia per la sua straordinaria qualità sonora.

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Columns - NOVEMBRE 2011 JOAQUÍN RODRIGO CONCIERTO DE ARANJUEZ. FANTASÍA PARA UN GENTILHOMBRE Angel Romero, chitarra London Symphony Orchestra, André Previn

cui tutti noi crediamo ciecamente. La voce di Cash canta sia per i santi sia per i peccatori ed è come un balsamo per l’anima. Possa tu cantare a lungo, Johnny. Sempre forte».

HIQLP012 (LP da 180 grammi)

Dopo essersi messi in luce nei Los Romeros (un quartetto di chitarre composto dal padre e da tre figli), Angel e suo fratello Pepe si costruirono una brillante carriera solistica e registrarono entrambi il celebre Concierto de Aranjuez di Rodrigo. In particolare, Angel prese parte all’incisione di una delle gemme più preziose - sia sotto l’aspetto artistico sia sotto quello sonoro - degli anni d’oro trascorsi da André Previn alla testa della London Symphony Orchestra. Questo disco è stato registrato tra il 28 e il 30 marzo del 1977 presso lo Studio n. 1 di Abbey Road dal leggendario producer Suvi Raj Grubb e dall’ingegnere del suono Michael Gray e oggi ci viene riproposto dalla HI·Q Records Supercuts con una spettacolare qualità sonora che vi farà tornare magicamente a una tiepida serata di primavera di quasi 35 anni fa.

THE BAND STAGE FRIGHT

MFSL1-347 (LP da 180 grammi)

THE FABULOUS JOHNNY CASH

Con il suo radicale scarto stilistico e tematico rispetto ai primi due album di The Band, Stage Fright costituisce una coinvolgente istantanea dell’evoluzione di un gruppo di grande successo con tanta voglia di cambiamenti al suo interno. Registrato nel 1970 nella Woodstock Playhouse, questo album propose ai fan di The Band forti emozioni, confessioni dai toni cupi e un’interpretazione quanto mai intensa. Pur essendo in gran parte privo di quell’architettura vocale tutti-per-uno che divenne uno dei tratti caratteristici del quintetto americano, Stage Fright è senza dubbio uno degli album di maggiore interesse mai realizzati da The Band.

IMP6008 (LP da 180 grammi)

Già disponibili:

IMPEX RECORDS JOHNNY CASH

Run Softly, Blue River; Frankie’s Man, Johnny; That’s All Over; The Troubadour; One More Ride; That’s Enough; I Still Miss Someone; Don’t Take Your Guns to Town; I’d Rather Die Young; Pickin’ Time; Shepherd of My Heart; Suppertime Terzo album del celebre cantante country Johnny Cash, The Fabulous Johnny Cash venne pubblicato nel 1959 dalla Columbia poco dopo la rescissione del contratto con la Sun Records. Questo disco può essere descritto alla perfezione con le parole di Tom Waits, che dichiarò: «Quando la radio trasmette una canzone di Johnny Cash, potete star certi che nessuno si sognerà di cambiare stazione. La sua voce è veramente straordinaria, possiede un’anima in grado di varcare tutti i confini e in

MUSIC FROM THE BIG PINK

CAHOOTS

MUDSACD2044 (Edizione numerata Limitata)

MUDSACD2045

ROCK OF AGES

NORTHERN LIGHTS, SOUTHERN CROSS

MUDSACD2046

MUDSACD2047

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Columns - NOVEMBRE 2011 TONY BENNETT I WANNA BE AROUND

MFSL1-359 (LP da 180 grammi)

