Giallo Etrusco

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PERSONAGGI E INTERVISTE VITERBO. FRANCESCA VENTURA: “Il mio interesse per la cultura e per l'arte? Iniziato in gioventù si è reso poi infinito” 24/07/2010 : 15:43

Antonella Mecaccioni (NewTuscia) – VITERBO – La scrittrice e attrice Francesca Ventura (nella foto) – ora anche Presidentessa dell’Associazione “I Sogni in Teatro” e curatrice degli eventi e spettacoli che fanno vibrare le corde della Rassegna “Palazzetto dell’Arte” nel grossetano a Palazzo Bourbon Del Monte – mi riceve, gentilmente, nel pomeriggio di ieri 23 marzo nella sua residenza di Viterbo. Fa molto caldo. La sua cagnolina Molly gironzola attorno a noi, è in cerca di coccole, così l’artista la prende teneramente in braccio. Per rompere il ghiaccio, esordisco: “Qualche domanda magari potremmo farla anche a lei, ci risponderà abbaiando!” e Francesca prontamente ribatte: “Sì certo, lei è una di famiglia!” Una risata tra noi rompe il silenzio e il ghiaccio è decisamente sciolto. Si offre così, con la spontaneità e la disponibilità che la contraddistingue, nel rispondere a qualche domanda curiosa che vado a porle. Leggendo il primo romanzo che porta la tua firma - “Rosso d’annata” – ho avuto come la sensazione che dietro il personaggio di Vitaliano Silliro (sceneggiatore) ti celassi tu! Sensazione errata oppure c’è un minimo di verità? “Direi proprio di no!Certamente ho dato la mia opinione su alcune cose facendole esprimere al personaggio che ho ideato, come i commenti che Silliro fa sul cinema ad esempio e che approvo, per il resto io non mi riconosco proprio in lui. Forse l’ho ideato pensando a un mio amico sceneggiatore oppure alla totalità degli stessi! Sai io sono ordinatissima, precisissima, molto razionale, per cui di somiglianze proprio non ne vedo!” In questi giorni è uscito il tuo nuovo libro “Giallo Etrusco”. Prima il rosso poi il giallo. La scelta dei colori nei titoli dei tuoi romanzi ha qualche motivazione particolare?” “Mah…forse quella di mettermi una difficoltà in più addosso?! Oppure chissà…”. E le ambientazioni curiose per cui hai optato, per “Rosso d’annata” il mondo dell’enologia, per “Giallo etrusco” quello dell’archeologia. Scelte calibrate queste? Ambienti che t’appassionano? “Sì certo, del resto io son molto curiosa in generale! Tutto m’appassiona!Mi piace approfondire qualsiasi argomento e non restare mai in superficie!Mi piace ascoltare,


ad esempio potrei stare ore incantata anche di fronte a chi mi spiegasse come si coltiva un orto! Di certo prediligo materie umanistiche e mondi appartenenti a tale sfera!Probabilmente se mi chiedessero di avvicinarmi alla matematica, per farti un esempio, devierei, allontanandomi!” Il pubblico spesso ti ricorda per aver recitato nel telefilm “I ragazzi della III C” nel ruolo di Tisini. Se avessi potuto scegliere tu, oggi, essendo vocata alla regia, quale personaggio avresti interpretato all’epoca? “All’epoca mi seccava enormemente non poter tirar fuori la mia avvenenza ed essere imbruttita, mi sentivo quasi imprigionata in quel ruolo anche se era divertentissimo da un altro lato, interpretare una prima donna mi avrebbe forse annoiato, per la poca creatività! Oggi ti confido che sceglierei proprio quel personaggio lì invece, senza esitazioni!” E tua figlia? Seguirà le orme della mamma? Non avremo mica una nuova piccola Tisini? Potrebbe continuare lei per te, interpretando il ruolo del personaggio che oggi pare sceglieresti. “No dai, lei è bellissima, credo non riuscirebbero nemmeno a imbruttirla! Di certo la vocazione non le manca nel recitare anzi, a lei viene proprio naturale, spesso le chiedo di aiutarmi a mettere qualche pezzo in scena, di partecipare agli spettacoli, così lo fa, con una disinvoltura e scioltezza tale che mi sorprende!A dire il vero, io non riuscivo alla sua età così come fa lei! Avevo bisogno di prepararmi, studiare!Nonostante la sua dote innata lei predilige la pittura ad esempio dal punto di vista artistico, è davvero molto brava e sai, non credo proprio voglia fare l’attrice!”. Ti piacerebbe parlarmi della tua di gioventù, raccontarmi qualche aneddoto, al di fuori di paillettes e lustrini? “Sì, perché no!” Mi chiede ovviamente se desidero saper qualcosa in particolare ma decido di lasciarla esprimere liberamente, non ho voglia di interromperla. Così, ricordando la sua adolescenza, racconta: “Sai ho vissuto molte vite, a dire il vero!Una sicuramente è stata quella di ragazza d’alto rango, ho respirato l’aria dell’arte con l’A maiuscola, vivendo in un ambiente molto sano e piacevole; circondata da intellettuali dove la musica e i libri la facevano da padrona e la televisione era quasi bandita!Vacanze lunghissime, interessanti e tutto ciò è stato assolutamente fantastico! Dall’altro lato, avendo avuto io due genitori dal carattere molto forte e dalla grande personalità, a volte è stato tutto estremamente duro e impegnativo!Direi che per certi versi la mia infanzia ne ha risentito a causa di ciò. Il resto della mia vita anche è stato caratterizzato alle volte da salite ripide. I miei quindici anni li ho vissuti nel Settanta, dove mi sono appassionata anche alla politica, in me era insita l’idea di poter cambiare il mondo, si respirava un’aria fortemente liberale, si era ribelli e si avevano idee un po’ pazze in generale!Ricordo che mi son buttata anima e corpo in quegli anni lì, per difendere certi ideali, lì uscì un gran senso di ribellione e atteggiamenti anche anarchici.


Quando ho iniziato a far teatro, studiando duramente, le cose son cambiate un po’ e son mutate ancora quando, trasferendomi in campagna, ho deciso di dedicarmi completamente alla mia maternità per tredici lunghi anni. Dopo ho iniziato a insegnarla recitazione, a organizzare eventi fino ad arrivare alla scrittura. Direi che ho sempre avuto tante cose da fare, da inventare e tante professioni da portare avanti! Ancora non sono stanca poi, ancora vivo una parte della mia infanzia giacché sto muovendo i primi passi nel ruolo di organizzatrice di eventi con la mia associazione!In qualche modo direi che non è mai finita né la mia gioventù, né le differenti vite, i diversi ruoli sul palcoscenico reale della vita!” Recitazione e scrittura. Domanda – forse – un po’ cruda. Hai dimostrato di saperti orientare benissimo in entrambi i campi ma se proprio dovessi fare una scelta, tra i due, quale butteresti giù dalla rupe? “Bella domanda… Se avessi un motivo valido che mi spingesse obbligatoriamente a dover far questo, in tal caso, potrei pormi un quesito del genere e mi toccherebbe scegliere!Se fosse per motivi economici, ad esempio, potrei risponderti che farei cadere la scrittura perché recitando si guadagna molto più che scrivendo”. E senza un motivo ragionevole che ti costringesse a dover fare una scelta?Mi piacerebbe avere una risposta secca! (…senza farlo apposta, le evoco un ricordo). ”Questa domanda è molto simile a una di quelle che faceva a noi attori Vittorio Gassman al ristorante, ad esempio, quando soleva metterci alla prova oppure scherzare con noi, magari ecco cambiando i soggetti della scelta da dover prendere! - ricordo piacevole, risponde sorridendo! - No…non è possibile, proprio non potrei scegliere e fortunatamente di motivi reali ora non ne ho per doverlo fare!Che c’entra, direi che al momento sono molto meno vocata alla recitazione e molto più alla regia, all’organizzazione degli eventi a Palazzo Bourbon del Monte ad esempio, quindi potrei risponderti che metterei da parte il mio lavoro di attrice. Sai però, per me recitazione significa anche coltivare nuovi talenti, insegnare ai miei allievi e trasmettere loro ciò che a me hanno insegnato, non soltanto andare in scena; vedi… è tutto così estremamente collegato, non potrei buttar giù proprio nulla, come farei, non potrei proprio!” A che età hai recitato per la prima volta? “A tredici anni”. Oggi, mentre sei impegnata a portare avanti le tue diverse vite, i tuoi ruoli in maniera eccelsa, cosa pensi invece del mondo dell’arte in generale? Non credi che i media generalisti (televisione, radio, ecc) abbiano avuto qualche caduta di stile dando magari troppo spazio a personaggi dalla poca preparazione artistica?Il merito è messo un po’ da parte oppure no? “Naturalmente ti rispondo per ciò che riguarda il mio lavoro di attrice e posso dire che l’Italia va da sé! C’è un abbassamento a livello culturale, professionale e creativo spaventoso e che credo sia sotto gli occhi di tutti!Tutto ciò è desolante…Il fatto è che purtroppo nel nostro Paese si tende ad appiattire tutto molto spesso, quindi direi che qualche picco massimo ogni tanto è notato, qualche talento emerge


ma laddove tutto è così piatto sai, la cosa potrebbe anche spaventare o dar fastidio!Credo che quando si tocca il fondo in questo modo non resta che risalire, la speranza c’è ma c’è pure il pericolo che si continui a scavare ancora più in basso, oltre il fondo - come ho sentito dire da un Professore alla Sapienza di Roma. La realtà delle cose porta una briciola di pessimismo ma si spera in una risalita, credo tutti si auspichino questo, io per prima!” Ultima domanda. Nel prossimo futuro a cosa ti dedicherai maggiormente? Avremo magari un’altra nuova vita, qualche colpo di scena o meglio “in scena”?! “Nulla avrà la priorità assoluta, non posso lasciare niente delle cose che faccio, direi che avrete tutto ciò che ho fatto finora vedendolo lievitare nel presente e nel futuro! Non so dirti se tornerò in scena al momento, se mi proponessero qualche ruolo di rilievo magari lo farei anche; se mi chiedessero ad esempio di fare Medea – figura della mitologia greca e omonima tragedia del panorama della letteratura classica messa in scena da Euripide nel 431 a. C. - andrei certamente! Per il resto intendo proseguire per la strada che ho intrapreso con tutte le mie vite al seguito…Questa la verità!”. Versione per la stampa

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