The Good Life; If I Love Again; I Wanna Be Around...; I’ve Got Your Number; Until I Met You; Let’s Face The Music And Dance; Once Upon A Summertime; If You Were Mine; I Will Live My Life For You; Someone To Love; It Was Me; Quiet Nights Of Quiet Stars Registrato durante gli anni più esaltanti della carriera di Tony Bennett, I Wanna Be Around portò avanti la parabola ascendente del celebre crooner con una meravigliosa serie di ballate piene di sentimento, ingentilite da una vivace vena pop e da qualche spunto di garbata bossa nova, il tutto con l’equilibrio e l’eleganza propri di una leggenda della musica. Pubblicato dopo I Left My Heart in San Francisco, questo disco del 1963 si dimostra degno del predecessore sotto tutti gli aspetti. Rimasterizzato a velocità dimezzata a partire dai master originali, questo LP da 180 grammi della OMR ci offre la possibilità di ascoltare un Bennett con una qualità sonora da urlo. Incredibilmente, questo disco di assoluto riferimento è rimasto dimenticato per anni in polverosi archivi, in attesa di una rimasterizzazione che solo un ingegnere del suono di primo piano poteva regalargli. Grazie alla OMR, oggi è finalmente caduto il velo che mortificava l’orchestrazione, che smorzava la brillantezza del registro più acuto e che non rendeva giustizia all’inconfondibile voce di Bennett. JAMES TAYLOR DAD LOVES HIS WORK

MFSL1-356 (LP da 180 grammi)

MUDSACD2072 (SACD alto prezzo)

Hard Times; Her Town Too; Hour That The Morning Comes; I Will Follow; Believe It Or Not; Stand and Fight; Only For Me; Summer’s Here; Sugar Trade; London Town; That Lonesome Road Registrato tra un matrimonio fallito e una crescente dipendenza dall’eroina e dall’alcol, Dad Loves His

Work di James Taylor si rivelò un vero capolavoro sotto l’aspetto emozionale e una piccola meraviglia musicale. Considerato per molto tempo uno degli album più rappresentativi del grande cantautore americano, questo disco pubblicato nel 1981 è senza dubbio l’ultimo “grande” album di Taylor, come si può notare ascoltando i suoi brani, eseguiti con insuperabile sincerità, convinzione e sentimento. Rimasterizzato a velocità dimezzata dai master originali, questo LP da 180 grammi pubblicato in edizione limitata dalla OMR consente di ascoltare per la prima volta questo classico del rock con una qualità sonora adeguata. Di gran lunga superiore alla ristampa su CD della Sony, questa versione audiophile ci porta alla scoperta di un universo sonoro che fino a questo momento non si poteva nemmeno immaginare, restituendo con incredibile realismo le delicate melodie della chitarra acustica di Taylor, la morbidezza della sua voce e la sua interpretazione dolceamara. Oltre a questo, questa splendida novità della OMR consente di rilassarsi con le atmosfere voluttuose evocate dalle voci di ospiti del calibro di Jennifer Warnes, J.D. Souther e Peter Asher. ROD STEWART EVERY PICTURE TELLS A STORY

MOFI1-010 (LP da 150 grammi)

Reason to Believe; That’s All Right Mama; Tomorrow Is a Long Time; Seems Like a Long Time; (I Know) I’m Losing You; Mandolin Wind; Every Picture Tells a Story; Maggie May Rod Stewart fu uno dei fenomeni musicali di maggior successo dell’inizio degli anni Settanta. Quando non si trovava in sala di registrazione a registrare dischi destinati a passare alla storia con i Faces, Stewart si teneva impegnato a cercare di trovare il modo di far coesistere il folk, il country e il soul sotto l’ombrello del rock. Proponendo brani originali di straordinaria bellezza e folgoranti reinterpretazioni di grandi classici, Every Picture Tells A Story costituisce una sorta di spartiacque nella carriera di Stewart, una brillante sintesi di calore organico, toni terreni, ruvido romanticismo e di interpretazioni estremamente libere. Ascoltando questo album, gli appassionati che conoscono Stewart solo nella sua ultima incarnazione di autore di ballate sdolcinate rimarranno sicuramente stupiti. Questo vinile a tiratura limitata della OMR ripropone questo album di grande successo del 1971 con il suono più trasparente, caldo ed esteso che si possa immaginare. Grazie alla OMR l’intenso stile vocale di Stewart si manifesta in tutta la sua incontenibile passione e la sua gioiosa sicurezza, con una resa dei dettagli che vi consentirà di percepire ogni suo più piccolo sospiro.

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Columns - NOVEMBRE 2011 STEVIE WONDER MUSIC OF MY MIND

MOFI1-015 (LP da 150 grammi)

Love Having You Around; Superwoman (Where Were You When I Needed You); I Love Every Little Thing About You; Sweet Little Girl; Happier Than the Morning Sun; Girl Blue; Seems So Long; Keep on Running; Evil Gli addetti ai lavori sono concordi nel ritenere Music of My Mind l’album che segnò la rinascita artistica di Stevie Wonder e l’inizio del suo “periodo classico”. Pubblicato nel 1972, questo disco ci conduce per mano in un’esaltante esplorazione del soul di Wonder, di sonorità inedite e delle risorse acustiche offerte da uno studio di registrazione, basata sulle sue radici R&B e su un nuovo interesse per gli strumenti elettronici. I brani contenuti in Music of My Mind sembrano lontani anni luce da quelli dei dischi precedenti, presentando uno stile nettamente diverso rispetto a tutte le altre canzoni del grande Stevie. Tra i brani più significativi di questo album meritano di essere citati “Superwoman (Where Were You When I Needed You)”, “Happier Than the Morning Sun”, “Keep on Running” e “I Love Every Little Thing About You”. Alcuni addetti ai lavori hanno affermato che con Music of My Mind Wonder riuscì a compiere un piccolo miracolo, trasportando la passione propria del soul nell’ambito della musica elettronica. Dopo aver ascoltato questo disco i fans di Wonder si resero conto che il loro beniamino non si limitava più a evocare sogni, ma che era in grado di realizzarli. Questo disco è anche disponibile su CD Gold nel catalogo della Audio Fidelity (AFZ100). STEVIE RAY VAUGHAN SOUL TO SOUL

MUDSACD2076 (SACD alto prezzo)

Say What!; Lookin’ Out The Window; Look At Little Sister; Ain’t Gone’n’Give Up On Love; Gone Home; Change It; You’ll Be Mine; Empty Arms; Come on (Part III); Life Without You Quando nell’ottobre del 1985 venne pubblicato il suo terzo album Soul to Soul, il mito di Stevie Ray Vaughan era già del tutto affermato. Nonostante questo, nessuno si sarebbe aspettato l’alto livello artistico e lo straordinario sfoggio di bravura tecnica

che il chitarrista americano mise in Soul to Soul, un disco nel quale Vaughan aggiunse un tastierista e un sassofonista e andò alla scoperta della tradizioni soul, R&B e surf della sua terra. La velocità con cui Vaughan stava diventando un compositore di alto livello e un chitarrista dal grandissimo virtuosismo appare evidente in ogni brano di quello che divenne l’album più eterogeneo della sua carriera. Consapevole della grande importanza e dell’alto valore di questo intensissimo capolavoro, la OMR ha finalmente reso giustizia alla qualità sonora, alla musica e ai sinceri sentimenti di Soul to Soul. A differenza delle innumerevoli ristampe pubblicate nel corso degli ultimi anni, la OMR è andata direttamente alla fonte - i master originali - per produrre una versione di Soul to Soul che si pone sullo stesso piano dei migliori album blues mai prodotti. STEVIE RAY VAUGHAN THE SKY IS CRYING

MUDSACD2078 (SACD alto prezzo)

Boot Hill; The Sky Is Crying; Empty Arms; Little Wing; Wham; May I Have a Talk With You; Close to You; Chitlins con Carne; So Excited; Life By the Drop The Sky Is Crying è un album electric blues che propone dieci brani registrati in studio nel corso della maggior parte della carriera di Stevie Ray Vaughan e dei Double Trouble. Pubblicato circa un anno dopo la morte di Vaughan avvenuta nel 1990, questo disco consente di apprezzare molti degli elementi musicali che influenzarono lo stile di Vaughan, tra cui alcuni brani che si riallacciano alla gloriosa tradizione blues del Delta del Mississippi, al blues di Chicago, al jump blues al jazz blues e all’inimitabile Jimi Hendrix. Il programma di questo disco oscilla soprattutto tra brani dai toni rapidi e vigorosi e blues lenti dai contenuti estremamente tristi, tra i quali spiccano una lunghissima cover strumentale (vincitrice di un Grammy Award) di “Little Wing” di Jimi Hendrix, “Chitlins con Carne”, una bella pagina strumentale dal carattere inconfondibilmente jazz, e “Life by the Drop”, un brano scritto da Vaughan per l’amico Doyle Bramhall ed eseguito con la chitarra acustica. A differenza di quanto si ostinano a credere molti ancora oggi, questo brano non si riferisce alla dura lotta condotta da Vaughan contro la droga, ma parla dell’amicizia tra Vaughan e Bramhall, descritta dal punto di vista di quest’ultimo. CARLOS SANTANA CARAVANSERAI

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Columns - NOVEMBRE 2011 Eternal Caravan of Reincarnation; Waves Within; Look Up (To See What’s Coming Down); Just in Time to See the Sun; Song of the Wind; All the Love of the Universe; Future Primitive; Stone Flower; La Fuente del Ritmo; Every Step of the Way Per gli attuali teorizzatori del rock, il tentativo di descrivere con precise categorie la musica di Carlos Santana equivale a una tranquilla passeggiata sulla lama di un rasoio. Infatti, mentre il critico del New York Times salutava con grande entusiasmo la band di Santana definendola come la reincarnazione della big band cubana che Dizzy Gillespie creò alla fine degli anni Quaranta, la rivista specializzata Rolling Stone liquidò questo album come «il frutto della metadrina senza visioni». L’organista Gregg Rolie offre una semplicissima spiegazione della straordinaria eterogeneità stilistica di questo disco, sottolineando che ogni membro di questa band multiculturale «si limitava a suonare la musica con cui era cresciuto». Naturalmente nei brani di questo album sono presenti numerosi passaggi solistici, che consentono a Santana di dar libero sfogo alla sua straordinaria vena improvvisativa, nella quale trovano spazio parecchi elementi tipici del rock, della salsa e del jazz.

PREMIUM DON WILLIAMS AUDIOPHILE SELECTION

PRM27955XRCD (XRCD 2 alto prezzo)

Don Williams ha iniziato la sua carriera solistica nel 1971, cantando ballate popolari e ottenendo per ben 17 volte il primo posto nelle classifiche. La sua voce da basso-baritono dai toni morbidi ma imponenti gli valse il soprannome di “The Gentle Giant” della musica country. Williams iniziò come cantautore per la Jack Music Inc e in seguito firmò con la JMI Records. La sua canzone del 1974 “We Should Be Together” raggiunse la posizione numero cinque, fatto che gli valse un contratto con la ABC/Dot Records. Il suo primo singolo con la ABC/Dot, “I Wouldn’t Want to Live If You Didn’t Love Me”, divenne una hit numero uno e fu il primo di una serie di dieci successi tra il 1974 e il 1991. All’inizio del 2006, Williams ha annunciato il suo “Farewell Tour of the World” e ha tenuto diversi concerti, sia negli Stati Uniti sia all’estero, terminando la tournée il 21 novembre del 2006 con il “Fi-

nal Farewell Concert” in un gremitissimo Cannon Center for Performing Arts di Memphis. Di questo grande cantautore la Premium ci propone una splendida antologia, che viene esaltato al massimo grado da una rimasterizzazione assolutamente impareggiabile.

REINALDO BRAHN BRASILEIRO SOUL

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Brasileiro Soul raccoglie 14 brani originali di Reinaldo Brahn, nei quali il giovane e talentuoso cantante, cantautore e chitarrista brasiliano è accompagnato da una band di altissimo livello e dalle esotiche percussioni del celebre Jim Brock. Il fascinoso stile chitarristico e l’inimitabile voce di Brahn contribuiscono a rendere questo album brillante e vivace come il suo paese di origine. Commentando questo disco, Brock si è spinto al punto da definire Brahn «la nuova voce del Brasile». Sebbene sia cresciuto ascoltando samba con molti elementi jazz, in Brasileiro Soul Brahn ha elaborato uno stile del tutto innovativo, nel quale queste sonorità si fondono armoniosamente con i più recenti stili pop. La ripresa sonora del Professor Keith Johnson, vincitore di un prestigioso Grammy Award, saprà sicuramente mettere d’accordo sia gli appassionati della grande tradizione brasiliana sia gli audiofili più esigenti. AA.VV. A CLASSICAL

& JAZZ HIGH RESOLUTION SPECTACULAR!

RR2011HR (HRx alto prezzo)

Finalmente la Reference Recordings presenta questo sampler di musica ad alta risoluzione a prezzo speciale, che permetterà agli appassionati di musica luquida di apprezzare in tutta la loro magnificenza le registrazioni di questa etichetta, pioniera delle etichette audiophile. Sedici tracce che spaziano dalla musica classica al jazz per apprezzare il suono che più si avvicina al master originale.

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Columns - NOVEMBRE 2011 DUKE ELLINGTON NEWPORT 1958 Duke Ellington and his Orchestra SC-CS8072 (LP da 180 grammi)

HENRY MANCINI THE PINK PANTHER

Henry Mancini SC-LSP2795 (LP da 180 grammi)

The Pink Panther Theme; It Had Better Be Tonight; Royal Blue; Champagne And Quail; The Village Inn; The Tiber Twist; It Had Better Be Tonight; Cortina; The Lonely Princess; Something For Sellers; Piano And Strings; Shades Of Sennett Due anni separano questo disco, vera e propria pietra miliare della “musica per cinema”, dall’altro capolavoro di Henry Mancini Breakfast at Tiffany’s, ma nel frattempo non si è perso nulla della verve e dell’originalità compositiva di Mancini, anzi, se possibile The Pink Panther rappresenta un ulteriore progresso sulla strada della perfezione formale ed espressiva da parte del compositore americano. Il leit-motiv di questo disco è ormai così famoso che ogni altro commento è superfluo. Un disco assolutamente imperdibile per tutti gli amanti della musica, anche per l’elevatissima qualità dell’incisione.

Altri titoli disponibili di Henry Mancini:

HENRY MANCINI Colonna sonora del film CHARADE SC-LSP2755

HENRY MANCINI Music from Peter Gunn SC-LSP1956

Just Scratchin’ The Surface; El Gato; Happy Reunion; Multicolored Blue; Princess Blue; Jazz Festival Jazz; Mr. Gentle And Mr. Cool; Juniflip; Prima Bara Dubla; Hi Fi Fo Fum Il concerto tenuto da Duke Ellington e dalla sua orchestra al Newport Jazz Festival del 1956 riscosse un tale successo che per l’organizzatore George Wein apparve del tutto naturale invitare il grande jazzista americano a esibirsi di nuovo all’edizione del 1958. I solisti che erano stati portati in trionfo nel 1956 erano ancora tutti al fianco di Ellington e a essi si era aggiunto Gerry Mulligan, che era stato invitato per duettare con Harry Carney (“Prima Bara Dubla”). Agli occhi degli appassionati, questo concerto appariva come un evento assolutamente imperdibile. Tuttavia come spesso accade nel caso di eventi troppo attesi - le aspettative degli aficionados più accesi andarono deluse. Ellington poteva infatti proporre solo pochi brani nuovi scritti per lui, che essendo ancora poco noti al pubblico naturalmente non potevano accendere la fantasia delle folle, come “El Gato”, con Cat Anderson che suonava con tutta la sezione delle trombe, un nuovo lavoro (“Happy Reunion”) pensato per il tenorsassofonista Paul Gonsalves, alcune composizioni il cui stile ricorda vagamente quello di Debussy e una serie di arrangiamenti di Billy Strayhorn. A questo programma si aggiunse il fantastico assolo di cornetta di Clark Terry in “Juniflip”, ma il pubblico si scaldò veramente quando sul palco fecero la loro comparsa i due re del sax baritono, Gerry Mulligan e Harry Carney, che consentirono a Ellington e alla sua grande orchestra di mietere un nuovo clamoroso trionfo, in tutto e per tutto simile a quello riportato due anni prima. A distanza di oltre mezzo secolo, queste registrazioni live realizzate al Newport Jazz Festival del 1958 continuano a far sobbalzare dalla poltrona tutti i veri appassionati del jazz, oggi anche per la straordinaria rimasterizzazione operata dai tecnici del suono della Speakers Corner.

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